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Teatro. Il complesso tempio-teatro occupa Tempio cosiddetto maggiore.

Perfettamente in asse
un’area che misura frontalmente metri 55 e late- con il teatro, distante circa 9 metri dal suo muro di
ralmente metri 90. Il teatro è l’edificio meglio recinzione, sorge il tempio cosiddetto maggiore dalle
conservato, forse perché fu costruito quasi esclu- dimensioni veramente imponenti, il più grande finora
sivamente con calcare duro. Venne sfruttato il noto costruito nel Sannio (22x35). Venne riportato in
pendio naturale del terreno ed ha una eccezionale luce posteriormente al 1959, ma fu già localizzato da
acustica. B Edificio scenico. La planimetria Giulio De Petra nella seconda metà dell’800. Anche
dell’edificio scenico aveva forma di rettangolo. questo edificio, per il quale venne usato sia il calcare
E’ formato da sei ambienti di servizio per gli tenero che quello duro, nel passato ha subito numerosi
attori, con ingresso indipendente direttamente saccheggi: tutta la parete settentrionale della chiesa
dall’esterno tramite tre corridoi. In origine gli parrocchiale di Pietrabbondante, ad esempio, venne
ambienti erano quattro, come documentano le costruita con blocchi provenienti da questo edificio. Si
quattro porte che ancora si notano lungo la fac- accede dal pronao, a quella parte antistante la cella, per
ciata anteriore. H Cavea. Ossia l’insieme delle mezzo di un’ampia gradinata larga metri 4,60 formata
gradinate. La cavea è a forma di semicerchio con da 14 gradini, di cui soltanto i primi 3 originali. Ante-
un raggio di 27 metri; è circondata da un muro di riormente alla gradinata si notano due are o altari a
recinzione che frontalmente misura 54 metri ed è forma stretta ed allungata. Erano decorati lungo i lati
alto metri 2,60. Si può dividere in tre settori oriz- più corti da fregi interessanti, ed i blocchi erano tra
zontali: quella bassa (detta ima), quella media e loro uniti da grappe di bronzo a coda di rondine. Il
quella alta. La prima è formata da tre file di sedi- pronao, dalla forma quasi quadrata, aveva ben 8 colon-
li in un sol blocco, con spalliera lavorata e perciò ne, del tipo cosiddetto corinzio, con scanalature e con
detta anatomica. Al primo ordine di sedili, in capitelli a quattro facce con epistilio ligneo rivestito di
numero di diciotto, i cui terminali presentano terrecotte decorate. Le celle erano tre: quella centrale
eleganti braccioli decorati con zampe di grifo terminava sulla parete di fondo, mentre le due laterali
alato, vi si accede direttamente dal palco erano più corte. Il tetto era costruito con cura: capriate,
dell’orchestra. Il secondo e terzo ordine hanno traverse, tavole, lamine di piombo, tegole (provenienti
ventisei sedili ciascuno. Erano questi posti riser- da Venafro e ciascuna del peso di 52 chili). Si ignora a
vati agli spettatori di riguardo che qui conveniva- quale divinità fosse dedicato il tempio che può datarsi
no dall’intero Sannio per adottare decisioni co- alla fine del III secolo a.C. come si rileva da monete
muni. Il secondo settore, diviso dal primo da un rinvenute nell’interno del podio; una delle celle era
corridoio lastricato, è formato da una doppia fila forse dedicata alla Vittoria, nome inciso su una lastra
di sedici sedili ciascuna, sprovvisti di spalliera, di bronzo venuta alla luce durante gli scavi. Sul lato
ma muniti di appoggio per i piedi. Si raggiunge sinistro del podio una scritta in lingua osca ricorda
mediante due scalinate. Cinque gradini lo divido- Stazio Claro, personaggio importante che fece costrui-
Ricostruzione complesso R i c o s tr u z io n e
no in 6 zone. Dal secondo settore si passa al ter- re a sue spese metà del podio. Sul lato posteriore del
teatro-tempio. teatro-tempio
zo che, forse, fin dall’origine era costituito da tempio, nel muro di contenimento del terreno, un sim-
semplice pendio erboso. Vi si può accedere an- bolo fallico è scolpito su un blocco con la funzione
che dalla parte posteriore mediante u8na scalina- magica di protezione delle sventure. Ai lati del podio, i
ta di cinque gradini, ricavata nel muro poligonale due porticati con resti di edifici adibiti a botteghe e
Tempio cosiddetto minore (5). Il tempio si trova incassato in un ampio pendio: è tor-
di cinta. Ai due lati dell’orchestra, i muri di so- servizi vari completano l’armonioso complesso.
nato alla luce nel secolo secondo. Le sue strutture sono molto danneggiate in parte per-
stegno del terrapieno (analémmata) terminano
ché furono costruite con calcare tenero fossilifero, molto sensibile ai geli. E’ l’edificio
con atlanti scolpiti nella pietra, come nell’Odeon
più antico di tutto il complesso e venne sovrapposto ad un altro preesistente, certamen-
di Pompei. Tutto il terrapieno è sorretto da un
te coevo al teatro sovrastante, ora quasi scomparso. Il recinto, detto tenemos, alto 4
grande muro semicircolare a secco, detto poligo-
metri, largo 18 e lungo 28 è delimitato da un muro poligonale che posteriormente è
nale per via dei blocchi lavorati senza taglio re-
disposto su due terrazzamenti: a sinistra comunicava con il porticato e a destra con la
golare. Il teatro poteva contenere 2.500 spettato-
sottostante strada.
ri. Il teatro insiste sul sito databile al III sec. A.C. La fonte di questa sintesi è: ANTONIO DI IORIO, Gli
ove sorgeva un tempio ionico porticato, distrutto scavi di Bovianum Vetus, Archeoclub d’Italia, Roma
da Annibale nel 217 a.c. 1993.

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