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piiSfe
m
1
ii'i
il
http://www.archive.org/details/lefabbricheeidis01bert
LE
PABIVUICIII-:
l]
DISEGNI
1)1
AISDHEA PALLADIO
LE
ERVLE
LE FABBRICHE E
DISE(iNl
DI
PALLADIO
4N1)1{EA
LE TERME
M10\,\ EDIZIONE ITALIANA
Eflf.(ilATA
SIILA VICEMINESE
III
BERTOTTI SCAMOZZI
AMPLIATA E FORNITA
n\i.
c\\
DI
NOTE
vi.iF.m-:
CELESTINO FOPPIANl
l'HiiK.n'AnriiiTF.TTinA nei. la n. imvicusita' di
votjIjiie
GENOVA
PRiino
MILANO
ANCE LO MONTI
i.inmin cokoitohe
GIOVANNI DECAMILLI
EniTOisE
TORINO,
1843.
cfaova
TIPOGRAFIA FONTANA
Con perm.
IIS
e E
Prefazione
Note
Tav.
alla Prefazione
Hi, V
I, li,
pag.
y>
della,
//
))
Teatro
.,
spaccato
altro spaccato.
XI
spaccato
XIII,
XIV, XV,
j)
XXII.
XXIIl,
facciata d'uno
de''fianchi,
spaccato per
Fabbrica
XXVIII, XXIX,
o sien modani.
XXX, XXXI.
Basilica
67
73
dei nobili
y>
79
61
........
55
XX XXI
49
y>
33
conti Chiericati
5)
y>
Fab-
30
scena^
olimpico
e fratelli
il
lungo.
Tiene
83
91
Tav.
Pianta^ prospello
spaccalo.
Fabbrica
XXXV, XXXVI.
Pianici^ prospello
Fabbrica
elei
Pianta ^ prospello
Maria Nova
XL. Pianta
sacome.
Mausoleo
eretto
per
il
conte
XLIII
XLIV. Pianta
Schio
prospetto.
cortile,
e spaccato.
spaccato
Jlrco
triorifale
Pianta., prospetto
^^gg^
^^^^
1 1
117
Note
1 1
guar-
Tiene
109
dano
j)
Leo-
nardo Porlo
y>
105
e prospello
marana
103
Chiesa
spaccato.
99
d'Oro
pag.
Casa
119
.123
125
PREFAZIONE
l_J architettura,
utili, le
pi comode e
le
pi nobili, ha tratto
ci
fra le arti le
pi
suoi principii in
come
fatti storici.
la
sorgente
contem-
poranea
coprirsi da
li
Vitruvio,
Tom.
I.
lib.
Le
non potevano
tane, le spelonche
tutti ricoverarli.
La
fabbricarono degli
n, cap.
i.
artifiziali ricoveri.
si
-2-
misura
sopra
la
cho^
terra, e
primi abitanti
si
moltiplicarono,
comoda
fra di loro in
si
in certi
anche
Lo
cipio
diffusero
esistenza, moltiplicarono
crebbe
si
si
quali restavano
alle
le
pi pressanti-, in
Le prime
abitazioni furono di
un
Capanne
alle
si
applica-
opere loro
*.
lavoro semplicissimo, e di
mente
l'architettura nascente
^.
possiamo vederne
delle nostre
gli
secoli
campagne,
di
grossolana.
Da
un' invenzione
si
e le cornici
alle
prime
Darchltecture qui
la ncessit
tome premier.
Pi'face.
la
et la
Haye, chez
Piei're
Cosse
et
3 Ved. Vitruvio
lib. rv,
i,
Comp.,
part.
i,
d'archi-
cap.
i, art.
i.
-3-
ed ariiioniaagli
edifici.
11
la
Basilica di S. Pietro
pur
di
Roma,
Roma, la famosa
Londra,
e di S. Paolo di
pi eleganti e grandiosi
il
edifici
al
pi
grado di perfezione.
prima cio
di pervenire al
grado
di perfezione
pi ornati,
fiorisse e
grandeg-
ostentavano
le loro torri
pompa anche
il
loro palagi e
tura.
non sono
loro ponti
buon
arrivati
stati fra
monumento
i
un
ne facea
le fastose
sue
di regolata architet-
genio di
*,
fatti
un
in essa e al bel
Alessandro*, perch
le
forme di
r imperio
del
grande Augusto
Roma,
/.
il
magnanimit
Saggio di arcliilcltuia.
e sotto
suo vigore,
di
mecenati
-4-
poteiiti.
Quand'alleile
ai'cliitetti, Vitriivio,
verit,
ed
non
il
prinelpe
(h^i^li
ci
le
Ed
ma-
Roma
secolo felice per le lettere e per le belle arti; secolo in cui viveva
e fioriva Vitruvio,
il
quale raccogliendo
le
di tutto ci
pi ricercate erudizioni
le
jjrecetti
profonda cognizione
alla
le
anime grandi
dalle
volgari e plebee.
Ma
siccome
in
Roma
scienze e le arti
hanno
mantenne
si
le
le arti la
l'architettura,
in
un
fosse fra
pi coltivata.
sua
quantunque
istante, per
il
umano
dive-
non pot
perfezione
una combinazione
infanzia,
il
pi strano sfigura-
finch giunse
si
sa fino a qual
segno sarebbe
arri-
-5-
iii
([liei
tein])o, se
il
Bruiiellescli
che
false idee
architetti,
mo-
si
si
animi.
tutti gli
Sull'esempio di un
posteriormente,
inondazione delle
all'
di
un secolo e mezzo,
di
nominare a
tutti
dentro
lo spazio
il
bello
concerto studiando
pi bei
Tuttavolta
sue regole
al
la gloria di
il
titolo meritatosi
*.
il
filosofo italiano,
il
giustamente col
il
si
viene
gli
appunto
gran letterato e
che
il
chia-
secondo
la
si
esprime, che
e che
11,
pag. 25o.
sig.
11
//
jjnmo
dottissimo
sig.
nno
lumi dell'architettura
dei primi
Il
pubblico che
accompagnano
ama
la vita
lo
italiana
degli
*.
fatti
me
il
quanto abbia
con-
alla societ. Il
abbraccia tutte
le
un compendio
fiorire la
Temanza che ha
,
Palladiani. Ci
fasti
sig.
crediamo in debito
ci
memorie compilate
l'opera presente
dal sig.
Temanza)
di
buona
non
Nato adunque
giovanezza
dilett
si
1518,
il
fin dalla
di architettura,
sua
come
primo suo
libro; e nel
ci assicura,
suoi primi
anni
si
si
/le'
diede
di egli abbia consumata la sua giovanezza nel vilissnno e faticoso mestiere del
il
trattato di Vitruvio
Tommaso Temanza,
architetto ed inge-
gnere della serenissima repubblica di Venezia, accademico olimpico e ricovrato di Padova. Venezia, i'y62,in-4'
L'illustre scrittore di questa vita, nel
Palladiane
ha
fatto
tempo
stesso
che scopre
il
buon gusto
segrete bellezze dell'arte, chi ha gusto d'impossessarsi della vera maniei'a del Palladio,
lettura di quest'opera
la
quale
E, a vero dire,
santi
la vita
quando non
vi
si
il
Palladio,
un
le
pi
non pu omettere
la
moderaa
non pu somministrare
-7uii'opera
buone
liitelll^il)ile
mente che
gli
il
Temanza crede
ragione che
pi volte lodato
si
sig.
23 anni
asseverante-
almeno
avesse corsi
principali
stato creduto, e
crede, che
lo
il
Ma
il
sig.
Temanza,
la
nobilt della
che avendo
il
particolarit. Il Palladio,
taciuto questa
scrittori
con-
commettere un
Tuttavia, se
si
indegna e vergognosa.
non ha mancato
sa di certo ch'egli
e coll'esempio
Conoscendo
il
sua et.
non
ma
ch'
basta lo studiare e
il
necessario di vederne
ancora, e
si
dell'architettura antica.
delle pi esatte e
il
Su
(e).
rispettabili
e fuori
monumenti
chit,
di
di siffatte anti-
sua scuola,
suoi
-8Noii esamin gi
maniere
quantunque
amano
possibili;
non
Le
ricerc diligentemente in
la
opere maravigliose.
tetti) coteste
tutte le
Palladio siiperficialineiite
il
penetr sino
forma dell'impianto;
si
alle
fonda-
perquisizioni
si
appunto che
il
qualunque
avrebbe costretto
altro
commesso nell'esame
architetti mediocri.
Del
547
non contava
Palladio faceva in
il
il
Roma
si
soli
29
le
distinse
anche fuori
La fama
al
suo tempo,
sig.
si
Temanza,
felicissimo conoscitore
ben
La
il
suo
Roma,
siasi
presentata
Palladio dopo
al
fosse
o fosse che
ossia tedesca
che
il
le
progressi
romane,
si
un circonlogge della
governo volesse
una composizione
di
che
fra
diseguo, e
il
il
consiglio,
il
Tanto
posslhile nuinificenza \
la
spicca questa
la
la sceltezza della
grandezza e magnifi-
ma
citt di provincia,
figura in
anche posta
al
le
lavoro
non finirono
vennero addossate
Un effetto
tura,
si
Roma
(e).
gi le onorifiche e gloriose
Ma
in questo
incombenze che
al
anche
fu
chiesa di S. Pietro
Roma
sua chiamata a
la
Ma
^.
la
per
la
fabbrica della
pi bell'incontro di segnalarsi
il
probabile che
Trissino, ch'era
il
fautori e protettori,
e godeva
tale
la
Sommo Pontefice
fortuna dopo
tal
uno
iscompiglio.
il
grazia del
onore e una
movimento ed in
la
il
gli
Roma
avesse procacciato
morte d'Antonio
un
di S. Gallo,
il
credibile che la
al Palladio,
morte
di
Sua Santit
e che niente
meno
demico olimpico,
Roma
Enea Arnaldi
'ji.
Il
acca-
-10-
il
suo soggiorno in
in disegno la
architetto.
andava pro-
gli
Ci non ostante,
Roma
tempo
di
maggior parte
di
cjiiegli
come
antichi edifizii^
teatri^ anfiteatri^
come fuori
di
Roma
*.
zione ^
fu gi questa
trattenne in
costruzione.
Roma
Ei vi
l'
ad osservare e studiare
nostro Palladio
il
si
le fabbriche d'antica
Gualdo^, con
il
mente
prendere
le
misure delle
antichit romane.
Le
l'essersi reso
compresa
padrone dello
mediante
un ottimo
Roma,
in Roma,
di
libro,
Roma,
il
gli
esami
pi
nostro Archi-
1554 ne vennero
fatte
due
edizioni, l'una
dell' antica
Roma
pubblico.
Gualdo.
un
architetto; lo
Mta
pieno
il
carte 8.
cart. -.
idee che
si
a dovizia
abbiamo trovato
ravvisano ne'lavori
-11iU^^h aiiUchi: lo
II
mento che
tivo; lo
al)l)iaiii()
sa apprezzare
il
bello ed
tem]:)o
cos,
gli
mancarono
valore ed
il
le occa-
vano perfettamente
cat-
sioni le pi felici
il
deirarte-, lo
a lavorare,
buono, e rigettare
il
le quali
un
sterile.
la
tadino
si
offerse
un
vastissimo
Quindi
campo per
al
nostro Concit-
esercitare
suo raro
il
sempremai secondo
dar esecuzione
non sufficientemente
risoluta nel
numerosissima
menti, ch'eccitarono
assicurarono
tura
fy Non
una
Palladio
il
la
forma e per
meraviglia in tutti
titolo onorificentissimo di
questo
il
gli
serie
gli
il
servire
ben
orna-
veri intendenti, e
Padre
dell' architetil
merito e
ai
luoghi
opportuni.
Oppresso
dalla moltiplicit
studii, accorato
figliuoli,
trovandosi
-12-
cou disposizione
corpo poco
di
mala in-
1580, essendo
da
tutti
in et di
comprendevano
uomo
si
componimenti
sepolcro
grandezza della
L'Accademia
la
di tanto merito.
62 anni, compianto
la
memoria
degli uomini
in sua lode, e
accompagnando
il
cadavere
al
*.
In mezzo
alle serie
Le
il
il
nostro
iscri-
pregevolissimi e ricercatissimi suoi Libri sulvarie e moltiplici edizioni che nel corso di
due
Germania,
in
le
secoli
ne sono
regole e
Pure con
medesimi
profes-
gusto.
difetti
che sono
1570 vivendo
nell'anno
dal pubblico,
i
buon
per mano
sorprendente
Il difetto
11
stati
principale consiste in
un peccato o
d'inav-
indicano
le
Noi
lo
accenneremo brevemente.
numeri che
nemmeno
alle fabbriche in
ai respettivi
cla
Temanza,
quale
il
assicura d'averne fatta Pesperienza, avendo esaminate alcune tavole incluse nell'opera del Palladio
*.
che
le differenze
ritrovano fra
si
medesimo
Palladio, e le fab-
suppone
si
t,
sue Invenzioni.
le
La
un uomo
nato ultimamente
genio di nobilitar
'1
guadagnare ha determi-
l'avidit di
il
Pasinelli, l'opere
Ivi a carte
n capitoli.
Poi a
cai'te
numeri notati
44 >
noia. 2/\.
Negli esami da
me fatti
quattro libri delV Architettura del Palladio, ritrovai molti errori appostivi... Cose che
che
il
nostro Palladio
il
suoi disegni di
vedono sparse
forma
Manc certamente a
le tavole
capitoli
il
tempo; e
somma,
la fretta di
io
non
le tavole
il
Palladio
le
tengo che
in sospetto
lui
mi mettono
rispondono a
sulle tavole de
la
che abbiamo
le
tura non sieno, massime nei numeri, quelle che uscirono dalla di lui penna.
2
il
spesse volte fa bisogno alV architetto accomodarsi pi alla volont di coloro che spendono
si
dovrebbe osservare.
Il
lib. ii,
,
cap.
i,
che
un candidato deirarte
si
buon senso,
somma
si
Non
solo
stati
ma
professori,
il
danno
in
il
come
parti genuini
sig.
Temanza * rende
avver-
della
mano
sia
figura, di poter
dell'Autore dai
d'esempio,
si
soli caratteri
Non
comune
non
basta:
poich non v'ha persona del mestiere che non possa a suo talento
prevalersi delle proporzioni de' medesimi ordini, e di combinarli
nelle sue invenzioni.
la
il
compartimento e
la
saper rilevare
corrispondenza fra
la
eleganza,
le parti col
la
tal
Come non pu
certamente di-
perfetta cognizione
non pu
medesime cognizioni,
maggiormente
Mia
intese colla
811.
-15-
Per comune
couseiitiiiieiito di tutti
primo
il
Le
posto.
due
studio che da
assidue investigazioni,
moderna* occupano
continui esami, e lo
le
ci
mina a favore
architetti. Si
la gloria di
tutti
che a superarlo,
non ha
ma
di
i
non
lasciato luogo
che
alla sola
imitazione (^). Se
il
Palladio
vrano,
stato
se fosse
secondato con
isplendidezza e
sue idee,
proporzionato
avrebbe avuto
un'altra
teri di
Roma
antica.
il
coraggio
Palladio, dico,
tutti
carat-
imitando
gli antichi
maestri.
Ma
si
scoprono dei
tratti e del-
le
maniere che sono tutte sue proprie, e che non hanno niente
di
comune
colle
altrui; e tutto ci
forma
il
Non
fette
buon gusto
dell'architettura
moderna;
L'ai'chitettura
moderna
quella che
prima
medesima;
per adattarsi
il
a'
se studiate e meditate
Comp.
pref. art.
i.
-16-
metodo
di fabbricare.
dell' Italia,
compilate tutte
le
vero
in grazia
venissero
incise
il
alla dignit e
le
si
ha
luogo a sperare, che verr aggradita ed applaudita la cura a proprie spese intrapresa da
nascita, e
una Societ
talenti, di
a'
la
mia persona,
si
dermi pi che
tato
m'impegn
il
ed
sufficiente a dare
e coraggio;
alla pratica
di tal
medi-
facilmente*, e
al
a' coltivatori
un qualche stimolo
dell'arte
di gloria
mi
fece
architettura,
non indegna
del
nome del
secondo
il
meco
Palladio, e
non indeco-
al
pubblico,
Merita che
si
faccia riflessione,
che
alle
fabbriche
sono
stati
In quanto
inseriti
all'
ineseguite,
disegni
d'alcune altre restano tuttavia inediti. Sonovi altres alcune fabbriche architettate con buona simmetria, intorno alle quali verte
ma
un
anche non
se
lo sono,
discutere e decidere
il
difficilissimo
sopra
lit
tal
mi son determinato
rendendo
Non
buon gusto
la
trovando documenti
congiuntamente
di pubblicarle
di tutto ci avvertito
mio
il
leg-
l'attenzione
dal
Mi sono per
mi sono astenuto
la scienza dell'Architettura.
in contrario,
II.
la-
11
giu-
e discernimento.
non ho
riguardo ne
precedenza
ai titoli di
fabbriche , ne
fra
si
si
ne
ai diversi usi
non
disegni,
de' quali
al
nostro
Architetto.
III.
cier pi di
dugento tavole
intagliate in
un grado
il
rame
la
ed abbrac-
maggior parte
mia
di esattezza,
-18-
altronde *.
Il
campagna:
di
si
riserveranno per
si
il
quarto
le chiese di
Venezia, ed
alcune fabbriche esistenti in vari luoghi dello Stato nel fine del
:
medesimo tomo
cui
il
si
troveranno anche
Palladio ha pubblicati
fabbriche ineseguite, di
le
ancora inedito.
di cui
IV.
si
comodo
e d'economia.
in tre tavole per lo
e dico per lo
meno;
ed
osservabili, intelligibili
utili
cuna
in quattro,
fatica,
ed anco in cinque
tavole.
il
Non
tralasciata n
si
pubblico aggradimento
V.
Sacome
(/z),
guardate dagli
una grandezza
sufficiente (/),
come un mezzo
artisti
vengono
ri-
un pregio
cos
essenziale,
ed abbiamo usata
il
Profili
questa cosa
In
Italia
si
danno
al
gli
rame
mancante
la necessaria at-
N. A. ha
fosse
opportuni avvisi
alle
Sacome, che
il
d'architettura*, e di
nosi in certa maniera nascosti alle viste del pubblico, e che bisogna cercare sulla faccia del luogo dove furono
piantati...
Algai'otti.
edifizi
-19-
VI.
Le numerose e
che rapporto
sensibili alterazioni,
alle
mi-
mano un
il
Palladio, for-
cambiamento
dall'Autore nel
Si vedr
di
momento
qualche
dell'ese-
uno
sbaglio ne'
numeri apposti
ai di-
segni ; sbaglio
commesso da
Comunque
fatto si fosse,
mi sono creduto
il
gendo un qualche
done
il
riflesso
in debito di notare
persuado che
il
mi
siffatta dili-
pu porgere
utilit (in).
un testimonio
fallace
mi son
mi sembrarono
le
tali
fiate
la
Non
al
critica, tutto ci
suo genio ed
solo
mi
che
si
anche a farne
steriori.
il
scopre contrario
ma mi
estendo
state fatte
si
emendare in
tal
Non
si
sa
guisa, o di perfe-
o pi singolari. Checche ne
di prendersi siffatte
sia di ci, io
licenze
Mi
sieno.
Questa
zioni e differenze.
la
ha voluto
cura di rivedere
minutamente
tali
la
si
altera-
fatica
assunto
bene
r Architetto che
istia
ne ha
si
una
fatale
u convenevole,
il
di presente esiste.
la
luoghi
intiero,
altri
non
Queste
tali
forma regolandosi
fabbriche
le
a' disegni
si
che
il
X.
Non
si
trover pezzo,
quantunque
picciolo, che
non meriti
un
saggio del
metodo
sia
permesso di pronunziare, che, generalmente, questo insigne Precettore ha fatto regnare nelle sue fabbriche la solidit^ che tende
alla perpetuit; la
zione di tutte
l'uso
le parti,
deir altre; e
bellezza^
la
eli'
il
risultato
d'una certa
esat-
si
una medesima
in
felicit
fabbrica.
(/z)
Le diminuzioni
tare le fondamenta.
di sotto, e situate in
non
avviso, altrettanti
che. Egli
sussistenza, sono,
per mio
maggior
si
ha dato costantemente
la
preferenza
al
pietrame cotto, in
ai
muri ; ed ha costumato
Vi vuole
che
il
Palladio
pi magnifici
non ha
di
(o).
trascurata
fu
il
virebbono
1
Palladio
meno
le abitazioni, se
Convento
sig.
Temanza
non avessero
la sci-ittura del
tutti
cart. (So
not. ^5.
a che ser-
comodi necessari
Maggiore e
la
Duomo
di Brescia,
-22-
le
le loro
parti
non
vi si
meno
Se poi
splendidi ed opulenti.
Chi
si
si
secoli
suo tempo, e
le
le
uomo
troppo incon-
compart secondo
gusto e
il
la
Come poteva
secondo
verrebbe riputato un
siderato
maniera
il
egli
genio e
di disporre le abitazioni
bisogni e
costumi de'
in
camere da
letto e
da ricevere, in
ed avesse
natura , egli avrebbe fabbricati altrettanti luoghi inutili e Incompatibili cogli usi del
parti,
piuttosto
Il
di laberlnto
un corpo
metodo, sarebbe
come un'alveare
d'api,
Palladio architettava In
di fabbrica, co-
un tempo,
in cui
Signori e
Padroni
le
Imma-
gini de' loro antenati, delle librerie, delle gallerie per pitture e
Ora
si
dee confes-
et.
ci
bene,
che dee
-23recar maraviglia
si ,
ingegnosamente innestarvi
che forma
il
la
il
quale,
disegni degli
alrii,
si
la descrizione e
Il
si
comprendere quanto
di comodit e di
magni-
E compartimento
zionata.
secondo
chessia
che
si
troverebbe nelle
il
men comodo
esaminando
come
compimento
si
Se
se
niente
Palladio
il
si
la
mente
come
si
il
s facile,
ed incostante presso
bellezza
mediocre,
vaga
non
d'un
ben
materia.
La
intesa ed armonica
tamente che
la bellezza
non possa
un
edifizio
la
consistere unicamente in
potrebbe esservi
la
una
simmetria.
-24-
mancar a Hallo
la flecorazioiie.
mente
che
ira le
dezza
fetta
piacere.
Tutlavia, senza
come per
un"^ esatta
forma ; e che
la
gli
proporzione,
un complesso
per
gran-
la
necessariamente
sinimetrla, un;i
Dnnque, perch un
la
ci
un
tutto,
ed
il
tutto,
di bellezza in
calcolatrice
fra
essere
il
Un
archi,
deve
il
si
pu
ammaestramenti del
Precettore romano e dell'Alberti, conform le idee delle sue invenzioni al bello esemplificato delle fabbriche antiche, vari le distri-
gli
interiori.
Avveduto fu eziandio
il
dell'architettura.
Per
conciliare in
una fabbrica
la ricercata
bellezza necessario,
buon
gusto.
Non
esempio: che
il
biliti
ha preceduto: ina
ci
la
il pi
dell' esperienz^a di
difficile^
chi
pi
pu
capace^
si
architettura francese^.
un
arte., la
sue sono
egli scrive)
non
capaci.,
lui
le
opere
cogli stessi
bello e del
modo
E difficile
Pu
il
di
un
certo
garbo
un famoso
alle cose
scrittore,
che
che
si
le
da lumi
fa piacer pi
diamo
Sono parole
^.
propose d'analizzare
di
la bellezza; al
cui giudizio io
cpanto
elle
il
sia
In tutte
tutti
le
tratti
di cose,
(i)
Le
Mr.
buon
gusto;
un
concerto
il
Blanc.
ipi
incanta e rapisce
(2)
sia.
Tom.
non
i, lett.
Livorno itGi, in
gl'ignoranti
14.
(3) Guglielmo
ma
art. i.
Hogarth. L'analisi della bellezza tradotta dall'originale inglese, a cart. 8 in una nota.
8".
vi si scopre,
che
ci fa
comprendere
si
la
barbara e
che
edifici antichi, e
nuova e adattata
gli
esempi che
raffinata
ziale,
gli
le.
somministrava
si
scost
la natura, e gli
giammai dagli
suggeriva la ragione
dall' uso.
non.
solidit
la
sostan-
si
la parte
la
non us mai
si
n mai
risalite
membri
superflui o incongruenti:
pipistrelli
colonne
spirali,
della corruttela
sono
stati g'
ed
non
o immagini d'animali
ignoti a'naturalisti.
le
men-
esili
il
Palladio le ondulazioni
che ha patito
la
zigzac
mano
Se qualche genio
tali
imperfezioni
al
-27-
Non
Palladio.
la
si
Per concludere:
combinate tutte
le
la
sua morte
{p).
propriet
buona architettura,
le doti e le qualit
cio; la solidit,
si
trovano
che richiede
la
comodit, la decenza,
la
non
vi
si
far la
dovuta attenzione,
si
sue opere
rilevarne
il
i
buono ed
il
bello dell'architettura; e
piani e le elevazioni,
facili
si
applicano a
sue invenzioni
Io
mi
(^).
stimerei l'uomo
il
abbiamo
una
professori dell'architet-
gnate,
come
dissi, in
ornare
ed
dell'arte.
far a
fatto entrare,
la stranezza delle
loni, cartocci,
di
membra che
serpeggianti e rette,
meno
Un
hanno
come
curve,
le
-28-
pli
straYagaiiti
Se
tettonica.
minore estimazione
pi di frequente consultati
rispettabili
meno
il
monumenti
della vene-
assecondato
il
genio che
mente
appresso
La
combinata
argomento
si
non
si
coli' autorit, si fa
non
novit,
tura, che
alla
si
Il
Buon per
l'architet-
nuovo
dere
sostenere
il
decoro dell'architettura,
le
gli attentati
da savissimi e potentis-
fondate
coli' unico
oggetto di promuoverne
a'
progressi,
professori della
favori
medesima,
soli
mezzi che
la
possono sottrante
umano
di
anteposto
fatiche;
Ed
di rendere pi
appunto
uno
peso della
vita.
comode e pi
de' mezzi
hanno impegnato
il
le
il
che serve a
far sentir
si
pu dire,
meno
il
che
tedio ed
il
un argomento
quale
tante
Tutte
grate le abitazioni
tanto importante,
al
e felicemente inventare.
applauso ed onore ad
fatto
venga
e'
il
sta al
1580
sia
1440
(s)..
-30-
BERTOTTI SCAMOZZI
professarla
suore
commendevolmente
vogliono
si
lei
le
quali
non chieggonsi
non principali
le
Architectura
(diceva Vitruvio) est scientia pluribus discipUnis et variis eruditionibus ornata, cujus judicio probantur
omnia quae ab
persequuti videntur: at qui utrumque perdidicerunt (uti omnibus armis ornati) citius
cap.
"Vitr.
umbram non
cum
rem,
auctoritate
quod
da un
altro
le idee delle
se vera, smentita
Attaccato attentamente
( il
Palladio
agli ammaestra-
fabbriche antiche.
(d) u L'excellence
les
a rendus plus
il
qu'on ne
son cole
une plus
l'avait fait
et
qu'il
qu'il
a su faire
seci'et
de matriaux
dans l'imitation de l'antique, n'avait aussi bien heureusement rencontr ce juste milieu de correction sans
ic
l'architecture grecque.
d'approprier
les
la richesse, sans
comme moyens
un got
beaucoup de dpense;
le
si
l'on
ses
peut s'exprimer
prdcesseurs
ainsi,
Del pi pregevole, tanto in questa che in altre opere Palladiane, diremo poi, quando
(e)
eu
qu'il a
se
popularise
ne daranno
le
descrizioni.
(
f)
<(
il
le
(1
l'architecture.
precitato autore)
la
il
ma
sut encore
non seulemenl
la frase
che segue
et
il
a donne son
nom
potrebbe patire delle eccezioni e molte. Rammentiamoci che rdhil crescit sola imit/Uione: e che, dans tous
arts , ilj
sentir et de
(Il)
la
le secret
les
de voir, de
Modano
marche
cfiitettura; noi
fatte ilBertotti.
segni o
de
lors,
ci
dirsi
certamente due voci sinonime fra loro, come pare che qui
delle parti
membra
diamo indistintamente
nomi
di
le
abbia
membri principali
ij.a) in,
dell'ar-
parlare;
come
Sagoma
de'medesimi.
invece o sacoma
un insieme
sagoma appunto
Cio figurate su
d'
una
quasi
il
la
lv./.'^iJ.ci,
e che
ci
concorrono a mostrarci
le
convengano
si
diffe-
al carattere
scala
concetti: cos
tali
Bertotti.
il
gli edifici,
modinature costituente
di
parole, d'onde
le
le piii picciole
gli essenziali,
parti ecc.
e quelli di consuetu-
piombo che
orizzontali:
sono di consue-
tudine, se, di puro abbellimento agli essenziali, mostransi originati da cose naturali o da usi diversi.
(l)
La maconnerie en briques
(n)
est prfrable,
par rapport
la solidit,
taille
non seulement
mediocre
calcaires de
qualit.
Les
anciens, qui n'valuaient la dure de Vopus incertum et du reticulatum qu' quatre-vingts ans, regardaient
comme
indfinie celle de la
le
Panthe'on,
le
tempie de
qu'ils
en ont
la Paix, les
fait
un frquent usage
lementaire de construction).
(o)
Quando
il
Bertotti col
nome
di gineco
non abbia
inteso qui
pii
partico-
larmente donneschi, detti oggid boudoirs; e che grecizzando, forse dirsi potrebbero per sineddoche gineconiti
da
"jh'jti
donna, e
x.'jvi^)
sero entrare giustamente nella enumerazione delle cose componenti le abitazioni di coloro che vissero dugento
il
mille ottocento.
(p) Ci riserbiamo a far conoscere successivamente nelle descrizioni delle fabbriche di Palladio, se in alcune
un qualche genio
di esse
grands modles de
l'art
pure
il
precitato
en rapport avec
plaisirs
al loro
Autore.
le secret
un genre
l'Italie
moderne, ne
se croie
d'accommoder tour--tour,
et
d'une belle architecture, et l'agrment de celle-ci aux suje'tions que de nouveaux besoins lui imposent.
(r) Il Bertotti
[s)
l'tat
no
Da
pubblicava
questo rapporto
si
le
pu dedurre, che
il
IL
TEATRO OLIMPICO
che
fiorisce tuttora
sua fondazione
debitrice della
illustre societ
instituzione.
poetici,
si
da parte
anno
di
temporanei
teatri
nelle
si
statutarie semplici
letterari
di
contentarono di
di legno, fra
di questa
argomenti e questioni
radunanze
1555, e
Qualche volta,
quest'adunanza
buone
le
componimenti
l'aiino
genio per
al
iiistitiiita
esercizi,
socii di
qualche nobile ed
far
il
nostro Palladio ide ed ordin nella nostra Basilica l'anno 1562, sul quale
fu recitata
con
sommo
applauso
la
di
teati'o
il
in
".
la citt di
un
Vicenza, ed eretta,
cortile di casa
Porto
la
maggiore che
fra
a^ nostri
le
'^,
in-S".
tempi
al riferire
si sia fotta.
Lib.
11
una scena di
di prospettiva
e Nelle note apposte all'opera suddetta del Serlio dallo Scamozzi, padre del famoso architetto Vincenzo.
Tom.
I.
Ma
Olimpica.
pici stanca,
checch ne
sia di
la
dell'
un
di Tarsi costruire
disegno
il
un
altro,
venne
al
Palladio,
il
Olim-
le
menzionate
In deliberazione
accademia
societ degli
addoss l'ono-
la
che fosse
fatta
compiacenza
Palladio, ch'ebbe la
teatro,
vedere
di
a glttar le
di vita
il
sciuto
mento, come
si
Olimpico dal
nome
tare.
i
ai
19 agosto dello
il
dell'arte e diligentlsslmo
drammi
la
tragici che,
la
fu
pre-
compi-
a perfetto
Questo teatro
denominato
riflessi
< Italia^
non che
discorso
si
11
presa la
il
commendabile cura
teatro Palladiano, e,
dimostrare che
produco
*,
il
a'
nostri
pi heWorna-
di Vicenza.
dottrina \
lo
Un
ricono-
Sotto
degl'intendenti,
mento
uomo
".
per
1584
tazioni di
di questo
la
alla
grand'arco.
fondamenta
il
al
la
sua
arrivato a
il
alle
dotto cavaliere, per mettere in chiaro l'Intrapreso paralello, ha fatto uso dell'edizione di Vitruvlo,
II
nostro
sig.
Opera stampata
in
Roma
1768, iu-4"-
Romano,
egli ha prescelto
("atto
niente^
per iscoprire
il
tutti
che
tratti e
11
per verit
rapporti che
Palladiano,
di certo,
Olimpico con
(|uella del
il
il
dominano
l'are
conve-
conte Montenarl,
sig.
fra
/?/
teatri antichi
che
ed
sa
si
esaminarne
In Vicenza.
Roma
in
perci
il
avendo
le
di giustizia e di gratitudine
romano
da
hanno pi
ch'egli
*;
ha adottata,
si
de tempii^
teatri^
mano
com-
esplicate e
esprime
La
cjual
giudicata convenientissima^ e di
che
le
avanzi d'alcuni, e
gli
delle basiliche
il
si
pi siamo
le
11
si
Ora, ragionevol-
".
partimento dell'Olimpico.
le
Ed
medesime regole
lib.
v, cap.
it
com-
principali argomenti.
a cart. 9.
lib. i,
8.
Nel principio di questo secolo esisteva ancora una considerabile porzione del prospetto della scena , oggi
giorno non sussistono che alcuni
di base ad
monumento
una fabbrica
d'antichit. Si
ancora alcune vlte , ed alcuni cunei della gradazione , rinserrati e compresi nelle case d'alcuni
restante di questo antico teatro dal livello del pulpito in gi giace sepolto fra
muri sono
costruiti all'usanza
veggono
cittadini. Il
di figura qua-
drangolare e cuneiforme di picciola mole, congegnata esattamente, ne forma l'incrostatura esterioi-e; l'interiore
ne scopr
il
di
ordini dell'alzato:
si
il
scavamento praticato in
gli
altro luogo,
marmo pur
si
sia terrazzo.
gamba
della stessa,
marmo
Nel decorso
greco,
la
faccia
-36suU'appogglo de'quall
tato sopra
il
il
lia
tli
brevit, tutti
tratti
da parecchi
fondata
la
sua opinione.
Avendo dimostrata
il
conte Montenari
sig.
la
il
Romano
teatro
il
metodo che
e l'Olim-
Palladio ha tenuto
il
ammettendo per
sono diversi in
una figura
circolare
da
sono
quelli che
in
una figura
elittica",
eh'
la
non
u meno
fece
con qual
filo
e riuscita
il
il
il
si
possano vedere,
suo lavoro.
il
il
il
posto in esecuzione quanto egli avea concertato col Barbaro, tanto riguardo
alla
che ne ha
scritto Vitruvio.
Vicentino
el ittica,
si
mano
Romano, secondo
il
mano
regole e
le
nemmeno
tentato,
nell'esposizione delle
articolo,
non
un punto
difficile.
Prevengo
il
che pu
facilitare
ad
altri
il
il
marmi
rame
dell orchestra.
monumento
parte forastieri
d'antichit:
ma non
mi
le
membro
di far
terminavano
sul
piano
fannene
necessario
la
prima
avverliie,
.) /
di lutto,
".
di terreno irregolaie
dove ambisca
la ristrettezza e
uno spazio
pei' situarvi
onore
di farsi
soffre
pie-
l'ammira-
e di destare
un corpo
tarvi
medesimo tempo
unisca nel
di quello
di fabbrica,
permettevano
commendata, riguardo
teatro
comodit
disegno che
al
Architetto che, in
quale e per
la
e grandezza
ed eleganza maggiore
le
facendole servire
colt,
il
era proposto.
si
questa parte, e
la
le
naturali diffi-
di ricettare
un
un numero
considerabile di spettatori.
un
maggior
ad ordinare
che
si
la
formi un
questo circolo
chino
modo
si
si
la linea della
vuol dare
al teatro;
lati e spazii
la
che
in
determinata dal lato di quel triangolo che viene a tagliare la detta circonferenza nella parte dove
si
cunei
che
parti in
il
un
un ampio
il
(5).
in succinto la
Se
'.
al
il
sito delle
maniera che
al
un
tempo
il
la
il
Ma
se nella ristret-
un'aggiunta posteriormente
presente.
Questa
a Si sa ancora che,
b Se
fssi la
avrebbe camminato
interiore
centro,
gli altri
il
il
fatta.
circolo esteriore e
march. Galiani),
sia
non
l'
interiore ,
giunto a penetrare
me
la
come
mente
di
nella materia
tezza
venne destinato,
gli
non ne sarebbe
come
riuscito,
riflette
le
giudiciosamente
ma neppure
cenza,
per un luogo
meno popolato
prescrizioni di Vitruvio,
conte Montenari
il
la
",
popolazione di Vi-
il
Palladio,
terreno prescrittogli,
il
da
Una
volta che
non
Vitruviano,
al
abbia
si
si
durer
la sola
che
si
occhio
tratta,
Romano.
teatro
ho creduto prezzo
dispongono
rimarcare
far
il
medesimo descrivervi
secondo
la
mente
il
lati e
di spazii eguali,
fatto
tutto questo,
che toccassero
mi avvidi che
cunei, e che
gli altri
il
aaaa
dell'Olim-
un
cir-
quattro triangoli di
sette angoli
(dd) determinerebbe
(eeeeeee) dirigerebbono
le scale
Secondo
il
la
fra
seguente metodo.
Prima
la
ma-
tenni
perch
comprenda
una
teatro
fatica a
il
avve-
trovano
si
non somministrerebbe
descrizione
teria di
sott'
sommo
un
attenne, con
si
le
tre
versure.
si
riscontrer, vero, che nel nostro teatro tutte le parti sieno rigorosamente
collocate a
nonna degl'insegnamenti
alla diiFerenza
faranno
le
che passa
non
una
figura elittica
Quando
voglia riflettere
si
fra
di Vitruvio.
il
a Paragrafo u
pag. 8.
la
uno
di
forma circo-
di figura elittica.
ref/.Jtf
.^J.
-39-
tlrata
due
si
avr, secondo
Queste
(7).
due
attraverso a
(mm),
de' centri
la
metodo
il
di
una
mezzo
si
comodamente
nell'orchestica, potessero
de'recitanti
meno
la
il
che sedevano
e perfettamente vedere
antichi, che
"
non
si
dovesse
Se
il
doppiando
linea
tutte le azioni
il
tutte e
gli spettatori,
pulpito
il
conducendo una
descrive
il
al
degli antichi,
forma, restavano
teatro Olimpico,
col cui
passi per
la
quanto
sia
pul-
il
due
volte
diametro dell'orchestra,
precetto dell'architetto
romano, rad-
il
la
scena dell'Olimpico sarebbe riuscita lunga piedi 101, oncie 4, lunghezza che
eccede di molto quella che si riscontra nella scena del nostro teatro, la qual
Con qual
regola
Pal-
il
relazione
ladio siasi determinato a stabilire la lunghezza della scena, che abbia
non
cosa
agevole da
il
supponendo che
il
la
natura delle
diametro
il
certa
armonia
di parti.
il
Ma
la
in
il
il
si
riscontra in
il
una
nel nostro
un
teatro circolare.
essendo
modo
di fabbrica, risulta
diametro maggiore ed
Siccome
un corpo
pulpito
e di tal sorta
il
che
semidiametro minore
di
Son
il
dell'asse
del prospetto della scena, abbia combinate insieme le dimensioni
lib.
v, cap.
7.
-10maqgiore
minore
v del soini-asse
delermluata
cleUelissl, cio
sommando
la
si
le
suddette di-
dalla lunghezza del prospetto della scena del nostro teatro, la quale
La
appunto
si
renda almeno
il
",
spiegata da monsignor
marchese Galianl
e stabilita dal
della scena.
Che
11
podio
sia
in dubbio, assolutamente,
il
si
'
per
il
11
quando
si
il
poggio siano
le
sia
per
si
pu rivocare
non
la
livello
in
colonne co
capitelli e
basamenti
la
parapetto di sopra con fonda e con la cornice sia per la met del parapetto o
poggio di
sotto
meno che
le
la quinta.
colonne di
Ma
se egli sar
meno
alte la
sotto.
la
le
anche
il
componimento sopra
terzo
e le colonne di
simamente,
il
dove
medesimo che
il
tratta della
piedistilo,
il
vicentino, soggetto
del
e'
Anche
il
Lib. V, cap.
il
la
sopra siano
le
cornici di
Palladio
dice, che
il
medepoggio
della scena
".
il
piedestallo
uno
'].
il
Il
''
sia
descrizione di Vltruvlo, e
<i
".
proporzione de'piedestalli
quale per
strato
scena,
la
in-fol.
7.
cap. ig.
e Ved. Idea di
un
moderno accomodato.
avea negata
podio
al
situazione assegnatagli, e
la
il
ingegnato di provare,
si
scalinala, per-
suaso che servisse di poggiuolo agli spettatori, che da quel luogo stavano a
mirare
rappresentazioni;
le
ma
sfortunatamente
egli
non ha
trovati seguaci
Riportandosi
antichi,
all'altezza della
romano, W podio,
medesimo diametro.
11
ne'teatri
podio, all'altezza
tendeva che cosa fosse armonia in fatto d'architettura meglio forse di chiunque, non alz
stra,
come
\\
podio
avrebbe conservata
dendo
la
la
alla
mato,
le
il
piedi 3 oncie 5 ^,
il
facile
in circa di pi.
si
era for-
bero essere
alte la
le
ha tenute otto
":
Camminando pure
la fiss a
sono
la
alle
suoi or-
regole dal
Palladio professate nel suo Trattato d'architettura. Si osservi per maggior intelligenza di tutto ci la tavola v,
le
dove
si
trovano disegnate
si
le
sacome, o sieno
possono contrad-
primo ordine
precisamente della
il
capitello
il
Palla-
mento
in quella parte
ma
alle foglie;
al
che
la detta
duodecima parte
b Vitruvio,
lib. v,
''
'a
gli
dell'elissi (11)
(hi)
egli
cap. 7.
si
La media proporzionale
-42c ijose
ili
d'av'erlo
se
il
disegno
il
che pochissimo
altezza,
dopo
trovai,
vi
la
fatta
proporzione che d
il
Palladio
ai
in
capitelli dell'or-
dine corintio.
di
Yitruvio,
il
tenere alto
a
la
met
questa regola,
il
di
quanto
piantata
al
pu notare qualche
si
allontan
il
non dovrebbe
alzarsi
dovendo stare
mena
u pi ne
alla
come insegna
disopra,
nostro Autore
altezza
il
piedestallo di sopra
di piedi 1, oncie 8 |; in
si
lo
ri
il
vi
{;
sta
ma
picciola differenza;
ella
di
essere calcolata.
Riguardo
alle
d'Architettura
",
che debbano
Il
farsi
minori per
nostro Architetto
ciuta,
al
le
la
maestri
la
la
diminuzione ordinata da
sia piac-
gli
ch'egli abbia
avuto piuttosto in
riflesso di formare.il
disopra simile alla diminuzione delle colonne disotto, ed abbia voluto con-
dinre
due ordini
in guisa, che
come
fuori colla
5,
4; e la
dia-
Il
appunto come
il
Palladio
medesimo ha pre-
Il
appiombo
delle
colonne del primo ordine, sopra cui veggonsi parecchie statue, che conciliano
ed elegante ornamento e grandiosa nobilt
beazione, ossia l'intavolatura
la
al
La
capitelli,
tra-
per
devono avere
a \iliiivio,
come sono
sono
in vigore
essi intagliati a
n, rap. 7,
io.
Il
primo, come
lesene^
colonne di mezzo
di
oncie 8 e
ai
sopra
rilievo,
^
con
il
si
il
dissi, di
secondo
il
i):,
travagliate da'pi
In oltre, di
mezzo
con
alle
colonne sono
tabernacoli (i3)
La pro-
mano
Per
tre
maestra.
le laterali,
arcuata quella di mezzo, questa chiamata regale^ quelle ospitali^ ovvero dei
forestieri^ si
strade ornate da
un
che,
teatro.
di
diletto
in
al
Il
alla virt
tendono
di
tale artificio
l'occhio de'riguardanti, e
si
con
ed
a'talenti di
legge nelle
Giacomo Marzarl,
medesimo Scamozzi
e nel
gli architetti
"
nella Storia di
Vicenza
(16).
chiamano versare
',
golo retto col prospetto della scena, sono ornate di due colonne, una per eia-
schedun angolo; ed ognuna ha nel mezzo una porta senza alcun ornamento,
con una nicchia per parte, centinata; sopra cui
di bassorilievo.
Il
vi
con questa sola differenza, che dove nel primo havvi una
porta, nel secondo bavvi una finestra che guarda sul pulpito.
delle
^'e^.y^^re
ed una appellavasi
I
Romani per
la
a Dell'idea deliiircliUcllnia
b Vitruvio,
lijj.
conducevano dirittamente
l'altra
della
campagna
nella scena,
".
3/1
Le due porte
s , cap.
miivci'.salo
pait.
ii
lib. 8.
(i.
lih. \, rai).
(i.
si
debba
che coiesla
iiilsiua
della oradazione
Se
".
teatro
il
Olimpico
medesima
primo scalino
d'un
osservata la
l'orse
il
circolo,
il
muro,
diametro, compresa
conserverebbe
la
piedi
50 oncie
semidiametro,
8,
il
non
vi
pi di 37 piedi e 3 oncie. Se
prendere
il
la
la
il
quale lungo
non ha dimensione
la sesta
altri riflessi, si
oncie 5|;
Ma
quale, compresa
fosse contentato di
diametro dell'orchestra,
si
la stessa
il
Non
''.
si
credibile
che un architetto com'era Andrea Palladio, fornito di sicure cognizioni teorico pratiche, abbia fissata l'altezza della cinta dell'orchestra, senza badare
al
le
si
fra
nuova circostanza
di
presumibile che
fra loro,
che risultavano dalla figura del suo teatro, procurando di osservare pi che
gli
lo
fatta
l'altezza della
meditazione, ed
il
risultato
al
le parti delle
il
sue fabbriche.
Palladio determinasse un'altezza che con-
un'altezza che
a Viiruvio,
lib. v,
congiuntamente
II sig.
il
sia la
grandi
non
met
si alzi
si faccia
del
quanto
armonia necessaria
certa
alla
(11),
questo
meno
muro
di piedi
alla
la
Ved.
lib.
vni, cap.
7.
'J.
semidiametro dell'orchestra
sesta parte di quello.
dimensione
che
l'altezza del
-45mcnlovate due
clelic
Oia, su questo
paill.
rillesso
si
pu molto ragionevol-
che Ibrmano
somma
la
una misura
proporzione con
met dunque
tutti e
met
e far credere
che
due
meno
c^ualche minuzia:
il
muro che
una
la
giusta
La
elittica.
^; e la sesta
cinge l'orchestra,
somma sud-
parte della
di piedi
le
87 oncie 11,
di piedi
amendue
alla cinta
onde
e -^ cos
nostra supposizione,
siasi
appigliato
ad un metodo differente.
La
gradini.
luogo obblig
ristrettezza del
Un
ordine
di
non
13 onde e
e | di larghezza sopra
la
Tra l'una
rilievo.
e l'altra
tinate e rettangole,
di al-
Le
mezzo
si
e le
due
laterali,
altre
numero
di sette
smontano due
4^),
sono composte
a intercolunnii aperti in
cunei
acci
Queste
scale, pel
Palladio
non
gli
ch'egli
le
avrebbe
avesse opposto
fatte
un
sedili
alla
(Ved. Tav.
i).
comode
d'un piede e
cai>. 6.
tre delle
tempo.
di quel
il
cavea (17),
sta
gli
13
di
il
teatro all'intorno
seggi,
non
sieno
meno
alti
d'un palmo
meno
di
due
(iun piede, n pi
piedi. A'iliiivio,
lih. v,
-46-
se
mia strada
esternamente,
piil)blica
avesse permesso
gli
il
al
A fronte
di tante difficolt,
il
si
teatro
dilatarsi
il
il
che
si
lo avesse
co-
pu facilmente
la felicit e
l'acume del suo ingegno, nel saper diligentemente cercare ottimi e plausibili
ripieghi per adattare le sue nobili idee anche alla ristrettezza ed irregolarit
de'luoghi,
conducendo
alla
costruzione delle
la
sue fabbriche. Della sua abilit e della sua destrezza maravigliosa neir inventare forme eccellenti di fabbriche, e nel ripiegare agl'inconvenienti che
il
di
cause opponentisi
alla
delle sue
riuscita
felice
occasioni.
L'ordine che
dissi,
si
corintio.
di
di piedi
1,
oncie
nove diametri e
come
1 e ^,
tre quarti.
sione conforme alle regole insegnate dal nostro Autore nel trattato della
ha denominato
piombo
intendente,
il
tali
cliastilos (18).
Signoreggia
comoda proporzione,
il
delle colonne,
".
Veramente
io
detto poggiuolo:
colonnelli
quali sostentano
non
so decidere,
ma
v'ha qualche
com-
*,
che
medesima
elissi,
la
balaustrata.
il
voce degli
cavea debba
attori,
senza
al tetto
a Le statue sopra la balaustrata sono di Giacomo Cassetti, scolare del famoso Orazio Marinali scultore
vicentino.
b Queste pitture vengono attribuite a Gio. Batista Maganza, pittore e poeta contemporaneo del Palladio.
e Vitruvio,
lib. V,
cap.
y.
-47JNel
teatro vlccnllno
pei"ch
disopra
al
non
vi si
il
erge
la
mente
teatro
cavea, e che
la
meno
otto
dell'or-
".
fabbrica,
la
il
voce. L'altezza del teatro, prendendola dal livello del pulpito fino
la
chestra
nulladimeno per
le statue:
pu concludere senza
si
esitazione, che
il
vi si
Palladio ha formato
il
suo
si
come
superflue,
pioggie improvvise
tempo
nel
gli spettatori
non abbisogna
ancora sarebbero
bronzo o
vano
stati
vasi di
pulpito,
la
il
voce
si
piano dell'orchestra e
a costruire
che
tutti
antichi
non
se
se
costuma-
scene interiori,
sono costrutti
di legno,
Roma,
teatri di pietra
sedili,
il
comodo. Superflui
gli
di questo
rame, che
di
nante, onde
il
si
cominci
(19).
che possedeva
il
nostro Architetto,
il
artifcio
forma
la
variando
le altezze, gli
un corpo
le
alle
proporzioni,
le
distanze e
di fabbrica d'architet-
pi bassi
le
teatri alti
si
sentivano ;
ma
ne pi
Sono parole
di
b Vitruvio,
Leon
lib. v,
rocch
suono.
tutti
si
sentivano pikjorle:
ma
'7.
pubblici teatri
nostri posteri.
mura per
la
a'
hanno molli
stati
ma
tavolati
Roma, n
-4.S-
OLA
TVOLA
TAVOLA
TAVOLA
TAVOLA
TJI
I.
IL
IH. Spaccato.
IV. Scalinata
V.
ossia
Sacome.
Base e cimasa de'pledestalli del primo ordine corintio, e base delle colonne.
Capitello.
Capitello.
Base e cimasa de' piedestalli de' tabernacoli del primo ordine, e base dei
pilastrini.
Capitello.
/ Architrave, fregio
e cornice.
31 Capitello.
P
Q
R
Cornice.
Capitello.
la
gradazione.
NOTE
ALLA DESCRIZIONE
TEATRO OLIMPICO
ANDREA PALLADIO
(i) Scaia, Jal greco Iv.ryr, ombracolo o capanno, dissero gli antichi cuel certo frascato col quale solevaasi
alle
le tele
si
disse poi,
W sipario.
Presso
Romani troviamo
la
il
e la satirica, in
cui vedevansi degli alberi, delle caverne, delle montagne, ecc. "V'itruvio aggiunge che questi apparati di scena
mutamento non
allorch
si
gli
e scena
il
non consistevano
in pitture di tela,
come
fra noi,
ma
in
drappi da parati.
I
Romani facevano
che ne danno
una unione
gli
si
le
le
si
la
il
costruisse
si
Da
il
nome:
le statue:
la scena:
nel primo di
e le pi minute particolarit
principio la scena
il
primo a
tutti quelli
che
il
fasto di
Scauro,
il
lo
quale,
marmo
di
teatro. JNiuno
un
si
Claudio Fulcro fu
colonne e
durante
ha preso
tappezzerie
prodigarono in seguito
une
e fra queste,
Presso
Greci,
la
scena,
un poco
I.
La
Romani, dividevasi
facciata di cpiesta
estendevasi da
un
-50ivi
ponevansi
gli
La seconda
tazione.
alle
apriva
si
la
gli atti
od
rappresen-
parte della sceiM era un ampio spazio libero, sul davanti della scena propriamente detta,
che rappresentava sempre un luogo scoperto, come ad esempio, una pubblica piazza, un luogo campestre, e
dove
simili,
gli attori
Le nom
(2)
appele
chiudevano ancora
un luogo appartato
ei'a
gli
latin
yD;'0^ce7/?i
parce que
un
c'toit
les
Romains
en bois; cela
les
se
macchine d'uso.
delle
proscenium
se terminoit
proprement
toient le thtre
les
thti-e
les
5 pieds d'lvation,tandis que chez les Grecs on lui en donnoit le doubl. Sur le devant,
stre, le
de leur
cette partie
prouve par
le
du
du mot en Grec,
cte de l'orche-,
dit.
dont
se
composoient
les
amphi-
thtres et les thtres antiques, toient coups de distance en distance, dans toute leur hauteur, par des
sections de petits gradins,
la facilit
de
tissoient
les
la circulation et
nom
le
Gomme
coin.
De
deus
escaliers.
mot cuneus
l le
et reserves.
les
Romains esprimer
la figure des
et ressembloit
un
On rservoit des cunei pour certaines classes de citoyens qui avoient leurs places marques
On appeloit excuneati les spectateurs qui, n'ayant pu trouver de place sur les gradins, se
Bench
(4)
note,
gli
teatro
il
romano variasse
che adattarono
al loro. I
minori a comodo
vi
due
foro
commedia
de'forastieri, perci
l'
ingresso
fingevasi venissero ai
altra di queste
Greci solevano anche a dritta ed a manca delle loro abitazioni stabilirne due altre
de'forastieri; e
Romani avevano
Romani ne
cantoni della scena, ove erano pure due porte, una per quelli che
campagna.
(6) Dal
modo
si
esprime
il
Bertotti
e dallo
egli
(j) Orchestra, cos detta dal greco opyiopMi saltare, era la parte bassa dell'antico teatro, nella quale, presso
i
Greci , danzava
il
coro
e pi-esso
Romani sedevano
senatori.
Et pulpiti
spectare possint
omnium agentium
pedum
gestus.
un
(io) Vedasi la nota 6, e cos sempre ogniqualvolta trovei-emo qui scritto successivamente
(i i)
allo
La
un piede
'-,
il
fosse
'Apodium
quale divide
tale aggiunto.
r orchestra,
un muro
lasciandovi uno
spazio vuoto per deporvi le sedie curuli e le altre insegne de' senatori.
(la) Alla notai della prefazione fu gi spiegato abbastanza, perch sacoma e modanatura non possano dirsi
voci sinonime: sull'arte di sagomare giustamente, quivi anche dettasi difficiUssima, potranno giovare le seguenti
regole generali
atte soltanto
le
il
sito
pi conveniente
alla loro
forma ed
badi a non confondere indistintamente quelle che devono sostenere o coprire con quelle
Le
pit forti
si
pi.
-51deboli.
La
per separare
moke
grandi
le
numero:
in
ma
tra di se stesse;
S'impieghino
La durezza
cezza delle curve; sapendosi riuscire troppo secco quel profilo, in cui
Vediamo
servano
le altre
ad esempio
cos,
come
le seconde.
Fu
dividervi costantemente
listelli
ordini, e ripetuta
scevi'o
da menda
venga alternata
si
le altre
la
le
prime,
coprano o fortifichino.
delle cornici
sorretta s! modiglioni
sieno
colla dol-
il
la
o dalla gola
agli astragali.
profili, quasi
membratura
Non
di sostegno.
fu
Vignola qviando pose Y echino a finimento della sua trabeazione toscana n sfuggirono da
:
sommi
sagome
adornare
Non
Nelle
il
frequentemente
s
il
delle rette,
solo per
maggiore:
rilievo
non
piccole,
\g
architetti,
pure
dall'e-
sempio di alcuni moninnenti antichi servilmente imitati, anzich indagati austeramente, senza spirito alcuno
di parte.
colonne
adorne
cio nicchie
(i4) Striati cio a dire scanalati, dal greco ^r(A^ piccolo canale. L'uso di scannellare
sopra, e di
di frontone
a' lati.
si
il
dall'Egitto: e ne
meno
o pi svelto
a canale,
cos
lo
ad esempio ,
di
varsi pili o
lo
se
le strie
onde renderlo pi
sottile
quelli dell'ettagona,
forma regolare qualunque che avesse potuto successivamente acquistare da ripetuti scantona-
fine a ricevere
un
alla cilindrica
come venne
avvertito
dal precitato P. Paoli, avuta origine le strie. Il Cinesi su questo proposito dice, che gli steli delle foglie sacre,
colle quali solevansi
prima idea
le
colonne antiche
rino
sotto
non
e
il
ornare
tutto
il
capitello in
capitelli delle
delle scannellature
Le scannellature
forma di
delie colonne
molto
tale
lo stesso
le
non
svelta e pi leggera,
come mancante
liscia
et
il
di tutto
fusto
hoc autem
il
toltovi
per farvi
effcit
il
Milizia d'av-
ci nullameno,
quando
le strie;
le
dagli
inferirsi
da
quantunque
colonne a strie
si
colla-
com-
debba mostrarsi pi
ratio (dice l'autore ora citato, nel iv libro della sua architettura),
((
gium cava,
tudinem.
et
liscie
edifici
la
Il
Potrebbe
anche
screpoli della corteccia degli alberi, e dalle strisele cagionatevi dallo scolo delle pioggie.
fiisto
il
v' scannellato
una imitazione
ci
sit
non
si
duae
angulos striarum , linea corpor a tangat, tametsi columnae aeque crassae fuerint; lineae quae
Soglionsi
sempre ommettere
le
strigium circuitus
scannellate,
et
il
fare
produce un
all'esterno
majorem
marmo
effetto
di varii colori
peggiore in quelle
perch
scolte.
nelle
prime, cio
supplire a quella certa esilezza che, a confronto delle interne, mostrerebbero cosi
-52non per
collocale-
per
forse
la
circonda,
le
puonuo
poste all'esterno di
dentro
lo si
di quello
colonne
le
se collocatevi
essere scanalati in tre maniere diverse; i" indicandosi in essi fusti unica-
puonno
mente
ma
mangia:
pratici, se le
meno aperto
ottico
a malgrado di quanto accade in pratica e di quanto insegnarono autori classici in arte , che
sene
dar loro
apprestandoli a ricevere
gli scarpellini
tondeggiamento
il
un
rata da
listello
hanno
Si
le
prima maniera
scanalature della
3 facendo
s,
scanalature
un poligono
regolare di tanti
quante
lati
e dal vertice di cadaun angolo di tale poligono innalzando delle rette lungo
sia
ope-
fusto
il
si
fatta
all'
vogliono
in direzione
sommoscapo.
scanalature della seconda maniera, che in arte prendono l'aggiunto di semplici o scempie, onde non
quando
imoscapo,
Le
e l'affusellamento
un angolo acutissimo
un angolo
trovai'si
le
di esso
alla
il
fusto in
numero
si
per
di venti, avere
cimhia del
alla
'
sommo
colonne sono prive di base , come ne'dorici antichi ; ed avendola, prendere origine, foggiate ad arco
i^ Imoscapo
e finirsi
mano od
Siifatte
Volendosi
fa
far d'
uopo dividere
numero
nello stesso
Rammentandoci
d'
numero
intorno al fusto in
si
di ventiquattro
listello
sempre
i, 3, 3,
4"" di
un
ciascuna scan-
il
le tre
ottave parti di cadauna delle suddette distanze o divisioni 1,2; 2,3; 3,4 e loro successive.
Quando occorrer
facce
non
mai
soglionsi
il
n meno
ed
Fu
comunemente,
BaujXjjtY!,
un superbo
Troviamo in Plinio
ov/.lv.,
edificio in cui
esservi state a
s'
Roma
che, in molte delle quali, successivamente, quasi in altrettante borse, presero a recarsi
cittadini,
per trattarvi
al
adunavano
davano luogo
gl'interessi
al
momento di
a'
esse,
ne'lati,
ove s'intrat-
tx-e
principi
una pi grande
in ciascuna di loro
che una di queste parti stabilir la larghezza del primo pianuzzo d'angolo
Atfit;
di
sif-
anche chiamato con voce latina tribuna (se per non deriva dalla greca rpi^a), entro
magistrati ed
il
nome
-53iJii
descrizione
lalc bifvt^
ilelle baslliclie
cullo cristiano, sia per la loro vastit, che per la particolai'e loro distribuzione;
si
fossero mutate in chiese cristiane alcune di esse, e perch nel farsene delle nuove,
si
forma
basilicale. Volevasi
pure che
modo
rappresentasse in certo
la chiesa
centrale delle basiliche oiferiva appunto l'immagine di questa ruive di cui serba
laterali prestavansi
due
le
mezzo
aveva
leg-
sacre carte: l'altare poteva farsi anche sorgere naturalmente alla estremit superiore della nave, in
di quell'area
la
futuro trionfo della croce. Nell'apside poi (che per essere la parte pi lumi-
il
nosa o cospicua della basilica, credette Isidoro fosse stata cos detta dal greco
nome
destinata pe'cantori,
essei'e
il
di S. Pietro; e lo spazio
si
Nave
la
comodamente
ne rappresentava
frequente
anche
gli assessori:
mentre
le stesse
an-'jt
il
clero
difilato a destra
e quelle absidi
ed a manca
estremit delle navi laterali, potevano tutte prestarsi assai bene per sagreste e per
alle
facile
l'altare e gli
siti
di
purificazione.
Costantino fu
primo che
il
Roma
in
modello.
Molti anni dopo, quando Teodosio proclam che la sua religione sarebbe stata
e
nome
dine, o di piacevole
Il
al
la sola legale
il
nome
e la
forma
monumenti che
vidersi
al cristianesimo.
Milizia parlando del teatro Olimpico del Palladio: u Questo teatro fu finito (egli dice), dallo Sea-
(i
tra
liscio e l'ornato,
accusano
(l'y)
nuovo
di basilica alle
mozzi; e perci nelle scene non apparisce quel fiore d'eleganza ed una certa armonia tra
il
dell'impero
memoria per
pubblicamente aperti
(i6)
lo
Scamozzi.
Cos chiamavano
ma vm
solido ed
il
il
vuoto,
n
i
Latini
la
platea del
loi'o teatro.
cvii le
ijis:,
luna
perch pu esservi frapposta altra colonna nel mezzo. Vitruvio stabiliva cinque specie d'intercoluunii.
Il picnosdlo o ristretto; le cui colonne distavano tra loro
// sistilo o
meno
le
un diametro
e mezzo.
le
une
diametro.
metope
// diastilo, gi spiegato qui sopra, cui, nel dorico, pel giusto ripartimcnto delle
'-:
ovvei'o diametri a
e de' triglifi, si
i.
due primi di
perch pi delicata
tali
;
il
cinque intercolunnii pi
terzo alla ionica
li
due ultimi
furono accordati
alla dorica
notando per
alla
maniera corinzia
che
l'
areostilo
come
troppo aperto, non veniva usato dagli antichi altrimenti che nella dorica pi semplice, cio nella toscana, ove
gli
composito, e di 2
il
corinzio
somma
di 3 diametri; di a ^
il
dorico, di 2
^ l'jonico, di
tolti
due
3 ^
inter-
strettezza.
tutti
uno
anche pi
si
dovesse riserbare
il
sistilo al
il
diastilo a\
dorico: avvertendo non esservi assoluto bisogno che questi tre intercolunnii sieno scrupolosamente eseguiti
secondo
misure
le
di
Vitruvio: che anzi una qualche leggera alterazione vi ben di frequente necessaria
la regolarit della
gli
antichi
Vediamo
infatti lo stesso
e ci fa osservare
a quella di
larghezza,
due metope ed un
gli
si
Viiruvio essersi
i
g'
triglifo; pel
intercolunnii
egli
primo scostato
dalle precise
In generale,
soffra,
perch
))ei-
della co-
all'asse
Canina come
il
meno
dell'intercolunnio vi sia
a.
misure del
la
quanto
diastili,
alla
picnostili.
non debbono
mai
essere
angusti, da impedire una sufficiente cpiantit di luce o l'ingresso libero agli uomini, per pas-
pu
sarvi speditamente con quegli arnesi che, secondo la qualit degli edifizii,
Questi due avvertimenti cos essenziali debbono anche combinarsi con una certa eleganza di proporaione
tanto grata all'occhio, d'onde nasce ci che dicesi bello architettonico.
ha molto
alle
stampe,
la
che
che
le
che
pertanto diviene
il
il
il
legno
l'altro di costruire
saranno sempre pi
utili alla
onde rinforzare
la
voce
ecc. ecc.
^9m
il
pi
musica
che inopportuno
suono
per aumentarne
numero
data non
il
suono
non sono da
meno
portuno anche
sig.
ambienti sonori
fusti di
sull'altra, tanto
che
in
di aiuto e di
per la forza
Ti
T'Vl
P
-1
>^.a=
i a
Vv.&.
U-
'V
^^
P^&
Tvn
ri
r .s .1
M.-q
Hi
\7iP'
P.7.3.H
33
JM..^
g?
vm
FABBRICA
i\OBILE SIGiNOR COiNTE
ORAZIO PORTO
Jjella oltre
modo
viii
ix.
il
disegno della
conte Giuseppe de' Porti, della quale non ne fu mai eseguita che una terza
parte (Tavola 6 J, quella cio che nella pianta trovasi contrassegnata colle
lettere
(AAAA). L'ingegno
ognuno che
da entrambe
gusti
le
anche poco
le
cose
buone
d'architettura,
ben
pu cono-
Compose
in
il
felice
inventore
un
tutto
armonico perfettamente,
struttura,
sopra
le
all'altro.
due
e lo divise
due
Questi due corpi sono divisi per lo spazio d'un sufficiente cortile,
comunicano da entrambi
lati
-56-
nell'lnteriio in
comodamente per
servisse
Greci
a'
*,
quali
famigliari
mente
il
estesa
la
il
de' forestieri
amavano una
guisa
in tal
le parti
di
".
ci far
si
per allog-
l'altra
uomini provvi-
finita,
sopra, non ne
di
sia
Nel misurare
le parti del
le
dunque
colla
maggior precisione
scoprire, eccitando in
tal
e chiarezza tutto ci
che mi venne
fatto di
rilevanti disparit.
minore in esecuzione
La giandezza
dell'atrio
di quella
fatti
un
lato, e di piedi
29 e 2 oncie per
Rimarca-
l'altro.
ghezza di quella loggia, che dee camminare in quadratura nel mezzo del
grande
edifzio.
forma
disegnata
di^
piedi 7
Nel disegnare
Per
Londra
fece
il
ed
agli
lib. vi,
minore 3 piedi
Esaminando
maggior
b Vitruvio,
fatto dall'Au-
altro di
".
a Palladio,
la
sembrandomi che,
un
le altezze
quello che
di
dei piani
pag. 8.
cap. io.
trovai che
Giacomo Leoni
architello,
Londra mdccw.
il
-57piaiio
Ici'ieiio,
Inoltre
^.
uact|ue, che
e t|iiiiidi
18 e
d'altezza, in
esecuzione
hanno
t|Lieiraltczza, la
le
piedi 4
con que'masche-
alta
le finestre
tli
porta
la
misure
tali
latti
11
modi
tle'lre
proporzionale armonica
*:
prescritte", e sarebbe
insegna
una media
quando
egualmente che
come
il
base,
il
vlto,
fanno
il
piano
tli
alla
quanto
la
siamo fruttuosamente
riflettere,
il
un
atrio, eh'
che
il
il
d'una proporzione
tozza.
piij
20
di
riuscito di
maggior eleganza
in un'altezza
pi svelta.
il
piano superiore, ha
moduli, meno
t"*,
li
Palladio,
II
lib.
medesimo,
ii
cap. 3
le
colonne
fi
oncia e
'.
L'Autore disegn
il
la
diametro
pag. 8.
cap. 23.
lib. i,
lib. i,
sopraornati
p.
4j onc. 5.
cap. 16.
titolo;
il
le
p.
17,
oiic.
9., e
-58tlella
sono
piedi 18, e
l'altezza
la (jiiaita
ornamento,
sopiaoinati piedi 4 e
sommit
e poste sulla
Le
della
della fabbrica
che
stessa
verticalmente
a'
dell'attico, in
-^,
pilastrini
le
basi de'
sporgono
dell'attico,
si
ma
comprende manifesta-
posta una statua. Si potrebbe chieder l'altrui parere intorno alla posizione
di queste statue diversa
da
oppure
isolate in
cima
le
meglio appog-
alla fabbiica,
dove fanno
quando
in se stesso
voglia cercarli,
Disegnai
der
superbo
il
cortile
quadrato
in
le parti al
le
il
come
per ren-
ixj,
con un
fece l'Autore,
testo
11
Palladio, ed anche
da quello ch'ei disegn per questa fabbrica; e ci ho dovuto fare per adattarmi alle altezze della fabbrica eseguita.
il
avr
cortile
le
secondo ordine
colonne
e In
all'altezza del
alte
uno
36 piedi
delli
e ^, cio
quanto
alto
primo
40
pei-
11
'/
Palladio,
lil).
ii
^,
il
comprende
l'altezza dell'attico,
il
pai;. 8.
~, ai
contenga
il
non impedi-
Composi
primo
cos un'al-
secondo plano,
cap. 3,
Per
e oncie 9, la quale
48 oncie 11
^.
tezza di piedi
e
le
marc
7,
il
ei
piedi 3, oncie 4
di
guarda;
primo
il
l'altezza delle
giungere
",
Il
di piedi
-59Appoggiali
stengono
alle
la
mezzo
col
la
primo piano;
primo piano
[)erch a quelli
che
la
come sono
chiusa tra
dio forse ce
le
le
devono
mezzo
medesima,
la
smonte-
acciocch co-
magnifico edifcio; e
affacciassero le pi
si
modo
nel
(A A
A), non
modo
corpo
vi
mentre
in
11
esecuzione
d'aprirvi finestre.
come sono
impalcatura po-
cortile;
il
la
*.
ella
";
le parti di cos
volessero per
salir
comuni-
che comunica
loggia a
ambedue
potesse servire ad
(lanchi
il
la scala
modamente
(Il
medesimo,
travatura del portico della basilica; cos (juesti del cortile della fab-
come
rebbe
quali reggono
pilastri
al
di
i
vano
del
al livello
tutto all'intorno
die so-
alla
esecuzione
le logi^e
ho aperte
le
Pallala
casa
quadrato
me pur
vi
disegnate
porte di comunicazione,
per indicarne un qualche uso. Nello spaccato di quella parte di fabbrica che
non
eseguita,
dove
feci
vi
un cam-
disegnai
si
sure
che
riscontrano tra
si
Per quanto
il
io
che
la
egli
abbia eretta
Sappiamo
a' li-
|)are
all'opposto, che
il
Palladio pubblic
ch, dandone
egli
stucchi e di pitture
n
/)
I dieci libri
Palladio,
lib.
la
descrizione,
le stanze.
deirarcliitetluia di
n, rap. 3, pag.
8.
V1.
nomina
ornarono
Vitruvio, tradotti
lib.
al
di
tempo
v, cap.
i.
-60suo; ed eccoue
laro.
cos
le
parole:
prime come
le
Le
le
mano
ci
slata fatta
e di
Non
le parti
eleganza tale che, a dir vero, non pare suscettibile d'alterazioni di misure,
senza restarne sconcertata quell'armonia, che in tutte
e particolarmente nella
le
sue parti
ella spira,
Il
per produrre
a'
me
dotti d'architettura
seria meditazione.
TAVOLA
VI
Pianta
TAVOLA
VII
Facciata
TAVOLA
Vili Spaccato
Cornice
!C
D
dell'attico.
MISURE ESEGUITE
lunghe
I
Camere maggiori
larghe
I
....
piedi
......
...
Camere quadrate
Camerini larghi
(
Gabinetti
lunghi
larghi
Altezza dell'atrio
....
.
Finestre dell'attico
Diametro
delle
Lunghezza
delle
colonne joniclie
medesime
Trabeazione
Attico
30
IX
_X.v1j
FABBRICA
DE' NOBILI SIGNORI
CONTI CHIERICATI
JLntro
un
d'
lato d'
Fu
XII.
ladio (Tavola x,
xi, xii^),
strevolmente concepite
della
liere,
fetta
romana
il
il
",
in
X, XI,
nell'
osservare
monumenti
magnanimo
di questo cava-
produsse un'opera riputata comunemente come raro modello di persimmetria, e di grande magnificenza. La bellezza e
appartamenti
e degli altri
esterni ed interni
la
maest
un complesso armonioso
ornamenti
di questa
di logge, sale,
architettonici
somma conve-
Un
tale studio
circostanze
bilmente
Palladio
il
si
occuparono
sembra del
gli
antichi
ed
a cui attese
mira-
moderni. Quindi , a mio credere, che molte delle insigni fabbriche Palladiane riprodotte in esteri luoghi, e poste in differenti situazioni, non riscuo-
Cinque piedi
sotto cui vi
e 3 oncie alzato
sono
le
cucine ed
altri
da terra
il
primo piano
di questa fabbrica
il
primo, jonlco
il
secondo.
I.
piedi
(i).
Il
do-
mezzo sono
colonne
di
cennare su
tal
in
avendo
cjuell'architetto
dove mancano
simil
secondo ordine ha
la sala, di
solo
mezzo
le
ri-
isolate.
copiati
di
questa fab-
ombreggiamenti
necessarii
mezzo
nel corpo di
le
deflo
Giacomo Leoni
brica
Il
il
di
fatta.
N.,
il
edizione delle opere del Palladio, nel servirsi per l'incisione delle sue tavole,
pure dimorando
egli in
facilmente potuto
Londra, oppure
l'errore di cui
emendar
nella propria
tratta: e
si
agli
occhi,
il
denti edizioni.
Le
stanze, che
riguardo a tutte
maggiori sono
dio prescritte
loro altezza
formano
le
alte
secondo
al lib. 1,
la
gli
primo modo
il
cap. 23
(2); e
camere quadrate,
15
di piedi
tiMo sesto;
il
la terza
il
e oncie 4, e
tali
le
stata
14
una conveniente
e oncie 9,
vola
xuy), e
lato delle
l'altezza
circolo, o sia di
affatto alla loro
(3).
la
mezzo
terrena
aggiunta per
vi
le
sono tanto
ed
(5).
Le camere
alte, e
altezza
in
quanto
un vaso,
(4). 11
la
cui larghezza
la loro larghezza;
sogliono
atrio,
le gallerie.
di fabbrica,
le
in casa,
non potendosi
essa
denominare
sito collocarr
mezzo; ed ha
c dalla loyi^ia di
senza
parendomi
nari (6),
la
ho disegnata una
Io per ne
soffitta.
colle
tre
le
sale di
Questa
sala
tetto.
il
di
al
tal
il
Du-
Trovansi due scale maestre poste ne' capi della loggia dorica dietro
cali.
terrena,
la sala
quali sono
le
sufficiente grandezza, e
d comuni-
Negli angoli del cortile ascendono dal basso piano sino al-
alla sala.
due
l'alto
smontano
Elle
facili a liirovarsi.
cazione
La maestosa
solidit
il
primo piano.
(7), in
cui vi sono le proporzioni della base e della cimasa dal Palladio assegnate
dorico piedestallo.
Chiamo robustissimo
alte 7 diametri e ^, e
mentre
sola cornice,
grande con
'.
sono giusta
come
chiama Yitruvio
li
diametro, affinch
cioso al
sommo
il
le
",
Mi
sia
o Vitruvio,
6
II
terza
m,
lib.
cap.
dio,
m,
lib.
alti la
dalla quale
le
lib.
di
le
porte e
le finestre di
questo
le finestre alte
due
soli
le
un errore riscontrato su
tal
3.
mi sono alquanto
cap. 2.
Vilruvio,
un quinto
Palladio, dove d
f^itruvio
stretti
lecito l'accennare
vengono ad esser
la
in
bench sieno pi
ghezze quasi
sacoma
la
la
disopra quasi
alla
colonne sono
fregio e l'architrave
il
pu vedere
si
le
come
quest'ordine, perch
al
il
fregio e la cornice
e facendola
cornice, secondo
prima
la
nelli l'anno
due larghezze,
stre di
gli stessi
Sopra
Londra,
la
seconda
ilel-
di
le
suddette fine-
e la
di
tre.
il
cui pie-
destallo senza base, determina l'altezza de'poggiuoli, delle logge e delle finestre,
ricorrendo
quali
hanno un diametro
2, cio 9
la
moduli, meno
cino di pi presso
la
once 24
d'
2 oncie
cimbia
il
-,
Le colonne,
j,
ed hanno
La sacoma
(9).
prospetto.
il
la
le
oncie
non
si
fissata
arit-
metica tratta dalla quarta e dalla quinta parte dell'altezza della colonna,
pensino
ci
come
dotti,
lode
nostro Architetto.
trovansi,
come
sacome
ma
al
poco
di
profili di
Lo
de'
medesimi
studio di
tali
le
si
XII
da questi
che pur
che
si
gli
studiosi dell'arte
osservano
tra
questi
primo
fabbrica sono
si
suscettibili di
lo spi-
differenze
le
cui servir
distingueranno facilmente
eseguiti e le
al
rito di
il
la
la
c|uali,
il
buon
gusto, sono
questa
perci ho creduto bene prescindere dal disegnarli in grande, per non moltiplicare
Le
gh enti superfluamente.
finestre del
piedi 8 e ^, cio di
pure
piedi
il
8.
due quadri,
l'altezza
loro larghezza
di
ep-
Chiunque
proporzioni,
si
rifletta
con maturit
siffatte alterazioni di
regole e di
fatto
-65-
mezzo
tra
a robuste co-
quando
fondamento
al
un ordine pi
gentile.
rende inverisimile
sodo e
doveano
Tal congettura
il
dubitare, che
sappiamo che
gioni
il
la
Poco
gli
cor vivente
il
Palladio;
il
un gran tempo,
Il
ho disegnati
come
affatto
Fu un
la
ca-
d'un imperito.
le quali, a dir
vero, osservar
non
mente
egli fece la
la
delle
soffitta
tempo
soffitta
egli
male
Il
intesi
ornamenti, che
le quali tanto
sono cariche
il
buon gusto
il
di quella soffittata al
una
di
dise-
(10).
di tanto rilievo.
parte di
quali ornamenti
fa
sua morte
meno
di
buona
di
il
predette ra-
ricato
le
fatica
ad un estero archi-
Palladiano.
mio
medesima
con precisione
giudizio,
il
le
una produzione
cos
ben
egli fosse
intesa,
che pi d'ogni
altra
esprime
che formano
dall'esani inare
troppo ne consacr
serbandone pochissime
alle
di falsit questa
a'
troviamo che
numero
gli
di parti
abitare.
di screditare
il
si
Per convincere
il
il
al
Palladio 5
Esaminando
pieno zeppo
il
e insieme la pi
uo-
la fantasia di
pi elegante
gli
secondo
per mille
primi,
quali scarsi
Palladio
un conveniente
lusso, ri-
al
si
di tante
si
TAVOLA
XII
Spaccato
Pianta
Facciata
MISURE ESEGUITE
Logge
laterali
Loggia
di
mezzo larga
(
Camerini
larghe
<
lunghi
,
>
30
larghi
lunghe
Camere maggiori
larghe
Camere quadrate
Piedestallo sotto alle colonne doriche
Colonna
piedi
18
20
...:..
\h,
13,
10, 7
Trabeazione dorica
8,6
>)48
Trabeazione jonica
3,
la
possa per un
cavaliere privato.
TAVOLA X
TAVOLA XI
le
un'opera di tanto
punto spet-
altro
magnificenza ed
alla
e di magnificenza.
un
di fatti,
il
sfuggita
alla
T^XIIL
1
-y-if
;o
^Jt
'J.:-
T
13
f^
i*
.A
/^ r
l^-
-?T
P^%.S:
-ir
..-f..^.
-\.
jV
Jr
li
ri
T^XIV
ri
T"XV
1"X>
PALAGIO
PER
L'
ECCELLENTISSIMO CAPITANO
l ella gran piazza detta de' signori, rimpetto all'insigne Basilica, vedesi eretto
il
tissimo Capitano.
vata,
il
non
lascia
Il
nome d'Andrea
non averne
egli fatto
bench
non combinabili
libri d'architettura,
colle
ed
il
trovar
il
massime sistematiche
di quel
Ma
ad onta di
tali
come
apocrifa
resa
pensino gl'intendenti su
pezzi, che sconcia
Avvenne
ch'ella
non
tal
sua
la
antichit.'*
fabbrica.
altre
da molto tempo
di questa, ci
Diremo
produzioni grandiose;
il
sione, qual forma, qual distribuzione di parti interne aver dovrebbe quest'
al
dall'
inventor
-68concepita
monumento
ogni autentico
alla
ma
disegno,
il
medesima appartenente,
ancora
che
tutto ci
se
ne
Vero
si
prospetto principale, ed
altri
la
Dietro
estesa.
vere tutte
le
tracce di questo
le
non equivoco
indizio
mi
esaminando
do-
che
ed in
potrebbe occupare, e
si
alla
fine alla
sembra riprensibile
disegno. Aggiunsi
lusinga d'avere
la
ai tre
lo stesso
non ho voluto
gioni gi dette,
sommamente
ho disegnato
difficile
il
altri
in
menoma
quatall'in-
l'efficaci
ra-
guisa
tal
ragione
la di-
colonne del quale hanno tanta altezza, che colla loro trabeazione e
che
vi
soprapposto, comprendono
cammina una
bo
(13).
rendono
le
con
dall'alto
terzo d'altezza,
come
noi qui
pi luminosa
la
tramezzo
la sala.
a'
quali sonovi
Sopra
la
cornice
piom-
hanno composito
il
hanno 10 diametri
un
con pog-
delle finestre
delle colonne
il
Portano
v' l'attico
chiamiamo, modiglioni
l'attico (12)
ginoli
li
gli
le
hanno
altre parti
che sono
le
alle
colonne frap-
proporzioni delle
Rendesi osservabile
questa fabbrica.
Un
il
modo
il
fianco di
-hdi
questo lato (Tavola \\J. Queste colonne sostenute da uno zoccolo sono
molto minori
ed
risalita
sotto
la
un arco
il
due intercolunnj
laterali
(i4),
La proporzione
di queste
10 diametri
meno delFundecima
vata poco
un quarto;
le
ma
xvij. I
poste
colonne.
e la cornice architra-
partiene una ringhiera posta sulla cornice architravata con una finestra fatta
ad arco, ornata da
dorici striati.
pilastri
mente, vedonsi delle nicchie contenenti due statue, de'trofei militari di basso
Dietro a
premesse
tali
mi
quale non
il
render pi
resta solo
si
facile l'intendere
disegni di questa
meno
sito principale,
il
superiore. Egli
la
si
compo-
un
errore,.
di
tempo
forse in quel
una
tal
esecuzione,
il
come pensano
alcuni,
dopo
la di lui
o essendo accaduta
morte
(16).
contro
sopra
la
Ma
tali
ramente a chi
affacciar
Non pu
balaustrata
le finestre
tra
ci
grosse colonne
vivo.
la
si
l'aggetto
della
ma
la
cornice,
che
il
ma
liamo, sarebbe stata una sufficiente ragione per abbracciarla. Olire di che
il
-70non
liovaisl egli al
luogo
momento
anche su
agli arbitrii
comodamente
tal
suo
nome
incisa nella
gonsi unicamente
gloria, e per
la
nosi studj
loro
il
impegnare
alle
come
potria supporsi
nome,
che
amor per
forte
d'
immortalare
uomini un
la
per animargli
modestamente
autori viventi
negletta.
il
aveva un
se negligentato egli
la
in-
tal
come
altrove diremo,
celebre architetto N. N. nell' edizione da esso fatta delle opere del Pal-
ladio,
pens
di
disegni della
migliorare
producendo
una
alterazioni. Io
mi credo
in dovere,
tali
misure di tutte
pens
IX
Inoltre
corte
egli
un piede
tutto lungo
poco plausibile
lo stesso
di lasciarlo sopra le
perch
quali accettar
non pu
certo acquetare
non vorranno un
tal
modo
di correzione.
Disegn
le
la
cornice sotto
ai
colunnj,
come
trova in esecuzione.
si
parti;
detti poggiuoli, la
ricorre in opera,
Lo
esclude
il
come
^, e
gli
minori, e cangi
il
1 oncia.
l'altezza
l'attico,
delle colonne
composite
minute
disparit,
minor
11
lume
un piede pi
La
la
il
credersi
come dall'una
come pu
da Inavver-
parte esclude,
me-
quale presentando
le
d'una pro-
non
fallace
argomento
agli
Capitello.
Cornice architravata.
Capitello
loggia.
TAVOLA
XIII
Pianta
striati
del
fianco.
TAVOLA XIV
TAVOLA XV
Facciala
Prospetto difianco
TAVOLA XVI
Trabeazione
dell'
ordine
giore.
Spaccato
^
{
)
r^
tt? Cornice
j u' **
dell attico.
Cornice sotto
pogginoli.
composito mag-
T"l
T'xvn.
IP
rxvui
T'XIX
T"!
FABBRICA
DKL AOBIL SIGNOR CONTE
mandar ad
prospetti,
effetto l'impresa
uno
che meditava,
lagevole riuscirebbe
il
Form
di-'
egli, pel;
due
ci lasci
disegnata
il
Palladio,
ma-
il
confronto.
avendo
il
eseguire
la
convenne
alterarla, e
fatta
pubblico
la
un pezzo
non curandosi
d'indicare
una cosa
La condotta tenuta
sabile,
le
ragioni, ch'egli
plausibili, facile
essendo
il
il
non
, a
fatto
produrre
un mendicato
il
posta
siasi sottratto
Palladio a bella
11
come
il
el
determinato a
siasi
lo
farla
simi che
si
dovuto condizionare
e modificare la sua
Una
delle
squadra, come
di
camere
delle
si
a destra
non corrispondenti
il).
Oltre a che
le
grandezze
che
combinano un aggregato
mio
Ma
assunto.
un
lato
sempre pi comprovanti
ragioni
di
di
la
verit del
gran Maestro fu
il
del cortile.
Fu impossibile
la
l'alzarla
G, dovendo sopra
la
quali mancata
le
cjuest'
per diletto di larghezza del terreno assai ristretto in quel sito, n dilatabile
in
e ragionevole
colle
ad
il
credere che
il
le
di
facile
dunque
L'impegno assuntomi
buona parte
di ci ch'esisteva.
tutte le fab-
briche del nostro Autore, In quella precisa maniera nella quale furono eseguite, m'astrinse ad esporre la pianta di questo palagio
fatto scoprirla col
tal
tal
quale mi venne
guisa ho creduto
vono
quelli,
c|uall,
per agevolare
suo capriccio
e di
minorare
Un
il
le
misure, ad oggetto
si
di
si
de-
danno
compiacque
renderne pi regolare
11
comparto,
un
sufficiente
numero
di
camere,
quantunque un poco
scala,
l'altra,
una
da rinvenirsi, una
sala
cortile decorata
difficile
una
serie di
al
Da
facciata.
primo
Il
colo ed ha
della quinta
jonlco,
colonne
le
il
alte 9 diametri,
proporzione di 9 diametri e
due
fascie.
il
onde
Le colonne
^, e
al
il
la
con
secondo corintio:
un
sala,
hanno
quinta parte
la
maggior ornamento
sacoma unita
all'architrave e al fregio.
Di questa ho disegnato
la
la
dine corintio (Tavola 19/ Le logge del cortile sono ornate da due ordini:
cio, la
e
li
prima da un jonico,
sopraornati sono
la
le
quali
proporzione e
le
alte
9 diametri e
^,
^;
medesima proporzione
hanno
la
e cos
pure
li
di quelle del
sopraornati hanno
la
medesima
medesimi membri.
la
quelli che
sono accurati osservatori delle opere del nostro Autore. Non credo
il
ture cos irregolarmente: imperciocch vediamo nelle altre sue fabbriche che
egli stato rigoroso
seguace
d'
mezzo
rilievo,
capitelli mescolati di
quattro faccie,
ognuna
si
serv della
forma
a Palladio,
lib. iv,
cap. 3o.
de' loro
ai
".
Guidato
di quel capitello,
muri.
il
do-
dalla
quale ha
lume
ho l'ormato
Le colonne
riposano
di quest'ordine
sono
non ha
(19).
risultato
DI questo
fatto
la
11
le parti.
alte 8
Degno d'osservazione
si
rende
il
posto in opera in tre luoghi con tre diverse proporzioni, cio nel prospetto,
nelle logge interne e nell'entrata. Nel prospetto le
medesimo
^.
Come
ordine.'' Io
credo che
si
potrebbe rispondere
questa dimanda in
tal
dei luoghi
non
si
alzato
il
si
pu fare
danti
le
che,
non
e questo
sovrapporvi
non
necessit,
lo zoccolo
uno
livello del
Palladio
modo
ma per
la
quale
il
quale ha poste
plano medesimo.
per glugiiere
al
plano enunciato.
Ma
questo zoccolo
cortile di sufficiente
il
dottrina ,
strada, sopra
zoccolo, sopra
medesima proporzione
siccome
per
in
tile
solo
ma
il
la
diminuzioni^
il
le
esaminate degli
lui
e nell'entrata
proporzioni nel
di
le
le
le parti
grandezza
de'suoi ornamenti.
che prima d'ogni altra cosa lasclavasi guidare dalla regolatrice ragione,
alle
lib. i,
rap. 2.
egli
a Vitruvio,
non piacerebbe
un disgustoso
ingegnosamente modificale
diametro
di
il
Pal-
l'altezza delle
grosse un'oncia di quelle della facciata, per arrivare col suo ordine jonico
sono
alte
poco pi
la
di 8 diametri e
{.
Sapeva
per proporzionare
vlti dell'entrata, e
le
quali
il
l'altezza colla
le
joniche,
di
fra le
la
larghezza e lunghezza, e
per renderla anche adorna, era necessario servirsi di colonne che fossero
le
al
uso d'aggiunte.
far
doriche e
che
al capitelli
le
delle finestre vi
con-
proporzioni
la sesta
In esecuzione crescono di
alzati,
oncia e
^:
e quelle del
secondo plano, che sono disegnate di due larghezze, sono eseguite di due
larghezze
segno
meno
onde
^,
Sovra
le
prime
poco sfondati,
quali
non sono
sono tanto
caricati di cartocci
Palladiano.
La porta non
all'erezione del
nel
medesimo v'
sono de'mezzl
che
al
certo palesano di
ghezza, e
muri che
stata fatta
non sieno
porta maestra
sgustoso.
Ad
non
ogni
distinguono
si
un
loro ornamenti
non
rilievi
ch'essi
di-
fatti
La maggior sua
lar-
modo
mezzo
della facciata,
il
pu
che produce un
una
servire di
effetto di-
norma
modello per
descritta,
che di elevazione e
ed in esse
di spaccato della
tre tavole
puonno anche
disegni tanto
membrature
-78-
TJVOLJ XFII
TAVOLA
XVIIl
Pianta
Prospetto
Cornice architravata.
1)
!E
Cimasa
primo piano.
MISURE ESEGUITE
Colonne corintie
Attico
piedi
edi
i 9
19
TXX
T.'i
"3i3r-
TXXI
TI
TI
J'
.^---.
I-
"-v'Aj '-^"1
J"aa
r-*-i
:^
\
XXit
FABBRICA
DEI NOBILI UOMIINl
YALMARANA
PATRIZJ VENETI
prende una
serie
comoda
ben
clic oltre a
e
il
ben
complesso maestoso di
d'
ammirazione. In
in
fatti
il
unione
dall'
esemplar produzione,
la
seppe
com-
gli
un argomento degnissimo
felice
distribuzione
che
convenienza, logge,
sale,
camere,
Ma
un
prima
tratto di
stata eseguita, e
di passare a descriverla
metodicamente, siami
lecito di
il
prin-
cipale prospetto.
La direzione
doveva
il
come
Abbracciando
il
primo
-80dovevano
della figura
comparsa
un'infelice
la
secondo caso
e nel
non pu a meno
non celebrare
di
11
avrebbe
obbietti
fatta
valore di
il
tali
Determin
egli la
squadra
co'
muri
paralella eresse
con
Ci
al
prospetto
fatto,
pose a
laterali le
muro determinante
il
(AAAA).
le lettere
la
delle
lati
impiegarsi negli appartamenti. Divise per egli tutto questo spazio in cinque
un andito
parti, cio in
In tal
modo
di
comprendenti
la
la
rali,
Rese
appunto
certamente
egli cos
men
onde.
di 9 piedi e 7
osservabile
e,
il
direzione
rimasti
sieno
Questo
nica,
comune
uno
partito di secondare
per
gli
appartamenti spettanti
che distinguono
gli
al
prospetto.
uomini pi sublimi,
che palesano
tracce
le
ben
regolate che impressero nello sbarazzar con valore ci che di frequente molesta
1
abbia disegnata
li
nano
la
si
che
in esecuzione
s'
attrova.
onde
di
il
Palladio
Eppure
di cjuasi 9 gradi
piedi e 7
riflettere
prospetto, e
compiaciuto
la
il
uno
de' quali
s'egli
che termi-
maggiore, e minore
l'altro
tal
guisa
le parti
un
fatta palese
la
interne corrispon-
Indispensabll difetto
agli
d 1 Disegni
cC alcune invenzioni
siccome nel
secondo
llb. 11,
diversi
siti^
a solo oggetto d'agevolare la via all'altrui profitto, cos sembra che avrebbe
-81liKllcarc
|)()liil()
a suo luoii;o
esemplare
[)er
anche
liisliuttlvo
la
presente
Invenzione.
Il
minore
corintio.
grossezze e
I pilastri
un quarto,
conformi
alle
risaglicntl,
(piest'
hanno
dell'ordine principale
pilastri;
11
proporzione 10
di
maggiore composito a
Il
ordine
11
la
capitelli
sono
alti
la
senza essere
quali
9 teste e
risalito.
le
colonne o
pilastri di
un medesimo piedestallo.
un quarto: hanno
le
di diversa gran-
pilastri di quest'ordine
sono
ornamento
a'crltlcl rigoristi,
due ordini
I
composito
la
al
pi saggi architetti,
quali
non annnettono
ornamenti
Termina nobilmente
tutto
il
gh
stipiti
le (incstre di quest'attico.
con quelle
Le
nella Tavola
finestre del
primo
il
dovere di presentarne
In
hanno
la
stessa
ma
La
sono di
un ordine jonlco,
Sisiilos,
come
li
robusti
al
e la
le
goli
due
la
proporzione,
Le seconde hanno
combin
prospetto.
accostumava, in-
e cos giudiziosamente la
mi son creduto
il
la
tenuto dal
sacoma
modo nuovo
il
due
rende
angoli pi
rozze e simili.
22J,
il
la
dal fregio de' grandi modiglioni, sopra de' quali risalita la cornice, accioc-
ch riesca spazioso
a tutto
il
cortile.
il
Le porte
stre
ghezze e
la sesta parte, e
il
di
due larghezze,
quelle
hanno
d'altezza
sono
due
al
lar-
Dalla loggia terrena, col mezzo di due comodissime scale poste una per
parte, che terminano
Per
salii^e al
al
piano nobile,
si
ascende
Sorprendente per
la
appartamenti superiori.
comparto, ed
agli
merc
la
il
suo regolare
pi eleganti ornamenti.
TAVOLA
XX.
Pianta.
A Imposta.
TAVOLA
XXI.
Prospetto.
Cornice
dell'attico.
Spaccato,
E Cornice
dell'ordine corintio.
F Cornice
convertita del
compositi
Trabeazione
Finestre del primo piano
Attico
Pilastri
corintii
Sopraornati corintii
medesimo ordine.
MISURE ESEGUITE
2,
J'XXIU
FABBRICA
DEI NOBILI SIGNORI CONTI
iTjLlrabile olire
Il
l'o-
stata
il
il
disegni, e le
non che
che a
cos grande, e regolare cotanto nella variet e moltiplicit delle sue parti.
Palladio
il
da
tal
dispiacere,
il
veder che
tale
me
stesso la disgustosa impressione, e di far cosa grata agli amatori di tali studj,
producendo
rita
in questa raccolta
certamente
servito
ch'ei ci
come
la taccia di
il
troppo ardita
lasciati.
ne'diseeni.
intrapresa, se
di tutta l'opera
si rifletta
che
accennando opportunamente
mancano
mia
Dar pertanto
la
N me-
mi condussero
della
medesima
le
gliezza piedi
maestoso
cortile.
camere
distribuito in
pii^i
corrispondenza
in
delle parti
al
terreno impiegato,
il
di varie
gabinetti e logge: ha in
ed ha quattro
Isolato,
le
somma
sala, salotti,
liano decoro al domicilio de'grandi. L'elevatezza del suolo, sul quale piantato
al
ben
11
gran fabbricato,
nobile
logge;
palagio
al cortile,
prima
la
pilastri
Il
Intorno
fatta
nel
primo
e nel
si
prese
fatta in
brica,
Londra
quando
Palladio,
non
Da
la
seconda di archi e
l'altezza del
meno
di
non
far notare
una
licenza
il
il
attico, nel
Giacomo Leoni
pianterreno,
un ordine
il
di queste ergesl
de' camerini.
che
Al disopra
cortile.
Questo, per
altro,
non
il
solo errore
prospetti nel
condo da un composito,
a pilastri
non
rastremati.
Le
finestre del
colonne joniche
ciati di rustico.
e nel se-
secondo
hanno
delle
Un
tale
ornamento
mezzo
di
un
un esempio
Temanza,
Si noti
il
gentile del
d'una
Temanza: Vita
tale
di cpiest'orcllne
(i
siasi
test citata
il
".
de'poggiuoli
tali
non sono.
-85fece di j)ioj)rio
liiollie
disegn
posita,
capo
niodiglloni da
due
cimase e
le
che
le
j)er
com-
tali
errori fa che
manchi a quell'opera,
il
lati
si
Questo
struttura. Rustico
con
comprende
la
palagio
lato, sostenuti
il
da
pilastri di rustica
primo piano,
il
quale con-
altrettanti
quanto esce in
sala maggiore.
c[uel
una
il
la
archi in fronte, ed
l'ingresso
il
tre
lato
pilastri,
mezzo
rilievo.
quale termina
Sopra
il
la
un
frontespizio,
A AA A
finito,
s' detto,
la
picclola
(Tavola 23/ Mi
il
manca
tutti
si
prospetti in-
ladio tutto l'alzato della facciata principale.!' Risponder, che coU'ajuto della
esempio
ad
di quel pezzo che trovasi edificato, l'erigere l'alzato degli altri tre
ornarlo,
come per
medesimo
la
della citt; di sopra vi sar la sala maggiore, la quale uscir infuori al paro della
vevano
due piani
piano inferiore e
di parti aver
la sala nel
do-
la loggia nel
11
medesima
con archi
costruirla
facile
un
tutto,
ravvisare che
11
Ecco
di rustica struttura.
quest'opera, per
genj vir-
ai
Ho
fianco,
gono
la
quali
vedono
si
prospetti,
manten-
le finestre
del
mezzo
rilievo,
altri
e 27); e in
Lungo
piantai
nelle quali
Palladio ha collocate delle colonne, non tanto ^ com'egli dice, per orna-
il
larghezza
la
colonne rotonde di
sala di
mezzo
rilievo,
disegnata.
Ora che ho
mi son proposto,
resta
ch'io palesi alcune rimarcabili disparit di misure riscontrate negli alzati fra
i
disegni dell'Architetto, e
la
le
le
medie da
tre
primo ordine
alti
hanno
secondo ordine
in esecuzione
chino
ne' disegni.
cos sensibile
in
la
proporzione di due
duodecima parte
quando
finestre del
Da
la
^,
piedistalli
l'ottava
due quadrati
alte
e la
due
un piede meno,
Finalmente
di
meno
la
la
la
quinta
quarta
e la quinta parte.
il
supporre che
le
meno che
sieno
si
il
Palladio
-87tempo dell'erezione
vlvcssc noi
M. Alessandro
di
com' verissimo,
mai che
misure,
le
le
camere
di stucchi; e di pitture
tempo
ch'egli a quel
secondi. S'egli
dubbio
le
Ma,
fatti
Vittoria, di
possa in
di
vero,
di
si
il
si
il
per rivedere
stampe
la
alla posterit.
Crede inoltre
il
citato architetto,
libri dC architettura
tali
tai
lui
che
del Palladio
le
non
massime
penna".
congetture
il
riflettere,
che
le
misure
il
in fatti, se
invenzioni, forma
felici
il
che
porzione, o
altezza di
rebbe
al
le
due larghezze
se le finestre del
e l'ottava parte,
archi
il
gli
pieno sopra
il
gli
archi
come veggonsi
disegnate, sembre-
un ordine
rustico
de'pi robusti. Nelle finestre, all'opposto, del secondo piano, un'altezza formata
di
due
poco corrispondente
alla sveltezza
loro base,
dovendo determinare
niente
meno
di
come sono
disegnati, troppo
l'altezza de'
4 piedi.
il
pie-
realmente sarebbero,
vero che
alti
la
ma
modo minorata
in questo
dove terminano
le
loro basi;
degli archi; e nati ancora sarebbero degli altri sconcerti nell'eleganza della
fabbrica,
neir accrescer
la
ci rifletta,
il
Palladio di supplire al
delle strade,
si
questo uniformossi
ni, cap. 3, cos
la
al
per
la strettezza
per
il
membri
compartimenti
delli
membri
alti e
grandi^
tutte
si
deve aggiungere
le
le
altre parti
abbiano
la
il
alti^
suppleovvero
ragione delle
grandezze.
gli
mie
riflessioni,
le
sue opere; e per contribuire, per quanto mai posso, a perfezionare un'arte
delle piri utili alla civile societ: e al solo genio di giovare altrui,
risoluzione
e'
ho presa di presentar
qualunque
la
non
questa fabbrica,
la
si
ascriva la
altra
secondo,
finita
la solidit
del
la
negligentata ad
che adornano
merebbe un
le
compongono un
perfetto
ornamento
tutto,
il
la
giudiziosa distribuzione
Tavola
XXIJ^.
Facciata principale.
A
Tavola
Facciata
XXV.
d uno
de fianchi,
^ Base
finestre.
composito.
Sopraornati.
-89-
H Imposta
Tavola
/ Cornice
XXVI.
Spaccalo per
il
largo.
degli archi.
dell'attico.
MSiio
capitello dorico.
N Cornice
Tavola
XXVII.
Spaccato per
il
architravata.
lungo.
MISURE ESEGUITE
piedi
cortile
quadrato
7't
Lunghezza dell'entrala
3'^,
Camere quadrale
20
vicine all'entrata
Larghezza de'
pilastri
piedi
7,9
k
18,
24,
...
8,
8,
7,
Sopraornali
Altezza
dell' attico
...
12,
-^
JML
mt
sa:
^^T
$$
IMI
mm
'11
,;
^n
ii^
T^XXX
TI
n-T7,p
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^1
p'
ir
^*>.
-=;
._l.
-f
-J
"ni I
> iinV r
/inijgu i^fly
'
TXXXI
BASILICA
lo schiarire
primieramente l'etimologia
questo argomento
antiche
"
vamente
al
cos
il
il
nobile
sig.
il
bastantemente
stata la loro
onde
gli studj di
derivi
la
che
si
possano come
le
Greci e
sia
Romani,
pi celebri e pi magnifi-
(23).
le
meno
fabbriche pubbliche, e che oltre alla nobilt della loro costruzione erano
in-4"-
che a giorni
Enea Arnaldi,
ecc.
Vicenza
- <)2 -
iiosiii
i
ammirano
si
romana grandezza
i>ieca e della
N solamente
fu rlserbato
meno
dove
In quelle parti
11
avevano
estesi
al secoli
gloriosi della
edifzj
uno
spirito
emulatore tentarono d'imitarle. Se poi, come ognuno ben vede, non giunsero
nel
difificile
grandiosit, n
Non pu
regolare architettura.
la
negarsi per
aria di
1'
grandezza, e per
sono costrutte.
la
XXXI. Non
accordano
si
le
che ne fu l'inventore.
parliamo
sia
uno
si
".
un antico monumento
T Arnaldi, che in
liferisce
la Basilica
XXIX, XXX,
di cui
decoro;
il
che alcune delle recenti opere di questa specie non meritino d'esser
la
Il
celebre Vincenzo
persuade che
che
tempo
11
alzati
fabbrica
la
furono sotto
1262, e
esteso nell'anno
ch'esiste tuttora nel pubblico archivio di Vicenza, questa fabbrica era fin
monumento,
nell'accennato
una gran
sala
dove
La fabbrica dunque,
e che a quel
di cui
11
dove siedono
si
da
tratta
antico,
giudici a
tempo all'intorno
1
le
tempo distruggitore
la
la totale
la
rovina. In
massimamente
le
fatti
ridussero
1496 convenne
non
fu
ommessa n
logge esterne,
le quali, e
Ma
resi in
cominciarono
Il
nuovo
Valenlinn. idi
/)
di bel
Arnaldi
Ti.
parte
cap. 8 e
di
a sfasciarsi
da
tutti
Vincenzo Scamozzi,
ecc.
gli
lati, e
lib.
i,
apprestati sostegni,
quindi fu adoperato
cap. 6,
in-
alla
eccitati gli
".
Furono intanto
maniere pi con-
le
la
le parti di
di logge.
Mi dilungherei
di soverchio
sapere, che
il
il
tal
se tutte
gi
un nuovo
annove-
alla
senza alterare
tare
non
si
modo che
che
dall'altra,
il
supponendo
Romani, propose
un circondario lavorato
ed ornare
fortificare
di
le
logge
loro rapporti o l'antica simmetra. Magnifica era Videa concepita clalt esimio
come
architetto^
iscritto^
ma
che
il
ci
mancano
disegni.
Qualunque per
in
altro
Vicentino, che
fa
minor numero
11
de' suffragi \
come
invincibili,
il
gli
genio in patria
obbietti ricono-
grande Architetto
Il
si
per
Un'invenzione
nelle'
cK ella ha
egli fosse, e
una
tal
compiacenza,
[)ot a
meno
di
non
palesarla.
I portici^
che questa fabbrica non possa esser comparata agli edijicj antichi^ e annoverata
fra le maggiori e lepii belle fabbriche che siano state fatte dagli antichi in
s
per
la
grandezza e per
gli
a Arnaldi, parte
b
Lo
i, cap.
io.
stesso, parte
i,
cap. 12
e Lo stesso, parte
i,
cap. i3.
Palladio,
lib. iii,
cap. 20.
ornamenti suoi,
''.
la
qua^
materia eh tutta
-94Mi
non
questo passo
sia lecito a
si
non
parto
il
il
Giovanni,
disegno
il
Di
".
tale
rende ragione; ed
test citato,
il
e forse di
il
Palladio,
d'un attempato
contemplando
sua
alla
principj e le regole
le parti tutte di
il
come
salito in
nandone
i[
la
maestro
maestro,
che
a cui
nel presentare
siasi
cio,
il
genuino carattere
di
quel
grand' uomo.
piombo.
Il
ed
modo che
i
lati
vi
sarebbe
disotto
se
non
poich a levante
di
ed
una vlta
sostenuti da pilastri,
vlti
s'incontrano, di
al
formato da
contigua
di
coperchiata
la
due
quali ha
lati
il
la
due
de' quali
non
il
con
le
colonne
di
mezzo
gli
appoggiate
a' pilastri.
i,
lastricato della
il
Palladio
a' pilastri, e
cap. i3.
gradini
medesima.
un ordine dorico
colla sua
e queste
hanno le
proporzio-
agl'iiitercolnnnj maggiori.
a Arnaldi, parie
tre soli
poggiate
mezzo
rilievo,
che
il
quale riposa in
il
due
di questi
le
joiiico
e queste sostentano
fornita di statue,
29
6 30^, e
Copre
formano
il
Queste due
corrispondenza
mezzo
alle parti di
'-.
L'architrave,
finestre dell'attico In
le
si
XXXI,
proporzione;
ma non hanno
la
nella quale vi
tutte le
meno
8 diametri,
alte
fregio e la cornice
onde, come
sono
il
la
onde
medesima (Tavole
11
le
un nobilissimo ornamento.
Al disopra
inferiori.
ordini, havvl
11
stessa
la
Palladio sostitu
il
uno
zoccolo rotondo colla cimbia, che trovasi allo stesso livello di quella dell'or-
meno
il
un gradino posto
sostituzione,
tal
la
quale
alle circo-
perch
le
non
continuamente doveva
Sopra
le
colonne
vanno
mezza
di
al possibile, e
al
gli
di l passare e ripassare.
agli archi; la
proporzione
di detta cornice
prendono
le
una
delle
mosse, e
le serraglie, le
hanno
la
due ordini
principale,
il
onde
Le colonne
alte
5 e|.
ordine
8 diametri e
^;
di quest'ordine
e la loro
hanno
il
minorazione rispetto
il
alle
colonne dell'ordine
-9Bmenlo,
al lih.
vi,
adott
Lo
stesso
Romani d'intorno
quarta parte minori di quelle di sotto". Egli verisimile adunque che nelle
circostanze di questa fabbrica, forse obbligato dalle altezze de' piani preesistenti, o
che
siagli spiaciuta
la
decima parte
di quelle del
dorico inferiore.
le
so-
praornatl del jonico principale sono un'oncia crescenti della quinta parte
colonna
della
sono
ed hanno
di
diametro piedi
sono
1, 2 |;
alte
gli
prima
preso
il
sono
alti
circa
da
la
all'
jonico senza
il
Degni
intorno,
disopra
quasi
alta
la
piedestallo.
sono
riflessione
di
al
gli
ognuno
so-
la
si
quali qui
a'
fabbrica eseguita,
le
il
dimostrare
descritta
massima
la
riscontrano fra
disegni dell'Autore, e la
alla
difficolt
sia
la
volevasi conservare.
Il
piano della gran sala pi volte nominata, sostenuto, come abbiam detto,
da grossi
vano
pilastri,
de'c|uali
ha piedi 18 e
Ora
di larghezza.
si rifletta
che
il
il
prlncipal do-
il
lume
degli antichi.
il
Pal-
ladio avesse formato l'esterno delle sue logge di soli archi: egli avrebbe in
tal
nuovi archi,
un'altezza
tt
sarebbero
riusciti
d'
ed
allora,
vani dei
avesse
formati
gli
archi d'una
si
potevano;
pilastri
mente
se di sole
ordine
affatto
il
colonne fossero
costruire in
tal
stati
stando
caso
un
alle leggi
esterno conveniente.
ben
formati
cos serio
l'
quali risulta
solidit
un
tutto
poco discordante
d'Architettura, e che
la
magnifi-
cenza romana.
TA FOLA XXVlll.
TAVOLA XXIX.
TAVOLA XXX.
Pianta.
Elevazione.
Spaccato.
giore.
Trabeazione dorica.
EF
G Cornice
TAVOLA XXXL
Sacome, o
sien
modani.
architravata.
/
\
K Capitello con
^
il/
la
sua pianta.
Cornice architravata.
Balaustro con cimasa e base
dei piedistalli
jonlci.
che portano
....
Sopraornati dorici
Piedestallo jonico
Diametro
Sua
delle
altezza
altezza
Ringhiera alta
....
MISURE ESEGUITE
,
Txxxn
f^i
J'XXXUl
TI
TtXXXIV
FABBRICA PORTO
VICINA AL CASTELLO
il elle Opere
la
d'
descrizione, n
il
Andrea
Palladio,
non
si
contiene n
una semplice
e forse
XXXII,
mal fon-
prima parte,
lib.
m,
cap.
titolo:
Idea
la
la
qualche guisa
al
altro
il
nevolmente
si
debba
e delle stesse
sembra
dell'invalsa opinione.
il
onta di
Ad
al
tali
e stabilito
da tanto
miogiudicio,
meglio fondato ed
il
pi verisimile.
come avvenne
di tante altre,
AAAA.
non vediamo
sufficiente grandezza,
che
il
XXXII
colle lettere
vicino,
il
e curiosit
l'
ampiezza
dell'area che
dovrebbe occupare
del cortile
dezza e
la
il
il
prospetto. L'aggiunta da
me
fatta
corrisponde
non
conforme
sia
L'ornamento esteriore
Le colonne
di quest'ordine
pendono
zione, ed
hanno
l'
edifzio
la
gran-
alzando
hanno
un ordine composito,
tutto
con
alla
non
suolo
sito, la direzione e la
il
Le
finestre
si
quattro delle quali di mezzo rilievo, esistono nella porzione eseguita. Riflet-
7, e di lar-
ghezza piedi 32, oncie 10, e che doveva esser involtato, come rilevasi dalle
morse a quest'oggetto
affine di conciliare
rando
resi
maggior fermezza
alla sala di
sopra: in
dette colonne
non
il
colonne
fatto
isolate,
modo ope-
quale, se mediante
le
La porzione
abbiamo
descritto
il
prospetto,
la
la
distribuzione e per
pu chiamar
la
pi nobile. Tutta
si
la sala,
il
si
trovano dei
mere
del
la
le
ca-
-101Tutto
il
cortile,
sono oncie 3
la
direzione semicircolare.
camere,
stesso
pu
Su
camere
al
pei-
alzati allo
nobili.
BBB,
quali
le
confml. Obbli-
gato da queste, disposi alla meglio quella porzlon di terreno che resta
l del cortile.
un
delle quali
gli
vista dell'accettata
sia stata dal
per
le vie
si
rendono, quasi
osservabili,
giudicio considerare
di manifestare
alla contraria
in essa
massime
la serie di
miei dubbj su
tal
e decisivo,
di quel
quelle co-
pure mi
il
mio
fo lecito
sia verisimile.
veramente, chi potr credere che sieno invenzione del Palladio quei
muro vengono
quanto
il
nostro Autore
solidit sostanziale
si
siasi
periti,
d'una massima
rilevante.
colonne composite,
la
persuadersi ch'egli in
fatica a
le
Di pi, misurando
le
sostenuti da
ed apparente, dureranno
caso dimenticato
non contengansl
tal
si
stalli
Ci non ostante, in
tal
camerini.
del vero,
tratti
e d'elegante composizione.
direi, necessarie
alcuni
al di
Non pu
Lo
una
comodo, n
nascono per
un poco
la
dirsi degli
come pure
primo piano
le
hanno certamente
Il
le
e la cui trabeazione
il
terza
egli
vuole che
piedi-
|.
eli
poco uniforme
che,
le
il
la
il
di
maggior
come
cortile,
vedesi
rimirasse. Oltre di
le
modo
al
pi
alte di dieci
diametri, hanno una proporzione di cui egli non era solito di servirsi. Final-
nostro Maestro a torto vien censurato da alcuno per aver nelle opere
mente
il
di sua
alla particolare
ma-
gnificenza, che signoreggiar faceva nelle altre parti, perch in fatto le troviam
tutte
d'una grandezza
sufficiente.
io
mole
di
le
difenderlo; avvegnach
conducono
nella sala
porzionata
Ecco pertanto
le
tali
una pi grande
meglio pro-
appartamenti superiori.
gannassi; n
alla
sia stato di
mi determinano
a pensare
che
il
veramente sono
caso
la
compiacenza d'avere
indicati
alcuni difetti che potrebbero esser l'effetto di qualche arbitrio. Questa scoperta
alle
tradizioni popolari.
TAVOLA
XXXII.
Pianta.
TAVOLA
XXXIII.
Prospetto.
de' piedistalli.
Cimasa.
6 Trabeazione
TAVOLA XXXIV.
Spaccato.
A Base
D
r
I-.
11
111
T'XXXV
TI
I
A
ri
txx:k\i
FABBRICA
DEI NOBILI SIGNORI CONTI
DAL VELLO
TRISSINI
ORO
D'
Ija nobilissima famiglia de' conti Trissini dal Vello d'oro, degnissimi discendenti dal celebre letterato Giangiorgio
eretta,
come
rilevasi
Trissino,
un
la
sia
una
delle
Non
una
credo ch'egli abbia avuti pi certi documenti per porla nel numero
dubitare.
nobilissima famiglia
Non
ho
ritrovati
per poterne
non contiene
s'egli
avrebbe formata
la detta
invenzione, et in cui
La
ventidue anni
manca universalmente
l'espe-
detta medaglia, ch'esiste presso ai signori conti Trissini, stata ritrovata nel fare l'escavazione di
si
legge scritto:
-104Di questa fabbrica non ho formate che due sole tavole; imperciocch essendo mio assunto
fabbriche nel
di
modo che
l'Autore
gli
ha
disegni delle
l'alti
le
sopraddette alterazioni, e
XXXV.
Descriver dunque
il
prospetto,
il
la
primiera
ghezza de' quali s'avvicina a tre quarte parti della luce degli archi
(Tavola 36j,
alti
sono giusta
scenti.
Da
le
l'altezza del
pilastri binati
pilastri
sono pi
La trabeazione
9 diametri e
e le basi
^;
il
quale orna
il
loro capitelli
pu comprendere che
nella sua patria la vera
medesimi
e mezza.
senza diminuzione,
alti di
la lar-
il
si
maniera
di fabbricar
lui vi fos-
sero degli architetti di valore, ad esempio de' quali egli poi di volo sia giunto
ad oscurare
la gloria di chi lo
TJV0Lj4 XXXV.
avea preceduto.
Pianta.
TAVOLA XXXVI.
ProspeMo.
A Sopraornati dell'ordine
corintio.
TI
'rvyy:\ni
^r-^
j'^.
r-'i'
''
'
'
X.1.0.J
-S.lf.O.ij.-i
T"I
TX.^i
:v\Mi.
TI
TXXXDC
CHIESA
DI
S.
MARIA NOVA
XXXVII, XXXVIII
XXXIX,
detto di
non
fu finito
prima dell'anno
le
il
le notizie
che parlano
menomo cenno
dell'archi-
ond' che sopra questo articolo noi siamo di presente in una reale
seguono
credenza non
Una
alcuni
modi
esprimenti
il
di costruzione
tali
ed incontrando
poco conformi
di lui carattere e
tale
a'
cose con
l'in-
buon
in questa fabbrica
poco
sospetto
il
pa-
rere dell'universale. Io non voglio decidere quale de' due pareri sia
il
pi
mi contenter, giusta
il
metodo da me
mal fondato.
un giudizio che ad
essi
Questo
lenijjio
e luno^o piedi
della chiesa,
coro
di
64 ed oncie
8.
Tutta
ma una
^,
la
antitempio (25),
sia
medesima (Tavola
che da
il
tli
37^, e sostiene
(26).
Questo corpo
una larghezza
|:
28 e
la
^,
soffitta di
L'ornamento interno
di
ghezza.
Le colonne
di
mezzo
rilievo
1
39/1,
la lar-
e riposano
terra; e quest'
una
pratica, della quale rarissimi sono gli esempj nelle opere degli antichi architetti.
quale
la
La parte anteriore
lunga e larga
lacunari
senza
della
ornamento
soffitta
di
la
che comprende un
rilievo, la cui
altri
da questa
medesima.
e alla chiesa.
soffitta;
al
coro
un intercolunnio maggiore
contengono un arco
di
mezzo
fatto
Un
complesso
e di festoni costituisce
rornamento
di questo tempio,
il
certamente con aggiunta di nuovi ornati maggiormente decorare senza introdurvi una disgustosa confusione.
La
maggiore comprendente
in
una
fascia
la
tercolunnj minori, e da
un
la facciata;
colonne son
senza risalire,
1
il
Le dimensioni
di
quest'esterne
piedistalli di dentro.
piedistalli
le
la
base di questi
proporzioni assegnate
dal Palladio nel libro de' suol precetti, e nelle fabbriche di sua Invenzione e
l'ottava parte
non
da
praticata
questo Architetto.
poco pi
colonna medesima.
nice
quest'ordine,
di
sopra
le
quale non ha
la
11
cor-
la
mezzo.
questo
flettere al
sito,
non posso
meno
non
di
sporge
Invitare
11
alla
medesima
il
la
posizione e
il
gocclolatojo,
11
lunnio di
sei
fatti,
lungo
onde
quanto sporgono
le
colonne, avrebbe
quale
facile
che
essendo l'interco5 e
^,
se l'archi-
trave col sopraccarico del fregio e della cornice risalito avesse per
dalla parete
il
ognuno
le parti
al
un
tratto
certo minacciata
sopraornatl, salvo
il
sopra
frontispizio
il
collocarlo su
tela,
ponendo
di
all'Intercolunnio, esclusi avendoli dal restante della cornice, per evitare cos
la sgraziata
comparsa che
fatta
avrebbe
il
sostegno.
una
fascia
gocclolatojo, ed
Una
alla
mo-
una
terza ancora
che occupa
la
membra
toglie,
cornice quella bellezza che deriva dalla verit delle parti che la
com-
pongono.
ch'ella
l'intelligenza
per dimostrare
a quali ragioni
appoggiato se ne
stia
il
gludlcio,
^108.
studino
periti di rischiarare
una
tal
ra-
TAVOLA XXXFIL
TAVOLA XXXVIIL
Prospetto.
Pianta.
mezzo rilievo.
T.-I
T^XXXX
PICCOLA CASA
Div
Nobili sg^ohi
comi
YALMARANA
Ija piccok casa ch'io qui descrivo, trovasi nell'ameno giardino de' nobdi
signori conti Valmarana al Castello, nel quale forma un'elegantissima prospettiva.
suo disegno non trovasi nelle opere del Palladio, n dice nelle
Il
medesime d'esserne
ch'ella sia
una
egli
stato l'autore.
Pure
tra noi
N sembra
al
comunemente
si
crede
gni ad una tale credenza; perch esaminando la semplicit della sua struttura,
e la fedele
tali
e tanti
s'incontrano
uomo, che
opinione.
vedremo
in appresso;
ma
si
come
una
sala e
comodo
ritiro.
Il
parte,
stoso nella sua semplicit, ed sostenuto da cinque archi che riposano sopra
cospira
a'
un
la
Le basi
La
tate.
le
minori sono di
sacome
2 diametri e
|.
divisa
un modulo,
alto
hanno
-;.
il
un modulo
fregio
mezzo, e
la
rendono
la
al
una gola
il
le
che
Infatti
dritta
che
misure
fis-
Termina
il
40/
un
bel prospetto
frontespizio,
Le
finestre delle
semplici e
questi
ben
al
tutte le parti
la
cornice piana
Esaminino attentamente
cui,
bench picciola
il
ilnuio
Da
e semplicissima,
in passato, cos in
TAVOLA
sopraornati cos
convenienza e
avvenire riscuoter
gli
XL.
e prospetto.
lib. iv
e:!!.
6.
A Trabeazione.
B
Ornamenti
di
e nelle sue
proporzione, per
intendenti.
Pianta
come
hanno
debbasi porre
parti
loggia,
quale,
cinque intercolunnj.
comprende, che
si
il
delle flnestie.
T"I
T^XLI
T XLII
MAUSOLEO
ERETTO PER
IL
CONTE
LEONARDO PORTO
ma
s,
mezzo racchiude
le
comprende
due suoi
le
ceneri loro
la
forma
altri
La costruzione
di questo pezzo
ben
intesa,
n pi conveniente pu essere
il
fa mestieri eh' io
del padre.
Non
un mausoleo,
Dir
solo,
tal
mi trattenga
le
antichit.
non
trovisi ne'suoi
che toltone
romana
opere
il
colonne,
dello stesso,
il
restante
forma
sono un misto
alti
un modulo
solo,
di foglie. Io
ceitaiiienle
una
siinii
nelle
mi sovviene che
composti
capitelli
di varj
che
tra'
disegni
quali vedonsi
loro
abachl
alla
la
degli antichi
celebre Seba-
il
corrisponde quasi
di
buone fabbriche
fregio e
il
ripartiti.
sembra
rifletter si voglia
11
critici
quale essendo
ed inconveniente
gli
gli architetti
le
la rei^ola
fiata se
universale (29).
qu:dche
anzi la ragione
si
estende a tutte
il
dando
un beW esempio
le leggi
il
arioso^
stato
il
un leggiero
peristilio del
come
Lom>re
lo qualifica
com'
architettura,
distruggere
leggi
un
riportare
un
eli
assai larghi^
le arti, e
(30).
gli architeUi^ o
se
facile
ed in tutte
Ma
certo
(28).
diametri di colonna,
cjuasi sei
un ordine composito
in
il
una
sveltezza che
e la loggia degli
Palladio '(31).
delia necessaria
armonia
fra le
colonne e gl'Intercolunni,
architetti delle scuole
quando ragione
il
voglia,
pi
pu
il
II
peristilio diseguo di
C|ul
merita d'esser
M. Prault.
S.
M.
il
ii;
in
Venezia,
-113compresa
la pratica licenziosa
di coloro,
quali condotti da
un
fanatico
entusiasmo tentarono di sovvertire quanto ha di bello e di buono la sana architettura moderna imitatrice dell'antica, interamente obbliando i documenti
migliori, ed inventando a loro capriccio
de' dotti
d'opere scorrettissime.
TAVOLA XIA.
Deposito.
A Trabeazione.
B
Capitello.
C Sua
TAVOLA XLIL
Sacome.
pianta.
Suoi ornamenti.
/ Ornamenti degli
altri
due
avelli.
una
selva
T'XLin
T"I
~-F
if
-8 .a .a
J" -t
IO-
T XXI\
ri
i'-^a^
s>
'9
\ii
Mi
FABBRICA
DEL CONTE
BERNARDO SCHIO
OKA POSSEDUTA
DAL
GIROLAMO FRANCESCHINI
SIG.
si
Non
menta
si
che
11
manifestamente
la
il
si
servare la posizione de' muri e l'altezza de' plani, abbia accomodato all'antico
un qualche
non ostante
la
ben
si
ravvisano,
11
quali
non possono
se avesse
dovuto erigerla
il
alla
gli
si fa
in
menzione
Anno i566j 23
due
si
custodisce
fatta,
il
ri-
leggi.
un inventario
di mobili dal
medesimo
lasciali
di tre disegni.
Un
-116Yari sono
difetti
che
si
della
della
medesima gxandezza
La
per
cortile
il
non mostra
fine gli
a dimostrare
tratti del
gusto Palladiano; e
di gotica costruzione.
alle parti
Tutto ci serve
Autore.
L'elegante prospetto compartilo in due ordini
ed
11
il
primo de'quall
La
rilievo.
porta di propor-
Le
che
la loro
la
quarta parte
meno
di
due larghezze.
alla
rustico,
fnestie di
Si osservi
robustezza dell'ordine
rustico.
Le colonne
diametri e
Le
^;
ed hanno
trabeazione eh'
la
hanno
l'altezza di
la
uno
una sacoma
scjuisltlssimo gusto.
vediamo
al
praticata
In
meno
una scandalosa
Istrutti architetti.
il
sopra-
Tutta
la
granajo.
Un eccesso di
imitazione. Questo
non
questa natura
glierebbero
licenza.
ributta anche
e
ma che
il
quantunque
non
ostante,
ella
si
trovi
non ne consl-
vediamo
nelle
produzioni del gran Maestro Introdotti per detestabile vizio degli esecutori
e per
mente
un genio Irragionvole
alle
buone regole
dell'architettura.
Da
tali
sorgenti perniciosissime
TAVOLA
XLIII.
insegn
sani
la
modi per
quale
Pianta.
Prospetto.
il
T'Xl.V
ri
p^d^
IV
i.-o'-o-
^S
or-of: j;
f-
ARCO TRIONFALE
Lia tavola
XLV
presenta
disegno
11
d'
un arco che
trovasi
a'
piedi
del
Monte Berico dalla pai te di levante, eretto per ornamento d'una magnifica
scala, la
trionfale,
sommit
di
antichi
gli
la
di quelli
che
trionfi (33).
militari
giudicio
non
ne". Infatti
si
il
appoggia che
chiunque
versato nell'architettura,
fiata
una
se
popolar tradizione
se conoscansi
debba
si
di
misure e
Non
fabbri-
Palladio in
si
alla
ragione
de'fatti;
tutto ci che
pu
buon senso
richiede
contribuire a rischiarare
che
si
una
in
a Fa qualche prova
non
(a in
si
la tradizione,
la
un
ad
di lui
essi tutte le
la discorro.
altri
argomenti,
un
ma
la
Marco
Pagliarini.
Nota
no-
A Roma
ed ogni palazzo di
uno
scultore o ar-
citt o di
campagna,
ha qualche eccellenza, del Bonarroti. Lettere sulla pittura, scoltura ed architettura, tomo IV,
nella stamperia di
il
sua esecuzione,
pittor celebre o
Madonna
Se
men-
chitetto, s'attribuiscono
se
dopo
ma
campo
le
proporzioni
il
quando espressamente
debba mettere
di
ed ha studiato sopra
un complesso
contrario
alla lettera
CCXXI.
in
Roma
-118queslo saicbbe un
di
Opere;
lui
l'oite
d'
tetto.
faceva delle
e per
di
fin d'allora si
le
Ora esaminiamo
proporzioni e
le
sia dif-
se in quest'arco, ornato
meno
al
^,
2 oncie.
Il
^,
colonna,
li
cjjueste
proporzioni
oncie 4,
7 e
la
di larghezza,
ed
quadri e
alto 2
{,
ed
^,
compreso
si
il
si
il
regole stabilite
si
significa'.
Questa
la
le
al fregio e
Se
e-^.
cornice; e qui
l'archivolto; lo troviamo
alla
lo
le
le
la diversit
che
attribuirsi al Palladio.
T^J^OLy XLV.
b Nell'Opei-etta stampata in Vicenza l'anno 1761, la quale ha per titolo: Il Forestiere istruito delle cose
pi rare
eri'ori
che qui
si
devono
citare. Il
Il
primo
il
il
di
T^XLVl
la
TI
TXLVn
rxi\in
ti:
H
if~
^t
'
\^
X
k '^
cHt
5-S
-^
s-
i.
4^
-^^
^'
^^<
fi-
TI
T.^xLr:,
FABBRICA
DEL N'OUILE Sl(iNOK CONTE
ADRIANO TIENE
Onesta
uno
ornamenti
de' pi rari
della nostra citt, stata eretta sotto la direzione' del celebre Scamozzi,
che
d'avere in questa,
glorj
si
I, lib.
IH, cap. 11
come
delji^ siie
:,.'!;);!:;'';.'..',
perfetta.
una
certi dell'epoca
non
ci somiiiinistra
della' sua<
come ha
eruditi.
altri
alle
citato,
tale
egli
fatto sopra la
non ne
fosse;ihformatOj
sempre i pareri
tra le
Opere
sue Opere,
il
non
si
debba
ci
degli
del Palladip;
numero
pi
a renderla
conforme
nel
Marcantonio e Adriano
fratelli
nomina distantamente
Tiene, che
al
signori conti
-120;id essi
ragionevole
11
Non
e senza
il
facile
il
sia
d'Invenzione o dell'uno
fratelli
il
il
diradare
tenebre di
le
sar
sempre
tali
fabbrica; poich
mio impegno
il
gli
si
di pubblicare
ma
vengono
non
l'altro
disegni di questa
solo le
Opere che
attribuite.
massime del
d'
il
Questa
Palladio.
non
coerente alle
d'un nuovo
la
la strada la
citt.
pi
isolata, si
presenta agli occhi degli spettatori sotto varj punti di vista, in grazia d'un
cortile spazioso e
ed un camerino da un
cortile, in
il
piede e 9
lato, e in
L'altezza dell'entrata di
Il
onde minore
due camere
scala dall'altro.
ed
tettura,
il
primo
corintie sono 2
onde
il
le basi attiche e la
cornice,
il
la
trabea-
la
quanto
lungo
il
prospetto.
quali
al
termina tutto
due
il
fascle,
quantunque l'ordine
sia
due onde
e la cornice
composito.
Un
non ha
bell'attico
Due
il
il
puro
una
gli
l'acile
sono
121
mezzo,
di
parte crescenti di
la sesta
quale ha 6 diametri e
il
di larghezza.
il
E degno
di
s'opporrebbe, e
riflesso
il
egli
servirebbe a distruggere
una colonna
tra
e l'altra,
un arco
lunga tratta
di sostenere la
dell' ai chitrave
che quando
Vero
con
la
trovano
cui ufficio
(34).
la si
la
nobilt
fina critica,
il
il
degli ordini,
(Tavola 48j,
potrebbe sostenersi
conveniente grandezza,
di
periti
di
mano
minutamente, ed analizzandone
maestra.
le parti
consiste nel
fabbrica
non
grandiosa,
sia
non pu
negarsi che
altro
di questa
come sono
la
si
di sua invenzione.
che nelle cornici del principale prospetto vedonsi alcune morse indicanti
una nobile
rende
fabbricato, e di
famiglia.
perciocch
si
il
la
non
Oltrech
dono per
la lor picciolezza al
Anche i pogginoli
alla
im-
di sostenere.
si
solidit.
Questa pratica
-122costantemente ripugnante
dell'architettura,
sani princlpj
ai
ancor pi
il
cornice che, caricato dal peso de'poggiuoll sporge in fuori dal restante della
trabeazione ritirata negl'intercolunnj.
Cos pure
le
un esempio da non
anche
le
sono in
pi
strette la
Questa mlnoiazlone
imitarsi.
alto
di larghezza,
seguendo
il
Palladio e lo
gante
la
forma
coloro
delle porte, o ne
renda pi ele-
(35).
Le imperfezioni
che
la solidit
come dall'una
parte
non
come
dall'altra confuse
di
questa fabbrica,
ben
si
appalesano
sistemale, cos
non
TAVOLA
XLVl.
Pianta.
TAVOLA XLVIL
Prospetto.
TAVOLA XLVIIL
Logge che guardano
il
gli
A Trabeazione dell'ordine
corintio.
Cornice
dell'attico.
i^
cortile.
TAVOLA
XLIX.
Spaccato.
antiope que
celui
du tempie de
le
haut
la Sybllle
14, la
Tivoli,
il
et
pour quelle
Haje
1730.
du.
roj,
T L
T."l.
'r;iji
CASA
DEIT
DEL PALLADIO
in questa fabbrica,
il
ella sia
Sopra questo punto non fu mosso mai dubbio alcuno. Non poi egual-
mente certo
casa
comech
ch'egli
ne fosse
padrone.
il
si
il
ch'esiste
dominio
di questa
nell'archivio
della
sima
una
dopo
serie successiva di
l'altro,
speso guida
sia
mededi
la
documenti degni
da
al
bene
fallace.
corpi,
50/ Una
hanno comunicazione
fra loro
due
primo
ginolo: la
trovasi
11
Il
piani,
non comprendendone un
e ch'
mezzo
Dietro
alla casa vi
Non
cos
ognuno
sotterrato:
un angusto
di questi
orticello,
che giace a
il
livello del
si
pu
far a
meno
di
non
la
hanno
toscane e
primo piano.
da servigio,
ammirarne
al
la
alla cpiinta
parte della
-124loro altezza.
Tramezzo ad
quadrati della
con
pilastri
esse vi
un
striati, la
del secondo
ai
minore
larghezza. L'ornamento
di 8 grossezze e
Autore
di
due
le basi di
quercia hanno
sopraornati crescono
terzo piano
due
un
Tutte
atico fornito
fascie, e serve
fabbriche, e particolarmente
le
11
picciolo prospetto.
le
gravi sciagure, l'una delle quali dipende dalla voracit del tempo, l'altra dalla
prima nella
comune
una perpetua
deturparne
di
la
simmetra.
Da uno
deterioramenti.
Ma non
Il
di questi accidenti
nacque
si
presero
proprietarj di ripararne
alla verit ci
due porte
il
il
la
quale in qualche
tutti
per cui
si
nell'entrata
casa pi
Ma
lo
ha portato a
TAVOLA
alla
L.
Pianta.
Prospetto.
TAVOLJ
LIL
Palladio (Tavola
la
farvi
la
'S2J.
deturpano
Cornice
dell'attico.
Imposta
dell'arco.
una
TAVOLA LL
11
vi fu posta
comodo e pi adorno
accennati.
forme
cjuella bellezza
11
le
ha perduto
altera
Il
modo
laterali dell'arco
con
attentati dell'innovazione.
la di lei
and esente
reale impossibilit di
Spaccato.
non
NOTE
ALLE FABBRICHE
DI
ANDREA PALLADIO
CONTENUTE NEL PKIMO VOLUME, DOPO
IL
TEATRO OLIMPICO
Le
(3)
si
di sotto.
Se in vlto (come
meno
((
l'altezza
ma
ghezza, e dividendo
come
in esempio sia
cerchiamo.
((
modo. Posto
si
trover ponendo
BC
(fig.
1)
il
la
quale
si
EB,
facciasi la linea
faranno, aggiunta
si
la
la terza
parte, alla
tutto in
il
alla
alte di quelle
nelle pi lunghe che larghe, sar di bisogno dalla lunghezza e larghezza ritrovare
meno
sogliono fare quelle del primo ordine, perch cos riescono pi belle e sono
si
pavimento
fanno o in vlto
AC ad AB lunghezza, e
diremo FB essere l'altezza che
Un'altra altezza ancora si trover, che avr proporzione alla lunghezza e larghezza della stanza, in questo
il
luogo da involtarsi
GB
(fig. 2),
aggiungeremo
la larghezza alla
B F dipoi la divideremo in due parti uguali nel punto E il qual fatto centro faremo il mezzo cerchio
u B G F, ed allungheremo A G finch tocchi la circonfei-enza nel punto G, ed A G sar l'altezza del vlto di G B.
14
Si
modo. Tirate
EDF,
come
e si allungher
AB,
finche tocchi la
della
terza
di diverse
per
ci
grandezze abbiano
<i
ce
chitetto secondo
Sono ancora
G;
st'ultima,
vlti
all'
la larghezza e
aggiunger
alla
alla
stanza in questo
AG,
e poi
prima maggiore
la
egualmente
l'altezza di
descritti,
a sar
si
si
far la linea
BF.
maggiore
nondimeno
sia
non cascano
la
lunghezza,
se del secondo,
l'altezza
il
il
si
avr da servire
l'
ar-
la necessit.
una stanza, L
=(5^)5
alti
Ghiamando pertanto a
metodi di ora
la quale si
nondimeno proporzionata
serviremo di ciascuna di queste altezze, secondo che torner bene per far che pi stanze
ma
che dimostrano
(fig. 3),
tre
GD e BD
AB, AG,
le linee
ritrover l'altezza
a determinata
rapporto tra
ed
/ la
a=^(Firi);
/.
colla
se del terzo,
riuscire
mai pi
'
-126A
(3)
ineelio inteuiKn'e questo, riferiamo qui trascritto lo squarcio seguente, del Trattato di architettura
che
Si avvertir
jib.
al
capo 22
le staaze,
l'altra, tutte
abbiano
il
suolo o
il
pavimento uguale,
di
sotto limitari della parte sieno pi alti del restante del piano delle stanze, e se qualche
colla
si
posticcio.
media armonica
(4) Mentre la
offre
^ circa, la
tali
amendue, come
date quasi 35, e la geometrica poco pii di 28, quantit disadatte all'uopo
nica, per ogni caso possibile in pratica; inattezza, cui chiaramente accennavano in
il
due medie,
60
state di
bene
fa osser-
una dotta
dissertazione
l'altezza di
Le dimensioni
il
assai
del famoso tempio di Salomone che, nel secondo libro di Samuele o dei Re, leggiamo essere
di 20 in larghezza e di
cubiti in lunghezza,
armonica.
(5) Cio a botte, e di tutto sesto. Il nostro
Autore parlando
il
Le
(6)
K.ol(j.a.pc(,
le
sole pi in uso
a' suoi
delle
si
Notisi che
le
al
vlti;
concamerationes
dal greco
sono
laquearia
tempi.
semicircolo),
ma
le
varie intelajature
lacunaria e laquearia.
latini
lacunari o cassettoni non erano sempre tutti in piano: cltansi a prova di questo pi monumenti
antichi; e gli scritti dello stesso Vitruvio, concernenti gli oeci coi'intj, che prescrivono di fare sopra le cornici
Poich ne abbiamo
e
norme
du caisson
chambres, sont
i<
du nombre de
les
compendio,
agrable
u et
Ds
que
plaisir des
consquences suivantes
Que
celle
comme au bon
Que
lieu-c, et
que
i'Bkvm,
La voce
elles
s'emboitent
plafonds de tous
les
appartemens, de toutes
un
les
mme
et la
nature des
clioses.
caissons ne sont et ne peuvent tre autre chose que ces espaces creux
les
le
plus
du systme de
qu'il a
la chai-pente,
la
des caissons et leur emploi doivent dpendre des besoins et de la convenance des
les
la ralit tout ce
que
l'on se
permet dans
l'imitation.
n-.'.piot;
andare: traducendosi materialmente per solido che ricorre , quantunque indichi in genere quella
parte de'fondamenti d'un edificio che rimane apparente fuori terra, cui da'Latini davasi
e
charpente, ou dans
dcoration des caissons, de quelque matire qu'on les fasse, doit tre telle qu'on puisse
la
got;
la dlsposition
la
les
qui se rapprocliera
qu'on ne doitjamais
Que
Italie, les
la
que
en
u croire, et
lacunari o cassettoni.
chercher dans
la
trois
de cette sorte. Les solives du plancher n'y sont recouvertes par aucun enduit. Cette
faits
le
tratte dal
et surtout
d'offrir
riferire in
ic
Il
caissons.
destro,
L'origine
les
li
il
il
nome
sola
di substructio,
che noi chiamiamo indistintamente sostruzione, basamento, imbasamento; dinota pi particolarmente quel
nomi
ili
zncci n ziiccnlo.
si
ornanunti sotto
le
debbe conchiudersi
greco
alle stesse,
stilo, e
metonimicamente, colonna.
(8)
0Tu).55 stile,
ma
crassiores,
nam
quam columnae
suntlulurae, uti
(io) Cimbia, voce tratta dalla greca Ku/j.^c barca, navicella, e per estensione cosa curva
rale cpella
muro
piegatura ad
Quando
la
esprime in gene-
da
piedi.
A\w
nomi
di
Mazza,
sull'esempio del
( lig.
un quadrante
l'aggetto del
minore
AB
del
quadro
clie
si
modano
al-
BE
diagonale
in
B C
di circolo,
a cui giugne,
in discorso, e l'altro
maggiore cateto
B A C, dove il cateto
A C lungo quanto la
che bello maggiormente e meglio inteso apparirebbe specialmente negli ornati, se non avesse incorniciate ad
le finestre
superiori, e se dalle cornici inclinate de' frontoncini delle inferiori, fossero tolte quelle
molte statue sdraiatevi sopra fuori proposito; citate giustamente dal Milizia e dal Lodoli tra
mende
le
in cui
corso Palladio.
(12) Si d
di
con
lasciansi sportare
altri
ordini architettonici cui Cinesi diede l'aggiunto di varii, trovasi annovei-ato anche Vattico, cos
gli
esistito la
prima volta
(.i-Atticae
gulis pari laterum intervallo delle quali pi non iscorgesi traccia negli antichi i-uderi, se
conservate
museo
al
delle facce
genti dalle facce de' muri, stanno sul prolungamento interrotto dei medesimi,
(i3) Tra
il
si
eccettuano
le sole
sieno realmente.
L'attico, propriamente detto, indica in fabbrica una protrazione di muraglia oltre la gronda, destinata a
tollerarsi
felice
di parapetto.
la
tale attico
vente a coronare maestosamente un edificio, suole starsi tutto elevato su d'mio zoccolo alto quanto sporge
cornice che ha sotto, ed avere l'altezza propria Hmltata tra
pareggi
il
cpiarto
ed il quinto
met, come
legge in Ginesi.
Quanto
all'aspetto,
non gi
tra ^
come
una
queste verr occupata dalla base col plinto, cinque dal tronco o vivo, un'altra dalla cimasa; e
di
j,
e pi e
piedistalli
la
si
la
trattato
ed
dell'ordine inferiore. Divisa poi la detta sua altezza in otto parti egualmente,
la
ottava restante, dallo zoccolo di finimento, sul cpiale d'uso porre vasi, trofei, ed anche statue, in pace di Mi-
Hzia che
cp.xi
descritto,
sito;
illustri
ma
sibbene
come pure
statue di
marmo
o d'altra
di cara ricordanza.
pilastri
tratto,
e lo adornino con delle intavolature interposte, portanti iscrizioni o sculture analoghe alla destinazione della
fabbrica:
ma
riuscir
sempre meglio
se col
dado tutto
liscio,
senza
risalti,
Quando impiegasi
impedisca
'e
j
'
Z.
nome
il
(11) Queste statue per e questi vasi sconciano piuttosto, anzich favorire
uso di quadri
l'attico tra
la vista delle
quando
si
lo
al piede.
nell'
inferiore
la
non
nascila di
-128prende pi specialmente
libere le simmetrie^
non debbe
punto
nome
il
radendo
di veduta,
Volendosi esprimere
coli' attico il
puro alzamento
meno
non tonde
o carponi.
suo carattere
Il
menti saranno
ma
o semitonde,
le stesse
quinto, anzich di
un
sai'
rettangolari
in analogia
descritte per
1'
altro
dovr seguirne
un palco sopra
di
del terzo.
Avr
proporzioni.
le
meno
l'edificio,
piombo
di quelle infe-
prima maniera,
finestre a
attico della
In questo caso se ha
attico-finto.
la
la
od
od
di pseudo-attico
farsi
un
al-
fai'si,
le
gli
sero farlo
altri;
di proporzioni
varie, che
gli architetti di
si
minor palco
Regolato in
e vi figura quasi
ma
modo
tal
foi-se
che
l'
Attico
onde
trattasi
cima degli
in
meno
alto d'
un
migliorer di effetto
L'attico,
ha in generale dal Boffrand come cosa che deturpa una bella architettura. Anche AntoUni sca-
si
tenasi contro l'attico dicendo: che toglie in alto la maest dell ordine,
come
la
tolgono
giungere colf ordinanza adottatasi a tutta V altezza data. Giova per credere che
scrittori, volessero
piedistalli al basso,
intendere di quegli
l'uno,
che
attici
pieni zeppi
alti e
con basi e
e di tritumi spiacevolissimi
capitelli, coperti
che quantunque semplici, sono per troppo soventemente impiegati , e talvolta gli uni sugli
senza nessun ragionevol motivo
che ad imprigionare
le
di tal
di poter
l'altro di questi
altri
ad
inutile decorazione
Ginesi
il
ammassati ,
altro
non serve
acque cantra ogni buona regola delV edificatoria, e senza ottenere quasi mai f efftto
non
che trattandosi di
se nei disegni:
tesi,
altri
il
bello esteriore di
attici della
una fabbrica,
e disposti
gli
in-
uni sugli
in architet-
tura, perch atta a destare in noi l'idea della stabilit, cosa tanto apprezzata e necessaria negli edificj. Impie-
gandosi
al
attici negli
cos
a' pilastri
l'
il
Romani,
gli
dei
meno
occhi di
esperti
un
artista
avveduto.
(
di
il
4)
Mensola
mi abaco o
ogni razza.
tavoletta, e di
Il
non conosce
bellezza
il
piede
bello.
le inutili
le
ma un
dice Milizia ,
qualunque. Consta
E quella
mai non pu
S.
il
alle finestre,
non sono
in natura,
le
da chi
ma
tando per, che quest'ultima, a somiglianza della di origine latina mutilo o mutulo, impiegasi particolarmente
mensole
gli architetti
forma secondo
il
(i5) Architravata
le
-129(in) Basso'rilievo un genere di scultura che non contiene alcuna figura tonda, cio che vedere
come
Basso
Mezzo
gi'ossezza:
le
rilievo, s'elle
pochissimo essendo
le figure vi
la
in
come appia-
lo
possa,
si
rilievi si
tutti
furono che iscrizioni figurate, e non mai, o ben di rado, meri ornamenti. I Greci
ma
principio,
dezza:
Le prime
si
edifici,
usarono anche
ed a fare
franchezza, e finalmente
si
da
cos
che imitassero
non
gli
con timi-
ganza consimile a quella delle pitture ; come appare nel basso rilievo delle Ore in
villa
del Campidoglio, neV Antinoo di villa Albani, nei ZlsZe/ del palazzo Ruspoli, ecc. Nelle urne sepolcrali dif-
rinvenire siffatta bellezza, perch per lo pi erano lavori dozzinali e di solo traffico, che
ficile
compravano
si
fatte.
essere stata
si
lavoravano ?
Perch
mancanza, sapendosi
tale
la
prospettiva
specialmente in architettura, per adornamento difregi ed anche di fusti di colonne destinate a monumenti,
la
la pittura
tutto
il
alte e variate
rilievi alterati
efftti della
come
riuscirvi
prospettiva
percli, se
scultura nella grossezza di qualche pollice, fgurar e grandi distanze, n produrre degradazioni di
efftto,
la
senza
coloiito.
La
quadri.
si
sommo
cola e puerile
La maggior
scrupolo
ma
quadri
soli
isolati
r architettura, e che sono per conseguenza molto dissimili da' bassi rilievi degli antichi, quasi tutti falli, po-
essa.
bassi rilievi, tendente a far comparire vaiK) quel che l'architettura vorrebbe pieno,
moderno Ae
sistema
moderni,
si
L'architetto
pittoreschi e
serva
come
il
tra
deliri,
non pu ammettere
come scriveva
Milizia, de^
Borromini
e de' Guarini.
bassi rilievi altrimente, che secondo le leggi della decorazione particolare al carat-
non pu usare
non
capricciosi, se
si
un riquadro,
vi
si
un campo
lascer intorno
non
sia
per l'occhio una misura facile, una specie di scala per valutare
in picciolezza
pu rendere
colossale l'ordine o
le
grandezze.
Il
che
che
Le
punto di
gli
figure sono
basso rilievo debbe dirigersi dall'architetto dipendentemente dalla delicatezza o sodezza de' profili ,
dell'edificio, dal
l'effetto
liscio,
di inposo, a farlo spiccare maggiormente. L'architetto deve ancora regolare la grandezza del basso
od
stessa del
dall'
indole
tocca produrre, e finalmente dal gusto dominante degli ornati e dal valore delle parti adiacenti.
(i8) Dal Bertotti, tanto qui, che nel rimanente dell'Opera, pare siasi fatto vero proposito di voler lodare a
cielo Palladio, e costantemente in tutte le sue produzioni, sieno
infelici
a tutt' altri che ad esso. Questo metodo eh' egli tenne in trattare le opere Palladiane, detto dal
le stjle
admiratif,
sapere inoi'pellare
le
pure
sia
figlio
di parte
o di
le
pi
Chapuy
non pu comunque
riuscire che a
danno
del suo lodato; e tutto inteso a favorire l'errore presso que' tanti che copiano servilmente Palladio, senza che
ne additi loro
se gli erigeva
difetti,
ed
il
come
causarli.
Un monumento
d'assai pi nobile, e
ai principi di
dall'esecuzione,
ftirono compite
Vi sono anche
tali
le
degno
di
un
artista
grande,
non
si
-130-
Ma
Non
l'uomo
sione:
ma
illustre;
macchie leggiere ^
minare
uomini quando
gli
In Palladio
torto.
fai'gli
si
si
sotto le colonne;
o da colonne
pilastri
pii
ad imitar
ma non
ed
alle finestre
altri
son
lasciati
Raffaello dell'architettura; e
il
sono contrapposti e
facili
l'
In
architetto che
avrebbe
le statue.
frequente)
stesso piano;
alle
di
sopranno
di divei'sa altezza
pervenne
che ad esa-
l'antico,
era esente da'\izj. Se egli avesse ben filosofato, non avrebbe fatto uso (almen
se l'antico
alcuni edifizj
un
ebbe qualche barlume dell'essenza del bello architettonico, conobbe alcuni abusi,
di piedistalli
cavit natura.
dipingono
si
qualche volta anche l'uomo. Egli non giunse a veder chiara l'origine della sua profes-
Non
vi
ego paucis
si
trova
altro di
grandioso, l'elegante,
il
il serio.
l'ingresso
d'una fabbrica
greco
<7Ky,
mezzo
d'ambo
forma
e per
de'membri
tali
ed
lati
abbiavi un pari
costi-
che
ufficio:
numero
di
spettano tutte
Wolfio: Siniilitudo eorum quae ab utroque lalere medii dissimiles sunt,e. daVitruvio:
membrorum
in conipositionibus
aspectus.
confondersi colla euritma la simmetra, voce quasi sinonima di proporzione, che derivasi dal
con, e
ij.t'co)/,
quantit. Vitruvio
ratis,
f>tQiJ.o;,
commodusque
P^enusta species
bene, buono, e
Non debbe
sxi
una fabbrica,
misura,
la
quale mostra
varie parti di
chiam
la
simmetra,
edificio
ex
ipsius operis
sjmmetros
rapporto non di
il
un
sito e di
ma
quello invece di
operum perfectionibus
( lib.
i,
cap.
2.
-r.cr.ni'Ca,
).
quasi nrpaKE^a, o
s'en
et
les diifrences
On
mme
infreroit
de son
l'cit, qu'il
ne devoit
(24) La forme
dice ancora lo stesso ) , ou la disposition des basiliques toit une des plus avantageuses
La
solidit est
prouve par
sicles.
(i
ques ,
monumens
entre le quart et
les
murs
et points
(25) Pronao da
d'un tempio.
la
Dans
7100,
A Tebe
in Beozia la voce
pronao fu
il
gi
la plus
doubl mrite de
la
En
outre,
ils
la solidit
les
la lgret
des
total
murs
tandis
que dans
les
dpense.
un soprannome
marmorea
da Fidia, stavasi all'entrare del tempio di Apollo, accanto a quella di Minerva, opera di
Scopa, detta parimenti Pronaja, per trovarsi posta col nel Pronao di quel tempio.
(26) Coro da
'/P'j':>~,
il
clero ed
coristi.
Della espressione di questa voce nelle chiese, fu gi detto alla nota i5 del Teatro olimpico.
non
solo
largo
ma
per
-133nome
gli altri
quello di
Marco
gli
la
strada del Corso, che quest'arco tagliava in due, fattolo accuratamente esaminare per distruggerlo se non
conobbe che
si
ed
il
la
marmi
pongono
e Vittore
nella
non
padre
al
di S.
sussiste.
di Tiberio,
od
Non
nemmeno
sa
si
Le
al di lui fratello.
due colonne
di
si
e fu distrutto.
marmo
gli
si
Sacra , vicino
Lorenzo
in
tempio
al
di
Antonio e di Faustino;
convertito al presente in
una chiesa ,
sotto
il
titolo
Miranda.
L' arco di Galieno , chiamato presentemente l'arco di S. Vito, perch attiguo alla chiesa di questo santo,
olfre triste testimonianza delle sciagure dei
civili, le finanze
nalzare questo
erano esaurite
monumento
Uarco
il
ed
non pu
dirsi vero
di
Jarco di Gordiano
il
non
fece in-
iscorgervisi
rilievo,
ha solamente
una
Marco Aurelio
il
campo
di Flora.
Ma
fii
fabbricato da
non
si
esiste attualmente;
scrittori,
salita del
salita.
di
Uarco
Tu
Nardini
Ti^
un ordine
Generalmente vien
citata
basso del
al
come una
favola l'esi-
Commodo
non esiste.
come
lo
pure
il
Costantino descritto pi sopra, ch'era stato fabbricato poco tempo prima di questo scrittore.
Uarco
nella
figliuolo
Uarco
marmo,
della Porta
Nuova. Pi non
esiste;
il
Augusto, che
fii
al
basso della
salita del
Romano
commemorazione
Roma, come
si
vede
sulle
due facce
dell'arco.
Esso
posto al piede della salita del Campidoglio. Servio assicura che stato fabbricato con diiferenti rovine di
antichi edifizj;
si
ma
la di lui
soggiogate da Severo
e quattro fiumi,
conduceva
alla
di
ei sia sotterrato, e in
lati della
profumi, di
parte mutilato, vi
fiori
scorgono due
si
alla
dominazione
fregio
Una
scala di
marmo,
praticata nell'interno
cima di esso, ove collocato stava Caracalla con suo padre e suo
fratello, in
un
trionfatori.
Uarco di
Pompeo,
nella
nona regione.
-134h'arcu di Tito
vato
posto tra
vlta della
Foro romano ed
il
gran porta.
d'un
sacrifizio.
Ai due
di
il
cocchio
Littori e la Vittoria
pani di proposizione ed
L'7-co di Trajano,
li'ttighe.
lati
pagnano
ile'
il
Il
uno
Coliseo, gli
il
la loro iscrizione:
Roma
che corona Tito. Questo cocchio preceduto dalle spoglie del tempio
Son desse
Foro
il
di questo imperatore.
che
gli
Non ne
esistono pi che
bassi
memoria
la
non
ve ne ha pi vestigio.
un arco trionfale,
resti di
agli
Esistono ancora pochi ruderi di un arco trionfale pi magnifico, all'ingresso del ponte trionfale sulla sini-
Tevere, presso
stra del
S.
cima
delle Alpi
Trajano, di Plotina di
solidit
che non
massi di
marmo
si
lui
Roma. Oltre
marmo
vede negli
monumenti congeneri.
altri
tanto enormi.
Il
basamento
pochi
Si trovano
edifizj
cima
Trajano;
pochi anni sono conservavasi ancora un'unghia del piede del di lu cavallo nel palazzo civico di Ancona.
S.
Delfi nato
il
Remigio
mati e
Sopra
Cimbri
l'arcata del
giavellotti, di
mezzo
adorn
il
lo
sono
un combattimento
di fogliami
rilievo.
Vi
si
medesima elevazione,
occupano
l'altezza dell'arco, al di
il
di fioroni e di
di spade, di pugnali
vedono pure
vede scolpito un
che Cajo
si
d'uomini riem-
comune parere,
Mediterraneo,
di dentro di spartimenti
al
il
resti di figure
e gli
vi rappresentato
due
Rodano ed
il
in Provenza,
porta, al di sopra e ai due lati della quale sono collocate parecchie Vittorie;
mezzo
di
altre tavole
remi e di
tridenti.
un arco seminato
di
con
Aldi
di stelle.
si
I fregi
ma-
Tra
gli
archi trionfali eretti o proposti da' moderni in Francia, in Russia, in Italia, meglio noti di quelli
degli antichi,
cui,
la
alto suir
intavolamento dell'ordine
la
alle
ciambellano di
S.
M.
le laterali
da
lo innalzatosi,
R. ecc. ecc., di
potei'si stare a
lo avei-vi effigiate
al
sommo;
la
I.
porta principale e
la
descritti com'essi,
tal
le
le
belle produzioni
d'altri.
(34) Tutto ci prova maggiormente quanto ebbesi a dire in genere delBertotti nella nota i8 di questo primo
volume, ed
alle 28,
-135(35) Poich
a
come
alle
sono della stessa natura dei pilastri, debbono nella loro'altezza mantenere un perfetto
gli stipiti
piombo, come
E sebbene
si
come pare
iv,
si
per
agevolare
tali,
il
esse.
Studiandone meglio
chiudimento
aprivano in fuori
le
la
si
vede
la
tale
meno pronto
appunto fu
come taluno
ne scomponga
Debbe
l'
entrare e
il
volle credere
ma
fosse favorito
il
prova
unicamente perch
l'
non
il
motivo
che a proporzione
battente, ed
il
da un
spettiva,
nemmeno
si
che
imposte delle loro porte di casa. Ci doveva produrre un incomodo a chi passava
forma,
forte,
che ne sloghi
gli
la fabbrica.
al basso, forse
il
Randoni
il
onde richiamare
,
male inteso
da'
di praticare
sporti di maniera impropria, insignificante e capricciosa, particolarmente negli ornati delle finestre, spezzan-
dovi e Verte e l'architrave ora con curve, ora con rette; facendole girare sotto e sopra, trasformate in cartelle,
in volute ed in simili altre frascherie
Borrominesche, opposte
alla regolare e
strano un'ignoranza del bello, ed una smoderatissima voglia d'ammucchiare ornamenti d'ogni genere, senza
criterio alcuno.
-131-
qualunque
ordinanza
altra
vogliasi
{apparente.
I
(29)
stilo
il
Bertotti voglia
sotto
un
porre
gli ai-chitravi di
ma
probaverunt
et ea
non vedesi
non toccano
employes
la solidit reale
ed apparente degli
On
si
du
celte partie, et
chement des
comme
Z>e
il
il
est impossible
par consquent de
sens.
Or
le
ses
il
est impossible
rapports avec la
un
cpii est
elfet direct
solidit.
si
ne sont pas de
elles
en ralit de
la
prfrence que
mme
altri
Ve n'ebbero anche
avvenimenti importanti.
altri
les colon-
deux diamlres un
sommcs nous
supprimer partout o
les
commun
les
solidit
de
fait
facilit
Anche
mme
colonnes. Mais supposons que la ncessil les ait contraints d'en user ainsi, ne
icncessit absolue, et
La
pas plus
que
sait
parti de les ecarter ainsi, pai'ce qu'elles toient en trop petit nombre.
trait
che
edifici:
la
le
il
dfaut de proportion (continua egli a dire) a t malheureusenient tiop imil de nos jours.
l'art
la
Ce
vi reggereb-
sei
legno nell'^reo-
non
quod non
v.posse
di
intercolunnio in cui a causa di sua molta ampiezza (quattro diametri) quelli di pietra
ad onoranza di
da que'
certi
per
soli trionfi di
Numi ad un tempo
monumenti
vinte battaglie,
di legno
e di
le
gli
archi
quali passava
il
trionfatore, che venivano tolti tosto finita la cerimonia. L'origine de'loro ornamenti e di cpiella specie di piatta-
armi,
le
insegne,
le statue, gli
emblemi,
gli
lati di
que' primi
monumenti
pure
posticci, le
schiavi delle nazioni sulle quali trionfavasi; e sulla loro cima, dei
suonatori, delle persone cariche di trofei e delle figure di Vittorie alate, congegnate in guisa che potessero
scendere,
I
come spiccando un
volo, a coronare
il
primi archi di trionfo nulla ebbero di magnifico. Quello di Romolo fu molto rozzamente costrutto
marmo venne
il
alla
persone cospicue,
ai
quale aprivasi
lati,
con
architettonica gli abbell de'suoi ordini, e la scultura, di bassirilievi e d'iscrizioni. Per molto
meno
Il
tempo
"Vittore
un gran portone
fatto
La
portone oltre l'ordine, era ornata d'un attico a bassirilievi ed iscrizioni, con sopra o vittorie in allo di presentare corone al trionfatore; o, conformi alla destinazione dell'arco, altre figure ed emblemi.
Pare che
costruzioni. Plinio
li
de'
Romani
il
vanto di
tali
chiam una invenzione nuova, novitiwn inventum , 'intendendo certamente parlare dei
soli
Fabio
esistevano gi quelli di
lui
Finche
repubblica
la
ma
onore de 'morti;
di
stette,
sembra che
popolo ed
il
il
non
senato
facessero
La
principe.
quali avea
Morto in Germania
l'istesso
un arco
il
trionfo in
solamente de' capitani che ritornavano vincitori de' nemici di Roma. Augusto, divenuto
signore dell'impero, vide l'adulazione innalzarne in onore dei defunti per compiacergli.
Nerone Druso,
il
Romolo,
e d'altri.
il
mandato una
secondo che
i-icevette
colonia. Gei-manico
fii
terzo.
adulazione presso
l'
Romani
ultimi
afflisse gli
senatori
essi
un arco
risolvettero d'innalzare
Augusto, dopo che essa ebbe cessato di vivere. Dione osserva che giammai, prima di quei giorni di
non
erasi accordato a
esso,
che annu
Tre archi
dimanda
alla
aggiunge Dione,
lo
serviti,
vergognato anche
Roma fino
Flaminia da
Tevere , ed a Rimini.
per aver
ne fu
dei senatori, coli' espressa condizione di farlo erigere a sue spese. Differ sempre,
adempimento
trionfali si
figliuolo di Livia
Il
terzo
a Rimlni; e
posero
si
alla
S.
alle
Bernardo
riportata da questo imperatore sugli abitanti di quelle montagne. Altri molti archi trionfali vennero pure
Romani,
innalzati da'
Il
e tra
posto presso
mercanti
il
monte Palatino,
lo
Fu
scolpita.
Velabro, tra
il
seguenti:
fabbricato tutto di
la scuola
alla
marmo
un
lato
Severo e sua
moglie Giulia Pia, e dall'altro Antonino Caracalla e Geta che offerivano un sacrifizio con tutto l'apparecchio
ordinarlo, l'altare, gli strumenti sacri,
il
ma
arco
di Camillo,
Scavando
fabbricato,
di
mosaico
del palazzo
si
in
fondamenta
le
gli
un enorme quarto
colonne scanalate di
marmo
marmo
di
un
sovra
di questo imperatore
titoli
captivo, ed in
sulla quale
un arco
di trionfo, in
in alcune
di Claudio, portante
memoria
della vittoria
da
Bretoni.
la
nominato Settimiano.
IJ arco di Costantino sussiste quasi intiero presso
Romano
si
lo innalz in
collocarono
Lorenzo
de'
gli
le
teste
il
monte Palatino
la di lui vittoria
al
VoTis
lati
scritto al di
portone
cavallo,
prime
tratti di
une rammentano
le
XX
al di
sopra
militari, che
muove contro
dell' altra.
Un
Le
le altre il
suo tra-
dopo
quietis.
sculture di
imperatore vi appare a
si
costrutto cogli avanzi di quello di Trajano, fabbricato nel di lui foro, o con gli avanzi del foro
questa congettura
ai quali
principale.
Fondatori
accompagnato da insegne
averli domati.
punto
alle
si
monto , spettano
popolo
sima in mezzo e due piccole. Al di sopra della maggiore collocata dai due
Il
portata sino
all'
medesimo:
evidenza dal basso rilievo che rappresenta una donna seduta a terra, ap-
come
si
vede
sulle
medaglie di Trajano
mmm-
''l^li
liiilii'
illlil:
ri^ii
iS!!
fi'"!'