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1.

Energia di un sistema

Le definizioni di grandezze quali la posizione, la velocit e la forza, assieme ai


principi e alle leggi associate a queste, ci permettono di risolvere una grande
variet di problemi.
Tuttavia, esistono molte situazioni che, bench risolubili con le equazioni
di Newton, sono pi facilmente studiati e compresi utilizzando un approccio
diverso: quello dellenergia.
Il concetto di energia uno dei pi importanti non solo nella fisica, ma
nelle scienze in generale e nellingegneria. Nella vita di tutti i giorni, pensiamo
allenergia in termini di carburante per il trasporto o di combustibile per il
riscaldamento, di elettricit per gli elettrodomestici, ma anche di cibo per il
nostro sostentamento. Queste idee, tuttavia, non definiscono lenergia, ma
solamente che il carburante, lelettricit, il cibo, ci forniscono qualcosa che
chiamiamo energia.
Lenergia presente nellUniverso in varie forme. Ogni processo che
avviene nellUniverso coinvolge una qualche forma di energia, un suo trasferimento o trasformazione. Sfortunatamente, a dispetto della sua estrema importanza, lenergia non pu essere facilmente definita: un concetto
astratto.

1.1

Sistema e ambiente

Nel trattare un problema dal punto di vista energetico, la cosa principale e


pi importante da farsi quella di identificare il sistema, ossia quella piccola
parte di Universo oggetto di studio, mentre vengono completamente ignorati i
dettagli del resto dellUniverso, ossia lambiente.
Un sistema valido potrebbe essere costituito da:
un singolo oggetto o particella;
un insieme di oggetti o particelle;

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A P P U N T I D I F I S I C A A M B I E N TA L E

una regione dello spazio, come ad esempio linterno di un motore a


combustione di una macchina;
una palla di gomma che si deforma mentre rimbalza contro un muro
(dipendenza dal tempo).
Indipendentemente dal tipo di sistema, vanno identificati quelli che costituiscono i confini, ossia una superficie immaginaria (non necessariamente coincidente con una superficie fisica) che divide il sistema dal resto
dellUniverso.

1.2

Lavoro svolto da una forza costante

Definizione 1.2.1 Lavoro. Il lavoro W compiuto da una forza esterna

costante il prodotto dellintensit F della forza per la distanza Dr dello


spostamento del punto di applicazione della forza, moltiplicato il coseno dellangolo formato tra la direzione della forza e la direzione dello
spostamento:
W = FDr cos q
(1.1)

Figura 1.1: Un oggetto subisce uno spostamento Dr ad opera di una forza costante
F.

Si osservi che nellequazione (1.1) il lavoro uno scalare, anche se


definito in termini del prodotto (scalare) di due vettori, una forza ~F e uno
spostamento~r, la cui unit di misura il joule: 1 J = 1 N 1 m.
Tipico esempio di forza che si pu ritenere costante il peso dei corpi (lattrazione che la Terra esercita su di essi), ma solo relativamente a spostamenti
piccoli.
Esercizio 1.1 La forza peso (F = mg) di un oggetto di massa m una

approssimazione dellattrazione gravitazionale (F = GmM/r2 ) esercitata


dalla Terra sugli oggetti posti in prossimit della sua superficie, dove
r la distanza dal centro della Terra. Stimare a che altezza, rispetto
alla superficie della Terra, laccelerazione di gravit vera differisce dal
valore medio g = 9, 806 m/s2 entro l1%.

Unimportante osservazione da farsi che il lavoro uno dei tanti modi


di trasferire energia: se W il lavoro compiuto sul sistema, allora lenergia
trasferita al sistema e per convenzione W > 0, viceversa, se W < 0 allora il
lavoro compiuto dal sistema sullambiente esterno e lenergia trasferita dal
sistema allambiente. In entrambi i casi, se il sistema interagisce con lambiente, questa interazione pu essere descritta come un trasferimento di energia
attraverso i confini del sistema: il risultato una variazione nellenergia nel
sistema.
Si presti attenzione al fatto che lo spostamento a cui si fa riferimento
nellequazione (1.1) quello del punto di applicazione della forza. Se la forza
applicata a una particella o a un corpo rigido che pu essere considerato
come una particella (in genere se non vi rotazione), questo spostamento lo
stesso della particella. Per un sistema deformabile, tuttavia, questi spostamenti
non sono uguali.
Esercizio 1.2 La forza gravitazionale esercitata dal Sole sulla Terra man-

tiene la Terra in orbita attorno al Sole. Si assuma che lorbita sia perfettamente circolare. Il lavoro compiuto dalla forza gravitazionale in un

ENERGIA DI UN SISTEMA

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piccolo intervallo di tempo durante il quale la Terra si sposta lungo la sua


orbita :
zero;
positivo;
negativo;
impossibile da determinare

Esercizio 1.3 La figura (1.2) mostra quattro situazioni in cui una forza

applicata a un oggetto. In tutti e quattro i casi, la forza ha la stessa


intensit e lo spostamento verso destra delloggetto ha lo stesso valore.
Mettere in ordine crescente il lavoro compiuto dalla forza sul blocco.

1.3

Figura 1.2: Un blocco spinto da una forza


costante F in 4 situazioni diverse. In ogni
caso forza e spostamento hanno la stessa
intensit.

Lavoro svolto da una forza variabile

Si consideri una particella che viene spostata lungo lasse x da una forza che
varia con la posizione. In questa situazione non si pu utilizzare lequazione (1.1) per calcolare il lavoro compiuto dalla forza, in quanto quella relazione
valida solo nel caso di forza costante, sia in direzione che in intensit.
La figura (1.3) mostra una forza variabile applicata a una particella che
si muove dalla posizione iniziale xi alla posizione finale x f . Sia questo
spostamento molto piccolo, Dx mostrato in figura. La componente x della
forza si pu ritenere pressoch costante in questo piccolo intervallo. Per
spostamenti piccoli, si pu approssimare il lavoro compiuto dalla forza sulla
particella mediante lequazione (1.1):
W Fx Dx
che uguale allarea del rettangolo colorato nella figura (1.3a). Se landamento di Fx in funzione di x diviso in tanti piccoli intervalli, tali per cui in
ognuno di essi la forza si possa considerare costante, il lavoro totale dato
dalla somma di tanti termini simili a quello appena calcolato:
xf

W Fx Dx
xi

Se il sistema non pu essere schematizzato come una particella (per esempio,


se il sistema deformabile), non si pu utilizzare lequazione sopra, poich le
forze sul sistema possono compiere spostamenti diversi. In questo caso, si
deve valutare il lavoro di ogni singola forza separatamente e poi sommare i
vari contributi per trovare il lavoro totale sul sistema.

Lavoro compiuto da una molla


Un modello di un sistema comune nel quale la forza dipende dalla posizione
quello mostrato in figura (1.4): un sistema di una massa connessa a una
molla su un piano privo di attrito. Molte molle (ma questo vale anche per
altri materiali) se sono compresse o allungate di una piccola quantit rispetto
alla posizione di equilibrio, esercitano una forza che proporzionale alla
deformazione Dx stessa:
F = kDx
(1.2)

Figura 1.3: (a) Il lavoro svolto su una particella dalla componente Fx della forza per
piccoli spostamenti Dx Fx Dx, che uguale allarea del rettangolo colorato. (b) La
larghezza Dx di ciascun rettangolo stata
ridotta praticamente a zero.

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Figura 1.4: La forza esercitata da una molla


su un blocco varia con la posizione x del
blocco rispetto alla posizione di equilibrio
x = 0.

dove k detta costante elastica (e si misura in N/m), Dx lo spostamento


dalla posizione di equilibrio e il segno significa che il verso della forza,
esercitata dalla molla, sempre opposto allo spostamento.
Utilizzando i concetti appresi nel paragrafo precedente, il lavoro svolto
da una molla, per tornare alla posizione di equilibrio x = 0 dopo che essere
stata compressa o allungata di una quantit Dx, pu essere calcolato dalla
figura (1.4d), ottenendo:
1
Ws = k(Dx)2
2
ossia, ai fini del lavoro compiuto da una molla ci che interessa esclusivamente la deformazione da essa subita, e cio la variazione della distanza tra i
due estremi.
Esercizio 1.4 Il lavoro compiuto dalla molla pu essere espresso dalla

ENERGIA DI UN SISTEMA

relazione:

1
Ws = k(xi2 x2f )
2
dove xi e x f rappresentano, rispettivamente, la posizione iniziale e finale
dellestremo della molla (x = 0 rappresenta la posizione di riposo). Per
ciascuno dei casi seguenti:
x f > xi > 0 (la molla viene estesa);
0 < x f < xi (la molla ritorna verso la posizione di riposo);
x f < xi < 0 (la molla viene compressa);
xi < x f < 0 (la molla . . . ?).
verificare, disegnando i vettori spostamento dellestremo della molla e
forza (media) della molla stessa, che il lavoro della molla proprio dato
dallespressione sopra.

Quando una forza applicata non a un semplice punto materiale ma


a un corpo, il calcolo del lavoro pu dare adito a qualche ambiguit,
e richiede pertanto molta, attenzione. Supponiamo ad esemplo di
far scivolare la punta di un dito sul piano del tavolo: la forza che,
per attrito, il dito esercita sul tavolo, compie o non compie lavoro?
Se consideriamo che il tavolo resta, immobile, la risposta no. Se
invece consideriamo che il punto dapplicazione della, forza si sposta
insieme al dito, la risposta s. A tale risposta, affermativa si potrebbe
per obiettare che la forza agisce su punti del tavolo sempre diversi
ma sempre immobili: il punto dapplicazione continua a cambiare,
ma ha in ogni caso velocit zero, cosicch il lavoro della forza zero
. Vedremo in seguito che in realt il lavoro della forza dattrito sul
tavolo diverso da zero - e precisamente positivo - per effetto delle
impercettibili deformazioni subite dalla superficie del tavolo nei punti
di contatto col dito. A tale lavoro fa riscontro un lavoro uguale in
valore assoluto ma di segno negativo compiuto dalla forza dattrito
che contrasta lavanzamento del dito.

Esercizio 1.5 Una molla ideale di costante elastica k e di estremi A e B


viene sottoposta ad allungamento. Si chiarisca se, sapendo che lallungamento complessivo della molla D e che lo spostamento di B opposto a
quello di A e tre volte pi grande, possibile determinare:
1. il lavoro complessivamente compiuto dalle forze esterne sulla molla;
2. il lavoro da esse (forze esterne) a ciascuno dei due estremi.
(Tonzig, 2013)

1.4

Energia cinetica

Uno dei risultati dellazione di forze esterne sul sistema pu essere la variazione della velocit del sistema stesso, ossia della sua energia cinetica:
Wext = Ec f
dove:

Ei

(1.3)

1
Ec = mv2
2

Lequazione (1.3) un risultato importante e va sotto il nome di teorema


dellenergia cinetica

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Figura 1.5: Un frigorifero viene caricato


su un furgone mediante una rampa priva di
attrito.

Teorema 1.4.1 Quando lunico effetto del lavoro svolto da forze esterne

sul sistema la variazione della velocit, allora il lavoro svolto uguale


alla variazione di energia cinetica del sistema.

Il teorema dellenergia cinetica lega il lavoro alla variazione del


modulo della velocit del sistema, non del vettore velocit. Per
esempio, se un oggetto in moto circolare uniforme, il suo modulo
della velocit costante, mentre il vettore cambia continuamente
direzione. Anche se la velocit sta cambiando, nessun lavoro svolto
dalla forza che tiene loggetto in moto circolare.

Esercizio 1.6 Un facchino deve caricare un frigorifero su un pick-up e

utilizza una rampa inclinata di un angolo q , come mostrato in figura (1.5).


Egli afferma che compir un lavoro minore se la lunghezza L della rampa
viene aumentata, perch minore sar la forza necessaria per spostarlo. Ha
ragione? Dimostralo.

Figura 1.6: Osservatori in moto relativo e


lavoro. (Tonzig, 2013)

Si noti che osservatori inerziali diversi attribuiscono a una data forza lo


stesso valore e la stessa direzione (perch?), ma vedono in generale spostamenti diversi e quindi valutano in modo diverso il lavoro che da quella forza
viene compiuto. Esempio: su un ascensore che procede in salita con velocit
costante v0 (figura 1.7), il signor K 0 lascia cadere una pallina. Nel tempo
necessario perch, rispetto a K 0 , la velocit passi da zero a v0 verso il basso,
losservatore esterno (il signor K) vede la velocit della, pallina passare da v0
verso lalto a zero.
Il primo vede un lavoro positivo (forza verso il basso, spostamento verso il
basso) con produzione di energia cinetica, il secondo vede un lavoro negativo
(forza verso il basso, spostamento verso lalto) con azzeramento dellenergia
cinetica. Da questo istante lo spostamento sar verso il basso per entrambi gli
osservatori, e tutti e due vedranno un lavoro positivo (ma di valore diverso)
fino allimpatto della pallina sul pavimento dellascensore.
R

Il teorema dellenergia cinetica importante, ma limitato: non un


principio dalla valenza generale. In molte situazioni si hanno altre
variazioni allinterno del sistema al di l della velocit e possono
esserci altre interazioni con lambiente oltre il lavoro. Vedremo che
questo teorema sar un caso particolare di uno ben pi generale: il
principio di conservazione dellenergia.

ENERGIA DI UN SISTEMA

Ci nonostante, il teorema dellenergia cinetica pu essere applicato


a qualsiasi sistema fisico, purch si riesca a tener conto del lavoro
compiuto da tutte le forze, e in particolare di quello compiuto dalle
forze interne. In pratica, nel caso di corpi che subiscono deformazioni
il calcolo dellenergia cinetica non in genere possibile, perch il
lavoro delle forze interne resta indeterminato.
Primo esempio: una molla (reale, dotata di massa) inizialmente in
quiete viene allungata mediante applicazione di due forze di trazione uguali e contrarie ai suoi estremi, fino a una nuova situazione
di quiete. In definitiva, lenergia cinetica della molla non ha subito variazioni: zero allinizio, zero alla fine. Eppure, le forze
esterne hanno compiuto un lavoro positivo, e, per la legge di azione
a reazione, le forze interne (intese come forze di contatto tra parti
macroscopiche contigue della molla) hanno compiuto esattamente
tanto lavoro motore (per esempio, una parte A sulla parte restante
B) quanto lavoro resistente (la parte B sulla parte A): forze uguali e
contrarie, spostamenti identici. Da che cosa, allora, stato annullato
il lavoro positivo delle forze esterne?
Secondo esempio: supponiamo che, nella situazione mostrata in figura (1.8), la molla sia agganciata al blocco, e sia invece semplicemente
appoggiata alla parete fissa a sinistra: se la molla inizialmente
compressa, quando la molla si distende il sistema molla+blocco parte verso destra. Da dove proviene lenergia cinetica della molla?
La forza proveniente dalla parete non ha compiuto lavoro, la forza
proveniente dal blocco ha compiuto un lavoro resistente, le forze interne (intese come forze di contatto tra parti macroscopiche adiacenti)
hanno compiuto tanto lavoro motore quanto lavoro resistente.
Chiaramente, in entrambi i casi considerati il teorema dellenergia
cinetica non pu essere applicato alla molla per il fatto che non
riusciamo a tener conto delle forze che agiscono internamente ad essa
a livello microscopico - dove linterazione a contatto non esiste - per
effetto delle deformazioni del reticolo (scorrimento luno sullaltro di
piani reticolari contigui, con variazione della distanza tra particelle
adiacenti e con lavoro complessivo delle forze di azione e reazione
diverso, questa volta, da zero: positivo quando la deformazione
diminuisce, negativo quando la deformazione cresce). Si noti che il
lavoro delle forze esterne sul sistema molla+blocco zero (lenergia
cinetica del sistema proviene quindi esclusivamente dal lavoro di
forze interne al sistema).
Esercizio 1.7 Un corpo soggetto esclusivamente al peso cade da fermo

da un livello 1 a un livello 2 acquistando una velocit di 10 m/s. Se ne


pu dedurre (vero/falso) che se la velocit iniziale fosse stata di 10 m/s la
velocit finale sarebbe stata di 20 m/s, e pi in generale che se la velocit
iniziale fosse v0 , la velocit finale sarebbe v0 + 10 m/s. (Tonzig, 2013)
Esercizio 1.8 Quando le forze applicate a un certo punto materiale P

compiono un lavoro W0 la velocit di P passa da 0 a 10 km/h. Quale lavoro


necessario perch la velocit di P passi da 100 a 110 km/h? (Tonzig,
2013)

1.5

Energia potenziale di un sistema

Fino ad ora si sono considerati solamente sistemi o di singole particelle


o schematizzabili come singole particelle. Ora, si vogliono prendere in
considerazione sistemi di due o pi particelle o oggetti interagenti mediante

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Figura 1.7: Dove finito il lavoro delle forze


esterne? Adattato da (Tonzig, 2013)

Figura 1.8: Da dove proviene lenergia cinetica della molla? Adattato da (Tonzig,
2013)

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A P P U N T I D I F I S I C A A M B I E N TA L E

forze interne al sistema. Leventuale energia cinetica di tali sistemi la somma


algebrica delle energie cinetiche dei singoli membri del sistema.
Si consideri un sistema costituito da un libro e dalla Terra, interagenti via
la forza gravitazionale. Si compie lavoro nel sollevare il libro da terra a una
certa altezza Dr = (y f yi ), come in figura (1.9).
In accordo con quanto detto sul lavoro come trasferimento di energia, il
lavoro svolto da questa forza esterna sul sistema deve comparire come un
aumento di energia nel sistema stesso. Il libro fermo prima che si compia
lavoro ed fermo quando stato alzato di una certa quantit, quindi non c
alcuna variazione dellenergia cinetica del sistema.
Se, per, si lascia cadere il libro dallaltezza y f allaltezza yi , ora il libro
ha energia cinetica, che deve corrispondere al lavoro svolto per alzarlo di una
pari altezza. Finch il libro nella sua posizione di ordinata maggiore, ha la
possibilit di acquistare energia cinetica scendendo allordinata minore, ma
non lo fa finch non lo si lascia cadere. Si chiama energia potenziale questo
meccanismo di accumulo di energia.
Definizione 1.5.1 Energia potenziale. Lenergia potenziale di un
Figura 1.9: Una forza esterna solleva un libro dallaltezza yi allaltezza y f . (Serway &
John Jewett, 2013)

sistema energia cinetica in pi o in meno allo stato di possibilit


Lenergia potenziale di un sistema pu solamente essere associata a certi
tipi di forza (gravitazionale, elastica, ecc.) che agiscono tra i membri del
sistema e la quantit di energia potenziale nel sistema determinata dalla
configurazione del sistema: muoverli in altre posizioni o ruotarli pu cambiare
la configurazione e quindi risultare in una variazione dellenergia potenziale.
Si pu identificare la quantit:
E pg = mgy
come energia potenziale gravitazionale del sistema costituito da un oggetto
di massa m e dalla Terra.
Esercizio 1.9 Scegliere la risposta corretta e fare un esempio per la

risposta data. Lenergia potenziale gravitazionale di un sistema :


sempre zero;
sempre positiva;
sempre negativa;
pu essere sia negativa che positiva.

Poich i membri di un sistema possono interagire per mezzo di forze


diverse, possibile che ci siano diversi tipi di energia potenziale in un sistema.
Si consideri un sistema costituito da un blocco ed una molla, come mostrato in
figura (1.10). La forza che la molla esercita sul blocco data da F = kx. Il
lavoro esterno compiuto da una forza applicata Fapp sul sistema massa-molla
dato dallespressione:
1
1 2
Wext = kx2f
kx
2
2 i
Lenergia potenziale elastica associata con il sistema massa-molla data
da:

1
E pe = k(Dx)2
2
ossia proporzionale al quadrato della deformazione subita dalla molla.

ENERGIA DI UN SISTEMA

1.6

Forze posizionali, conservative e non conservative

Si chiamano posizionali le forze che dipendono, nel loro valore e nella loro
direzione, esclusivamente dalla posizione del punto su cui agiscono: non dal
tempo, non dalla velocit, non da altre circostanze.
Il lavoro compiuto da una forza posizionale quando il punto di applicazione si sposta, lungo una determinala traiettoria da A a B chiaramente uguale
e contrario al lavoro che la forza compie quando, lungo la stessa traiettoria, il
punto si sposta, da B ad A: in ogni punto del percorso risulta infatti invertita
la direzione del vettore velocit, e quindi rispetto a prima risulta uguale e
contrario il valore della componente tangenziale della forza.
Tra le forze posizionali hanno straordinario interesse le forze conservative,
dette cos per il fatto che, come vedremo, il loro lavoro conserva (lascia
inalterato) il valore complessivo dellenergia del corpo su cui agiscono: sono
conservative le forze il cui lavoro dipende dallo spostamento (subito dal punto
su cui agiscono) ma non dalla traiettoria (seguita dal punto tra la posizione
iniziale e quella liliale). In altre parole, il lavoro di una forza conservativa
univocamente determinato se sono assegnate la posizione iniziale e la

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Figura 1.10: Una molla su una superficie


orizzontale priva di attrito compressa di
una distanza xmax quando un blocco di massa
m spinto contro di essa. Il blocco viene
quindi rilasciato e la molla lo spinge verso
destra, dove il blocco eventualmente perde
contatto con la molla. Le figure da (a) a (e)
mostrano vari istanti nel processo. I grafici
a barre sulla destra aiutano a tenere traccia
della energia nel sistema.

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A P P U N T I D I F I S I C A A M B I E N TA L E

posizione finale del punto di applicazione. Se, in particolare, il punto di


applicazione descrive un percorso chiuso (posizione finale coincidente con la
posizione iniziale) lo spostamento zero e il lavoro delle forze conservative
a sua volta zero. Condizione necessaria ma non sufficiente perch una forza
sia conservativa che sia posizionale: le forze conservative sono sempre
posizionali, le forze posizionali possono (a meno che non dipendano da
ununica coordinata) non essere conservative.
Sono conservative tutte le forze fondamentali della, natura:
1. linterazione gravitazionale (attrazione dipendente dalla massa dei corpi),
2. linterazione elettrostatica (attrazione - repulsione tra cariche elettriche),
3. linterazione forte (interazione tra protoni e neutroni nel nucleo di un
atomo, e tra. i quark costitutivi di un protone o di un neutrone),
4. linterazione debole (responsabile tra laltro della radioattivit b , lunica forza universale, lunica cio che agisce tra qualsiasi coppia di
particelle).

Lo si comprende subito so si considera che


rispetto alla traiettoria di K la forza dattrito
ha una componente trasversale che rappresenta la forza centripeta e non compie lavoro,
e una componente tangenziale equiversa alla
velocit di K (il cui valore in effetti aumenta).

Qualsiasi forza costante in valore e direzione conservativa (per definizione, il suo lavoro W = F P1 P2 , indipendente dalla traiettoria tra P1 e P2 ).
conservativa anche qualsiasi forza centrale (qualsiasi forza, cio, la cui retta,
dazione passa sempre, al variare della posizione del punto P su cui agisce,
per uno stesso punto fisso O) purch il suo valore dipenda solo dalla distanza
di P da O. Un esempio di forza con tali caratteristiche la forza attrattiva
esercitata dal Sole su un pianeta.
Il lavoro di una forza non conservativa su un percorso chiuso pu risultare,
a seconda delle circostanze, positivo, negativo, o nullo. Se ad esempio
facciamo strisciare un corpo K sul pavimento fino a riportarlo alla posizione
iniziale, il lavoro delle forze dattrito applicate a K in ogni istante negativo
(la forza opposta alla velocit), perci il lavoro sullintero percorso chiuso
sar negativo, con un valore assoluto tanto pi grande, a parit di ogni altra
circostanza, quanto pi lungo il percorso effettuato. Se invece il piatto di
un forno a microonde entra in rotazione trascinando rigidamente con s, per
effetto dellattrito, un oggetto K appoggiato su di esso, fino a che la velocit
di rotazione cresce il lavoro che la forza dattrito applicata a K compie su
un giro completo positivo1 . In fase di rallentamento il lavoro su un giro
completo sarebbe negativo.
Esercizio 1.10 Una ipotetica forza avente direzione sempre uguale a

quella della velocit del punto su cui agisce non sarebbe conservativa
(vero/falso. Spiega) (Tonzig, 2013).

Esercizio 1.11 Due recipienti identici, di base 1 dm3 , poggiano su uno

stesso piano orizzontale: il recipiente A contiene 12 kg dacqua, il recipiente B contiene 4 kg dacqua. Se i due recipienti venissero messi in
comunicazione, tramite un condotto di volume trascurabile, si verificherebbe uno spostamento di liquido da A verso B fino al raggiungimento di
una nuova situazione di equilibrio. Quale sarebbe, in tale eventualit, il
lavoro complessivamente compiuto dalla forza peso?

ENERGIA DI UN SISTEMA

Forze conservative
Le forze conservative hanno, come detto sopra, due propriet equivalenti:
1. Il lavoro fatto da una forza conservativa su una particella che si muove tra
due punti indipendente dal percorso seguito dalla particella;
2. Il lavoro fatto da una forza conservativa su una particella che si muove
attraverso qualsiasi percorso chiuso zero.
La forza gravitazionale un esempio di forza conservativa, cos come pure
la forza elastica.
Siamo in grado di associare unenergia potenziale a un sistema con una
forza che agisce tra i membri del sistema, ma possiamo farlo solo se la forza
conservativa. In generale, il lavoro Wint compiuto da una forza conservativa su un oggetto membro di un sistema quando il sistema cambia da una
configurazione ad unaltra uguale a:
Wint = DE p
Il pedice int nellequazione sopra ci ricorda che il lavoro che stiamo discutendo fatto da un membro del sistema su un altro membro ed quindi interno
al sistema. diverso dal Wext lavoro fatto sul sistema nel suo complesso da
un agente esterno.
C unaltra propriet delle forze conservative: la direzione e il verso della
forza sono quelli in cui lenergia potenziale diminuisce pi rapidamente e il
modulo della forza misura la rapidit di tale diminuzione (J/m).
Esercizio 1.12 Dimostrare lasserzione la direzione e il verso della forza

sono quelli in cui lenergia potenziale diminuisce pi rapidamente, nel


caso della forza gravitazionale.

Forze NON conservative


Una forza non conservativa se non soddisfa le propriet 1 e 2 sopra. Il lavoro
svolto da una forza non conservativa dipendente dal percorso. Definiamo
la somma delle energie cinetiche e potenziali di un sistema come lenergia
meccanica del sistema:
Emec = Ec + E p
dove Ec comprende lenergia cinetica di tutti i componenti in movimento del
sistema e E p comprende tutti i tipi di energia potenziale nel sistema.

1.7

Conservazione dellenergia

Introduciamo ora un terzo tipo di energia che un sistema pu possedere.


Immaginate che il libro in figura (1.11) sia stato accelerato dalla mano ed ora
stia scivolando verso destra sulla superficie di un tavolo pesante e rallentando
a causa della forza di attrito. Supponiamo che la superficie sia il sistema.
Allora la forza di attrito del libro che scivola compie lavoro sulla superficie.
La forza sulla superficie rivolta a destra e lo spostamento del punto di
applicazione della forza verso destra perch il libro spostato verso destra.
Il lavoro svolto sulla superficie quindi positivo, ma la superficie non in
movimento dopo che il libro si fermato. Lavoro positivo stato fatto sulla

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A P P U N T I D I F I S I C A A M B I E N TA L E

Figura 1.11: Un libro che scivola verso destra su una superficie orizzontale, rallenta in
presenza di una forza di attrito dinamico che
agisce verso sinistra.

superficie, ma non vi alcun aumento di energia cinetica della superficie o di


energia potenziale. Allora, dove lenergia?
Dalla vostra esperienza di tutti i giorni con scorrimento su superfici con
attrito, si pu intuire che la superficie sar pi calda dopo il libro sia scivolato
su di essa. Il lavoro che stato fatto sulla superficie andato in riscaldamento
della superficie piuttosto che ad aumentare la sua velocit o modificare la
configurazione del sistema. Chiamiamo lenergia associata con la temperatura
di un sistema sua energia interna (U).
Ora consideriamo il libro e la superficie di figura (1.11) insieme come un
unico sistema. Inizialmente, il sistema dotato di energia cinetica, perch il
libro in movimento. Mentre il libro scivola, lenergia interna del sistema
aumenta: il libro e la superficie sono pi calde rispetto a prima. Quando il
libro si ferma, lenergia cinetica stata completamente trasformata in energia
interna. Possiamo considerare la forza non conservativa nellambito del
sistema, cio, tra il libro e la superficie come un meccanismo di trasformazione
per lenergia. Questa forza non conservativa trasforma lenergia cinetica del
sistema in energia interna.
La quantit di energia interna nel sistema dopo che il libro si fermato uguale alla quantit di energia cinetica nel sistema allistante iniziale.
Questa uguaglianza descritta da un importante principio: la conservazione
dellenergia.
A questo punto, abbiamo introdotto tre metodi per immagazzinare energia
in un sistema : lenergia cinetica, associata con il movimento dei componenti
del sistema; energia potenziale, determinata dalla configurazione del sistema;
ed energia interna, che legata alla temperatura del sistema. Considereremo
ora situazioni fisiche che utilizzano lapproccio energetico per due tipi di
sistemi: sistemi non isolati e isolati . Per i sistemi non isolati, studieremo i
modi in cui lenergia pu attraversare il confine del sistema, con conseguente
variazione di energia totale del sistema stesso. Questa analisi porta ad un principio molto importante chiamato conservazione dellenergia. Il principio di
conservazione dellenergia si estende ben oltre la fisica e pu essere applicato
a organismi biologici , sistemi tecnologici, e situazioni di ingegneria.
Nei sistemi isolati, lenergia non attraversa il confine del sistema. Per
questi sistemi, lenergia totale del sistema costante.

1.8

Sistemi non isolati

Finora abbiamo visto solo un modo per trasferire energia in un sistema: il


lavoro. Citiamo di seguito alcuni altri modi per trasferire energia allinterno o
allesterno di un sistema. I dettagli di questi processi saranno studiati in altre
sezioni. Illustriamo meccanismi per trasferire energia riassumendoli come
segue:
Lavoro (W ) , come abbiamo appreso, un metodo di trasferimento energia
ad un sistema applicando una forza, al sistema stesso, tale che il punto
di applicazione della forza subisca uno spostamento. Si presti attenzione
che con W intenderemo sempre il lavoro compiuto da un agente esterno
il sistema, mentre useremo esplicitamente Wint per il lavoro compiuto da
forze interne al sistema.
Onde meccaniche (TMW ) , sono un mezzo per trasferire lenergia consenten-

ENERGIA DI UN SISTEMA

do a un disturbo di propagarsi attraverso laria o un altro mezzo. il


metodo con cui lenergia (che si rileva come suono) lascia il sistema della
radio sveglia tramite laltoparlante ed entra vostri orecchi per stimolare
il processo di audizione. Altri esempi di onde meccaniche sono le onde
sismiche e le onde delloceano.
Calore (Q) , un meccanismo di trasferimento di energia che guidato da
una differenza di temperatura tra un sistema e il suo ambiente.
Trasferimento di materia (TM ) , comporta situazioni in cui la materia attraversa fisicamente il contorno di un sistema, portando con s energia. Gli
esempi includono riempire il serbatoio dellautomobile con benzina, o
portare lenergia per le stanze della vostra casa facendo circolare aria calda
dalla caldaia, un processo chiamato convezione.
Trasmissione elettrica (TE ) , comporta il trasferimento di energia allinterno
o allesterno di un sistema per mezzo di correnti elettriche. come
lenergia si trasferisce allinterno nel vostro phon, del sistema home theater,
o qualsiasi altro dispositivo elettrico.
Radiazione elettromagnetica (TEM ) , si riferisce alle onde elettromagnetiche
come la luce, microonde e onde radio che attraversano il confine di un
sistema. Esempi di questo metodo di trasferimento includono la cottura
una patata nel forno a micro-onde e lenergia che viaggia dal Sole alla
Terra con la luce attraverso lo spazio.
Una caratteristica centrale di questo approccio energetico lidea che
non possiamo n creare n distruggere lenergia, che lenergia si conserva
sempre. Pertanto, se la quantit totale di energia in un sistema cambia, pu
essere solo perch lenergia ha attraversato il confine del sistema mediante
un meccanismo di trasferimento di quelli sopra elencati (quindi il sistema
considerato non isolato).
La formulazione generale del principio di conservazione dellenergia pu
essere descritta matematicamente dalla seguente equazione:
DEc + DE p = DU = Q

W + TMW + TM + TE + TEM

(1.4)

Se, per un dato sistema, tutti i termini del lato destro dellequazione della
conservazione dellenergia sono pari a zero, il sistema un sistema isolato.
Esercizio 1.13 Con quali meccanismi di trasferimento entra ed esce

energia da:
il televisore?
il suo tosaerba a benzina?
Il temperamatite a manovella?

Esercizio 1.14 Si consideri un blocco che scivola su una superficie oriz-

zontale con attrito. Ignorare qualsiasi suono lo scorrimento potrebbe


causare. Per ciascuno dei tre casi seguenti, dire se il sistema (a) isolato
(b) non isolato (c) impossibile determinare:
il sistema il blocco;
il sistema la superficie;

29

30

A P P U N T I D I F I S I C A A M B I E N TA L E

il sistema il blocco e la superficie.

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