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LA MATEMATICA DELLARTE

(visione, enumerazione, misurazione, rappresentazione


ed astrazione: dagli oggetti alle forme)
Gemma Faraco1 e Mauro Francaviglia2
1

Dipartimento di Matematica, Universit`


a della Calabria, Via P. Bucci, Cubo
30/B, Arcavacata di Rende (CS) gefa@mat.unical.it
Dipartimento di Matematica, Universit`
a di Torino
Via Carlo Alberto 10, 10123 Torino fviglia@dm.unito.it

Sommario. La Matematica classica e moderna, la sua storia, le sue applicazioni, le


forti correlazioni tra la Matematica e lArte, le strutture matematiche presenti nelle
` questo il filo conduttore del volume LA MATEMopere darte di ogni tempo. E
ATICA DELLARTE (visione, enumerazione, misurazione, rappresentazione ed astrazione: dagli oggetti alle forme).
Il libro cui si accompagna un CD-Rom per visualizzare sul proprio PC lavori multimediali esplicativi di alcune teorie chiave della Matematica, `e dedicato a chi si
accinge a diventare un artista, a chi vuole operare nel mondo dellIndustria Culturale e si confronta quotidianamente con problemi di visione, enumerazione, misurazione, rappresentazione ed astrazione. Il testo, come recita il sottotitolo .... dagli
oggetti alle forme vuole offrirsi come una guida per conoscere, affrontare, applicare
con efficacia quegli strumenti della Matematica essenziali per il bagaglio culturale di
un artista moderno (sia esso operatore del cinema, della televisione, della computer
graphics .....) che si prefigge di rappresentare e di trasmettere con ogni mezzo la
nostra realt`
a quotidiana fatta di oggetti, di numeri, di geometria. Lobiettivo principale del volume `e infatti quello di rapportare la matematica, nel suo sviluppo storico
e nella sua modernit`
a, alle discipline artistiche siano esse figurative, plastiche, visive,
acustiche o costruttive. Il linguaggio utilizzato `e semplice e diretto; `e stato ridotto
al minimo il bagaglio di dimostrazioni e luso di formalismi preferendo ricorrere
a dimostrazioni di natura pi`
u euristica ed intuitiva. Seppure i destinatari elettivi
sono studenti di dottorato, di scuole avanzate e di specializzazione, il libro pu`
o essere utile anche agli insegnanti delle scuole Medie Superiori che possono trovare in
esso molti spunti per comunicare la matematica in una maniera diversa, accostandola allespressione artistica. E questo pu`
o risultare motivante e coinvolgente per
gli studenti che possono cos` guardare alla Matematica non come ad una disciplina
ostica, ricca di formalismi, fine a se stessa bens` come a qualcosa che trova applicazione in tutti i campi, anche in quelli pi`
u impensati e tipicamente lontani da
ci`
o che comunemente viene inteso come scienza.

Gemma Faraco e Mauro Francaviglia

1 Introduzione
Molte teorie matematiche nascono e si sviluppano dallesigenza di quantificare, misurare, descrivere e razionalizzare aspetti della realt`a quotidiana. Un
insegnamento moderno della Matematica non pu`o ignorare i legami che essa
presenta con il mondo reale; bisogna insegnare a riconoscere la Matematica
implicita nelle diverse situazioni, contenuta in oggetti apparentemente
lontani come quadri, sculture, opere architettoniche realizzate spesso seguendo
apposite geometrie, rapporti numerici, proporzioni, in una parola, strutture
matematiche. La Matematica pu`o e deve essere considerata come uno strumento essenziale non solo per le discipline scientifiche e tecnologiche ma anche
per le discipline umanistiche ed in particolare per quelle artistiche, e proprio
dallarte si pu`o partire per proporre un nuovo approccio allinsegnamento
della Matematica e delle sue applicazioni. Il percorso didattico che il volume
presenta nasce dalla convinzione che lo sviluppo delle discipline matematiche
`e avvenuto in maniera parallela, e in alcuni casi ha anticipato, un analogo
sviluppo non solo della filosofia e della scienza, ma anche del nostro modo
di percepire, descrivere e rappresentare il mondo sensibile attraverso larte. Il
passaggio dalla Geometria Euclidea del mondo greco alla Geometria Prospettiva del Rinascimento, alla Geometria non Euclidea del diciottesimo e del
diciannovesimo secolo, alla Geometria delle forme topologiche nel ventesimo secolo, pu`o e deve essere letto come parallelo al passaggio dalla staticit`a
dellarte e dellarchitettura antica, alla giusta rappresentazione spaziale e alla
perfezione delle opere rinascimentali, allevoluzione delle forme artistiche nel
diciottesimo secolo (divisionismo, espressionismo, impressionismo) fino alla
completa rottura della simmetria nelle forme darte moderne e contemporanee. Oggigiorno la Matematica assume un ruolo importante in tutte le forme
darte, siano esse figurative, plastiche, visive, acustiche o costruttive; teorie
e metodi anche sofisticati dellAnalisi e della Geometria sono utilizzate per
generare arte e musica con lausilio di calcolatori e di dispositivi elettronici. Un ruolo particolare `e ricoperto in questo campo dai metodi topologici
moderni, basati sulla rinuncia alle figure predefinite ed anche sul concetto di
frattale inteso come entit`a dotate di propriet`a di autosimilarit`a.
Il percorso delineato persegue lobiettivo di rapportare la Matematica, nel suo
sviluppo storico e nella sua modernit`a, alle discipline artistiche. Esso parte
dalla Geometria Euclidea per arrivare fino alla Geometria Riemanniana. Concetti elementari sui Frattali, la Teoria dei Nodi, la Teoria del Suono e dei colori vengono introdotti e integrati nel percorso principale a pi
u riprese senza
per questo e con questo rinunciare ad una omogeneit`a del percorso stesso.
Pur preferendo un linguaggio non eccessivamente matematico (non sono state
introdotte dimostrazioni n`e pesanti formalismi), `e stato fatto ricorso a dimostrazioni di natura pi`
u euristica ed intuitiva allo scopo di sottolineare il
senso estetico della Matematica stessa (Fig. (1)).
La trattazione dei diversi argomenti vuole essere al contempo rigorosa ed elementare, fornendo al fruitore quanti pi`
u strumenti possibili per comprendere

LA MATEMATICA DELLARTE

Fig. 1. Un esempio di dimostrazione effettuata utilizzando la multimedialit`


a (La
figura e il corrispondente filmato sono stati realizzati da D. Fiorelli)

il profondo intreccio tra Matematica ed Arte (anche nelle loro pi`


u moderne
accezioni) ma riducendo al minimo il bagaglio di dimostrazioni e di calcoli,
per i quali opportuni percorsi di approfondimento sono di volta in volta suggeriti attraverso schede o richiami bibliografici. Analogamente si `e cercato
di enucleare quelle incidenze in campo artistico che appaiono pi`
u significative od emblematiche, riservando - con il medesimo taglio - schede e riferimenti bibliografici per ulteriori estensioni ed approfondimenti. Nel presentare
le interazioni tra Matematica ed Arte si `e cercato di mantenere per quanto
possibile unatteggiamento storicista, di cogliere cio`e il sottile parallelismo
che, seguendo il progresso del pensiero e delle conoscenze, ha visto evolvere
nel tempo - talora in modi apparentemente slegati ma, invero, sempre profondamente interconnessi - il pensiero matematico, la nostra percezione del
mondo fisico ed il nostro modo di concepire o sviluppare larte come mezzo
per riempire armonicamente, o descrivere e rappresentare esteticamente, oppure trascendere e trasfigurare il mondo sensibile e percepito.
Il volume consta di 14 moduli didattici ognuno dedicato ad un argomento
matematico ben definito e si articola su due diversi livelli: uno di base e laltro
di approfondimento. Ogni modulo infatti `e corredato da schede di richiamo e di
approfondimento oltre che da riferimenti bibliografici sia di carattere storicomatematico che artistico. Nelle sezioni seguenti presenteremo alcuni spunti
significativi del forte parallelismo tra la Matematica e lArte e nel dettaglio,
indicheremo gli argomenti matematici presenti nel volume, riportandone (per
intero) lindice.

Gemma Faraco e Mauro Francaviglia

2 Matematica e Arte: due mondi paralleli


` universalmente riconosciuto il forte legame tra la Matematica, mezzo per la
E
scoperta e la descrizione della realt`a e lArte che questa stessa realt`a vuole raffigurare. La storia della civilt`a `e testimone delle forti influenze che la Matematica ha avuto ed ha sullArte. Larte classica obbedisce a regole su misure e
proporzioni, gli artisti (in senso lato: pittori, scultori, architetti) utilizzano il
rettangolo aureo, fanno ricorso alla sezione aurea, alla teoria delle proporzioni
che era alla base della Geometria e della Scienza Greca. Nella civilt`a Greca
uno dei criteri per lArte `e proprio la teoria delle proporzioni. Oggetti matematici, creati da filosofi e matematici greci, sono stati considerati essere i simboli
della bellezza classica. Ci riferiamo ad esempio, ai solidi platonici (esaedro,
tetraedro, ottaedro, icosaedro e dodecaedro) definiti da Platone nel Timeo
come gli oggetti pi`
u belli delluniverso. Nel Rinascimento lartista si presenta
come un intellettuale completo: `e pittore, scultore, architetto, matematico,
uomo di scienza e non solo dipinge, scolpisce, progetta, ma pubblica opere
di argomento matematico e geometrico di interesse. Tanto `e vero che Piero
della Francesca, D
urer, Brunelleschi e Alberti possono essere considerati tra
i matematici dellepoca. Lesigenza dei pittori di rappresentare fedelmente il
mondo tridimensionale su tele a due dimensioni finisce con il mettere in crisi
la geometria introdotta e formalizzata da Euclide e porta alla nascita di nuove
teorie geometriche che diano ragione dei punti di fuga. Da questo intreccio tra
Matematica e Arte nasce la geometria proiettiva.
Nella seconda parte del diciannovesimo secolo muta lidea di spazio e della
sua descrizione; la negazione del V postulato di Euclide porta alla geometria
iperbolica e in campo artistico allaffermarsi dellimpressionismo. Si scopre
che lo spazio visivo non e esattamente euclideo, ma iperbolico (Rudolf Lunenberg, 1947) e gli artisti cominciano a mettere su tela cio che locchio effettivamente vede e non cio che esso dovrebbe vedere. Lintroduzione del tempo
come quarta dimensione da affiancare ad altezza, larghezza e profondita attribuisce dinamicita agli oggetti. E il problema della loro rappresentazione
su tele bidimensionale sembra insormontabile. Eppure artisti come Giacomo
Balla (Dinamismo di un cane al guinzaglio), Umberto Boccioni (Dinamismo di
un ciclista) e Marcel Duchamp (Nudo che scende le scale) riescono a dare una
rappresentazione pittorica del movimento. Il dinamismo viene poi coronato
con e dalle sequenze cinematografiche e dunque con lintroduzione del tempo
come quarta dimensione su cui far scorrere immagini tridimensionali. E questa
idea di far scorrere sezioni a n-1 dimensioni per rappresentare oggetti a n dimensioni e utilizzata anche nelle arti figurative. Il grande Picasso (Ritratto di
Ambroise Voilard) raffigura una immagine (tre dimensioni) come riflessa in
tante schegge di vetro (due dimensioni). Dal (Corpus Hypercubicus) raffigura
una croce di otto cubi ottenuti sezionando un ipercubo quadridimensionale in
modo da aprirlo nello spazio tridimensionale.
A questo salto di tipo culturale segue, alla fine degli anni 60, un salto di tipo
tecnologico: si sviluppa la Computer Graphics e, con essa, si intensificano

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le interazioni tra Matematica e Arte. Gli artisti cominciano ad utilizzare il


computer per realizzare e riprodurre opere darte. Si pensi ad esempio alla
riproduzione da parte dellartista contemporaneo Vila della bellissima cesta
di frutta del Caravaggio, realizzata interamente con tecniche di Computer
Graphics sfruttando le potenzialit`a di moderni programmi di grafica bi e tri
dimensionali.
La storia della civilt`a `e dunque testimone delle influenze che la matematica ha
avuto sullarte e sugli artisti. Lo stesso M. C. Escher indiscusso inventore
di oggetti impossibili e di mondi immaginari fu influenzato, nel realizzare le
sue opere pi`
u belle e note, dalle teorie matematiche di Poincar`e e Penrose.
Da una analisi delle influenze della Matematica nellArte `e inoltre possibile
dedurre che nel corso del tempo `e cambiato il modo stesso di utilizzare la
Matematica da parte degli artisti. Nellarte classica e anche in quella Rinascimentale la Matematica `e stata utilizzata come strumento tecnico. Con
lutilizzo di canoni matematici ben precisi, quali ad esempio le misure e le proporzioni, gli artisti dellepoca rappresentano forme caratterizzate dallessere
rigide ed immutabili, rispondenti a canoni di invarianza metrica. Ci`o `e evidente in opere come la Venere di Botticelli, lUomo Vitruviano di Leonardo
o il Battesimo di Cristo di Piero della Francesca(cfr. Fig. 2). Osservando la
Venere, possiamo ad esempio osservare lutilizzo della sezione aurea considerata la chiave mistica dellarmonia: lombelico `e posto ad una altezza che
`e in rapporto aureo con laltezza della figura rappresentata. Lopera di Piero
della Francesca (attualmente alla National Gallery) `e realizzata su una tavola
costituita da due quadrati sovrapposti sormontati da un semicerchio il cui
centro geometrico coincide con la Colomba posta sulla testa del Cristo. Il
Cristo stesso `e posto sullasse centrale dellopera. Guardando infine allUomo
Vitruviano, uno dei disegni pi`
u noti di Leonardo, `e possibile osservare che
lartista sdoppia la figura umana in due posizioni: una rispetto al quadrato
e laltra rispetto al cerchio. Luomo risulta cos` sospeso tra queste due figure
geometriche.

Fig. 2. Luso della Matematica nellarte figurativa classica

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In campo architettonico, se si guarda alla pianta del Partenone (cfr. Fig. 3) si


pu`o notare in essa un rettangolo con lati di dimensioni tali che la lunghezza sia
pari a radice di 5 volte la larghezza e nellarchitrave in facciata il rettangolo
aureo `e ripetuto pi`
u volte.

Fig. 3. Luso della Matematica nellArte Architettonica

Mentre nellarte classica la Matematica `e utilizzata come strumento tecnico,


nellarte contemporanea essa diventa uno strumento creativo, gli artisti si
lasciano ispirare da essa, le opere ricordano oggetti matematici ben precisi
e codificati. Si pensi ad esempio ad opere come Numeri Innamorati di Giacomo Balla la quale raffigura, tra gli altri, alcuni numeri che compaiono nella
successione di Fibonacci e alla bellisima scultura di Max Bill che raffigura il
Nastro di Moebius, uno degli oggetti topologici pi`
u affascinanti.

3 I moduli didattici
Il volume, come annunciato, contiene 14 moduli didattici, ognuno dedicato
ad un ben preciso argomento matematico affrontato con dovizia di particolari e con un linguaggio accessibile anche a chi non fa il matematico di
mestiere. Come si pu`o osservare scorrendo lindice del volume non mancano
approfondimenti e alcuni fugaci ma emblematici riferimenti specifici allArte,
alla sua storia e alle interazioni con la Matematica e lo sviluppo del pensiero.
Il primo modulo e dedicato a richiami di geometria elementare del piano e dello
spazio. Si parte dalla geometria intesa come arte del misurare e il metodo
deduttivo con lintroduzione del come nasce e si sviluppa questa disciplina
identificata con il nome di geometria euclidea; del concetto di spazio a cui viene
assegnato un ruolo di entit`a immateriale conosciuta a priori, arena allinterno
della quale si svolgono tutti i fenomeni fisici visibili ed esperimentabili; del

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concetto intuitivo di dimensione e di osservatore; di come viene percepito un


punto osservato, di oggetti reali o fenomeni reali; del concetto di realt`a matematica assegnando alla parola reale una valenza para-oggettiva o, perlomeno,
non eccessivamente soggettiva e valida, quasi universalmente, per una intera
classe di soggetti, di fenomeni e loro possibili modellizzazioni. Lo strumento
geometrico euclideo viene affrontato con spirito critico e non dogmatico, essendo esso limpianto logico deduttivo secondo il quale - per gli antichi e in
buona misura ancora oggi - si potevano analizzare, descrivere e comprendere
gli oggetti dotati di estenzione spaziale. Vengono introdotti via via la struttura dello spazio euclideo, il parallelismo di rette, gli angoli, i triangoli, il V
postulato di Euclide, la misura degli angoli, i poligoni, il primo (noto) e il
secondo (meno noto) Teorema di Pitagora, le funzioni trigonometriche e il
Teorema di Talete.
Il secondo modulo e dedicato a richiami di teoria elementare dei numeri, con
lintroduzione dei numeri naturali, degli interi, dei razionali
e dei reali. Ci
si sofferma sullirrazionalita di alcuni numeri come 2, 3, 5 dando indicazioni su come dimostrare lirrazionalita degli stessi. Si introduce la misura in
gradi e in radianti per gli angoli e si raccontano la teoria delle proporzioni,
la sezione aurea, le successioni.
Il terzo modulo volge lo sguardo alla Meccanica Classica. Una delle chiavi
di lettura con cui si vuole percorrere il cammino di sviluppo parallelo tra la
Matematica e lArte `e una sua visione in parte anche meccanicistica, legata
cio`e, se pur debolmente, ai concetti di movimento e di accelerazione temporale. Nellintrodurre nozioni elementari della geometria euclidea non a caso
si fa uso - seppure a livello embrionale - del concetto di moto rigido, che `e
in effetti una delle basi di comprensione della struttura euclidea stessa. Non
va poi dimenticato che - se nellarte classica pittura e architettura rappresentano un mondo sostanzialmente statico, gi`a la scultura si pone il problema del
movimento, seppure congelato; mentre le arti visive moderne (fotografia,
cinematografia, grafica computerizzata) non possono, nel loro sviluppo e nella
loro comprensione, prescindere da un minimo di basi fisico-matematiche. E
per questo che un modulo `e dedicato alla Meccanica Classica di cui viene presentato un breve excursus richiamandone i concetti fondamentali.
Il quarto modulo discute delle basi della geometria sintetica introducendo
la teoria degli insiemi, gli spazi astratti e strutturati, i morfismi, le trasformazioni tra spazi usando il linguaggio elementare delle categorie. Sono introdotti oggetti privi di forma - o meglio, la cui forma non segue i canoni
estetici del nostro occhio euclideo. Viene in questo modo a crearsi un contatto con la matematica moderna: spazi non-strutturati e loro trasformazioni,
spazi con strutture generiche, il concetto di gruppo come chiave principale di
lettura della Matematica moderna. Anche la topologia viene qui introdotta
come parte della Matematica che si interessa a figure strane, bizzarre. La
costruzione degli oggetti impossibili (oggetti che non possono essere disegnati
o modellati per costruirne modelli tridimensionali) viene presentata e proposta
agli artisti prima ancora di definire formalmente cosa si intende in Matemat-

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ica per topologia e spazio topologico. Questa parte culmina con la trattazione
del programma di Erlangen, gli studi di Klein quindi che guardano alla geometria in una maniera diversa definendo quale oggetto della geometria le
propriet`a inverianti rispetto al gruppo delle trasformazioni.
Nel quinto modulo sono discusse le strutture astratte pi`
u semplici che si incontrano nel contesto euclideo, sia nel piano P ' IR2 che nello spazio euclideo
tridimensionale E ' IR3 , ovvero la struttura lineare e la struttura affine a
questa associata. Nella fattispecie, le strutture algebriche individuate dai concetti di vettore, di retta, di piano e di traslazione, unitamente alle categorie
da esse individuate e dai morfismi in esse, che esprimono ci`o che in linguaggio
comune corrisponde alla linearit`a.
Nel sesto modulo didattico prendendo le mosse dalla struttura euclidea di
un qualunque IRn (che generalizzi quella pitagorica del piano e dello spazio
euclideo IR2 ed IR3 , rispettivamente) si spiega in maniera pi`
u approfondita
cosa significhi la nozione generale di conservare la lunghezza (e quella pi`
u
debole di conservare gli angoli). I casi di maggiore interesse diretto - quelli
di IR2 ed IR3 - sono qui affrontati con dovizia di particolari (pi`
u approfonditamente il caso bidimensionale e pi`
u superficialmente il caso tridimensionale),
pervenendo alle strutture dei corrispondenti gruppi di rotazione (euclidea).
En passant, si introduce la struttura complessa del piano e si accenna a quella
di quaternione (di IR4 ). Il naturale completamento di questo modulo `e mirato
a far comprendere - in modo elementare - come si debba ricorrere ad uno
spazio con una dimensione in pi`
u (IRn+1 ) per comprendere la struttura affine
e la struttura asintotica di uno spazio IRn , attraverso il concetto elementare
di spazio proiettivo e di punti impropri di uno spazio IRn .
Il settimo modulo, dedicato alla simmetria nel piano e nello spazio `e quello
pi`
u vicino allArte. In esso viene rivisitato il ruolo che le simmetria euclidee
svolgono nella descrizione e nella visualizzazione di forme geometriche piane
e anche solide. Si parla dei poligoni regolari, di poliedri regolari e delle loro
generalizzazioni in dimensioni pi`
u alte (quarto o pi`
u). Il modulo `e concluso
da alcune schede di approfondimento pi`
u propriamente artistico dedicate ad
opere architettoniche e figurative che utilizzano dimensioni pi`
u alte; si pensi
ad esempio a Corpus Hypercubicus di Salvator Dal` e allArc De La Defence.
Nellottavo modulo si affronta in modo succinto e necessariamente schematico
il problema di come ci`o che `e visto e percepito si rapporta - matematicamente
- a ci`o che viene rappresentato o descritto dallimpianto geometrico del disegno, della pittura e dallarte visuale in genere. Vengono introdotte le illusioni
ottiche (viste comunque nel contesto matematico e non psico-cognitivo) (cfr.
Fig. 4) e la teoria dellOttica Euclidea, considerata come elemento preparatorio allimpianto prospettico che viene ad essere introdotto nella parte iniziale
del modulo 9 successivo, in cui vengono affrontate in modo pi`
u sistematico la
struttura e le propriet`a degli spazi proiettivi, prendendo lo spunto ed avendo
in mente la loro genesi storica ed il loro effettivo ruolo nella piena comprensione delle regola della rappresentazione prospettica, anche attraverso luso di

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punti allinfinito (con regole formali e di calcolo che permettono di considerarli


alla stregua di punti ordinari dello spazio).

Fig. 4. ..... Parallelismo? ..... Curvatura? (la figura e il corrispondente video sono
stati realizzati da M. Cirelli e D. Fiorelli)

Il modulo 10 dedicato alle curve speciali nel piano e nello spazio; geometria
elementare delle superfici `e invece di carattere pi`
u tecnico. In esso si affronta
brevemente lo studio di alcune tra le principali curve elementari del piano e
superfici elementari dello spazio, scelte fra quelle che pi`
u frequentemente si
incontrano nelle applicazioni artistiche (in pittura, scultura ed architettura,
in campo classico - ma anche nelle moderne forme di arte generativa). Il
modulo si conclude con alcune propriet`a analitiche delle curve e delle superfici, secondo la visione ottocentesca di Gauss, preludendo cos` agli sviluppi che
faranno capolino nel Capitolo 14, che concluder`a lopera con lintroduzione dei
moderni concetti della Geometria Differenziale.
Il modulo 11 presenta ulteriori cenni di ottica e acustica. Ci si sofferma sulle
leggi elementari della propagazione luminosa, sulla riflessione e la rifrazione.
Si accenna alle sorgenti luminose e allattenuazione luminosa, alle lenti e agli
specchi. Si introduce lequazione della curva vibrante, la soluzione dellequazione delle onde e la frequenza di una vibrazione. Si termina con la luce elettromagnetica e il metodo dello sviluppo in serie di Fourier.
Il modulo 12 introduce le tassellazioni e strutture spaziali regolari e contestualmente i lavori di Escher, con riflessioni sulla classificazione delle opere
dello stesso Escher come gruppi cristallografici. Si conclude con gli specchi e
i gruppi di Coxeter.
Il modulo 13 introduce nodi e frattali. Si comincia con una breve introduzione
alla teoria elementare dei nodi e si prosegue con la teoria matematica dei
medesimi definendo in maniera formale i nodi torali e i nodi semplici. Viene poi
analizzata la grande rilevanza che questi hanno rivestito nelle diverse epoche
storiche. Sono introdotti ed evidenziati i nodi presenti nelle opere artistiche di
ogni tempo. Viene poi introdotto il concetto di frattale e di dimensione frattale. Sono costruiti e raffigurati molti frattali classici (Fig. 5) ed analizzati
i frattali nellarchitettura e nella pittura.
Il modulo 14 - conclusivo - `e dedicato a complementi di geometria differenziale
e riemanniana. In esso sono introdotti alcuni cenni elementari alla moderna

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teoria delle variet`a differenziabili, che completa in senso generale gli studi
di Gauss e Riemann sulle possibili geometrie di superfici non euclidee e
sulla loro generalizzazione in dimensione arbitraria. Ci si limita, in verit`a,
a pochissimi cenni, e ci si dedica soprattutto alle definizioni fondamentali e
ad una breve introduzione al problema della classificazione Riemanniana. Si
conclude quindi con larte non euclidea e non riemanniana.

Fig. 5. Linsieme di Julia (la figura `e stata realizzata da A. Gabriele)

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4 La matematica dellarte: lindice degli argomenti


Le figure che seguono mostrano lindice del volume dal quale si evincono gli
argomenti affrontati che, come indicato nella sezione precedente abbracciano
tutta la matematica classica, quella moderna e le sue applicazioni soprattutto
in campo artistico.

Fig. 6. La Matematica dellArte - Indice degli argomenti

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Fig. 7. La Matematica dellArte - Indice degli argomenti

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Fig. 8. La Matematica dellArte - Indice degli argomenti

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Fig. 9. La Matematica dellArte - Indice degli argomenti

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Fig. 10. La Matematica dellArte - Indice degli argomenti

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Fig. 11. La Matematica dellArte - Indice degli argomenti

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Fig. 12. La Matematica dellArte - Indice degli argomenti

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