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Livio Lazzeri

Appunti sul Secondo Impero e il


Naturalismo

Giugno 2016

Sommario
1.

La storia e la societ ........................................................................ 3


1.1
1.2
1.3

2.

Gli artisti ........................................................................................... 6


2.1
2.2
2.3
2.4

3.

Il periodo storico. ......................................................................................................... 3


Poetica e sociologia. ..................................................................................................... 4
La fine del naturalismo ................................................................................................. 6
Gustave Courbet (1819-1877) ...................................................................................... 6
Gustave Flaubert (1821-1880) .................................................................................... 8
Emile Zola (1840-1902) ............................................................................................ 10
Guy de Maupassant (1850-1893). .............................................................................. 11

Teatro e operetta ........................................................................... 11


3.1
3.2

Il teatro ....................................................................................................................... 11
Loperetta ................................................................................................................... 13

1. La storia e la societ

1.1 Il periodo storico.


1. Nel 1848 tutta lEuropa fu attraversata da unondata di moti rivoluzionari. Tali moti erano
contro le monarchie assolute e miravano ad ottenere una costituzione ed un parlamento
eletto a suffragio universale. Nei territori occupati, si chiedeva anche lindipendenza. Vi
furono insurrezioni nel Regno delle due Sicilie, in Toscana, in Savoia, nello Stato
Pontificio, nel Regno Lombardo-Veneto (5 giornate di Milano), in Francia, in Austria, in
Ungheria (Luigi Kossuth), etc. Da quegli eventi ha origine il detto fare un 48. Questo
periodo fu detto anche Primavera dei Popoli.
2. A scatenare le rivolte fu la classe borghese a cui spesso si un anche la classe operaia. I
sovrani furono cacciati o costretti a concedere la costituzione, ma i vincitori erano cos
disomogenei (borghesi conservatori, borghesi progressisti, socialisti, operai,
indipendentisti, etc.) che non furono in grado di gestire il potere.
3. Nel giro di un anno tutto fin e la vera vincitrice fu lalta borghesia finanziaria che
conquist il potere ovunque. Di essa facevano parte banchieri, azionisti di ferrovie e di
miniere, etc. escludendo per gli industriali. Fu il trionfo delle forze reazionarie e la
sconfitta dei progressisti. Alcune monarchie caddero (Francia) e furono sostituite dalla
repubblica, altre rimasero in piedi ma dovettero concedere la costituzione (Regno delle
due Sicilie, Regno di Sardegna, etc.). Se lalta borghesia finanziaria fu la vincitrice, gli
sconfitti furono i nobili, che persero il potere ovunque, sostituiti proprio dallalta
borghesia.
4. Lalta borghesia instaur una parvenza di democrazia ovunque, perch potevano
partecipare alle elezioni solo i cittadini con un censo (reddito) elevato. Inoltre lalta
borghesia si arricchiva finanziando il debito degli stati ad interessi molto elevati.
5. In Francia i moti del 1848 portarono alla destituzione del re Luigi Filippo e alla
proclamazione della Seconda Repubblica. Presidente fu eletto Luigi Napoleone
Bonaparte, nipote di Napoleone I. Questi nel 1852, con la spinta dei reazionari e
approfittando della debolezza della repubblica, con un colpo di stato mise fine alla
repubblica e proclam il Secondo Impero francese, assumendo il titolo di imperatore col
nome di Napoleone III.
6. I reazionari fecero del Secondo Impero un vero e proprio regime che port alla
soppressione della libert di stampa, alla proibizione della lotta di classe perch antinazionale, alla creazione di una forte burocrazia funzionale al regime, allo stato di polizia
persino sulle questioni morali.
7. Socialisti e capi sindacali vennero imprigionati. A tenere in vita un minimo di confronto
rimasero solo gli intellettuali, divisi in due gruppi profondamente e ferocemente
contrapposti: conformisti pro stato e ribelli contro lo stato.
8. Nel Secondo Impero paradossalmente fu lalta borghesia a rianimare il socialismo e ad
usarlo contro limperatore il quale, accentrando sempre pi in s ogni potere, minacciava
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di emarginare lalta borghesia stessa. Cos limperatore fu costretto a fare concessioni che
diminuirono il suo potere.
9. Nel luglio 1870 scoppia la guerra franco-prussiana che si concluder dopo soli 2 mesi con
la sconfitta dellimperatore Napoleone III a Sedan.
10. A seguito della sconfitta, Napoleone III venne destituito, venne sancita la fine dellimpero
e venne proclamata la Terza Repubblica. La repubblica continu la guerra ancora per
qualche mese fino a quando, nel gennaio 1871, i prussiani conquistarono Parigi, ponendo
definitivamente fine alla guerra.
11. Nel marzo del 1871, per il timore della restaurazione della monarchia, il popolo parigino
organizz un'insurrezione contro il governo repubblicano, instaurando un governo
rivoluzionario popolare ed operaio, a forte connotazione socialista, che fu detto La
Comune.
12. La Comune dur solo 3 mesi. Il governo repubblicano mand lesercito che nel maggio
1871 entr in Parigi, dando inizio alla tristemente famosa "settimana di sangue". La
reazione borghese port all'esecuzione di 20.000 Patrioti Comunardi e all'arresto di altri
38.000, di cui migliaia furono poi deportati nella Nuova Caledonia.

1810
GOVERNO

1820

1830

Monarchia

1840
Monarchia
borghese

1850
2a
Rep.

1860
2 Impero

1870

1880

1890

1900

1910

3a Repubblica

Flaubert
Zola
Maupassant

Mostre
impressioniste

Courbet

Offenbach
Karl Marx

1.2 Poetica e sociologia.


1. Il Secondo Impero coincise con un periodo di grande prosperit: ricchezza, invenzioni
tecniche, costruzione di ferrovie, costruzione di canali, grande sviluppo del commercio e
del credito. La Francia diviene capitalistica. Le abitazioni, i trasporti, lilluminazione, il
nutrimento ed il vestire subiscono mutamenti radicali. Si diffonde il bisogno del lusso e
dei piaceri.

2. Predomina il cattivo gusto, soprattutto nellarchitettura. I nuovi ricchi fanno a gara a


ostentare la loro ricchezza. Si imitano i palazzi dellantica Roma e i castelli della Loira
usando spesso materiali surrogati: stucco al posto di marmo, intonaco al posto di pietra.
Nelle decorazioni nulla troppo prezioso o carico: si usano specchi, cristalli, velluti, sete,
etc. Si riempiono le case di oggetti costosi ma superflui, spesso imitazioni di opere
antiche.
3. Parigi torna ad essere la capitale dellEuropa, ma non per larte e la cultura comera una
volta, bens per la bella vita: opera, operetta, balli, caf chantant, corse di cavalli,
boulevards, ristoranti, magazzini e ogni altro tipo di piacere.
4. Nellarte prevale un gusto piacevole e facilone, per un pubblico di borghesi poco
acculturati: la pittura si riduce a decorazione murale, la letteratura a frivolo divertimento,
la musica solo leggera. Larte vera solo per un pubblico ristretto di intenditori. A
quellepoca, lo scrittore pi famoso Octave Feuillet, mentre Gustave Flaubert poco
conosciuto ed apprezzato.
5. Il naturalismo lo stile di una piccola minoranza. E osteggiato dallaccademia,
dalluniversit e dalla critica: va insomma contro tutti i circoli ufficiali e autorevoli.
6. Il naturalismo trovava i propri fondamenti nel Positivismo, il pensiero che alla base
dell'organizzazione industriale della nuova societ borghese, pensiero che crede nel
progresso della scienza e che crede che le applicazioni della scienza possano favorire la
felicit dell'uomo. Il nome Positivismo deriva dal fatto che i suoi sostenitori credono
solo nei fatti positivi, ovvero quelli che si possono misurare con gli strumenti scientifici,
mentre ci che metafisico o spirituale non ha alcun valore. La scienza diventa quindi lo
strumento per conoscere e migliorare la realt a favore dell'uomo.
7. Esponente di spicco del naturalismo fu Emile Zola che raccolse i principi teorici di questo
genere in Romanzo Sperimentale, un saggio pubblicato nel 1880, quando il naturalismo
aveva gi superato la sua fase matura. Tale saggio viene considerato il Manifesto del
Naturalismo.
8. Il naturalismo applica alla rappresentazione artistica della realt (pittura, narrativa, etc.) i
criteri delle scienze esatte. Lartista racconta la realt con imparzialit come fosse uno
scienziato.
9. Lartista deve adottare lo stesso metodo della scienza: quello sperimentale. Il romanziere
deve essere come lo scienziato: osservatore e sperimentatore. Egli deve fornire una
rappresentazione oggettiva della realt, spiegando le leggi della natura che la governano
(da cui il nome Naturalismo). Il romanzo naturalista deve essere impersonale e lautore
non deve apparire, non deve commentare n giudicare: lo scrittore deve descrivere la
realt cos come , senza piegarla ad una sua personale visione della vita.
10. Lartista deve indagare il funzionamento dei comportamenti dell'uomo (in particolare
quelli passionali) scoprendone le cause in rapporto alle condizioni storiche, biologiche e
ambientali.
11. Lartista ha anche un impegno morale perch, mettendo in luce le cause che portano a
problemi e ingiustizie sociali, deve indurre la societ ad intervenire per rimuoverle.
12. Il naturalismo figlio della generazione che partecip alla Primavera dei Popoli del 48.
Dopo linsuccesso, la repressione e la caduta degli ideali, non resta che attenersi ai fatti e
nulla pi: la verit in essi e deve venir fuori da sola.
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13. Nel naturalismo si distinguono due classi sociali di artisti:


a. Gli artisti poveri, che vivono da bohemien (Champfleury, Duranty, Murger) e
odiano ogni tradizione.
b. Gli artisti benestanti, che vivono da rentier (Flaubert, Goncourt) che odiano la
fama e la popolarit.
14. Il naturalismo ebbe la sua influenza anche in Italia, dove si svilupp il Verismo, una
corrente letteraria di cui G. Verga fu il massimo esponente.

1.3 La fine del naturalismo


1. In letteratura, la crisi del naturalismo inizia verso il 1885 e coincide pi o meno con la
crisi dellimpressionismo in pittura, con la disgregazione del gruppo impressionista.
Entrambi i movimenti erano espressione della borghesia progressista e condividevano gli
stessi ideali: alla base della loro crisi c la crisi di tali ideali.
2. Il 1890 caratterizzato ormai dagli attacchi continui e violenti contro Zola, divenuto il
capro espiatorio del naturalismo. Nel 1891 ne viene accertata la fine definitiva da un
giornalista parigino, Jules Huret, che intervist tutti gli scrittori pi noti del momento:
nessuno si dichiar naturalista.
3. La battaglia contro il naturalismo condotta dalla borghesia conservatrice e reazionaria
che si scaglia contro tutti gli ideali del naturalismo (liberalismo, repubblica, progresso
scientifico, razionalismo) accusati di aver precipitato il mondo in uno squallido
materialismo. Ad esso i conservatori contrappongono un nuovo spiritualismo, figlio di
una ritrovata religiosit.
4. Con la terza repubblica i conservatori hanno perduto potere politico, ma non sono mai
stati definitivamente estromessi. Infatti occupano ancora i posti pi importanti nelle
istituzioni: esercito, licei, universit, diplomazia. Proprio dalle universit partono gli
attacchi al naturalismo e inizia la diffusione dello spiritualismo religioso e reazionario.

2. Gli artisti
2.1 Gustave Courbet (1819-1877)
E il primo e pi importante pittore naturalista. E uomo del popolo (famiglia contadina), che
si rivolge al popolo e descrive la vita del popolo. Nato a Ornan, a 20 anni si trasferisce a
Parigi, dove studia e copia i pittori spagnoli e fiamminghi e vive da bohmien. Prova ad
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esporre al Salon, ma viene rifiutato, anche se i critici pi giovani e indipendenti

cominciano ad apprezzarlo. Finalmente nel 1850 viene accettato al Salon, dove espone un
quadro gigantesco (m. 3,1 x 6,6) che lo render famoso: Funerale ad Ornans, dove raffigura
la gente comune del suo paese. Divenuto famoso, continua a dipingere quadri realistici (Gli
spaccapietre, andato distrutto dalla guerra, I contadini di Flagey, Le fanciulle del villaggio,
etc.) e provocatori (Lorigine del mondo, organo sessuale femminile). Sostiene e diffonde
pubblicamente ideali democratici e socialisti scrivendo saggi e dissertazioni politiche. Nel
1870 fonda la Federazione degli artisti, una sorta di sindacato per difendere gli artisti dalla
censura. Rifiuta la Legion dOnore offertagli da Napoleone III, divenendo cos popolare tra
gli oppositori del regime. Durante la Comune viene messo a capo di tutti i musei di Parigi.
Propone labbattimento della Colonna della Grande Arme in place Vandome, proposta
accettata ed eseguita dalla Comune. Per questo verr poi condannato da un tribunale militare
ad un risarcimento enorme, per evitare il quale fugg in Svizzera, dove mor lultimo
dellanno 1877, a 58 anni.
1. Per Courbet realismo e rivolta politica coincidono. Un rivoluzionario deve amare la verit
e quindi deve essere realista. Rappresentare la vita con realismo di per s rivoluzionario.
2. Rappresentare contadini e operai al duro lavoro ne fa degli eroi. Per contro, rappresentare
tronfi e ottusi borghesi dediti a vacui piaceri ne fa oggetto di derisione e protesta.
3. Anche i paesaggi non sono pi intimi e ideali come erano quelli dei romantici, ma
rappresentano il lavoro delluomo nella campagna: bestie al pascolo, fiume con chiatta,
campo con bica di fieno.
4. Il carattere sociale del naturalismo si esprime anche nella tendenza dei pittori a
raggrupparsi, a fondare colonie, a lavorare insieme, a condurre vita in comune.
Esattamente lopposto dellartista romantico, che individualista e isolato.
5. Il carattere sociale si esprime infine anche in nuove forme darte fruibili da tutti: la
litografia ed il romanzo dappendice, cos detto perch era un romanzo che veniva
pobblicato a puntate (una puntata la settimana, tipicamente la domenica) nelle ultime
pagine dei quotidiani.
6. Il naturalismo non ebbe successo di critica. I critici del tempo, che dirigevano accademie,
giornali e universit, erano espressione del regime e ovviamente avversavano il
naturalismo, formalmente perch non aveva ideali, era immorale, brutto e volgare, ma
sostanzialmente perch rivoluzionario. Esaltano Octave Feuillet e Dumas figlio, e
ignorano Flaubert. Il governo include larte e gli artisti nel suo programma di educazione e
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usa magistratura e polizia per imporre i suoi principi morali: Flaubert e i fratelli Goncourt
vengono denunciati per offese alla morale, Baudelaire viene multato.
7. Il naturalismo non ebbe successo neppure di pubblico. Per i quadri naturalisti non cera
posto nelle case piene di specchi e di drappeggi. Al romanzo serio, il borghese ricco ed
ignorante preferiva la letteratura amena, alla musica seria la musica leggera.
8. Gli artisti naturalisti accettarono linsuccesso come ineludibile, tanto che addirittura
considerarono il successo un indice di scarso valore artistico.
9. Il successo di pubblico arriv nel 1857 con la pubblicazione di Madame Bovary, il libro
dello scandalo per il quale Flaubert fu processato. Lo lessero tutti, pi per interesse
morboso che artistico. E anche la critica allora cambi e decret il successo del
naturalismo.
10. I naturalisti hanno diverso orientamento in politica: Courbet e Zola sono socialisti come in
generale tutti i bohmien, Flaubert e Maupassant sono liberali, come in generale tutti i
rentier. Ma tutti sono concordi nella critica ferma del regime, che si manifesta con un
diffuso non-conformismo, sia nella vita che nelle opere.
11. Flaubert un avversario del suffragio universale e dellegemonia delle masse incolte. Non
si impegna in politica per timore dogni sorta di vincoli e diventa un nichilista.

2.2 Gustave Flaubert (1821-1880)


Nato a Rouen, figlio di un chirurgo e di una nobildonna di stirpe normanna. Va a scuola al
College Royal di Rouen, ma non ha buoni voti e gli insegnanti riferiscono la sua trascuratezza
ortografica. A 15 anni, durante le vacanze estive, incontra sulla spiaggia di Trouville Elise
Foucault, ragazza sposata che sar oggetto della grande e mai soddisfatta passione della vita
dello scrittore; da questa esperienza trarr ispirazione per il suo lavoro "L'educazione
sentimentale". Inizia a scrivere sin dall'adolescenza: a 16 anni pubblica sul giornale locale Le
Colibri qualche racconto. Legge moltissimo: Hugo, Dumas, Voltaire, Shakespeare, Byron,
Balzac, etc.. Viene espulso dal collegio per indisciplina e d lesame di maturit da privatista.
A 20 anni, per volere del padre, si iscrive alla facolt di diritto di Parigi dove stringe una
profonda amicizia con Maxime Du Camp, che sar giornalista, accademico, fotografo,
viaggiatore e volontario garibaldino. A 23 anni, a causa del manifestarsi di una forma di
epilessia, abbandona gli studi universitari, dove peraltro non si era mai impegnato. A 25 anni,
dopo la morte del padre e della sorella, che lascia una bambina neonata, si stabilisce con la
madre e con la nipotina nella casa di campagna di Croisset, sulla Senna, nei pressi di Rouen.
Qui Flaubert rester per il resto della sua vita, salvo allontanarsi per qualche viaggio, e qui
scriver tutti i suoi pi importanti capolavori. Nello stesso anno conosce la scrittrice Louise
Colet con cui inizia una relazione sentimentale che durer 9 anni. Nel 1848 si arma di fucile,
va a Parigi e partecipa alla rivoluzione che determiner la fine della monarchia e la nascita
della 2da repubblica. Lanno dopo parte con Du Camp per un lungo viaggio che lo porta a
navigare il Nilo, poi a Gerusalemme, Damasco, Tripoli, Buirut, Istanbul, Atene, Napoli,
Roma, Firenze, Venezia. Nel 1856 Du Camp pubblica sul suo giornale Madame Bovary a
puntate. Il romanzo viene messo all'indice e Flaubert accusato di oltraggio alla morale e alla
religione: fu assolto e grazie al processo divent famoso. Nel 1870 la guerra franco-prussiana
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lo costringe a lasciare momentaneamente Croisset. Nel 1872 muore la madre. Nel 1875 per
salvare dal fallimento il marito della nipote, vende tutte le propriet e si riduce a vivere con
gli scarsi proventi del suo lavoro di scrittore. Nell'ultimo periodo della sua vita Flaubert
accetta, non senza riluttanza, una modesta pensione governativa. A causa di un attacco di
epilessia, Gustave Flaubert muore a Croisset l'8 maggio 1880.
1. Nella sua giovinezza, Flaubert aveva letto i romantici (Balzac, Byron, etc.) e si era
formato uno spirito romantico passionale, idealista, irrazionale. Tutta la sua vita e le sue
opere sono una lotta interiore per superare queste sue inclinazioni romantiche.
2. In amore e in politica, i sogni e gli ideali romantici di giovent sono svaniti e subentra la
depressione ed il desiderio di morte. La salvezza viene cercata nel realismo e nella
razionalit con cui guardare la vita: solo prendendo atto della realt si capisce il carattere
falso e ingannevole del mondo dei sogni romantico. Questa lotta durer tutta la sua vita.
3. Questa lotta interiore non la ritiene una sua personale peculiarit, ma una caratteristica
della borghesia a cui lui appartiene. I borghesi sono contaminati di romanticismo ed
Emma Bovary ne un esempio. In tutti gli intellettuali borghesi c la coscienza
dellincapacit di dominare la vita, da cui nasce lautocritica e lautoavvilimento tipico
della psicologia borghese. Lavversione al romanticismo diviene cos avversione alla
borghesia, che di romanticismo ancora si nutre.
4. Lavversione al romanticismo porta Flaubert a concepire una nuova estetica. Egli descrive
la vita piatta e monotona di tutti i giorni, evita di dar vita a personaggi dalla forte
personalit romantica, non si commuove, non d giudizi morali: il suo racconto
impersonale e imparziale. Osserva e racconta la realt con distacco scientifico.
5. Anche la vita dellartista cambia. Per creare unopera darte non serve attendere
lispirazione, il colpo di genio, ma basta il lavoro quotidiano. Lartista non deve vivere
una vita eroica, disordinata, mirante a fare di essa stessa unopera darte; al contrario deve
vivere come un impiegato, un artigiano. Lo scrittore un mestiere come tanti altri,
ordinato, metodico, indipendente dallispirazione.
6. Nella sua lotta contro lirruenza romantica della giovent, Flaubert trova riparo proprio
nel lavoro di scrittore, che svolge con dedizione mistico-religiosa. Immergendosi nel
lavoro, si isola dal resto del mondo fino a divenire un antisociale. Esattamente il contrario
dei romantici che si tuffano nella vita per viverla da protagonisti. Del resto la vita
orribile e per descriverla con obiettivit bisogna viverla con distacco, fuggire da essa.
7. Se per un romantico lattivit artistica era un piacevole abbandonarsi allispirazione, per
Flaubert il frutto di uno sforzo, di una conquista nella lotta contro se stessi. Scrivere un
vero tormento, una lotta per trovare la parola o la frase giusta, una vita da forzato in
catene. In una lettera racconta la sofferenza di star a sedere tutto il giorno, con il capo
tra le mani, per spremersi una parola dal povero cervello. Si impone un orario regolare di
7 ore al giorno, una pagina al giorno, poi 20 pagine al mese, poi 2 pagine alla settimana. E
questi sforzi per produrre unopera che forse inutile: da qui la sua disperazione.
8. La depressione ed il desiderio di morte affliggono un po tutti i naturalisti, ma
raggiungono il massimo in Flaubert. Zola e Maupassant sono gi pi ottimisti. Flaubert,
per colpa del suo latente romanticismo, un disadattato, un fallito ovunque, anche nel
lavoro. Madame Bovary una provinciale che il suo romanticismo rende inetta alla vita.
Flaubert disse: Madame Bovary sono io. Frederic Moreau, protagonista dellEducazione
Sentimentale, anchegli un fallito.
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9. Se per i romantici il tempo era fonte di ispirazione (la gloria, le grandi opere, le rovine
delle grandi civilt hanno vinto il tempo e trovato in esso la loro consacrazione), per i
naturalisti la fonte di tutti i guai. Il tempo, col suo scorrere inesorabile, ci fa, giorno dopo
giorno, cadere le illusioni, le speranze, le ambizioni. Molto meglio la vita dellignaro
adolescente che la miseria delladulto consapevole. Le disillusioni non avvengono di
colpo, come nelle tragedie, ma lentamente, giorno dopo giorno.
10. Per i naturalisti il tempo una forza distruttiva, che distrugge il senso ed il valore delle
cose: quelle che in giovent erano belle ed importanti, poi non lo sono pi. Alla fine
dellEducazione Sentimentale, Flaubert prende a caso un episodio del passato del suo eroe
e lo considera quanto di meglio la vita potesse offrirgli. La rivalutazione nostalgica del
passato continuer anche dopo il naturalismo, specialmente in Proust.

2.3 Emile Zola (1840-1902)


Figlio di un ingegnere veneziano (Francesco Zolla) emigrato ad Aix-en-Provence. Il padre
mor che lui aveva 7 anni, lasciando la famiglia in difficolt economiche. La madre, di 22 anni
pi giovane del padre, fu costretta a trasferirsi a Parigi da parenti ed Emile rimase a Aix con la
nonna. Frequent le scuole di Aix, dove ebbe come compagno di classe Paul Cezanne, al
quale si leg di profonda amicizia. A 17 anni raggiunse la madre a Parigi, dove ebbe difficolt
di ambientamento, specialmente a scuola: bocciato due volte alla maturit, smise di studiare.
Prese la cittadinanza francese e trov, dopo aver fatto vari mestieri (amministratore, fattorino,
pubblicitario) un lavoro da giornalista. Con lamico Cezanne frequent il Caf Guerbois, dove
conobbe tutti gli impressionisti e partecip alle loro riunioni. Poi prese a scrivere poesie e
libri, tra cui Madeleine Ferat. Con i suoi articoli contro il regime imperiale, inizi anche il suo
impegno politico, che per non fu mai diretto: non si present mai candidato, nemmeno sotto
la Terza Repubblica. Nel 1870 sposa Gabrielle, sebbene intrattenga per diverso tempo una
relazione clandestina con la giovane Jeanne Rozerot, dalla quale avr due figli, nati nel 1889 e
nel 1891. Allo scoppio della guerra franco-prussiana (1870) fugg da Parigi. Vi rientr nel
1871, e dopo pochi giorni fu proclamata La Comune. Fugg di nuovo e ritorn a Parigi a fine
autunno, quando La Comune era stata spazzata via nel sangue. Fu amico di Flaubert, che
andava spesso a trovare a Rouen. Divenne amico anche di altri letterati (Alexis, Huysmans,
Hennique, etc.), con i quali si incontrava periodicamente nella sua casa di campagna a Medan.
Questi incontri sono allorigine del romanzo Serate di Medan. Nel 1880 scrisse il saggio
Romanzo Sperimentale, che viene considerato il Manifesto del Naturalismo. In questo periodo
abbracci il socialismo. Fu ateo e anticlericale fin dalladolescenza e fu anche vicino al
Positivismo. Nel 1898 intervenne con passione nell'affare Dreyfus in difesa dell'accusato,
scrivendo un celebre articolo dal titolo Jaccuse. Fu il primo intellettuale di sinistra della
storia, odiato dalla destra reazionaria, al punto che la sua morte (soffocamento da monossido
di carbonio) non si esclude sia stata un omicidio.
1. Le classi non al potere danno tutte un giudizio estremamente negativo del presente, ma
hanno atteggiamento differente sul futuro. Infatti le classi agiate, cui apparteneva
Flaubert, vedono nel futuro solo rovina e sono pervase da cupo pessimismo. Per contro le
classi povere, cui Zola apparteneva o con cui solidarizzava, hanno fiducia nellavvenire e
sono pervase da speranza e ottimismo. La realt si pu cambiare con le riforme, c
fiducia nel progresso civile.

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2. Finora la scienza era stata considerata come al servizio dellarte: la scienza descrive i
fenomeni e larte li interpreta. Zola rovescia il rapporto e pone larte al servizio della
scienza: larte descrive i fenomeni e la scienza li interpreta. Lartista deve raccontare la
realt con imparzialit come fosse uno scienziato. E la scienza che fornisce
linterpretazione esatta dei comportamenti umani, tenendo conto del patrimonio genetico
degli individui e dellambiente sociale in cui vivono.
3. Le scienze che Zola predilige sono la medicina, la sociologia e le scienze naturali. Studi
con passione i testi di Darwin sullevoluzione della specie e quelli di Comte sulla
sociologia.
4. Zola, pi che un artista, vuol essere considerato uno studioso. Per lui il valore di uno
scrittore misurato dalla sua attendibilit scientifica. Fare della scienza una religione, un
feticcio, tipico del socialismo scientifico dellepoca (Zola contemporaneo di Marx
ed Engels).
5. Nella scelta di un soggetto per un libro, gli scrittori hanno finora tratto spunto dagli eventi
della vita. Al contrario, poich per Zola scrivere un libro come fare una ricerca
scientifica, egli sceglie il soggetto a tavolino, tra le cose che gli sono oscure e che gli
interessa indagare. Stabilito il soggetto, inizia con la raccolta di documentazione (come
fece per Nan) e con lo studio. Infine racconta i risultati della sua ricerca scrivendo il
libro.
6. I romanzi di Zola sono come i volumi di una enciclopedia, ciascuno dei quali indaga uno o
pi aspetti della societ contemporanea: la citt, le macchine, la borsa, la prostituzione,
etc.

2.4 Guy de Maupassant (1850-1893).


La famiglia era dellalta borghesia Normanna. La madre fu compagna di giochi di Flaubert. Il
padre abbandon la famiglia e si trasfer a Parigi dove faceva la bella vita. Pass la giovinezza
in una villa di Etretat. Frequent assiduamente Flaubert, che fu per lui come un padre, sia
nella vita che nella carriera letteraria. Prediligeva la forma del racconto breve. Autore di Bel
Ami, Mont Oriol e Forte come la morte.

3. Teatro e operetta
3.1 Il teatro
1. Il teatro fu senza dubbio la forma darte pi diffusa del Secondo Impero, molto, molto di
pi del romanzo e della pittura.

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2. La diffusione del teatro si spiega con il desiderio della borghesia arricchita di divertirsi, di
assistere a spettacoli, e soprattutto di farsi vedere. Il pubblico non pi costituito da pochi
habitus competenti, ma da grandi masse piccolo borghesi e da provinciali, che si
riversano a Parigi anche grazie alle nuove ferrovie. Tutti avrebbero fatto carte false pur di
non perdersi una premire di Augier o Dumas.
3. Il teatro era sotto il totale controllo del regime, al quale risultava ovviamente pi facile
censurare unopera teatrale che non un libro o un quadro. Gli autori pi celebri erano tutti
asserviti al regime. Addirittura il regime us il teatro come strumento di propaganda per i
suoi principi economici, sociali e morali.
4. I valori borghesi pi celebrati furono il matrimonio e la famiglia, istituzioni queste che
assicuravano stabilit e durata alla propriet. Il matrimonio poi richiama il tema
dellamore, sempre gradito al pubblico, ma cos diverso dalla concezione romantica. I
romantici apprezzavano lamore ribelle e irresistibile; nel teatro borghese invece lamore
vero quello duraturo, quotidiano, consacrato nel matrimonio.
5. Ladulterio e il mettere al mondo figli illegittimi sono condannati, non tanto per motivi
etici, quanto per motivi economici e sociali, perch turbano lordine della societ
borghese. Alluomo poi si possono anche perdonare, ad una donna mai.
6. Il genere teatrale pi diffuso fu il dramma. I drammi avevano tutti una struttura standard.
7. Il dramma tutto incentrato sullepilogo finale, il dnouement. Il finale c sempre, il
pubblico lo sa e se lo aspetta. E nel finale che i nodi vengono al pettine e che tutto si
chiarisce. Il successo di un dramma dipende dalla grandezza del suo finale. Infatti,
secondo Dumas, si deve incominciare un lavoro dalla fine. Stabilito il finale, la trama
viene costruita con la logica e non con la fantasia: lautore non fa altro che creare eventi e
situazioni che portino a quel finale.
8. La trama tanto pi bella quanto pi ricca di colpi di scena e quanto pi rende il finale
imprevedibile. Per valutare unopera, un critico dellepoca si limitava a leggere il primo
atto e tentava di indovinare il finale.
9. Poich il dramma ha spesso un fine didattico e propagandistico, esso ha una trattazione
semplice e chiara. Del resto il pubblico vuole un divertimento leggero, senza sforzo; non
ci debbono essere quindi problemi insolubili e profondi.
10. Altro elemento ricorrente del dramma il raisonneur, personaggio serio che fa da
moralista. La sua sola funzione quella di portavoce dellautore, e quindi dellideologia
del regime.
11. Il dramma cos strutturato non una invenzione del Secondo Impero, ma ha radici
lontane, che risalgono alla commedia del 700, a Molire, e addirittura alla commedia
romana. N fin tutto l: tutto il dramma moderno (Ibsen, Shaw, etc.) discende, pi o meno
direttamente, da quel modello francese.

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3.2 Loperetta
1. Loperetta fu la forma darte pi originale di tutto il Secondo Impero. Al contrario del
conformismo borghese e dellanticonformismo naturalista, entrambi grigi e seri, la
forma darte che meglio esprime la voglia di divertirsi dellepoca. Il suo carattere
leggero, frivolo, gaio. E una combinazione piacevole di teatro, musica, canto e ballo.
2. Il pi celebre autore di operette fu Jacques Offenbach (1819-1880). Nacque a Colonia da
padre ebreo e musicista. A 14 anni la famiglia si trasfer a Parigi, dove Jacques prese la
cittadinanza francese. Studi al conservatorio e divenne un eccellente suonatore di
violoncello. Suon a fianco di famosi pianisti come Rubinstein, Liszt, Mendelssohn.
Verso i 30 anni inizi a comporre piccole opere di 1 atto, per rappresentare le quali
affittava piccoli teatri. Il successo giunse rapidamente e nel 1855, a 36 anni, componeva
opere di grandi dimensioni e veniva chiamato a dirigere teatri sempre pi importanti. Nel
1856 invent il nome oprette (operetta) per la sua La Rose de Saint-Flour. Offenbach
scrisse almeno 100 "operette". Tra le pi famose Orfeo all'inferno, La bella Elena, La Vie
Parisienne, etc. Per i suoi successi, Napoleone III gli confer la Legion dOnore. Il suo
nome fu legato a quello di Napoleone III cos come il nome del suo collega e
contemporaneo Strauss fu legato a quello di Francesco Giuseppe.
3. La caratteristica principale delloperetta che essa assolutamente inverosimile, irreale,
fantastica; racconta di un mondo che non esiste. I personaggi sembrano marionette e
lesecuzione sembra improvvisata. Loperetta non una novit assoluta, ma ha tra i suoi
antenati lopera buffa ed il vaudeville.
4. Loperetta non era solo una immagine della frivola societ del Secondo Impero, ma era
soprattutto una satira di essa, unautoderisione. I potenti dellepoca (i banchieri crapuloni,
la corte imperiale, gli aristocratici, le raffinate prostitute, i militari) vivevano in effetti in
un mondo falso e gretto, che loperetta derideva.
5. Il regime, che perseguiva Baudelaire e Flaubert, si lasciava prendere in giro da Offenbach
perch le sue beffe non venivano giudicate pericolose, accolte da un pubblico la cui
fedelt era indubbia. Loperetta scuoteva la fiducia nellautorit senza negarne le basi. La
critica verso la corruzione della politica e della societ era frivola, ed in fin dei conti non
faceva che incoraggiarla. Offenbach stesso non era contro il regime.
6. Loperetta segna anche lingresso del giornalismo nella musica: i fatti di attualit e
soprattutto gli scandali mondani entrano nella trama. Anzi, si pu dire che non ci sia stato
uno scandalo mondano che non abbia ispirato a Offenbach unoperetta. E quasi una
cronaca in musica.
7. Offenbach fu un vero e proprio compendio del suo tempo, una icona. Il suo successo fu
strepitoso e varc i confini della Francia. Allesposizione universale di Parigi del 1867, la
vera attrazione fu loperetta La granduchessa di Gerolstein. I capi di stato che venivano in
visita allexpo, si precipitavano a vederla: lo zar, tre ore dopo il suo arrivo, era gi in un
palco del teatro delle Varits; lo stesso fece Bismarck.
5. Il periodo doro delloperetta fu a cavallo delle due expo del 55 e del 67. Finito il
Secondo Impero, fin anche il periodo di prosperit: inizi un periodo di crisi economica e
torn a divampare la lotta di classe. Venne quindi a mancare il pubblico adatto, quello
spensierato e sicuro del domani. Tuttavia loperetta continu ad essere rappresentata ed
amata, non pi come espressione del presente, ma come ricordo dei bei tempi andati.

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