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STORIA DELLA FILOSOFIA

Filosofia classica:
dal VJ Secolo A.C. al VI secolo D.C.
Si divide in due fasi:
Fase Ellenica: dal VI A.C al VI A.C. (Eleati, Pitagorici ecc.)
- Problema Fisico
- Problema Antropologico
- Problema Metafisico
Problema Fisico: Quelli del VI secolo sono filsofi Fisici (PHISYS = Natura).
Per loro la Natura riguarda tutto non solo la fisica ma comprende sia spirito che
materia. Non hanno ancora diviso tra Spirito e Materia. Solo con Platone inizia questa
distinzione.
Fase Antropologica: V secolo
Il tema si sposta dalla natura delle cose alluomo e al suo ragionare:
- Sofisti
- Socrate
IV Secolo. Sistemi Metafisici: Platone e Aristotele
Dal IV Secolo al VI Secolo A.C. Periodo Ellenistico. Tema predominante quello Etico
PLATONE (LEZIONE NR. 6).
Non nasce come spirito speculativo ma come spirito politico. Nella lettera VII dice
espressamente che il suo interesse principale la Politica. Quindi la metafisica e la sua
gnoseologia e la sua etica servono come base alla politica.
Mito della caverna (VII libro della Repubblica).
Gli uomini sono incatenati in una caverna con lo sguardo verso il fondo della caverna e
vedono delle ombre che si muovono e sente delle voci. Uno degli uomini si volta e
vede che c una apertura della caverna alle spalle e vede che le ombre che vedevano
dipendono da qualcosa che allesterno della caverna che colpite dalla luce proiettano
le ombre nella caverna e anche le voci vengono dallesterno della caverna. Allora esce
dalla caverna e vede che c un muro sul quale ci sono delle statue che si muovono e
sente delle voci ma le statue non parlano quindi vede che di la dal muro ci sono
uomini che portano sulle spalle le statue e sono questi uomini che parlano. Cio che
rende possibile il fatto che tutto questo si rifletta nella caverna dipende dal Sole. Allora
ritorna nella caverna per annunciare la sua scoperta agli uomini della caverna. Ma
quando torna nella caverna non vede pi niente perch abituato alla luce del sole.
Tenta di spiegare agli uomini la sua scoperta ma questi non gli credono perch mentre
loro vedono le ombre lui non le vede e quindi ritenuto lui cieco. Quindi gli uomini
della caverna lo minacciano di ucciderlo. Questa praticamente la storia di Socrate. Il
mito della caverna serve a descrivere il guadagno gnoseologico, contiene una teoria
della conoscenza o della metafisica.
Teoria dellessere. Nel libro VII della Repubblica Platone dice che se uno capace di
vedere linsieme, il tutto, lintero un dialettico, cio un filosofo. Cio il filosofo deve
ad esempio poter mettere insieme la visione sia di Parmenide che di Eraclito che cio
vada oltre. Parmenide siosteneva che il tutto immutabile ed immobile mentre
Eraclito sosteneva la continua mobilit del tutto. Ad esempio nel mito della caverna
Platone non sostiene che le cose che sono nella caverna non esistono ma cerca di
sostenera un punto che andando oltre le cose della caverna e quelle fuori trovi un
punte comune che le giustifichi.
In Platone il giadagno metafisico, cio il metodo per pervenire alla visione del tutto
un metodo postulatorio cio ipotesi istintiva ma non ancora provato.
Pustulato: Speculare vuol dire vedere le cose di riflesso per posso vederle in base ad
unintuizione (postulato), se invece dimostro che la cosa non pu essere che cos la
speculazione teoretica.

Nel Fedone: Si parte dalla contestazione delle dorrine fisiche. I fisici cercano di
argomentare il perch delle cose (arche) ma il loro arrgomento non fondante ma
descrivente. Ad esempio se chiediamo ad un fisico perch Socrate in carcere il fisico
ci dice ch perch con le sue gambe andato in prigione. Ma questo spiega solo il
come ma non il vero perch. Il motivo reale invece che Socrate ha preferito subire
una ingiusta condanna piuttosto che essere lui ingiusto nei confronti della Polis. Ma il
Giusto cosi come lingiusto, il bello, come la proporzione da dove arrivano ?. Quiindi
noi parliamo delle cose del mondo ma attraverso dei concetti che non sono di questo
mondo. Si tratta delle Idee. Mentre le cose sensibili appartengono a questo mondo che
sta sotto il cielo, le Idee appartengono ad un mondo che sopra il Cielo (Iperuranio).
Queste realt le vedo solo con lo sguardo del Nuos cio dellintelletto. Quindi il
postulato ammettendo che esista questo momndo superuranio vediamo se si
spiegano le cose pi a fondo.
Il passaggio dla mondo sensibile al sovrasensibile fatto per primo da Platone. Quindi
si parla della seconda navigazione cio quella che serve quando non c pi il vento,
cio una situazione completamente nuova rispetto a prima, rispetto a quanto
argomentato dai suoi predecessori: Eraclito (opposizione dei contrari, continuo
mutamento, divenire dellessere empirico), Parmenide(Essere immutabile).
Platone come sintesi del pensiero di parmenide e di Eraclito sostiene che sia
Parmenide che Eraclito hanno ragione entrambi ma solo si riferiscono a due livelli di
realt diversi. piani dellessere, uno empirico che ha come caratteristica il divenire,
laltro non empirico che ha come caratteristica limmutabilit. Cio il sensibile
soggetto a cambiamento mentre il non sensibile, es: la giustizia, la bellezza, la forza
ecc. In se sono immutabili.
Ma Platone va oltre e correggie un aspetto del pensiero di Parmenide. Per Parmenide
lessere ideale ed eterno immutabile uno mentre per Platone molteplice. Questa
rettifica di Platone avviene nel dialogo Sofista.
Nel Sofista Platone dice di dover compiere un Parricidio. Il Padre Parmenide quindi
riconosce il suo debito teoretico a parmenide ma riconosce di dover uccidere il padre
perch il padre con la sua tesi rischia di soffocare tutti i suoi figli.
La critica di Platone sulla seguente legge di Parmenide: LEssere e il non essere
non e il non essere non pensabile e non dicibile. La legge rigorosa ma non
funziona come si fa a dire che il non essere non si pu dire, c in questa
affernmazione una contraddizione.
Parmenide con la sua teoria nega il divenire perch se il non essere non non pu
divenire.
Platone invece dice che nel mondo sensibile il divenire esiste. Quindi ha ragione
Eraclito, ma nellessere esiste una dimensione anche immutabile, il caso delle Idee
soprasensibili. Es la giustizia non divine ma eterna. La giustizia sempre se stessa
non che diviene dal non giusto, quindi il non giusto unaltra idea. Quindi il non
giusto non vuo dire il non essere, semplicemente unaltra idea.
Platone nella sua teoria del parricidio dice: bisogna ammettere che nellordine
dellesperienza c il non essere perche nellesperienza le cose nascono e periscono.
Ma anche nel mondo ideale se ammettiamo la diversit tra le diverse idee dobbiamo
ammettere il non essere: lingiustizia non la giustizia.
Ma il non essere del molteplice non lo stesso del non essere del divenire. Nle
divenire c un non essere da cui si diviebne e nel cui ci si corrompe. Ma nellessere
eterno c un altro non essere che non causa nel divenire ma solo un modo diverso
di essere, essere altro (lingiustiza non la giustizia) quindi un essere diverso che
non causa del divenire, eterno. Una idea se stessa proprio in quanto non tante
altre cose. Lessere diverso lo chiamiamo non essere. La giustizia per essere giustizia
deve essere diversa dalla ingiustizia. Lessere per essere essere non deve essere non
essere. Ma questo non essere la forma ideale. Una cosa per essere se stessa
immutabilmente deve essere diversa dallaltro da se. Deve essere altro dallaltro da
se. Lessere diverso quel non essere che pensabile e dicibile.

Postulati i due piani empirico e delle idee, tra questii due piani che rapporto c ? Qui
inizia la metafisica Platonica nel versante costruttivo. Il mondo ideale viene ad essere
partecipato, imitato dal mondo empirico. Il mondo delle idee presente nel mondo
empirico per ch il mondo sensibile lo imita e ne partecipa. Il vero essere il mondo
ideale. Il mondo empirico essere in quanto partecipa e imita il mondo ideale.
Nellesempio della cavarna il mondo delle ombre il mondo delle nostre
rappresentazioni erronee. Ma anche il mondo delle statue lessere empirico. Il vero
essere sono gli uomini che portano sulle spalle le statue. Le statue sono delle
rappresentazioni, come se fossero delle marionette.
Nel Fedone Platone dice che il vero essere quello ideale, se esiste qualcosa di
diverso dal mondo ideale, sar una sua imitazione, una sua partecipazione. La stessa
cosa detta nella prova nellesistenza di Dio in Sant Anselmo dAosta. Dio C, se
esiste il mondo allora sar una sua partecipazione o per imitazione.
Rapporto tra i due piani dellessere (eterno e temporalit).

PLATONE (LEZIONE NR. 7).


Platone dice che il rapporto che si instaura tra questi due piani un rapporto di:
Presenza, Comunanza, Partecipazione, Imitazione. Queste sono le caratteristice che
legano il mondo sensibile al mondo Iperuranio o Ideale.
Presenza (Parousia) dellEterno nel temporale, Comunanza(Koinonia) tra Eterno e
Temporale perch lessere temporale Partecipa (Metessi) dellessere eterno e Imita
(Mimesi) lEterno.
Mondo Iperuranio = Mondo Ideale (Idea = Eidos) Idea vuol dire Visione, Visibilit,
Intelligibilit, cio lo si capisce (si tratta del Piano Platonico, Parmenideo). Dove in se
questo mondo Per Se (Perseit), Immutabile, Pieno (dallidea del registratore non
posso togliere o aggiungere niente).
Es lidea di registratore immutabile, il registratore reale invece posso romperlo e non
pi un ragistratore ma lidea rimane.
Invece le caratteristiche del mondo ideale non in se ma rispetto al mondo sensibile
(Piano Eracliteo):
Trascendenza, Immanenza, Gerarchia. Queste tre caratteristiche descrivono non il
mondo ideale in se ma rispetto al mondo dellesperienza o empirico.
Trascendenza. Il mondo ideale assoluto, quindi trascende il mondo dellesperienza.
Non coinvolto con le leggi del divenire (mutevolezza, generazione, corruzione).
Immanenza. Gli enti del mondo sensibile hanno in se qualcosa del mondo ideale.
Quindi il mondo ideale non si identifica col mondo sensibile ma presente. Lidea di
registratore presente con loggetto registratore ma non quel registratore. Se lidea
del registratore non fosse immanente (manent) nel registratore questo non sarebbe
niente.
Immanenza significa: Presenza, Comunanza, Partecipazione, Imitazione.
Quando si dice ad esempio che un registratore migliore dellaltro significa che in quel
registratore lidea del registratore pi presente che negli altri. Quindi nel mondo
sensibile c sempre un pi o un meno in quanto lidea sempre imitat in maniera
pi o meno buona.
Gerarchia. Significa una scalarit. Si da una gerarchia tra il mondo ideale e il mondo
sensibile.
La gerarchia dipende dallimitazione, meglio o peggio.
Il mondo ideale larchetipo Arch (lArche dei presocratici) del mondo sensibile.
Archetipo il Tipo che sta al principio.
Per spiegare il passaggio dal mondo ideale al mondo sensibile bisogna passare dalla
Metafisica alla Cosmologia. Per Platone il mondo Ideale il Divino (impersonale), Dio
(persona) il Demiurgo.

Il Demiurgo una realt divina intermedia tra il mondo ideale e la realt sensibile o
materia informa (Kora), contemplando le idee plasma, da forma alla materia come
imitazione della Idea di riferimento.
Vediamo ora le caratteristica della conoscenza Se lEssere ha due Piani anche la
conoscenza deve avere piani diversi. La conoscenza del mondo ideale dovr essere
gerarchicamente superiore a quella del mondo sensibile.
Due livelli della conoscenza:
Livello Sensibile. Conoscenza incerta, detta Doxa o Opinione
Livello Ideale. Conoscenza certa, detta Episteme o Scenza
Ma i due livelli di conoscenza hanno in se stesso dei gradi (i Platonici ragionano
sempre in manoera gerarchica).
Gerarchia tra i due ordini ma anche allinterno dei due ordini stessi.
Nellordine del Sensibile: Immaginazione (Eikasia) e la Credenza (Pistis).
Esempio in riferimento al mito della caverna: Le ombre e i suoni visti nel fondo della
consocenza rappresentano il livello conoscitivo dellimmaginazione, quello pi basso.
Quando luomo capisce che quella non la vera realt e sei volta e vede fuori dalla
cavarna e ve de le statuini, quindi il credere che la realt vera non quella che vedo
ma credo che la realt ver quella delle statuine che vedo ma in realt un a
credenza che non mi va vedere la realt vera. Quando invece esco dalla caverna e
vedo la realt vera e propria passo al secondo livello della conoscenza.
Conoscenza media (Dianoia) Dia = Atraverso Noei = Conoscenza
Conoscenza assoluta (Noesis)
Quando mi accorgo che sono gli uomini che portano le statuine sulle spalle che
parlano e non le statuine sono a livello della conoscenza mediana (Dianoia).
Quando invece capisco che tutto quanto io esperisco grazie alla luce del solo e
allambiente che permette il risuaonare delle voci passo alla conoscenza assoluta
(Noesis).
Lambito della Filosofia riguarda la conoscenza scentifica. Per arrivare alla vera
consocenza bisogna prima accorgersi che che quello che vediamo nellimmediato non
la vera realt, bisogna elevarsi per ottenere la conoscenza vera (Noesis). Questa
elevazione quella che Platone ha compiuto attrraverso la Seconda Navigazione.
La conoscenza Filosofica la conoscenza Dialettica, la Filosofia Dialettica. Lo dice
Platone nel libro settimo della Repunbblica e nella VII lettera.
Dialettica = Dia (attraverso) Leghei (legami), cio riuscira a vedere i legami tra le
cose.
La Dialettica ha quindi questi due gradi: Dianoia e Noesis. (Noei = Conoscenza),
linsieme di questi due gradi. Il passare col discorso da unidea allaltra la Dialettica.
Il saper vedere lintero significa saper considerare i legami di Inclusione o Esclusione
tra le idee (vedi Sofista con il parricidio di parmenide). Ldea che include qualcosa
perch esclude qualcosaltro.
La Dialettica la teoria dellintero per inclusione ed esclusione. Ma anche lesclusione
inclusa. Esempio lidea di registratore: implica lidea di suono, di meccanismo, di
magnetismo ecc. Pi il loro coordinamento.
Se lidea di registratore include in se pi idee esclude altre idee, es.: lidea di acqua,
fuoco ecc.
Cos il registratore per includere quello che lo riguardano deve escludere quello che
non lo riguardano..
Nellatto di inclusione e di esclusione includo in pratica anche lesclusione.
La Dianoia analisi delle insieme delle idee che compongono lente, ma poi per avere
una viosione dinsieme intuitiva ed immediata occorre uno sguoardo Contemplativo
(Noesis). Quindi il traguardo nei platonici sempre contemplativo. La Dianoia e
soprattutto quella matematica o geometrica in quanto un livello pi elementare della
logica. Si insegna la matematica per diventare logici. Questo differenzia il platonismo
dallaristotelismo. Il Tomismo ha preso tutta la plarte contemplativa da Platone anche

se la sua base aristotelica. Aristotele non totalemente immanentista ma lo pi di


Platone. Aristotele tutto immerso nella cosmologia.
PLATONE (LEZIONE NR. 8).
Esiste una dialettica ascensionale e una discensionale.
Qual il legame tra la conoscenza sensibile e quella sovrasensibile ? Come si fa a
passare da una allaltra ?
Si passa da una allaltro tramite la dialettica, ma la dialettica riguarda le idee.
Platone dice nel Fedro: tra tutte le idee lidea del Bello quella e lunica che pu
manifestarsi cos com nel mondo del sensibile. Quindi la dialettica riesce a scorgere
nellordine sensibile lidea di bello e attraverso essa sale dal mondo sensibile a quello
sovrasensibile dove coglie tutte le altre idee. Quind iil punto di legame tra le due
conoscenza lidea del bello. Essa lunica idea che si presenta manifestamente
nellordine dellesperienza. Quindi partendo dal bello si ascende a tutte le altre idee
fino allidea suprema che quella di Bene e una volta ascesa a questa idea pi alta,
ridiscende sistematicamente collegando tutte le altre. Quindi la dialettica ha una
forma ascensionale, dal basso allalto e una forma discensionale.
Lascensione possibile in quanto la dialettica vede nel mondo sensibile una Idea cio
il bello e da questa pu partire per arrivare a tutte le idee. Una volta arrivati alla idea
pi alta cio il bene (nel mito della caverna il sole) ha la visione del tutto e quindi
pu ridiscendere conoscendo tutte le altre idee.
Platone dice che esiste unordine tra tutte le idee e lidea di Bene lidea dellordine
universale.
Per Platone dice che esiste anche una conoscenza che non deriva da questa analisi
tecnica dettagliata. Esiste cio una conoscenza intuitiva che per potrebbe essere
ambigua e quindi rischiosa.
Quindi una via pi celere ma rischiosa. Si tratta della via dellintuizione.
Platone riconosce che lultimo stadio del conoscere comunque sempre
contemplativo. E al contemplare si pu arrivare atraverso la prima via dellanaliso
oppure atrravaerso la via pi breve che possiamo chiamare dellEstetica (che ha a che
fare col bello). Ma esiste un rischio che quello di soffermarsi nelle rappresentazione
del tutto anzich sul tutto e questo quello che fa lArte (Larte infatti riguarda
lestetica). Anche l artista infatti coglie larmonia del tutto e vuole raffigurarlo e vuole
raffigurarlo ma come fa ? Imitando i corpi nei quali vede lidea del bello ma per fare
questo rappresenta un corpo che riflette lidea del bello ma produce unaltro corpo che
in questo caso artificiale quindi ancora meno vero del corpo naturale, cio contiene
lidea del bello ad un grado ancora minore del corpo naturale. Cio larte una
imitazione dellimitazione. Quindi lestetica ambigua e si ferma in superfice invece di
andare in profondo alla vera conoscenza. Per Platone lestetica non nellarte ma nel
cogliere lidea del bello in un oggetto attraverso la visione dellarmonia. Della
proporzione che sta nella cosa stessa. Lidea di bellezza nellarmonia.
Ma esiste una via di conoscenza che non deviata con la tecnica artistica, la via
dellinvasamento Divino. E una via di ispirazione, una forma contemplativa di tipo
mistico. Questo tipo di conoscenza ad esempio quello dei Profeti (al livello pi alto).
E Dio che si rende presente nel filosofo stesso.
Altro argomento platonico la conoscenza di colui che conosce cio luomo e cio si
passa allantropologia.
I presocratici nascono in un ambiente religioso non ufficiale ma misterico, lorfismo.
Platone mutua dallorfismo lidea che lanima delluomo una particella divina che si
trova nelluomo per scontare una pena a causa di una colpa originaria. Quindi per
Platone lantropologia sempre legata alla religione.
Luomo viene identificato con lanima. Luomo non corpo e anima ma
essenzialmente anima. Il tema dellanima presente soprattutto in tre opere: Fedone,
Fedro, Repubblica. Fedone uno dei socratici minori. Soprattutto nel Fedone abbiamo
Socrate che in carcere attende la morte e quindi si interroga sulla natura della sua

anima. Socrate afferma di essere contento perch con la morte lanima si libera dal
corpo che un impedimento.
Il Fedono tutta una discussione circa limmortalit dellanima. Socrate propone
quattro prove dellimmortalit dellanima. Platone ooscilla tra lidea che lanima non
muoia dopo essere stata creata dal demiurgo e invece il fatto che lanima sia eterna e
che quindi ci sia sempre stata.
Vediamo le prove:
Prima prova: i contrari si generano a vicenda. Come le tenebre dipendono dalla luce,
cosi la luce dipende dalle tenebre, come il giorno viene dalla notte, la notte viene dal
giorno. Coome la morte viene dalla vita cos la vita viene dalla morte. Quindi se c un
morire c un nascere. La nascita che viene dal morire si chiama rinascita. Questo
argomento un po fallace. I contrari non che si generano a vicenda ma sono solo
intelligibili vicendevolmente. Capisco cos la vita pensando la morte e viceversa.
Seconda prova: basata su un argomento usato diverse volte da Platone (esempio nel
Menone).
Noi conosciamo qualcosa che non apprendiamo dalla conoscenza quindi lo abbiamo
appreso in una vita precedente. Ad esempio giuduchiamo le azioni giuste o ingiuste
ma mentre vedo le azioni giuste ed ingiuste non vediamo la giustizia o lingiustizia in
se tuttavia so cosa il giusto o lingiusto quindi questo labbiamo appreso in una vita
precedente. Quindi lanima preesiste al corpo e quindi se muore il corpo non detta
che mouoia anche lanima. E un po la tesi secondo cui il conoscere ricordare
(Menone).
Ma il problema di questa tesi che queste idee invece di averle apprese in una vita
precedente pu essere che siano parte della struttura dellanima quind inon le ho
apprese prima.
La terza prova: La nostra anima capace di conoscere cio che eterno, ma poer
conoscere cio che eterno bisogna essere ad esso proporzionati. Quindi riecheggia
lidea presocratica secondo la quale il simile conosce il simile.
Quindi se conosco leterno perch la mia anima eterna. SantAgostino ha delle idee
simili a queste.
Quarta prova: la prova di tutte le prove. Lanima una idea, lidea di vita. Infatti
lanima la vita delluomo.
Lanima la vita, lidea di vita ma lidea di vita esclude lidea di morte. Quindi
lanima essende lidea di vita esclude lidea di morte.
Ma ammetendo che lanima immortale si pone ancora il problema di cosa fa dopo la
morte, sul suo destino. Socrate dice che il suo logos non puo arrivare a dire questo
quindi bisogna appoggiarsi al mito.
Lanima dopo la morte verr premiata o condannata in base a se stata buona o
cattiva durante la vita.
Quelle buone andranno a contemplare le idee che avevano contemplate prima della
vita.
Alcune che hanno condotta una vita ne troppo buona ne troppo cattiva, potranno
essere soggette ad una purificazione che dipende dalla vita che hanno condotto. Ad
esempio alcune potranno reincarnarsi (metempsicosi o metemsomatosi = cambiano il
corpo). Ad esempio quelli molto laborioso ma che non sono state capaci di elevarsi al
mondo divino, si reincarnano in api. Ma si dice che dopo un certo tempo (mille anni)
tutte le anime verranno riportate nel mondo iperuranio. Allo stesso modo a volte le
anime che contemplano le idee poi ad un carto punto ricadono in un corpo perch non
sono ancora purificate completamente.
Nella Repubblica invece la prova dellimmortalit dellanima in questi termini. Una
cosa si corrompe per il suo male proprio. Il male proprio dellanima il vizio, ma il vizio
non corrompe lanima perch se la corrompesse corromperebbe se stesso e il vizio non
esisterebbe pi. Quindi lanima incorruttibile e di conseguenza immortale.
Nel Fedro Paltone insiste sullidea per la quale lanima ilprincipio vitale delluomo. Cio
che principio non dipende da niente. Non ha nulla sopra di se, quindi non ha cio da

cui dipende, indipendente, assoluta, quindi immortale. Non ha cio sottraendosi il


quale viene meno. Quindi immortale.
La filosofia preparazione alla morte e cura dellanima. Come cura dellanima la
filosofia una ascetica che consiste nellallontanarsi dai beni materiali sia esterni (le
ricchezze) che interne (il corpo). Per quanto riguarda invece lordine spirituale, cio
proprio dellanima. Anche qui si tende allallontanamento dall concupiscibile (piaceri)
e allirascibile (onori). Il fine di questi allontanamenti quello di coltivare la virtu e
questa virtu la scienza, la conoscenza (episteme). Nelletica Socratica si diceva che
basta conoscere per essere buoni. Queste cose sono dette nel Fedone e Fedone era un
socratico che poneva laccentio nellaspetto intelletuale di Socrate, cio proprio questo
concetto. In questo concetto non si considera la volont che invece altrettanta
importante ma per vero che la felicit tutta contenuta in un atto contemplativo.
La stessa cosa dice SantAgostino in rapporto alla preghiera, per lui la preghiera era un
atto contemplativo.
PLATONE (LEZIONE NR. 9).
Come detto nella lezione Nr 6, Platone non nasce come spirito speculativo ma come
spirito politico. Nella lettera VII dice espressamente che il suo interesse principale la
Politica. Quindi la sua metafisica e la sua gnoseologia e la sua etica servono come
base alla politica.
Veniamo ora quindi proprio ad analizzare lidea Platonica di Politica.
Platone dice che la struttura dello stato analoga alla struttura dellanima.
Quindi lo stato va organizzato secondo gli stessi principi che regolano lorganizzazione
dellanima.
Questa organizzazione ha due monenti, uno ideale e uno reale. Questo vuol dire che
una volta definito cos ideale poi bisogna calarlo nella realt concreta.
Quindi nel costruire lo stato giusto bisogna prima teorizzare lo stato ideale e poi
bisogna vedere come realizzare di fatto questo stato ideale. In questo c una certa
asistematicit di Platone perch tra lintuizione intelletuale e la realizzazione di quanto
intuito c di mezzo la volont che non sempre segue l l intelletto.
Secondo Platone la struttura dellanima tripartita:
La parte principale il Razionale (loghistikon), la parte dominatrice
Sotto la parte Razionale dominatrice c la parte dominata, non razionale:
Parte Irascibile e parte concupiscibile.
Parte Razionale: attivit puramente conoscitiva e di guida.
Irascibile: tendenza alla lotta, Concupiscibile: tendenza al piacere. Sono parti
impulsive.
Nel Fedro fa lesempio dellauriga che su un carro guida due cavalli. Lauriga la parte
razionale e i due cavalli sono la parte irascibile e la parte concupiscibile.
Attenzione: servono tutte e tre queste parti ma necessario che la parte razionale
stabilisca un equilibrio alle altre due parti. Lequilibrio dato attraverso la virt.
La virtu della parte rezionale si chiama Sapienza (Sophia).
La virtu dellirascibile la Fortezza (Andreia). Quella del concupiscibile si chiama
Temperanza.
La virtu originata dalla Educazione (momento Etico).
La struttura dello stato ideale paragonato allanima ha anchesso tre parti cio tre
classi di cittadini:
Parte Razionale = Classe dei Governanti Filosofi, Conoscono e dominano
Parte Irascibile = Classe dei Guerrieri, custodi, presiedono alla lotta per la conquista o
la difesa
Parte Concupiscibile = Classe dei Professionisti, tendono al piacere, a guadagnare dei
beni (contadini, artigiano ecc.).
Le tre parti dello stato come verrano organizzate ? Sempre secondo le virtu che per
non saranno etiche ma politiche. E un modo di intendere lo stato ideale che poi
spesso cozza con la libert del singolo.

Trovare i filosofi difficile quindi ledecazione deve implicare sempre anche una
selezione.
I Filosofi vengono selezionati in quanto capasci di conoscere dialetticamente lintero e
il tutto.
I Guerrieri vengono selezionati in base al coraggio.
I Professionisti sono scelti inbase alla loro abilit nel lavoro.
Queste classi sociali vanno coltivate. I Filosofi vanno coltivati tramite lstruzione in
particolare la filosofia e la matematica.
I guerrieri attraverso la ginnastica, ma poi siccome devono essere disposti al sacrificio
per il bene in comune devono essere educati ad avere tutto in comune, cio beni in
comune, mogli in comune, figli in comune..
I professionisti devono essere educati in una certa arte del lavoro. Lidea complessiva
che si ricava dalla organizzazione dello stato secondo le tre classi sociali e la loro
propensione la giustizia. Lo stato giusto quello in cui vige il principio secondo cui a
ciascuno il suo.
Questo lo stato ideale, ma lo stato ideale ?
Il problema del passagio dallo stato ideale a quello reale dato dalla volont che pu
non conformarsi alla disposizione di ciascuno. Quindi occorre un compromesso dato
dalla stesura di una legge, di una costituzione che i cittadini devono osservare
indipendentemente dalla tendenza della loro volonta.
Quindi nello stato reale i filosofi regnanti sono sostitutiti da una costituzione.
Le possibii soluzioni costituzionali:
Monarchia = Monos Arche = governo di uno
Aristocrazia = Aristos Arch. Il governo dei migliori (Aristos = migliore)
Democrazia = Demos Arche = Governo del Popolo
Oligarchia = Oligos Arch = Governo di pochi
Tre sono le costituzioni ideali: Monarchia, Aristocrazia, la Democrazia.
Ma questi tre tipi di costituzione hanno anche un possibile aspetto degenerativo:
Per la Monarchia la degenerazione la Tirannide.
Per la Aristocrazia la Oligarchia. Gli aristocratici sono pochi ma si distinguono perch
sono i migliori mentre gli oligarchi sono i pochi non migliori
Per la Democrazia la degenerazione la Demagogia.
Qual la migliore tra queste ?
Presupponendo la corruzione la migliore la Democrazia.
Presupponendo invece la condizione positiva la migliore la Monarchia e la
Democrazia allultimo grado.
La corruzione avviene se lo stato non ha come obbiettivo la virtu ma la sostituisce con
le ricchezze e gli onori. (Es. La Plutacriza lo stato in cui regna la ricchezza, la
Timocrazia lo stato in cui regna lonore)..
Nel Platonismo cos come nellAristotelismo il concetto di Materia. La materia rimane
inconoscibile, inspiegabile. Altro problema in Platone anche il dualismo Anima,
Corpo. Per Platone il vero essere lAnima, il corpo un qualcosa di negativo che
prima perdiamo e meglio . Platone infatti influenzato dagli Orfici secondo i quali la
nostra anima cade in un corpo a casusa di una colpa originale.
Invece in una concezione non dualistica il corpo parte essenziale delluomo.
In San Tommaso ad esempio c una monoliticit dellessere umano di anima e corpo.
Quando trattando della creazione delluomo considera luomo come creatura ad
immagine di Dio. Ad immagine e somigliaza. Quando si parla di immagine ci si
riferisce a cio che rispetto al creatore porta in se la dimensione spirituale perch cio
che nellrine materiale, si dice che porta in se limpronta vestigium di Dio. E
limpronta e non limmagine che rappresenta laspetto materiale. Un soggetto che
porta in se la dimensione Spirituale ad Immagine del Dio creatore che spirito, Un
soggetto puramente materiale invece ad Impronta. Poi si chiede e il corpo:
delluomo ad immagine o ad impronta ? E risponde anche il corpo ad immagine di
Dio. Perch: il Corpo delluomo corpo umano senza anima ? No. Un cadavere non

pi corpo, non pi un uomo, non un corpo ma un cadavere. Il corpo umano corpo


se informato dallanima. Allo stesso modo lanima separata dal corpo non pi
uomo. Lanima razionale che spirituale quando informa la materia la costituisce
come orpo, corpo umano. Se si dice che il corpo delluomo solo impronta come
se dividessimo luomo in due ed il corpo sarebbe non uomo ma qualcosaltro, come se
fosse dotato di un suo essere diverso da quello dellanima. Il corpo dipende invece
tutto dallAnima. Anche il corpo quindi ad immagine di Dio.
In una concezione creazionistica Cristiana il cporpo acquisisce una valenza assoluto. Si
parla infatti di Corpo mistico di Dio non Anima mistica di Dio. Nel Cristianesimo c
anche il dogma della resurrezione della carne. Vedi anche il Corpo Glorioso del Cristo.
Certo il Corpo Glorioso non il Corpo Materiale.
ARISTOTELE (LEZIONE NR. 10).
Aristotele si propone di approfondire e di superare Platone.
Aristotele il primo che da una sistemazione fondamentale al sapere distinguendo tra
il sapere teoretico e il sapere pratico.
Il sapere teoretico il sapare per sapere. Il sapere pratico il sapere per fare.
Il sapere teoretico si divide in Filosofia prima o teologia e Filosofia seconda.
La filosofia seconda comprende la Fisica e la Matematica.
Anche il sapere pratico ha due aspetti: Pratico immanente che rimane nel soggetto,
Pratico transitivo che passa da me a qualcosa di diverso da me. Il primo il sapere
Etico, Morale. Il secondo la Tecnica.
Filosofia Prima (andronico di Rodi la chiamer Metafisica): quella che si occupa del
Fondamento (Arche).
Per Fondamento si intende: la Causa (Arche), lEnte in quanto Ente, la Sostanza che
questo Arch.
Quindi la Teoria della causa, Teoria dellEnte in quanto Ente e Teoria della Sostanza.
Teoria della causa: cio che e da essere (Forma, causa Formale), oppure cio di cui
fatta una cosa (Materia, Causa Materiale)oppure cio in vista di cui una cosa fatta
(Fine, Causa Finale) oppure cio da cui procede il moto (Agente o Efficente, Causa
Efficente).
Esempio la Statua di legno: La Materia il legno, La forma cosa modella la Materia,
la Statua non il legno. Che da lEssere la Forma. La Forma prodotta dallagente, lo
scultore quello che da forma di statua al legno. Ma lagente immette nel legno una
forma di statua e non esempio di tavolo perch ha uno scopo, cio in vista di cui viene
fatta la statua.
Tra queste cause c un rapporto. Il legame dato dalla causa del Fine. Il Fine
determina lagente il quale si muove per produrre la Forma in una materia.
Lidea di causa lArche.
Teoria dellEnte in quanto Ente: Il primo ad aver espresso il concetto di Ente (Essere)
Parmenide. Platone definisce che lEssere o Ente molteplice. Aristotele va oltre e vuol
dimostrare che lEnte ha anche il moto, cio vuol dimostrare che anche il moto
intelligibile.
Partiamo dallEnte in quanto Ente: significa inquadrare qualsiasi cosa non studiandolo
in quando cosa specifica ma in quanto qualche cosa, cio non studiando le sue
propriet ma lEnte in se stesso.
Ente dal Punto di vista semantico, cio cosa significa la parola Ente.
Ente dal punto di vista Ontologico, cio la realt dellEnte.
Punto di vista semantico. Aristotele dice che lEnte o Essere non si dice in un modo
solo (monakos) ma in molti modi (pollokos). Aristotele per definire questo concetto
dice che lEssere Analogo e non Univoco.
Punto di vista Ontologico: si studiano i diversi modi dellente.
1 - Ente per Se,2 - Ente per Accidens (Accidente, avvenimenti casuali),3 - Ente come
vero e come falso, 4 -Ente come potenza, 5 - Ente come atto.
Vediamo come si articolano.

LEnte per Se lEnte secondo le Categorie che sono dieci:


Sostanza (Ousia),
Accidenti: Quantit, Qualit, la Relazione, Passione, Quando o tempo, Dove o luogo, il
Sito e lAbito.
La sostanza ci che ha lessere per se, Laccidente cio ha lessere nella sostanza e
quindi da un modo di essere la sostanza. Gli accidenti sono i diversi modi di essere per
se.
LEnte per Accidens il modo pi superficiale di essere Ente. Esempio il medico
canta. Il fatto che stia cantando unentit ma il rapporte tra i due non stretto. Cio
lente che avviene casualmente, cio che non ha una ragione rigorosissima.
LEnte come Vero o Falso. LEnte come verso cio in quanto concepito o riconosciuto
dallIntelletto. Se dico Giuseppe che medico canta, dico un fatto che vero anche se
non ha una sua ragione precisa.
Ente come Potenza e Ente come atto. Potenza vuol dire capacit. Ente come atto vuol
dire attuabilit, azione. Es. La capacit di scrivere potente, lo scrivere atto. Qui
Aristotele compieme come Platone un parricidio. Aristotele scopre una intelligibilit
anche nel divenire. Se mi chiedo qual la ragione dessere del divenire (moto) trovo
due difficolt o scogli. Primo scoglio: dal nulla non viene nulla (ex nihilo niil). Secondo
scoglio: cio che gia non viene ad essere. Quindi come posso spiegare il divenire ? In
teoria il divenire non avrebbe ragione dessere ma in effetti lo ritrovo nella realt,
come pu essere ? Aristotele dice che c un essere incompleto che chiamo potenza
per cui il divenire il venire dalla potenza in atto.
La potenza si pone tra il puro nulla e lEssere. Questa la soluzione del divenire. Ma
chi fa passare d dalla potenza allatto ?. Si tratta di analizzare le sostanze e vedere se
esiste una sostanza che fa passare dalla potenza allatto.
Si passa quindi ad analizzare la sostanza. Per sostanza si intende:
1 - Cio che non inerisce (appoggia) ad altro ne si predica di altro. Esempio lindividuo:
io per essere ho bisogno solo di me stesso, ne posso dire che Giuseppe Anna. Il mio
colore invece per esserci ha bisogno di me, quindi ineriscono a me.
2 Cio che puo sussistere separatamente o cio che si puo concepire separatamente. Il
mio colore non puo sussistere separatamente da me. Io invece posso sussitere
separatamente da unaltro.
3 Cio che e da essere. Si intende anche:
A Cio che determinato,
B - Cio che unitario
C - Non aggregato
Quindi date queste condizioni a che cosa ci si riferisce ?
Sostanza quindi = Forma e Forma + Materia (Sinolo = Sun, con e Ule = Materia).
Materia + Forma = Ylemorfismo (Yle = Materia, Morfe = Forma). Sesonco Aristotel il
modo sensibile Ilemorfico cio sempre composto da Materia e di Forma.
Sostanza in senso forte prima la Forma e secondariamente il composto di Materia e
Forma.
Esiste una forma indipensente dalla materi o da altro ? La Forma della statua pu
stare senza legno perch nelldea del costruttore man sussiste comunque dal
costruttore.
Pu allora quindi la Forma essere una Sostanza ? Aritotele fa questo ragionamento:
Il moto o divenire passaggio dalla potenza allatto. Chi rende possibile il passaggio
necessariamente un motore o movente che produca il passaggio. Deve esserci quindi
un primo motore che sia sempre o assolutamente in atto oppure atto puro, cio Dio
(chiamato da Aristotele Motore Immobile). La materia sta dalla parte della materia
perch pu divenire. Allora la Forma star dalla parte dellatto. Allora se esiste una
prima forma sempre in atto pu allora susistere senza materia. La Forma quindi la
sostanza per eccellenza. La dimostrazione dellesistenza di Dio si trova nel dodicesimo
libro della Metafisica.

ARISTOTELE (LEZIONE NR. 11).


Dicendo che la sostanza pu essere anche pura Forma allora si passa dalla Filosofia
alla Teologia.
La prova dellesistenza di Dio di Aristotele viene ripresa poi da San Tommaso in questi
termini:
Esiste un movimento eterno, ma questo ha bisogno di una causa eterna, questa causa
eterna del movimento eterno non pu essere in movimento, deve essere immobile.
Quindi esiste una causa immobile, eterna del movimento. Questa causa si chiamer
Motore Immobile che Dio.
La radice del movimento la materia. Dio in quanto immobile quindi immateriale,
cio pura forma proprio perch la materia la condizione intrinseca del moto. Dio di
per se immobile e sussistente e quindi sostanza in senso pieno. E immateriale perch
la materia la condizione intrinseca del moto o del divenire. Dio immateriale perch
motore immobile. Da questo discorso si ricavano altri attributi divini.
Dalla immaterialit deriva anche che Dio sia puro pensiero, cio pura conoscenza.
Anche in Aristotele rimane comunque il problema della materia. Aristotele dimostra
che la Forma indipendente dalla materia ma non nsi capisce il senso di quella
materia che rimane esterna alla materia. San Tommaso dira che Dio non dipende dalla
materia ma la materia dipende da Dio.
Cosa conosce questo puro pensiero che Dio ? Deve pensare qualcosa che non lo
rende imperfetta. Il mondo in movimento e il movimento segno di imperfezione.
Dio non pu pensare il mondo che nel moto perch penserebbe limperfetto. Quindi
Dio pensa se stesso. Il motore immobile il puro pensiero di pensiero (noesis noesios).
Nella teoria creazionistica Dio pensando se stesso pensa anche il mondo.
Aristotele dice che Esiste un movimento eterno. Il tempo la misura del moto secondo
il primo e il poi.
Questo prima e poi pu avere un inizio ? C sempre un prima e sempre un dopo.
Quindi il tempo una successione eterna di prima e poi. La causa del movimento un
mvovimento eterno.
Passaggi concettuali di Aristotele: Dal movimento si passa al motore immobile ma il
motore immobile immateriale. In quanto immateriale pura Forma sussistente,
quindi sostanza in senso pienissimo, puro pensiero di pensiero. Lultimo attributo che
Aristotele attribuisce a quando descritto Vita meravigliosa in quanto pura attivit,
Atto Puro. Questa filosofia prima quindi in sostanza Teologia.
Quindi Aristotele arriva a definire lesistenza di Dio cercando di spiegare il moto cio il
divenire, quindi praticamente arriva a Dio partendo dal sensibile. Aristotele infatti
principalmente un fisico che arriva alla Teologia ragionando sulla fisica.
Cio che mobile ha come condizione la Potenza, cio che immobile esclude la
materia, quindi pura forma, escludendo la potenza sar puro atto.
La potenza passiva inperfetta. Imperfetta vuol dire non pienamente fatto. Nella
grammatica ad esempio si dice (Giuseppe mangiava, cio non aveva ancora compiuto
lanno).
La potenza pu solo ricevere e non dare per questa passiva.
La potenza un termine equivoco in quanto pu esprimere una possibilit posseduta o
una possibilit di avere. Qui si parla della potenza passiva
Qui termina la spiegazione della Filosofia Prima o Teologia.
Fisica (Phusis = Natura). La Fisica la Filosofia della natura. La fisica studia lEnte in
quanto mobile quindi non arriver mai alla conoscenza della Teologia.
Ma non si pu essere troppo rigorosi nel dividere queste due discipline perch si arriva
a provare il motore immobile partendo dalla mobilit (e cos vale linverso). Quindi la
prova dellesistenza di Dio Fisica o Metafisica ? Ci sar in futuro tra i tomisti un
dibattito in merito a questa questione.
Lo studio della Fisica comprende sia lo studio della natura sensibile che anche lo studio
dellanima chiamata Psicologia (Psiche = Anima, Logia = Studio).

La Fisica di Aristotele sempre un a filosofia a differenza della fisica moderna che non
pi filosofia.
La Fisica studia lEnte mobile in quanto mobile e la composizione dellEnte.
Quindi occorre studiare che cosa il moto e quali sono i tipi di moto. Per quanto
riguarda la composizione dellente abbiamo la teoria Ylemorfica (Corpo + Forma).
Cosa il Moto: Aristotele da la seguente definizione: Atto di cio che in potenza in
quanto in potenza.
Esempio: lincendiarsi della legna il modo. Non la legna che brucia il moto. E il
passaggio dallessere spenta allessere incendiata che il moto. Il poter essere acceso
una imperfezione. Lessere acceso perfezione. Lincendiarsi quindi il passaggio
dalla potenza allatto, quindi dalla imperfezione alla perfezione.
I tipi di moto sono:
Secondo la sostanza, la quantit, secondo la qualit, secondo il luogo.
Secondo la sostanza il moto pu essere generazione o corruzione.
Secondo la quantit il moto pu essere crescita o decrescita.
Secondo la qualit il moto pu essere alterazione (Es: freddo, caldo)
Secondo il luogo il moto pu essere la traslazione. Passaggio da un luogo ad unaltro
luogo.
Caratteristiche intrinsiche dellente mobile. Costituzione Ylemorfica dellente. Perch ci
possano essere i moti indicati sopra lente deve essere composto di Materia e di
Forma.
Generazione e Corruzione: si parla di costituzione dellente quando questo viene
composto da Materia e Forma.
Esempio. Se brucio un albero non c pi lalbero ma solo la materia dellalbero (quindi
qui si parla di costituzione ilemorfica di tipo sostanziale).
Il sostrato quindi rappresentato dalla materia prima che sta sotto sia alla pianta
prima che alla cenere poi.
Crescita e Decrescita: riguarda lo stesso soggetto, la struttura non cambia come nel
primo esempio ma cambia solo la quantit. Riguarda la mia quantit non me. Quindi
devo distinguere due livelli di costituzione Ylemorfica. Quella di tipo sostanziale che
riguarda la generazione e la corruzione e quella di tipo accidentale che riguarda la
crescita e le descrescita. La mia sostanza prima composta di materia prima e forma
sostanziale a sua volta quella materia seconda che fa da sostrato allaccidente che
quantit. Cio che permane la mia sostanza individua, cio che varia la mia forma
accidentale quantitativa. Cos anche nella alterazione. La materia seconda, lindividuo
permane ma viene soltanto alterata (Es: freddo, caldo).
Anche nel moto per traslazione non cambia lindividuo ma solo una condizione
estrinseca del soggetto che la sua posizione. Aristotele definisce il luogo come il
primo limite immobile del contenente (si pu dire anche che il luogo lo spazio
contenuto nel luogo).
Aristotele poi dice che c un moto locale rettilineo e un moto locale circolare.
Circolare vuol dire che torno sempre dovero prima. Guardando le realt del cosmo
Aristotele dice che gli enti sensibili che godono di moto locale rettilineo sono soggetti
alla generazione, crescita decrescita, alterazione. Quelli che invece si muovono invece
con moto locale circolare sono soggetti hanno una perfezione diversa e questa
perfezione diversa cos argomentata. Siccome il moto circolare pi perfetto, i corpi
sensibili che si muovono in moto circolare sono pi perfetti. I corpi celesti ad esempio
si muovono secondo moto circolare quindi saranno pi perfetti dei corpi terrestri. Se i
corpi terrestri sono composti di Terra, Acqua, Fuoco e Aria, quelli celesti devono essere
composti di unaltra essenza una quinta essenza. Questa concezione non rigorosa ed
infatti Galileo lha confutata.
ARISTOTELE (LEZIONE NR. 12).

Vediamo ora la Psicologia (Studio dellAnima).Fa parte della Filosofia Seconda, parte
Fisica.
Si tratta della Psicologia Razionale da distinguersi dalla Psicologia Empirica che la
Psicologia Empirica.
Aristotele per Anima intende quella forma perfetta che da vita a un corpo e forma
perfetta in quanto non si limita a dare vita al corpo ma possiede delle attivit sue
proprie. Avendo delle attivit sue proprie lanima porta in se delle facolt dette
potenze operative, presiede cio a delle operazioni (es: sentire, parlare ecc.).
Aristotele individua tre aspetti dellanima.
Anima Vegetativa. Presiede alla funzione vegetativa.
Anima Sensitiva. Presiede alla funzione sensitiva
Anima Razionale. Presiede alla funzione razionale. Questa specifica delluomo.
Le facolt vegetative sono quelle pi legate alla vivificazione del corpo e sono,
nutritiva, crescitiva, generativa. Si dice begetativa perch tipica anche dei vegetali.
La facolt sensitiva propria invece solo agli uomini e agli animali, non ai vegetali. Ha
in se tre genri di facolt: Conoscenza sensoriale, Lappetito sensoriale, Il moto (che
distingue il vegetale dallanimale che presuppone il desiderio, cio lappetito).
La conoscenza sensitiva una conoscenza al servizio dellappetito, cio una
conoscenza utilitaristica, non mai una conoscenza disinteressata, per questo si
rapporta allappetito sensitivo, cio alla inclinazione sensoriale verso il bene sensibile,
inclinazione che determina la capacit di movimento.
Il livello propriamente umano colto nella funzione razionale (logos) e questa funzione
logica ha in se due forme di attivit, una propriamente conoscitiva e una desiderativa
ma non sono pi nellordine della sensorialit: L Intelletto e la Volont. Anzi Aristotele
tende a chiamare intelletto anche la volont (tendenza Socratica). C lintelletto che
conosce e lintelletto che desidera. Poi gli scolastici di estrazione Aristotelica diranno
che la verit pu essere anche chiamare intelletto appetitivo (intellectus appettitivus)
che non di ordine sensoriale ma spirituale.
Ma Aristotele effettua uno sdoppiamento dellintelletto. Platone diceva che conoscere
ricordare. Aristotele dice invece che le Idee sono le Forme e noi le astraiamo dalla
nostra percezione sensibile delle cose. La conoscenza sensitiva ci mette in contatto
con le cose sensibile. La nostra intelligenza elabora la conoscenza sensitiva ed astrae
le forme intelligibili, cio le idee di Platone. Quindi le idee nascono nellintelletto
delluomo. Quindi dobbiamo ammettere un inteletto che fa le idee e un intelletto che
conosce le idee.
Quindi ci sono due intelletti: uno Intelletto Passivo, la facolt attraverso la quale noi
conosciamo le forme intelligibili o idee. Un Intelletto Attivo il quale fa le idee (nous
poieticos), costruisce le idee. Lintelletto attivo dice Aristotele il Divino in noi. Gli
scolastici lo chiameranno Intelletto Agente. Aristotele nel terzo libro del De Anima
dice proprio che lintelletto attivo il divino in noi, separato, immortale e non dice
altro, quindi questo ha scatenato un sacco di speculazioni successive per cercare di
capire di cosa si tratta veramente in riferimento a questo Intelletto.
Lintelletto passivo non ha una natura sua propria perch essendo capace di conoscere
qulsiasi natura non ne ha una sua propria. Tutto cio che ha una natura propria conosce
solo quello della natura sua propria. Ad esempio la vista conosce solo le forme e i
colori, mentre ludito consce i suoni ma non le forme ecc.
Quindi anceh lintelletto passivo pu considerarsi come separato cio non influenzato
da niente, ma la separazione dellintelletto Attivo tuttalta cosa. Nei medievali la
grossa disputa riguarder proprio questi due intelletti. Gli arabi dicevano che essendo
lintelletto separato uno solo non uno per ogni uomo. San Tommaso invece
sosteneva che ogni uomo ha il suo intelletto e lessere separato significa separato
dalla materia. Lintelleto Agente diviene quindi il problema per eccellenza..
La volont invece un intelletto appetitivo.
Nelle facolt di ordine sensitivo le azioni sono quasi sempre meccanicamente sempre
le stesse. Nelle facolt di ordine razionali invece ci sono delle azioni meccaniche e

sempre le stesse o quasi mentre altre azioni sono libere e quindi non determiinabili a
priori.
C un ambito della razionalit che necessario e unaltro ambito che non
necessario ma libero.
C la libert dove c la razionalit perch la liberta di scelta implica che conosca le
varie alternative, ma inversamente non detto che ci sia razionalit dove c libert.
Ma dove ci sia sempre la libert dove c la razionalit, perch ci pu essere una
razionalit contingente. La fiolosofia pratica o morale si innesta si innesta in questo
versante della razionalit cio in quella razionalit che da spazio alla libert.
Quindi ora vediamo la filosofia pratica o etica o morale.
Abbiamo quindi terminato le scenze teoretiche ora si iniziano le scienze pratice, cio
poietica (tecnica) ed etiche.
Ora vediamo la filosofia morale o scenza etica. Questa presuppone la libert
delluomo.
Le scenze teoretiche sono le scenze che guidano al spaere per sapere, le scenze
pratiche guidano al sapere per fare. C un fare tecnico (costruire qualcosa) e un fare
non materiale cio ad esempio fare il bene. La scenza del fare il bene si chiama
scienza Etica.
Bisogna prima di tutto definire cosa il bene. Nelle diverse scuole filosofiche i sistemi
si distinguono proprio in base al giudizio su cio che il bene. C chi sostiene che il
bene il piacere e chi dice che il bene (etica edonistica) il dovere (etica normativa).
Quella di Aristotele una via media tra questi due estremi e si dice Eudaimonistica,
cio ritiene che loggetto delletica sia la felicit delluomo.
Ora bisogna vedere in cosa consite la felicit delluomo. Se luomo cerca la felicit vuol
dire che ancora non la possiede. Quindi un fine (Telos) da raggiungere. La felicit il
fine delluomo e questo fine un bene.
Felicit = possesso avvertito (consapevolmente) del bene. Questo fine non
immediatamente dato,cio dato senza mediazione. Quindi per cercare la felicit
servono i mezzi. Letica tutta concentrata su qui mezzi che servono a raggiungere la
felicit. Per determinare fine e mezzi occorre definire cosa si intende per bene.
Aristotele da la seguente definizione: cio che tutti desiderano ( una descrizione). Tutti
desiderano la propria perfezione. Il Bene consiste nella perfezione. La perfezione il
compimento della propria natura. Ma per tutti si intendono anche vegetali e animali. Il
bene delluomo sar quindi il compimento della natura umana. Il bene pu essere sial
il fine che i mezzi. Il raggiungimento del fine comporta desiderare anche i mezzi per
raggiungere il fine. La differenza che il fine il bene desiderato per se, i mezzi sono
il bene desiderato per altro, cio per il fine. Il Fine si dir bene onesto (voluto per se
stesso), il bene dei mezzi lutilit. Torniamo alla natura umana, in cosa consiste ?
Aristotele dice che Primo bigona vivere e poi filosofare, ma dice anche che meglio
filosofare piuttosto che arriccchirsi.
I beni per luomo si dividono in esterni ed interni:.
Beni esterni: Materiale (ricchezza), Spirituale (Onore, Fama).
Beni interni: Sensibile (Piacere), Razionale (Conoscenza).
Il bene essenziale delluomo (fine) non pu consistere nelle ricchezze perch le
ricchezze sono solo un .
Mezzo. Ma neanche lonore e la fame, perch questi sono riconposcimenti da parte
degli altro, quindi questa una conseguenza della propria perfezione, non la
perfezione. Il piacere si un bene che posseggo ma non propriamente umano in
quanto lo condividiamo anche con il regno animale, qundi con questo non arriviamo al
compimento della natura umana. Invece siccome ci che distingue e caratterizza la
natura umana la razionalit di conseguenza il fine delluomo la conoscenza. Questo
il pieno compimento della natura umana. Ma non escludendo questi altri beni (primo
vivere). Gli altri beni concorrono al compimento della natura umana.
A proposito di questa conoscenza Aristotele distingue due piani:

Conoscenza propriamente tale, cio conoscere per conoscere (conoscenza teoretica).


Questa ha in se qualcosa di divino. Le virtu che consentono questa felicit sono le virtu
Dianoetica (Dianoia = conoscenza teoretica).
Conoscenza per mantenersi in questa conoscenza teoretica, una conoscenza pratica.
LEtica si occupa proprio di questa conoscenza pratica. Qui abbiamo le virtu etiche
(saper coltivare lanima perch non ci siano impedimenti per la conoscenza
teoretiche). La virtu etica per eccellenza + la Saggezza (Prudenza, temperanza,
fortezza, giustizia). La virtu Dianoetica per eccellenza la Sapienza. Diversa la
Sapienza (Sophia) rispetto alla Saggezza (Soprusine).
MEDIOPLATONISMO E NEOPLATONISMO (LEZIONE NR. 19).
Medioplatonismo. Il maggiore rappresentante Albino di Smirne.
Albino di Smirne cerca di conciliare Platonismo e Aristotelismo.
Platone pone al vertice il divino non il Dio personale mentre Aristotele pone al vertice
Dio personale, pensiero di pensiero. La sintesi la fa Albino di Smirne. Rende
immanente il mondo Iperuranio nel Pensiero di Pensiero. Dio personale nel pensare se
pensa anche tutti gli intelligibili. Il mondo sensibile una partecipazione del mondo
soprasensibile iperuranico cos come aveva detto Platone, quindi viene confermato
Platone. Ma viene fatto una distinzione dellintelligibile in due livelli:
1- Pensiero di pensiero che comprende tutte le Idee (mondo iperuranio).
Intelligibile Primo
2- Cosmo composto da Forma e Materia. Intelligibile Secondo.
Ma come si stabilisce il rapporto tra i due livelli di Intelligibile ?
Platone aveva inventato il Demiurgo.
Aristotele Il pensiero di pensiero non pu generare la materia, ma la materia che
contiene delle forme iniziali tende atraverso un moto finalistico di imitazione ad
assimilarsi alla Forma in quanto rappresenta la sua perfezione attraverso un atto di
amore.
Invece il medioplatonismo e il neoplatonismo toglie di mezzo il Demiurgo e ipotizza un
processo che va dal mondo delle idee verso il cosmo attraverso una sua espanzione.
In che modo questo avviene ?. Attraverso un processo di emanazione dellassoluto nel
mondo sensibile. In altri termini il mondo sensibile una espansione del mondo Divino.
Questo processo di espanione ha in se della necessit ma va chiarita bene.
Ammonio Sacca il fondatore del Neoplatonismo ed opera a Roma (III Secolo D.C.).
Riceve una educazione cristiana e poi torna al paganesimo. Il Neoplatonismo si porr
come ultimo antagonista del Cristianesimo.
Lelaboratore per eccellenza Plotino e questo definisce un a gerarchia. Elabora quindi
un a triade fondamentale: Uno, Spirito (Nous), Anima. Viene indicata con il termine
metafisico Ipostasi.
Rappresentano lambito dellassoluto.
Il vero assoluto lUno che il fondamento originario. Lunit il fondamento della
molteplicit.
Luno originario e ineffabile, indicibile, non pu essere descritto. E al di la di tutti i
concetti. Non si pu dire che sia pensiero, essere o vita, altro da tutto. Questo
concetto dar origine nel medioevo alla Teologia Negativa o Apofatica. Quindi lo si
definir come sopra...., soprapensiero, sopraessere, sopravita ecc. LUno infinita
attivit (superattivit), al di la del molteplice, non classificabile ne come Eidos ne
come ousia. Come pu essere concepit la sua attivit ?. Non necessaria in quanto
implicherebbe che luno ne dipenda. Quindi liber ? C una scelta da parte
delluno ? No, bisogna negare anche questo in quanto la scelta presuppone una
dualit. Quindi contingente ? No perch cio che contingente dipende dallessere e
dal non essere ma lUno al di la di questi. E una attivit auto-ponentesi (Causa-sui).
In che cosa consiste questa attivit ? E un processo di espansione. Com possibile
passare da questa unit alla molteplicit ?. Luno come una espansione della luce.
Luno produce una alterit. Lattivit produttiva della alterit si configura come

materia intelligibile. Questa materia intelligibile, rivolgendosi allUno diventa


Intelligente, cio lo Spirito (Intelletto, Nous). Quindi si tatta della presa di coscenza
dellUno nellUno. Lo stesso procedimento avviene per la terza Ipostasi, lAnima. La
Seconda Ipostasi produce a sua volta una alterit che il Cosmo intelligibile. La
seconda Ipostasi il pensiero di pensiero di Albino di Smirne il quale pensa il cosmo
intelligibile, cio le Idee Platoniche, il mondo Iperuranio. Lo stesso passaggio avviene
tra Nous e Anima. Anche il nous producendo questa alterit che il cosmo intelligibile,
questo cosmo intelligibile
quando si condensa cosmicamente da origine allanima. Il ritorno di questo cosmo
intelligibile al Nous genera la terza ipostasi, lAnima. La stessa cosa avviene per
lanima che genera il corpo, la materia. Si tratta di un processo ciclico: Quando si
arriva allanima delluomo ci si ferma e quindi si inizia il movimento a ritroso verso
lalto.
La terza Ipostasi lAnima. Ma ci sono diversi tipi di anime. La terza Ipostasi lanima
Superiore o Suprema. Poi esiste unAnima del Tutto o Anima del Mondo, principio vitale
del Cosmo sensibile, quella che legata alla sensibilit. Queta anima ha tre livelli. Il
primo il Logos o Ragione Universale. Il Logos produce l?eidos (lIdea) che il
principio determinante che per non produce niente. Poi c la parte pi bassa che la
Psiche (Phusis, Psiche) che produce il mondo sensibile. Il Mondo sensibile
praticamente lapplicazione del mondo dellEidos alla Materia. Arrivati alla Materia non
c pi espansione. Quindi la Psiche che non ha capacit espansiva o di emanazione
pu solo ritornare su se stessa in un viaggio a ritroso. Questa Psiche comprende le
anime individuali degli uomini. Il ritorno un ritorno contemplativo. Infatti le varie
ipostasi per generare devono contemplare. Quindi le anime che hanno la capacit del
ritorno sono quelle contemplative. Sono termini che ritroviamo anche nel
Cristianesimo. Quindi tutta la metafisica neoplatonistica di tipo mistica.
Abbandonare lattivit produttiva pe risolversi nella pura contemplazione.
NEOPLATONISMO (LEZIONE NR. 20).
Il Neoplatonismo la reazione ultima del paganesimo al Cristianesimo. Ma il
Cristianesimo con la filosofia medievale capace di convertire le idee Neoplatoniche
nel Cristianesimo.
La materia il limite del processo di evoluzione ciclica vista sopra.
Per Plotino lUomo la sua anima. Il corpo nellanima. Questo lo dice anche San
Tommaso. Cartesio invece diceva che lanima una parte speicifica del corpo, in una
ghiandola.
Plotino ha una considerazione veramente bassa del corpo.
Il Processo di ritorno un processo di indifferenziazione, cio ritorno allunit, un
processo mistico. Mentre invece il processo di emanazione un processo di
differenziazione. Ma questa mistica non legata alla grazia di Dio, non discende da
Dio ma parte dalluomo quindi si differenzia nettamente dal Cristianesimo.
Anche nellanima delluomo ci sono tre livelli:
Lo Spirito, io cosciente (aspetto psicologico), forma del corpo (principio informatore del
corpo).
Il ritorno a Dio esegue il cammino inverso: bisogna lasciare tutto cio che legato alla
materialit (aspetto informativo), questo avviene attraverso un atto di coscienza, ma
bisogna abbandonare anche questa coscienza dellio per arrivare alla dimensione dello
spirito. Dallo spirito lAnima delluomo ritorna all Anima ipostasi (terza ipostasi), da
questo si passa allo Spirito (Seconda ipostasi) e da questa allUno dove c assoluto
silenzio. In questo periodo fiorisce anche la gnosi e temi neoplatonici e gnostici spesso
si mischiano. Lidea del ritorno nel cristianesimo opera della grazia di Dio, niente
cade al di fuori di Dio.
Ora vediamo Porfirio. Porfirio contrasto molto il Cristianesimo, tuttavias il Cristianesimo
prende diverse cose da lui. Porfirio celebre per una introduzione, commento alle
categorie di Aristotele (Isagoghe).

I neoplatonici prendono da Aristotele ma per commentare Platone.


Le categoria sono dieci e i predicabili cinque (vedi quanto detto su Aristotele).
Porfirio pone un problema che per dice di non risolvere. Da questo problema nel
medioevo naque la disputa pi importante dellEpoche. La disputa sugli universali.
Porfirio dice che il problema da porre se il generi e la spece siano delle realt che
esistono in se stesse o solo nella nostra mente e supposte che esistano in se stesse se
sono corporee o incorporee e se corporee se siano immanenti o eparate dalla realt
sensibile. Generi e Specie sono i famosi universali. Nel medioevo per tentare di
risolvere il problema nasceranno diverse scuole.
Altro autore importantissimo Proclo. Proclo applica in modo pi semplificato il
principio gia in Plotino d del principio dellandata ritorno dellassoluto su se stesso.
proclo individua tre fasi di questo processo. Dice che lUno nel mometo in cui genera
laltro da se non esce mai da se stesso. Questo principio si chiama Manenza (Mone). Il
secondo momento luscita (Progos). Terzo momento Ritorno (Epistrofe).
LUno rimanendo presso se stesso da origine ad una estroflessione la quale di per se
chiamata ad un ritorno. Questa idea di uscita e ritorno verr poi ripresa dalla Teologia
Cristiana. Ad esempio la Somma Teologica strutturata in questi tre momenti, questo
quadro.
1 Chi sia Dio in se stesso, la sua natura e le sue operazioni (Mon)
2 La creazione (Prologos)
3 Le creature che ritornano a Dio (Epistrofe)
Il ritorno delluomo si distinge in:
Ritorno dell uomo con le sue singole forze.
In Proclo lIllimite il principio della processualit mentre il limite il principio del
ritorno.
Tutto fondato su una alterit. Principio dialettico: A non non A. Per capire lidentit,
chi sono io devo vedermi in opposizione con un altro da me. Io sono me stesso in
quanto sono altro dallaltro da me.
Io sono me stesso in quanto mi leggo come altro dallaltro da me. C sempre un a
polarit (due).
La figura dellalterit fondamentale ma presuppone una identit. La polarit la
struttura dellintilligibilit delle cose. Dal fatto che una cosa per essere se stessa non
deve essere laltro da se non segue che esista il foglio, il gesso, luomo ecc. Questo
contenuto non posso dedurlo da questa polarit ma la polarit la struttura
intelligibile delle cose, la condizione di possibilit di questi contenuti, ma questi
contenuti non derivano da questa polarit. Sarebbe come dire che siccome il primo
princio quello di non contraddizione. No il principio di contraddizione solo il quadro
formale. Il rpincipio di non contraddizione mi dice solo che il lombrico non lo squalo
ma non mi dice se esiste e cos lo squalo.
Lidea della processione dellassoluto che comunque rimane sempre se stesso lo
ritroviamo nelldea Cristiana di Dio che permanendo presso se stesso fa nuove tutte le
cose. Luscita non andar fuori e tornare indietro dellassoluto ma qualcosa che si
attiva allinterno dellassoluto stesso. Ma questo non esaurisce tutto il contenuto della
fede cristiana.
La creazione risolve non solo a livello di fede ma anche filosoficamente il problema
della materia contrapposta al sovrasensibile.
La filosofia medievale si rapporta al pensiero pagano precedente in modi diversi,
conposizioni diverse.
Ci sono delle posizioni esclusiviste. Queste sostengono che il Cristianesimo esclude la
Filosofia (esempio Tertulliano). Si parla qui di filosofia pagana ma si intende anche pi
in generale la Filosofia. Pier Damiani anche era un esclusivista. Tertulliano diceva
Credo quam absurdum. Credo perch assurdo. Con questo Tertulliano intendeva che
siccome Dio non spiegabile lunico modo per capirlo di allontanarsi dalla Filosofia.
Significa quindi che credo per sorpassare le spiegazione filosoficamente, non tutto
deducibile. Il principio da cui parte per dedure non a sua volta deducibile. Quindi cio

che non deducibile comprende sia lassurdo che il non assurdo. Il principio di non
contraddizione ad esempio indeducibile ma non assurdo. Quindi Tertulliano applica
un linguaggio che non corretto perch assimila lassurdo con il non deducibile.
Ci sono delle posizioni Inclusiviste. Queste sostengono la Filosofia dipende tutto dalla
filosofia o meglio il Cristianesimo dipende dalla Filosofia. Es San Giustino Martire,
teoria del Logos spermaticos. Tutto dipende dal logos divino creatore. Quindi i
contenuti filosofici non sono altro che i semi del verbo cristiano. Socrate cristiano
prima ancora di Cristo. In realt vero che tutto dipende da Cristo (Cristiforme) ma
non detto che tutto sia Cristico.
C poi una terza posizione media, il modello analogo. Questa sostiene lassoluta
discontinuit nella relativa continuit tra Cristianesimo e Filosofia. Nel pensiero
medievale questo modello quello vincente.
FILOSOFIA NEL MEDIOEVO (LEZIONE NR. 21).
Saltiamo.
FILOSOFIA NEL MEDIOEVO (LEZIONE NR. 22).
La Filosofia del Medioevo si distingue in Diversi Periodi.
Il primo periodo quello della Patristica. Fono al V Secolo
Il Secondo periodo che quello della Prima scolastica
Il Terzo che quello della Seconda scolastica
Il Quarto quello della Terza scolastica.
Saltiamo la Patristica e partiamo dalla prima scolastica.
Severino Boezio. Famoso per la sua opera De consolazione Filosofia. Poi famoso per
la sua distinzione tra cio che e lEssere. Tra Id quod est ed Esse.
Boezio il traduttore della Isagoge (Introduzione alle categorie di Aristotele) di Porfirio.
Boezio si occupa delle interpretazioni della natura delle idee. Se le idee sono solo nella
mente o che anche nella realt. E se nella realta sono spirituali o materili. Se
spirituali sono trascendenti o immanenti al mondo corporeo. Commentando le Isagoge
Boezio prende posizione e poi la cambia anche se dice di non voler prendere
posizione. A partira da Boezio nella filosofia Medievale si scatena poi la strepitosa
disputa intorno agli universali, un dibattito infinito (gli universali sono le Ideee).
Boezio assume prima una posizione di carattere Aristotelico e poi prende invece una
posizione di carattere Platonico. Quindi il primo che si confronta con questa
problematica non ha la soluzione.
Boezio distingue tre oggetti per la Filosofia Teoretica o speculativa:
Intellettibile, Intelligibile, la natura.
Lintellettibile la realt puramente spirituale. E data da Dio, Angeli, Anima razionale
umana (separata dal corpo). La disciplina che studia questo oggetto la Teologia.
La realt Intelligibile la realt spirituale legata al corpo, cio anima come forma del
corpo. La disciplina che studia questo oggetto la psicologia.
La natura la realt corporea. La disciplina che studia la natura la Fisologia (da
Phisis = fisico).
Poi esiste per anche la Filosofia Pratca che considera lagire delluomo. Si divide in:
Filosofial morale: studia lagire umano individuale
Filosofia morale domestica: studia lagire umano familiare
Filosofia morale statuale: studia lagire umano statuale.
Nella Fisiologia Boezio colloca il Quadrivium, cio le quattro scenze naturali e cio: La
Aritmetica e la Geometria alle quali corrispondevano al Musica e lAstronomia.
Allinterno dello studii filosofico bisogna poi aggiungere lo studio della Logica. E
anchessa unarte scentifica. Secondo Boezio esiste una dimensione Artistica e una
Scientifica. La logica in quanto arte si dice Utile, in quanto scenza si dice Docens.
Allinterno della logica si articola il Trivium: Grammatica, Retorica, Dialettica. Anche
per questi tre concetti si distinguono i due aspetti di Utile e Docente.
Vediamo ora distinzione che pone Boezio tra ID QUO EST ed ID QUOD EST.

ID QUO EST: Cio che = un dato


ID QUOD EST: Cio per cui = un principio
Esempo, se dico luomo vivo distinguo, cio per cui luomo vivo (la Vita), cio il suo
principio, da cio che (luomo vivo). Questa distinzione importantissima erch verr
applicata allo studio delle realt puramente spirituale, cio le realt Intellettibile.
Dio, gli Angeli e lAnima sono tutte e tre spirituali, come li distinguo ? Anche qui si
applica il principio di Id quod est ed id quo est. In Dio i due principi sono identici, nelle
altre realt spirituali i due principi sono invece distinti. Tommaso dAcquino dir che
Soggetto (essenza) e essere sono identici mentre nelle altre creature spirituali Essenza
ed Essere sono distinte.
Ora vediamo Giovanni Scoto Eriugena. Si pu dire che quello che inizia la vera
scolastica.
E il grande traduttore del Corpus Dionisiaco (Dionigi Areopagita).
Dionigi era un autore Neoplatonico. La Teologia Cristiana Speculativa inizia gi con la
Patristica ma la Teoria generale della Teologia come scienza, cio la comprensione
razionale della fede si pu dire che venga posta proprio come Eiugena. Eriugena si
pone il problema di legare ragione Filosofica con la Fede. Scoto dice che la
comprensione razionale della Fede va colocata tra la Pura Fede e la Visione Beatifica.
Scoto dice che si nasce nella Fede, si sviluppa la comprensione della fede con la
Filosofia, si matura e si sorpassa la filosofia nella visione beatifica. Quindi litinerari di
comprensione va dalla Fede Teologale alla Visione Beatifica per mezzo della
comprensione Filosofica.
Ad esempio quando Scoto presenta lepisodio di Pietro e Giovanni che corrono al
Sepolcro cio lesplorazione della morte e resurrezione di Cristo, Scoto dice che Pietro
rappresenta la Fede e Giovanni la Ragione. Prima arriva la Fede ma poi arriva anche
Giovanni . Quindi tutte e due devono entrare nel mistero. La stessa cosa nella
parabola della Samaritana. Gesu chiede lacqua da bere alla Samaritana. Gesu la
Fede, la Samaritana la Ragione. La Fede chiede qualcosa alla ragione.
Quindi tutta la indagine di Eriugene fortemente caratterizzata dalla conoscenza
Filosofica. Eriugena un Neoplatonico quindi va a nozze come ogni platonico sia con la
dialettica che con la mistica.
La sua opera magistrale De devisione Nature (La divisone della Natura). Per Natura
qui si intende la Natura delle cose. Il Termine Natura equivale anche a Essere.
Eriugena distingue quattro tipi di natura:
Natuta non creata che crea, Natura creata che crea, Natura creata che non crea,
Natura non creata che non crea.
Natura non creata che crea. Si tratta di Dio.
Natura creata che crea.
Natura creta che non crea. Si tratta del mondo
Natura non creata che non crea. Si tratta ancora di Dio ma come termine ultima che
riposa, non crea.
Quindi come se la natura andasse da Dio a Dio. Le cose procedono da Dio e a Dio
ritornano. Quindi il principio e il termine della natura coincidono.
Ma rimane il problema della seconda Natura.
La seconda natura rappresentata dalle Idee. Mondo Ideale, Mondo ideale.
Etienne Gilson ne da una spiegazione molto esaudiente.
Per spiegare la seconda creazione Gilson dice che bisogna capire cosa intendere
Eriugena con il concetto di Creazione. Per Eriugena creare equivale a manifestare. La
natura non creata la natura non manifesta. Dio non manifesto. La prima
manifestazione che Dio opera in se stesso il mondo ideale. Dio nel mondo ideale non
solo si automanifesta ma manifesta a se stesso anche tutte le possibili realt diverse
da Se.
La Natura creata come prima manifestazione ancora Dio. La seconda creazione la
manifestazione del mondo inteligibile nel mondo sensibile, si tratta della Creazione
propriamente detta.

Lultimo tratto della manifestazione rappresentato dal mondo sensibile il quale non
pu pi manifestare oltre ma pu solo ritornare al suo creatore. Quindi il mondo
sensibile un Simbolo, una Teofania.
Il ritorno delluomo a Dio nellultima fase Eriugena la chiama Analisi o Risoluzione
(Analisi e Risoluzione hanno lo stesso significato e cio sciogliere). Il mondo sensibile
tende a sciogliersi nel suo principio, Dio.
Scoto Eriugena distingue due livelli di ritorno allorigine.
Uno il livello del datum, livello di ritorno naturale. Laltro il Domus, procedimento
sovrannaturale dovuto alla grazia. Dio che puro spirito tende alla spiritualit quindi
latto creatore originario ha la sua perfezione nellordine spirituale. Quiondi luomo
concepito allinizio come spirito, cio come un angelo. Ma siccome Dio prevede il
peccato, predispone un mondo sensibile in cui luomo possa vivere dopo il peccato. E
questo livello sensibile di corpo e sessuata serve come base di partenza o scala per
favorire il ritorno delluomo. Con la morte lanima si stacca dal corpo. Dopo la morte
lanima ritorna in un corpo spirituale (resurrezione del corpo spirituale) non pi
sessuata e a questo punto lAnima ritorna al mondo delle idee. Questo primo
passaggio quello del Datum (Naturale). Ma a questo punto necessario fare il salto
finale che va dal mondo delle Idee al mondo Non manifesto o Divino. Per poter fare
questo salto necessaria la Grazia di Dio. Siamo nel livello del Domus. Questo
passaggio per grazia ha tre livelli: La scinza Plenaria, La Sapienza e la Mistica.
Lanima rientrando nel mondo ideale ha la Scienza Plenaria (la scienza di tutte le
Idee). A questo punto occorre sintetizzare tutte le idee in modo da arrivare allIdea di
tutte le idee e qui si arriva alla Sapienza. Ma Dio al di la della Idea. Quindi occorrfe
ancora un altro grado che quello della Mistica, silenzioso, dove non si capisce e non
si vede pi niente e a questo livello siamo al ritorno allUno (la natura non creata che
non crea). Eriugena fa riferimento al versetto dei I Corinzi: In questo Piano Erit Deus
omnia in omnibus quando nihil erit nisis somus ...... Quindi ci si risolve in unit cio
prima dellatto creatore.
FILOSOFIA NEL MEDIOEVO (LEZIONE NR. 23).
Vediamo il rapporto tra dialettici e antidialettici.
I dialettici sono quei pensatori cattolici che pensano che la speculazione filosofica
quasi indispensabile per comprendere la fede. Due dei personaggi principali sono
Roscellino di Compienne e Anselmo DAosta.
Roscellino di Compienne era un nominalista. Sosteneva che le Idee (Platoniche) sono
solo dei nomi ma che non si riferiscono a niente di reale. Lunica cosa reale
lindividuo umano. Ad esempio non c una realt Natura Umana, ma esistono solo i
singoli individui, Quindi le Idee servono solo come catalogo che aiutano gli uomini a
comunicare. Di conseguenza arriva a sostenere che la trinit costituita da tre
persone distinte.
Gli antidialettici invece allopposto che la ragione non per nulla collegata alla
divinit. C un abisso tra gli uomini e Dio. In Dio la razionalit non ha alcun senso. Dio
potrebbe creare un mondo anche completamente diverso da quello che ha fatto. Dio
pu quindi lassurdo. Questo era sostenuta da Pier Damiani e la stessa dottrina verr
poi ripresa successivamente da Anselmo dAosta.
Gli antidialettici commettono per un errore grossolano in quanto lAssurdo nulla
quindi potere lAssurdo potere nulla. Quindi il potere di Dio non potere, che
equivale che Dio non ha potere.
Tra i dialettici moderati c Anselmo dAosta che un personaggio importante. E di
ispirazione Agostiniana.
Quindi la sua riflessione Filosofica e Teologica sempre ambientata in un quadro di
preghiera o di fede. La riflessione parte dalla preghiera di domanda e arriva alla
preghiera di gioia. Cio che intermezzo tra essi la dialettica. Il dato originario la
Fides querem intellectum il punto di termine lintellectuma querem Fides. Le opere
filosofiche pi importanti di Anselmo sono il Monologon e il Proslogion. In esse ci sono

tante dimostrazioni razionali dellesistenza di Dio. Nel Monologos Anselmo parter dal
mondo e da esso cerca di provare lesistenza di Dio. Nel Proslogion invece cerca di
dimostrare questo tramite un unico argomento, cio la pura idea di Dio che non ha
bisogno daltro se non la pura idea di Dio. E pretende che questo argomento sia tanto
forte da non poter essere messo in discussione perch questo segnerebbe la stupidit
della nostra intelligenza. Parte dal Salmo 52 che dice Lo stolto dice in cuor suo che
Dio non esiste, Questa una proposizione di Fede. Ma Anselmo cerca il significato
logico di questa affermazione.
Perch il Salmista dice che chi dice che Dio non esiste fa la figura dello Stupido (stolto
= stupido). E un po come uno che dice continuamente: non insistete io non parlo e
continua a parlare. Cio si tratta di una contraddizione, perch. Per Dire Dio non esiste
devo pronunciare il nome Dio. Ma perch il mio enunciato sia coerente devo avere una
idea di Dio. Lidea di Dio lidea dellessere puramente perfetto. Cio lidea di cui non
si pu concepire nulla di superiore. Questo indica qualcosa che solo nella mente o
anche nella realt ?. Se ipotizziamo che esiste solo nella mente allora possiamo
ipotizzare che possa esistere sia nella mente che nella realt ma questultimo sarebbe
superiore al primo. Quindi entriamo in contraddizione. Quindi per non cadere in
contraddizione dobbiamo dire che esiste sia nella mente che nella realt perch
negarlo equivarrebbe a cadere in contraddizione.
Per dire quindi che Dio non esiste come se dicesse: Dio che esiste necessariamente
non esiste.
San Tommaso critica questo argomento ma non in modo corretto. Dice per dimostrare
lesistenza di Dio non possiamo partire dallidea ma dobbiamo partire dallesperienza
sensibile. Questa ci dice che c qualcosa in moto che implica un movente, nei
moventi non si pu andare allinfinito e che quindi deve esserci un primo movente non
mosso e questa lidea di Dio. Questo argomento antitetico rispetto ad un
argomento a priori come quello di SantAnselmo. Questo per due ragioni:
1) Al risuonare il nome Dio tutti associano lidea di quello di cui non si pu pensare
nulla di superiore ? No i presocratici lo intendevano in altro modo.
2) Ammesso che invece si intenda cio di cui son si pu concepire nulla di superiore
non segue necessariamente che questo contenuto esista anche nella realt. Puo
essere solo una idea.Sto analizzando una idea e non un fatto. Quindi il detto di
SantAnselmo andrebbe riformulato cos, se Dio esiste esiste necessariamente
in quanto contiene in se anche lidea di esistenza.
Come si risponde a queste due obiezioni ?
Alla prima obiezione facile rispondere. Nella seconda San Tommaso dice che
lesigenza logica non implica una necessita ontologica. Ma possiamo dire che anche la
prova di San Tommaso logica e non ontologica.
Tutti i razionalisti moderno, Cartesio, Libniz, Kant, Hegel hanno ripreso la prova di
SantAnselmo.
Ma anche Kant critica questa dimostrazione partendo dal fatto che il pensiero non
equivale allEssere.
Mistica speculativa e Mistica affettiva. La mistica speculativa coincide nel XII secolo
con la scuola di San Vittore mentre la Mistica affettiva quella di Bernardo di
Chiaravalle.
In San Vittore la Mistica speculativa significa la riflessione lallegoria della scrittura
mentre pi avanti con la terza scolastica per Mistica Speculativa si indicher un altro
tipo di riflessione, quella di Maister Echkart.
I Due principali esponenti sono Ugo di San Vittore e Riccardo di San Vittore. Ugo di San
Vittore il primo che elabora lidea di una Somma Teologica, cio una somma del
sapere intorno al mistero cristiano e alle discipline umane che danno corpo alla cultura
umana. Riccardo di San Vittore (questo autore molto importante). La sua opera
principale il De grazie contemplationis in cui analizza i vari gradi del sapere per
arrivare alla conoscenza assoluta della verit.

FILOSOFIA NEL MEDIOEVO (LEZIONE NR. 24).


Mistica affettiva. Il principale rappresentante Bernardo di Chiaravalle.
Anche per Bernardo la Mistica affettiva si configura come una scala, una scala
filosofica che ha dei gradini attraverso i quali si giunge alla contemplazione mistica
che lui chiama Estasi.
Anche per Bernardo la filosofia la conoscenza amorosa o affettiva della verit che
Cristo Crocefisso.
Quindi anche in Bernardo data importanza alla Filosofica come mezzo per
raggiungere la Verit.
Quindi il percorso ha qualcosa che lo accomuna ai gradi descritti da San Vittore ma
comprende anche per ogni gradino un lato affettivo. La scala chiamata la scala della
verit umile. Il percorso filosofica per aarivare alla verit assoluto un percorso di
Umilt. Lumilt una virtu morale. Quindi la conoscenza approppriata della verit
passa quindi attraverso le disposizioni morali che si sommano tutte nellumilt.
Ma attenzione, San Tommaso parlando dellumilt dice che virtu appartenente alla
virtu cardinale della temperanza, e che lumilt si nellordine dellaffettivit ma
riguarda la Verit. Quindi una virtu che riunisce in se sia il lato affettivo che il lato
affettivo. Infatti lumilt il riconoscimento del proprio limite.
Quindi lumilt non pusillanimit e non neanceh inerzia. Umilt aspirare ad una
cosa grande ma nel proprio limite. Qunidi ha ragione Bernardo nel dire che lUmilt va
di pari passo con la Verit.
I Gradi del percorso della scala sono tre:
1) La verit Severa. Corrisponde alla Disciplina. Significa accettare un insegnamento.
E anche il primo grado dellaccettazione del proprio limite. La disciplina ci fa
riconoscere la nostra miseria e da questa nasce la compassione e la compassione
genera la carit. La carit introduce al secondo gradino.
2) La verit Pia. Il primo gradino corrisponde allultimo della verit severa, cio la
Carit. La carit genera le lacrime e le lacrime purificano.
3) La verit Pura. Il primo grado corrisponde allultimo grado della verit Pia, cio la
Purificazione. Grazie Purificazione si raggiunge lultimo grado che quello dellEstasi.
La Volont delluomo purificata pu essere permeata dalla volont di Dio. Si esce da se
stessi e si entra nella volont di Dio.
Bernardo infatti usa lespressione: Luomo cosi purificato vuole cio che Dio vuole che
egli voglia.
Omo vult quoed Deus vult eum vellet.
Ora vediamo la famosa disputa sugli universali.
Boezio riprende le isagoge di Porfirio, la traduce e fa il commento al problema
sollevato da Porfirio, cio i Generi e le Specie, se sono solo nella mente o anche nella
realt, se nella realt corporei o incorporei, se incorporei sono immanenti nelle cose o
separati dalle cose e Boezio in proposito protende peer una tesi di tipi Platonico, cio
dice che sussistono separatamente e non sono quini solo immanenti nelle cose.
La disputa ripresa sopprattutto da Roscellino di Compiegne nominalista a Guglielmo
di Champo ultra razionalista a Pietro Abelardo concettualista, SantAnselmo, San
Tommaso.
Fondamentalmente si distinguono tre scuole o tendenze: Scuola nominalista, Scuola
concettualista, Scuola Realista. La Scuola realista si divide in Realismo esagerato o
ultrarealismo o iperrealismo e Realista Moderata o realismo concettuale.
Scuola Nominalista: dice che i Generi (animale) e le Specie (uomo, cane) sono solo
nomi o suoni della voce.
Hanno solo la funzione di catalogare aspetti simili tra gli individui. Non esiste la specie
uomo, esistono i singoli uomini. Abelardo rivolge questa obiezione a Roscellino: se
uomo dice soltanto un raggruppamento e non una realt che presente in questi
individui allora potri invertire anche la proposizione, cio come dico luomo un
animale potrei dire anche lanimale uomo. Quindi vuol dire che gli universali non
sono solo nomi in quanto non posso invertire la proposizione. Quindi devo vedere la

realt significata non il nome significato. Cio gli universali nonsono solo il puro
significante ma hanno anche un significato al quale si riferiscono.
Lalternativa il realismo esagerato quello di Guglielmo di Champoux. Dice che gli
universali sono la vera e sola realt. Esistono realmente e sono sussistenti. Ma cio che
sussintente una sostanza prima, cio un individuo. Quindi gli individuio sono degli
accidenti rispetto alla pura sostanza rappresentata dai generi e dalle specie.
Il realismo moderato quello di San Tommaso. Tommaso distingue lUniversale in Rem,
Post Rem e Ante Rem.
In Rem (nella cosa). In cio che esiste realmente, cio nellindividuo. E qualcosa
relmente nellindividuo.
Post (dopo la cosa). Per astrazione dallindividuo. Qunado parlo di Andrea come Uomo
estraggo dallindividuo luniversale. Lastrazione per di due tipi. Lastrazione che
costituisce luniversale Metafisico e lastrazione che costituisce luniversale logico. Il
Metafisico la Intentio primo, cio cio che ci mette a contatto con la comprensione
dellidea, il logico la Intentio secunda, cio il ocncetto di concetto, che mi dice di
quanti soggetti si possono predicare e quindi riguardano lestensione pi che la
comprensione. Luniversale logico esiste solo nella mente (sono dei cataloghi) ma se si
considera luniversale metafisico mio dica che cos la realt, cio lessenza. Questa
essenza presente In Rem. Se considero questa essenza indipendentemente dal suo
realizzarsi un in indiviuo specifico si pu considerare addirittura anteriore allindividuo
(Ante Rem, prima della cosa).
LAnte Rem la stessa essenza di Dio. Dio concependo se stesso concepisce la propria
essenza in modo similitudinario. Conoscendo se stesso come essenza di tutte le
essenze, le essenze creaturali le concepisce come similitudini della propria essenza.
Ante rem c lessenza di Dio, cio si trova in Dio. Quindi luniversale ha una realt.
FILOSOFIA NEL MEDIOEVO (LEZIONE NR. 25).
Vediamo San Bonaventura. Una delle sue opere pi importanti lItinerario Mentis
Dei.
Si esamina litinerario della mente verso Dio. Questo itinerario ha tre gradi. Usa
limmagine della luce come esempio. Come noi ci rapportiamo alla luce ?. Il primo
modo o grado della conoscenza quello nel quale noi lasciamo la luce alle spalle e
guardiamo le realt illuminate dalla luce, cio guardiamo le creature. Guardando le
cose illuminate distinguiamo due tipi di cose: le creature sensibili che sono impronta
(vestigium Dei) di Dio e le creature Spirituali che sono immagine di Dio, cio oltre a
testimoniare lesistenza di Dio sono anche in qualche modo simili a Dio (imago Dei).
Ad esempio lAnima delluomo ad Immagine di Dio. Il secondo grado vedere la luce
di Dio ma non ancora direttamente ma attraverso la creatura che sua immagine
(questo quello che fa lanima delluomo). Quindi non vediamo ancora la luce divina
ma vediamo la luce di Dio mediata della creatura. Questa creatura che immagine di
Dio lanima delluomo in cui distinguiamo tre facolt e quindi tre modi di conoscenza:
Ragione, Intelletto e Mente.
La ragione considera le cose sensibile, lintelletto considera gli intelligibili, le Idee, la
mente invece supera entrambe perch il luogo della grazia di Dio, cio il luogo in cui
Dio si rivela direttamente e quindi con la mente attingiamo alla conoscenza immediata
di Dio, cio perveniamo allultimo grado cio vediamo direttamente la luce che Dio.
Ma quando vediamo la luce in quanto luce, questa ancora luce ? No. Quando luomo
si rivolge diretamente a Dio la luce diventa tenebra. Infatti lopera termina dicendo:
Moriamur digitur ed ingredianum caligine. Moriamo a noi stessi ed entriamo nella
tenebra in quella tenebra superluminosa vista in Dionigi Areopagita.
Bonaventura rappresenta la filosofia medievale dei francescani che comprende anche
Giovanni Duns Scoto e Guglielmo di Occam.

Bonaventura il Tommaso dei Francescani. Duns Scoto ancora un Tommasiano ma


nel rapporto con la fede non c pi questo equilibrio. Equilibrio che si perde
completamente in Guglielmo di Occam.
San Tommaso detto dottor Angelico, Bonaventura detto Dottor Serafico, Duns
Scoto detto Dottor Sottile, Guglielmo da Occam il Venerabile Sinceptor cio
liniziatore della via nuova che in realt un ritorno al nominalismo.
Giovanni Duns Scoto: un metafisico ma non una metafisica dellanalogia come quella
di San Tommaso (lEssere analogo, cio si dice in molti modi), ma una metafisica della
univocit (lEssere si pu dire in un modo solo). Per essere precisi si pu dire lEssere
solo in due modi: Essere infinto (Dio) e essere finito (uomo). Originariamente la
definizione di Essere univoca ma se dimostro lesistenza di Dio allora posso dire
lessere indue modi. Come Scoto dimostra lesistenza di Dio: una prova che segue
una via media tra la prova a priori si SantAnselmo e quelle a posteriori di San
Tommaso: esiste necessariamente lEssere infinito e siccome lessere infinito Dio,
dunque esiste Dio. Dio quindi un Essere necessario, infinito. Noi associamo questo
essere necessario anche al fatto di essere il primo, quindi altra caratteristica
dellessere infinito il primato.
Quindi ci sono tre passaggi nella prova: 1) dimostrare che esista un primo nellessere
2) dimostrare che questo primo sia necessario. 3) dimostrare che sia infinito.
Dimostrazione 1) Appartiene alla nozione di Essere la producibilit. LEssere per
definizione il producibile. A quale condizione si pu ammettere lessere come
producibile ? Il producibile non pu essere prodotto ne dal nulla ne da se stesso.
Quindi producibile da Altro, ma per non andare allinfinito nella causa della
produzione bisogna ammettere lesistenza di un primo produttore, quindi esiste un
primo nellordine dellEssere.
Dimostrazione 2) Questo Primo per non esistere dovrebbe essere impedito ma siccome
il primo non ha impedimenti, quindi impossibile che non esiste a causa di un
impedimento. Quindi esiste necessariamente.
Dimostrazione 3) Questa capacit produttiva non pu essere infinita e quindi lEssere
primo sar infinito.
Il difetto della prova sta nel principio che lEssere per se producibile. Quindi sar
sempre producibile e quindi non ci potr mai essere un primo che produce tutti gli altri
esseri. E lo stesso errore dei moderni che dicono che tutto cio che causato, invece
bisogna dire che tutto cio che per partecipazione causato mentre cio che non per
partecipazione non causato.
Laltra questione im portante in Duns Scoto relativa ai contenuti ci cio che c,
dellEssere. Il mondo si distingue da Dio per la sua finitezza. Non sar primo, non sara
necessari e non sara primo. Quindi il finito dipende dalla volont di Dio. Quindi si
introduce lidea dellarbitrariet di Dio. Su questa linea si arriver poi alleccesso in
Occam (terza scolastica) secondo il quale tutti i principi anche i pi alti dipendono da
un arbitrio di Dio. Dio ha voluto le cose in questo modo ma avrebbe potuto volerle in
tuttaltro modo, dipende tutto dal suo arbitrio. I contenuti della fede sono quindi
assolutamente arbitrati, non sono plausibili razionalmente. Lidea di Occam come
critico della ragione metafisico che noi non abbiamo dei concetti capaci di esprimera
la capacit delle cose, abbiamo solo delle rappresentazione convergenti nominalmente
sulle cose. E siccome i nomi li attribuiamo noi le realt che determiniamo non sono
necessariamente vere e reali. Si tratta della critica nominalista della realt. I nomi
hanno una densit solo concettuale e non reale. Da qui ha inizio tutto il pensiero
moderno sul pensiero/linguaggio.
Ora vediamo Maestro Echkart. E lunico nel medioevo con San Tommaso ad avvere
ricevuto due mandati come magister a Parigi quindi un grande personaggio. Non
per un vero teoreta ma pi un prdicatore. Conosce sia San Tommaso ma anche la
rinascita della filosofia neoplatonica (siamo nel XIV secolo) che aveva sempre pervaso
la scuola di Colonia. Nei commenti alle scritture prende a piene mani nella tradizione
neoplatonica ma anche nellAristotelismo. Applica discorsi metafisici appartenenti a

pi tradizioni al commento alle scritture dimostrando una certa convergenza tra le


diverse tradizioni. Gioca molto sui parallelismi tra le diverse tradizione. Ma arrivato a
limiti tali che alcune sue proposizioni sono statecondannate dalla chiesa. Ma prima di
morire Echkart ha detto che avrebbe accettato qualsiasi giudizio della chiesa e questo
molto bello e molto importante. E meglio sbagliare con la chiesa piuttosto che aver
ragione da solo. La sua celebrit legata ai sermoni Tedeschi. In questo senso si pu
considerare il padre della lingua tedeca, del volgare tedesco. Predicava alle monache.
Sono sermoni molto profondi e affascinanti. Lanima di Echkart sta queste tre idee.
Lidea lassolutamente semplice, quindi luomo deve semplificarsi al massimo
attraverso la grazia santificante. Attraverso la semplificazione luomo viene deificato,
cio diventa se stesso cos comera in Dio prima che fosse se stesso, prima della
stessa creazione. Tutte le volte che ci riferiamo a Dio considerandolo secondo un certo
modo non ci rivolgiamo a Dio in quanto Dio a a un suo aspetto. Confondiamo Dio con il
suo modo. Si dice che i prdizatori possono permettersi sette eresie alla volta. Altro
concetto quello dei poveri in spirito cio i semplici (poveri in spirito), non sanno
niente da se stessi non sanno neanche di non sapere. Questa assoluta povert la
perfetta assimilazione a Dio, qundi entra nellocchio di Dio. Il mio occhio locchi di
Dio e locchio di Dio il mio. Sulla questione: megli conoscere o amare Dio ? E megli
intendere Dio come essere o come pensiero ? Dopo aver vagliato le diverse ipotesi in
base alle diverse tradizioni e ai diversi pensatoi, arriva a dire che Dio sta al di la
dellEssere e del Pensare come sta al di la del Conoscere e dellAmare.
FILOSOFIA UMANISTICO RINASCIMENTALE (LEZIONE NR. 26).
La filosofia medievale partiva dal principio che il Pensiero pensa lEssere. Questo
interrogarsi intorno allessere viene chiamat Filosofia Prima in Aristotele, Dialettica in
Platone, Metafisica nei medievali.
Il problema della filosofia moderna e gi in principio in quella rinascimentale lo
smarrimento della metafisica. Il nome modernit deriva da Modus, cio modo, significa
una modalit nuova di pensare.
Rinascimento deriva invece dal concetto di rinascita, riscoperta dei classici.
La modernita sostiene che il pensiero non pensa lessere e quindi non fa metafisica. La
contemporaneit in parte segue e in parte contesta la modernit, quindi una
riapertura possibile del pensiero metafisico. Il Rinascimento una confusione parziale.
Ci sono due interpretazioni del rinascimento.
Prima interpretazione: Rinascimento = Frattura con il Medioevo. Cio considerato in
senso positivo rispetto al Medioevo che era considerato negativo. Interpretazione
dell800 di Jackob Burckardt.
Secondo Burkardt il Medioevo era Trascendentista, Teocentrista, Universalismo. Invece
il Rinascimento oppone alla Trascendenza limmanenza, al Teocentrismo si oppone
lantropocentrismo, alluniversalismo si oppone lindividualismo (ad esempio nel
rinascimento i pittori iniziano a firmare le proprie opere).
Nel 900 invece il Medioevo viene rivalutato. Quindi si sottolinea la continuit e non la
rottura.
FILOSOFIA UMANISTICO RINASCIMENTALE (LEZIONE NR. 27).
Vediamo gli autori del Rinascimento.
Nicolo Cusano. La sua opera principale la De Docta Ignorantia. Si tratta di una
espressione di Sant Agostino. Nel rinascimento c una riscoperta di SantAgostino
che era il teologo della grazia e della interiorit.
TERRA, ACQUA, ARIA E FUOCO, IL SIMBOLISMO COSMICO DELLANIMA
I Quattro elementi possono essere visti sia dal punto di vista cosmologico che
simbolico.
Cosmologicamente ogni corpo costituito da questi elementi anche il corpo umano.
Ma il corpo umano tale in quanto costituito anche dallAnima, perch un corpo
senza anima dettocadavere. Quindi il corpo umano dipende dallAnima. Una cosa

che dipende da unaltra pre-contenuta dallaltra, di conseguenza anche i 4 elementi


sono pre-contenuti nellAnima.
Vediamo i quattro elementi dal punto di vista cosmologica basandoci sulle teorie di
Aristotele.
Elemento deriva dal greco STOIKEION e significa un principio costitutivo della cosa,
una unit indivisibile, essenziale senza del quale la cosa non c pi.
Il primo a parlare di Elementi stato Empedocle. Diceva che le realt fisiche sono
composte di Terra, Aria, Acqua e Fuoco. Quando questi elementi sono in armonia la
realt si genera, quando non sono in armonia la realt si sgretola. Quindi le realt del
cosmo sono generabili e corruttibili.
Aristotele nellOpera De generazione et corruzione esprime le seguenti teorie.
Il cosmo composto dai 4 elementi. Per provare se questo vero bisogna far
riferimento allesperienza.
Per studiare la realt sensibile bisogna riferirci ai nostri sensi: vista, udito, olfatto,
gusto, tatto.
Tra questi individuiamo il tatto come il senso che supporta tutti gli altri. Perch per
eccesso di corruzione del tatto tutti gli altri sensi sono sospesi. Ad esempio infatti
quando dormiamo, cio quando la funzione tattile spenta la vista viene meno come
gli altri sensi. Anche una ferita tattile allocchio pu far perdere la vista. Quindi per
valutare la realt sensibile bisogna affidarsi al tatto come senso principale.
Per questo si dice che una persona sensibile una persona di tatto.
La realt sensibile si presenta dal punto di vista del tatto come: Caldo, Freddo, Secco,
Umido.
Esistono anche altre caratteristiche come: ruvido, liscio, opaco, denso, sottile,
pesante, leggero ma sono aspetti secondari che toccano la realt corporea, ma quelli
fondamentali, cio quelli che sono in tutti i corpi sono solo i quattro indicati sopra.
Questio a 2 a 2 sono opposti tra loro: Caldo-Freddo, Secco-Umido.
Se li combiniamo insieme si hanno Quattro combinazioni: Caldo-Umido, Caldo-Secco,
Freddo-Secco, Freddo-Umido e questo. Queste combinazioni corrispondono ai 4
Elementi:
Terra: Secco-Freddo. Il suo luogo proprio il basso
Acqua: Umido-Freddo. Il suo luogo proprio intermedio verso il basso
Aria: Umido-Caldo. Il suo luogo proprio intermedio verso lalto
Fuoco: Secco-Caldo. Il luogo proprio lalto
Ogni corpo tende al suo luogo proprio.
Aristotele inoltre aggiunge che questi elementi possono traformarsi uno uno nellaltro.
C una ciclicit tra gli elementi. I copro costituiti da questi elementi hanno aspetti
comuni e aspetti differenziali rispetto a questi elementi.
Esempio: tra Terra e Fuoco c in comune il Secco. Se manteniamo laspetto comune e
variamo laspetto differenziale si passa da un elemento allaltro. Ad esempio se dal
fuoco perdo il caldo e arriva il freddo si passa alla terra. Se lAcqua perde il freddo e
acquisisce il caldo si trasforma in Aria (infatti evapora).
Altro aspetto dei corpi lAttivit e la Passivit. Un corpo Secco o Umido Passivo. Un
corpo Caldo o Freddo Attivo. Infatti il copro Secco si limita da se, il copro Umido non
si limita da se ma pu essere limitato da un corpo esterno (Esempio acqua in un vaso).
Il freddo invece attivo perch capace di unire corpi diversi, ad esempio quando
ghiaccia, il ghiaccio pu comprendere altri corpi. Il freddo unifica anche cose
disomogenee ma queste rimangono per distinte pur essendo unite dal
ghiaccio.Anche il caldo riesce ad unire ma pu unire solo cose omogenee ma a
differenza del freddo lunificazione del caldo, del fuoco completa, i corpi bruciati
infatti consumandosi divengono una cosa sola.
Il tatto importante anche dal punto di vista della psicologia umana. Cio che distingue
lordine vegetale da quello animale il tatto. San Tommaso, il pi grande
commentatore di Aristotele, dice che vista e udito sono i due sensi piu nobili, ma
probabilmente ludito pi imortante delludito.

Ogni senso capaci di cogliere gli opposti. La vista sa cogliere la luce e il buio, ma
sono impediti dal cogliere contemporaneamente gli opposti che si presentano
nelloggetto. Il tatto invece essendo corporeo puo cogliere insieme gli opposti in
quanto il corpo che tocchiamo pu contenere gli opposti.
Quindi la sensibilit tattile deve essere necessariamente molto equilibrata.
Siccome la sensorialit finalizzata allanima, lindividuo che ha la maggior sensibilit
tattile quello meglio disposto alla intellezione spirituale. Quindi, dice San Tommaso,
coloro che sono molli di carne sono quelli che sono maggiormente disposti alla
intellezione. Chi molto spirituale anche molto sensibile.
La sensibilit si riflette sul corpo e anima sono uniti. Nei molli prevale lumido, quindi
come lacqua sono propensi a lasciarsi plasmare dagli oggetti.

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