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CORSO DI TEORIA E TECNICA DEL RESTURO

PROF. FRANCESCO DOGLIONI


ESERCITAZIONE DI SPERANZA DANIELA
OGGETTO DI STUDIO: PALAZZO MARRO DI ALBA (CN)
Loggetto di esercitazione scelto per lindagine stratigrafica costruttiva degli
elevati il Palazzo Marro sito in Piazza Pertinace a Alba, oggetto di studi recenti
per il rinvenimento alla base del podio di un tempio italico, probabile
Capitolium del foro romano di Alba Pompeia.
Utilizzando come fondazione il tempio romano venne costruito in et medievale
un edificio della tipologia delle Case Forti

Palazzo Marro
Lanalisi si articolata in diverse fasi
1. Realizzazione di un fotopiano, non in scala delle superfici esterne del
palazzo, in particolare della facciata e del prospetto sud; le restanti
facciate risultano a est inglobate in un edificio moderno e a sud chiuse in
uno spazio di propriet privata.
2. Si effettuata una campionatura descrittiva dei tipi murari osservabili e
delle decorazioni architettoniche
3. si sono indicati i perimetri e bordi, e i tipi di superficie sulla base di 4
saggi , due per il prospetto Ovest e due per il prospetto Sud.
4. SI sono identificati nei saggi i rapporti stratigrafici e le unit
stratigrafiche
5. Si effettuata una ricerca dei riferimenti nell'area nelle cronotipologie di
tipi murari, elementi architettonici o aperture
1

6. Si realizzato una rielaborazione su prospetto indicante le principali fasi


costruttive

Prima Fase: fotopiano


Per
la
realizzazione
del
fotopiano ci si serviti di
riprese
fotografiche
ottimizzate per una buona
risoluzione con un obiettivo
grandangolare (Tokina AT-X
Pro 11-16mm f/2.8 DX II) che
presenta
una
minima
distorsione
delle
linee
verticali. Si poi provveduti a
scontornare la foto e operare
con programmi di fotoritocco
il fotoraddrizzamento.

Seconda Fase: Campionatura dei tipi murari osservabili e della


decorazione
Ledifico come abbiamo osservato ha subito diverse fasi, si tenta in questa
sede di osservare i tipi murari osservabili e le decorazioni presenti.
Nella porzione bassa delledificio si individua immediatamente la presenza
della base del tempio romano.
Si presenta con ciottoli, interi o
spezzati,
legati da abbondante
malta.

Antistante il palazzo, in
unarea musealizzata si
possono vedere i resti
del podio lungo il lato
ovest e in parte il lato
Nord, e sono state
indagati fino al livello
delle fondazioni: sono
conservati i 3 m del
muro di fondo a ovest e i 5
m del perimetrale nord. Lelevato del podio, visibile accedendo alle cantine del
Palazzo presenta la medesima muratura in ciottoli spaccati ma lungo il
paramento murario sono disposti in corsi regolari e alternati da due filari di
laterizi a 70 cm di altezza.

In facciata del palazzo invece la superficie, laddove non presenta restauri


moderni, si presenta con un paramento in laterizi con mattoni di moduli
costanti, che variano dai 28.5 cm ai 29 cm di lunghezza e dai 5 cm ai 6 cm di
altezza quando posti di taglio , e dai 10 ai 11,5 cm di lunghezza quando sono
posti di testa. Il paramento presenta una malta giallastra con giunti di posa
irregolari da uno sino a tre centimetri

La superficie dei mattoni grezza e non rifinita mentre si nota la presenza di


stilatura nei giunti nel rifinire nella parte esterna le connessioni tra i mattoni
nel formare un piccolo solco ben delineato, ma persistono le sbavature della
malta seppur sembri un elemento intenzionale per recuperare la linearit della
tessitura soprattutto con i mattoni posti di testa.
Lalternanza tra blocchi di tagli e blocchi di testa non si succede con cadenza
regolare.
Sul paramento murario si nota inoltre una decorazione romboidale ottenuta
attraverso luso di mattoni ferrioli che formano una decorazione a losanghe di
colore scuro. I mattoni presenti 16 per decorazione sono tutti posti di testa ma
nonostante siano stati volutamente pi cotti non presentano le deformazioni n
la mancata adesione alla malta nella messa in opera come avviene di norma
con i mattoni ferrioli

La parte sommitale sia sul lato ovest che Sud, ma si intravede anche al lato
Nord, presenta una decorazione laterizia con triplice coronamento di archetti
ottenuto attraverso luso di mattoni disposti a raggiera con sopra una
colorazione rossa.. Mattoni triangolari sono disposti tra i reni degli archi. Lo
sfondo imbiancato con calce. La seconda e terza fila sono sovrastati da un
filare a dente di sega con abbondanti tracce di colorazione bianca che
completava la finitura.

Infine nella parte centrale del lato Sud presente una finestra della tipologia
Astigiana, con doppia ghiera in laterizi disposti a raggiera in arco a tutto sesto

elemento visibile anche in parte per due aperture del lato Ovest ove le finestre
presentano una sola ghiera di mattoni a causa del taglio e del riempimento in una
fase successiva,
quando poi vennero
realizzate delle finestre rettangolari.

Sul lato del prospetto ovest sono


presenti alcune aperture tamponate
che presentano nella parte sommitale
una ghiera in laterizi e elementi di
sagramatura, la stesura di intonaco
su muratura con mattoni a facciavista,
cos come avviene nella vicina Casa
Serralunga in via Belli per le bifore a cui
corrisponde
anche
lampiezza
dellapertura.

Sarebbe stato ottimale verificare gli interni ma a causa di lavori interni per il
riuso degli spazi tutti gli ambienti risultano purtroppo intonacati:
In ogni caso anche da unosservazione superficiale dei due prospetti pare
evidente che, lattuale dislivello tra gli orizzontamenti del palazzo e della
torre segnalato allesterno dalla diversa posizione delle finestre rettangolari
molto tarde ed aperte in rottura, non corrisponda alla situazione antica
come mostra lampia apertura ogivale del lato sud.

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Terza e Quarta Fase: individuazione dei perimenti, bordi e


limiti
Per ledificio si sono analizzate le parti maggiormente leggibili e significative,
operando una campionatura esemplificativa dei tipi di bordo e di superficie,
segnati direttamente sulle foto, rintracciando i limiti delle superfici e indicando
con i segni grafici la tipologia.
Saggio 1

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Identificazione delle unit stratigrafiche

___

Restauro moderno
_______________
Apertura breccia in muratura e inserimento
finestre
__________________
Chiusura Finestra Astigiana

_________________
Apertura Breccia e inserimento finestra
Astigiana

___

_______________

12

Muratura in laterizi

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Saggio 2

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Modifica finestra con apertura ad arco


__________________
Chiusura piccola monofora e apertura delle
finestre rettagolari
__________________
Chiusura finestra tra i merli e apertura piccola
monofora
__________________
Sopraelevazione delledificio e finestra tra i Merli
__

________________
Muratura in laterizi con decorazione a dente di
sega e merlatura

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Saggio 3

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Restauro moderno con apertura quadrata


__________________

Apertura breccia in muratura e inserimento


finestra
__________________
Sopraelevazione delledificio e finestra tra i
Merli
__________________
Muratura in laterizi con decorazione a dente
di sega e merlatura

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Saggio 4

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Apertura breccia e realizzazione delle finestre rettagolari


_

_________________
Chiusura della finestra astigiana e spostamento della
finestra

__

________________
Chiusura monofore e apertura breccia con inserimento
della finestra asigiana

__

________________
Apertura di due monofore

__

________________
Muratura in laterizi con decorazione a losanghe

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Quinta fase: analisi del contesto


In questa fase si cerca attraverso una ricerca dei riferimenti nell'area, in
particolare della stessa citt di Alba, confronti con tipi murari e con la
decorazione presente sulledificio di Palazzo Marro al fine di individuare anche
elementi di cronologia assoluta da agganciare alla cronologia relativa.
La finestra di tipo astigiano si ritrova in una CasadiviaCalissano6eviaCoppa1,in

entrambiicasigliarchipernonsonoatuttosestomasonoadoppiacentraturae
differisconoancheneimaterialiconlusosiadimattonechearenariamentreaPalazzo
Marropresenteilsololaterizio.

Per la decorazione a marcapiano confronti sono presenti nella Casa di via Vida,
Govone Caratti, presenta un marcapiano tipico delle case forti albesi e datato
tra XIII e XIV sec.

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Leggermente acuti sono gli archetti del marcapiano di Casa Vittorio Emanuele II
24 datato al XIV sec.
Mentre con archi a tutto sesto su
mensoline sono presenti su un
marcapiano del Palazzo Comunale in
piazza Risorgimento e anche lui datato
alla met del XIII sec. d.C:
La torre campanaria di San Domenico
presenta cornici ad archetti ribassati
sormontati da filari a dente di sega
motivo che si ritrova allinterno del
Palazzo Marro
Per un confronto invece con la tessitura
muraria si ci pu avvalere di una
campionatura effettuata per la citt di
Alba per uno studio delle strutture emergenti e in particolare la seriazione
cronologica per le torri, le pi antiche in pietra e dal principio del XIII secolo di
dimensioni maggiori con decorazione laterizia. In particolare nella vicina Piazza
Risorgimento vi la presenza di elementi murari con pietra e ciottoli fluviali
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con malta povera per le fondazioni di edifici connessi ad abitazioni ma anche


attivit artigianali risalenti al XII sec. d.C., mentre alla fine del XII e per tutto il
secolo successivo si attestano le nuove dimore di dimensioni maggiori con
fondazioni con la tecnica a sacco in malta tenace e nellelevato compare il
laterzio con un modulo simile a quello usato per palazzo Marro (30x7x13 cm).

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Sesta fase: individuazione delle principali fasi costruttive


A seguito del lavoro effettuato, purtroppo soltanto su due dei
quattro prospetti senza poter accedere allinterno delledificio, si
propone qui la rielaborazione di un prospetto per individuare le
principali fasi costruttive.
(rielaborazione da prospetto di G.Abradi e B. Murzio)

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Il restauro e la sua musealizzazione

Da

foto

dinizio novecento possiamo


vedere come ledifico avesse
un
aspetto
nettamente
diverso,
al
piano
terra
presentava diverse aperture
per negozi. Un intonaco
copriva tutta la parte bassa
delledificio, particolarmente
evidenti erano i buchi di palo
mentre nella parte mediana
le finestre rettangolari erano
per
il
secondo
ordine
totalmente chiuse. Ledificio
presentava inoltre diverse
lesioni
e
sintravedono
numerose
interfacce
di
degrado.

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Recentemente stato effettuato un


restauro
al
palazzo
Marro,
al
momento dellavvio del lavoro erano
ancora presenti lungo la facciata
ovest gli intonaci interni delle case
che nel XIX secolo furono addossate
contro ledificio e demolite nel secolo
scorso. Cos come le aperture
moderne e laltana realizzata sopra la
facciata Sud e nellangolo sud della facciata Ovest durante il XVIIXVIII sec. avevano alterato la percezione delledificio. La finestra
astigiana del fonte sud invece risultava gi integrata e restaurata
nel secolo scorso. Durante il restauro sono state annotati lacerti di
decorazione : labili tracce di decorazioni a losanghe bianche e rosse
su sfondo nero erano poste al tamponamento dei merli.
Lattivit di restauro si concentrata pertanto sulleliminazione
degli intonaci recenti e operazioni di cuci e scuci con sostituzione
localizzata dei mattoni laddove erano presenti lacune. Loperazione,
come abbiamo visto, ha mantenuto per intatti i bordi e permette
ancora una lettura stratigrafica dei prospetti.
La merlatura infine stata messa in evidenza, velando con un
sottile strato di malta il riempimento dei merli, mettendo in tal
modo in evidenza loriginario coronamento. In ultima fase si sono
modificate le interferenze delle finestre moderne, inserendo i
davanzali entro la larghezza del vano e eliminando le ante esterne.
BIBLIOGRAFIA
Micheletto E. Archeologia medievale ad Alba: note per la definizione
del paesaggio urbano (V-XIV secolo). In Una citt nel Medioevo, pp.
30-59
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Donato G. Ornamento e finiture nelledilizia albese In Una citt nel


Medioevo, pp. 190-222
Preacco M.C. Alba, il tempio romano di Piazza Pertinace, 2009

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