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La Terra solida: atomi, elementi, minerali e rocce

capitolo 2B

Elementi e composti naturali


Un elemento una sostanza che non pu essere separata in tipi pi semplici di
materia con normali processi chimici.
elemento nativo : presente nelle crosta terrestre in forma non combinata
elemento composto : presente nella crosta terrestre in forma combinata
I dieci elementi pi importanti contenuti nella crosta terrestre (percentuale in
peso):
1) ossigeno (46,60%)
2) silicio (27,72%)
3) alluminio (8,13%)
4) ferro (5,00%)
5) calcio (3,63%)
6) sodio (2,83%)
7) potassio (2,59%)
8) magnesio (2,09%)
9) titanio (0,44%)
10)
idrogeno (0,14%)
I minerali
Mineralogia = disciplina che studia lorigine e la natura dei minerali
Un minerale un corpo solido che si trova allo stato naturale, costituito da uno
o pi elementi chimici.
1) allo stato naturale deve essersi formato attraverso un processo
prevalentemente inorganico
2) la sua composizione deve potersi esprimere attraverso una formula chimica
3) la sostanza deve essere un solido cristallino (disposizione geometricamente
ordinata e definita)
4) un minerale possiede specifiche propriet fisiche, costanti e definite
La struttura cristallina dei minerali
L ABITO CRISTALLINO di un minerale la forma in cui si accrescono i singoli
cristalli o gli aggregati dei cristalli (=> esterno).
La particolare disposizione interna delle specie chimiche detta STRUTTURA
DEL RETICOLO CRISTALLINO e determina la forma dei cristalli.
La forma esterna dipende dalle condizioni in cui i minerali si formano e dalla
possibilit di svilupparsi liberamente nello spazio circostante.
La CELLA ELEMENTARE la pi piccola unit tridimensionale che conserva
sia la composizione chimica sia la struttura cristallina di quel particolare
minerale.
I nodi del reticolo cristallini, vertici delle celle
elementari dei reticoli cristallini, sono occupati da atomi, ioni o molecole.
Questi sono uniti da diversi legami: metallici (oro), covalenti (diamante),
ionici (salgemma), elettrostatici (ghiaccio).
Fattori che influenzano la struttura dei cristalli

In un solido cristallino devono essere rispetti due requisiti fondamentali :


1) Le dimensioni delle specie chimiche che si combinano devono essere tali da
poter costituire unimpalcatura cristallina stabile. La disposizione avviene in
base alla carica e alla dimensione, affinch la distanza sia minima.

2) Le cariche negative e positive devono bilanciarsi esattamente, affinch la


cella elementare sia elettricamente neutra.
Le principali propriet fisiche dei minerali
COLORE: spesso utile per lidentificazione del minerale, infatti questo
dipende principalmente dalla composizione chimica
[il termine striscio designa il colore della polvere fine che si produce
quando un minerale viene strofinato su una superficie abrasiva (= piastrella
per striscio)]
PESO SPECIFICO: rapporto tra il peso del corpo e il peso di un uguale volume
di acqua distillata a 4C => una qualit intensiva (= non dipende dal
campione)
SFALDATURA: la propriet che hanno certi minerali di rompersi facilmente
lungo piani preferenziali di debolezza
DUREZZA: una misura della resistenza di un minerale ad essere scalfito o
abraso.
La durezza dei minerali determinata mediante la scala di Mohs,
costituita da 10 minerali disposti in ordine crescente di durezza; dal talco (1)
al diamante (10).
La durezza si misura con uno strumento detto sclerometro.
POLIMORFISMO (ALLOTROPIA se i composti sono fatti da un solo elemento)
Il polimorfismo si ha quando due o pi minerali con identica composizione
chimica, e quindi stessa formula chimica, hanno un reticolo cristallino
diversamente strutturato, a causa delle condizioni ambientali. (es: grafite e
diamante, entrambi costituiti da carbonio)
ISOMORFISMO
Lisomorfismo si ha quando, allinterno dello stesso reticolo, ioni di elementi
chimici diversi possono sostituirsi a vicenda, avendo raggio ionico e cariche
simili [es: calcite (pressione atmosferica) o aragonite (elevata pressione)] .
Questi elementi sono detti VICARIANTI e il fenomeno dellintercambiabilit
indicato come VICARIANZA.
I minerali che presentano isomorfismo danno vere e proprie soluzioni allo stato
solido di due minerali distinti.

Criteri di classificazione dei minerali


La classificazione si basa prevalentemente sullanione (= ione negativo) che
caratterizza il minerale, quindi di tipo chimico.
1) OSSIDI (anione = ossigeno, che si combina direttamente con cationi
metallici)
2) SILICATI (ione silicato = SiO ), CARBONATI (ione carbonato = CO ),
SOLFATI (ione solfato = SO )
3) SOLFURI (ione solfuro = S )
4) ALOGENURI (in prevalenza Cl e F )
5) Elementi nativi

Classificazione dei silicati


gruppo pi abbondante nelle rocce terresti (~ 50% feldspati) totale = +
80%
lo ione SO ha la forma di un tetraedro, dove c uneccedenza di cariche
negative

I silicati sono classificati in base alla disposizione dei tetraedri :


1. a tetraedri isolati = NEOSILICATI [da neso = isola]
es: oliva, zircone
2. a coppie di tetraedri = SOROSILICATI
es: epidoti
3. ad anelli di tetraedri = CICLOSILICATI
es: berillo, tormalina
4. a catena singola o doppia = INOSILICATI [da inos = catena]
Catena singola = pirosseni (es: augite)
Catena doppia = anfiboli (es: orneblenda)
5. a piani = FILLOSILICATI
es: matite (mica scura), muscovite (mica chiara), serpentino
6. con struttura a sviluppo tridimensionale = TETTOSILICATI
es: feldspati, feldspatoidi, quarzo

Silicati mafici e felsici


1) MAFICI o FEMICI : basso rapporto Si/O , densit elevata , colorazione scura ,
rilevante
presenza di magnesio e ferro

2) FELSICI o SIALICI : elevato rapporto Si/O , densit bassa , colorazione


chiara , Si e Al (feldspati)
Minerali non silicati (8%)
CARBONATI
Questi minerali e le rispettive rocce si formano attraverso processi chimici e
biochimici, principalmente nellacqua del mare.
Gruppo costituito da due minerali principali: calcite => rocce calcaree /
dolomite => rocce dolomitiche

SOLFATI e ALOGENURI
Si tratta di minerali che precipitano per evaporazione di soluzioni acquose.
Minerali pi comuni tra i solfati: gesso e anidride
Minerali pi comuni tra gli alogenuri: salgemma, fluorite e silvite

OSSIDI e IDROSSIDI
Si tratta di minerali in cui un elemento combinato con lossigeno e, a volte,
con molecole dacqua.
I minerali pi comuni di questo tipo sono quelli che contengono ferro:
magnetite, ematite, limonite.

SOLFURI
Minerali principali: pirite, calcopirite, galena, sfalerite, cinabro

ELEMENTI NATIVI
A questo gruppo appartengono i minerali costituiti da un metallo o
semimetallo, che si rinvengono in natura allo stato elementare.
Principali : oro, argento, rame, grafite, diamante

Le rocce della crosta terrestre

ROCCIA = aggregato solido e compatto di uno o pi minerali che si ritrova in


natura
E possibile dividere le rocce in tre grandi gruppi, a seconda del tipo di processo
che ha portato alla loro formazione :
Rocce magmatiche => le rocce magmatiche o ignee sono le pi
abbondanti nella crosta terrestre; esse si formano a seguito della
solidificazione del magma (= massa di minerali allo stato fuso, spesso
contenente in soluzione anche sostanze allo stato aeriforme).
Le rocce magmatiche che si formano in profondit vengono chiamate rocce
intrusive; gli ammassi di rocce intrusive vengono detti plutoni; i plutoni di
maggiori dimensioni, che formano lossatura dei continenti, sono chiamati
batoliti.
Le rocce magmatiche che si formano in superficie vengono chiamate rocce
effusive.
Le rocce piroclastiche, invece, sono rocce magmatiche, derivanti
dallaccumulo di frammenti di materiale fuso infuocato, che si formano
durante le eruzioni vulcaniche.
Rocce sedimentarie => prodotte dalla diagenesi, processo di
compattazione e cementazione dei sedimenti sciolti
Rocce metamorfiche => costituiscono solitamente la parte pi profonda
dei continenti e le zone centrali di molte catene montuose // il
metamorfismo a cui sono soggette consiste nella trasformazione della
struttura cristallina a causa dellaumento della temperatura e/o della
pressione
Il riconoscimento di una roccia si basa principalmente sul tipo di composizione
e tessitura che essa possiede.
La COMPOSIZIONE si determina soprattutto riconoscendo i minerali presenti
allinterno della roccia esaminata.
Per TESSITURA, invece, si intende la disposizione spaziale dei minerali, la loro
forma e le loro dimensioni.

Il ciclo litogenetico (dal greco lithos = pietra e gnesis = origine)


I diversi gruppi di rocce possono trasformarsi gli uni negli altri => ciclo
litogenetico o ciclo delle rocce (il termine ciclo sottolinea il fatto che questo
processo di trasformazione passa ripetutamente per le medesime tappe)

La Terra deformata: faglie, pieghe e altre strutture


3B

- capitolo

Le deformazioni delle rocce


Gli strati sedimentari, spesso contenenti fossili, presenti in molte rocce
stratificate, si sono formati sul fondo del mare e in seguito sono stati sollevati
fino alle altezze attuali (2000/3000 metri).
Il sollevamento e la deformazione sono fenomeni successivi alla formazione
delle rocce di cui sono costituite le montagne.

La giacitura delle rocce


GIACITURA = disposizione nello spazio di una massa rocciosa relativamente
omogenea o dei singoli strati che costituiscono un affioramento
Nel caso delle rocce sedimentarie che, a differenza di quelle magmatiche o
metamorfiche, sono quasi sempre ben stratificate, possibile una pi precisa
determinazione della giacitura.
La giacitura di una strato sedimentario definita dalla direzione,
dallimmersione e dallinclinazione.
Direzione => si ottiene intersecando la superficie con un piano orizzontale
e si esprime con langolo, misurato in senso orario, che lintersezione forma
con la direzione del nord.
Inclinazione => si ottiene misurando langolo, su un piano verticale, che
la superficie forma col piano orizzontale.
Immersione => la linea di massima pendenza, perpendicolare alla
direzione, che indica verso quale punto dellorizzonte la superficie
inclinata. Limmersione definita da un angolo orizzontale, misurato da nord
in senso orario.
La direzione e linclinazione di uno strato si misurano con la bussola da
geologo.

Come si deformano le rocce


La maggior parte dei materiali della crosta terrestre ha subito deformazioni ; le
pi comuni sono le fratture e le pieghe.
Esistono due tipi di deformazioni possibili :
Deformazioni elastiche (reversibili) => se ad un corpo viene applicata
una forza che non supera il limite elastico (valore che varia a seconda del
corpo considerato), il corpo reagisce con un comportamento elastico,
riprendendo la sua forma originaria una volta che la forza cessa di essere
applicata.

Deformazioni plastiche (irreversibili) => se ad un corpo viene


applicata una forza che supera il limite elastico, il corpo reagisce con un
comportamento plastico e le deformazioni subite diventano permanenti.

Lapplicazione di una forza pu anche comportare la rottura di un corpo


roccioso.
In base al loro comportamento di rottura le rocce possono essere suddivise in
due categorie :
Rocce fragili : si fratturano senza mostrare alcuna plasticit (es: vetro)
Rocce duttili : si fratturano solo dopo una deformazione plastica
considerevole (es: argilla)

Fattori che influenzano la deformazione delle rocce :


Profondit => una roccia tende a fratturarsi con pi facilit vicino alla
superficie ; in profondit le rocce tendono a deformarsi plasticamente.
Pressione litostatica = pressione esercitata su una porzione di roccia dal
peso delle rocce soprastanti => pi la pressione elevata pi le rocce
tendono a deformarsi piuttosto che a fratturarsi
Temperatura => con laumentare della temperatura, e quindi
dellagitazione delle particelle, le rocce tendono maggiormente a deformarsi
piuttosto che a rompersi.
Con laumentare della profondit aumentano la temperatura e la pressione
litostatica.

Tempo => la stessa roccia risulta fragile, se sottoposta a uno sforzo


intenso per un breve intervallo di tempo, mentre pu avere un
comportamento plastico se sottoposta a uno sforzo meno intenso, ma per
un periodo molto pi lungo.

Movimenti della crosta terrestre


EPIROGENESI (dal greco epiros = continente e ghnesis = origine) =
movimenti in blocco, senza deformazioni, della superficie terrestre
Subsidenza = lento e graduale abbassamento del substrato (es:
abbassamento della costa adriatica tra Ravenna e Venezia, di molte zone della
Pianura Padano-Veneta e di diverse piane costiere, come la Pianura Pontina)

Al contrario della subsidenza, i sollevamenti del terreno possono produrre vasti


altipiani, in cui le rocce sono alzate in blocco senza essere deformate in modo
rilevante (es: altopiano del Colorado, regione scandinava..).

Diaclasi e faglie
Per quanto riguarda le rocce, esistono due tipi di fratture (tipiche delle rocce
fragili) :
1 DIACLASI = frattura della roccia lungo la quale non vi stato uno
spostamento apprezzabile delle parti
2 FAGLIE = frattura della roccia lungo la quale vi stato uno spostamento
relativo delle parti
A seconda degli spostamenti relativi tra i due blocchi interessati dalla frattura,
si distinguono tre tipi fondamentali di faglie :
1 Faglia normale o di distensione = faglia in cui si ha stiramento crostale
=> le rocce che stanno sopra al piano di faglia scendono rispetto a quelle
situate sotto / le faglie normali sono generalmente subverticali, con angoli di
inclinazione tra 60 e 90
2 Faglia inversa o di compressione = faglia in cui si ha raccorciamento
crostale => le rocce situate sopra al piano di faglia salgono rispetto a quelle
sottostanti / le faglie inverse sono solitamente molto pi inclinate di quelle
normali, con angoli sotto i 60
Quando il piano di scivolamento di una faglia ha uninclinazione inferiore a 45
si ha il fenomeno del sovrascorrimento o accavallamento.
3 Faglia trascorrente = faglia nel quale il movimento relativo
prevalentemente orizzontale / la linea delle faglie trascorrenti spesso
presenta delle ondulazioni. Se londulazione lieve si formano le cosiddette
strutture a fiore (positive o negative); se londulazione pi marcata si
forma una vera e propria zona di depressione (= bacino di pull-apart),
bordata da faglie e spesso occupata da laghi o bracci di mare (es: Mar
Morto, situato lungo la Faglia Levantina).
Le faglie trascorrenti suddivise in destre o sinistre, comprendono alcune
delle linee di frattura pi importanti della crosta terrestre (es: Faglia Alpina,
Faglia delle Filippine, Faglia di Atacama, Faglia di San Andreas)
Un particolare tipo di faglia trascorrente la faglia trasforme = faglia in
corrispondenza della quale due tratti di dorsale sono separati.
Le grandi fratture rocciose sono spesso associate a formare, nelle aree
continentali in via di separazione, sistemi di faglie subparallele che danno

luogo alle fosse tettoniche = rift valley (= lunga e stretta depressione


delimitata da gruppi di faglie normali).
Ai fianchi delle rift valley si trovano i cosiddetti pilastri tettonici (= horst) =
zone stabili e relativamente elevate.

Pieghe
PIEGA = deformazione da compressione di masse rocciose stratificate
Piega anticlinale => convessit verso lalto
Piega sinclinale => convessit verso il basso
CERNIERA = zona della piega in cui la curvatura degli strati massima
ASSE DELLA PIEGA = linea di intersezione tra il piano assiale e gli strati
Pieghe rare :
Piega simmetrica = piega i cui fianchi inclinano simmetricamente in
entrambi i lati
Piega diritta = piega con il piano assiale verticale
Pieghe comuni :
Piega rovesciata = piega in cui il piano assiale sensibilmente inclinato
ed entrambi i fianchi pendono nella stessa direzione
Piega coricata = piega in cui il piano assiale molto inclinato, quasi
orizzontale, e un fianco della piega presenta una stratigrafia completamente
invertita (= gli strati pi vecchi stanno sopra a quelli pi recenti) =>
quando il fianco intermedio si andato stirando sempre pi, fino a rompersi,
la piega coricata evolve nella piega-faglia

Falde di ricoprimento
Falda di ricoprimento = falda formatasi, a partire da una faglia inversa o da
una piega-faglia, a causa dellaccavallamento di masse rocciose di estensione
regionale

Alloctono = corpo roccioso rimosso dal sito in cui si formato / con questo
termine si indicano i terreni che costituiscono la falda di ricoprimento
Autoctono = corpo roccioso che non ha subito trasporto / questo termine
viene utilizzato per indicare il substrato
FINESTRA TETTONICA = squarcio in una falda, attraverso il quale affiora il
substrato ; quando le discontinuit sono molto estese, della falda rimangono
solo zolle isolate, dette LEMBI DI RICOPRIMENTO
Lo stile tettonico a ricoprimenti caratteristico delle catene montuose che
derivano da collisione continentale (es: Alpi, Appennini, Himalaya).
I terremoti

- capitolo 4B

Terremoto = scossa tellurica o sisma (dal greco seismos = scossa) = serie


di rapidi movimenti del terreno prodotti, nella maggior parte dei casi,
dallimprovvisa rottura di grosse porzioni della crosta terrestre (faglie), in
seguito allaccumulo di forti pressioni protrattesi nel tempo.
I terremoti, a seconda della profondit a cui si verifica la rottura delle rocce, si
suddividono in :
1 superficiali (fino a 70 km di profondit)
2 medi (da 70 a 300 km)
3 profondi (da 300 a 700 km)
Ipocentro (o fuoco) = luogo nel sottosuolo dove ha origine un terremoto
Epicentro = proiezione dellipocentro sulla superficie terrestre
La teoria del rimbalzo elastico : secondo questa teoria, formulata dal
sismologo Harry Fielding Reid dopo il disastroso terremoto di San Francisco del
1906, blocchi di roccia sottoposti a tensioni prolungate si comportano in modo
elastico, deformandosi gradualmente e accumulando energia elastica. Quando
lenergia accumulata supera un punto critico, detto carico di rottura, le rocce si
spaccano improvvisamente liberando, sotto forma di calore e di intense
vibrazioni, tutta lenergia elastica che si era accumulata.
I terremoti sono fenomeni ciclici, caratterizzati da un periodo di pausa che
dipende dalle caratteristiche geologiche del suolo e dalle forze che agiscono
dallinterno della terra => periodo di ritorno = tempo mediamente
intercorrente tra due eventi sismici di una certa intensit
Le onde sismiche
Le onde sismiche sono vibrazioni del terreno prodotte dallenergia sprigionatasi
durante i terremoti, siano essi eventi naturali o artificiali ; esse possono essere
divise in :

1 onde P (onde prime) = onde longitudinali che si propagano per


compressioni e dilatazioni successive, sia attraverso materiali solidi sia
liquidi => le particelle del corpo attraversato vibrano nella direzione della
propagazione
La velocit delle onde P aumenta allaumentare della densit delle rocce
attraversate.
2 onde S (onde seconde) = onde trasversali nelle quali le particelle vibrano
perpendicolarmente alla direzione di propagazione; esse non possono
passare attraverso materiali liquidi.
La velocit di propagazione delle onde S circa la met rispetto a quello
delle onde P.
3 onde L (onde lunghe) = onde superficiali che si generano nellepicentro e
che quindi si propagano solo in superficie, con una velocit costante di 3,5
km/s.
Queste onde sismiche causano oscillazioni del terreno pi ampie rispetto a
quelle provocate dalla onde P e S , e quindi sono responsabili di danni
maggiori.
Maremoto o tsunami = fenomeno caratterizzato da colossali onde marine,
alte pi di 20metri, che si verifica quando lepicentro di un terremoto si trova in
mare.
Le vibrazioni sismiche vengono misurate attraverso il sismografo, il cui
funzionamento si basa sul principio di inerzia. Il sismografo, registrando il
passaggio delle onde sismiche, produce un sismogramma = grafico dei
movimenti del terreno da cui possibile ricavare tutte le caratteristiche di un
terremoto (energia, distanza dellepicentro, profondit dellipocentro..).
La posizione dellepicentro viene determinata con il metodo delle dromocrone
= curve tracciate su un piano spazio-tempo in base a una serie di dati sulla
velocit delle onde sismiche ; a seconda del tempo che intercorre tra larrivo
delle onde P e quello delle onde S possibile stabilire la distanza dellepicentro
dalla stazione di rilevamento.
La teoria della tettonica delle placche : secondo questa teoria, elaborata alla
fine degli anni 60 del 900, la parte superficiale del globo terrestre costituita
dalla litosfera, un guscio rigido ed elastico suddiviso in placche, in
movimento relativo tra di loro e slittanti sopra materiali pi plastici. Le fasce
sismiche della Terra, quindi, individuerebbero la forma e lestensione delle
placche in movimento (zone ad alta sismicit : dorsali oceaniche, profonde
fosse oceaniche, catene montuose recenti, zone ad elevata attivit vulcanica,
zone continentali soggette a separazione..)
Lentit dei terremoti
Per quantificare lentit di un sisma si possono considerare la quantit di
energia liberata, oppure la gravit dei danni causati.

1 per determinare lenergia rilasciata da un terremoto viene utilizzata la scala


Richter, ideata dal sismologo statunitense Charles Francis Richter nel 1935.
Lenergia, allinterno della scala Richter, viene espressa in magnitudo (M)
= logaritmo in base 10 della massima ampiezza di unonda sismica ,
espressa in micrometri, registrata da un sismografo standard del tipo WoodAnderson, posto alla distanza di 100 km dallepicentro => M = log

A
A0

A ogni aumento di un grado di magnitudo corrisponde un incremento nella


liberazione di energia di circa 30 volte.
2 per determinare lintensit di un terremoto viene utilizzata la scala MCS
(Mercalli-Cancani-Sieberg), proposta inizialmente dal sismologo italiano
Giuseppe Mercalli nel 1902 e poi modificata pi volte. Attualmente la scala
MCS prevede 12 gradi di intensit (I) = misura degli effetti del sisma, cio
dellintensit dello scuotimento del terreno. Lintensit, a differenza della
magnitudo, viene ricavata da dati in parte soggettivi, come la valutazione
degli effetti del sisma su cose e persone.
La rilevazione dellintensit di un terremoto permette di identificare le
isosisme = linee che delimitano aree in cui il sisma si manifestato con
uguale intensit.

L interno della Terra

- capitolo 5B

Linterno della Terra, studiato tramite il comportamento delle onde sismiche e


le caratteristiche del campo gravitazionale terrestre, ipotizzabile che sia
formato da strati concentrici, divisi secondo due criteri :

Suddivisione in base a criteri chimico-mineralogici :


1 crosta = involucro pi esterno, delimitato alla base dalla discontinuit di
Mohorovii (la Moho) ; ha spessore variabile da minimi di 3 km a massimi
di 80/90 km.
Esistono due tipi di crosta: la crosta continentale (ha uno spessore molto
variabile, in media di 35-40 km / difficilmente distinguibile in una crosta
superiore granitica e in una inferiore mafica e ultramafica / poco densa e
di composizione felsica: prevalentemente granitica / et elevata: fino a 4
miliardi di anni) e la crosta oceanica (ha spessore costante di 7-8 km /
suddivisibile in tre strati / molto densa e di composizione mafica :
prevalentemente basaltica / et ridotta: mai pi vecchia di 170-180 milioni
di anni).
La Moho, presente sotto tutti i continenti, caratterizzata da un brusco
aumento della velocit delle onde P, da circa 6,6 km/s a 8 km/s.
2 mantello superiore : si estende dalla Moho fino a 400 km di profondit; tra
i 100 e i 300 km caratterizzato dalla zona di bassa velocit (LVZ), una
regione caratterizzata da una forte attenuazione della velocit delle onde
sismiche, probabilmente causata dalla sua parziale fusione.
Il mantello superiore, piuttosto omogeneo, sembra essere costituito in
prevalenza da silicati, soprattutto da rocce ultramafiche (peridotite,
eclogite..).
3 zona di transizione : separa il mantello superiore da quello inferiore e si
estende da 400 a 670 km di profondit; questa zona caratterizzata da
bruschi aumenti della velocit delle onde che corrispondono probabilmente
a passaggi verso strutture mineralogiche pi dense.
4 mantello inferiore : costituisce il 49,2 % della massa della Terra e si
estende da 670 km fino alla discontinuit di Gutenberg (2900 km), che
separa il mantello dal nucleo.
Il mantello inferiore, piuttosto omogeneo, costituito principalmente da
perovskite.
Il nucleo costituisce circa il 16% del volume della Terra e il 32% della sua massa
totale.
Nucleo = sferoide con un raggio medio di 3.470 km
La parte principale del nucleo sembra essere costituita da una lega di ferro e
nichel, in cui sembrano essere presenti anche elementi pi leggeri, come
lossigeno e lo zolfo.
5 nucleo esterno : una zona allo stato fuso (la pi omogenea dellintera
Terra) che si estende da 2900 km a circa 5200 km di profondit
(discontinuit di Lehmann). Allinterno di questa zona, la velocit delle onde
P decresce bruscamente, mentre le onde S non riescono a passare. Si
ritiene, inoltre, che qui abbia origine il campo magnetico terrestre.
6 nucleo interno : si estende dalla discontinuit di Lehmann (5200 km), dove
la velocit delle onde P aumenta improvvisamente e le onde S vengono di
nuovo trasmesse, fino al centro della Terra (6370 km di profondit). Grazie

allo studio delle onde sismiche, si ritiene che il nucleo interno sia solido,
anche se vicino al punto di fusione.
Suddivisione in base allo stato fisico dei minerali (propriet reologiche =
comportamento meccanico delle rocce, rigido oppure plastico) :
1 Litosfera = involucro rigido pi superficiale, che reagisce essenzialmente in
modo elastico. La litosfera comprende la crosta e la parte pi esterna del
mantello superiore (il cosiddetto lid o mantello litosferico), fino alla zona di
bassa velocit (fino a 100 km di profondit).
La litosfera suddivisa in placche che slittano sulla sottostante astenosfera.
2 Astenosfera : presenta un comportamento plastico e comprende la zona a
bassa velocit di propagazione delle onde sismiche, la parte inferiore del
mantello superiore e la zona di transizione (da 100 a 670 km di profondit).
3 Mesosfera = zona, rigida e poco deformabile, che comprende il mantello
inferiore (da 670 a 2900 km). La mesosfera sembra essere pi deformabile
della litosfera e meno deformabile dellastenosfera.

Il calore interno della Terra


Il calore geotermico (proveniente dallinterno della Terra) fa muovere i
continenti e deforma la crosta terrestre.
Lorigine del calore interno duplice : una parte rappresenta ci che rimane
dellenergia immagazzinata nel pianeta allatto della sua formazione (calore
originario), unaltra parte deriva dalla radioattivit naturale delle rocce oggi
presenti (calore radiogenico).
Cause del calore originario o primordiale della Terra :
Conversione dellenergia cinetica in energia termica (= trasformazione in
calore dellenergia cinetica dei vari frammenti che colpivano la superficie
terrestre)
Conversione dellenergia gravitazionale in energia termica (= formazione
del nucleo causata dallo sprofondamento di grandi gocce di ferro fuso che
hanno liberato una grande quantit di energia gravitazionale che si
trasformata in calore)
Riscaldamento adiabatico (causato dallaumento di pressione)
Radioattivit di isotopi a vita breve
Il calore radiogenico, invece, viene prodotto dai minerali radioattivi
(soprattutto granito) attualmente presenti nella crosta e nel mantello.
Gradiente geotermico = aumento, espresso in gradi centigradi, della
temperatura ogni 100 metri di profondit. Il gradiente geotermico circa
2/3 C, ma pu variare anche notevolmente da localit a localit.
Grado geotermico = intervallo di profondit cui corrisponde un aumento di
temperatura di 1 C; il suo valore circa 39 metri.

Gli scienziati stimano che la temperatura al limite della discontinuit di


Gutenberg (mantello-nucleo) sia di circa 3.700 C e di circa 5.000 C al centro
della Terra.
Il flusso di calore la quantit di energia termica che sfugge dalla Terra per
unit di area e di tempo. Lunit di misura del flusso di calore lHFU (Heat
Flow Unit), equivalente a 42 milliwatt per metro quadro. Nelle regioni
geologicamente giovani e attive dal punto di vista sismico e vulcanico, il
flusso di calore doppio rispetto a quello delle aree vecchie e stabili.
La tomografia sismica
La tomografia sismica permette di ottenere immagini tridimensionale dello
stato termico dellinterno terrestre, permette, cio, di ottenere una
rappresentazione tridimensionale della velocit sismica allinterno della Terra.
La gravit terrestre
Forza di gravit = G

Mm
2
r

=> legge della gravitazione universale di

Newton
A causa sia della forza centrifuga sia dello schiacciamento terrestre, il valore
della gravit aumenta circa dello 0,5% dallequatore ai poli. Poich sappiamo,
dalla seconda legge di Newton, che P = mg , possiamo dire che un corpo pesa
meno allequatore che ai poli.
La gravit viene indicata con g, che rappresenta laccelerazione con cui un
corpo libero viene attratto verso il centro della Terra.
2
g allequatore = 9,78 m/ s
2
g ai poli = 9,83 m/ s

Il principio dellisostasia
Isostasia = ideale condizione di equilibrio gravitazionale che determina, in
accordo con la densit delle rocce, le quote a cui ergono le varie parti dei
continenti e degli oceani.
La crosta galleggia sul mantello pi denso e si trova in equilibrio isostatico
con esso.
[pi alte sono le montagne , pi profonde sono le radici del continente / la
maggior parte dei continenti giace sotto il livello del mare (come iceberg
nellacqua)].
Fenomeni di dinamico esterna o interna della Terra creano alterazioni
dellequilibrio isostatico.
Il campo magnetico della Terra

1600 - Sir William Gilbert, medico di Elisabetta I dInghilterra, nel trattato De


Magnete, sostiene che la Terra un grosso magnete il cui campo agisce
sullago della bussola, orientandolo in direzione nord-sud.
La Terra circondata da un campo magnetico simile a quello che verrebbe
prodotto da una gigantesca barra magnetica posta al centro della Terra e
inclinata di 1130 rispetto allasse di rotazione.
Nei pressi del polo nord geografico si trova il polo sud magnetico e,
viceversa, al polo sud geografico situato il polo nord magnetico. La
direzione del campo magnetico definita dalla direzione dellago di una
bussola : il polo nord della bussola (punta della freccia) quello che si orienta
verso il polo nord geografico; il polo sud della bussola (coda della freccia) si
orienta invece verso il polo sud geografico.
Il campo magnetico rappresentabile attraverso landamento delle linee di
forza di Faraday. Le linee di forza del campo sono linee astratte, assolutamente
non fisiche o reali, in ogni punto delle quali il campo tangente. Le linee del
campo magnetico terrestre
sono orientate in modo da uscire dalla Terra dallemisfero sud ed entrare
nellemisfero nord.
Le tre caratteristiche fondamentali per descrivere il campo magnetico in un
punto sono :
1 Declinazione magnetica = angolo, misurato sul piano orizzontale, che la
direzione del sud magnetico forma con quella del nord geografico
(strumento = bussola di declinazione)
2 Inclinazione = angolo formato tra le linee di forza e la superficie terrestre
(strumento = bussola di inclinazione)
3 Intensit : viene misurata in gauss (G) ; il gauss un sottomultiplo
dellunit di misura utilizzata nel S.I. , il tesla (T) => 1 G =

104

Il campo magnetico terrestre sembra sia stato originato a partire da una


corrente indotta dalla presenza di un campo magnetico esterno, probabilmente
quello solare. Una volta avviato, il campo geomagnetico sarebbe in grado di
autoalimentarsi grazie ai moti convettivi del nucleo esterno fluido, capaci di
produrre delle correnti elettriche in grado di generare un campo magnetico.
Il campo geomagnetico non costante, ma varia periodicamente in tutte le sue
componenti.
Il magnetismo fossile
Le rocce possono magnetizzarsi durante la solidificazione di un fuso
magmatico, durante la deposizione di sedimenti oppure in seguito a
trasformazioni mineralogiche di rocce preesistenti.
Paleomagnetismo = campo magnetico terrestre che si trova fossilizzato nelle
rocce sottoforma di magnetizzazione residua, molto debole.
Lo studio del paleomagnetismo pu fornire indicazioni sul passato della Terra
perch nelle rocce sono registrate informazioni che possono servire a

ricostruire la loro posizione geografica originaria o le inversioni di polarit del


campo magnetico.
Esistono tre tipi principali di magnetizzazione rimanente :
1 Magnetizzazione termorimanente : acquisita dalle rocce magnetiche
quando si raffreddano sotto il punto di Curie (= temperatura oltre la quale i
materiali magnetici perdono il loro magnetismo permanente ; per molti
materiali il valore del punto di Curie di circa 500 C).
2 Magnetizzazione detritica rimanente : i sedimenti contengono piccoli
granuli ferromagnetici che si allineano secondo il campo magnetico durante
la sedimentazione; quando il sedimento diventa roccia i granuli non possono
pi orientarsi e sono bloccati.
3 Magnetizzazione chimica rimanente : magnetizzazione secondaria
(acquisita dopo la genesi della roccia), acquisita dalle rocce durante processi
di diagenesi e metamorfosi.
Le inversioni di polarit = passaggi da una condizione di polarit a quella
opposta
Il campo magnetico terrestre cambia continuamente di polarit : il polo nord
magnetico diventa polo sud magnetico, e viceversa.
Lo stato normale quello attuale in cui il campo geomagnetico esterno
orientato verso sud; lo stato inverso quando si trova orientato verso nord.
Durante gli ultimi 2-3 miliardi di anni, il campo geomagnetico si spostato
continuamente a intervalli irregolari (brevi o lunghi); lultima inversione del
campo magnetico si verificata circa 20.000 anni fa.
Epoche magnetiche = periodi pi lunghi di mezzo milione danni.
Eventi magnetici = brevi inversioni che durano dai 50.000 ai 200.000 anni.
Le inversioni di polarit derivano presumibilmente da variazioni casuali dei moti
convettivi del nucleo esterno liquido.
Le inversioni di polarit, inoltre, vengono sfruttate nella stratigrafia magnetica
per la datazione delle rocce.
La stratigrafia magnetica
Siccome il campo magnetico prodotto nel nucleo terrestre, uninversione di
tale campo viene registrata simultaneamente su tutto il globo.
Le inversioni magnetiche vengono utilizzate dalla magnetostratigrafia per la
datazione delle rocce.
Scala geotermica :
scala cronologica basata sulla ricostruzione delle sequenze delle inversioni.
ogni segmento di questa scala, se riconosciuto in una successione, fornisce
let delle rocce.
Intervalli di polarit = porzioni di tempo in cui il campo magnetico
prevalentemente normale o inverso

Processo magmatico e rocce ignee

- capitolo 6B

Il processo magmatico
Processo magmatico = insieme di quei fenomeni che, attraverso il
raffreddamento e la solidificazione del magma, formano le rocce ignee.
Il processo magmatico caratterizzato da temperature sempre elevate e da
pressione molto variabile.
Gradiente geotermico = aumento, espresso in gradi centigradi, della
temperatura ogni 100 metri di profondit. Il gradiente geotermico di circa 2/3
C, ma pu variare anche notevolmente da localit a localit.
Gradiente geobarico = aumento della pressione che si verifica allaumentare
della profondit e che dipende dalla densit delle rocce sovrastanti il punto
considerato.
3
Nella crosta (densit delle rocce = circa 2,7 g/ cm ) il gradiente geobarico di
circa 1kbar/3,6km ; nel mantello superiore (densit delle rocce = circa 3,3 g/
cm3 ) il gradiente geobarico di circa 1kbar/3km.
Rocce ignee (dette anche magmatiche o eruttive) => si formano a seguito
del raffreddamento del magma, formatosi allinterno della Terra e caratterizzato
da temperature comprese tra i 650 C e i 1300 C.
Le rocce ignee costituiscono circa l 80% della crosta terrestre e possono essere
suddivise in due grandi categorie :
1 rocce vulcaniche o effusive => si originano a seguito della
solidificazione di un magma che trabocca sulla superficie terrestre

2 rocce plutoniche o intrusive => si originano a seguito della


solidificazione per lento raffreddamento di un magma che ristagna
allinterno della crosta
Le rocce ignee che si formano in condizioni intermedie, cio a piccola
profondit, vengono dette rocce subvulcaniche.

Il magma
Magma = massa fusa silicatica, in cui sono presenti sostanze allo stato solido,
liquido e gassoso, con una temperatura compresa fra 650 e 1300 C.
Il magma presenta una composizione silicatica, che pu avere una notevole
variabilit ma che contiene sempre alcuni elementi chimici essenziali : acqua
(presente nel magma sottoforma di gas in soluzione; costituisce circa il 90 % in
volume dei gas disciolti), silicio, alluminio, ferro, magnesio, calcio, sodio,
potassio, titanio, fosforo e manganese.
Lacqua e gli altri gas presenti allinterno di un magma (zolfo, azoto, diossido di
carbonio..) vengono indicati collettivamente con il nome di volatili; lemissione
dei volatili dal magma che trabocca in superficie viene detta degassazione.
Il magma pu risalire e solidificare in superficie (in questo caso viene detto
lava), formando le rocce ignee effusive, oppure solidificare in profondit, dando
origine alle rocce ignee intrusive.
Durante la risalita in superficie il magma subisce diversi cambiamenti, dovuti
alle variazioni di temperatura e di pressione.
Caratteristiche del magma :
- temperatura : varia fra i 650 e 1300 C ; la presenza di acqua allinterno di
un magma abbassa notevolmente la temperatura di fusione dei vari silicati
(= i silicati presenti allinterno del magma rimangono allo stato liquido
anche a temperature relativamente basse)
- densit : dipende dalla composizione chimica e dalle condizioni di
temperatura e pressione a cui si trova il magma. La densit varia da valori
minimi di 2,2 g/ cm
valori di 2,9 g/ cm
-

per magmi ricchi di silice (= magmi acidi) fino a


per quelli poveri di silice (= magmi basici).

viscosit (= resistenza al fluire): varia in funzione della composizione


chimica => i magmi acidi sono molto pi viscosi di quelli basici. A parit di
composizione chimica, la viscosit aumenta al diminuire della temperatura.

La genesi dei magmi


I magmi si formano per fusione parziale di rocce preesistenti ; questa
fusione pu verificarsi a causa di tre processi differenti :
1 aumento della temperatura causato, per esempio, da un locale
innalzamento del gradiente geotermico.

2 abbassamento del solidus, cio dei valori limiti di pressione e


temperatura, a causa dellintroduzione di elementi fondenti, per esempio
lacqua.
3 decompressione adiabatica (= diminuzione della pressione senza perdita
di calore) dovuta, per esempio, alla veloce risalita di masse del mantello.
La maggior parte dei magmi (magmi primari o magmi basaltici) ha
composizione basica e si origina nel mantello superiore (1200/1400 C di
temperatura e 100km di profondit) a causa della fusione parziale delle
peridotiti, costituite essenzialmente da olivina e pirosseni.
Una minoranza di magmi (magmi anatettici o magmi granitici), invece, ha
una composizione acida e si forma a seguito della parziale fusione delle rocce
della crosta (650/800 C di temperatura e 30/40km di profondit) attraverso un
processo detto anatessi crostale. Lanatessi, che si verifica dove le placche
litosferiche si avvicinano luna allaltra, un processo caratterizzato dalla
fusione parziale di rocce crostali a causa dallinnalzamento del gradiente
geotermico locale o per lazione dei gas e dei fluidi ad alta temperatura in
risalita da parti pi profonde della crosta.

Magma basaltico o primario :


- profondit di origine : 100 / 150
km
- temperatura : 1200 / 1400 C
- viscosit : bassa
3
- densit: 2,6 / 2,9 g/ cm
(elevata)
-

contenuto di Si

O2

: basso

(magma basico)
variazione della temperatura di
fusione durante la risalita :
diminuzione
arrivo in superficie : molto
frequente

- prodotti : basalto e gabbro (raro)


Magma granitico o anatettico :
- profondit di origine : meno di
40km
- temperatura : 650 / 800 C
- viscosit : elevata
3
- densit : 2,2 / 2,5 g/ cm (bassa)
-

contenuto di Si

O2

: elevato

(magma acido)
variazione della temperatura di
fusione durante la risalita :
aumento
arrivo in superficie : molto raro
prodotti : granito e riolite (raro)

Cristallizzazione magmatica e differenziazione


Il processo di cristallizzazione dei magmi (= processo di trasformazione del
liquido in solido) viene innescato dalla loro risalita verso zone pi superficiali e
dal loro progressivo raffreddamento.
Al diminuire della temperatura i minerali formatisi per primi possono :
cambiare di composizione
essere riassorbiti, e i loro ioni possono formare nuovi minerali
Questi cambiamenti vengono chiamati reazioni ; una successione ordinata di
cambiamenti nella cristallizzazione magmatica detta serie di reazione.
La reazione pu verificarsi in due modi :
1 reazione continua => il minerale formatosi per primo cambia gradualmente
di composizione mediante sostituzione di ioni (esempio: al diminuire della
temperatura i plagioclasi si arricchiscono progressivamente in sodio,
passando dallessere ricchi di calcio ad essere ricchi di sodio)
2 reazione discontinua => da un minerale si passa ad un minerale diverso in
modo repentino; questa trasformazione tipica dei minerali mafici.
Serie di Bowen = cristallizzazione magmatica costituita da due filoni
convergenti, uno a reazione continua (i plagioclasi da ricchi di calcio si
arricchiscono di sodio) e uno a reazione discontinua (lolivina si trasforma in
pirosseno, anfibolo e infine in biotite).
In molti casi i minerali gi cristallizzati vengono separati dalla restante massa
fusa attraverso il processo di cristallizzazione frazionata, durante il quale
essi precipitano verso il basso causando una differenziazione della
composizione del fuso residuo, che risulta quindi sempre pi sialico e ricco di
acqua.

La classificazione delle rocce ignee


Le rocce ignee vengono suddivise :
1 in base allorigine => rocce plutoniche (intrusive) e rocce vulcaniche
(effusive), caratterizzate da un diverso tipo di tessitura (= grado di
cristallinit e dimensione dei cristalli presenti).
Le rocce intrusive sono completamente cristalline (olocristalline) e spesso i
cristalli sono ben visibili a occhio nudo (in questo caso si parla di rocce
faneritiche).
Le rocce effusive, invece, presentano cristalli molto piccoli (rocce afanitiche
o microcristalline) oppure ne sono completamente prive (rocce vetrose o
amorfe). Nelle rocce vulcaniche, tuttavia, possibile trovare anche cristalli
isolati di maggiori dimensioni, detti fenocristalli, che si erano formati in

precedenza e che sono poi stati trasportati in superficie assieme al magma


ancora fluido (rocce porfiriche).
2 in base ai minerali contenuti => rocce felsiche (o sialiche) e rocce
mafiche (o femiche), caratterizzate da un diverso colore.
Le rocce felsiche, ricche di quarzo e feldspato, presentano un colore chiaro;
quelle mafiche, invece, ricche di anfiboli, pirosseni e olivina, sono scure.
O
O
3 in base alla quantit di silice (Si 2 ) => acide (Si 2 > 66%) ,
intermedie (Si

O2

compresa tra 66 e 52%) , basiche (Si

45%) e ultrabasiche (Si

O2

O2

tra 52 e

< 45%)

serie magmatica = insieme di rocce ignee diverse, ma unite tra loro


dallorigine comune e dal rapporto silice/alcali.
In base al rapporto silice/alcali vengono distinte tre serie magmatiche :
subalcalina (basso rapporto), alcalina e iperalcalina.

Le rocce ignee nel sottosuolo = rocce plutoniche


Plutoni = corpi magmatici, di forma e dimensioni variabili, che si sono
consolidati nel sottosuolo. I plutoni presentano rapporti variabili con le rocce
incassanti.
Batoliti = plutoni di maggiori dimensioni (si estendono per centinaia o migliaia
di kilometri quadrati); essi si allargano verso il basso per 10 / 30km, formano
lossatura dei continenti e si trovano nel cuore delle grandi catene montuose.
Ammassi o masse satelliti = plutoni di minori dimensioni
Le rocce plutoniche italiane, appartenenti principalmente alla famiglia dei
graniti, si trovano nelle Alpi (Monte Bianco, Monte Rosa, Argentera, AarGottardo..) , in Calabria, in Sardegna e in Toscana (Isola dElba, Isola del Giglio,
Monte Capanne..).

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