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LE FABBRICHE E
DISEGNI
DI
ANDREA PALLADIO
E
LE TERME
oMI/
ma/
LE FABBRICHE E
DISEGNI
DI
ANDREA PALLADIO
E
LE TERME
MIOVA
EDIZI0.1
VICE!\TIXESE
DI
BERTOTTI SCAMOZZI
AMPLIATA E FOHNITA
DI
NOTE
DAL CAVALIERE
CELESTINO FOPPIANI
PROF. D'Ar.CIIlTETTUllA KELLA
II.
UNIVERSIT' DI GENOVA
GENOVA
GIOVANNI DECAMILLI
|
EDITOnE
'
TOKINO,
1846.
MILANO
ANGELO MONTI
LIHHAIO COEDITORE
TIPOGRAFIA FONTANA.
Co pennifsiune-
INDICE
DKL QUARTO ED ULTIMO VOLUME
Prefazione
Tav.
1,
li,
P^g-
IV.
Ili,
Chiesa
17
Chiesa
.,
di S. Giorgio
y>
Maggiore
in Venezia., eretta
Maser
villa
Tempio
fabbricato
il
21
25
29
31
in
sig.
Chiesa
delle Zitelle
.,
in
Venezia
XV, XVI.
Pianta.^ spaccato.
Venezia
XVII. Prospetto.
in
Facciata
XVIII, XIX,
XX.
prospetto
Pianta
spaccato
XXVII, XXVIII.
la
Vigne
33
35
spaccato.
.,
Pianta.) prospetto.
Fabbrica
del
Verona
alle
Bologna
.)
Francesco
Venezia
di S. Petronio di
della chiesa di S.
in
in
altro
spaccato.
41
45
Atrio
Venezia
Fabbrica
disegnata per
il
51
Tav.
XXIX, XXX.
per
il
Pianici^ prospetto.
Montan Barbarano
Fabbrica
pag.
Disegni
sua opera
y>
Piania^prospetto.^ spaccato.
per una
situazione in Venezia
....
Fabbrica
fratelli Trissini
3>
Invenzione
per
/)
il
Pianta.) prospetto.
59
63
67
69
ideata
.
XLV, XLVI.
55
Invenzione
53
Invenzione
Garzadore Vicentino
il sig.
per
del Palladio
.
Disegni
cavaliere
il
dt una
Leonardo
Mocenigo
71
75
80
83
85
87
"
89
Ponte di pietra
Note
di Rialto
PREFAZIONE
Palladio,
genere di
edifizj
miarono
gli
uomini
dell' insigne
la
in tutti
Numi, per
le et e tutte le
n spesa rispar-
Le
e la fastosa
l'
Roma
industria e l'opu-
nero
siffatte
rono
filisi
ai quali
Numi. Quindi
appoggiate ven-
secoli, e
che ancora
a' d
omaggi
di meritata
Noi
disegni.
atterremo
ci
tali
nostro Palladio,
al
opere antiche e
le descrizioni e
il
proposito pu soddisfare
tal
genio
il
degP intendenti.
Nel Proemio del predetto libro
che se in fabbrica
egli dice,
misura e proporzione
bella
sia compartita^ ci
ella
con
senza alcun
adorato
le
modo che
e in quel
Massimo
le
debU
essere da noi
nel fabbricarsi
le
artefici,
neW edi-
_,
devono riguardare.
Vitruvio, nel
"
forme interne,
ma
lib.
m,
cap.
i ,
ci
di variati aspetti; e fa
le
dell'altro,
denominato Peripteros ,
menzione
d'
un
tempio ,
altro
Leon
'
in pilastri,
il
quale
si
trovava
di
Ermogene Alabandeo;
il
da
loro
Giove e a
Fa anche
denominato Dipteros :
lui
le
alle tre
tempj
il
il
Fauno;
in quel
Batista Alberti insegna, nel lib. vii, cap. 3, che nell'arte di fabbricare
si
osservi
non esservi
edifizio
alcuno, dove sia necessario avere maggior diligenza, ingegno ed industria, quanto nel situare e nell'ornare
fabbriche
certamente
non
per piantare
ad
essi
'
un tempio ben
la casa degli
Dei
tempj, d
convengono;
Vedi Serlio,
lib.
e fa
le
Dopo
tempio
il
un
che in
altre
regole per le loro forme interne; indi passa a prescrivere quegli ornamenti che
si
figurano e descrivono
Vedi Palladio,
'
lib. iv,
cap.
i.
i, lib.
i, ca|). 5.
le
amichila
di
Roma,
con
tutti
che tutte
possibili
le
Romani;
^l'^'^ti
suo Libro,
il
ei
possano variare
Non
le
si
l'accennar brevemente
al lettore,
le
dot-
Libro
IV.
Nel capo
sono
stati
tura, e che
I,
con
primi a ricevere,
non
come
che
Toscani
Toscano
chiama^ ebbe
si
le
sue
ma ch'essi
misure^
ornamenti^ secondo
la qualit degl'Iddii.
hanno
che
l'animo a porre
la possibile
si
modo che
gli scrittori le
e in loro
si
svegli e
quali
il
lume aveano
cosa.,
che
erigere
infiammi
sacri tempj,
in considerazione
debbono
della verit.
le situazioni
esser la
dove
s'
hanno ad
si
fabbricassero
tempj fuori
delle citt, perch credevano che movessero gli animi alle lascivie,
alle
gevano
le
buone
degli altri
arti,
alla
Numi, sceglievano
le situazioni
citt; e pel
rimanente
opportune
agli usi, ai
Credendo
io intieramente superfluo al
mio assunto
il
trascrivere
medesimo
capo. Dice
avendo lasciato
la lor
vana efalsa
adunque:
cjuelle
Ma
tenebre
superstizione^ eleg-
ed ornate piazze^
belle
mettano capo;
onde ogni parte del tempio possa esser veduta con sua dignit^
E se nella citt
di quelli;
ma
vi saranno
colli.,
si
veda e
rimiri.
lo
citt.,
rilevati , si alzer il
piano
il
salire al
e protettrice
de''
cittadini.
Ma
bricher; acciocch
le
i fiumi.,
le lor
Nel capo
lui
II il
secondo
il
vario
modo di pensare
finite.
A tutte le
forme
egli
antepone
la ritontla-,
poi
rotondi,
bench
si
tempio
il
quadrangolare;
la
quali
non sono
sieno eguali,
Riporta
le
dimostra
la
li
Venere, a Flora,
tezza: a
fabbricavano
primi, u
Giunone,
la delicatezza de'
Diana, a Bacco e
non aveano
il
ed erano
agli altri
Dei
la gravit
dei
modo
Dee
loro intendimento,
il
le
Ninfe e
tempj corrispondenti
di opera corintia: a
che, secondo
alle
conservare in questo
dell'Architettura".
Prescrive
il
Chiese
fatte
San
le
portici ainpj\ e
le altre
menti e con
sibil fosse,
"
la
capo
III
le
facciano
gli
si
la grazia e
e lodevol cosa
le
quegli Ordini d'Architettura che pi convenissero alla dignit del Santo, al quale fosse dedicata la Chiesa.
'
Credo che
la
saranno costrutte.
citt e alle
popolazioni dove
-10-
ma
essendo
nostro Autore.
capo
Il
che
IV versa sulle
^li antichi
li
e ci fa sapere
popolo
il
si
facevano
perch
sacrificj
intervalli j
gli
sono essere
di
proprj lor
Palladio, ad esempio
il
nomi
tratti dal
greco
d tre;
Areostjlos^ che ha
V Eustylos
stabilisce
stato
da
tutti
gante e
il
di
che
le
e dice , che
quantunque
si
pi ele-
tratta del
compartimento dei
si
possa misurare
il
Di nuovo
proporzione compartire
modi come
si
debbano con
non
consacrati.
ma
scritto intorno ai
cella.
il
le
quale
il
pi perfetto.
cura
colonne
pi perfetto intercolunnio^
il
le
Ecco
le
sue parole:
Ma quelli (cio
fumo
con
le
tempj
le ale
Di
che si fanno
a torno
.^
o vero
che hanno
le
si
la
quelli
sono
le
colonne;
Le
il
e sono grosse la
ovvero la cupola
si
delle
ale.,
per
V opera. Indi
tutta
il
facciata dicendo'':
tribuna.,
le
La
cella.,
met di
la
sopra i(juali
le
i piedestalli^
il
portico solo
cella.,
tempio; e non
si
le
regole per
portici
ed elegante.,
in tal
modo
di quattro colonne
si
compartiranno: se F aspetto
chiamer modulo.,
cio misura^
e quattro e
mezzo agli
con
quelle., tre
altri
la
otto.,
"
Di questa forma
di
un modulo
.,
in nentiquattro e
vano di mezzo.,
villa del
Trivigiano^
il
.^
mezza;
parti.,
e due e
si partir in
e se di diece., in
una
grossezza
alla
un quarto a ciascun
le
che saranno
quale si misureranno
tempio
quattro se ne daranno a
si far
in
un
-12-
U altezza
saranno o joniche., o
Terminate
dimostrato
corintie.
le
modo
il
delle colonne si
facile
per
distribuzione
la
delle colonne
Pycnostylos
cio del
.,
Sy^tylos
Oltre
portico si trova
il
Diastj-los ed Areostylos; e
.^
nel
la
T antitempio
le
porte; e
quale dai
cella.^
altre tre
le
ha due
lati
ali di
cinque si danno
nelle quali
mura
continuate alle
anti.,
cio
mura
il
della
due pilastri
le
poco
e molto spazio; se
si
.^
sar la lari
detti pilastri
il
otto di quelle
mura ^
le
la cella.
grossi quanto
dappoi
per
di queste.,
sono
.^
parti.,
alla
trattato
dove ha
libro i,
V offzio
delle
di
i pilastri.,
si
neW antitempio
le
apriture.,
tra i pilastri; e
alquanto pi
"
si
La maniera Pjcnostjlos
in cui
dell' altezza
delle esteriori.,
j;!'
intercolunni sono di
un diametro
al corintio: la
lib. vi,
capo
8, pag. 23.
meno
di
Scamozzi
in
ma
altre colonne
faranno
sottili;
le
e se la larghezza sar
per
lo
se2.za
il
la sottigliezza di quelle di
e bench
detto
il
di quattro colonne ;
medesima proporzione
la
con
onde
fila;
celle di
le
le
si
loro
facessero
muri
antichi
bisogna che
portici ^ sotto
il
sole
la
pioggia
la
grandine e
V ora
la
del sacrifizio.
Sbrigatosi
ai
il
tici
tempj
nostri
ai
li
por-
fabbrichiamo a similitudine
delle basiliche
tralasciati
si
facevano
portici nel-
comodi ^
il
religiosi
si
ne dieno
alla
si
"
il
non
timento
I portici
spazio di mezzo;
le
lati
e'
non meno
l'
nostro Autore,
il
ci sforzer a
entrata
si
n pi
mutar misura
ale nel-
le
si
se
rimanente
il
ponno
la terza
della
di
met
compar-
parte dello
si
-14-
modo
al
quanto
sia stato
Fuso e
poi,
nel
le
fabbricare
loro
cerimonie dovute
tenipj, e
Il
comodo
interni
che
tempi non
^'^,
si
si
pu
che se
opposte , avrebb'
fossero
almeno pareggiati
Una prova
egli
le circostanze dei
se
non superati
certa ne
di Santa
Francesco
di S.
come
sovino,
alle
Vigne,
a suo luogo
villa
dir.
si
Maser,
il
alle altre
il
Oltre
alle
tomo sono
di
facciata
San Petronio
di
si
Romano con
il
Per supplire
all'
impegno assuntomi
le
esse
()
far
sia
Gotico
Pubblico , cio di
col
Se ci
il
ammira
da
la
lo asserisce
volume
clic si
ilBertolti, lo
va pubblicando.
vedremo
alle
gl'interni, e nel
-15poire a profitto
pi
le
aree
assegnategli.
compimento
difficili,
di
vediamo eseguito
di grandiosa
parie
il
ponte
di
magnificenza , quantuncpie
sia alterata in
qualche
la
il
il
qual
doveasi
fiibbricare
in Venezia,
la
Dopo
il
di
mio
si
conveniva
tempo avr
ciati.
Ma
me
forse stancata
la
non preve-
prestatavi
al sospirato
La
lunghezza
me
usato nel
dettare
allo stile
da
cortesi Lettori
avranno
pi
la
sesta, e
il
regolo^ e
la
la
bont di rico-
matita, che
la
penna.
CHIESA
DEL REDENTORE
VENEZIA
I IV
gli
il
Palladio
ci
il
spese della
Fu
ordinato
zione, qua/e
al
si
ad una
chiesa divota
il
il
tre
Le braccia
pilastri corintj, e
sommit,
di
La proporzione
GRAVI
SENATVS
PRID
\ edi
il
Tom.
NON
attico, da
,^
croce,
[tavola 2).
11
CHRISTO
CIVITATE
e quasi
la testa della
un
REDEMPTORI
PESTILENTIA
EX
SEPT
LIBERATA
VOTO
AN
MDLXXVI.
con-
il
mezzo
da
un
il
e decorate
^*\
appag intieramente
gono
al
il
-18colonne
isolate, vi
che ufEziano
Un
il
diametri di altezza
sopraornati sono
il
colonne hanno 10
le
la
un ordine minore,
pilastri corintj di
cruanto
Il
La proporzione
peduccio (3), o
degli archi di
casi, prescriversi
per regola
l'uno
si
trova che
la
un
bassirilievi.
crescenti,
ed hanno
debbono,
in simili
ed altezza
gli architetti
lunghezza con
la
larghezza ha
la
al
di
(5).
quasi
e stendesi tutto
di
cappuccini
detta chiesa.
la
quali portano
ai
proporzione del-
le
due antecedenti
dimensioni; imperciocch essa non regolata con nessuna delle tre medie
insegnate e praticate dal nostro Architetto. In
fatti la
la
innalzata con la
ma
pu
Il
e ^; quelle superiori
sono
sono
2 larghezze e
alti 2
la pi
ma
medie
Se fosse
fra le tre
7.
sono
|g.
Le nicchie
alte 2 larghezze
,|.
larghezze e un quinto \
si
all'istituto de'
che
la vlta
cappuccini che
che
la
copre non
La proporzione
il
la uffiziano.
sia
oi'iiata al di
dentro e
N pu certamente
regolata con
negarsi ch'essa
non
primo ordine
l'ottava.
gono
al di
non avendo
le
di 5 a g, cio di settima
minute
come
-19merc
vlglioso,
parliamo,
di cui
il
4). 11
medesime (11).
la
antichi
gli
(8).
il
quanto
un stereobate
(10), la
corpo principale
il
Le colonne sono
sono
alti
un diametro
Le due
sono ornate da un
La porta
dall'
fre-
sole
10 dia-
il
uguaglianza di
alte
capitelli
ordine corintio a
quali sono
tempio, di cui
della chiesa.
mente non
dopo
11
Proviene
tale
membri maggiori
in
composito.
sono ornati
pilastri
l'Autore
diminuendo
la
La
sono
accrescendo un poco
si
principale,
11
dovendo
a fine di
2 larghezze e
un
ale (16)
fregio,
loro aggetto;
effetto (13).
il
settimo.
11
due
minorare
il
fra la
quarta e
la
delle
Le muraglie,
dentro,
materia.
stre, le
le vlte
che coprono
il
tempio,
le
cappelle e
Le
la
cupola
al di
edifizj l'occhio
dell'inventore "(17).
a 11 Palladio
assisti a
la
ii,
pag. S^o.
-20Da
quante cognizioni
e di cjual
Lo fanno
conoscere
la
il
comoda
si
coinjjieiicle di
non
facciata, la ricchezza e la
decorano
tende
alla
(19).
forma, Tele-
Comparisce poi
grandiosit della
la
in tutto
il
muri
e dal
sono
medesima
alla
corintio, e figurano
lo
l'uria dall'altra le
cappelle, e
sono ornati
la cattiva
comparsa
come
La
gli
risalita
danno lume
sopra
cappelle (23);
alle
colonne Interne.
nella
magnificenza, elegantissimo
un accrescimento
universale di stima.
TAVOLA
I.
Pianta.
^T^r^r ^
AVOLA
rr,
IL Spaccato
ut Auro
v/
111.
Cornice
dell'attico.
"
I
spaccato.
'
TAVOLA
IV. Prospetto.
la
cupola.
n
^
/^Imposta dell arco della porta esterna.
,
G G
Base
esterno.
II
libro IV,
PoUadio prese
rapo
fi.
l'eseinjiio di qiiesli
da
lui
riv
-'jy''.
ni
TTVL
TIV
TTV
T:\TI
T.I\
t:
vili.
CHIESA
DI
GIORGIO MAGGIORE
S.
IN
V E N E Z
Il tempio
di cui presento
dello stato
il
Veneto invent
canal grande, e
due
met
laterali, la
circolari
di quella di
piombo. Oltre
al
ognuno
trova
al
della croce
di dentro; e al di fuori
le
La larghezzain-
croce "(24).
8, e le
sono semi-
la
si
quale
vi
11
il
di
una
legname coperto
del
due
lati
del tempio.
sopra piedistalli
si
il
il
alti la
Un ordine
composito a colonne
e pilastri, posto
a Palladio, libro
b
II
iv,
capo
a.
al
tempo
del Palladio.
-22-
la
la
trabeazione corrisponde
proporzione
di
alla
due larghezze
mezza crescenti, ed
la
non coprire
di
Da una
vlta
di
di
mattoni coperchiata
sommit
la
della vlta
la
larghezza ed altezza;
conobbi che
ghezze
la
".
11
sostenuti da
un zocco(33)
le
ornati; oltre
stallo alto
minore,
il
al
corpo principale
quali trovasi
.di
sono ornate
a pilastri,
cornice modigllonata,
si
le
alla loro
due
quale sono
acroterj e statue.
La trabeazione corilsponde
diametri.
la
la
11
piede-
meno
10
di
ha
la facciata
(35).
Sopra
le
predette due ale sono innalzati due mezzi frontoni, che vanno a conficcarsi
nelle colonne dell'ordine |rincipale (36), e
minori.
loro trabeazione
si
accosti a
la
urne con
le
a Posto che
l
ma un
ccneil e
busti di
voglia fissare
la
la
si
inedie la pi alta,
oppure con
due
modo non
servito
/;
il
saprei
il
la
frontone,
illustri senatori,
si
pu
una
sospettare che
la
la
all'
alla ti-ibuna
le
vi
e riu-
alta
Sembrami
larghezza.
ilice
vi
vlta fosse alzata secondo la inedia proporzionale aritmetica, che fra le tre
come determinare
dotto \iaggialoin
fra l'altezza
raddoppiala
Un
due navate
lezjia
coperti delle
la
pilastri di
coprono
di
vedere
siasi
nell'al-
-23sienb
stati
che
piedistalli,
sostengono, sono
li
della
medesima
Mi
permetta
di dire
si
che parmi
di
vedere frammischiati
coerenti
purgato gusto del nostro Architetto. In difesa del nu*o non Irra-
al
di molto
nome^ fu
avendone dato
ridotta in
Temanza,
neW anno
dopo
morte; ce
la di lui
il
'^.
La
della chiesa.
la facciata sul
norma a
che
si rizz
si
lo dice l'accurato
dello
il
nel-
il coro.,
Palladio
et altro maestro.
ancor qualche
si
signor
Scamozzi,
archi-
Dunque
xvii.
pu dedurre che
lo
Da
il
La
coro.
certa carta
che a
mano
sappiamo
facciata,
La prima.,
su la forma di un
Custodivasi intatto
me
la
la chiesa
anche da erigersi
e restava
di
facciata
11
chiesa.
magnificenza
alla
da
me sembra
qualche assistenza \
non avesse
venzione
Se
il
alla
il
il
sospettare
Palladio ad
fatto
gli
erano naturali,
l'In-
altrui.'^
altri architetti
improbabile
il
adunque hanno
.'
Se non
gli altri
lo
Scamozzi certamente
il
maestro, compiangete
e singolare, descritta in
in
il
quali sovente
si
trovano costretti.
Venezia, i58o.
b Vite dei pia celebri Architetti, ecc. ecc., parte seconda^ pag. 379.
lib.
v, pag. 8i.
La grandezza
".
una
colonne,
lo nobilitano
le
costituiscono
delle pi
un
le
superbe fabbriche
trabeazioni,
degno
edifizio
pilastri, le statue
degli elogj
La
di Venezia.
dei
che
giudiziosi
intendenti.
TAVOLA
V. Pianta.
la
porta internamente.
TAVOLA VL
Spaccato.
CC
TAVOLA
la
cu-
pola.
TAVOLA
a
S.
Pietro ia
VIIL
Roma non
Prospetto.
il
occuparonsi ad erigerlo e perfezionarlo? Fabbricasi presentemente una chiesa di mole non ordinaria, da
inventata in tutto, fuorch nelle fondamenta.
idee a
norma
di ci eh' esisteva.
parti componenti
il
tutto? Io
mi
E come
limiti prescrittigli
la
me
mie
le
da insuperabili obbietti.
di vederla,
Tiv:
TTX.
TX
A-
A-
T?
"-h
T^XI
T"I\^
^-
-j^<r
TEMPIO
FABBRICTO
IiN
IL
E.
S.
SIGNOR PROCURATORE
MARCANTONIO BARBARO
Maser,
d fronte
pu contemplare comodamente
si
un diametro
Palladio ha scelto
Architettura
come
la
pi capace e
la
pilastro
di
Quattro sotto
quadro
iv,
alte
Goriiitlt, le
cui
nove diametri
il
J.l
a Pu
forma: di
pi perfetta (39).
d'una
e tre quarti".
il
detto prospetto:
mezzo;
il
maggiore
un diametro
e tre
Palladio aver innalzate le colonne un quarto di diametro di pi di quanto insegna ne' suol precetti,
nel, inezz,
la vaga; sua,
la
piazzetta, da cui
La
alla nobll
Egli fabbricato In
alla cui
tlo In tre
I pilastri posti
su
gli
angoli fauno
il
buono
eifetto,
che
gli
tonde, dove l'angolo dell'architrave viene indispensabilmente a cadere fuori del vivo delle colonne.
-26quaill
".
Con un magnifico
computandovi
proporzione sopra
esso dal 6
eli
una doppia
oliava. Notisi
che
abbachi pendono,
graziosamente
di fiori e fruiti
feira
5:
Ma
lungo quanto
anco pi corto
sono
4, la quale
al
la
che
a foglie d'olivo, e
capo
l'uno e
fra
dall'uno
vi
festoni
si
c|ulnti del
la
sua
la
intagliati \
lunga di due
colonna che
capitelli corintj
imbasamento:
al 7,
la
l'
Il
il portico
ma non
ristretta al
si
meno lungo
sia
si
potr fare
lungo due
il
portico e
porzione
si
La circonferenza Interna
Non
),
un pogginolo
sopra
lunghezza
medesima pro-
la
e in quello del
solo vuoto.
non cadono
vi
piombo
la
ma
di detto
da
cammina
un campo,
e nel
buon
di
laterali; e
il
al
la
la
calcola
(46), a cui
si
cella,-
tempio divisa
di esso
diametro della
le
scale a
il
relazione del 2
vi la
tutto all'intorno
terzi del
sua larghezza
la
comprendono
si
Roma
Il
senso.
E come dunque pu
modi-
infelice,
grossolano l'avvedutissiino Palladio? Io per ine credo che ci sia nato per colpa degli esecutori infedeli;
ecco
il
perch.
di
un
solo
diametro e mezzo,
si
avrebbe avuto
lo
spazio da porvi un
avrebbe risparmiato in
si
al
quale aggiungendo io
campo ed un modiglione
lunnj sarebbero riusciti fra loro di una proporzione armonica quasi perfettamente di 3 e 5, che equivale a
una
sesta maggiore.
Pure
Non
tal
so se le opere degli antichi somministrino esempj di festoni pendenti da capitelli di colonne isolale.
!>
di
questi sono
Archilellura.
a'
quali
fedeli
sembra
di
la
tempio;
al
composizione. Negli
Un
quattro
altri
sopra di
ed
sono sfondati
tre
\\
di questi
contengono degli
di elegante struttura.
essi vi
semplice
altari di
agli altari
ai
Esaminando
le
la
vi fra
sua altezza,
4 e
il
il
5,
cio una terza maggiore: e fra questa altezza e l'ordine corintio vi scorgo
proporzione che
la
porzione
Il
trova fra
si
un quinto,
con
e ornati
Soprala ti-abeazione
oncie 24 e mezza;
quinta
la
la
forma
bella
pro-
ed
pai'te,
ordine principale
secondo
vi
alti
due larghezze
statuette.
il
questa fabbrica, ed
di
divisa
sono delle
dell'
La
di
trabeazione
la
la
metodo dell'Autore,
un'oncia.
il
Ira la
5 e
il
gusto che
il
vi
regna,
la
rendono,
a fronte della
come un modello
a
le
Non
porre che
da maravigliarsi,
le
se
che
si
diametro di 36,
il
la
fanno ammirare
alterazioni
la
queste dimeiisioiii non sono tanto esatte per poter riscontrare con precisione
si
bello'', e
il
vi
sarebbe
il
a'
5.
Le
Per formare
interno.
il
aS mezzo, costituenti
giusto rapporto,
il
l'altezza del
la
S'ella fosse
non sono, a giudizio degl'intendenti, osservabili, come a mio giudizio non merita osservazione
precisione fra
le
il
difetto di
il
minore
25. L'alte-
razione di poche oncie non qualifica imperfetta questa praticata insensibile variazione.
b
La
inutilit
di quel pogginolo
il
mi
fa
il
produce
vi
il
il
la scala di
il
tempio
al difetto l'industria, la
grazia e l'eleganza.
di lui sporto^
sia
il
la
Fede
e la Religione
0|)ere singolari di
l'
im-
Orazio
-28-
rAVOLA
IX. Pianta.
A
TAVOLA
X. Prospetto.
TAVOLA XL
Spaccato.
Cornice
dell'attico.
B B Ornamenti
Stipiti delle
mento
agli altari
ed
ai
tabernacoli,
xn
TTC
>^^^^;^^<s^^^^ ?<;^<?J<?;^^-.-,:::^^^^^^?:^^^'^^
^'<:;;g:^g:^^:S^^<^^.-^;^^
Tl\"
CHIESA
DELLE ZITELLE
IN VENEZIA,
attribuisce
trova un
si
Palladio [ta-
tempietto,
li
vola 12).
Il
si
ai
slg.
Temanza
y^o^ai^^ye
quindi presenta
in falso; e
la
forma
quattro
meno (dice
un tempio
di
di otto iati.
Il
pilastri
d'ordine corintio,
riposano
clic
la
da
Due
composito
".
contengono
gli
altari
romano, o
Architetti nell'ordine
altri
[tavola
comode
13);
la chiesa.
Un
alla
lati
della chiesa,
la
e grandi finestre,
bench sleno
quale posto
la
l'aitar
fra
d Ingresso
maggiore, che
e 6 settimi (50).
Di due ordini
lasciano
con
corlntj
uno spazio
Due
nel
pilastri
mezzo molto
rilasciato,
il
alla
l'egole di
le
II
la
state
Non
so se per riem-
la
chiesa,
porta sono aperte due finestre, l'altezza delle quali eccede tutte
agli
ornamenti della
lib. iv,
cap. 12 e i5.
-30poita.
Il
nell'altezza
tetti
al
antichi
il
eseguite, lo insegna
".
pilastri del
secondo Ordine
una gran-
vi
la
facciata.
al
comun
destino di tutte
le
fabbriche
Dice
dopo
la
il
sig.
Temanza
siccome scrive
lo
Stringa
da un
tal
Boz-
TAVOLA
XII. Pianta.
TAVOLA
XIIl. Spaccato.
^
TAVOLA XIV.
Prospetto.
lui
opere (51).
AA
esterna.
Base
base e cimasa della porta esterr
.^
,,
j?
liore.
terne.
tando
i-egola,
la stessa
si
minorino
dottrina, del
le
lo
gli
la terza
medesimo parere;
ma
nelle fabbriche
da
lui
il
me-
Palladio, ripor-
Il
siffatta
Lo Scamozzi ordina
i-egola
non
vi
al
sono poste quelle dello Stringa, ecc. In Venezia, appresso Stefano Curti, i663,
TTS'
TX\:
T'W
T^xvr
CHIESA
DELLE
MONACHE
DI
S.
LUCIA
IN VENEZIA.
si
legge sopra
S.
segno di
un modo
singolare, ed ornala di
".
La sua forma
Andrea Palladio
la
un gusto che
Da due Ordini
corintio
il
secondo
{tavola
16); ed diviso
il
suo piano in
le
colonne
alte
la
terzi.
il
primo,
tre corpi,
il
L'ordine jonico
trabeazione
il
quinto della
colonna. Le corintie sono minori delle joniche poco pi d'una quarta parte,
e la trabeazione
fra la
quarta e
la
quinta parte della colonna. Nessuna delle tre medie prescritte dal nostro
Autore serv
di regola all'altezza
ha
di diritto, o sia
peduccio, 4 piedi;
le
mezzo cerchio, ed
proporzioni.
sia l'in-
il
si
fu la chiesa delle
monache
di
Santa Lucia.
Il
Sanso vino scrive che Lionardo (forse Bernardo voleva dire) Mocenigo Cavaliero , consacfando la Cappella
maggiore, diede principio a bello ed honorato Edifizio, ma interrotto per la sua morte. Dunque
fatta si fu la
la
morte
maggior cappella,
alla
due anni.
>j
Temanza,
il
la
prima cosa
377.
dopo
-32Debbo
la
avvertile che
quale forma un
ionico; e sopra
la
portico, alta
la detta
aperture arcuate,
porzione corrispondente
le
solamente sino
trabeazione vi
quali corrispondono
il
alla
trabeazione dell'ordine
ai tre
tre
In faccia.
la facciata,
in sospetto ch'esistesse
che deliberai
TAVOLA XF.
TAVOLA XVL
Pianta.
Spaccato.
si
medesima.
alla
cappella
Tiv:
Txva
S.
l^
JLa chiesa di
1534
l'anno
dovuta
al
Francesco
S.
alle
Vigne
in
Jacopo Sansovino
co' disegni di
";
ma
la
Dopo
ladio di formare
il
il
di lui, e
corrispondente
sublime
al
quella del Sansovino, volle che a proprie spese fosse tosto eseguita.
Il
nostro Architetto,
il
alla semplicit
chiesa,
la
form una
che an-
facciata
il
a Temanza,
risalito (53),
capitelli delle
colonne,
credo che
come
si
colonne caratterizzino
capitelli lo sono;
ma
le
colonne sono
o diametri , e
gli
ornamento
[iav.
17)\
medesimo ordine
sono
principale
il
Se vero che
dall' altro,
ne formano
imperciocch
membri
non 9
un
terzo delle
e nella trabeazione vi
-34Corona
la
bella Aicciata
pomposo frontone
corintio, a
colonne
una ben
Un Ordine
Le colonne
di quest'ordine
secondarlo, anch'esso
l'ornamento e fregia
sono
alte
10 diametri,
fra la
facciata,
la
laterali,
dove
risalita delle
ruppe
non continuata, ma
il
e la
fregia e
corona
la
maestosa porta
come
si
due
quinta
si
11
vede
ale della
alla
Palladio inter-
nell'intercolunnio di mezzo,
(57).
meno un
membri
suol
la
come
ripigli poi
la
porta
sua continuazione;
la
e la tra-
quarta e
un
la
tavola XVII.
Chi
sa
nulladlmeno che
cenza, confessando
Il
la
soliti
TAVOLA
XFII.
(59).
magnifi-
il
Prospetto.
^
AA
Base
porta.
B ,Imposta della
,
Tl\r
T xvm
riY
TXIX
TT/
T"XX
PETRONIO DI BOLOGNA
S.
Uopo
d'aver dato
pubblicando
San Petronio
La
ho voluto perfezionare
la
di
basilica di
Bologna
la
chiesa di
".
S.Petronio
Arduino Architetto
hanno
mia collezione,
circa l'anno
1390, ed
di
un
tal.
maestro
composizione gotica, o
sia
quale tuttora
il
esiste. Fissala
avea
il
che approvava
siffatta altezza;
che
in
di
ma
la
riferisce
vi
il
era
il
Palladio.
Ecco
il
sig.
Tommaso Temanza, mi
mi
fece avei'e le
medesime ch'erangli
avi-ei
uno
dovuto fare
sua dimora in quella citt ; onde non resta motivo di dubitare della loro precisa esattezza.
bene
da tanti,
lui
pag.
buona
criticai: il
Il
105.
Bologna
Francesco
tempo
della
suddetto conte
da
di
Algarotti, peritissimo conoscitore del bello nella difficil'arte dell'Architettura. Egli le fece fare nel
Algarotti le
essi
numero
la sveltezza: e nel
per trar
altezza
questi Architetti
1'
Tommaso Temanza,
pubblicata nella bella edizione delle Fite dei pi celebri Architetti e Scultori veneziuni , libro primo,
284
e 363. In
-Sli
primo
la
qual disegno
proporzione di
sima
altezza, gli
hanno con
il
sol
Palladio
si
Bench
le
essi piedistalli.
uni sono
un
di
alti la
Il
fissare
gli altri
come
il
non
fregio
due per
navate, e
divisa la facciala.
stalli
le
Un
l'
Ordine minore, o
sia
piedi-
minore,
la
invenzioni ha
che compie
con
l'Attico
la facciata.
Una
di queste
ha pure
il
due
frontone
il
la
la
l'attico (64).
Se l'una o
non ostante
l'altra di
le difficili
circostanze ch'escludevano
Palladio perfezionava
la
tutto insieme
con cui
il
di esse
sarebbe slato una prova novella della grandiosit delle sue idee.
10 congetturo che
le
stati
il
primi presentati
trovo corrispondenti
al
al
li
di lui gusto.
11
sig.
Temanza,
dice: JSon vanno molto lontani^ massime tuno di essi^ dalla in-
simo
diftto di quella ;
la fabbrica, rotto
dalle porte che discendono dalla soglia sino al piede di esso: difetto
resse di poi nella facciata del
dello Stereobate
medesimo ;
Redentore
e in sulla
soliti
eli
egli cor-
neW altezza
le porte.
ma
rotto lo Stereobate,
sembra
figlio
al
la
mi
chiesa era gi
il
-37fabbricata, e
le
pei-
a'
loro
porre
nou sarebbe
siti:
le
colonne
Ma
a terra.
le
eccedenza
ornamenti,
altri eleganti
medesimo
Il
il
ma
esso
Palladio form
il
il
credo che
Ma
".
ritornando a quelli
almeno in-
tavola XIX.
Sensibili
la
sono
le
il
gotici annicchiati
nei pilastri
delle porte
il
il
ammira
per con-
la
al
indeterminato
tra'l
jonico
e'I
si
mostr
lati si
vede-
dijBferenti
Ordini
le
nel
due
si
vano
la
A fronte
rompe
frontispizio che
al
questo
in
seguenza
in
poich
Vigne
lo stesso principio;
si
forse la
Venezia;
Mi
le
vi
il
primo disegno.
a Nella stampa di una medaglia inserita nella Vita del Sansovino, scritta dal sopraddetto signor Temanza,
si
vede
nuato ,
la facciata di
ma
vi sono
qiial partito
poteva appigliarsi
il
lo
stereobate conti-
Palladio
se
il
piano
fatto in
ed tutto
di stile
moderno. Lettera
Degno ancora
la
cartuccia annessa
al
lo
-38Quest'Ordlne
si
che contengono
spazi
due cappelle
le
e le
Le
".
nicchie,
tabernacoli,
comprende qual
si
sono
frontlspizj
disegnati dall'In-
stati
11
se-
Il
il
navate; ed
Ire
termina con un
le sole tre
navata principale, e
ed diviso In cinque
la facciata,
secondo
alla grandiosit
e dell'arte.
XX
io
il
nostro Autore ha
11
facciata.
Lo dimostra
medesimo parere
il
signor
il
tal
le
cose
^
sulla
poco
prima fis-
quarto disegno di
lui
io
modo
gine
in
suo disegno;
il
Temanza; n
e di
romano
ori-
o sia
greco. Il gotico regna per soltanto nel primo ordine fra cose di gusto migliore,
ma
Fu forse
slegate e scorrette.
modi
cos
barbari degli antichi ornati delle porte, e dei lati della vecchia facciata
, io
credo che
proprie idee
il
''.
Se
al fabbricato,
qua
e di l dalle porte,
quali
non sono
di
proporzionata altezza,
ma uni-
formi alle sproporzioni praticate nella gotica architettura (69). Conserv della
fabbrica vecchia, per quanto fu possibile,
bandon
il
penslere di mettervi
di
dei piedistallettl
toni, che
le
coronano
le tre
ricordano anche
il
Le colonne
le
trati
medesima
Il
il
n pi, n meno,
pilastri
pose
gotico.
Anche
ma
fron-
In certo
al
stesse pi'oporzioni,
ma uniforme
gusto romano.
egli
quali
suo gusto,
al
forma gotica,
certamente contraria
modo
le
la
gli
il
jonico
ma non
essendovi
agli altri
il
le
sono pi
praticata; imper-
lui
non
svelti ch'egli
ed
essi
prescrive.
con sopra
le
la facciata, e
formano im-
Tanta
la
assai l'Architetto,
tasa possedesse.
un
il
Nulladimeno l'ammasso
valore e decoro da
con cui
stria
s dlfFicill
combin
egli
il
circostanze
gotico ed
e pi di tutto mirabile
romano
il
disegno, che
scritto nell'originale
sta
Palladio laudo
Palladio
non
il
presente disegno.
debba essere da
gono
tolti dal
lui
sono
non
(t
II
sia
il
disegno
tutti
dubbj ven-
mano
",
(71).
la
la
suoi schizzi.
mano;
il
Ma
che
il
le figure,
dell' an-
l dalle
altri
assai pi ricercato in
alla gotica,
ordini alla
romana, l'uno
ma
suo costume soverchiamente ornati di bassirifievi, di riquadri, di festoni, di statue, di nicchie, perch
fossero in
bel
ne
il
XX.
oltre
ma che
che
XIX.
degli altri.
Andrea
in sospetto,
XFIII.
le statue,
i(
maniera
la
sottoscrizione di sua
la
disegni
carattere e
il
nelle
pu cadere
custodisce in Bologna: Io
si
alcuni
come
del Palladio,
ed asserisce che
nome
11
conoscere perfettamente
TJVOLA
TAVOLA
TAVOLA
Ad
con
mae-
la
codesta facciata;
sia l'inventore di
i(
insieme presenta
armona
vedere una
w Disegto.
col gotico
tale
che
invenzione
ed
egli vi
Fa un
il
assai
presente
wm't>
flrt
*-v.'
'^^^
TXXT
TI\r
Txxa
T XXDI
TIV
_^
_/- ;%
i>
^
^ig J
ly-
!?^
1^
-^lu'
WmEMl5^^3.i:.:k''i
FABBRICA
DEL NOBILE SIGNOR CONTE
JiN
un terreno
VERONA.
quadrilunga
di figura
1)
il
viveva
capo
il
III,
La
della
come
Palladio,
nella
Una porzione
medesimo
egli
Verona
fatta
ha
ci
.^
citt
lo dice nel
Ecco
lasciata.
le
//
Da
questo
sito, il
tutta
quale lungo e
la casa.
stretto,
la
Le
hanno
cortili^ di
quale ha quattro
questa sala
detti cortili
in
perviene nei
maggior comodit di
al
sue parole:
fianchi^ ove sono gli anditi larghi dieci piedi; dai quali
scale, le quali
tempo che
si
entra alle
corritori
opog-
per
ed ha
la strada
in
minori.
Da quanto
dice
il
Palladio
si
la
la
quale lo di-
A A,
si
le
due
trovano
le
esempio, nel
lettere
BB,
cortile eseguito
sono innalzate
le
porre un
denominata; e
ch' eseguita,
le
l'ha pubblicata,
cui
il
Palladio
vi di fabbricato, le
La
perciocch
la
non
im-
elittica, ossia
il
ovale (72).
due prospetti
cortili [tavola
le sole
all'altro
so-
nell'esecuzione.
Le colonne
interni dei
2 terzi,
ed hanno
variet
si
sala terrena
della
alte
la
8 diametri e
Una grandissima
perciocch
il
primo
il
La
il
Le
e
mezza
{tavola 23);
si
non calcolando
a quella di quarta,
stanze l'Autore
le
non
si
servito di
le
bench siano
la
il
stabilite
per
".
alla situazione,
modo, essendo
a Si
mezzo, e
le
bene adattato
mero
involtate, ed abbiano
della larghezza
La
19
mediocri
le
rifletta,
soggette le stanze
che sopra
le
stanze minori vi
medesime
debbono esseie
l'ima all'altra; al
degli
ammezzati, perch
di
gran co-
che potrebbesi
in difetto l'altezza di
-43rimedlare aprendovi delle porte, che nel pian terreno corrispondessero nei
cortiletti, e nel
si
vedono anche
sono
ma non
pog-
sono
vi
le
formar
nuovo ornamento
d'architettura; fra
Verona,
a
i
la
il
Michele, e di
S.
altri
rinomati
artisti,
cui opere la resero celebre presso gl'intendenti delle belle arti, e parti-
colarmente per
li
seguite
a'
dalli signori
sono
come
lo
state tanto
bene
sono di presente
in fatto di pittura, e
per
le altre
qualit che
li
rendono
degni di stima.
TAVOLA
XXI.
Pianta.
TAVOLA XXIL
TAVOLA XXIU.
Prospetto.
Spaccato.
la
IJV
|X\'1\
I\'
T^^O^V
:i
Il '
xxvi
ATRIO CORINTIO
O
CONVEINTO
SIA
DELLA CARIT
IN
X UTTi
gli architetti
Vitruvio,
sono
si
di
VENEZIA.
buon senso ed
dati
ad esaminare
indefessamente
dopo
intelligenti,
dimodoch
se
a'
nostri giorni
Ad
Romani
non avessero
riflessibili e
sommi-
d'edifzj ch'eguaglierebbero
centro della
fabbriche degli
un gran numero
avere studialo
le
di
sempre un ornamento
Romana grandezza
all' Italia.
fondamenti
di
una
immense
che
lo
le
impiegavano; ad ogni
il
magnifico e
li
il
egli
la
potenza
bello (73).
modo
ha inventata
Era
egli
una porzione
eresse
si
La porzione
intera.
Il
che
sussistente contrassegnata
fu
esiste,
di questa casa,
un oriibile incendio.
ed
46
bella
AAAA.
tere
form
l'atrio
chiameremo
noi
si
cortile,
Dice
il
24)'',
ognuna per
la
ma
il
perspicace
lati
che
li
numelinea
la
Temanza"
sig.
somma
e la
nel
risul-
''.
riflette
il
medesimo
sig.
libri del
dice
atrio*.
Palladio,
il
La larghezza
La seguente
una
numeii, come
'.
come
Palladio
la
sono
vi
trabeazione secondo
le ale dell'atrio,
larghe,
esso
di
2 diametri, e quasi
fabbrica del convento della Carit, dove sono canonici regolari in Venezia.
Ho
cercato
Ma prima
b iFitruvio, tradotto da monsignor Daniele Barbaro, nel libro v, capo primo, dice:
come
si
debbiano fare
Temanza Vita
modi
si formano.
del Palladio.
Prima partendo
la
lunghezza loro
in
Le lunghezze
ragioner,
un quadro
Avendo
io
accui-atamente misurata
la
il
mi
fa
credere che
la
la
lunghezza dell'atrio
/Nel mio
II
le
gli
le
al
medesimo
livello
del
ho propor-
per tenerlo
altezze di quest'atrio
'O
/\o
piedi
la
larghezza
parte ; se da
si
/\o
dia in questo
modo
iin
ornato da statue,
Un
fa
imposta
un terzo
sommit
ha posto da un
lo
ha
lato, e lo
vi
tablino,
sono
di altezza; la
dell'altezza
le
seguenti.
Le
cornice architra-
colonne
le
alla vlta.
le
le
vano
il
al
le
il
sostenere
una balaustrata,
si
pone-
si
illustri
atrj. Il
fatto servire
per
sacristia, e
posto fece un luogo pel capitolo de' Religiosi corrispondente nella forma e
negl'ornamenti
Dall'atrio
si
perch serve
alla sacristia,
da colonne appoggiate
Le colonne doriche
del
clauslro;
ai pilastri,
da portici ad archi,
alla
2 larghezze
meno un
settimo, e
alle 8 diametri e
pilastri
mezzo diametro.
corrisponde
lume
chiameremo
ai
hanno
la
,3;
gli
trabeazione
archi sono
alti
non
vi
sono metope,
il
tre parti e
si
dia alle ale; se da' 5o a' 60, la quarta parte della lunghezza
60 ad 80 partiscasi
la
si
conceda
lunghezza delle ale; da' 80 Jin 100 piedi, partila la lunghezza in cinque parli, dar la j usta larghezza delle
ale.
Vitruyio,
Se
lib. vi,
cap.
Zi-
il
8;
ma
prevedendo
atrj
forse,
come uomo
non corrispondenti
a'
60
le ale del
suo atrio in
alla
si
determin di dar ad
essa la proporzione prescintta dal i-omano scrittore per gli atrj, che sono lunghi da' 4o a'5o piedi,
per
la
drato,
Orn
il
Palladio
il
di
ma
siccome
queste
la
la
come
dice
il
larghezza delle
quando
questa lun-
ale.
fregio dorico ad imitazione del jonico del tempio delia Fortuna N'irile, da lui disegnato
-48secondo jonlco;
L' ordine
settima parte;
la
quarta e
fra la
mezza "(80).
colonne joniche
sono appoggiati
illuminano
muro,
le
Il
Questo plano
che separano
une
le
quale
al
per diviso
de' Religiosi:
le celle
modo;
In altro
medesima grandezza,
vengono sostenuti
dalle altre,
pilastri
sono
vi
di
minore delle
la
corridojo, dietro
il
poco pi
alti
trabeazione alta
la loro
7,:
al
o sia
la
la
una larghezza
le
cio, le celle,
muri
come
di divisione,
poste stanze \
Un
altro cortile
XXIV
nella tavola
il
con
le lettere
il
BBB.
secondo plano.
livello del
DI
da questa strada,
fettorio
medesimo
al
lungo due
al
Per
entrare nel detto refettorio dalla parte del chiostro era necessario di passare
pel terrazzalo, che copre la strada, e discendere dalle scale introdottevi a
quest'oggetto;
il
Tante sono
mi trovo
DaW atrio
adunque:
Questo ha
iv.
bue
teschi di
si
entra
intrecciati
sig.
non vi siano
triglifi
ma
sottile
teste
sono l'ipiene
opere sue.
Una
le
figurino
simile cautela us
tronio di Bologna.
il
quadro
quale
c<
Appresso
colonne, che vi
le
l'atrio,
ma
nostro Autore,
il
piacciono
camere, ovver
ordini di
le
del dorico
ha
portici a vlta, e
dicono che
si
non
vi
sono
da una parte
la sacrestia
in
il
solajo.
Di
uno de disegni
tali
la
ti'avi
che sostengano
le
Palladio,
lib.
ii,
rap. 6.
avvertenze o artifizj
della facciata di S.
il
il
Pe-
di
un
per misurarle.
gli spiriti delicati.
si
ha. tre
5.
Sommamente mi
a Gli archi d'una larghezza e mezza riescono tozzi in un ordine jonico: cosi dicono
b
cap.
11,
il
triglifi
quantunque, per
perfetto,
il
dano
neW inclaustro
discernimento. Conciossiacosach
il
con
il
in
Egli dice
le
dell'
tol
suso
il
vlto; le
pia che
la
mela
il
il
secondo
il
primo
colonne escono
dorico^ le
jonico
le
terzo corintio
la
ed ha
la
colonne
le
meno
non
delle colonne
minorata
la
quinta parte
onde
di 3
prime
le
1
le
Imperciocch
jonlche 16, e
17 piedi e 4 oncie;
alte
onde
le
colonne do-
le
le
5.
Se non
vi fosse
le
una differenza
nelf ordine corintio, crederei che questi due ordini superiori fos-
dlstribulle,
superbo
ed ognuna
il
sono eccellentemente
in s regolare,
e grandioso,
tutto
il
tablino elegante,
il
cortile
bench sleno
le forestere
tit
lumaca;
ed
altri
il
numero
luoghi, monterebbe
novanta
";
comprendendovi
sufficienlisslma
quan-
somma
diligenza di esecuzione(82).
sono solamente
Dice
e a
colonne,
le
le basi,
(83).
ch'egli vi sia
giudiziosamente modificate
e de'
le
un
le parti, e regolati
religiosa.
Saranno
precetti a
ma
Romani
e pi
TAFOLA XXIV.
Pianta.
AA
^rrr^j ^ XXV.
w/x
TAVOLA
n-
c
/
Spaccato.
a Palladio,
Tom.
IV.
lib. i,
cap. 6.
^,
(.ornice
architravata
che
regna
50
Trabeazione
Altro spaccato.
^
;
\
'
lablino quadrato
Slaiize larglic
Lunghezza del
Diametro
Sua
MISLIKE
26
78
altezza
.
...
...
altezza
Sua
^h
altezza
Sua
piedi
.....
cortile
Sua
110
14
l 't
rlorico
nel corllle.
TJFOLJ XXVI
Atiit)
dell' oidliie
piedi
33
ESEGUITE
TTv:
TXXVTI
TTS^
xxvm
FABBRICA
niSR(ilNATA VER IL
CONTE
GIULIO CAPRA
il EL sopraddetto
ecco
di cui
Ha
libro, cap. 3
ii
descrizione:
la
ancora
il sig.
mento della sua patria, piuttosto che per proprio bisogno, preparata
per fabbricare
sopra
e cominciato,
Avr
citt.
un
la
materia
bellissimo sito
forma sar
magnijca
bella e varia.
come merita
Nel trasportare
esso
secondo
la
stanze
per orna-
gli
il
La
che dinotano
ai delti
le
disegni, le parti
la scala
ai
dei
numeri
di riflessione
il
nella pianla
le lellere
AB.
che
-52La
scala
la sala
legni;
altri
che verrebbe
simo
in
cortile l'Aulore
le
cucine, e
tutti
Ho
la
buona disposizione
disegnato
vola 28), e
la facciata
mede-
luoghi necessarj
due
degli appartamenti.
come
quindi ho lasciato
il
al
sia
le finestre
come
iscrizione
comoda
distribuzione,
la
TAVOLA XXVII.
TAVOLA XXVlU.
11
lib.
iv,
d'architettura.
Palladio
lume
distinzione.
".
[ta-
Il
una comoda casa; altrimenti non vedo ove potesse an nicchiarli senza scon-
certare
avrebbe collocato
Pianta.
Prospetto.
oa
^ap,
agli
studiosi
J'JV
T XXIX
XJV
TXXX
FABBRICA
DISEGNATA E NON ESEGUITA
l'ER IL
NOBILE
SIG.
CONTE
MOISTAN BARBARANO
disegni e
Barbarano,
la
me
da
ma
pubblicato:
la
Uno
Montan
sig.
la
il
ed
il
alla
sito,
non
due
si
le
ii
parti; e
in
sito
Vicenza^
servai Cordine di
vicino
il sito
la
onde
si
serva
/'
istesso
per
ordine in
servitori
secondo
il
tutte
(come
dell'Autore
la
e facciata che
".
e si fa
il
disegno della pianta, secondo che stato ultimamente concluso, e secondo che
sono ormai
tempo che
state gettate
si potesse
a Questo disegno
b
II
si
le
stampare''.
La
trova nel primo tomo della presente Opera, nella Invola XVIII.
XVII
del
medesimo tomo.
il
Dalla destra
e dalla sinistra
parte vi sono due stanze lunghe un quadro e mezzo ^ e appresso due altre quadre^
e, oltre
si
Ha
sono
altre stanze.,
Le
delle stanze.
in solaro
camerini
che sleno
le
la
pianta,
gustia,
La
soli
hanno
i
piedistili., e
si
al
muri ch'esistevano
un
le
corrisponde n
alla quarta,
alla
bench dica
la
la cui altezza
non
Sopra
al
di
questa
un pog-
vi
Palladio, che
si
ornamenti
come
stati
lo
alle finestre,
vi
(tot^o/a
30); e
mi do
credere
a
i
disegni
piccola forma.
TAVOLA XXIX.
TAVOLA XXX.
Pianta.
Prospetto.
facciata disegnata
".
furono
La
10 diametri e un quinto, e
il
ma
lati;
uno stereobate(88),
Ho
Im-
di quello
11
della soffitta
[tavola 29)^
una parte,
la
sono disegnate
alte
tolgono suso un
sono
Di tutti
dall'altra. In
collocata la
si
perciocch
maggiore
Esaminando
vlti alti
le
il
Palladio v'abbia posto quell'attico, per dare alla sala una conveineiile
comodo
della famiglia.
TI\^
T XXXI
TW
T^xxxn
TIV
T XXXDI
DISEGNI
Ju
facll
comoda
cosa
il
comprendere quanto
e giudiziosa distribuzione di
difficile e
superarsi
una fabbrica,
pu incontrare un
quanto
il
niuno scoglio pi
vedersi assegnato
un piano d'irregolare
figura.
malagevole cosa
piena di noja
sia e
architetto,
e che
una
sa
quanto
il
zione dei prospetti e dei luoghi collo sconcio che risulta dagli ottusi angoli
e dagli acuti, e l'impiegare a qualche
comodo
la
La bravura
da niuno viene abbastanza stimata; eppure essa forma uno de' pi bei pregj
un
di
Il
architetto.
fabbrica de'N. N. U.
Valmarana, posta
li.
tomo primo,
nel
volle farci
cono-
scere quanto fosse perito in questa difficile parte. Egli perci nel libro
iii
quali accrescono
le
La prima
la
il
ad
prima
colonne^ cio
a La facciala
delle
due
ale,
il
dorico^
tanto alta
come due
il
jonico e 7 corintio
quanto larga:
a tre
il
il
corpo' di
":
l'entrata
al 3.
Pare che
gli
mezzo,
intieramente
di
intelligibili
ha
tre
Ordini di
quadrata ed ha quattro.
risalito, in
proporzione del 2
sito
numeri,
Non
co' quali
lo
sono contrassegnale
le
fra loro la
non mi
torz' ordine.
si
resero
-56colomie,
dalCuna
le
da
vlto ^ e
proporzionano
il
salir nei
de
dell'altezza
capo dell'entrata
in
due
terzi" ^ alte
vlti:
io vi faceva
due stanze
con
le
un quadro
due
terzi^,
una
corte,
a canto
la
terzo 18.
Ma
le
stata
pi avanti la
Le seconde
stanze,
avrebbono
giuoli, che
servito
ad
sotto
il
coperto
':
La chiarezza, con
esclude
cui suole
la necessit di
me
piramidale.
La
debbono certamente
nobilt, l'eleganza ed
altre fabbriche, e
far
ammirare questa
TAVOLA XXXIIL
La lunghezza
bella invenzione,
difficile figura,
comodo
vi si
da
ritrovano
lui
chiamata
come
in tutte
Pianta.
TAVOLA XXXIL
il
provano sempre pi
TAVOLA XXXI.
sue invenzioni,
le
la
la
Palladio descrivere
il
Prospetto.
Spaccato.
il
primo modo
una
sesta
maggiore; e
b Di un quadro e due
terzi
dovrebb' essei'e
la
giore. Notisi che nella pianta pubblicata dal Palladio vi sono trascorsi moltissimi errori ne'numeri.
e L'altezza
sala
della sala
il
ir'i'f rTl f
della
T IV
T XXXIV
i(
xxxyj
TI\"
T XXXVI
INVENZIONE
FATTA DAL PALLADIO PER UNA SITUAZIONE
VENEZIA
IN
prima contiene
tre tavole^ la
la pianta; la
me
seconda,
la facciata, e la terza
risolsi di
pubblicare
Feci per un
tre ordini di
Venezia
sito in
la sottoposta invenzione.
il
primo
jonico.^
il
La facciata principale ha
secondo corintio ed
il
terzo
composito".
La
Le
stanze.,
\-
oltre queste vi
vlti
secondo
un andito, per
La
il
quale
fi'a il
si
5 e
il
9.
il
Le colonne
la
la
proporzione d una
quello dell'ordine composito fosse,in vece d'oncie i7,d'oncie i8,come pare per tutte le ragioni che dovrebbe
essere.
Imperciocch
le
si
avrebbe
gressione aritmetica decrescente 3o, 24, 18. Io suppongo che nel libro dell' Avilore sieno
i
numeri
diametri.
Le
3 e mezzo.
hanno
fra loro la
la
seguente pro-
malamente marcati
medesima proporzione
-58corticella^ dalla
una
forma
cipale di
suso
gradi. Pi oltre,
per un
fanno corritore,
e vi
sarebbono
il
quello
eli
tetto
ed ha un
prin-
una
loggia,
le
cui colonne
sito:
quale serve
cucine.
ma
camere di
alle
La parte
di sopra simile
la sala,
sotto
le
il
Ha
maggiore
la scala
le
daW altra
a quella di
donne,
sotto ^ eccetto
che
virebbe anco alle finestre di sopra; perch in questa sala ve ne sarebbono due
ordini.
La
sala minore avrebbe la travatura al pari dei vlti delle seconde stanze
sarebbono questi
luoghi da lavar
Tutte
tutti i
le
porte
ordine sarebbono in
e finestre
muri avrebbono
la loro
s'
incontrerebhono o
parte di carico:
stati
le
accomo-
Da
questa descrizione
disponesse
sario In
si
raccoglie
provvedendo
esattezza
in que' tempi:
imperciocch in questa
cortili,
decorazioni interne ed
esterne, belle forme di stanze di diversa grandezza con armoniche proporzioni innalzate, grandiosa scala,
quantunque
per ridurre l'imperfetta figura del piano nel possibile miglior modo; un tutto
in
somma, che
TIV
Txxxva
Si
t;w
T'xxxvm
r\
XXXIX
FABBRICA
DISEGNATA DAL PALLADIO
1>ER
SIGNORI CONTI
FRANCESCO E LODOVICO
FRATELLI TRISSUNl
iiojosissiMA cosa
ella
esaminare
il
modo
parti, scorretti in
fu quasi
per
me un
e di qual
misurando
dimensioni nel
e
obbietto a proseguirla.
quanto frequenti,
testo.
le
si
Non pu
conseguenza sieno
cre-
disor-
misure
stesse colle
numerate
mi
fu necessaria
una
e descritti
proporzioni degli
alle
ma
le figure delle
si
disegni
non corrispondono
al
si
pu
a'
suoi
sue invenzioni.
appoggiandola
le
sa-
il
edifzj disegnati
il
in
le
ricorrere, per
sistema dell'Autore.
Ma
le positive
mio
le parti
non corrispon-
dimensioni imbarazzano
avviso, se
non
alla probabilit,
-60di fare alcuna osservazione sopra questa bella idea del nostro Pal-
Prlma
ladio, rapporter
il
per un
da colonne di ordine
proporzione
([.a\ ola
37).
sono a canto
dieciotto.
state joniche
a^
stati
Pi a dentro
tetto:
il
scale che
le
si
ed uguali a quelle
deW entrata ed
corintie.
Jin sotto
divisa in
",
Le
sarebbono
il
camerini.
mediocri e minori
sette, e delle
la
corintio^ acciocch
tre mezzati,
Daijianchivisarebbono
richiesto
soffitta
poi
cantine,
le
La
sarebbono
le
donne, cucina ed
comoda
non ha bisogno
XXXVII,
le
le
parti di
vi
risulta ch'essa
in tre spazj, e in
sette stanze,
quasi
come
un quadrato
di
Le due
gli
cortile, circondato
quale fu
compartita
a'
quali servono
si
di quarta.
una grandiosa
il
lato,
mazione quella
INel
perfetto,
si
hanno
finestre
computandovi
e 10; ed
poche parole,
questa pianta,
da colonne
di
di spiegazioni
in
le stanze.
diviso in
bench
per illuminare
vola
luoghi; sotterra
''.
altri
le
A canto
alta
tutto, lo dovrebb'essere.
h Palladio,
i'^.
lib.
ii,
cap.
di
un quadrato
giugnerebbe
fin sotto
il
il
tetto [tavola
testo e
38);
numeri dinotanti
-61ed
al
sarebbe un pogginolo, o
vi
soffitti
sia
corridojo (92). Le
piani; le mediocri e
porzionale armonica;
le
dice,
zionale aritmetica
in siffatta altezza di
mediocri sarebbero
e le
poco
alte, com'egli
media propor-
la
secondo
alte
media pro-
la
proporzione
armonica.
La larghezza
come l'uno
al
del corpo di
mezzo
ha
il
la
il
il
ognuna
delle
due
ali
le
la
sua trabea-
la
proporzionata trabeazione.
Col
vi
il
Palladio ha terminato
parti
il
la facciata,
sopra di cui
decorano.
la
le
quali sarebbero
che questa bella idea dell'Autore una invenzione perfetta, poich racchiude
grandiosit,
comodo ed
eleganza.
le
Ad
alcuni per
non piacciono
le
scale
mente illuminate:
nel fare
una
ma
io
suppongo che
scala grandiosa,
quantunque
il
Palladio
non
per di quella
TTV:
TXT.
T IV
T'XLI
ji
5^
Tnr
TXLfl
VICENZA
IN
ii,
tre tavole io
La pianta
la
fa ivi
(^at.
40): lo
regolare e giudiziosa
quanto dice
il
sia la
vola 41).
Le
citt.
Le
due larghezze
dimostrano
circondata da portici:
La
fa
le finestre
le
aperte nel
fatta al conte
La
inven-
un
e quasi
presso vi un camerino.,
proprio talento
nella detta
il
pur
primi due
e a
conte Gia-
alle
il
un quadro
due
terzi":
sito
(
ta-
ap-
larghezza e lunghezza delle stanze una sesta maggiore; e l'altezza una media proporzionale
aritmetica.
b Queste colonne isolate sono di proporzione pi tozza di quelle della facciala; avvertenza praticata forse
dall'Autore, perch l'area che le circonda^ diminuisce alcun poco
il
alcuni pilastri^ da Vilruvio detti Parastatice {^^) (tavola 42), che soslentaio
la
da
un
dorico
", il
secondo jonico; ed
alle scale vi
sono
Quanto
alla
lori.
giugnerehhe fin
le stalle.^
il
tetto: le
la sala
primo ordine
il
trovano
si
si potrehhono
e vi
parte di sopra ,
sotto
portici:
questa
in
far
le scale^.
si
cucine
le
si
delle colonne
ed i luoghi per
,
ed
il
Sopra
sotto.
le
servi-
suo solaro
trova
il pavi-
e vi
colonne della
il
comodissimo.
Tanto
cliiaia e circostanziata la
vi
si
dover dimostrare
le
proporzioni che
il
nostro Architetto ha praticate per simmetrizzare la facciata, cio quali relazioni sianvi fra la larghezza e l'altezza, e fra
il
parti;
tutto
egli
abbia proporzionate
le
parti interne.
che
Io trovo
con
la
il
l'attico
due,
ha quella proporzione
con
l'attico,
Le
che
stanze del
vi fra l'S e
il
il
3 e
9,
5, cio
il
una
proporzionale aritmetica
altezza
4,
5.
fra
il
e lunghezza,
La larghezza
3 e
il
si
che
che
le tre
dimensioni, di larghezza,
dell'atrio ha,
il
con
la
sua lunghezza,
sono in proporzione
la
proporzione
(97). Osservisi
5; gli stanzini
quinta; e con
sesta
quattro;
al
la
3,
proporzione che
di 2 a 3,
il
vi
Qualche
altra parte vi
non dilungarmi
che
gli
studenti con
le
loro medita-
zioni rintraccino.
a Di otto tliametri
la
sua altezza, per arrivare eoa l'ordine dorico a i[uella del primo piano.
il
sig.
l'altra,
come ho
Leonardo Mocenigo.
.A<fift:*
guita,
ciata, e dello
me
spaccato da
chiarezza; imperciocch
11
aggiunto
comodo,
la
convenienza,
il
decoro
vi si
ammirano
perfettamente uniti.
Una
ganti,
facciata ornata
",
un
comodi appartamenti,
dere, luoghi
il
scale lucide e
ben
al
XL.
TAVOLA XLIL
Prospetto.
Spaccato.
porta, per la
sua
Pianta.
TAVOLA XLL
La
la
alla
suo ingegno.
TAVOLA
mio disegno
medesima ragione
ma
le
finestre
clie
pu
essei-e
dell'intercolunnio maggiore,
bene
di far nel
/*
^^M^
m'
^'
IV
:kliii
Tiv:
T"XLIV
FABBRICA
DISEGNATA DAL PALLADIO PER
GIO.
Il conte
CONTE
della
illustri fanilglie di
Verona,
formare del disegni dal nostro Architetto, per erigere una bella casa
fece
sulla
trarla
che
IL
Br
combinazione s'interpose
alla
quell'amena
citt.
Qualche con-
io
do qui
della
volgarmente
detti
tutte quelle
Le prime
Br^
il
conte
la sottoposta fabbrica: la
quale
la
parti che
si
silo
il
un corridore
il
nobilissimo^
ricercano a luogo
vi sarebbe stato
accom-
ricopiata.
In Verona^ a Portoni^
Gio. Battista
ma
rimase
ci
disegni lasciatici dal Palladio nel suo secondo libro, capo 17,
quale
di
le
comodo
e sopra tutte
scale picciole.
state in solaro.
e
le
Le
Valtezza della
soffitta
lume.
-68Con
la solita
il
un
Verona,
TAVOLA
XLIII.
TAVOLA
XLIV.
degno
Pianta.
Prospeilo.
dell'illustre Architetto.
TIV
SCV
TTS^
TTXLATI
GIO.
CAVALIERE
IL
BATTISTA GARZADORE
VICENTINO.
Oe
tutte le
fabbriche
disegnate dal
di lui
il
somministra una ulterlor prova. Egli disegn questa casa pel cavaliere Garzadore; e
seguente modo.
la descrisse nel
la
seguente invenzione^ nella quale sono due logge ^ una davanti ^ e una di dietro di
ordine corintio (tavola 45). Queste logge hanno
tano
la
ed ha due ordini
il soffitto^
pii
di finestre'^.
rendono frte
terzo
modo
dell'altezza
de
Le
e sicuro
soffitti;
e cos
il
anco
V altezza dei
si
sia
la sala ter-
fresca nella
veggono^ sosten-
e tanto alta
vlti: i vlti
le
(tav. 46);
maggiori secondo
Le
il
stanze
a Nella pianta disegnata dall'Autore, questa sala marcata per un verso piedi 38 e mezzo, e dovrebb'essere
piedi 3o, cio della
medesima lunghezza
delle
-70la
(come ho
detto disopra)
Hanno
queste logge
dovuto essere
la
quando una
le
situata In Isola;
non
TAVOLA XLF.
TAVOLA XLVL
quali
facendola
insegne.
Ornata
ella
sarebbe
di
vi
sono
finestre ne-
due uguali
frontispcj^
alla fabbrica^
Questa fabbrica,
Pianta.
Prospetto.
un
cortile, o giardino.
il
facciate,
confine,
"
'
"}
ih
'
la
'
jj)
^^
jb -
-VIMII
T JV
xLix
S. E. IL SIC.
CAVALIERE
LEONARDO MOCENIGO
Invent
sig.
il
Palladio
la
v'aggiunsi
zione suddetta e
men
fosse
disegni trovansi
sito
sopra
La
difficile l'intenderla.
per un suo
descri-
la
tutte
le
Leonardo Mocenigo^
sig.
parti.
la inven-
le quali.,
come
braccia , tendono alla circonferenza , pajono raccoglier quelli che alla casa
le
cucine e
il fattore
per
il
di spesse colonne
; le
un piede
La
perch sono
quali,
si
trova
le
alte
40
piedi,
hanno
luoghiper
di dietro alcuni
cortile
giardini; acciocch
il
il
piano della
guardano sopra
si
dalla parte
stalle
stanze che
il
descrizione, lo poi
la
al
disegni, per S. E.
disegni e
H muro, che
maggiore
di
due
meno un
le
divide
diameti'i.
dia-
loggie e
le
un membro
-72dairaltro ^
sia
il
hanno
freccia
vlti
il
schiffo
.,
alti
La
vi
sala lunga
lunghezza e
la
due quadri
stanza; ed hanno di
e
mezzo ;
le
colonne
la
bono queste colonne solo nella sala terrena ; perch quella di sopra sarebbe
Le
libera.
in
capo del
*.
Le
cortile
la
tutta
delfaltra.
Dai disegni
e dalla descrizione
questa fabbrica
di
ognuno facilmente
ciocch
non
tendono
alla
gli
errori
trascorsi
presumibile
Egli avrebbe
lui
nella
da
mente corretto
sei soli
egli
intercolunnj.
al
avendo
"
misure del
le
cortile interno,
piedi
lati
75, e
l'altro piedi
appajate su
gli
angoli, e
le
di
a Le stanze, che
dalla pai'te
il
le
vi
il
cortile, sono
bella
ammirano, dimostrano
si
perizia del
la
che guarda
la
larghe quanto
le
Palladio marcate con numeri, larghe piedi i5, dalle misure del tutto insieme
le
12, oncie 9.
sotto,
2'y
potrebbero essere
primo piano.
la loro
piedi ai
la sola
quinta parte
dividendo
il
sommit
della cornice
nostro Autore, e dando cinque di esse parti all'altezza delle colonne corintie, sarebbero
le
il
colonne di sotto di
piedi 22 e mezzo, e la diminuzione del secondo ordine sarebbe minore della quinta parte.
e Nella pianta disegnai gl'intercolunnj jonici de' portici al numero di io, che riescono ognuno circa 3
diameti'i: disposizione
pli^t
merc
di cui resta
impiegata tutta
la
lunghezza dal
26, onde
di piedi
all'altezza
avrebbero
con
media aritmetica
l'altezza della
la
e tutte le altre
sala,
alla
potrebbonsi in-
accennare co' nomi di quarta, quinta, sesta maggiore, ottava, per non infastidire
il
Le stanze
ma
quanto larghe;
sala
la
come
dice l'Autore,
di
proporzione della sua grandezza; essa sarebbe lunga piedi 76, larga 30, e
niente pi alta di piedi 21, per quanto
il
si
comprende
da' disegni.
Ma
forse
vi
a tetto,
dicati dalle quattro scale scerete a canto alle logge, e dalle finestre disegnate
Quanto spazio
e
sia
impiegato per
sono
colonne.
La
colunnj,
il
altri sei di
uno
mezzo
diametro, sono
portici vi
ci che
alte
con
cinque
di
de' portici
di
la
giardini.
40
la
soli
piedi,
le
Le colonne
ed hanno
Piatila.
TAVOLA XLVllL
TAVOLA
la
delle
XLIX.
Prospetto.
Spaccato.
le
tre logge
hanno 4
piedi
alte
22 e mezzo. Dietro a
XLVll.
e gli
TAVOLA
due diametri,
di
le
casa per
siffatti
un nobile
e ricco signore.
Tjy
TL
PONTI
DISEGNATI DAL PALLADIO
Il
Architetto, nel
1
in della sua
llb.
Bumi,
debbano
si
si
possono passare
comodi, durevoli
essere
come pure
ponti di legno,
non
egli dice,
ponti,
quando
alzandosi avranno
cati ne'
luoghi pi comodi
a ci
che sotto
alla
provincia o
acque.
saranno co-
e belli:
con-
essi
al
dolce, e
la salita facile e
guazzo;
le
primo luogo
In
le
Opera
si
faranno per quegli accidenti che sogliono avvenir nelle guerre (99), oppure
perch abbiano
edificata
Roma.
continuamente
a servir
di
rompano o per
la
le
siffatti
di
Ma
travi, egli
siccome
si
ciascheduno; e
quel luogo
debbono
che Inducono
vi sia
fa
ove fu poi
far forti,
ben
pericolo che
le
si
particolari
egli
Innondazlonl(lOO)-
ponti
di
in
Debbono
comodo
sono
pubblic
la
Infiniti,
lunghezza e
non
varj disegni,
si
la
le
piantate
larghezza del
pu determinarsi
descrivendone
le
a re-
misure,
mente
opere di slmil
nelle
fttoni, cio
capo
nel
conte
come
Fu questo ponte
si
dirigersi giudiziosa-
fatta (101).
eseguito sopra
vedesl
al
num.
un ponte
di
vii
composto senza
1, tavola L.
il
acque, che seco porta copia grandissima di legni da lavoro, non tollerando
gl'inciampi dei pali piantati per sostegno, urtava, smoveva e rovesciava ogni
Quindi venne
L'Autore
degna
al
compiacque molto
si
di essere meditata,
chiedessero
siffatto
bievolmente
riescono /r^i,
belli e
sotto
a una
Questa larghezza
che formano
letto,
il
sia la
un poco sopravanzare
lungo, che formano
travi
si
pongono
pilastri di pietra,
buco
nelle estremit,
le
ed
colonnelli,
sono
a Non
diritte, e
cap. aS
pag.
la gloria di
il
347
della sua
Opera, dopo
Cismone,
uomo
pur veduto da
noi
per
sopra
al diritto
il
natura
e qualit
dei
Pur
lo
Scamozzi, che
il
nW Accademia
di Vicenza
il
E in
modello,
Ma pochi
il
n capi-mastri
il
che ci fa mollo
bene avvertili, che nel costruire essi ponti, bisogna che l'Architetto abbia grandissima considerazione al
alla
un
dall'altre,
di
Santa Croce
di
passare per
fatti
che sopravanza
lib. viii,
di
ognuna, fuorch
state
debbono
in
sono
come abbiam
11
lunghezza e
delle
al diritto
che
la
la
parli scam-
il
avevano due
queste,
ponti costrutti in
tutle le loro
si
tini.
le
modo
".
lati
acciocch
si
costruiscano bene.
silo,
Il -
unita in
modo che
sponde sieno
i
colonnelli,
come
uniti,
colonnelli, dice
il
debbono
con Istanghette
un
di ferro,
che fanno
le travi
la
se fossero di
le travi
del ponte ^ ed essi vengono poi sostentati dalle braccia che vanno da un colonnello
alt altro: onde tutte
le
deU opera.
farmo
l'altra^ si
la loro
Ma
quarti.
ponte, tanto pi
il
Tutte
le
braccia e
stringono
fanno
letto
il
per
lo
TJVOLA
L.
nomi, co'quali
il
il
pilastri
C Le
Le
Le
Sono
che fanno
ripe.
che fanno
travi
le
la
larghezza.
sponde.
colonnelli.
con
braccia,
le
le
stanghette di ferro.
le
\.
all'altro,
la
/ Sono
le
che fanno
travi
avanzano oltre
vi si
\
Tre
si
esser
sottili.
Palladio ha denominato
INum.
le
ad
Sono
fanno
ci
alle cpiali
gli arpesi.
che fanno
Palladio
larghezza, ed
la
sponde, presso
buchi per
travicelli
il
le
la
libro ni, le descrizioni delle quali sono estese nel capo 8, ov'egli dice, che
pali nell'acqua,
com' costrutto
il
si
ponte del
Cismone.
Io presento
bellissime, in
Quanto
che
le
alla
una tavola
che contiene
ripe sieno
ben
fortificate
2, egli
il
prescrive, in
primo luogo,
le
ponga una
delle travi
che formano
la
-78larghezza
un
tlel
dovrannosl incatenare
braccia, e
ripa
ben
ripa e la
nelli
porranno
si
medesime con
le
prima trave
della larghezza,
medesimo modo;
porr
si
e cos
si
altre travi,
all'altro,
di circolo.
Conclude
il
fra la
la
si
nelli si
colonnelli, che
assicurati ne' capi del ponte, cio a dire, nelle travi che sopra
formano
colonnelli nel
alle travi
sponde,
le Iravi delle
la
al diritto
queste,
la
dispongano sopra
vi si
il
ponte in
li
terranno
una porzione
siffatto
modo, ogni
braccio sostenta Usuo colonnello, e ogni colonnello sostenta la trave della larghezza,
e quelle che fanno le
il
Denominazione
mezzo
il
si
vanno
della lunghezza.
ponte.
j
B Sono
C Sono
le travi
Sono
Sono
le
poste per
la
lunghezza, sostentano
TAVOLA
Num.
L.
Sono
lunghezza.
colonnelli.
le travi
che, legando
colonnelli.
un colonnello
col-
G E
2.
/f
il
la
/ Sono
prime
le
travi,
da un capo sostentate
prima trave
della larghezza.
Sono
Sono
le
e dalla
le
Quelle
travi poi
nelli, al quali
che formano
sono incatenate; e
la
1
li
Le sue
del
braccia, che
degli spazj.
Le
colonnelli con
vanno da un colonnello
che formano
travi,
gii
arpesl,come
minore
all'altro,
del
11
nome
T jjznr
-,
robustezza del
la
secondo
de' legni
o.
Palladio.
il
B
C
diritto del
il
bono
Sono
tL
le
travi
le
armamenti
G E
il
un ponte disegnato
le
di
porzione
la
mezzo
del 1ponte.
ponte nel
il
carico.
11
circolo, la quale
si
potrebbe
secondo
la
medesima
di
eseguire con
le
travi della
ponte,
quali farebbero
le
i\um.
La
al
primi colonnelli.
Segue
di
circolo.
sotto
mezzo
11
l'uffizio di puntelli,
col N 3, soslenla
la
falli
direzione
al
dai colonnelli,
centro.
debbono avere,
sopraddetti colonnelli
le
si
loro parti
A
J5
E
E
il
il
suolo.
161 colonnelli.
TAVOLA
JNum.
4.
L.
Sono
le
braccia che
armano
e sostentano
colonnelli.
E Sono
le teste
del ponte.
11
PONTE
i^E
DI BA SSANO
la citt di
di
di legno
Questo ponte
ne troviamo
11
libro delle opere del Palladio. Elsso fu soggetto a danni sensibili per cagione
della materia di cui fu costrutto, e per l'Inevitabile
che
facile
quali danni
si
di
che
11
la
ma
11
gran Palladio.
La larghezza
divisa In
piedi
un piede
2.
Alcune grosse
travi,
lunghe quanto
fitte,
al diritto di
Siccome poi
pose
la
disianza da una
esternamente
di
Tfiiiaiiza, A7/a
<k't
l'alddio.
DI
che formano
le
soprad-
fitta all'altra
che fanno
la
la
lunghezza
che compongono
le
modiglioni, di
ognuno
da un ordine
fitte.
questa
e le
la
[tavola 51);
file di
180
le
travi
che formano
la
Il
T IV
T"L1
-81hauuo
e
appoggio che
altro
le fitte, le
Una
stezza.
tessitura tanto
sostitu
avvedutamente
ingegnosa, oltre
render
ogni
all'opera
al
in
dell'altro,
la
macchina
forte,
concilia
agli
uomini
modo
il
prima
giunta
La
quantunque
sia della
pi scelta,
Dunque, per
riparare
al
il
gli
ma un moderno
altro artefice,
eloi.;j
fatti
al
bench
il
Piacemi
di riportare
A fronte^
il
un
tal
soltanto esecutore,
si
e la
colle buge,
mentre
Tante sono
le
il
anno che fu
ma
eli
egli ne fsse
distrutto.
per da
cos ingiuriosa
sua.
gloria
".
me
si
dottissimo signor
libri lo stesso
d ingegno,
da
stampa de suoi
colla
il
detto ponte
La
mondo
una dichiarazione
eseguita
scorsi
co' disegni.
egli dice, di
pubblicata in faccia al
merito, attribuendola ad
il
Te manza.
alle quali vi
vista.
dubitare che
la bella
sia
ed ingegnosa idea
sig.
questo ponte
di
D. Francesco
lib. ii,
cap.
i.
nella
stamperia
Remondini.
e Vite degli Architetti, scritte dal
stamperia
di
Carlo Palese.
sig.
Tommaso Temanza,
ecc., parie
11,
-82Essa degna di
lui, e fa
conoscere
qual grado
anche
in
arte.
Sono
la linea della
gli
C Sono
le teste de'
le travi
Sono
sopra
E Sono
LI.
quali
le
quelle
l'altra,
si
suolo.
della distanza
il
le
le
onde
eh'
uno
diritto di
quali
la
ordini
vengono
la
coperta.
con
scala
gli
travi doppie.
tra
cossi dai
vedono
le teste di
il
mezzo
Sono
G E
correnti.
vanno
de' pali;
nel fiume.
ftte
le travi
esser
superfcie dell'acqua.
il
che fanno
TAVOLA
gli
speroni,
piedi,
tutta l'opera.
con
la
quale misurala
PONTE
Xerminati
per quelli
le
di pietra.
Il
pilastri
debbono
pilastri
gli
DI PIETRA
il
le leggi di costruirli, e
tali edifizj,
cio
il
regole
le
comprende
capi, o sleno
fianchi
gli
archi medesimi.
due
la
combinazione
eli
la
Il
possibile sodezza,
la
quale risulta da
momento
di questa
Vuole
11
da molti
altri
sleno in
numero
numero
carico.)
siccome
le
par]
pilastri,
gambe
tal
/a
compartimento
pi,
piii
ferma. Sogglugne ancora, che facendo un arco nel mezzo del fiume, cpiesto
riceve naturalmente
Raccomanda
In
il
filone
come
Inoltre,
che
le
numero
suo
pari.
il
in terreno
sodo; e
tlall'arcliitetto
Gio. Battista
-84Ordna che
pilastri
formino
oppur
di pietre grandi
un
bene
uniti
degli
delti pilastri
possibile,
lume
si
di ferro,
si
facciano nelle loro estremit angolari, cio ad angoli retti, oppure di mezzo
circolo, acciocch
fendano
le
capo x, che
si
formino
pilastri
archi di
gli
al
i
continuo passaggio
pavimenti sieno
e sodi,
di carri,
lastricali
con
gli
gli
altri
le bestie,
con
le
Finiti questi
utili precetti,
passa
il
comodamente
gli
uni e
tragittare.
TLD
T TV
B H
-^
ri
i
^
f-:
a
D
TIV
DISEGNI
DEL
POISTE DI RIALTO
x^EL capo xui, accompagnati dalla
disegni d'un superbo ponte da lui
mezzo d'una
dove
ghissimo, e che
a fare
Il
loro
il
quasi da tutte
fiume
il
uniscono
si
lar-
mercadanli
mondo".
parti del
le
si fa
traffici
Palladio presenta
il
medesimo chiamalo
lor descrizione,
un capo d'opera
in tal genere,
tettura,
Forse
immagini del ponte Elio, del Fabrizio, del Cestio, del Senatorio,
le
Roma
qualche
all'illustre citt,
per
la
modello
il
di
sig.
Tommaso Temanza,
medesimo
il
il
II
cate in
Sansovino
il
Cremona,
desci'isse
quel luogo;
il
il
il
quale
il
pi
tal
liir della,
d^ Italia.
L'accennata
le
II
ed ornato
edifizio
Tom. IV
si
un ponte
(soggiunge
il
parlando dei
di pietra di tre
signor
mezzo d'una
Temanza)
Repubblica di
citt, e sostituirvene
un
altro di
vn
Opere pubbli-
il
il
Vasari mette
Ma
alle stelle.
pi
difjcilmente
che immaginare
d^
citt
il
magnifica idea
bello
ponte di Rialto:
gii
un quadro,
vede, ed opera di un
che
presidenti all'ere-
J^enezia di levare
pietra:
il
il
Venezia , ed
inven-
Antonio da Ponici
archi; (e inportando
facile tale
altra
citt, la
avranno resa pi
gli
come
opinioni,
la variet delle
prescegliere
mollo splendore
Forse
antica,
gli
mani
di pietre
non avere
il
conformate
ponte di Rialto
in
un arcane che
possa.
22
-86Tulta
la
divisa
da
come
Grande sarebbe
stato l'utile
Da
il
superbo
lati
Ognun vede
Di pietra d'Istria,
la
sono larghi
d'ognuno
la
de'
ai
chiameremo principale,
il
cui suolo ha
ponte.
due
un
istesso livello.
quale durissima,
il
di esse botteghe,
affitti
di
laterali,
annuale degli
due
decorato
al
il
assai, e
all'altra
mercadanti per
ma non
pilastri,
trafficare.
ributtante lo scalpello,
che sostengono
gli
archi,
due minori:
modoni, o sieno
intercolunnj delle logge sono del genere Sjstjlos^ cio di due diametri di
colonna.
Gli ordini d'architettura elegantemente disposti,
i
frontoni,
bassirilievi,
un
Sono
le
strade minori.
C Sono
le
botteghe.
le
la
mezzo
TAVOLA
Lll.
Pianta.
1^
Sono
E Sono
le scale
Sono
le
le
dette logge.
Le
parti dell'alzalo
corrispondono
il
cio sopra
il
fiume; e
contro, appare
ghe sopra
la
le
il
j-
in.
i
..
diritto delle stesse botte-
strade.
I\^
TLIV
ALTRO
PONTE DI PIETRA
iiELLO slesso
Inventato
Il
largo
lib.
Ili
a richiesta,
disegn
come
Palladio un
il
ponte d pietra da
lui
gli
di
fabbricarlo, era
ognuno 12
altro
altri
due 48; ed
tre
pilastri, larghi
mezzo, e
la
quarta del
laterali.
Osservisi che questi pilastri sono mpltopi grossi della larghezza del ponte,
ed
al
alla
di
modoni
dell'arco maggiore,
e la
la salita
decimaquarta degli
altri
due.
dove
le
solidit
robusta.
lo
il
Ad
alcuni per
se
il
le
la
e insistono su ci ch'eglino
prima
sig.
Temanza che
di aver fatto
il
il
che
lo
manchi l'apparente
il
chinrissimo
sigg. Bassanesi,
non piacciono
ammettono;
a Crede
i
disegn
il
il
ma comparir
vedono ragionevole.
modello di quello
di legno.
33
t.
-88Una
Incepperebbe
gli
architetti, e
Impedirebbe
di far
uso del loro genio, quando, Invece, quelle licenze, che diametralmente non
si
oppongono
alla
ragione ed
al
toilerablM, se conciliano
TAVOLA
LIV.
S5C
la
11
Sono
supeificle dell'acqua.
lastrl, e
servono
a far
l'armamento del
vlti.
J
'
D E
la scala,
pera.
con
la
l'o-
NOTE
ALLE FABBRICHE
DI
ANDREA PALLADIO
NEL QUARTO ED ULTIMO VOLUME
COlNTEiNUTE
allusion, dice
De Quincy, ont
la
il
non pi
latina.
d'une croix, la plus part des temples chrtiens furent construits sur
le
Depuis
cjue
un rapport avec
la figure
il
(3) Questo peduccio o diritto chiamasi pure attico, ed ha per iscopo di rendere pi apparente la intiera
centinatura degli archi, che altrimenti verrebbe in parte occultata dall'oggetto della cornice d'imposta.
(4) V. la nota 3.
(5) Cio, di regolare
l'
punto
di
veduta nulla
si
Come
(7)
accordare ci, col dire enfatico del Bertotti nel vicino paragrafo. Dalla combinazione, ecc.l
se trattato
con pi
ha per sinonimo
(11) V. alla nota
d'
imbasamento. V.
la
nota 7
di unit e di convenienza.
per
^atvoi,
andare,
secondo.
g.
muro per
ma
starsi
cii'ca
appunto tutto
il
mezzo
difficile
la loro grossezza.
non debbono
un muro od
(17) V.
le
(18)
It. it.
(ig)
It. il.
volume.
che
si
,,
-90comunque nccessarj,non
trattarli
il
il
zione al progetto.
critica, anche se non sappiansi suggerire cose migliori.
(21) Queste licenze non vanno per esenti da giusta
meglio si pu ma la
necessitc, dice Milizia, alla necessit conviene chinare il capo, ed accomodarsi come
Jlla
non
necessit
sit
si
una bellezza
cambii partito, e
ecco
brutte neces-
le
necessit svaniscono.
le
(aS)
(26)
"V. la
questa
la
la
Architettori
gli
la luce degli
a' pilastri,
tali
la stessa
fisse.
(32) Secondo
colonne od
alle
al
prospetto della
(33) Zocca
urne e
zoccolo
piedistalli
simili,
da molti,
(36) Solito ripiego di Palladio non dispregevole e lodato anzi
ma non
l'unico da preferirsi in
generale.
ma
mettono;
non
V Antolini
fa notare
necessario: anzi
al
dire del Milizia, che quando gli archi sono murati per farvi porte
muro
il
un controssenso
di fare
gli archi
cosa, di
(38)
sia
prima
gli
le
giustamente in proposito, che t aprire o fare porte o finestre entro gli archi
qiuindo non
ve
si
si
deve malfare
N questo
le figure
isoperimetre,
un tempietto, sarebbesi potuta chiamare pi conve(40) Questa struttura trovandosi dinanzi AVingi'esso di
nientemente pronao, anzich loggia.
(4i) In arte v'hanno colonne tonde e colonne quadre: queste ultime
si
di attiche,
(43)
Manca
l'
elevazione sul fianco per giudicare della convenienza di quest' arcata rispetto al bello del-
l'Ordine.
si
e nella i5 del 2.
(45)
Non
uguali,
ma
(46) Si amerebbe
quasi.
megho
giustificato lo
(49) V.
le
note d,
e,
f,
V.
la
si
nota i4
al
Teatro Olimpico.
55 del
volume,
Ordini
meno
di
91 -
svelti.
le precitale
note d,
e,
f,
la
i8
volume.
Non sembra
(Sa)
lodevole questo fare di Palladio tanto contrario alle leggi della convenienza.
le
Palladiane.
anche
al d d'oggi si
alle
comunemente senza
due estremit
si
ponevano anticamente, ed
Buccide fosse
il
primo
il
base, che
uccelli. Acroterion, in
qualche cosa.
mai
siffatta
porta,
la fiegii
ma non
sar
lo stesso Bertotti
se
(5g) Ci prova
il
(61)
Lo
stile di
il
dii'si
ma
un che
piuttosto
di
esso e di Longobardico.
(63) Questa massima di Bertotti, considerata attentamente, forse che potrebbe frenare tante stranezze che
intendonsi tutto giorno in fatto d'arte, da coloro che osano farsi a profanarla con impudenza veramente soverchia.
(65)
"V. alla
si
nota 21.
(67) V.
(68)
alla
nota 61.
La vera
immune
Ma
(72) Si gi notato
alla
nota 6
al
la
la
(75) Vitruvio, nel libro vi, cap. 3, cosi ragiona intorno a'cavedii: Cava aedium quinque generibus sunt
distincta,
quorum
et
quod ncque
ipsae
utilitates
refectioniius molestiam
recipiunt
eis
dejectus.
magnam, quod
erecta
et
mas praestant
medium compluvium
columnas componuntur.
in
stillicidia rejiciunt.
Haec
hibernaculis maxi-
et
non
in
celeriter
habitationes.
et
-92(76)
le
Il
simmetre in Vitruvio,
situato
dopo
l'atrio
puoiino vedersene
cap. 4-
lib. vi,
di tablino.
(77) Sacrista non pu farsi voce sinonima
(78)
Non sono
queste
le
metope ed
le
triglifi
un segno
triglifi le teste
Temanza
citato in nota,
della travatura.
(80) Gli archi di una larghezza e mezzo in altezza neU'jonico, non solo pajono tozzi agli spiriti delicati,
come
dice la nota,
ma
(82) V.
la
lip-oz, declive,
quel
modano
ma quando
anche
lo fosse,
a giustificare
\\
fattosi
(88) V. la nota 7
al testo del 1
volume.
(89) Si disse gi in pi d'un sito delle note premesse, delle anomalie che s'incontrano
nelle proporzioni
dei piedistalli.
(90) Ci
s'
intenda quanto
alla
al
semplice aspetto.
nota 5i.
fti
le
buona costruzione
de' ponti
puonno
(99) Intorno
siffatte cose.
le
gli
esempj bastino
soli.
alle
note 98 e 99.
ma
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