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Il Pronome

1. Funzione sostitutiva e funzione deittica del pronome


2. Pronomi personali soggetto
3. Pronomi personali complemento
3.1. Forme toniche
3.2. Forme atone
3.3. I pronomi riflessivi
3.4. Le particelle pronominali ci, vi e ne
3.5. I pronomi combinati
4. Pronomi allocutivi
L'errore
Questa successa a una mia amica.
Va a una visita di controllo dallo specialista che la segue. Lui le prescrive una radiografia di
controllo. Lei va in un laboratorio, fa l'esame, porta la lastra allo specialista. Lui la guarda, poi
l'occhio gli cade sull'etichetta con il nome del paziente apposta dal laboratorio. Dice: "Guardi
qua: c' un nome maschile. Le hanno dato le lastre di un altro, di un uomo per giunta. E certo, lo
dicevo io: la carenatura quella di un uomo, si vede subito!".
Lei torna al laboratorio, fa vedere l'etichetta. Quelli, mortificati, rifanno le lastre. La consegna
tarda. Il tecnico alla fine arriva con la lastra del giorno e quella precedente. Le mostra alla mia
amica. Dice: "Vede? Abbiamo fatto s un errore, ma solo nel mettere l'etichetta di un altro invece
della sua. Le due lastre sono identiche, guardi. Anche quella di prima era sua".
"Non era la carenatura di un uomo?"
"No, la sua".
Adesso lei non sa se tornare dallo specialista che non distingue un uomo da una donna.
(Gabriele Romagnoli, Navi in bottiglia)
Osserviamo nel testo vari tipi di pronomi, usati, per lo pi, per sostituire dei nomi. Per
esempio, (una mia) amica sostituito, solo nelle prime due righe, da tre pronomi: la (segue),
(lui) le (prescrive), lei (va). Sono quindi tutti pronomi personali di III-a persona, femminile,
singolare che hanno funzioni sintattiche differenti (perci le forme diverse): lei funge da
soggetto, la da CO e le da CT.
La funzione principale del pronome infatti quella sostitutiva, una funzione stilistica
perch permette di evitare inutili ripetizioni. Osserviamo che la maggior parte dei pronomi del
testo svolgono questa funzione: lo specialista sostituito da lui (soggetto), gli (CT). Oltre ai
pronomi personali, gli altri pronomi svolgono la stessa funzione: i dimostrativi (questa, quella),
possesivi (la sua), indefiniti (un altro). In realt, si vedr che il pronome pu sostituire anche
altre parti del discorso.
Oltre ai pronomi che sostituiscono I nomi, ce ne sono alcuni che servono per rivolgersi
direttamente allinterlocutore: Le (v. Le hanno dato le lastre di un altro, di un uomo per giunta).
Quando il pronome personale si riferisce ad una persona presente allatto di comunicazione,
svolge una funzione deittica; quando, invece, si usa con riferimento ad una persona/cosa
precedentemente menzionate nel discorso, svolge una funzione sostitutiva o anaforica.

1. Funzione sostitutiva e funzione deittica del pronome


Il dizionario Zingarelli definisce il pronome come parte variabile del discorso che fa le veci
del nome, indicando anche i tipi di pronomi : personale, dimostrativo, possessivo,
interrogativo, relativo. Infatti, letimologia del termine indica appunto questa funzione sostitutiva
del pronome ( lat. pronme(n), propr. al posto del nome, comp. di pro- (1) e nmen nome;
calco sul gr. ant nymos av. 1328]).
In realt, il pronome pu sostituire, oltre che al nome, un aggettivo, un verbo o un altro
pronome:
(1)
(2)
(3)
(4)

Si diceva che Maria era la pi brava e lo era veramente (aggettivo)


Non aveva studiato per lesame e il professore lo cap subito (verbo)
Anche quella di prima era sua (un altro pronome)
- Quando finisce la crisi? / - Non lo sappiamo. (unintera frase)

I pronomi io e tu (di I-a e II-a persona, sing.) hanno una funzione deittica. Lorigine stessa
del termine deittico, il greco deixi significa atto di mostrare.
Nella frase,
Tu vieni con me e voi andate con Paolo
si capisce che tu e voi sono presenti alla conversazione: il parlante pu infatti accompagnare le
sue parole di un gesto, additando i destinatari del messaggio (o ammicando).
Il pronome di terza persona, lui o lei, pu essere deittico se riferito ad una persona presente
alla conversazione:
Lui viene con me e voi andate con Paolo. (il parlante indica con un gesto chi lui).
Se, invece, la persona non presente, il pronome fa riferimento a un elemento (nome o altro)
presentati in precedenza.Ritorniamo al testo (intervenendo con piccole modifiche):
Una mia amica amica va a una visita di controllo dallo specialista. Lui le prescrive una
radiografia.
In questo caso, lui sostituisce lo specialista (che lantecedente) e le sostituisce una mia amica.
I pronomi lui e le sono entrambi anaforici. A differenza dei deittici, i pronomi anaforici hanno
una funzione sostitutiva. Da un punto di vista sintattico, i pronomi lui e le hanno funzioni
diverse: soggetto (lui) e complemento di termine (le).
Osserveremo, nelle sezioni successive, tutte le forme pronominali che fungono da soggetto e da
complemento.

2.

Pronomi personali soggetto

I pronomi personali soggetto nella lingua italiana hanno un uso piuttosto limitato perch
la persona viene indicata dalla desinenza verbale (cf . il verbo xxzz):
Arrivo oggi e parto domani.
Non c bisogno di specificare la prsona (io) perch viene indicata dalla desinenza verbale, -o.
Tutte le persone sono indicate dalla desinenza:
Arrivi (-a, -iamo, -ate, -ano) oggi e parti (-e, -iamo, -ite, -ono) domani.
Esistono per molte situazioni in cui luso dei pronomi personali soggetto necessario.
Illustriamo il quadro dei pronomi con le forme per le tre persone del singolare e plurale:

singolare
io

II

tu

III

egli, lui, esso (M)

plurale
noi*
voi*
essi

(M)

loro (M, F)
ella, lei, essa (F)

esse (F)

*noialtri;**voialtri
2.a. Caratteristiche dei pronomi personali soggetto
I pronomi personali di I-a e II-a persona, singolare e plurale, sono invariabili quanto al
genere:
Io resto qui e tu vai via.
Noi restiamo qui e voi andate via.
Io e tu si usano sempre come soggetti e hanno una funzione deittica, indicando rispettivamente
chi parla (il locutore) e chi ascolta (linterlocutore).
I pronomi personali di III-a persona, singolare e plurale, presentano una diversit di
forme corrispondenti al tipo di nome cui fanno riferimento e al livello o variet della
lingua scritta o parlata:
[Dardano (p 195):]

M: Egli/lui/esso
pronom
e
egli
lui
esso

il nome indica:
persone
persone + animali + cose
animali + cose
nomi astratti

livello/variet della lingua:

spec. nella lingua parlata


uso estremamente limitato nella lingua corrente
registro elevato (es. relazioni ufficiali, lezioni,
conferenze)

F: Lei, essa, ella


lei
essa

persone + animali + cose


animali + cose
nomi astratti + persone

spec. nella lingua parlata


uso sempre meno comune e limitato al registro
letterario o allitaliano regionale

ella

persone

caduto in disuso, spec nel parlato e sentito come


letterario e sollenne

Pl (M e F): Loro, essi, esse


loro
Essi
esse

persone
animali + cose
persone
animali + cose

sopprattutto nel parlato

Esempi:
M: Egli/lui/esso
Ho chiesto al professore di intervenire, ma lui non mi ha voluto sentire. (meno comunemente egli)
Cercai di trattenere il cane, ma esso si era gi avventato sullo sconosciuto (anche lui)
Se il principio di responsabilit dunque messo al primo posto, la libert , come affermato, ad esso
subordinata

F: Lei, essa, ella


La tua amica rimpiange ancora il suo ex anche se lei non lo dice. (meno comunemente essa, ancora pi
raramente ella)
L'orso stava per mangiare la volpe, ma essa gli disse []

Viveva
una
volta
una
volpe:
essa
era
pi debole
doveva fargli da serva. Un giorno essi andavano per il bosco [...]

del

lupo

perci

Pl (M e F): Loro, essi, esse


Si fidava dei giovani e loro si fidavano di lui. (oppure essi)
Appaiono le prime regole di comportamento e con esse I primi risultati.

2.b. Osservazioni sulluso obbligatorio e/o facoltativo dei pronomi soggetto


Se in molti casi, luso del pronome personale soggetto non necessario, in quanto, come detto
sopra, la desinenza verbale indica la persona, ci sono situazioni in cui il pronome si usa in modo
necessario. Eccone alcune situazioni:
Con i verbi al congiuntivo presente dove la desinenza la stessa per le tre persone del
singolare (cf. il verbo, 2,z,w) e al congiuntivo imperfetto, dove la stessa ambiguit
riguarda la prima e la seconda persona del singolare:
poco probabile che sia presente pu significare che io/tu, lui/lei sia
presente.

Era poco probabile che fossi presente pu significare che io/tu fossi
presente.
ovvio che in questi casi, luso del pronome personale necessario per indicare la persona:

Si pensa che io (tu, lui/lei) sia in totale disaccordo con il regolamento.


Si pensava che io (tu) fossi in totale disaccordo con il regolamento.
Il professore sar molto contento se io (tu, lui/lei) riesca a superare la prova.
Il professore sarebbe molto contento se io (tu) riuscissi a superare la prova.

Esistono, inoltre, determinati contesti in cui la forma libera del pronome necessaria:
Quando si vuole mettere in rilievo il soggetto
enfasi con linversione del soggetto: Ci vado io / Glielo dici tu! / Vi aiutano loro.
enfasi e contrapposizione: Noi vi abbiamo incoraggiato (non loro) / Tu ti divertivi mentre
io studiavo.
enfasi con frasi scissa: Era lui che cercavano.
Quando manca il verbo: Voi poveri? Non lavrei detto / Chi non ha capito, tu (lui,.. )?/
- Chi mi da una mano? / - Io
Il pronome personale soggetto pu essere rafforzato da stesso (io/tu/lui stesso, noi/voi/stessi).
Noi e voi pu essere rafforzato anche con altri: noi altri, voi altri (o, anche in grafia unita,
noialtri, voialtri)

3. Pronomi personali complemento


Caratteristica principale del sistema dei pronomi personali complemento la presenza di due
serie pronominali:
- La serie libera (detta anche tonica)
- La serie clitica (detta anche atona).
Le due categorie corrispondono al funzionamento dei pronomi: sono liberi o tonici, i pronomi
che possono avere unesistenza autonoma e clitici o atoni, i pronomi che stanno sempre
appoggiati ad un verbo, come si nota negli esempi:
-

Ho parlato con lui.


Con chi hai parlato?
Con lui!

Gli ho parlato.
A chi hai parlato?
*Gli

Le forme toniche si usano per dare un particolare rilievo al pronome. Osserviamo le


differenze tra (i) e (ii):
(i)
(ii)

Offro un bel regalo a lei (forma tonica)


Le offro un bel regalo. (forma atona)

3.1.

Forme toniche

Le forme pronominali toniche dette anche pronomi liberi, godono di piena autonomia
rispetto al verbo, nel senso che possono apparire liberamente sia prima che dopo di esso, o, come
si visto sopra, senza verbo:
Lui ha parlato. Ha parlato lui.

Con me ha parlato. Ha parlato con me.

Chi ha parlato? Lui.


Con chi ha parlato? Con me.

Dal punto di vista formale, I pronomi personali complemento differiscono dai pronomi soggetto
solo nella I-a e II-a persona del singolare:
I
II
III

singolare
me

plurale
noi

te

voi

lui, esso (M)

loro, essi

lei, essa (F)

loro, esse (F)

(M)

s (riflessivo)

s (riflessivo)

Noi e voi si usano sia come soggetti sia come complementi:


-

Noi ci fermiamo qui, voi che fate?


Ci fermiamo qui con voi.

3.1.a. Uso dei pronomi tonici:

singolare e plurale: S ono daccordo con lui/lei/loro; mi fido di lui, lei, loro
singolare
I-a persona
Cercano me
Parlano di me
Vieni con me!
II-a persona
Amano te
Abbiamo paura di te
Una sorpresa per te...
III-a persona
Sono daccordo con lui/lei
Mi fido di lui, lei
s riflessivo*
Parla solo di s
*quando si riferisce al soggetto della frase

plurale
vengono da (con) noi
si fidano di noi
si scusato con noi
vengono da (con) voi
si fidano di voi
mi congratulo con voi

Osservazioni!

Le forme di terza persona, esso, essa, essi, esse, presentano alcune limitazioni:
si riferiscono solo ad animali e cose (lui, lei, loro nella lingua parlata)
si possono adoperare solo come complemento indiretto, ma non come CO:
Come i pronomi soggetto, anche le forme toniche possono essere rafforzate dallaggettivo
stesso:

Faccio I conti con me stesso


Conosci te stesso
Fa solo del male a se stesso
I pronomi tonici si usano:
-

Obbligatoriamente in funzione di complemento indiretto di termine, quando e introdotto


dalla preposizione a: Consegna il libro a me.
Obbligatoriamente in funzione di complemento indiretto introdotto da qualsiasi
preposizione o locuzione preposizionale: Questo regalo per te o per lui?; Arriveremo
dopo di te.

Di preferenza, in funzione di complemento oggetto diretto, specialmente se si vuole


mettere in evidenza il pronome: Laura ha visto te e non ha capito pi niente; Vogliono
lui.
3.2.

I pronomi atoni (la serie clitica)

I pronomi clitici possono avere la funzione di CO o di CT, le differenze formali essendo


specifiche solo per la III-a persona, singolare e plurale:

II

III

II

III

C.O.

mi

ti

lo, la

ci

vi

li, le

C.I.

mi

ti

gli, le

ci

vi

loro

C.O.
Mi [ti / lo / la,la / ci / vi / li, le] guardano tutti.
Linsegnante mi [ti / lo / la / ci / vi / li / le] chiam per nome.
C.I.
Il poliziotto mi [ ti / gli / le / ci / vi] disse di ritornare a casa.
Il poliziotto disse loro di ritornare a casa.
Per la sua festa, gli / le dar questi fiori.

ESERCITAZIONI
Domani Anna mi [ / .. / ... ] dir tutto.... // Ieri Luca mi [ / .. / ... ] ha
spiegato la situazione //

Osservazioni
I pronomi clitici occorrono sempre vicini a una forma verbale che li regge perch non
possiedono un accento proprio. La posizione dei pronomi atoni dipende dal tipo di verbo:

- se il verbo a una forma personale (indicativo, congiuntivo, condizionale), il pronome clitico


viene collocato prima (forma proclitica):
Lo vedo e gli parlo / Lho visto e gli ho parlato.
-

se il verbo a una forma impersonale (infinito, gerundio, participio), il pronome clitico si


colloca dopo (forma enclitica):

Ho bisogno di parlarti.
Esco per comprargli medicine.
Non vedendoti mi sono preoccupato.
La proposta da voi fattami inaccettabile.
- se il verbo allimperativo, sono possibili le seguenti situazioni:
a. posizione enclitica con limperativo che esprime un ordine o unesortazione: Dammi /
Datemi un po di tempo.
b. Quando limperativo alla forma negativa esprime un divieto; il pronome sta sia in
posizione proclitica che in posizione enclitica: Non lo toccare Non toccarlo.
c. Se la forma dellimperativo breve (da, di, fa, sta, va), i pronomi atoni raddoppiano
la consonante iniziale: Dimmi tutto!; Datti da fare!; Fammi questo favore!; Stammi a
sentire!; Vattene!. Attenzione! Il raddoppiamento della consonante non avviene con il
pronome gli: Dagli tutto! Stagli vicino!
3.3.

I pronomi personali riflessivi

I pronomi riflessivi rimandano alla persona che compie lazione e perci si riferiscono sempre e
soltanto al soggetto. Le forme riflessive dei pronomi sono:
SINGOLARE

PLURALE

I-a persona

Mi

Ci

II-a persona

Ti

Vi

III-a persona

Si

Si

S, loro

Esercitazioni. Coniugate i verbi: svegliarsi, guardarsi, pentirsi, lamentarsi

I pronomi riflessivi hanno la funzione di complemento oggetto. In alcuni casi, possono essere
usati con la funzione di complemento di termine: Paola si disse (disse a s) che era meglio star
zitta.
Osservazioni
Per la III-a persona singolare e plurale, accanto alla forma atona esiste anche la forma tonica s
che viene usata per lo pi insieme con gli aggettivi stesso e medesimo:
-

facoltativamente, quando si vuole dare pi rilievo allespressione: Paolo difende troppo


s (oppure se stesso) e i suoi amici;
obbligatoriamente, quando il pronome riflessivo introdotto da una preposizione: Paolo
pensa soltanto a s e parla soltanto di s.
3.4.

Le particelle pronominali Ci/Vi e Ne

A. Le particelle CI e VI
Le particelle ci e vi sono delle particelle avverbiali che possono svolgere la funzione di:
a) avverbi di luogo:
Questo paesino meraviglioso: ci vivo benissimo. (= qui, in questo luogo)
Questa la mia casa: ci abito da poco tempo.
Non sono ancora andato al supermercato, ma ci andr fra poco. (= l, in quel luogo)
I miei nonni hanno una bella casa in campagna: ci vado spesso.
Quella strada cos stretta e tortuosa poco sicura: non ci passer pi. (=per quel luogo)
b) pronome dimostrativo, per lo pi, con valore neutro:
Partire? Non ci penso neppure (= a ci).
Gianni vuole andare in vacanza da solo: io non ci vedo nulla di male (= in ci).
Sar anche vero, ma io non ci credo (= ci).
Non ci capisco niente(= di ci).

B. La particella NE

Anche la particella ne ha originariamente valore avverbiale: essa sostituisce un complemento


circostanziale di luogo introdotto dalla preposizione da l, da l, da quel luogo:
Paolo arrivato a Firenze ieri, ma ne (da l) ripartito subito per raggiungerci al mare;
Sei stata in biblioteca? S, ne (da quel luogo) torno proprio ora.
Poi, anche la particella ne ha assunto la funzione di particella pronominale. In particolare, ne pu
sostituire:
-

Un pronome personale riferito a persona: in tal caso corrisponde per significato a di/da
lui, di/da lei, di/da loro:
E innamorata di Carlo e ne parla sempre (=di lui)
Non frequento pi quelle persone perch ne disapprovo il comportamento (= di esse)
Io lho sempre trattato benissimo ma ne ho ricevuto solo sgarbi (=da lui)

Un pronome dimostrativo: di/da questo,-a, -i, -e, di/da quello, -a, -i, -e:
Se vuoi vuoi comprarti la macchina devi promettere che ne (di questa) avrai cura;
Ho visitato quei musei e ne (da quelli) sono stato molto impressionato;

Un pronome neutro: in tal caso corrisponde a di/da ci e sostituisce unintera espressione


o frase:
E stato lui: ne sono sicuro. (=di ci)

Infine, la particella ne viene usata in molte espressioni fisse in cui non ha sempre un preciso valore
grammaticale:
o Non poterne pi, non essere pi in grado di sopportare, di resistere e sim.: non ne
posso pi di tutte queste chiacchiere; il dolore era intensissimo e non ne potevo pi;
Non ne posso pi del tuo comportamento
o Farne di tutti in colori, Marco un tipo intelligente, ma ne fa di tutti i colori.
o Ne vale la pena, Leggete questo romanzo: ne vale la pena.
o Aversene a male: Non avertene a male di quel che ti ho detto
costruzioni verbali quali accorgersene , rendersene conto, andarsene:
E un tipo pericoloso: non te ne rendi conto?;
Ora, che ti ho detto tutto, posso andarmene.
ESERCITAZIONI
E ora continuate:
presente
tardi: me ne vado / te ... /

Passato prossimo
Vbo modale + infinito
Me ne sono andato perch tardi: devo andarmene / ... / ...
era tardi
/ ... / ...

La situazione sempre pi La situazione era sempre La situazione sempre pi


complicata, me ne accorgo / te pi complicata, me ne sono complicata, posso
ne ...
accorto / te ne ...
accorgermene
3.5.

Combinazioni di pronomi atoni

I pronomi atoni mi, ti, gli, le, ci e vi che fungono da CT si combinano con i pronomi atoni che
fungono da CO, lo, la, li, le e con la particella ne formando i pronomi doppi o combinati. Da un
punto di vista sintattico, da precisare che sta sempre in primo posto il pronome che svolge la
funzione di complemento di termine (CT) e nel secondo, il pronome che funge da complemento
oggetto (CO).

I pronomi CT di I-a e II-a persona, singolare e plurale, mi, ti, ci e vi, quando si
combinano con i pronomi CO, lo, li, la, le e ne, modificano la vocale finale, -i, in e.

Osservate!
a) Carlo dice che ...
mi compra quel vestito
ti compra quel vestito
ci compra quel vestito
vi compra quel vestito

me lo compra.
te lo compra.
ce lo compra.
ve lo compra.

ESERCITAZIONI
Ora completate voi:
b) Carlo dice che ....
mi compra quei vestiti
ti compra quei vestiti
ci compra quei vestiti
vi compra quei vestiti

me li compra.
.... ... compra.
... .... compra.
... ... compra.

c) Carlo dice che ....


mi compra quella borsa/ quelle borse
ti compra quella borsa/ quelle borse
ci compra quella borsa/ quelle borse
vi compra quella borsa/ quelle borse

me la compra / me le compra
.... ... compra / ... ... compra
... .... compra / ... ... compra
... ... compra / ... ... compra

Presentiamo nella tabella le coppie di pronomi personali atoni:


I.

II.

SG.

Me lo

Me la

Me li

Me le

PL.

Ce lo

Ce la

Ce li

Ce le

SG.

Te lo

Te la

Te li

Te le

PL.

Ve lo

Ve la

Ve li

Ve le

Osservazione!
I due pronomi atoni usati in coppia hanno funzioni sintattiche diverse: sta sempre in primo posto
il pronome che svolge la funzione di complemento di termine (te) e nel secondo, il pronome che
funge da complemento oggetto (lo). Il pronome ne ha la funzione di complemento di
specificazione o di argomento.
ESERCITAZIONI!
E ora trovate voi la frase secondo il modello:
Me lo / li compra: Mi compra

il giornale / i giornali

Me la / le compra: Mi compra

...................... / ..............................

Te lo / li compra:

...................... / ..............................

Te la / le compra:

...................... / ..............................

Ce lo / li compra:

...................... / ..............................

Ce la / le compra:

...................... / ..............................

Ve lo / li compra:
Ve la / le compra:

...................... / ..............................
...................... / ..............................

I pronomi CT di terza persona, gli, le, quando si combinano con i pronomi atoni
complemento oggetto lo, la, li, le e con la particella pronominale ne si uniscono in una
singola forma:

Carlo/Carla vuole subito un calmante. Chi glielo porta?

(a lui/a lei, il calmante)

Questa lettera per Mario/Maria. Chi gliela consegna?

(a lui/a lei, la lettera)

Paolo e Mario hanno bisogno di soldi. Chi glieli presta? (a loro, i soldi)
Marco/Marta non sa cosa avete combinato. Chi gliene parla? (a lui/a lei, di questa cosa)

gli, le +
=

lo
glielo

la

li

gliela

glieli

le
gliele

ne
gliene

ESERCITAZIONI!
E ora trovate voi la frase secondo il modello:
glielo / glieli compra

gliela / gliele compra

Gli compra

il giornale / i giornali

Le compra

il giornale / i giornali

...................... / ..............................
...................... / ..............................

gliene compra
3.5.a. Posizione dei pronomi doppi
2. Come nel caso delle forme atone semplici (v. 1.1.2.2.), la posizione dei pronomi
combinati dipende dal verbo:
- se il verbo personale, i pronomi combinati stanno in posizione proclitica:
Perch non me lo dici?
-

se il verbo al modo imperativo, participio, gerundio o infinito, la coppia dei


pronomi atoni si colloca dopo il verbo e forma con esse ununica parola: Il tuo
maglione giallo mi piace molto: regalandomelo mi faresti felice.
Quando si unisce alla coppia di pronomi atoni, linfinito perde la vocale finale: Se
hai bisogno del libro, vado a portartelo.
Le coppie di pronomi atoni raddoppiano la consonante quando si uniscono con gli
imperativi tronchi di, da, fa, sta, va: Quel libro mio: dammelo!; Se sai chi
stato, diccelo!; Fammelo sapere!. Il raddoppiamento della consonante non
avviene se la coppia dei pronomi atoni inizia con gli: Diglielo!; Se vuole
lindirizzo, daglielo!.
Con i verbi modali, potere, dovere, volere, sapere seguiti da un infinito, la coppia
di pronomi pu essere collocata sia prima del verbo (posizione proclitica), sia dopo

(posizione enclitica): Me lo puoi prestare? oppure Puoi prestarmelo?; Non te


lo saprei dire oppure Non saprei dirtelo.
4. I pronomi allocutivi
Vengono chiamati allocutivi (dal latino adloqui, rivolgere la parola a qualcuno) i pronomi
con cui ci si rivolge, per iscritto e oralmente, a una o pi persone. Distinguiamo le seguenti
coppie di pronomi allocutivi:
tu

voi

lei

voi - loro

ella

loro

Tu / voi
Tu e voi si adoperano rispettivamente per il singolare e per il plurale, quando si in
confidenza con qualcuno, specialmente in situazioni informali:
1.a-b) Tu, Carlo, conosci queste persone? // E tu, come stai?
2.a-b) Anche voi partecipate alla conferenza? // E voi, come state?
Osservazioni
a) Il concetto di confidenza va inteso in senso molto ampio, fino a includere lidea della
parit e della solidariet sociale. Due colleghi, due militanti dello stesso partito, due
membri della medesima associazione anche in assenza di rapporti di confidenza si
danno del tu, per accentuare il peso esercitato da ci che li accomuna.
b) Il tu anche la forma con cui si rivolgono la parola i giovani, anche se non si
conoscono.
Lei Ella / voi Loro
Quando ci si rivolge ad una persona uomo o donna di particolare riguardo o con la
quale non si in confidenza, sia in situazioni formali sia informali, si usa il pronome di 3-a
persona singolare femminile lei, che il pi comune.
- Lei richiede la concordanza di 3-a persona singolare:
1. Lei, signore/-a, conosce queste persone?
2. Passi prima lei, dottore (-essa).

- Ella richiede sempre laccordo grammaticale al femminile, anche quando ci si rivolge ad un


uomo:
4. Ella, Signor Ambasciatore, ha rappresentato il nostro paese in modo degno; ed Ella,
Signor Ministro, si dimostrata un politico accorto e competente. Vogliano accettare il
ringraziamento di tutta la nazione e mio personale.
- Voi richiede concordanza di 2-a persona plurale:
1. Neanche voi conoscete queste persone?
2. Passate prima voi, signori (-e).
- Loro richiede concordanza di 3-a persona plurale. Il cameriere ai clienti in un ristorante
elegante: Loro hanno gi scelto?

Osservazioni sulluso dei pronomi allocutivi di cortesia


a) Il pronome allocutivo lei entrato nelluso fra Trecento e Quattrocento, in
concorrenza con ella e voi; nel Cinquecento, per influsso dello spagnolo,
soppiant il voi e releg la forma ella entro gli spazi ristretti del registro
espressivo letterario, imponendosi come la forma pi usata.
b) Il pronome allocutivo ella si riferisce, come il pronome lei, a una persona sola,
uomo o donna, ma suona prezioso o ricercato. Oggi non pi in uso e compare,
con liniziale maiuscola (Ella) solo in testi di elevato registro espressivo o in testi
burocratici: Ella, signor giudice, indubbiamente conosce la situazione.
c) Il plurale di lei e di ella, quando ci si rivolge a pi persone con cui non si ha
confidenza, loro: Vengano pure avanti loro, signori; Si accomodino.
d) Il normale pronome allocutivo di 2-a persona plurale voi, oggi il pronome pi
usato anche per rivolgersi a due o pi persone con cui non si hanno rapporti di
amicizia o confidenza: Venite pure avanti voi, signori.
e) Invece, il voi come pronome di cortesia riferito a una sola persona ormai caduto
in disuso. Molto frequente nel passato, oggi sopravvive solo nel parlato di alcune
zone dellItalia centro-meridionale; alcuni meridionali anzich dare del lei, danno
del voi: Voi come state, zio?. Il voi di cortesia richiede laccordo al singolare,
maschile o femminile: Voi, signore, siete molto generoso / Voi, signora, siete
molto generosa.
f) Luso del voi al posto del lei squalificato sul piano sociale ed considerato,
nelle regioni dItalia in cui non si adopera, un segno di scarsa cultura.
g) Nel linguaggio commerciale, il voi spesso usato, in funzione spersonalizzante e
generalizzante, per rivolgersi a un ufficio o a una ditta. In questo caso, il voi
richiede tutte le concordanze al maschile plurale: Spett.le Ditta Moda oggi,
siamo lieti di informarVi che intendiamo di accettare la Vostra offerta relativa ai
capi invernali. Vi preghiamo per di essere particolarmente solleciti nella
consegna .

h) Nellitaliano burocratico, il pronome allocutivo lei sostituito spesso


dallespressione La Signoria Vostra (in forma abbreviata La S.V.), che richiede
obbligatoriamente laccordo al femminile e luso delle maiuscole: La S.V.
invitata a presentarsi presso questufficio per comunicazioni che La riguardano"
Aggettivi e pronomi possessivi allocutivi di cortesia
Fra i pronomi allocutivi, le particelle pronominali e i possessivi c una corrispondenza, come
risulta dallo schema:
allocutivo

particella

possessivo

Esempio

Tu

Ti

Tuo

Ti trovo bene. Come va il tuo lavoro?


Ti scrivo per avere tue notizie.

Lei

La / Le

Suo

Signora, mi dia il Suo documento, per piacere!


Egregio avvocato, Le comunico la mia intenzione di venire a
trovarLa nel Suo studio.

Voi

Vi

Vostro

Voi come state? E come stanno i vostri amici?


Cari amici, vi saremmo grati se ci inviaste il vostro indirizzo.

Loro

Loro

Loro

Alla loro destra possono ammirare il tramonto.


Signore e signori, dir Loro che la situazione ancora poco
chiara.

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