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Moduli 1 - 4
conoscenze fondamentali
competenze interculturale,
gestione del progetto
tecnica pneumatica
azionamenti elettrici e
controlli automatici
Manuale
(concetto)
www.minos-mechatronic.eu
MECCATRONICA
Modulo 1: conoscenze
fondamentali
Manuale
(concetto)
Matthias Rmer
Universit Tecnica di Chemnitz,
Germania
www.minos-mechatronic.eu
Conoscenze fondamentali
Minos
Contenuto:
Matematica tecnica......................................................................................................................................7
1.1
1.2
1.3
1.4
Numeri binari.............................................................................................................................................. 20
Conversione di binari
Addizione di binari
Sottrazione di binari
1.4.1
1.5
1.6
1.6.1
1.7
1.7.1
1.7.2
1.7.3
1.7.4
1.7.5
1.7.6
Geometria ................................................................................................................................................... 28
Angolo........................................................................................................................................................... 28
Quadrangolo .............................................................................................................................................. 30
Triangolo ...................................................................................................................................................... 32
Funzioni trigoniometriche..................................................................................................................... 35
Cerchio.......................................................................................................................................................... 37
Corpo ............................................................................................................................................................ 38
Minos
Conoscenze fondamentali
2.1
2.1.1
2.1.2
2.2
2.2.1
2.2.2
Forza............................................................................................................................................................... 44
Addizione di forze..................................................................................................................................... 45
Decomposizione di forze........................................................................................................................ 49
2.3
2.4
2.5
Principio di leva.......................................................................................................................................... 53
2.6
2.6.1
2.6.2
2.6.3
2.6.4
Pressione....................................................................................................................................................... 54
Trasmissione di forza................................................................................................................................ 56
Trasmissione di pressione....................................................................................................................... 58
La legge del gas......................................................................................................................................... 59
Materie correnti.......................................................................................................................................... 61
2.7
Tensione ....................................................................................................................................................... 62
2.8
Frizione ......................................................................................................................................................... 64
2.9
2.9.1
2.9.2
2.9.3
2.12
2.12.1
2.12.2
2.12.3
2.12.4
Termodinamica ......................................................................................................................................... 84
Temperatura................................................................................................................................................ 84
Dilatazione di corpi solidi....................................................................................................................... 85
Dilatazioni dei gas .................................................................................................................................... 86
Energia termica e capacit termica..................................................................................................... 87
Conoscenze fondamentali
Minos
Disegno tecnico......................................................................................................................................... 89
3.1
3.1.1
3.1.2
3.1.3
3.1.4
3.1.5
3.2
3.2.1
3.2.2
3.2.3
3.3
3.3.1
3.3.2
3.4
3.4.1
3.5
3.5.1
3.5.2
3.6
3.6.1
3.6.2
Conoscenze fondamentali
Matematica tecnica
1.1
Minos
Importante
La calcolazione della potenza deve essere eseguita prima della moltiplicazione e la divisione!
Nelloerdine di priorit le parentesi hanno una priorit maggiore. I valori
allinterno delle parentesi devono essere calcolati sempre per primi.
Importante
Esempio
3+5=8
12 5 = 7
3 5 = 15
20 : 4 = 5
4 + 2 3 = 4 + 6 = 10
(4 + 2) 3 = 6 3 = 18
Conoscenze fondamentali
Minos
Consigli
Esercizio
Problemi semplici possono essere svolti a mente. Spesso per ci serviamo dellausilio di una calcolatrice. Va notato per che molte calcolatrici
sono in grado di calcolare operazioni soltanto in maniera separata, ovvero
unoperazione alla volta, mentre in altre si possono inserire le formule
complete e lasciare che sia la macchina ad eseguirle. Ad ogni modo
sempre la persona il responsabile circa le formule matematiche. Usando
macchina sia in grado di distinguire lordine di priorit: ovvero moltiplicazione e divisione prima delladdizione e della sottrazione.
Risolvete il problema 1 delleserciziario!
Facendo la sottrazione pu succedere che il secondo valore sia maggiore
al primo. Il risultato un numero negativo preceduto dal segno meno. Il
simbolo positivo invece, va collocato dinanzi ai valori positivi, ma di solito
viene omesso. Per evitare il susseguirsi di due simboli algebrici, si usa
mettere il numero con il rispettivo segno in una parentesi.
Quando si addiziona o si sottrae, i simboli e i segni algebrici simili,
vengono sostituiti dal segno pi . Mentre, il simbolo meno sostituisce
differenti simboli e segni di operazione. Questo deve essere eseguito
individualmente per ogni singola parentesi.
Esempio
8 14 = 6
4+(+5)=4+5=9
4(5)=4+5=9
5(+4)=54=1
5+(4)=54=1
Esercizio
Esempio
( 5 + 6 ) = 5 + ( 6 ) = 5 6 = 11
(56)=5+(+6)=5+6=1
(a+b+c)=a+(b)+(-c)=abc
(a+bc)=+a+(b)+(+c)=ab+c
Esercizio
Conoscenze fondamentali
Minos
La regola della sostituzione dei segni e simboli simili e non, vale anche
per la moltiplicazione e la divisione.
Esempio
( + 5 ) ( + 6 ) = + 30
( 5 ) ( 6 ) = + 30
( + 5 ) ( 6 ) = 30
( 18 ) : ( 6 ) = + 3
( 18 ) : ( + 6 ) = 3
Esercizio
possono essere anche omesse.
a+(b+c)=(a+b)+c
a(bc)=(ab)c
Se viene moltiplicato un valore con una parentesi contenente una somma, allora ogni valore allinterno della parentesi deve essere moltiplicato
per il valore al di fuori di essa. Questo processo viene chiamato, legge
di distribuzione.
a(b+c)=ab+ac
Se allinterno di due parentesi moltiplicate si trovano pi addendi, allora
ognuno di essi deve essere moltiplicato per tutti gli altri. Il simbolo della
moltiplicazione viene omesso di solito se si calcola con le variabili.
( a + b ) ( c + d ) = a ( c + d ) + b ( c + d ) = ac + ad + bc + bd
"gine 1). La moltiplicazione di due segmenti (a+b) e (c+d) uguale alla
Conoscenze fondamentali
Minos
b d
a c
b c
c+ d
a d
a+b
ab + ac = a ( b + c )
15x 5y = 5 ( 3x y )
Esercizio
1.2
10
Conoscenze fondamentali
Minos
Esercizio
11
Conoscenze fondamentali
Minos
Se il denominatore comune non immediatamente riconoscibile, pu essere calcolato moltiplicando i due denominatori. Il risultante denominatore
comune non deve essere necessariamente il minore dei denominatori
comuni possibili. Il risultato comunque corretto.
Esempio
Nel primo caso la prima frazione stata ampliata con 2, con il risultante
denominatore comune 4. Nel secondo caso invece, il denominatore
comune 8 stato ricavato moltiplicando entrambi i denominatori 2 e 4
con lampliamento relativo delle due frazioni. Finalmente il risultato della
frazione stato ridotto. Entrambi i calcoli dimostrano che la met di una
mela e un quarto di una mela formano insieme tre quarti di una mela.
Esercizio
$ '
i numeri cos ridotti il calcolo diventa pi facile.
Esempio
Esercizio
Esempio
Esercizio
12
Conoscenze fondamentali
Minos
Per calcolare questesempio correttamente con la calcolatrice, le operazioni devono essere scritte in questo modo:
3 : 2 : 5 = 0,3
La divisione per 5 deve essere successiva perch il numero 5 appartiene
al denominatore.
Ovviamente possibile calcolare il valore del denominatore prima di
dividere il numeratore per questultimo. Questo calcolo necessario
anche quando il denominatore contiene unaddizione o una sottrazione:
Esempio
Se si calcolano altri posti ci si rende subito conto che i primi sei dopo la
13
Minos
Conoscenze fondamentali
1.3
14
Conoscenze fondamentali
Esempio
Minos
Importante
Importante
Esempio
26 = 2 2 2 2 2 2
62 = 6 6
60 = 1
61 = 6
62 = 1/62 = 1/36
Esercizio
15
Conoscenze fondamentali
Minos
Le potenze con il numero 10 alla base hanno una certa importanza. Vengono chiamate potenze a base dieci (potenze di dieci) e vengono usate
soprattuto per esprimere numeri molto grandi o molto piccoli.
Il calcolo delle potenze a base dieci molto facile. Lesponente indica
; <
ro di volte che il punto decimale deve essere spostato alla del numero 1 .
Lesponente negativo mostra di quante posizioni deve essere spostata
la virgola a sinistra del numero 1.
106 = 1000000
102 = 100
100 = 1
102 = 0,01
103 = 0,001
pi facile esprimere numeri grandi e piccoli in combinazione con le potenze decimali. In questo caso il numero viene espresso come una cifra
X
X
e giga, oppure mili, micro e nano.
Esempio
16
Conoscenze fondamentali
Esercizio
Minos
Esercizio
%
e digitando i numeri dellesercizio precedente.
17
Conoscenze fondamentali
Minos
Facendo il calcolo delle potenze, entrambi gli esponenti vengono moltiplicate fra loro. Cos si possono rappresentare anche numeri molto grandi
o molto piccoli in maniera abbreviata.
(am)n = aZ
Esempio
x2 x3 = (x x) (x x x) = x(2+3) = x5
x5 x2 = x(52) = x3
x5 y5 = (x y)5
18
Conoscenze fondamentali
Esercizio
Minos
Esercizio
19
Minos
1.4
Conoscenze fondamentali
Numeri binari
Nel nostro sistema numerico decimale vengono utilizzate dieci cifre da
0 a 9.Le cifre grandi sono composte dallinsieme di pi numeri, quindi la
posizione di ogni numero molto importante.
Le posizioni da destra a sinistra sono chiamate unit, decina, centinaia,
etc. La cifra nella posizione delle centinaia viene moltiplicata con 100, la
cifre del posto decino con 10. Insieme allunit, si riceve il numero totale.
Dunque, si pu scrivere:
325 = 3 100 + 2 10 + 5 = 3 102 + 2 101 + 5 100
Questo modo di calcolare per noi normale.Tutto sommato abbiamo
dieci dita con le quali contare. Oltre al sistema numerico decimale per
ci sono altri tipi di sistemi di numerazione. La dozzina ad esempio, consiste
in dodici parti uguali. Un giorno consiste a due volte 12 ore e unora
composta da 60 minuti, cos un minuto da 60 secondi. Prima che un
minuto nuovo comincia, devono essere passati 60 secondi.
I computer utilizzano il sistema numerico binario che utilizza soltanto due
stati o cifre, 0 e 1. Per evitare confusione il numero 1 viene sostituito a
volte con la lettera L.
Il vantaggio di questo sistema numerico che i due stati possono essere
rappresentati facilmente con la corrente elettrica che pu essere
presente o assente, oppure con un chip di memoria, attivo o passivo.
Altre possibilit non sono ammesse.
Siccome i numeri binari utilizzano soltanto due cifre, questi diventano
velocemente pi lunghi dei numeri decimali. Qui sotto vengono riportati
alcuni numeri decimali con il loro corrispondente valore binario:
20
Decimale
Binario
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
0
1
10
11
100
101
110
111
1000
1001
1010
1011
1100
1101
1110
1111
Conoscenze fondamentali
Minos
Ad ogni modo viene utilizzata una potenza a base 2. Per questo
viene chiamato sistema binario.
Per esprimere il numero decimale 6 nella forma binaria, si scrive:
110 = 1 22 + 1 21 + 0 20 = 1 4 + 1 2 + 0 1
Come si pu vedere, da destra a sinistra le cifre binarie hanno il valore di
1, 2, 4, 8, 16, etc. Per convertire un numero da decimale a binario, esso
deve essere diviso per 2 e tenendo in considerazione il resto. La divisione
diviso per 2
diviso per 2
diviso per 2
diviso per 2
diviso per 2
14
7
3
1
0
Resto 1
Resto 0
Resto 1
Resto 1
Resto 1
in questo caso sono 11101.
chiaro che quando vengono convertiti numeri decimali dispari in numeri binari, lultima cifra sempre uguale a 1, perch dividendo i numeri
dispari per 2 il loro valore residuo equivale sempre a 1.
Esercizio
24 =
23 =
22 =
21 =
20 =
Somma:
Esercizio
16
8
4
2
1
16
8
0
0
1
25
21
Minos
1.4.1
Conoscenze fondamentali
[ ^__ {
volte zero, otto volte uno.
Allinterno del computer ogni carattere e ogni cifra del sistema decimale
viene rappresentato con un byte. Quale numero binario determina un
]' "
] '
for Information Interchange). La A maiuscola per esempio, equivalente
alla successione di 01000001 o al numero decimale 65.
Siccome i numeri binari possono essere molto lunghi, nellinformatica si
utilizza un altro sistema numerico. Un byte viene diviso in due gruppi da
quattro bit. Questi gruppi da quattro bit vengono chiamati anche nibbles.
Un nibble o quattro bits, possono rappresentare 16 valori diversi.
Per esprimere un nibble con un carattere, si usa il sistema esadecimale.
Il sistema esadecimale a base 16, al contrario del sistema numerico
decimale, il quale la base costituita dal numero. Siccome nel sistema
esadecimale sono necessari ben 16 caratteri diversi, vengono disposte
accanto alle cifre da 0 a 9 le lettere da A a F. Per evitare confusioni con
altri sistemi numerici, si aggiunge spesso la h minuscola dopo il numero
esadecimale.
I numeri che si possono rappresentare con un byte, possiedono un differente
settore espresso da un differente sistema numerico:
]
]
]
22
[[[[ [[[[
[[
[
;;;; ;;;;
| }}
^__
Conoscenze fondamentali
Minos
=
=
=
=
=
64
128
256
512
1024
numerici. Nel sistema decimale un chilo equivale al valore di 1000, cosi
come 1000 metri equivalgono a un chilometro. Nellelaborazione dati
invece 1024 byte formano un kilobyte.
%
$
"\
"\
valore 1000 o 1024.
]
Esempio
23
Minos
1.5
Conoscenze fondamentali
24
Conoscenze fondamentali
Esempio
Esercizio
1.6
Minos
a
ab
x
=b+x
=x
=ab
|b
a
a+x
x
=bx
=b
=ba
|+x
|a
x:a
x
=b
=ba
|a
a:x
a
a:b
x
=b
=bx
=x
=b
|x
|:b
di persone che appartengono ad una determinata fascia di et nella
popolazione.
Qui il valore di riferimento 100, e il valore della percentuale parte di
100, senza il menzionamento del valore assoluto.
Esempio
seconda bottiglia contiene di pi rispetto alla prima bottiglia.
% ;[[
& [
a 0,6 litro.
; { ;[[ [ { [
^
[
;[[
&
[
[
^ { ;[[ [ { [
;[[
Dipende dalla formulazione del problema, uno degli altri tre valori sconosciuto e pu essere calcolato dopo aver eseguito appropriatamente
la conversione dellequazione.
Esercizio
25
Conoscenze fondamentali
Minos
1.6.1
Esempio
percentuale dei 12 000 euro.
;[[ { ;[[[[[ { ;^[[[
Dopo la conversione dellequazione si pu calcolare il valore degli inter
;^
&
;[[
si calcola dividendo il valore degli interessi per la somma del prestito.
x = 12000 euro : 100000 euro = 0,12
#
;[[
;^
%
;[[
percentuale deve essere premuto dopo aver eseguito la divisione, invece
di premere il tasto delluguale. Se si esegue il calcolo con una calcolatrice
che non conosciamo, si deve prima controllare il funzionamento di essa,
eseguendo esempi facili.
Facendo il calcolo degli interessi composti, si deve prendere in considerazione che gli interessi devono essere pagati in parecchi anni.
Esempio
26
Conoscenze fondamentali
Minos
$
il seguente risultato:
G5 = 1000 euro (1 + 3/100)5
G5 = 1000 euro (1 + 0,03)5
G5 = 1000 euro 1,035
G5 = 1159,27 euro
La differenza del risultato del calcolo precedente non molto grande.
Ma con un lasso di tempo maggiore e un tasso dinteresse pi alto, la
differenza naturalmente pi grande.
'
27
Minos
1.7
Conoscenze fondamentali
Geometria
Prima di introdurre concetti geometrici, occorre menzionare alcune de
Un corpo possiede tre direzioni di misura: lunghezza, larghezza ed altezza. Quindi tridimensionale. Un piano ha soltanto due dimensioni.
> ~
il bordo del cubo ed ha soltanto una dimensione. Un punto invece non
%&
come punto dintersezione di due linie.
Oltre a il punto anche la retta appartiene ai fondamenti geometrici. Una
In un piano due rette possono intersecarsi tra loro al massimo in un punto,
ad eccezione in cui le rette venissero sovrapposte lun laltre.In questo
caso tutti i punti coincidono tra loro. Se due rette su di un piano non si
intersecano allora queste vengono chiamate parallele.
&
Un segmento, come una retta, viaggia attraverso due punti (estremi),
ma questi ne determinano la sua lunghezza. Un segmento quindi la
connessione pi breve tra due punti.
1.7.1
Angolo
Nel caso in cui due raggi partono da un punto in comune, essi vanno
a formare un angolo. Se ruotiamo uno di questi raggi intorno al punto,
$
indicher langolo.
Un cerchio diviso in 360 settori, che si chiamano gradi. Un angolo di
360 un angolo completo, e si chiama angolo giro.
Un angolo con un valore di 0 e 90 si chiama angolo acuto. Un angolo
ottuso ha un valore di 90 e 180.
Se tutti e due i raggi sono perpendicolari tra loro, vanno a formare il cos
chiamato angolo retto. Il suo valore di 90.
Nel caso che i due raggi si trovino in direzione direttamente opposta tra
di loro, essi formano un angolo piatto col valore di 180. Angoli dal valore
tra 180 e 360 vengono chiamati angoli concavi.
28
Conoscenze fondamentali
angolo
acuto
spitzer
Winkel
angolo
piatto Wink
gestre
ckter
el
angolo
retto
rechter
Wink
el
angolo
concavo
berst
um
pfer Wink
el
Minos
angolo
ottuso
stum pfer
Wink
el
angolo
giro
Voll
w inkel
angolo a
Stufenwink
el
gradini
angolo
alterni
W echselwinkel
angoli
traan
rette
Winkel
sich
intersecate
schneidenden Gerad
angolo
opposto
entgegengeset
zt
lie
gende W inke
Se due rette vengono intersecate tra loro, vanno a formarsi quattro angoli.
insieme sempre il valore di 180.
Se una retta attraversa due linee parallele, si formano in totale otto angoli
separati. La gradazione di questi angoli uguale. Questo vale anche per
gli angoli alterni.
La somma degli angoli in posizione opposta tra di loro sempre di 180.
29
Conoscenze fondamentali
Minos
1.7.2
Quadrangolo
Un quadrangolo determinato da quattro punti. Su una retta si possono
trovare non pi di due punti. A seconda della posizione e la lunghezza
dei loro lati, si possono distinguere diversi tipi di quadrangoli.
Un quadrato possiede quattro lati uguali. I lati opposti sono paralleli. Ogni
angolo di un quadrato di 90.
Larea del quadrato si calcola con la lunghezza dei suoi lati.
Qui di seguito A rappresenta larea e a la lunghezza del lato.
A = a2
Il perimetro di un quadrato la somma della lunghezza dei quattro lati
uguali.
U=4a
Nel rettangolo, a differeza del quadrato, soltanto i lati opposti sono uguali.
Larea del rettangolo si calcola moltiplicando lunghezza per larghezza.
A=ab
Il perimetro si calcola sommando le lunghezze dei quattro lati. Siccome
due lati hanno sempre la stessa lunghezza, possiamo calcore il perimetro
in questo modo:
U = 2a + 2b
Esempio
30
Conoscenze fondamentali
quadratoQuadrat
rettangolo
Rechteck
trapezio
Trapez
rombo
Rhomb us
aquilone
D rachenviereck
Minos
romboide
Rhombo id
quadrangolo
konkaves Viereck
concavo
]
spostato verso allinterno.
La maniera pi conveniente per calcolare larea di questi quadrilateri
quella di divedere larea in triangoli e calcolare separatamente larea di
ogni triangolo. Il perimetro si calcola sommando le lunghezze dei quattro
lati.
Esercizio
31
Conoscenze fondamentali
Minos
1.7.3
Triangolo
Un triangolo determinato da tre punti, i quali non possono trovarsi su di
una retta. Questi tre punti vengono chiamati A, B e C, mentre i lati opposti
di questi tre punti vengono indicati con a, b e c. Gli angoli di un triangolo
sono rappresentati dalle lettere greche (alpha), (beta) e (gamma).
Importante
Un triangolo con due lati di uguale lunghezza chiamato isoscele. Nel
caso di un triangolo con tutti e i tre lati di uguale lunghezza, il triangolo
chiamato triangolo equilatero. In questo caso, anche i suoi angoli interni
sono pari a 60.
Laltezza h una linea dritta che parte da uno dei vertici di un angolo e
perpendicolare ai lati opposti. Siccome in un triangolo ci sono tre tipi di
altezze differenti esse sono indicate con ha, hb e hc, , in conformit del
loro lato corrispondente.
angolo
acuto
angolo
retto
32
angolo
ottuso
angolo
isoscele
angolo
equilatero
Conoscenze fondamentali
Minos
Laltezza in un triangolo isoscele, perpendicolare al lato con una lunghezza differente, divide questo lato in due parti uguali.
Larea di un triangolo equivale alla met del prodotto dellaltezza e del
lato sul quale sta laltezza:
Esempio
Siccome laltezza sempre perpendicolare ad un lato, essa divide il tri '
di un triangolo rettangolo, per questo preferibile trasformare il triangolo
in due triangoli retti, se si vuole eseguire la calcolazione dellarea.
Importante
In un triangolo rettangolo, il lato opposto allangolo retto chiamato ipotenusa. E gli altri due lati del triangolo sono chiamati cateti.
Per i triangoli retti vale il teorema di Pitagora, ovvero, che in ogni triangolo
rettangolo, larea del quadrato costruito sull ipotenusa pari alla somma
delle aree dei quadrati costruiti sui cateti. La formula viene scritta cos:
c2 = a2 + b2
Esempio
Esercizio
33
Conoscenze fondamentali
Minos
b2
2
b
c
c2
Esempio
34
Conoscenze fondamentali
Funzioni trigonometriche
Per il calcolo del triangolo rettangolo, si possono usare le funzioni trigonometriche seno, coseno e tangente. Se si vogliono calcolare altri tipi di
triangolo utilizzando le funzioni trigonometriche, essi devo essere divisi
in triangoli retti.
Accanto allipotenusa entrambi i cateti hanno una denominazione speciale. L`adiacente il cateto che forma con lipotenusa langolo al quale
vengono eseguite le calcolazioni. Il lato opposto o cateto invece il cateto
opposto a questangolo.
Il seno di un angolo equivale al lato opposto diviso dallipotenusa.
sin
opposto
Glato
egenkat
hete
Hipotenuso
ypotenuse
ssae
eunu
en
tt
o
o
ipp
Hy
lato
opposto
G egenkathete
1.7.4
Minos
lato
adiacente
Ankathete
35
Conoscenze fondamentali
Minos
Esempio
sin
cateto
Gegenkathete
ipotenusa
Hypothenuse
sin
3 cm
5 cm
sin = 0,6
36,9
Un triangolo rettangolo ha un angolo di 50. Il lato opposto ha una lunghezza di 8 cm. Qual la lunghezza dellipotenusa?
lato opposto
Gegenkathete
Hypothenuse
ipotenusa
8 cm
sin 50 =
c
8 cm
c =
sin 50
c 10,44 cm
sin
Esercizio
36
lato
oppposto
G egenkat
hete
lato
adiacente
Ankat
hete
Conoscenze fondamentali
1.7.5
Minos
Cerchio
Il cerchio viene determinato dal suo raggio. Il raggio viene misurato dal
punto centrale della circonferenza. Il diametro del cerchio misura esattamente il doppio del raggio.
Il rapporto tra la circonferenza e il diametro di un cerchio equivale al
valore . Questa lettera viene pronunciata pi. Questo valore un nu
= d = 2 r
Anche il valore .
La formula la seguente:
Esempio
20 cm
d =
3,1416
d 6,37 cm
1
d2
4
1
A =
3,1416 6,372 cm 2
4
A =
Esercizio
31,87 cm 2
37
Conoscenze fondamentali
Minos
1.7.6
Corpo
~
contenuto del corpo rappresenta il volume di esso.
Un cubo formato da sei quadrati della stessa grandezza. Per questo
{
A = 6 a2
Siccome tutti i lati del cubo hanno la stessa lunghezza, il volume pu
essere calcolato con la formula seguente:
V = a3
$
opposta sono rettangoli della stessa grandezza. Perci la misura equivale
alla somma di tutte e sei le aree.
A = 2 (a b + a c + b c)
Il volume equivale al prodotto della lunghezza dei lati.
V=abc
<
1
d2
4
1
A =
3,1416 52 cm 2
4
A =
A = 19,635 cm 2
U
U
U
38
= d
= 3,1416 5 cm
= 15,708 cm
Conoscenze fondamentali
Minos
Con la circonferenza del cerchio e laltezza del cilindro possibile cal
AM = U h
AM = 15,708 cm 20 cm
AM = 314,16 cm2
AZyl = 2 A + AM
AZyl = 2 19,635 cm2 + 314,16 cm2
AZyl = 353,43 cm2
Il volume si calcola moltiplicando larea del cerchio per laltezza.
VZyl = A h
VZyl = 19,635 cm2 20 cm
VZyl = 392,7 cm3
$$
$ > '
temente il cuboide una specie di prisma.
$
V
Esercizio
4
r3
3
39
Minos
40
Conoscenze fondamentali
Conoscenze fondamentali
Fisica tecnica
Minos
#
$$
~
X
X
X
#
X ] "$
{ ]
~
\
{
Grandezza
Basisgre
Lnge
massa Masse
Nome dellunit
Basiseinheit
Simbolo dellunit
Einheitszeichen
SI
metroMeter
Kilogramm
kg
intervalloZeit
di tempo
secondo
Sekunde
intensit
di corrente
Stromstrke
ampere
Ampere
temperatura
Temperatur
assoluta
kelvinKelvin
quantit
di sostanza
Stoffmenge
mole
intensit
luminosa
Lichtstrke
candela
Candela
Tabella 1:
Mol
mol
cd
SI-unit
X
^
41
Conoscenze fondamentali
Minos
X
$
$
>
Vorsatz
VorsSimbolo
atzzeichen
Nano
Mikro
0,000 001
Milli
0,001
Chilo
Kilo
1000
Mega
1 000 000
Giga
#
Esempio
Decimale
Faktor
$ %
~
_ ~
;[[[ #
_[[
$
Esercizio
^_
]
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$
X
$
X
X
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$
Conoscenze fondamentali
Minos
<
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{ $
Z
X
con dei caratteri
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X $
X
#
Esempio
}
} ; ;[
^
} ;[
^
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X
] X
$
$ ;[
$
| |
43
Conoscenze fondamentali
Minos
2.2
Forza
}
$ X
|
~ $
#
&
${
}
$ |
Esempio
;
^
}
; ;
^
[;[;
Importante
F1
F2
F3
F1 = F2
F1 F3
44
Conoscenze fondamentali
Minos
$
$
$
$
%
$
$ $
}
$
}
$ &
$
~
$ }; nella sua azione
$ }^
$
comune $ }
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2.2.1
Addizione di forze
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$
$ #
$
$
$
&
$
$
] $
$ >
F3
F3
F3 = F1 +F2
( )
Conoscenze fondamentali
Minos
'
F1
F2
F1
F3
F2
F1
F3 = F1 +F2
F2
* )
46
F3
Conoscenze fondamentali
Minos
&
$
> $
$$ }
$ $
$
$
<
$
$
$
$
>
$
$
$
F3
F1
F3
F1
F1,2
F2
F1,F2,F3
F2
F1,2 = F1 +F2
F3
F1,2,3
F1,2
F1,2,3 = F1 +F2 + F3
47
Conoscenze fondamentali
Minos
$
%
$
$ #
$
<
F1
F2
F1
F2
Fh
Fh
F1,2
F1,h
Immagine 12:
F2,h
Conoscenze fondamentali
2.2.2
Minos
Decomposizione di forze
$
$
X $
~ $
"
\
"
\ ]
$
%
$
$
'
$
$
$
$
$
$
Esercizio
^ ^
asse Y
Y-Achse
asse Y
Y-Achse
FY
F1
F1
FX
asse
X
X-Achse
asse
X
X-Achse
+ ,
Minos
2.3
Conoscenze fondamentali
#
X
] $
$
X
$
$
%
X
| "|
\
&
${
$
$
}
Immagine 14:
_[
Momento torcente
Conoscenze fondamentali
Esempio
Minos
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}
} [ [^
} ^[[
$ ^[[
'
[[ $
X
;[[
%
Esercizio
^ [
F
M
)
_;
Minos
2.4
Conoscenze fondamentali
$
#
&
{
$
$
~
X X
FA
FG
.#
_^
Conoscenze fondamentali
2.5
Minos
Principio di leva
&
'
$
$ $
$
Esempio
~
^[
_
_[
#
FL L }G G
FL }G G L
FL _ [_ [^
FL ;^_
;^_
Compito
;
lL
FL
!
lG
FG
Minos
2.6
Conoscenze fondamentali
Pressione
$
#
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%
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$
]
X
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\
^
$ %
X
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Conoscenze fondamentali
Minos
X ] X
~
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^
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X
e
]
%
4
p
[bar]
3
pe = 2bar
pabs =3 bar
pe = 0,4 bar
Immagine 19:
__
Conoscenze fondamentali
Minos
]
$
Esempio
~
^
Compito
2.6.1
^
Trasmissione di forza
$
%
$
>
>
>
>
Conoscenze fondamentali
Minos
$
${
}1 1 }^ ^
&
#
&
%
&
Esempio
_
^
F1 < F2
A1 < A2
*
Minos
2.6.2
Conoscenze fondamentali
Trasmissione di pressione
~
$ %
"
\
% $
>
'
>
$
{
} 1 1 ^ ^
A1
p1
>
<
A2
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Conoscenze fondamentali
Esempio
Minos
_[
^
_
^ ]
1 1 ^ ^
_ _[
^ ^ _
^
^ _ _[
^ _
^
^ _[
;[
Esercizio
2.6.3
$
$
&
$
p1 V1 p2 V2
=
T1
T2
~
$
&
{
1 1 ^ ^
Conoscenze fondamentali
Minos
Esempio
3
;
m3
_[' #
p1 V1 p2 V2
=
T1
T2
p2 1m 3
1bar 8 m 3
=
(273 + 50)K
(273+ 20)K
p2 =
p2 =
8 m 3 323 K
bar
1m 3 293 K
p2 = 8,82 bar
$
]
^[' X
#
1 1 ^ ^
^ ^ ^ ^
^ ^ ^ ^
^
$$
#
Conoscenze fondamentali
2.6.4
Minos
Materie correnti
#
X
$
X
X
$
{
; Z ; ^ Z ^
~
X
X
]
A1
v1
A2
v2
61
Minos
2.7
Conoscenze fondamentali
Tensione
$
$
$
$
{
$
X
^
]
$
#
]
$ {
} ]
$
l area di
sezione
$
{
} ]
Conoscenze fondamentali
Esempio
Minos
~
[[
&
$
[[ ^
63
Minos
2.8
Conoscenze fondamentali
Frizione
#
$ $ #
$
$
$
}R
$
$ $
#
$
&
$ }N $ $
$
X
|
$
$
$
X
$ &
$
FN
direzione
di movimento
Bew egungsr
ich
tung
FR
Reibfl
che
+
64
Conoscenze fondamentali
Minos
~ $
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$
[
$
Esempio
$
$
[;_
[; # $
$
FR [ }N
FR }N
FR [;_ [
}R [; [
FR ;^
}R
Compito
_
Minos
2.9
Conoscenze fondamentali
X
X
X
2.9.1
Moto uniforme
$
$
X
<
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$
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X
$
{
X
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X
X
X
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$
66
Conoscenze fondamentali
Esempio
Minos
[
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X [
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X ^_
Compito
2.9.2
Moto accelerato
# $
X &
#
X
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X
X
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X
67
Conoscenze fondamentali
Minos
Esempio
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X X
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X
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Esempio
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Compito
Conoscenze fondamentali
Minos
X
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X
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Esempio
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;^ ;[[ ;[
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X
;
Esercizio
Minos
2.9.3
Conoscenze fondamentali
{
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$
X
$
X #
X
#
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$ $
$
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$$
$
#
$
$ X $
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^
Conoscenze fondamentali
Minos
%
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Esempio
#
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Esercizio
71
Minos
2.10
Conoscenze fondamentali
Rotazione
#
"
\
$
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#
X
X
"\
]
frammento
dellarco
Kreisbogenst
ck s s
punto P
Punkt
P
raggio
r r
Radius
asse
di rotazione
D rehachse
5
Conoscenze fondamentali
Minos
^
Esempio
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;;
;;
X
#
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Compito
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73
Conoscenze fondamentali
Minos
_[[ ;
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74
Conoscenze fondamentali
Minos
{
X
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^
Esempio
;[
^
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X
X
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^
Esercizio
;
Conoscenze fondamentali
Minos
2.11
2.11.1 Lavoro
$
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76
Conoscenze fondamentali
Minos
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Esempio
Esempio
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77
Conoscenze fondamentali
Minos
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Esercizio
^
Conoscenze fondamentali
Minos
2.11.2 Energia
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calcolata
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Conoscenze fondamentali
Minos
]
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X
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Esercizio
Conoscenze fondamentali
Minos
$ $
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dice
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$
Esempio
Conoscenze fondamentali
Minos
2.11.4 Potenza
#
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X
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Esempio
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Esercizio
Conoscenze fondamentali
Minos
$
$
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$
Esempio
Minos
2.12
Conoscenze fondamentali
Termodinamica
2.12.1 Temperatura
X
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Conoscenze fondamentali
Esempio
Minos
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$
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Esempio
Conoscenze fondamentali
Minos
]
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#
Esempio
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$
Conoscenze fondamentali
Minos
X
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Esempio
#
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X
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#
# ; ; _[
# ^[
%
^[
Esercizio
_
Minos
Conoscenze fondamentali
Conoscenze fondamentali
Disegno tecnico
3.1
3.1.1
Minos
89
Minos
Conoscenze fondamentali
3.1.2
Tipi di disegni
Le esigenze a secondo del disegno/progetto possono variare. Come
risultato, esistono diversi tipi di disegno. Queste tipi sono descritti nella
parte 1, DIN 199.
Ci sono aspetti differenti per la determinazione del tipo di disegno. I piu
utilizzati sono descritti qui a seguito, ma senza entrare nel dettaglio circa
la spiegazione del concetto.
90
Conoscenze fondamentali
Minos
Tipi di illustrazione
Ci sono due tipi di illustrazione, che sono: lo schizzo e il disegno. Gli
schizzi non vengono realizzati in scala, essi spesso disegnati a mano
libera, utilizzando una matita.
Invece i disegni sono illustrazioni (visive) che consistono in linee.
Tutti i disegni che servono per la rappresentazione o produzione di un
oggetto sono riassunti in un set di disegni.
Tipi di creazione del disegno
Qui abbiamo un disegno originale e una copia. Loriginale viene usato da
modello per le altre copie e rappresenta una certa versione del disegno.
I metodi classici per la realizzazione delloriginale, sono la matita o
linchiostro di china. Ma oggi, per la realizzazione di un disegno, molto
diffuso lutilizzo del computer. Progettazione e cambiamenti del design
possono essere applicati soltanto sulloriginale.
Contenuti del disegno
Un disegno descrive una macchina, un sistema o un meccanismo nella
sua forma/funzione completa.
Mentre la subassembly di un disegno mostra le misure reali della posizione delle tre dimensioni e la forma dei pezzi di lavoro che appartengono
ad un determinato gruppo.
I singoli pezzi sono rappresentati in maniera singola o parziale senza
mostrare la loro allocazione concerne agli alri pezzi di lavoro.
Funzione del disegno
Il disegno preliminare viene usato per descrivere un pezzo di lavoro,
produzione include informazioni circa la fabbricazione o lassemblaggio
del prodotto/pezzo di lavoro.
I disegni di produzione si dividono a loro volta nella lavorazione e
nellassemblaggio, il quale descrive le procedure di assemblaggio.
non contiene tutte le informazione complete sul prodotto.
91
Conoscenze fondamentali
Minos
3.1.3
841 x 1189 mm
594 x 841 mm
420 x 594 mm
297 x 420 mm
210 x 297 mm
148 x 210 mm
105 x 148 mm
74 x 105 mm.
A0 841x1189 mm
A2
A1
A4
A3
A6
A5
A7
Immagine 25:
92
Formati
Conoscenze fondamentali
Minos
Esempio
B0 = 1000 x 1414 mm
C0 = 917 x 1297 mm
A0 = 841 x 1189 mm
D0 = 771 x 1091 mm
B4 = 250 x 353 mm
C4 = 229 x 324 mm
A4 = 210 x 297 mm
D4 = 192 x 272 mm
In Nordamerica lunit di misura dei formati della carta si calcolano in
pollici.
93
Conoscenze fondamentali
Minos
!"
I disegni tecnici possiedono un title block, il quale viene sempre posizionato in basso e a destra.
La base del campo ha unampiezza di 187 mm e unaltezza di 55 mm.
Queste misure ed il volume sono determinati nella DIN 6771, Parte 1.
Dallanno 2004, questa DIN stata sostituita dalla DIN EN ISO 2700.
Nella parte sinistra, simmette cambiamenti. Si pu aggiungere il dato
del cambiamento ed il nome del rielaboratore. La parte sopra libera.
Nella parte centrale si immette il nome della ditta, e l sopra il dato ed il
nome del rielaboratore del controllo del disegno. Sopra, ci sono appositi
gni. A destra daccanto, siscrive da quante pagine appartenute consiste
il disegno.
(Verwendungsbereich)
(Zul. bw.
A )
(O berflche)
M astab
(G ewicht)
(W erkstoff
,H albzeug)
(R ohteil-N r)
(M odell
-oderG esenk-N r)
Datum
N am e
(Benennung)
Bearb.
G epr.
N orm
Zust
nderung
Immagine 26:
94
Datum
Testo
N am e
(Fir
ma des Zeichnun
gsers
tell
ers)
(Zeichnun
gsnumm er)
(U rspr.)
(Ers.f.:)
Blatt
(Ers.d.:)
Bl.
Conoscenze fondamentali
Minos
95
Conoscenze fondamentali
Minos
3.1.5
Scale
Di solito non possibile rappresentare a grandezza originale un pezzo
di lavoro, ad esempio non possiamo disegnare unintero palazzo su di
un foglio. Mentre le parti di un`orologio possono essere molto piccole da
vedere in misura originale. Perci, non ha molta importanza rappresentare
o meno i pezzi a grandezza naturale.
Per rappresentare pezzi grandi in un disegno, la loro misure viene ridotta,
al contrario invece avviene nei pezzi piccoli. C un determinato modo
per ingrandire e ridurre una misura. Per esempio possiamo utilizzare la
stessa forma e riprodurla in scale di grandezza differenti.
La graduazione della scala viene stabilita dalla DIN ISO 5455 e ha sempre
un valore multiplo decimale dei valori 1, 2 e 5.
Disegni realizzati a grandezza naturale sono eseguiti in scala 1:1. Il che
delloriginale.
Una diminuzione dei pezzi grandi pu essere fatta con la misura di 1:2.
Ogni millimetro nel disegno corrisponde a due millimetri delloriginale.
Perci il disegno ha la meta di grandezza rispetto al pezzo originale.
Oggetti larghi possono essere disegnati ad esempio in scala 2:1. Ogni
millimetro del disegno equivale a 2 millimetri delloriginale. Di conseguenza il disegno due volte pi piccolo delloriginale.
Si possono usare per esempio le seguenti misure:
Esercizio
96
Grandezza originale:
1:1
Diminuzione:
1:2
1:20
1:200
1:5
1:50
1:500
1:10
1:100
1:1000
Ingrandimento:
2:1
20:1
200:1
5:1
50:1
500:1
10:1
100:1
1000:1
Conoscenze fondamentali
3.2
Descrizioni in disegni
3.2.1
Vedute
Minos
$
visto da un solo lato. In questo modo impossibile rappresentare tutte
le informazioni necessarie. Un pezzo di lavoro deve essere disegnato
da diverse angolature.
La rappresentazione delle diverse vedute viene eseguita ribaltando sensatamente il pezzo da lavorare sul foglio. Dipendendo come il pezzo
postato, si disegna la veduta dallalto.
$ $
rappresentati girando il pezzo sulla sinistra e sulla destra. La visione
dallalto viene rapppresenta in basso nel foglio.
Allinizio, si disegna la veduta di fronte. Entrambe le due vedute laterale
vengono create ribaltare il pezzo a destra o a sinistra. Sotto di questo
disegno, la veduta dallalto viene rappresentata.
Se queste vedute non sono abbastanza, si pu rappresentare a destra
la lato posteriore delloggetto e sopra la veduta interrata/. Ad ogni veduta
aggiuntiva si devono aggiungere informazioni ulteriori che non erano
introdotte nelle altre vedute.
Ogni deviazione nel disegno deve essere dichiarata.
Immagine 27:
Vedute
97
Minos
3.2.2
Conoscenze fondamentali
98
Conoscenze fondamentali
3.2.3
Minos
Sezioni
Non tutte le dimensioni di un oggetto sono visibili dallesterno. Per poter
disegnare i contorni/bordi/spigoli allinterno, sar necessario sezionare
continua?.
Siccome gli spigoli della sezione visibile sono i bordi del corpo, essi vengono rappresentati con una linea spessa continua.
Il tratteggio/incisione viene sempre eseguito con un angolo di 45. Se piu
sezioni entrano in collisione tra loro, allora le linee di tratteggio dovranno
o essere rappresentate con un apertura angolare opposta, oppure utilizzando una distanza differente tra le linee di tratteggio.
oggetto, devono essere tratteggiate in maniera identica.
Se non si distingue chiaramente dove stato sezionato /tagliato il pezzo
da lavoro, allora le linee di taglio dovranno essere mostrate . Per questo
processo di taglio si utilizza il Tratto-Punto-Linea.
Le frecce sono disegnate nella linea di sezione al di fuori del pezzo di
lavoro(oggetto). Queste indicano da quale direzione viene vista la su
$
maiuscola. Se lintersezione non continua, linterruzione deve essere
disegnata.
Immagine 28:
Tratteggio
99
Minos
Conoscenze fondamentali
Sezione A-B
Immagine 29:
100
Sezioni
Conoscenze fondamentali
3.3
Minos
3.3.1
Nel caso non fosse possibile ottenere queste misure ci serviamo delle
linee di misura ausiliari. Queste linee servono per spostare la linea di
misura in maniera parallela. Le linee ausiliarie devono sporgere appena
di 2 mm fuori dalle linee di misura, ma non possono disegnate da una
veduta allaltra.
Lo standart circa limmissione delle misure stabilito nel DIN 6776. I
valori delle grandezze sono scritti nelle linee di misura. Tutte le misure
sono descritte principalmente in mm. Perci non occorre menzionare nel
disegno il tipo di unit di misura.
I valri di grandezza devono essere scritti alla destra o al di sotto delle
pi corrispondenti alla scala di misura, devono essere sottolineate. Le
misure prova/campione vengono accerchiate da un ovale.
Disegni prodotti attraverso lutilizzo di CAD le linee di misura potrebbero
essere interrotte dai valori di grandezza. Quindi le frecce di misura potrebbero consistere di sole due linee. Inoltre, le linee ausiliarie di misura
non devono sporgere dalle linee di misura.
101
Minos
3.3.2
Conoscenze fondamentali
Particolarit di dimensionamento
Contorni lineari possono essere facilmente misurati/dimensionati attraverso le linee di misura e le linee ausiliari di misura. Per cerchi e sfere
per sono occorrono altre regole di dimensione/misura.
Per indicare/differenziare il raggio, . La freccetta della misura addita
$
Immagine 30:
102
Conoscenze fondamentali
Minos
$
devessere riconoscibile, ma non evidente nel disegno. Per la croce
diagonale si usa una sottile linea ripiena.
]
$
pezzo arrotondo per immettere una chiave per dadi a questo posto, si pu
indicare lapertura della chiave. Quella viene indicata con le lettere SW.
9 27 44
5 42 38
2 51 45
1 25 56
0 57 17
0 34 23
103
Minos
!"
Conoscenze fondamentali
$X X
X
rappresentata da Rt. Essa rappresenta la distanza tra il punto pi alto e
>
X
X
Questa rappresentazione di rugosit si riferisce solo ad una singola pro$X
X
differenti valori di rugosit vengono combinati insieme in un unico valore
comune. Nella DIN 4768 sono contenuti due indicatori di misura della
rugosit.
Il valore Ra indica il valore medio aritmetico di tutte le ruvidit lungo un
pezzo misurato. Tutti i valori di irregolarit vengono addizionati insieme
e divisi per il loro numero. Ad ogni modo solchi molto profondi, ma non
$
il risultato della misurazione.
Il valore modio di rugosit Rz, viene diviso in cinque parti parziali uguali.
Le profondit di rugosit di ogni singolo frammento misurato vengono
addizionate e divise per il numero di misura.
Il valore di rugosit Ra pu essere introdotto anche nella forma di rugosit
]
X
Qui a seguito vengono riportati alcuni valori di rugosit con il loro corrispondente grado:
Valore medio di rugosit Ra (in m)
50
25
12,5
6,3
3,2
1,6
0,8
0,4
0,2
0,1
0,05
0,025
104
Conoscenze fondamentali
Minos
12,5 - 50
3,2 - 50
"[\ ; ^ "\
Formazione:
Fucinatura a stampo
Imbutitura
Estrusione
Aie:
Tornitura longitudinale
Sfacciatura
Limatura
Alesaggio
Lisciatura
105
Minos
!"
Conoscenze fondamentali
#
X
Il simbolo principale, il quale non sarebbe ragionevole utilizzarlo senza
il suo corrispondente simbolo complementare, rappresentato da un
simbolo a forma di uncino. Se il lato superiore delluncino fosse chiuso
X
X
segmento di riferimento
direzione di scanalatura
sovrametallo
altre misure di rugosit
X
indicata, ma non sempre possibile. In quei casi, una stretta linea ripiena
X
pezzo da lavorare, fornita con una freccetta.
b
c (f)
e d
G eschli
ff
en
R z 0,8
+
%#
$
106
Conoscenze fondamentali
Minos
3.5
provoca pi o meno variazioni tra la forma teorica e la posizione di un
elemento di costruzione di un pezzo di lavoro.
$
$
costellazione comune di diversi oggetti. Esse determinano quanto piana
foratura si trova nella posizione esatta.
Ad ogni modo le tolleranze di forma e di posizione vengono utilizzate nel
disegno soltanto se fondamentali per la produzione o la lavorazione di un
pezzo. Inoltre le tollerenze sono importanti anche per l intercambiabilit
di un pezzo.
Rettilineit
G eradheit
0.02 A
Perpendicolarit
R echtw inkli
chkeit
0.02 A
Ebenheit
Planarit
0.02 A
Inclinazione
N eigung
0.02 A
Rundheit
Circolarit
0.02 A
Localizzazione
Position
0.02 A
Cilindricit
Zylin
derfor
m
0.02 A
Concentricit
Konzentri
tt
0.02 A
$
Profil einer Linie 0.02 A
Simmetria
Symm etrie
0.02 A
Forma di una
Profil einer
Flche
0.02 A
Oscillazione
Lauf
0.02 A
0.02 A
Oscillazione
G esam tlauf totale
0.02 A
Parallelismo
Paralleli
tt
Immagine 32:
107
Minos
Conoscenze fondamentali
X
squadro
di tolleranza
Toleranzrahmen
valore
tollerabile
Toleranz
w ert
simbolo
Sym bol
0.25
rapporto
Bezug
tollerata
Toler
ierte
Flche
sezione
circolare
tollerata
Toler
ier
ter Kreisq
uerschnitt
Immagine 33:
108
0.16
Conoscenze fondamentali
Minos
Le tolleranze di direzione includono le tolleranze di parallelismo, rettangolarit e inclinazione. Il carattere al lato destro del frame di tolleranza
$
La tolleranza di parallelismo determina la posizione di una linea riguardo
$ %
& $
&
dalla rettangolarit. Il simbolo rispettivo rappresentato da due segmenti
rettangolari.
La tolleranza di inclinazione simile a quella di rettangolarit, ma data/
per un certo tipo di angolo. Il simbolo relativo consiste in due segmenti
che formano un angolo acuto.
0.2 C
C
Immagine 34:
0.4 A
109
Conoscenze fondamentali
Minos
Le tolleranze di movimenti vengono usate per i pezzi di lavoro rotanti. Dalla
rotazione di un albero attorno allasse di riferimento A-B, lo scostamento
della rotazione concentrica non deve sormontare il valore dichiarato. La
Le tolleranze totale di movimenti si differenziano dalle tolleranze di movimenti apportando una traslazione assiale o radiale del pezzo addizionale
al movimento rotante.
0.3
8.0
12.0
0.06 A-B
Immagine 35:
110
0.06 C
Conoscenze fondamentali
3.5.1
Minos
Tolleranze dimensionali
La produzione di pezzi da lavorare non pu essere eseguita con dimensioni esatte per ragioni tecniche ed economiche. Determinate valori di
deviazione sono concessi a seconda delle esigenze di produzione. Questi
valori sono chiamato tolleranze dimensionali.
Una possibilit semplice consiste nellindicazione dei valori generali di
tolleranza stabiliti nella DIN 7161. In questo caso i valori di deviazione
sono validi per tutto il disegno.
Il set di dimensione nel disegno chiamato dimensione nominale N
con la deviazione nominale A. La tabella contiene valori dei limiti dimensionali pi grandi e pi piccoli, per differenti dimensioni nominali e classi
di tolleranza.
Esempio
ber
Campo di dimensione 0,5 pi
di 3
nominale,
3 bi
s6
Nennma bereich 0,5
bi
s
a 3
misurato in mm
6
Toleranzkl
asse
Livello di tolleranza
in mm
%&
ber
pi di 6
6
bi
s
30
ber
pi
di 30
30 bi
s
120
120
ber
ber
pi
di 400
pi
di
400
bi
s
120
bi
s
120
1000
400
1000
a 400
f(f
ein)
0,05
0,05
0,1
0,15
0,2
0,3
%&
m (mitt
el)
0,1
0,1
0,2
0,3
0,5
0,8
%'&
g (grob)
0,15
0,2
0,5
0,8
1,2
%'&
sg (sehrgrob)
0,5
1,5
Immagine 36:
111
Conoscenze fondamentali
Minos
Quando non tutte le dimensioni in un disegno hanno un valore di tolleranza, questi valori sono scritti alla destra della dimensione nominale.
Mentre il limite di dimensione maggiore vie scritto in alto e la dimensione
minore in basso.
+0,3
78 0,2
misura
limite
superiore
oberes
Grenzma
unteres
Grenzma
misura
limite
inferiore
Ndimensione
ennma nominale
Livelloanzklasse
di tolleranza
ISO-Toler
N ennm abereichnimm
Riga dianzre
tolleranza
ISO-Toler
ihe
Immagine 37:
112
da
10 10
ber
;
bis 18
da
18 18
ber
[
bis 30
da
30 30
ber
_[
bis 50
da
50 50
ber
[
bis 80
da
80 80
ber
;^[
bis 120
da
120120
ber
;[
bis 180
10
11
IT2
IT3
IT4
IT5
IT6
IT7
IT8
IT9
11
18
27
43
70
110
2,5
13
21
33
52
84
130
2,5
11
16
25
39
62
100
160
13
19
30
46
74
120
190
10
15
22
35
54
87
140
220
12
18
25
40
63
100
160
250
IT10 IT11
Conoscenze fondamentali
Minos
entrambe le direzioni abbiano una grandezza diversa.
La posizione dei campi di tolleranza determinata anche in classi. Le
classi sono indicate da una lettera. La lettere maiuscole vengono usate
per tolleranze di misure interne come per i buchi del trapano ad esempio,
mentre le minuscole indicano le dimensioni esterne, like a dimension of
spindle.
Per la posizione dei campi di tolleranze delle misure interne valgono:
Posizione del campo di tolleranze:
]
'
Quanto segue valido per la posizione del campo di tolleranze delle
misure esterne:
Posizione del campo di tolleranze:
misura interna
Innenma (Bohrung)
(alessaggio)
misura
esterna
Auenma
(
W ell
e)
(albero)
N ennma
Immagine 38:
113
Conoscenze fondamentali
Minos
Esempio
45h6
[ ^_
dimensione nominale. In corrispondenza a questi valori, lalesaggio quindi
& _[[[ _[^_
Dallalbero con un diametro di 45 mm, il valore reale si pu scostare dalla
[ ; %
diametro tra 44,984 a 45,000 mm.
3.5.2
Accoppiamenti
I valori di tolleranza sono validi prima di tutto per un singolo pezzo da
lavoro. Se vengono collegati insieme pi pezzi, bisogner prendere in
considerazione la conformit di una singola tolleranza. Quindi due valori
di tolleranza formano un accoppiamento.
Nellesempio dellalbero, ovvio che esso sia quasi sempre pi piccolo
rispetto al foro di un trapano a tutti valori di tolleranza possibile, soltanto
in un caso l albero e il foro hanno lo stesso diametro.
X $
X
>
dipende dalla combinazione di tolleranze singole. Gli accoppiamenti
sono divisi in: accoppiamento con gioco (o mobile), accoppiamento con
interferenza (o stabile) e accoppiamento incerto.
Nell accoppiamento con gioco, il foro sempre pi largo rispetto all
albero. Nell accoppiamento incerto, lalbero pu essere pi grande o
>
$
#
albero ha una dimensione effettiva maggiore di quella del foro, si parla
di accoppiamento di interferenza o forzato.
114
Conoscenze fondamentali
foro
>ung
albero
Bohr
> Welle
Spielpassung
accoppiamento
con gioco
Immagine 39:
foro
=ung
albero
Bohr
Welle
bergangspassung
accoppiamento
incerto
Minos
foro
<ung
albero
Bohr
< Welle
Prepassung
accoppiamento
di interferenza
Accoppiamenti
Siccome da un numero elevato di tolleranze si ottengono molte com
$
vengono utilizzati un numero limitato di accoppiamenti. Questi possono
essere consultati anche nella tabella di riferimento.
Esempio
Un accoppiamento di transizione :
H7/n6
Un accoppiamento forzato :
H7/r6
H8/u8
115
Minos
Conoscenze fondamentali
3.6
3.6.1
CAD
CAD labbreviazione di Computer Aided Design, cio Progettazione Assistita da Elaboratore. A causa dello sviluppo della tecnica dei Computers,
oggi giorno si utilizzano sempre pi raramente le tecniche classiche del
disegno tecnico, ovvero attraverso l utilizzo di strumenti come la matita
e l inchiostro.
La CAD-Workstation consiste in un PC con un Monitor. Sono preferibili
schermi larghi, perch rendono possibile la visuale di una larga parte del
disegno.
Oltre ad apparecchi solidi/dispositivi come la tastiera e il mouse, esistono
blet, che offre la possibilit di disegnare con il mouse oppure utilizzando
una penna speciale.
I dati vengono immagazzinati nell Hard Disk (disco rigido). Molti computer sono connessi ad un Network (rete), questo consente la possibilit di
effettuare un Backup al server conrispondente.
116
Conoscenze fondamentali
Minos
Per esempio, possibile calcolare la massa di un pezzo di lavoro. Il comportamento sotto carico/pressione viene calcolato utilizzando il metodo
vengono sperimentati al computer.
La possibilit di osservazione da diversi punti anche molto utile. Questo
$$
tra componenti differenti pu essere osservata attraverso modelli mobili
nel computer.
I programmi 2D CAD lavorano orientati verso il vettore. Con questo,
%
programma esegue la linea tra i due punti. Perci l ingrandimento pi
grande di linee, vengono rappresentate ancora come linee.
Mentre i programmi di processo di immagine, orientati verso Pixels,
funzionano in maniera differente. Se una linea viene ingrandita molto,
possibile vedere la sua struttura in Pixels.
I programmi CAD lavorano su piani differenti o livelli. La possibilit di
>
disegno tecnico molto complesso. Per esempio, il dimensionamento di
un disegno pu essere eseguito su di un livello separato.
Finch non sar necessario mostrare il dimensionamento eseguito, possiamo tenere nascosto questo livello.
I programmi CAD con 2 1/2 D sono utilizzati soprattutto in architettura. Le
]
ottenere risultati simili a disegni prodotti attraverso lutilizzo di programmi
3D, ma in compenso, necessaria minore capacit del computer.
Programmi CAD 3D generano modelli tridimensionali. I modelli pi semplici sono lattice models e i modelli wireframe, che sono necessari per
calcolazioni matematiche. Mentre nei modelli tridimensionali necessario
La Computer Aided Manufacturing (fabbricazione assistita da computer), abbreviato CAM, permette di inserire informazioni aggiuntive in un
disegno, richieste per la produzione. Queste informazioni possono essere
trasmesse direttamente attraverso lutilizzo di macchine di produzione.
117
Minos
3.6.2
Conoscenze fondamentali
coordinate polare
Polarkoordinaten
Immagine 40:
118
Sistemi di coordinate
coordinate cartesiane
Karte
sische Koordinaten
Conoscenze fondamentali
Minos
Immagine 41:
Dimensionamento assoluto
119
Minos
Conoscenze fondamentali
a catena contiene parecchie distanze uguali. In questo caso la misura pu
essere digitata una volta soltanto in addizione dei numeri di ripetizione.
Ad ogni modo un disegno dovrebbe contenere possibilmente sempre gli
stessi tipi di misurazione. In certi casi, invece, anche utile usare diversi
sistemi di dimensionamento.
Immagine 42:
120
Dimensionamento crescente
Conoscenze fondamentali
Immagine 43:
Minos
Dimensionamento progressivo
Quando si riportano delle misure, anche possibile usare sistemi di coordinamento diversi di misure indpendenti. Le frecce di misura/dimensione,
rendono evidente a quale punto zero si riferisce una misura.
Ad ogni modo, sarebbe bene evitare lutilizzo di diversi sistemi di coordinazione allinterno di un disegno, perch questo rende il programma
molto pi complicato.
121
Conoscenze fondamentali
Minos
] $
$
sar possibile usare le tabelle di coordinate o item numebers numeri
di dimensione?
Un numero di cordinata consiste di due numeri separati con un punto. Il
primo valore indica il numero del sistema di coordinate, mentre il secondo indica un numero consecutivo per i punti singoli di questo sistema di
coordinate. Per esempio, il numero di posizione/item 2.4 si riferisce al
quarto punto di coordinata nel secondo sistema di coordinate. che si
tratta del quarto punto nel secondo sistema di coordinate.
Questi numeri di posizione/item sono scritti in una tabelle. Gli assi di coordinata sono indicati dalle lettere maiuscole A, B e C, per tre coordinate.
Quando si usa pi di un sistema di coordinate, la cifra viene collocata
dopo la lettera: A1, B1, A2 e B2.
Oltre alle coordinate di punti singoli, le tabelle possono contenere ulteriori
informazioni, come ad esempio il diametro di un foro, screw threads la
I sistemi di coordinate sono divisi in sistemi e sottosistemi. I sistemi che
rientrano nella prima categoria sono indipendenti tra loro; ognuno di loro
ha un proprio punto di origine. I sottosstemi sono associati con i sistemi
normali attraverso una determinata/certa misura/dimension. Perci il
punto di origine di un sottosistema deve essere misurato con riferimento
alla categoria dei sistemi principali.
Esercizio
122
Conoscenze fondamentali
Minos
Immagine 44:
foro
filettatura
Tabella di coordinate
123
Minos
124
Conoscenze fondamentali
MECCATRONICA
Modulo 2: competenze
interculturale (parte 1)
Manuale
(concetto)
Christian Sthr
Christian Sthr Unternehmensberatung
Germania
www.minos-mechatronic.eu
competenze interculturale
Minos
ndice
1
1.1
1.2
Introduzione
Obiettivi del corso
9
9
10
2.2
2.2.1
2.2.1
2.2.3
2.2.4
2.2.5
2.3
+
Elementi della cultura
La cultura materiale come elemento della cultura
Istituzioni sociali come elemento della cultura
Luomo e luniverso come elementi della cultura
Estetica come elemento della cultura
La lingua come elemento della cultura
Il modello iceberg
3.1
3.2
3.2.1
3.2.2
3.2.3
3.2.4
3.2.5
3.3
3.4
/
11
11
11
12
12
13
13
15
Caratteristiche di cultura
28
4.1
4.1.1
4.1.2
4.2
4.2.1
4.2.2
4.3
4.3.1
4.3.2
28
28
29
31
31
32
33
34
34
Lavorare allestero
36
5.1
5.1.1
5.1.2
5.2
5.3
5.4
36
36
36
37
38
38
Minos
competenze interculturale
La cultura uno strato sottile ma importante che va trattato con attenzione per non danneggiarlo. Persone di culture diverse in fondo sono uguali e reagiscono nella stessa maniera. Renda sicuro che comprende gli usi elementari e faccia vedere interesse e la voglia di comprendere le differenze fra le culture.
Mike Wills
competenze interculturale
1.1
Introduzione
Minos
1.2
{
delle persone,
- quali problemi nascono se persone di diverse culture interagiscono fra
di loro,
- come la cultura pu essere analizzata per il soggiorno allestero e come
pu essere studiata
,
La competenza interculturale la capacit di comunicare con successo con persone di altre culture, cio la capacit di stare bene con loro.
Questa capacit la si pu possedere gi da giovane o svilupparla con
laiuto di sforzi consapevoli e sistematici. Le basi per una comunicazione
interculturale di successo sono la competenza emotiva e la sensibilit
interculturale.
competenze interculturale
Minos
+
,
'
$|
$ sare, parlare, agire e sentire nella maniera in cui lo facciamo. (Hofstede,
1989)
,
,
Cultura una certa misura di standard o prospettive che vengono condivise da un gruppo di persone. Aiutano la persona singola a capire che
cosa c, che cosa si sente, che cosa c da fare e come qualcosa va
fatto. (Goodenought, 1996)
,
{
; '
&
^
$
10
competenze interculturale
2.2
2.2.1
,
Minos
{
1. il grado delle capacit tecnologiche di una cultura e
2. la sua redditivit o come le persone usano le loro capacit e conquiste
Ci sono cose che persone in un paese con un alto standard di tecnica
percepiscono come normali, che per in altri paesi con un livello basso
2.2.1
.
# $ '
$
sorpreso perch i lavori di manutenzione che conosceva in Germania l
non esistevano.
$
allaltra e fra i paesi. La formazione, lorganizzazione sociale e le strutture
politiche hanno un ruolo non da sottovalutare durante linterazione.
e limportanza e la struttura della famiglia. Le donne in paesi diversi hanno
ruoli e diritti diversi.
Anche il grado e la qualit della formazione variano fra le culture. Alcuni
paesi offrono una formazione primaria, secondaria e terziaria a buon
$
lo stato e la qualit della formazione di una persona dipendono molto
dalla ricchezza e dallo stato sociale dei genitori.
.
11
competenze interculturale
Minos
2.2.3
%&
religione di una persona quali cibi sono permessi (p.es. non maiale o
bovino), o come ci si veste (le donne coprono la testa, uomini portano
la barba). Questi aspetti in alcune religioni sono pi visibili che in altri
(islam, ebrei ortodossi).
Altre concezioni possono avere la stessa importanza, come i valori delle
persone. Come valutano il tempo? Con che facilit si adattano a cambia
persone in quel luogo. Naturalmente deve anche sapere come questi
$
2.2.4
.
,
,
&
cultura. Tramite il teatro si pu sapere qualcosa delle convinzioni e degli
aspetti che vengono considerati importanti. E attraverso le tradizioni
12
competenze interculturale
2.2.5
Minos
,
$
Non sapere come le si usa pu portare a frustrazione e insoddisfazione.
.
&
2.3
Il modello iceberg
&
13
competenze interculturale
Minos
#
.
14
competenze interculturale
3.1
Minos
,
~
$
~
,
.
]{
fritte.
$
formaggio.
{
fritte.
$
formaggio.
essere puntuali.
X
sone di una cultura agiscano o pensino in un certo modo, ma mai tutti.
Nessuno rappresenta linsieme delle caratteristiche che vengono attribuite
'
"
sul sesso, sullet, sui gruppi etnici e professionali) le cui caratteristiche
culturali non corrispondono con quelle della maggior parte della societ.
Ci sono alcuni altri concetti che in questo contesto sono importanti.
,
,
valutate da ununica prospettiva assoluta, sia etica o morale. Valutazioni
$
$
valori, letica o la morale di una cultura non possono mai essere valutati
del tutto migliori o peggiori di quelli di altre culture.
15
competenze interculturale
Minos
3.2
,
>
X %
di persone con diverse forme di pensare e vivere. Nel caso ideale questo
$
$
tradizioni culturali di altre persone.
Distanza nel potere
Evitare insicurezza
Mascolinit
Orientamento a lungo termine
Secondo Hofstede le culture si distinguono fra di loro pi fondamentalmente nella maniera in cui considerano questi concetti e come reagiscono su
#
&
{ ' &
_
&
{
fondamentali. Spesso sono la fonte di un vasto spettro di valori concreti
e convinzioni e normalmente i comportamenti delle persone possono
essere spiegate con uno di questi aspetti (o una combinazione fra di loro).
$
individui o gruppi con diversa origine culturale. Come primo approccio
offrono una struttura per lanalisi di culture che pu essere usata per la
preparazione di un soggiorno allestero.
#
{
{
altri e che le loro famiglie o organizzazioni, a cui appartengono, dovrebbero prendersi cura di loro.
16
competenze interculturale
Minos
{
$
considera normale.
<
{
$
prevedibili piuttosto che situazioni non strutturate.
X{
La forza con cui una cultura favorisce dominanza, autostima e laccumulo
di possesso materiale. rispetto a questo sta una cultura che si basa di
pi sulle persone, i sentimenti e la qualit della vita.
{
$
presente, cos p.es. il rispetto di fronte a tradizioni e ladempimento ai
doveri sociali.
Se si programma un soggiorno lavorativo in un paese straniero aiuta uno
sguardo sui valori e punti del paese nella sintesi delle dimensioni culturali
per farsi una prima idea di quello che ci si pu aspettare da persone di
quel paese.
$X
$
$$
inoltre alcuni consigli per persone che lavorano in un paese con valori
molto diversi dal proprio.
3.2.1
.
] ~
%
competenze interculturale
Minos
della comunit di grande importanza. Nelle culture collettive le persone
si sentono meglio in un gruppo e vogliono stare in rapporto con gli altri.
Verso la famiglia c un forte rapporto di responsabilit. Le persone
tendono a vedersi come membri di diversi gruppi. Si aspetta e apprezza
la conformit.
.
'
' garia e Romania.
18
competenze interculturale
Minos
%
{
- Le persone spesso mettano al centro la famiglia, ancora prima del lavoro.
- Trovare una soluzione pu essere un processo molto lento visto che
interpellate tante personedi diverso livello gerarchico.
3.2.2
.
$$
imposto dalla natura, ma deve avere ragioni pratiche. Eccetto questo
aspetto si tende ad avere lopinione secondo cui tutti dovrebbero avere
gli stessi diritti ed una posizione sociale in rapporto alle proprie capacit
e competenze.
.
19
Minos
competenze interculturale
$
$
ai propri subalterni dovrebbero assumere un comportamento piuttosto
autoritario. Non tutte le decisione vanno necessariamente discusse.
- Le istruzioni per le persone con cui si lavora dovrebbero essere precise
e chiare.
{
- Capi vengano trattati con meno rispetto, paragonato ai paesi con un
%
- Non strettamente necessario comportarsi in maniera formale e le
persone vogliono conoscersi in un modo pi amichevole.
>
- Nel prendere una decisione vanno coinvolte altre persone.
vanno evitati.
20
competenze interculturale
3.2.3
Minos
.
.
%
] ~
Danimarca, la Svezia, la China e Singapore.
21
Minos
competenze interculturale
X
- Tutte le dichiarazioni dovrebbero essere avvalorate da fatti oggettivi e
statistiche.
%
~
{
22
competenze interculturale
3.2.4
Minos
$
X
X
rendimento, competizione, possesso e crescita. Si vive per lavorare.
~
X
vengono risolti prevalentemente in maniera aggressiva.
.
%
]
~
la Svizzera hanno un alto valore di mascolinit, come anche il Giappone.
$ "
\
X > $ porti sociali e qualit della vita. Si lavora per vivere. A uomini e donne
.
%
tale indice.
23
Minos
competenze interculturale
%
]
{
- Le persone apprezzano il tempo libero, mettono in primo piano la famiglia
e fanno vacanze lunghe.
- Gli straordinari non sono la regola.
- Le conversazioni nel tempo libero o durante le pause di lavoro si baseranno pi su vita e interessi delle persone che su questioni dellimpresa.
- Domande personali vengono considerate normali e non invadenti.
$
>
persone dimostrano apertamente la loro preferenza a rapporti stretti.
24
competenze interculturale
3.2.5
Minos
,
.
avvengono pi velocemente i cambiamenti perch tradizioni e doveri non
rappresentano una barriera.
3.3
.
25
Minos
3.4
competenze interculturale
26
Paese
Il mondo arabo
Argentina
Australia
PDI
80
49
36
IDV
38
46
90
MAS
52
56
61
UAI
68
86
51
Belgio
Brasile
Cile
China
Costa Rica
Danimarca
Germania
Ecuador
El Salvador
Finlandia
Francia
Grecia
Gran Bretagna e
Irlanda Nord
Guatemala
Hong Kong
India
Indonesia
Iran
Irlanda
Israele
65
69
63
80
35
18
35
78
66
33
68
60
35
75
38
23
20
15
74
67
8
19
63
71
35
89
54
49
28
66
21
16
66
63
40
26
43
57
66
94
76
86
30
86
23
65
67
94
59
86
112
35
95
68
77
78
58
28
13
6
25
48
14
41
70
54
37
57
56
46
43
68
47
101
29
40
48
59
35
81
Italia
50
76
70
75
Giamaica
Giappone
Canada
Columbia
45
54
39
67
39
46
80
13
68
95
52
64
13
92
48
80
Malaysia
104
26
50
36
LTO
31
65
118
31
25
96
61
80
23
competenze interculturale
Minos
Paese
Mexico
Paesi Bassi
Nuova Zeelanda
PDI
81
38
22
IDV
30
80
79
MAS
69
14
58
UAI
82
53
49
LTO
44
30
Norvegia
Pakistan
31
55
69
14
8
50
50
70
20
0
Panama
Peru
Filippine
Polonia
Portogallo
Africa dellest
95
64
94
68
63
64
11
16
32
60
27
27
44
42
64
64
31
41
86
87
44
93
104
52
Austria
11
55
79
70
Svecia
Svizzera
Singapore
Spania
frica del Sud
Corea del Sud
Taiwan
Tailandia
Repubblica Ceca
Turchia
Ungheria
Uruguay
Stati Uniti
Venezuela
Africa del ovest
31
34
74
57
49
60
58
64
35
66
46
61
40
81
77
71
68
20
51
65
18
17
20
58
37
80
36
91
12
20
5
70
48
42
63
39
45
34
45
45
88
38
62
73
46
29
58
8
86
49
85
69
64
74
85
82
100
46
76
54
19
25
33
48
75
87
56
29
16
27
competenze interculturale
Minos
Caratteristiche di cultura
Dopo la spiegazione dellapproccio generale di Hofstede il quarto capitolo
si dedicher alle caratteristiche concrete di cultura, che si presuppone
%
ci va rispettato quando ci si muove in un altro paese.
4.1
Le diverse caratteristiche tipiche per le dimensioni potrebbero non essere
sempre consistenti. Tutte le caratteristiche per tendono verso luno o
laltro polo del continuo
X
{
4.1.1
{
passato, presente e futuro. Viene utilizzato per strutturare la giornata per
28
competenze interculturale
Minos
d
a:
Le persone con un concetto di tempo monocrono tendono
- fare una sola cosa alla volta
- concentrarsi sul lavoro
- prendere sul serio promesse (termini, appuntamenti)
- avere poco contesto e avere dunque bisogno di tante informazioni
- essere legate al lavoro
- rispettare programmi
- essere preoccupate di non disturbare gli altri, di seguire le regole della
privacy e del rispetto
- dimostrare grande rispetto per la propriet privata, e prestare qualcosa
raramente
- essere rapide
- essere abituate a rapporti a breve termine
4.1.2
.
qualcosa prima di iniziarne unaltra, e nemmeno concludere qualcosa
con una persona prima di dedicarsi ad unaltra.
Il tempo policrono viene considerato meno come risorsa e pu essere
paragonato pi ad un punto che ad una linea.
Persone con un concetto di tempo policrono tendono a:
- fare tante cose in un momento,
- non essere concentrate e ad interrompere gli altri,
- fare promesse in relazione ad un concetto di tempo indicativo da rispettare solo se se possibile
- avere un contesto e tante informazioni,
- sentire molto i doveri verso gli altri e nei rapporti sociali
- cambiare i programmi spesso e con facilit
- rispettare pi le persone che sono vicine (famiglia, amici, colleghi) che
la privacy
- prestare le proprie cose con facilit,
- prontezza nel relazionarsi
- costruire rapporti che durano a lungo.
29
competenze interculturale
Minos
.
|
$$
"< ;[\
%
X
spesso pensano in maniera monocroma e orientata al presente. Queste
persone spesso hanno problemi in competizione legate a gruppi lavorativi
indipendenti dal reparto.
%
{
- si molto meno precisi riguardo ad appuntamenti, programmi, tempi
di preparazione ecc.
- le persone tendono a orientarsi al gruppo. Vedono i rapporti come legami profondi a lungo termine che includono passato, presente e futuro.
Anche nel lavoro si cercano rapporti con questo orientamento.
- anche i lavoratori tendono a preferire contratti a lungo termine. Aumenti
personali,
- spesso anche nella stessa azienda si trovano diverse concezioni di
tempo. Reparti come marketing e pubblicit spesso pensano in maniera
policrona perch hanno una funzione policrona. Si integrano meglio in
un gruppo di persone provenienti da diversi riparti perch riescono a
trattare meglio pi cose contemporaneamente.
30
.
competenze interculturale
4.2
Minos
4.2.1
Lo stato acquistato
,
$
X
classe sociale, il grado di formazione, let, il patrimonio, la formazione
o il sesso. Qualit di successo nellambito del lavoro contano pi delle
qualit esterne e le persone vengono rispettate in base alla propria
capacit e prestazione professionale. Lavorando duramente e con
X
~
$
e molto meno in base ai rapporti sociali personali o familiari o la fama
della propria formazione.
&
vengono mantenuti risultati adeguati. Ognuno guadagna il proprio stato e a seconda delle circostanze questo pu cambiare velocemente.
>
>
non si comportino da superiori, quando messi a confronto con persone
>
31
competenze interculturale
Minos
,
<
stono poche possibilit di raggiungere un determinato stato sociale con
prestazioni e successi. Se qualcuno ha le caratteristiche esterne giuste,
gli viene attribuito automaticamente lo stato sociale corrispondente che
$
X
Si molto consapevoli del proprio stato e non si dovrebbero assumere
importanti e dovrebbero essere utilizzati sempre. Esistono poche possibilit di ottenere uno stato sociale con successo o buone prestazioni.
.
}
'
essere formali con i colleghi di livello pi alto,
- i manager possono avere il ruolo di mentore. Sono punto di riferimento
e guidano i subalterni per garantire che possano sviluppare lo proprie
capacit e assolvere ai vari compiti con una minima supervisione.
- i subalterni possono mettere in questione le decisioni del proprio capo,
32
competenze interculturale
Minos
{
> %
propri compiti e a non avanzare proposte a lavoratori di livello superiore.
- sul posto di lavoro spesso si molto formali, p.es. ci si chiama con
titolo e cognome. Ordini professionali come dottori, architetti e giudici si
aspetteranno di essere chiamati con i loro titoli.
- dai manager ci si aspettano indicazioni chiare e in grado di rispondere
a tutte le domande. Vengono considerati esperti e sempre capaci di ri
$
~
il ruolo di mentore.
- Normalmente i lavoratori non criticano le decisioni di un capo.
$
&
tanto con il proprio capo e non p.es. con persone di un livello superiore
neanche di un altro reparto.
4.3
interpretata da diverse persone in modi diversi, a sua volta differente
magari dalle intenzione del mittente di tali informazioni.
,
di comunicazione, il quale pu variare da cultura in cultura.
33
competenze interculturale
Minos
Culture con un contesto basso tendono ad essere lineari, logiche, orientate allazione, spesso eterogenee e individualistiche. Logica, fatti e
linearit vengono apprezzati. Le decisioni si basano pi spesso su fatti
$
Le persone di solito non ne sanno molto e esistono soltanto poche ipotesi
possibili su di unaltra persona. La gente non si pu riferire al contesto cio a qualcosa che in una certe situazione viene detta o fatta sempre - o
.
%
] ~
Svizzera e i paesi scandinavi.
,
34
competenze interculturale
Minos
$
>
parole dette.
.
$
considerati culture con un contesto alto.
con un contesto alto pu essere percepito come qualcuno che parla troppo, che troppo preciso e che mette a disposizione troppe informazioni.
{
- possono nascere equivoci dal fatto che i diversi modi di comunicare
non vengono considerati.
- Le persone tendono a decidere sulla base di meno informazioni visto
vi un aggiornamento continuo sui fatti.
%
{
; ~
^ %$
3. Cambiare argomento per evitare di dire No.
4. Rispondere con una domanda in cenno di dissenso.
5. Tornare ad un punto della discussione per segnalare una diversa
opinione.
35
competenze interculturale
Minos
Lavorare allestero
Lultimo capitolo sar dedicato a problemi di motivazione che potrebbe chi
si trova a lavorare in un paese straniero. Vengono offerti alcuni consigli
$
X
5.1
5.1.1
Shock culturale
X
,
se una cultura sembra molto simile alla cultura del proprio paese ci possono essere differenze notevoli che possono portare a stati di solitudine,
paura, preoccupazione, isolamento, di impotenza e di odio nei confronti
#
]
$$
chie prospettive su allimprovviso vengono a mancare (non sono pi utili).
5.1.2
36
competenze interculturale
5.2
Minos
> $
&
$
$
{
}
;{
Nella prima fase si entusiasti di vivere in unaltra cultura e di percepire
differenze. Le sensazioni sono paragonabili a quelli che si hanno durante
una vacanze in un paese straniero.
}
^{
$
$
$
nuova cultura. A questo punto inizia lo shock culturale. Non ci si sente
$
X
>
>
trattati come ospiti ma ci si aspetta che si affrontino le diverse situazioni
normalmente. Le frustrazioni possono portare velocemente a sentimenti
di ansia e di isolamento.
}
{
'
$
>
&
%
$
necessario molto impegno.
}
{
Questa fase viene raggiunta quando si riesce a raggiungere uno stato
emotivo stabile, segno di adattamento alla nuova cultura. Ci non deve
$
prendono le ragioni della maggior parte dei comportamenti. Si in grado
di interagire con abbastanza successo rispettando le regole della nuova
cultura.
37
Minos
5.3
competenze interculturale
{
1. Analizzi la situazione in riferimento a i suoi valori culturali, usanze e
particolarit.
2. Analizzi la situazione in riferimento a valori culturali, usanze e particolarit del nuovo paese.
$
&
del criterio di autoriferimento e si comporti in maniera di cui possono
5.4
Osservazioni
attenta osservazione aiuter ad ottenere informazioni e prospettive necessarie per capire unaltra cultura e adattare il proprio comportamento
alla situazione.
Le seguenti domande aiuteranno a trovare le risposte che permettono di
{
38
competenze interculturale
Minos
39
Minos
competenze interculturale
Riferimenti
"<\ ";\{
'
$
'
%
% ~
' "<
\{
$ |
|
|
< ";[\{ ~
'
$$
}
%
$
";\{ '
{ ]$| $
"^ \ |
|
$
"^[[;\{ '
'
"^ \{ '
Thousand Oaks. Sage
} ]
";;\{
<
| %
";\{ '
$
| %
%
'
"\{ '
'<
{|||$
{||||
40
competenze interculturale
Minos
Ringraziamento
Comportamento sociale, competenza interculturale un modulo autono
]
dalla Commissione Europea.
Lautore ringrazia Andre Henschke, Geert Hofstede, Macus Garson,
~ '
correzioni del materiale.
~
materiale e di migliorarlo sfruttando la loro esperienza pratica. Si ringrazia
%
'
Commissione Europea per il contributo economico.
41
MECCATRONICA
Modulo 2: gestione del progetto
(parte 2)
Manuale
(concetto)
Andre Henschke
Henschke Consulting Dresden
Germania
www.minos-mechatronic.eu
Minos
ndice
4. Programmazione e scopi nel management del progetto
4. 1 Management del progetto operativo
4. 2 Management del progetto tattico
4. 3 Management del progetto strategico
5. Un progetto e le sue fasi
5. 1. Idee sul progetto e fase iniziale
_ ^
5. 3 Analisi sulla realizzabilit
5. 4 Incarico e Kick Off
_ _ ]
_ ]
5. 7 Programmazione del progetto
5. 8 Sorveglianza del progetto
5. 9 Valutazione del progetto
5. 10 Management del progetto in gruppi responsabili per i diversi processi
5. 10. 1 Gruppo responsabile per la fase iniziale
5. 10. 2 Gruppo responsabile per la programmazione
5. 10. 3 Gruppo responsabile per lo svolgimento
5. 10. 4 Gruppo responsabile per il comando
5. 10. 5 Gruppo responsabile per il compimento
6. Organizzazione del progetto
6. 1 Pura organizzazione del progetto
6. 2 Coordinazione del progetto
6. 3 Organizzazione in forma di matrice
6. 4 Conclusione: caratteristiche dellorganizzazione del progetto
7. Guida del progetto
7. 1 Il capo del progetto
5
5
6
7
8
8
9
10
10
11
12
12
12
13
13
15
15
;
17
17
17
17
18
19
;
19
20
^[
^[
21
22
22
22
23
23
24
24
24
25
25
26
26
27
28
28
Minos
28
29
29
30
31
31
31
33
33
34
34
36
36
37
38
40
41
42
43
44
45
46
48
1.1
Minos
Quando si parla della costruzione di tempi antichi, della scoperta di continenti sconosciuti, o dello sviluppo di strategie e tecnologie innovative - si
tratta sempre di progetti coraggiosi, di cervelli che ottenevano un risultato
in un certo arco di tempo avendo a disposizione risorse limitate.
Non senza motivo nellambito militare si trova una precisa strutturazione
di processi per raggiungere uno scopo. Lo spostamento di materiale, delle
X
I compiti, metodi, strumenti e livelli del management del progetto in generale sono conosciuti e documentati. Dovrebbe essere un obiettivo per,
elaborare e far conoscere una terminologia unica e di promuoverla. Tale
obiettivo quello degli istituti di normalizzazione e di associazioni PM.
da ricordare specialmente il Project Management Institute negli USA
(PMI) che con il suo PMBOK (Project Management Body of Knowledge)
ha pubblicato il libro standard in lingua inglese per il management del
progetto. Numerose delle seguenti informazioni, sono state tratte dal
PMBOK, visto che con la sua rappresentazione molto strutturata informa bene sulle particolarit di progetti e del management di progetti. Per
informazioni che riguardano la Germania vengono usati soprattutto le
[[^ [; [_
Come guida per il management di qualit in progetti stata pubblicata
la norma ISO 10006:2003.
1.2
Minos
Esempio:
1.3
1.4
Minos
tegrare tutti i gruppi. La pianta del progetto serve fra laltro come mezzo
di comunicazione.
Management dei costi:
Favorisce ladempimento del budget. Qui da riprendere lo sviluppo delle
spese. Nel caso necessario sono da avviare contromisure.
Management di qualit:
X
zazione di processi del management del progetto, la documentazione
dei lavori e degli obiettivi raggiunti come anche un management delle
misure adatte.
Management del personale:
] $
$
X
nel progetto, ma anche allo sviluppo del gruppo.
Management della comunicazione:
_[
tecipanti, da considerare anche nel management dei cambiamenti
(change management).
Management del rischio:
rischio, misure preventive e concetti per emergenze. di importanza
soprattutto nel caso di progetti complessi.
Minos
2.1
DIN 69 901
,
Minos
Minos
Caratteristiche:
- limitazione del tempo
Tipi di progetti
Per scopi pratici spesso si dividono i progetti in:
- progetti dinvestimento
- progetti di ricerca e di sviluppo
- progetti dorganizzazione
Questa divisione vantaggiosa, perch per questi tipi di progetto si pu
fare riferimento a diversi modelli di fasi di progetti standard gi esistenti.
,
Un modello di una fase di un progetto standard la rappresentazione standardizzata dello svolgimento del progetto, diviso in sezioni
temporali, che possono essere chiamate precisamente e che sono
una parte importante del risultato del progetto.
Unaltra divisione possibile :
- progetti legati ad un sistema di lavoro ( tipo di organizzazione)
p. es. : Introduzione di un sistema di management di qualit o di un
nuovo impianto EDV
- progetti legati ad un oggetto di lavoro (di tipo tecnico) p. es. : sviluppo
di un prototipo
- progetti legati al posto di lavoro (impianti di produzione, fabbrica) p.
es. : trasformazione di un sistema di immagazzinamento ad un sistema
totalmente automatico.
10
3.1
Minos
Progetti di investimento
I progetti di investimento si contraddistinguono per le somme elevate che
sono necessarie per comprare i prodotti.
,
3.2
,
11
Minos
3.3
Progetti di organizzazione
I progetti di organizzazione sono i progetti pi numerosi.
,
I progetti organizzativi sono progettati per essere svolti in una struttura, con lo scopo di guidare le risorse per un certo arco di tempo.
Le risorse usate durante larco di tempo del progetto, vengono tolte alla
struttura dellorganizzazione esistente. I progetti di organizzazione si
dedicano ad attivit concrete di persone. Dunque, si pu trattare della
$
palazzo ad un altro. I progetti di organizzazione di solito possono essere
ben programmati .
Al contrario dei progetti di ricerca e di sviluppo, in quelli di organizzazione
c un bisogno di coordinazione sin dallinizio del progetto. Se agli albori
del progetto stesso, si riesce a programmare bene (vedi capitolo 5, Un
progetto e le sue fasi), durante lo svolgimento basta chiarire lo stato del
progetto poche volte.
Questi incontri servono per far conoscere lo stato della realizzazione e
Nei progetti dorganizzazione il fattore economico spesso non il punto
debole, perch prima del progetto ci sono gi offerte e promesse vincolanti
sulle spese necessarie.
Importante
12
3.4
Minos
3.5
3.5.1
13
Minos
3.5.2
14
Minos
15
Minos
16
Minos
,
,
Il concetto della mentalit (lat. mens, mente) descrive modi predominanti di pensare o comportarsi in un gruppo di persone (p. es. di
un gruppo della popolazione o un gruppo professionale).
'
&
$
realistico ecc. La percezione di questi modi di pensare attraverso persone
non incluse, spesso la base per generalizzazioni che si esprimono in
clich, pregiudizi e stereotipi. Dall altro lato il concetto di mentalit pu
essere usato come base per descrivere un comportamento normale in
gruppi sociali.
17
Minos
4.1
4.2
,
4.3
,
18
Minos
,
,
19
Minos
In seguito vengono meglio spiegate le singole fasi del progetto. Non tutti
i progetti devono contenere tutte le fasi. Anche limpronta delle singole
fasi varia tra un progetto e un altro. La strutturazione delle fasi dunque
da intendere come direttiva che nella sua successione non pu essere
cambiata, per pu esserlo nella sua impronta. La piena elaborazione di
tutte le fasi per, il modo pi sicuro per svolgere il progetto.
importante che la programmazione del progetto vada svolta da parte
della guida del progetto. Nelle singole fasi, p. es. durante la programmazione di deadline, vanno integrati tutti i partecipanti nel progetto.
Specialmente il management del rischio, rappresenta uno strumento per
la prevenzione degli errori.
5.1
5.3
$
costi, gli deadline ed eventualmente obiettivi speciali. Nasce un program
cos precisa, che possibile fare un elenco di compiti e risorse necessarie
"
\ ]
realizzabile. Limpresa pu dare l incarico di uno studio sulla realizzabilit
o potrebbe fare una inchiesta fra esperti e capire cos che cosa potrebbe
funzionare e che cosa no.
Questa fase molto importante perch in questo momento ancora ini &
X
per raggiungere lo scopo.
20
5.4
^
Minos
21
Minos
5.7
lavoro.
_ '
- Cos p. es. il processo numero quattro si pu svolgere soltanto quan
$
impatta sui seguenti aspetti:
- Durata temporale per ogni passo
_
- risorse necessarie (personale e mezzi produttivi)
_ Programmazione delle risorse
- I costi che ne risultano.
_ Programmazione dei costi
- In questa fase della programmazione possono nascere i seguenti
{
- Coincidenze di deadline
- Mancanza di risorse a causa dellassegnazione doppia di compiti
Il responsabile per la programmazione del progetto, dovrebbe prevedere tempi di riserva per possibili problemi imprevisti. Un risultato della
programmazione del progetto potrebbe essere anche ladattamento o la
variazione degli obiettivi se le conoscenze da parte della programmazione lo rendono necessario.
22
5.8
5.9
Minos
$
$
del progetto.
5.10
23
Minos
Importante
- Fissare le conseguenze dei processi
- Programmazione dei mezzi
- Stimare la durata dei processi
- Stimare i costi
- Programmazione del management del rischio
- Sviluppare il piano con deadline
- Programmazione dei costi
- Mettere insieme il programma del progetto
24
Minos
,
,
Questo gruppo si dedica alla continua sorveglianza del raggiungimento dellobiettivo nel progetto. Nel PMBOK viene usata la parola
control processes. Nel gruppo comando ci sono due processi
principali:
- informazione, per la raccolta e la distribuzione (orientazione
\ $
- il comando integrato di cambiamenti, per coordinare i cambiamenti
I processi principali vengono sostenuti da un grande numero di processi
ausiliari, ne fanno parte processi di collaudo, manutenzione programmata
e analisi dei costi e monitoraggio del rischio.
/
,
>
amministrativa del progetto.
Nel primo caso importante fare attenzione che tutti i contratti venga
$
Learned Workshop e secondo PMI molto importante la compilazione
della banca dati con dati storici del progetto, per mettere a disposizione
il sapere ottenuto anche per progetti (e manager) futuri.
25
Minos
6.1
Questa forma di organizzazione spesso viene usata se si tratta di progetti molto grandi. Il team del progetto viene messo insieme dai reparti
di organizzazione della linea. Questi collaboratori sono sottoposti alla
guida del progetto. Questi ha il pieno potere di decidere e la piena responsabilit per il progetto.
Vantaggi:
La guida del progetto ha tutte le competenze. Perci la responsabilit
&
$
problemi a reintegrarsi nellorganizzazione della linea. Inoltre c il pericolo
che il team rimanga isolato e che ci sia una mancanza di collaborazione
con i reparti.
direzione
dellimpresa
acquisto
produzione
distribuzione
amministrazione
progetto
A
26
progetto
B
6.2
Minos
direzione
dellimpresa
progetto A
acquisto
produzione
progetto B
distribuzione
amministrazione
27
Minos
6.3
Questa forma uninterazione fra lorganizzazione pura e la coordinazione del progetto della linea dorganizzazione. chiaro che la responsabilit viene divisa fra la guida del progetto e il capo del reparto. Cos la
guida del progetto ha la piena responsabilit per il progetto stesso, ma
non il pieno diritto di impartire ordini ai collaboratori. Questi rimangono
nei loro reparti dell . (Linienorganisation-) e vengono integrati nel progetto soltanto momentaneamente.
Vantaggi:
riferimento ai compiti del progetto da risolvere ed ai lavori ordinari. I col
direzione
dellimpresa
produzione
progetto B
progetto A
sistema decisionale basato su funzioni
distribuzione
sistema decisionale basato su
un progetto
acquisto
6.4
Minos
29
Minos
7.1
7.1.1
,
30
7.1.2
Minos
7.1.3
31
Minos
- capacit di cooperazione
- riconoscere collegamenti
- talento di organizzazione
X
$
- iniziativa propria
- creativit
- voglia di decidere
- capacit di trattare
- capacit dimporsi
- dinamicit
7.1.4
Visto che il successo del progetto dipende in gran misura dalla personalit
della guida del progetto, la ditta dovrebbe sceglierla bene. Per evitare
equivoci va stabilito se la guida del progetto opera soltanto in via professionale o ha anche il potere di decidere per via disciplinare.
Competenze minime:
Per uno svolgimento del progetto senza problemi, la guida del progetto,
per, deve avere almeno le seguenti competenze:
%&
- Ottiene la possibilit di votare per la scelta dei responsabili.
- Ha il diritto di informare e di decidere.
- Pu delegare compiti per l elaborazione.
32
7.2
Minos
$no parte del progetto. Nel caso di team aperto, i collaboratori cambiano
secondo lo stato del progetto. P. es. la collaborazione di programmatori
nel gruppo pu essere necessaria soltanto in una certa fase.
33
Minos
8.1
La programmazione dellobiettivo include il percorso che va dalla con
obiettivi vanno dedotti dalle richieste di mercato misurandone gli effetti in
questo ambito. (analisi dellambito del progetto e stakeholder (stakeholder:
partecipanti, interessati). Soltanto quando c una visione chiara della
funzione di orientamento
2.
funzione di selezione
3.
funzione di coordinazione
4.
funzione di controllo
resa
data di conclusione del progetto
costi del progetto
34
Minos
attivit
progetto
costo del
progetto
Obiettivo desiderato:
Nice to have!
35
Minos
8.2
8.3
,
]
(Top=sopra).
"|
\
il progettista crea per prima cosa larrangiamento che successivamente
verra riempito con le procedure.
Metodo Bottom-Up
36
Minos
progetto
subprogetto
1.1
progetto
parte 2
subprogetto
1.2
subprogetto
2.1
subprogetto
2.2
fase di lavoro
1.1.1
fase di lavoro
2.1.1
fase di lavoro
1.1.2
fase di lavoro
2.1.2
fase di lavoro
1.1.3
fase di lavoro
2.1.3
strategia Bottom-up
strategia Top-Down
progetto
parte 1
8.4
Piani di progetti
I seguenti piani sono necessari e devono essere documentati in un
piano del progetto:
Piano della struttura (piano delle fasi e della struttura del progetto)
Come strutturato il progetto?
Piano delle date e del percorso
Come si deve svolgere il progetto?
Quali deadline valgono per il progetto?
Piano dei mezzi usati:
Quali risorse sono necessarie?
Piano dei costi
Quali costi sono previsti?
Piano della programmazione
'
37
Minos
8.5
,
creazione di un
000
muraglia
creazione di installazione
prime
200
linea elettrica
impermeabilizzazione
conduttura
dellacqua
basamento
38
telaio della
costruzione del
tetto
Minos
creazione di un
000
progettazione
100
realizzazione
200
attivazione
300
attuazione
201
collaudo
301
cazione
102
procacciamento
202
test di funzionamento
302
licenza edilizia
103
monitoraggio
203
inizio duso
303
detrazione
204
indagine
101
&
creazione di un
000
creazione di
costruzione grezza
100
creazione di installazione
prime
200
progettazione
101
progettazione
201
progettazione
301
realizzazione
102
procacciamento
202
procacciamento
302
monitoraggio
103
realizzazione
203
detrazione
104
installazione
204
collaudo
105
test di funzionamento
205
installazione
303
collaudo
304
Minos
8.6
Tecnica di programmazione
,
i mezzi e risorse e altre misure (DIN69900, parte 1). Un piano di rete
la rappresentazione di processi o dipendenze in forma di tabella o di
" [[ ;\
La tecnica network serve soprattutto per programmare progetti, dunque
nellambito del management del progetto un metodo di programmazione.
8.6.1
Obiettivo della programmazione reticolare la programmazione dei rapporti logici fra i processi e la situazione temporale di queste procedure,
come base degli accordi dell obiettivo e per la mediazione di orientamento
allazione nel progetto. Il piano in rete fornisce la base per la messa a
disposizione di strumenti di comunicazione, come p. es. pietre miliari,
bar charts o net bar charts.
Luso della tecnica di programmazione reticolare deve portare alla risposta
di quattro domande importanti:
- Quanto durer tutto il progetto?
#
Importante
40
Importante
Minos
41
Minos
8.6.2
8.6.3
{
42
Minos
quattro caratteristiche importanti (oltre la durata):
- Inizio al pi presto (IPP) (da programmazione in avanti)
- Fine pi presta (FPP) (da programmazione in avanti e la durata)
- Inizio al pi tardi (IPT) (da programmazione indietro e durata)
- Fine al pi tardi (FPT) (da programmazione indietro)
Deadline di un processo Vi, j:
,
,
43
Minos
,
essere svolti soltanto nella loro posizione al pi presto. ) Pu nascere
soltanto quando almeno due processi svolti hanno lo stesso successore.
"\ $
$$ >
linizio al pi presto del successivo. Vengono paragonate nel caso di
iniziale (inizio-inizio) le date del inizio al pi presto e nel caso del seguire
"\ >
A
FP= FAZ(past) - FEZ
bij = temporal minimum distance between procedure i and procedure j
SI = quantity of the successors of procedure i
$
|
FRPi, j = SZj - SZi- Di, j
,
Maximum time interval the procedure may be shifted that does not
endanger the whole project, in case all preceding procedures end to the
last possible date.
>@
UPi, j = max {0, FZj - SZi - Di, j}
44
,
8.6.4
Minos
,
$
<
represent dates, at which certain partial procedures are terminated or
are others to begin; therefore the beginning and the end of a procedure
are events. An event does not have temporal expansion.
Relationships:
,
45
Minos
8.6.5
processo
durata
inizio
compito AA
compito BB
compito CC
punto darrivo
0
1
4
5
0
predecessore successore
2
1
1
2
3
3
4
5
5
4
Nome
46
Minos
*
?
Ora vanno calcolati i tempi. Per farlo si inizia con linizio al pi presto
del primo evento e si somma la sua durata. Il risultato contemporaneamente il punto di chiusura al pi presto del procedimento attuale e
linizio al pi presto del successivo. Quando con questo calcolo in avanti
>
>
risulta con la durata del processo il suo inizio pi tardi. Dalla differenza
fra linizio al pi presto e linizio al pi tardi risulta il percorso totale.
In seguito, dal piano di rete che si trova qua come esempio si possono estrarre le seguenti informazioni:
Importante
47
Minos
^^
\ "<
"'%\\
- Event multipoint network plan (EKN)
Nel caso del event multipoint network plan gli avvenimenti (stati) vengono rappresentati come nodi e dipendenze di tempo vengono rappresentati come freccia. (Esempio: Program Evaluation and Review Technique (PERT)).
- procedura multipoint network plan (VKN)
Un multipoint network plan un diagramma per un piano in forma di
rete nel cui i singoli processi vengono rappresentati come quadratino
che sono segnati con le dati principiali del processo (inizio prima possibile, inizio al pi tardi possibile). I processi sono collegati con frecce
che simbolizzano le dipendenze logiche. La denominazione diagramma PERT che viene usata spesso non giusta del tutto perch il PERT
originale usa Event multipoint network plan.
GERT (graphical evaluation and review tecnique)
I programmi di tecnica di programmazione reticolare attuali, tali metodi
vengono combinati. VPN, p. es. CPM, dovrebbero essere usati se il
progetto ha dei rapporti di sistemazione semplici che vanno cambiati
raramente. Piani in rete CPM sono meno adatti per la programmazione
di costi o mezzi. VKN, p. es. MPM, hanno il vantaggio che ai nodi di processi possono essere attributi tante informazioni diverse. Un altro vantaggio che possono essere cambiati in maniera relativamente veloce.
EKN come il PERT dovrebbero essere usati in progetti in cui processi
48
8.6.7
Minos
sviluppato indipendente dalle deadline previste. In breve si pu dire:
I piani in rete sono una forma comprensibile, chiara e informativa dello
sviluppo del progetto.
Sono facilmente da comprendere e da attuare (in quanto i dati vengono
elaborati in maniera elettronica).
Processi critici e mancanze di materiale sono facili da riconoscere.
Durante la loro redazione necessario (ri-)pensare tutto il progetto.
Una grande parte del software disponibile per il management di progetti
appoggia la tecnica di programmazione reticolare.
8.6.8
49
Minos
8.7
Pietre miliari
,
$
data di svincolo.
Svolgimento cronologico:
Di seguito riportato un riassunto dello svolgimento cronologico durante la programmazione del progetto:
Programmazione dellobiettivo:
- gerarchia dellobiettivo (obiettivi: risultati e procedimenti)
Programmazione delle fasi e della struttura:
- porre pietre miliari come punti di controllo (liberazione)
- strutturare il progetto in funzioni e oggetti
50
Minos
Programmazione approssimativa
4. Dividere il progetto intero in pacchetti di lavoro e descriverne contenuto e grandezza
5. Fissare chi coinvolto nella collaborazione a quale progetto
]
51
Minos
Programmazione dettagliata
10. Divisone dei pacchetti di lavoro in attivit e la distribuzione alle
persone (elenco delle attivit)
11. Fissare la capacit necessaria e la durata delle attivit (pianta delle
capacit)
12. Analisi delle dipendenze (struttura del percorso)
; }
X
ro (pianta interna delle pietre miliari)
;_ '
52
10
Minos
Elementi del management del rischio
- valutazione del rischio
- sviluppo di misure per affrontare il rischio
- inseguimento del rischio
- uso di misure per affrontare il rischio, tabella con esempi
Rilevanza
Dal 1998 in vigore la legge per il controllo e la trasparenza nellambito
delle imprese (KonTraG) in Germania!
rischio
A- alto
N- normale
B- basso
rischioragione
conseguenza
tempo
di risposta
poveri
decentrate
disabilit nel
stampanti con- concetto giorni
cetto
provvedimento
analisi delle
performance
progetto di sostegno
, G
53
Minos
Referencias
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Minos
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Minos
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Minos
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58
MECCATRONICA
Modulo 3: tecnica pneumatica
Manuale
(concetto)
Matthias Rmer
Universit Tecnica di Chemnitz, Istituto di
macchine utensili e dei processi produttivi
Germania
www.minos-mechatronic.eu
tecnica pneumatica
Minos
Inhalt:
1
Pneumatica....................................................................................................................... 7
1.1
1.1.1
1.1.2
1.1.3
Introduzione ...................................................................................................................... 7
Storia dellaria compressa ................................................................................................ 7
Vantaggi e svantaggi dei pneumatici ................................................................................ 8
I campi di utilizzo della pneumatica .................................................................................. 9
1.2
1.3
1.3.1
1.3.2
1.3.3
1.3.4
1.4
1.4.1
1.4.2
1.4.3
1.4.4
1.4.5
Unit di mantenimento.................................................................................................... 16
Filtro e separatore dacqua ............................................................................................. 16
Regolatore di pressione.................................................................................................. 17
Oliatore a spruzzo .......................................................................................................... 18
Altre componenti............................................................................................................. 20
Simboli delle componenti delle unit di mantenimento................................................... 21
1.5
1.5.1
1.5.2
1.5.3
Pneumatica..................................................................................................................... 23
Cilindri a singolo effetto .................................................................................................. 23
Cilindri a effetto doppio ................................................................................................... 25
Forme speciali di costruzione dei cilindri ........................................................................ 28
1.6
1.6.1
1.6.2
1.6.3
1.6.4
1.6.5
1.6.6
1.6.7
1.7
1.7.1
1.7.2
1.7.3
1.7.4
1.8
1.8.1
1.9
1.10
1.11
tecnica pneumatica
Minos
1.12
Idraulica .......................................................................................................................... 67
2.1
2.1.1
2.1.2
2.1.3
Introduzione .................................................................................................................... 67
Vantaggi e svantaggi dellidraulica ................................................................................. 68
I settori di utilizzo dellidraulica ....................................................................................... 68
La costruzione di un dispositivo idraulico ....................................................................... 69
2.2
2.2.1
2.2.2
2.2.3
Aggregato idraulico......................................................................................................... 70
Serbatoio idraulico .......................................................................................................... 71
Valvole di controllo di pressione ..................................................................................... 72
Filtri idraulici.................................................................................................................... 72
2.3
2.3.1
2.3.2
2.3.3
2.3.4
2.4
2.4.1
2.4.2
2.4.3
2.4.4
2.4.4
2.4.4
2.5
2.5.1
2.5.2
2.5.3
2.5.4
Cilindri e motori............................................................................................................... 91
Cilindro ad azione singola .............................................................................................. 92
Cilindro ad azione doppia ............................................................................................... 94
Fissaggio dei cilindri ....................................................................................................... 96
Motori idraulici ................................................................................................................ 98
2.6
2.7
2.7.1
2.7.2
2.7.3
tecnica pneumatica
Minos
2.8
2.9
2.9.1
2.9.2
2.10
2.10.1
2.10.2
2.10.3
2.11
2.11.1
2.11.2
2.11.3
2.11.4
tecnica pneumatica
Minos
Tecnica pneumatica
Pneumatica
1.1
Introduzione
Minos
Il termine pneumatica deriva dal termine greco pneuma, che signica respirare o trasmettere. Nella pneumatica viene utilizzata la compressibilita
daria come forma denergia, ovvero laria compressa. Il termine aria in
pressione un termine vecchio che oggi non dovrebbe essere pi usato.
Laria composta dal 78 % di azoto e dal 21 % di ossigeno. Laliquota
rimanente costituita da in altri tipi di gas o gas rari. Inoltre laria contiene
anche una percentuale di vapore acqueo.
La pressione atmosferica della terra di circa 1 bar, un valore che varia
a seconda delle condizioni metereologiche. Il valore normale della pressione atmosferica, in accordo con la DIN 5450, ammonta a 101,325 kPa
ad una temperatura di 15 .
Nel settore industriale si utilizza laria compressa ad una pressione che
varia dai 3 no ai 10 bar. Spesso vengono utilizzate pressioni di 6 bar,
ma anche pressioni superiori ai 10 bar non sono del tutto inusuali. Per
operazioni di controllo e di funzionamento vengono utilizzate pressioni
che variano dai 0,2 ai 0,5 bar. Oggi giorno, nella gamma delle basse
pressioni, i controlli elettronici vanno a sostituire sempre di pi i controlli
pneumatici.
Laria compressa possiede una bassa viscosit, che permette allaria di
essere trasportata attraverso tubature a lunga distanza. La compressibilit
dellaria compressa una caratteristica molto importante, essa rende
rende facilmente possibile limmagazinamento di energia.
1.1.1
Minos
Tecnica pneumatica
1.1.2
Tecnica pneumatica
Minos
1.1.3
Minos
1.2
Tecnica pneumatica
Foto 1:
10
Compressore alternativo
Tecnica pneumatica
Minos
11
Minos
Tecnica pneumatica
Foto 2:
1.3
12
Tecnica pneumatica
1.3.1
Minos
Esempio
Per esempio, se viene riscaldata laria, con una umidit relativa del 100%
da una temperatura di 20C a 50C, lumidit relativa si abbassa con un
valore no al 20%.
100
90
80
[g/m3]
70
60
50
40
30
20
10
0
-30
Foto 3:
-20
-10
10
[C]
20
30
40
50
curva di condensazione
13
Minos
Tecnica pneumatica
La compressione porta alla diminuzione del volume dellaria, ma allo
stesso tempo ne aumenta la temperatura, il che rende possibile allacqua,
che si trova nell aria prima della compressione, di rimanere sotto forma
di gas. Laria viene raffreddata allinterno di un serbatoio. Una parte
dellacqua, che supera il massimo stabilito nella curva di condensazione,
si condensa e gocciola fuori in forma di uido.
Per questo laria compressa nel serbatoio possiede unumidit quest
aaria dacqua relativa del 100%.Se questaria entrasse nel sistema, e
continuasse il suo raffreddamento, provocherebbe una maggiore fuori
uscita dacqua. Questo potrebbe provocare la corrosione delle componenti
di costruzione e il loro danneggiamento. Il congelamento dellacua, ad una
temperatura sotto i 0 C, provoca lostruzione dei tubi di fuoriscita. Questo
problema viene risolto attraverso lessiccazione dellaria compressa.
Lessiccazione rimuove una maggiore quantit dacqua contenuta nella
aria compressa. A seconda del livello dessiccazione, laria compressa
pu essere raffreddata maggiormente o meno, in maniera tale che acqua non venga condensata. La temperatura, alla quale l acqua nellaria
essiccata dopo il suo raffreddamento inizia di nuovo la sua condesazione,
chiamata punto di condensazione o punto di rugiada?
Una possibilit dellessiccazione dellaria consiste in una maggiore compressione dellaria. Dopodich laria viene raffreddata dalla temperatura
circostante, in cui un p dacqua viene condensata. Inne la pressione
dellaria compressa viene ridotta in parte incrementandone il suo volume.
Ora il vapore rimanente viene contenuto in un volume sufcientemente
ampio e diminuisce l umidit relativa. Il metodo di essiccazione viene
utilizzato raramente, perch una compressione aggiuntiva riechede
molta energia.
1.3.2
Essiccatore a freddo
Lessiccazione a freddo, come suggerisce il nome stesso, essicca laria
compressa raffreddandola.
Laria compressa viene fatta passare prima in uno scambiatore di calore.
Dopodiche essa raggiunge un serbatoio con serpentine di raffreddamento,
come quelle utilizzate per i frigoriferi. Laria compressa viene raffreddata
qui ad una temperatura di 2-3 C.
Inne laria compressa passa di nuovo nello scambiatore di calore. Questo
riscalda lo scambiatore e allo stesso tempo raffredda laria compressa.
Lessiccatore a freddo permette di raggiungere punti di condensazione
di pressione di circa 2-3 C. Raffreddamenti ulteriore non sono possibili,
perch lacqua allinterno dellessiccatore a freddo potrebbe congelarsi.
14
Tecnica pneumatica
1.3.3
Minos
Essiccatore ad assorbimento
Un altro congegno dessiccazione daria compressa, usato molto spesso, lessiccatore ad assorbimento. Laria compressa passa attraverso
uno o due serbatoi. La materia dassorbimento allinterno del serbatoio,
assorbe il vapore acqueo essiccando laria compressa.
Dopo un certo numero di volte, la materia di assorbimento diviene attraverso lumidit satura e lessiccatore si spegne. Mentre laria compressa
successivamente passa attraverso il secondo serbatoio, il primo serbatoio
viene rigenerato attraverso il passaggio di aria calda o fredda, la quale
rimuove lumidita al suo interno. Lutilizzo daria calda pi eonveniente,
in quanto capace di assorbire pi umidit.
Utilizzando essiccatori ad assorbimento possono essere raggiunti alti
livelli di essiccazione dellaria compressa. Il punto di condesazione di
pressione considerabilmente pi basso di 0 C.
1.3.4
15
Minos
1.4
Tecnica pneumatica
Unit di manutenzione
Nella pneumatica laria compressa viene prodotta in modo centralizzato.
Dopo la distribuzione ad ogni singolo macchinario, laria compressa viene
di nuovo adoperata in una unit di manutenzione per il suo trattamento.
Le unit di manutenzione consistono in componenti differenti, a seconda
del campo di utilizzo.
Le unit di manutenzione hanno una direzione di usso, di solito che va
da sinistra a destra. Lunit di manutenzione deve essere ricostruita, se
richiesto il usso in direzione opposta.
1.4.1
Figura 4:
16
Tecnica pneumatica
Minos
Il ltraggio deve essere eseguito nei limiti del necessario, non nei limiti
del possibile.
Unaltra funzione del ltro di separare eventuali presenze dacqua che
possono essere contenute nellaria compressa. Le particelle dacqua
vengono accumulate insieme alla polvere, nella parte inferiore del ltro.
Il serbatoio trasparente, quindi rende possibile il controllo di acqua
accumulata nel suo interno.
Lacqua deve essere rimossa dal ltro regolarmente. Questa operazione
pu essere eseguita aprendo a mano la chiusura a vite del ltro. Nel
caso di una eccessiva accumulazione dacqua, possiamo servirci di un
condensatore di scarico automatico. Dipendentemente dalla costruzione,
pu essere usato un galleggiante che, una volta raggiunto un certo livello
dacqua, e attraverso lutilizzo dellaria compressa, apre automaticamente
la valvola o il condensatore di scarico.
1.4.2
Regolatore di pressione
Oltre al ltro, lunit di manutenzione deve mantenere una certa pressione dellaria compressa. Per assicurare un corretto funzionamente, la
pressione, allingresso dellunit di manutenzione, deve essere maggiore
rispetto a quella del regolatore di pressione.
Se non c` pressione, il regolatore aperto. Quando laria compressa viene azionata, essa passa attraverso il regolatore no ad andare allinterno
del dispositivo. Allinterno del dispositivo viene a vericarsi un continuo
aumento di pressione. La pressione agisce su una piccola membrana,
situata allinterno del regolatore. Sullaltro lato di questa membrana, si
trova una molla con una forza di pressione variabile.
Cambiando la pressione della forza esercitata dalla molla, cambia anche
la forza necessaria per spostare la membrana. Se la forza esercitata dalla
molla maggiore a quella di pressione, la membrana viene spostata e il
passaggio attraverso il regolatore di pressione viene bloccato. In questo
modo la pressione non pu aumentare.
Se in questa congurazione la forza esercitata dalla molla viene ridotta
oppure se a causa di altri motivi la pressione allinterno del sistema continua ad aumentare, anche la membrana continua ad essere spostata. Ma
la connessione dal lato della pressione al sistema, gi chiusa. Perci
la deviazione attuata dalla membrana, permette allaria compressa di
trapelare al di fuori del sistema attraverso le aperture del regolatore di
pressione.
La pressione, allinterno del sistema, si abbassa no a che la molla spinge
allindietro la membrana andando a chiudere lapertura di aerazione.
Il controllo di pressione agevolato da un manometro, il quale misura la
pressione a valle della valvola di controllo.
17
Minos
Tecnica pneumatica
Figura 6:
1.4.3
Oliatore a spruzzo
Molte unit di manutenzione sono provviste di oliatori a spruzzo, che
vanno ad arricchire laria compressa di olio, che serve per la lubricazione
dei componenti pneumatici.
Nelloliatore a spruzzo vi installata un condotto Venturi. Laria compressa viene fatta passare attraverso unarea ristretta. Questo accelera laria
no a raggiungere unalta velocita e riduce la sua pressione. Lolio viene
risucchiato all interno di un serbatoio di immagazzinamento attraverso
un piccolo tubo e spruzzato, in forma di gocce di piccolissime dimensioni
nel usso daria.
La quantit dellolio aggiunto pu essere valutat dal numero di gocce
viste attraverso un monoloco. Questa quantit pu essere modicata
per mezzo di un regolatore.
Il livello dellolio nel serbatoio deve essere regolarmente controllato e
riempito se necessario. Per una appropriata lubricazione delle parti
pneumatiche, richiesta una certa quantit regolare dolio.
Ma si incontrano anche problemi causati dalla lubricazione. Qualche
parte viene inssucientemente lubricata, mentre altre parti vengono
lubricate in maniera eccessiva.
18
Tecnica pneumatica
Minos
Figura 6:
19
Minos
1.4.4
Tecnica pneumatica
Altre componenti
Lunit di manutenzione pu contenere anche altre componenti, dipende
dal campo di utilizzo. Valvole di controllo direzionale vengono usate per
regolare laria compressa in condizioni di sistema acceso o spento. Ci
sono diversi principi di costruzione. Per esempio, le valvole a sfera in
stato aperto non comportano quasi nessuno tipo di resistenza allaria
compressa.
Tutte le valvole di controllo devono disporre di un foro di ventilazione,
che, in stato di blocco, pu rilasciare laria compressa dal sistema. Se per
un errore venisse chiuso il foro di ventilazione e venisse bloccata laria
fornita, il sistema non pu essere operativo senza la pressione. Soltanto
dopo il rilascio della pressione il sistema pu lavorare senza rischi.
Molte delle valvole di blocco possiedono uno o pi fori per assicurare
il mantenimento della posizione di blocco. Questo viene utilizzato ad
esempio per prevenire lazionamento dell area compressa, nel caso una
persona si trovasse allinterno dellarea di sistema.
anche possibile accendere o spegnere laria compressa per mezzo di
valvole di blocco elettriche.
Un altra componente linterruttore della pressione.Esso controlla se la
regolazinoe della pressione attivata, ed invia in questo caso un segnale
ai controlli. Questo previene che il sistema entri in azione con una forza
insufciente, per cui ai cilindri non verrebbe portata la forza necessaria
di cui hanno bisogno.
In alcune unit di manutenzione, vengono utilizzate valvole a persiana
per azionare laria compressa. Queste valvole vengono chiamate anche
avviatori progressivi, perch esse permettono allaria compressa di passare gradualmente attraverso il sistema. Questo permette ai cilindri di
muoversi lentamente dalla loro posizione. Una volta raggiunta la met
della pressione operativa le valvole a persiana si aprono completamente
e forniscono al sistema la pressione completa.
I distributori/separatori nellunit di mantenimento, dividono il usso del
volume dario. Questo rende possibile la ltrazione di una parte dellaria
compressa e cosi , successivamente, quella di un altra parte. Questa
aria compressa specialmente trattata pu essere utilizzata per operare
su valvole ad elevata sensibilit, dal momento che non necessaria con
altre valcole una ltrazione spinta.
20
Tecnica pneumatica
1.4.5
Minos
sorgente di pressione
filtro con separatore
dacqua
manometro
lubrificatore ad olio
nebulizzato
Figura 7:
21
Minos
Tecnica pneumatica
Figura 8:
22
Tecnica pneumatica
1.5
Minos
Pneumatica
Il moto lineare, frequentemente usato nella pneumatica, viene ottenuto
per mezzo di cilindri. Ci sono cilindri a effetto singolo o a doppio effetto.
Il moto rotazionale pu essere generato dai cilindri eon appositi meccanismie. Esistono anche altri sistemi rotanti.
Il moto rotazionale continuo pu essere realizzato per mezzo di motori
pneumatici. Ad esempio i motori a lamella vengono utilizzati come trasmissione. Frequenze di rotazione molto elevate, come quelle dei trapani
da dentista, possono essere raggiunte con le turbine.
I sistemi pneumatici, caratterizzati da pi componenti, vengono rappresentati in blocchi o in unit di modulo. A d esempio i cilindri possono
essere combinati con le unit di guida, in maniera tale anche da ricevere
la forza radiale.
1.5.1
Figura 9:
23
Minos
Tecnica pneumatica
La corsa di ritorno viene eseguit per mezzo della reazione di una molla.
Il valore della molla tarato per permettere al cilindro di ritornare senza
problemi nella sua posizione inziale, senza inuire considerevolmente
sulla forza opposta impiegata per guidare il pistone verso lesterno.
In altre soluzioni, quando non presente alcuna pressione, la forza elastica mantiene il cilindro completamente allesterno. Lapplicazione della
pressione guida il cilindro verso linterno.
I cilindri a effetto singolo hanno corsa massima di 100mm. Essi servono
per bloccare, alimentare o espellere pezzi durante la lavorazione.
I martinetti ad aria rappresentano una soluzione speciale per i cilindri a
effetto singolo. La grande area della sezione permette di generare una
forza molto grande rispetto a quelle che di solito vengono usate nella
pneumatica. Esse vengono usate per sollevare grandi masse e allo
stesso tempo assorbono le vibrazioni.
Figura 10:
24
Tecnica pneumatica
1.5.2
Minos
Figura 11:
25
Minos
Tecnica pneumatica
Gli interruttori per cilindro pi semplici sono quelli a lamine. Essi consistono in piccoli tubi di vetro con due lamine di metallo. Attraverso il campo
magnetico si congiungono le lamine tra loro.
I contatti a lamine sono economici e possono sopportare differenti tipi
voltaggio. Ad ogni modo un elevata quantit di corrente potrebbe distruggere i contatti oppure saldarli insieme. Per questo motivo viene utilizzato
un circuito di protezione aggiuntivo. Inoltre essi sono dotati di un LED
che serve a segnalare quando il contatto attivo.
Esistono anche interruttori elettrici per cilindri. Siccome essi lavororano
senza alcun tipo di contatto meccanico, sono praticamente senza li. Gli
interruttori elettrici per cilindri sono pi costosi e disponibili soltanto per
determinati voltaggi.
I pistoni con magneti ad anello possono attivare anche interruttori pneumatici per cilindri. Questi interruttori hanno un piccolo consumo daria e
possono essere operativi utilizzando una piccola pressione.
Questi interruttori possono essere utilizzati per area a rischio di esplosione. Ad ogni modo essi vengono difcilmente utilizzati.
Foto 12:
26
contatti reed
Tecnica pneumatica
Minos
Bild 13:
27
Minos
1.5.3
Tecnica pneumatica
Figura 14:
28
Tecnica pneumatica
Minos
29
Minos
Tecnica pneumatica
30
Tecnica pneumatica
Minos
Figura 16:
31
Minos
Tecnica pneumatica
Figura 17:
32
Tecnica pneumatica
Minos
Figura 18:
33
Tecnica pneumatica
Minos
1.6
1.6.1
34
Tecnica pneumatica
Minos
Figura 19:
35
Minos
Tecnica pneumatica
Figura 20:
Nella maggior parte dei casi laria di scarico delle valvole di controllo di
direzione, fuorisce nellambiente circostante. Quando laria viene espulsa
da una semplice apertura, viene chiamata aria di scarico non canalizzata.
Mentre, laria canalizzata, passa attraverso unapertura lettata, dove
possibile applicarvi, ad esempio, un silenziatore.
La ventilazione indiretta (non canalizzata) viene rappresentata da un
triangolo collocato direttamente nei simboli delle valvole di controllo direzionali. Questo simbolo lo troviamo spesso con le valvole a direzione
del usso unica. La ventilazione diretta viene rappresentata invece con
un triangolo un p rimosso e connesso con le valvole direzionali da una
piccola linea. Se viene utilizzato anche un silenziatore, viene utilizzato il
suo simbolo al posto del triangolo.
1.6.2
36
Tecnica pneumatica
Minos
Figura 21:
37
Minos
Tecnica pneumatica
38
Tecnica pneumatica
1.6.3
Minos
2
Z
Y
P
4
Z
R P
10
1
Figura 22:
12
14
12
5
39
Minos
1.6.4
Tecnica pneumatica
3 (R)
2 (A)
1 (P)
Figura 23:
40
Tecnica pneumatica
Minos
2 (A)
3 (R)
1 (P)
Figura 24:
1 (P)
3 (R)
41
Minos
Tecnica pneumatica
Le valvole a spola con anelli elastici di tenuta vengono utilizzati frequentemente. Questi vanno lubricate con il grasso e necessitano daria
compressa senza olio.
Le impurit allinterno dellaria compressa causano il deterioramento
degli anelli. Lutilizzo dellaria compressa deve adempiere alle specicit necessarie alle valvole di direzione. Laria compressa che contiene
polvere diminuisce la vita operativa delle valvole a direzione moderne.
Le valvole a spola non hanno intersezioni per via della loro morfologia
costruttiva. Il carrello deve coprire una corsa relativamente lunga per aprire o bloccare le connessioni. Attraverso unattivit lenta le connessioni
possono essere sbloccate soltanto in modo graduale.
Le forze operative per le valvole a spola sono molto piccole e indipendenti dalla pressione. Nelle valvole che dispongono della molla di ritorno
la loro forza deve prevalere prima di tutto sulla forza elastica. In altre
valvole invece, che non possiedono la molla, soltanto la forza di attrito
deve essere superata.
Lintercambiabilit delle connessioni nelle valvole a spola consente che
esse siano utilizzate in posizione di blocco o in posizione di passaggio.
1.6.5
42
Tecnica pneumatica
Minos
Le valvole di tipo 3/2 vengono utilizzate spesso come elementi per trasmettere segnali. In questo caso laria compressa agisce sul controllo
daria di una valvola pneumatica di direzione, invece che su di un cilindro. Questo permette alle valvole di tipo 3/2, di piccole dimensioni, di
azionare valvole a controllo di direzione di dimensioni maggiori. Questo
tipo di valvole possono essere collocate distanti dalle valvole principali.
Le tubazioni sulle connessioni di controllo dellaria, delle valvole principali,
vengono indicate come tubazioni di controllo. Nei diagrammi vengono
rappresentate con una linea tratteggiata. Esse non devono essere pi
lunghe di 10 metri.
Le valvole a controllo di direzione 3/2 sono disponibili come valvole con
sede o a bobina. Una costruzione speciale la valvola a bobina manuale,
che pu essere usata per azionare laria compressa. Per questo viene
usato un manicotto che pu essere spostato su una valvola. A seconda
della posizione di commutazione le connessioni comunicano tra di loro,
attraverso un condotto di scarico, oppure la connessione dellaria compressa bloccata e laltra connessione viene aperta alla circostante area.
3 (R)
1 (P)
Figura 25:
2 (A)
43
Minos
Tecnica pneumatica
Per poter operare su cilindri ad effetto doppio con due connessioni daria
compressa sono necessarie due valvole di controllo di direzione con due
connessioni operative. Nelle valvole di controllo di tipo 4/2, una delle due
connessioni duscita la pressione diretta. La pressione viene applicata
sulla seconda uscita quando la valvola di controllo viene spostata sullaltra
posizione.
Le valvole del tipo 4/2 hanno un solo foro di ventilazione comune. Queste
di solito sono le valvole con sede. Esse rappresentano in generale una
combinazione di due valvole del tipo 3/2, una con la posizione di blocco
inattiva e laltra in posizione di riposo. Le valvole di controllo di direzione
4/2 sono provviste di interruttori simultanei su entrambe le valvole.
chiaro che un cilindro a effetto doppio pu funzionare anche usando
due controlli di valvole di direzione del tipo 3/2. Quando entrambe le
valvole a controllo di direzione vengono azionate simultaneamente, esse
operano su di un cilindro ad effetto doppio come le valvole a controllo di
direzione del tipo 4/2.
Ad ogni modo, ci sono due ulteriori connessioni possibili quando si impiega con un cilindro ad effetto doppio, usando due valvole di controllo
di direzione 3/2. Si applica la pressione a ciascuna delle due valvole di
direzione 3/2, che aziona lo spostamento del cilindro a doppio effetto con
una forza di piccola entit dovuta alla differente supercie dei pistoni.
Figura 26:
44
2 (B)
4 (A)
1 (P)
3 (R)
3 (R)
1 (P)
Tecnica pneumatica
Minos
14
Figura 27:
12
45
Minos
Tecnica pneumatica
Le valvole a controllo di direzione con molla di ritorno di tipo 5/2 e le valvole ad impulso, sono anche usate nellelettropneumatica. Queste valvole
possiedono uno o due solenoidi, e per questo sono anche pi costose.
Siccome la funzione di immagazzinaggio di segnali, nei sistemi di controllo
elettropneumatici, viene svolto in prevalenza dal circuito elettronico del
sistema, si privilegiano le valvole di controllo di direzione con molla di
ritorno. Le valvole ad impulso vengono usate soltanto se la valvola deve
mantere la sua posizione in mancanza di energia. Questo necessario,
ad esempio, se si utilizza un cilindro per bloccare un pezzo in lavorazione.
Il problema della sovrapposizione di segnale si riscontra anche nelle
valvole ad impulso, che operano sui sistemi elettronici. Questo deve
essere preso in considerazione durante la costruzione di sistemi di controllo elettrici.
Le valvole di controllo 5/3, a differenza delle 5/2, possiedono una ulteriore
posizione di commutazione, ovvero la posizione intermedia. Le valvole di
controllo operanti sui sistemi pneumatici ed elettrici, del tipo 5/3, si spostano sulla posizione intermedia attraverso lattivazione delle due molle.
Il fermo su una sola posizione di commutazione possibile solo con una
valvola a controllo direzionale del tipo 5/3 a leva.
14
Figura 28:
46
12
Tecnica pneumatica
Minos
La memorizzazione dei segnali nelle valvole ad impulso molto importante in moltissimi sistemi pneumatici di controllo. Pertanto, le valvole ad
impulso non sono solo impiegate per lazionamento diretto dei cilindri ,
ma anche negli stessi sistemi di controllo. Poich i sistemi di controllo,
di solito operano con piccole portate, per essi, in generale, simpiegano
valvole ad impulso di piccole dimensioni.
Quando la commutazione dellaria viene aperta, la valvola ad impulso
pu trovarsi in una posizione che provoca lo spostamento immediato
del cilindro. Perci pu essere necessario, specialmente in sistemi di
controllo di rilevanti dimensioni, mandare una serie di impulsi alla valvola
per portarla nella richiesta posizione di partenza dopo aver inviato laria
compressa ai cilindri.
Nelle valvole ad impulso entrambe le superci dei pistoni nelle connessioni di controllo dellaria sono uguali. Perci in essa lapplicazione di
un segnale di controllo ad entrambe le connessioni daria pu causare
problemi. In questo caso la valvola ad impulso pu rilevarsi impossibilitata
di commutare la posizione.
La sistuazione che si verica quando il segnale viene inviato ad entrambe
le connessioni daria in una valvola ad impulso viene denita sovrapposizione di segnale. Questa condizione pu essere evitata mediante un
opportuno controllo. In ogni modo vengono impiegate valvole ad impulso
con area dei pistoni leggermente diverse sulla connessione di controllo
dellaria.
In questo caso il segnale applicato alla connessione con area del pistone
maggiore ha una priorit maggiore. Le valvole ad impulso con aree disuguali dei pistoni sulle connessioni di controllo dellaria vengono denite
valvole differenziali. Tali valvole si adoperani di solito solo come valvole
pneumatiche comandate ad impulsi.
Bisogna considerare che nelle valvole pneumatiche a controllo direzionale che impiegano una molla di riposizionamento, la pressione nelle
connessioni di controllo dellaria dovrebbe essere sufcientemente alta
per spostare il cursore superando la resistenza della molla.
Nelle valvole a controllo direzionale 5/2 la pressione viene applicata ad
una delle due connessioni. Se il cilindro nella posizione di partenza deve
essere ulteriormente spostato, sufciente scambiare le due posizioni
operative. Pertanto le valvole a controllo direzionale di tipo 5/2 non
vengono chiaricate in base alla posizione di riposo (posizione di riposo
bloccata e posizione di riposo aperta).
Le valvole a controllo direzionale 5/2 possono anche essere usate per
azionare i cilindri a semplice effetto. IN questo caso una delle connessioni
di uscita della valvola chiusa da un tappo cieco e laltra collegata al
cilindro. Questa soluzione pu essere adottata per sostituire una valvola
direzionale di tipo 3/2.
47
Minos
Tecnica pneumatica
Figura 29:
48
Tecnica pneumatica
1.6.6
Minos
2 (B)
3 (S)
Figura 30:
4 (A)
1 (P)
5 (R)
49
Minos
Tecnica pneumatica
14
Figura 31:
50
Tecnica pneumatica
1.6.7
Minos
Foto 32:
51
Minos
Tecnica pneumatica
Foto 33:
52
Tecnica pneumatica
Minos
Nei sistemi terminali moderni non vengono integrate soltanto connessioni daria compressa, ma anche le connessioni elettriche dei solenoidi.
Questo riduce il tempo distallazione e di smontaggio.
Nei terminali, i contatti dei solenoidi vengono connessi con cavi multipolari. Il terminale delle valvole pu essere connesso facilmente con una
centralina utilizzando un conduttore multipolare.
Ia connessione del cavo multipolare pu essere sostituita da un sistema
bus di connessione. Questo permette di connettere il terminale direttamente con SPS via segnale digitale.
Il terminale delle valvole pu essere classicato per differenti valori di
pressione. Lalimentazione dellaria compressa pu essere bloccato per
mezzo di separatori. Queste permette di applicare pressioni differenti a
ciascun lato del terminale.
Nei terminali che possiedono tre livelli di pressione deve essere installata,
una piastradi alimentazione al posto di una valvola di livello intermedio.
Questo permettedi alimentare la pressione dal lato superiore. Le piastre
di supporto vengono usate anche quando una grande quantit daria
compressa deve essere applicata allo stesso tempo al terminale delle
valvole o quando laria di scarico deve fuoriscire pi velocemente.
Foto 34:
53
Minos
1.7
Tecnica pneumatica
Le valvole di blocco
Le valvole di blocco vengono utilizzate per arrestare il usso in una direzione, per dirigerlo verso unaltra direzione. Raramente queste valvole
vengono combinate insieme ad altre.
1.7.1
Valvole di ritegno
Una valvola di ritegno (non-return valve) composta da un corpo che
viene premuto verso il centro attraverso una molla. Queste valvole si
arrestano in mancanza di pressione. Una valvola di ritegno di tipo semplice possiede due connessioni e laria compressa pu passare soltanto
in una direzione.
Tuttavia ci sono anche valvole di ritegno di tipo sbloccabile. Esse predispongono di una terza connessione per il controllo daria, alla quale,
se viene applicata la pressionele valvole di ritegno si spostano nella
direzione di blocco.
Le valvole di ritegno sbloccabili possono essere utilizzate ad esempio per
prevenire limprovviso movimento di un cilindro a carico in caso di guasto
nelle condutture. Per poter connettere le valvole di ritegno sbloccabili ai
cilindri, senza lausilio di condutture, vengono utilizzate giunture speciali.
Il cilindro pu correre soltanto quando viene applicato un segnale sulla
connessione di controllo daria.
1.7.2
54
Tecnica pneumatica
1.7.3
Minos
2 (A)
1 (P)
Figura 35:
3 (R)
55
Tecnica pneumatica
Minos
1.7.4
2 (A)
1 (E 1 )
Figura 36:
56
1 (E 2 )
Tecnica pneumatica
Minos
2 (A)
1 (E1)
Figura 37:
1 (E1)
57
Tecnica pneumatica
Minos
1.8
Flow valves
The ow valves control the volume ow and consequently the speed of
pneumatic drives. In a choke the section area decreases continuously.
This allows to decrease the ow continuously in a simple way, which is
considered advantageous in the pneumatics.
Chokes have two connections. They can be installed inside the pipelines
or screwed directly in the threaded holes of the valves. Chokes have the
same working in both ow directions.
In directional control valves with two separated exhaust air holes two
chokes can affect the exhaust ows separately. This allows to adjust the
cylinders speed individually in each direction. In many directional control
valves the chokes are installed permanently in the exhaust air holes.
A choke is represented with a rectangle. Two curved lines symbolize the
narrowed area. An arrow on the symbol means that the choke is adjustable.
1 (A)
Bild 38:
58
2 (B)
Tecnica pneumatica
1.8.1
Minos
59
Minos
1.9
Tecnica pneumatica
Valvole di pressione
Le valvole di pressione inuenzano la pressione e di consequenza la forza
dei pneumatici. Una delle valvole di pressione, che pu essere trovata in
ogni unita di mantenimento, e la valvola di controllo di pressione. Questa
valvola permette di modicare la pressione dell intero sistema.
Se qualche parte del sistema richiede una pressione minore allora e possibile usare le valvole di pressione. In effetti esse sono valvole di riduzione
della pressione. Esse hanno bisogno di una determinata pressione che
viene ridotta e applicata all uscita.
Le valvole di riduzione di pressione vengono utilizzate anche nella pneumatica come valvole di risparmio energetico. Specialmente nei cilindri a
effetto doppio, che possiedono un largo volume, non e sempre necessario generare una forza completa in entrambe le direzioni.Nella maggior
parte dei casi il cilindro ha bisogno di fuoriuscire con una grande forza ,
mentre per il suo rientro (corsa di ritorno) e necessaria una forza minore.
In questo caso, la pressione utilizzata per la corsa di ritorno viene ridotto
delle valvole di risparmio energetico. Poiche il cilindro viene riempito
con aria compressa a bassa pressione il consumo e di conseguenza
piu basso. Ad ogni modo le valvole di riduzione di pressione possono
passare soltanto in una direzione, percio una valvola di ritegno parallela
deve essere installata per passare il usso in direzione opposta.
Le valvole di limite di pressione vengono usate nella pneumatica prima di
tutto usate come valvole di sicurezza ...at containers.Esse normalmente
sono chiuse, si aprono soltanto quando viene raggiunta la giusta pressione. Le valvole di protezione rilasciano la pressione nellarea circostante.
Le valvole di regolazione di pressione di sequenza hanno un simile
funzionamento. Esse sono valvole di controllo di direzione che cambiano soltanto quando viene applicata una determinata pressione.Questa
pressione, necessassaria per la loro attivazione, puo essere installata
da una molla regolabile.
Le valvole di pressione di sequenza possono eesere usate, ad esempio,
per controllare la pressione all interno di un cilindro. La forza richiesta si
puo ottenere da un cilindro soltanto quando la pressione e abbastanza
alta. Percio, il cilindro puo compiere il suo rientro soltanto dopo che viene
generata la forza necessaria.
Nell elettropneumatica questa funzione viene eseguita dai regolatori di
pressione. La forza agisce su di un diaframma, il quale preme una molla
regolabile. Quando la pressione viene raggiunta il diaframma attiva un
piccolo contatto che produce un segnale elettrico.Percio i regolatori di
pressione vengono chiamati anche: convertitori P/E.
60
Tecnica pneumatica
1.10
Minos
12 (Z)
Figura 38:
61
Minos
Tecnica pneumatica
Gli elementi di tempo pneumatici non sono di precisione ottimale. Quando si necessita di alta precisione e per lavorare per un lungo periodo di
tempo, essi non dovrebbero essere usati. Questi elementi dispongono un
sistema a rotore meccanico. Una volta trascorso un determinato periodo
di tempo, questi elementi iniziano a generare impulsi daria compressa.
Il tempo pu essere osservato attraverso un apposito disply analogico.
I contatori pneumatici hanno un principio di lavorazione molto simile.
Gli impulsi pneumatici vengono addizionati insieme e poi mostrati sul
contatore meccanico.
Nellelettropneumatica il controllo del tempo avviene attraverso dei rel.
Daltra parte, per, quando si usano degli SPS, il periodo di tempo ed il
conteggio viene determinato dal sistema di controllo.
Molti sistemi di controllo, come le presse, sono pericolosi per luomo.
Quindi necessario lutilizzo di two-hand protection.
Per questo bisogna premere due bottoni, uno dopo laltro, a distanza di
0,5 secondo. Questi bottoni devono essere premuti no alla ne, e per
non rischiare di premeri i due bottoni contemporaneamnete, occorrer
posizionarli a distanza di sicurezza luno dallaltro.
Poich gli elementi di tempo sono molto sensibili alla polvere e
aleccesso dolio nellarea compressa, non possibile garantire operazioni senza errori.Quindi le protezioni two-hand non sono sufcienti per
garantire un corretto procedimento.
Tuttavia la combinazione logica dei segnali dei bottoni ancora possibile.
Nellelettropneumatica la combinazione logica viene eseguita di solito
nella parte elettrica del sistema di controllo, oppure nella SPS.
Questo vale anche per lindice pneumatico a catena, che veniva adoperato per operazioni di sistema di controllo sequenziale. In questi sistemi
le uscite venivano azionate una ad una. Ancora oggi possibile trovare
questi vecchi sistemi di controllo.
62
Tecnica pneumatica
1.11
Minos
Actuators (attuatori)
Signal sensor (sensori di segnale)
Valves (valvole)
altri componenti
63
Tecnica pneumatica
Minos
1A
1S2
1V2 1
1V3 1
1V1
2
12
14
5
1S1
0Z1
Figura 39:
64
3
1S2
Tecnica pneumatica
1.12
Minos
65
Minos
Tecnica pneumatica
66
Idraulica
2.1
Introduzione
Minos
2.1.1
67
Minos
2.1.2
68
2.1.3
Minos
Figura 40:
69
Minos
2.2
Aggregato idraulico
I meccanismi idraulici producono pressione energetica. Essi sono caratterizzati da molteplici componenti di costruzione che possibile ritrovare
in quasi tutti meccanismi idraulici.
Le pompe immettono ed alimentano il uido idraulico. I tubi daspirazione
non devono essere esposti ad energia negativa molto elevata, perch
potrebbero formarsi nel uido bolle di gas che attraverso lalta pressione
protebbero implodere bruscamente. Questo processo chiamato cavitazione. Limpatto pu causare corrusioni e distruggere la pompa.
I motori elettrici vengono usati per guidare le pompe nelle macchine
stazionarie. Mentre i motori a combustione vengono usati molto spesso
con le macchine mobili.
Le pompe vengono costruite in modi molto differenti. Le pompe ad ingranaggi sono molto utilizzate. Queste generano una quantit costante di
usso in una determinata velocit rotazionale. Altri tipi di pompe forniscono
una portata che pu essere modicata. Altre invece non sono in grado
daspirare il usso. Esse devono essere posizionate accanto il livello del
uido oppure devono essere equipaggiate di una pompa ad ingranaggi.
Pompa
Pumpe
Figura 41:
70
aggregato idraulico
2.2.1
Minos
Serbatoio idraulico
I uidi idraulici vengono immagazzinati nel serbatoio, che deve essere
abbastanza grande da contenere lintero uido usato dal meccanismo.
Il uido deve essere abbastanza anche per rifornire tutti i cilindri; specialmente i cilindri ad azione singola necessitano di una grande quantit
dolio idraulico. Tuttavia, nei cilindri ad azione doppia, la camera del
pistone pi grande di quella dei pistoni a stelo. Quindi essi richiedono
una determinata quantit dolio idraulico.
Il sebatoio deve possedere unapertura di ventilazione necessaria per
lequalizzazione della pressione. Questapertura lascia passare laria
allinterno del serbatoio in modo da prevenire la formazione di pressione
negativa nei uidi idraulici. Lapertura fornita di un ltro per la prevenzione dimpurit allentrata del serbatoio.
Un secondo ingresso viene utilizzato per il riempimento del serbatoio.
Anche questo provvisto di un ltro, necessario per ltrare lolio idraulico
prima di riempire il serbatoio.
Il serbatoio diviso in sezioni da una piastrella. La prima sezione serve
a calmare i liquidi che riuiscono allinterno del serbatoio e a separare
le bolle daria formatesi allinterno del uido. Anche le impurit vengono
immagazzinate qui. Lolio idraulico passa alla seconda sezione attraverso
dei fori sulla piastrella dove verr pompato di nuovo.
La prima sezione situata al punto pi basso del serbatoio. Essa possiede anche un tubo di scarico. Le impurit e la condesazione dellacqua
depositatesi in questa sezione, possono essere rimosse quando si cambia
lolio idraulico.
Le perdite allinterno di un meccanismo idraulico causano il riscaldamento
dellolio. Unaltra funzione del serbatoio quella di raffreddare il uido
idraulico. Perci le pareti esterne di solito sono provviste di alette di
raffredamento. Se il meccanismo viene utilizzato a bassa temperatura,
possono essere utilizzati anche elementi riscaldati. Prima di azionare
il meccanismo lolio idraulico deve essere riscaldato e portato a temperatura di operazione.
Sul serbatoio vengono installati dei termometri per controllare la temperatura. Inoltre vi troviamo anche unindicatore di livello dellolio. La
marcatura mostra la capacit minima e massima di riempimento dolio.
Un apposito manometro mostra invece la pressione generata dalla pompa. Il livello di pressione, di temperatura e del uido sono fattori importanti
e devono essere controllati regolarmente.
71
Minos
2.2.2
2.2.3
Il ltro
Le componenti di costruzione dei meccanismi idraulici possono essere
facilmente danneggiati dalle impurit allinterno dei liquidi; per cui opportuno lutilizzo del ltro.
I ltri vengono posizionati, solitamente, in tre posizioni pricipali. Ognuna
di queste ha i propri vantaggi e svantaggi.
Il ltro daspirazione viene usato per proteggere la pompa da ogni tipo di
impurit quando i liquidi vengono immagazzinati nel serbatoio. Questo
ltro per rappresenta anche una resistenza al usso. Un olio idraulico
troppo freddo oppure uneccessiva viscosit del ltro, potrebbero diminuire considerabilmente la pressione provocando la cavitazione del uido,
quale in grado di distruggere la pompa. Per questo che vengono usati i
wire screen lters.
Filtri di pressione vengono posizionati dopo la pompa. Poich viene applicata la pressione completa su questi ltri, essi devono avere una costruzione robusta. Questi ltri sono molto costosi e vanno adoperati insieme
a componenti di costruzione molto sensibili, ad esempio le servovalvole.
Il terzo tipo il ltro di ritorno. situato nella linea di ritorno del serbatoio
e ltra il usso dopo che esso sia passato attraverso tutto il meccanismo.
Si suppone che un singolo ciclo del uido non provochi nessun danno
alle parti di costruzione.
72
Minos
I ltri di ritorno sono costruiti in modo semplice e quindi non molto costosi.
Le valvole di blocco con Bypass sono connesse parallelamente a questi
ltri. Se i ltri sono molto sporchi e costituiscono una considerevole resistenza al usso, i bypass si aprono e lasciano passare lolio idraulico
dal ltro.
possibile anche lutilizzo di ltri pi piccoli, dove pu passare una sola
parte del uido. Lintera quantit dolio viene ltrata soltanto dopo diversi
cicli.
Indicatori di pressione differenziali mostrano la perdita di pressione causata dai ltri. Un aumento di pressione indicata da questi indicatori sta a
signicare che il ltro otturato. Gli indicatori devono essere controllati
regolarmente e cos i rispettivi ltri. I ltri senza indicatori devono essere
cambiati regolarmente.
2.3
Fluidi idraulici
Il uido idraulico trasforma lenergia dalla pompa al cilindro. Principalmente quasi ogni tipo di uido pu essere usato per questa funzione; a
volte viene utilizzata lacqua. Lacqua quasi sempre a disposizione e
costa poco. Daltra parte per essa non in grado di lubricare le parti
meccaniche e quindi causa di corrusioni.
Nellidraulica vengono utilizzati di solito oli minerali per via delle loro
caratteristiche di lubricazione, essenziale per i componenti movibili del
meccanismo e per la locro capacit di prevenzione dalla corrusione e
dalla dispersione di calore.
Esistono numerosi tipi di oli idraulici con caratteristiche differenti.Quando si seleziona un olio, bisogna essere sicuri che le sue caratteristiche
corrispondano al campo in cui verr utilizzato.
2.3.1
Viscosit
La viscosit una delle caretteristiche pi importanti degli oli idraulici. La
viscosit deriva dal fatto che singole molecole di un uido si muovono
a velocit differenti. Maggiore la resistenza delle velocit, pi elevato
sar il grado di viscosit del uido.
Lacqua meno viscosa dellolio. Questo pu essere osservato facilmente. Basti agitare una tanica con dentro acqua ed una con dentro
olio. Occorrer senza dubbio minor forza per scuotere la tanica dacqua.
Le componenti idrauliche sono caratterizzate sempre dal loro grado di
viscosit. I uidi idraulici utilizzati devono corrispondere a questi valori.
73
Minos
74
2.3.2
Minos
75
Minos
La lubricazione delle parti mobili dei meccanismi idraulici una funzione
molto importante dei uidi. Un sottile rivestimento protegge le parti metalliche dal loro contatto. Allo stesso tempo diminuisce lattrito tra le parti.
La bassa capacit di lubricazione di un olio, conseguente, ad esempio,
al loro basso grado di viscosit, comporta problemi ai rivestimenti metallici. Questo fattore in grado di logorare e persino distruggere le parti
meccaniche di un meccanismo idraulico.
Attraverso il confronto di diversi tipi dolio possibile osservarne il loro
grado di capacit di lubricazione.
La durata nel tempo di un olio idraulico si distingue dalla loro capacit di
resistenza. Lolio idraulico invecchia attraverso il contatto dellossido con
lossigeno. Il processo dinvecchiamento prende soprattutto a temperature superiori ai 70 C. Gli additivi di lubricazione aumentano la durata
dellolio. Unolio invecchiato assume un colore scuro. Poich difcile
stabilire il tempo esatto di durata di unolio, esso deve essere cambiato
regolarmente.
Oltre alla lubricazione i uidi idraulici prevengono le parti meccaniche
dalla formazione di ruggine. Lolio idraulico non deve venire a contatto
con sealings e i tubi. Nel cambiare i uidi idraulici oppurtuno prestare
attenzione alla loro compatibilit. Potrebbe essere necessaria la pulizia
del meccanismo dopo la rimozione di uidi invecchiati.
In molte valvole il uido idraulico passa attraverso una bobbina magnetica al ne di dissiparne il calore. In caso di corto circuito o rottura di cavi
elettrici il uido deve lavorare come mezzo di isolamento, questo signica
che il uido idraulico non deve passare sulla corrente elettrica.
76
2.3.3
Minos
77
Minos
Un altro ingrediente indesiderato dellolio idraulico lacqua, perch provoca corrosione e impedisce la formazione di rivistimento di lubricazione.
Lacqua pu inltrarsi nei liquidi idraulici in diversi modi. A volte pu essere contenuta gi allinterno dellolio fresco oppure formarsi nel serbatoio
come acqua condensata. Inoltre essa pu penetrare nei liquidi anche
attraverso la sua perdita dalla ventola di raffredamento.
Lacqua intorbidisce lolio idraulico. Essa pi pesante dellolio. e per
questo si deposita nel fondo del serbatoio, ove pu essere rimossa attraverso lapertura della vite di scarico.
Tuttavia possibile utilizzare olio sintetico, il quale possiede un valore
di densit pi vicino a quello dellacqua. In questo caso lacqua non in
grado di depositarsi sul fondo del serbatoio. Questo effetto desiderato
dai uidi a bassa inammabilit. Per questo viene usata lemulsione
dacqua ed olio.
2.3.4
Tutela ambientale
Una piccola quantit dolio idraulico abbastanza da inquinare una
grande quantit dacqua, ed per questo che lutilizzo dei uidi idraulici
deve essere il pi ecologico possibile.
I uidi idraulici vengono classicati in tre classi, riguardanti i rischi per
lacqua:
WGK1 pericolo dinquinamento dacqua: basso
WGK2 pericolo dinquinamento dacqua: medio
WGK3 pericolo dinquinamento dacqua: alto
Oli vegetali inquinano meno. I cosi chiamati bio-oil sono facilmente biodegradabile e possono essere usati ad esempio in zone di protezione
dacqua. Oltretutto ci sono alcuni uidi idraulici, quali non rappresentano
alcun pericolo per lacqua.
ovvio che i uidi idraulici devono essere possibilmente non tossici e
non debbano provocare irritazioni della pelle ed essere inodore.
Daltra parte i costi dei uidi idraulici devono essere abbastanza bassi. Il
costo complessivo include il prezzo diretto e la sua durata. Inne bisogna
prendere in considerazione anche le spese di spedizione.
78
Minos
79
Minos
2.4
Pompe idrauliche
Le pompe trasformano lenergia meccanica dei motori in energia idraulica. Viene generata una quantit di usso ed allo stesso tempo i ussi
idraulici vengono sottoposti a pressione.
Le pompe lavorano conformemente a due principi base di funzione. Nei
compressori di tipo meccanico laumento di pressione si genera attraverso
lincremento della velocit del usso, che verr convertita poi in pressione.
Questo processo in grado di produrre qualche bar di pressione.
Poich nellidraulica vengono usati anche valori denergia molto elevati,
saranno necessarie le pompe volumetriche positive-displacement. Il
uido di aspirazione scorre in uno spazio molto ampio, quale riduce le
sue dimensioni dopo il passaggio del uido. Poich i uidi sono quasi
incompressibili, it will be steadily put back under pressur. Attraverso
questo principio la pompa idraulica in grado di produrre una quantit
di pressione superiore ai cento bar.
Esistone numerose forme di costruzione delle pompe volumetriche. A
seconda delle necessit operative di un meccanismo vengono prodotte
pompe sotto diversi principi di costruzione.
Le pompe si sottodividono generalmente in pompe a pistoni rotanti e
pompe a pistoni reciproci. Alcuni modelli pi rappresentativi di pompe a
pistoni rotanti sono quelle ad ingranaggi, a vite ed a palette scorrevoli.
Riguardo alle pompe a pistoni reciproci troviamo invece la pompa a pistoni reciproci seriali, a pistone radiale e quella a pistone assiale. Tuttavia
esistono ulteriori tipi di costruzione.
Nei diagrammi le pompe vengono indicate con un cerchio. La direzione
del usso mentre da un triangolo. La direzione del usso nel diagramma
generalmente va dal basso verso lalto. Se la direzione possibile da
entrambe i lati, allora la direzione viene simbolizzata da due triangoli
collocati in direzione opposta.
Il motore della pompa rappresentato da una doppia linea. Una freccia
curva pu essere utilizzata per mostrare la direzione del usso. Una
freccia che attraversa il simbolo della pompa signica che la quantit di
usso modicabile; ad essa viene mostrato anche quale tipo di modica.
Many pumps have an overow oil line connection, wich is indicated with
a small reservoir symbol.
Al contrario delle pompe nei motori il simbolo del triangolo rivolto verso
linterno.
80
2.4.1
Minos
Pompe ad ingranaggi
Di pompe ad ingranaggi vi troviamo quelle di tipo interno e di tipo esterno.
Quelle di tipo esterno sono tra le pi comuni.
La costruzione di una pompa di tipio esterno molto semplice. La pompa
robusta e relativamente invulnerabile allo sporco. Essa adatta a lavorare ad alte frequenze di rotazioni e con valori di viscosit molto elevati.
Oltretutto queste pompe sono relativamente economiche.
Le pompe ad ingranaggi mantengono costante la quantit del usso. Questa pu essere cambiata soltanto attraverso la modica della frequenza
di rotazione. A causa delle fuoriuscite provocate dallalta pressione tende
a diminuire il volume del usso, anche se in maniera irrilevante.
Le pompe ad ingranaggi sono composte da due ruote dentate che ruotano in direzione opposta allinterno del loro involucro. Il uido idraulico
passa tra le ruote e le pareti del loro involucro, raggiungendo il portello
di pressione. Nella parte centrale i denti delle ruote si ingranano tra di
loro e prevenendo il riusso del uido.
Figura 42:
81
Minos
Una piccola quantit del uido idraulico rimane tra i denti, riducendone
lo spazio che intercorre tra loro. Questo comporta allincremento della
pressione. Per impedire che questo avvenga opportuno utilizzare
squeezed oil alimentato da piccoli canali disposti sul lato della pressione. Questo permette alla pompa di lavorare in maniera pi silenziosa
e sofce.
Le guarnizioni premeno le ruote dentate da un lato. La forza della pressione generata dalla pressione che agisce sulle guarnizioni allo sbocco
della pompa. Attraverso lincremento della pressione, al momento della
sua emissione, aumenta anche la forza esercitata dalle guarnizioni.
Questo tipo di costruzione specica qual lentrata delle due connessioni
e il lato della pressione. Quindi la direzione del usso dipende dal tipo
di costruzione e non pu essere cambiata.
Le perdite di pressione in una pompa determinano il fattore volumetrico
di efcienza. Questo fattore descrive il rapporto tra la quantit attuale
del usso con la quantit possibile teorica. La frizione allinterno della
pompa viene descritta con il fattore di efcienza meccanico.
Alcuni svantaggi delle pompe ad ingranaggi di tipo esterno riguardano le
pulsazioni del uido e il loro rumore. La causa delle pulsazioni dovuta
dallingranamento e il rilascio dei singoli denti della ruota. Le pulsazioni
si possono ridurre attraverso lutilizzo di due pompe, so that the teeth
of the gearwheel of one pump are shifted by a half tooth relative to the
other pump. Possono essere usate anche ruote dentate with sloped
teeth. Esse per producono una forza assiale che deve essere assorbita
attraverso lausilio di cuscinetti.
Le pompe ad ingranaggi di tipo interno sono costituite da due ruote
dentate di grandezza differente. I denti della ruota pi grande sono diretti
verso linterno. La ruota pi piccola costruita in maniera tale da poter
da un lato di essa ingranare con quella pi grande. Dallaltra parte lo
spazio a forma di falce riempito parzialmente da un corpo solido sso.
Questo corpo a forma di falce ricopre lo spazio tra i denti delle due ruote.
Attraverso la rotazione degli ingranaggi viene a formarsi in modo crescente uno spazio tra di loro, che viene riempito dal uido idraulico. Gli spazi
intermedi tra i denti della ruota passano vicino al corpo separato a forma
di falce. Il volume dello spazio non cambia. Soltanto dopo il corpo separato ingranano di nuovo i denti ed il volume decresce nuovamente. In
questa sezione il uido viene espulso di nuovo dalla pompa.
82
Minos
Figura 43:
83
Minos
2.4.2
Le pompe a vite
Una pompa a vite composta da due o tre mandrini a forma di vite con
la rispettiva lettatura inversa.
Quando il mandrino gira a closed volume moves to the pressure side
per thread pitch.Con il suo moto rotazionale uniforme la pompa a vite
in grado di produrre costantemente un determinato usso di volume ed
molto silenziosa.
Il numero dei letti varia a seconda della quantit di pressione desiderata.
Pi alta la pressione desiderata maggiore saranno i numeri dei letti.
Con questo le perdite tra i singoli letti vengono diminuite. La forza assiale che agisce sui mandrini viene intercettata dai cuscinetti esterni. La
forza radiale invece insignicante, in quanto i mandrini sono esposti a
pressione da tutte le direzioni.
Le pompe a vite, come quelle ad ingranaggi, alimentano una quantit
costante di uido per giro. La quantit pu essere cambiata soltanto modicando la sua frequenza di rotazione. Tuttavia le pompe a vite possono
lavorare a frequenze rotazionali molto elevate.
Figura 44:
84
2.4.3
Minos
Pompe a palette
Le pompe a palette hanno un rotore che gira allinterno di un involucro. Al
rotore sono predisposte molte palette che attraverso la forza centrifuga si
dirigono verso lesterno. Le palette possono essere spinte anche contro
le pareti dellinvolucro, per mezzo di molle oppure utilizzando lespulsione
della pressione di una pompa.
La posizione eccentrica del rotore permette laumento dello spazio tra
linvolucro e risucchia i uidi al suo interno. Dopodich diminuisce di
nuovo la misura dello spazio e attraverso ci il uido viene alimentato
dalla parte della pressione.
In alcune costruzioni, che possiedono linvolucro a forma di ovale, il processo qui sopra descritto viene implementato due volte per giro. Lasse
viene allo stesso tempo appesantita perch le forze radiali opposte si
compensano luna con laltra.
Le pompe a palette hanno un livello di rumore relativamente basso,
perch la loro alimentazione quasi libera dalle pulsazioni. Esse vengono
usate prima di tutto per ottenere un grande volume di usso oppure per
una piccola quantit di pressione. Sono possibili anche le costruzioni a
due tempi. Poich le palette slittano lungo le pareti dellinvolucro queste
pompe sono pi vulnerabili allo sporco.
Figura 45:
85
Minos
2.4.4
86
2.4.4
Minos
Figura 46:
87
Minos
2.4.4
Figura 47:
88
Minos
89
Minos
Figura 49:
90
2.5
Minos
Cilindri e motori
Le pompe trasformano lenergia meccanica in pressione energetica. I
meccanismi idraulici trasformano questenergia nuovamente in meccanica. I dispositivi che generano un moto lineare sono chiamati cilindri
o idro-cilindri. Daltra parte, i motori vengono usati per generare moti
rotazionali.
Le valvole vengono utilizzate per controllare i dispositivi. Essi sono
connessi alle pompe per mezzo di tubi.
I cilindri idraulici vengono utilizzati per muovere carichi pesanti, che necessitano di forze molto grandi. Usi tipici sono la fresatura e liniezione. In
questo caso le velocit richieste sono decisamente basse. I cilindri idraulici
possono lavorare anche con alte velocit, ad esempio per chiudere una
pressa attraverso macchine a stampaggio ad iniezione.
I dispositivi idraulici hanno una elevata potenza di densit. Essi sono
perci denitivamente pi piccoli di altri dispositivi che capaci di una simile
prestazione. I dispositivi elettrici ad esmpio richiedono troppo spazio. I
meccanismi pneumatici sono collocati in una posizione intermediaria tra
i meccanismi idraulici o elettrici.
Dispositivo
elettrici
(motore asincrono a tre fasi )
Elektromotor
(Drehstrom-Asynchronmotor)
Dispositivo
pneumatici
(motore a lamella)
Druckluftmotor
(Lamellenmotor)
Dispositivo
idraulico
(motore ad ingranaggi)
Hydraulikmotor
(Zahnradmotor)
Figura 50:
91
Minos
2.5.1
92
Minos
93
Minos
2.5.2
Figura 51:
94
Minos
I cilindri con pistone a stelo singolo sul lato vengono chiamati anche cilindri differenziati, a causa delle diverse misure delle aree delle superci
dei pistoni. Mentre i cosi chiamati cilindri balanced running cylinder
possiedono un pistone a stelo su ognuno dei due lati.
Questi cilindri hanno la stessa supercie darea. Perci essi producono
la stessa quantit di forza su tutte e due le direzioni e hanno la stessa
velocit di moto direzionale.
Alcuni cilindri idraulici hanno una end position damping. Questa ammorbidisce limpatto del pistone una volta raggiunta la posizione nale.
Inoltre sono necessari quando si lavora a velocit molto elevate, oppure
quando devono essere spostati carichi molto pesanti e rallentati non
appena raggiunta la posizione nale.
Lapertura necessaria per far fuoriuscire il uido idraulico verso lesterno,
viene chiusa da una parte del pistone, leggermente prima che esso
raggiunga la posizione nale. Unapertura ulteriore, connessa ad un
adjustable choke, rimane libera, permettendo di regolare il throttling-soffocamento/strozzamento--. La valvola di controllo viene connessa
parallelamente con il choke, in modo da posizionare a propria scelta la
direzione dello strozzamento.
La sezione del pistone, la quale chiude lapertura libera del tubo di scarico, pu essere supportata da scanalature oppure da fori da trapano.
Questo previene da unimprovviso inizio dello strozzamento, ma potrebbe
causare un impatto indesiderato.
95
Minos
Oltre ai cilindri a doppia azione, qui sopra descritti, esistono molti altri
tipi di costruzione.
Due cilindri possono essere connessi in serie in modo da aumentare la forza generata. La lunghezza complessiva di questi cilindri tandem quasi
due volte maggiore a quella di un cilindro con una corsa comparabile. La
forza loro esercitata quasi il doppio se si confronta con un cilindro con
lo stesso diametro del pistone. Questa costruzione viene usata quando
il diametro del pistone non puo superare una determinata misura.
I cilindri a moto rapido sono usati se si necessita di alte velocita. La costruzione simile a quella di un cilindro a telescopio ad azione doppia. Nella
prima parte della corsa fuoriesce il pistone a moto rapido, generando una
piccola forza e unalta velocita. Dopodich the working stroke starts e la
pressione viene applicata sullintera area della supercie. Lintera forza
viene espulsa a bassa velocit. I cilindri a moto rapido vengono usati ad
esempio nelle presse.
Costruzioni ad alette vengono utilizzate per generare un moto oscillante.
Le alette vengono montate su di un albero e possono ricevere la pressione da tutte e due i lati. Linvolucro determina lamplitudine del moto.
possibile raggiungere valori superiori ai 300.
Il cilindro a pistone rotante ha una costruzione simile a quella die cilindri
per loscillazione. Esso ha una forma ricurva e muove allinterno del tubo
curvo del cilindro.
2.5.3
96
Minos
Figura 52:
97
Minos
2.5.4
Motori idraulici
Il principio di costruzione dei motori idraulici simile a quello delle pompe. A volte possibile utilizzare queste pompe direttamente in funzione
di motori e senza dover ricorrere a nessun tipo di modica. Ma in altre
costruzioni questo non possibile. Ciononostante consigliabile di non
adoperare queste pompe in funzione di motori idraulici, perch i motori
sono in parte diversi nella loro struttura e conseguentemente pi efcienti.
A differenza delle pompe, la quantit del usso, che passa attraverso i
motori, chiamata capacit di assorbimento. Alcuni motori idraulici questa
capacit costante per ogni giro. La velocit di rotazione di questi motori
pu essere cambiata soltanto attraverso la quantit del usso. In motori
con capacit di assorbimento variabile pu essere cambiata anche la
frequenza di rotazione.
I motori idraulici sono divisi in alta e bassa velocit, a seconda della loro
velocit di rotazione. Motori che raggiungono una velocit inferiore ai 500
giri per minuto appartegono alla fascia bassa velocit.
I motori ad ingranaggi possono sopportare frequenze rotazionali molto
elevate di diversi rpm. Essi hanno una capacit di assorbimento costante
e la loro costruzione e il loro principio di funzionamento simile a quello
delle pompe ad ingranaggi.
Motori a ingranaggi possono avere una o due direzioni di rotazione. Quelli
a doppia direzione di rotazione vengono chiamati anche reversibili, e sono
caratterizzati da una forma di costruzione interna di tipo simmetrico. Motori a direzione unilaterale hanno otturatori di pressione (pressure ratio
sealing)al loro interno. In questo caso non permesso di intercambiare
i lati della alta e bassa pressione.
Per iniziare la rotazione viene applicata la pressione alla connessione di
pressione ad alta velocit, e di conseguenza alla ruota di ingranaggio,
esercitando un movimendo torcente sullalbero. La perdita dolio uisce
allinterno della riserva attraverso connessioni separate.
I motori a pistoni assiali sono anchessi paragonabili a quelli delle pompe
a pistoni assiali. Anche i principi del piattello (swashplate) e dellasse
inclinato (bent axis) sono usati anche per questi motori. La frequenza di
rotazione e il momento torcente possono essere cambiati modicando
linclinazione. Anche la direzione di ruotazione pu essere invertita.
I motori a pistoni assiali sono molto compatti e possono essere usati ad
esempio come motori da trazione per macchine a lento movimento. In
questo esempio il motore guiida le ruote senza lintermediazione degli
ingranaggi.
98
Minos
Figura 53:
99
Minos
2.6
100
Minos
Figura 54:
101
Minos
2.7
Figura 55:
102
Minos
Tra la slitta del pistone e linvolucro intercorre uno spazio a forma di anello.
Questo rende le valvole a pistone non del tutto resistenti alla sporcizia.
Queste valvole infatti sono particolarmente sensibili a piccole impurit che
vanno a depiositarsi allinterno di questo spazio, e possono essere causa
di problemi durante loscorrere del pistone. Elementi impuri, di dimensione
pi grande, causano meno problemi, infatti data la loro grandezza essi
passano attraverso le aperture della valvola.
Le valvole a sede contengono sigilli sferici o a forma di cono. Questi vengono pressati dal loro perno attraverso lausilio di molle. Uno stantuffo/
pistone viene usato per premere il corpo del perno in direzione contraria
a quella della forza prodotta dalla molla, che permette il passaggio del
uido. La pressione deve sempre agire nella stessa direzione della forza
elastica. Se viene applicata la pressione alle valvole a sede nella direzione
sbagliata, essa spingere il sigillo in direzione contraria alla forza elastica.
Di conseguenza le valvole di controllo di direzione non funzioneranno.
La pressione applicata sulle valvole, collocate in posizione di blocco,
spingono il corpo del sigillo insieme alla forza prodotta dalla molla contro
il suo perno. Queste forze accrescono con la pressione, per questo motivo le valvole a sede sono praticamente prive di sigillo. Tuttavia vengono
usate di pi valvole semplici, con minor numero di porte, di quelle a sede.
Poich non vi essun movimento di slitta tra il corpo della valvola e
linvolucro, le valvole a sede presentano meno problemi nei confronti di
piccole impurit. Tuttavia elementi pi grandi possono insinuarsi tra il
corpo del sigillo e il suo perno.
2.7.1
103
Minos
Nei simboli delle valvole di controllo di direzione le cassette delle due posizioni di cambio, vengono assegnate con le lettere A e B. Se le posizioni
fossero tre, alla cassetta intermedia verra assegnato il numero 0. Queste
valvole possono cambiare, partendo dalla cassetta intermedia, su una
delle due posizioni circostanti. La posizione di riposo verra assegnata
quando la valvola non operativa. essa viene indicata solitamente alla
cassetta di destra.
Nellidraulica le valvole di controllo di direzione, con tre posizioni assegnabili, le posizioni intermedie assumono unaltra funzione. Le posizione
di blocco intermedie vengono utilizzate per fermare i motori o i cilindri. In
questo caso tutte le posizioni vengono chiuse le une verso le altre. Una
pompa a modo costante produce sempre una pressione completa. La
quantit di volume passa attraverso una valvola di controllo di pressione
per tornare al serbatoio.
Daltra parte nella circolaizione delle posizione medie la porta della pressione viene connessa con la porta della riserva. La pompa guida di nuovo
nel serbatoio e quasi senza pressione la quantit del usso. Entrambe
le porte vengono bloccate come nella posizione di blocco intermedia. La
circolazione senza pressione consuma meno energia, e consequentemente mantiene basso il riscaldamento del udo.
Tuttavia la pressione non pi applicata ad altri consumer daurante
la circolazione senza pressione. Questo si pu prevenire connettendo
diverse valvole con circolazione nella posizione media in serie. Questo
problema potrebbe essere ridotto se si accendessero tutti i consumer
contemporaneamente.
Unaltra posizione media connette insieme tre porte delle quattro porte. Questo permette di applicare la pressione su tutte e due le porte
operative oppure di connetterle al serbatoio. Questa la cosi chiamata
chair middle position (posizione intermedie seriali). In alcune posizioni
intermedie tutte e quattro le porte vengono connesse insieme. Le valvole che dispongono pi di quattro porte permettone ulteriori variazioni.
2.7.2
104
Minos
Figura 56:
105
Minos
2.7.3
106
Minos
Figura 57:
107
Minos
2.8
Valvole di blocco
Le valvole di blocco/serraggio arrestano il uido in tutte e due le direzioni. Questazione di blocco pu essere effettuata usando una valvola di
blocco a palla. Perci questi tipi di valvole appartengono alla categoria
delle valvole di controllo di direzione.
Le valvole a sede vengono utilizzate per poter arrestare il uido da una
sola direzione. Questa costruzione previene dalla perdita dolio sul punto
di blocco. Allo stesso tempo il uido che scorre nella direzione opposta
deve essere incontrastato. Queste valvole vengono pi comunemente
chiamate valvole di ritegno.
Il corpo della guarnizione pu essere a palla, a cono o a disco. La molla
preme la guarnizione sul suo perno. La forza della molla relativamente bassa perch essa deve essere sopraffatta dal uido in di direzione
dapertura per aprire la valvola. Per aprire la valvola opposta alla direzione
della forza esercitata dalla molla la pressione varia a seconda del tipo di
costruzione, e si aggira attorno al valore di 0,5 no 5,0 bar.
In posizione darresto la molla agisce per mantenera chiusa la valvola.
Tuttavia gran parte della forza viene esercitata dalla pressione. La posizione dinstallazzione non importante. Le valvole di blocco senza molla
devono essere montate in posizione verticale. Il corpo della guarnizione
si muove no alla supercie attraverso il suo peso stesso.
Le valvole di ritegno vengono utilizzate per prevenire le perdite delle
valvole di controllo di direzione con il pistone a guida. Questo previene,
ad esempio, the unwanted sinking of loads. Le valvole di ritegno di
connessione e di uido, in parallelo, permettono di far scorrere il uido in
una unica direzione. Nella direzione opposta il uido by-passa le valvole
da uido attraverso le valvole di ritegno aperte.
Le valvole di ritegno vengono usate anche quando pi pompe vengono
connesse insieme da un unico tubo. Esse prevengono il riuire del uido
nella direzione opposta tra una pompa e laltra. Esse possono essere
usate anche il drenaggio die tubi e die serbatoi.
Una costruzione speciale delle valvole di ritegno connessa parallelamente con i ltri. Laumentare dellotturazione die ltri incrementa anche
la pressione. Le valvole di ritegno si aprono in modo opposto dalla forza
esercitata dalla molla e permette al uido di by-passare i ltri. Ma in questo
modo il uido non viene pi ltrato.
Le valvole di ritegno a circuito chiuso vengono usate per compensare la
fuoriscita dellolio idraulico.
108
Minos
Nella maggior parte die casi larresto delle valvole di ritegno necessario solo per un breve periodo di tempo. Per esempio, se una valvola di
ritegno viene usata per prevenire un sinking of load indesiderato, esso
deve essere aperto quando si desidera labbassamento. In questo caso
vengono usate valvole di ritegno sbloccabili.
Le valvole di ritegno vengono utilizzate nelle presse idrauliche come
cilindri prell. Essi lasciano passare una grande quantit dolio dal
contenitore ausiliare alla pressa del cilindro durante la corsa anticipata.
Durante la corsa di rientro del pistone il uido idraulico riusce nel contenitore. Le valvole prell vengono chiuse durante loperazione di pressa.
Lo sblocco, in molti casi, pu essere eseguito idraulicamente. Per sbloccare le valvole di ritegno la pressione viene applicata da una porta
aggiuntiva. La pressione agisce su un pistone, il quale trascina il corpo
della guarnizione, no a sbloccare le valvole.
To unblock a double action cylinder, the control pressure at each side of
the cylinder is taken trough a branch line from the inlet pipe at the other
side respectively. Two unblockable check valves for both inlet pipes of
the double action cylinder may be arranged in one housing.
Figura 58:
109
Minos
110
2.9
Minos
Valvole di pressione
Le valvole di pressione mantengono costante un determinato valore della
pressione, oppure possono abbassarne il valore attuale. Esse possono
accendere o spegnere diversi componenti situati nei dispositivi idraulici.
Le valvole di pressione possono dividersi in due tipi fondamentali. Le
prime sono le valvole di controllo di pressione. Esse solitamente si arrestano in mancanza di pressione. Mentre a pressione troppo elevata
esse si aprono.
Le altre sono le valvole di riduzione di pressione. Queste rimangono
aperte in macanza di pressione.Esse si chiudono soltanto quando il
valore desiderato viene raggiunto.
2.9.1
Figura 59:
111
Minos
112
Minos
113
Minos
Connettendo parallelamente diverse valvole pilota, con controlli di pressione differenti, permette di modicare pressioni differenti nella valvola
principale. Le valvole pilota vengono accese o spente attraverso piccole
valvole di controllo di direzione.
Fondamentalmente possibile controllare pi valvole principali allo
stesso tempo per mezzo di una sola valvola pilota. Ma questo potrebbe
provocare loscillazione della valvola principale.
Le valvole di controllo di limite della pressione possono svolgere anche
altre funzioni oltre a quella di limitare la pressione. Esse hanno una
costruzione simile alle valvole di controllo della pressione ma vengono
indicate in maniera differente.
Le valvole darresto sono valvole di pressione. Esse mantengono sottopressione lolio idraulico che riuisce dal cilindro. Il uido idraulico richiede
una determinata pressione per iniziare a fuoriuscire dal cilindro, perci
il pistone pressurizzato in tuttu e due i lati. Questo stato chiamato
hydraulically clamped.
Questultimo viene usato quando devono essere trainati carichi con pistoni
a stelo. Questo previene da ogni movimento incontrollato del cilindro. Le
valvole di ritegno devono essere connesse in parallelo con in modo da
permettere al uido idraulico di scorrere liberamente in direzione opposta,
by-passando le valvole di pressione.
Le valvole di pressione, le quali applicano una pressione ulteriore una
volta raggiunto un determinato valore della pressione, vengono indicate
anche come valvole sequeziali. Ad esempio, un cilindro dalimentazione
scorre verso lesterno soltanto quando il cilindro di bloccaggio ha raggiunto
una certa pressione, raggiungendo cos la forza di blocco.
Le valvole di ritegno vengono connesse parallelamente anche con le
valvole seriali, per prevenire che il uido scorra indirezione opposta.
Le valvole seriali possono essere spente anche attraverso delle porte
di controllo separate. Queste valvole seriali di controllo esterne operano
nello stesso modo di quelle di direzione 2/2. Ma nelle prime possibile
modicare il controllo della pressione. Nelle valvole seriali self-directed il
controllo della pressione disteso dalla linea dentrata delle valvole seriali.
114
Minos
2.9.2
115
Minos
116
2.10
Minos
Valvole a usso
Le valvole a usso inuenzano la quantita del uido. Questo permette
di cambiare la velocita dei cilindri idraulici o motori. The possibility of
stepless changing of the volume ow and consequently the speed is
favourable in hydraulics.
Daltra parte pero, lo svantaggio di ridurre la quantita del usso, e che
una parte dell energia e trasformata in calore. Questo aumenta del uido
idraulico.
Le valvole a usso hanno una costruzione molto semplice. Malgrado le
perdite d energia, causate dal decrescere del volume, queste valvole
sono molto usate. Tuttavia e possibile modocare la quantita del uido
usando una pompa a usso modicabile.
Pompe ad alimentazione costante producono una determinata quantita
di uido. Se il consumer richiede meno velocita, viene utilizzata una
valvola a usso come separatore. La parte rimanente del uido puo
raggiungere il serbatoio passando attraverso le valvole di controllo di
pressione oppure attraverso le valvole a usso.
Le valvole a usso piu importanti sono le valvole a choke e le valvole
di regolazione del usso.Le prime possiedono una costruzione semplice,
ma la quantita del uido puo cambiare attraverso la pressione. Il secondo
tipo di valvole, mentre, sono in grado di bilanciare le pressioni differenti
e di mantenere costante la quantita del usso.
Anche le valvole di regolazione del usso possiedono un choke. Se
cambia la temperatura del uido idraulico cambia anche il suo valore
di viscosita, che inuenzera automaticamente il lavoro del choke. Per
questo e importante selezionare un modello di costruzione, che mantenga
basso il piu possibile il valore della viscosita.
Oltretutto i separatori del uido passano anche attraverso le valvole a
usso. Di solito essi vengono usati per dividire il uido in parti eguali. Ad
esempio, questo puo essere usato per eseguire unespansione sincronizzata di due cilindri, indipendentemente dal loro carico.
117
Minos
A
B
Figura 62:
118
Minos
In the adjustable choke valves needle type chokes are used. The coneshaped needle partially closes the circular opening, leaving a ring-shaped
area open. A ne adjustment of the choke with small opening is difcult,
despite the circular cross section. The small opening is also more sensitive
to fouling.
Using a triangular cross section allows a ne adjustment of the choke,
using a sliding piston with a groove. The fouling hazard is considerably
lower. Such constructions are also called ne chokes. Rectangular sections are also used.
The chokes decrease the volume ow in both directions. When a throttling
in one direction is required a check valve is connected in parallel with the
choke. This combination is called the check-choke valve.
Chokes are also used to switch cylinders from the rapid feed to the operation cycle. Hereby, the chokes are mechanically operated and turned
on by means of follower rolls. There is no sudden change to a slower
speed like when using directional control valves.
If the force generated by a running out cylinder with a throttled inlet increases, the pressure before the cylinder rises up. The pressure difference
at the choke falls down and the volume ow decreases. If such speed
changes caused by variable loads should be avoided, the chokes should
not be used.
119
Minos
120
Minos
121
Minos
2.11
Idro accumulatori
A differenza die gas e quasi impossibile comprimere i uidi. Riempire
in un sebatoio un uido pressurizzato non permettera nessun risparmio
denergia. Per poter prendere il uido sottopressione e necessario lausilio
di una forza aggiuntiva.
Qualche volta, per applicare la pressione sui uidi, vengono utilizzati die
gas. E necessario pero lutilizzo di un separatore per prevenire che essi
si mischino assieme. E possibile utilizzare un diaframma o un pistone.
La forza di una molla, o il peso di un corpo, possono essere usati anche
per applicare forza ai uidi. Anche in questo caso il uido viene separato da un pistone a movimento libero. Un pistone senza stelo si muove
allinterno di un involucro di forma cilindrica.
La reazione/controazione viene generata con un largo peso specico.
Laccumulatore deve essere installato in modo verticale. Linstallazione
non e necessaria quando la controazione e generata da una molla meccanica. Tuttavia questi accumulatori difcilmente vengono ancora usati.
122
Minos
Gli idro accumulatori vengono utilizzati per fornire il uido idraulico quando
necessario. In casi di emergenza, ad esempio un guasto energetico, gli
accumulatori garantiscono il funzionamento del dispositivo per un certo
periodo tempo. Anche attraverso larresto dellalimentazione della pompa
i cilindri possono continuare a svolgere il proprio lavoro.
Alcune pompe producono pulsazioni nella portata. Anche il rapido alternarsi delle valvole pu causare unimprovvisa accelerazione o decelerazione del uido idraulico. Gli accumulatori di pressione assorbono ed
indeboliscono limpatto della pressione e delle pulsazioni.
Gli idro accumulatori possono essere usati anche come molle idrauliche.
Questo permette di mantenere le giunte e le catene strette/in tensione.
Gli idro accumulatori bilanciano loscillare della temperatura nei sistemi
chiusi e compensano i cambiamenti della portata del uido idraulico.
123
Minos
Figura 64:
124
Minos
125
Minos
126
MECCATRONICA
Modulo 4: azionamenti elettrici e
controlli automatici
Manuale
(concetto)
Matthias Rmer
Universit Tecnica di Chemnitz, Istituto di
macchine utensili e dei processi produttivi
Germania
www.minos-mechatronic.eu
Le basi dellelettrotecnica
1.1
Introduzione
Minos
Lelettrotecnica abbraccia linsieme delle conoscenze tecniche che sfruttano leffetto della corrente elettrica e le caratteristiche di campi elettrici
e magnetici.
Rientrano in tale ambito la produzione di energia elettrica, la sua trasmissione e il suo uso. Lenergia elettrica non viene usata soltanto per
la propulsione di macchine, ma anche nella metrologia, nella tecnica del
$
e delle telecomunicazioni.
Il funzionamento di macchine o impianti moderni non quasi pi immaginabile senza limpiego di energia elettrica. Anche in ambito meccanico,
pertanto, un vantaggio avere conoscenze di base sulla funzione di
componenti elettrici, quali la capacit di poter leggere schemi elettrici.
Molti impianti lavorano con forme di energia miste. Alcune valvole per
esempio sono azionate tramite la corrente elettrica ma controllano pro
Generalmente correnti maggiori di 50 v di tensione alternata o di 120 v di
Per il lavoro con queste tensioni bisogna aver partecipato a speciali corsi
di formazione e avere il permesso di manovra. I lavori con basse tensioni
possono essere eseguiti da chiunque. Pertanto,durante le prove pratiche,
nei corsi di formazione si lavora con una tensione continua di 24 V.
Minos
1.1.1
1.1.2
1.1.3
Minos
Tecnica dellautomatizzazione
Nella tecnica dellautomatizzazione vengono automatizzati o sorvegliati
diversi step di lavoro manuali con lausilio di metodi della tecnica di misura, della tecnica del comando e della tecnica della regolazione. Per il
comando e la regolazione stessa si usa molto la tecnica digitale.
Per quanto attiene la tecnica della regolazione, essa riguarda molti sistemi
tecnici. Ne sono semplici esempi la regolazione di temperatura nel ferro
da stiro o nelle lavatrici.
Applicazioni pi complesse sono necessarie per luso di robot industriali,
per la stabilizzazione del numero di giri di un motore, per il comando dei
motori nelle macchine, per il controllo di stabilit del telaio delle stesse
e nellindustria chimica per la regolazione dei processi.
Tra i vari ambiti uno dei pi importanti certamente quello delle tecniche
di avanzamento in cui gioca un fattore fondamentale lelettronica per
quanto attiene il controllo e la regolazione delle propulsioni nonch la fase
di alimentazione tramite elettronica a correnti forti con energia elettrica.
Lelettronica studia inoltre le possibilit di riduzione delle punte di carico
e lottimizzazione dellenergia.
Minos
1.1.4
Elettronica
Lo sviluppo, la produzione e luso di elementi di costruzione elettronici
come p.e. condensatori e puleggie o elementi costruttivi a semiconduttore come diodi o transistori fanno parte dellambito dellelettronica e
dellelettrotecnica.
La microelettronica la parte dellelettrotecnica che si dedica allo sviluppo e la produzione di circuiti logici integrati di elementi costruttivi a
semiconduttore. Ne fanno parte gli elementi per collegare semplicemente segnali, processori principali di computer o processori delle schede
Lelettronica a correnti forti, con lo sviluppo di semiconduttori, gioca un
ruolo sempre pi importante nella tecnica di azionamento. Con convertitori
di frequenza lenergia elettrica viene messa a disposizione in maniera
>
1.1.5
10
1.1.6
Minos
Storia delllettrotecnica
campo si fecero le prime scoperte intorno alla corrente elettrica. Con i
lavori di Alva Edison e Werner von Siemens lelettrotecnica divent una
disciplina vera e propria.
Nel 1752 Benjamin Franklin invent il parafulmine. Pubblic i risultati dei
suoi esperimenti negli anni 1751-53.
Nel 1792 Luigi Galvani fece il famoso esperimento con coscie di rana.
Alessandro Volta fu ispirato dal suo lavoro e costru intorno al 1800 la
cosiddetta colonna voltaica. Questa rappresentava la prima batteria
funzionante.
Nel 1820 Hans Christian rsted fece esperimenti per spostare una ago
magnetico tramite la corrente elettrica.
Sempre nel 1820 Andr Marie Ampre con i suoi esperimenti dava la
prova del fatto che due conduttori elettrici esercitano una forza reciproca
luno sullaltro. I nomi della tensione elettrica e della corrente elettrica si
devono a lui.
Un grande contributo nellambito dei campi elettrici e magnetici stato
} %
forza elettrica.
Sulla base dei lavori di Faraday sulla teoria del magnetismo elettrico,
James Clerk Maxwell ha sviluppa lelettrodinamica e la sua espressione
matematica.
Nel 1864 Maxwell pubblic le equazioni che hanno preso il suo nome e
che sono una delle teorie di base nellelettrotecnica.
Nel 1860 Phillip Reis allIstituto Garnier a Friedrichsdorf scopr il telefono
che rese possibile la trasmissione elettrica della lingua. La sua scoperta
per non suscit un grande interesse. Il primo telefono economico fu
costruuito nel 1876 da Alexander Graham Bell negli Stati Uniti e soltanto
il suo telefono fu venduto con successo.
11
Minos
Werner von Siemens fa parte dei pionieri della cosiddetta tecnica delle
correnti forti. Nel 1866 scopr il principio dinamoelettrico e in seguito svilupp il primo generatore elettrico, attraverso il quale, lenergia elettrica
per la prima volta era a disposizione in una grande quantit.
;
<
ne. Con questa scoperta faceva entrare la luce elettrica nelle abitazioni.
In tal modo la corrente elettrica iniziava ad occupare sempre pi spazzi
della vita domestica quotidiana.
Contrariamente ad Edison che si dedicava prevalentemente alla tensione
costante, Nicola Tesla e Michail von Dolivo-Dobrowolsky studiavano nel
campo della tensione alternata creando le basi per i sistemi di approvvigionamento energetico di oggi.
La prima scuola di elettrotecnica del mondo fu creata presso lIstituto
Tecnico Superiore di Darmstadt in Germania. Il corso di studi durava
quattro anni e terminava con un esamecon il quale si conseguiva il titolo
di ingegnere per lelettrotecnica.
Altre cattedre indipendenti per lelettrotecnica venivano create nel 1885
e nel 1886 in Inghilterra allo University College London e negli Stati Uniti
allUniversit di Missouri. Gli ingegneri che avevano studiato l furono
Nel 1884 Heinrich Rudolf Hertz riusciva di provare la giustezza delle
equazioni di Maxwell tramite un esperimentoche affermava lesistenza
di onde elettromagnetiche e poneva cos le basi per la trasmissione di
$
mite radiotrasmissione, superando una distanza di 3 km. Sui suoi lavori si
basano i primi impianti trasmittenti e riceventi, che dal 1900 in poi sono
stati disponibili anche in commercio.
La prima valvola radio, un diodo, stato scoperto nel 1905 da John
A. Fleming. Nellanno seguente Robert von Lieben e Lee De Forest
sviluppavano indipendentemente luno dallaltro il triodo. Questo tubo
Le basi della TV nel 1926 sono stati costruiti da John Logie Baird che
con mezzi semplici ha realizzato la prima TV meccanica sulla base del
disco di Nipkow. Nel 1928 gi era possibile la trasmissione a colori. Nello stesso anno si svolse anche la prima trasmissione transatlantica da
Londra e New York.
Manfred von Ardenne nel 1931 svilupp il tubo a raggi catodici. Con la
televisione elettronica la TV sulla base del disco meccanico di Nipkow
velocemente pass di moda.
12
Minos
Nel 1942 Konrad Zuse costru il primo computer funzionante. Questo computer portava il nome Z3. John Presper Eckert e John Mauchly nel 1946
presentavano la ENIAC (Electric Numerical Integrator and Computer).
Inizi cos lepoca del computer che con la sua potenza di calcolo rendeva
possibile lo sviluppo di tecnologie assolutamente moderne. Cos ad es.
latterraggio sulla luna stato possibile soltanto grazie a queste scoperte.
Il transistor stato scoperto nel 1947 nei Bell Laboratories negli Stati Uniti
da Wiliam B. Shockley, John Barden e Walter Brattain. Con laiuto dell
industria di semiconduttori tanti strumenti furono costruiti in maniera pi
compatta. Un altro passo importante in questa direzione fu lo sviluppo di
circuiti di commutazione integrati e degli attuali microprocessori.
Il primo robot industriale del mondo stato costruito nel 1958 da G.C.
Devol e J. Engelberger negli Stati Uniti. General Motors nel 1960 per la
prima volta usava tali motori nella produzione industriale. Oggi i robot
industriali sono una parte importante della tecnica dellautomatizzazione.
In diversi ambiti industriali, come ad es. nellindustria automobilistica sono
addirittura indispensabili.
Nel 1968 Marcian Edward Hoff nella ditta Intel sviluppava il microprocessore. La prima realizzazione di un microprocessore avvenne nel 1969 ed
era lIntel 4004, un processore di 4 Bit. Il primo processore di 8 Bit, lIntel
8080, nellanno 1973, rese successivamente possibile la costruzione del
primo computer personale.
Un importante supporto digitale per la memorizzazione il Compact
Disk, conosciuto come CD. stato sviluppato nel 1978 da parte della
ditta Phillips. Nel 1982 da una cooperazione tra Philips e Sony nasceva
lAudio-CD. Dal 1985 in poi era possibile memorizzare informazioni digitali
anche sul CD-ROM.
Dalla ditta Honda nellanno 1996 stato presentato il primo robot umanoide nel mondo, il P2. Nel 1997 gli seguiva il P3. Lo sviluppo successivo
stato Asimo .Asimo ha un peso di soltanto 43 kg per di 1,20 m di altezza,
mentre il P2 pesava ben 210 kg.
Questi robot umanoidi rappresentano anche linterazione di componenti
elettrotecniche e elettroniche con diverse componenti meccaniche. Il
collegamento di questi diversi campi dello scibile viene chiamato meccatronica.
13
Minos
1.2
1.2.1
Immagine 1:
14
Modello dellatomo.
Minos
15
Minos
- Effetto di pressione
]
tensione. Queste tensioni sono molto alte e si possono scaricare con
scintille. Leffetto descritto si usa in accendisigari a gas o accenditori.
Anche se le tensioni sono molto alte, se le correnti elettriche sono basse,
non sussiste nessun pericolo.
duttivi pu crearsi una tensione. Ma queste tensioni sono molto piccole.
In coppie termoelettriche che nascono dal collegamento di rame e (Konstatan) questo effetto viene usato per misurare la temperatura del punto
di collegamento dei due materiali.
La separazione delle tensioni possibile anche in un campo elettrico.
Esempio
{ _[
;^[
{ ;[[[
;_[[
continua
alta tensione: pi di 1000 v tensione alternata o 1500 v tensione continua
Esempio
16
1.2.2
Minos
Intensit di corrente
Le cariche separate tendono a neutralizzarsi e a formare nuovi atomi
neutri dal punto di vista elettrico. La neutralizzazione possibile quando
potenziali diversi vengono legati ad un conduttore elettrico.
Durante la neutralizzazione delle cariche, nel conduttore scorre la corrente
elettrica. Lintensit di corrente corrisponde alla quantit delle cariche
che scorrono in un certo tempo. Lintensit di corrente indicata con il
simbolo I e viene misurata con lunit di misura Ampre [a].
intensit di corrente = quantit delle cariche / tempo
I = Q/t
Lintensit di corrente ununit fondamentale del sistema di misura
internazionale.
La quantit di cariche pu essere indicata in coulomb [C] o in ampersecondo [as]. Inoltre risulta:
1 as = 1 C
Visto che una quantit di cariche di 1 as una quantit piccola, nella
prassi spesso si utilizza lamperora [ah] e risulta:
1 ah = 3600 as = 3600 C
Esempio
Dallaccumulatore di una macchina per 15 ore viene prelevata una corrente di 4 a. Quanto grande la quantit di carica prelevata?
Q=lt
Q = 15 ore 4 a
Q = 60 ah
Dallaccumulatore stato prelevata una quantit di carica (Ladungsmenge) di 60 ah.
17
Minos
La corrente si muove dal polo positivo al polo negativo del alimenta #
&
in cui non si aveva una conoscenza esatta dei svolgimenti precisi. Dal
polo positivo. A causa del grande sforzo necessario a diffondere questo
]
&
tanto con apparecchi di misura, tuttavia, la corrente visibile a causa
dei suoi diversi effetti:
- Calore
]
18
1.2.3
Minos
Resistenza elettrica
Se la corrente attraversa un conduttore elettrico alla corrente viene
contrapposta una resistenza. Soltanto in superconduttori vicini allo zero
assoluto la resistenza nulla.
La resistenza elettrica dipende dal materiale e viene descritta con il sim
lunghezza [l] e dalla sezione trasversale [A] del corpo attraversato dalla
corrente e viene calcolata con la seguente formula:
resistenza = p l / A
X
viene descritto il collegamento fra tensione elettrica, lintensit di corrente
e la resistenza elettrica.
Resistenza = tensione / intensit di corrente
R = U/l
Dallaltro lato, a causa della resistenza elettrica viene determinato con
quale intensit le cariche attraversano il conduttore.
Intensit di corrente = tensione / resistenza
I = U/R
La corrente dunque pi grande se la tensione maggiore o se la resistenza pi piccola.
Un circuito elettrico consiste di diversi componenti. I conduttori hanno
una resistenza piccola mentre i non conduttori presentano una resisten ]
$
corrente sarebbe quasi illimitato. Questo stato viene chiamato cortocircuito. Le correnti alte possono distruggere il conduttore se questo non
protetto con un fusibile.
19
Minos
Esempio
<
;[[[ #
alta la corrente che attraversa il corpo umano con una tensione di 50 v?
I=U/R
I = 50 v / 1000 OHM
I = 50 ma
Se il corpo umano viene attraversato da 50 v questa gi una corrente
di 50 ma. Anche se la pelle ha una resistenza di contatto maggiore, le
tensioni oltre 50 v sono considerate pericolose per la vita.
"
#
La resistenza di un materiale dipende dalla sua resistenza elettrica spe
X
>
${
conduttore
p=RA/l
X
]
tratta di un conduttore metallico la resistenza cresce con laumento della
&
del conduttore ad una temperatura di 20 C.
'
$
&
' ^[
Esempio
aluminio
rame
argento
silizio
porcellana
20
0,0278
0,0175
0,0159
[
640 106
1020
1.3
Minos
[^
La prestazione elettrica indipendente dal tempo. Il lavoro elettrico viene calcolato moltiplicando la potenza per il tempo. Viene indicato con il
simbolo W e la sua unit di misura il wattsecondo [ws].
Lavoro elettrico = prestazione tempo
W = pt
W=UIt
Invece dellunit di misura [ws] pu essere usato anche il joule [j]. Il lavoro
indicato da un joule per abbastanza piccolo, perci spesso viene usata
lunit di misura kilowattora [kwh].
1 kwh = 3 600 000 j
Come nella meccanica il lavoro ha la stessa unit di misura dellenergia.
Esempio
21
Minos
1.4
Circuito elettrico
Se si collegano i due poli di un alimentatore si crea una corrente e le
tensioni si neutralizzano. Se questi due poli dellalimentatore non sono
soltanto collegati, le correnti e le tensioni si dividono in maniera diversa.
Da Gustav Robert Kirchhoff sono stati trovate due regole che presndono
il suo nome, che descrivono il legame fra pi correnti elettriche e pi
tensioni elettriche nelle reti elettriche.
La prima legge di Kirchhoff viene chiamata anche legge dei nodi. Dice
che la somma delle correnti in un punto nodale equivale alla somma delle
correnti che escono dal nodo stesso.
Se alle correnti che arrivano al nodo si d un segno opposto a quello
delle correnti che escono dal nodo, si pu anche dire che la somma di
tutte le correnti in un nodo zero:
I1 + I2 = I3 + I4 + I5
o
I1 + I2 I3 I4 I5 = 0
&
Immagine 2:
22
Nodi
Minos
delle resistenze si parla di calo di tensione generato dal consumo di
energia delle stesse.
U1 + U2 = R1 I + R2 I + R3 I
o
U1 + U2 R1 I R2 I R3 I = 0
I cali di tensione si spiegano anche con la legge ohmica:
U=RI
Esempio
Immagine 3:
Circuito elettrico
23
Minos
1.4.1
che lampade a 24 v ilumminerebbero poco se fossero legate in serie ad
un alimentatore di 24 v.
Immagine 4:
24
Circuito in serie
Minos
Immagine 5:
Collegamento in parallelo
25
Minos
26
1.4.2
Minos
misura con unelevata resistenza interna.
Per poter misurare invece,tensioni di diverse entit, lo strumento deve
avere una resistenza relativamente bassa. Se si utilizzano delle resistenze
misurazione.
La registrazione/regolazione dellintervallo da misurare spesso avviene
tramite un interruttore rotante o preselettore. In generale le misurazioni
doverebbero essere fatte nella terzo settore di misurazione. Se i valori da
misurare sono sconosciuti, prima di iniziare dovrebbe essere impostato
Immagine 6:
27
Minos
Immagine 7:
28
Multimetro
Minos
1.5
Tensione continua
Se si tratta di tensione continua lampiezza costante. Anche la polarit dellalimentatore non cambia. La tensione continua la base per la
corrente continua.
La tensione continua viene creata in cellule galvaniche, cio in batterie
e accumulatori. Anche le cellule solari forniscono una tensione continua.
Nei generatori invece viene creata una tensione alternata. Soltanto con
laiuto di un commutatore collegato al generator di tensioni continua
possibile creare una tensione continua pulsante.
Lo stenogramma per la tensione continua il segno della tensione continua. 24 v = ad es. la dominazione per una tensione di 24 v.
Nei paesi di lingua inglese la corrente continua viene chiamata direct
current e abbreviato con DC.
Immagine 8:
Tensione continua
29
Minos
1.6
Tensione alternata
La tensione continua normale soprattutto per valori bassi di tensione.
Spesso vengono usati comandi con 24 v di tensione continua. Nelle
macchine spesso vengono usate anche tensioni continue di 12v.
Lo svantaggio della tensione continua non consente la trasmissione
di grande potenze. Per poter trasportare grandi quantit di energia, la
tensione deve essere molto alta, evitando cos che le correnti non siano
troppo grandi. La tensione continua, per, non consente di raggiungere
semplicemente valori alti di tensione.
Se c il bisogno di tensioni alte spesso si usa la tensione alternata. La
grandezza e la polarit della tensione se tensione alternata cambiano
periodicamente. Il vantaggio della tensione alternata che la tensione
con laiuto di transistori pu trasformata in maniera semplice in valori pi
alti o bassi.
Ad es. vengono create tensioni molto alte per elettrodotti. Se si trasmette
una certa potenza, le correnti che corrono sono pi basse paragonati con
una tensione minore. Le perdite inevitabili a causa della resistenza del
conduttore, in tal modo, sono pi basse.
Immagine 9:
30
Tensione alternata
Minos
31
Minos
1.6.1
sulle piastre del condensatore.
In caso di tensione alternata, a causa dellinversione della tensione, il
condensatore di continuo viene caricato e scaricato. Dunque la corrente
passa soltanto prima che la tensione sia completamente caricata. In un
condensatore senza perdite la corrente anticipa la corrente di 90.
La capacit del condensatore viene indicata in farad [f].
Il calcolo della produttivit e del lavoro con una tensione alternata pu
essere eseguito come il calcolo con tensione continua. Questo per vale
soltanto se ci sono soltanto resistenze in Ohmutilizzando i valori effettivi.
Se in un circuito ci sono bobine, cio motori o magneti elettrici o anche
condensatori il calcolo deve essere corretto. Siccome a causa delle
induzioni e delle capacit ce uno spostamento delle fasi tra tensione e
corrente, le punte/massime della curva di corrente e di tensione non si
>
Se vengono moltiplicati i valori effettivi di tensione e corrente si ottiene
un rendimento apparente, :
resa dapparenza = tensione corrente
S=U I
La resa dapparenza viene indicata con lunit di misura [va].
32
Minos
potenza reattiva
po
ten
za
ap
pa
ren
te
potenza effettiva
Immagine 10:
33
Minos
Esempio
Q = U I sin
Q = 230 V 3,5 A 0,527
Q = 224,2 Var
La potenza reattiva 224, 2 Var. Il calcolo si poteva fare anche con la legge
di Pitagora.
La stessa denominazione delle potenze attribuit anche alle resistenze delle
tensioni alternate. La resistenza totale viene chiamata resistenza apparente. Si
compone della resistenza ohmica del conduttore e della resistenza reattiva.
Resistenza ohmica e resistenza reattiva formano un angolo retto e possono
essere sommate solo geometricamente. Con langolo viene indicato il
rapporto fra la resistenza ohmica e la resistenza reattiva. Se langolo
molto grande la resistenza ohmica pu essere non considerata.
Normalmente le resistenze reattivesono sempre accompagnate da
quelle ohmiche, dato che non esistono circuiti senza perdite. Le
resistenze reattive perci sono sempre legate a resistenze ohmiche
che trasformano la potenza.
Esempi per resistenze che hanno una parte ohmica e una parte induttiva sono:
- motori
- trasformatori
venzionale senza compensazione
34
Minos
Esempi di resistenze che hanno una parte ohmica e una parte capacitiva sono:
-
Visto che le bobine durante il lavoro, oltre della resistenza ohmica hanno
una resistenza induttiva, devono essere azionate con una tensione pi
alta. Cos ad es. per lattivazione di una bobina necessaria una tensione alternata di 48 V, mentre la stessa bobina magnetica con tensione
continua pu essere azionata soltanto con 24 V.
Se invece una bobina magnetica che stata costruita per 48 V di tensione alternata, viene azionata con 48 V tensione continua, il dispositivo
attraversato da una corrente maggiore visto che le manca la resistenza
induttiva. In questo caso la bobina si surriscalda di pi e pu funzionare
soltanto brevemente.
Si deve considerare che la resistenza induttiva dipende dalla frequenza.
Una bobina magnetica perci nella rete elettrica americana con 60 Hertz
avr una resistenza un po pi alta che nella rete europea con 50 Hertz.
35
Minos
1.7
1.7.1
"
\
Y
Attrezzi azionati in maniera meccanica (bobine magnetiche)
I mezzi di produzione vengono disegnati nello stato senza tensione e
non azionati. Uneccezione sono gli organi di contatto azionati in maniera
meccanica.
36
Minos
T
A
M
C
rel
lampada spia
rel temporizzato
Immagine 11:
37
Minos
1.7.2
Schemi elettrici
I diversi mezzi di produzione vengono inseriti in schemi elettriciche
ne chiariscono i collegamenti e le funzionalit. Se i collegamenti sono
rappresentati in maniera dettagliata e tutte le singole parti riconoscibili
si parla di schemi circuitali.
In un schema circuitale in rappresentazione separata, il circuito principale rappresentato separato dal circuito di comando. Sopra vengono
inserite le linee elettriche che rappresentano i diversi livelli con linee
orizzontali.
La denominazione delle singole linee elettriche ordinata al lato sinistro.
Sopra le linee si scrive laltezza della tensione.
I singoli percorsi della corrente vengono inseriti in maniera verticale. Il
Immagine 12:
38
Minos
Immagine 13:
39
Minos
Immagine 14:
40
Minos
Nello schema di cablaggio gli elementi vengono disegnati nella prospettiva del cablaggio. Le singole parti, in questo caso, vengono rappresentate
come ununit. Cos tutti i collegamenti interni si trovano in un elemento
unico e non vengono disegnati separatamente.
Nello schema di cablaggio rientrano anche altre tipologie di rappresentazione come ad es. la pianta dei cavi, gli schemi delle connessioni
e gli elenchi dei cavi. Deve essere rappresentata anche loccupazione
delle morse.
Nellelettrotecnica vengono usati anche altri schemi e diagrammi quali gli
schemi a blocchi, schemi funzionali e schemi di sistemazione generale.
Il percorso temporale di un circuito pu essere rappresentato in un
Immagine 15:
41
Minos
1.8
1.8.1
Interuttori e pulsanti
Per introdurre i segnali vengono usati trasmettitori di ordini . Alcuni
segnali vengono creati anche con interruttori di prossimit o trasformatori
dingresso.
La manovra di un comando elettrico avviene tramite pulsanti e interruttori.
~
con un nuovo azionamento, viene riportato nella posizione iniziale.
In base alla struttura costruttiva dei trasmettitori dordine, gli elementi
pulsante si differenziano in base al pulsante di contatto, al selettore con e
senza posizione darresto e in base alla presenza di cifratura a seconda
se si aziona con una rotazione o se un interruttori a chiave.
A seconda della loro funzione, nel circuito di comando elettrico si distinguono portiere, apritoio e contatto di commutazione.
I contatti dei pulsanti o interruttori che vengono collegati durante
lazionamento vengono chiamati contatti di chiusura. Invece i contatti
dapertura, se vengono azionati, interrompono il circuito. Qualche volta
vengono usate anche le abbreviazioni NO per il contatto di chiusura, che
normalmente aperto, dallinglese NO = normal opened, e NC per quello
dapertura, che normalmente chiuso, dallinglese NC = normal closed.
Una combinazione di apritoio e contatto di chiusura ha un contatto intermedio, chiamato invertitore. Gli invertitori vengono usati anche per
loperazione di commutazione fra due circuiti elettrici. a seconda delle
necessit il dispositivo pu essere usato come contatto di chiusura o
apritoio.
I contati di un apritoio vengono descritti con i numeri 1 e 2. Invece i
contatti di chiusura con i numeri 3 e 4.
Visto che linvertitore consiste di una combinazione di contatto di chiusura, e apritoio, il contatto intermedio porta il numero 1. Il numero 2 viene
usato per lapritoio e il numero 4 per il contatto di chiusura.
Lazionamento del pulsante o dellinterruttore viene rappresentato mediante il simbolo di una linea interrotta sono collegati con il contatto vero
e proprio.
Una particolarit sono gli interruttori darresto per emergenza. Questi
pulsanti rossi fungiformi su base gialla devono essere raggiungibili facilmente. In caso di pericolo essi consentono di rendere la tensione nulla.
Linterruttor darresto di emergenza un apritoio che viene interrotti
azionando il pulsante. Per chiuderlo deve essere sbloccato linterruttore
darresto.
42
Minos
generalmente attivo
generalmente attivo,
blocco
premere per attivare
Immagine 16:
elementi di
commutazione
contatti
molla
Immagine 17:
43
Minos
elementi di commutazione
contatti
molla
Immagine 18:
contatto di rottura
elementi di commutazione
contatto a filo
Immagine 19:
44
Minos
< [;;
coloriin relazione alla loro funzione.
Con il rosso vengono indicati i trasmettitori dordine per azionare
linterruttore darresto per operazioni antincendio.
Rosso stop, spento
Con il rosso vengono indicati anche trasmettitori dordinerivolti allo spegnimento globale del sistema. Ne fanno parte:
-
spegnere un o pi motori
spegnere una parte della macchina
arresto dopo il ciclo. Se il personale durante il ciclo aziona il
$
spegnere un apparecchiatura elettrica
ripristino, combinato con una funzione per fermare
Giallo Intervento per eliminare condizioni anomale o per evitare cambiamenti indesiderati
Questo ad es. il ripristino di unit di macchine al punto iniziale del ciclo,
prima del suo termine. Lazionamento del pulsante giallo pu invalidare
alte funzioni gi selezionate.
Verde Inizio o acceso
Funzioni particolari diverse da quelle citate, possono essere associate
ad un ulteriore colore.
Questi colori possono essere usati per ogni funzione, al di fuori dei pulsante a pressione con sola funzione di arresto. Il nero ad es. viene usato
per il comando a impulsi . Il bianco viene usato soprattutto per indicare
funzioni ausiliarie che non fanno parte del ciclo lavorativo.
45
Minos
>
I pulsanti possono essere azionati dalluomo, anche in maniera meccanica
con elementi della macchina. In questo caso vengono chiamati limitato
analizzano la posizione di cilindri pneumatici o idraulici vengono chiamati
interuttori cilindrici.
La commutazione dei contatti elettrici avviene con lazione di una forza
esterna. I pulsanti lavorano, in questo caso, con o senza.I pulsanti piccoli
nellinterno, hanno microinterruttori e vengono azionati con un pestello
o un rullo,spesso soltanto con un contatto di commutazione. I pulsanti
pi grandi, azionati meccanicamente, possono avere anche un contatto
apritoio e un contatto di chiusura.
Esempi di ambiti duso di interruttori limitatori meccanici sono:
Immagine 20:
46
Microinterruttore
Minos
$
Immagine 21:
Contatto reed
47
Minos
Nella posizione di azionamento, un contatto di chiusura, (ad es. di un interuttore cilindrico) assomiglia a un apritoio. Per evitare errori nelleffettuare
lazionamento, accanto al contatto viene messa una freccia.
otturatore
otturatore, attivo
rottura
rottura, attivo
Immagine 22:
48
Contatti azionati
1.8.3
Minos
Interuttori a pressione
'
$
trasduttori, (come ad es. la pressione, la portata in volume o la temperatura) vengono convertite in una grandezza elettrica analogica o digitale.
Gli interruttori a pressione servono come apparecchiatura di monitoraggio
e comando. Se una pressione prescelta viene raggiunta, questi possono
aprire o chiudere i circuiti. La pressione dingresso ha un effetto su una
$$ $
$
elastica regolabile. Se la pressione pi alta della forza elastica, lo
stantuffo si muove e mette in azione la morsettiera.
Linterruttore pneumatico a pressione trasforma un segnale di pressione
pneumatico in un segnale elettrico attraverso un contatto di commutazione. Data la normale entit elevata delle pressioni nellidraulica, il
dispositivo costruito in maniera pi robusta.
Per interruttori a pressione con morsettiera, azionati in maniera meccanica, la molla a elica pu essere sostituita con una membrana, un tubo
ondulato o un tubo di Bourbon.
Immagine 23:
Interruttore a pressione
49
Minos
1.8.4
Dispositivo di segnalazione
Di solito si distinguono i dispositivi acustici da quelli dispositivi ottici.
Per una visibilit migliore, alle lampade spia si possono aggiungere
anche delle lenti ausiliarie. In linea di massima fanno parte delle
lampade spie anche indicatori a diodo luminoso e indicatori a cristalli liquidi.
Nellelettrotecnica le lampade spia spesso vengono usate per segnalare regimi di funzionamento. Secondo la VDE 0113 i colori da usare
sono:
Rosso
pericolo o allarme
intervento rapido. Questi stati possono essere:
-
temperatura fuori dei limiti (di sicurezza) previsti
lordine di fermare la macchina (ad es. a causa di sovvracarico)
parti elementari dellattrezzo fermate a causa dellimpianto di protezione
- pericolo a causa di elementi che si muovono
Immagine 24:
50
lampada spia
segnale acustico,
horn
sirena
posizione dellindicatore
gong
allarme ottico
campana
Dispositivi di segnalazione
Giallo
Minos
attenzione
Verde
sicurezza
ad altri colori. Inoltre si tratta di informazioni che sono legati ad richieste
speciali. Ad es.:
-
51
Minos
1.8.5
Rel e paratoie
~
gono usati soprattutto in circuiti di comando ma anche in dispositivi di
protezione.
Anche le paratoie vengono azionate in maniera elettromagnetica, con interruttori di potenza o paratoie ausiliarie.Un esempio di applicazione sono
i circuiti elettrici in cui vengono regolati motori o riscaldamenti elettrici.
I rel consistono di una bobina magnetica e un nucleo di ferro. Se la
bobina viene attraversata da una corrente elettrica si crea un campo
magnetico e il giogo mobile viene attirato al nucleo di ferro. Tramite una
leva il giogo aziona i singoli contatti.
I collegamenti della bobina vengono segnati con A1 e A2. I collegamenti
dei contatti sono a due cifre. La prima cifra designa progressivamente
i contatti. La seconda cifra indica se si tratta di un apritoio o un contatto
di chiusura. Le cifre 1 e 2 indicano un apritoio, le cifre 3 e 4 un contatto
di chiusura.
Le paratoie hanno tre contatti principali. Questi vengono contrassegnati
$ ;
che vengono denominati come i rel.
Immagine 25:
52
Rel
Minos
Immagine 26:
Rel a tempo
53
Minos
1.9.
1.9.1.
Autotenuta elettrica
Un caso dutilizzo di rel anche lautotenuta elettrica che viene azionato
attrazione. Con un contatto del rel il pulsante viene rilasciato, ma il rel
continua ancora a funzionare.
La cessazione dellazione di autotenuta avviene con un secondo pulsan
corrente verso il rel viene interrotto e il rel cade.
In linea di principio ci sono due possibilit di collegament per il posizionamento dei contatti e dei pulsanti. Se ogni volta viene azionato soltanto
un pulsante, non sussiste alcuna differenza tra i due collegamenti.
Se nello stesso momento vengono azionati entrambi i pulsanti, il collegamento dominante SPENTO viene interrotto tramite il contatto di apertura
Con la variante di collegamento dominante ACCESO invece il rel
rimane attivato.
Visto che nellelettrotecnica spegnere la tensione per motivi di sicurezza
ha una priorit assoluta dovrebbe essere usata soltanto la variante di
collegamento dominante SPENTO.
acceso
Immagine 27:
54
Autotenuta elettrica
spento
1.9.2.
Minos
Immagine 28:
Catena sequenziale
55
Minos
1.9.3.
dallalto verso il basso. Negli schemi pneumatici e idraulici invece la fonte
di energia si trova nella parte bassa e le propulsioni nella parte superiore
dello schema. Lenergia dunque parte dal basso e arriva in alto.
Per il collegamento elettrico spesso viene usato lo schema elettrico in
rappresentazione separata. Questo permette una buona comprensione
della funzione di collegamento. La bobina e i contatti dei rel hanno la
stessa denominazione.
Per una migliore comprensione i singoli percorsi della corrente sono
]
meri anche a percorsi della corrente che nascono da altri percorsi e non
arrivano in fondo alla sbarra collettrice.
Sotto i rel possono essere inserite delle tabelle di contatto nelle quali
viene descritto in quali percorsi della corrente si trovano i contatti di
questo rel. Se si tratta di schemi elettrici complessi, tali indicazioni sui
contatti possono essere inserite anche su altri lati dello schema. In questo
modo il ritrovamento dei contatti di un rel nello schema notevolmente
56
Minos
Immagine 29:
Schema elettropneumatico
57
Minos
1.10
Tipi di protezione
Le correnti elettriche e le tensioni si distinguono indirettamente soltanto in base ai loro risultati. Sono pertanto da rispettare alcune norme
e disposizioni per evitare i pericoli causati dallenergia elettrica.
Gli involucri per i mezzi di produzione elettrici sono realizzati per
proteggere gli stessi dal contatto non desiderato, con corpi estranei
e acqua e vengono suddivisi secondo le diverse modalit di protezione. Tali modalit sono descritte nella DIN (norma industriale
tedesca) e nella EN 60529 e indicate con le lettere IP (inglese, per:
international protection), seguiti da due cifre. Secondo il luogo duso
e luso necessaria una protezione adatta per proteggere luomo
dai pericoli possibili e per assicurare il funzionamento del mezzo di
produzione.
La prima cifra indica la protezione per contatti non intenzionali con
{
0
nessuna protezione
> _[
"
\
^
58
Minos
nessuna protezione
0
protezione contro gocce che cadono orizzontalmente (perdite di
acqua)
;
;_ "
di acqua che cadono inclinati)
^
[
orizzontale (acqua spruzzata)
3
protezione contro acqua che arriva da tutte le direzioni (acqua
spruzzata)
4
5
protezione contro getti d acqua forti (protezione contro allargamento)
6
protezione contro messa sotto acqua momentanea (mettere
nellacqua)
7
59
Minos
60
Controllori programmabili
2.1
Introduzione
Minos
61
Minos
2.1.1
62
Minos
63
Minos
2.1.2
singoli elementi costruttivi. Il collegamento avviene tramite cablaggio o con
il collegamento di una piastra con circuito stampato. Se ci sono variazioni
64
2.1.3
Minos
65
Minos
2.2
2.2.1
Entrate
Eingnge
24 V
Immagine 29:
66
Uscite
Ausgnge
Minos
Energia
Netzteil Unit
ZentralEinheit
centrale
Entrate
Eingnge
Uscite
Ausgnge
slot
freieliberi
Steckpltze
24 V
Immagine 30:
67
Minos
68
Minos
Touchscreen
Touchscreen
Immagine 31:
69
Minos
2.2.2
{
I
E
U
Introduzione
Elaborazione
Uscita
porta
di programmazione
Schnittstelle
fr Programmierung
entrate
Eingnge
E 0.7
alimentaziSpannungsversorgung
one
Immagine 32:
70
unit
centrale
Zentraleinheit
supporto
energetico
Netzteil
A
isolamento
galvanico
galvanische
Trennung
E
galvanische
Trennung
isolamento
galvanica
E 0.0
A 0.0
uscite
Ausgnge
A 0.7
Minos
elettrica. E comunque possibile leggere e scrivere velocemente i dati.
&
si trova anche il sistema lavorativo del controllore programmabile. I dati
~
<<%
cellabile con la corrente. Con questo dispositivo possibile caricare
nuove varianti del sistema lavorativo nel controllore programmabile. Il
programma del controllore programmabile permane in questa memoria
anche a seguito di una perdita di tensione nel controllore programmabile.
>
Anche il numero dei cicli di lettura e scrittura sono minori.
Unaltra parte dellunit centrale il temporizzatore. Tale dispositivo
stabilisce con che velocit lavorano i singoli elementi del controllore
programmabile, in particolare il processore centrale.
X
programmabile, sono chiamate Interrupteingnge. Spesso sono da trovare nellunit centrale.
Lunit centrale dotata di uninterfaccia per registrare il programma. A
seconda del modello del controllore programmabile questa pu essere
un interfaccia in serie o un collegamento ethernet per un cavo di rete.
Tramite questinterfaccia possono essere letti anche dati dal controllore
programmabile.
Le uscite come le entrate sono separate in maniera galvanica dal resto
del controllore programmabile. Questo possibile grazie a contatti di rel
o a fotoaccopiatori alle uscite, che vengono innestati tramite transistori.
Al posto delle schede duscita per uscite digitali possibile anche luso
di schede duscita per uscite analoghe. Il collegamento con i sistemi bus
avviene tramite un bus-master.
La rete alimenta lintero controllore programmabile con energia elettrica.
La rete viene alimentata con 230 V o con 24 V. Spesso la tensione viene
abbassata a 5 V dallunit centrale. Per neutralizzare le interruzioni di
tensione la rete pu essere attrezzata con una batteria tampone.
La suddivisione nei singoli elementi in un controllore programmabile con
schede molto ben visibile. In altri tipi di dispositivo non cos semplice,
nonostante lesistenza di i singoli elementi.
71
Minos
2.2.3
assegnazioni
Anweisungen
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
lettura
entEingnge
ratelesen
Immagine 33:
72
uscite
Ausgnge
Sprung
salto
setzen
2.3
Minos
per la produzione di una macchina. La base sempre il sistema binario.
73
Minos
2.3.1
Bit e byte
Bit labbreviazione per binary digit. lunit dinformazione pi piccola
possibile. Un bit pu avere soltanto gli stati 0 o 1. Nei comandi elettrici
&
Informazioni possono consistere di pi bit. Linsieme di di otto bit viene
chiamato byte. Il bit che si trova pi a destra ha il valore pi basso e
quello pi a sinistra il valore pi alto.
Gli otto bit di un byte possono essere suddivisi anche in gruppi a quattro.
Questi due gruppi vengono chiamati nibbles.
Mentre con un bit possono essere rappresentati soltanto gli stati 0 e 1,
un nibble pu avere sedici stati differenti. Dunque un byte che consiste
di due nibbles, pu avere 256 diversi stati. La sottodivisione di un byte
in due nibbles viene chiarita nel sistema esadecimale.
Per la rappresentazione di informazioni complesse due byte vengono
collegati e chiamati ... (word). Un ... (word) contiene 16 bit, due parole
o quattro bit sono un . (double word). Questo include 32 bit singoli.
U, I
quattro
vier Bitbit
bitBit
1
L
byte
Byte
10101101
Wort 1 0 0 1 1 0 0 1 1 1 1 0 0 1 0 0
parola
parola
Doppeldoppia
wort
Immagine 34:
74
11001011001110110110011010010110
Bit e byte
2.3.2
Minos
Sistemi numerici
I sistemi numerici vengono descritti con tre caratteristiche: con la base
o numero basilare, con le singole cifre e il valore posizionale delle cifre.
;[ <
$ [
In base al loro valore posizionale queste cifre vengono moltiplicate con
le potenze di 10.
Esempio
Esempio
2.3.3
Sistema decimale
Sistema binario
Sistema esadecimale
BCD-Code
24710.
10102.
8AC316.
1101 1010 0110BCD.
Sistema binario
Il sistema binario si basa sul 2. Perci esistono soltanto le cifre 0 e 1.
Per facilitare la lettura le cifre vengono rappresentate in gruppi di quattro.
Esempio
75
Minos
Per la rappresentazione durante la programmazione di numeri negativi
si stabilisce, che il bit con il valore pi grande determina il segno.
Come metodo per la marcatura dei numeri negativi viene usato il metodo
del complemento a due. I numeri negativi vengono rappresentati quindi
tali che la somma di due numeri con lo stesso valore assoluto e segno
opposto pari a zero.
Fra i numeri positivi il bit pi a sinistra ha valore 0, mentre un numero
negativo viene rappresentato con 1. Questo bit viene chiamato anche
Vorzeichenbit.
Il calcolo di un numero positivo a partire da un numero negativo con lo
stesso valore assoluto si ottiene con la costituzione del complemento a
due che consiste nella negazione di tutti i singoli bit. Tutte le cifre con
; [
;
al risultato.
Esempio
Conversione del numero decimale 5 nel numero decimale -5:
510 = 01012
01012 negare a 10102
12 sommare a 10102 + 12 = 10112
10112 = 510
In relazione al numero di bit, il numero positivo massimo ottenibile se
tutte le posizioni pi a sinistra sono occupate di un 1. Per un numero di 8
bit il numero massimo ottenibile dunque 0111 11112. Nella rappresentazione decimale questo corrisponde al numero +12710.
Esempio
0001 1001
1110 0111
76
Minos
2.3.4
Sistema esadecimale
Il sistema esadecimale si basa sul numero 16. Per la rappresentazione
$
[
usate le lettere A, B. C, D, E, e F.
;[ ;_
I posti/ le posizioni nel sistema esadecimale hanno iniziando dalla destra
i valori 160 = 1, 161 = 16, 162 = 256 e cos via per le posizioni seguenti.
I sistema esadecimale viene usato per rappresentare con possibilmente
poche cifre numeri grandi. Ogni cifra corrisponde con un . (nibble) cio
un numero binario a quattro cifre. Con due cifre nel sistema esadecimale
pu essere rappresentato in byte intero, mentre nel sistema binario sarebbero necessari otto posti.
Un byte consiste di 8 bit e viene rappresentato p.es. con 1111 1111. FF
sta per lo stesso numero nella rappresentazione esadecimale.
Nella tecnica di comando il sistema esadecimale viene usato anche
%
&
$ [
lettere necessari per l sistema esadecimale sono da trovare sulla tastiera.
77
Minos
Nella tabella sono indicati i numeri a una cifra del sistema esadecimale
e i loro valori corrispondenti nel sistema decimale e binario.
numero esadecimale
016
116
216
316
416
516
616
716
816
916
A16
B16
C16
D16
E16
F16
2.3.5
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
numero decimale
010
110
210
310
410
510
610
710
810
910
1010
1110
1210
1310
1410
1510
numero binario
=
00002
=
00012
=
00102
=
00112
=
01002
=
01012
=
01102
=
01112
=
10002
=
10012
=
10102
=
10112
=
11002
=
11012
=
11102
=
11112
^;
$ ^;
il valore dei posti e corrispondono con i posti nel sistema esadecimale.
%&
}
BCD dunque sono un sottoinsieme dei numeri esadecimali, nella quale
$ [
biati in valori binari, cos che ogni gruppo di quattro del sistema binario
corrisponde ad un numero decimale. Questo rende pi leggibile i numeri.
I segni non usati non rappresentano numeri (BCD) validi. Vengono chi
premonitori, riporti o virgole.
78
Minos
_^
'
0011 0111 0101 0010 ordinato 0011011101010010
Visto che un byte consiste di 8 bit con un byte possono essere rappresen
$
] X
sistema BCD, il numero risultante viene chiamato numero BCD o paked.
]
'
valore minimo di un byte e i quattro bit che rimangono sostituiti con 0, si
parla di un numero BCD non paked.
$
[
BCD appartenenti al codice 8-4-2-1:
Numero decimale
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Il codice BCD si usa anche in sistemi di controllo p.es. per gestire display
LCD o LED.
79
Minos
]
Gli integer possono consistere in serie di bit con diverse lunghezze. Un
<<
]
ta di un integer senza segno, tutti gli otto bit possono essere usati per
utili in tal senso sono soltanto sette.
Dunque per numeri integer con la lunghezza di un byte possono essere
rappresentati i seguenti campi di numeri decimali:
Con segno
Senza segno
Gli integer che hanno un lunghezza di 16 bit, dunque due byte, vengono
|%>
di numeri decimali:
;^ ;^
[ ^__
^ ^
[ _ __
[ ^ ^_
Si possono ottenere gamme pi grandi usando 64 bit oppure 128 bit
lungo i numeri interi.
80
Esempio
Minos
2.3.7
81
Minos
Esempio
Esempio . .(integer) 7
valore a virgola mobile 7,0
Anche se tutte due valori dal punto di vista matematico hanno la stessa
grandezza durante la programmazione bisogna prestare attenzione ai
formati dei numeri.
2.4
Collegamenti binari
In fase di conversione gli stati binari 0 e 1 e variabili di diversa natura
devono essere collegati fra di loro. Tutti i collegamenti si possono ricondurre a tre di base.
I due collegamenti E ed O collegano sempre due cambiamenti di stato
a un risultato. Il terzo collegamento di base la negazione, chiamata
anche NON.
Inoltre spesso, durante la programmazione del controllore programmabile
necessario il collegamento Esclusivo-O.
Unaltra possibilit del collegamento tra gli stati dei segnali consiste in
%>
$
I singoli collegamenti verranno descritti in seguitoe saranno indicate anche
le rappresentazioni nei diversi linguaggi di programmazione.
82
2.4.1
Minos
Collegamenti E
Il collegamento E viene chiamato anche congiunzione. Collega due
entrate ad una uscita. Soltanto se esiste un segnale per tutte e due le
entrate, ci sar un segnale anche in uscita.
Tabella della verit:
E1
0
0
1
1
E2
0
1
0
1
A
0
0
0
1
Come simbolo per il collegamento logico E viene usato il segno &. Spesso
viene usato anche un simbolo che assomiglia ad una v capovolta. Nella
notazione matematica pu essere utilizzato anche un punto (da non
confondere con il segno della moltiplicazione).
E1& E2 = A
E1 E2 = A
E1 E2 = A
&
E2
diagramma
del circuito elettrico
Schaltbild
Elektrik
diagramma
gerarchico
Kontaktplan
E1
E2
E1
E1
E2
A
Immagine 35:
E2
Collegamenti E
83
Minos
2.4.2
Collegamento O
Il collegamento O viene chiamato anche disgiunzione. Collega due entrate
ad una uscita. Se esiste almeno una delle due entrate ci sar anche un
segnale di uscita.
Tabella della verit:
E1
0
0
1
1
E2
0
1
0
1
A
0
1
1
1
Come simbolo per il collegamento O viene usato la barra obliqua /. Spesso viene usato anche un simbolo che assomiglia a un v. Nella notazione
matematica pu essere usato anche il segno + (da non confondere con
il simbolo delladdizione).
E1/E2 = A
E1 E2 = A
E1 + E2 = A
simbolo
grafico logico
Logik-Bildzeichen
E1
E2
diagramma
gerarchico
Kontaktplan
E1
E2
diagramma
del circuito elettrico
Schaltbild Elektrik
E1
E2
84
E1
E2
2.4.3
Minos
Negazione
La negazione trasforma unentrata in un uscita con valore opposto. Se
X
"
del segnale). Al contrario, se in uscita non c alcun segnale, esister
sicuramente un segnale allingresso.
Tabella della verit:
E1
0
1
A
1
0
Come simbolo per la negazione viene usato una linea sopra la lettere
indicative del segnale. Spesso viene usato anche un simbolo che consiste in una striscia orizzontale con un segmento verticale collegato ad
unestremit.
Nella notazione matematica, un altro simbolo per la negazione un
piccolo cerchio.
E1= A
E1= A
Schaltbild Elektrik
diagramma
del circuito elettrico
Kontaktplan
diagramma
gerarchico
E1
diagramma
delPneumatik
circuito pneumaSchaltbild
tico
E1
A
E1
Immagine 37:
Negazione
85
Minos
2.4.4
Affermazione
2.4.4 Affermazione
Laffermazione viene chiamata anche identit. Se allingresso
non c un segnale anche luscita non sussister alcun segnale.
Viceversa,ovviamente, in uscita c un segnale se allingresso c un
segnale.
Tabella della verit:
E1
0
1
A
0
1
diagramma
del circuito elettrico
Schaltbild
Elektrik
diagramma
gerarchico
Kontaktplan
E1
E1
A
E1
Immagine 38:
86
Affermazione
2.4.5
Minos
NAND (E NO)
Il collegamento E-NO viene denominato anche scheffer stroke. La
denominazione NAND deriva dallinglese NOT per NO e AND per E. Il
collegamento E-NO collega due entrate con un collegamento E. Successivamente il risultato ottenuto viene negato. Cos il collegamento E-NO
viene sviluppato da queste due funzioni logiche.
Tabella della verit:
E1
0
0
1
1
E2
0
1
0
1
A
1
1
1
0
E1 E2 = A
E1|E2 = A
&
E2
diagramma
gerarchico
Kontaktplan
E1
E2
diagramma
del circuito elettrico
Schaltbild
Elektrik
diagramma
delPneumatik
circuito pneumaSchaltbild
tico
A
E1
E2
Immagine 39:
E1
E2
E NO
87
Minos
2.4.6
NOR (O NO)
NO e O. Il collegamento O NO collega due entrate con un collegamento
O. Successivamente il risultato viene negato. Cos un collegamento O
NO pu essere sviluppato da queste due funzioni logiche.
Tabella della verit:
E1
0
0
1
1
E2
0
1
0
1
A
1
0
0
0
E2
0
1
0
1
A
1
0
0
0
Nei simboli O-NO entrambi gli imput sono rappresentati insieme con un
trattino sovraggiacente..
E1 E2 = A
E2
diagramma
del circuito elettrico
Schaltbild
Elektrik
diagramma
gerarchico
Kontaktplan
E1
E2
E1
E2
A
Immagine 40:
88
O NO
E1
E2
2.4.7
Minos
Inibizione
Linibizione viene chiamata anche inhibition gate. I due segnali
dingresso vengono collegati cos che in uscita c soltanto un segnale
se lentrata E1 porta un segnale e lentrata E2 no.
Questo viene raggiunto negando prima lentrata E2 e collegando il risultato
tramite un collegamento E con lentrata E1.
Tabella della verit:
E1
0
0
1
1
E2
0
1
0
1
A
0
0
1
0
E1 E2 = A
&
E2
diagramma
del circuito elettrico
Schaltbild
Elektrik
diagramma
gerarchico
Kontaktplan
E1
Immagine 41:
E1
E2
E2
A
E2
E1
(Inibizione)
89
Minos
2.4.8
Implicazione
Limplicazione viene chiamata anche inhibition gate negazione. Due
segnali in ingresso vengono legati in maniera tale che alluscita non c
il segnale soltanto se lingresso E1 porta un segnale e lingresso E2 non
lo porta.
ci si ottiene negando prima lentrata E2 e legando poi il risultato tramite
una disgiunzione allingresso E1.
Tabella della verit:
E1
0
0
1
1
E2
0
1
0
1
A
0
1
0
1
E1 E2 = A
simbolo
grafico logico
Logik-Bildzeichen
E1
E2
diagramma
gerarchico
Kontaktplan
E1
E2
diagramma
del circuito elettrico
Schaltbild Elektrik
E1
E2
A
E1
Immagine 42:
90
Implicazione
E2
2.4.9
Minos
Equivalenza
Nel caso di equivalenza i due segnali dentrata vengono collegati cos
che c soltanto un segnale se le due entrate E1 e E2 hanno lo stesso
stato. Alluscita dunque c un segnale se tutt due entrate portano un
segnale o se tutt due entrate non portano un segnale.
Tabella della verit:
E1
0
0
1
1
E2
0
1
0
1
A
1
0
0
1
simbolo
grafico logico
Logik-Bildzeichen
E1
E2
diagramma
del circuito elettrico
Schaltbild Elektrik
diagramma
ladder
Kontaktplan
E1
E2
E1
E2
E1
E2
A
Immagine 43:
E2
Equivalenza
91
Minos
2.4.10 Antivalenza
'
e due segnali in ingresso vengono legati in maniera tale che allingresso
c soltanto un segnale se uno solo dei due ingressi E1 o E2 portano un
segnale. Viceversa, con la disgiunzione alluscita non c un segnale se
tutt due le entrate presentano un segnale.
Un collegamento di antivalenza si ottiene negando il risultato di un collegamento di equivalenza.
Tabella della verit:
E1
0
0
1
1
E2
0
1
0
1
A
0
1
1
0
simbolo
grafico logico
Logik-Bildzeichen
E1
E2
diagramma
del circuito elettrico
Schaltbild Elektrik
diagramma
gerarchico
Kontaktplan
E1
E2
E1
E2
E1
E2
A
Immagine 44:
92
Antivalenza
E2
Minos
2.4.11 Memoria
o bistable element. Si tratta di collegamenti elettronici che possono
assumere due stati stabili. Visto che questi stati non possono cambiare
aut vonomamente,viene normalmente memorizzato sempre lultimo stato.
~
>
&
' >
X
'
pu essere accumulato un bit intero. Tali ambiti di accumulazione vengono
chiamati registri. A seconda il tipo del microprocessore sono possibili
diverse lunghezze di registrazione.
segnale
dominante
di reset
Setzsignal
dominant
E1
E2
S
R
E1 assegnazione
segnale
E1 Signal gesetzt
E2
Signal
gelscht
E2 segnale cancellato
+
&
E2
E1
A
E2
E1
93
Minos
ogni singola cella (storage cell) contiene soltanto un condensatore e un
transistore.
Come nel caso dellautotenuta dei circuiti di trasmissione (collegamenti di
accumulazione) i tipi si contraddistinguono secondo il segnale dingresso
dominante. Se c soltanto un segnale i due tipi non sono differenti.
Ci sono differenze fra i segnali di output soltanto se tutti e due i segnali
sono contemporanei. In un collegamento con segnale di attivazione dominante ci sar un segnale duscita se ci sono tutti e due i segnali di input.
Se il collegamento invece costituito da un un segnale (compensazione
del segnale) dominante, nel caso che ci sono i due segnali dingresso
non ci sar un segnale duscita.
segnale
dominante
di reset
Lschsignal
dominant
E1
E2
R
S
E1 assegnazione
segnale
E1 Signal gesetzt
E2 segnale
cancellato
E2 Signal
gelscht
A
B
+
1
E2
E1
&
94
E2
E1
Minos
C =C
A B C =C B A
La legge associativa descrive le equazioni nelle quali c una parentesi
in pi. Assomiglia per alla legge di commutazione.
(B
C = A
) (
C =A
(B
C = A
) (
C =A
(B
C = A
) (
) (A
(B
C = A
) (
) (A
95
Minos
A
(A
B =A
(A
B =A
A
A
)
)
(A B )= (A
(A B )= (A
A
A =0
A =1
B =A
B =A
Dopo la trasformazione in una notazione di logica matematica, pu essere
costruito uno schema circuitale. Anche per questo si usano le regole e
le leggi dellalgebra combinatoria.
96
2.5
Minos
2.5.1
Programmazione strutturata
In passato i programmi del controllore programmabile erano costruiti
in modo lineare. I comandi venivano indicati uno dopo laltro nel
programma e svolti precisamente nellordine indicato.
Attualmente i programmi pi complessi dovrebbero essere sviluppati
in maniera strutturata. Il programma viene suddiviso in pi sottoprogrammi. Questi vengono chiamati anche pietra di costruzione del
programma.
97
Minos
Usando tali elementi da notare che le uscite nel programma quasi sempre vengono inserite ununica volta. Lo scambio di informazioni tramite i
\
>
elementi di organizzazione. Dal programma principale i singoli elementi
funzionali o funzioni vengono richiamate. Lavvio pu essere assoluto,
cie accadere sempre, o limitato e dunque svolgersi soltanto quando si
Le funzioni, in questo caso, non hanno una memoria. Se vengono avviate con un valore determinato forniscono sempre lo stesso risultato. Dei
blocchi di funzione, invece, possono contenere contatori o moduli timer
permanenti. In relazione agli stati di queste variabili interne, il risultato di
un blocco di funzioni, nonostante le variabili in ingresso siano le stesse,
pu non essere lo stesso.
Nei moduli del programma possono essere archiviati anche dati. Questi
dati possono essere richiamati durante lo svolgimento del programma,
o memorizzati.
O B1
FB1
BA FB1
FB3
BA FB3
BE
FB2
BA FB2
BE
BE
Immagine 47:
98
Programmazione strutturata
BE
2.5.2
Minos
Dichiarazione di variabili
Le entrate e uscite di un controllore programmabile vengono denominate
con lettere e cifre. Viene usata la lettera E per gli ingressi e la lettera
A per le uscite. Nei sistemi di programmazione inglesi invece vengono
usate le lettere I per Input e O per Output. Queste lettere ormai si usano
anche nei sistemi tedeschi di programmazione.
Le singole entrate vengono denominate con due cifre che sono separate
con un punto. La prima cifra indica il gruppo mentre la seconda cifra da 0
&
entrate. Questi gruppi sono a otto perch un bit consiste di otto singoli bit.
Le uscite vengono denominate seguendo lo stesso principio. Per entrate e
uscite possono essere usati gli stessi numeri. Nelle entrate e nelle uscite
invece ogni numero pu essere presente soltanto una volta.
Esempio
Entrate:
Uscite:
<[[
]
gramma. Questa parte viene denominata modulo di dichiarazione.
Nel modulo di dichiarazione viene stabilito, inoltre, di quanti bit consiste
una variabile. Un unico ingresso, come linteruttore di avvio, pu essere
soltanto acceso o spento. Per effettuaare tale funzione c bisogno di un
bit e la variabile viene indicata con il tipo BOOL. Se le variabili consistono
>
99
Minos
(indicatori). Questi vengono numerati in modo analogo ai primi ma si
distinguono da essi per la denominazione con la lettera M.
I marker memorizzano i risultati dei collegamenti e possono richiamare
questi risultati in o da sottoprogrammi.
I marker vengono chiamati remanenti, perch rimangono nel loro stato
anche se manca la tensione.
2.5.3
Istuzioni
La pi piccola unit del programma listruzione. Si tratta di una parte
operante che contiene la variabile.
Gli ordini possono essere diversi nei sistemi di programmazione forniti
da diversi produttori. Ordini importanti sono:
<
$ <
anche come funzione di carico
O
funzione E per il collegamento di bit e byte e Word
....
mettere accumulatori
rimettere di accumulatori
=
assegnazione del risultato di un collegamento
il contenuto della parentesi e soltanto dopo il risultato viene integrato nel
calcolo successivo.
Anche per ordini di contare e ordini di tempo sono previste diverse
operazioni. Alcune operazioni trasferiscono i dati in diversi elenchi di
calcolo, spostano singoli bit o tutti i bit di un byte e eseguono operazioni
di comparazione.
I singoli elementi possono essere richiamati, come accade con operazioni
per salti assoluti e limitati. I salti assoluti vengono eseguiti sempre, mentre
La rappresentazione delle singoli indicazioni viene eseguita in diversi
linguaggi di programmazione. A seconda della modalit del compito di
comando, le singolo lingue di programmazione sono pi o meno adatte
per la redazione di un programma. Alcuni linguaggi di programmazione
100
2.5.4
Minos
Set di istruzioni
Il set di istruzioni una lingua di programmazione adatta a impianti, che
sono a disposizione in quasi tutti i sistemi di programmazione. Tuttavia
non tutti i set di istruzioni nei differenti linguaggi, sono conformi alla IEC
61131-3, anche se dal produttore del controllore programmabile vengono
denominati come tali. Per tale motivo spesso non possibile trasmettere
un programma scritto in un set di istruzioni da un produttore in un sistema
di programmazione di un altro produttore.
Con laiuto del set di istruzioni, soprattutto le entrate e le uscite del controllore programmabile, vengono collegate in maniera logica. In ogni riga
vengono inseriti sia la operazione che loperatore.
Inoltre, in ogni riga ci dovrebbe essere un commento in cui viene spiegata
loperazione. Questo facilita le successive letture e la comprensione del
programma. Il commento viene messo fra parentesi con un asterisco.
Il sistema di programmazione ignora questi commenti e viene caricato
soltanto il codice del programma nel controllore programmabile.
Esempio
Esempio
Una luce di segnalazione alluscita del controllore programmabile deve essere accesa se due tasti sono azionati contemporaneamente o se acceso uno switch di controllo. Il programma nel .
set di istruzioni potrebbe avere il seguente corpo:
U
U
O
=
E0.0
E0.1
E0.2
A0.0
(*Tasto 1*)
(*Tasto 2*)
(*.. (control switch)*)
(* ..(signal lamp)*)
101
Minos
2.5.5
Diagramma gerarchico
miglia a schemi elettrici con comandi a rl orecedentemente visti. Le singoli parti del programma
vengono suddivise in sezioni che vengono chiamati reti.
~
X
possono essere rappresentati anche con la tastiera di una macchina da scrivere. La rappresentazione dei simboli era possibile anche su schermi che portavano visualizzatori di solo testo.
Inoltre il ladder diagram assomiglia alla rappresentazione americana di un collegamento a rel nella
quale i percorsi di corrente sono sistemati in orizzontale.
Per la conformit con uno schema elettrico europeo, nella rappresentazione di un diagramma gerarchico (ladder diagram), lo schema elettrico va girato di 90 in senso oriario. In seguito lo schema
elettrico va allineato a una linea verticale e i simboli vanno adattati.
Il ladder diagram adatto soprattutto per elettricisti visto che la rappresentazione somiglia molto
a schemi elettrici con rel. Il ladder diagram viene usato anche per rappresentare i comandi di
connessione
S1
S2
S3
S4
S5
Immagine 48:
102
K1
2.5.6.
Minos
S 1
S 2
&
S 3
S 4
&
>=1
S 5
Immagine 49:
K1
103
Minos
2.5.7
E possibile dividere il percorso in diverse catene. che possono essere
elaborate contemporaneamenteo singolarmente a seconda delle condizioni in ingresso.
Start
- S1
- S2
- S3
&
1N1
Mot or A n
- K1
Ende
Immagine 50:
104
2.5.8
Minos
Testo strutturato
Il testo strutturato un linguaggio di programmazione di livello pi alto
ed paragonabile con il linguaggio di programmazione PASCAL. Attraverso dei set di istruzioni possono essere realizzati pi agevolemente
dei compiti di comando con calcoli complessi.
spesso integrato con ordini non attinenti strettamente alle macchine (set
di istruzioni).
Il vantaggio del testo strutturatorispetto allAWL che compiti di programmazione possono essere espressi in maniera molto compatta. La struttura
del programma grazie alluso di blocchi di istruzioni molto chiara.
Naturalmente ci sono anche degli svantaggi. Il codice delle macchine
deve esserere realizzato con lausilio di un compilatore. Programmi che
vengono elaborati con linguaggi differenti. perci, di solito sono pi lenti.
$
Un programma in testo strutturato consiste di pi istruzioni. Le istruzioni
sono separate con un punto e virgola. Al contrario in un set di istruzioni
gli ordini possono essere lunghi pi righe. Ma anche possibile che in
una riga ci siano pi indicazioni.
I commenti sono indicati con parentesi e asterisco. Essi non devono
dove sono presenti spazi vuoti e quindi anche allinterno di un ordine.
Lassegnazione nel testo strutturato si concretizza nel simbolo due punti
seguito dal segno di uguaglianza. Nel caso di unassegnazione, il valore
dellordine alla destra del segno di uguaglianza viene trasmesso alla va
IF, in quanto listruzione di saltonon presente nel testo strutturato.
Esempio
105
Minos
2.5.9
Temporizzatori
I temporizzatori vengono chiamati anche timer. Vengono usati per realizzare dei ritardi nel programma. Corrispondono ai rel a
tempo nel comando a rel. da osservare che il tempo di
ciclo del controllore programmabile deve essere molto pi
basso del tempo regolato con il temporizzatore.
A seconda del compito di comando vengono usati diversi temporiz>
inserzione o con ritardo di disinserzione. Inoltre esistono
temporizzatori per prolungare o abbreviare un impulso
allingresso.
Nel diagramma funzionale a blocchi la programmazione di un temporizzatore e ben visibile. Sopra il modulo si trova la denominazione del temporizzatore. e la sua tipologia
I collegamenti del temporizzatore idi seguito citati devono essere sempre cablati:
IN condizioni di avvio, avvia il temporizzatore
PT costante di tempo, durata,
Q uscita, termine delloperazione
I seguenti collegamenti possono essere cablati se la funzione necessaria:
ST Fermo, ferma il temporizzatore senza riportarlo allo stato iniziale,
ET riporta il valore del tempo rimasto.
T1
SE
Immagine 51:
106
E0.0
IN
T#1s
PT
E0. 1
ST
E0. 2
ET
M0
A1.0
Minos
2.5.10 Numeratore
I numeratori o contattori vengono usati p.es. per contare il numero di cicli
eseguiti o per contare la quantit di pezzi prodotti. Possono elaborare
soltanto numeri interi e positivi, incluso lo zero.
A seconda del compito di comando, vengono usati diversi tipi di numeratori. I contattori allindietro partono da un valore assegnato, dal quale
iziare o meno dallo zero. Il loro risultato viene paragonato con il numero
da raggiungere. Inoltre esistono dei contattori combinati che possono
contare sia allindietro, sia in avanti.
Nello speak function block diagram ben evidenziata la programmazione
di un contattore. Sopra il modulo si trova la denominazione e la tipologia
del contattore
{
CD
impulso di conteggio, il numeratore conta sempre uno, se c un
impulso
PV
valore di conteggio, il valoredi partenza del contatore allindietro
LD
valore di conteggio eseguito quando lingresso dato
'
&
Z1
ZR
Immagine 52:
E1. 0
CD
75
PV
E1.1
LD
E1. 2
CV
M2
A2. 0
Contattore allindietro
107
Minos
2.5.11 Accumulatori
]
segnali esistenti per un breve arco di tempo devono agire per una durata
pi lunga. Essendo il loro stato accesso o spento automaticamente, tali
dispositivi sono denominati anche bistabili.
Collegando un segnale allingresso S viene acceso laccumulatore e
alluscita viene fatto uscire un segnale. La cancellazione avviene tramite
#
$
dellaccumulatore.
Una differenzasi evidenzia solo collegando i due ingressi contemporaneamente con un segnale. Laccumulatore con il primo set, in questo
caso, emette un segnale duscita. Laccumulatore con la funzione il primo
reset in uscita, per,non fa uscire un segnale, se tutte due gli ingressi
non sono stati innescati nello stesso momento.
La funzione degli accumulatori corrisponde dunque a quella dei circuiti
a rel con autotenuta con funzioni ACCESO dominante e SPENTO dominante.
vorrangiges Setzen
vorrangiges Rcksetzen
SR
RS
E0.0
S1
E0. 1
Q1
A0.0
FUNCTION_BLOCK S R
V AR_INPUT
S1 : BOOL;
R : BOOL;
E ND_VAR
V AR_OUTPUT
Q1 : BOOL;
E ND_VAR
Q1 :=
S1 O R (NOT
E ND_FUNCTION_BLOCK
Immagine 53:
108
R AND Q1);
E 1.0
E 1. 1
R1
Q1
A1.0
FUNCTION_BLOCK RS
V AR_INPUT
S : BOOL;
R1 : BOOL;
E ND_VAR
V AR_OUTPUT
Q1 : BOOL;
E ND_VAR
Q1 := NOT
R1 AND ( S O R Q1);
E ND_FUNCTION_BLOCK
Minos
M1
RS
S1
B1
&
M0.2
S
R1
Q1
M0. 1
Q1
M0.2
M2
RS
M0. 1
B2
&
M0. 3
S
R1
:
:
:
Immagine 54:
109
Minos
110
Propulsioni elettriche
3.1
Introduzione
Minos
111
Minos
3.2
3.2.1
Il campo magnetico
Le tensioni elettriche vengono suddivise in tensioni positive e negative.
Gli elettroni sono caricati negativamente e i nuclei dellatomo in maniera
positiva.
$
segno si respingono e tensioni opposte si attraggono. Le forze risultanti
sono quindi positive, se le tensioni si respingono ovvero le tensioni in
oggetto sono entrambe positive o negative.
]
$
no delle forze. Le linee di forza elettrica, pi in particolare, attraverseranno
il centro della sfera (linee sono le linee di forza del campo elettrico).
$
gativa, dunque dal pi al meno. Le linee di forza perci escono da una
tensione positiva e entrano in una tensione negativa.
Figura 55:
112
Minos
Nel caso di un campo elettrico omogeno tutte le linee di forza elettrica sono
parallele. Un esempio il caso di due piastre con la stessa grandezza
con cariche opposte. I campi elettrici nelle macchine invece spesso non
sono omogenei.
Se le linee di forza elettrica si trovano pi vicine, il campo elettrico pi
forte.Lunit di misura per la potenza del campo elettrico pi utilizzato
il Volt/Metro (V/m).
Il numero della cariche di un corpo conduttore in rapporto alla sua su
X
]
vengono spostate in direzione delle linee di forza elettrica si parla di
X
X
Anche intorno ad un conduttore elettrico nasce un campo elettrico, se
il conduttore trasmette le tensioni. Insieme allisolamento, il conduttore
ha una capacit propria. Contrariamente ai condensatori, nel caso di
conduttori elettrici, questa capacit di solito non auspicabile.
Se un condensatore viene collegato ad una tensione alternata sinusoidale
anche il condensatore subisce una variazione di tensione. La tensione
cambia in maniera pi veloce, se la curva sinusoidale ha il suo passaggio
Nei punti di intersezione della curva sinusoidale la tensione non cambia.
Perci in tali istanti non ce corrente. Ne segue che la tensione nel condensatore anticipa la corrente di 90.
Lo sfasamento temporale di tensione e corrente viene chiamato anche
ritardo di fase. Visto che la tensione raccoglie valori sia positivi che negativi, la corrente viene emessa o ritorna al condensatore. In tal modo
il condensatore dalla rete prende una potenza e la riemette poco dopo.
Durante uno spostamento di fase di 90 la potenza raccolta grande
quanto quella fornita. Loscillazione di potenza viene chiamata potenza
reattiva.
.
.
In ogni campo elettrico viene accumulata energia elettrica che viene
usata nei condensatori. La quantit di energia dipende dalla tensione
e dalla capacit del condensatore. Queste quantit di energia per non
sono sempre cos grandi da poter essere usate in ambito tecnologico.
113
Minos
3.2.2
Il campo magnetico
Il magnetismo causato dal movimenti degli elettroni. Con il loro movimenti intorno al nucleo dellatomo si creata una forza magnetica. In
questo caso materiali diversi producono effetti differenti sui campi magnetici esterni.
I materiali cosiddetti paramagnetici se portati allinterno di un campo magnetico tendono ad aumentarne lintensit. Fanno parte di questi materiali
ad es. alluminio e tanti materiali elettrici isolanti.
Al contrario i materiali diamagnetici indeboliscono lintensit dei campi
magnetici, in cui vengono inseriti. Materiali diamagnetici sono ad es.
rame, argento e oro.
Materiali come ferro, nichel e cobalto sono ferromagnetici. Se questi
materiali vengono inseriti in un campo magnetico, lintensit del campo
aumenta fortemente.Inoltre lintensit del campo magnetico si concentra
intorno al materiale in oggetto. Per tale motivo essi sono molto utilizzati
nelle macchine elettriche.
I materiali ferrimagnetici si comportano in maniera analoga, pur producen
Fanno parte dei materiali ferrimagnetici il diossido di cromo e la ferrite.
Se un conduttore elettrico viene attraversato da corrente, intorno al conduttore si forma un campo magnetico. Il campo magnetico in questo caso
ha la forma di anelli concentrici. La direzione delle linee di forza elettrica
risulta dalla regola di Maxwell. Se si inserisce una vite la direzione in
cui viene girata indica la direzione delle linee di forza elettrica, mentre il
movimento lineare indica la direzione della corrente.
Due conduttori paralleli attraversati da corrente nella la stessa direzione,
si attraggono. Se la corrente invece va in direzioni opposte, i due conduttori si scostano.
Pi spire collegate in serie formano una bobina. Le linee di forza delle
singole spire vengono sommate e creano un elettromagnete se la bobina
viene attraversata da corrente.
Il punto dove escono le linee di forza elettrica dalla bobina viene chiamato anche polo nord. Visto che nelle spire della bobina, posizionate una
accanto laltra, la corrente va nella stessa direzione, le singole spire si
attirano e tengono insieme la bobina.
Le bobine sono un elemento importante dei motori elettrici e dei trasformatori. Leffetto magnetico dipende per esse dallintensit della corrente e dal
numero di giri. Dal prodotto di questi due valori deriva la coppia motrice.
114
Minos
caso di bobine magnetiche con nucleo di ferro il valore si riconosce nella
linea caratteristica di magnetizzazione che varia secondo il materiale.
Con i materiali che vengono usati nelle macchine elettriche e nei trasformatori nel caso di una certa potenza del campo magnetico si raggiunge
X
una volta raggiunto il valore massimo del campo magnetico.
]
X
catenato magnetico.
115
Minos
3.2.3
Induzione
Se una corrente attraversa un conduttore elettrico, intorno al conduttore si sviluppa un campo magnetico. Se questo conduttore si trova in
]
corrente corre verticalmente al campo magnetico esterno sul conduttore
viene esercitata una forza. Questa forza agisce in maniera verticale sul
conduttore e viene chiamata forza di Lorenz.
La direzione delleffetto pu essere calcolata con la mano sinistra. Se si
tiene la mano sinistra aperta tale che le linee del campo magnetico arri
corrente, il pollice indica la direzione della forza di Lorenz. Questa regola
viene chiamata anche regola del motore, perch mediante la corrente
elettrica viene creato un movimento.
In una bobina, pi conduttori sono collegati in serie. Cos la (cooper
tube) si moltiplica. Tale fenomeno viene sfruttato soprattutto dai motori.
Anche nei tubi catodici un raggio di elettroni viene spostato tramite il
campo magnetico delle bobine. In questo caso non cun conduttore
elettrico ma il soil movimento degli elettroni nel campo magnetico che
determina la nascita della forza di Lorenz.
Se al contrario un conduttore viene spostato in un campo magnetico
nel conduttore nasce una tensione. Questo processo viene chiamato
induzione. Se si collegano le due estremit del conduttore, le differenze
di tensione si abbassano e nasce una corrente.
Anche la corrente generata dallinduzione sviluppa un campo magnetico.
Questo diretto in maniera tale che il movimento del conduttore viene
intralciato. Perci un forza deve agire dallesterno sul conduttore per poter
compiere il movimento. Questo principio viene usato in un generatore
nel quale con una propulsione dallesterno viene creata una tensione a
causa della quale si genera una corrente.
%
che pu essere cambiato anche con il numero di giri del generatore.
116
Minos
Se nella bobina si trova un cuore di ferro massiccio, in esso vengono indotte correnti se la bobina viene attraversata da correnti parasite. Queste
correnti vengono chiamati anche vortici di corrente (correnti parassite o
di Focault).
Visto che il ferro conduce bene la corrente i, le correnti parassite possono causare un forte riscaldamento del nucleo di ferro. Per evitare tale
$
'
rassite deboli.
Se a una bobina viene applicata una tensione continua, si crea un campo
magnetico. In particolare, nella bobina viene indotta una tensione che fa
aumentare la corrente lentamente. Questa tensione di autoinduzione si
117
Minos
3.3
3.3.1
Produzione di corrente
Con la parola produzione di corrente si descrive la trasformazione di altre
forme di energia in energia elettrica. Una produzione diretta di energia
non possibile.
Visto che limmagazzinamento di energia elettrica grandi quantit non
possibile, la corrente elettrica deve essere prodotta sempre nel momento
in cui viene usata.
In Germania la maggior parte dell energia elettrica viene prodotta in
impianti a carbone e in centrali nucleari. Questi due sistemi hanno in comune che, tramite calore, da acqua si ottiene vapore caldissimocon cui
vengono mosse delle turbine che sono collegate a generatori di corrente.
che a loro volta producono energia elettrica.
La produzione di grandi quantit di vapore non pu essere alterata velocemente. Per questo le centrali in cui il vapore viene creato bruciando
carbone vengono usate come sistemi di medio carico. Le centrali nucleari
lavorano come centrali di base, visto che la fase di ricarica molto pi
complicata.
Le centraliche sfruttano turbine a gas hanno soltanto un breve tempo di
avvio e vengono usati in un intervallo di medio carico o sistemi di picco
di carico. In questi casi rotore fa lavorare il generatore.
Fanno parte dei produttori di energie rigenerative le centrali idroelettriche
e le centrali ad energia eolica. In questo caso una turbina o le pale di un
rotore muovono un generatore.
Le centrali solari lavorano senza un generatore conil fotovoltaico. Nelle
cellule solari l energia elettrica viene prodotta direttamente dalla luce. L
e centrali solari termiche invece producono vapore con il quale vengono
fatti lavorate turbine e generatori.
Unaltra possibilit di produrre energia elettrica senza luso di un generatore consiste nelle celle a combustibile. In esse idrogeno e ossigeno
vengono fatti reagire producendo acquacon generazione di energia elettrica. Tali dispositivi non sono ancora usati per produrre quantit grandi
di corrente.
Limmagazzinamento di energia elettrica viene realizzato soprattutto con
viene usata per trasportare altra energia in vasche situatead una certa
altezza. Nelle ore di punta viene creata nuovamente energia con lacqua
tramite le turbine.
118
3.3.2
Minos
119
Minos
3.4
Trasformatori
3.4.1
Il trasformatore ideale
Un trasformatore nel maggior numero dei casi consiste di due bobine che
non sono collegati fra di loro elettricamente. Laccoppiamento delle bobine
avviene tramite un campo magnetico. Il nucleo di ferro del trasformatore
Nel caso di un trasformatore ideale non ci sono perdite, il rendimento
del 100 %. Un trasformatore reale, al cui avvolgimento iniziale non stato
collegata alcuna resistenza, assomiglia ad un trasformatore ideale. Pi
$
$
Con un trasformatore possono essere trasmesse tensioni, amperaggi,
resistenze, capacit e induttivit.
Le tensioni nel caso di un trasformatore ideale si comportano come i
numeri delle spire.
U1
U2
N1
N2
rapporto di moltiplicazione
tensione dingresso
tensione duscita
numero di spire al lato dingresso /numero di di spire al lato duscita
num
= U1 / U2 = N1 / N2
I1
I2
N
N2
= I1 / I2 = N2 / N1
Le tensioni nel caso di un trasformatore ideale si comportano come i l
numero delle spire.
Esempio
Esempio Un trasformatore considerato ideale ha il seguente numero
di avvolgimenti: sul lato dingresso di 200 e sul lato duscita di 800. La
tensione sul lato dingresso di 48 V. Quanto alta la tensione sul lato
duscita? Quanto alta la tensione sul lato dingresso, se al lato duscita
corre una corrente di 2A?
tensioni:
U1 / U2 = N1 / N2
48 V / U2 = 200 / 800
U2 = 192
La tensione iniziale di 192 V.
120
Minos
amperaggi:
I1 / I2 = N2 / N1
I1 / 2 A = 800 / 200
I1 = 8 A
Lamperaggio sul lato dingresso di 8 A.
Le resistenze collegate trasmettono per un trasformatore ideale il quadrato
del rapporto di trasmissione:
Z1
Z2
N1
N2
rapporto di moltiplicazione
resistenza apparente al lato dingresso
resistenza apparente al lato duscita
numero degli spiri al lato dingresso
numero degli spiri al lato duscita
2 = Z1 / Z2 = N12 / N22
Esempio
121
Minos
3.4.2
Trasformatore reale
Un esempio di trasformatore reale il funzionamento a vuoto, quando
lavvolgimento iniziale non presenta una resistenza per carico. Quindi,un
trasformatore nel funzionamento a vuoto si comporta come una bobina
con una grande induttivit.
Se al lato dingresso del trasformatore sussiste una tensione troppo grande, in seguito aumenta fortemente anche la corrente di magnetizzazione.
Questo pu portare a bruciare lavvolgimento e quindi alla distruzione
del trasformatore.
Uneventuale crepa daria nel nucleo di ferro del trasformatore aumenta
le correnti di funzionamento a vuotodeterminando labbassamento del
fattore di potenza del trasformatore. Per evitare ci, le lamine del nucleo
vengono ordinate una sopra laltra in una maniera tale che i punti di contatto si trovano alternativamente su diversi lati del nucleo.
La tensione della corrente di avviamento nel caso di trasformatori pu
>
#
$
$
sotto carico. I fusibili al lato dingresso del trasformatore a causa di questo
fenomeno devono essere programmati per una corrente nominale doppia.
Nel caso di trasformatori sotto carico una parte delle linee di forza elettrica del campo magnetico vanno anche al di fuori del nucleo e dunque
#
e nel caso di elevato numero dei trasformatori richiede una schermatura.
Questo vale soprattutto per la tecnica delle informazioni.
Per calcolare la tensione di cortocircuito del trasformatore vengono congiunti i due collegamenti del lato duscita, e dunque cortocircuitano. La
tensione di cortocircuito adesso la tensione del lato dingresso, da cui
il trasformatore attinge la sua corrente di misurazione.
Una corrente di cortocircuito bassa implica una forte resistenza interna del
trasformatore. Per questi trasformatori la tensione iniziale sotto carico si
abbassa soltanto poco. Per nel caso di resistenze interne piccole ci sono
correnti di cortocircuito alte. Queste possono distruggere lavvolgimento
e dunque il trasformatore intero.
I trasformatori che hanno una resistenza interna bassa, vengono denominati resistenti alla tensione. I trasformatori con unalta resistenza
interna invecesi chiamano non resistenti alla tensione .
Nel caso di trasformatori per corrente trifase e trasformatori di rete , la
tensione di cortocircuito minore del 10% della tensione di misurazione,
mentre nel caso di (bell trasformer) di circa il 40%.
122
Minos
Il rapporto fra energia raccolta ed emanata dal trasformatore viene chi $ $
di perdite dovute al ferro e allavvolgimento.
magnetico nel nucleo di ferro molto basso e raramente c un calo di
rendimento per perdita nel ferro.
$
$ $$
in un anno e il lavoro accolto nello stesso tempo. La differenza fra tutti e
due i valori il lavoro di perdita del trasformatore.
Visto che le perdite legate al nucleo di ferro non dipendono dal carico,
$
$
un lungo tempo e soltanto temporaneamente sotto carico.
Se i trasformatori sono sotto carico soltanto per periodi brevi nonostante
siano accesi per molto tempo, essi devono essere costruiti in modo tale
che le perdite nel ferro siano pi piccole delle perdite di avvolgimento.
123
Minos
3.5
3.5.1
Introduzione
Nelle macchine elettriche giranti si trova un rotoreche si gira durante il
servizio. Si pu parlare generalmente anche di macchine elettriche.
A seconda del compito si distinguono motori, generatori e trasformatori.
Con i motori si trasforma lenergia elettrica in energia meccanica. I motori vengono usati spesso e nel maggior numero dei casi servono come
propulsori.
La trasformazione di energia meccanica in energia elettrica avviene con
i generatori. Visto che lenergia elettrica viene prodotta normalmente in
impianti pi grandi, i generatori di solito sono pi grandi dei motori. I generatori piccoli vengono usati nellalimentazione elettrogena demergenza.
Anche nelle macchine (automobili) ci sono generatori piccoli. L vengono
chiamati dinamo.
Per trasformare energia elettrica con una determinata tensione e frequenza in unaltra tensione o frequenza vengono usati trasformatori elettrici.
Questo compito oggi, a causa degli sviluppi nellelettronica, per viene
svolto da convertitori di frequenza, ovvero strumenti elettronici che non
hanno elementi giranti.
Le macchine elettriche giranti possono essere azionate con diversi tipi
di corrente. Molto spesso viene usata la corrente alternata, perci le
macchine elettriche vengono chiamate anche macchine tri-fase
Le macchine a corrente alternata monofase come le macchine polifase,
vengono azionate con corrente alternata. Al contrario della corrente
alternata esse utilizzano una sola delle tre fasi. Le macchine a corrente
continuasono meno utilizzate.
Unaltra denominazione per i motori elettrici macchine polifase.
Questo nome viene usato se leffetto del motore viene creato con un
campo magnetico girante.
Le macchine sincrone sono macchine elettriche nelle quali il numero dei
giri uguale al numero dei giri del campo magnetico rotante. Al contrario
per le macchine asincrone il numero dei giri minore o maggiore del
numero dei giri del campo magnetico rotante.
Per motori a induzione, lenergia elettrica viene trasmessa sul rotore
tramite induzione. Dunque non sono necessari contatti scorrevoli.
124
Minos
120
X
120
120
360
90
180
270
Y
V
t
S
W
125
Minos
3.5.2
126
Minos
Esempio
127
Minos
3.6.1
Rotore in cortocircuito
Il rotore di motori asincroni viene chiamato rotore in cortocircuito. Accanto
allalbero e un pila di lastre il rotore in cortocircuito contiene due anelli
Le due barre attraversano i gli interstizi nella pila di lastre. Le barre e i
due anelli di cortocircuito senza la pila di lastre formano una gabbia e
perci i motori a rotore in cortocircuito vengono chiamati anche motore
in cortocircuito.
Le barre spesso sono inserite in maniera inclinata, e cos il momento
torcente diventa indipendente dalla posizione del rotore. La forma delle
barre spesso tonda, ma esistono anche barre rettangolari.
Il materiale della gabbia alluminio o rame. Visto che con il rame le
perdite sono pi grandi che con lalluminio, anche il grado di resa un
popi alto. A causa delle perdite nel caso di rotori di rame non sono
necessari programmi di raffreddamento agli anelli di cortocircuito come
ad es. ai rotori di alluminio.
Inoltre i motori con i rotori di rame vengono chiamati anche motori a
risparmio energetico. Per la coppia di avviamento nel caso di motori con
rotore di rame pi bassa che nel caso di motori con rotore di alluminio
visto che la resistenza del rame pi bassa.
Con il campo magnetico rotante nello statore del motore viene creato
uncampo magnetico rotante. Sulla base di questo viene creata una tensione nella gabbia del rotore e una corrente attraversa i conduttori della
gabbia che tramite gli anelli di cortocircuito sono collegati fra di loro.
la corrente nel rotore genera un campo magnetico che gira il rotore nel
senso di rotazione del campo rotante dello statore. Se il rotore raggiungesse lo stesso numero di giri del campo rotante dello statore nel rotore
non si indurrebbe pi tensione e dunque non verrebbe creato il momento
torcente.
Per questo motivo nel caso di motori asincroni il numero di giri del rotore
intorno allo slip deve essere sempre pi basso del numero di giri del
campo rotante dello statore.
Nel caso di motori in cortocircuito il rotore spesso si trova allinterno dello
statore. anche possibile metterlo fuori. I motori piccoli (external rotor
motor) vengono spesso usati. Il rotore esterno viene usato direttamente
per la propulsione, p.es per la propulsione di nastri trasportatori.
128
3.6.2
Minos
un avvolgimento di resistenza. Anche in questo caso, dopo lavviamento
del motore il dispositivo deve essere spento per evitare che si scaldi
troppo. Successivamente il motore lavora come un motore di avviamento.
129
Minos
Con laiuto del circuito Steinemetz, i motori normali per corrente trifase
possono essere azionati anche con una tensione trifase. Per il motore a
corrente trifase deve essere adatto ad una tensione di 230 V per poterlo
collegare a 230 V tensione trifase.
Uno degli avvolgimenti del motore a corrente trifase viene collegato direttamente con la rete. Il condensatore viene inserito in maniera parallela
ad uno dei altri due avvolgimenti.a seconda se lavvolgimento segue un
giro a destra o a sinistra.
Visto che le correnti a causa dei singoli tratti hanno una grandezza diversa,
il campo magnetico rotante risultante sar elittico. Il motore a causa della
$
&
70% del suo oputput nominale per corrente trifase. Anche la coppia di avviamento ha unentit dimezzata rispetto al caso della corrente alternata.
La capacit richiesta dipende dalla tensione di misurazione. Nel caso di
230 V dovrebbero essere calcolati circa 70 kW di output nominale del
motore.
sensoRechtslauf
orario
L
W2
U1
130
W2
U2
V1
W1
V2
Immagine 58:
senso antiorario
Linkslauf
U1
W1
V2
U2
V1
U1
V1
W1
U1
V1
W1
W2
U2
V2
W2
U2
V2
3.7
Minos
$
^[
$
perdite negli avvolgimenti sollecitati e dunque il motore ha un grado di
$
Se i cicli di conduzione dellinduttore vengono attraversati da una corrente, il campo magnetico che nasce si sovrappone al campo magnetico
dello statore. A causa di ci, sullinduttore viene esercitato un momento
rotante. Tramite le spazzole e il commutatore, durante il movimento
rotatorio,i nodi dellindotto vengono attraversati dalla corrente e creano
un momento torcente elevato.
Con un numero alto di cicli, durante la rotazione dellarmatura viene creato
un momento torcente di grandezza omogenea.
Se la macchina a corrente continua sotto carico a causa del campo
magnetico dellarmatura, tutto il campo magnetico viene spostato. Dato
che le spazzole, in questo caso, non alimentano lindotto con una corrente
$
$
Lo spostamento del campo magnetico pu essere evitato con un polo
ausiliarioovvero avvolgimenti spostati di 90 rispetto al campo magnetico
principale e disposti nello statore. I poli ausiliari vengono collegati in serie
con lindotto e dunque attraversati dalla stessa corrente.
131
Minos
A
B
C
D
E
F
avvolgimento dellarmatura,
avvolgimento di commutazione,
avvolgimento di compensazione,
avvolgimento in serie,
avvolgimento di shunt,
avvolgimento con eccitazione separata.
Con le cifre davanti a queste lettere vengono descritti avvolgimenti diversi. Le cifre successive segnano linizio dellavvolgimento con un 1 e
^
]
risulta che il motore gira a destra. Il fenomeno viene evidenziato osservando londa di propulsione.
Il cambiamento del senso di rotazione della propulsione avviene cambiando la direzione della corrente nellavvolgimento statorico. Si preferisce
cambiare la direzione della corrente tramite lindotto.
corrente
di armaAnkerstrom
tura
corrente
di
Erregerstrom
eccitazione
Immagine 59:
132
3.7.1
Minos
motore Reihenschlussmotor
con eccitazione in serie
L+
A1
D2
A2
1L+
2L
2L+
A1
E1
E2
motore
con eccitazione composta
Doppelschlussmotor
L+
A1
M
Immagine 60:
A2
motore con
eccitazione Motor
separata
Fremderregter
A2
L+
A1
D1
1L
motore
con eccitazione a magneti
Nebenschlussmotor
F1
F2
E2
E1
D2
D1
A2
133
Minos
134
Minos
135
Minos
3.7.2
Motori universali
Nel caso di motori in serie, la corrente attraversa lavvolgimento
deccitazione e lavvolgimento dindotto. Se la direzione della corrente
viene cambiata, tutte due i campi magnetici vengono commutati nello
stesso momento e il momento di corrente alternata continua ad avere
canismo o un ventilatore.
Tali dispositivi vengono usati soprattutto in piccoli utensili elettrici come
ad es. un trapano o in elettrodomemestici come le aspirapolvere .
La loro resa massima di 1,5 kW.
La limitazione a piccole rese causata anche dal fatto che con i motori
universali viene messa sotto carico soltanto una fase della rete di corrente alternata. Nel caso dei treni invece vengono usati motori in serie a
corrente alternata con rese di alcune centinaia di kW.
Il controllo della velocit avviene con delle resistenze in serie. Nel caso
di utensili elettrici viene usata anche un controllo con angolo di fase.
'$$
usati dei capacitori anti intreferenza che reprimono le interferencedeterminate dagli impulsi ad alta frequenza.
%
sul collettore sono montate tre spazzole, sfalsate di 120. Questi tipi di
motori sono per poco utilizzati.
136
3.7.3
Minos
spazzole troppo bassa. La pressione sulla spazzola si pu aumentare
cambiando la forza elastica.
Lo scintillamento, inoltre, pu essere un segno della presenza di sporcizia
tra le lamelle del collettore. In questo caso il collettore da pulire o da
spegnere nellipotesi di un collettore non tondo.
Altre cause di scintillamento sono:
- carico eccessivo; in questi casi il carico deve essere ridotto o bisogna
usare un motore pi robusto.
polarit ed eventualmente cambiarla.
- posizione sbagliata delle spazzole. La posizione deve, se possibile,
essere cambiata.
Lessesso di carico o la tensione troppo bassa possono determinare un
%>
sul collettore. Le cause di surriscaldamento devono essere eliminate.
Un eccessivo numero di giri, inoltre potrebbe indurre la rottura del motore.
137
Minos
3.8
Altri motori
3.8.1
Motori sincroni
I motori sincroni vengono chiamati anche rotori magnetici, visto che nel
rotore si trova un magnete permanente o un magnete elettrico. Nei motori
sincroni per corrente trifase si preferisce inserire magneti permanenti.
Per lalimentazione degli magneti elettrici sono necessari anelli collettori
allindotto.
La corrente trifase e gli avvolgimenti dello statore generano un campo
#
nel rotore.
Se il rotore fermo e il campo rotante viene acceso il rotore non pu
seguire il campo. Se invece si gira il rotore, questo viene attratto dal
campo. In questo caso il rotore raggiunge lo stresso numero di giri del
campo rotante.
Per avviare il motore sincrono la frequenza del campo magnetico rotante
deve essere aumentata lentamente da 0 Hz a 50 Hz. Per farlo necessaria un aiuto in avviamento.
Se nel rotore si trova un avvolgimento a gabbia, il motore allinizio parte
come un motore asincrono. Lavvolgimento allarmatura indotto durante
lavviamento deve essere limitato da una resistenza che agisca sulle
tensioni indotte nellavvolgimento stesso.
Quando il rotore nel funzionamento asincrono ha quasi raggiunto il
numero di giri del campo rotante, la corrente di eccitazione per lindotto
viene erogata.
Lavvolgimento a gabbia evita inoltre che il rotore oscilli nel caso di carichi variabili, e perci viene chiamato avvolgimento smorzatore che
particolarmente utilizzato nei motori sincroni di grandi dimensioni.
Durante il funzionamento lindotto mantiene stabile il numero di giri del
campo rotante, anche sotto carico. Tuttavia, nel caso di carichi grandi,
lindotto si colloca dietro il campo rotante sfalsato del cosiddetto angolo
di carico. Tale angolo si annulla nellipotesi di assenza di carico.
Sotto carico,inoltre, il momento rotante del motore tende ad aumentare.
Se il motore a due poli, il massimo viene raggiunto con un angolo di
carico di 90. Questo valore viene chiamato momento di beccheggio.
Nellipotesi di ulteriore aumento del carico, il momento torcente si abbassa
e senza gabbia il motore si ferma.
X
momento di beccheggio
138
Minos
Nel caso di motori sincroni la corrente di eccitazione durante il funzionamento pu essere pi debole o pi forte. Se la corrente debole, anche
la tensione indotta pi bassa della tensione della rete. A causa di ci il
motore sincrono prende potenza reattiva dalla rete.
Nel caso di corrente forte, il motore sincrono sovraeccitato. Questa
circostanza implica che la potenza reattiva induttiva viene immessa nella
rete. Il motore sincrono in questo caso ha un carico capacitivo.
Motori sincroni di grandi dimensioni vengono azionati parzialmente
senza carico, ma anche sovraeccitati. In base alla loro funzione vengono
chiamati anche macchine di spostamento di fase.
I motori a poli schermati sono motori sincroni per corrente monofase
e corrente alternata. Nel rotore si trovano magneti permanenti con due
o quattro poli. Lo statore ha lo stesso numero di poli del rotore. Dopo
lavviamento, il rotore gira con lo stesso numero di giri del campo rotante.
Anche con un numero basso di poli, il numero di giri abbastanza alto.
Questi motori perci vengono chiamati anche motori a poli schermati
veloci.
%
139
Minos
3.8.2
Motore multifase
I motori multifase nel rotore hanno un magnete permanente. La guida
viene eseguita tramite impulsi di corrente continua - rettangolari. Con
ogni impulso il rotore si gira un passo avanti. Se i passi si susseguono
velocemente luno dopo laltro, il motore multifase ha un movimento di giri
ininterrotto. Il giro che il rotore fa in seguito a un impulso viene chiamato
angolo di base del motore. Il numero dei passi dipende dal numero degli
]
$
Il motore multifase si distingue in motori a uno, a due o a cinque sezioni.
Gli avvolgimenti di ogni tratto possono essere unipolari o bipolari. Per
invertire il campo magnetico nel caso dell avvolgimento unipolare basta
unalterazione dello stato dellinterruttore unipolare; per un avvolgimento
bipolare sono necessarie invece alterationi di interruttore bipolari.
La selezione dei motori multifase non avviene n con interruttori meccanici n elettromeccanici, ma con speciali circuiti di innesco che contengono
una microcomputre con un generatore dimpulsi a tempo.
I motori possono creare un campo rotante in soltanto in una direzione.
Un cambiamento della direzione dei giri non possibile. Nel caso dei
motori a due e cinque sezioni, un cambiamento della direzione dei giri
possibile con un diverso ordine di innesco delle singole bobine.
Il movimento in avanti del rotore, in corrispondenza dellangolo di base,
dopo il cambiamento della selezione, viene chiamato passo a modalit
completa. Viceversa si parla di passo a modalit parziale se il motore
gira di un angolo di base dimezzato.
Inoltre esiste un passo a modalit micro nel quale attraverso diversi amperaggi, lintero angolo di base del motore viene suddiviso in diversi passi.
La grandezza dell angolo di base del motore dipende dal numero dei
poli, dal numero dei tratti e dalla modalit di funzionamento (angolo di
base completo o dimezzato).
Angolo di base del motore tipici si trovano nellintervallo fra 1,8 e 45.
^[[
a giro.
Il numero di giri dipende, quindi, dallangolo di base del motore e dalla
frequenza con la quale i singoli avvolgimenti vengonoeffettuati (serie di
connessioni).
140
Minos
'&
che i poli delle due bobime statoriche cambiano uno dopo laltro. Il rotore
ha lo stesso numero di poli.
I motori multifase con il principio monopolare hanno un numero di poli pi
alto dei motori multifase con il principio di poli variabili. Per essi risultano
quindi degli angoli di base pi bassi.
Il rotore consiste di due singole ruote,i poli salienti del rotore, che fuori
hanno denti. I poli salienti del rotore sono sfalsati di mezzo dente. Se lo
statore non viene attraversato dalla corrente il rotore in posizione di
arresto.
Per consentire il passaggio della corrente nei singoli avvolgimenti del
]
tato un solo avvolgimento, nel caso dicomando a due sezioni, vengono
sollecitati due avvolgimenti simultaneamente.
Il conteggio dei singoli contatti, cos come il corretto ordine di avvolgimento
nel circuito regolato da un microcontroller (driver).
Per garantire che il motore sotto carico possa essere avviato senza errori,
la coppia massima di avviamento non va superata. Laccelerazione (in
termini di numero di giri desiderato) deve avvenire lentamente in particolare nella rampa di accelerazione e decelerazione.
Nel caso del motore multifase, il carico massimo durante il servizio viene
chiamata coppia a pieno carico. Ad un carico di notevole entit corrisponde un grande angolo di carico che determina la rotazione dellindotto.
Langolo di carico pu raggiungere al massimo lampiezza corrispondente
a un passo.
I motori multifase hanno un basso rendimento sebbene esistano mec
motori multifase vengono usati ad es. nelle stampanti o per gli attuatori.
141
Minos
3.9
L1
L2
L3
PE
elementi
Schaltdi
coman- Schaltstellung
doglied
R
L
0
L3
L2
L1
B
D
D E
A B C
U
Schaltglied offen
PE
Schaltglied geschlossen
M
3
%#
Y
#
142
Minos
Quando i motori elettrici vengono accesi assorbono una considerevole quantit di corrente dinserzione. Notevole anche la corrente
davviamento per ilraggiungimento del numero di giri necessario
allaccensione.
Per evitare che in una rete pubblica si abbassi la tensione o che vengano
azionati sistemi di protezione per sovraccarichi, la corrente davviamento
rante lavviamento perci viene abbassata la tensione con conseguente
decremento della corrente dinserzionee del momento torcente.
;;
connessione avviamento stella-triangolo. Per realizzarla, il motore deve
essere adatto alla connessione a triangolo con 400 V.
Quando si accende il motore, le bobine vengono collegate a stella. Ad
ogni bobina, quindi, rimane una tensione di soltanto 230 V cui corrisponde un momento davviamento pari a un terzo del momento torcente
nella connessione a trinagolo.
La connessione a stella-triangolo perci va usata soltanto quando il
motore pu essere avviato gradualmente.
Quando stato raggiunto il numero di giri di regime le bobine vengono
collegate in modalit a triangolo, cui corrisponde una tensione di 400 V
per ogni bobina e il motore raggiunge il pieno momento torcente.
143
Minos
L1
U
L1
U
230 V
L3
L3
Immagine 62:
144
Connessione a stella-triangolo
L2
V
L2
avvio
Anlauf
400 V
operazione
Betrieb
Minos
;_
essere usati resistenze addizionali. Questi tipi di connessione spesso
vengono usati se i motori sono commutati a stella e in questo caso vengono chiamati avviatori a punto neutro. Quando il motore viene avviato
le resistenze sono per soggette a surriscaldamento.
Nei motori piccoli che potrebbero essere avviati direttamente, qualche
volta viene inserita una resistenza in un conduttore della linea di allacciamento che viene superata al termine della fase di avviamento.
Lavviamento degli motori con la resistenza pi graduale. Dunque questo
circuito viene chiamato indotto in cortocircuito di avviamento graduale.
^ ^
Una variante con alti costi dacquisto luso di trasformatori davviamento.
In questo caso durante lavviamento del motore viene abbassata la tensionecon lausilio di trasformatori davviamento per motori di corrente
alternata con indotto in cortocircuito.
In questo caso la resa minore di 15 kW.
L1
L1
L2
L2
L3
L3
PE
PE
F1
F1
S1
S1
M1
PE
U1 V1 W1
K1
M
3
U2 V2 W2
M1
Immagine 63:
PE
R1
M
3
145
Minos
Gli avviatori elettrici evitano linserimento di resistori addizionali nel motore. Assorbendo unaliquota consistente di potenza, questi dispositivi non
sono economici, soprattutto se utilizzati per lunghi periodi.
Gli aviatori elettrici determinano un abbassamento della tensione dato
della tensione sinusoidale.
'
X
landamento della tensione sinusoidale.Il controllo dellangolo di fase, nella prima parte caratterizzata da tensione alternata sinusoidaledetermina
lassenza di passaggi di corrente nel motore. Soltanto dopo un arco di
tempo, il resto della curva sinusoidale viene lasciato libero. La tensione
Nel caso del regolazione di taglio in fase discendente, linizio della curva
sinusoidale rimane originale. In questo caso la tensione risultante viene
per lo zero della curva sinusoidale.
Il settore di controllo una combinazione di angolo di fase e Abschnittsteuerung. La parte intermedia della curva sinusoidale rimane inalterata.
La sua ampiezza viene indicata come tensione risultante.
U, I
regolazione di taglio, fase ascendente
Anschnittsteuerung
U, I
regolazione
di taglio, fase discendente
Abschnittsteuerung
U, I
regolazione di taglio, segmento
Sektorsteuerung
Immagine 64:
146
Minos
147
Minos
3.9.2
perdite pi basse delleventuale utilizzo di resistenze.
148
Minos
dallangolo di fase o l Abschnittssteuerung.
Gli interruttore a reostato (dimmer) hanno la stessa modalit di funzionamento e sono adatti a motori per i quali stata eseguita anche la
regolazione dei giri.
L1
L2
L3
D1
Q1
D2
Q2
D3
Q3
M1
2D2
Immagine 65:
2D1
A2
A1
1D2
1D1
149
Minos
3.10
>
reagisce nel caso di cortocircuiti.
La presenza di archi elettrici durante un cortocircuito pu aggirare il
sistema salvamotore, superando i contatti aperti.
Per questo motivo anche nellipotesi di utilizzo di interruttori salvamotori
deve essere usato un certo numero di fusibili.
Gli interruttori salvamotori vengono usati soprattutto nei motori di piccole
e medie dimensioni. Per essi possono generarsi dei guasti data lassenza
di monitoraggio della temperatura di avvolgimento.
Cos ad es. nel caso di raffreddamento del trigger termico si possono
150
Minos
L1
L2
L3
F2
PE
F1
S1
K1
S2
K1
B1
B1
M1
Immagine 66:
PE
K1
M
3
151
Minos
;__ "
\
;[ "
stenti al caldo)
C
152
Minos
nominali. Le condizioni di azionamento di una macchina sono indicate
sotto.
Durante il regime continuo S1 la macchina con il suo carico nominale
massimo viene azionata in modo permanente senza che venga superata
la temperatura limite. Se sulla targa delle istruzioni della macchina non c`
una indicazione diffrente, la macchina pu lavorare a regime continuo.
Per il breve periodo, il carico nominale massimo della macchina a regime
basso se lo si paragona con quello della macchina spenta, pertanto, la
temperatura massima non viene raggiunta. In tale frangente la macchina
]
periodo se il funzionamento non supera 10, 30, 60 o 90 minuti e deve
essere indicato sulla targa delle istruzioni.
Il servizio darresto S4 tiene conto delleventule elevata frequenza di
accensione o dellelevata lunghezza del processo davviamento. In tale
fase viene indicato inoltre il momento di inerzia del motore e il momento
di inerzia massimo possibile per il carico.
Sulla targa delle istruzioni deve inoltre essere indicata lentit del calore
generato in questa fase (Aussetzbetrieb).
Le altre modalit di funzionamento si riferiscono a casi di funzionamento
ininterrotto del motore, anche non sotto carico.
La modalit du funzionamento S6 indica lintervallo di tempo massimo
in cui il motore, nellarco di unturno, pu lavorare sotto carico.
La modalit du funzionamento S7 tiene conto del riscaldamento durante
la frenatura elettrica.
Se un motore lavora con diverse velocit la massima durata dinserzione
viene indicata con la modalit di funzionamento S8. La modalit du funzionamento S9 invece considera i cambiamenti di entit del carico e del
numero di giri. Vengono valutate cio le punte di carico che superano la
potenza nominale.
153
Minos
3.11
Sicurezza di funzionamento
Per evitare incidenti, i lavori ad impianti elettrici devono essere eseguiti
in assenza di tensione. Sono permesse alcune eccezioni.
In relazione al livello di complessit si distingue tra lavori profani o specializzati .
_[ ;^[
Un lavoratore specializzato deve aver avuto una formazione professionale
in ambito elettrotecnico. Inoltre uno specialista oltre ad esercitare da tem $
Per disconnettersi dalla rete necessaria la separazione dellimpianto da
tutti i conduttori sotto tensione. Conduttori collegati a terra non rientrano
tra questi. Nel caso di tensioni sopra 1 kV devono essere evidenziati
punti di separazione visibile.
Per la disconnessione responsabile la persona sorvegliante. Prima
connessione avenuta correttamente.
Dopo la disconnessione occorre evitare che qualche conduttore sia
collegato nuovamente con la rete. Ci pu essere garantito eliminando
i fusibili e fornendo un cartello di indicazione in merito.
cuitare e da collegare a terra nella fase 4. Limpianto necessario per tale
fase deve essere collegato prima con la terra e poi con limpianto.
Nellultima fase le parti sotto tensione devono essere coperteper evitare
leventuale contatto. Questo passo, come il precedente, aumenta i limiti
di sicurezza.
154
Minos
Per riaccendere limpianto questi cinque passi sono da svolgere in successione diversa. La tensione va accesa soltanto quando lapprovazione
del posto di lavoro stata assicurata.
Per risparmiare costi possibile anche il lavoro sotto tensione. A causa
dei pericoli legati a ci sono da rispettare misure di sicurezza speciali.
Questi lavori devono essere eseguiti soltanto da persone con una formazione speciale.
155
Minos
cuito o dispersione verso terra. Tali fenomeni possono essere isolati o
Si parla di contatto di massa nellipotesi di assenza di tensione prodotto
da isolamento con conseguente danneggiamento della macchina. Tale
&
Un cortocircuito il contatto di due conduttori in tensione. In questo caso
possono essere indotte tensioni sul cirpo.
contatto con la terra, generando una tensione fra la posizione di contatto
con il conduttore e un punto a breve distanza.
Le misure di protezione vengono suddivise in tre categorie:
- categoria I: uso di conduttori di protezione. Nellipotesi di guasti, la cor
156
Minos
157
Minos
158
MECCATRONICA
Moduli 5 - 8
componenti meccatronici
sistemi meccatronici e
funzioni
attivazione, sicurezza e
teleservizio
manutenzione remota e
diagnosi
Manuale
(concetto)
www.minos-mechatronic.eu
MECCATRONICA
Modulo 5: componenti
meccatronici
Manuale
(concetto)
Wojciech Kwany
Andrzej Baejewski
Politecnico di Wroclaw,
Polonia
www.minos-mechatronic.eu
Contenuto:
Contenuto: ................................................................................................... 3
1
1.1
1.2
1.2.1
1.2.2
1.3
1.3.1
1.3.2
1.3.3
1.4
1.4.1
1.4.2
1.4.3
1.5
1.6
1.7
1.8
1.9
1.10
1.11
1.12
1.13
2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
2.7
Sensori ultrasonici........................................................................ 45
3.1
3.2
3.2.1
3.2.2
3.2.3
3.2.4
3.3
3.3.1
3.3.2
3.4
3.4.1
3.4.2
3.4.3
3.5
3.5.1
3.5.2
3.6
4.1
4.2
4.2.1
4.2.2
4.2.3
4.3
4.3.1
4.3.2
4.3.3
4.4
4.4.1
4.4.2
4.4.3
4.4.4
4.4.5
4.5
4.5.1
4.5.2
4.5.3
4.5.4
4.6
4.6.1
4.6.2
4.7
Caratteristiche costruttive............................................................................. 80
Componenti fotoelettrici................................................................................ 81
Principio fisico .................................................................................................. 81
Emettitori .......................................................................................................... 85
Fotorilevatori .................................................................................................... 91
Tipologie di sensori ....................................................................................... 96
Barriere ottiche unidirezionali ........................................................................... 96
Sensori a riflessione ......................................................................................... 97
Sensori a diffusione........................................................................................ 101
Elaborazione di segnali ............................................................................... 102
Fonti dinterferenza ........................................................................................ 102
Soppressione delle interferenze..................................................................... 104
Margine operativo .......................................................................................... 107
Raggio dazione ............................................................................................. 110
Tempo di reazione ......................................................................................... 111
Tipi speciali di sensori ottici ....................................................................... 112
Barriera ottica a luce polarizzata .................................................................... 112
Sensori a diffusione con eliminazione dello sfondo........................................ 113
Barriera ottica autocollimante......................................................................... 116
Sensori a fibre ottiche .................................................................................... 117
Tecnica di collegamento.............................................................................. 122
Tipi di collegamento ....................................................................................... 122
Commutazione delluscita del sensore ........................................................... 123
Applicazioni .................................................................................................. 124
5.1
5.2
5.2.1
5.2.2
5.2.3
5.2.4
5.2.5
5.3
5.4
5.5
5.5.1
5.5.2
5.5.3
5.6
1 Sensori ad induzione
1.1
Nozioni di base
I sensori ad induzione rappresentano il gruppo di sensori pi diffusamente impiegato nei sistemi di automazione per controllare la posizione, lo spostamento ed il moto di meccanismi di macchine ed attrezzature. I sensori ad induzione sono la scelta ideale per molte applicazioni
in virt della loro forma compatta, dellaffidabilit di funzionamento e
del montaggio semplice nellimpianto.
Quando un oggetto metallico compare nel raggio dazione del sensore,
questo reagisce cambiando il suo stato o il livello del segnale di output.
Gli elementi fondamentali del sensore ad induzione (Figura 1.1.) sono:
la testa, che contiene la bobina dinduzione con il nucleo di ferrite, un
generatore di tensione sinusoidale, un circuito rilevatore (comparatore)
e un amplificatore delluscita.
Il circuito dinduzione consiste di una bobina e del nucleo di ferrite e
genera intorno alla testa del sensore un campo elettromagnetico variabile ad alta frequenza. Il campo induce correnti parassite negli oggetti
metallici che si trovano in prossimit del sensore. In conseguenza di
queste viene sollecitato il circuito dinduzione, e si riduce lampiezza
doscillazione. La variazione dellampiezza dipende dalla distanza tra
loggetto di metallo e la punta del sensore. Quando loggetto raggiunge
una distanza caratteristica, il segnale duscita del sensore viene commutato. Nei sensori analogici il livello del segnale di uscita inversamente proporzionale alla distanza tra loggetto e il sensore.
L
OBJECT
oggetto
SENSOR
Sensore
HEADdi
testa
OSCILLATOR
Circuito
CIRCUIT
oscillatore
DETECTION
Circuito
di
CIRCUIT
detenzione
OUTPUT
Uscita
CIRCUIT
1.2
Principio fisico
I
EL-
++
--C
EL=0 EC=E
EC-
EL-
EC-
EL=E EC=0
-++
EL=0 EC=E
-C
f f0
1
2 LC
[Hz],
dove:
f la frequenza della fonte esterna dalla tensione sinusoidale,
f0 frequenza propria del circuito LC senza smorzamento,
L induttanza [Henry],
C capacit [Farad].
Questa condizione sulla tensione o sullintensit di corrente permette la
risonanza nel circuito. Maggiore lampiezza doscillazione massima,
pi alto il fattore di qualit Q del circuito.
Il fattore di qualit Q la misura delle perdite negli elementi L e C,
schematicamente rappresentato dalla resistenza R in parallelo. Un circuito risonante senza perdite durante la risonanza dovrebbe avere una
resistenza R infinitamente grande. Maggiori sono le perdite nel circuito
pi piccola la resistenza e minore il fattore di qualit.
a)
R
2fL
b)
c)
RLC
L
LC
L
RLC
C
L
C
Figura 1-3 Oscillazioni dei circuiti LC e RLC: a) circuito LC non smorzato, b) circuito RLC senza fonte
esterna, c) circuito RLC con una fonte esterna di tensione sinusoidale
a)
+U
b)
UD
UD
C1
C2
Q=10
Q=1
1
Figura 1-4 Il circuito risonante elettrico: a) generatore LC con un amplificatore, che compensa lo
smorzamento, b) livello del segnale di uscita per due diversi valori di Q
10
1.3
Schema base
Oggetto
Conducting
guida
object
Campo
magnetico
Magnetic
field
della
corrente
of eddy currents
indotta
Coil
Bobina
magnetic
field
magnetica
Coil
Bobina
Amplitude
Amplitude
Amplitudine
amplitudine
Time
Tempo
Ferromagnetic
core
core
Time
ferromagnetico
Tempo
Figura 1-5 Effetto di un oggetto metallico nel campo magnetico della bobina avvolta sul nucleo di ferrite
11
In dipendenza dal grado di smorzamento dellampiezza nel circuito risonante elettrico del sensore viene calcolata la distanza tra loggetto e
la bobina e generato il segnale duscita. Nella maggior parte dei casi il
segnale ha due stati. Molto pi raramente il segnale analogico ed inversamente proporzionale alla distanza tra loggetto e il sensore.
Il circuito elettronico del sensore, oltre alla testa di rilevazione, contiene
un comparatore con isteresi e un sistema di output. Tramite listeresi si
evitano disturbi del segnale duscita quando viene cambiato lo stato, se
loggetto di metallo instabile o soggetto a vibrazioni oppure se variano la tensione di alimentazione o la temperatura ambientale.
Listeresi la differenza tra le distanze alle quali il sensore reagisce allorch un oggetto di metallo viene prima avvicinato e poi allontanato e
quindi cambia il suo stato di output rispettivamente da SPENTO ad
ACCESO e da ACCESO a SPENTO (Figura 1.6). Il valore dellisteresi
dipende dal tipo e dalla grandezza del sensore ed comunemente minore del 20% del raggio dazione. Quando c unisteresi viene rilevato
anche un oggetto che si trova al limite del volume di azione del sensore. Alcuni sensori segnalano il loro stato mediante un LED.
La frequenza tipica di generatori LC nei sensori induttivi alta (HF) e
varia tra i 100 Hz ed 1 MHz. Pi grande il diametro della bobina
maggiore lassorbimento di corrente e minore la frequenza massima di funzionamento.
Il raggio di azione dei comuni sensori ad induzione compreso entro
60 mm. Il supporto del sensore viene prodotto in forma cilindrica o prismatica, di metallo o di plastica, e permette il montaggio ottimale nella
posizione di funzionamento.
Sn
Metal
ON
OFF
H
Sn + H
12
50
Sn [mm]
40
30
20
10
0
0
10
20
30
40
50
60
70
D [mm]
Figura 1-7 Relazione tra il diametro della bobina ed il raggio dazione nominale per i comuni sensori ad
induzione
13
Steel St37
Acciaio St37
Sn
0,90*Sn
0,75*Sn
0,50*Sn
0,40*Sn
0,22*Sn
1.3.3
Tecniche distallazione
Se si seguono le raccomandazioni per il montaggio, non si hanno disturbi di funzionamento del sensore causati da uno smorzamento am-
14
Distance Y [mm]
a)
b)
X
Y
0
Distance X [mm]
3Sn
Detected
object
3Sn
2Sn
Figura 1-9 Sensori ad induzione con bobina schermata e non schermata, a) caratteri-stica, b) raccomandazioni
per il montaggio
15
f = 1 /(t1 + t2)
t1 tempo necessario per il passaggio della lunghezza della piastra
t2 tempo necessario per il passaggio dellintervallo tra le piastre
Il risultato della misurazione dipende anche dalla grandezza
delloggetto e dalla velocit delloggetto e la distanza tra loggetto e il
sensore. Se si usa un oggetto pi piccolo della piastra standard o una
minore distanza tra le piastre, anche la frequenza massima del segnale
duscita viene ridotta.
Sn/2
D
2D
UD
t1
t2
t1
Figura 1-10 Le condizioni prescritte dalla Norma Europea 50010 per stabilire la frequenza massima del
segnale duscita di un sensore ad induzione
1.4
16
b)
Minimum object
diameter/length ratio [mm]
a)
25
Diameter
Length
20
15
10
5
0
0
20
40
60
80
100
Figura 1-11 Sensore anulare ad induzione, a) installaione, b) relazione tra la grandezza del sensore e la
grandezza minima delloggetto da rilevare
17
Plastics
Bobina di
bobbin
plastica
Coil
bobina
Low
permeability
Bassa
permeabilit
core
Figura 1-12 Bobine per sensori ad induzione insensibili a forti campi magnetici esterni
18
I sensori che lavorano sotto alta pressione devono avere un solido involucro rigido che protegge i circuiti elettronici interni. La superficie anteriore viene protetta con un disco di ceramica resistente allusura. Dal
momento che la costruzione richiede un arretramento della bobina il
raggio dazione del sensore si riduce. Loscillatore va quindi opportunamente modificato per compensare questo effetto. In condizioni normali un sensore modificato di questo tipo avrebbe un raggio dazione
molto maggiore dei sensori standard.
Il disco di ceramica viene assemblato nel supporto di acciaio inossidabile con un accoppiamento stretto montato con una differenza di temperatura per ottenere una buona tenuta. Quando il supporto, in precedenza riscaldato, si raffredda si fissa intorno al disco e crea un collegamento molto stretto e resistente.
1.5
19
U1
U2
t
t
U1
U2
t
t
Figura 1-13 Riconoscimento della direzione di moto con due sensori standard o un sensore bistabile
1.6
Sensori NAMUR
I sensori ad induzione NAMUR hanno due contatti e funzionano con
amplificatori esterni. La loro resistenza cambia quando viene ripreso un
oggetto di metallo. Una resistenza bassa significa nessun oggetto di
metallo, una resistenza elevata significa c un oggetto di metallo.
Una caratteristica dei sensori NAMUR lintervallo di corrente di output
molto ristretto (secondo la norma EN 60947-5-6), che va da 1,2 fino a
2,1 mA (Figura 1.14). I sensori NAMUR, con alimentazione in corrente
continua fornita da un amplificatore, hanno tutti la stessa caratteristica
elettrica ed una precisa isteresi di commutazione pari a 0,2 mA.
Consistono di un oscillatore con la bobina parzialmente smorzata e un
demodulatore. Se varia la distanza fra un oggetto ed il sensore cambia
anche la corrente assorbita e lamplificatore trasforma questo effetto in
un segnale bistabile.
Quando i sensori NAMUR lavorano in una zona esposta al pericolo di
esplosione lamplificatore non deve dar luogo a scintille oppure si deve
trovare allesterno di questa zona.
Quando lintensit di corrente nel circuito elettrico del sensore minore
di 0,15 mA, lamplificatore fornisce lo stato di assenza di segnale. Se
lintensit di corrente maggiore di 6mA, segnala sensore attivato.
20
a)
b)
Current [mA]
5
4
3
No
damping
2,1mA
2
1
Allowable
zone
1,2mA
Damping Disconnection
L1
L2
S [mm]
21
1.7
C
IA = 0-20mA
Sensore
di
SENSOR
testaHEAD
OSCILLATOR
LINEARISATION
Circuito
Circuito di
CIRCUIT
CIRCUIT
Oscillatore
linearizzazione
St 37
Current [mA]
Al
S [mm]
22
OUTPUT
Uscita
CIRCUIT
1.8
a)
b)
NPN
Uss
UD
RL
PNP
RL
Figura 1-16 Sensori ad induzione con alimentazione in corrente continua, a) tensione della parte della rete, b)
collegamento fra il sensore e la resistenza RL.
1.9
23
WRONG
RIGHT
RL
1.10
24
DC
+
DC/AC
+
(+)
+/-
(+)
RL
(+)
RL
25
DC
+
DC
+
AC
RL
RL
RL
1.11
26
RP=U/Imin
P=U2/RP
RL
1.5
1.0
RP
0.5
0
100
200
La corrente di perdita nel circuito quando il sensore ad induzione spento con alimentazione
in corrente alternata
1.12
27
Analogue
& digital
I/O modules
PLC
ASI - card
PLC
Multi-core cables
2-core wire
Junction
box
3-core cable:
power,
signal,
GND
Junction
box
1.13
28
Applicazioni
AS- I
29
2 Sensori capacitivi
2.1
Nozioni di base
I sensori capacitivi usano un campo elettrico per rilevare la presenza di
oggetti nel loro campo d'azione. Possono rilevare sia oggetti di metallo
sia oggetti che non conducono la corrente elettrica (ad es. di materiale
plastico). Un sensore capacitivo pu rilevare un oggetto che si trova
dietro una parete di materiale non conduttore. Perci viene usato per
riconoscere un fluido o un granulato in un serbatoio. I sensori capacitivi
sono comunemente impiegati come sensori di prossimit, ma possono
anche generare un segnale proporzionale alla distanza tra loggetto e il
sensore. Il raggio d'azione del sensore capacitivo 30 mm (60 mm per
versioni speciali).
Quando un oggetto di metallo o un dielettrico entra nel campo elettrico
del sensore il segnale di uscita dei sensori capacitivi cambia (da OFF
in ON o viceversa).
Un sensore capacitivo costituito da una testa con elettrodi, un potenziometro, un oscillatore, un circuito rilevatore e un circuito di output (Figura 2.1).
Due elettrodi di metallo che formano un condensatore aperto sono gli
elementi attivi del sensore capacitivo. Se un oggetto si avvicina al sensore cambia la sua capacit. Il segnale di output dipende dalla capacit
totale che la somma della capacit di base del sensore e della variazione di capacit. Questo cambiamento di capacit viene generato
dalloggetto da rilevare.
OBIECT
SENSORS
ELEKTRODES
P
S
Sensore di
SENSOR
testa
HEAD
Circuito
OSCILLATOR
oscillatore
CIRCUIT
Circuito
di
DETECTION
detenzione
CIRCUIT
30
Uscita
OUTPUT
CIRCUIT
2.2
Principio fisico
Un condensatore nella sua forma basilare consiste di due elettrodi A e
B che sono affacciati uno sopra laltro (Figura 2.2a). Se gli elettrodi si
trovano su uno stesso piano si ottiene un condensatore aperto (Figura
2.2b).
Se un elettrodo C il cui spessore prossimo a zero viene inserito fra gli
elettrodi A e B si ottiene due condensatori collegati in serie. Un effetto
simile si ha nel condensatore aperto: lelettrodo intermedio divide il
campo elettrico in due campi orientati in versi opposti. Le capacit dei
due condensatori sono uguali e sono pari a:
C=
r o S
d
.
dove:
C la capacit del condensatore,
S la superficie degli elettrodi,
o la costante elettrica (per il vuoto o l'aria),
r la costante del dielettrico che riempie il condensatore,
d la distanza tra gli elettrodi.
a)
B
0
U/2
0
0
b)
d/2
U/2
0
d/2
d/2
Figura 2-2 a) il condensatore con elettrodi A e B affacciati, b) il condensatore aperto con elettrodi A e
B, disposti sullo stesso piano
31
a)
CONDUCTING C
A
MATERIAL
+
A
b)
AC CB
NONCONDUCTING
MATERIAL
A
+
Figura 2-3 Il campo elettrico del condensatore aperto per materiali conduttori e non conduttori
32
2.3
33
Element
Elementi indivituati
being detected
U/2
0
Sensor
Area attiva
del
active
area
sensore
s
0
La struttura capacitiva di un sensore dipende dal tipo di oggetto da rilevare e dal suo collegamento di massa.
Gli oggetti non conduttori (di plastica, carta o vetro) aumentano la capacit propria del sensore perch le loro costanti dielettriche sono
maggiori della costante dielettrica dellaria (Figura 2.5a). Laumento di
capacit dipende dalla costante dielettrica delloggetto, ma comunque ridotto. Perci anche il raggio dazione del sensore ridotto.
Gli oggetti conduttori, in assenza di collegamento di massa, formano
due ulteriori condensatori (tra loggetto e lelettrodo interno e tra
34
OBIECT
a)
SENSORS
ELEKTRODE
SENSORS
ELEKTRODE
EXTERNAL
ELEKTRODE
OBIECT
EXTERNAL
ELEKTRODE
SENSORS
ELEKTRODE
SENSORS
ELEKTRODE
S
b)
OBIECT
EXTERNAL
ELEKTRODE
EXTERNAL
ELEKTRODE
SENSORS
ELEKTRODE
SENSORS
ELEKTRODE
2S
c)
EXTERNAL
ELEKTRODE
EXTERNAL
ELEKTRODE
Figura 2-5 Struttura capacitiva del sensore: a) per un oggetto non conduttore, b) per un oggetto conduttore
senza collegamento a massa, c) per un oggetto conduttore con collegamento a terra
35
36
2.4
37
a)
b)
Figura 2.8:
2.5
38
40
50
60
70
80
Switching range
39
r
25,8
3,6
2,2
3
2 ... 7
2,5
2,8
4
8
6
2,2
2,3
4,5
2,2
3,2
5
2,3
2,3
3
4,4
5
2
1
80
Alcool
Bachelite
Petrolio
Cellulosa
Legno
Gomma morbida
Gomma siliconica
Gomma vulcanizzata
Marmo
Mica
Olio per trasformatore
Carta
Cartone
Paraffina
Plexiglas
Poliammide
Polietilene
Polipropilene
Polistirolo
Porcellana
Vetro
Teflon
Aria, vuoto
Acqua
Coefficiente di correzione
Accaio
Acqua
Legno
0,7
Vetro
0,6
Olio
0,4
PVC
0,4
PE
0,37
Ceramica
0,3
40
2.6
Campo di
compensazione
Campo del sensore
Elettrodo di
compensazione
Oggetto individuato
Interferenza di
inquinamento
Sensore elettrodo
Elettrodo esterno
2.7
Applicazioni
In virt delle loro caratteristiche e della loro semplice costruzione i sensori capacitivi vengono ampiamente usati nellindustria.
41
Figura 2-10 Sensore per individuare e rimuovere dalla linea bottiglie non completamente piene
42
Figura 2-11
Figura 2-12 impiegati per controllare il livello del fluido in serbatoio o in un tubo
43
Figura 2-13 Sensore usato per individuare vuoti imballaggi di carta su un nastro trasportatore
44
3 Sensori ultrasonici
3.1
Nozioni di base
I sensori ultrasonici vengono usati sia per individuare oggetti, indipendentemente dal loro colore o dal materiale di cui sono costituiti, sia per
controllare laltezza di un fluido, anche se trasparente. Vengono usati
in ambienti polverosi dove i sensori ottici non possono essere usati. I
sensori ultrasonici generano un ultrasuono e misurano larco di tempo
tra l'invio del segnale e la ricezione dell'eco rinviato. Questo arco di
tempo proporzionale alla distanza fra oggetto e sensore. Per questo
principio di funzionamento, la frequenza di scansione del segnale
duscita deve essere minore rispetto a quella del rivelatore (da alcuni
Hertz anche fin oltre 100 Hz).
I sensori ultrasonici generano un'onda acustica, la cui frequenza molto pi alta dei 20 kHz, che rappresenta il limite di quelle udibili.
A causa dellalta frequenza di lavoro del trasduttore i sensori ultrasonici
non sono sensibili allinflusso dei rumori nellambiente.
Un sensore ultrasonico contiene un generatore di alta tensione, un trasduttore piezoelettrico nella testa del sensore, un sistema per
lelaborazione dei segnali e un sistema duscita (Figura 3.1).
Oggetto
Sensore di
testa
Circuito
oscillatore
Circuito di
detenzione
Uscita
45
3.2
Principio fisico
[m/s]
46
47
S=Vt/2
V velocit del suono nellaria (343 m/s a 20 C)
t arco di tempo tra linvio e la ricezione dellonda ultrasonica [s]
S distanza tra loggetto ed il sensore [m]
Il prodotto Vt va diviso per 2 perch londa acustica deve superare la
distanza tra sensore fino al oggetto S1 e dalloggetto fino al sensore S2
(Figura 3.4).
48
49
50
diretto: una tensione meccanica (ad es. pressione) viene trasformata in un segnale elettrico (Figura 3.6a)
a)
b)
51
Ceramica
La zona dinfluenza di un'onda ultrasonica notevolmente diffusa (Figura 3.10). La maggiore intensit del suono si trova intorno allasse del
sensore. Se lintensit del suono nel volume grigio non sufficiente per
un corretto funzionamento del sensore, soltanto il cono del suono con
un angolo va utilizzato durante la misurazione (Figura 3.10b).
Lenergia dellonda ultrasonica nel volume giallo aggiunge il 50%
allenergia intorno allasse del sensore.
b)
Se si conosce la distanza X tra loggetto e il sensore pu essere calcolato il diametro del cono del suono D vicino alloggetto come segue:
D = 2Xtan (a/2)
X distanza tra loggetto e il sensore
angolo del cono di suono
54
Figura 3-10 Onda ultrasonica: a) sezione longitudinale del raggio lungo lasse del sensore,
Langolo di apertura del cono sonoro adatto ai diversi impieghi varia tra alcuni gradi fino ad alcune decine di gradi.
Sia langolo di apertura sia la forma del raggio ultrasonico
dipendono dalla grandezza, forma e frequenza della superficie del trasduttore. Perci esistono anche forme molto diverse del raggio acustico (Figura 3.11).
55
Figura 3-12 Relazione tra la precisione della misurazione e la distanza tra loggetto e il sensore
3.3
56
Trasduttore di emissione
Trasduttore di ricezione
57
Amplitudine
Segnale di ritorno
tempo di attesa
Durata
dellimpulso
ti
Durata
dellimpulso
Ti
Riflessione
del segnale
58
Figura 3-15 Segnale di output del sensore a diffusione: a) prima del rilevamento delloggetto,
59
60
61
Figura 3-17 Segnale di output di un sensore a sbarramento: a) prima di rilevare un oggetto, b) dopo il
rilevamento.
62
Figura 3-18 Oggetto che non viene rilevato da un sensore a diffusione e che pu essere invece rilevato da un
sensore a sbarramento
3.4
Errori possibili
63
Isolanti del suono (cotone, gomma ecc.) assorbono le onde sonore e diminuiscono la sensibilit del sensore. I sensori di diffusione
non possono individuare affatto tali oggetti.
64
65
66
3.5
Figura 3-21 Segnale doutput del sensore di riflessione a) prima di individuare loggetto, b) dopo
lindividuazione del oggetto
67
Figura
3-22
Interruzione delle onde acustiche prodotta da oggetti che diffondono onde acustiche (a) o che le assorbono
I sensori di riflessione possono anche sfruttare le onde ultrasoniche riflesse da una superficie rigida per rilevare oggetti difficilmente da raggiungere (Figura 3.23). Possono funzionare sia in virt dellinterruzione
di questonda sia delleco riflessa.
68
Elementi di riflesso
oggetto
riflettore
Figura 3-23 Sfruttamento dell'onda ultrasonica riflessa per riprendere un oggetto assorbente
69
a)
b)
Figura 3-24 Sensore con due trasduttori: a) funzionamento a diffusione, b) funzionamento a riflessione
70
71
3.6
Raggio di misura
Figura 3-26 Variazione del segnale di output connessa al cambiamento della distanza da un oggetto
72
Figura 3-27 Controllo del livello di un fluido in contenitori di vetro con un sensore a diffusione
73
Figura 3-28 Misurazione del livello di un fluido con un sensore ultrasonico analogico
74
Figura 3-29 Conteggio degli oggetti su di un nastro trasportatore con un sensore a sbarramento
75
Figura 3-31 Misura della dimensione di oggetti o dellaltezza di una pila con un sensore ultrasonico analogico
76
77
Figura 3-33 Controllo della distanza di sicurezza con sensore a diffusione per evitare collisioni
Figura 3-34 Controllo della tensione di una cinghia mediante sensore a diffusione
78
Figura 3-35 Misura del diametro di una bobina di carta mediante sensore ultrasonico analogico
Figura 3-36 Conteggio di oggetti che diffondono onde sonore o che le assorbano su un nastro trasportatore
mediante un sensore a riflessione
79
4 Sensori ottici
4.1
Caratteristiche costruttive
I sensori ottici utilizzano un raggio di luce per rilevare oggetti nel loro
raggio dazione. Possono rilevare oggetti di materiale qualsiasi che si
trovano da alcuni millimetri fino ad alcune decine di metri di distanza
dal sensore. Questi sensori reagiscono quando il raggio luminoso da
essi generato viene interrotto o riflesso. Le variazioni nel raggio luminoso vengono trasformati in un segnale elettrico che controlla loutput
del sensore.
Un sensore optoelettronico schematicamente costituito da una fonte
di luce 1, un rivelatore di luce 2, circuiti elettronici 3, un sistema di
output 4, uno o due diodi luminosi che segnalano lo stato di funzionamento 5, un potenziometro 6 per regolare la sensibilit del sensore, un
involucro 7 e una copertura trasparente 8 (Figura 4.1).
80
4.2
Componenti fotoelettrici
4.2.1.1 La luce
Dal punto di vista della fisica si chiama luce la luce visibile, la luce ultravioletta (la cui lunghezza donda minore di quella della luce visibile) e la luce infrarossa (la cui lunghezza donda maggiore di quella
della luce visibile) (Figura 4.3). La luce visibile parte della radiazione
elettromagnetica, che percepita dallocchio umano. La sua lunghezza
donda compresa nellintervallo 380-770 nm.
81
Figura 4-3 Intervallo della radiazione elettromagnetica usato nei sensori ottici
82
Figura 4-4 Sensibilit relativa dellocchio umano a diversi colori della luce visibile
83
Re
fle
ct
io
n
Light
Refraction
84
4.2.2 Emettitori
Gli elementi ottici sono realizzati con semiconduttori e si dividono in
due gruppi: fonti di luce (emettitori) e fotorilevatori. Il funzionamento di
questi elementi basato su fenomeni ottici fondamentali: lemissione di
fotoni ad opera degli emettitori e lassorbimento di fotoni nei rilevatori
colpiti dalla luce.
Gli elementi fotoemettitori possono essere suddivisi in:
-
diodi emettitori di luce, LED (da Light Emitting Diode), che emettono
una luce visibile con una lunghezza donda inferiore ai 780 nm;
diodi laser a semiconduttori, LD, che emettono o luce visibile o radiazione infrarossa e rappresentano unevoluzione dei LED.
85
housing
cathode
anode
1,5
1,0
0,5
10
20
30
40
50
Drive current
60
86
La radiazione emessa da diodi emettitori di luce appartiene ad un ristretto intervallo di lunghezze donda. Il colore della luce prodotta dipende dalla lunghezza donda prevalente e dalla composizione del materiale del semiconduttore (Figura 4.8). I LED vengono realizzati con
elementi del terzo e quinto gruppo del sistema periodico:
-
1,0
GaAs
GaP
0,5
GaAsP
0
400
500
600
700
nm
800
Wavelength
Sia i LED che generano una luce visibile sia quelli che producono una
radiazione infrarossa vengono utilizzati come emettitori nei sensori ottici. La luce visibile facilita la regolazione del sensore. I sensori che emettono impulsi infrarossi hanno una potenza assorbita bassa, unalta
precisione e un ampio raggio dazione. Il contenitore dei LED viene
normalmente prodotto con plastica trasparente, opaca, trasparente o
87
Figura 4-9 Forme tipiche dei LED e caratteristica angolare della radiazione del diodo
88
corrente
Current
Diode
Margine
deledge
diode
OP
Giunzione p-n
p-n junction
TIC
AL
RE
SO
NA
TO
R
Luce
Amplitudine
Durata
dellimpulso
ti
Light
Diode
edge
Segnale di ritorno
tempo di attesa
Durata
dellimpulso
Ti
Riflessione
del segnale
La zona di materiale attiva in un laser a semiconduttore LD la giunzione p-n, che emette una radiazione intensa e coerente. Perci il suo
raggio dazione maggiore di quello dei LED (Figura 4.11).
I sensori ottici nella maggior parte dei casi contengono diodi laser che
emettono luce visibile ( = 635690 nm).
I sensori con emettitore laser vengono usati quando va rilevato o localizzato nello spazio un oggetto piccolo. Dato che la luce del laser un
raggio di luce quasi rettilineo lemettitore pu essere pi facilmente collimato quando loggetto si trova lontano.
89
Intensity
Minos
642
644
646
648
650
Wavelength
652
654
656
[nm]
90
4.2.3 Fotorilevatori
4.2.3.1 Fotodiodo
I rilevatori sono costituiti da semiconduttori (spesso fotodiodi o fototransistor) e trasformano lenergia di luce prodotta da un emettitore in
energia elettrica.
Output current
0.9 I
0.1 I
Idarc
tr
Time
tf
91
Superfice
Optical ottica
surface
Radiation
Radiazione
Condenser
Contatto
Contact
Absorber
Base
Contatto
Electrical
Superficie
surface
elettrica
Heterojunction
Giunzione
hetero
Se tra i semiconduttori n e p viene inserito un altro strato di semiconduttore i la struttura energetica viene trasformata e ne risulta un diodo
PIN (Figura 4.14). Lassorbitore di un fotodiodo comune molto pi
sottile della profondit che raggiungono i fotoni. Perci il coefficiente di
efficienza del diodo basso e la corrente prodotta piccola. In un diodo PIN lamperaggio pi alto perch la zona in cui si genera il campo
elettrico maggiore. Il tempo di salita dellimpulso in un diodo PIN
pi breve e il suo coefficiente di efficienza pi alto che per un fotodiodo comune.
92
Luce
Light
Rivestimento
Antireflection
antiriflesso
coating
Contatto
Contact
Insulator
Isolante
R
Absorption
Strato dassorbimento
layer
Campo elettrico
Electric
field
Contatto
Contact
Figura 4-14 Schema di un diodo PIN
93
L
x
Light
B
p
n
+ M
IA
IB
94
Length
PIXEL element
INTENSITY
IMAGED spot
PIXEL
serial number
4.2.3.4 Fototransistore
Un fototransistore un componente a semiconduttore con due giunzioni p-n. Queste rendono possibile la contemporanea modulazione
della corrente di output mediante una radiazione luminosa ed un segnale elettrico. La costruzione di un fototransistore simile a quello di
un comune transistor amplificatore, ma linvolucro permette
lilluminazione di una specifica area del semiconduttore detta base. La
sensibilit del fototransistore molto pi alta di quella di un fotodiodo
perch la corrente viene ulteriormente amplificata. In virt di questo
vantaggio i fototransistori vengono usati come fotorilevatori anche se
hanno una frequenza di taglio molto pi bassa di quella dei fotodiodi.
La caratteristica di output dei fototransistori analoga a quella dei comuni transistor bipolari se non per il fatto che il parametro lintensit
dellilluminazione (Figura 4.17). Nei sensori vengono impiegati sia fototransistori n-p-n sia p-n-p.
95
100
%
Light intensity
80
60
40
20
400
600
800
1000 nm
Wawelength
4.3
Tipologie di sensori
96
Figura 4-18 Tipologie costruttive di barriere ottiche unidirezionali: a) con sensori in alloggiamenti cilindrici, b)
con sensori in alloggiamenti prismatici
97
a)
Riflettore
Reflector
Receiver (R)
Emitter (E)
b)
Riflettore
Reflector
Receiver (R)
Emitter (E)
Figura 4-20 Tipologie costruttive di barriere ottiche a riflessione: a) con sensori in alloggiamenti cilindrici, b)
con sensori in alloggiamenti prismatici
98
a)
b)
Diversamente da un comune specchio o una superficie piana che riflette questi riflettori non devono essere orientati precisamente in perpendicolare rispetto al sensore. Un errore di alcuni gradi non influenza il
funzionamento del sensore (Figura 4.22a).
Figura 4-22 Riflessione della luce: a) con un sistema a due specchi, b) con un sistema a tre specchi#
99
Reflector
Receiver (R)
Emitter (E)
Effective Beam
Emitting Beam
100
Oggetto
Oggetto
101
4.4
Elaborazione di segnali
incadenscent lamp
10
(relative units)
4
3
2
1
intensity
intensity
(relative units)
a)
100
300
500
700
900
1100
8
6
4
2
300
400
Wavelength [nm]
500
600
700
800
Wavelength [nm]
intensity
(relative units)
c)
10
fluorescent lamp
8
6
4
2
100
300
500
700
900
1100
Wavelength [nm]
Figura 4-25 Fonti di luce artificiale e le loro caratteristiche di spettro: a) lampadina ad incandescenza , b)
lampada a vapori di sodio, c) lampada fluorescente
102
103
T=1/f
Emitter supply
Emitter ON
Emitter OFF
Time
105
a)
Light
source
Normal light
Polarizing filters
Polarized light
b)
Light
source
Normal light
Diffuse surface
Polarized light
Depolarized light
c)
Light
source
Normal light
Mirror surface
Polarized light
Figura 4-27 Polarizzazione della luce: a) spegnimento di un raggio di luce con due filtri, b) riflessione della
luce polarizzata su di una superficie diffondente, c) riflessione della luce polarizzata su di uno specchio
106
Operating
margin
Signal strength
Operating Margin=
Switching output ON
Switching output OFF
Unstable
Protected
Unstable
range
operating range
range
Time
Figura 4-28 Relazione fra lintervallo di sicuro funzionamento del sensore ottico ed il margine operativo
107
Signal strength
Time
Output ON
108
ON
Diffuse sensor
OFF
Receiver (R)
Emitter (E)
Hysteresis H
Object
Detecting distance S
Figura 4-30 Relazione tra isteresi e la distanza fra il sensore a diffusione e loggetto rilevato
109
a)
Emitter
(E)
Receiver
(R)
Max. sensing
distance
b)
Reflector
Receiver (R)
Emitter (E)
Max. sensing
distance
c)
Object
Receiver (R)
Emitter (E)
Max. sensing
distance
Figura 4-31 Distanza massima di funzionamento: a) barriera ottica unidirezionale, b) barriera ottica a
riflessione c) sensore a diffusione
Dal momento che emittente e rivelatore di una barriera ottica a riflessione e di un sensore a diffusione si trovano in un unico involucro esiste anche una distanza minima sotto la quale gli oggetti non possono
essere rilevati (Figura 4.32).
110
Receiver (R)
Emitter (E)
Dead
zone
Minimum
sensing distance
Figura 4-32 Distanza di lavoro minima per le barriere ottiche a riflessione e per i sensori a diffusione
111
4.5
112
113
Figura 4-34 Intersezione dellasse ottico dellemettitore e del rivelatore per limitare la finestra di rilevamento
114
LD (Laser Diode)
M
r
su
ea
Optics
g
in
Output
e
ng
ra
L min
Object 2
L max
Object 1
Foreground suppresion
area
Detection area
Background suppresion
area
Object 3
Grazie al sistema ottico di triangolazione del sensore di posizione (Figura 4.35) il fascio di luce emesso da un diodo laser collimato e
composto di raggi quasi paralleli. Quando colpisce un oggetto 1 viene
riflesso in maniera diffusa e una parte di ritorno raggiunge il trasduttore
PSD o la foto-camera CCD che si trova nello stesso alloggiamento. Il
sistema di elaborazione paragona il segnale ricevuto con la distanza di
funzionamenti precedentemente impostata che viene regolata mediante un potenziometro. Se loggetto si trova ad una distanza compresa
nellintervallo di funzionamento il segnale doutput viene commutato.
Diversamente dai comuni sensori a diffusione la distanza di funzionamento non dipende dalla grandezza, dal colore e dalle caratteristiche
della superficie delloggetto ripreso. Perci loggetto pu essere individuato anche quando lo sfondo riflettente.
Non c alternativa a questo tipo di sensori quando interessa rilevare
oggetti che si spostano in prossimit dello sfondo o del suolo oppure il
livello di un fluido opaco.
115
White paper
Black paper
Diffuse sensor
Figura 4-36 Relazione tra il raggio dazione ed il colore della superficie riflettente
116
117
Light ray
Cladding
Refractive index n2
Cable jacket
Raggio di luce
Rivestimento
Core
Refractive index n1
n1 > n1
118
Fibre
Cable jacket
Filling
I conduttori di vetro possono sopportare temperature desercizio pi alte (fino a 250) che i conduttori di plastica (fino a 70). Le fibre ottiche
di plastica per sono pi resistenti dal punto di vista meccanico, hanno
un costo pi basso e possono essere tagliate in maniera pi semplice.
Le fibre ottiche di vetro trasmettono in maniera efficiente sia la luce visibile sia la radiazione infrarossa. I conduttori di plastica vengono usati
soltanto per trasmettere luce visibile perch hanno un coefficiente di
efficienza troppo basso nel trasmettere la radiazione infrarossa.
Ad ogni estremit della fibra ottica si trova una testa cilindrica di metallo o una biforcazione per il collegamento ai sensori. Ne esistono due
tipi: per connessioni di passaggio e connessioni di derivazione (Figura
4.40).
I conduttori per connessioni di passaggio hanno un solo nucleo (single
core). I conduttori per connessioni di derivazione hanno due o pi nuclei (double core o multi core).
119
a)
Optical
Fibra
ottica
fibre
Head
of receiver
Testa del
ricevitore
b)
Optical
Fibra
ottica
fibre
TestaSensing
del rilevatorehead
120
Amplificatore della
fibra ottica
Uscita
Emissione
Fibra ottica
Uscita
Oggetto
Rilevatore
Figura 4-41 Tipi di sensori con fibre ottiche: a) ottica unidirezionale, b) sensore ottico
Grazie alle ridotte dimensioni della testa della fibra ottica tali sensori
possono riprendere oggetti molto piccoli ed essere istallati dove non
c abbastanza spazio per altri tipi di sensori. Inoltre possono lavorare
nei liquidi infiammabili ed in luoghi dove c pericolo di esplosione. Non
sono sensibili alle vibrazioni e a stress meccanici. Perci possono essere istallati su meccanismi mobili.
Un LED che emette luce rossa visibile o infrarossa pu essere utilizzato come fonte di luce. Il diametro esterno di un cavo a fibra ottica standard di 2,2 mm e la sua lunghezza normalmente inferiore a 2 m.
121
4.6
Tecnica di collegamento
Output OFF
Emitter (E)
Receiver (R)
Object
Output ON
Emitter (E)
Receiver (R)
b) Retro-Reflective Sensor
Output OFF
c) Diffuse Sensor
Output ON
Object
Receiver (R)
Emitter (E)
Receiver (R)
Emitter (E)
Output OFF
Output ON
Receiver (R)
Emitter (E)
Object
Receiver (R)
Emitter (E)
122
Object
X
Receiver
Y
Emitter
+Y
Emitter 0
0 Receiver
-Y
Distance X
Una caratteristica importante di tutti i sensori di rilevamento la frequenza massima di commutazione (il numero massimo possibile dei
cambiamenti del segnale doutput in un secondo, espresso in Hz). Per
123
4.7
Applicazioni
Figura 4-44 Controllo della tensione di un nastro con sensori optoelettronico a sbarramento
124
125
Figura 4-46 Controllo del livello di fluido in un contenitore di vetro con un sensore optoelettronico a
riflessione con filtro di polarizzazione
Figura 4-47 Controllo dellintegrit di un utensile con una barriera di luce unidirezionale a fibre ottiche
126
5 Sensori magnetici
5.1
Nozioni di base
I sensori a campo magnetico rilevano principalmente oggetti a cui possono essere fissati magneti. Questo tipo di sensori viene ampiamente
impiegato nellautomazione industriale perch hanno un elevato raggio
dazione e perch i loro piccoli involucri e chiusi ermeticamente possono avere forme molto diverse.
Le forme di base dei sensori a campo magnetico non richiedono
unalimentazione con corrente e possono essere collegate direttamente al sistema di controllo. Possono comandare anche autonomamente
talune apparecchiature. Un altro vantaggio lampio intervallo di tensioni e correnti di collegamento (anche oltre 1000 V e alcuni A).
I sensori a campo magnetico reagiscono ad un campo magnetico che
normalmente viene creato da magneti permanenti fissati alloggetto da
rilevare. Gli oggetti possono essere costituiti di materiali diversi ma gli
oggetti non ferromagnetici sono i pi adatti perch garantiscono il un
pi ampio raggio dazione.
Lelemento che reagisce al campo magnetico pu essere, tra gli altri,
un contattore elettromagnetico chiuso ermeticamente (contatto Reed),
un elemento a semiconduttore (sensore ad effetto Hall), una magnetoresistore o un materiale di caratteristiche magnetiche speciali.
Dato che i campi magnetici attraversano la maggior parte di materiali
non magnetici un oggetto pu essere rilevato anche fra oggetto e sensore se si trova un diamagnetico (ad es. un tubo di plastica o la parete
di un serbatoio di plastica).
Quando un magnete viene avvicinato ad un sensore di prossimit (in
direzione X o Y) il segnale di output viene commutato. Questo pu essere segnalato da un diodo luminoso (Figura 5.1).
Magnete
Magnet
Element responding
to the magnetic field
S
N
DETECTION
CIRCUIT
OUTPUT
CIRCUIT
127
5.2
Principio fisico
Permanent magnet
Coil
I
Live conductor
Figura 5-2 Sorgenti di un campo magnetico
Tutte le sostanze hanno caratteristiche magnetiche ma un campo magnetico le influenza in maniera diversa. In base alle caratteristica magnetica che viene espressa dalla permeabilit magnetica relativa r si
suddividono le sostanze in: diamagnetiche (r < 1, non sono attratte
da magneti ad es. vetro e bismuto), paramagnetiche (r > 1, ad es. al-
128
a)
b)
I materiale ferromagnetici che si trovano in un campo esterno magnetico in dipendenza dalla direzione del campo magnetico vengono magnetizzati o smagnetizzati. Il fenomeno dellisteresi dipende dalle caratteristiche del materiale ferromagnetico (Figura 5.4). Se la curva
disteresi larga il materiale ferromagnetico viene difficilmente smagnetizzato. Tale tipo di materiali ferromagnetici (Fe-Co, Ni-Co, ferriti
dure) sono detti ferromagnetici duri ed impiegati come magneti permanenti. Se la curva disteresi stretta, il materiale ferromagnetico si
riesce a magnetizzare e smagnetizzare agevolmente. Tali materiali ferromagnetici (ferro, Fe-Si, Fe-Al, ferriti dolci, leghe amorfe) vengono
chiamati dolci e utilizzati come nucleo magnetico.
In virt delle caratteristiche magnetiche descritte si pu costruire diversi tipi di sensori a campo magnetico.
Un campo magnetico nel vuoto viene caratterizzato dal vettore
dinduzione del campo magnetico Bo. Linduzione del campo magnetico B in un materiale omogeneo qualsiasi viene fissata come segue:
129
a)
b)
Generated
magnetic
field
Generated
magnetic
field
External
magnetic
field
External
magnetic
field
130
a)
b)
Gap
Lead
Neutral
gas
Glass
casing
Contact
c)
+
ODBIORNIK
ODBIORNIK
+
ODBIORNIK
ODBIORNIK
Figura 5-5 Contatto Reed: a) schema, b) effetto del campo magnetico, c) mezzi di protezione (condensatore C,
resistenza R, diodo D, variatore W)
131
ON ON ON
ON
ON
Figura 5-6 Posizioni in cui le lamelle di un contatto Reed possono essere chiuse, quando un magnete viene
spostato parallelamente allasse del contatto
132
133
134
a)
b)
Magnetically
soft core
0
Time
Magnetically
hard shell
Winding
20s
Time
Core
Shell
U
Figura 5-9 Leffetto Wiegand: a) convogliatore dellimpulso con la bobina, b) impulso elettrico prima e
dopo il cambiamento di direzione del campo magnetico esterno
5.3
135
b)
ON
ON
Reed contact
sensor
Magnet
NO/NC
NO
OFF
OFF
OUTPUT
H
Smax
S
N
Y
X
Figura 5-10 sensori a campo magnetico con contatto Reed: a) schema e segnale di output, b) Smax massimo
raggio dazione, H - isteresi
136
S
N
S
N
Figura 5-11 Zone di commutazione del segnale di output in dipendenza dalla posizione e l'orientamento del
magneto
137
5.4
Magnete
Magnet
Semiconductor
Hall device
Semi conduttore
Dispositivo di ingresso
S
N
DETECTION
Circuito di
CIRCUIT
detenzione
Y
X
138
OUTPUT
Uscita
CIRCUIT
5.5
a)
b)
45o
R M1
Magnete
Magnet
R M2
Ponte
di Weatstone
Wheatstone
bridge
45
S
N
Circuito di
DETECTION
OUTPUT
Uscita
detenzione
CIRCUIT
CIRCUIT
Y
X
Figura 5.13
R M4
R M3
Voltage
Alimenta
supply
zione
Misurazione
Measuring
del segnale
signal
(+)(+)
GND
Misurazione
Measuring
del
segnale
signal
(-)(-)
139
a)
Dispositivo
WiegandWiegand
device
Circuito
di
DETECTION
detenzione
CIRCUIT
b)
Impulsi
Lead
Impulse
Uscita
OUTPUT
CIRCUIT
leads
UKAD
Circuito
di
DETEKCJI
detenzione
UKAD
Uscita
WYJCIOWY
Figura 5-13 Sensori Wiegand: a) funzionamento con un campo magnetico mobile, b) funzionamento con
convogliatore dimpulso mobile
140
Materiale
Ferromagnetic
ferromagnetico
material
Circuito
di
Uscita
DETECTION
OUTPUT
detenzione
CIRCUIT
CIRCUIT
5.6
Principi distallazione
I sensori a campo magnetico possono essere montati a inclusi in elementi di un qualsiasi materiale non ferromagnetico. La sensibilit del
sensore non dipende dalla distanza fra la superficie anteriore del sensore e la superficie dellalloggiamento (Figura 5.16).
141
Se un sensori di campo magnetico va montato in un elemento di materiale ferromagnetico la distanza sopra citata dovrebbe essere la pi
grande possibile. Inoltre dovrebbe essere usata uno strato aggiuntivo
di dielettrico fra il sensore e lelemento.
Se un magnete viene fissato alla superficie di un elemento ferromagnetico, il suo campo magnetico pu essere rafforzato o indebolito.
Questo va portato in conto perch a causa della variazione del campo
magnetico cambia anche il raggio dazione del sensore.
Se un oggetto non ferromagnetico viene collocato tra il sensore ed un
magnete, il comportamento del sensore non viene alterato. Se invece
un oggetto ferromagnetico viene collocato fra sensore e magnete, la
funzione del sensore viene disturbata e il segnale di output pu essere
involontariamente commutato.
SENSOR
SENSOR
1,2 x Sn
Ferromagnetic
material
Non-ferromagnetic
material
S
S
SENSOR
SENSOR
0,6 x Sn
Figura 5-15 Influsso di elementi ferromagnetici e non ferromagnetici sul funzionamento di sensori a campo
magnetico
142
Figura 5-16 Rilevamento della posizione del pistone in un cilindro non ferromagnetico con un sensori a campo
magnetico con contatto Reed
143
Figura 5-18 Rilevamento della posizione angolare di un tavola rotante con un sensore Hall
144
MECCATRONICA
Modulo 6: sistemi meccatronici e
funzioni
Manuale
(concetto)
Jerzy Jdrzejewski
Wojciech Kwany
Zbigniew Rodziewicz
Andrzej Baejewski
Politecnico di Wroclaw,
Polonia
Matthias Rmer
Universit Tecnica di Chemnitz,
Germania
Concetto europeo per la Formazione Continua in Meccatronica di
personale esperto nella produzione industriale globalizzata
Progetto UE no. 2005-146319 Minos, durata dal 2005 al 2007
Progetto UE no. DE/08/LLP-LdV/TOI/147110 MINOS++, durata dal 2008
al 2010
www.minos-mechatronic.eu
Minos
Contenuto:
1
Sensori induttivi................................................................................................................. 7
1.1
Informazioni di base.......................................................................................................... 7
1.2
1.3
Coefficiente di correzione.................................................................................................11
1.4 Montaggio........................................................................................................................ 12
1.5
1.5.1
1.5.2
1.5.3
1.6
Sensori NAMUR.............................................................................................................. 16
1.7
1.8
1.9
1.10
1.11
1.12
Applicazioni .................................................................................................................... 23
2.1 Introduzione..................................................................................................................... 25
2.2
2.3
2.4
2.5
Minos
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
3.7
3.7.1
3.7.2
3.7.3
3.8
Applicazioni .................................................................................................................... 48
4.1
Caratteristiche di costruzione.......................................................................................... 51
4.2
4.2.1
4.2.2
4.2.3
4.3
4.3.1
4.3.2
4.4
4.5
4.6
4.7
4.7.1
4.7.2
4.7.3
4.8
Sensori con cavi in fibra ottica ........................................................................................ 68
4.8.1 Cavi in fibra ottica ........................................................................................................... 68
4.8.2 Funzionamento ............................................................................................................... 70
Minos
4.9
4.9.1
4.9.2
Tecniche di collegamento................................................................................................ 72
Tipi di collegamento ........................................................................................................ 72
Commutazione delluscita del sensore ........................................................................... 72
4.10
Applicazioni .................................................................................................................... 74
Sensori magnetici............................................................................................................ 77
5.1
5.2 Isteresi............................................................................................................................. 78
5.3
Effetto Hall....................................................................................................................... 79
5.4
Effetto magnetoresistivo.................................................................................................. 80
5.5
5.6
Sensori Reed................................................................................................................... 82
5.7
Sensori Hall..................................................................................................................... 84
5.8
5.8.1
5.8.2
5.8.3
Sensori magnetoresistivi................................................................................................. 85
Sensori di campo magnetico speciali ............................................................................. 85
Sensori Wiegand ............................................................................................................ 86
Sensori magnetici a magnete permanente .................................................................... 88
5.9
5.10
Applicazioni .................................................................................................................... 90
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
Applicazioni di sensori nella diagnosi del servizio dei sistemi meccatronici .................. 95
Minos
7
7.1 Introduzione..................................................................................................................... 97
7.1.1 Definizione di meccatronica ............................................................................................ 98
7.1.2 Lavorazione di singole parti e montaggio........................................................................ 99
7.2
Struttura dei comandi.................................................................................................... 102
7.2.1 Regolazioni.................................................................................................................... 104
7.2.2 Sistemi di controllo complessi....................................................................................... 105
7.2.3 Criteri comparativi per sistemi di controllo complessi.................................................... 106
8.1
8.2
8.2.1
8.2.2
8.2.3
8.2.4
8.2.5
8.2.6
8.3
8.3.1
8.3.2
8.3.3
8.4
Sensori induttivi
1.1
Informazioni di base
Minos
Nei sistemi automatici, nella maggior parte dei casi si usano sensori induttivi per controllare la posizione e il moto di sottomeccanismi. I sensori
induttivi vengono spesso preferiti per il design compatto, laffidabilit e
la facilit di installazione.
Un oggetto di metallo che si trova nel raggio dazione del sensore ne
cambia lo stato o il valore del segnale originale.
Gli elementi fondamentali del sensore induttivo (figura 1.1) sono:
la testa, che contiene la bobina dinduzione con un nucleo di ferrite, un
generatore di tensione sinusoidale, un sistema di raddrizzatori (comparatore) e un cirduito amplificatore.
Il circuito induttivo, che consiste in bobina e nucleo di ferrite, genera un
campo elettromagnetico variabile ad alta frequenza intorno alla punta del
sensore. Il campo induce correnti parassite nelloggetto di metallo che
si trova vicino al sensore. Visto che ci genera un carico per il circuito
induttivo, di conseguenza si abbassa lampiezza delloscillazione. Il cambiamento dellampiezza dipende dalla distanza tra loggetto di metallo e la
punta del sensore. Se loggetto raggiunge una certa distanza caratteristica
che dipende del sensore utilizzato cambia il segnale duscita. In sensori
analogici il segnale duscita inversamente proporzionale alla distanza
tra loggetto e il sensore.
OGGETTO
TESTA DEL
SENSORE
GENERATORE
SISTEMA DI
RILEVAMENTO
SISTEMA DI OUTPUT
Minos
1.2
conduttore
campo magnetico
campo magnetico
bobina
bobina
ampiezza
ampiezza
nucleo di
ferrite
tempo
tempo
Figura 1.2: Oggetto di metallo nel campo magnetico della bobina con il nucleo di ferrite
Minos
metallo
Minos
Figura 1.4: Legame tra diametro della bobina e raggio dazione nominale per sensori induttivi
standard
10
1.3
Minos
Coefficiente di correzione
Lo smorzamento del circuito risonante dipende dal materiale col quale
stato prodotto loggetto da individuare. Il materiali che hanno una resistenza elettrica minore dellacciaio St 37 (come oro, rame o alluminio)
smorzano meno loscillazione del circuito risonante.
Queste differenze possono essere compensate modificando il raggio
dazione nominale. Se per esempio loggetto da rilevare di ottone va moltiplicata il raggio dazione nominale Sn, che stata ottenuta per lacciaio
St37, va moltiplicata per il coefficiente di correzione di 0,5 (figura 1.5).
La sensibilit del sensore dipende dalla sua costruzione. Ci sono due
costruzioni di base per sensori cilindrici:
-ricoperto: la bobina del circuito risonante in una bussola che forma la
fine del sensore,
-non ricoperto: la bobina si trova soltanto in un involucro protettivo di
plastica.
I sensori con la bobina non ricoperta sono pi sensibili per oggetti metallici
nella loro vicinanza.
acciaio St37
cromo
acciaio anticorrossivo
ottone
aluminio
oro
11
Minos
1.4 Montaggio
Se si seguono le raccomandazioni per il montaggio, non ci saranno interferenze nel funzionamento del sensore che sono cautilizzate da effetti
attenuanti dellambiente o dalla mutua interazione con altri sensori. La
grandezza e la forma della zona libera richiesta (free zone) in vicinanza
del sensore dipendono dal raggio dazione del sensore, dalla sua costruzione e dalla grandezza delloggetto individuato (figura 1.6a).
Il diametro del nucleo e della bobina dipendono dalla grandezza del supporto cilindrico (bussola di metallo). Perci c un forte collegamento fra il
diametro del supporto, la raggio dazione del sensore e la zona che deve
rimanere libera nella quale si deve trovare soltanto loggetto di metallo
da rilevare. I sensori con la bobina ricoperta hanno una raggio dazione
maggiore . Di conseguenza anche la zona libera deve essere maggiore .
Un sensore cilindrico ricoperto sensibile soltanto agli oggetti di metallo
che si trovano davanti al sensore. Perci questi sensori possono essere
fissati completamente in elementi di metallo. La zona libera 3x Sn (figura 1.6b). La distanza minima tra i sensori dovrebbe essere maggiore
di 2xD, per evitare la mutua interferenza.
Un sensore cilindrico non ricoperto sensibile agli oggetti metallici sui
tre lati. Perci il sensore va posizionato leggermente allesterno in modo
tale che la zona libera includa anche le superfici laterali del sensore. In
questo caso la distanza minima tra sensori dovrebbe essere maggiore
di 3xD per evitare interferenze indesiderate.
oggetto
rilevato
Figura 1.6: Sensori induttivi con bobina ricoperta e non ricoperta, a) caratteristica, b) raccomandazioni
di montaggio
12
1.5
Sensori speciali
1.5.1
Minos
lunghezza minima
/ diametro minimo
delloggetto [mm]
diametro
lunghezza
diametro
Figura 1.7: Sensore ad anello induttivo, a) costruzione, b) collegamento fra la grandezza del sensore
e la grandezza minimale delloggetto da riconoscere
13
Minos
rullo di plastica
bobina
14
1.5.3
Minos
15
Minos
1.6
Sensori NAMUR
I sensori induttivi NAMUR contengono due sensori principali. La loro
resistenza cambia quando viene rilevato un oggetto di metallo. Una
resistenza piccola significa nessun oggetto di metallo, una resistenza
grande significa oggetto di metallo rilevato.
Una caratteristica dei sensori NAMUR un ben definito intervallo di
corrente duscita ammissibile (secondo la norma EN 60947-5-6) da 1,2
fino a 2,1 mA (figura 1.9). I sensori NAMUR con alimentazione di corrente continua hanno la stessa corrente caratteristica e una isteresi di
commutazione ben definita di 0,2 mA.
I sensori NAMUR sono costituiti da un oscillatore con la bobina parzialmente smorzata e un demodulatore. Se cambia la distanza fra oggetto e
sensore cambia anche la corrente che un amplificatore esterno converte
in un segnale dicotomico.
Se i sensori NAMUR lavorano in una zona sottoposta al pericolo di esplosione lamplificatore non deve generare scintille deve trovarsi fuori
da questa zona.
Se lintensit di corrente nel circuito elettrico del sensore minore di 0,15
mA, per lamplificatore questo significa assenza di segnale. Se invece
tale intensit di corrente pi alta di 6mA questo viene interpretato come
un cortocircuito nel sensore.
intensit corrente
intensit corrente
massima
nessuno
smorzamento
intervallo permesso
smorzamento
spento
16
1.7
Minos
generatore
testa sensore
sistema di
linearizzazione
sistema duscita
current
17
Minos
1.8
18
1.9
Minos
19
Minos
La funzione logica OR garantisce il segnale duscita di un gruppo di sensori se il segnale duscita di almeno un sensore ON. La funzione viene
realizzata da sensori collegati in parallelo (figura 1.12).
Il numero di sensori collegati in parallelo ad alimentazione di corrente
continua non limitato. Anzi, si possono collegare decine di sensori in
parallelo, indipendentemente dalla funzione duscita.
Se i sensori vengono collegati in parallelo si sommano le correnti che
circolano nel circuito anche se tutti i sensori sono spenti (a causa del
collegamento comune con la resistenza). Questo effetto pu disturbare
la funzione.
Perci due sensori con due conduttori non dovrebbero essere collegati in
parallelo. La somma massima dei sensori collegati dipende dalla somma
di questi correnti e la resistenza.
20
1.10
Minos
Tensione di alimentazione
Figura 1.13: Perdita di corrente Ip in un circuito con sensore induttivo alimentato con corrente
alternata
21
Minos
1.11
Le reti aperte vengono utilizzate nella maggiornaza dei casi, perch rendono possibile lo scambio di informazioni tra elementi di diversi produttori.
Le informazioni vengono scambiate secondo i protocolli di comunicazione
standard (ethernet, bus, devicenet, modbus, CAN, AS-I).
Grazie alle reti una parte del segnale viene elaborata a basso livello (pi
vicino al processo).
Gli elementi basilari della rete sono moduli dentrata / duscita (I/O) con
diverse interfacce. Un modulo ha un indirizzo di rete e permette una
trasmissione di dati molto rapida. Questo molto importante a livello
dei sensori, dove necessaria una elaborazione dei dati in quanto sono
stretti i tempi di decisione.
sensori dove hanno luogo unelaborazione complicata dei dati e si giunge
rapidamente a decisioni.
22
Minos
1.12 Applicazioni
23
Minos
24
Minos
Sensori capacitivi
2.1 Introduzione
I sensori capacitivi usano un campo elettrico per riconoscere oggetti
nella loro raggio dazione. Possono riconoscere sia oggetti di metallo
sia oggetti (p.es. di plastica) che non conducono corrente. Un sensore
capacitivo pu riconoscere un oggetto che si trova dietro uno strato non
conduttore. Perci viene utilizzato per rilevare un fluido o un granulato
in un contenitore. I sensori capacitivi generano un segnale che proporzionale alla distanza tra loggetto e il sensore. Il raggio dazione di un
sensore capacitivo 30 mm (60 mm per costruzioni speciali).
Il segnale duscita dei sensori capacitivi diventa ON se viene rilevato un
oggetto di metallo o un dielettrico nel campo elettrico del sensore.
Un sensore capacitivo contiene una testa con elettrodi, un potenziometro,
un oscillatore, un circuito di rilevamento e un sistema duscita (figura 2.1).
Due elettrodo di metallo che formano un condensatore aperto sono gli
elementi attivi del sensore capacitivo. Se un oggetto si avvicina al sensore
ne modifica la capacit. Il segnale di uscita dipende dalla capacit totale
che la somma della capacit ordinaria del sensore e della variazione
di capacit generata dalloggetto rilevato.
oggetto
elettrodo
potenziometro
oscillatore
circuito di
rilevamento
sistema duscita
25
Minos
2.2
oggetto da rilevare
superficie del
sensore
superficie da
misurare
involucro
campo del
sensore
elettrodo esterno
elettrodo interno
26
Minos
27
Minos
2.3
28
2.4
Minos
coefficiente di correzione
29
Minos
2.5
campo compensazione
campo sensore
elettrodo compensazione
oggettto rilevato
elettrodo sensore
elettrodo esterna
insudiciamento
30
2.6
Minos
Applicazioni
A causa delle loro caratteristiche e della loro semplice costruzione i sensori capacitivi vengono utilizzati spesso.
Possono:
-
controllare il livello del fluido o del granulato in un magazzino
-
contare oggetti conduttori e non conduttori
rilevare imballaggi vuoti
-
-
rilevare danni alloggetto.
31
Minos
32
Sensori ad ultrasuoni
3.1
Informazioni di base
Minos
I sensori ad ultrasuoni vengono utilizzati per individuare gli oggetti indipendentemente dal colore o dal materiale e per controllare laltezza di
un fluido colorato o non colorato. Vengono utilizzati in ambienti polverosi
dove i sensori ottici non possono essere utilizzati. I sensori ad ultrasuoni
generano un ultrasuono e misurano larco di tempo tra linvio del segnale
e la ricezione delleco. Questo arco di tempo proporzionale alla distanza
fra oggetto e sensore. La frequenza di scansione del segnale duscita
, paragonata con quella di sensori di rivelatore, abbastanza bassa (di
alcune fino a 100 Hz).
Il convertitore ultrasonico genera unonda acustica, la cui frequenza
molto pi alta di 20 kHz.
A causa dellalta frequenza di lavoro del convertitore i sensori ad ultrasuoni
non sono sensibili allinfluenza di suoni nellambiente.
Un sensore ultrasonico contiene un generatore ad alta tensione, un
convertitore piezoelettrico nella testa del sensore, un sistema per
lelaborazione del segnali e un sistema duscita (figura 3.1).
oggetto
testa sensore
generatore
detettore
sistema duscita
33
Minos
3.2
Influenza dellambiente
La velocit, la diffusione e la lunghezza dellonda acustica dipendono
anche dallambiente. Se cambiano le caratteristiche fisiche dellambiente
(aria), cambia anche la precisione della misurazione della distanza, Queste caratteristiche sono:
Temperatura: I cambiamenti di temperatura causano un cambiamento
della velocit del suono (0,17 % /K) (figura 3.2). La maggior parte dei
sensori contiene nellinterno un condensatore di temperatura elettronico
che spesso elimina tale inconveniente (in 2 di 3 casi).
Pressione: Se cambia la pressione dellaria di 5% cambia anche la
velocit dellonda acustica di 0,6 %.
Umidit: Se lumidit cresce aumenta anche la velocit dellonda acustica
(al massimo per 2 %).
Correnti daria: linfluenza delle correnti daria dipende dalla loro direzione
e intensit. I venti forti con una velocit superiore ai 50 km/h che si propagano nella stessa direzione delle onde acustiche, possono cambiarne
notevolmente la velocit. I venti che si muovono perpendicolarmente
alla direzione delle onde acustiche ne alterano la direzione in modo
indesiderato.
Inquinamento: Un forte inquinamento dellaria causa linquinamento
dellemittente di onde ultrasoniche e pu abbassare cos Il raggio dazione
del sensore per 30%.
pressione 1013
hPa
temperatura
Figura 3.2: Rapporto tra velocit di onde acustiche e temperatura
34
3.2.4
Minos
quarzo
elettrodo superiore
elettrodo in basso
quarzo
elettrodo
superioe
elettroco basso
generatore
dellimpulso
voltmetro
generare onda ultrasonica
35
Minos
Figura 3.4: Onda ultrasonica: a) diametro lungo il sensore, b) il cono sonoro da utilizzare
36
3.4
Minos
oggetto
convertitore nella
fase della trasmissione
oggetto
convertitore nella
fase del ricevere
37
Minos
I sensori a diffusione generano impulsi di suono ciclici. La loro frequenza di alcune decine di Hz. Larco di tempo tra lemissione dellimpulso
del suono e la ricezione delleco riflesso proporzionale alla distanza
effettiva tra loggetto e il sensore. Se un convertitore genera e riceve le
onde sonore, la durata dellimpulso Ti deve essere molto pi breve che
il tempo di ritorno Te (figura 3.6). Il sensore aspetta leco tra un impulso
inviato e il successivo. In tal modo pu essere calcolata la distanza tra
loggetto e il sensore. La presenza delleco giustificata dalla presenza
di un oggetto nel raggio dazione del sensore. Il segnale duscita viene
poi commutato.
ampiezza
tempo durata
impulsoTi
durata dellimpulsoTi
segnale riflesso
tempo
tempo ciclo
38
Minos
Il raggio dazione massimo del sensore pu essere limitato da un potenziometro adatto e cos oggetti che superano questo limite non vengono
pi individuati (figura 3.7). Questa funzione si chiama eliminazione del
rumore di fondo (blanking out the backround). Il raggio dazione minimo
pu essere regolato soltanto in alcuni tipi di sensore. Se cos, la zona
morta (nella quale gli oggetti non vengono individuati) e la zona attiva
(nella quale gli oggetti vengono individuati) possono essere stabilite con
precisione.
La zona morta si trova vicino al sensore dove gli oggetti non vengono
individuati o dove lindividuazione non credibile. La misura della zona
morta dipende dal raggio dazione del sensore. Pi piccolo il raggio di
azione del sensore minore la zona morta.
La zona morta esiste perch un convertitore ha due funzioni (generare
e ricevere unonda sonora ). Il convertitore pu ricevere un eco soltanto
quando il impulso di suono gi stato mandato.
distanza attiva
oggetto rilevato
zona attiva
sensore
zona bloccata
zona morta
intervallo lavorativo
Sn massimo
39
Minos
ricevitore
ricevitore
trasmettitore
trasmettitore
Figura 3.8: Segnale duscita del sensore di passaggio a) prima di rilevare loggetto, b) dopo aver
rilevato loggetto
40
Minos
Figura 3.9: Oggetto che non viene rilevato da un sensore a diffusione e che viene rilevato invece da
un sensore di transito
41
Minos
3.5
Fattori di disturbo
I seguenti fattori possono interferire con la funzionalit del sensore:
- Correnti daria che cambiano velocit o direzione dellonda sonora in
modo da rendere difficile lindividuazione di un oggetto o da compromettere la misurazione della distanza tra oggetto e sensore.
- Cambiamenti della pressione dellaria di 5% possono far variare il
raggio dazione del sensore di 0,6 %.
- Laumento della temperatura nel raggio dazione del sensore pu diminuire la velocit del suono e la durata dellimpulso come anche laffidabilit
della misurazione. Un aumento della temperatura o dellumidit sottostima la distanza tra loggetto e il sensore. Le superfici di un oggetto a
temperature maggiore riflettono meno le onde sonore. Se la temperatura
aumenta di 20 K Il raggio dazione del sensore aumenta del 3,5 %.
- Isolatori di suono (cotone, gomma ecc.) che assorbono le onde sonore
e diminuiscono la sensibilit del sensore. I sensori a diffusione non sono
in grado di individuare tali oggetti.
I sensori ad ultrasuoni rilevano molto bene specialmente gli oggetti duri
e bassi che si trovano perpendicolarmente allasse del sensore. In tutti
gli altri casi potrebbero verificarsi delle difficolt di rilevamento da parte
del sensore.
- Se langolo tra la superficie frontale delloggetto e lasse del sensore
non di 90, londa sonora riflessa non torna lungo lasse del sensore.
Perci il raggio dazione del sensore a diffusione minore. Se il raggio
dazione grande anche un oggetto ruotato di soli 3 non pu essere
rilevato. Se Il raggio dazione piccolo un oggetto piccolo pu essere
ruotato addirittura di 10.
- Se la forma delloggetto tale che la direzione dellonda riflessa
molto diversa da quella dellonda generata, questo oggetto pu essere
individuato da un sensore di transito.
42
Minos
43
Minos
3.6
Figura 3.11: Sincronizzazione di sensori che sono adiacenti e catturare lo stesso oggetto
44
3.7
Minos
superficie riflettente
Figura 3.12: Sfruttare unonda ultrasonica riflessa per rilevare un oggetto assorbente
45
Minos
3.7.2
trasmet.
pijma
vysla
pijma
Figura 3.13: Individuare oggetti cilindrici e bassi
46
zrcadlo
3.7.3
Minos
fine
inizio
campo misur.
Figura 3.14 Rapporto dal segnale duscita alla distanza tra loggetto e il sensore
47
Minos
3.8
Applicazioni
Nella prassi i sensori ad ultrasuoni vengono utilizzati spesso perch insensibili ai disturbi nel proprio raggio dazione e allo sporcamento. Sono
in grado di individuare oggetti distanti indipendentemente da:
-
materiale (metallo, plastica, legno, cartone ecc.)
-
stato (corpi solidi, fluidi, granulato ecc.)
- colore
-
grado di trasparenza
Nellindustria sono in grado di controllare:
-
-
-
48
Minos
Figura 3.17: Contare oggetti che diffondono o assorbono onde sonore su un nastro trasportatore con
un sensore di passaggio
49
Minos
50
Sensori optoeletronici
4.1
Caratteristiche di costruzione
Minos
51
Minos
Figura 4.2: Circuiti elettronici di sensori optoelettronici: A sensore di passaggio (Through-BeamSensor), B Sensore di riflessione (Retro-Reflective Sensor), C-Sensore a diffusione (Difuse Sensor)
52
4.2
Minos
Tipologie di sensori
campo emesso
ricevitore (R)
emittente (E)
raggio effettivo
53
Minos
54
Minos
4.3
Rimozione dellinterferenza
I sensori a diffusione sono sensibili nei confronti di disturbi che vengono
generati dallinterferenza ottica, soprattutto quella di una luce naturale
con intensit costante e quella di una luce artificiale con uno spettro
simile a quello della luce naturale, o di una luce lampeggiante. I raggi di
luce di queste fonti che raggiungono un sensore optoeletronico possono
influenzare la corrente generata dallemittente e causare segnali duscita
sbagliati. Per evitare reazioni sbagliate i sensori vengono attrezzati con
sistemi che in un certo grado escludono questi disturbi e influenzano la
sensibilit dei sensori in maniera adatta. Lo sporcamento (olio o polvere
su superficie di oggetti scoperti e dei lenti dei sensori) pu generare
problemi aggiuntivi.
55
Minos
4.3.1
tensione
emittente
emett. acces
emit. spento
tempo
Figura 4.5: Tensione modulata dallemittente
56
Minos
57
Minos
fonte di luce
filtro di polazizzazione
luce bianca
luce polazizzata
fonte di luce
luce bianca
filtro di polaizzazione
luce polarizzata
fonte di luce
luce bianca
filtro di polarizzazione
specchio
luce polarizzata
Figura 4.6: Polarizzazione di luce: spegnere luce di due filtri, b) riflessione della luce polarizzata su
una superficie diffondente, c) riflessione della luce polarizzata tramite a uno specchio
58
4.4
Minos
Margine operativo
A causa dellinfluenza dellambiente (p.es. sporco sulle lenti, cambiamento
del coefficiente di riflessione delloggetto, invecchiamento dallemittente)
potrebbe diminuire la quantit di luce incidente sul sensore optoeletronico
e di conseguenza il livello del suo segnale duscita. Il livello del segnale
quindi potrebbe essere non sufficiente a commutare il segnale duscita
e compromettere quindi la funzionalit del sensore. Per evitare queste
situazioni si deve avere a disposizione un margine operativo aggiuntivo
di livello del segnale (figura 4.7).
Se il ricevitore non viene raggiunto da alcun fascio luminoso, il margine
operativi pari a 0. Quando la quantit di luce sufficiente a commutare il
segnale duscita, il margine operativo posto pari a 1. La quantit effettiva
di luce rilevata deve superare il livello minimo necessario a commutare il
segnale duscita ( Margine operativo >1) per avere un surplus.
margine operativo = quantit effettiva di luce rilevata /
livello minimo necessario a commutare il segnale duscita
livello segnale
livello minimo del surplus
margine
operativo
surplus
livello commutazione ON
livello commutazione OFF
tempo
Figura 4.7: Rapporto fra un intervallo sicuro di lavoro del sensore optoeletronico e margine operativo
59
Minos
livello segnale
livello di commutazione ON
isteresi
segnale duscita ON
60
tempo
4.5
Minos
Distanza operativa
Una caratteristica dei sensori optoeletronici il raggio di azione determinato dalla massima distanza operativa. Per i sensori a sbarramento
il raggio dazione la distanza massima tra emittente e ricevente. Per i
sensori a diffusione la distanza massima fra sensore e riflettore. Per
il sensori retroriflettenti la distanza massima fra il sensore e loggetto
da rilevare.
Visto che emittente e ricevente di sensori retroriflettenti e sensori a
diffusione si trovano in un involucro, esiste anche una distanza minima
di lavoro, al di sotto della quale gli oggetti non possono essere rilevati
(figura 4.9).
ricevitoe (R)
emittore (E)
zona morta
distanza minima di lavoro
61
Minos
4.6
Tempo di reazione
Se va rilevato un oggetto molto piccolo o un oggetto che si muove con
una grande velocit, il tempo di reazione (response time) del sensore
optoelettronico utilizzato molto importante. Il sensore deve riuscire a
commutare il segnale originale in poco tempo.
Il tempo di reazione larco di tempo che intercorre tra listante in cui il
fascio luminoso investe il sensore e listante di commutazione del segnale originale. Il tempo di rilascio invece larco di tempo tra la rimozione
delloggetto rilevato e la commutazione del segnale originale. Questi
tempi non deveono necessariamente coincidere.
I valori massimi del tempo di reazione e di rilascio vengono indicati nei
dati tecnici di ogni sensore. Differenze per si verificano spesso perch
la frequenza della tensione dimpulso dallemittente non pu essere sincronizzata con il movimento delloggetto.
Se si conosce il tempo di reazione si pu fissare la velocit massima di
un oggetto o la massima distanza tra gli oggetti da rilevare.
Tempo dello spostamento delloggetto = ingombro delloggetto / velocit
delloggetto
Questo tempo deve essere decisamente pi lungo del tempo di reazione
del sensore utilizzato, indicato nelle specifiche.
Se i spazi fra gli oggetti rilevati sono pi piccoli dell ingombro delloggetto
la velocit di passaggio di tali spazi davanti al sensore calcolato secondo
la seguente formula:
tempo dello spostamento dello spazio vuoto = larghezza dello spazio
intercorrente tra gli oggeti/velocit delloggetto
Questo tempo deve essere maggiore del tempo di reazione del sensore
utilizzato, indicato nel catalogo.
62
4.7
4.7.1
Minos
Nei sensori retroriflettenti che sfruttano la polarizzazione, la luce generata dallemittente viene indirizzata con una lente convergente e un filtro
orizzontale di polarizzazione verso un riflettore con specchi tripli (figura
4.10). Gli specchi tripli ruotano la direzione di polarizzazione del fascio
luminoso di 90. Una parte della luce riflessa attraversa un filtro verticale
di polarizzazione prima di raggiungere il ricevitore che, in tal modo, viene
investito dalla sola luce riflessa dal riflettore.
I filtri di polarizzazione generano perdite di intensit della luce emessa. Il
raggio di azione di tali sensori 30-40% minore dei sensori retroriflettenti
standard. Vengono spesso usati come fonte di luce LED che emettono
luce rossa nel campo visibile.
polarizzatore
orrizontale
emittente
ricevitore
polarizzatore verticale
63
Minos
asse ottica
dallemittente
ricevitore (R)
emittente (E)
Figura 4.11: Tagliare la asse ottica dallemittente e del ricevitore per limitare lintervallo attivo
64
Minos
65
Minos
diodo laser
CCD-camera o PSD
lenti
intervallo di
misurazione
uscita
intervallo attivo
Figura 4.12: Sensore a triangolazione con rimozione elettronica dellinfluenza dello sfondo
I sensori a diffusione che rimuovono linfluenza dello sfondo rilevano oggetti chiari e scuri quasi senza differenza, come rappresentato anche
in figura 4.36. La differenza delle distanze operative per oggetti scuri e
chiari soltanto del 5 %.
Fonti di luce LED e ricevitori possiedono lenti ottiche per ridurre sia il
raggio di luce generato che il campo visivo del ricevitore. Questo limita il
raggio dazione del sensore e linfluenza degli oggetti che si trovano al di
fuori del raggio dazione. Allo stesso tempo pero la differenza massima
fra trasmettitore e ricevitore o fra il trasmettitore e la superficie riflettente
diventa maggiore. Se si ha bisogno di un brepiccolo raggio dazione e
una ampio campo visivo viene preferito lutilizzo di elementi fotoottici
senza lenti.
66
Minos
lente
raggio riflesso
raggio
emesso
ricevitore
emittente
67
Minos
4.8
raggio di luce
rivestimento
(coefficiente di rifrazione della luce - n2)
strato di protezione
nucleo
(coefficiente rifrazione luce - n1)
Figura 4.14: Riflessione totale della luce interna in un cavo in fibra ottica
Il raggio di luce viene riflesso soltanto dalla barriera / limite se si trova nel
mezzo con il coefficiente di rifrazione della luce pi alto. Inoltre vengono
trasmessi soltanto i raggi il cui angolo di incidenza sulla superficie frontale
del bastone minore dellangolo limite. Langolo limite dipende dal rapporto fra coefficiente di rifrazione della luce del rivestimento e del nucleo.
68
Minos
Il diametro del nucleo del cavo in fibra ottica di 5 micron (per cavi in
vetro di silice) fino a 1 mm (per cavi in plastica). Grazie al modesto diametro i conduttori di vetro sono molto elastici e possono essere piegati
quasi senza limitazioni.
I cavi in fibra ottica possono avere una o pi fibre.
I cavi di vetro possono essere sottoposti a temperature pi alte (fino a
250) dei cavi di plastica (fino a 70). I cavi di plastica per sono pi duri,
hanno un prezzo pi basso e possono essere tagliati in maniera pi semplice. I cavi di vetro trasmettono senza problemi sia la luce visibile sia la
radiazione infrarossa. I cavi di plastica vengono utilizzati invece soltanto
per trasmettere la luce visibile perch hanno un basso coefficiente di
efficacia nella trasmissione della radiazione infrarossa.
Alla base del cavo in fibra ottica si trova una testa cilindrica di metallo o
una doppio connettore per la derivazione. Ci sono due tipi di cavo in fibra
ottica: passante, con un unico nucleo (single cored), e di derivazione con
due o pi nuclei (double cored o multi cored).
Figura 4.15: Tipi di cavi in fibra ottica: a) cavo passante e b) cavo di derivazione
69
Minos
4.8.2 Funzionamento
I sensori optoeletronici con cavi in fibra ottica funzionano come normali
sensori optoeletronici fatta eccezione per il fatto che mediante tali cavi
viene trasmessa soltanto la luce emessa. La testa del cavo in fibra ottica
molto piccola (alcuni mm) e pu essere inserita anche in posti difficili da
raggiungere, a volte molto lontani dai circuiti optoeletronici del sensore.
Lelettronica si trova in un amplificatore separato (figura 4.16).
Due cavi in fibra ottica che si trovano luna sullaltro equivalgono ad un
sensore a sbarramento. Se il raggio viene interrotto loggetto viene rilevato. Due conduttori di derivazione sono collegati alla testa di un sensore
(sensing head). Tramite il primo conduttore viene trasmesso il raggio
emesso e tramite il secondo conduttore il raggio torna al ricevente. Se
la luce emessa viene riflessa dalloggetto, esso viene rilevato.
uscita
testa ricevitore
testa emittente
amplificatore
del cavo in fibra
ottica
uscita
testa sensore
Figura 4.16: Tipi di sensori con cavi in fibra ottica: a) a sbarramento, b) a diffusione
70
Minos
Grazie alle dimensioni ridotte della testa del cavo in fibra ottica tali sensori possono rilevare oggetti molto piccoli ed essere installati dove non
possibile installare altri sensori. Inoltre possono lavorare nei liquidi e in
posti ad alto rischio di esplosione. Sono robusti agli urti e alle vibrazioni.
Perci possono essere installati su meccanismi in moto.
Un LED che emette una luce rossa visibile o infrarossa pu essere utilizzato come fonte di luce. Il diametro esterno di un cavo in fibra ottica
standard 2,2 mm e la sua lunghezza standard minore di 2 m.
71
Minos
4.9
Tecniche di collegamento
4.9.1
Tipi di collegamento
I sensori optoeletronici hanno due modi di lavorare:
-
-
ricevitore
emittente
emittente
ricevitore
distanza X
72
Minos
73
Minos
4.10 Applicazioni
74
Minos
Figura 4.20: Controllare laltezza del fluido in un contenitore di vetro con un sensore retroriflettente
optoeletronico con un filtro di polarizzazione
Figura 4.21: Rilevare la spaccatura di un utensile con una barriera di luce monouso con cavi in fibra
ottica
75
Minos
76
Sensori magnetici
5.1
Informazioni di base
Minos
I sensori magnetici rilevano soprattutto oggetti a cui possono essere applicati magneti. Questo tipo di sensori viene utilizzato spesso
nellautomazione industriale grazie ad un grande raggio dazione e
allampia gamma di alloggiamenti compatti ed ermetici.
Le forme di base dei sensori magnetici non hanno bisogno di alimentazione e possono essere collegati direttamente al centro di controllo. Un
altro vantaggio lampio intervallo di tensioni e correnti di collegamento
(pi di 1000 V e alcuni A).
I sensori magnetici reagiscono ad un campo magnetico che normalmente viene generato da magneti permanenti fissati alloggetto da rilevare.
Gli oggetti possono essere prodotti in materiali diversi anche se sono
preferibili oggetti non ferromagnetici perch garantiscono una raggio
dazione maggiore .
Gli elementi che reagiscono al campo magnetico posso essere: un contatto elettrico chiuso ermeticamente (contatto Reed), un elemento di un
semiconduttore (sensore Hall), una resistenza magnetica o un materiale
di caratteristiche magnetiche speciali.
Campi magnetici attraversano la maggior parte dei materiali non magnetici. Perci un oggetto pu essere rilevato, anche se si trova un
diamagnetico (p.es. un tubo di plastica o un contenitore di plastica) fra
oggetto e sensore.
Se un sensore viene avvicinato al sensore (in direzione X o Y) il segnale
duscita viene commutato. Questo pu essere segnalato da un diodo
luminoso (figura 5.1).
detettore
sistema duscita
77
Minos
5.2 Isteresi
Un materiale ferromagnetico che si trova in un campo magnetico esterno
soggetto a magnetizzazione e smagnetizzazione in fuzione della direzione
del campo magnetico. Il ciclo disteresi dipende dalle caratteristiche del
materiale (figura 5.2). Maggiore larea del diagramma del ciclo disteresi
, pi il materiale difficile da smagnetizzare. Tali materiali (Fe-Co, Ni-Co,
ferriti duri) vengono chiamati forti e utilizzati come magneti permanenti.
Se listeresi stretta, il materiale viene smagnetizzato e magnetizzato
facilmente. Tali materiali (ferro, Fe-Si, Fe-Al, ferrite morbida, leghe amorfe)
vengono chiamati deboli e utilizzati come nucleo magnetico.
A seconda delle caratteristiche magnetiche descritte si possono costruire
diversi tipi di sensori magnetici.
Un campo magnetico nel vuoto viene caratterizzato da un vettore induzione magnetica B0. Linduzione magnetica B in un materiale omogeneo
qualsiasi viene fissata come segue.
campo
magnetico
generato
campo
magnetico
generato
campo magnetico
esterno
78
campo magnetico
esterno
5.3
Minos
Effetto Hall
Leffetto Hall consiste nella generazione di un campo elettrico aggiuntivo in una piastra di un conduttore o semiconduttore che si
trova in un campo magnetico esterno. Sotto linfluenza del campo
magnetico esterno le cariche elettriche si addensano da un solo
lato della piastra e nasce una differenza potenziale (cosiddetta
tensione Hall VH ). Il campo magnetico aggiuntivo per effetto Hall
ha direzione ortogonale sia al campo magnetico B che alla corrente IC. massino se il campo magnetico esterno verticale alla
direzione della corrente (figura 5.7).
Per la piastra rappresentata vale:
VH = RH B IC/d
RH costante di Hall ( descrive la mobilit del portatore denergia)
d spessore della piastra
Per un utilizzo delleffetto Hall necessario un valore molto alto della
tensione VH. Pu essere ottenuto usando lamine molto sottili (0,1 mm)
di un materiale con alta mobilit dei elettroni. Caratteristiche possedute
soltanto dai semiconduttori (InSb, InGaAs, Si, GaAs). La possibilit di un
aumento di tensione tramite laumento di corrente circolante nella piastra limitata perch vincolata al valore massimo di potenza permessa.
Questa potenza dipende in gran parte dalla costruzione e dalla forma
della piastra.
Leffetto Hall viene utilizzato spesso, p.es. per la costruzione di . Sensori
magnetici di semiconduttori.
79
Minos
5.4
Effetto magnetoresistivo
I magnetoresistori AMR sono elementi semiconduttori anisotropi la cui
resistenza dipende fortemente dallintensit del campo magnetico. Per
la costruzione di tali sensori vengono utilizzati nastri sottili di materiale
ferromagnetico permalloy (20% Fe, 80% Ni).
La magnetoresistenza di un semiconduttore aumenta a causa
dellinfluenza di un campo magnetico esterno H, poich questo modifica
la direzione della corrente I che attraversa il semiconduttore di un angolo
. Ci comporta che le cariche elettriche devono coprire una distanza
maggiore (figura 5.4). Maggiore lintensit del campo magnetico maggiore langolo . Questo effetto viene chiamato effetto magnetoresistivo.
Leffetto magnetoresistivo quasi assente nei metalli. E presente, a livelli
differenti, nei semiconduttori.
Se la corrente attraversa un elettrodo di oro o alluminio ne viene modificata la direzione. In questo caso le cariche elettriche devono attraversare
una distanza ancora pi lunga e la resistenza aumenta fino al valore RM
funzione di . Quando il campo magnetico viene spento, la resistenza
del semiconduttore torna al valore duscita RM0.
La relazione che lega langolo funzione dallintensit del campo magnetico e la resistenza del semiconduttore RM rende possibile il rilevamento
di oggetti magnetizzati.
permalloy
elettrodi
80
5.5
Minos
Effetto Wiegand
Leffetto Wiegand la produzione di un impulso elettrico in una bobina
che, quando cambia la direzione del campo magnetico esterno, stata
avvolta intorno ad un conduttore ferromagnetico con caratteristiche magnetiche speciali (conduttore dellimpulso). Un materiale ferromagnetico
viene avvolto a freddo pi volte per ottenere un adeguata tensione meccanica. Il suo diametro di circa 0.3 mm.
Un tale conduttore una lega di cobalto, ferro e pentossido di vanadio ed
composto da due differenti zone magnetiche: un nucleo e un involucro.
Il nucleo viene prodotto da materiale ferromagnetico debole (isteresi
stretta) e la guaina da un materiale ferromagnetico forte (isteresi larga)
(figura 5.5.).
Ogni intervallo magnetico reagisce diversamente al cambiamento di direzione del campo magnetico esterno. La direzione della magnetizzazione
del nucleo (ferromagnetico debole) cambia pi velocemente di quella
della guaina (ferromagnetico forte). Quando il campo magnetico esterno
genera un cambiamento nella direzione di magnetizzazione del nucleo
ma non in quello della guaina, nella bobina si verifica un breve impulso
elettrico (10 - 20s) nella bobina. Lampiezza dellimpulso praticamente indipendente dalla velocit con cui cambia la direzione del campo
magnetico. Per invertire la direzione di magnetizzazione del nucleo, il
campo magnetico deve essere tre volte inferiore a quello della guaina.
Leffetto Wiegand viene utilizzato nei sensori magnetici per rilevare traslazioni o rotazioni degli oggetti.
involucro
magn. duro
bobina
tempo
nucleo
involucro
Figura 5.5: Effetto Wiegand: a) trasmissione dellimpulso mediante bobina, b) impulso elettrico
prima e dopo il cambiamento di direzione del campo magnetico esterno
81
Minos
5.6
Sensori Reed
Il funzionamento di un tale sensore si basa sulla funzione di un contatto
Reed, che reagisce allavvicinamento di un magnete. Un sensore Reed
immerso in un campo magnetico, viene magnetizzato. Se la forza che
attira i contatti maggiore della forza elastica lo stato del contatto Reed
viene commutato e il circuito viene chiuso e collegato ad un carico. (figura 5.6).
Quando il campo magnetico viene spento i contatti si separano a causa
della forza elastica e il circuito resta aperto.
I sensori con un sensore Reed non hanno bisogno di corrente. Se il
sensore Reed non si trova in nessun campo magnetico, i suoi contatti a
seconda delle diverse tipologie possono restare chiusi (segnale NC) o
aperti (segnale NO).
Lintensit del campo magnetico dipende dalle caratteristiche del materiale e dalla dimensione del magnete. Ci determina il raggio dazione
massimo del sensore Smax.
uscita
magnete
contatto Reed
Figura 5.6: Sensori Reed: a) schema e stato duscita, b) Smax raggio dazione, Histeresi
82
Minos
Figura 5.7: Zone di commutazione del segnale duscita in dipendenza dalla posizione e lorientamento
del magnete
83
Minos
5.7
Sensori Hall
I sensori Hall usano leffetto Hall. Il loro segnale duscita cambia quando
la variazione di un campo magnetico esterno induce la tensione aggiuntiva di Hall.
I sensori Hall hanno bisogno di essere alimentati con corrente continua.
Se un magnete si trova al di fuori del raggio dazione del sensore la
corrente attraversa indisturbata la piastra di materiale semiconduttore
e la differenza di potenziale sui bordi della piastra 0. Se un magnete
si trova nel raggio dazione del sensore il suo campo magnetico induce
tensione Hall sui bordi della piastra. Questa tensione viene misurata e
regola il transistore duscita del sensore (figura 5.8).
I sensori Hall normalmente hanno tre conduttori. La loro tensione
dalimentazione costante ed di 5-30 V. La frequenza massima di
commutazione del segnale duscita maggiore di 300 Hz. La corrente
permessa che attraversa la piastra normalmente minore di 1 A.
Tali sensori possono essere onnipolare (reagiscono a qualsiasi polarizzazione del campo magnetico), unipolare (reagiscono solo ad una certa
polarizzazione del campo magnetico) o bipolari (vengono accesi da un
polo e spenti dallaltro).
magnete
circuito Hall
rilevatore
84
sistema duscita
5.8
Minos
magnete
ponte di Wheatstone
detettore sistema
duscita
alimentazione
corr
segnale
misurazione (+)
segnale
misurazione (-)
85
Minos
5.8.2
Sensori Wiegand
Il funzionamento di sensori Wiegand si basa sul registrazione dei cambiamenti di direzione della magnetizzazione (polarizzazione) del nucleo di
una conduttore dimpulso. Se cambia la direzione del campo magnetico
esterno, pu cambiare anche la polarizzazione del nucleo.
Un campo magnetico con direzione variabile pu essere generato da
piccoli magneti mobili o stazionari (figura 5.10). Nel primo caso un conduttore impulsivo esposto ad un campo generato da un magnete con
la polarizzazione N/S e poi il campo di un magnete con la polarizzazione
inversa S/N. A causa del cambiamento del campo magnetico esterno viene generato un impulso elettrico nella bobina in prossimit del conduttore
impulsivo. Limpulso direttamente, o dopo lelaborazione, il segnale
duscita del sensore.
Nel secondo caso per cambiare la direzione di magnetizzazione del nucleo, un conduttore impulsivo viene spostato davanti ad un un magnete
con la polarizzazione N/S e poi davanti a un magnete con la polarizzazione
inversa S/N. In questo procedimento i magneti e la bobina si trovano nel
sensore, ed il conduttore impulsivo lelemento mobile.
detettore
sistema duscita
conduttore impulsivo
detettore
sistema duscita
Figura 5.10: Sensori Wiegand: a) con un campo magnetico mobile, b) con una conduttore impulsivo
mobile
86
Minos
87
Minos
5.8.3
ferromagnetikum
detettore
88
sistema duscita
5.9
Minos
Principi di montaggio
I sensori magnetici possono essere montati in elementi di un qualsiasi
materiale non ferromagnetico. La sensibilit del sensore non dipende dalla
distanza fra la superficie frontale del sensore e la superficie dellelemento
(figura 5.12).
Se un sensore magnetico va montato in un elemento ferromagnetico tale
distanza dovrebbe essere la maggiore possibile. Inoltre dovrebbe essere
utilizzato uno strato aggiuntivo di dielettrico fra sensore e lelemento.
Se un magnete viene fissato alla superficie di un elemento ferromagnetico,
il suo campo magnetico viene rafforzato. Se un magnete viene montato
in un elemento ferromagnetico il suo campo magnetico viene indebolito.
A causa del cambiamento del campo magnetico cambia anche il raggio
dazione del sensore.
Se si trova un oggetto non ferromagnetico fra sensore e magnete, il
comportamento del sensore non viene disturbato. Viceversa, se si interpone un oggetto ferromagnetico fra sensore e magnete, la funzione del
sensore viene disturbata e il segnale duscita potrebbe essere erroneamente commutato.
Figura 5.12: Influenza degli elementi ferromagnetici e non ferromagnetici sulle caratteristiche di
sensori magnetici
89
Minos
5.10 Applicazioni
I sensori magnetici vengono utilizzati per:
-
-
-
-
Figura 5.13: Rilevare la posizione del pistone in un cilindro non ferromagnetico con un sensore Reed
90
6.
6.1
Minos
91
Minos
6.3
6.4
92
Minos
93
Minos
Tabella 6.1: Difetti tipici di assemblaggio, per la diagnosi vengono usati i loro sintomi ed i sensori
94
6.5
Minos
6.6
95
Minos
7.1 Introduzione
Lo sviluppo tecnico delle procedure industriali, specialmente nella costruzione di macchine e impianti, dimostra che per la realizzazione di obiettivi
produttivi, necessit di flessibilit e di qualit vengono utilizzati sistemi e
tecnologie sempre pi complessi.
Questo porta ad un continuo aumento del know-how tecnologico e ad
una specializzazione nei diversi campi scientifici. Ci necessariamente
aumenta il ventaglio delle possibi soluzioni di implementazione di complicate funzioni di controllo.
Ingegneri specializzati in meccatronica possono essere assunti per mansioni che vanno dal montaggio alla manutenzione di macchine, impianti e
sistemi complessi. Possono trovare spazio in gruppi che lavorano presso
industrie, siti di installazione e di montaggio o nellarea dei servizi.
Per implementare un sistema di controllo complesso un ingegnere specializzato pu anche fare le veci del project manager. Per essere in grado di
ricoprire tale mansione lingegnere specializzato deve necessariamente
essere un esperto con competenze specializzate.
Deve avere visione dinsieme del problema e conoscere tutto ci che ad
esso connesso. Soltanto in questo caso pu coordinare il lavoro dei
singoli specialisti e integrare cos le loro conoscenze nel sistema complessivo dando vita cos ad un sistema complesso, ottimo, funzionale
ed economico.
Durante lanalisi di problemi di tecniche di controllo si dovrebbe agire
come segue:
-
-
-
-
Il controllo di tali sistemi complessi da parte del gestore chiede una vasta conoscenza degli elementi utilizzati per il flusso di informazioni e di
risorse, e su tutte le possibili connessionu.
lingegnere specializzato deve perci riflettere, gi dalla formazione primaria, a procedimenti e processi di strutturare in un ordine sistematico.
96
Minos
Elettromeccanica
meccanica
Elettronica
Meccatronica
Software
meccanico
Software
elettronico
Computing
97
Minos
7.1.2
Esempio
5
11
10
8, 9
4
3
2
1
98
Minos
99
Minos
Elettropneumatica
Elettroidraulica
Sistemi
complessi
Tecnica
sensoriale
100
Controllo
(SPS)
Elettrotecnica
7.2
Minos
Esempio
elemento di attuazione
oggetto di controllo
z1
w
y
x
zn
z2
101
Minos
Xe,1
Xa,1
Xe,2
Z1
T
Xi
Xo
Z
2
Z2
Xa,2
Xe,3
3
Z3
Elemento di trasferimento
Valore di entrata
Valore di uscita
Valore di disturbo
102
Xa,3
Minos
7.2.1 Regolazioni
Durante la regolazione la grandezza da regolare viene monitorata di
continuo. Questo valore viene confrontato con il valore teorico previsto.
Il valore misurato viene detto valore effettivo e il valore teorico valore di
riferimento.
La regolazione della grandezza monitorata dipende dallo scostamento tra valore effettivo e valore di riferimento. Tale processo un ciclo
chiuso. Se si tratta di una regolazione perci si parla anche di ciclo di
regolazione.
Esempio
Il processo di regolazione del livello di fluido in un serbatoio consiste nel rilevamento di un flusso in uscita dal serbatoio e nellaggiunta
automatica di nuovo fluido. Il volume del fluido in ingresso grazie alla
regolazione compensa quello in uscita.
Problemi del ciclo di regolazione:
- Una regolazione pu essere effettuata soltanto quando c una
differenza tra la grandezza da regolare e il valore nominale .
Feedback
Regolazione del
sistema
z1
w
y
x
zn
Oggetto
regolato
z2
103
Minos
7.2.2
Controllo di alimentazione
Programma di controllo
Sistema di
controllo
Sistema
tecnico
Sensori
Flusso di
materia
Sistema di
elaborazione
104
7.2.3
Minos
105
Minos
7.3
Sezione di
controllo
dellalimentazione
Segnale
dingresso
Elaborazione
del segnale
Sezione di
controllo
dellalimentazione
Flusso di energia
Controllo dellalimentazione
Sezione di
controllo
dellalimentazione
Trasformazione
dellalimentazione
Preparazione
mezzo di
pressione
106
Sezione
energia
Minos
1. Sezione di
azionamento
Elettroidraulica
Elettropneumatica
Elettrotecnica
Cilindri idraulici,
motore idraulico
Cilindri pneumatici,
motore pneumatico
Azionamento elettrico
lineare,
motore elettrico
(motore DC, motore AC)
2. Controllo
di energia
- elementi di attuazione Valvole a controllo di
direzione idrauliche
- elementi di controllo pressione idraulica,
elementi del segnale flusso e valvole di
blocco
3. Sezione
alimentazione
- generatore di energia Sistemi idraulici
- preparazione
Valvole a controllo di
Contattori
direzione pneumatiche
Pressione pneumatica, Diodi, varistore,
valvole di flusso e
rel
blocco, valvole a controllo di direzione
Trasformatori
107
Minos
7.3.1
Parte operativa
Per poter combinare i vantaggi dellelettrotecnica a quelli dellidraulica e
pneumatica nella prassi industriale si usano soprattutto sistemi di controllo
elettropneumatici e elettroidraulici. Per tale motivo di seguito verranno
illustrati soltanto questi.
Definizione:
Idraulica elettrica:
Nellindustria, idraulica sta per teoria di tutti i processi meccanici nei
quali vengono trasmessil moto e forze tramite fluidi (attuatori, sistemi di
regolazione e di controllo, le cui forze e il moto vengono generati con
laiuto della pressione di fluidi).
La combinazione con parti elettriche (magneti ecc.) porta allelettroidraulica.
Elettropneumatica:
Con la parola pneumatica si descrive tutto ci che riguarda impianti pneumatici. Gli impianti pneumatici sono macchine e attrezzi che lavorano con
pressione o aria aspirata.
L accoppiamento di impianti pneumatici con impianti elettrotecnici (magneti) porta allelettropneumatica.
Elettrotecnica:
Lelettrotecnica linsieme di tutte le applicazioni tecniche in cui si
sfruttano gli effetti della corrente elettrica e delle caratteristiche di campi
elettrici e magnetici.
Lelettrotecnica pu essere suddivisa come segue:
- tecnologie basate sullenergia elettrica
- tecnologie di comunicazione
- ingegneria elettrotecnica in generale
- tecnologia dei semiconduttori e microelettronica
I componenti dei sistemi di controllo pneumatici e idraulici funzionano
prevalentemente ad energia elettrica, cio in maniera elettromeccanica
ed elettrica.
Gli attuatori elettrici rappresentano un importante legame fra le apparecchiature meccaniche ed elettriche prese in considerazione dalla
meccatronica.
Come attuatore le macchine elettriche hanno un ruolo dominate in tutti i
campi delleconomia. Gli ambiti in cui viene utilizzata diventano sempre
pi vasti. Lefficienza del sistema ha il ruolo predominante nella scelta
della corretta propulsione elettrica.
108
Minos
Elettropneumatica
l
Concetti
Costruzione del
sistema
Moto e forze
da elettriche in
meccaniche
Segnale di ingresso
ed elaborazione
attraverso lutilizzo di
componenti elettronici
ed elettrici
attraverso lutilizzo di
componenti elettronici
ed elettrici
attraverso lutilizzo di
componenti elettronici
ed elettrici
Elettrotecnica
Nella parte operativa del controllo vengono utilizzati diversi mezzi per
trasmettere lenergia in un dato sistema.
Le specifiche di trasmissione dellenergia nellidraulica e pneumatica
impongono che:
Tali mezzi nellidraulica e la pneumatica siano mezzi per la trasmissione
di pressione. Per trasmettere pressione sono adatte tutti i materiali che
permettono grazie alla propriet di deformazione sotto linfluenza di
opportune forze esterne una trasmissione omogenea di pressione in
tutte le direzioni.
La resistenza contro lo spostamento delle particelle del materiale viene
chiamata viscosit. La capacit di trasmettere energia e di accumularla
caratteristica di un mezzo che trasmette la pressione e che funge da
vettore di energia.
Compiti del mezzo che trasmette lenergia sono:
-
-
-
-
-
109
Minos
Wrasferimento di
energia
Gisponibilit
Elettroidraulica
Elettropneumatica
disponibile
disponibile
Elettrotecnica
disponibile
velocit
raggiungibile
molto veloce
$bilit di immagazzinamento
molto buono
Sossibilit di trasporto
molto buone
Dltro
nessuno, se prese
in considerazione le
misure di sicurezza
sicura
nessuno
separazione daria,
cavitazione, resistente
resistente a corrosione
a basse temperature,
e abrasione
resistente a corrosione
e abrasione
110
non sicura
nessuno, se prese
in considerazione le
misure di sicurezza
concerni i dispositivi
elettrici
Minos
Elettroidraulica
Elettropneumatica
Elettrotecnica
- possibilmente a
bassa densit
- compressibile
(nessuna coesione)
- molto pulita
- il volume a seconda
della temperatura
- viscosit appropriata
a seconda della
tempera-tura
- pressione di viscosit
appropriata a seconda
della temperatur
- dinamica di viscosit
bassa
- non infiammabile
e non esplosivo
111
Minos
7.3.2 Attuatori
In seguito vengono con luso di un esempio vengono paragonati i vantaggi e gli svantaggi delle propulsioni lineari e di rotazione nel campo
della pneumatica, idraulica ed elettrotecnica. Inoltre vengono spiegati i
prevalenti campi d applicazione.
Esempio
112
Minos
Motore di avanzamento:
-
-
-
-
-
-
-
moto traslatorio
affidabilit anche in sovraccarico
possibilit di controllo elettrico
velocit regolare, indipendente dal carico, durante la truciolatura
possibilit di produrre una forza di avanzamento di 2000 N
rapida possibilit di modifica della velocit da traslazione rapida
al normale ciclo di lavorazione
velocit di avanzamento massima di 0,5 m/s
moto di rotazione
velocit angolare n =750/1450
design compatto e robusto (per motivi di spazio) della postazione
di lavoro
potenza di taglio 1, 6 kW
113
Minos
114
Minos
a) Messa in trazione
Per adempire le specifiche tecniche viene di seguito riportato un elenco
di alternative per la risoluzione dei problemi
Nella tabella riportata una scelta di attrezzi adatti per mettere in trazione
una puleggia:
Esigenze
Elettroidraulica
Elettropneumatica
Elettrotecnica
XX
XX
XX
XX
XX
XX
XX
XX
XX
XX
pi bassi di quando si
usano gli
elettromagneti
115
Minos
Cilindro idraulico:
p = Fs / A
A = Fs / p
A = 1000N / 70bar
A = 1,43 cm2
Come risultato si ottiene un diametro dello stantuffo pari a d=13,5 mm.
Cilindri idraulici tipici hanno un diametro dello stantuffo di 25 mm con
una biella dello stantuffo di diametro pari a 12 mm. Un cilindro di queste
dimensioni potrebbe essere tranquillamente utilizzato in questo caso.
Cilindro pneumaico:
A = Fs / p
A = 1000N / 6bar
A = 16,7 cm2
Il diametro di questo cilindro pari a 46,1mm. Pu essere utilizzato un
cilindro con un diametro dello stantuffo di 50 mm. Se si temono cadute di
pressione o se ci si aspetta un basso rendimento, si dovrebbe ricorrere
ad una serie pi grande.
116
Minos
alta precisione
tempo di preparazione macchina basso
forza di tensione su tutta la superficie del pezzo, che pertanto
non si pu deformare
il magnete non si riscalda
la forza di trazione non si interrompe anche se manca lenergia
elettrica
poca necessit di corrente, utilizzata soltanto per un breve impulso
di bassa potenza.
117
Minos
Il collegamento avviene mediante un controllore con polarit reversibile mediante i seguenti dati tecnici:
- tensione di rete 230 o 380 V a seconda della misura del magnete
- frequenza di rete 50 Hz con possibilit di incremento a 60 Hz
- possibilit di collegamento a un controllore programmabile mediante tensione di segnale a 24 V
- magnetizzazione e demagnetizzazione attraverso un interruttore
- possibilit di regolazione della forza di bloccaggio
Seiltrommelscheibe
Elektromagnet
118
Minos
Tutti e tre gli elementi di azionamento sono adatti per adempiere il compito
di mettere in trazione.
I vantaggi dellelettromagnete sono: la semplicit duso senza necessit
di altri impianti per mettere in trazione la puleggia. A discapito pero di
un prezzo relativamente alto e la necessit di un controllore a polarit
invertibile.
I vantaggi del cilindro pneumatico sono la velocit durante la messa in
trazione e la possibilit nelle industrie di alimentazione ad aria compressa,
in modo da risparmiare i costi per la produzione di energia. ComunTuttavia ci possibile soltanto se per la messa in trazione laria messa a
disposizione dalla rete sufficientemente compressa.
Un vantaggio del cilindro idraulico che adempie a tutte le specifiche.
Per una forza di trazione relativamente bassa invece di 1000 N invece
viene preferito un cilindro pneumatico, in quanto un cilindro idraulico
troppo dispendioso in termini di fornitura e setup dellimpianto.
Uno svantaggio del cilindro pneumatico come del cilindro idraulico la
difficolt di progettazione e realizzazione di un sistema di ritenuta .
Il confronto mostra che per la messa in trazione ci sono diverse possibilit.
Ogni variante ha vantaggi e svantaggi. Tuttavia diversi metodi soddisfano
indifferentemente le specifiche.
Visto che nellesempio si parte da unalimentazione con aria compressa
gi disponibile, per la messa in trazione viene scelto il cilindro pneumatico.
Per poter praticare un foro filettatto M12 bisogna scegliere una modalit
diavanzamento.
Nella seguente tabella si riporta una selezione di opportuni meccanismi
di alimentazione.
119
Minos
Esigenze
moto di translazione
Elettroidraulica
Elettropneumatica
Elettrotecnica
XX
XX
XX
XX
XX
XX
XX
XX
Forza di alimentazione
F = 2000 N
XX
Forza massima di
alimentazione
v = 0,5 m/s
XX
Sicurezza di sovraccarico
Controllabilit elettrica
Realizzazione di moti
rapidi e funzionanti
libero da scatti
XX
facile
XX
difficile
X
120
Minos
121
Minos
Elettroidraulica
Elettropneumatica
l
Elettrotecnica
XX
XX
XX
realizzabile con le
valvole a controllo
di flusso
realizzabile ma
dipendente dal
carico
realizzabile con
una trasmissione
guarda il
diagrammma
guarda il
diagramma
guarda il diagramma
X
guarda il calcolo
X
guarda il calcolo
X
guarda il calcolo
XX
XX
XX
XX
122
Minos
rotaggio
lento
velocit media
velocit alta
123
Minos
Momento torcente
nominale
124
Minos
Mab
Nm
6,5
35
10
15
20
25
dm3/min
35
30
40
20
20
18
16
25
p = const.
MPa
14
20
12
10
15
10
4
2
0
500
1 000
1 500
2 000
nab
2 500
3 000
min-1
125
Minos
kW
Nm
l/s
3.5
28
140
3.0
24
120
2.5
20
100
2.0
16
80
1.5
60
1.0
12
10
8
0.5
20
40
2000
750 1450
4000
6000 U/min
Figura 7.16: Diagramma di prestazione con una sovrappressione di regime 6,3 bar
126
Minos
torsione
frequenza di rotazione
127
Minos
128
Minos
129
Minos
Nella tecnica di segnalazione per la introduzione del segnale vengono utilizzati attrezzi per generare e trasportare segnali. Questi possono essere:
dispositivi di controllo (dispositivo elettrico di chiusura, apertura
-
contatto e contatto di commutazione, distributori 3/2 azionati in
modo pneumatico),
sensori (interruttori di prossimit),
-
-
trasformatori dingresso, (interruttori a pressione idraulica e pneu
matica),
-
dispositivo di segnalamento (ottico, acustico).
Lelaborazione del segnale rappresenta il controllo vero e proprio.
Contiene il programma o il software secondo cui il complesso controllo
deve operare. Ogni controllo programmabile. Si divide fra controllori
programmabili e comandi a logica cablata.
Un controllo a logica cablata ha i seguenti vantaggi:
-
-
-
-
-
-
robusto,
non sensibile ai disturbi,
molto diffuso e conosciuto,
laffidabilit nota,
economico soprattutto se i sistemi sono piccoli,
se non ha pi di 8 rel economicamente vantaggioso al pari di
un controllore programmabile.
la necessit di spazio,
elaborazione delle sole funzioni binarie,
il programma fissato, modificabile generando nuovi o altri col
legamenti fisici,
sviluppo e produzione sono molto costosi,
necessit di manutenzione intensa a causa di abrasioni,
i costi aumentano in relazione alle capacit del programma
130
Minos
131
Minos
132
Minos
133
Minos
134
8.1
Componenti scelte
Minos
135
Minos
8.2
obiettivo
di controllo
Steuerungsaufgabe
1.passo
Schritt
considerazioni
preliminari
Vorberlegungen
2.passo
Schritt
implementazione
teorica
Gedankliche Umsetzung
3.passo
Schritt
costruzione del
Anlage aufbauen
dispositivo
4.passo
Schritt
verifica
e valutazione
Anlage
testen und del
Ergebnisse
auswerten
dispositivo
pratica
Erkenntnisse
Figura 8.1: Metodo per lo sviluppo di sistemi di controllo
136
8.2.1
Minos
Disegno dinsieme
Il disegno dinsieme deve mostrare la precisa posizione degli attuatori
della macchina e dellimpianto e dare indicazioni precise su modo e posizione di montaggio. Dovrebbe essere comprensibile e contentere solo
informazioni essenziali.
Le posizioni dellinterruttore cilindrico non vengono rappresentate nel
disegno dinsieme sono. Queste perci vengono stabilite in forma scritta:
B1 fondo corsa dingresso del cilindro pneumatico 1 A
B2 fondo corsa duscita del cilindro pneumatico 1A
B3 fondo corsa dingresso del cilindro idraulico 2 A
B4 posizione del commutatore avanzamento rapido/avanzamento di
lavoro
B5 fondo corsa duscita del cilindro idraulico 2 A
Anche le denominazioni degli interruttori elettrici devono essere fissati:
S0
S2
S3
interruttore davviamento
interruttore per velocit angolare n1
interruttore per velocit angolare n2
lavorazione:
drill feeBearbeiten:
Bohrervorschub
ding
con cilindro mit
idrauliHydraulikzylinder
2A
co 2A e B3, B4 e B5
und B3, B4 und B5
lavorazione:
Bearbeiten:
moto
di rotaziBohrerdrehonebewegung
E-motore
M1E-Motor M1
velocit
dil moto: ciSpannbewegung:
lindro
pneumatico 1A
Pneumatikzylinder
1A
mit B1
B1 e
und
con
B2B2
137
Minos
8.2.2
Diagramma di flusso
Il diagramma di flusso mostra i rapporti funzionali tra i sottoprocessi elementari necessari per portare a termine il programma globale.
Nel diagramma di flusso viene rappresentato linsieme di tutti i percorsi
possibili durante la realizzazione del programma. Altre denominazioni del
il diagramma di flusso sono organigramma o struttura del programma.
Nel diagramma di flusso dellesempio vengono rappresentati i seguenti
passi:
1. Passo:
Se stato scelta la velocit angolare n1 (tasto S2) o n2
(tasto S3) possibile lavviamento.
2. Passo:
Se stata scelta la velocit angolare e si aziona il tasto
davvio s1 il cilindro di fissaggio pu partire
Se il sensore B2 stato azionato il cilindro di avanzamento
3. Passo:
2 A deve avanzare velocemente e va azionata lalimentazione del trapano
M1.
4. Passo:
Se il sensore B2 stato azionato va messo in moto il
cilindro di avanzamento 2 A.
5. Passo:
Se viene azionato il sensore B5 il cilindro attuatore deve
portarsi a fondo corsa e deve essere spento il motore del trapano M1.
6. Passo:
Se il cilindro di avanzamento 2 A stato messo in moto ci
aziona il sensore B3 e il cilindro di fissaggio deve tornare nella posizione
finale.
7. Passo:
Nella sua posizione finale il cilindro cilindro di fissaggio 1
A aziona il sensore B1 e termina il programma.
Usando due interruttori separati per la scelta della velocit angolare c
la possibilit di azionare entrambi i tasti contemporaneamente. Questa
eventualit nellesempio non stata considerata. Se gli schemi elettrici
vengono redatti successivamente permessa la scelta di una sola velocit angolare.
138
Minos
139
Minos
-> B2
-> B4
-> B5
5. passo: B5 = 2A M1
-> B3
6. passo: B3 = 1A
-> B1
8.2.3
Schema logico
Il schema logico fornisce informazioni chiare riguardo collegamenti ,
dipendenze e flusso di segnali allinterno di un sistema di controllo, indipendentemente dal tipo di progettazione e dalla tecnica utilizzata.
Un schema logico per non descrive come realizzazione un sistema di
controllo.
Vengono utilizzati i collegamenti logici AND, OR e NOT. La memorizzazione dei segnali avviene mediante flip flop. Valgono le regole dellalgebra
binaria (booleana).
Il schema logico dunque rappresenta il flusso dei segnali con simboli combinatoriali e per la memorizzazione, nel quale le linee di azione vengono
rappresentate senza frecce. I simboli grafici per le funzioni logiche e gli
elementi binari sono fissati nella norma EN-60617-12.
Molti produttori nel caso di sistemi di controllo semplici non usano tabelle combinatoriali. Preferiscono il schema logico con i simboli per i
collegamenti . In tal modo il schema logico serve anche per facilitare la
comunicazione fra elettricisti da un lato e esperti di elettronica e operai
nel settore pneumatico e nellidraulico dallaltro.
140
S2
S3
>=1
&
S1
inizio
Start
B2
B4
Minos
S
B3
B2
B5
&
S
B5
B2
B5
1A
2A
attraversomento
Eilgang
rapida
2A
Arbeitsgang
processo
M1
141
Minos
142
8.2.4
Minos
Diagramma funzionale
Il diagramma funzionale tipicamente un diagramma di percorso o un
diagramma di stato. Diagrammi percorso-passo o diagrammi percorsotempo vengono dunque indicati anche come diagrammi funzionali.
Nel diagramma percorso-passo il moto di un attuatore viene rappresentato tramite linee. adatto soltanto per la rappresentazione di processi
semplici come p.es. il moto di uno o pi cilindri.
Lo svolgimento delle funzioni durante nel diagramma percorso-passo
viene suddiviso in singoli passi. I cambiamenti di stato di un elemento
iniziano e terminano sulle linee ausiliarie del reticolo. La scala tempo
rale pu essere inserita in parallelo alla suddivisione dei passi. Dunque
non lineare.
La segnalazione dello stato avviene sulle linee orizzontali del percorso.
Cos p.es. lo stato 0 per il cilindro 1A significa che lasta dello stantuffo
rientrata. Lasta dello stantuffo in uscita viene segnata con lo stato 1.
Nel diagramma percorso-tempo le linee ausiliari vengono rappresentate
con le stesse distanze temporali. La rapidit dei cambiamenti di stato
dunque rappresentano la velocit del cilindro.
Passo
Schritt
1
1A
0
Tempo
Zeit
(s)
0 2 4 6 8 10 12 14
(s)
1
1A
0
143
Minos
144
Minos
145
Minos
movimento traslatorio,
applicazione sicura della forza di fissaggio.
Come regolatore viene utilizzato un distributore 5/3 che soddisfa le seguente specifiche:
-
-
146
Minos
movimento traslatorio,
forza di propulsione di 2000 N,
protezione dai sovvracarichi,
velocit di propulsione massima di 0,5 m/s.
Per poter utilizzare il cilindro come regolatore viene utilizzato un distributore 4/3 azionato a mano che soddisfa le seguenti specifiche:
- moto velocemente regolabile.
147
Minos
Come organo di controllo viene utilizzata una valvola di flusso. Con questa
viene fissata la velocit del moto di lavoro. Soddisfa le seguenti specifiche:
velocit regolare e indipendente dal peso durante la lavorazione
-
per asportazione di truciolo.
Per modulare la velocit del cilindro come elemento di segnale necessario un distributore 2/2. Questa valvola viene azionata con un rullo a
tasteggio dal cilindro.
La generazione di energia e la preparazione avviene mediante un aggregato idraulico. Nellaggregato idraulico si trova una valvola che limita la
pressione e un filtro. Per lavanazamento necessario un motore elettrico.
Inoltre come strumento di monitoraggio vengono utilizzati dei manometri.
148
Minos
Come attuatore per il moto di lavoro del trapano viene utilizzato un motore
elettrico con circuito Dahlander. Soddisfa le seguenti specifiche:
-
-
-
movimento di rotazione,
velocit angolare regolabile,
rendimento di taglio di 1,6 kW.
149
Minos
8.3
150
8.3.1
Minos
I cilindri vengono indicati progressivamente con 1A, 2A ecc. Tutte le valvole che impattano sul cilindro 1A vengono chiamati 1V, seguito da un
altro numero. Questo numero viene assegnato iniziando dallalto verso
il basso e da sinistra verso destra .
Le valvole che impattano sul cilindro 2A dunque vengono denominati con
2 V, seguito da un numero progressivo.
Anche la prima cifra dei rulli a tasteggio si riferisce al cilindro a cui sono
stati fissati. indifferente la valvola o il cilindro su cui impattano.
Gli organi alimentati a pressione spesso non possono essere collegati
ad un cilindro o uno schema elettrico e vengono segnalati anteponendo
uno zero.
La denominazione pu ma non deve essere incorniciata.
Schemi elettrici pneumatici nella posizione finale devono essere rappresentati con un ingresso di pressione.
151
Minos
Per la pneumatica e lidraulica sono definite inoltre le seguenti posizioni delle apparecchiature:
- posizione di riposo dellimpianto
Limpianto senza energia. Lo stato degli elementi viene fissato dal
produttore o facilmente deducibile .
- posizione di riposo degli elementi
Questa la posizione nella quale le parti non azionate si trovano in
una posizione determinata.
- posizione di base
Lenergia collegata. Gli elementi assumono uno stato ben determinato.
- posizione di partenza (iniziale)
Tutti gli elementi si trovano nello stato necessario per lavvio del percorso di lavoro. Tale posizione deve soddisfare le condizioni di
avviamento.
- Condizioni di avviamento
Contiene tutti i passi necessari per giungere dalla posizione di riposo
a quella di partenza .
1A
1Z1
1V3
1V2
1V1
1S1
0Z
152
1S2
8.3.2
Minos
Le valvole dovrebbero essere disegnate possibilmente in maniera orizzontale, e le condutture dritte e senza incroci. Bisogna fare attenzione
che tutti gli impianti vengano disegnati nella posizione iniziale.
Se si tratta di un sistema di controllo complesso con pi elementi di
lavoro, il controllo dovrebbe essere suddiviso in singole catene di distribuzione, per ogni elemento operativo pu essere formata una catena.
Queste catene dovrebbero essere disegnate possibilmente nellordine
del percorso del moto una accanto allaltra.
Un attuatore ed il relativo sistema di controllo formano una catena di
controllo. I sistemi di controllo idraulici complessi consistono di pi catene
di distribuzione. Queste devono essere collocate luna accanto allaltra
e numerate con un numero di riferimento.
L alimentazione a corrente pu non essere assegnata ad una catena di
controllo, visto che compete a pi catene di controllo nei grandi sistemi
di controllo idraulici. Viene assegnato il numero di riferimento 0.
La denominazione dellelemento costruttivo pu essere estesa mediante
il numero dellapparecchiatura. Questo viene messo davanti alla denominazione e separata con un trattino.
Esempio
153
Minos
1A
1S1
1S1
1V2
1V1
0Z1
154
Minos
155
Minos
400 VAC 50 Hz
L1
L2
L3
PE
3
3
-F1...F3
-F1...F3
3
-K1
-K1
3
-F4
-F4
3
-M1
M
3 AC
-M1
M
3 AC
Figura 8.15: Schema elettrico generale e schema elettrico per il motore a corrente alternata
156
Minos
400 VAC 50 Hz
L1
L2
L3
PE
-F1...F3
-K1
-K2
-F4
-F5
-M1
M
3 AC
157
Minos
Figura 8.17: Schema elettrico per lo spunto del motore sotto carico
158
8.4
Minos
159
Minos
B1
B2
1A
1Z1
1V2
B6
1V1
Y1
0Z
160
Y2
Minos
B3 B4 B5
1A
1V2
1V3
Y5
1V1
Y3
Y4
0Z1
161
Minos
Il collegamento dei singoli schemi elettrici fra di loro avviene con un controllo a rel. Lo schema elettrico utilizzato per il circuito di controllo pu
essere preso come esempio per la programmazione del controllore. Il
programma per il controllore pu essere eseguito anche senza sviluppare
preventivamente lo schema elettrico.
Per poter collegare le singole funzioni dei sottosistemi sono necessari
e apparecchiature che assorbano segnali e che li trasmettono. Queste
apparecchiature sono sensori.
Per il rilevamaneto della posizione dei cilindri, necessario nellesempio,
esistono diversi sensori.
Come interruttori di prossimit per il cilindro pneumatico sono stati scelti
interruttori Reed azionati magneticamente. Sono gli interuttori a cilindro
pi diffusi e utilizzati.
Per la segnalazione della posizione dei cilindri sono adatti anche gli
interruttori di prossimit induttivi. Vengono utilizzati prevalentemente
per cilindri idraulici. Le camme dei pistoni devono essere di materiale
metallico, visto che con un interruttore di prossimit induttivo possono
essere rilevati soltanto materiali conduttori.
Per monitorare la pressione di fissaggio si usa un interruttore a pressione.
Per i sensori sono state fissate le seguenti denominazioni:
B1
B2
B3
B4
B5
B6
162
Minos
Il percorso descritto nellesempio consiste di diversi passi che si svolgono uno dopo laltro. Perci anche lo sviluppo del controllo suddiviso in
diverse parti.
Passo 1:
24V
S0
-S2
-K12
-K11
-K11
-S3
-K12
-K11
-K12
0V
163
Minos
Passo Nr. 2:
Lavvio tramite il tasto S1 possibile soltanto se uno dei due rel K11 o
K12 stato attivato ossia stata scelta la velocit angolare desiderata.
Quando stato azionato il tasto di avvio il rel K13 resta attivo mediante
il bloccaggio automatico del proprio contatto. Contemporaneamente la
bobina magnetica del cilindro pneumatico per il fissaggio viene attivata
mediante un altro contatto del rel.
Lautobloccaggio viene eliminato mediante un normale contatto di apertura. In questa fase non pu essere determinato il rel a cui appartiene
questo contatto
Passo Nr. 3:
-K11
-K12
-K13
-S1
-B2
-K14
-B6
P
-K13
-K13
164
-K14
-KT15
Passo Nr. 4:
Minos
-B4
-K16
-K14
-K16
-B5
-K17
-K16
-K17
165
Minos
Passo Nr. 6
fissaggio
Quando il cilindro di avanzamento ha raggiunto nuovamente la sua posizione finale dentrata viene azionato linterruttore B3. Visto che questo
interruttore cilindrico nella posizione iniziale di controllo gi stato azionato viene rappresentato come elemento attivo nel diagramma. Questo
viene indicato con una freccia alla sinistra del simbolo. Anche il contatto
di chiusura viene rappresentato a seconda del proprio stato di attivazione.
Con il rel K 18 da un lato viene spento il motore elettrico, dallaltro viene
commutato il distributore del cilindro di fissaggio in modo da tornare nella
propria posizione iniziale.
Passo Nr. 7: Segnalazione di fine del operazione
Il rel K19 viene attivato quando il cilindro di fissaggio pneumatico ha
raggiunto la sua posizione finale dentrata. Anche linterruttore cilindrico
B1 attivato in posizione iniziale, a come tale viene rappresentato.
Con il rel K19 viene eliminato lautobloccaggio dei rel K11 o K12 preposti alla selezione della velocit angolare. Contemporaneamente viene
nuovamente spento il rel K13, che stato attivato mediante il tasto di
avvio. Lindicazione dei contatti coinvolti va effettuatae nei primi due passi.
-B3
-K17
-K18
-K18
-B1
-K19
-K18
-K19
Figura 8.24: Spegnimento del motore, sblocco del fissaggio e preparazione di un nuovo avvio
166
Minos
Una volta disattivato il rel K13 anche i successivi passi vengono ripristinati. Il circuito dunque pronto per un nuovo avvio.
Luscita dei segnali dei rel avviene nella componentedi potenza del circuito. Due led segnalano la scelta di una determinata velocit angolare
(tra le due possibili).
Con il rel K1 viene acceso il motore elettrico. Il rel K2, che serve per
collegare il salvamotore durante lavviamento, viene attivato con leggero
ritardo.
Visto che le valvole di controllo dei due cilindri hanno due bobine magnetiche, nel momento in cui viene accesa la seconda bobina magnetica la
prima va spenta. Questo avviene mediante i contatti di apertura nei rami
del circuito in corrispondenza delle bobine magnetiche Y1 e Y3.
Anche la bobina magnetica Y5 della valvola di controllo per la commutazione della velocit viene spenta mediante un contatto di apertura se
il cilindro uscito del tutto.
Lo schema elettrico complero dellorgano di controllo riportato alla
pagina seguente.
24V
-K11
-H1
-K12
-H2
-K14
-K14
-K13
-K18
-KT15
-K18
-K1
-K2
-Y1
-K18
-K14
-K17
-K17
-Y2
-Y3
-K16
-K17
-Y4
-Y5
0V
167
S0
-K11
-S1
-K12
-K11
-K19
-S3
-K12
-K19
-K13
-K11
-K19
-K12
-S2
-K11
-K12
-K13
-B2
-B6
P
-K13
-K14
-K14
-KT15
-B5
-K16
-K16
-K14
-K17
-B4
-K16
-K17
-B1
-K18
-K18
-K17
-K19
-B3
-K18
-K19
24V
0V
168
Minos
simbolo
commento
E0.0
E0.1
E0.2
E0.3
E0.4
E0.5
E0.6
E0.7
S0
S1
S2
S3
interruttore di emergenza
avvio
velocit angolare bassa
velocit angolare alta
E1.0
B1
E1.1
B2
posizione finale interna, cilindro di fissaggio
E1.2
B3
posizione finale interna, cilindro di avanzamento.
E1.3
B4
avanzamento rapido / avanzamento di
lavoro, cilindro di avanzamento
B5
posizione finale esterna, cilindro di avanz.
E1.4
E1.5
E1.6
B6
interruttore a pressione
E1.7
A0.0
A0.1
A0.2
A0.3
A0.4
A0.5
A0.6
A0.7
A1.0
A1.1
A1.2
A1.3
A1.4
A1.5
A1.6
A1.7
Y1
Y2
Y3
Y4
Y5
K1
K2
salvamotore
bypass salvamotore
H1
H2
169
Minos
170
MECCATRONICA
Modulo 7: attivatione, sicurezza e
teleservizio
Manuale
(concetto)
Matthias Rmer
Universit Tecnica di Chemnitz,
Germania
www.minos-mechatronic.eu
Minos
Contenuto
1
Sicurezza . ........................................................................................................................ 5
1.1
Sicurezza ............................................................................................................................
1.2
1.2.1
Affidabilit ......................................................................................................................... 6
Soluzioni tecniche ............................................................................................................ 7
1.3
1.4
1.5
Attivazione ...................................................................................................................... 14
2.1
Introduzione . .................................................................................................................. 14
2.2
2.3
2.3.1
2.3.2
2.3.3
2.4
2.4.1
2.4.2
2.4.3
2.5
2.6
2.6.1
3.1
Definizione . .................................................................................................................... 24
3.2
3.3
Come cercare guasti e disturbi . ..................................................................................... 25
3.3.1 Ricerca guasti con un diagramma di funzoni ................................................................. 25
3.3.2 Ricerca guasti con un programma per la ricerca di disturbi ........................................... 25
3.4
3.4.1
Sicurezza
1.1
Introduzione
Minos
Da macchine o impianti possono derivare diversi pericoli. Questi pericoli possono originarsi in modi diversi:
Sono esposte a rischio tutte le persone che hanno a che fare con macchine. Sono dunque quelli che devono montare la macchina o le persone che lattivano. Ma anche chi normalmente la usa o chi la sistema
sottoposto a pericoli. Visto che le persone di solito hanno un bisogno
fondamentale di sicurezza stato sviluppato un gran numero di direttive
per la protezione. Per renderle note sono da tenere regolarmente corsi
formativi e istruzioni.
In Europa valgono direttive che hanno il carattere di leggi. Cos ad esempio in Germania stata attuata la Direttiva macchine europea adeguando
una legge per la sicurezza delle atttrezzature.
Le direttive sono sostenute da norme di sicurezza. Le norme contengono proposte per la costruzione di macchine rispettando i diversi criteri
di sicurezza.
Le norme europee di sicurezza sono suddivise in un sistema a tre gradini.
- A Norme sono le norme di base per la sicurezza. Fra queste troviamo i
concetti fondamentali e le norme generali per la strutturazione/costruzione
delle macchine. Fra di loro c anche la valutazione del risico.
-Le norme B1 contengono p.e. le distanze di sicurezza, dispositivi di
protezione o le velocit dellutensile prensile.
-Le norme B2 contengono direttive per dispositivi di protezione tecniche.
Ne fanno parte dispositivi di blocco ma anche comndi a due mani o
interuttori demergenza.
-Le norme C sono tipiche per le singole macchine. Ne fanno parte
norme per presse meccaniche o idrauliche, presse piegatrici o i robot
nellindustria.
Le norme C hanno priorit davanti alle norme A e B. Valgono anche se ci
sono delle differenze fra le singole norme. Ma soltanto se tutte le norme
(A, B e C) sono state considerate, pu essere assegnato il marchio CE
della direttiva della comunit Europea.
Minos
1.2
Affidabilit
La sicurezza di una macchina o di un impianto dipende dai provvedimenti
assunti per contrastare gli effetti nocivi che pu avere sulle persone o
sullambiente.
Con la parola affidabilit invece si descrive la capacit di una macchina
o impianto di realizzare una data funzione. Perci una funzione eseguita
non necessariamente anche sicura.
Il livello di affidabilit richiesto determina la progettazione costruttiva del
sistema. Ad es. bisogna prevedere la disponibilit di elementi di riserva;
la manutenzione deve essere programmata.
Esempio
I contatti dei relais sono progettati per una certa corrente elettrica e una
data tensione. Spesso hanno una durata di vita di diversi milioni di cicli
di rottura. Quando raggiunta tale durata di vita i relais vanno sostituiti.
La loro sostituzione indispensabile se si tratta di relais con funzioni
rilevanti per la sicurezza.
Per potere valutare la affidabilit e quindi la sicurezza di sistemi, si usano
diversi parametri di affidabilit. Si identificano per il sistema gli stati: in
grado di funzionare e non in grado di funzionare.
Per sistemi che non sono riparabili sono da usare le seguenti parametri
di affidabilit:
-il tasso di fermo/guasto
-la distribuzione della durata di vita
-la probabilit di guasto
-la probabilit di sopravvivenza
-la densit di probabilit di guasto
Per sistemi che sono riparabili sono validi i seguenti parametri:
-durata media di funzionamento fino al momento del guasto
-distanza media fra i guasti
-distanza media fra due guasti
-durata media di un fermo
-disponibilit istantanea e stazionaria
-probabilit di rispristino
Questi parametri gi mostrano che per la trattazione matematica
dellaffidabilit bisogna utilizzare il calcolo della probabilit.
1.2.1
Minos
Minos
1.3
Minos
Minos
1.4
I requisiti per la sicurezza degli impianti idraulici sono descritti nella DIN
EN 982.
Questa norma contiene principi e regole di comportamento per la progettazione, la costruzione e lassemblaggio di sistemi o elementi costruttivi.
Ne fanno anche parte le istruzioni per il montaggio, la regolazione, luso
e la manutenzione. I principi pi importanti sono descritti nel seguito.
Gli elementi costruttivi usati nellimpianto devono essere scelti in maniera
che funzionino secondo le condizioni dettai dal produttore o dal fornitore.
I movimenti meccanici non devono creare pericoli per le persone.
Tutti i elementi costruttivi attivati devono essere protetti contro pressioni
che superino la massima pressione di lavoro. Questo solitamente viene
realizzato con una valvola limitatrice di pressione.
Durante le progettazione, la costruzione e la messa a punto dellimpianto
va assicurato che i picchi di pressione siano ridotti al minimo. In generale
i picchi di pressione non devono diventare origine di pericoli.
Inserire e disinserire la corrente, una caduta, la mancanza o il ritorno della
corrente non devono portare a pericoli. Una caduta della pressione sotto
un livello critico non deve essere un pericolo per le persone.
Inoltre un degrado interno degli elementi costruttivi non deve causare
pericoli.
Limpianto deve essere progettato e costruito in maniera che gruppi di
elementi costruttivi siano facilemente raggiungibili durante la regolazione,
riparazioni o quando devono essere sostituite parti.
Durante la progettazione e la costruzione particolare attenzione dovuta
ad alcune condizioni come ad es. vibrazioni, temperature alte o basse,
pericoli di esplosioni e fuoco.
Inoltre da evitare ogni inutile sviluppo di calore. Deve essere assegnato
lintervallo completo delle temperature massime dellimpianto. Il valor
medio della pressione di esercizio deve essere garantito senza superare
la temperatura massima permessa.
Le tubazioni non devono rendere difficili lavori di regolazione e la manutenzione. Il loro smontaggio durante la manutenzione non dovrebbe
condurre ad una perdita significativa di fluido. Inoltre in questo caso non
dovrebbe essere necessario procedere allo svuotamento del serbatoio.
10
Minos
11
Minos
1.5
il collegamento a terra,
la messa a terra del neutro,
il collegamento a terra della tensione di scarica,
collegamento di sicurezza per la corrente di scarica,
collegamento di sicurezza della tensione di scarica.
12
Minos
13
Minos
Avviamento
2.1
Introduzione
P i a n i f i c a z i o n e
I s t a l l a z i o n e
O p e r a z i o n e
c o s t a n t e
C
S m o n t a g g i o ,
e l i m i n a z i o n e
Immagine 1: Durata di vita di un impianto
14
r i c o l l a u d o
2.2
Minos
Lavviamento anticipato un vantaggio se un gruppo di elementi costruttivi assolve una specifica funzione autonoma. Questo accade molto pi
spesso nellimpiantistica che nelle costruzioni di macchine, visto che si
tratta di un ambito nel quale singoli gruppi possono svolgere funzioni
diverse in un unico impianto.
15
Minos
2.3
2.3.1
Per la corretta regolazione delloliatore nebbiogeno conmsigliato aggiungere alcune goccie dolio per metro cubo di aria compressa. Se le portate
in volume sono conosciute si possono dare anche indicazioni a minuto.
16
Minos
2.3.2
Effettuare lattivazione
In ogni impianto nuovo o riparato c il pericolo che un cilindro si
muova in maniera incontrollabile. Tali movimenti possono essere la causa per danni alle persone ed anche portare alla rottura
dellimpianto. Per questo motivo si consiglia di redigere una piano
per lattivazione.
Durante lattivazione vanno rispettati i seguenti punti:
- Prima dellattivazione deve essere verificato che limpianto senza
pressione.
- Tutti gli azionamenti devono essere nella posizione di partenza.
- Le valvole di comando vanno regolate nella loro giusta posizione.
Un cambiamento di posizione si opera con lazionamento a mano o
tramite un impulso di comando.
- Le valvole a farfalla per regolare la velocit del stantuffo vanno chiuse.
- La pressione nellimpianto va aumentata lentamente con il regolatore di pressione del sistema di manutenzione o in maniera automatica con una valvola per il travaso.
- Le valvole a farfalla vanno aperte lentamente.
- Prima va fatta una prova di funzionamento senza pezzi in lavorazione. Lintero processo sulla linea pu essere diviso in diverse fasi. Lo
smistamento dei pezzi pu avvenire a intermittenza.
- Le posizioni degli interruttori di fine corsa vanno controllate. Devono
scattare in maniera sicura e non essere sovraccaricati.
- Una successiva prova di funzionamento va condotta con un pezzo
in lavorazione.
- Va verifficato che le forze e le velocit indicate vengano raggiunte.
17
Minos
2.3.3
Ispezione
Quando un impianto stato avviato ed in marcia, va prestata attenzione
ai seguenti dettagli:
-
il corretto funzionamento, il rendimento e lo stato del sistema
pneumatico come anche dei singoli attrezzi da sorvegliare.
-
La temperatura dellambiente non deve essere difforme dai valori
indicati per i singoli elementi.
-
Lo stato del fluido nelloliatore nebbiogeno da controllare regolarmente. Se necessario va aggiunto olio.
-
Lo stato del fluido nel separatore dacqua da controllare regolarmente. Se necessario va svuotato il serbatoio.
-
I filtri sono da cambiare regolarmente o quando necessario.
-
La pressione nel sistema deve essere controllata regolarmente.
-
Le coperture protettive ed i dispositivi di sicurezza devono essere
istallati e dovrebbero funzionare perfettamente.
-
Attrezzature o altri elementi devono essere istallati in maniera
sicura.
-
Limpianto elettrico da controllare con riguardo alla impermeabilit. Parti non impermeabili vanno riparate.
Inoltre le seguenti componenti del sistema pneumatico vanno regolarmente controllate:
-
-
-
-
-
18
2.4
Minos
19
Minos
2.4.2
Procedura di avviamento
Prima dellavviamento vanno rispettati i seguenti passaggi:
- Prima di usare limpianto idraulico consigliabile un funzionamento
a vuoto per 4 ore.
- La valvola di sicurezza va regolata secondo le indicazioni del produttore. In seguito la regolazione va piombata cos che non possono verificarsi cambiamenti di pressione.
- Le valvole a farfalla, le valvole di flusso e le valvole di mandata
vanno regolate. In caso di necessit anche in questo caso le regolazioni vanno piombate.
- Durante il funzionamento a vuoto sono da controllare la pressione,
il livello del olio, le temperature della pompa, del motore e dellolio
idraulico. Va controllato se si verificano cali di pressione.
- Allorch la pompa idraulica stata avviata va cambiata laria
nellimpianto. Laria va cambiata unaltra volta quando lolio per i
comandi idraulici ha raggiunto la sua temperatura di regime. Anche
il livello del fluido va nuovamente controllato.
- Dopo il funzionamento a vuoto il sistema pu lavorare normalmente. La pressione deve essere continuamente sorvegliata. Anche in
questa fase va controllato se esistono perdite, soprattutto in corrispondenza di raccordi filettati e chiusure. La riparazione delle perdite
dovrebbe essere svolta soltanto quando limpianto in uno stato
senza pressione.
- Quando sono state raggiunte condizioni di lavoro normali va eseguito un controllo delle velocit dei cilindri e della spinta. I valori vanno
annotati in un registro. Anche possibili problemi vanno da registrati.
Le temperature ammesse non vanno superate.
- Dopo lavviamento vanno puliti i filtri. Questo vale soprattutto se
vengono usate valvole regolatrici e valvole proporzionali.
- Durante lavviamento di pompe assiali deve essere sicuro che queste non possano aspirare il fluido idraulico. Perci vanno preventivamente riempite con olio idraulico.
- Durante la sostituzione delle pompe va evitato che le pompe fredde
vengano istantaneamente alimentate con olio troppo caldo.
20
2.4.3
Minos
Ispezione
Quando un impianto in marcia, va prestata attenzione ai seguenti punti:
- il corretto funzionamento, il rendimento e lo stato di tutto il sistema
vanno continuamente sorvegliati.
- Particolare attenzione dovuta al fluido idraulico ed al suo raffredamento.
- Anche il livello del fluido da controllare di continuo. Se necessario
il fluido idraulico va rabboccato. Se il livello del fluido si alza potrebbe essere presente acqua nellimpianto.
- La pressione nel sistema sempre da tenere sotto controllo. Se
differisce dal valore prescritto il corretto funzionamento dellimpianto
non pi garantito.
- La silenziosit di funzionamento delle pompe e dei motori va controllata.
- Non va ridotta la funzionalit degli impianti di sicurezza e delle protezioni. da controllare il corretto fissaggio degli impianti e di gruppi
di elementi.
- Inoltre di cruciale importanza la tenuta dellimpianto idraulico. Le
perdita vanno sistemate quando limpianto non in marcia.
Gli impianti idraulici vanno regolarmente controllati. Va prestata attenzione ai seguenti punti:
- Lo stato del fluido idraulico da tenere sotto controllo.
- I filtri sono da controllare e se troppo sporchi da cambiare. Anche i
separatori magnetici sono da controllare e se necessario da pulire.
- I dispositivi di visualizzazione sono da controllare, devono funzionare correttamente.
- Va verificato linnesto dolce di tutti gli elementi.
- Bisogna valutare lo stato generale della rete di distribuzione.
- Particolare attenzione necessitano anche i serbatoi in pressione.
Se si tratta di serbatoi riempiti di gas va controllata la pressione di
serraggio e corretta ove necessario.
Particolare attenzione dovuta anche nel caso di impianti idraulici con
valvole regolatrici. A causa della loro sensibilit quando vengono
lavati da tenere presente che:
- la valvola regolatrice va rimossa prima del lavaggio e sostituita con
una flangia per il risciacquo. Cos la condotta di mandata viene
collegata al ritorno. Le condotte del cilindro vengono in tal modo
bloccate.
- Prima del lavaggio rimuovere lelemento filtrante del filtro a pressione e poi lavare limpianto.
- Dopo il lavaggio, rimontare lelemento filtrante del filtro a pressione
e cambiare il filtro di ritorno.
- Risciaquare limpianto e rimontare la valvola regolatrice.
21
Minos
2.5
22
2.6
Minos
2.6.1
23
Minos
Ricerca di guasti
3.1
Definizione
Un guasto secondo la DIN 31051 viene definito come segue:
Un guasto la mancata esecuzione di una funzione richiesta ad un elemento dellunit considerata.
La funzione viene determinata in relazione allattivit, la lavorazione, lo
scopo o il compito dellunit considerata.
Un guasto, o malfunzionamento, dunque una funzione che non si svolge
secondo gli ordini o che non si svolge affatto.
Un disturbo - al contrario del guasto di una funzione - un arresto nello
svolgimento di un compito definito di ununit considerata.
Con la dicitura blocco, invece, si intende il fermarsi dellesecuzione di un
prefissato compito dellunit considerata a causa di un problema inerente
allunit stessa e allo sforzo ammesso.
Il motivo di un disturbo o un guasto dunque un guasto. ***
3.2
24
3.3
Minos
3.3.1
3.3.2
Esempio
25
Minos
rumore elevato
si
Le pompe ed i motori elettrici no
sono allineate?
si
Il livello dellolio allinterno no
del serbatoio corretto?
si
Il fluido in entrata strozzato? no
si
Pulire i filtri,
i tubi,
le morse delle valvole,
viscosit eccessiva dellolio,
temperatura troppo bassa,
rotazione di frequenza della pompa troppo alta,
area di sezione della pompa troppo piccola, elimina le contrazioni e restrizionio del
tubo dingresso
Il tubo dingresso o di ritorno in posizione finale non abbastanza profondo nella
media del livello dellolio, tubo dingresso
troppo chiuso per il ritorno, sporcizia nel
tubo, olio di ritorno contiene bolle daria,
difetto delle guarnizioni, la pompa surriscaldata
La tanica estremamente piena daria, sostituire i filtri, controllare la direzione di rotazione della pompa
Usa una pompa appropriata
si
Il livello del rumore si dimi- no
nuito?
Bild 2:
26
3.4
Minos
3.4.1
27
Minos
3.5
28
Esempio
Minos
reset
the
tact
sequence
M0.5
tact_in
pre_in
h_pressure
I0.3 tact_in
I0.5 pre_in
I1.7 h_pressure
3:
29
Minos
Osservando la rete pu essere constatato che sono attivi sia i due contatti delle posizioni finali del cilindro e del cilindro a inezione. Nonostante
ambedue le posizioni finali sono raggiunte, il collegamento AND non
assume lo stato 1, visto che il flag M0.5 non attivato.
Dopo segue un collegamento OR. In questo caso basta che venga impostato ad 1 uno dei segnali dentrata, che il flag M0. 2 alluscita si attivi.
Si nota che lingresso h_pressure (I1.7) nello stato 1. Questo segnale
dovrebbe segnalare che la pressione idraulica ha superato il limite.
Questo guasto si nota subito se la pressione idraulica non ancora applicata. Dunque non ci pu essere pressione. Anche il manometro sulla
linea di alimentazione non segnala pressione.
Sul LED per lingresso I1.7 del controllore programambile viene tuttavia
rappresentato linput adiacente.
Dopo va controllato perch linterruttore di pressione dia gi un segnale, nonostante non ci sia pressione. Pu essere un segno di un difetto
dellinterruttore di pressione o anche di un problema di collegamento
hardware.
Perci va controllato se linterruttore di pressione come descritto nella
documentazione collegato come contatto di chiusura.
Risultato della ricerca di guasti:
Si nota che linteruttore a pressione stato collegato in maniera errata.
Invece del contatto di chiusura stato cablato il contatto di apertura.
Perci linteruttore di pressione d un segnale, se anche se non stato
attivato.
Dopo il ricablaggio sul contatto di chiusura nella rete 9 non c un
segnale dellinteruttore di pressione e il flag non viene attivato. Con ci
sono soddisfatte le premesse per far partire il controllo nella rete 4 e il
funzionamento pu iniziare.
30
Esempio
Minos
31
Minos
valvola di strozzamento,
interuttore di pressione.
32
MECCATRONICA
Modulo 8: manutenzione remota,
diagnosi
Manuale
(concetto)
Jerzy Jdrzejewski
Politecnico di Wroclaw,
Polonia
www.minos-mechatronic.eu
Indice
Obiettivi di teleservizio e diagnosi
Sistemi di diagnosi
12
16
Minos
Minos
Minos
Malfunction location
Conveying and feeding objects
DNC system
Retooling mechanism
Tool length setting
Machine tool mechanical assemblies
Tool damage
Workpiece clamping
Fine-tuning control
Feeding coolant
Clamping palettes
NC system
Problems with chips
Hydraulics
Other malfunctions
Table 1:
Share [%]
20.1
18.2
14.6
14.1
12.1
6.8
2.6
1.7
1.7
1.1
0.9
0.9
0.9
4.3
Minos
Tool wear
Tool
temperature
Vibrations
Geometry
deformation
Main
drive load
Tool chipping
Machine force
Air temperature
and humidity
Machine tool temperature
Workpiece temperature
and geometry
Fig.1:
Feed
drive load
Supply voltage
Rotation speed
Ball screw forces
Spindle torgue
Oil feed
Oil pressure
Oil temperature
Air pressure
Acoustic emission
Clamping pressure
Feed force
Positioning accuracy
Axies and connectors
Palette clamping force
Minos
DIN 66348
RS 485
RS 232
Pressure
sensor
Temp.
sensor
Fig. 2:
Microprocessor
Force
sensor
2
PC
Sampling-storing system
a/d converter
Force
sensor
1
Inputs
Outputs,
Alarm
a/c
5|2|6|9|3
Minos
10
Minos
DIAGNOSTIC UNIT
Diagnostic
signal
sensors
Components
Diagnostic
sockets
Diagnostic
system
Processor
Multichannel
diagnostic signal
converter
RAM, RAM-DISK,
VDISK
System bus
Keyboard
Fig. 3:
Monitor
Printer
Software
Minos
12
Minos
Signal/symptom
Uniserviceable
Ug - Boundary value
Ug
Ud
Ud - Admissible value
Serviceable
Structure parameter/technical condition
Serviceable
Functional
Fig.4:
Functional
Serviceability
area
Nonfunctionality
area
Minos
The range in which in t echnical object operatio n is aided with knowledge processing and d iagnostics is show n in Fig. 6. The rang e covers
a very wide spectrum of analyses and the use of AI tools.
DIAGNOSTIC TASK
(real objects)
MECHANICAL MODELS
(structure and condition characteristics)
PHYSICAL MODEL
MATHEMATICAL MODEL
Qualitative description
Explanatory description
STRUCTURAL
MODEL
- wear
dynamics
HOLISTIC
MODEL
IDENTIFICATION OF MODELS
Quantitative description
STRUCTURAL
MODEL
Types of models:
deterministic
probabilistic
fuzzy
- wear
evolution
SYMPTOM
MODEL
DIAGNOSTIC MODEL
HOLISTIC
DIAGNOSTICS
ELECTRICAL
DIAGNOSTICS
Fig. 6:
14
INFERENCE MODELS
deterministic
probabilistic
fuzzy
neural
ekxpert
other
SYMPTOM
DIAGNOSTICS
CRITERIA
DIAGNOSIS
(current/future)
division of models
accuracy
limit states
effectiveness
other
Minos
The way in which relationships bet ween a symptom and a defect are
sought (which is the aim of service diagnostics) is shown in Fig. 7. This
requires highly complex operations on models: model reversing, complicated testing of mode ls sensitivity to defects, training data generation, creating adaptational models and building diagnostic relations.
Thanks to t he use of such simulation techniqu es of acquir ing symptom-defect relations the operators of the device being diagnosed are
able to view on the mon itor not only information about the o ccurrence
of a failure but also defect identification data.
CLASSICAL METHOD
DEFECT
MODEL
SYMPTOM
REVERSED
MODEL
DEFECT
Fig.7:
15
Minos
Developmental trends
Remote diagnostics an d servicing have stro ng economic reason s
since they contribute to longer prod uct life. The refore attempts to increase product life span will translate into the de velopment of diagnostics and supervision. In addition, as the globalization of manufacturing
increases so does its dispersion whereby it becomes n ecessary to
employ remote diagnostics an d ser vicing in or der to signif icantly increase the reliability of mechatroni c systems, te chnological processes
and the manufactured products. T his means t hat diagnostic system
modularity will continue to be devel oped and an ever larger number of
diagnostic functions will be carried out by intelligent sensor s. This will
naturally be accompanied by the min iaturization of measuring systems
and their integration with the processes responsible for signal processing and dia gnostic inference. Also reliable tech nologies for remotely
supplying t he systems with powe r and transmitting the information
generated in them to a higher decision level to diagnost ic-servicing
centres will continue to be developed. New, more advan ced communication standards and decision alg orithms aide d with AI to ols will be
used for this purpose.
The development of remote diagnosing and servicing of machine systems tends towards full coverage of the latter a nd towards total supervision and servicing based on forecasts.
16
MECCATRONICA
Modulo 9: Prototipazione Rapida
Manuale
Esercizi
Soluzioni
(concetto)
prof. dr. hab. inz. Edward Chlebus
dr in. Bogdan Dybaa,
dr in. Tomasz Boratyski
dr in. Jacek Czajka
dr in. Tomasz Bdza
dr in. Mariusz Frankiewicz
mgr in. Tomasz Kurzynowski
Universit Tecnica di Breslavia,
Polonia
www.minos-mechatronic.eu
MECCATRONICA
Modulo 9: Prototipazione Rapida
Manuale
(concetto)
prof. dr. hab. inz. Edward Chlebus
dr in. Bogdan Dybaa,
dr in. Tomasz Boratyski
dr in. Jacek Czajka
dr in. Tomasz Bdza
dr in. Mariusz Frankiewicz
mgr in. Tomasz Kurzynowski
Universit Tecnica di Breslavia,
Polonia
www.minos-mechatronic.eu
PrototipazioneRapida Manuale
Minos++
1.INTRODUZIONE
2.CAD(DISEGNOASSISTITODALCALCOLATORE)
3.CADRPCOMUNICAZIONE
12
3.1.FORMATOSTL
12
3.1.1.StrutturaecreazionediunfileSTL
12
3.1.2.OrientamentodeiTriangoli
13
3.1.3.SistemadicoordinateeunitnelformatoSTL
14
3.1.4.CreazionediunFileSTL
15
3.1.5.ErroriedifettipifrequentidelformatoSTL
15
3.1.6.RegoledicostruzionediunfileSTL
19
3.1.7.Generazionedifile*.stlindiversiprogrammi
20
4.PREPROCESSACTIVITIESINRP
26
4.1.MODIFICADEIFILESTL
30
4.2.FISSAGGIODEIFILESTL
35
4.3.GENERAZIONEDEISUPPORTI
36
5.RAPIDPROTOTYPINGRP(PROTOTIPAZIONERAPIDA)
38
5.1.STEREOLITOGRAFIA(SLA,SL)
46
5.2.SELECTIVELASERSINTERING/MELTINGSLS/SLM
48
5.2.1.MCPRealizerIIdispositivoMCPHEKcompany
50
5.2.2.EOSINTM270dispositivoRPdiEOScompany
51
5.2.3.M3LinearundispositivodellasocietConceptLaser
52
5.2.4.TrumaFormLF250dispositivodellasocietTRUMPF
53
5.2.5.EBMS12dispositivodellasocietARCAM
54
56
5.4.FUSEDDEPOSITIONMODELINGFDM
58
5.5.METODODIFORMATURALASERDELLEPOLVERI
59
5.6.INKJETPRINTING
60
5.7.3DPSTAMPANTEA3DIMENSIONI
62
PrototipazioneRapida Manuale
Minos++
5.8.SGCSOLIDGROUNDCURINGMETHOD
6.INGEGNERIZZAZIONEINVERSA
66
6.1.INTRODUZIONE
66
6.2.AREEDIAPPLICAZIONEDELLINGEGNERIZZAZIONEINVERSA
67
6.3.METODIDIDIGITALIZZAZIONE
70
6.3.1.Metodididigitalizzazionemediantecontatto
72
6.3.2.Metodibasatisupuntiottici
74
6.3.3.Metodiotticilineari
77
6.3.4.Metodibasatisullazonaottica
78
6.3.5.Scansionedistruttiva
80
6.4.APPARECCHIATUREESOFTWARE
81
6.5.DIGITALIZZAZIONEDELLAGEOMETRIA
83
6.5.1.Fasididigitalizzazione
83
6.5.2.Pianificazionedelprocessodidigitalizzazione
84
6.5.3.Acquisizionedidati
86
6.5.4ElaborazionedeidatiecostruzionedimodelliCAD
87
7.LETTERATURA
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1. Introduzione
Attualmente, nel mondo altamente industrializzato, un bisogno incessante
di ridurre i tempi di pianificazione e progettazione di beni e la necessit di
garantire la massima qualit dei prodotti al momento del lancio forza lo
sviluppo di nuove tecnologie, finalizzate alla riduzione del lancio dei
prodotti.
Le nuove tecnologie forniscono strumenti che consentono l'estensione del
concetto di garanzia della qualit dalla zona di produzione allintero ciclo
di vita del prodotto. Essi consistono in tecniche e metodi, che consentono
la riduzione dei tempi di sviluppo prodotto, a partire dalla fase di
formulazione dei bisogni fino alla fase di introduzione di un prodotto finito
sul mercato. Uno degli obiettivi fondamentali quello di minimizzare il
tempo di inattivit con un contemporaneo miglioramento della qualit del
prodotto.
Il modello matematico di oggetti (CAD 3D) considerato il componente di
base di tutte queste tecniche. Tale modello un insieme di dati che
consentono una descrizione accurata della forma geometrica di un
oggetto tridimensionale. Le regole fondamentali e gli strumenti potenziali
sono noti da anni, ma a causa di taluni problemi, soprattutto connessi con
i costi, strumenti dedicati e di cultura, le applicazioni di solito sono dirette a
clienti facoltosi o a clienti strategici.
Il modello matematico pu essere ottenuto in due modi diversi:
Direttamente, utilizzando strumenti informatici per la progettazione
tridimensionale
(CAD-Computer
Aided
Design)
Copiando un elemento con l'uso di strumenti, come videocamere,
sistemi di reverse engineering, CAT (Tomografia Assiale Computerizzata),
che sono scelte in funzione del tipo di elemento, la zona di applicazione,la
richiesta di precisione,ecc
Una volta ottenuto, il modello pu essere utilizzato per vari scopi, a partire
dall archiviazione alla possibilit di eseguire le prove, migliorando la
geometria, l'uso in applicazioni multimediali, nonch nelle analisi e test
FEM di processi reali di produzione, preparazione di prototipi e forme con
l'uso di prototipazione rapida e delle tecniche di lavorazione rapide [19].
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tutti
sistemi
CAD
consentono
di
rispettare:
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disegno
assistito
dal
calcolatore
si
compone
di
tre
livelli:
processo
CAD
composto
da
fasi
[7]:
bisogno di riconoscimento
definizione del problema,
sintesi,
analisi e ottimizzazione,
valutazione,
presentazione.
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3. CAD RP Comunicazione
3.1. Formato STL
L'idea di creare un formato STL (Standard Triangulation Language)
stata proposta dalla societ di 3D Systems, che pioniere nel settore
della stereolitografia. Su suo ordine, la prima versione del STL stato
creato da Albert Consulting Group nel 1987. Il formato divenne presto un
modello di base dello scambio di dati in processi di prototipazione
rapida. Il successo del STL venuto dalla sua semplicit, originalit e
sufficientemente precisa rappresentazione (mappatura) del modello
progettato. Il compito principale del formato discusso il trasferimento di
modelli CAD 3D a dispositivi di RapidPrototyping. Attualmente la maggior
parte programmi CAD / CAM ha la possibilit di salvare il modello in
formato STL, che potrebbe essere letta da quasi tutti i sistemi di Rapid
Prototyping [10].
Fig. 3.1 Approssimazione del modello mediante lutilizzo di triangoli BRAK FOTO
I file STL vengono salvati con l'estensione *. stl, comunque parte dei
programmi consentono anche lutilizzazione di altre estensioni. La
dimensione del file dipendono dal numero di triangoli in cui le superfici del
modello sono state divise e, di conseguenza, dalla precisione con cui i
triangoli descrivono la geometria del modello.
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Fig. 3.2 Differenze nel modello geometrico al variare del numero di triangoli
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superficie.
Salvare il file.
Va ricordato che durante il salvataggio del file in formato STL sono stati
definiti i seguenti parametri:
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di figura "a" contiene addirittura quattro "punti di vertice", mentre solo tre
di loro sono reali (il punto X non pu essere trattato come un vertice in
quanto posizionato su un lato di un triangolo). Il vertice inferiore sinistro
del triangolo 1, tuttavia, non condiviso con nessun altro triangolo della
figura descritta. inoltre, quando si arriva ai triangoli 2 e 3 della figura,
entrambe contengono un punto corretto condiviso con il triangolo 1, e uno
scorretto X, non essendo un vero e proprio vertice del triangolo 1.
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Fig. 3.6 Esempio di un errore in un file *.stl superfici di incrocio (Nel caso di un
modello in cui le operazioni booleane, sono state fatte con troppa poca
precisione, la perdita un errore comune. Essa si manifesta con il fatto che
elementi di geometria corretta, non vengono sempre visualizzati).
Fig. 3.7 Esempio di un errore in un file *.stl fori sul bordo di una superficie (gap
che compare sul bordo della superficie pu essere causato da un software virus o
da una non corretta configurazione del file *. stl)
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Superfici degeneri
La degenerazione delle superfici non un errore cos grave come quelli
sopra citati. Tuttavia, pu talvolta causare qualche danno alla costruzione
del modello.
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Fig. 3.14 STL anteprima file. Frammento della finestra di dialogo opzioni di
esportazione e anteprima grafica del modello esportato
Non trasferire (spostare) i dati di output STL nel primo quadrante del
sistema di coordinate. La scelta di questo parametro fa s che il modello da
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salvare in formato STL potr mantenere la sua posizione originale nello spazio
globale in relazione alle coordinate dellorigine del sistema di riferimento.
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Fig. 3.16 Modello 3D esportato nel formato STL nel software CATIA. a) Sag =
1,08 mm (numero di triangoli = 140), b) Sag = 0,5 mm (il numero di triangoli =
180)
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Fig. 3.17 Differenti valori del parametro Step: a) Step = 20mm (numero di triangoli
= 970), b) Step = 10mm (numero di triangoli = 4.214), c) Step = 200mm (numero
di triangoli = 140)
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4. Pre-process activities in RP
Dopo aver finito il modello CAD in formato STL, esso dovrebbe pronto per
il processo di costruzione su uno dei dispositivi di prototipazione rapida.
Le attivit di Pre-processo possono essere svolte in uno dei programmi
dedicati per questo uso, che consentono alla lavorazione di file STL.
I software di questo tipo possono importare la maggior parte delle
estensioni dei file standard, come: STL, VDA, IGES, STEP, VRML e
singoli formati di particolari programmi CAD come i seguenti: Unigraphics,
Parasolid e CATIA. Anche a causa del crescente numero di file registrati
in forma di nuvole di punti, possibile l'importazione e l'esportazione di
tali dati. I dati importati in forma di nuvole di punti sono trasformati in
modelli CAD con la precisione determinata dallutente.
Il processo di lavorazione comprende la correzione degli errori che si
verificano. Come risultato, un modello STL pronto per la produzione di
RP sul dispositivo, senza necessit di ulteriori conversioni. Il software di
questo tipo necessario per ciascuno processo di RP. Questa fase non
pu essere omessa in alcun modo per risparmiare il tempo che stato
dedicato per tali lavori.
Risparmiare
tempo
durante
la
correzione
dei
file
STL.
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Fig. 4.2 Errori segnalati in rosso negli stl e, vicino, il modello corretto
Modifiche al modello
Al fine di correggere un modello, non c' bisogno di intervenire sul
modello originario - pu essere realizzato direttamente sul modello STL.
I programmi contengono diversi strumenti utili che ottimizzano e
abbreviano il corso di tutto il processo. Ad esempio uno strumento per
levigare le superfici, che pu essere utilizzato per aggiungere il materiale
in eccesso per la successiva lavorazione meccanica; per tagliare i modelli
per adattarsi sulla piattaforma di lavoro di un dispositivo RP. Per una pi
agevole identificazione delle singole parti, pu essere utilizzato uno
strumento per la marcatura e la scrittura sulla superficie del modello.
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essere orientato in modo tale che l'altezza del modello minima nel verso
dellasse Z (asse di incremento di livello).
Il passo successivo la generazione di strati dei modelli, che verranno
creati nel processo di RP, una dopo l'altro. Al fine di creare un prototipo di
un dispositivo RP, un modello STL deve essere suddiviso in strati sottili. E
l'ultima operazione eseguita sul file prima di procedere al processo di
costruzione. La densit dei livelli tra 0,01 e 0,7 mm.
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modello *. stl,
Fissaggio file *. stl, ritaglio di superfici, l'individuazione di triangoli
raddoppiati
Preparazione di intersezioni dei file STL, fori (perforazione), pulling
surface
operazioni booleane, la riduzione dei triangoli, smoothing, aggiungere
didascalie o segni (caratteri),
Rilevazione delle collisioni,
Colorare i file STL,
divisione dei modelli in strati,
Generazione di strutture di sostegno.
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Fig. 4.10 Il taglio di una parte consente la sua connessione con larea di lavoro
del dispositivo RP
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E 'anche possibile creare oggetti, come sfere, cilindri, coni, piramidi, prismi
ed altri.
C' la possibilit di asportare una superficie come eccesso di materiale
per la lavorazione meccanica.
Manipolazione ed elaborazione dei dati acquisiti
Le nuvole di punti possono essere trasformate da scanner 3D in file di
grandi dimensioni in formato STL. Successivamente, grazie alla riduzione
dei triangoli con strumenti speciali, larchiviazione dei dati molto pi
facile a causa della riduzione della dimensione del file.
Durante la generazione di file STL da dati ottenuti da scanner 3D, si
verificano interferenze. Grazie alla possibilit di lisciatura tali difetti
possono essere eliminati, il che migliora la qualit delle superfici.
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Fig. 5.1 Settori di applicazione delle tecniche del Rapid Prototyping [1]
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Fig. 5.5 Classificazione dei metodi RP per quanto rispetto ai processi e i materiali
applicati [1]
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Fig. 5.7 Confronto dei tempi e dei costi di produzione di modelli prototipali
utilizzando metodi RP e RM-HSM [1]
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Fig. 5.8 Modello CAD 3D (a), il suo modello salvato in formato *. STL (b), il
modello fisico creato utilizzando la tecnica della stereolitografia (c), e un prodotto
finito (d)
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Vantaggi
Svantaggi
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Tali strati sono alla base della generazione dei file usati dal computer di
controllo di una macchina stereolitografica. Mentre un modello prodotto,
il raggio laser viene spostato sulla superficie del liquido di resina fototemprabile secondo il contorno di un particolare strato, questo viene fatto
con l'aiuto di una serie di specchi dinamici che sono diretti da un sistema
di movimentazione. La movimentazione controllata da un sistema sulla
base dei dati relativi al modello CAD. La foto-polimerizzazione, in altre
parole lindurimento, si ha nelle zone dove la resina viene irradiata da un
fascio di raggi ultravioletti. Il primo strato creato direttamente sul piano di
sostegno immerso. Quando viene creato, il piano di lavoro abbassato
esattamente al valore dello strato pronto. In quel momento, la resina
scorre sul modello abbassato e crea un altro livello necessario per la
fotopolimerizzazione.Tuttavia, la resina appiccicosa e per livellare la
superficie uno speciale raschietto viene mosso al di sopra della superficie
e raschia i dislivelli rendendo la superficie di resina liscia. Poi, un altro
strato viene indurito. Ogni strato successivo creato dal precedente e in
questo modo, viene costruito un solido. Questo processo viene eseguito
fino a completare tutto il modello. Il processo SLA pu richiedere la
costruzione di sostegni se ci sono risalti (sporgenze) frammenti (cosiddetti
sbalzi), ed tutto fatto per evitare possibili deformazioni. L'applicazione di
supporti usuale durante la produzione di modelli utilizzando il metodo
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Tale polvere metallica fusa strato per strato fino a raggiungere una
densit del 100%. Questa strategia di irradiazione appositamente
elaborata permette la produzione di elementi di grandi dimensioni senza
distorsioni. Il sistema brevettato di lavorazione post-processo della
superficie, che avviene subito dopo il completamento del processo,
assicura una qualit superficiale e una durezza eccezionali.
2 - modulo di erosione laser 3D
progettato per la lavorazione erosiva.
Questo modulo permette di eseguire una lavorazione erosiva su qualsiasi
tipo di superficie libera. Grazie ad un sensore integrato con il software, si
pu influenzare la densit dellintera lavorazione erosiva.Tale opportunit
ideale per la produzione di elettrodi alternativa alla fresatura - senza il
bisogno di generare ulteriori programmi complessi.
Modulo 3 - modulo di marcatura Laser
E dedicato alla fabbricazione di etichette/marcature sulla plastica e sugli
elementi. Possono essere contrassegnati vari tipi di materiali o possono
avere delle particolari incisioni su di essi. Il modulo di marcatura pu
anche essere personalizzato, rispetto a esigenze particolari.
Vantaggi:
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Il vantaggio principale del LOM dato dal fatto che si possono applicare
vari materiali, quali: carta (cellulosa), metalli, plastica, materiali sintetici e
compositi. Al fine di combinare gli strati di carta, le colle applicate sono
attivate da radiazione UV o dal calore di un rullo. Le ceramiche possono
essere applicate utilizzando la pressatura, il riscaldamento e processi di
reazioni di incollaggio. Gli strati di metallo possono essere combinati con
delle saldature laser puntuali, saldatura a fiamma o saldature
forti. Possono essere anche applicati il montaggio meccanico nonch la
combinazione dei processi elencati. Il metodo LOM molto a buon
mercato e grazie ad esso, possono essere fabbricati oggetti di grandi
dimensioni. Tuttavia, il suo punto debole dato dal fatto che difficile
rimuovere il materiale di scarto, per esempio dalle cavit interne, quando
utilizzato un materiale temprabile. Nel caso di liquidi o polveri (SLA,
metodi SLA) ci fatto molto pi facilmente. L'accuratezza dei modelli
ottenuti con il metodo LOM paragonabile nel piano XY all'accuratezza
dei modelli fabbricati per mezzo di altri metodi di RP. Eppure, tale
accuratezza diminuisce nel piano Z, che la direzione in cui si costruito
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Figura 5.21 Principi di funzionamento del LENS (Laser Engineered Net Shaping)
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Per mezzo del metodo IJP, sono fabbricati prodotti di plastica, che
possono soddisfare i requisiti dei modelli concettuali o funzionali etc. che
sono stati progettati [3]. Il metodo IJP pu essere applicato anche come
tecnologia di Rapid Tooling per la produzione di anime e forme per le
colate di metallo (per lo pi alluminio). In tali, casi due componenti micro
dosati si legheranno sciolti nella massa di stampaggio. Tale massa (simile
alla sabbia) viene messa su tutta la superficie della piattaforma. Poi, su di
essa, nelle aree assunte a sezione trasversale del prodotto, posto il
legante, su cui versato la sostanza indurente. Sia il legante che la
sostanza indurente sono posti con l'ausilio di ugelli. In questo modo sono
creati gli strati successivi al fine di ottenere l'intero prodotto.
La modalit di costruzione di un modello usando il metodo IJP simile al
metodo RP descritto in precedenza in cui questo processo
automatico. Possiede anche proprie molteplicit chiamate Ballistic Particle
Manufacturing BPM, dove gli ugelli dispensano gocce di materiale fuso
posizionandole le une sulle altre, e Model 3D Marker Plotting che
identico al BPM con l'eccezione che gli strati creati di un modello vengono
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6. Ingegnerizzazione inversa
6.1. Introduzione
Lingegnerizzazione inversa (IR) una tecnologia che permette di scoprire
le regole di costruzione di un oggetto gi esistente. E 'utilizzata per
individuare le ipotesi secondo le quali l'oggetto stato progettato e
realizzato. Nell'industria manifatturiera, di solito, comporta la ricostruzione
della geometria di un prodotto, il principio di funzionamento e, talvolta,
anche i materiali che sono stati utilizzati per crearlo. Lingegnerizzazione
inversa nota anche in altri ambiti, ad esempio, in informatica, dove
significa analizzare un programma gi esistente, al fine di comprenderne il
funzionamento e / o ripristinare il suo codice sorgente [20].
A differenza della tradizionale interpretazione in ingegneria, il punto di
partenza per lIR un prodotto esistente, che pu essere lasciato senza
alcuna documentazione costruttiva e tecnologica, specifica del materiale,
ecc, ed il compito dellingegnerizzazione inversa di recuperare tali
informazioni. In un certo numero di casi IR viene applicata anche come un
supplemento per il processo tradizionale di sviluppo prodotto. Si tratta di
situazioni in cui l'innovazione del design non l'obiettivo principale, e il
prodotto in fase di sviluppo basato su una soluzione esistente e
verificata (a volte sviluppata da una societ competitiva).
Lingegnerizzazione inversa pi comunemente associata con la
digitalizzazione della geometria di oggetti fisici. Il suo risultato un
modello digitale che costituisce la base per ulteriori lavori di progettazione,
l'analisi del computer (ad esempio utilizzando il metodo degli elementi
finiti) o di confronto tra il modello fisico e un computer. Ottenere la forma
digitale di un modello permette anche l'uso diretto dei dati in misura
sempre pi ampia delle tecnologie di produzione, come ad esempio di
computer su macchine a controllo numerico, di produzione, usando
metodi basati su tecnologie come Prototipazione Rapida, Strumentazione
rapida, Produzione rapida.
Lingegnerizzazione inversa sempre applicabile quando richiesto un
modello al computer di un oggetto fisico. Le sue aree di applicazione
includono:
industria delle costruzioni di macchine, in particolare automobilistco
(stampi, controllo qualit, ripristinando la documentazione, ecc)
industria dellinscatolamento (prodotti che hanno diversi, spesso atipici,
forme, stili)
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6.2. Aree di
inversa
applicazione
dellingegnerizzazione
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Non-destructive
Contact
Destructive
Non-contact
Non-optical
Optical
X-ray
Laser
Electromagnetic
radiation
White light
Ultrasounds
Interferometery
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Fig. 6.7 Misurazione basata sul principio del tempo di volo [27]
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Una simile situazione, come nel caso della triangolazione mediante laser
punto, si verifica nel metodo lineare e si manifesta nel problema di
occlusione. Per superarla, l'angolo tra la fotocamera e un generatore pu
essere ridotto o possono essere applicate due fonti di luce. Un altro
modo riguarda l'applicazione di una fotocamera supplementare la quale,
per, richiede la determinazione della loro posizione in relazione alla
situazione. Cos, l'angolo di triangolazione non mai uguale a zero
perch c' sempre la probabilit di occlusione.
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Data acquisition
Data processing
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digitalizzazione vanno da alcuni minuti in sistemi ottici fino a poche ore nel
caso di macchine di misura a coordinate e scanner a contatto.
Un compito importante durante la progettazione quello di decidere se
sar possibile la scansione di un oggetto in un'unica sessione o di farlo in
pi tappe. Nel caso di scansione di un oggetto in diversi supporti (scanner
a contatto), o da pi parti (scanner ottico), il risultato una nuvola di punti.
altrettanto importante determinare la forma di dati, in cui un modello
ottenuto deve essere convertito, il che determina i requisiti relativi al
software. Se il modello ottenuto deve essere la base di calcoli numerici,
non necessaria grande precisione, per significativa una piccola
dimensione dei dati. Diversa la situazione in cui su un oggetto viene
eseguita la scansione ed in procinto di essere la base per l'introduzione
di modifiche: allora una maggiore enfasi viene messa in precisione. Se il
risultato di digitalizzazione la copia di un oggetto, sufficiente se la
superficie di un oggetto presentato in forma di un triangolo di maglia, ma
i software dovrebbe permettere di generare un programma su una
macchina utensile a controllo numerico.
Questi punti di solito non sono ordinati, ancora, in alcuni dei metodi di
misurazione (ad esempio scanner contatto e coordinare le macchine di
misura), possibile determinare i confini (Fig. 6.20) e la direzione di
scansione, che d in effetti un punto di nuvola simile a un insieme di curve
che si trovano sulla superficie di un oggetto (Fig. 6.21). Esso offre la
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Fig. 6.20 2D Profilo con aree di inviluppo mediante differenti direzioni di scansione
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Fig. 6.21 Modifica della nuvola di punti rimozione dei punti inappropriati
Una modifica possibile delle mesh triangolari con una riparazione degli
errori, come ad esempio: fori nella maglia, si intersecano triangoli, ecc (fig.
6.24). Nel caso in cui un oggetto stato esaminato in diversi supporti,
vengono eseguiti i passaggi 1-3 per tutti i dati, e,in questa fase, i
frammenti di superficie ottenuti dal modello sono collegati dando un nuovo
modello (Fig. 6.25). Se richiesto un modello poligonale nella forma di
dati di uscita, si pu fermare a questo punto e registrare il risultato nella
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a)b)
Fig. 6.25 Riduzione del numero dei triangoli dal 100 % (a) al 10 % (b)
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Fig. 6.31 Comparazione della superficie NURBS con i punti della nuvola
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7. Letteratura
[1]
[2]
Dybaa B., Kolinka P., Techniki inynierii odwrotnej w rozwoju produktu, Automatyzacja
produkcji. AP 2003. Nauka - wiedza - innowacje. Wrocaw 2003. T. 1. Referaty
plenarne i sesyjne, s. 413-420
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8]
[9]
[10]
http://rpdrc.ic.polyu.edu.hk/content/rp_for_arch_short_guide.htm
[11] http://www.3dsystems.com
[12] http://www.arcam.com
[13] http://www.cadcamforum.pl
[14] http://www.cadcamnet.com
[15] http://www.cgiinspection.com
[16] http://www.concept-laser.de
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PrototipazioneRapida Manuale
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[17] http://www.eos-gmbh.de
[18] http://www.faro.com
[19] http://www.impactstudiostv.com/laser_scan_site/htm/technology.htm#laser
[20] http://www.konicaminolta-3d.com
[21] http://www.mcp-group.de
[22] http://www.moldmakingtechnology.com/articles/030107.html
[23] http://www.moldmakingtechnology.com/articles/100003.html
[24] http://www.newscientist.com/article.ns?id=dn3292
[25] http://www.prz.rzeszow.pl/mech/kkm/rapid_prototyping.htm
[26] http://www.trumpf.com
[27] www.cs.tcd.ie/publications/tech-reports/reports.99/TCD-CS-1999-46.pdf
[28]
94
MECCATRONICA
Modulo 9: Prototipazione Rapida
Esercizi
(concetto)
prof. dr. hab. inz. Edward Chlebus
dr in. Bogdan Dybaa,
dr in. Tomasz Boratyski
dr in. Jacek Czajka
dr in. Tomasz Bdza
dr in. Mariusz Frankiewicz
mgr in. Tomasz Kurzynowski
Universit Tecnica di Breslavia,
Polonia
www.minos-mechatronic.eu
1. ChecosaunCAD?
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2. Checosalamodellazionegeometrica?
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
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__________________________________________________________________
3. Comevelocizzareildesign?
__________________________________________________________________
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4. QualisonolecaratteristicheprincipalideisistemiCAD?
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5. Qualisonoivantaggiderivantidall'utilizzodisistemiCAD?
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6. QualisonoletappedelprocessodiprogettazioneinunsistemaCAD?
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7. SpecificareitipidimodelliinunCAD.
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8. ChecosaunSTL?
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9. ComevienecostruitounmodelloSTL(undisegnosarutile)?
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10. Checosadicelaregoladelverticeavertice?
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11. Qualiparametridescrivonountriangolo?
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12. Comepuesseredeterminatol'orientamentodiuntriangoloinunSTL?
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13. QualisonoglierroriedifettipicomuninelformatoSTL?
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14. QualisonoleattivitdipreprocessonelRapidPrototyping?
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15. Descrivere almeno 4 operazioni che sono possibili nelle attivit di pre
processodelRapidPrototyping.
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16. Checosasonolestrutturedisopportoedovesonoutilizzate?
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17. Checosalaprototipazionerapida?
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18. CosadifferenzialetecnologiediRapidPrototypingdaquelletradizionali?
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19. Qualisonoleprincipaliapplicazionidimodellirealizzaticontecnologiedi
RapidPrototyping?
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20. Comevengonoutilizzatiiprototipinellaprogettazioneconvenzionale?
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21. ComevengonoutilizzatiiprototipinelConcurrentengineering?
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22. Comesonoutilizzatiiprototipinellingegneriarapida?
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23. Comesonodivisiimetodidicreazionediprototipi?
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24. Che cosa deve essere considerato quando si decide lapplicazione di un
modelloprototipale?
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25. Classificare le tecnologie RP per quanto riguarda i materiali e i processi
applicati.
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26. ChecosilRapidTooling?
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27. Quali materiali possono essere utilizzati nelle tecnologie di Rapid
Prototyping?
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28. QualisonoIVantaggidelleTecnologiediprototipazioneRapida?
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29. Qualisonoglisvantaggidellaprototipazionerapida?
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30. Comepuesserecaratterizzatalastereolitografia?
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31.Comepuesserecaratterizzatalasinterizzazionemediantelaser
selettiva(SLS)?
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32.Comepuesserecaratterizzatafusionemediantelaserselettiva(SLM)?
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33.Citaalmeno3tecnologiecheutilizzanopolverimetallichecomemateria
prima.
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34.Qualidifferenzecisonotralatecnologiadifusioneafasciodielettroniele
altretecnologieconpolverimetalliche?
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35.Comepuesserecaratterizzatalaproduzionedioggettimediante
laminazione?
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36. Come pu essere caratterizzato un modello a strati di un materiale fuso
(FDMModellazionemediantedeposizionedimaterialefuso)?
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37.Comepuesserecaratterizzatalastampaa3dimensioni(3DP)?
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38.Comedeveessereintesalingegnerizzazioneinversa?
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39.Dare2esempidiapplicazionedellingegnerizzazioneinversanelsettore.
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43.Qualisonoiduemetodiprincipalidiclassificazionedeimetodidi
digitalizzazione?
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44.Quandoragionevoleutilizzareunmetododistruttivodella
digitalizzazione?
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45. Quali metodi di ingegnerizzazione inversa consentono di riconoscere la
strutturainternadiunoggetto?
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46.Caratterizzailprocessodiscansionedistruttivo.
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47.Qualilcontattodiscansione?
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48.Qualisonoglisvantaggidellascansionemediantecontatto?
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49.Qualemetododidigitalizzazioneilpiveloce?
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54. Quali sono i vantaggi dei bracci di misura su altri dispositivi di
digitalizzazione?Quandogiustificatol'usodeibracci?
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55.Qualiquestionidevonoessereconsideratealmomentodipianificarela
digitalizzazione?
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56.Quandosufficienteunamagliatriangolarecomerisultatodella
ricostruzione?
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57.Cosapuessereoggettodellaricostruzionemedianteuntipicoprocessodi
ingegnerizzazioneinversa?
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MECCATRONICA
Modulo 9: Prototipazione Rapida
Soluzioni
(concetto)
prof. dr. hab. inz. Edward Chlebus
dr in. Bogdan Dybaa,
dr in. Tomasz Boratyski
dr in. Jacek Czajka
dr in. Tomasz Bdza
dr in. Mariusz Frankiewicz
mgr in. Tomasz Kurzynowski
Universit Tecnica di Breslavia,
Polonia
www.minos-mechatronic.eu
1.
I sistemi CAD includono librerie di oggetti pronti (viti, cuscinetti, ecc) che
possono essere utilizzati in opere di design. Un costruttore non ha modo
di utilizzare vari tipi di cataloghi, mentre cerca un qualsiasi
elemento. Questi possono essere trovati nel sistema di base o possibile
scaricare il modello 3D per il proprio design.
4.
antiorario.
utilizzati
prototipi
nella
progettazione
prodotti finiti ottenuti con metodi di RP come una serie che ha tutti i
parametri tipici del prodotto
quando
si
decide
questo metodo usata una macchina, la cui struttura contiene una unit
di getti di stampa modificati simili a quelle usate nelle stampanti a getto
d'inchiostro. Questi getti (ugelli) sono collegati ad un carrello mobile che si
muove in assi X e Y e sono collegate ad un contenitore in cui contenuto
il liquido di lavoro. Inoltre, la struttura contiene due piattaforme mobili posti
in una camera. Una sezione utilizzata per la costruzione del modello e in
un'altra il materiale da costruzione per il modello viene riposta in forma di
polvere. Un rotolo mobile utilizzato per spostare il materiale di
costruzione dalla piattaforma della camera di stoccaggio alla piattaforma
della camera di costruzione. La costruzione del modello consiste nella
stampa del materiale su quello composto dallo strato del materiale da
costruzione.
Nella fase iniziale di costruzione di un prodotto, la piattaforma della
camera di stoccaggio avanzata verso il basso, e la piattaforma utilizzata
per la costruzione del modello avanzata verso l'alto. Nel corso della
costruzione del prodotto le posizioni delle piattaforme cambieranno.
Mentre si procede, il rotolo mobile fornisce il materiale di costruzione in
polvere sulla superficie della piattaforma per il raggiungimento dello
spessore adeguato e del livellamento delle sua superficie.
Successivamente i getti di stampa iniettano uno strato di liquido legante
sullo strato di polvere aggregato. Il materiale legato dosato esattamente
in quei luoghi, che corrispondono alla forma della sezione trasversale di
un dato livello di prodotto. I leganti collimano col materiale di costruzione e
quindi ottenuto il primo strato del prodotto. La polvere disconnessa crea
la costruzione di supporto, che di una grande comodit, perch non c'
bisogno di costruire supporti artificiali. Inoltre, la piattaforma della camera
su cui costruito il prodotto abbassata della distanza corrispondente
allo spessore dello strato successivo e la piattaforma di stoccaggio del
materiale fa parte della camera stessa, il che permette il dosaggio di un
altra "porzione" di polvere. Il rullo mobile diffonde i livelli di polvere sulla
superficie creata prima dagli strati. Nella fase successiva, i getti di stampa
forniranno materiale legante in tutti i luoghi che lo necessitano. Affinch si
unisca la polvere con il legante, viene creato un altro livello, e
contemporaneamente il legante provoca la fusione del nuovo livello di
polvere con lo strato gi creato. In modo simile, le seguenti fasi di
costruzione del modello vengono realizzati fino a quando ottenuto tutto il
prodotto.
38. Come deve essere intesa lingegnerizzazione inversa?
Lingegnerizzazione inversa (RE) una tecnologia tale da riscoprire le
regole di costruzione di un oggetto gi esistente. E 'utilizzato per
individuare le ipotesi secondo la quale l'oggetto stato progettato e
realizzato. Nell'industria manifatturiera, di solito comporta la ricostruzione
della geometria di un prodotto, il suo principio di funzionamento e, talvolta,
anche i materiali che sono stati utilizzati per crearlo.
MECCATRONICA
Modulo 10: Robotica
Manuale
Esercizi
Soluzioni
(concetto)
Petr Blecha
Zdenk Kolbal
Radek Knoflcek
Ales Pochyl
Tomas Kubela
Radim Blecha
Tomas Brezina
Universit Tecnica di Brno,
Cechia
Concetto europeo per la Formazione Continua in Meccatronica di
personale esperto nella produzione industriale globalizzata
Progetto UE no. 2005-146319 Minos, durata dal 2005 al 2007
Progetto UE no. DE/08/LLP-LdV/TOI/147110 MINOS++, durata dal 2008
al 2010
Il presente progetto finanziato con il
sostegno della Commissione europea.
Lautore il solo responsabile di questa
pubblicazione (comunicazione) e la
Commissione declina ogni responsabilit
sulluso che potr essere fatto delle
informazioni in essa contenute.
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MECCATRONICA
Modulo 10: Robotica
Manuale
(concetto)
Petr Blecha
Zdenk Kolbal
Radek Knoflcek
Ales Pochyl
Tomas Kubela
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Universit Tecnica di Brno,
Cechia
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1.
3.
Teste combinate.................................................................................................. 35
Teste speciali ...................................................................................................... 36
Forze agenti sugli oggetti afferrati sotto lazione del moto del robot ................ 37
Sostituzione automatica degli end-effectors....................................................... 40
4.
5.
5.2.1.
5.2.2.
5.2.3.
5.2.4.
5.2.5.
5.2.6.
5.2.7.
6.3. Requisiti per le parti relative alla sicurezza dei sistemi di controllo .......... 88
6.3.1.
6.3.2.
6.3.3.
6.3.4.
6.3.5.
6.3.6.
6.4. Descrizione delle categorie delle parti relative alla sicurezza dei sistemi di
controllo............................................................................................................... 92
6.4.1.
6.4.2.
6.4.3.
6.4.4.
6.4.5.
Categoria B ......................................................................................................... 92
Categoria 1 ......................................................................................................... 92
Categoria 2 ......................................................................................................... 94
Categoria 3 ......................................................................................................... 94
Categoria 4 ......................................................................................................... 96
Nel 1738, lingegnere meccanico francese Jacques de Vaucanson costru un robot flautista
in grado di suonare 12 pezzi musicali. Il robot produceva suoni soffiando aria attraverso la
bocca nellapertura principale del flauto e cambiava i toni posizionando le dita sulle altre
aperture dello strumento.
Nel 1772, Jacquet Droz costru un automa a forma di bambino (vedi fig. 1-1b), comandato
mediante camme e guidato mediante molle, che era in grado di scrivere porzioni di testo
usando una penna reale. Nel 1796, un altro automa ben noto, il ragazzo che porta il t (vedi
fig. 1-1c), fu realizzato dal giapponese Hosokawa.
Studi sui fenomeni fisici ed ulteriori sviluppi tecnologici fornirono ai costruttori di automi mezzi
maggiormente efficienti.
Lavanzamento delle conoscenze nel campo dellacustica consent la costruzione di
meccanismi in grado di emettere semplici suoni, per esempio strumenti musicali automatici e
statuette parlanti.
Nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, in tutte le migliori esposizioni tecniche
venivano presentati nuovi robot.
Questi riproducevano la forma degli armigeri, muovevano le mani e rispondevano a semplici
domande con una voce riprodotta da un grammofono.
Lelettricit consent di controllare i robot in modo pi efficace rispetto allimpiego di
manovelle, camme e molle.
Per esempio il robot TLEVOX, costruito nel 1927 da Brit R. J. Wensly, era in grado di
afferrare la cornetta del telefono, quando questo squillava, e di rispondere con voce umana.
Lamericano Whitman Zase cre un umanoide radiocomandato denominato OCCULTA.
Esso era destinato a scopi militari, ovvero per distruggere barricate o per superare blocchi
militari.
La parola robot deriva dallantico termine slavo rob, la quale si ritrova anche nelle parole
ceche robota, che significa lavoro duro, forzato e faticoso, e robit (lavorare), ma anche
nelle parole vroba (produzione, lavorazione), obrbt (lavorare, macchina, utensile), ecc.
Il geniale scrittore ceco Karel apek us la parola robot per identificare degli esseri creati
artificialmente nella sua opera R.U.R nel 1920. Lacronimo R.U.R. sta per: Rosums
Universal Robots, liberamente tradotto come Universln roboti pana Rozuma (la parola
rozum in ceco significa cervello o intelletto). Originariamente, Karel apek voleva nominare
i suoi robot Labors (ovviamente con lobiettivo di utilizzare la parola latina labore, o
eventualmente la parola inglese labour), ma fu suo fratello, il pittore Josef apek, che gli
consigli di utilizzare la parola robot. Sta di fatto che dal 1921, quando fu messa per la
prima volta in scena lopera di apek R.U.R, subito divent popolare nel mondo e, con
essa, la parola ceca robot. Per esempio, ai bambini giapponesi nelle scuole viene
insegnata lorigine ceca della parola robot.
Da quel momento in poi la parola robot stata comunemente utilizzata per indicare qualsiasi
dispositivo automatizzato o meccanizzato, dai distributori di cibo ai piloti automatici.
Inevitabilmente, essa stata anche associata ai tanti tentativi, che si sono succeduti nella
storia, di costruire androidi artificiali dalle sembianze umane, principalmente basati su
concetti meccanici. Va osservato che questi concetti erano del tutto estranei a Karel apek;
il suo concetto di robot era legato alla biochimica. Tuttavia, nella Repubblica Ceca i robot
vengono classificati come macchine inanimate, in accordo con il paradigma inanimato hrad.
Nella produzione industriale di massa, comunque, le macchine, ampiamente impiegate,
adibiti a funzioni normalmente espletate dalluomo, generalmente non vengono chiamate
robot, ma automi (o macchine automatiche). Questo perch gli automi, nellaspetto,
somigliano molto poco alluomo e le loro funzioni sono in gran parte altamente specialistiche
(auto-operatori, manipolatori a singola funzione, ecc.).
La fig. 1-3 illustra lo sviluppo storico della produzione di macchine industriali e di robot.
Sebbene lo sviluppo storico delle macchine industriali sia cominciato molto prima, qui viene
individuato tra il XV ed il XVI secolo. In questo periodo possibile riconoscere il vero e
proprio sviluppo delle macchine industriali, considerando anche il loro graduale
miglioramento e la meccanizzazione, cos come lo sviluppo da parte di Golem di una
concezione maggiormente articolata di un essere artificiale, rispetto ai robot concepiti da
apek nellopera R.U.R.. Il filo comune a questi due differenti sviluppi pu essere
individuato nellinvenzione delle macchine a controllo numerico (NC) verso la met del XX
secolo. Le macchine industriali a controllo numerico, insieme con i manipolatori, anchessi
dotati di controllo numerico i robot industriali cominciarono a far si che lidea della
produzione automatica potesse diventare realt.
Era il 1961 quando la societ americana AMF (American Machine and Foundry Corporation)
introdusse sul mercato una macchina automatica polivalente con il nome di VERSATRAN
Industrial Robot (VERSAtile TRANsfer), che era in grado di svolgere le funzioni di un uomo
in una linea di produzione, sebbene non avesse alcuna somiglianza con luomo, e che
rappresentava il punto di inizio di futuri sviluppi mai ipotizzati prima.
La simbiosi tra i robot industriali e le macchine di produzione a controllo numerico tra il XX ed
il XXI secolo ha dato luogo alla nascita di fabbriche completamente automatizzate, come
quelle operate dalla compagnia giapponese FANUC.
Altri robot industriali hanno trovato impiego in applicazioni non manifatturiere, tra cui
lagricoltura.
La parte della fig. 1-3 incorniciata in rosso rappresenta una selezione di tipici robot
industriali.
Quello a sinistra prevede una programmazione mediante apprendimento immediato. Questa
consiste in una prima fase denomina modalit TEACH durante la quale il programmatore
guida il robot lungo il percorso desiderato, il quale viene registrato nel sistema di controllo;
successivamente, dopo lattivazione del programma memorizzato, nella modalit denominata
REPEAT il robot continua a ripetere lattivit registrata. Questi robot trovano impiego
principalmente nei processi di saldatura continua lungo un percorso desiderato, oppure nei
processi di verniciatura o di deposizione di rivestimento protettivo.
Quello a destra prevede una programmazione implicita, o mediata, durante la quale il
programmatore, mediante un teach-pendant (una sorta di pannello di controllo), guida il robot
fino al punto desiderato che viene salvato nella memoria del sistema di controllo. Dopo aver
memorizzato il percorso, il robot esegue delle operazioni preimpostate su tali punti oppure
nello spazio fra di essi. Questi robot sono molto appropriati, per esempio, nella saldatura a
punti di carrozzerie nelle fabbriche di automobili.
a.
b.
Fig. 2-1: Esempio di classificazione dei componenti del sistema di azionamento di un robot
industriale stazionario.
a. Robot industriale adattativo APR- 20 VUKOV-PREOV (SK)
b. Robot industriale BEROE RB-321(BG)
X - meccanismo di locomozione
Meccanismo di posizionamento - CBB (APR-20), CZY (BEROE RB-321)
Br - Punto di riferimento
a)
b)
c)
Fig. 2-4: Coppie cinematiche rotoidali con braccio r nelle viste frontali ed in pianta:
a) con angolo di rotazione illimitato; b) con angolo di rotazione limitato.
TTT
RTT
RRT
RRR
1.
2.
3.
4.
Rettangolare
cilindrico
sferico
Torico (TORUS) 1 (detto anche combinato, antropomorfo, angolare).
La Fig. 2-5 a-d offre una panoramica dei volumi di lavoro ottenuti mediante le quattro
combinazioni di base di tre coppie cinematiche.
Fig. 2-5: Rappresentazione dei volumi di lavoro delle tipologie di base di robot industriali:
a. Volume di lavoro cartesiano (o rettangolare) (Tipo K)
b. Volume di lavoro cilindrico (Tipo C)
c. Volume di lavoro sferico (Tipo S)
d. Volume di lavoro torico (ditto anche combinato, antropomorfo, angolare) (Tipo A)
Ulteriori applicazioni hanno richiesto lo sviluppo di robot industriali con combinazioni di
coppie cinematiche differenti da quelle corrispondenti ai volumi di lavoro di base. Un
esempio fornito dal robot industriale "UM-160", la cui struttura cinematica pu essere
espressa attraverso la combinazione di coppie cinematiche TTR, vedi fig. 2-5b, cos come
nel robot della Renault PROB-5. Queste strutture cinematiche di robot industriali sono note
come strutture derivate.
a)
b)
Fig. 2-6: Trasformazione delle strutture di robot industriali concepite come combinazioni di
tipo TRR.
a. Rappresentazioni schematica e figurativa del robot industriale UM-160 (URS)
b. Rappresentazioni schematica e figurativa del robot industriale PROB-5 (CZ)
dove: X,Z.rappresentano le traslazioni lungo gli assi x e z; A, A, C,
Crappresentano le rotazioni intorno agli assi x e z; Br il punto di riferimento.
Le applicazioni pratiche sono in accordo con la teoria che definisce per n gradi di libert il
numero di possibili combinazioni di coppie cinematiche T ed R:
1
"TORUS", "OBLOUN" in ceco, un termine tratto dallarchitettura dove descrive modanature convesse
semicircolari unite mediante una modanatura concava. Esse si ritrovano ad esempio nelle basi delle colonne
Ioniche o Attiche (variet orizzontale) oppure nel profilo degli stipiti gotici (variet verticale).
10
m = 2n.....(2.1)
dove n un numero naturale.
Per un numero di gradi di libert n = 3, il numero di possibili combinazioni esteso ad un
totale di m = 23 = 8 gruppi, come mostrato nella tabella 2.1:
Tabella 2.1: Combinazioni di coppie cinematiche basiche e derivate
Questo schema gi comprende la struttura dei robot mostrata in Fig. 2-6 (TRR); quindi,
possibile far riferimento ad una struttura derivata della catena cinematica di base di questo
robot in virt della connessione delle sue coppie cinematiche.
In contrasto con lesempio della struttura di robot industriale mostrata nella Fig. 2-6, la
struttura della catena cinematica di base dei robot industriali del tipo SCARA (GEC
ROBOTS BODY, BOSCH SR-800) non rappresenta la combinazione base RTT. Tuttavia, in
contrasto con la combinazione di base pi diffusa impiegata nei robot industriali di questo
tipo, la connessione con il volume di lavoro sferico evidente, come mostrato in Fig. 2-7.
Fig. 2-7: Differenti tipologie di robot industriali caratterizzate da differenti disposiozioni delle
coppie cinematiche nella combinazione RRT
a)
b)
Comunque impossibile distinguere la struttura della catena cinematica di base CCZ usata
nel robot industriale SCARA dalla struttura del tipo CBY nella combinazione RRT (ad
esempio UNIMATE) puramente in virt dellanalisi delle combinazioni di coppie cinematiche,
sebbene entrambi i tipi mostrano grandi differenze.
La ragione di ci che, a causa della diversa disposizione delle coppie cinematiche, si ha
una trasformazione dal giunto di tipo sferico a quello cilindrico. Le strutture mostrate in Fig.
2-6, e progettate nella combinazione TRR, sono simili. Si tratta di un esempio concreto del
fatto che ciascuna delle coppie cinematiche impiegate nella catena cinematica di base pu
essere orientata in una delle tre differenti direzioni date dal sistema di assi cartesiani x, y, z,
e cio:
Traslazione (T) lungo gli assi X,Y,Z,
11
Meccanismo di orientamento
I vari tipi di robot industriali su introdotti hanno mostrato, tra laltro, che il meccanismo di
posizionamento di qualunque tipo di IR&M avente tre gradi di libert consente di condurre il
punto di riferimento B nella posizione desiderata del volume di lavoro. Il meccanismo di
orientamento deve essere quindi utilizzato per garantire il corretto orientamento delloggetto
afferrato e manipolato. In termini pratici, il meccanismo di orientamento non incide
sostanzialmente sullarchitettura del robot, essendo questa largamente determinata dal
meccanismo di posizionamento.
Il meccanismo di orientamento ha una funzione solo complementare assicurando che venga
raggiunta non solo la corretta posizione delloggetto, ma anche il giusto orientamento.
Quindi, in teoria, la struttura della catena cinematica degli IR&M dovrebbe presentare (per le
combinazioni di base delle coppie cinematiche) le caratteristiche mostrate in tabella 2.2:
Tabella 2.2 2: Uso scorretto delle coppie cimnematiche nel meccanismo di orientamento
Meccanismo
di Meccanismo di Valutazione
posizionamento orientamento
RRR
TTT
TRR
RTT
- NO!
TTR
RRT
- NO!
TTT
RRR
- NO!
Sebbene, in generale, la posizione di un corpo Nello spazio determinate da sei gradi di
libert, di cui tre prismatiche e tre rotazionali, impossibile utilizzare sempre queste
combinazioni per la manipolazione. Se le coppie cinematiche prismatiche sono impiegate nel
meccanismo di posizionamento, allora, per ottenere un desiderato orientamento, le coppie
rotazionali devono essere utilizzate nel meccanismo di orientamento. Tuttavia, se le coppie
cinematiche rotazionali sono impiegate nel meccanismo di posizionamento, allora il
meccanismo di orientamento, come parte della catena cinematica di un robot industriale,
deve anchesso contenere coppie cinematiche rotazionali, consentendo al robot di riorientare loggetto nella direzione corretta, una volta che il robot abbia effettuato una
rotazione.
Quindi, in tabella 2.2 solo la prima riga corretta in quanto rappresenta una combinazione
tre coppie cinematiche prismatiche (TTT). La corretta struttura delle catene cinematiche degli
IR&M deve rispettare la tabella 2.3.
Le lettere in grassetto evidenziano le differenze costruttive, gradualmente meno robuste, tra il meccanismo di
posizionamento e quello di orientamento.
12
Tabella 2.3: Uso corretto delle coppie cinematiche nel meccanismo di orientamento
Meccanismo di Meccansimo di
posizionamento orientamento
RR(R)
TTT
RR(R)
RTT
RR(R)
RRT
RR(R)
RRR
Pertanto possibile concludere che il meccanismo di orientamento degli IR&M deve solo
essere costruito da coppie cinematiche rotazionali. Eccezioni possono occorrere solo per
particolari esigenze.
Il meccanismo di orientamento degli IR&M pu, in generale, avere un numero qualunque di
gradi di libert (DOF), a cui vanno sommati i gradi di libert del meccanismo di
posizionamento per ottenere il numero totale di gradi di libert della catena cinematica di un
robot industriale.
Tuttavia, lutilizzo della terza rotazione consente semplicemente di ruotare loggeto
manipolato intorno allasse della catena cinematica, il quale solitamente ridondante (in
particolare quando si manipolano oggetti assialsimmetrici). Di conseguenza, i meccanismi di
orientamento dei robot industriali spesso contengono solo due coppie cinematiche
rotazionali in modo da annullare la rotazione del meccanismo di posizionamento, mentre la
terza rotazione intorno allasse delloggetto manipolato viene scartata. Ci evidenziato
nella tabella 2.3 dalla R tra parentesi.
Comunque, luso di tutte le tre coppie cinematiche rotazionali pu essere vantaggioso per
orientare opportunamente gli oggetti; si consideri, ad esempio, lassemblaggio di un perno
con linguetta, o di un profilo scanalato, allinterno del relativo foro in un mozzo.
O ancora, la coppia cinematica terminale pu essere adattata ad un braccio che ha, per
esempio, una saldatrice allestremit. ovvio che le considerazioni teoriche sul meccanismo
di orientamento sono strettamente correlate alle sue applicazioni pratiche.
La precedente analisi ha mostrato che la progettazione di una coppia cinematica rotazionale
nel meccanismo di orientamento (cos come nel meccanismo di posizionamento) pu
comportare sia la rotazione intorno al proprio asse (senza un braccio di rotazione
supplementare), sia la rotazione intorno ad un braccio r (vedi Fig. 2-8).
Inoltre, nel meccanismo di orientamento difficile determinare la pertinenza agli assi x, y o z,
in quanto si ha a che fare con una disposizione molto mobile. Denotare le coppie
cinematiche rotazionali nel meccanismo di orientamento come 1, 2, 3, ....etc pi adatto..
13
Fig. 2-10 Le disposizioni pi comuni relative alla combinazione di due coppie cinematiche nel
meccanismo di orientamento degli IR&M.
Le rotazioni cambiano spontaneamente direzione quando diverse coppie cinematiche
vengono combinate tra loro. Anche in questo caso, analogamente al meccanismo di
posizionamento, necessario monitorare la loro disposizione. Il monitoraggio degli assi
paralleli non cos significativo come nel meccanismo di posizionamento, in quanto lattivit
del meccanismo di orientamento in differenti posizioni di lavoro presunta. In linea di
massima, le posizioni mostrate in fig. 2-10 sono utilizzate nella combinazione di due coppie
cinematiche rotazionali nel meccanismo di orientamento.
In una combinazione di tre coppie cinematiche, il numero di possibili disposizioni aumenta
ulteriormente, analogamente a quanto accade nel meccanismo di posizionamento.
Comunque, le due varianti maggiormente nella pratica sono mostrate in fig. 2-9.
Nellesempio di fig. 2-9a, la terza coppia cinematica presenta una certa inclinazione rispetto
alla prima quando la seconda coppia cinematica viene leggermente rotata.
Altre particolari configurazioni del meccanismo di orientamento degli IR&M sono
strettamente legate alle loro rispettive soluzioni costruttive modulari o integrate.
cK = A1A 2 =
(x 2 x1 )2 + (y 2 y1 )2 + (z 2 z1 )2 ...(2.2)
Assumendo lipotesi semplificativa che gli errori sulle singole coordinate siano: x = y = z =
, lerrore risultante pu essere espresso come: cK = A1 A2 = 1,73 .
Date le assunzioni sull'accuratezza, che si mantiene costante lungo tutto l'elemento
propulsivo (ad esempio una camma), l'espressione dell'errore non dipende dalla distanza
percorsa dalla testa rispetto al centro del riferimento.
14
Nel sistema di riferimento cilindrico (C) in fig. 2-5b e fig. 2-11b sono espresse le coordinate
della posizione desiderata A2 ( r + r, z + z , z + z ) e di quella effettiva A1 (r, z,z).
Ponendo per semplicit z = 0, z = r, z = 0 l'errore risultante effettuando le sostituzioni
nella (2.2) :
a.
b.
c.
d.
Fig. 2-11 Coordinate in un sistema di riferimento cartesiano (a), cilindrico (b), sferico (c) e
antropomorfo (d)
Nel sistema di riferimento antropomorfo (multiangolare) in fig. 2-5d la posizione desiderata
espressa come A2 ( R1 , x + x , z + z , R2 , + ) mentre le coordinate di quella
effettiva sono A1 (R1 , x , z, R2, ), che in coordinate cartesiane diventano (cfr fig 2.10d):
1. A1:
x1 = [ R1 cos x + R2 cos ( - + x ) ] cos z
y1 = [ R1 cos x + R2 cos ( - + x ) ] cos z
z1 = R1 cos x + R2 cos ( - + x )
2. A2:
x2 = cos (z + z ) R1 cos (x + x ) + R2 cos ( - + x + x + )
y2 = sin (z + z ) R1 cos (x + x ) + R2 cos ( - + x + x + )
z2 = R1 sin (x + x ) + R2 sin ( - + x + x + )
In questo caso, la posizione del punto di riferimento Br, che si trova all'estremit del
braccio R2, influenzata non solo da z e , che dipendono dai bracci R2 e R1, ma anche
dall'angolo x, e tutto ci anche mantenendo costante . L'angolo influenza la distanza del
punto di riferimento Br rispetto al centro del riferimento, che dipende anche dalla lunghezza
dei bracci R1 e R2. Assumendo per semplicit z = 0 e x = 0, cio che il sistema di
riferimento orientato in modo che l'asse x si allineato al braccio R (R1) e che x = =
, R1 = R2 = R, e infine = , cio che il braccio R2 allineato ad R1 lungo l'asse x, e
15
dunque che il punto di riferimento Br si trova alla massima distanza dal centro del riferimento,
l'errore risultante sostituendo tali valori in (2.2):
cA = A1A 2 =
da cui sviluppando:
cS = 20,5 cK
cC = 14,5 cK
L'analisi dei 4 sistemi di riferimento mostra che, a parit di accuratezza della meccanica dei
manipolatori, un robot industriale operante senza feedback di errore, composto di unit
regolabili nel sistema TTT, ad esepio posizionamento nel sistema di riferimento cartesiano
K, sar il pi accurato.
16
a.
b.
Fig. 2-12 Classificazione morfologica delle strutture cinematiche (a) e robot industriale
TRICEPT HP 1 a struttura ibrida (b)
17
Fig. 2-13 Componenti del sistema di guida Fig. 2-14 Principio di rilievo del percorso:
degli AGVs
1-Conduttore, 2-canaletta
3-campo magnetico, 4-avvolgimento
1- Antenna rilevatrice con avvolgimenti,
2-cavo interrato,
3-Sistema operativo elettronico,
4-amplificatore, 5-meccanismo di guida,
6-Campo magnetico
18
Quando il livello di carica si avvicina a quello minimo, il sistema di controllo batteria genera
un segnale. Il segale di minimo batteria tarato in modo da consentire al veicolo di
terminare la propria attivit e andare alla stazione di carica.
a.
b.
c.
e.
f.
d.
g.
Fig. 2-18 Schema di robot a portale (a) MANTA (J) e PRKM-20 (BUT in Brno - CZ) (b), il
francese RENAULT PORTIQUE-80 (c,d), i tedeschi REIS (e) e KUKA (f) e lo
svedese ABB (g):
ba) Lo schema CZY (CZX) nella combinazione RTT privo di moto verticale per l'organo
terminale; interessante il VERSATRAN-500 (Fig. 2-19a). E' il tipo pi diffuso (si veda ad
esempio il robot BEROE in Fig. 2-1b e Fig. 2-19b) con alcune modifiche nell'estensione
orizzontale. Il volume di lavoro costituito dal tronco di cilindro mostrato in Fig. 2-5b.
ca) Il tipico schema CBX (CAY) nella combinazione RRT realizzato dal robor UNIMATE
(USA). Il volume di lavoro una porzione di sfera come in Fig. 2-5c.
19
a.
b.
c.
da) Alcuni dei robot industriali realizzati dalle pi note aziende di robot, come ABB, ASEA
(S), KUKA, REIS (D), FANUC (J) e altre, sono concepiti secondo lo schema CAA' (CBB'). La
maggior parte di essi programmato da istruzioni mediate; il norvegese TRALLFA (ora
ABB), o il giapponese MITSUBISHI, programmato da istruzioni dirette (Fig. 1-2).
a.
b.
c.
d.
Fig. 2-20 Schema e design dello svedese ASEA-6 (a,b), il tedesco KUKA KR-125 e il
norvegese TRALLFA (d), oggi divenuto ABB (S)
20
bb) Lo schema ZXY (TTT) si caratterizza per avere un asse verticale proprio come primo
elemento della catena cinematica (lungo l'asse z) e dunque in tale direzione si hanno i
maggiori problemi di dimensionamento per gli attuatori. Tale schema sembrerebbe insolito,
ma nonostante ci viene utilizzato in alcuni casi. Un esempio il LIMAT-2000 dell'azienda
austriaca IGM (fig. 2-21b,c).
a.
b.
c.
Fig. 2-21 Schema e design di robot industriali: a. LANGUEPIN ROBOLANG-50 (F) e IGM
LIMAT-2000 (A)(b,c)
cb) Lo schema CYZ (RTT) caratterizzato da un "overhang (O). Analogamente alle
tipologie di base in combinazione TTT dotato di movimento verticale lungo l'asse z alla fine
della catena cinematica (al contrario del VERSATRAN in combinazione RTT). Dal punto di
vista pratico, quersto schema consigliabile per il fatto di avere pi basse richieste
dimensionali per l'elemento terminale della BKC, e dalla possibilit di operare superando un
ostacolo verticale. In ogni caso, non stato mai prodotto per molto tempo. In fig. 2-22
mostrato uno dei componenti del sistema robotico modulare APR-2,5, dell'azienda VUKOV
di Preov, tipo 03.
Fig. 2-22 Schema e modello del robot modulare APR 2,5 03 (SK)
21
db) Lo schema CCZ (RRT), analogo a quello precedente del tipo derivato in combinazione
RTT, non era mai stato utlizzato in pratica e apparve nel 1986 quasi contemporaneamente in
diverse aziende con il nuovo nome di "SCARA".
a.
b.
c.
fb) il layout ABB (BAA) un layout derivato direttamente dal modello base della
combinazione KD RRR. Un modello side-hanging simile al precedente caso quello derivato
dal modello base del robot KUKA, (vedi Fig. 2-26c) che presenta il layout delle coppie
cinematiche CAA nella combinazione di base RRR; il robot derivato il KUKA KR 125, un
robot industriale montato a parete (D) avente il layout delle coppie cinemtaiche dellABB
(BAA).
In questo caso, lutilizzo di una bilancia osservabile da un punto di vista sia morfologico,
sia strutturale, vedi Fig. 2-25.
22
a.
b.
c.
d.
Fig. 2-26 Diverse generazioni di robot industriali della ELEKTROLUX - MHU (S) e un robot
della VUKOV
a.: MHU Minior; b.: MHU Junior; c.: MHU Senior; d.: PR-16P
Nelle alter combinazioni derivate TTR e RTR, sono stati analizzati altri possibili layout;
comunque, il loro uso pratico ancora non conosciuto. Il pi interessante layout derivato
dalla combinazione TRR corrisponde al layout CCZ derivato dalla combinazione RRT.
bc) il layout ZCC (TRR) praticamente il modello SCARA, ma con il trasferimento del
movimento finale verticale della catena cinematica al suo inizio. Questo layout simile al
layout derivato ZXY (IGM LIMAT-2000 ROBOT) dalla combinazione base TTT (vedi figura 211 c), ma al contrario di esso, ha avuto largo impiego negli ultimi tempi. Uno dei primi modelli
appartenenti a tale categoria fu sviluppato dalla compagnia francese RENAULT, sotto il
nome di ROBOT HORIZONTAL 80 (vedi fig. 2.27).
cc) il layout XAA una variante molto interessante del precedente layout ZCC. Esso
praticamente il suo ri-orientamento alla posizione orizzontale mantenendo la stessa
combinazione.
23
a.
Fig. 2-28 Robot industriali:
a. UM-160 (RUS)
b. GE-ROBO R-60 (J)
b.
Dallo schema e dalla vista assonometrica del robot UM-160 in figura 2-28a appare evidente
che esso un dispositivo che opera con bracci rotazionali molto simili ai sistemi della
combinazione RRR (ASEA, TRALLFA); tuttavia, invece della prima rotazione utilizzato
un movimento dritto lungo entrambi gli assi. Il volume di lavoro, pertanto, passa da un toro
rotazionale (antropomorfo, angolare, multi angolare) a un comune segmento cilindrico, come
nei casi ad e bc precedentemente menzionati. Un interessante esempio progettuale di
questa tipologia di robot rappresnetato dal robot giapponese GE-ROBO R-60 in figura
2.28.
24
3. END-EFFECTORS
3.1. Applicazione e classificazione degli end-effectors
La catena cinematica aperta dei robot e dei manipolatori industriali (IR&M) si chiude con
lapparato operativo stesso (struttura meccanica end-effector testa), secondo lo specifico
attrezzaggio. Per quanto riguarda i robot e i manipolatori industriali ci che conta la
specifica applicazione:
1. Inserimento di oggetti allinterno dei contenitori di lavoro di attrezzature di
produzione e loro estrazione;
2. Manipolazione inter-stazione;
3. Operazioni tecnologiche;
4. Operazioni di controllo;
5. Compiti speciali.
Pertanto, il termine pinza (gripper), usato frequentemente per designare lend-effector di
robot e manipolatori industriali, non proprio adeguato e deve essere inteso come una delle
tante teste di uscita (end-effectors) di un IR&M, che consentono le suddette operazioni.
Lend-effector di per s pu essere applicato a un qualsivoglia robot e, al pari di un sistema
di orientamento, esso non modifica in maniera apprezzabile la morfologia del robot
(architettura).
Dal punto di vista costruttivo gli end-effectors possono essere classificati in teste:
tecnologiche
di manipolazione (grippers)
combinate
speciali
25
a.
b.
c.
meccaniche
magnetiche
pneumatiche
passive
attive
26
Le componenti di presa passive non consentono di per s il controllo delle forze di contatto,
contrariamente a quelle attive. Le teste di presa basate su componenti passivi generalmente
consentono di afferrare un oggetto, ma il suo rilascio determinato da unazione esterna.
Da questo punto di vista, ai componenti di presa si applica la seguente classificazione:
Componenti di presa:
meccaniche: - passive:
- attive:
magnetiche: - passive:
- attive:
- magneti permanenti
- elettromagneti
pneumatiche: - passive:
- attive:
- ventose
(oppure: con valvola ausiliaria)
- con pompa a vuoto
- con un eiettore
speciali
componenti di presa passivi:
1. Componenti di presa passivi
Oltre i pi semplici componenti meccanici passivi, che nella pratica serovono a prendere,
trasferire e metter via parti, ci sono anche altre interessanti soluzioni, con pinze flessibili o
mobili ovvero collari di presa, mostrate in fig. 3-2.
a.
b.
27
Il design di un collare di presa (con pinze elastiche) mostrato in fig. 3-2a. La presa
ottenuta facendo aderire le pinze flessibili sulla superfice esterna della parte ( 1 in alto in
figura, sopra lasse), oppure su quella interna ( 2 in basso in figura, sotto lasse). Il
movimento del braccio robotico usato per la presa; per il rilascio si pu usare il movimento
contrario del braccio dopo che loggetto viene preso da un altro manipolatore, o agganciato
nellaccessorio di rilascio della macchina, tirato gi da un gancio unidirezionale nel feeder
ecc.. A volte il collare di presa pu essere completato da un eiettore che spinge la parte fuori
dalla sua morsa. Ad esempio si pu usare un cilindro pneumatico, ecc. I collari di presa
(grippers) sono utilizzabili per parti piccole e leggere con superfici liscie.
In fig. 3-2b mostrato un esempio di testa con una coppia di ganasce mobili rotanti tenute
insieme da una molla. Il principio di presa e rilascio simile a quello dei collari di presa.
Affinch la superficie della parte non sia danneggiata durante lavvicinamento vi sono delle
rotelline alle estremit delle pinze. Il rilascio della parte pu essere ottenuto azionando una
leva collegata ad una ruota che apre le pinze sotto lazione della forza F.
2. Componenti di presa magnetiche passive
Si tratta di componenti di presa a magneti permanenti. Sono utilizzati per la manipolazione di
oggetti ferromagnetici leggeri e di piccole dimensioni. Ad esempio per stampati di metallo,
anelli, cuscinetti ecc. Il loro grande vantaggio sta soprattutto nella semplice costruzione,
generalmente un sistema di magneti permanenti. Il numero e la posizione dei magneti
vengono scelti in base alla forma dell'oggetto e alla forza di presa necessaria. Uno
svantaggio di questo sistema la necessit di meccanismi aggiuntivi per la separazione
degli oggetti afferrati
dalle pinze. Nei casi pi semplici il rilascio si ottiene con
lallontanamento delloggetto dal gripper grazie al movimento tangenziale del braccio del
robot, mentre l'oggetto frenato da una battuta di arresto o catturato da un dispositivo. La
grande maggioranza delle pinze a magneti permanenti utilizza un proprio meccanismo per il
rilascio degli oggetti presi. Questa funzione supplementare controllata dal programma, e la
fase di rilascio diventa cos attiva. Il gripper in fig. 3-3 ha i magneti permanenti fissati in
alloggi separati agganciati al telaio di supporto della pinza. Per l'espulsione degli oggetti
afferrati viene utilizzato un cilindro pneumatico, orientato sugli oggetti afferrati, il cui pistone
collegato con la piastra di sgancio alloggiata nel cablaggio mobile del telaio di supporto.
Uno svantaggio che la testa pu catturare anche altri oggetti ferromagnetici, specialmente
piccole componenti, ci in alcuni casi pu avere un effetto negativo, soprattutto in quanto
pu influenzare il corretto posizionamento dell oggetto afferrato.
3. Componenti di presa pneumatica
28
a.
b.
Fig. 3-4 Schema di ventosa a deformazione:
a. Ventosa di gomma fissata con un perno
b. Ventosa con pistone mobile
a.
b.
Fig. 3-5 Ventose dotate di valvole ausiliarie:
a. Rilascio oggetto con segnale di
interruzione
b. Rilascio oggetto con segnale attivo
In fig. 3-5a mostrata una ventosa dotata di valvola ausiliaria controllata per mezzo di una
membrana, che viene flessa in basso dalla pressione dell'aria (segnale di azionamento), e
chiude cos la camera a vuoto della ventosa contro la forza della molla. Dopo l'interruzione
del segnale di azionamento pneumatico sulla membrana, essa bilanciata, viene cos aperta
una via indicata dalla freccia per equilibrare la pressione all'interno della ventosa con
l'ambiente circostante, e la forza di serraggio viene meno senza la necessit di vincere il
vuoto della ventosa. Una tale soluzione pu essere realizzata in un modo simile con una
valvola controllata da un elettromagnete. Con la soluzione di fig. 3-5b un impulso di
pressione pneumatica viene dato sotto la membrana al rilascio dell'oggetto. Oltre alla
29
30
Table
3.4:
Kinematic
In fig. 3-6 sono mostrati diversi esempi di soluzioni progettuali per la trasformazione da T1 a
T4, insieme al tipo di trasmissione indicato nella relativa tabella.
a.
b.
c.
d.
e.
31
Le teste di presa magnetiche attive con elettromagneti non devono essere confuse con le teste di presa
meccaniche (pinze) controllate da elettromagneti!
32
a.
b.
c.
a.
b.
Fig. 3-9 Componente speciale di presa (a) e suo utilizzo in un gripper per parti lunghe (b)
33
a.
b.
c.
Fig. 3-11 End-effectors per la manipolazione di oggetti di forma complessa con presa
esterna (a,b) e presa interna (c)
Una tipo particolare di presa costituito dalle pinze a scatto. La pinza in fig. 3-12a ha un
nottolino mobile 1, che richiamato dall'elettromagnete 2 (la ganascia si chiude), o 3 (la
ganascia si apre), in ogni posizione la ganascia assicurata da una molla di compressione.
Con la pinza in fig. 3-12b, lapertura e la chiusura delle ganasce effettuata collegando gli
elettromagneti 1 o 2, mentre la tenuta assicurata dai magneti permanenti 3 o 4. La pinza
utilizzabile come morsa e il vantaggio che la tenuta realizzata con componenti passivi
con un effetto illimitato nel tempo.
34
Fig. 3-12 Gripper a scatto con tenuta a molla (a) o con magneti permanenti (b)
a.
b.
35
In fig. 3-13b mostrato un altro esempio di testa combinata finalizzata alla manipolazione ed
al trattamento termico di pezzi, o pi precisamente per la formatura a caldo. La testa
concettualmente concepita come una pinza (braccio di presa 3, connettore ganascia 2,
componente di presa - ganascia 1) dotata allo stesso tempo di una testa tecnologica
(ganascia 1), destinata al riscaldamento della superficie dell'oggetto manipolato (oggetto 5).
La geometria delle ganasce (1) dipende dalla forma e dalle dimensioni delloggetto
manipolato (5) ed intercambiabile. La ganascia fatta di un materiale elettricamente
conduttivo, mentre la sua sezione dimensionata in base alla corrente e alla forza di presa
richieste. L'end-effector dotato di un sistema di raffreddamento (raffreddamento 4). La sua
meccanica elettricamente e termicamente isolata.
a.
b.
36
3.3.3. Forze agenti sugli oggetti afferrati sotto lazione del moto del
robot
Un oggetto afferrato da un robot industriale, come in fig. 3-15, sar sottoposto a forze
esterne ed inerziali.
37
La velocit v [m.s-1] dipende dal raggio r [m], mentre la velocit angolare [rad.s-1] si ricava
come:
v = / r [m.s-1].......(2.11)
e dunque:
Fd = m . r . 2 [N].......(2.12)
La velocit angolare [rad.s-1] dipende dalla frequenza di rotazione n [s-1]:
= 2 . . n [rad.s-1]....................(2.13)
In un riferimento non inerziale in rotazione si genera la forza centrifuga A, che in un sistema
di riferimento inerziale viene spesso indicata come la reazione alla forza centripeta. In questo
caso l'entit della forza centrifuga uguale alla forza centripeta Fd. La forza centrifuga
diretta dal centro di curvatura della traiettoria del corpo (il centro della circonferenza). Il
risultato della forza centrifuga laccelerazione centrifuga ao.
La forza centripeta Fd bilanciata da vari tipi di ganasce, nel caso di sulla base di fig. 3-15
pari alla somma delle forze di attrito che agiscono sulloggetto afferrato. Le forze di attrito
dipendono le forze normali alle pinze, e il loro calcolo analogo al calcolo della resistenza
delle pinze gi menzionate.
Per esercitare la forza di presa necessaria il motore deve generare una forza motrice (o una
coppia) in dipendenza della tipologia di trasmissione utilizzata.
Per il calcolo del diametro del motore lineare a fluido (pneumatico o idraulico) applicato alla
pinza con la meccanica in fig. 3-16, possibile partire dalla determinazione della forza
motrice Fv, che data da:
Fv = p.
.D2
.v ...(2.14)
4
Fu .b
...(2.16)
a..p.v .i
38
La forza di presa normale Fna esercitata dal vuoto p dipende dalla qualit del contatto
ventosa-oggetto Se (da 0.6 a 0.7), dalla superficie racchiusa dalla ventosa in contatto (in
mm2), e dal gradiente fra pressione interna pv (in MPa) ed esterna pa (pressione atmosferica,
in MPa); essa data da:
Fna = k e .S e (pa p v ) ....(2.18)
Il vuoto dato dalla differenza delle pressioni (per ventose senza anelli di compressione, per
teste non regolabili con anelli di compressione esso vale circa 0.030 0.035 MPa):
p = p a p v
La forza di presa tangenziale dipende invece dal coefficiente kf (1.00 1.25), che comprende
la forma della superficie di contatto oggetto-ventosa, la qualit e lo stato della superficie
delloggetto e dal coefficiente di attrito 0 (0.25 0.60) fra il materiale della ventosa e quello
delloggetto a diretto contatto con essa:
Ft = k f . 0 .Fn .(2.19)
Il numero di ventose necessarie per una presa sicura data da:
n=
Fu
....(2.20)
k t .p.S
Dove kt il fattore di forma (per una forma circolare varia da 0.8 0.9).
Nel caso di grippers con teste magnetiche passive, che sono perpendicolari alle superfici di
contatto, la forza di presa normale Fnp vale:
Fnp = (
B
)2 . S ...(2.21)
3
1,6.10
dove B il coefficiente di induzione magnetica dei dipoli, S larea della sezione dei dipoli
magnetici (in m2).
La sezione del magnete attivo (in m2) installato fra I poli
39
Sm = k r .
B .S
...(2.22)
Bm
Dipende dal coefficiente di deviazione kr (1.1 to 1.2) e da quello di induzione magnetica del
magnete permanente Bm.
La forza di presa tangenziale pu essere ricavata dalla stessa formula vallida per le ventose.
Il dimensionamento dei magneti passa per la determinzione del numero di dipoli e dalla forza
di presa Fu necessaria a compensare gli effetti esterni dinamici e statici.
Per i grippers che utilizzano teste magnetiche attive, la forza di presa normale Fna vale:
(l.n)
Fna = 2.
0 .Sp
1
.(2.23)
(Rm1 + Rm2 + Rm3 )
Ogni end-effector dotato di una flangia di fissaggio, che si aggancia alla corrispondente
flangia di collegamento situata allestremit della catena cinematica del robot industriale. Le
flange servono contemporaneamente a garantire la forza di connessione e di controllo per il
meccanismo di presa, ma anche per le esigenze funzionali degli end-effectors, ad esempio
essa pu essere dotata di connettori, giunzioni per ladduzione di un fluido in pressione
(idraulico, pneumatico), per la conduzione di corrente elettrica, per la conduzione dei segnali
elettrici di controllo.
40
In fig. 3-19 mostrata ad esempio una flangia di collegamento sviluppata presso VSSR
FSI VUT a Brno (Brno University of Technology, Facolt di Ingegneria Meccanica, Istituto di
macchine di produzione, Sistemi e Robotica).
Il sistema a controllo pneumatico. La sostituzione automatica basata su un meccanismo
di aggancio. Il gancio 1 fissato su un perno che permette la sua rotazione. La posizione del
gancio determinata da una valvola 2 che scorre intorno ad perno cilindrico, perpendicolare
all'asse della valvola scorrevole, che viene spinto nel foro del gancio. Il sistema di controllo
della valvola pneumatica, che si trova in un punto diverso del robot, permette l'ingresso di
aria in pressione attraverso il cilindro pneumatico 5. Il fluido in pressione agisce sul pistone
pneumatico 3 e inizia il suo movimento verticale fino al punto morto. Il pistone pneumatico
fissato sulla valvola che scorre su un giunto a vite, e trasmette l'azione della forza su di esso.
All'altra estremit della valvola scorrevole c' una molla che permette il movimento. Il
movimento del perno cilindrico sulla valvola scorrevole causa la rotazione del gancio attorno
al perno centrale. Il gancio riprende la seconda posizione di riposo (che contrassegnata da
una linea tratto-punto in figura). A questo punto la flangia robot pronta ad accogliere la
flangia dellend-effector. La centratura assicurata dalla svasatura sulla parte cilindrica della
flangia dellend-effector e dalle spine di centraggio 6. Per distaccare le flange viene interrotta
lalimentazione. Il sistema pneumatico viene decompresso, l'intero meccanismo ritorna alla
posizione originaria grazie alla molla 4 mentre il gancio fissa il perno di presa dellendeffector e lo mantiene in posizione. In caso di sgancio, avviene il processo inverso. In caso di
perdita di pressione, la flangia end-effector ancora mantenuta con la stessa forza.
I sistemi per la sostituzione automatica degli end-effector rappresentano un'alternativa ai
robot universali e polivalenti. Quando si progetta una linea di produzione, necessario
esaminare quale sistema sia preferibile per il compito assegnato. Il sistema di sostituzione
automatica, oltre a dei vantaggi, porta anche costi di acquisto pi elevati e pi alto rischio di
rottura.
41
Le soluzioni costruttive dei dispositivi periferici sono sempre legate alla particolare RTW, e
possono essere classificati secondo diversi aspetti, e cio:
1. la funzione che devono svolgere
2. le caratteristiche costruttive
3. il loro posizionamento allinterno della cella robotizzata.
I dispositivi periferici possono essere classificati in tre gruppi principali in base alla loro
funzione:
a)
La periferica muove loggetto, cambiando la posizione del suo centro di massa,
lasciando inalterato il suo orientamento nello spazio;
b)
La periferica cambia lorientamento delloggetto, cio ruotandolo intorno ad un assen
passante per il centro di massa, ma loggetto non viene ricollocato;
c)
La periferica cambia sia lorientamento sia la posizione del centro di massa
delloggetto.
In base alle loro caratteristiche costruttive i dispositivi periferici possono essere classificati in:
nastri trasportatori
piani rotanti e composti
dispositivi di sollevamento e trasporto
trasportatori a cestello
pallets
carrelli di trasporto.
I dispositivi periferici sono chiaramente una parte essenziale nella progettazione e nella
realizzazione di una cella di lavoro robotizzata. La loro costruzione e produzione dipende da
particolari necessit di manipolazione, verniciatura, ecc. Perci spesso il PD una macchina
destinata ad una specifica applicazione (come accade con i diversi end-effectors).
Esempio di PD usato per muovere il centro di massa delloggetto lungo una retta questo
tipo di PD serve a permettere lo spostamento intervallato di oggetti lungo una linea come
mostrato in fig. 1, senza modificare l'orientamento dell'oggetto. Questo uno dei gruppi pi
importanti.
42
Fig. 3-20 Movemento di oggetti lungo una linea, mentre lorientamento resta costante
(movimento ad intervalli t)
3.4.3.1.
Trasportatori
Nastri trasportatori
Trasportatori a catena
Trasportatori a sospensione
Trasportatori a vibrazione
Trasportaori in produzioni automatiche e linee di assemblaggio
Rulli trasportatori.
Fig. 3-21 Esempio di nastro trasportatore che fornisce componenti ad un robot manipolatore
43
Fig. 3-22 Esempio di nastro trasportatore in uso con un manipolatore di pizze a giunti
plastici (industria alimentare)
Oltre ai nastri trasportatori classici, attualmente se ne utilizzano nuovi tipi, come nastri
modulari adatti alla movimentazione di prodotti leggeri in diversi ambiti industriali. Il suo
grande vantaggio sta nella flessibilit nel gestire le linee secondo differenti percorsi, nella
facile manutenzione e nei bassi costi cfr. fig. in basso.
44
Fig. 3-24 Trasportatore a catena telaio in lega di alluminio, curve ad inserto, forze elevate,
materiali della catena: plastica o acciaio
45
46
Fig. 3-30 Rulli trasportatori interoperazionali durante la produzione di dischi in lega leggera
per automobili
47
3.4.3.2.
La figura seguente illustra una RW per saldature che utilizza una speciale tavola che serve a
posizionare correttamente il pezzo da saldare.
Fig. 3-32 Sistema di posizionamento come dispositivo periferico per saldature. Due IR tipo
RRR eseguono la saldatura a punti, mentre il posizionatore fissa le parti da saldare
e compie semplici movimenti sulla base di quelli di robot industriali.
48
Fig. 3-33 Dispositivo periferico per saldatura ad arco il posizionatore tiene fermi i pezzi da
saldare e compie semplici movimenti in base al braccio robotico dotato di testa
tecnologica
Fig. 3-34 Produzione automatizzata di forche per carrelli elevatori con moduli rotanti a
scomparsa liberamente programmabili (come una periferica di RW) ed un robot
agganciato al portale.
49
Fig. 3-35 Interconnessione di celle di lavoro robotizzate per mezzo di nastri trasportatori.
Descrizione del layout interno della postazione di lavoro tecnologica robotizzata
(RTW) in figura: Ci sono tre tipi di IR - strutture a catena cinematica seriale di tipo
RRR e SCARA e strutture parallele di tipo TRIPOD. Compito del robot di
effettuare la manipolazione e l'assemblaggio di componenti piccoli e leggeri, ai quali
ben si adatta questo tipo di PD. I trasportatori connettono le singole stazioni di
lavoro con la postazione di assemblaggio.
50
51
52
Fig. 4-1 Sistema robotico di base: robot (1), cavi di connessione (2), unit di governo
(3), teach pendant (4); fonte - KUKA Industrial Robots
Fig. 4-2 Schema del sistema di controllo di un robot KUKA; fonte - KUKA Industrial
Robots
Un ulteriore elemento indispensabile l'organo terminale (end-effector), collocato
all'estremit libera del manipolatore, che funge da utensile per le lavorazioni da eseguire
(manipolazione, saldatura, e cos via).
53
Tale organo terminale pu essere una pinza, un cannello da saldatura, una pistola per
incollaggio, una mola, o anche una fresa. Vi una grande variet di organi terminali
disponibili e di nuovi tipi ne vengono continuamente prodotti; per una trattazione pi
dettagliata si veda il capitolo 3.
Il principale vantaggio legato all'utilizzo delle celle robotizzate senz'altro la possibilit di
eseguire lavorazioni in serie, anche su elevati volumi di produzione, con un elevato grado di
affidabilit.
Di conseguenza, il trasposto di materiale dovrebbe essere quanto pi regolare possibile.
Questo assicurato da diversi tipi di sistemi di alimentazione (e.g. nastri trasportatori).
Questo argomento affrontato nella sezione 3.4 in maniera pi dettagliata. Ci sono
postazioni, comunque, in cui il volume di materiale, su cui il robot deve operare, non
particolarmente elevato e il singlolo prodotto o semilavorato fornito al robot da un
operatore.
Queste celle in genere sono attrezzate con piattaforme girevoli o aree di consegna del
materiale messe in sicurezza mediante lutilizzo di sensori di contatto (che verificano la
chiusura/apertura della porta di accesso alla cella) cos da arrestare il funzionamento del
robot se loperatore deve accedere allinterno della postazione.
Il robot industriale, nella sua configurazione base, non corredato di sensori per il
monitoraggio dell'ambiente circostante (sensori esterocettivi), eccetto i sensori per il controllo
degli attuatori (sensori propriocettivi). Al fine di rendere la postazione in grado di operare con
sufficiente affidabilit in maniera automatica necessario equipaggiare il robot con sensori
appropriati e ben noti nell'automazione industriale (ad esempio luci di sicurezza allarmate,
sensori induttivi, sensori di contatto). Esempi di questi sensori sono riportati in fig. 4-3.
Fig. 4-3 Alcune tipologie di sensori utilizzati nell' automazione industriale; fonte
Siemens
Come indicato precedentemente, necessario garantire all'interno dell'intera postazione che
non si verifichino collisioni accidentali tra robot e operatore; per questo motivo la cella
robotizzata delimitata da una recinzione che evita l'accesso all'operatore mentre il robot
in funzione. Se l'operatore deve recarsi in prossimit del robot (ad esempio per la
programmazione del moto) lapertura della porta sensorizzata causa il blocco automatico
delle attivit del robot. Questo argomento trattato in maniera dettagliata nel capitolo 6.
54
55
Fig. 4-6 Esempio di controllo tramite PLC interconnessi utilizzando un DeviceNet bus.
fonte Phoenix Contact Inc.
Un'altra possibilit aumentare il numero di ingressi e uscite mediante il collegamento di un
PLC esterno, utilizzando vari tipi di bus industriali DeviceNet, Profibus ecc).
In questo modo possibile collegare diversi robot e/o altri macchinari ad un'unica postazione
e controllarli in maniera centralizzata per mezzo di un unico PLC (e.g. Siemen Simatic) in
tempo reale. Questo il metodo utilizzato pi di frequente nella pratica.
56
Fig. 4-7 Attrezzatura per saldatura ad arco: generatore (1), cannello (2), fascio di tubi
(3), carrello trainafilo (4), sensore di collisione (5), unit di pulizia del cannello,
unit di taglio del filo di saldatura e unit di calibrazione dellaTCP (6-8), unit
di controllo delle operazioni (9); fonte ABB
Spesso nelle celle per la saldatura ad arco si utilizzano dei posizionatori per movimentazione
dei componenti da saldare il cui moto legato a quello del robot. In questo caso il robot
esegue la saldatura in maniera continua, mentre i pezzi saldati vincolati al posizionatore si
muovono simultaneamente. Recentemente diversi costruttori di robot hanno cominciato ad
57
offrire sul mercato celle robotizzate per l'esecuzione di saldature semplici corredate di tutti i
componenti, compresi posizionatori e sensori di sicurezza. Una cella robotizzata per un solo
robot con un posizionatore mono-assiale, prodotta da ABB, mostrata in fig. 4-8
Fig. 4-8 Cella robotizzata integrata per la saldatura ad arco; fonte ABB
Per quanto riguarda l'attrezzatura necessaria all'esecuzione della saldatura per punti, la
situazione piuttosto differente. In primo luogo lutensile completamente diverso. Le pinze
per la saldatura a punti (fig. 4-9) sono molto pi larghe e pesanti di quelle utilizzate per la
saldatura ad arco. Pertanto si utilizzano in genere robot con una maggiore portata. Una
questione di fondamentale importanza il raffreddamento della pinza che viene realizzato
mediante un circuito di raffreddamento ad acqua.
58
Fig. 4-10 Unit di controllo di un robot ABB per la saldatura per punti; fonte - ABB
Da quanto detto si potrebbe pensare che l'utilizzo di questa tecnologia di saldatura sia
limitato ad un settore di nicchia, invece molto utilizzato; si pensi, ad esempio, allindustria
automobilistica. In generale si pu dire che circa il 70-80% delle operazioni di saldatura
realizzato utilizzando la tecnologia della saldatura per punti. La configurazione di base
rappresentata in fig. 4-11.
Fig. 4-11 Configurazione di base relativa al robot per saldatura per punti KUKA; fonte KUKA Industrial Robots
4.3.2. Manipolazione
Il robot industriale usanto di frequente anche allo scopo di manipolare pezzi durante le
lavorazioni, in particolare per il posizionamento di semilavorati nelle macchine utensili. Una
cella robotica integrata utilizzata per questo tipo di operazione mostrata in fig. 4-12. Il
59
Fig. 4-12 Cella robotizzata integrata per il posizionamento del semilavorato nella
macchina utensile; fonte Fastems
Un altro esempio di operazione di manipolazione la pallettizzazione e depallettizzazione
allinizio ed alla fine dei processi produttivi. Con task cos semplici non necessario
modificare lorientemento dei componenti da manipolare e, di conseguenza, dellorgano
terminale, secondo tutti gli assi. Per questo motivo si utilizzano robot con un ridotto numero
di assi (si veda fig. 4-13). Il vantaggio immediato una cinematica inversa semplice da
implementare nel sistema di controllo del robot ed una maggiore capacit di carico dovuta
allutilizzo della struttura a parallelogramma. Il robot in grado di eseguire traslazioni lungo i
tutti e tre gli assi cartesiani,mentre, in grado di eseguire rotazioni solo attorno allasse
perpendicolare alla sua base. In genere questo lasse Z della terna di riferimento base (per
una descrizione pi dettagliata in merito alla scelta delle terne di riferimento si veda il
capitolo 5).
60
Fig. 4-13 Robot per la pallettizzazione con un ridotto numero di assi; fonte - KUKA
Industrial Robots
Una cella robotizzata per la pallettizzazione con due punti di scarico del materiale
rappresentata in fig. 4-14. Poich con questo tipo di postazione loperatore entra
frequentemente nella zona di lavoro del robot per estrarre pallet, necessario rendere la
zona sufficientemente sicura, in maniera tale che la collisione del robot con altri macchinari o
con loperatore non si verifichi. Queste postazioni generalmente sono equipaggiate con
scanner il cui scopo monitorare continuamente la zona di lavoro ed individuare intrusioni
accidentali.
Fig. 4-14 Cella di pallettizzazione con due punti di scarico; fonte trillium automation
Inc.
61
4.3.3. Verniciatura
La verniciatura robotizzata utilizzaza di frequente e, in paricolare, si rende necessaria se i
vapori prodotti sono dannosi per la salute. Inoltre, questo metodo permette di risparmiare il
25 - 30% di vernice rispetto alla verniciatura manuale. Tra gli altri vantaggi c una minore
necessit di manutenzione ed un incremento di sicurezza dovuto alla minore presenza di
operatori in aree pericolose.
I robot impiegati in questo tipo di lavorazione, gi nelle loro configurazioni base, sono dotati
di sistemi di distribuzione per il trasferimento delle vernici allorgano terminale. I tubi ed i
cavi, che in passato erano collocati all'esterno del robot, vengono alloggiati in cavit ricavate
all'interno dei bracci del robot. Questa soluzione costruttiva, vista l'assenza di organi
deformabili all'esterno della struttura la cui posizione, peraltro, difficilmente calcolabile con
accuratezza, porta ad un incremento del volume di lavoro del robot, minimizza la probabilit
di collisioni e facilita la programmazione.
62
verniciatura pi lenta a causa della sua minore aderenza. In alcuni casi, in particolare per
le materie plastiche, si utilizza, oltre al robot per la verniciatura, un secondo robot per trattare
la superficie da verniciare al fine di migliorarne l'aderenza della vernice. Generalmente la
superficie preriscaldata con plasma, mentre sempre meno impiegato il tradizionale
risciacquo con acqua.
Alcuni costruttori di robot integrano la cella con dei sistemi di visione (telecamere) per
l'individuazione di eventuali difetti nel processo di verniciatura (e.g. bolle o crepe sulla
superficie verniciata).
Fig. 4-16 Postazione dotata di due celle robotizzate per la verniciatura; fonte ABB
63
Fig. 4-17 Robot industriale KUKA usato come manipolatore ausiliario al momento della
piegatura di componenti in lamiera; fonte - KUKA Industrial Robot
Una postazione per la formatura di tubi, che provvista di un alimentatore automatico di
semilavorati, rappresentata in fig. 4-18. Lalimentazione regolare di semilavorati
realizzata mediante uno step feeder (alimentatore a gradino).
Fig. 4-18 Cella robotizzata per la formatura di tubi; fonte Mewag Innovation
Robot industriali, in genere a sei assi, si utilizzano anche per le lavorazioni di taglio. Tuttavia
bisogna tenere in considerazione che, essendo comunque una catena cinematica seriale,
probabilmente la massima accuratezza ottenibile non sar mai comparabile con quella
64
ottenibile dalle tradizionali macchine da taglio (principalmente per la minore rigidezza della
struttura). Per questo motivo un robot industriale pu essere utilizzato per applicazioni che
non richiedono elevata precisione. Un organo terminale da taglio prodotto dalla ABB
mostrato in fig. 4-19.
Fig. 4-19 Organo terminale da taglio di un robot industrial ABB (Cutting head of an ABB
robot); fonte ABB
I robot industriali sono utilizzati molto frequentemente anche nelle operazioni di rettifica. In
questi casi, in genere, necessario utilizzare un sensore di forza collocato tra la flangia del
robot e il suo organo terminale. Questa tipologia di sensore misura la forza e/o il momento
che nasce allorgano terminale, dovuto al contatto tra esso e lambiente circostante.
Utilizzando un controllo di forza possibile fare in modo che la forza di contatto esercitata
dalla mola sul componente da rettificare sia costante. Un esempio di rettifica di un cerchione
utilizzando un robot industriale Fanuc mostrato in fig. 4-20.
65
Anche per l operazione di incollaggio (fig. 4-21) possibile utilizzare un robot. In questo
caso la postazione deve essere equipaggiata con una pistola, un alimentatore automatico di
collante ed una centralina termica. Questultima permette di mantenere la pistola ad una
temperatura tale da evitare l'essiccazione del collante in caso di preriodi di inattivit
prolungata del robot, che potrebbero verificarsi, ad esempio, in caso di alimentazione
irregolare dei semilavorati. Proprio come per le celle per verniciatura, spesso si utilizza un
robot ausiliario .
Spesso, per lincollaggio di materie plastiche, si opera un preriscaldamento delle superfici del
componente mediante una torcia al plasma.
Fig. 4-21 Incollaggio operato mediante un robot KUKA; fonte Blumenbecker Prag
s.r.o.
Per il corretto funzionamento della postazione necessario dotare la cella di un adeguato
sistema di alimentazione (ad es. nastro trasportatore, si veda il paragrafo 3.4) e di sistemi di
visione. I moderni sistemi di visione consentono, infatti, di verificare la forma dei componenti,
il corretto assemblaggio del complessivo, nonch lindividuazione della posizione dei
componenti nastro trasportatore e il loro assemblaggio, anche se la disposizione di questi sul
nastro trasportatore non corretta.
Per verificare il corretto assemblaggio del complessivo si pu operare in diversi modi
verificando, ad esempio, la forza (o il momento) esercitata tra i componenti allatto del
montaggio, oppure verificando la presenza di giochi (che consentono piccoli movimenti
relativi tra i componenti), o ancora testando direttamente le funzionalit del prodotto.
Per dare alla cella la massima flessibilit si utilizzano dispositivi che consentono di cambiare
utensile alla punta del robot automaticamente in base alle diverse lavorazioni da eseguire.
66
5. Ambiente di programmazione
5.1. Introduzione
In questo capitolo verranno analizzate le principali problematiche connesse allutilizzo di
robot industriali, in particolare la programmazione e la pianificazione del moto per
l'esecuzione di applicazioni semplici (ad es. operazioni di pallettizzazione). Poich esistono
numerose tipologie di robot industriali, classificabili secondo diversi criteri, si far riferimento,
per fissare le idee, ad un robot antropomorfo a 6 DOF che tra i pi utilizzati nell'industria.
Inoltre, ciascun produttore di robot (KUKA, ABB, FANUC, MOTOMAN, PANASONIC, REIS,
COMAU, Mitsubishi, etc) sviluppa uno specifico linguaggio di programmazione che differisce
dagli altri per diversi aspetti tra cui la sintassi e questo rende impossibile trattare largomento
in maniera generale. Negli esempi proposti nel seguito si far riferimento ai due principali
produttori di robot, KUKA e ABB e ai rispettivi linguaggi di programmazione da essi
sviluppati, KRL e RAPID.
I robot industriali possono essere programmati in linea (metodo on-line) e fuori linea (metodo
off-line). Il primo metodo del tipo ad insegnamento diretto (teaching-by-showing). Il
secondo metodo basato sulla ricostruzione virtuale in 3D della cella di lavoro robotizzata,
utilizzando software dedicati, con cui possibile definire i movimenti e il percorso del robot, e
poi esportare i dati nel linguaggio di programmazione proprio del robot da utilizzare (ad es.
KRL, RAPID).
Attualmente si sta cercando di combinare i due metodi di programmazione al fine di usufruire
dei loro rispettivi vantaggi. Questo capitolo tratter, in particolare, il metodo on-line. Uno dei
pi interessanti e recenti filoni di ricerca riguarda lo sviluppo di tecniche di programmazione
interattiva dei robot industriali. Si tratta di una tecnica basata sulla interazione (o
cooperazione) tra il robot e l'operatore che non verr analizzata in queste note. Ulteriori
informazioni sono reperibili sul sito www.smerobot.org.
67
Ci che caratterizza questo design una altezza maggiore della larghezza, un display
relativamente piccolo collocato sulla parte alta ed una pulsantiera collocata al di sotto del
display. In genarale l'operatore necessita di entrambe le mani per utilizzare il dispositivo in
maniera corretta.
Fig. 5-2 Esempi di teach pendant a configurazione verticale (dalla destra: Motoman; Reis;
Kawasaki; Fanuc)
68
all'operatore di tenerla con una sola mano (generalmente la sinistra). Teach pendant di
questo tipo integrano, in genere, dispositivi di input per il controllo manuale del moto del
robot che pu essere un joystick a 3 gradi di libert oppure uno space mouse a 6 gradi di
libert. Questi dispositivi sono in genere controllati dalla mano destra che libera.
Fig. 5-3 Esempi di teach pendant a configurazione orizzontale ABB (dalla sinistra: un
vecchio modello di teach pendant per il sistema di controllo S4CPlus; un teach
pendant di nuova generazione per ABB IRC5 (il cos detto flex pendant).
Fig. 5-4 Esempi di teach pendant KUKA (dalla sinistra: la tipologia attuale; prototipo di un
teach pendant wireless con touch screen ed interfaccia vocale)
69
In questa modalit possibile muovere singolarmente ogni asse del robot (dall'asse A1
all'asse A6 in fig. 5-5) sia in senso orario, che antiorario. La struttura cinematica del
manipolatore (collocazione dei giunti, direzione degli assi e cos via) influenza, ovviamente, il
suo spazio di lavoro. In fig. 5-6 mostrato, a scopo illustrativo, un esempio di un tipico
spazio di lavoro di manipolatore a sei giunti.
Fig. 5-5 Rappresentazione degli assi dei giunti per un robot industriale antropomorfo a 6
DOF.
Fig. 5-6 Tipico spazio di lavoro di un robot a 6 DOF (dalla sinistra: spazio di lavoro relativo
agli assi 2 e 3 del robot KUKA KR150-2 K; spazio di lavoro complessivo del robot
ABB IRB 4400)
70
Questa modalit consente di programmare il moto direttamente nello spazio operativo sia
traslando lorigine della terna utensile (Tool Centre Point - TCP) lungo i suoi assi coordinati
sia ruotandola attorno ai suddetti assi.
I diversi costruttori utilizzano denominazioni diverse per i vari sistemi di riferimento. Nelle
figure seguenti sono rappresentate le terne di riferimento per i robot KUKA e ABB (fig. 5-7
and fig. 5-8), si veda la tabella 5.1 per un confronto. In generale possibile definire tre
sistemi di riferimento fondamentali:
71
KUKA
Sistema di riferimento
mondo
Sistema di riferimento base
del robot
- World Coordinate
System
- BASE
Sistema di riferimento
utensile
- ROBROOT
ABB
- World Coordinate
System
- Robot Base Coordinate
System
- User Coordinate System
- Object Coordinate
System
- Tool Coordinate System
72
73
Per questa tipologia di moto l'origine della terna utensile (TCP) si muove nel minor tempo
possibile tra due punti P1 e P2 ed, in generale, il percorso di lunghezza minore non
necessariamente quello pi breve. Inoltre, il robot non segue un percorso rettilineo in quanto,
essendo i giunti del robot rotoidali, il moto lungo una percorso curvilineo richiede un tempo
minore rispetto a quello lungo una traiettoria rettilinea. Inoltre, necessario sottolineare che,
dopo che l'operatore ha salvato le coordinate di due punti assegnati ed ha definito il moto
generico tra di essi, la traiettoria risultante non nota in anticipo. Questo tipo di moto
utilizzato per un rapido spostamento nello spazio e, in generale, laddove non vi sono rischi di
collisione.
Questo tipo di moto definito dalla KUKA moto "punto-punto" (PTP motion, point-to-point)
mentre ABB utilizza il comando MoveJ (joint move).
74
Ll'origine della terna utensile (TCP) si muove a velocit costante (mm/s) lungo una traiettoria
circolare da un punto iniziale (P start) ad un punto finale (PEND). Il raggio della
circonferenza definito da un punto ausiliario (PAUX, punto di via).
Listruzione nel linguaggio sviluppato da KUKA CIRC (CIRC motion), per ABB MoveC
(Circular move).
L'origine della terna utensile non passa per il punto P2 ma segue un percorso che la porta al
punto P3 pi rapidamente. Anche in questo caso non possibile conoscere in anticipo il
percorso che seguir l'origine della terna utensile.
L'origine della terna utensile passa vicino al punto P2 secondo un percorso a curvatura
regolare. Di conseguenza il robot pu proseguire il moto senza fermarsi e di conseguenza
percorre la traiettoria in un tempo minore. E possibile definire una misura della distanza tra i
due percorsi (raggio).
75
Lorigine della terna utensile TCP non prosegue lungo il percorso circolare che porta al punto
finale del percorso circolare PEND e si muove secondo un percorso a curvatura regolare
che, per gli stessi motivi precedentemente esposti, richiede un tempo minore per
raggiungere il punto P. Anche in questo caso possibile definire una misura della
approssimazione del percorso (raggio).
Si assume che il punto di partenza dellorgano termianle del robot sia p0. Le istruzioni,
seconso la sintassi utilizzata per i robot ABB (linguaggio RAPID) che consentono al robot di
seguire la traiettoria da p0 a p3 (attraverso p1 e p2) sono:
1.
2.
3.
76
Il valore z10 (10 mm di raggio) critico per l'approssimazione. Il valore "fine" usato per i
tratti senza approssimazione.
robtarget definisce la posizione del robot nello spazio (si veda l'esempio in fig. 517)
wobjdata work object, definisce la posizione del sistema di riferimento utente (User
frame e Object frame, ma Object frame pu essere anche zero, si veda ad esempio
la fig. 5-18)
Fig. 5-18 Esempio di definizione della terna di riferimento utente. - wobjdata, linguaggio
Rapid, ABB
77
Fig. 5-19 Esempio di definizione del sistema di riferimento solidale al componente wobjdata, linguaggio Rapid, ABB
Fig. 5-20 Esempio di utilizzo delle istruzioni per la programmazione del moto, linguaggio
Rapid, ABB
78
Fig. 5-21 Esempio di utilizzo delle istruzioni per la programmazione del moto, linguaggio
KRL, KUKA
79
Diagramma di flusso
diramazioni (istruzioni
condizionali, etc.)
operazioni
elementari
81
82
83
Fig. 5-25 Esempio di simulazione di una postazione per applicazioni di manipolazione con
robot ABB.
84
Fig. 5-26 Esempio di simulazione di una cella per applicazioni di saldatura mediante robot
FANUC robot.
85
86
87
6.2.3. Alimentazione
Lequipaggiamento del robot deve permettere a ciascuno dei suoi sistemi di alimentazione
potenzialmente pericolosi (es. elettrico, meccanico, idraulico, pneumatico, ecc) di poter
essere scollegato, consentendo un blocco switch-out o qualsiasi altra forma di blocco di
sicurezza.
88
un singolo guasto in una qualsiasi di queste parti non comporta la perdita della
funzione di sicurezza;
ogniqualvolta sia ragionevolmente possibile, un singolo guasto deve essere rilevato
prima della successiva richiesta alla funzione di sicurezza;
quando si verifica un guasto singolo, il comando di sicurezza deve essere sempre
eseguito e la condizione di sicurezza deve essere mantenuta fino a quando il difetto
riscontrato non stato rimosso;
tutti i guasti razionalmente prevedibili devono essere rilevati.
Tali requisiti sono conformi alle prescrizioni per la categoria 3 specificata nella norma ISO
13849-1. Tuttavia, il requisito per la rilevazione di un guasto singolo non assicura che tutti i
guasti saranno rilevati. Di conseguenza, l'accumulo di errori non rilevati non pu portare a
segnali di ingresso indesiderati e dar luogo a una situazione di pericolo in tutto il robot. La
connessione forzata dei contatti rel o il controllo di segnali elettrici in uscita pu servire
come esempio di misure concrete per il rilevamento di difetti. Sulla base dei risultati della
valutazione dei rischi di un robot e del suo presunto utilizzo, possibile rilevare che in una
particolare applicazione potrebbero essere necessarie ulteriori caratteristiche del sistema di
controllo della sicurezza del robot, non prescritte dalla norma relativa alla categoria 3, ma
magari prescritte da quelle relative alle categorie 2 o 4.
deve lavorare sia come arresto di categoria 0 sia di categoria 1 (la selezione della
categoria di arresto di emergenza dipende dai risultati dellaccertamento dei rischi);
deve essere superiore a tutte le altre funzioni e attivit in tutti i regimi (massima
priorit);
attiva un arresto in caso di pericolo;
disconnette la fornitura di energia a tutte le unit robot (arresto di categoria 0) o deve
essere gestito in un modo che permetta di fermare il movimento pericoloso non
appena possibile (categoria 1 stop) senza che si verifichino altri rischi;
se viene utilizzato pi di una unit di controllo, ordini efficaci di arresto di emergenza
devono essere forniti da qualsiasi unit di controllo,
deve rimuovere ogni altro pericolo derivante dal funzionamento del robot;
deve rimanere attivo fino al momento in cui il ripristino avviene;
il ripristino deve essere effettuato esclusivamente a mano e non pu causare il riavvio
del sistema, lo deve solo permette.
89
90
91
6.4. Descrizione delle categorie delle parti relative alla sicurezza dei
sistemi di controllo
6.4.1. Categoria B
La categoria B quella di base tra le categorie di sicurezza definite dalle normative e dai
regolamenti. Le parti di sicurezza del sistema di controllo devono essere progettate,
costruite, selezionate, assemblate e connesse in modo da rispettare le normative in essere
e, nel caso siano applicate le normative di sicurezza per usi specifici, in modo da resistere a:
- Sforzi di esercizio attesi (ad esempio frequenza di commutazione);
- Contatto con i materiali utilizzati in lavorazione (per esempio vernice);
- Altri effetti esterni rilevanti (ad esempio vibrazioni meccaniche o guasti di alimentazione).
I sistemi di Categoria B non sono dotati di alcuna copertura diagnostica, per cui il verificarsi
di un guasto pu causare la perdita della loro funzione di sicurezza.
La fig. 6-1 mostra un tipico esempio di circuito di categoria B, dove il controllo del motore
START/STOP stato progettato come un normale pulsante di START e un tasto STOP
chiudibile a chiave clip-on.
In caso di STOP, il motore pu essere avviato utilizzando il pulsante di avvio tramite
linterruttore R, e lavvio del motore assicurato mediante il contatto ausiliario dellinterruttore
R anche dopo che il tasto di avvio stato rilasciato.
Larresto pu essere eseguito premendo il pulsante E-STOP. Tuttavia, in caso di guasto, ad
esempio in caso di condensa dei contatti dellinteruttore R, il movimento pericoloso non sar
fermato.
6.4.2. Categoria 1
una categoria con una migliore resistenza ai guasti, conseguita principalmente attraverso
la selezione e l'uso dei componenti. Per questa categoria si applicano gli stessi requisiti
della categoria B. Inoltre, i componenti di sicurezza di un sistema di controllo di categoria 1
devono essere progettati e realizzati con particolari affidabili e secondo principi di sicurezza
collaudati.
Per essere considerato affidabile, un componente deve rispettare uno dei seguenti requisiti:
- stato ampiamente utilizzato in passato in casi analoghi, con risultati soddisfacenti
92
93
6.4.3. Categoria 2
una categoria con una migliorata struttura dei componenti di sicurezza del sistema di
controllo, che include una funzione di controllo periodico. Questa categoria anche
conforme ai requisiti della categoria B e della categoria 1. Il controllo periodico pu essere
automatico e deve: consentire il funzionamento quando non sono stati rilevati errori;
generare un segnale di output che avvia una opportuna procedura di controllo quando viene
rilevato un errore. L'output deve innanzitutto avviare la modalit di sicurezza. Se ci non
possibile si deve almeno dare un segnale di pericolo.
Il controllo dovrebbe essere eseguito o al momento di avvio della macchina, o prima
dellinizio di una situazione pericolosa.
A titolo di esempio, questa categoria pu essere definita da uno schema di elaborazione,
come mostrato in fig. 6-4a, dove la differenza con le precedenti categorie chiaramente
rappresentata dallelemento di test periodico (ciclico).
Come esempio pu servire il circuito di fig. 6-4b, dove il tasto di avvio assicura una doppia
funzione, vale a dire la funzione START nel caso in cui il pulsante viene premuto e rilasciato,
o la funzione di TEST, nel caso in cui il tasto venga mantenuto. Quando la funzione di TEST
in esecuzione, il motore di uscita ancora in stato di riposo e comincia solo dal rilascio del
pulsante.
Maggiore sicurezza di questo curcuito garantita dal collegamento in serie di due contatti di
scambio.
In un sistema di categoria 2, ci deve essere una copertura dignostica media di tutte le parti di
sicurezza del sistema di controllo, tra cui lindividuazione di guasti, a basso livello. Il tempo
fra i guasti di singoli canali del circuito deve essere da breve a lungo.
6.4.4. Categoria 3
Questa categoria , nel suo principio, basata sulla combinazione della categoria B e della
categoria 1. Tuttavia, deve anche soddisfare i requisiti sugli elementi di controllo, in modo
che un fallimento nel controllo possa essere individuato prima che possa causare disturbo
alla funzione di sicurezza.
Ancora una volta, come esempio, questa categoria pu essere definita da uno schema di
elaborazione come mostrato in fig. 6-5b.
94
Come esempio pu servire il circuito di fig. 6-5b, dove presente la connessione di due
circuiti indipendenti con una connessione ridondante (doppia) per entrambi i tasti di START e
STOP. In caso di guasto in uno dei circuiti, l'unit controllata tramite collegamento seriale
di due contatti di scambio nella parte di alimentazone.
95
6.4.5. Categoria 4
Ancora una volta, questa categoria , nel suo principio, basata sulla combinazione di
categoria B e di categoria 1. Tuttavia, deve anche rispettare i requisiti sugli elementi di
controllo, in modo che un guasto nel controllo possa essere rilevato prima che possa
provocare disturbi nella funzione di sicurezza, ma, a differenza della categoria 3 in caso di
guasti multipli non rilevati, non pu verificarsi una perdita della funzione di sicurezza del
sistema.
A titolo di esempio, questa categoria pu essere definita da un sistema di elaborazione come
mostrato in fig. 6-6a, in cui si vede il principio di raddoppio pi frequentemente utilizzato con
la coesione reciproca dei rami di controllo individuale con ulteriori comunicazioni tra i rami
indipendenti.
Come esempio pu servire il circuito di fig. 6-6b, con il collegamento di due circuiti di
controllo independenti con una connessione ridondante (doppia) sia per il tasto START che
per il tasto di STOP. In caso di guasto in uno dei circuiti, l'unit controllata tramite
collegamento in serie di due contatti di scambio, nella parte di alimentazione. Fino a questo
punto, il circuito simile a quello per la categoria 3. Tuttavia, la differenza che, se si
verificano guasti multipli, per esempio in caso di condensa dei contatti di alimentazione K1 e
K2, la funzione di sicurezza comunque garantita e il movimento non pu essere riavviato.
96
97
98
risoluzione della barriera deve corrispondere al livello di protezione desiderato. Se, per
esempio, deve essere prevenuta l'intrusione del dito dell'operatore nello spazio tutelato, deve
essere utilizzata una barriera di luce con una risoluzione di 14 o 20 mm. Una risoluzione di
30 o 50 mm sufficiente per proteggere le mani dell'operatore, mentre una risoluzione
maggiore di 100 mm sufficiente per controllare l'accesso delle persone in spazi
salvaguardati.
99
nel primo spazio controllato, avvertito dallo scanner circa la sua presenza nello spazio di
controllo. Qualora l'operatore, nonostante ci, entri nel secondo spazio controllato, il robot
verr arrestato. La fig. 6-13b mostra uno scanner in uso, programmato per due spazi di
controllo, che possono essere controllati a turno, a seconda del programma selezionato.
100
Solution A
Solution B
101
[1]
[2]
[3]
[4]
102
MECCATRONICA
Modulo 10: Robotica
Esercizi
(concetto)
Petr Blecha
Zdenk Kolbal
Radek Knoflcek
Ales Pochyl
Tomas Kubela
Radim Blecha
Tomas Brezina
Universit Tecnica di Brno,
Cechia
www.minos-mechatronic.eu
1.
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3.
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4.
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5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12. Domanda: Come possono essere classificati i dispositivi terminali (PD) in relazione
alle loro soluzioni costruttive?
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13.
14.
15.
16.
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17.
18.
19.
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20.
21.
22.
24.
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Postazione di taglio ................
Postazione di rettifica ......
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25.
26.
Soluzione:
Inputs:
..
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Outputs:
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Schema postazione:
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Diagramma di flusso:
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Esempio di programma:
Dichiarazione dati
M
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P
Subroutines con istruzioni
R
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P
R
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27.
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Categoria 2 ....
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Categoria 3 ....
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Categoria 4
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28.
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29.
30.
31.
Domanda: Che colore deve essere usato per il pulsante di arresto di emergenza
e per il suo sfondo?
..
32.
33.
..
..
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34.
35.
36.
37.
Domanda: Qual la distanza minima dalla zona di pericolo alla quale deve
essere posta una barriera fisica, se la stessa zona pu essere parzialmente
raggiunta al di sopra della barriera (vedi figura)? Laltezza della barriera di
1000mm e laltezza dello spazio di pericolo di 1000mm.
..
..
..
..
..
38.
Domanda: Qual la distanza minima dalla zona di pericolo alla quale deve
essere posta una barriera fisica, se la stessa zona pu essere parzialmente
raggiunta attraverso la barriera (vedi figura)? Laltezza della barriera di
1000mm e laltezza della zona di pericolo di 1000mm.
..
..
..
..
..
39.
Domanda: Qual la distanza minima dalla zona di pericolo alla quale deve
essere posta una barriera fisica, se la stessa zona pu essere raggiunta
attraverso la barriera mediante gli arti inferiori (vedi figura)? Laltezza
dellinfrastruttura di sicurezza di 450mm.
..
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40.
41.
42.
43.
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44.
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45.
46.
Domanda: Quali sensori di sicurezza possono essere usati per salvaguardare gli
accessi agli spazi di lavoro individuali 1 e 2?
..
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47.
48.
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49.
50.
51.
52.
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53.
54.
55.
56.
57.
58.
59.
60.
MECCATRONICA
Modulo 10: Robotica
Soluzioni
(concetto)
Petr Blecha
Zdenk Kolbal
Radek Knoflcek
Ales Pochyl
Tomas Kubela
Radim Blecha
Tomas Brezina
Universit Tecnica di Brno,
Cechia
www.minos-mechatronic.eu
1.
- Facilmente accessibile
- Il robot programmato in base alleffettiva posizione
dellattrezzatura e dei pezzi
Svantaggi:
Svantaggi:
- passivi:
- attivi:
- passivi:
- attivi:
- elettromagneti
- passivi:
- ventose deformabili
(alternativa: con una valvola ausiliaria)
- attivi:
jaws)
magnetici:
a vuoto:
speciali
3.
Per il calcolo del diametro dellattuatore lineare a fluido (pneumatico o idraulico) che
comanda la pinza, la cui meccanica mostrata in fig. 2.60, si pu ricorrere
allespressione della forza motrice Fv, che ammette la seguente formulazione:
.D2
.v
4
dove D il diametro del cilindro in pressione, v il rendimento del motore a fluido.
Il rapporto fra forza motrice Fv e forza di presa Fu dato dalla seguente formula:
Fv p.
Fv 2b
. cos 2
Fu
a
Pertanto il diametro cercato sar dato da:
D 4. cos .
Fu .b
a..p.v .i
a)
b)
c)
In mancanza di altri simboli, si assume che gli elementi in movimento mostrati nello
schema precedente non possano ruotare.
5.
8.
Le soluzioni costruttive dei dispositivi periferici sono sempre legate alla particolare
RTW, e possono essere classificati secondo diversi aspetti, e cio: la funzione che
devono svolgere, le caratteristiche costruttive, il loro posizionamento allinterno della
cella robotizzata.
9.
Le funzioni dei dispositivi periferici possono essere classificati in tre gruppi principali:
a) La periferica muove loggetto, cambiando la posizione del suo centro di massa,
lasciando inalterato il suo orientamento nello spazio;
b) La periferica cambia lorientamento delloggetto, ruotandolo intorno ad un asse
passante per il centro di massa, ma non ne cambia la posizione;
c) La periferica cambia sia lorientamento sia la posizione del centro di massa
delloggetto.
10.
Loggetto viene ricollocato cambiando la posizione del suo centro di massa, mentre
lorientamento del pezzo resta costante. possibile riconoscere i seguenti PD (elencati
in base alla direzione nella quale viene spostato il centro di massa): dispositivi che
spostano il centro di massa lungo una linea, lungo una circonferenza, in un piano o
nello spazio.
12. Domanda: Come possono essere classificati i dispositivi terminali (PD) in relazione
alle loro soluzioni costruttive?
Le soluzioni costruttive dei dispositivi terminali sono sempre consistenti con il tipo di
macchina di produzione, manipolatore o robot industriale, ma soprattutto con le finalit
della postazione di lavoro. Infine esse dipendono dalloggetto da manipolare (la sua
forma, dimensione, peso, composizione, ecc.). Dal punto di vista costruttivo, i
dispositivi terminali possono essere classificati in trasportatori, posizionatori e attrezzi
di saldatura.
13.
I posizionatori e gli attrezzi di saldatura sono usati per fissare la posizione di saldatura.
Il posizionatore fissa il pezzo da saldare, ed inoltre esegue semplici movimenti per
realizzare, mediante una testa tecnologica, saldature ad arco, con pinze o a punti
(saldatura a resistenza).
15.
16.
Connessione del sistema di controllo del robot con un PLC di supervisione via rete (ad
esempio DeviceNet).
Controllo remoto di una postazione di lavoro pi complessa con diversi robot industriali,
tramite rete Ethernet e server OPC.
17.
Elementi di base:
- Generatore di corrente
- Torcia di saldatura
- Alimentatore del filo
Elementi supplementari:
- Sensore di collisione
- Dispositivi per la pulizia della torcia di saldatura ed il taglio del filo
- Unit di calibrazione automatica del TCP (tool center point)
- posizionatore del pezzo da saldare
18.
- Generatore di corrente
- elettrodi per la saldatura a punti
- Unit di processo che assicura il regolare flusso del liquido di raffreddamento
19.
20.
21.
- Pistola spray
- Sistema di distribuzione della vernice - esterno, se la vernice distribuita lungo
condotti sul lato esterno del robot, o integrato all'interno dei bracci (pi comunemente
impiegato)
- Sistema di alimentazione della vernice tramite pompa ad ingranaggi. La trasmissione
ad ingranaggi realizzata da un tradizionale servomotore che, collegato al sistema di
controllo del robot, agisce come un settimo asse.
- Alimentazione della vernice - per mezzo di regolatori di pressione a controllo
pneumatico provvisti di misuratori di flusso
- Sistema di cambiamento del tipo di vernice - valvole a comando pneumatico
- Protezione esterna del robot - materiale tessile, strato di Teflon
22.
Verniciatura con vernici liquide, diluibile solo in solventi speciali ad alto rischio di
esplosione, il robot deve avere una protezione sufficiente dei suoi componenti elettrici.
Migliore adesione dello strato applicato sulla superficie.
Rivestimento con vernici in polvere - non vi alcun pericolo di esplosione, il processo
di verniciatura pi lento, minore adesione degli strati di vernice applicati alla
(1) Postazione per il carico e lo scarico delle parti dai nastri trasportatori, governata da
un robot industriale.
(2) Postazione di verniciatura
(3) Postazione di asciugatura della vernice (libera, a fuoco, ecc)
(4) Le celle sono dotate di un alimentatore di tipo a sospensione per l'alimentazione dei
pezzi da spruzzare.
24.
25.
26.
Compito:
Un robot industriale afferra continuamente componenti - alberi - dal deposito alberi e li
colloca in un sistema automatico di misura, in cui viene determinata la lunghezza degli
stessi. Il robot invia al sistema di controllo della stazione di misura un segnale di avvio
misurazione (al tempo stesso, questo segnale indica il corretto posizionamento del
componente nel sistema di misura). La procedura di misurazione richiede circa 2s. A
questo punto, un segnale informa il sistema di controllo del robot che loperazione di
misura conclusa e che il robot pu rimuovere il componente (il componente viene
rilasciato per essere rimosso). La lunghezza degli alberi pu variare come segue: 120
mm (Alberi di tipo 1 Shaft 1), 140 mm (Alberi di tipo 2 Shaft 2), 152 mm (Alberi di
tipo 3 Shaft 3). Naturalmente, ci possono essere pezzi difettosi. Questi sono
etichettati come rottami (Scrap). In funzione del risultato della misurazione, il robot
colloca il componente nellapposito contenitore (Shaft 1, Shaft 2, Shaft 3 oppure
Scrap). Il programma del robot dovrebbe iniziare con la verifica di inizio/fine
produzione.
Basandoti sulle tue conoscenze (con particolare riferimento allesempio nel capitolo
4.2.7), svolgi i seguenti esercizi:
Soluzione:
Input:
Di_1
Inizio produzione
Di_2
Inizio misura
Output:
Do_1
Do_2
Do_3
Albero 1 120 mm
Do_4
Albero 2 140 mm
Do_5
Albero 3 152 mm
Do_6
Shaft_placement_t
o_the_measuring_
system
Shaft_1
Shaft_2
Shaft_3
Scrap
Grasp_shaft
Release_shaft
Punti operativi:
Get_a_shaft_positi
on
Measuring_positio
n
Shaft_1_position
Shaft_2_position
Shaft_3_position
Scrap_position
Diagramma di flusso:
Esempio di programma:
PROC Shaft_3()
MoveL Measuring_position,v100,fine,Gripper\wobj:= wobj0;
MoveL Offs(Measuring_position,0, 0,-50),v100, fine, Gripper\wobj:= wobj0;
Grasp_shaft;
MoveL Measuring_position,v100,fine, Gripper\wobj:= wobj0;
MoveJ Shaft_3_position,v1000,z20,Gripper\wobj:= wobj0;
MoveL Offs(Shaft_3_position,0, 0,-50),v100, fine, Gripper\wobj:= wobj0;
Release_shaft;
MoveL Shaft_3_position,v100,fine, Gripper\wobj:= wobj0;
ENDPROC
PROC Scrap()
MoveL Measuring_position,v100,fine,Gripper\wobj:= wobj0;
MoveL Offs(Measuring_position,0, 0,-50),v100, fine, Gripper\wobj:= wobj0;
Grasp_shaft;
MoveL Measuring_position,v100,fine, Gripper\wobj:= wobj0;
MoveJ Scrap_position,v1000,z20,Gripper\wobj:= wobj0;
MoveL Offs(Scrap_position,0, 0,-50),v100, fine, Gripper\wobj:= wobj0;
Release_shaft;
MoveL Scrap_position,v100,fine, Gripper\wobj:= wobj0;
ENDPROC
P
Routine principale con istruzioni e chiamate alle varie subroutine
R
OC Main()
IF Di_1=0 THEN
Set Do_1;
WaitUntil Di_1=1;
Reset Do_1;
ENDIF
Get_a_shaft;
Shaft_placement_to_the_measuring_system;
Set Di_2;
WaitUntil Do_2=1;
Reset Di_2;
IF Do_3=1 THEN
Shaft_1;
Reset Do_3;
ELSE
IF Do_4=1 THEN
Shaft_2;
Reset Do_4;
ELSE
IF Do_5=1 THEN
Shaft_3;
Reset Do_5;
ELSE
Scrap;
ENDIF
ENDIF
ENDIF
ENDPROC
ENDMODULE
27.
28.
SI
30.
S = (Vo * T) + C
Vo=1600mm (norma EN 999)
T= 0,5s
C = 850mm (norma EN 999)
S=(1600*0,5)+850
S=1650mm
31.
Domanda: Che colore deve essere usato per il pulsante di arresto di emergenza
e per il suo sfondo?
Si tratta di una barriera di sicurezza ottenuta con un singolo fascio di luce e destinata
ad applicazioni poco complesse. Il trasmettitore e il ricevitore sono alloggiati nello
stesso involucro e un vetro riflettente utilizzato per riflettere il raggio di luce.
33.
Si tratta di una barriera di sicurezza ottenuta con un singolo fascio di luce destinata ad
applicazioni poco complesse. Il trasmettitore e il ricevitore sono alloggiati in contenitori
separati e sono posti luno alla parte opposta dellaltro.
34.
Domanda: Qual la distanza minima dalla zona di pericolo alla quale deve
essere posta una barriera fisica, se la stessa zona pu essere parzialmente
raggiunta al di sopra della barriera (vedi figura)? Laltezza della barriera di
1000mm e laltezza dello spazio di pericolo di 1000mm.
La distanza minima di sicurezza pu essere definita in base alla norma EN 294 SN.
Se il pericolo derivante dallarea di pericolo basso, la distanza minima di 1400mm.
Se il pericolo derivante dallarea di pericolo alta, la distanza minima di 1500mm.
38.
Domanda: Qual la distanza minima dalla zona di pericolo alla quale deve
essere posta una barriera fisica, se la stessa zona pu essere parzialmente
raggiunta attraverso la barriera (vedi figura)? Laltezza della barriera di
1000mm e laltezza della zona di pericolo di 1000mm.
La distanza minima di sicurezza pu essere definita in base alla norma EN 294 SN.
Per un foro di accesso che va da 40 a 120 mm, la distanza minima di sicurezza di
850 mm.
39.
Domanda: Qual la distanza minima dalla zona di pericolo alla quale deve
essere posta una barriera fisica, se la stessa zona pu essere raggiunta
attraverso la barriera mediante gli arti inferiori (vedi figura)? Laltezza
dellinfrastruttura di sicurezza di 450mm.
41.
Ogni operazione che implichi l'avvio del robot o qualsiasi altra situazione pericolosa
deve essere dotata di controllo manuale della funzione di arresto di emergenza, che
deve:
lavorare come arresto di categoria 0 o categoria 1 (la scelta della categoria di arresto
di emergenza dipende dai risultati della valutazione dei rischi);
essere al di sopra di tutte le altre funzioni e attivit in qualsiasi condizione (ha priorit
pi alta),
permettere la fermata in caso di pericolo;
interrompere immediatamente la fornitura di energia a tutte le unit robot (arresto di
categoria 0) oppure deve consentire larresto del movimento pericoloso appena
possibile senza provocare ulteriori rischi (arresto di categoria 1);
nel caso di pi di una unit di controllo, i segnali di arresto di emergenza devono
poter essere dati da ununit di controllo qualsiasi;
neutralizzare qualunque altro pericolo derivante dallattivit del robot;
rimanere attivo fino al momento in cui viene effettuato il ripristino;
Se prevista, la modalit operativa a velocit ridotta implica che la velocit della flangia
di fissaggio dellend-effector e del punto di riferimento dell'oggetto manipolato non
superino i 250 mm/s.
Il controllo su tale modalit operativa deve essere realizzato in modo che la velocit
massima non sia superata in ogni caso di guasto razionalmente prevedibile (funzione
errata).
43.
La porta sul retro non assicurata. Essa deve essere dotata di un sensore di sicurezza
porte.
44.
Nella cella robotizzata non presente alcun pulsante di arresto di sicurezza. Ogni
possibile accesso deve essere dotato di pulsante di arresto di sicurezza.
45.
46.
Domanda: Quali sensori di sicurezza possono essere usati per salvaguardare gli
accessi agli spazi di lavoro individuali 1 e 2?
48.
52.
Lo spazio massimo una zona che comprende il volume di lavoro del robot cos come
indicato dal costruttore ed inoltre quello dellend-effector e del pezzo lavorato.
58.
Lo spazio limite quel sottoinsieme dello spazio massimo, definito da vincoli che
impongono limiti che non possono essere oltrepassati.
59.
Lutilizzo previsto del robot limpiego del robot in ottemperanza alle informazioni
contenute nel suo manuale duso.
MECCATRONICA
Modulo 11: Migrazione
Manuale
Esercizi
Soluzioni
(concetto)
Andre Henschke
Henschke Consulting,
Germania
www.minos-mechatronic.eu
MECCATRONICA
Modulo 11: Migrazione
Manuale
(concetto)
Andre Henschke
Henschke Consulting,
Germania
www.minos-mechatronic.eu
Migrazione - Manuale
Minos++
Indice
1.
1.1
1.1.1
1.1.2
1.1.3
1.1.4
1.2.3
1.2.4
Commissione Europea.............................................................. 21
1.2.5
1.2.6
2.1
2.2
2.2.1
2.2.2
2.2.3
2.2.4
2.2.5
3
3.1
Migrazione - Manuale
3.2
3.2.1
3.2.2
Livello di responsabilit............................................................. 34
3.2.3
4.1
4.1.1
4.1.2
4.1.3
4.2
4.2.1
4.2.2
4.3
Minos++
4.3.1
4.3.2
Sommario...................................................................... 53
Migrazione - Manuale
1.
LUnione Europea
1.1
Storia e motivazione
Minos++
Definizione
Migrazione - Manuale
Minos++
Definizione
carbone,
minerale di ferro,
acciaio,
rottami.
il Belgio,
la Repubblica Federale Tedesca,
la Francia,
lItalia,
il Lussemburgo,
lOlanda.
Migrazione - Manuale
Minos++
Migrazione - Manuale
Minos++
Alta Autorit
La massima espressione dellECSC fu lAlta Autorit,
con sede in Lussemburgo. Il suo primo presidente fu
Jean Monnet, che svilupp, insieme con Robert
Schumann, il piano Schumann. LAlta Autorit era
costituita da nove membri indipendenti e avrebbe
dovuto fungere da precursore della Commissione
Europea.
Consiglio dei Ministri
Il Consiglio dei Ministri comprende i ministri di ciascun
paese membro ed agisce come struttura di
coordinamento tra lautorit indipendente ed i principali
interessi di ciascun paese membro. Esso pu essere
considerate come precursore del Consiglio dei Ministri
dellUnione Europea.
Congresso Comune
Il Congresso Comune fu costituito da membri dei
Parlamenti nazionali dei paesi membri per operare
come struttura di controllo dellAlta Autorit. La
costituzione di tale organismo dovuta in gran parte
alle ide di Coudenhove-Kalergi, in aggiunta al
Consiglio dei Ministri anchesso costituito sulla base di
una rappresentanza parlamentare. Il Congresso
Comune
rappresenta
lorgano
precursore
del
Parlamento Europeo.
Corte
La Corte fu costituita da sette membri e fu riconosciuta
come ente abilitato alla giurisdizione sovranazionale. In
pi la Corte fu l'istituto precursore di un altro organo
dellUnione Europea e precisamente della Corte di
Giustizia Europea.
Nel luglio del 2002 lECSC fu sciolta in accordo con il suo
protocollo istitutivo del 1952 che prevedeva una durata di 50
anni. Da quella data il numero dei paesi membri era
aumentato mentre i sei paesi fondatori erano rimasti sempre
gli stessi. Di recente tutti i paesi membri dellUnione Europea
sono anche membri di diritto dellECSC.
Migrazione - Manuale
Minos++
Definizione
Importante
Migrazione - Manuale
Minos++
Atomica
Migrazione - Manuale
Minos++
La Commissione Europea
La Commissione Europea fu concepita come
istituzione dellEEC, per agire indipendentemente
dai governi nazionali.
Il Parlamento Europeo
Questo Parlamento fu composto da parlamentari
eletti dai vari paesi membri per agire come
organo di controllo.
Migrazione - Manuale
Minos++
LEURATOM
In aggiunta allEEC, con i Trattati di Roma,
fu istituita lEURATOM, Comunit Europea
per lEnergia Atomica. Questa istituzione
provvede a finanziare lo sviluppo
congiunto tra paesi membri dellenergia
atomica per fini pacifici.
Oltre a questi campi di ricerca, esso realizza il pi importante
compito di assicurare la pace. Questo fine viene perseguito
mediante luso congiunto dellenergia atomica. Nessun paese
pu sviluppare da solo armamenti atomici.
10
Importante
Migrazione - Manuale
Minos++
Importante
politica ambientale,
immigrazione ed accoglienza,
salute e lotta alla droga,
cittadinanza europea,
politica estera e di difesa comune.
11
Migrazione - Manuale
Minos++
EURATOM
Lavoro in collaborazione
dellenergia nucleare
nel
ECSC
Controllo comunitario
dellacciaio
carbone
del
campo
12
Migrazione - Manuale
Minos++
1973
o
o
o
1981
o
1986
o
o
1995
o
o
o
2004
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
2007
o
o
Danimarca
Irlanda
Regno Unito
Grecia
Portogallo
Spagna
Austria
Svezia
Finlandia
Estonia
Lettonia
Lituania
Polonia
Republica Ceca
Slovacchia
Ungheria
Slovenia
Malta
Cipro
Bulgaria
Romania
13
Migrazione - Manuale
1.2
Minos++
14
Migrazione - Manuale
Minos++
Definizione
15
Migrazione - Manuale
Minos++
Definizione
16
Migrazione - Manuale
Minos++
17
Migrazione - Manuale
Minos++
18
Migrazione - Manuale
Minos++
19
Migrazione - Manuale
Minos++
20
Migrazione - Manuale
Minos++
21
Migrazione - Manuale
Minos++
Importante
Definizione
22
Migrazione - Manuale
Minos++
Definizione
23
Migrazione - Manuale
Migrazione Europea
2.1
Minos++
2.2
Definizione
24
Migrazione - Manuale
Minos++
Esempio
25
Migrazione - Manuale
Minos++
Esempi
26
Migrazione - Manuale
Minos++
27
Migrazione - Manuale
Minos++
Esempio
28
Migrazione - Manuale
Minos++
Esempio
29
Migrazione - Manuale
Minos++
professionale
La realizzazione di una societ pacifica e coesa e del lavoro
come elemento di unione per persone di differenti origini
linguistiche, religiose e/o etniche implica sempre grandi sfide.
Per attuare una positiva interazione in un contesto
interculturale di centrale importanza lattenzione verso i
rispettivi:
valori;
bisogni;
interessi;
attitudini e tendenze.
3.1
interculturale
Com stato gi rilevato, una forte competenza interculturale
agevola la riuscita della vita professionale in un paese
straniero. Ma prima di chiarire il termine competenza
interculturale occorre preventivamente considerare in termini
generali il concetto competenza. In tutte le aziende, siano esse
di grandi, medie o piccole dimensioni, ai collaboratori sono
richieste differenti capacit e competenze. Queste spesso
sono per la maggior parte abilit e capacit che completano la
competenza professionale, da considerarsi in aggiunta
allabilit tecnica conseguita con il percorso formativo seguito.
30
Migrazione - Manuale
Minos++
Esse includono:
Livello di intervento
La capacit dintervento corrisponde ad un livello di
possibilit di azione, ossia di agire nella mansione
assegnata.
Livello di motivazione
Il livello di motivazione la misura della volont. Quindi
espressione della motivazione interna a fare
qualcosa.
31
Migrazione - Manuale
Minos++
3.2
interculturale
Per una competenza capace di attraversare culture diverse si
richiedono capacit formali e informali, abilit e conoscenza.
Queste doti rendono possibile la vita in un ambiente segnato
da una marcata variet di diversit culturali. Di fondamentale
importanza il primo impatto in presenza di differenze
culturali.
Una profonda disponibilit richiede di confrontarsi con lingue e
con culture straniere. Se questapertura non esiste, possono
insorgere gravi incertezze. Queste incertezze spesso sono
il primo passo verso una vera e propria escalation.
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Migrazione - Manuale
Minos++
Definizione
Definizione
Definizione
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Migrazione - Manuale
Minos++
Definizione
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Migrazione - Manuale
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Definizione
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Migrazione - Manuale
Minos++
interculturali
Le capacit interculturali devono essere insegnate. Per
lapprendimento delle competenze interculturali necessario
porre lenfasi sulla consapevolezza di saper accogliere la
mentalit degli stranieri e di essere sensibili allevidente
disparit delle relazioni. E anche importante controllare
lattenzione negativa su esperienze collettive e il riflesso delle
loro immagini allestero.
Una maniera consapevole e ragionevole per affrontare i
conflitti in un contesto interculturale comprende un elevato
grado dinformazione a proposito dello stato, al retroterra
culturale ed alle condizioni di vita delle persone. La
competenza interculturale deve pertanto comprendere i
seguenti assi:
conoscenza e sensibilit per cogliere e riconoscere le
diversit;
gestione costruttiva di ogni conflitto interculturale;
formazione alla comunicazione interculturale.
4.1
36
Migrazione - Manuale
Minos++
37
Migrazione - Manuale
Minos++
38
Migrazione - Manuale
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Definizione
39
Migrazione - Manuale
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40
Migrazione - Manuale
4.2
Minos++
formazione
4.2.1 Una costellazione di conflitti
Per affrontare i conflitti quotidiani nella vita lavorativa
necessario conoscere le varie situazioni di conflitto. Le tre pi
comuni cause di conflitto sono:
41
Migrazione - Manuale
Minos++
42
Migrazione - Manuale
Minos++
Violenza strutturale
Sentimenti di non appartenenza emergono durante un
processo nel quale una persona pu provare
lesperienza di non essere accettato che confrontabile
ad una puntura di spillo.
In particolare sono molto importanti i fattori di identit
come lo stato familiare, la lingua, la religione,
lappartenenza etnica e sociale. Queste percezioni di
non far parte della comunit, possono essere percepite
come una esperienza molto forte ed intensa. Il
sentimento di non far parte della comunit pu
svilupparsi per un periodo di tempo molto lungo. Esso si
manifesta con la mancanza di segnali di
riconoscimento,
con
persistenti
esperienze
di
discriminazione sociale, forme di esclusione e
discriminazione striscianti o palesi. Entrambe queste
condizioni portano ad uno stato di isolamento interiore e
ad un atteggiamentio di facciata che spesso preludono
alla violenza umana.
43
Migrazione - Manuale
Minos++
44
Migrazione - Manuale
Minos++
4.3
45
Migrazione - Manuale
Minos++
Chi coinvolto?
Chi sono gli attori del conflitto identificato?
46
Migrazione - Manuale
Minos++
47
Migrazione - Manuale
Minos++
Cosa osservo?
Il monitoraggio, preferibilmente, dovrebbe essere
formulato senza spirito di competizione.
48
Migrazione - Manuale
Minos++
Capacit empatica.
Lempatia la capacit di comprendere, in modo
rispettoso, le esperienze di altre persone. Lempatia si
manifesta quando una persona non schiaccia unaltra
persona sotto il peso di avvertimenti, di esperienze
personali e reprimendone le emozioni. Per esprimere
empatia bisogna avere la mente sgombra. Nella
consapevolezza di chi ascolta non deve esserci
nullaltro al di fuori della disponibilit ad essere
totalmente responsabile nei confronti della comunit.
Una persona pu raggiungere questo atteggiamento
prestando attenzione alla realt aldil delle parole degli
altri. Al fine di realizzare positivamente la soluzione di
un conflitto, bisognerebbe convertire i messaggi rivolti
con il Tu alla controparte in messaggi formulati con
Io. Questa strategia pu avere successo se una
persona capace di ascoltare attivamente. Ci, a sua
volta, significa assumere un atteggiamento interessato
ed orientato ad ascoltare, a voler comprendere ed
esplorare ci che laltra persona intende dire. Questo
pu essere utile per sintetizzare ci che stato
ripetutamente detto ed ascoltato. Alcune domande di
spiegazioni possono essere utili:
Io in precedenza ho notato che tu hai detto.
Non ho ancora compreso del tutto. Cosa intendi
esattamente con .?
49
Migrazione - Manuale
Minos++
50
Migrazione - Manuale
Minos++
Definizione
51
Migrazione - Manuale
Minos++
52
Migrazione - Manuale
Minos++
Sommario
53
Migrazione - Manuale
Minos++
54
MECCATRONICA
Modulo 11: Migrazione
Esercizi
(concetto)
Andre Henschke
Henschke Consulting,
Germania
www.minos-mechatronic.eu
Migrazione Esercizi
Minos++
Libro di esercitazione
ATTENZIONE!
1.
LUnione Europea
1.1
Esercizio 1:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata:
Migrazione Esercizi
Minos++
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 3:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata ::
Migrazione Esercizi
Minos++
Migrazione Esercizi
Minos++
Esercizio 5:
Descrivi brevemente la Comunit del carbone e dell'acciaio ed
i suoi principali organi gi esistenti nel 1952. Tratta poi anche
del forte controllo d'influenza reciproco tra i comitati.
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 6:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
Minos++
Migrazione Esercizi
Esercizio 7:
Spiega brevemente in che modo il piano di Pleven dovrebbe
sviluppare il programma di Schuhmann:
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
la
comunit
europea
dell'energia
atomica
EURATOM
Esercizio 8:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
Migrazione Esercizi
Minos++
Esercizio 9:
Descrivi brevemente quali organi sono stati istituiti nel 1957
con il Trattato di Roma sulla CEE. Quali organi si sono
aggiunti in seguito agli organi della CEE e che ruolo hanno.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 10:
Descrivi come consideri lo sviluppo pacifico dellEuropa con la
CEE in base alla tua personale conoscenza storica.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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Esercizio 11:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
Migrazione Esercizi
Minos++
Migrazione Esercizi
Minos++
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 13:
Descrivi con parole tue in che modo la Comunit Europea
permette una stabilizzazione comune dell'economia europea.
Migrazione Esercizi
Minos++
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
1.2
Esercizio 14:
Descrivi con parole tue lorgano del "Consiglio dEuropa":
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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Migrazione Esercizi
Minos++
Esercizio 15:
Completa i diagrammi seguenti specificando in dettaglio le
funzioni dei diversi organi.
Esercizio 16:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
10
Minos++
Migrazione Esercizi
1.2.2
Consiglio
dell'Unione
Europea
(Consiglio
dei
Ministri)
Esercizio 17:
Definisci con parole tue lorgano dellUE detto "Consiglio dei
Ministri":
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 18:
Il Consiglio dei Ministri dellUnione Europea ha sei mansioni
principali. Indica e descrivi brevemente queste sei mansioni:
1: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
2: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
3: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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11
Migrazione Esercizi
Minos++
4: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
5: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
6: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 19:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
12
Migrazione Esercizi
Minos++
Esercizio 20:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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13
Migrazione Esercizi
Minos++
Esercizio 22:
Completa i diagrammi seguenti specificando in dettaglio le
funzioni dei diversi organi.
14
Migrazione Esercizi
Minos++
Esercizio 23:
Definisca la Commissione Europea nel contesto degli altri
organi di governo dellUnione Europea.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 24:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
15
Minos++
Migrazione Esercizi
Esercizio 25:
Descrivi con parole tue le cinque principali mansioni della
Corte
europea
di
giustizia.
Occupati
quindi
delle
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 26:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
16
Migrazione Esercizi
Minos++
Domande di riepilogo
Esercizio 27:
Descrivi con parole tue lo sviluppo degli organi di governo
dellUE. Formula quindi le tue previsioni riguardo all'estensione
delle competenze degli organi con dellUnione Europea.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 28:
Quali ostacoli vedi allequilibrio democratico in Unione
Europea?
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
17
Migrazione Esercizi
Minos++
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 29:
Descrivi il processo di stesura di una legge dellUnione
Europea, a partire dalla proposta di legge nazionale fino alla
conversione come legge dellUnione Europea. Spiega come la
legge si trasforma in una norma valida per tutti gli Stati membri
dellUnione Europea. Usa anche un diagramma.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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18
Minos++
Migrazione Esercizi
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
2.1
Esercizio 30:
Descrivi
brevemente
lo
sviluppo
della
componente
di
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
2.2
Esercizio 31:
Descrivi brevemente a quale contesto si riferisce il termine
migranti post-coloniali.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
19
Migrazione Esercizi
Minos++
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 32:
In quale paese nel mondo si ritrova la maggior parte di
migranti etnici.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 33:
Fornisci due esempi di migrazione politica nella zona
dell'Unione Europea ed indica le conseguenze politiche di
questi movimenti di migrazione.
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20
Minos++
Migrazione Esercizi
Esercizio 34:
Che cosa intendi per immigrati per motivi di lavoro?
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 35:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata:
1. Principalmente
giovani
senza
formazione
21
Minos++
Migrazione Esercizi
3.1
Il
concetto
di
competenza
in
un
contesto
nel
contesto
interculturale
3.2
Dimensioni
della
competenza
interculturale
Esercizio 36:
Elenca le abilit e capacit conosciute tra quelle incluse nelle
competenze interculturale:
1: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
2: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
3 ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
4: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
22
Migrazione Esercizi
Minos++
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
5: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
6: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
7: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
8: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 37:
Descrivi in dettaglio i livelli del concetto generale di
competenza:
1: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
2: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
23
Minos++
Migrazione Esercizi
3: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 38:
Quali sono i tre aspetti della competenza interculturale che hai
studiato?
1: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
2: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
3: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
4.1
4.1.1 Riconoscimento
tra
diversit
nella
societ
dellimmigrazione
Esercizio 39:
Quali delle affermazioni seguenti sono vere?
24
Migrazione Esercizi
1.
l'et.
Minos++
2.
Le caratteristiche etniche non si collocano fra le
diversit, solo le caratteristiche esterne fra gli individui sono
rilevanti.
3.
Riguardo allUnione Europea si possono
differenziare due sottopopolazioni: cittadini dei paesi
europei dellUnione ed individui da altre nazioni.
.
4.1.2 Concezione di una cultura senza confini
Esercizio 40:
Qual la differenza tra i due fondamenti base di una
concezione rigida della cultura ed una aperta?
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 41:
Esprimi una definizione di cultura studiata in questo contesto.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
25
Migrazione Esercizi
Minos++
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 42:
Quali delle affermazioni seguenti sono vere?
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
26
Migrazione Esercizi
Minos++
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
4.2
formazione
4.2.1 Una costellazione di conflitti
Esercizio 44:
Denomina e descrivi tre miriadi comuni e frequenti di conflitti:
1: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
2: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
3: ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 45:
Quali delle affermazioni seguenti sono vere?
27
Migrazione Esercizi
Minos++
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
4.3
Esercizio 47:
28
Migrazione Esercizi
Minos++
29
Migrazione Esercizi
Minos++
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
2. Espressione franca
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
3. Capacit empatica
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
30
Migrazione Esercizi
Minos++
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 49:
Cosa intendi con il concetto di mediazione? Esponi la tua
definizione personale di questo termine.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 50:
Quali fasi di soluzione conosci per la composizione di un
conflitto di interessi?
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
31
Migrazione Esercizi
Minos++
Esercizio 51:
In quale caso la composizione di un conflitto di interessi pu
seguire la classica via di soluzione a maggioranza?
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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Esercizio 52:
Cosa intendi per educazione empatica preventiva?
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 53:
Esponi tre esempi tratti dalla tua esperienza personale in cui la
mancanza di empatia stata allorigine di un conflitto. Descrivi
brevemente lo sviluppo del conflitto. In quali situazioni di
conflitto pu secondo la tua opinione nascere una riflessione
autocritica nelle persone coinvolte?
32
Migrazione Esercizi
Minos++
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33
Migrazione Esercizi
Minos++
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Esercizio 54:
Cosa intendi per motivazione nel lavoro?
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Esercizio 55:
All'interno di quali aree del tuo lavoro vedi opportunit per te e
per la tua squadra legate alla motivazione a lavorare pi
attivamente per evitare i conflitti?
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
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Migrazione Esercizi
Minos++
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
35
MECCATRONICA
Modulo 11: Migrazione
Soluzioni
(concetto)
Andre Henschke
Henschke Consulting,
Germania
www.minos-mechatronic.eu
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Migrazione - Soluzioni
Minos++
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Migrazione - Soluzioni
Minos++
L'Unione Europea
fino a:
Migrazione - Soluzioni
Minos++
1.1
Migrazione - Soluzioni
Minos++
fu temporaneamente
mondiale del 1929.
Esercizio 2:
Descrivi brevemente le motivazioni di fondo da cui erano spinte
alcune nazioni dellEuropa:
Esempio di una descrizione di alcune delle motivazioni di fondo:
"Le esperienze terribili nella prima guerra mondiale hanno stimolato
l'idea di sviluppo di unEuropa pacifica, democratica ed
economicamente unita, che avrebbe potuto unire lEuropa a lungo
termine."
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 4:
Segna nella mappa i Paesi fondatori della Comunit del carbone e
dell'acciaio nel 1952:
I Paesi membri fondatori ella Comunit del carbone e dell'acciaio
nel 1952 sono: il Belgio, la Repubblica Federale Tedesca, la
Francia, lItalia, il Lussemburgo e lOlanda.
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 5:
Descrivi brevemente la Comunit del carbone e dell'acciaio ed i suoi
principali organi gi esistenti nel 1952. Tratta poi anche del forte
controllo d'influenza reciproco tra i comitati.
La soluzione dovrebbe contenere una sintesi dal testo integrale:
Autorit Superiore
Assemblea Comune
LAssemblea comune era una riunione dei parlamentari dei
Parlamenti nazionali degli Stati membri e operava come
controllo delAutorit Superiore. L'istituzione di tale
Parlamento fu realizzata seguendo specialmente le idee di
Coudenhove Kalergi, che richiedeva anche un organo
parlamentare al fianco del Consiglio dei Ministri. La riunione
comune ag da precursore del Parlamento Europeo.
Corte
La Corte di Giustizia consisteva di sette membri ed aveva
facolt di giurisdizione sovranazionale. Pertanto esercitava
una giurisdizione che andava oltre le leggi dei singoli Paesi
membri. Inoltre la Corte era un precursore di un altro organo
dell'Unione Europea, la Corte Europea di Giustizia.
10
Migrazione - Soluzioni
Minos++
3.
4.
Esercizio 7:
Spiega brevemente in che modo il piano di Pleven dovrebbe
sviluppare il programma di Schuhmann:
Esempio di soluzione:
Il piano del Primo Ministro francese Ren Pleven fu presentato
pubblicamente quale sviluppo del programma di Schuhmann.
Pleven suggerisce in esso un esercito europeo comune. Comunque
soltanto l'esercito tedesco avrebbe dovuto essere integrato
completamente nell'esercito europeo, mentre tutte le altre forze
armate degli alleati sarebbero state fuse soltanto parzialmente.
Essenzialmente il timore di una Germania troppo forte e le
condizioni della guerra fredda furono decisive per la sua
concezione.
11
Migrazione - Soluzioni
Minos++
12
Migrazione - Soluzioni
Minos++
4.
Oltre alla CEE stato istituito anche un fondo comune
di finanziamento, il FSE. L'abbreviazione FSE sta per Fondo
Europeo di Sicurezza.
13
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 9:
Descrivi brevemente quali organi sono stati istituiti nel 1957 con il
Trattato di Roma sulla CEE. Quali organi si sono aggiunti in seguito
agli organi della CEE e che ruolo hanno.
Ha istituito i nuovi organi seguenti:
14
Migrazione - Soluzioni
Minos++
1973
o
o
o
1981
o
1986
o
o
1995
o
o
o
2004
o
o
o
o
o
o
Danimarca
Irlanda
Regno Unito
Grecia
Portogallo
Spagna
Austria
Svezia
Finlandia
Estonia
Lettonia
Lituania
Polonia
Repubblica Ceca
Slovacchia
15
Migrazione - Soluzioni
o
o
o
o
2007
o
o
Minos++
Ungheria
Slovenia
Malta
Cipro
Bulgaria
Romania
Esercizio 13:
Descrivi con parole tue in che modo la Comunit Europea permette
una stabilizzazione comune dell'economia europea.
Risposta di esempio:
Dal 1993, mediante lazione congiunta dovuta all'unione dello
spazio doganale, la politica agricola, la politica commerciale, la
politica strutturale e la politica sociale ecc. per la prima volta
programmi comuni sono stati intrapresi e le differenze ed i deficit dei
paesi pi poveri e delle regioni meno sviluppate a livello europeo
sono stati compensati. Cos le regioni ed i Paesi in Europa sono
stati resi competitivi ed hanno potuto agire economicamente
all'interno della pi grande zona franca in tutto il mondo. Cos
lEuropa diventato uno degli attori pi attivi economicamente e
una delle regioni della pi competitive del pianeta".
16
Migrazione - Soluzioni
1.2
Minos++
17
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Note:
1.2
18
Migrazione - Soluzioni
Minos++
19
Migrazione - Soluzioni
Minos++
20
Migrazione - Soluzioni
Minos++
21
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 15:
Completa i diagrammi seguenti specificando in dettaglio le funzioni
dei diversi organi.
Esercizio 16:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
1. Il Consiglio dEuropa costituito dai ministri degli affari esteri
di diversi stati membri dellUE.
2. Il Consiglio dEuropa si riunisce almeno due volte lanno.
CORRETTA
3. Il Consiglio dEuropa sintende quale comitato per le
situazioni di crisi. CORRETTA
4. Le risoluzioni del Consiglio dEuropa devono essere
convertite in legge mediante specifiche leggi valide negli Stati
membri.
22
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 17:
Definisci con parole tue lorgano dellUE detto "Consiglio dei
Ministri":
La soluzione dovrebbe contenere una sintesi dal testo integrale:
Il Consiglio il principale organo decisionale dellEU. Esso
rappresenta gli stati membri ed alle sue riunioni partecipa un
ministro per ciascun governo delle nazioni che ne sono parte, per
questo motive il Consiglio viene anche definito Consiglio dei
Ministri.
La composizione del Consiglio dipende dagli argomenti che
vengono discussi. Ad esempio, se sono in agenda argomenti che
riguardano la giustizia, sono presenti alla riunione i ministri della
giustizia di tutti i paesi europei, in questo caso il Consiglio definito
di giustizia.
Le relazioni dellEU con tutti gli altri paesi vengono discusse nel
Consiglio Generale degli Affari e delle relazioni con lestero. Questo
Consiglio ha unampia competenza per le questioni di politica
generale, per questo ciascun governo pu scegliere quale Ministro
o segretario di Stato sia pi opportuno inviare alle riunioni.
Complessivamente vi sono nove differenti configurazioni del
Consiglio:
Economia e Finanza,
Competitivit,
Agricoltura e pesca,
Ambiente,
23
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 18:
Il Consiglio dei Ministri dellUnione Europea ha sei mansioni
principali. Indica e descrivi brevemente queste sei mansioni:
Il Consiglio ha sei responsabilit chiave.
Si hanno nove
CORRETTA
1.
differenti
composizioni
del
Consiglio.
24
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 20:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
Esercizio 21:
Descrivi con le tue parole il lavoro dei parlamentari dellUnione
Europea (nello spazio di un quarto di foglio).
La soluzione dovrebbe contenere una sintesi dal testo integrale:
I delegati europei sono membri di differenti comitati, che si
occupano dei diversi campi di attivit dell'Unione Europea. I delegati
formulano in quella sede le proposte sulle quali esprimersi nelle
sedute plenarie. Gli argomenti da sottoporre alla consultazione
vengono inoltre discussi allinterno dei gruppi parlamentari. Durante
le sedute plenarie, che avvengono ogni mese a Strasburgo, il
Parlamento esamina le proposte legislative e pu anche
modificarne il testo prima dell'accettazione. L'ordine del giorno pu
anche prevedere le risposte alla richiesta di spiegazioni al
Consiglio o alla Commissione cos come le questioni correnti, che si
riferiscono agli eventi in corso nell'Unione Europea o nel resto del
mondo. In base a queste spiegazioni il Parlamento pu adottare le
risoluzioni.
Il Parlamento esercita un potere legislativo per delega. Questo
potere, che riguarda diversi settori di intervento, viene esercitato
con un equilibrio tra il Parlamento Europeo ed il Consiglio
dell'Unione Europea allorch vengono discusse le proposte di
25
Migrazione - Soluzioni
Minos++
26
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 22:
Completa i diagrammi seguenti specificando in dettaglio le funzioni
dei diversi organi.
Esercizio 23:
Definisca la Commissione Europea nel contesto degli altri organi
di governo dellUnione Europea.
La soluzione dovrebbe contenere una sintesi dal testo integrale:
La Commissione Europea (Commissione UE) ha la sua sede a
Bruxelles ed l'organo esecutivo dell'Unione. il custode dei trattati
e deve accertarsi che gli Stati membri mantengano i loro impegni
contrattuali. Dura in carica cinque anni.
Stende le proposte per le leggi dellUnione (regolamenti, direttive,
decisioni). Queste sono poi ratificate dal Consiglio dEuropa e dal
Parlamento Europeo e vengono modificate se necessario. La
Commissione Europea presenta il bilancio dellUE ed amministra in
accordo alle previsioni di bilancio.
27
Migrazione - Soluzioni
Minos++
proposte
delle
28
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 25:
Descrivi con parole tue le cinque principali mansioni della Corte
europea di giustizia. Occupati quindi delle differenti sezioni, che
formano la Corte europea di giustizia.
La soluzione dovrebbe contenere una sintesi dal testo integrale:
La Corte di Giustizia Europea (ECJ) composta da ventisette
giudici, assistiti da otto avvocati generali. Sia i giudici, sia gli
avvocati sono designati dai Governi dei paesi membri per un
periodo di sei anni.
La ECJ svolge differenti funzioni che sono distribuite nelle varie
articolazioni della Corte secondo il sistema legale dei paesi membri:
in qualit di Corte Costituzionale essa decide nelle dispute
tra i paesi membri ed opera nel controllo della legalit della
legislazione dellEU,
in qualit di Corte Amministrativa essa rivede sia le regole
amministrative
sia
le
azioni
amministrative
della
Commissione Europea e delle autorit dei paesi membri alla
luce delle leggi dellEU,
in qualit di "Corte del Lavoro e della sicurezza sociale essa
decide in materia di mobilit, di sicurezza sociale dei
lavoratori e del pari trattamento tra uomini e donne nella vita
lavorativa,
in qualit di "Corte Penale", essa esercita il controllo sulle
decisioni pi delicate assunte dalla Commissione Europea,
in qualit di Corte Civile essa giudica le rivendicazioni e le
interpretazioni della Convenzione di
Bruxelles sui
riconoscimenti e sul rispetto delle sentenze in campo civile e
commerciale.
Lintervento delle Corte Europea pu essere invocato da uno stato
membro, da unistituzione dellUnione Europea e direttamente da
singoli cittadini interessati o da imprese.
NellOttobre 1988 fu decisa listituzione di una corte come ordine di
giudizio di prima istanza ed essa fa parte dellECJ. Essa
finalizzata ad accogliere i ricorsi dei servizi legali civili dellEU,
relative alle leggi sulla concorrenza, a questioni riguardanti il
carbone e lacciaio cos come su tutte le azioni portate da cittadini o
da societ contro le istituzioni comunitarie.
29
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 26:
Rispondi indicando ciascuna delle seguenti affermazioni come
corretta o errata :
1. La Corte europea dei revisori dei conti fu fondata nel 1987.
2. La Corte europea dei revisori dei conti controlla la spesa dei
fondi economici dellUE. CORRETTA
3. I membri della Corte europea dei revisori dei conti esercitano
il loro compito in maniera indipendente. CORRETTA
4. Tutte le nazioni sono obbligate, in caso di un controllo, a
fornire tutte le informazioni rilevanti.
Esercizio 27:
Descrivi con parole tue lo sviluppo degli organi di governo dellUE.
Formula quindi le tue previsioni riguardo all'estensione delle
competenze degli organi con dellUnione Europea.
La risposta dovrebbe essere basata sulle sezioni da 1.2.1 a 1.2.6.
Esercizio 28:
Quali ostacoli vedi allequilibrio democratico in Unione Europea?
La risposta alla domanda dovrebbe presentare la descrizione dei
partecipanti del problema della dimensione e della densit
demografica dei singoli Stati membri. Spesso stato posto un
conflitto di democrazia nella ripartizione dei seggi nel Parlamento
UE. La questione riguarda lidea che Paesi con pochi abitanti del
con un alto prodotto interno lordo assumono un peso equivalente a
Paesi pi grandi con maggiore popolazione ma un basso prodotto
interno lordo. Infatti da esso il pochi tuttavia membri Unioneeuropei economicamente forti sono svantaggiati, poich
sovvenzionano i pochi economicamente forti membri di Unione
Europea.
30
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 29:
Descrivi il processo di stesura di una legge dellUnione Europea, a
partire dalla proposta di legge nazionale fino alla conversione come
legge dellUnione Europea. Spiega come la legge si trasforma in
una norma valida per tutti gli Stati membri dellUnione Europea. Usa
anche un diagramma.
Il processo di emanazione di una nuova legge differente in ogni
Paese. Per quanto riguarda lUnione Europea si pu partire dallo
schema di esempio nella sezione 1.2 per orientarsi. Si pu quindi
passare alliter di conversione in legge nei singoli Paesi e/o
specificamente di un Paese.
2
Contenuti in breve:
- Sviluppo storico dal 1945
- Tipi di immigrazione verso e dallEuropa
- Immigrati coloniali e post-coloniali
- Migrazione etnica
- Rifugiati e richiedenti di asilo
- Migrazione per motivi di lavoro
- Migrazione d'lite
Note:
31
Migrazione - Soluzioni
Migrazione Europea
2.1
Minos++
32
Migrazione - Soluzioni
2.2
Minos++
33
Migrazione - Soluzioni
Minos++
34
Migrazione - Soluzioni
Minos++
35
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 31:
Descrivi brevemente a quale contesto si riferisce il termine migranti
post-coloniali.
La soluzione dovrebbe essere una sintesi del testo completo:
I profughi coloniali e post-coloniali sono le persone che,
specialmente verso la met del 20-esimo secolo, sono rientrate da
quelle che erano state le colonie dei Paesi europei. Questo
processo ha riguardato non solo soldati, coloni e funzionari. Anche
soldati delle truppe coloniali, originari di quei paesi, si spostarono
nei Paesi della madre Europa.
Questo tipo dimmigrazione svilupp societ multiculturali,
principalmente nelle grandi citt di quei che paesi erano stati
coloniali. I vari gruppi etnici e i collegamenti che si sono stabiliti
costituiscono la ragione per la quale ancora oggi esiste
unimmigrazione residua dalle antiche colonie.
Esercizio 32:
In quale paese nel mondo si ritrova la maggior parte di migranti
etnici.
La soluzione dovrebbe essere una sintesi del testo completo:
La migrazione Etnica, vale a dire la migrazione di determinati gruppi
etnici, rappresenta nel passato il secondo pi importante flusso
migratorio. Queste migrazioni si innescano principalmente quando
un gruppo lascia il suo paese di origine per motivazioni politiche ed
economiche.
Un chiaro esempio sono le migrazioni ebraiche. Il paese di Israele
garantisce a tutte le persone di origine ebraica il diritto
allimmigrazione. Questo si verifica ancora oggi: fra il 1973 ed il
1992 circa 850.000 ebrei si sono trasferiti dallArmenia in Israele.
36
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 33:
Fornisci due esempi di migrazione politica nella zona dell'Unione
Europea ed indica le conseguenze politiche di questi movimenti di
migrazione.
La soluzione dovrebbe essere una sintesi del testo completo:
I rifugiati e coloro che richiedono asilo emigrano a causa di crisi
politiche e di conflitti etnici nei loro Paesi di origine. Nel passato
avvennero tali movimenti anche verso stati membri dellEU. Ne sono
alcuni esempi:
37
Migrazione - Soluzioni
Minos++
38
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Contenuti in breve:
- Il concetto di competenza in ambiente interculturale
- Dimensioni della competenza in ambiente
- Il livello di abilit
- Il livello di intervento
- Il livello della motivazione
Note:
- Nessuna
Durata della sezione in minuti:
100 minuti
39
Migrazione - Soluzioni
Minos++
3.1
40
Migrazione - Soluzioni
Minos++
3.2
41
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 36:
Elenca le abilit e capacit conosciute tra quelle incluse nelle
competenze interculturale:
42
Migrazione - Soluzioni
Minos++
Esercizio 37:
Descrivi in dettaglio i livelli del concetto generale di competenza:
I tre livelli del concetto generale di competenza sono:
Livello di qualificazione
Il livello di qualificazione espressione della conoscenza e
dellabilit. La conoscenza richiesta per comprendere e per
essere capace di fare qualcosa, labilit significa lessere padroni di
ci che si fa.
Livello di intervento
Il livello di intervento corrisponde ad un livello di possibilit di
azione, ossia di poter agire nella mansione assegnata.
Livello di motivazione
Il livello di motivazione la misura della volont. Quindi
espressione della motivazione interna a fare qualcosa.
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Contenuti in breve:
Gestione costruttiva dei conflitti
Riconoscimento tra diversit nella societ dellimmigrazione
Concezione di una cultura senza confini
Concezione positiva dei conflitti
Tipi di conflitti quotidiani nel lavoro e nella formazione
Una costellazione di conflitti
Tipi base di conflitti interculturali di ogni giorno
Conflitti di comunicazione
Conflitti dinteresse e di distribuzione
Conflitti di identit
Conflitti di valori e di valutazioni
Strumenti per la gestione costruttiva dei conflitti
Riconoscimento e messa in luce dei conflitti
Riconoscimento tra diversit nella societ dellimmigrazione
Approcci per risolvere i conflitti nella vita di ogni giorno
Strutture di comunicazione stabili
Istituzionalizzazione della mediazione dei conflitti dinteresse
Educazione empatica preventiva
Motivazioni per accrescere lauto-stima
Note:
A secondo dellambiente culturale di provenienza, esistono
diversi pregiudizi in tema di gestione dei conflitti. Spesso le
visioni tradizionali dei ruoli definiscono lo sviluppo della
soluzione. Gli uomini sono solitamente dominanti e quindi nel
giusto per definizione. In paesi con pi espresso culto
dellanzianit il pi vecchio ritenuto di solito nel giusto di
fronte ai pi giovani. Nelle culture con una forte impronta
gerarchica il giusto dalla parte del superiore. L'immagine
ideale di una comunit onesta ed aperta, che riconosce la
verit ed in modo che chi nel torto si ritiri da s, ancora
un'illusione lontana dal realizzarsi.
Durata della sezione in minuti:
1320 minuti
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4.1
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4.1.1 Riconoscimento
dellimmigrazione
tra
diversit
nella
societ
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4.2
4.2.2
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4.3.2
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Esercizio 39:
Quali delle affermazioni seguenti sono vere?
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Esercizio 40:
Qual la differenza tra i due fondamenti base di una concezione
rigida della cultura ed una aperta?
La soluzione dovrebbe essere una sintesi del testo completo:
Vi sono diverse definizioni di "cultura". Si pu, tuttavia, fare una
differenza tra due opposte concezioni: quella di un significato rigido
o aperto di cultura.
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Esercizio 42:
Quali delle affermazioni seguenti sono vere?
Esercizio 43:
Quali effetti positivi del conflitto conosci?
Esponi questi effetti mediante un esempio scelto personalmente.
Esempio di risposta:
I conflitti possono dispiegare unenergia creativa. Per quanto
possano anche sviluppare una forza distruttiva. Sopra il modo di
trattarli determinante in questo senso. Se uno considera le
differenze tra gli individui, motivate socialmente o culturalmente,
come inevitabili la componente distruttiva viene amplificata. Se uno
li considera invece come opportunit e come sfida per la
discussione costruttiva, questo porta allo sviluppo della loro energia
creativa.
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Esercizio 44:
Nomina e descrivi tre costellazioni comuni e frequenti di conflitti:
La soluzione dovrebbe essere una sintesi del testo completo:
Per affrontare i conflitti quotidiani nella vita lavorativa necessario
conoscere le varie situazioni di conflitto. Le tre pi comuni cause di
conflitto sono:
Problemi e conflitti intra-personali
I problemi intrapersonali, cio i problemi che una persona ha in
se stessa, sono spesso causati da un dilemma. Potrebbe essere,
ad esempio, il caso di una contraddizione tra valori familiari e le
necessit di una moderna societ industriale.
Problemi e conflitti inter-personali
Sono questi i problemi sociali spesso causati da dispute. Nella
vita lavorativa di ogni giorno sono spesso causa di difficolt le
incomprensioni, diversa attitudine ad affrontare i problemi,
differenti strategie ed interessi rispetto ai colleghi.
Problemi e conflitti di tipo strutturale
I problemi strutturali consistono spesso in difficolt che insorgono
tra i diversi comparti di una stessa azienda.
To deal with conflicts in everyday working life, it is necessary for
various conflict situations to know. The three most common
conflict situations are:
Esercizio 45:
Quali delle affermazioni seguenti sono vere?
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Esercizio 46:
Descrivi brevemente le differenze tra i cosiddetti conflitti didentit e
i conflitti di valore.
La soluzione dovrebbe contenere una sintesi del testo completo sui
due argomenti:
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Esercizio 47:
Quali delle affermazioni seguenti sono vere?
Esercizio 48:
Esprimiti riguardo a ciascun argomento in base alla tua
conoscenza. Introduci anche un tuo personale esempio:
La soluzione dovrebbe contenere una sintesi del testo completo sui
tre argomenti:
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Cosa osservo?
Il monitoraggio, preferibilmente, dovrebbe essere formulato
senza spirito di competizione.
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3.Capacit empatica.
Lempatia la capacit di comprendere, in modo rispettoso,
le esperienze di altre persone. Lempatia si manifesta quando
una persona non schiaccia unaltra persona sotto il peso di
avvertimenti, di esperienze personali e reprimendone le
emozioni. Per esprimere empatia bisogna avere la mente
sgombra. Nella consapevolezza di chi ascolta non deve
esserci nullaltro al di fuori della disponibilit ad essere
totalmente responsabile nei confronti della comunit. Una
persona pu raggiungere questo atteggiamento prestando
attenzione alla realt aldil delle parole degli altri. Al fine di
realizzare positivamente la soluzione di un conflitto,
bisognerebbe convertire i messaggi rivolti con il Tu alla
controparte in messaggi formulati con Io. Questa strategia
pu avere successo se una persona capace di ascoltare
attivamente.
Ci, a sua volta, significa assumere un
atteggiamento interessato ed orientato ad ascoltare, a voler
comprendere ed esplorare ci che laltra persona intende
dire. Questo pu essere utile per sintetizzare ci che stato
ripetutamente detto ed ascoltato. Alcune domande di
spiegazioni possono essere utili:
Io in precedenza ho notato che tu hai detto.
Non ho ancora compreso del tutto. Cosa intendi
esattamente con .?
Lascolto attivo non relativo alla storia delle persone o alle
conseguenze di questa per dare interpretazioni o commenti
riguardo a loro. E fondamentale comprendere mediante
lascolto proprio colui che parla.
Lattenzione attiva non solo un metodo utile per interrogare
gli altri, ma sopratutto un atteggiamento che indica rispetto
ed apprezzamento per linterlocutore. Io, per un momento,
tenter di fare queste cose come se guardassi con i tuoi
occhi e fossi parte del tuo mondo, indipendentemente da
come personalmente la pensi e mi senta riguardo a questa
situazione.
Esercizio 49:
Cosa intendi con il concetto di mediazione? Esponi la tua
definizione personale di questo termine.
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Esercizio 51:
In quale caso la composizione di un conflitto di interessi pu seguire
la classica via di soluzione a maggioranza?
Nel caso vi sia un conflitto dinteressi con variabili di tipo qualitativo,
che coinvolge un unico interesse (come, ad esempio, quando si
guida lauto con un gruppo di amici in gita si sceglie la montagna o il
mare?), si pu raggiungere una soluzione sulla base di regole
condivise. Lo strumento tradizionale la decisione presa a
maggioranza. Lopzione che la maggior parte dei partecipanti
preferisce, in questo caso, prevale sullinteresse di pochi.
Esercizio 52:
Cosa intendi per educazione empatica preventiva?
Costruire lempatia preventiva significa sensibilizzare le persone a
mettersi nelle condizioni degli altri per comprendere i loro
comportamenti dal loro punto di vista. In un contesto interculturale
occorre abituarsi ad evitare che i conflitti divengano etnici e culturali
e che lo spirito di cooperazione si rafforzi.
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Esercizio 53:
Esponi tre esempi tratti dalla tua esperienza personale in cui la
mancanza di empatia stata allorigine di un conflitto. Descrivi
brevemente lo sviluppo del conflitto. In quali situazioni di conflitto
pu secondo la tua opinione nascere una riflessione autocritica
nelle persone coinvolte?
La valutazione delle risposte a questo quesito dovrebbe essere
incentrata sulla capacit di autocritica espressa dai partecipanti.
Esercizio 54:
Cosa intendi per motivazione nel lavoro?
Attraverso il lavoro sulle motivazioni bisogna sperimentare metodi e
strategie con cui motivare ed incoraggiare le persone in un contesto
interculturale. La sensazione di fare un lavoro utile, dimostrarsi
capace, essere produttivo e valorizzare delle prorie idee, riducono
la violenza e laggressivit. Questi sentimenti portano ad una
costruttiva e pacifica convivenza degli uni con gli altri.
La motivazione nel lavoro consiste nel vedere per se stessi nuove
opportunit di sviluppare la propia capacit creative ed il proprio
potenziale. Cos ci si rende conto della futilit e della mancanza di
futuro dei conflitti violenti e si cercano alternative a questi sentimenti
violenti per trasformarli in azioni creative.
Esercizio 55:
All'interno di quali aree del tuo lavoro vedi opportunit per te e per la
tua squadra legate alla motivazione a lavorare pi attivamente per
evitare i conflitti?
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Sommario
Nei capitoli del manuale dello studente cos come nella guida per il
docente, oltre agli aspetti della migrazione all'interno della comunit
sono stati presentati molti altri temi della storia dell'Unione Europea.
Non tutti i partecipanti manterranno una lunga memoria dei diversi
anni e delle diverse fasi dell'allargamento dellUnione Europea. Pi
importante del ricordo delle date tuttavia quella visione
dell'unificazione dellEuropa che Lei riuscito a produrre in loro. Gli
obbiettivi pi importanti di questo corso da realizzare con i
partecipanti sono:
sviluppare una coscienza dellEuropa come patria e come
una comunit culturalmente unitaria;
vedere la vita in Europa e nei paesi dellUnione Europea
come un vantaggio per s e per le loro condizioni;
considerare la migrazione come unopportunit da cogliere di
all'interno di continente con una garanzie di previdenza e
sicurezza sociale;
autoorganizzarsi attivamente per facilitare i migranti ad
un'integrazione pi semplice nei loro ambienti.
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