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Pigiama Media deve valorizzare i blogger, altrimenti andrà in letargo!

Scritto da MarioEs
sabato 21 aprile 2007

Chi scrive è stato ed è fra quei blogger che hanno deciso "illo tempore" (dicembre 2006) di partecipare al progetto di Pigiama Media ed ancora, in verità, non se
ne è pentito, ma ci manca poco - purtroppo - a causa di una sorta di"cristallizzazione" della policy editoriale.

Vi spiego perchè.

Il progetto PM è nato e si è sviluppato in 3 fasi, in cui le prime due erano sostanzialmente aperte a tutti i blogger mentre la terza ha voluto dare una svolta con
tanto di "appello alla professione" (leggi qui e qui ) .

In particolare, in questa terza fase si possono distinguere le seguenti "macrocategorie" di autori:

I) Gli editorialisti, che in genere sono anche quelli che vanno in Home Page e che collaborano gratis, trattandosi di blogger di "lungo corso";

II) I bloggers di "poca esperienza", che invece sono quelli che allo stato dei fatti "vivono e si riproducono" in una sorta di area protetta, ma che molto
raramente vanno in Home Page e, in questo caso, vengono pagati dai 2 ai 10 euro.

Ad una attenta osservazione si può notare, inoltre, che:

- c'è ancora una scarsa interazione tra i blogger (e tra questi e la redazione, che evidentemente funge da selezionatrice, ma poco da "indirizzatrice") che
partecipano al progetto;

- c'è una penuria di post inviati giornalmente, cosa di cui si lamenta Valerio Lo Monaco (Redazione di PM) in questa risposta a Daniela Condemi
(blogger), che si lamentava a sua volta di una sorta di "ghettizzazione"dei bloggers (a cui io ho dato "man forte", forse troppo...eh eh);

- c'è una prevalenza schiacciante di post di argomento politico, mentre Internet e New Media non "interessano" proprio a nessuno degli autori (piccolo
allarme?Mah, trattandosi di blogosfera...).

L'opinione (non dico l'analisi) espressa da Valerio Lo Monaco a D. Condemi è la seguente:

"Daniela,
il progetto è certamente migliorabile nella grafica e in altre cosette, ma non nel "core" ("core de Roma" o "core business"?, nda) del tutto (i contenuti), che è
poi la missione che ci siamo posti: pagare - giustamente - i contenuti dei blogger più meritori. Se i post non sono "pubblicabili", i primi a essere dispiaciuti
siamo noi.

Perché il motivo di esistenza di PigiamaMedia è questo: far produrre ai blogger contenuti buoni - che noi paghiamo - e quindi pubblicarli e generare
traffico e visibilità per il sito e per i blogger stessi. È facile da capire (e tu sei stata infatti una delle prime a capirlo, è vero).

Ora, se non ci arrivano post in grado di avere quel qualcosa in più per essere differenti dai "riassuntini" e le "paginette di diario" che si trovano nel
95% della blogosfera, i delusi siamo noi, perché il progetto non potrà mai raggiungere la diffusione che auspichiamo.

Gli editoriali non sono retribuiti, sono solo scritti da blogger di lungo corso che hanno deciso di appoggiare PigiamaMedia volontariamente, e di offrire la loro
firma. Noi è ai blogger invece che volgiamo, a loro offriamo visibilità e denaro se dimostrano di impegnarsi a produrre qualcosa in più e di meglio. Se non lo
fanno (non hanno tempo, non possono o non sono in grado), il punto non è migliorare PigiamaMedia: esso esiste se esistono buoni contenuti dei blogger. Se
questi ultimi non arrivano, cosa potremmo migliorare da qui?".

Da "Ora, ..." in poi direi che si capisce quale è il "Pigiama Media pensiero" sui blogger che stanno sostenendo il progetto, sostanzialmente "a gratis".

Il fatto è che, tra l'altro, per Valerio Lo Monaco i blogger di PM sono sostanzialmente quasi tutti autori di "riassuntini" e di "paginette di diario": di tutta un'erba un
fascio insomma.

Dato che io mi trovo tra questi "derelitti" ed "incapaci", sinceramente, come direbbe Scalfaro, NON CI STO! E li difendo.

Innanzittutto direi che il RISPETTO è sempre importante nelle relazioni interpersonali, così come è sempre poco edificante dire che "tutti i bloggers di PM
sono incapaci", anche se si mitiga il tutto con frasi di circostanza (es. la mancanza di tempo).

In merito, mi viene in mente quando alcuni prof. di matematica dicevano (un bel pò di anni fa per quanto mi riguarda) che tutta la classe era fatta da
"somari". "In medio stat virtus" dicevano i latini. E quelli la sapevano lunga.

A mio parere, PM presenta le seguenti criticità, che dovrebbero urgentemente essere sanate (sempre se la Redazione le dovesse condividere):

1. Uso decisamente errato e fuorviante dell' "incentivo" economico (guadagna meglio una colf filippina, suvvia!).Non è questo che vogliono i bloggers;

2. Home Page sostanzialmente basata su articoli di Politica interna ed estera: poca innovazione e poco spazio ad interventi ed opinioni relativi ad altri settori
della cultura;

3. Scarsa visibilità ed attenzione per i bloggers, che sono stati anche "tacciati", come sopradetto, di essere al 95% dei produttori di "riassuntini" e scrittori di
"pagine di diario": il risultato è che quasi nessuno va in Home Page e, se si va a vedere, il credito accumulato è una sfilza di "euro zero" (un pò come
gli omonimi automezzi ai quali viene a volte bloccato l'accesso nei centri urbani), direi anche a dir poco "infamanti" (esagero un pò...). Un altro risultato, forse molto
più evidente, è la SCARSA PARTECIPAZIONE dei blogger, che deve essere analizzata dalla Redazione in maniera obiettiva e con grande autocritica, evitando
fatalismi di "romana" (intendo dell'impero romano) memoria;

4. L'appello alla professione , poi, consentitemi di dire che è una sorta di invito ad essere "old media": perchè mai un blogger o un citizen journalist dovrebbe
avere come modello quello del giornalista professionista? Questo èl'ERRORE principale.
Questo invito è una contraddizione in termini perchè la blogosfera ed il citizen journalism, se si vogliono sviluppare - e direi che lo stanno facendo - devono essere
"diversi" dal giornalismo tradizionale. Senza contare che lo "spirito 2.0" è per sua natura provocatorio e innovativo, altro che "albo dei giornalisti" e redazioni filo-
centro destra o centro-sinistra;

5. Sempre in Home Page, la Redazione ritiene che "vada il meglio" dei propri editoriali: sarà, ma a me pare che ci sia ben poca "carne al fuoco" e ben poco di
"realmente innovativo".

In definitiva, se PM vuole avere una partecipazione maggiore ed incrementare la qualità dovrebbe a mio parere:

a. valorizzare GIORNALMENTE i blogger pubblicando il miglior articolo per categoria (se poi li paga è una libera scelta della Redazione, credo che alla maggior
parte dei blogger NON interessi guadagnare 2 euro a post);

b. differenziare gli argomenti (economia, finanza, filosofia, sociologia ecc.) in Prima Pagina (che vaARRICCHITA, era molto meglio quella della fase 2!), dando
spazio anche alle Opinioni e non solo alle Notizie;

c. Puntare su un "citizen journalism realmente innovativo" senza retorici ed anacronistici "appelli alla professione" (l'unico appello, magari, va fatto alla
professionalità, ma anche in questo senso non esistono regole predefinite nella blogosfera, o no?).

Altrimenti non parlate di blogosfera e dintorni: siete solo un'altra testata tradizionale, sotto "celate spoglie 2.0" (senza offese, è una critica
costruttiva).

Infine, un elemento importante è il RISPETTO per chi collabora in buona fede: a volte anche un Diario può essere "d'autore" e arricchire chi lo legge.
Teniamolo in debito conto e, soprattutto, parliamone serenamente senza offendere nessuno.

Soprattutto i permalosi come me... eh eh.

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