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Rivivere e
comunicare
il passato
Il contributo della
rievocazione dellevo
antico al marketing
museale e territoriale
Progetto grafico
Monica Chili
Stampato nel mese di Febbraio 2014
dal Centro Stampa Regione Emilia-Romagna
(Bologna)
In copertina
Foto di Camillo Balossini, Chiara Cali
Partners
Regione del Veneto - Unit complessa Progetti Strategici
e Politiche Comunitarie, Lead partner
IBC - Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali
della Regione EmiliaRomagna
Comune di Bagnara di Romagna (RA)
Comune di Russi (RA)
Comune di Voghiera (FE)
Regione Friuli Venezia Giulia - Centro Regionale di Catalogazione
e Restauro dei Beni Culturali
Narodni Muzej Slovenije- Ljubljana (Museo Nazionale Sloveno)
Univerza na Primorskem, Znanstveno-raziskovalno sredie
(Universit del Litorale, Centro di Ricerche Scientifiche)
Zavod za varstvo kulturne dediine Slovenije- Ljubljana
(Istituto per la tutela del patrimonioculturale della Slovenia)
Logotipo di PArSJAd
IBC
Via Galliera, 21 40121 Bologna
Tel. 0039 051 527 6600
Fax 0039 051 23259
www.ibc.regione.emilia-romagna.it
ISBN 9788897281207
http://parsjad.regione.veneto.it
Logotipo di PArSJAd
Rivivere e
comunicare
il passato
Michela Scibilia dicembre 2012 www.teodolinda.it
Indice
Presentazione 3
Fiamma Lenzi
Lara Comis
Roman reenacting: esperienze italiane nella rievocazione della Romanit
17
Erika Berto
20
25
41
65
71
81
93
Corrado Re
Silvia Cipriano
Enrico Maragno
105
118
127
Annachiara Penzo
167
170
175
Brixellum Romanorum.
Attivit del Gruppo Archeologico Brescellese Marco Salvio Othone
183
186
Gianluca Baronchelli
Angelica Giabardo
LAssociazione Culturale Terra Taurina e il gruppo di rievocazione storica Touta Taurini 190
Riccardo Graziano
lassistenza di archeotecnici esperti in archeologia sperimentale sono state affrontate diverse tematiche: dalla
cottura dei cibi allaccensione del fuoco, dalla manipolazione dellargilla alla fusione del bronzo.
Fin dai primi anni di operativit del museo sono state
inoltre organizzate attivit ludico-divulgative, come la
Caccia al tesoro sulla centuriazione in cui le classi di
quinta elementare si sfidavano in un percorso a tempo
che includeva una competizione di orientering sul tratto
di centuriazione romana interno al parco di Villa Sorra,
combinata a domande tematiche sulla rete viaria di
epoca romana.
Allinterno del panorama di attivit si possono enumerare anche diverse pubblicazioni illustrate dedicate
allinfanzia che, prendendo spunto dalle avventure del
personaggio dellArcheotalpa, rendono comprensibili la
pratica dello scavo archeologico e di attivit del passato, come i riti funebri di diverse antiche civilt o la produzione e lo scambio di vasellame in epoca etrusca.
Questo ventaglio di soluzioni, adottate gi da tempo
nel Nord Europa, in particolare nei paesi scandinavi e
nel mondo anglosassone, era ed tuttora ancora poco
messo in pratica nei musei italiani, soprattutto allinterno
delle grandi istituzioni che, a causa dellampiezza del
loro patrimonio archeologico, rivolgono massimamente
il loro impegno pi verso la conservazione e le pubbli-
65
Il cinerario biconico
Il contenitore che accomuna tutte le
sepolture villanoviane il cinerario
biconico (cos chiamato dalla sua forma
che ricorda due coni sovrapposti). La
particolarit di questo contenitore
di avere una sola ansa (ovvero la
maniglia che serve a trasportarlo).
In qualche caso si utilizzava un
normale vaso a due anse, una delle
quali veniva spezzata, ma molto pi
spesso il biconico era prodotto dal
vasaio gi con un solo manico. Questa
caratteristica sottolinea il suo utilizzo a
scopo funebre, infatti alcuni oggetti,
prima di essere deposti nelle tombe erano
defunzionalizzati, ovvero modificati per
Ansa spezzata
impedirne il normale utilizzo. Ad esempio, le armi
deposte nelle tombe etrusche e celtiche spesso venivano
piegate o spezzate per simboleggiare un loro cambio di stato da oggetti per i
vivi a oggetti dedicati ai morti.
Dopo lo spegnimento del rogo, le ossa del defunto erano raccolte in una pratica
chiamata ossilegio e poste allinterno dellurna, a volte insieme ad alcuni
oggetti personali, come le fibule o gli spilloni che erano serviti per fissare i capi
di abbigliamento o il sudario sul corpo. Oltre al fatto di essere deposti
allinterno e non allesterno del cinerario, questi reperti si riconoscono perch
hanno subito lazione diretta del fuoco che li ha deformati.
Il biconico veniva in seguito chiuso con una scodella (chiamata scodella
coperchio per la sua funzione, anchessa con unansa sola) e rivestito da
tessuto, come se fosse il nuovo corpo del defunto.
La deposizione allinterno del pozzetto poteva
essere accompagnata da altri oggetti di
corredo e offerte varie e, una volta richiuso
il tumulo e ricoperto di terra, la posizione
della tomba poteva essere indicata da un
segnacolo: di solito un sasso di fiume di
forma allungata infisso nel terreno.
Molti dei cinerari che si vedono nei musei
sono rotti o incompleti, perch nel corso
dei millenni luomo ha continuato a
vivere negli stessi luoghi, dimenticando
completamente dove fossero collocati
questi antichi cimiteri. I lavori agricoli,
la costruzione di strade e case hanno
inciso
profondamente
il
terreno
distruggendo in parte le tombe che gli
archeologi hanno in segito recuperato,
Pozzetto con rivestimento in
restaurato e studiato.
Cinerario biconico
ciottoli e segnacolo
Fig. 1
tizzazione da parte di operatori professionisti, che includesse abiti, utensili e attivit tipiche dellarcheologia
sperimentale e potesse svolgere una funzione attrattiva
e spettacolare nei confronti della materia trattata.
Fig. 2
67
Alcune di queste tecniche hanno un approccio prevalentemente percettivo, altre prevalentemente emozionale, ma tutte fondamentalmente lasciano la razionalizzazione alla fase successiva, dando modo di realizzare
uno sviluppo personale e consapevolizzato dellapprendimento.
La realizzazione dellevento ha visto quindi la creazione
di un tableau vivant, (dedicato alla ricostruzione di un
ipotetico interno di una dimora principesca del periodo
villanoviano-orientalizzante padano), nel cui ambito si
svolgevano anche attivit di archeologia esperienziale o
ricostruttiva, usualmente utilizzate nella didattica (fig. 3).
Fig. 3
68
Per un reale coinvolgimento emotivo del pubblico attraverso la narrazione di una storia, si ricorsi a brevi
interventi teatrali, attingendo a varie forme teatrali quali
il teatro di narrazione, il teatro dimprovvisazione ed il
teatro tradizionale.
Normalmente nel teatro di narrazione non si interpreta
un personaggio, tuttavia nel contesto specifico stata
ravvisata la necessit di evidenziare il ruolo del narratore/
mediatore comunicativo, presentando un personaggio
che dichiarasse la propria estraneit sia al contesto del
tableau vivant sia al pubblico. La narratrice dellevento
Fig. 4
69
Fig. 5
Infatti Lalba degli Etruschi un evento realizzato grazie ad un lavoro interdisciplinare basato su competenze
complementari: un gruppo di lavoro composto da storici ed archeologi professionisti, rievocatori e attori, ha
permesso di superare fin dallinizio il dilemma del museum theatre: attori formati dagli operatori museali sui
contenuti, o operatori formati nelle tecniche teatrali? Entrambe le opzioni hanno infatti i loro punti deboli.
Le tecniche teatrali applicate alla comunicazione museale sono ancora di limitata diffusione in Italia, soprattutto in relazione al patrimonio archeologico, mentre le
esperienze europee e internazionali vantano ormai una
lunga tradizione.
I risultati di questa esperienza sono tali da auspicare
ISBN 9788897281207