You are on page 1of 36

'

ANTROPOSOFIA
RIVISTA MENSILE DI SCIENZA DELLO SPIRITO

INDICE: R. STEINER, Parole di verit, pag. 65; R. STEINER,


La spiritualit terrena, il diritto statal,e esteriore e la vita
economica ( co~erenza), pag. 66; A. STEFFEN, Risveglio spi.
rituale nell' esperien~a .dei colori, pag. 87; G. WACHSMUTH,
Una giornata di Rudolf Steiner, pag. 91; G. SANTAMARIA,
Due paesaggi (poesia), pag. 94.

ANNO XV - N. 3

MARZO 1960

L'EDITRICE SCIENTIFICA - MILANO

AVVERTENZA

Lo scopo di questa rivista di far conoscere in Italia


ci che la scienza de1lo spirito, il cui centro di studi la
libera Universit di Dornach (Basilea), ha da dire intorno
all'uomo e alla sua evoluzione nel cosmo.
Come qualsiasi altra scienza, l'antroposofia usa un linguaggio tecnico, la cui chiave si trova nelle due opere fondamentali di R. Steiner: Teosofia (L'Editrice Scientifica) e
La scienza occulta (Laterza).

NORME PER L'ASSOCIAZIONE ALLA RIVISTA

L'abbonamento a 12 fascicoli mensili di 32 pagine ciascuno costa, per l'interno, L. 2000 (per l'estero L. 2500).
Ogni fascicolo separato posto in vendita a L. 200.
Le annate precedenti si possono acquistare a L. 3000
ciascuna.
I versamenti si eseguono presso L'Editn'ce Scientifica,
Via Ariberto 20, Milano, tel. 850.274. Chi non abbia ancora
provveduto al rinnovamento dell'associazione, f't"egato di
farlo per assicurarsi il regolare lnvio della rivista.

---

ANTROPOSOFIA
RIVISTA MENSILE DI SCIENZA DELLO SPIRITO
MARZO 1960

ANNO XV - N. 3

Rudolf Steiner

PAROLE DI VERIT
Nell'anima contempla
la virt della luce
e nel tuo corpo senti
la gravit.
Irraggia nella luce
l'io spirituale
e nella gravit
regna il divino spirito.
La virt della luce pur non deve
la gravit afferrare
e neppur deve
la gravit
la virt della luce permeare.
Ch se virt di luce
coglie la gravit
e se la gravit
penetra nella luce,
allora anima e corpo
da universali mete deviando
si vincolano insieme a perdizione.

Rudolf Steiner

LA SPIRITUALITA TERRENA,
IL DIRIITO STATALE ESTERIORE
E LA VITA ECONOMICA
Conferenza tenuta a Berna l'B Febbraio 1919 (*)

Le conferenze pubbliche tenute in questi giorni hanno


trattato del problema sociale e delle istanze sociali dell'epoca
attuale, non solo come si presentano ali 'indagine del pensiero, ma pure come appaiono nei .fatti e negli avvenimenti
della attuale vita nel mondo(**).
Tutti questi argomenti che si riferiscono alla vita dell'uomo e la cui considerazione oggi ha, nd senso pi ampio,
un 'assoluta esigenza per la societ intiera, possono venire
ulteriormente approfonditi mdiante un indirizzo antroposo.fi~o. Se ci sentiamo appartenenti al movimento antroposofico, non dobbiamo dimenticare che .deve far parte del nostro
pi intimo sentire il considerare le cose del mondo in modo .
che i fenomeni e i fatti esteriori vengano compenetrati dal
sapere che noi acquistiamo dal mondo dello spirito.
In quanto siamo in grado di pensare le cose compenetrate di spirituale, ossia di quell'essere che, pur non apparendo nel mondo esteriore ter~eno, vive per realmente in
esso, le cose acquistano per noi il vero aspetto della realt.
L'ultima volta che io mi trovai fra yoi, gi accennai agli
impulsi sociali nella vita dell'uomo, anche dal punto di .
vista della scienza dello spirito orientata in senso antroposofco. Cercammo allora dr osservare l'uomo come essere sociale, come un essere cio dotato di istinti sociali ed antisociali. Non possiamo su questo tema trascurare che noi por..
tiamo nella vita terrena, quali uomini. di qusta terra, l'ef() Da uno stenogramma non riveduto dal conferenziere.
(H) Confronta: Antroposofia, gennaio e febbraio 1960.

La spintualit terrena

67

fetta, il risultato delle esperienze avute nel tempo trascorso


tra la morte ed una nuova nascita : noi rechiamo gi nella
vita terrena i frutti della nostra ultima vita spirituale, del
nostro ultimo soggiorno nel puro mondo soprasensibile. Non
possiamo comprendere appieno la vita terrena se non consideriamo che quanto noi facciamo e quanto accade nella societ umana, sovente reca in s un riflesso degli e.ff.etti della ,
nostra vita nel mondo dello spirito, del quale, allorch con
la nascita ne siamo tratti fuori, portiamo con noi in questo
mo:ndo le tracce e le forze.
Se per un verso qualcosa penetra tramite l'uomo dal
mondo spirituale nel mondo fisico, per altro verso non possiamo per non rilevare che, nella vita terrena, avvengono
dei fatti che non entrano .completamente nella nostra coscienza, ma che accadono con noi,. intorno a noi, senza che
. noi siamo indotti ad accoglierli nella nostra coscienza; e che, .
attraverso la porta ddla morte, noi riportiamo nel mondo
soprasensi~ile una parte importantissima delle esperienze rimaste in un certo senso al disotto della coscienza nella vita
tra la nascita e la morte, e le sperimentiamo cli nuovo quando, con la morte, usciamo dal mondo fisico. Nella vita terrena si svolge per nostro tramite qualcosa che .non ha im...
portanza per la vita terrena stessa, ma che ha importanza
come elemento preparatore della vita dopo la morte, (se mi
lecito usare l'espressione: vita dopo la morte, come o~
posto di : vita prima del/~ nascz"ta).
.
.
Una considerazione di questa natura si presenta in pie..
na e completa chiarezza se si capaci di lumeggiarla inquadrandola nella luce che promana dal mondo soprasensibile.
Iritenderei approfondire oggi in tale direzione e in modo
antroposofico questo tema cos attuale. Desidero esaminare
il problema sociale come problema dell'umanit intera. Unanit intera non significa tuttavia per noi la somma delle
anime che vivono in societ sulla terra in un determinato
momento, ma anche di quelle che, in un dato tempo, vivono
nel mondo soprasensibile : anche queste sono collegate agli
uomini da un rapporto spirituale, appartengono a ci che
po~siamo chiamare la totalit degli uomini. Osserviam~ ora,

68

Antroposofia

in primo luogo, ci che, in senso terreno, la vita spirituale


degli uomini.
La vita spirituale degli uomini in senso terreno non
la vita delle entit spirituali, bens la vita spirituale che gli
uomini realizzano nella loro comunit sociale. Compongono
questa vita spirituale, fra le altre cose, quelle che attengono
-all'arte, alla scienza, alla religione, alla scuola, all'educazione.
Dobbiamo dunque esaminare ci che gli uomini sperimentano nella vita sociale come vita, come cultura spirituale.
Da alcune comunicazioni che ho dato altra volta voi gi
sapete che questa vita spirituale, vita di tutto ci che insegnamento, educazione, scienza, arte, letteratura, deve_ configurarsi nella societ in modo separato. Per il mondo este..
riore noi questo possiamo spiegarlo soltanto richiamandbci
ai motivi che questo stesso mondo oggi in grado di com-prendere. Queste cose possono diventare del tutto evidenti;
l'intelligenza dell'uomo del tutto sufficiente per comprendere appieno queste cose; ma potr vederle in modo concreto specialmente chi accolga una concezione antroposofca del
mondo. A costui, quanto abbiamo chiamato vita spirituale terrena, appare in una luce del tutto particolare. Grnzie all'epoca
moderna, sebbene essa sia 'sfociata per l'influsso della borghe, sia, (anzi degli intellettuali della borghesia) in pura ideologia,
per cui i proletari hanno espresso in forma ideologica la loro
concezione del mondo, grazie all'epoca moderna questa vita
spirituale, costituita dai rami di cui ho detto, pur ~ttavia
qualcosa che non scaturisce dalla vita economica._ Cos invece
all'incirca se la rappresenta la concezione proletaria del
mondo : tutto ci che fede religiosa e pensiero religioso,
tutto ci che opera d'arte, tutto ci che concezione -giuridica e morale, sarebbe, secondo la concezione proletaria
del mondo, una sovrastruttura; qualcosa che, quasi come
una spirituale nuvola di fumo, si leva dall'unica realt : la
realt economica. La vita spirituale terrena si ridurrebbe a
questa ideologia, a qualcosa di meramente fantasticato.
Invece per chi conosce i, principi fondamentali della
scienza dello spirito indirizzata in senso_ antroposofico, ci
che circonda l'uomo nella vita come cultura spirituale, un

La spiritualit terrena

69

dono delle stesse entit spirituali, non sale dal basso verso
l'alto, dalle condizioni economiche, ma fluisce gi dalla
vita delle gerarchie spirituali. Questa una radicale differenza
da quanto espresso nella concezione borghese del mondo
e nella sua erede, la concezione proletaria: per il pensiero
sviluppatosi nell'umanit a partire dai secoli XV e XVI, il
mondo spirituale ideologia, null'altro che fumo che sale
dalle armonie e dalle disarmonie economiche. Per quella
concezione del mondo che sola potr portare a salvmento,
conducendo fuori dal caos presente, invece una realt ci
che fluisce dal vero mondo dello spirito cui no~ apparteniamo altrettanto quanto per mezzo dei nostri sensi e della
nostra intelligenza appartenimo al mondo fisico terreno.
Al grado di sviluppo odierno del quinto periodo postatlantico, noi ci troviamo dotati, come esseri sociali nella comunit umana, di questa vita spirituale terrena, solo in quanto
ad essa veniamo preparati in virt di quelle relazioni che,
prima della nascita, prima di scendere nella esistenza terrena, intrecciamo con altri esseri delle gerarchie {di ci
sovente gi abbiamo accennato). Ci quanto appare alla
ricerca spirituale come un importante fatto della vita.
Quando attraverso la nascita scendiamo in questa esistenza, si instaura un duplice rapporto con l'uomo. Occorre
distinguere con precisione queste due relazioni. Uno dei
rapporti che intrecciamo con l'uomo, che possiamo intrec~iare con l'uomo, determinato dal destino. Dipende dal
destino che si crei una relazione con questo o con quell'uomo, con un numero pi grande o pi piccolo di uomini.
Scendendo con la nascita nell'esistenza terrena, noi veniamo
a far parte di una data famiglia. Intrecciamo col padre, con
la madre, coi fratelli, con le sorelle e con la pi: ampia
cerchia di famigliari, un rapporto determinato dal destino.
Agli altri uomini, come singolo uomo di fronte al singolo
uomo, ci unisce una relazione che dipende dal destino. Noi
esplichiamo il nostro karma come individuo di fronte a
individuo. Come si forma questo karma? Come si prepara
questo rapporto regolato dal destino? Si prepara mediante
le esperienze della vita precedente.

70

Antroposofia

Comprendete bene che quando voi entrate nell'esistenza


terrena attraverso la nascita, instaurate con altri uomini,
uomo singolo di fronte ad altro individuo, un rapporto regolato dal destino e connesso a quanto con questo uomo
avete vissuto nelle trascorse vite terrene. Questo uno :lei
.:mooi in cui intrecciate relazioni con gli altri uomini : quello
determinato dal destino.
Ma si instaurano anche altri rapporti: con il popolo _od
il gruppo di uomini cui appartenete come membri, voi non
siete uniti nel modo che si esposto, cio da un rapporto
regolato dal destino: voi nascete in un popolo ed in un
determinato territorio. Ci connesso indubbiamente sotto
un certo aspetto col vostro karma, ma venite per questa via
in certo qual modo fusi in un organismo sociale con molte
persone, senza essere ad esse connessi karmicamente. Pu
accadere per esempio che in una comunit religiosa abbiate
sentimenti religiosi eguali ad un certo numero di altri uomini, senza che siate ad essi legati per destino.
La vita spirituale terrena comporta diversi rapporti speciali, rapporti di gruppo, per nulla fondati sul destino. Quasi
tutti questi rapporti non vengono preparati nelle precedenti
vite terrene, bens nel tempo che scorre tra la morte ed una
nuova nascita, quando entrate in un rapporto con le entit
delle pi alte gerarchie, per e.ffetto del quale la forza di
tali gerarchie vi influenza in modo da fondervi spiritualmente con quella comunit terrena.
La vita spirituale che vivete - per esempio nella reli_.
gione, nell'arte, nei rapporti col vostro popolo, nella lingu~
comune, o attraverso un ben determinato metodo di edu..
cazione - si prepara gi, indipendentemente dalle pure correnti karmiche, nella vita che precede la nascita. Recate
con voi, nella esistenza fisica terrena, ci che gi avete vis- .
suto nella vita prenatale. Sulla vita spirituale, sulla cultura
spirituale della vita terrena, si riflette quanto sperimentate,
in altro modo, nella vita prenatale.

A chi abbia la capacit di considerare questo fatto in


modo veramente serio, si presenta ora questa ben determinata domanda : come si pu tenere in giusto conto, nel

La s-pi,ritualit terrena

71
"t

significato pi elevato della parola, questa vita spirituale


terrena, se si sa che essa il riflesso di ci che si gi
sperimentato nella vera e concreta vita spirituale prima della
nascita? Si pu tenere nel giusto conto la vita spirituale terrena se non la si considera come una ideologia, e se, invece,
si coscienti che in. essa vive il mondo dello spirito. Ci poniamo dunque :nel modo giusto di fronte alla vita spirituale
terrena se. siamo coscienti che in essa si trovano le forze
operanti dello stesso mondo dello spirito.
Provate a rappresentarvi come ipotesi che ci che gli
esseri appartenenti al mondo soprasensibile (sia quelli delle
gerarchie superiori che non assumono mai un corpo umano,
. sia gli uomini non ancora nati, non ancora discesi nella
vita terrena attraverso la porta della nascita) pensano e
sperimentano come loro vita animica, che tutto ci viva;
viva come un'immagine di sogno nel inondo della cultura
spirituale terrena.
In tal modo giustificato che noi, avvicinandoci a qualche fatto artistico, o religioso, o pedagogico, ci domandiamo :
che cosa vive in ci? Non solo .quanto gli uomini hanno
fatto sulla terra, ma quanto fluisce dalle forze, dal pensiero,
dagli impulsi, da tutta la vita animica delle gerarchie supe.riori. Se trascuriamo che questi pensieri, riflessi in certo
qual modo nostro tramite nella vita della cultura spirituale
terrena, fluiscono dagli esseri non incarnati su questa terra
(o perch non assumono mai un corpo o perch attualmente
non sono incarnati), noi non consideriamo il mondo in
modo completo. Possiamo invece conquistare un sacro sentimento della presenza del mondo spirituale che ci circonda;
possiamo di conseguenza comprendere la nostra vita culturale come un dono degli esseri spirituali che ci circondano;
potremo allora essere in giusto modo grati per questo dono
del mondo soprasensibile che sperimentiamo come mondo
della cultura terrena.
Perci questo mondo della cultura si inserisce necessariamente come elemento autonomo nell'ordinamento sociale
dell'umanit, per il fatto che esso , una conseguenza di ci
che sperimentiamo nello spirito prima di nascere.

72

Antroposufia

(.;

Se si .illumina la vita sociale con la luce che proviene


dalla conoscenza spirituale, diviene naturale sperimentare la
vita culturale come una realt separata, autonoma.
Il secondo aspetto della struttura sociale si pu chiamare
l'ordinamento giuridico statale esteriore, la vita politica in
senso stretto; costituito dalla disciplina dei rapporti giuridici tra uomo e uomo; in esso vige il pri~cipio della uguaglianza degli uomini di fronte alla legge. Ecco ci che la
vera vita dello stato, la quale, a ben vedere, non deve essere
null'altro che .questo. Sulla base del puro,. sano intelletto
umano, si pu comprendere la necessit che anche questa
vita dello stato, questa vita del diritto, questa vita informata
all'uguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla legge (e
in senso generico all'uguaglianza fra uomo e uomo) che
questo elemento dell'organismo sociale debba rimanere separato. Ma se di nuovo si illumina la realt indirizzando lo
sguardo secondo la scienza dello spirito orientata in senso
antroposofico, ci apparir anche qualcos'altro.
Questa, che la vera vita dello stato, _J~unka. cosa.
nell'organismo -sociale che non ha nulla a 'che fare con la
vi~a_p!i~~-della_ nascita _e dopo la morte. Questa vita statale
trova il suo ordinamento, il suo odeiitiriento, solo nel mondo in cui l'uomo vive tra la nascita e la morte. Lo stato
un tutto conchiuso nella sua originaria essenza, solo -se- non
si estende a ci che penetra nel soprasensibile dopo la mor:te
o dal soprasensibile con la nascita. Date .a Cesare ci che
di Cesare e date a Dio ci che di Dio! ma non: cc Oate
a Cesare c1oche dCDi.o (cos la .frase va completata) e
a Dio ci che di Cesare, perch Dio lo rifiuter .
Le cose devono con precisione essere tenute distinte, come i singoli sistemi nella struttura dell'organismo naturale
dell'uomo. Tutto ci che la vita dello stato pu content!re,
che pu essere discusso e trattato dallo stato, in rapporto
solo on la vita di relazione tra uomo e uomo. Questo
quell'essenziale che in altri tempi fu compreso dalle pi
profonde nature religiose.. Gli altri uomini, quelli che non
avevano natura religiosa, non hanno nemmeno permesso che
si parlasse di queste cose liberamente, con sincerit ed oneI

La spiritualit terrena

73

st. Presso le nature religiose ricorre una rappresentazione


.ben determinata di queste cose. Esse pensavano : . lo stato
;attiene. a tutto ci che, con riferimento all 'uman1ta, si
~svolge tra la vita e la morte, a ci che riguarda il mondo
:)terreno~ grave se lo stato che attiene solo alla vita terrena,
vuole estendere il proprio dominio al mondo ultraterreno, al
soprasensibile, a ci che sta al di l della nascita e della
morte. Invece, al di l della nascita e della morte sta la vita
spirituale terrena : infatti essa contiene quasi un'ombra delle
esperienze animiche delle entit del mondo soprasensibile.
~~ ~a mera vita dello stato si impadronisce della spiritualit
terrena, ci -a'7viene per opera di quanto le personalit di
nat~~ _religiosa chiamarono : la potenza esercitata dal prin~ipe.. iJ1~gj.~imo .di qu.esto mondo.
Dietro all'espressione: pn.'ncipe illegittt"mo di qU'esto
mondo, si nasconde ci che ho appunto spiegato. Si comprende cos perch nei circoli interessati a confondere le tre
parti dell'organismo sociale non si parla mai volentieri dd
principe illegittimo di questo mondo, anzi si evita di
parlarne.
Rispetto al pensare, al sentire, ed agli impulsi animici
che si sviluppano nell'uomo in quanto partecipe della parte
economica dell'organismo sociale, la situazione ancora
diversa. Ci oltremodo peculiare. Vi sarete gi abituati
alla possibilit di incontrarvi con qualche apparente paradosso ndl' ambito della vostra concezione antroposifica. Se
p~rliamo oggi dell'elemento economico dell'organismo sociale, dobbiamo renderci conto che quanto diciamo si riferisce
alle caratteristiche del quinto periodo postatlantico. Nelle epoche precedenti dell'evoluzione dell'umanit le cose erano diverse. Quanto ho da dire su questo tema ha valore specialmente in telazion~ al nostro tempo e al tempo futuro. In relazione al tempo presente e al tempo futuro,_,!'_i d~ve .osserJ vare che l'uomo in terI?-Ei precedenti _era inserito nelfa__vita
' ~:\ economica in modo istintivo : ora questa iminer~ione nella
-~
/ ?, vita economica -deve diventare sempre pi .coscient~. Come
1 l'uomo, gi mi accaduto di osservarlo, impara a scuola la
tavola pitagorica e tutte le altre nozioni scolastiche, cos in

74

Antroposofia

futuro dovr scolasti~amente apprendere le cose che si riferiscono alla vita dell'organismo sociale ed alla vita economica. ~':!_()mo deve pervenire a sentirsi com~. un~ _J.?f.!t~.skll'.or
g~nismo economico. Oeitainente per qualche uomo ci sar
scomodo, essendosi gi radicate in lui altre abitudini di
sentimento e di pensiero, che dovranno subire profondi mutamenti. Vedete, se oggi un persona non sapesse quanto fa
tre per nove, sarebbe considerata incolta. In qualche circolo
verr considerato incolto chi non sa chi siano Raffaello e
Leonardo. Ma oggi frequente non essere CC?nsiderati, in
certi circoli, uomini incolti anche se non si in grado di
dare alcuna precisa spiegazione sul capitale, sulla produzione, sul consumo e su i loro rapporti, sul credito, ecc.;
per non dire che pohi uomini hanno una chiara idea di ci
che un titolo di credito, o cosa simile.
Questa idea muter certamente sotto l'influsso dell'evoluzione sociale, e nel futuro ci si trover pi facilmente nella
condizione di cercare e di volere conquistare una spiegazione
di queste cose. Oggi l'uomo ancora perplesso, quando si
tratta di procurarsi una conoscenza razionale di queste cose.
1.Non sarebbe la cosa pi naturale del mondo che qualcuno,
~per sapere che cosa in realt il capitale, si portasse a casa un
'.!libro di economia di un celebre economista?' Eppure se voi
11
portaste a casa tre diversi libri di economia trovereste nei
~tre libri definito in tre modi diversi che cos' il capitale. Ma
pensate quale strana concezione avreste della geometria, se
portaste a casa tre manuali di geometria di tre diversi autori,
e in ciascuno trovaste esposto il teorema di Pitagora in differente modo; se per voi la geometria avesse su ogni argomento un diverso contenutol Ma al punto in cui si .giunti
anche le autorit nel. ca~~- della-sCie]J.z-eco.qon:iki_po.ssono
offijKe~hen poche spiegazioni su questi temi. Non si possono,
dUn.que, riprovare gli uomini indiscriminatamente se non
cercano una spiegazionef Tuttavia essa dovr essere cercata,
dovr essere raggiunta. L'uomo dovr gettare un ponte tra
s e la struttura economica dell'organismo sociale. Egli dovr
mserirsi in mdo cosciente, come soggetto, neWeconomia,
nell'orgatiismo sociale. Cos egli imparer a pensare su

La spi.ritualit terrena

75

cozi:e __s.1 trovi in rapporto con gli. altri uomini per_ il


seQlplic~ fatto di sviluppar~_ con ~s~i UJ?a. vita econotpi_ca
~~. un: dato territorio e co.q deteqninati oggetti. Questo
modo. di pensare cos indirizzato tien conto dell'intero rapporto dell'ordine naturale con l'uomo : . esso affatto diverso da quello che si sviluppa nel mondo della cultura spi. rituale. Nel mondo della cultura spirituale voi sperime~tate
ci che gli esseri delle pi alte gerarchie pensano, ci che
voi. stessi avete _spe-rimentto nell.a _v_1_.-ta. p-r_im-a dell.-a_ nascita.
N~tatensare che si _!~lupp_~- !~!..p.i@o. d_ell~_Jott~_J!con.omkosoci~~, pensa sempre in voi, ci deve apparirvi paradossale,
t ~ . 3.!:~~~-~1:1~m0,-un u~mopru __prnf9~~ Pio'~~!o s7 yi ,~e~ite
/.. par~ec1p1__~1 un. orgarusroo :conomico, pen~a m voi un uomo
J. ! profond~. ~iete infatti costretti_ a_ ~f?l~eW!re. J1~r _pe~iero
\ i fattori esteriori aerta vifa. Dovete chiedervi : come si forma
quest- - quena cosa? eo~e ott~ngo questa o
r quella merce? Voi scorrete in certo qual modo col vostro
{ pensiero shlle realt esteriori: nel vostro pensiero non vive
~~-r_~~:quakosa di spiritu~le, ma qualc~sa di. esteriore, ~i
m~~nale. Appunto perche questa realta estenore e mate't) ri~le fluisce nel vostro pensare, appunto perch voi pensan~ N do dovete vivere (e non solo in modo istintivo come l'ani"':: (_ .) male) quanto avviene nella vita ecop.omica, perci continua"
/ "l mente pensa in voi su queste cose anche un altro pi pro:i: ( ~fondo uomo; quest'uomo sviluppa i pensieri e li forgia in
-~ ?' 1~ / modo che essi abbiano un fine ed un nesso.

\.;:_
.
questo l'uomo che opera in modo essenziale in tutto
f
~ ci ~he attraverso la morte voi trasportate nel mondo sopra~ / sensibile. A qualcuno sembrer un paradosso che proprio il
f.
riflettere sulle cose materiali del mondo a cui I 'uomo
-.
legato, susciti in lui, appunto perch non mai finitoJ
no~ mai conchiuso, un'altra vita spirituale interiore_ ~he
I
{J. ~ egli. porta, attraverso la mort-e, nel -mondo soprasensibile.
i'. ,
Q.unque i sentimenti e gli impulsi che sviluppiamo pr.oprio nella vita economie? stanno in un _rapporto pi .stretto
df q.uanto non si creda con la nostra vita dopo la mone.
\ Ci pu apparire oggi a qualcuno strano e paradossale; ma,
' portata sul piano della coscienza, la stessa cosa che si

! ttP:rezzo--ai'

.l

-J> .{.:\
1

76

Antroposofia

sviluppata in tempi atavici dell'evoluzione dell'umanit, per


il fatto che allora il mondo spirituale penetrava negli istinti
degli uomini. Vorrei che prestaste viva attenzione a quanto
segue. Presso alcuni popoli cos detti primitivi si trovano
ordinamenti sorprendenti. Non dobbiamo assolutamente farci un'idea sciocca e senza senso dei popoli primitivi, come .
quella che ci presenta l'odierna scienza dei popoli, l'antropologia. L'antropologia di oggi pepsa: certi popoli primitivi,
per esempio gli indigeni d'Australia, si trovano ai primi
gradi d'evoluzione dell'umanit; ed i popoli civili d'oggi
erano una volta come quei popoli primitivi. Tutto questo
senza senso. I ~poli.c!i~. oggi. vengono chiamati primordiali
sono invece ppoli in aecadenz.~ :- 5-no_- ~troc:essi da n
alfro_ gr~diiiP:-.deir.evol~zio11e:. Mamenfre -oggi i popoli primitivi hanno conservato l'immagine dei tempi primordiali,
i cosiddetti popoli civili l'hanno invece offuscata. Si .pu
perci riscontrare nei cosiddetti popoli primitivi anche qualcosa che in altra forma era presente nel tempo dell'antica
chiaroveggenza. Allora esisteva per esempio il seguente ordinamento: l'ordinamen.to comportava che in una trib i
suoi componenti si suddividessero in singoli gruppi; ognuno
di questi piccoli gruppi aveva un determinato nome, rec<!Lpito da una pianta o da un animale caratteristici nei territori
ove questo gruppo viveva. Alla denominazione dei piccoli
gruppi all'interno della pi ampia comunit si ricollegava il
fatto che se, per esempio, un gruppo portava il nome di
segala (usiamo un nome moderno solo per intenderci) esso
doveva curare che la coltivazione della segala in quel territorio fosse svolta in modo ordinato, .e che l'altra gente che
non portava quel nome, potesse venire provvista di segala.
Le genti dal nome segala avevano dunque il compito di
occuparsi della coltivazione della segala e della sua distribuzione. Le genti che portavano nomi diversi aspettavano
d'essere rifornite di segala da quel gruppo. Un altro gruppo
aveva per esempio il nome bue: aveva dunque il compito di
allevare bovini e di fornire agli altri gruppi i bovini e quant'altro connesso con quest'allevamento. Non solo a questi
gruppi spettava il compito di provvedere agli altri, ma con-

La spiritualit terrena

77

temporaneamente era proibito agli altri di coltivare le piante o. di allevare gli animali che toccava a un certo totem coltivare o allevare. Questo il significato economico del totem
che, nel territorio ove regnava, era insieme anche civilt dei
misteri. Civilt dei misteri che non risiedeva solo nelle pi
alte sfere, come immagina l'uomo d'oggi, ma che mediante
le decisioni divine accessibili agli iniziati, regolava la vita
degli uomini fin nei suoi particolari. Gli iniziati ordinavano
la trib secondo formazioni totemistiche, secondo gruppi
totemistici, e attuavano in tal modo un'organizzazione economica adeguata, oltre a manifestare agli uomini in modo
determinato come sia costituito il mondo spirituale, come il
mondo spirituale si effonda nella vita spirituale terrestre,
/conforme a quanto era giusto in quei tempi. Come essi.
presidiavano nel giusto modo la vita giuridica, che solo un
1 fenomeno terreno, cos preparavano gli uomini sulla terra,
1 grazie all'ordinamento della vita economica, a entrare di
I nuovo, attraverso la morte, in un altro mondo nel quale
) dovevano sviluppare quei rapporti che, qui sulla terra, essi
t.- potevano appunto preparare mediante il commercio con gli
11esseri degli altri regni della natura. Q~este genti avevano
1ap.pre.s_o i~_ antihi tempi, __5--tto)a g~_i~a dei lor<:! iajziati, ad
b!gani~zare nella loro vita terrena un giusto organismo e1tonom1co.
---Pi -tardi ci venne pi o meno obliterato, bench non
sia affatto difficile _porre Jl evidenza, persino nella cultura
greca e in quell medioevale, una istintiva tripartizione dell'organismo sociale; e porre in evidenza, appunto mediante ',
l'aspetto che ho gi illustrato, clte.~'!l~~~-~epp~ l~bili.della (;;
trpartizione si trovano persino nel secolo XVIII.
. - ~him~ quest'uomo -mode~no _ co~l ~potente nel suo ._
.EE5ief.,,- e viibbe che tutto venisse presentato al sti
ensiero in forma quanto mai superficiale. Se si volesse stu. diare realmente la vita dei tempi precedenti, dei tempi
passati, non secondo ci che oggi si chiama storia e che
\per molti aspetti una favola convenzionale, .bens secondo
,\e!~- _eh~ . reale, si scoprire~~e ~Jie, a]J.()f~ ~i era un~~~~.tiva
\J?.p~one-;. solo che in- una di queste tre parti, nella vita

~
!;'

,. i
-~

78

Antroposofia

spirituale, tutto emanava dal centro spirituale e s1 separava


perci dalla vita dello stato.
Quando la Chiesa cattolica si trovava alla sua massima
altezza, essa gi rappresentava una parte autonoma della
societ e organizzava poi la restante vita culturale terrena
come una parte indipendente della societ, fondava scuole,
regolava gli enti destinati all'educazione, apriva pure le
prime universit, sostanzialmente rendeva indipendente la
vita spirituale terrena, e aveva cura che il principe illegittimo di questo mondo non si impadroniss della vita dello
f stato. E in tempi successivi si aveva almeno la __sensa~ione
t che nell vifaeconomica," -allorquando- iii essa" si sviluppa la
frate:i~!i Jr~ -gli uomini, si prepara qualcosa che ha 1a sua
\ oiltinuazione nella vita dopo la morte. Che la fraternit fra
\ gli uomini sia ricompensata dopo la morte certamente una
egoistica interpretazione delle idee superiori vive nel totemismo; ma almeno. in _questo si trova ancora una co-

Isc~en._ z.a. -._del

fatto. che. la vita. di fratern_ it n_ell'ec. onomia

urp~

~a troy~a una co~tinuazione. sul piano .spirituale nella_ vi~a

dopo fa morte. Persino le deviazioni in .questo tema debbono


~ssere consilrate da tale punto di vista. proprio della
natura umana che avvengano delle deviazioni. Il traffico delle
indulgenze sicuramente una delle peggiori deviazioni in
questo campo.. Esso per scaturisce, seppur solo come deviazione, dalla coscienza che i sacrifici economici che l'uomo
compie nella vita fisica, hanno per lui un significato nella
vita dopo la morte. Se pure un~ ca~i~atura della realt,
il traffico delle i!ldlgenze -tuttavia eh.be orig~e
e_mra del giusto significato dell'esperienza che noi abbiamo quando --entriamo in rapporto con le entit degli" a1tri
regni della terra, coi minerali, con le piante, cogli animli.
Per il fatto di essere in rapporto con gli altri esseri,
noi acquistiamo qualcosa che giunge a pieno sviluppo solo
nella vita dopo la morte. Invero, in rapporto a ci. che noi
siamo dopo la morte, noi siamo qui come uomini ancora
affini ai regni inferiori, agli animali, alle piante, ai minerali;
ma appunto mediante questa esperienza dell'extra-umano,
1

ca.me an-

La spiritualit terrena

79

noi prepariamo qualcosa che deve svilupparsi ed innalzarsi


all'umano solo dopo la mone.
Se voi indirizzate in tal modo il pensiero, comprenderete pi chiaramente, perverrete agevolmente a capire come
cosa del tutto ovvia, che le nostre esperienze con gli
animali, con le piante e coi minerali, si trasformano sulla
terra in un elemento di unione tra gli uomini che li avvolge
come un'atmosfera spirituale sulla terra. Ci che gli uomini
sperimentano nei rapporti tra loro, crea solo un mero ele..mento eterico fra la nascita e la morte. Ci che gli uomini
~\s.perime. ntano a contatto col. ~b.uman
.. ~.-n~ vi!a e.co~<?.I!!Js:a,
f!~div~l!!P-~<?,. yi~.n~j@alzatQ__ .;il. gra~o dell'uman~t ter.,.. f."ena -solo dopo che siamo passatLattraver~;o la mor!e~ .
.., Per uno spirito orientato in senso antroposofico, che
fcerca una spiegazione della vita attraverso l'orientamento
' della scienza dello spirito, tutto ci dovrebbe essere del pi
l alto interesse e del massimo significato : riconosce_re cio he _
la tripartizione dell'organismo sociale sostanzialmente bas~'nrSulra-cfrcostnza che l'uomo,. anche sotto que!sto __a$_pego,
. n essere tripartito; ~tripartito in quanto da bambino si
~serisce nel mondo fisico port@do con s qualcosa he ha.
8Erimentato prima della nascita; in quanto porta con s
qualcos-die lia significato-sofo tra l nascita e la morte;
~~ ~m quanto-gia prepara, in certo qual modo sotto il velo
~ella vita fisica ordinaria, qualcosa c.he ha significato per
la.. vita soprasensibile dopo la Q.lqrte.\.~- vita dell'econoID:ia
c_!i~ ~ppare come l'elemento pi basso, sembra .sulla terra
i~t!riore alla vita del diritto : ma queste esperienze ..dei
~~i pi bassi della vita sono
un tempo compensate dal
.fatto Che con la parte pi profonda del nostro essere umano,
J.11entre siamo immersi nell'ecot:lomi_a, noi impieghiamo. il
te~po pe~ prepararci alla vita successiva alla morte. I~ quanto con la nostra anima partecipiamo alla vit artistia~lla
vita religiosa, alla vita pedagogica e in genere alla vita culturale, noi consumiamo un'eredit che portiamo nell'esistenza terrena attraverso la nascita. M;a se, grazie a'economia,
in certo modo noi ci abbassiamo arsuoumano, tuttvia da
~~r 'peiisiechenoii-sr-leva tanto. in. i'to noi rice_v1.am

ad

80

Antroposofia

"!P- _c<?,~penso, in quanto prepariamo nella pi pro_fo~~~ .Lnteriorit qualcosa che solo dopo la morte si innalzer a!
grado di umanit.
- Queste considerazioni possono sembrare paradossali all'uomo d'oggi, che volontieri valuta le cose unilateralmente
e rifiuta di sapere che ciascuna cosa nella vita ha due aspe~ti.
Ci che da una parte elevato, dall'altro basso; ci che
da una parte basso, dall'altro elevato. Ogni cosa ha sempre nella vita reale (potrei dire anche nella realt della vita) 1
un altro aspetto. J.;yQmo . acquisterebh~. tll!a. _ajg!ior c.ol!~- f:l
j ~,nza _d~ s e ~el mondo,. se avesse coscienza .di come ogn:i
~ ~~.s(l ~a ___se~J!:re un ~tro,.!~P~tt_?:. Ren~ersi pienamente ~o-ij
11 sctent1 di c10 e talvolta spiacevole, perche comporta nella vita
vari doveri. Cos, per esempio, in certe situazioni noi dobbiamo essere perspicaci, ma non possiamo sviluppare questa
perspicacia, senza, ad un tempo, sviluppare in egual misura
dell'ottusit in un altro campo. Un aspetto sempre condizione dell'altro. E mai possiamo in realt considerare un
uomo completamente sciocco, anche se ci si presenta nella
vita esteriore come uno sciocco, senza riconoscere che nel
suo subcosciente giace forse una profonda saggezza a noi

!f

4_~;:~0'1~~~t r~~~rel~!i~;;:~~~s!i!Qd~~~ ~;:f;!:


i appare per un verso come la cosa pi elevata, mentre,
per un altro verso, noi consumiamo continuamente in essa
11f.1'eredit portata attraverso la nascita nella vita fisica. La
Vi~~-~~01:!-o!Dica d appare come la parte pi bassa, solo
1
"-~ ~c{l i ;nostra il suo aspetto pi basso tra la .nascita e. la
/~orte. Ma .ci permette di sviluppare inconscientem.ente un
:!suo aspetto spiritual~ che portiamo, attraverso la morte, nel
1rmondo ~oprasensibile. Soprattutto nel sentimento cli essere
j ongiunti in fratellanza con gli altri uomini sta_ l'as~~o
. spiritua~e dell'economia.
f -~-Orbene, la comprensione di queste cose un'urgente
.necessit dell'umanit, se questa vuole sfuggire a cene calamit che si sono pro.filate appunto perch non si voluto
prendere in considerazione queste cose. Fra gli intellettuali
che guidano le classi sociali si andato configurando .qual-

per-

La spi.ritualit terrena

81

cosa (ne ho gi parlato altra volta) che non ha la forza di


jlluminare la realt quotidiana. Per l'uomo d'oggi particolarmente necessario acquistare su questo tema un'esatta
comprensione. I circoli intellettuali pi in vista delle classi
~dominanti hanno sviluppato proprio una certa concezione
,:~orale, una certa concezione religiosa del mondo. Ma si
; orrebbe conservare questa concezione morale e religiosa del
' ondo in forma unilateralmente idealistica, senza che essa
,:hbia anche la forza di penetrare nella vita quotidiana.
Potrete praticamente rendervene conto, visitando ogni
domenica, o anche pi spesso, le chiese note : qui si tengono
delle prediche che sistematicamente trascurano le pi urgenti
necessit del tempo. Qui si parla di ogni possibile cosa che
si deve fare in virt della concezione religiosa del mondo,
ma che non ha alcuna forza di penetrazione rispetto alla
realt. Infatti, quando si esce dalla chiesa per entrare nella
vita quotidiana, tutte quelle azioni che sono state predicate
sull'amore tra uomo e uomo, quelle azioni che si debbono
fare, che si vorrebbero sperimentare cos come sono state
predicate, non possono trovare attuazione: dove s1 rinviene
una comprensione, una connessione, tra quanto il predicatore insegna o il precettore dice al suo studente, e quanto
accade realmente nella vita quotidiana? Ai tempi del culto
totemistico ci non avveniva : gli iniziati organizzavano la '
vita quotidiana secondo la decisione degli di. Corrisponde
: .ad una condizione malata il fatto che oggi dal pulpito non
1
l si senta nulla circa le necessit degli ordinamenti della vita
economica. Quanto viene predicato paragonabile (ho fatto
spesso questo paragone) alle parole di chi, davanti a una
stufa,, dica: tu stufa sei qui in camera; conforme alla tua
funzione rispetto agli altri oggetti della camera, tuo sacro
dovere scaldare la camera; suvvia, compi il tuo sacro dovere
e scalda la camera I Cos, potrete a lungo predicare alla
stufa, ma essa non riscalder la camer. Essa non ha bisogno
di prediche, bens di legna o di carbone per accenderla :
allora essa s riscalder la cameraI Cos voi potete trascurare
tutti gli insegnamenti morali che appartengono al solo credo,
che parlano solo di ci che l'uomo deve fare per realizzare

,.

82

Antroposofia

l'eterna pace dell'anima o per altre cose ancora. Voi potete


dunque trascurare le prediche che oggi quasi sempre forma..,
no il contenuto . dei discorsi che vengono dal pulpito, m~
non .potete tras_curare ci che oggi costituisce la yera 11~t\JP!
dell'org~Qisino ...s.ociale. Il dovere di coloro che intendono
e-~uca~e il poP?lo dovrebb_e e.ssere quello di co_ s-~i. r, ~-_che
js~_p~a_E:q_ pr~L~_ ~n~e __trlJ~_e_l~ento sp~rttuale che
~ flmsce n~~ tnQP.clo e. vi _intessuto, e ci eh~_ si :presenta
i nella vita quotidiana. Dio, il divino, -non -vivono solo. ~n!_~~i,
/ come. }~~?~J~~~giiia, .~~JI~ nuv0Ie: jria-_ i~~~-~- nelle oi
~r;, Pi?'~: ~os_~ _~~-~~ vita. q~~t!~i~na : -s~_ yoJ pr_e~~e:_::!~- _salier.a
~:';' cli~=~--s~I tavolo, se port_a~~_ alla bocca un cucclitat?_.~ _mtJ ~_!!.~, se .~o~p-~at dal yos~o simile qualcosa--pe~ _p~~
~- centesimi, in tutte queste azioni vive ff divino! E se ci si
abbandona alla credenza secondo la quale oa una parte esisterebbe una grossolanit materiale, concreta, nella quale sta
la pi bassa natura. e dall'altra il divino spirituale. che dovrebbe essere tenuto lontano da quella materialit perch
l'uno sacro e l'altra rofana, perch l'uno elevato e l'altra bassa, allora ci si oppone al significato pi intimo :i
i una concezione del mondo conforme alla realt : cio _:;;
Ila forza propulsiva cli quanto elevato e sacro fin nelle f.
sperienze quotidiane dell'uomo.
,
Si cos individuato ci che all'epoca nostra stato
trascurato
dalla religione, che predica sempre solo alla stufa
'
di essere calda e che disdegna di acquistare una conoscenza
spirituale reale e concreta. Se solo si riconoscessero liberamente quelle cose che sono state omesse da coloro che. si
reputano chiamati a guidare la vita spirituale, allora gi ci
. si rivolgerebbe verso ci che dovr venire. In che modo. oggi
spesso si parla di redenzione, di grazia, di quanto oggetto
di fede? Se ne parla in modo da rendere questi argomenti
estremamente comodi per l'uomo. Qui vi sono gli uomi~i
coi loro atteggiamenti animici: un tempo sul Golgota Ges
Cristo morto e risorto (i teologi pi progrediti per oggi
non credono pi a queste cose); ma Cristo fa tutto da solo
e gli uomini non hanno da far altro che credere. Cos pen-

'

__

La spiritualit terrena

'

~
.- /
,

83

. ,sano oggi molti, considerando un disturbo per la loro cerchia


se qualcuno la pensa diversamente.
Ma si deve imparare a pensare diversamente. Proprio
in questo campo deve intervenire un radicale mutamento. Si
pu dire che oggi ci parla di nuovo il monito di Cristo.
oppure che gi ci parla il monito di Giovanni Battis~a : . et~
tJs tate i~te~l!;~~t~~J?gJ.~~! il t~.f!1Jl9. ....d3!~a crisi ,. vicin'?)?. GH
Uomtnl Sl sono aOtuatl a pe~sare Che lo spmtuafo ns1eda
in qualche luogo dal quale ha cura di loro; si lasciano raccontare dal predicatore che un mondo spirituale siffatto pu
essere caratterizzato assai poco; gli .~9.1?:1.~HL ~<?.~ y9g~ono
affaticarsi _n~l_ l,g~9-~~-~ per sapere qualcosa df-qsto
mondo spirituale, ma vogliono solo credervi. passato il
tempo in cui ci era lecito! Qs~~!::~minciax_e, .il~E;:l.PP,}~.aj.,j
} qual~~li ~~~~i....~2..lJ ~~9.fa . J.kk.l?J>.Q- p~e:~ ~p~ai:c:)~se
a~]f soiu:aseJ;l.SAbile,_ rp.~ ~lJ.s.~ Qlrl~~Ji~:v~op.qJ~oar.
penetrar~-- J!l !9!-2.-P~.~~.J!~l lo~Q .. se9_QJ~tenze cliyin~
stJ_O;_,~_:~-- ~I-mondo dello_~_~~~r:.o_ . ___d_-~~_Y_..f_..YlY!I_-~ -~-11___ 111~;. iJ. _~---o
/ste
siero deve avere natura d1vma. lo devo dare ..l'oc~~!C?.~e'~-gi~ .Cli m~estarsCaitraverso_ me.vita spiri.i!fuafe non sar p~ mera ideol()gia. n~w~ve .e~~~~~~A~!.!lu.ovo
:~empo e--proprfo che fa~ita spirituale_-~ e~ri~~tta ad. ideolqgja
-~~gf persin l- fofogia Ideologia, non solo la concezione proletaria del mondo espressa nel socialismo. Ma da
questa ideologia gli uomini debbono guarire. Il mondo spirituale deve diventare per loro una realt. Essi debbono
;sapere che il mondospirituale vive come realt-fa una i>'~r.tc!- -~
~<!ltorganisroo socille, ereditato dalla vita prima della _na- ..
~-scita, _dal cosiddetto m?ndo de~l~ spirito; e che quaggi si
'prepara 1na nuova realt spirituale:- mntre apparentemente
rgli uomini si sommergono nella vita economica, si prepara,
LFome compenso a ci, quanto li innalzer di nuovo, se sar
{giustamente sperimentato in una fraterna e pi umana eco. nomia qui sulla terra, alla vita in cui penetreranno quando
con la morte ritorneranno nel mondo spirituale.

La .

.. U'dL .
2~~~~ar~-~~.ali~~J-l~en:te -~a.-~~: ~~~o ~~q _che di .t?-~ovp
dobbiamo ~re. Chi rettamente s1 msensce nel mondo par
teCipaiifo-aua scienza dello spirito antroposofica, diviene co~

')P~\J... i;._l..
o r.- ~1'\""

.,,,;~0
,rtl'I.
i '.r' .j
1

',j)-"

/J'-

vt.,;

1~
"Jl~
'.-\i

84

Antroposofia

sciente che gli possibile approfondire anche quelle verit


~~e- --~-emp~_ ~~~- oggi p~n~trino _Iie1l~inarii~~ p~( il ftfo
die Tantroposofia non qualcosa che si sviluppa solo come
sfrnza, ma qualcosa che invade ttti Xsuoi s.e1gimenti, ~Ji.
cmnpenetra tutta la sua vita di sentimento e la modifica e
gli'- consente di partecipare_ come degno membro a -qufa~
deve_ ora iniziarsi e pu diventare l'unica salyezza per_ il
futuro dell'umanit.
" Con queste cose si addita ci che, pur necessario all'umanit, stato da essa trascurato. Solo chi si immedesima
i ., senza paura, con ardimento in ci che fu trascurato ma
1necessario, pu dissodare elementi salutari per l'oggi e per
j il prossimo futuro. Per questo ho cercato, qui tra di noi,
di aggiungere a quanto si pu gi dire pubblicamente sul
problema sociale, ci che possiamo dire dal punto di vista
della scienza dello spirito in senso antroposofico; qui tra
noi, ove si pu parlare anche di ci che dalla vita immortale, dalla vita soprasensibile degli uomini disincarnati penetra nella vita terrena.
\
~olo una .parte. dell'organismo sociale esclusivamente
~~ j ~~rena: la ~arte -~ttinn~ all'rganizza~ione stat.ale ~st~r.io~ -
--~~:> ~~.;.,entrambe le altre parti sono connesse in due diversi se~s1
:t cl spraterreno. Da un lato riceviamo una vita spirituale
c'iiiie vita clturale terrena, che per il fatto di essere in certo
~ modo proiettata dalla vita spirituale prima della nascita,
dalla vita sopraterrena, viene da noi sperimentata come un
sovrappi. D'altro lato, mediante la corporeit che ci collega
con l'animalit terrena, dobbiamo immergerci nella mera
vita economica. Ma poich non siamo solo uomini corporei,
poich in questa vita l'anima si prepara a future vite terrene
e a future vite soprasensibili, va preparandosi pure attraverso
la vita economica ci che eleva al grado di umanit quella
parte di noi che qui non ancora umana: l'uomo che deve
stare nella vita economica. In un certo senso noi portiamo .
in noi un superuomo in quanto possiamo penetrare, dal punto di vista culturale, in un rapporto sociale; abbiamo in noi
qualcosa di solo umano, in quanto siamo cittadini; e abbiamo in noi alcunch che ci costringe ad essere inferiori a4
1
,

La spi,ritualit terrena

85

entrambi gli altri aspetti; ma in quest'ultimo atteggiamento


siamo compensati dal mondo soprasensibile per il fatto che,
nella parte in apparenza pi bassa della vita sociale, si prepara ci che ci conduce di nuovo al soprasensibile.
La realt non cos semplice n cos comoda da comprendersi come talora si vorrebbe fosse; essa invece ci mostra
che la vita dell'uomo attraversa le pi diverse fasi; che
ogni fase apporta nella vita dell'uomo nuovi momenti, nuovi elementi, nuovi impulsi che possono essere dati solo in
quel determinato ambito.
;
Cos vediamo come i fili della vita tra la nascita e la
/morte si intrecciano coi fili che intessiamo nella vita tra la
morte ed una nuova nascita. Tutto si fonde in modo som/ mamente significativo nel complesso della vita terrena; ci
;.,:che prende l'avvio nella vita terrena tra individuo e indi, viduo, ci che facciamo ad un uomo quando gli procuriamo
~-\gioia o dolore, quando arricchiamo o impoveriamo il suo
i pensiero, quando gli insegniamo questo o quello, tutto ci
\prepara la nostra vita karmicamente per la prossima vita
:terrena.
Ma da ci dobbiamo distinguere quanto necessario a
preparare la vita che sviluppiamo soprasensibilmente imme< -~~'.at~!Dente dop9 la _..morte. Sulla terra veniamo riuniti in
_)certe comunit sociali, e dobbiamo di nuovo esserne con( dotti fuori. ~e veniamo portati.. fuori per il fatto che dalla
) mera vita economica, dalla mera economia, sorge qualcosa
(che attraverso la porta della morte ci innalza al mondo dello
j sp!!ito, affinch non siamo costretti a rimanere nella comu( nit sociale alla quale abbiamo appartenuto, ma possiamo
' venire accolti nella prossima vita in un'altra comunit.
.... Cos in modo significativo si intrecciano i fili karmici
con i fili che ci inseriscono nel complesso della vita del
mondo.
Ci che si ottiene congiungendo il sopransensibile con
la vita terrena fisica, ci che dalla scienza dello spirito si pu
acquistare a favore della tripartizione dell'organismo sociale,
si presenta come un sensibile approfondimento di ci che
il contenuto exoterico della tripartizione dell'organismo sociale. Ci appare gi come un sensibile approfondimento. Per

86

Antroposofia

l'uomo estraneo all'antroposofia tutt9 ci difficile d~ comprendersi, perch oggi non v' possibilit d'aiuto. Tuttavia
1chi sta nell'ambito del movimento antroPoso.fico dovrebbe
.: sempre accogliere, insiem a tutto ci che sulla terra si pu
'--.....omprendere, anche quanto ci collega con la sfera nella quale
/entriamo dopo la morte, dalla quale siamo giunti attraverso
a nascita, nella quale dobbiamo cercare coloro che si sono
\allontanati prrma di noi da qu.esto moneto e ch.el:iiinno con
hoi qualche rapporto. Invero la pi bella conquista umana
dll'approfoidirrierit antroposofi.co sar cli avere insegnato
1 a comprendere i due grandi misteri della vita terrena : nascita e morte; cli aver gettato un ponte tra il sensibile e il
soprasensibile, tra il cosiddetto vivo e il cosiddetto morto; .
cosicch quanto morto sar tra noi come vivente; e del vivente potremo dire : questa vita che fu nostra nel soprasensibile, prima della nascita, e lo sar dopo la morte, non
se non un'altra forma dell'essere. Essa morta qui nel
sensibile, come il sensibile morto quando viviamo nel
soprasensibile. Le cose del mondo sono in rapporto relativo .
tra loro. Quando noi dunque comprendiamo questi due aspetti della realt, allora soltanto penetriamo nella realt
stessa.
Ecco quanto oggi ho voluto offrirvi come un approfondimento in senso esoterico di quei problemi che sarebbe necessario affrontare presto in pubblico, con la partecipazione
di coloro che stanno particolarmente vicini al movimento
antroposofco.

~)

A/,bert Steffen.

RISVEGLIO SPIRITUALE
NELL'ESPERIENZA DEI COLORI (*)
Nell'interno del nostro organismo hanno luogo continuamente dei processi che come tali noi non siamo in
grado di percepire con la coscienza ordinaria. Sono all' opera l delle entit di cui a tutta prima non possiamo saper
nulla. La loro attivit si esplica s nella nostra vita esterna,
ma noi non ne possiamo distinguere i nessi. Le leggi che
sono. attive nel destino giacciono in una profonda oscurit,
per cui col nostro intelletto quotidiano noi dubitiamo perfino che esse esistano.
Al destino di ogni singolo uomo partecipano altri uomini. Liberamente o di necessit, essi prendon parte reciproca ai loro destini. Rappresentiamoci tutti coloro che abbiamo incontrato e coi quali noi siamo in un certo rapporto. Ne risulta un gruppo pi o meno definito.
Se mi raffiguro vivamente l'insieme dei miei conoscenti
e mi ci immergo, allora ho la sensazione che da un lato
questo insieme trascenda il mio io, e che dall'altro io ne
allarghi la cerchia. Questa cerchia non pu mai conchiudersi
perch in quanto tale l'uom pu sempre esser creativo. Conforme all'essere suo, l'uomo libero ed ha interesse per il
mondo. Inconsciamente noi operiamo sempre l'uno sull'altro. E ci pu avvenir certo anche consapevolmente, in
modo sia positivo che negativo.
Ogni gruppo di uomini ha un suo spirito che si estende
oltre la singola personalit. Pu esserle superiore o inferiore.
Cosippure lo spirito del popolo. Anch'esso configura i destini. E ancor pi lo spirito del tempo che trascende lo spirito del popolo, e che in quanto tale viene a sua volta accolto nell'umanit intera.. L'io partecipa al tu, al divenire
() Das Goetheanum, IO gennaio 1960.

.----

-----~

~--

-----

- - --

88

Antroposofia

dello spirito del popolo, al corso della storia, alPevoluzione


della terra, a tutto il cosmo.
Sebbene tutto ci non si svolga in piena coscienza, non
perci meno efficace. Vi han parte non soltanto uomini
vivi, ma anche morti, personalit divenute storiche, eroi e
santi, e perfino potenze della natura ed entit cosmiche.
Tutto ci intessuto nel destino umano. Perci gli antichi
dicevano : sopra gli Di regnano le Moire.
Non possibile, durante la veglia, farsi una chiara idea
del destino, come non possibile farsela del sonno. Ma se
il sonno diventasse cosciente, allora anche il destino dovrebbe svelarsi. Donde il problema : come potr l'io destarsi,
quando l'uomo donne, e come potr fare indagini altrettanto coscientemente quanto ne fa di giorno coi sensi e con
l'intelletto usuali ?
Quando che siamo al massimo desti? Lo siamo certamente quando, per osservar le cose, usiamo il senso pi
desto, l'occhio. E ci avviene alla luce del sole che illumina
il mondo. Evidentemente, per, solo quando non siamo accecati dal suo splendore o ottenebrati dal crepuscolo, ossi.a
anzitutto nella piena percezione dei colori.
Se prestiamo attenzione allo stato d'animo suscitato in
noi dai colori, la coscienza di veglia s'interiorizza. Essa s'innalza e si approfondisce insieme. Quando siano percepiti non
solo coi sensi ma anche con l'anima, noi riusciamo a trattenere i colori perfino se chiudiamo gli occhi. Possiamo anche, mediante un esercizio apposito, ricordarli, interiorizzarli. Finch riusciamo a trattenerli. in un siffatto interiore ricordo, cosa che esige un'energia spirituale, interiormente non
ci addormentiamo. Anzi, diventiamo ancor pi desti che nella
coscienza dei sensi. E sviluppandosi la nostra coscienza ad
un grado superiore, ci accorgiamo di aver liberato dai colori
un pi profondo essere. Ora essi acquistano un'impronta animico-spirituale.
Quando coi sensi si percepiscono i colori nel mondo esterno, essi stanno ancora attaccati alle cose. Sono ancora
essi stessi oggettiv~ sono apparentemente ancora qualcosa di
divenuto, qualcosa di morto, perfino se appartengono ad es-

Risveglio s-pintuale

89

seri viventi come le piante e gli animali. Ma ora che li


abbiamo ridestati in noi svincolati qai regni della natura,
essi si rivelano come le azioni e i patimenti della luce. Cos
essi ci additano la loro origine. E possono farlo quanto pi
l'uomo attiva in s facolt spirituali.
Finch l'uomo permane nell'attivit dell'intelletto, il colore gli trasmette immagini del regno minerale. Se ricorre
ai suoi istinti, il colore gli trasmette forme del regno animale. L, sfumature del lato freddo dello spettro dell'anima (blu e violetto); qui, del lato caldo (giallo e arandone) .
.I colori che svincoliamo dal corpo della pianta e ai quali conferiamo la vita di questa, stanno nel mezzo come esseri in
pieno sviluppo che, trasferiti nella sfera del sentimento, la
pervadono, ravvivano il respiro, purificano il sangue, si presentano in luce eterica. Come verde, erano stati im1nlflgjni
morte della vita, finch appartenevano ancora alla pianta
come sue qualit. Ora diventano immaglni vive dell' anima (*) in cui si specchia il sole spirituale.
Il fior di pesco che gi un colore soprasensibile, quando il senso interiore si immerge in esso, conduce alla percezione del sole di mezzanotte.
Nel capo, ossia nella struttura corporea che, sotto forma
di cranio, si avvicina al massimo al minerale e conduce nella
sua sfumatura naturale pi pura alle forme dei cristalli, il
blu dovrebbe ghiacciarsi, se non fosse riscaldato dal cuore.
La forma pi mirabile, nata dallo spirito, vivificante il
morto pensiero, si sprigiona dalla fronte come una stella,
nella figura dell'angelo.
Nel corpo che attraverso la sua natura istintiva si esprime nei movimenti degli animali, l'arancione deve ricevere
ali dal respiro, se non vuole abbrutirsi nella giungla delle
brame ed incendiarsi nel deserto delle passioni.
Gli esseri che dominano nella coscienza e che risveglia_no la compassione per il creato, ne rialzano dalla pi profonda caduta la creatura somma, e additano all'uomo il suo

() Confronta: Antroposofia, anno X, pag. 174.

QO.
prossimo gradino, l'angelo che come uno spirito custode veglia sul suo sonno.
Tali processi si svolgono in poderosi .drammi dell'anima, che si annunziano con burrasche spiriruali da cui tutti
gli elementi sono violentemente sconvolti, fra lampi e tuoni,
sui quali per sempre l'iride s'inarca.
A questo spettacolo che si svolge ogni notte al cospetto
dell'io dell'uomo, noi perveniamo merc l'esperienza spirituale del colore.

Gunter W achsmuth
UNA GIORNATA DI RUDOLF STEINER (*)
D9bbiamo esser consci di quanto straordinariamente
multiforme ed enormemente piena di impegni fosse sempre
una giornata di Rdolf Steiner. Infatt~ oltre alla sua attivit
di conferenziere che per la ricchezza degli argomenti avrebbe interamente assorbito con la preparazione, l'indagine e
l'elaborazione, ogni altra persona, Rudolf Steiner riceveva
da mane a sera un'ininterrotta serie di visitatori bisognosi di
consiglio, che venivano da lui coi loro problemi personali o
scientifici. Con queste persone gli si presentavano via via
senza interruzione tutti i problemi della vita e della scienza,
concernenti talora il destino personale di un uomo, talora
lo sviluppo di una ricerca scientifica, talora una nuova ini..
ziativa cli .ampie proporzioni. Egli trovava per sempre anche il tempo e la concentrazione necessari per consigliare i
suoi discepoli sul loro ulteriore sviluppo esoterico. Ma di
questo parleremo in seguito con maggiori particolari.
A tutto ci si aggiungeva, di anno in anno, il lavoro
scientifico e letterario per la pubblicazione dei suoi scritti.
Rudolf Steiner trovava per anche il tempo e la forza (ci
che spesso appariva incomprensibile a chi gli viveva accanto)
di orientarsi, con la lettura, sul contenuto di ogni sorta di
1ibri scientifici, artistici, storici, letterari, nonch sulle pi'.
svariate manifestazioni del passato o del suo tempo; cosicch c'era da restare a bocca aperta nel vedere che, quando
qualcuno in un colloquio citava un libro qualunque, Rudolf
Steiner per lo pi entrava subito concretamente in argomento, con piena competenza. Sono ben conscio che chi
non ha sperimentato egli stesso queste cose, rester forse
incredulo di fronte a tali affermazioni, proprio perch il
carattere straordinario di .questi fenomeni non si adegua
() Dal volume: Rudolf Steiners Erdenleben und Wirk,en, Dornach 1951.

92

Antroposofia

affatto al quadro delle normali esperienze di oggi. Tuttavia


moltissime persone hanno sperimentato personalmente questa incredibile multiformit delle cognizioni di Rudolf Steiner, ed hanno poi espresso al riguardo il loro stupore, offrendo cos su questo una sufficiente testimonianza. Un. semplice
fatto che io stesso ho potuto ampiamente osservare, che nei
momenti di libert, durnte i suoi viaggi, Rudolf Steiner
non perdeva mai l'occasione di visitare le librerie, acquistandovi opere antiche rare e novit. Quando'dopo la guerra mi
fu dato di accompagnarlo in molti dei suoi viaggi, accadeva
talvolta che, arrestandosi un poco la fiumana dei visitatori,
egli mi invitasse a fare una pas.seggiata che per lo pi finiva
ben presto e senza esitazione in una libreria. Egli era uno di
quegli uomini che non hanno bisogno di cercare a lungo,
ma che con decisa sicurezza estraggono rapidamente ci che
importante ed essenziale dalla massa enorme del non essenziale. Subito si poteva notare che i librai, pur non conoscendolo, lo rispettavano sempre e gli facevano buona accoglienza, perch sentivano immediatamente che nel loro
ambiente era entrato qualcuno che in tutto quel mare di
libri si muoveva con sicurezza. E ci non avveniva soltanto
nel campo delle novit, ma anche in quello inesplorato dell'antiquariato. Ricordo ancora con grande vivezza una di
queste passeggiate a Praga. Dopo aver percorso velocemente
vicoli e .strade, eccoci giunti ad uno di .quegli antiquariati
che, pur nella gran confusione di cose inutili,. costituiscono
per sempre per il conoscitore la scoperta di una miniera
di tesori pregiati. Ed ecco che poco dopo Rudolf Steiner
aveva accatastato davanti a s un tal mucchio di opere interessanti, pregiate, spesso uniche nel loro genere, che per
tornare all'albergo si doveva prendere un taxi e riempirlo
tutto di questi tesori. Quando poi egli leggesse questi libri,
fra i viaggi e le conferenze, i colloqui, la sua attivit di
scrittore, se non forse di notte (quando assai spesso il suo
lume rimaneva acceso fino al mattino), resta per me un enigma. Perch certo che Rudolf Steiner non li riportava tutti
a casa, ma li regalava. E proprio dopo aver fatto esatte e prolungate osservazioni in proposito, debbo pur dire che questo

Una giornata di Rudolf Steiner

93

modo di spiegare il fenomeno dello straor~inario orientamento di Rudolf Steiner nella letteratura universale di ogni
campo scientifico, mi appare assolutamente insufficiente. La
sua enorme conoscenza in campo librario abbracciava una
sfera incomparabilmente pi vasta di quella della sua biblioteca; e quando si credeva di aver scoperto qualche opera rara
e sconosciuta e gliela si mostrava, si veniva sempre per cos
dire delusi, perch ci si accorgeva che egli ne era gi informatissimo. E sempre di nuovo capitava che molte persone
specializzate nel campo della matematica, della storia, della
teologia, della chimica, dell'arte, della biologia, della letteratura moderna, medioevale e antica, si chiedessero : come
pu Rudolf Steiner conoscere ci? Quante volte ~bbiamo
udito questa domanda, proprio da parte di persone specializzate l Fondandomi su queste molteplici osservazioni, devo
_perci esternare il mio convincimento, anche se quanto dir
non sar accettato dal pensiero usuale, che, a causa delle
sue eccezionali facolt chiaroveggenti, fossero date a Rudolf
Steiner anche delle possibilit di orientamento che agli uomini ordinari non sono date. I fatti sussistono; ognuno pu
darsi da s una spiegazione; ma per chi ha sperimentato egli
stesso il fenomeno, la difficolt diventa ancor maggiore, in
quanto quella straordinaria ed enigmatica messe di cognizioni gli si presentata proprio come una realt concreta.

Giuliano Santamaria

DUE PAESAGGI
Nebbie opprimenti
grigi dirupi
massi pesanti
stridii gementi
tumuli cupi
rocce giganti
nuvole spente
lividi ponti
rupi incombenti
gelide fonti.

Alberi tronchi
grotte profonde
pareti stinte
tronconi monchi
caverne fonde
radici avvinte
plumbei sassi
baratri torvi
umidi iassi
sinistri corvi.

Piogge scroscianti
ripide creste
tormenta, folgori

Due -paesaggi
fiere gracchianti
nevi fun.este
grandine, vortici
tetra sciagura
s_ventura amara
fosca iattura
funebre bara.

Turbini, fulmini
rombi di tuono
lampi spettrali
scoscesi cul01ini
lugubre suono
volo senz'ali
vette paurose
deserta altura ...

... E dove son le rose,


dov' l'ampia pianura?

Dov' il lido smagliante,


e l'onda spwneggiante,
dov' il cielo fiammante,
la luce abbacinante?

Dov' l'aria opprimente,


la polvere abbagliante,
il sudore cocente
e l'afa soffocante?

95

96

Antroposofia

Dov' l'arsura
e dove la calura,
dov' la mietitura,
dov' la sepoltura?

Oh, la sabbia infuocata,


l'oceano incendiato!
Oh, l'atmosfera ardente,
il sole incandescente! ...

... Oh tu, frescura lievel


Oh, ghiaccio! Oh, neve!

SILVIA ScHWARZ CoLORNI,

Dir. resp.

Direzione e amministraz.: presso L'Editrice Scientifica, Via Ariberto ZO, Milano


Tel. 85.02..74
La propriet letteraria riservata agli autori
Traduzioni autorizzate
Arti Grafiche Fratelli Memo - Via Rinuccini, 5 - Milano

Autorizzazione Reg. Cane. Tribunale Milano o.

~07

- 27 dicembre 1955

BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

Nella collana di opere di Rudolf Steiner de L'Editrt'ce


Scientlfica sono apparsi i volumi:

Teosofia .

L. 1400

La filosofia di Tommaso d'Aquino .

)) 1200

Il vangelo di Giovanni .

)) 1700

Il vangelo di Luca .

)) 1700

Il vangelo di Matteo .

)) 1700

Il vangelo di Marco .

)) 1500

Ordinare i volumi direttamente a L'Editrice Scientifica


Via Ariberto 20 .- Milano - Telefono 850.274.

Per. informazioni sulla letteratura antroposofca attualmente reperibile in Italia, rivolgersi alla signora Carla Bossi.
Riganti - Viale Regi.na Giovanna 35 - Mi"lano - Tel. 225.066

NOTA
I lettori che desiderino' notizie. bibliografiche particolari sugli articoli pubblicati da Antroposofia sono pregati di rivolgersi alla direzione della rivista.

--

--,-:7~;--~~

J
I

Poch
facili

ire

Anche per chi non L~ha


mai usata. p9che facili
ore di pratica e si sa
scrivere a macchina per
Qgni occasione e per
sempre.
Prezzo L. 42.000

+ r. o. E.

Prezzo netto L. 200


ce. lii

SPED. A.BB. POST.

\,_

You might also like