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Filosofia classica:
dal VJ Secolo A.C. al VI secolo D.C.
Si divide in due fasi:
Fase Ellenica: dal VI A.C al VI A.C. (Eleati, Pitagorici ecc.)
- Problema Fisico
- Problema Antropologico
- Problema Metafisico
Problema Fisico: Quelli del VI secolo sono filsofi Fisici (PHISYS = Natura).
Per loro la Natura riguarda tutto non solo la fisica ma comprende sia spirito che
materia. Non hanno ancora diviso tra Spirito e Materia. Solo con Platone inizia questa
distinzione.
Fase Antropologica: V secolo
Il tema si sposta dalla natura delle cose alluomo e al suo ragionare:
- Sofisti
- Socrate
IV Secolo. Sistemi Metafisici: Platone e Aristotele
Dal IV Secolo al VI Secolo A.C. Periodo Ellenistico. Tema predominante quello Etico
PLATONE (LEZIONE NR. 6).
Non nasce come spirito speculativo ma come spirito politico. Nella lettera VII dice
espressamente che il suo interesse principale la Politica. Quindi la metafisica e la sua
gnoseologia e la sua etica servono come base alla politica.
Mito della caverna (VII libro della Repubblica).
Gli uomini sono incatenati in una caverna con lo sguardo verso il fondo della caverna e
vedono delle ombre che si muovono e sente delle voci. Uno degli uomini si volta e
vede che c una apertura della caverna alle spalle e vede che le ombre che vedevano
dipendono da qualcosa che allesterno della caverna che colpite dalla luce proiettano
le ombre nella caverna e anche le voci vengono dallesterno della caverna. Allora esce
dalla caverna e vede che c un muro sul quale ci sono delle statue che si muovono e
sente delle voci ma le statue non parlano quindi vede che di la dal muro ci sono
uomini che portano sulle spalle le statue e sono questi uomini che parlano. Cio che
rende possibile il fatto che tutto questo si rifletta nella caverna dipende dal Sole. Allora
ritorna nella caverna per annunciare la sua scoperta agli uomini della caverna. Ma
quando torna nella caverna non vede pi niente perch abituato alla luce del sole.
Tenta di spiegare agli uomini la sua scoperta ma questi non gli credono perch mentre
loro vedono le ombre lui non le vede e quindi ritenuto lui cieco. Quindi gli uomini
della caverna lo minacciano di ucciderlo. Questa praticamente la storia di Socrate. Il
mito della caverna serve a descrivere il guadagno gnoseologico, contiene una teoria
della conoscenza o della metafisica.
Teoria dellessere. Nel libro VII della Repubblica Platone dice che se uno capace di
vedere linsieme, il tutto, lintero un dialettico, cio un filosofo. Cio il filosofo deve
ad esempio poter mettere insieme la visione sia di Parmenide che di Eraclito che cio
vada oltre. Parmenide siosteneva che il tutto immutabile ed immobile mentre
Eraclito sosteneva la continua mobilit del tutto. Ad esempio nel mito della caverna
Platone non sostiene che le cose che sono nella caverna non esistono ma cerca di
sostenera un punto che andando oltre le cose della caverna e quelle fuori trovi un
punte comune che le giustifichi.
In Platone il giadagno metafisico, cio il metodo per pervenire alla visione del tutto
un metodo postulatorio cio ipotesi istintiva ma non ancora provato.
Pustulato: Speculare vuol dire vedere le cose di riflesso per posso vederle in base ad
unintuizione (postulato), se invece dimostro che la cosa non pu essere che cos la
speculazione teoretica.
Nel Fedone: Si parte dalla contestazione delle dorrine fisiche. I fisici cercano di
argomentare il perch delle cose (arche) ma il loro arrgomento non fondante ma
descrivente. Ad esempio se chiediamo ad un fisico perch Socrate in carcere il fisico
ci dice ch perch con le sue gambe andato in prigione. Ma questo spiega solo il
come ma non il vero perch. Il motivo reale invece che Socrate ha preferito subire
una ingiusta condanna piuttosto che essere lui ingiusto nei confronti della Polis. Ma il
Giusto cosi come lingiusto, il bello, come la proporzione da dove arrivano ?. Quiindi
noi parliamo delle cose del mondo ma attraverso dei concetti che non sono di questo
mondo. Si tratta delle Idee. Mentre le cose sensibili appartengono a questo mondo che
sta sotto il cielo, le Idee appartengono ad un mondo che sopra il Cielo (Iperuranio).
Queste realt le vedo solo con lo sguardo del Nuos cio dellintelletto. Quindi il
postulato ammettendo che esista questo momndo superuranio vediamo se si
spiegano le cose pi a fondo.
Il passaggio dla mondo sensibile al sovrasensibile fatto per primo da Platone. Quindi
si parla della seconda navigazione cio quella che serve quando non c pi il vento,
cio una situazione completamente nuova rispetto a prima, rispetto a quanto
argomentato dai suoi predecessori: Eraclito (opposizione dei contrari, continuo
mutamento, divenire dellessere empirico), Parmenide(Essere immutabile).
Platone come sintesi del pensiero di parmenide e di Eraclito sostiene che sia
Parmenide che Eraclito hanno ragione entrambi ma solo si riferiscono a due livelli di
realt diversi. piani dellessere, uno empirico che ha come caratteristica il divenire,
laltro non empirico che ha come caratteristica limmutabilit. Cio il sensibile
soggetto a cambiamento mentre il non sensibile, es: la giustizia, la bellezza, la forza
ecc. In se sono immutabili.
Ma Platone va oltre e correggie un aspetto del pensiero di Parmenide. Per Parmenide
lessere ideale ed eterno immutabile uno mentre per Platone molteplice. Questa
rettifica di Platone avviene nel dialogo Sofista.
Nel Sofista Platone dice di dover compiere un Parricidio. Il Padre Parmenide quindi
riconosce il suo debito teoretico a parmenide ma riconosce di dover uccidere il padre
perch il padre con la sua tesi rischia di soffocare tutti i suoi figli.
La critica di Platone sulla seguente legge di Parmenide: LEssere e il non essere
non e il non essere non pensabile e non dicibile. La legge rigorosa ma non
funziona come si fa a dire che il non essere non si pu dire, c in questa
affernmazione una contraddizione.
Parmenide con la sua teoria nega il divenire perch se il non essere non non pu
divenire.
Platone invece dice che nel mondo sensibile il divenire esiste. Quindi ha ragione
Eraclito, ma nellessere esiste una dimensione anche immutabile, il caso delle Idee
soprasensibili. Es la giustizia non divine ma eterna. La giustizia sempre se stessa
non che diviene dal non giusto, quindi il non giusto unaltra idea. Quindi il non
giusto non vuo dire il non essere, semplicemente unaltra idea.
Platone nella sua teoria del parricidio dice: bisogna ammettere che nellordine
dellesperienza c il non essere perche nellesperienza le cose nascono e periscono.
Ma anche nel mondo ideale se ammettiamo la diversit tra le diverse idee dobbiamo
ammettere il non essere: lingiustizia non la giustizia.
Ma il non essere del molteplice non lo stesso del non essere del divenire. Nle
divenire c un non essere da cui si diviebne e nel cui ci si corrompe. Ma nellessere
eterno c un altro non essere che non causa nel divenire ma solo un modo diverso
di essere, essere altro (lingiustiza non la giustizia) quindi un essere diverso che
non causa del divenire, eterno. Una idea se stessa proprio in quanto non tante
altre cose. Lessere diverso lo chiamiamo non essere. La giustizia per essere giustizia
deve essere diversa dalla ingiustizia. Lessere per essere essere non deve essere non
essere. Ma questo non essere la forma ideale. Una cosa per essere se stessa
immutabilmente deve essere diversa dallaltro da se. Deve essere altro dallaltro da
se. Lessere diverso quel non essere che pensabile e dicibile.
Postulati i due piani empirico e delle idee, tra questii due piani che rapporto c ? Qui
inizia la metafisica Platonica nel versante costruttivo. Il mondo ideale viene ad essere
partecipato, imitato dal mondo empirico. Il mondo delle idee presente nel mondo
empirico per ch il mondo sensibile lo imita e ne partecipa. Il vero essere il mondo
ideale. Il mondo empirico essere in quanto partecipa e imita il mondo ideale.
Nellesempio della cavarna il mondo delle ombre il mondo delle nostre
rappresentazioni erronee. Ma anche il mondo delle statue lessere empirico. Il vero
essere sono gli uomini che portano sulle spalle le statue. Le statue sono delle
rappresentazioni, come se fossero delle marionette.
Nel Fedone Platone dice che il vero essere quello ideale, se esiste qualcosa di
diverso dal mondo ideale, sar una sua imitazione, una sua partecipazione. La stessa
cosa detta nella prova nellesistenza di Dio in Sant Anselmo dAosta. Dio C, se
esiste il mondo allora sar una sua partecipazione o per imitazione.
Rapporto tra i due piani dellessere (eterno e temporalit).
Il Demiurgo una realt divina intermedia tra il mondo ideale e la realt sensibile o
materia informa (Kora), contemplando le idee plasma, da forma alla materia come
imitazione della Idea di riferimento.
Vediamo ora le caratteristica della conoscenza Se lEssere ha due Piani anche la
conoscenza deve avere piani diversi. La conoscenza del mondo ideale dovr essere
gerarchicamente superiore a quella del mondo sensibile.
Due livelli della conoscenza:
Livello Sensibile. Conoscenza incerta, detta Doxa o Opinione
Livello Ideale. Conoscenza certa, detta Episteme o Scenza
Ma i due livelli di conoscenza hanno in se stesso dei gradi (i Platonici ragionano
sempre in manoera gerarchica).
Gerarchia tra i due ordini ma anche allinterno dei due ordini stessi.
Nellordine del Sensibile: Immaginazione (Eikasia) e la Credenza (Pistis).
Esempio in riferimento al mito della caverna: Le ombre e i suoni visti nel fondo della
consocenza rappresentano il livello conoscitivo dellimmaginazione, quello pi basso.
Quando luomo capisce che quella non la vera realt e sei volta e vede fuori dalla
cavarna e ve de le statuini, quindi il credere che la realt vera non quella che vedo
ma credo che la realt ver quella delle statuine che vedo ma in realt un a
credenza che non mi va vedere la realt vera. Quando invece esco dalla caverna e
vedo la realt vera e propria passo al secondo livello della conoscenza.
Conoscenza media (Dianoia) Dia = Atraverso Noei = Conoscenza
Conoscenza assoluta (Noesis)
Quando mi accorgo che sono gli uomini che portano le statuine sulle spalle che
parlano e non le statuine sono a livello della conoscenza mediana (Dianoia).
Quando invece capisco che tutto quanto io esperisco grazie alla luce del solo e
allambiente che permette il risuaonare delle voci passo alla conoscenza assoluta
(Noesis).
Lambito della Filosofia riguarda la conoscenza scentifica. Per arrivare alla vera
consocenza bisogna prima accorgersi che che quello che vediamo nellimmediato non
la vera realt, bisogna elevarsi per ottenere la conoscenza vera (Noesis). Questa
elevazione quella che Platone ha compiuto attrraverso la Seconda Navigazione.
La conoscenza Filosofica la conoscenza Dialettica, la Filosofia Dialettica. Lo dice
Platone nel libro settimo della Repunbblica e nella VII lettera.
Dialettica = Dia (attraverso) Leghei (legami), cio riuscira a vedere i legami tra le
cose.
La Dialettica ha quindi questi due gradi: Dianoia e Noesis. (Noei = Conoscenza),
linsieme di questi due gradi. Il passare col discorso da unidea allaltra la Dialettica.
Il saper vedere lintero significa saper considerare i legami di Inclusione o Esclusione
tra le idee (vedi Sofista con il parricidio di parmenide). Ldea che include qualcosa
perch esclude qualcosaltro.
La Dialettica la teoria dellintero per inclusione ed esclusione. Ma anche lesclusione
inclusa. Esempio lidea di registratore: implica lidea di suono, di meccanismo, di
magnetismo ecc. Pi il loro coordinamento.
Se lidea di registratore include in se pi idee esclude altre idee, es.: lidea di acqua,
fuoco ecc.
Cos il registratore per includere quello che lo riguardano deve escludere quello che
non lo riguardano..
Nellatto di inclusione e di esclusione includo in pratica anche lesclusione.
La Dianoia analisi delle insieme delle idee che compongono lente, ma poi per avere
una viosione dinsieme intuitiva ed immediata occorre uno sguoardo Contemplativo
(Noesis). Quindi il traguardo nei platonici sempre contemplativo. La Dianoia e
soprattutto quella matematica o geometrica in quanto un livello pi elementare della
logica. Si insegna la matematica per diventare logici. Questo differenzia il platonismo
dallaristotelismo. Il Tomismo ha preso tutta la plarte contemplativa da Platone anche
anima. Socrate afferma di essere contento perch con la morte lanima si libera dal
corpo che un impedimento.
Il Fedono tutta una discussione circa limmortalit dellanima. Socrate propone
quattro prove dellimmortalit dellanima. Platone ooscilla tra lidea che lanima non
muoia dopo essere stata creata dal demiurgo e invece il fatto che lanima sia eterna e
che quindi ci sia sempre stata.
Vediamo le prove:
Prima prova: i contrari si generano a vicenda. Come le tenebre dipendono dalla luce,
cosi la luce dipende dalle tenebre, come il giorno viene dalla notte, la notte viene dal
giorno. Coome la morte viene dalla vita cos la vita viene dalla morte. Quindi se c un
morire c un nascere. La nascita che viene dal morire si chiama rinascita. Questo
argomento un po fallace. I contrari non che si generano a vicenda ma sono solo
intelligibili vicendevolmente. Capisco cos la vita pensando la morte e viceversa.
Seconda prova: basata su un argomento usato diverse volte da Platone (esempio nel
Menone).
Noi conosciamo qualcosa che non apprendiamo dalla conoscenza quindi lo abbiamo
appreso in una vita precedente. Ad esempio giuduchiamo le azioni giuste o ingiuste
ma mentre vedo le azioni giuste ed ingiuste non vediamo la giustizia o lingiustizia in
se tuttavia so cosa il giusto o lingiusto quindi questo labbiamo appreso in una vita
precedente. Quindi lanima preesiste al corpo e quindi se muore il corpo non detta
che mouoia anche lanima. E un po la tesi secondo cui il conoscere ricordare
(Menone).
Ma il problema di questa tesi che queste idee invece di averle apprese in una vita
precedente pu essere che siano parte della struttura dellanima quind inon le ho
apprese prima.
La terza prova: La nostra anima capace di conoscere cio che eterno, ma poer
conoscere cio che eterno bisogna essere ad esso proporzionati. Quindi riecheggia
lidea presocratica secondo la quale il simile conosce il simile.
Quindi se conosco leterno perch la mia anima eterna. SantAgostino ha delle idee
simili a queste.
Quarta prova: la prova di tutte le prove. Lanima una idea, lidea di vita. Infatti
lanima la vita delluomo.
Lanima la vita, lidea di vita ma lidea di vita esclude lidea di morte. Quindi
lanima essende lidea di vita esclude lidea di morte.
Ma ammetendo che lanima immortale si pone ancora il problema di cosa fa dopo la
morte, sul suo destino. Socrate dice che il suo logos non puo arrivare a dire questo
quindi bisogna appoggiarsi al mito.
Lanima dopo la morte verr premiata o condannata in base a se stata buona o
cattiva durante la vita.
Quelle buone andranno a contemplare le idee che avevano contemplate prima della
vita.
Alcune che hanno condotta una vita ne troppo buona ne troppo cattiva, potranno
essere soggette ad una purificazione che dipende dalla vita che hanno condotto. Ad
esempio alcune potranno reincarnarsi (metempsicosi o metemsomatosi = cambiano il
corpo). Ad esempio quelli molto laborioso ma che non sono state capaci di elevarsi al
mondo divino, si reincarnano in api. Ma si dice che dopo un certo tempo (mille anni)
tutte le anime verranno riportate nel mondo iperuranio. Allo stesso modo a volte le
anime che contemplano le idee poi ad un carto punto ricadono in un corpo perch non
sono ancora purificate completamente.
Nella Repubblica invece la prova dellimmortalit dellanima in questi termini. Una
cosa si corrompe per il suo male proprio. Il male proprio dellanima il vizio, ma il vizio
non corrompe lanima perch se la corrompesse corromperebbe se stesso e il vizio non
esisterebbe pi. Quindi lanima incorruttibile e di conseguenza immortale.
Nel Fedro Paltone insiste sullidea per la quale lanima ilprincipio vitale delluomo. Cio
che principio non dipende da niente. Non ha nulla sopra di se, quindi non ha cio da
Trovare i filosofi difficile quindi ledecazione deve implicare sempre anche una
selezione.
I Filosofi vengono selezionati in quanto capasci di conoscere dialetticamente lintero e
il tutto.
I Guerrieri vengono selezionati in base al coraggio.
I Professionisti sono scelti inbase alla loro abilit nel lavoro.
Queste classi sociali vanno coltivate. I Filosofi vanno coltivati tramite lstruzione in
particolare la filosofia e la matematica.
I guerrieri attraverso la ginnastica, ma poi siccome devono essere disposti al sacrificio
per il bene in comune devono essere educati ad avere tutto in comune, cio beni in
comune, mogli in comune, figli in comune..
I professionisti devono essere educati in una certa arte del lavoro. Lidea complessiva
che si ricava dalla organizzazione dello stato secondo le tre classi sociali e la loro
propensione la giustizia. Lo stato giusto quello in cui vige il principio secondo cui a
ciascuno il suo.
Questo lo stato ideale, ma lo stato ideale ?
Il problema del passagio dallo stato ideale a quello reale dato dalla volont che pu
non conformarsi alla disposizione di ciascuno. Quindi occorre un compromesso dato
dalla stesura di una legge, di una costituzione che i cittadini devono osservare
indipendentemente dalla tendenza della loro volonta.
Quindi nello stato reale i filosofi regnanti sono sostitutiti da una costituzione.
Le possibii soluzioni costituzionali:
Monarchia = Monos Arche = governo di uno
Aristocrazia = Aristos Arch. Il governo dei migliori (Aristos = migliore)
Democrazia = Demos Arche = Governo del Popolo
Oligarchia = Oligos Arch = Governo di pochi
Tre sono le costituzioni ideali: Monarchia, Aristocrazia, la Democrazia.
Ma questi tre tipi di costituzione hanno anche un possibile aspetto degenerativo:
Per la Monarchia la degenerazione la Tirannide.
Per la Aristocrazia la Oligarchia. Gli aristocratici sono pochi ma si distinguono perch
sono i migliori mentre gli oligarchi sono i pochi non migliori
Per la Democrazia la degenerazione la Demagogia.
Qual la migliore tra queste ?
Presupponendo la corruzione la migliore la Democrazia.
Presupponendo invece la condizione positiva la migliore la Monarchia e la
Democrazia allultimo grado.
La corruzione avviene se lo stato non ha come obbiettivo la virtu ma la sostituisce con
le ricchezze e gli onori. (Es. La Plutacriza lo stato in cui regna la ricchezza, la
Timocrazia lo stato in cui regna lonore)..
Nel Platonismo cos come nellAristotelismo il concetto di Materia. La materia rimane
inconoscibile, inspiegabile. Altro problema in Platone anche il dualismo Anima,
Corpo. Per Platone il vero essere lAnima, il corpo un qualcosa di negativo che
prima perdiamo e meglio . Platone infatti influenzato dagli Orfici secondo i quali la
nostra anima cade in un corpo a casusa di una colpa originale.
Invece in una concezione non dualistica il corpo parte essenziale delluomo.
In San Tommaso ad esempio c una monoliticit dellessere umano di anima e corpo.
Quando trattando della creazione delluomo considera luomo come creatura ad
immagine di Dio. Ad immagine e somigliaza. Quando si parla di immagine ci si
riferisce a cio che rispetto al creatore porta in se la dimensione spirituale perch cio
che nellrine materiale, si dice che porta in se limpronta vestigium di Dio. E
limpronta e non limmagine che rappresenta laspetto materiale. Un soggetto che
porta in se la dimensione Spirituale ad Immagine del Dio creatore che spirito, Un
soggetto puramente materiale invece ad Impronta. Poi si chiede e il corpo:
delluomo ad immagine o ad impronta ? E risponde anche il corpo ad immagine di
Dio. Perch: il Corpo delluomo corpo umano senza anima ? No. Un cadavere non
La Fisica di Aristotele sempre un a filosofia a differenza della fisica moderna che non
pi filosofia.
La Fisica studia lEnte mobile in quanto mobile e la composizione dellEnte.
Quindi occorre studiare che cosa il moto e quali sono i tipi di moto. Per quanto
riguarda la composizione dellente abbiamo la teoria Ylemorfica (Corpo + Forma).
Cosa il Moto: Aristotele da la seguente definizione: Atto di cio che in potenza in
quanto in potenza.
Esempio: lincendiarsi della legna il modo. Non la legna che brucia il moto. E il
passaggio dallessere spenta allessere incendiata che il moto. Il poter essere acceso
una imperfezione. Lessere acceso perfezione. Lincendiarsi quindi il passaggio
dalla potenza allatto, quindi dalla imperfezione alla perfezione.
I tipi di moto sono:
Secondo la sostanza, la quantit, secondo la qualit, secondo il luogo.
Secondo la sostanza il moto pu essere generazione o corruzione.
Secondo la quantit il moto pu essere crescita o decrescita.
Secondo la qualit il moto pu essere alterazione (Es: freddo, caldo)
Secondo il luogo il moto pu essere la traslazione. Passaggio da un luogo ad unaltro
luogo.
Caratteristiche intrinsiche dellente mobile. Costituzione Ylemorfica dellente. Perch ci
possano essere i moti indicati sopra lente deve essere composto di Materia e di
Forma.
Generazione e Corruzione: si parla di costituzione dellente quando questo viene
composto da Materia e Forma.
Esempio. Se brucio un albero non c pi lalbero ma solo la materia dellalbero (quindi
qui si parla di costituzione ilemorfica di tipo sostanziale).
Il sostrato quindi rappresentato dalla materia prima che sta sotto sia alla pianta
prima che alla cenere poi.
Crescita e Decrescita: riguarda lo stesso soggetto, la struttura non cambia come nel
primo esempio ma cambia solo la quantit. Riguarda la mia quantit non me. Quindi
devo distinguere due livelli di costituzione Ylemorfica. Quella di tipo sostanziale che
riguarda la generazione e la corruzione e quella di tipo accidentale che riguarda la
crescita e le descrescita. La mia sostanza prima composta di materia prima e forma
sostanziale a sua volta quella materia seconda che fa da sostrato allaccidente che
quantit. Cio che permane la mia sostanza individua, cio che varia la mia forma
accidentale quantitativa. Cos anche nella alterazione. La materia seconda, lindividuo
permane ma viene soltanto alterata (Es: freddo, caldo).
Anche nel moto per traslazione non cambia lindividuo ma solo una condizione
estrinseca del soggetto che la sua posizione. Aristotele definisce il luogo come il
primo limite immobile del contenente (si pu dire anche che il luogo lo spazio
contenuto nel luogo).
Aristotele poi dice che c un moto locale rettilineo e un moto locale circolare.
Circolare vuol dire che torno sempre dovero prima. Guardando le realt del cosmo
Aristotele dice che gli enti sensibili che godono di moto locale rettilineo sono soggetti
alla generazione, crescita decrescita, alterazione. Quelli che invece si muovono invece
con moto locale circolare sono soggetti hanno una perfezione diversa e questa
perfezione diversa cos argomentata. Siccome il moto circolare pi perfetto, i corpi
sensibili che si muovono in moto circolare sono pi perfetti. I corpi celesti ad esempio
si muovono secondo moto circolare quindi saranno pi perfetti dei corpi terrestri. Se i
corpi terrestri sono composti di Terra, Acqua, Fuoco e Aria, quelli celesti devono essere
composti di unaltra essenza una quinta essenza. Questa concezione non rigorosa ed
infatti Galileo lha confutata.
ARISTOTELE (LEZIONE NR. 12).
Vediamo ora la Psicologia (Studio dellAnima).Fa parte della Filosofia Seconda, parte
Fisica.
Si tratta della Psicologia Razionale da distinguersi dalla Psicologia Empirica che la
Psicologia Empirica.
Aristotele per Anima intende quella forma perfetta che da vita a un corpo e forma
perfetta in quanto non si limita a dare vita al corpo ma possiede delle attivit sue
proprie. Avendo delle attivit sue proprie lanima porta in se delle facolt dette
potenze operative, presiede cio a delle operazioni (es: sentire, parlare ecc.).
Aristotele individua tre aspetti dellanima.
Anima Vegetativa. Presiede alla funzione vegetativa.
Anima Sensitiva. Presiede alla funzione sensitiva
Anima Razionale. Presiede alla funzione razionale. Questa specifica delluomo.
Le facolt vegetative sono quelle pi legate alla vivificazione del corpo e sono,
nutritiva, crescitiva, generativa. Si dice begetativa perch tipica anche dei vegetali.
La facolt sensitiva propria invece solo agli uomini e agli animali, non ai vegetali. Ha
in se tre genri di facolt: Conoscenza sensoriale, Lappetito sensoriale, Il moto (che
distingue il vegetale dallanimale che presuppone il desiderio, cio lappetito).
La conoscenza sensitiva una conoscenza al servizio dellappetito, cio una
conoscenza utilitaristica, non mai una conoscenza disinteressata, per questo si
rapporta allappetito sensitivo, cio alla inclinazione sensoriale verso il bene sensibile,
inclinazione che determina la capacit di movimento.
Il livello propriamente umano colto nella funzione razionale (logos) e questa funzione
logica ha in se due forme di attivit, una propriamente conoscitiva e una desiderativa
ma non sono pi nellordine della sensorialit: L Intelletto e la Volont. Anzi Aristotele
tende a chiamare intelletto anche la volont (tendenza Socratica). C lintelletto che
conosce e lintelletto che desidera. Poi gli scolastici di estrazione Aristotelica diranno
che la verit pu essere anche chiamare intelletto appetitivo (intellectus appettitivus)
che non di ordine sensoriale ma spirituale.
Ma Aristotele effettua uno sdoppiamento dellintelletto. Platone diceva che conoscere
ricordare. Aristotele dice invece che le Idee sono le Forme e noi le astraiamo dalla
nostra percezione sensibile delle cose. La conoscenza sensitiva ci mette in contatto
con le cose sensibile. La nostra intelligenza elabora la conoscenza sensitiva ed astrae
le forme intelligibili, cio le idee di Platone. Quindi le idee nascono nellintelletto
delluomo. Quindi dobbiamo ammettere un inteletto che fa le idee e un intelletto che
conosce le idee.
Quindi ci sono due intelletti: uno Intelletto Passivo, la facolt attraverso la quale noi
conosciamo le forme intelligibili o idee. Un Intelletto Attivo il quale fa le idee (nous
poieticos), costruisce le idee. Lintelletto attivo dice Aristotele il Divino in noi. Gli
scolastici lo chiameranno Intelletto Agente. Aristotele nel terzo libro del De Anima
dice proprio che lintelletto attivo il divino in noi, separato, immortale e non dice
altro, quindi questo ha scatenato un sacco di speculazioni successive per cercare di
capire di cosa si tratta veramente in riferimento a questo Intelletto.
Lintelletto passivo non ha una natura sua propria perch essendo capace di conoscere
qulsiasi natura non ne ha una sua propria. Tutto cio che ha una natura propria conosce
solo quello della natura sua propria. Ad esempio la vista conosce solo le forme e i
colori, mentre ludito consce i suoni ma non le forme ecc.
Quindi anceh lintelletto passivo pu considerarsi come separato cio non influenzato
da niente, ma la separazione dellintelletto Attivo tuttalta cosa. Nei medievali la
grossa disputa riguarder proprio questi due intelletti. Gli arabi dicevano che essendo
lintelletto separato uno solo non uno per ogni uomo. San Tommaso invece
sosteneva che ogni uomo ha il suo intelletto e lessere separato significa separato
dalla materia. Lintelleto Agente diviene quindi il problema per eccellenza..
La volont invece un intelletto appetitivo.
Nelle facolt di ordine sensitivo le azioni sono quasi sempre meccanicamente sempre
le stesse. Nelle facolt di ordine razionali invece ci sono delle azioni meccaniche e
sempre le stesse o quasi mentre altre azioni sono libere e quindi non determiinabili a
priori.
C un ambito della razionalit che necessario e unaltro ambito che non
necessario ma libero.
C la libert dove c la razionalit perch la liberta di scelta implica che conosca le
varie alternative, ma inversamente non detto che ci sia razionalit dove c libert.
Ma dove ci sia sempre la libert dove c la razionalit, perch ci pu essere una
razionalit contingente. La fiolosofia pratica o morale si innesta si innesta in questo
versante della razionalit cio in quella razionalit che da spazio alla libert.
Quindi ora vediamo la filosofia pratica o etica o morale.
Abbiamo quindi terminato le scenze teoretiche ora si iniziano le scienze pratice, cio
poietica (tecnica) ed etiche.
Ora vediamo la filosofia morale o scenza etica. Questa presuppone la libert
delluomo.
Le scenze teoretiche sono le scenze che guidano al spaere per sapere, le scenze
pratiche guidano al sapere per fare. C un fare tecnico (costruire qualcosa) e un fare
non materiale cio ad esempio fare il bene. La scenza del fare il bene si chiama
scienza Etica.
Bisogna prima di tutto definire cosa il bene. Nelle diverse scuole filosofiche i sistemi
si distinguono proprio in base al giudizio su cio che il bene. C chi sostiene che il
bene il piacere e chi dice che il bene (etica edonistica) il dovere (etica normativa).
Quella di Aristotele una via media tra questi due estremi e si dice Eudaimonistica,
cio ritiene che loggetto delletica sia la felicit delluomo.
Ora bisogna vedere in cosa consite la felicit delluomo. Se luomo cerca la felicit vuol
dire che ancora non la possiede. Quindi un fine (Telos) da raggiungere. La felicit il
fine delluomo e questo fine un bene.
Felicit = possesso avvertito (consapevolmente) del bene. Questo fine non
immediatamente dato,cio dato senza mediazione. Quindi per cercare la felicit
servono i mezzi. Letica tutta concentrata su qui mezzi che servono a raggiungere la
felicit. Per determinare fine e mezzi occorre definire cosa si intende per bene.
Aristotele da la seguente definizione: cio che tutti desiderano ( una descrizione). Tutti
desiderano la propria perfezione. Il Bene consiste nella perfezione. La perfezione il
compimento della propria natura. Ma per tutti si intendono anche vegetali e animali. Il
bene delluomo sar quindi il compimento della natura umana. Il bene pu essere sial
il fine che i mezzi. Il raggiungimento del fine comporta desiderare anche i mezzi per
raggiungere il fine. La differenza che il fine il bene desiderato per se, i mezzi sono
il bene desiderato per altro, cio per il fine. Il Fine si dir bene onesto (voluto per se
stesso), il bene dei mezzi lutilit. Torniamo alla natura umana, in cosa consiste ?
Aristotele dice che Primo bigona vivere e poi filosofare, ma dice anche che meglio
filosofare piuttosto che arriccchirsi.
I beni per luomo si dividono in esterni ed interni:.
Beni esterni: Materiale (ricchezza), Spirituale (Onore, Fama).
Beni interni: Sensibile (Piacere), Razionale (Conoscenza).
Il bene essenziale delluomo (fine) non pu consistere nelle ricchezze perch le
ricchezze sono solo un .
Mezzo. Ma neanche lonore e la fame, perch questi sono riconposcimenti da parte
degli altro, quindi questa una conseguenza della propria perfezione, non la
perfezione. Il piacere si un bene che posseggo ma non propriamente umano in
quanto lo condividiamo anche con il regno animale, qundi con questo non arriviamo al
compimento della natura umana. Invece siccome ci che distingue e caratterizza la
natura umana la razionalit di conseguenza il fine delluomo la conoscenza. Questo
il pieno compimento della natura umana. Ma non escludendo questi altri beni (primo
vivere). Gli altri beni concorrono al compimento della natura umana.
A proposito di questa conoscenza Aristotele distingue due piani:
che non deducibile comprende sia lassurdo che il non assurdo. Il principio di non
contraddizione ad esempio indeducibile ma non assurdo. Quindi Tertulliano applica
un linguaggio che non corretto perch assimila lassurdo con il non deducibile.
Ci sono delle posizioni Inclusiviste. Queste sostengono la Filosofia dipende tutto dalla
filosofia o meglio il Cristianesimo dipende dalla Filosofia. Es San Giustino Martire,
teoria del Logos spermaticos. Tutto dipende dal logos divino creatore. Quindi i
contenuti filosofici non sono altro che i semi del verbo cristiano. Socrate cristiano
prima ancora di Cristo. In realt vero che tutto dipende da Cristo (Cristiforme) ma
non detto che tutto sia Cristico.
C poi una terza posizione media, il modello analogo. Questa sostiene lassoluta
discontinuit nella relativa continuit tra Cristianesimo e Filosofia. Nel pensiero
medievale questo modello quello vincente.
FILOSOFIA NEL MEDIOEVO (LEZIONE NR. 21).
Saltiamo.
FILOSOFIA NEL MEDIOEVO (LEZIONE NR. 22).
La Filosofia del Medioevo si distingue in Diversi Periodi.
Il primo periodo quello della Patristica. Fono al V Secolo
Il Secondo periodo che quello della Prima scolastica
Il Terzo che quello della Seconda scolastica
Il Quarto quello della Terza scolastica.
Saltiamo la Patristica e partiamo dalla prima scolastica.
Severino Boezio. Famoso per la sua opera De consolazione Filosofia. Poi famoso per
la sua distinzione tra cio che e lEssere. Tra Id quod est ed Esse.
Boezio il traduttore della Isagoge (Introduzione alle categorie di Aristotele) di Porfirio.
Boezio si occupa delle interpretazioni della natura delle idee. Se le idee sono solo nella
mente o che anche nella realt. E se nella realta sono spirituali o materili. Se
spirituali sono trascendenti o immanenti al mondo corporeo. Commentando le Isagoge
Boezio prende posizione e poi la cambia anche se dice di non voler prendere
posizione. A partira da Boezio nella filosofia Medievale si scatena poi la strepitosa
disputa intorno agli universali, un dibattito infinito (gli universali sono le Ideee).
Boezio assume prima una posizione di carattere Aristotelico e poi prende invece una
posizione di carattere Platonico. Quindi il primo che si confronta con questa
problematica non ha la soluzione.
Boezio distingue tre oggetti per la Filosofia Teoretica o speculativa:
Intellettibile, Intelligibile, la natura.
Lintellettibile la realt puramente spirituale. E data da Dio, Angeli, Anima razionale
umana (separata dal corpo). La disciplina che studia questo oggetto la Teologia.
La realt Intelligibile la realt spirituale legata al corpo, cio anima come forma del
corpo. La disciplina che studia questo oggetto la psicologia.
La natura la realt corporea. La disciplina che studia la natura la Fisologia (da
Phisis = fisico).
Poi esiste per anche la Filosofia Pratca che considera lagire delluomo. Si divide in:
Filosofial morale: studia lagire umano individuale
Filosofia morale domestica: studia lagire umano familiare
Filosofia morale statuale: studia lagire umano statuale.
Nella Fisiologia Boezio colloca il Quadrivium, cio le quattro scenze naturali e cio: La
Aritmetica e la Geometria alle quali corrispondevano al Musica e lAstronomia.
Allinterno dello studii filosofico bisogna poi aggiungere lo studio della Logica. E
anchessa unarte scentifica. Secondo Boezio esiste una dimensione Artistica e una
Scientifica. La logica in quanto arte si dice Utile, in quanto scenza si dice Docens.
Allinterno della logica si articola il Trivium: Grammatica, Retorica, Dialettica. Anche
per questi tre concetti si distinguono i due aspetti di Utile e Docente.
Vediamo ora distinzione che pone Boezio tra ID QUO EST ed ID QUOD EST.
Lultimo tratto della manifestazione rappresentato dal mondo sensibile il quale non
pu pi manifestare oltre ma pu solo ritornare al suo creatore. Quindi il mondo
sensibile un Simbolo, una Teofania.
Il ritorno delluomo a Dio nellultima fase Eriugena la chiama Analisi o Risoluzione
(Analisi e Risoluzione hanno lo stesso significato e cio sciogliere). Il mondo sensibile
tende a sciogliersi nel suo principio, Dio.
Scoto Eriugena distingue due livelli di ritorno allorigine.
Uno il livello del datum, livello di ritorno naturale. Laltro il Domus, procedimento
sovrannaturale dovuto alla grazia. Dio che puro spirito tende alla spiritualit quindi
latto creatore originario ha la sua perfezione nellordine spirituale. Quiondi luomo
concepito allinizio come spirito, cio come un angelo. Ma siccome Dio prevede il
peccato, predispone un mondo sensibile in cui luomo possa vivere dopo il peccato. E
questo livello sensibile di corpo e sessuata serve come base di partenza o scala per
favorire il ritorno delluomo. Con la morte lanima si stacca dal corpo. Dopo la morte
lanima ritorna in un corpo spirituale (resurrezione del corpo spirituale) non pi
sessuata e a questo punto lAnima ritorna al mondo delle idee. Questo primo
passaggio quello del Datum (Naturale). Ma a questo punto necessario fare il salto
finale che va dal mondo delle Idee al mondo Non manifesto o Divino. Per poter fare
questo salto necessaria la Grazia di Dio. Siamo nel livello del Domus. Questo
passaggio per grazia ha tre livelli: La scinza Plenaria, La Sapienza e la Mistica.
Lanima rientrando nel mondo ideale ha la Scienza Plenaria (la scienza di tutte le
Idee). A questo punto occorre sintetizzare tutte le idee in modo da arrivare allIdea di
tutte le idee e qui si arriva alla Sapienza. Ma Dio al di la della Idea. Quindi occorrfe
ancora un altro grado che quello della Mistica, silenzioso, dove non si capisce e non
si vede pi niente e a questo livello siamo al ritorno allUno (la natura non creata che
non crea). Eriugena fa riferimento al versetto dei I Corinzi: In questo Piano Erit Deus
omnia in omnibus quando nihil erit nisis somus ...... Quindi ci si risolve in unit cio
prima dellatto creatore.
FILOSOFIA NEL MEDIOEVO (LEZIONE NR. 23).
Vediamo il rapporto tra dialettici e antidialettici.
I dialettici sono quei pensatori cattolici che pensano che la speculazione filosofica
quasi indispensabile per comprendere la fede. Due dei personaggi principali sono
Roscellino di Compienne e Anselmo DAosta.
Roscellino di Compienne era un nominalista. Sosteneva che le Idee (Platoniche) sono
solo dei nomi ma che non si riferiscono a niente di reale. Lunica cosa reale
lindividuo umano. Ad esempio non c una realt Natura Umana, ma esistono solo i
singoli individui, Quindi le Idee servono solo come catalogo che aiutano gli uomini a
comunicare. Di conseguenza arriva a sostenere che la trinit costituita da tre
persone distinte.
Gli antidialettici invece allopposto che la ragione non per nulla collegata alla
divinit. C un abisso tra gli uomini e Dio. In Dio la razionalit non ha alcun senso. Dio
potrebbe creare un mondo anche completamente diverso da quello che ha fatto. Dio
pu quindi lassurdo. Questo era sostenuta da Pier Damiani e la stessa dottrina verr
poi ripresa successivamente da Anselmo dAosta.
Gli antidialettici commettono per un errore grossolano in quanto lAssurdo nulla
quindi potere lAssurdo potere nulla. Quindi il potere di Dio non potere, che
equivale che Dio non ha potere.
Tra i dialettici moderati c Anselmo dAosta che un personaggio importante. E di
ispirazione Agostiniana.
Quindi la sua riflessione Filosofica e Teologica sempre ambientata in un quadro di
preghiera o di fede. La riflessione parte dalla preghiera di domanda e arriva alla
preghiera di gioia. Cio che intermezzo tra essi la dialettica. Il dato originario la
Fides querem intellectum il punto di termine lintellectuma querem Fides. Le opere
filosofiche pi importanti di Anselmo sono il Monologon e il Proslogion. In esse ci sono
tante dimostrazioni razionali dellesistenza di Dio. Nel Monologos Anselmo parter dal
mondo e da esso cerca di provare lesistenza di Dio. Nel Proslogion invece cerca di
dimostrare questo tramite un unico argomento, cio la pura idea di Dio che non ha
bisogno daltro se non la pura idea di Dio. E pretende che questo argomento sia tanto
forte da non poter essere messo in discussione perch questo segnerebbe la stupidit
della nostra intelligenza. Parte dal Salmo 52 che dice Lo stolto dice in cuor suo che
Dio non esiste, Questa una proposizione di Fede. Ma Anselmo cerca il significato
logico di questa affermazione.
Perch il Salmista dice che chi dice che Dio non esiste fa la figura dello Stupido (stolto
= stupido). E un po come uno che dice continuamente: non insistete io non parlo e
continua a parlare. Cio si tratta di una contraddizione, perch. Per Dire Dio non esiste
devo pronunciare il nome Dio. Ma perch il mio enunciato sia coerente devo avere una
idea di Dio. Lidea di Dio lidea dellessere puramente perfetto. Cio lidea di cui non
si pu concepire nulla di superiore. Questo indica qualcosa che solo nella mente o
anche nella realt ?. Se ipotizziamo che esiste solo nella mente allora possiamo
ipotizzare che possa esistere sia nella mente che nella realt ma questultimo sarebbe
superiore al primo. Quindi entriamo in contraddizione. Quindi per non cadere in
contraddizione dobbiamo dire che esiste sia nella mente che nella realt perch
negarlo equivarrebbe a cadere in contraddizione.
Per dire quindi che Dio non esiste come se dicesse: Dio che esiste necessariamente
non esiste.
San Tommaso critica questo argomento ma non in modo corretto. Dice per dimostrare
lesistenza di Dio non possiamo partire dallidea ma dobbiamo partire dallesperienza
sensibile. Questa ci dice che c qualcosa in moto che implica un movente, nei
moventi non si pu andare allinfinito e che quindi deve esserci un primo movente non
mosso e questa lidea di Dio. Questo argomento antitetico rispetto ad un
argomento a priori come quello di SantAnselmo. Questo per due ragioni:
1) Al risuonare il nome Dio tutti associano lidea di quello di cui non si pu pensare
nulla di superiore ? No i presocratici lo intendevano in altro modo.
2) Ammesso che invece si intenda cio di cui son si pu concepire nulla di superiore
non segue necessariamente che questo contenuto esista anche nella realt. Puo
essere solo una idea.Sto analizzando una idea e non un fatto. Quindi il detto di
SantAnselmo andrebbe riformulato cos, se Dio esiste esiste necessariamente
in quanto contiene in se anche lidea di esistenza.
Come si risponde a queste due obiezioni ?
Alla prima obiezione facile rispondere. Nella seconda San Tommaso dice che
lesigenza logica non implica una necessita ontologica. Ma possiamo dire che anche la
prova di San Tommaso logica e non ontologica.
Tutti i razionalisti moderno, Cartesio, Libniz, Kant, Hegel hanno ripreso la prova di
SantAnselmo.
Ma anche Kant critica questa dimostrazione partendo dal fatto che il pensiero non
equivale allEssere.
Mistica speculativa e Mistica affettiva. La mistica speculativa coincide nel XII secolo
con la scuola di San Vittore mentre la Mistica affettiva quella di Bernardo di
Chiaravalle.
In San Vittore la Mistica speculativa significa la riflessione lallegoria della scrittura
mentre pi avanti con la terza scolastica per Mistica Speculativa si indicher un altro
tipo di riflessione, quella di Maister Echkart.
I Due principali esponenti sono Ugo di San Vittore e Riccardo di San Vittore. Ugo di San
Vittore il primo che elabora lidea di una Somma Teologica, cio una somma del
sapere intorno al mistero cristiano e alle discipline umane che danno corpo alla cultura
umana. Riccardo di San Vittore (questo autore molto importante). La sua opera
principale il De grazie contemplationis in cui analizza i vari gradi del sapere per
arrivare alla conoscenza assoluta della verit.
realt significata non il nome significato. Cio gli universali nonsono solo il puro
significante ma hanno anche un significato al quale si riferiscono.
Lalternativa il realismo esagerato quello di Guglielmo di Champoux. Dice che gli
universali sono la vera e sola realt. Esistono realmente e sono sussistenti. Ma cio che
sussintente una sostanza prima, cio un individuo. Quindi gli individuio sono degli
accidenti rispetto alla pura sostanza rappresentata dai generi e dalle specie.
Il realismo moderato quello di San Tommaso. Tommaso distingue lUniversale in Rem,
Post Rem e Ante Rem.
In Rem (nella cosa). In cio che esiste realmente, cio nellindividuo. E qualcosa
relmente nellindividuo.
Post (dopo la cosa). Per astrazione dallindividuo. Qunado parlo di Andrea come Uomo
estraggo dallindividuo luniversale. Lastrazione per di due tipi. Lastrazione che
costituisce luniversale Metafisico e lastrazione che costituisce luniversale logico. Il
Metafisico la Intentio primo, cio cio che ci mette a contatto con la comprensione
dellidea, il logico la Intentio secunda, cio il ocncetto di concetto, che mi dice di
quanti soggetti si possono predicare e quindi riguardano lestensione pi che la
comprensione. Luniversale logico esiste solo nella mente (sono dei cataloghi) ma se si
considera luniversale metafisico mio dica che cos la realt, cio lessenza. Questa
essenza presente In Rem. Se considero questa essenza indipendentemente dal suo
realizzarsi un in indiviuo specifico si pu considerare addirittura anteriore allindividuo
(Ante Rem, prima della cosa).
LAnte Rem la stessa essenza di Dio. Dio concependo se stesso concepisce la propria
essenza in modo similitudinario. Conoscendo se stesso come essenza di tutte le
essenze, le essenze creaturali le concepisce come similitudini della propria essenza.
Ante rem c lessenza di Dio, cio si trova in Dio. Quindi luniversale ha una realt.
FILOSOFIA NEL MEDIOEVO (LEZIONE NR. 25).
Vediamo San Bonaventura. Una delle sue opere pi importanti lItinerario Mentis
Dei.
Si esamina litinerario della mente verso Dio. Questo itinerario ha tre gradi. Usa
limmagine della luce come esempio. Come noi ci rapportiamo alla luce ?. Il primo
modo o grado della conoscenza quello nel quale noi lasciamo la luce alle spalle e
guardiamo le realt illuminate dalla luce, cio guardiamo le creature. Guardando le
cose illuminate distinguiamo due tipi di cose: le creature sensibili che sono impronta
(vestigium Dei) di Dio e le creature Spirituali che sono immagine di Dio, cio oltre a
testimoniare lesistenza di Dio sono anche in qualche modo simili a Dio (imago Dei).
Ad esempio lAnima delluomo ad Immagine di Dio. Il secondo grado vedere la luce
di Dio ma non ancora direttamente ma attraverso la creatura che sua immagine
(questo quello che fa lanima delluomo). Quindi non vediamo ancora la luce divina
ma vediamo la luce di Dio mediata della creatura. Questa creatura che immagine di
Dio lanima delluomo in cui distinguiamo tre facolt e quindi tre modi di conoscenza:
Ragione, Intelletto e Mente.
La ragione considera le cose sensibile, lintelletto considera gli intelligibili, le Idee, la
mente invece supera entrambe perch il luogo della grazia di Dio, cio il luogo in cui
Dio si rivela direttamente e quindi con la mente attingiamo alla conoscenza immediata
di Dio, cio perveniamo allultimo grado cio vediamo direttamente la luce che Dio.
Ma quando vediamo la luce in quanto luce, questa ancora luce ? No. Quando luomo
si rivolge diretamente a Dio la luce diventa tenebra. Infatti lopera termina dicendo:
Moriamur digitur ed ingredianum caligine. Moriamo a noi stessi ed entriamo nella
tenebra in quella tenebra superluminosa vista in Dionigi Areopagita.
Bonaventura rappresenta la filosofia medievale dei francescani che comprende anche
Giovanni Duns Scoto e Guglielmo di Occam.
Ogni senso capaci di cogliere gli opposti. La vista sa cogliere la luce e il buio, ma
sono impediti dal cogliere contemporaneamente gli opposti che si presentano
nelloggetto. Il tatto invece essendo corporeo puo cogliere insieme gli opposti in
quanto il corpo che tocchiamo pu contenere gli opposti.
Quindi la sensibilit tattile deve essere necessariamente molto equilibrata.
Siccome la sensorialit finalizzata allanima, lindividuo che ha la maggior sensibilit
tattile quello meglio disposto alla intellezione spirituale. Quindi, dice San Tommaso,
coloro che sono molli di carne sono quelli che sono maggiormente disposti alla
intellezione. Chi molto spirituale anche molto sensibile.
La sensibilit si riflette sul corpo e anima sono uniti. Nei molli prevale lumido, quindi
come lacqua sono propensi a lasciarsi plasmare dagli oggetti.