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Si delinea cos una scala nella quale trovano posto i vari registri della lingua, da
un massimo ad un minimo di elaborazione formale.
Si fanno rientrare nel parametro della diafasia, di solito, anche le variet della
lingua che definiamo sottocodici, correlati non al contesto comunicativo, ma
all'argomento del messaggio; conosceremo cos sottocodici tecnico-scientifici,
e quelli meno specializzati dello sport, della moda. I sottocodici di distinguono
dai registri poich uno stesso sottocodice pu far uso di registri diversi.
Esiste una differenza fondamentale tra diafasia e diastratia: le variet
diastratiche sono legate all'utente in modo univoco, cio ognuno di noi pu far
uso di una sola variet diastratica (cio quella del ceto sociale di
L'italiano si fonda sul fiorentino antico scritto, stilizzato in forme d'arte dai
grandi autori del Trecento e poi fatto proprio e arricchito dai letterari di tutta la
nazione
Quindi l'italiano, in origine, era uno dei dialetti presenti nella penisola nel
XIIIsec.
L'Italia dialettale si spartisce in tre grandi aree, delimitate da due fasci di
iglosse noti come le linee La Spezia-Rimini e Ancona-Roma (la quale individua il
limite fra le parlate centrali e quelle del mezzogiorno. Possiamo cos
distinguere:
Gli italiani hanno competenza attiva del dialetto sono meno del 50%.
Oggigiorno, dialetti ed italiano comune, costituiscono i due estremi di una linea
ideale al cui interno si individuano due variet principali:
1)
I dialetti italianizzati: sono il risultato dellinflusso dellitaliano sulle
parlate locali in una reazione di superstrato. Assistiamo cos alla nascita di
nuove parole, dialettali per i tratti fonetici, ma introdotte dalla lingua per
designare nuovi referenti es: il lombardo aceleradur, improntata su
acceleratore.
2)
Gli italiani regionali: cio quelle variet di italiano, soprattutto parlato ma
anche scritto, che mostra a tutti i livelli del codice caratteristiche peculiari di
unarea geografica. Litaliano regionale consiste, in sostanza, in una reazione di
sostrato, ovvero quel meccanismo per il quale la lingua che si afferma in
unarea geografica (litaliano standard), subisce linfluenza della lingua
dominante in precedenza nello stesso territorio, ma ormai in declino (i dialetti).
Oggi le variet regionali di italiano sono percepibili soprattutto nellintonazione:
il sardo ed il friulano;
Dal punto di vista della sintassi del verbo il parlato si caratterizza per la
presenza di usi che contraddicono l'osservanza del dato temporale (anteriorit,
contemporaneit o posteriorit dell'evento descritto rispetto al momento
dell'enunciazione). Lo testimoniano fenomeni quali:
La forte estensione nell'oralit dell'imperfetto indicativo, specialmente a
discapito del congiuntivo, che d origine a forme quali:
dei semicolti, cio coloro che, pur avendo avuto un'istruzione scolastica
di base, non hanno mai acquisito piena competenza della lingua italiana. Si
tratta di una fascia della popolazione (che comprende circa il 10% degli italiani
adulti), per la quale si parla di analfabetismo di ritorno o di analfabetismo
funzionale, vale a dire incapacit di comporre e\o intendere in maniera
corretta un testo.
La nozione di italiano popolare fu introdotta nel 1970 da:
grammaticale e retorica.
Fisionomia dell'italiano popolare
I fenomeni che ne definiscono la fisionomia devono essere ricondotti all'influsso
delle parlate dialettali e alla spinta all'oralit, visibile anche nelle strutture
testuali, che ripetono la difficolt di progettazione del parlato-parlato.
Nella scrittura sono continue le incertezze grafiche: punteggiatura incoerente o
del tutto assente, insicurezza nell'uso delle maiuscole, uso errato di h, di q.
In fonetica i tratti di italiano popolare individuati dagli studiosi sono quasi tutti il
riflesso di parlate dialettali (es: pissicologia e tennica sono tipiche del
mezzogiorno e del settentrione, e sono ,quindi, proprie di parlate regionali la
pronuncia dei meno colti sempre molto marcata in diatopia).
Per la morfologia i tratti che si riscontrano negli incolti e nei semicolti della
penisola (e che sembrano, perci, prescindere dalla variazione diatopica) sono
molteplici:
l'italiano colloquiale, quindi una variet collocata verso il polo basso della
diafasia, ha per lo pi realizzazione nel parlato;
I sottocodici sono fondamentali per distinguere tra loro le lingue speciali; fanno
parte del codice lingua, i cui componenti appartengono al codice maggiore.
Es:il linguaggio dei giornali porta informazioni sulla realt quotidiana, il
linguaggio giornalistico un sottocodice poich ospita voci specialistiche.
Caratteristiche lessicali:
spiccata propensione delle lingue speciali per le forme passive del verbo.
Sottocodici particolari
Sottocodici come quelli della medicina e dello sport hanno degli effetti
collaterali perch la loro espansione non contribuisce a mantenere un registro
alto. La loro espansione dovuta al fatto che i medici non entrano in contatto
solamente con altri medici, ma anche con i propri pazienti (quindi devono
adeguare le loro scelte lessicali in base all'interlocutore che hanno di fronte), e
al fatto che il linguaggio tecnico medico il pi diffuso tra i non professionisti,
quindi ha grande estensione nel suo pubblico; ci avviene anche nello sport e
nel pubblico sportivo.
Tale situazione provoca degli effetti collaterali: gli specialisti tendono ad
utilizzare parole diverse per creare un vocabolario diverso dalla lingua comune,
che non sono necessarie, ma servono solamente a mantenere un registro alto.
Il linguaggio scientifico nasce con Galileo. Essendo una lingua nuova, aveva
bisogno di un nuovo vocabolario, costituito da parole e da suggestioni proprie
dell'ambiente in cui viveva terminologia d'arsenale, usata per lo pi in
scienze come la matematica ed molto ridondante, monotona. Inoltre, nel
passato, lo scienziato interveniva con la propria biografia durante il
procedimento scientifico quindi la scienza non sempre ha fatto a meno
dell'io. Oggi la scienza si connota per densit lessicale, cio utilizzo di parole