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difesa civile pu contribuire grandemente a ridurre perdite e danni.

Di
essa devono fare parte anche le predisposizioni da adottare in campo
economico, fiscale e finanziario per contenere l'amplificazione dei
danni e del panico.
In sostanza, il nuovo terrorismo comporta una maggiore domanda
di Stato o, se vogliamo, un rafforzamento delle tendenze al "neocol
bertismo hi-tech"49.

IL POLITICO (Ulliv. Pavia, Ita1y)


2007, allno LXXII, n. 3, pp. 175-199

V ATTACCO ALL'OCCIDENTE DA PARTE DELL'ISLAM

CE LO SIAMO INVENTATO NOI "ALLA SPENGLER"?

di Sergio Noja Noseda

Summary - In the past the economie


consequences of the terrorism were consid
cred only as a by-product of that palticular
form oi' violent conmet. It was focused
and in cffec! it stili is - 00 the enlargement
of the audience and the intensity of terror,
because through it tbe temlrism expects lo
attain its political goaIs. The vulnerability
of the modern societies and of the global
eeonomy, as well as the grcaler destruction
power of the modern technologies and the
amplification effcet of the media of the in
formation society, have raised the attcntion
of both thc terrorists and the States on the
economie consequences of Ihis kind of vio
lent conflict. Bin Laden has furthermore en
visaged the possibility to win an economie
war of attrition against the Western econo
my. In effcct, the conventional lerrorism
doesn't have such a power. The Iosses and
damages are irrelevant in relation lo the
population and the weaIth of nations. Only
with the use of weapons of mass destruction
(and disruption!) the terrorism could reach
thal potentiality.
Anyway, the economie consequences 01'
the modem transnational terrorism are far

49 G. TREMONTI,

174

are multifanous in na
as their nature 8 COIl
cerned, a difference must be made from tlle
losses and damagcs, from tbe diTect eifects
and tlle indirect ones, from tbe damages 01' the
terroriSI actions and those produced by the
prevention and security measures, from the
materia! damages and those Inked by the
"fear economy", and, (ast but noI least, from
tbose of the "occasionai terrorism"
ber Il th) and those of tbe "recnrrent"' one
(IRA, ETA, Intifada, etc.), tbat 1S oftlle terror
ist campaigns.
As far as thc rime 01' damages is con
cerned the immediate, short and long term
impacts have to be considered. The aetnal im
on the eeonomy, the society alld the pol
depend on the one side on the existence
of a "seeurity culture" and on the other side
Oll tbe emergency illstitutional eommunica
tion. This latter eould either hinder or expalld
the danIages, fear and patrie, botb through thc
and areas involved in a terrorist attack
outside.

Rischifatali, Milano, Mondadori, 2005.

1.

Oswald Spengler e "Der Untergang des Abendlandes"

Un professore di liceo, dopo pochi anni di insegnamento, lasci


scuola per dedicarsi alla sola attivit di scrittore e di filosofo. l'ini
zio della storia e del1e opere di Oswald Spengler, nato a Blakenburg
nel 1880 e morto a Monaco di Baviera nel 1936. Lo studio della mate
matica, delle scienze naturali e della filosofia contribuirono alla forma
zione della sua teoria biologistica della storia, che lo rese uno dei rap
presentanti pi discussi dello storicismo tedesco.
Egli auspicava un tipo di gestione dello Stato di cui il potere
tare, la superiorit della razza bianca e il ruolo predominante della Ger
mania erano i princpi portanti.
Vale la pena di notare che i rapporti di Spengler con la cultura ita
liana furono di duplice e dialettica natura, potendosi definire in termi
ni di "silenzio" e di "apologia". Se lo Spengler filosofo della storia, il
profeti co autore del.1ibro il cui titolo Der Untergang des Abendlandes
fu tradotto in italiano Il tramonto dell 'Occidente I , rimase pressoch
sconosciuto in Italia dopo la stroncatura operata dall'idealismo crocia
no con la recensione di Croce su La Critica del 1920, maggior fortuna
tocc ano Spengler politico e convinto assertore di un'ideologia che
negli anni '30 non poteva non trovare facili consensi nell'ambito del
la classe politica e culturale dominante, anche se il nostro Beonio
Brocchieri arriv a parlare di "profetismo funerario" spengleriano.

Professore emerito di Lingua e letteratura araba, Socio corrispondente dell' Istituto


Lombardo-Accademia di Scienze e Lettere. Presidente della Fondazione Ferni Noja No
seda per gli Studi arabo-islamici.
IO. SPENGLER, Il tramonto dell'Occidente, Milano, Longanesi, 1957, traduzione di
Julius Evola.

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2. L'Islam "uno, nessuno, centomila"


bene chiarire d'acchito che per Islm va intesa una civilt e non
solo una religione. Anche se si pu non essere d'accordo sulle conclu
sioni del fortunato lbro di Huntington Clash of civilizations, sarebbe
lm madornale errore non accettare la sua divisione del mondo in "ci
vilt". Una di queste l'Islm, difficilissima da spiegare.
Sforzandosi si pu averne un'idea immaginando un parallelepipe
do di millecinquecento anni di storia moltiplicati per un miliardo e
mezzo di persone, una massa costantemente in movimento come la
rappresentazione del magma al centro del nostro globo.
Al1a sua comprensione pu essere utile non tanto riscrivere ci che
comunemente noto dell'Islm, ma riflettere sulla traduzione corren
te di alcune parole. IsIm vuoI dire donare se stesso alla volont di Dio;
ma non la rassegnazione fiduciosa, per la quale usato un altro voca
bolo. La corretta traduzione di "musulmano" non "sottomesso" ma
"oblato", anche se questa traduzione intacca profondamente la diffusa
traduzione di Islm con submission - chi non ricorda il cortometraggio
di Theo Van Gogh con questo titolo? - con tutte le sue implicazioni.
egual modo la parola salm vuoI dire "pace celeste" e non la pace mi
litare (anche in questo caso esiste un altro vocabolo) e neppure la "pa
ce in terra" del cristianesimo. Basti pensare che il noto saluto "la pace
sia con te" non pu - secondo i loro canoni - giammai essere l' augu
rio di un musulmano a un non musulmano.
Un'osservazione generale: la consapevolezza, per i musulmani,
della propria superiorit nei confronti di chi non lo . La distinzione
che 1'Islm applica nel diritto musulmano tra i seguaci di una delle re
ligioni che Maometto consider rivelate da Dio (Cristiani, Ebrei e Sa
maritani) i cosiddetti "popoli de11ibro" e i politeisti, comporta, per
i primi, tolleranza invece che morte in caso di non conversione, ma es
senzialmente, anche nella viva coscienza popolare di tutti i tempi, una
condizione di inferiorit morale e giuridica rispetto ai musulmani. Nel
l 'Islm classico i Dottori della Legge (oggi gli Stati in piena moderniz
zazione tendono a regolare per legge tutta la materia di queste nomine
e di queste cariche) sono tali non in virt di diplomi scolastici o di no
mina governativa, ma perch l'opinione pubblica, capitanata dai Dot
tori pi anziani, li ha riconosciuti come tali in base agli studi da loro
notoriamente compiuti, agli insegnamenti tenuti quasi a titolo persona
le, agli scritti composti. In modo identico dovrebbe cos funzionare la
figura di ogni Imm, che solo un musulmano esperto nel rito, una per

sona che pu anche essere scelta quando occorre, come al momento


della preghiera.
Purtroppo nella realt quotidiana almeno in Italia - si sviluppa
ta un' anomalia, quella degli "lmm autoreferenziali". Molti musulmani
si nominano cio Imm da sol e la costante ignoranza in materia, sia dei
nostri immigrati sia dei politici e amministratori italiani, fa s che siano
presi in considerazione quali autorit religiose. Questo un particolare,
ma estremamente importante per la nostra vita sociale. Questi Imm
rappresentano solo se stessi e trattare con loro trattare con il vuoto.

Religione e politica

A una buona parte di noi noto che molti anni fa una moneta e, di
cono, la malizia di chi la presentava, fecero nascere la pi che famosa
frase "rendete dunque a Cesare quello che di Cesare e a Dio quello
che di Dio", una frase che ha avuto una indiscussa fortuna nel mon
cristiano, alla quale viene, con una certa regolarit, contrapposta
nell'ecumene islamica: "1'lsIm (sottinteso "contemporaneamente")
'religione' e 'Stato'''.
La differenza sta nel fatto che la prima frase sta in un testo fonda
mentale e autoritativo, ovviamente per chi a questo testo si riferisce per
la sua fede, mentre la seconda non la si ritrova in alcun contesto che
abbia un 'identica importanza per 1'Islm. In una civilt, pi che una re
ligione, come quest'ultima, la quale ha i propri fondamenti nei testi
scritti, la differenza non poca2
Va detto che, sia all'interno che all'esterno dell'Islm, da alcuni
decenni si diffuso questo assioma dal quale si sono volutamente trat
te errate conclusioni: poich l'Islm non opera una netta distinzione tra
fede e politica, nei paesi musulmani non arriver mai la democrazia.
Come tutte le opinioni che diventano un luogo comune, la tesi viene
petuta quasi meccanicamente senza provare mai a verificarne l'effetti
va fondatezza. In verit, al contrario di quanto si pensa in Occidente
modo diffuso,l'lslm profondamente democratico: basti pensare al
la tradizionale elezione senza schede n urne dei suoi Dottori e dei suoi
Imm, ma profondamente resto ad interessarsi di politica ove per

2 M. CAMPAl'\llNI, Islam e politica: il problema dello stato islamico n "Il Pensero Po


litico", XXXVII (2004), 3, pp. 456-466; e altres Introduzione a M. CAMPANINI K. ME
ZRAN, Arcipelago Islam, Bari, Laterza, 2007.

176

177

"politica" si intenda il "come" ci si debba affidare a qualcuno affinch


costituisca dei governi "la cui giusta autorit deriva dal consenso dei
governati". Pi che affermare che al mondo islamico questa materia
"sfugge" affermerei che "non interessa". AH'Islm interessa una sola
categoria: "praticare l'Islm", alla quale si pu aggiungere: "farlo pra
ticare" agli altri musulmani!

4.

Il movimento centripeto del Diritto musulmano

La massa di informazioni che riceviamo continuamente, soprattut


to per l'operato degli stragisti, porta all'idea che all'interno dell'Islm
si stia rafforzando il Diritto musu]mano mentre sta avvenendo esatta
mente il contrario.
Mentre infatti si sta rafforzando, con un movimento che possiamo
storicamente considerare irreversibile, la manifestazione di aderenza
alla legge, la sua esibizione verso i terzi, ne diminuisce l'applicazione
legale.
Vi in realt una spinta nuova a mostrare, attraverso l'abito, l'ap
partenenza a questa fede. Un caso tipico il nuovo, per le donne, "vesti
to islamico" ( questa un'espressione araba modernissima), pi o meno
quella specie di impermeabile accoppiato al foulard sui capelli, un abbi
gliamento che non esisteva sino a due dece~ni fa. questo un fenome
no epocale in atto che, molto facile riscontrarlo, non si vuoI vedere.
C' da chiedersi se non siamo al big crunch della Legge divina: i
paesi in cui il Diritto musulmano resta l'unica fonte del sistema giuri
dico stanno diminuendo vistosamente. Certe condanne, come la lapida
zione - che tra l'altro, sia detto per inciso, non ha alcun fondamento co
ranico, anzi fu anche contestata a suo tempo da molti compagni di Mao
metto - pu darsi non saranno abolite, ma probabile che divengano
sempre pi rare, secondo l'uso, inaugurato dai Sultani Ottomani, di la
sciar sopravvivere la norma ma di non applicarla. Al tempo stesso, se il
chador non finir nell' armadio della storia e continueranno a girare i
burka, ci non dipender tanto dal Corano - che per altro non li prescri
ve - ma dalla cultura popolare che esso ha ispirato e dove si radicata
pi saldamente di quanto noi occidentali siamo inclini a credere.
In tutto il Nord Africa il Diritto musulmano stato sopravanzato
dalle legislazioni parlamentari. Il primo vulnus l'ha portato la rivolu
zione nasseriana, ma il processo di laicizzazione del diritto poi pro
seguito, influenzando la Lega Araba.

La vera rottura sta maturando nel mondo arabo proprio sui diritti
umani: la concezione laica della persona umana e dei rapporti civili ha
gi permeato il diritto d alcuni paesi arabofoni e sta ora imponendosi
all'interno dclla Lega Araba, che ha approvato una "Carta Araba dei
Diritti dell'uomo" che ha buone possibilit di essere applicata. Questo
trattato, una volta ratificato dai singoli paesi arabi, introdurr nei loro
sistemi giuridici princpi che sono consolidati in Europa ma che appa
iono "rivoluzionari" per una societ musulmana del XXI secolo pro
prio perch si pongono come "leggi dello Stato" e si contrappongono
al dettato del Diritto musulmano. Si va dall'uguaglianza tra uomo e

donna al divieto assoluto di comminare pene inumane o degradanti

quali la tortura, dal rifiuto della schiavit a quello di ogni forma di di

scriminazione, senza possibilit di deroghe. Il trattato si sofferma an

che su diritti che la "Convenzione Europea sui Diritti dell'uomo e sul

le libert fondamentali" (1950) e il "Patto internazionale delle Nazio

ni Unite sui diritti civili e politici" (1966) non contemplano, come

quell dei disabili. N la carta si dimentica di vietare il commercio di

organi umani, lo sfruttamento sessuale e l'utilizzo di bambini in guer

ra, che flagellano le classi popolari di molti di questi paesi.


Le radici laiche del documento emergono nel preambolo che, do
po aver riconosciuto la pluralit delle religioni rivelate, chiama in cau
sa la Divinit per affermare l'antropocentrismo, dove parla di "dignit
dell'uomo che Iddio ha onorato dalla creazione del mondo".
Sorprende che la Carta non riconosca alcuna preminenza giuridi
ca al Corano mentre si richiama apertamente ai trattati internazionali e
alle legislazioni nazionali. Prima di entrare in vigore, la carta deve es
sere ratificata da almeno sette paesi arabi, ma oggi parecchi governi, e
particolarmente quelli nordafricani, sono disposti a molto pur di non
essere esclusi dalla cooperazione internazionale.
Su questo terreno stanno lavorando i migliori giuristi arabi, e un
convegno si svolto ultimamente all'Universit di Messina con una re
te di giuristi delle Universit del Mediterraneo, tra le quali quelle ita
liane che partecipano a questo processo di costituzionalizzazione dei
diritti umani nei paesi arabi3

3 C. ZANGHl _ R. BEN ACHOUR, La nouvelle Charte arabe des droits de l'homme Dialogue italo-arabe, Actes de la Table Ronde ita/o-arabe du 17-18 dicembre 2004, Mes

sina, Torino, Giappichelli, 2004.

179
178

La modernizzazione: internet

Molto in movimento e non contano pi i dettagli fomiti dalla


maggioranza dei libri dedicati all'Islm, che ci hanno sempre presen
tato un mondo irrigidito come in verit non mai stato. Se vero che,
all'interno di questo mondo per noi cos interessante e oggi cos vici
no, si sta aprendo una spaccatura tra l 'Islm e l 'islamismo, intendendo
"grosso modo" per quest'ultimo il fondamentalismo accompagnato dal
terrorismo, di certo la leva per aumentare quesfa spaccatura sono
tendenza odierna al villaggio globale e internet4.
Dato per irreversibile internet anche in questo mondo, esso si fon
da sulla base strutturale dei locali pubblici quali i caff, che sono sem
pre stati un grande luogo di intrattenimento sociale nei paesi arabo-mu
sulmani. Gli internet caf crescono di numero e si affiancano, a
superandoli per trasversalit, agli storici caff.
Anche per questo, ma c' chi dice anche solo per questo, internet
deve essere considerato come l'inizio di una nuova fase di sviluppo nel
mondo arabo-islamico anche se la moralit del nuovo mezzo di comu
nicazione una delle maggiori preoccupazioni della popolazione ara
ba e musulmana, indubbiamente ancora pi delle loro espressioni go
vernative o religioso-educative.
apparsa sulla scena, con la silenziosa rivoluzione odierna che
un fondato parallelo nel nostro mondo con l'invenzione della stampa,
una nuova figura: il "lettore". In Europa, dopo Gutenberg, il singolo en
tr per la prima volta direttamente in contatto con il testo e lo lesse si
lenziosamente. Attraverso il mondo stampato la scoperta della scrittu
ra venne portata alle estreme conseguenze. A Lutero bisogna dar credi
to di essere stato il primo a percepire l'importanza di questo cambia
mento: egli rimpiazz le tradizioni, le interpretazioni preparate dalla
Chiesa Cattolica, con l'accesso diretto ai testi sacri, "che doveva poter
leggere anche un ciabattino" . Il lettore venne in diretto contatto con Dio
attraverso il libro: leggere in silenzio divent una nuova preghiera.
Oggi, per i musulmani, internet, le pagine web, la e-mai! e i pro
cessi chat costituiscono un foro di discussione per punti importanti del
la loro fede. La lettura del testo coranico, dei suoi commentari e super
commentari diventa di giorno in giorno alla portata di centinaia di
lioni di giovani i quali non devono pi rivolgersi solo ai Dottori per
4 S. NOJA NOSEDA, /slam in internet o internet islamico?, in "Italiamondoarabo",
XIV, 2, 2004, pp. 118-125.

180

sciogliere un quesito. Al di hl del continuo aumento delle ricerche via


internet e del crescente uso dei testi disponibili, l'aspetto pi significa
che possiamo notare nel mondo musulmano il grande utilizzo
delle chat fine, del tipo "tu domandi, l'Islm risponde".
un movimento che, ancorch contestato da immancabili paure e
timori, continuo a ritenere inarrestabile: un sistema che sapr aperta
mente procedere, a mio parere, a irrobustire quella democrazia senza
schede n urne cos connaturata all'Islm, un sistema che sapr eleg
gere, guardando nei monitor, chi il migliore. Non difficile pensare
che coloro che appartengono all'Islm, proprio le moltitudini che san
no eleggere guardandosi nel viso chi deve dirigere la preghiera affidan
dogli quell'incarico, sapranno ben scegliere, trovato il mezzo idoneo,
i migliori tra loro per vederli loro governanti. Questo mutamento nel
rapporto con il testo sacro e le lotte interne su base etnica, sconosciu
te all'lslm del millennio trascorso, sono altri drammatici sintomi
crisi epocale che attraversa il mondo musulmano.

6.

Integralismo,fondamentalismo e terrorismo

Ecco che, pur non essendovi alcuna "unit araba" n alcuna "uni
t islamica", il panislamismo ridiviene valido nella componente stori
ca "integralista" , a volte definita "fondamentalista"5. Anche qui i para
dossi si sprecano, Ma cosa si intende per Islm "integralista" e per
Islm "fondamentalista"?
In realt non vi sono differenze perch il mondo islamico non co
nosce queste categorie. Ambedue sono aggettivi n nati n sviluppati
si in area arabo-islamica. Sono stati applicati al mondo islamico
nostra pubblicistica. Definizioni sorte nel mondo occidentale, esse non
definiscono soltanto una maggiore o minore intensit di fede ma anche
particolari posizioni. In verit "integralismo" parola usata gi per il
socialismo ottocentesco, distinguendo chi si poneva tra i "riformisti"
un Iato e i "rivoluzionari" dalI'altro.
Ambedue i termini sarebbero da sconsigliare per l'Islm. Quello
che comunque pi si adatta al musulmano medio il termine "integra
lista", colui cio che
le disposizioni del Diritto musulmano. Que
sto non implica assolutamente non solo il desiderio di combattere il
5 S. NOJA NOSEDA, Storia dei popoli dell'/slam, N, L' Islam moderno, Milano, Mon
dadori, 2003, p. 302 c scgg.

181

mondo occidentale ma neppure quello di odiarlo; tutt'al pi quello di


considerarlo un mondo inferiore che non "ancora" giunto alla perfe
zione religiosa che rappresentata dall 'Islm.
Non ci sono termini arabi per definire chi noi chiamiamo "fonda
mentalista" o "integrali sta" . Il termine spontaneo quello di "combat
tente il Gihcf' (ovvero, con un termine tutto nostro, la cosiddetta
"Guerra Santa"). A conferma vi il fatto che in A fghanistan stato ap
plicato il termine tlib (con il plurale persiano in 'an': talibn) ovvero
"studente di scienze coraniche" per esprimere un concetto molto sfug
gente. Anche se nella pubblicistca italiana vincente il termine "fon
damentalista", per indicare i movimenti come quello algerino o altri
ancora si potrebbero usare gli aggettivi "estremista" o "attivista". Per
la misera, picaresca costellazione di Bin Laden non rimane che il ter
mine "fanatico" che i nostri vocabolari definiscono "invasato da furo
re religioso", "esaltato di zelo, credenza, fede", "quasi uscito di mente
o fuori di s" , aggiungendo "con intolleranza delle opinioni altrui".
Detto questo si arriva, con tutte le difficolt che comportano le de
finizioni in queste materie, soprattutto perch tutte di matrice occiden
tale (cattolica o protestante), a dire che:
l"'integralismo" l'applicazione "integrale" delle disposizioni del
Diritto musulmano alla persona e a ci che circonda il credente.
Non dovrebbe comportare a1cunch di rivolto al mondo esterno;
il "fondamentalismo" porta in s una carica aggressiva. una fe
de militante che si considera in lotta per la sopravvivenza in un
mondo ostile. Essa desidera dimostrare che la religione tutt' altro
che una forza in declino. Storicamente nasce, com' noto, nel
mondo protestante come una corrente teologica che prende forma
alla fine dell'Ottocento negli Stati Uniti d'America in opposizio
ne alle tendenze della teologia liberale che si erano manifestate gi
in Europa. Il contrasto, all'inizio, verteva sul modo di interpretare
la Bibbia sintetizzando i punti inalienabili e sottolineando l'asso
luta inerranza del testo sacro.
L"'integralismo" esiste, con varia potenza ed estrinsecazione, an
che nell'ebraismo come nel cattolicesimo e, come stiamo esami
nando, nell'Islm, anche se ogni "fondamentalismo" fa legge a s
e possiede una propria dinamica. Nel caso islamico esso un 'ideo
logia di rivolta contro la "tradizione lunga" dell'Islm. Questa
"tradizione lunga" quella che ha giustificato sin dall'inizio la re
lativa separazione tra politica e religione che ha caratterizzato il
mondo musulmano divenendo chiara sin dalI' ascesa della dinastia

omayyade. Saliti al potere con la spada, i califIi omayyadi guide


ranno la comunit senza esserne i leader religiosi, separando quel
lo che nel Profeta dell' Islm era unito: leadeship politica e religio
sa. Questa frattura origina una relativa autonomia del politico ma
proprio l'autonomia del politico che i fondamentalisti mettono
discussione negando quattordici secoli di storia;
il "terrorismo" - che dovrebbe essere una categoria dotata di va
lore euristico indipendentemente dane tre religioni a noi pi note
(basti pensare alle "Tigri Tamil" nella grande isola di Sri Lanka, le
quali mirano alla spartizione del paese separandosi dalla maggio
ranza singalese) - , del proprio e indubbiamente amato "fonda
mentalismo", l'estrinsecazione "che uccide".
Il "terrorismo" la denominazione contemporanea e il moderno svi
luppo della guerra deliberatamente scatenata contro civili con lo scopo di
annientarne il sostegno a quei leader e a quelle linee di condotta politica
mente biasimati da coloro che di tali violenze sono responsabili6
Sono stati "terrorismo" l'atomica, il bombardamento di Coventry al
l'inizio della seconda guerra mondiale e quello di Dresda ne11945, cos
come quello praticato dalle armate dell'Unione durante la guerra civile
americana: si ricordi la grande avanzata del generale Sherman attraverso
il Sud, quando egli concentr le proprie operazioni, dopo la caduta
Atlanta, muovendo per le campagne dietro le linee nemkhe per distrug
gere ferrovie, strade, ponti e fili del telegrafo, vale a dire le principali ar
terie di rifornimento e di comunicazione per le forze combattenti sudiste.
Nel caso dell'lslm i movimenti fondamentalisti integralisti era
no, sino a poco fa, legati nella pratica quotidiana a due poli principali:
un polo povero, l'Irn, e un polo ricco, l'Arabia Saudita, anche se l 'Irn
ha sempre dominato e sostenuto apertamente la componente minorita
ria sciita che ha in s questi particolari valori, destinati sempre ad atti
rare i teoricamente puri, teoricamente votati al sacrificio.
Ed eccoci arrivati alle soglie del "terrorismo destabilizzante" dei
nostri giorni per il quale per la sua storia - necessario individuare
due intitolazioni, in una ripartizione storica fra:
il terrorismo "antica maniera" ,
il terrorismo dell' 11 settembre.

6 A. SINCLAIR, Storia del terrorismo. Roma, Newton Compton, 2003. spiacevole


notare come sia stata mal edita la traduzione italiana di quest'opera. La didascalia della
fig. 4 recita: "Un episodio della Crociata Albigesiana. Rappresenta un attacco a un castel
lo del Qatar.."

183

Il primo, che accurtamente non va confuso con quello attuale,


quello dei Palestincsi degli anni '70 che fu, come ebbi occasione di di
re quando era al suo massimo, un mirato strumento della sinistra inter
nazionale, e di conseguenza n pro-arabo n tantomeno pro-islamieo.
Esso morto quando morta la sinistra, tristemente rappresentata a suo
tempo dall'URSS e dai suoi satelliti nei quali si addestravano i volon
tari, quale era la Bulgaria.
A questo terrorismo "antica maniera" si possono ricollegare gli
stragisti palestinesi dei nostri ultimi anni.
Il secondo, che ha impresso il proprio segno distruttivo a New
York, un terrorismo veramente islamico che risponde a un'antica vo
cazione dci musulmani, quella dell'assassinio politico.
"Assassino" una parola entrata nelle lingue neolatine ricalcando
hashish le lingue germaniche hanno altri termini interni come killer
o murder - perch di questa droga si riempivano coloro che venivano
inviati a uccidere determinati personaggi politici. Questo dell'assassi
nio politico una vecchia tradizione isIamica che arriva sino al gene
rale Klber, al re 'Abdallah, il bisnonno dell'attuale omonimo re di
Giordania, e al presidente Sadat.
Indipendentemente da questa prassi assassina, il vero polo dell'''in
tegralismo-fondamentalismo non terrorista" l'Arabia Saudita.
Molti movimenti integra1isti-fondamentalisti di una certa dimen
sione - penso ancora una volta a quello algerino - furono condiziona
tissimi dal denaro dell' Arabia Saudita che il finanziatore di gran par
te di ci che islamico nel mondo, comprese le strutture degli immi
grati in Europa.
D'altra parte, guardando alla posizione egemone dell'Arabia
Saudita in questo campo, non si pu dimenticare che la monarchia
saudi ta alla radice ortodossa e protettrice dell' ortoprassi. L'integra
lismo si trasforma cos in integralismo ricco - viene chiamato da
qualche sagace osservatore "petroislam" - il quale, proprio perch
diventa ricco, porta con s i germi della distruzione dei suoi protet
tori. L'integralismo nel1'Islm, oltre all'applicazione "integrale" del
la legge divina, porta sempre con s il progetto, o per lo meno il de
siderio, di rifarsi agli insegnamenti e all'esempio del Profeta del
l'Islm e dei suoi primi seguaci tornando alla trita storia dell'et del
l'oro.
necessario riflettere, ritornando con la memoria ai primi decen
ni dell'Islm, sul fatto che ben tre dei quattro primi califfi ortodossi, ri
conosciuti sia dagli sciiti che dai sunniti, morirono uccisi non combat

tendo in battaglia contro gli infedeli, ma ad opera di assassini eccitati


dalle fazioni interne dell'Islm, per capire come l'et dell'oro a cui
l'integra1ismo si richiama non mai esistita.
Ecco che, an'inizio degli anni '90, il linguaggio politico dell'Islm, anche o soprattutto per reazione alla voce degli ayatollah,
acquista una forza pregnante che solo poco prima gli era sconosciu
ta.

I regimi al potere, per spegnere l'incendio dei gruppi radicali, fa


voriscono una reislamizzazione "mirando in basso". Viene favorito

l'aspetto sociale, pio, dell'Islm la cui forza si pu ben scaricare verso

le moschee, le scuole, i dispensari, tutto un tessuto di solidariet e di

attivit caritative che invadono le zone lasciate scoperte da stati corrot

ti e inefficienti. Questa la reislamizzazione "mirando in basso", che

prende piede grazie al flusso dei petrodollari dell' Arabia Saudita e del

Kuwait ben contenti di questo "pietismo conservatore" ,rigorsta s ma

anche garante della stabilit sociale.


Per anni e anni tutto ci stato specialmente valido nel Nord Afri
ca, dove il linguaggio islamizzato si afferma sempre pi e dove i mo
vimenti integralisti da tempo lavorano casa per casa, quartiere per
quartiere, e oggi in piena vitalit nei territori palestinesi7.
La conclusione che l'integralismo appare oggi sempre di pi, co
me stato il vecchio terrorismo islamico e come lo quello nuovo, in
primis soltanto uno strumento politico, e comunque qualcosa ben dif
ficile da governare se non addirittura da gestire.
Il fatto che questi ideali trovino un richiamo nel cuore del popolo
e particolarmente di alcuni segmenti di esso, che siano di fatto un in
sieme di sogni che aiuta a non alienarsi, solo e sempre un aspetto stru
mentale.
L'integralismo sta dando segni di decomposizione mano a mano
che vengono alla luce i veri signori del mondo arabo, ma non morir
mai perch anche un'aspirazione e un sogno. Il successo di Khomei
n e lo scacco di Saddam Russein sono due facce dello stesso proble
ma, che si porr ancora e sempre nel futuro: come prendere il control
lo dell'Islm come forza politica?
La chiave dei problemi che danno spazio agli integralisti sta non
solo nel modificare la Legge, ma anche nell'assoluto disprezzo che
regge l'odio per i prodotti occidentali, tra i quali la democrazia a sche
de e a urne. E questo solo perch quest'ultima fa parte di quel mondo
7

R. SCOLARI, La Guerra delle ciotole, "Il Foglio". 8 settembre 2007.

185
184

che essi volevano conquistare e dal quale in un modo o nell'altro furo


no conquistati.
La sostanza del fenomeno questa: qualsiasi cosa venga genera
ta da un impero musulmano e non odori di estraneo viene accettata co
me indigena anche se non indigeno il modello. Cos vanno le cose
in questa incredibile democrazia che costituita dalI 'Islm, una de
mocrazia non fatta di schede e di urne ma costruita dall'affettivo e af
fettuoso sentimento, dalla piena adesione popolare. Se s ritorna a
pensare che l'Islm non ha una Chiesa, non ha una gerarchia n ve
scovi n papa, esso deve ben avere il consenso popolare per vivere ed
espandersi.
La caduta dell'Impero ottomano ha tolto all'Islm una macchina
oliata capace di metabolizzare l'esterno e spacciarlo per musulmano.
Oggi mancano questo centro e questa funzione. Il fondamentalismo,
con la degenerazione del terrorismo ma con idee indubbiamente tanto
confuse, vuole ricostituirlo. Ma questo sembra restare solo un sogno.

7. Occidente e Oriente: le ignoranze reciproche


Alla base di ci sta un fatto certo: noi (e con noi intendo la civilt
occidentale) e l 'Islm non ci conosciamo8 Pcr noi 1'Islm terrorismo,
velo, poligamia e minareti, mentre per il mondo arabo-islamico l'Oc
cidente violenza sui loro costumi, colonialismo e, aspetto molto im
portante, missionarismo.
L'incomprensione dalla quale gli uni e gli altri sono circondati la
somma di due gigantesche ignoranze montata in modo esponenziale
questi ultimi tempi, alle quali si aggiungono, sempre da ambedue le
parti, coacervi di luoghi comuni da far tremare i polsi anche al pi pre
parato politologo, ed quindi indispensabile l'analisi delle fonti di cia
scuna delle due ignoranze.
Guardiamo al nostro caso. Dato che non siamo in grado n di leg
gere n di sentire quanto quel mondo pensa nel profondo n tanto me
no di analizzarlo, le nostre fonti di informazione, metabolizzate dai
media, sono principalmente quattro:
i blogger,
i neoconvertiti,
la massa degli immigrati,
8 S. ALLIEVI, Le

trappole dell'immaginario: Islam e Occidente, Udine, Forum, 2007.

i terroristi, che costituiscono un caso a parte, ma abbastanza ben


studiat09
Un esame di chi sono costoro e del loro livello di conoscenza del
la loro stessa civilt dovrebbe farci sorridere appena parlano e invece,
disgraziatamente, li prendiamo sul serio e anche molto.
Tutte e quattro queste fonti delle nostre notizie sull'Islm non rap
presentano n la civilt islamica in generale n il mondo islamico di
oggi. Per quanto riguarda i blogger, basterebbe confrontarli con quelli
dei fondamentalisti americani per rendersi conto di come questa sia
una categoria particolare che vive le sue emozioni e realizza i suoi so
gni scrivendo e proclamando le sue idee.
I neoconvertiti sono un caso classico in ogni religione, e qui com
pare la confusione tra religione e civilt. Essendo neofiti, non possono
che essere da un lato accaniti sostenitori della religione nella quale si

sono convertiti e dall'altro accaniti, in genere, nel volere convertire gli

altri.

Quello degli immigrati il caso pi complicato perch nella gran


de maggioranza hanno un bassissimo livello di scolarizzazione. Que
sto comporta la necessit, per loro, di rimanere attaccati il pi possibi
le alla religione nella quale sono nati, facendo un pacchetto unico di
questa con il folklore e avendo come unico esempio il comportamen
to dei loro genitori. Problema nel problema, ma importantissimo, sono
gli lmm autonorninatisi, i quali possono vivere la loro vita attingen
do all'ignoranza e alla disperata volont di non cambiare degli immi
grati.
Superare queste quattro componenti della nostra cultura spicciola,
parlando conIa massa dei componenti delle nostre due civilt non at
traverso canali fuorvianti come "il comune monoteismo" o "la religio
ne abramitica", ma conoscendosi l'un]' altro come esseri umani, il
grande compito che ci attende, gli uni e gli altri, e che trasforma lo
"scontro" in "incontro" delle civilt lO .

9 R. HOGENRAAD, Terrorism and literature: Trading violencefor words, in Civiliza


tion space on inter-cultural dialogue. The Fifth Annual Session of the World Public Fo
rum "Dialogue ofCivilizations ", Rodi, 11-13 ottobre 2007 (in corso di stampa).
lO Particolarmente avanzato il Convegno organizzato dall'Universit della Svizzera
italiana su Islam and the Western World: the Role ofthe Media, Lu!!ano. 16-17 marzo 2007

(in corso di stampa).

187
186

8.

Faith-based community e reality-based community

La guerra dell 'Islm contro l'Occidente un'offensiva sempre pi


ideologica, che perentoriamente abroga fatti, protagonisti scomodi, an
tinomie. Ideologizzare vuoI dire inventarsi un mondo, sostituirlo alla
realt installandovisi come ci s'insedia nell'universo virtuale di Se
cond life, che oggi riscuote un crescente successo di pubblico!!.
Questa sottrazione di fatti e persone scomode contamina anche le
parole, trasformandole in stereotipi cui si resta affezionati perch il
pensiero scorre come un fiume facile quando gli argini sono fatti di
ch.
Come in molti altri casi della storia importa chi parla e le parole
o meno ortodosse (o piacevoli da ascoltare) che usa, non quel che
il parlante dice. D'altronde questa predilezione ideologica impegna da
principio la guerra del terrore o al terrore, come rivel nel 2004 un
grande giorna1ista premio Pulitzer, Ron Suskind su] New York Times.
Prima della guerra in Iraq, nel 2002, un consigliere del Governo ame
ricano gli confid: "Il mondo come funziona ormai un altro. Noi ...
quando agiamo creiamo una nostra realt. Una realt che voi osservastudiate e sulla quale poi ne creiamo altre che voi studierete an
cora".
Di conseguenza gli avversari-sabotatori sono accusati di apparte
nere alla cosiddetta reality-based community, la comunit che si basa
realt, anzich alla faith-based communi~y, costruita sulla base
delle proprie idee o di quelle che si vogliono far credere reali: un feno
meno apertissimo nella nostra era e ben delineato da Marcello Foa nel
suo Gli stregoni della notizia 12
i realisti vedono cose incontrovertibili.
Cos, dopo un petrarchesco "Oriana taccio, che per ogni piag
gia ..", basandomi sull'antico detto dialettale "/'e'andada in sumen
za", ecco qualche recentissima "lezione" in argomento tratta dalla
stampa quotidiana, chiarendo che non posso, o meglio non voglio,
impostare la parte finale di questo studio su di una rassegna stampa,
"Un mondo che dice al Wall Street Journal il capo della Divisione Innovation
Academy, Kirsten Dunlop diventato un mercato emergente. Le Assicurazioni Genera
li hanno creato Generai Virtual, un'isola costituita da palazzi che circondano una
lastricata, con il logo del leone alato al centro, dove gli abitanti di Second Life .... " La
Stampa" , 6 ottobre 2007.
12 M. FOA, Gli stregoni della notizia, Milano, Guerini e Associati, 2006, particolar
mente alle pp. 52-79.

188

con la quale ne supererei fisicamente la cornice. chiaro che la si


tuazione talmente bollente che i libri in merito risultano tutti sere
namente vecchi. Il libro di Pim Fortuyn Contro l'islamizzazione del
la nostra cultura (che porta nell'edizione originale olandese un se
condo titolo che ne ridimensiona il quadro, L'identit dei Paesi Bas
si come fondamento), anche se pubblicato in Italia nel 2005 risale al
1997 13 , cos come il miglior testo in materia di immigrati in Europa
a cura della Comunit Europea, Muslims in the enlarged Europe,
del 2003 14
Trionfante nellafaith-based community, Ida Magli, qualche gior
no prima della "marcia su Bruxelles" dell' 11 settembre 2007 intitola
ta "Stop Islamization ofEurope", sicura della sua non riuscita, scrve 15 :
"Riassumiamo i motivi pi evidenti dell'inevitabile fallimento, pi
che altro per far comprendere quanto sia tragica la situazione dell'Euro
pa.. gli organizzatori non hanno capito quale sia la causa fondamentale,
anzi l'unica, dell'islamizzazione dell'Europa".

Orbene parlare di "islamizzazione" quando i musulmani nel


l'Unione Europea sono
milioni (stimarli in 18 non cambia la visua
le) contro quasi 500 milioni di europei cristiani sembra un po' azzar
dato.
Per quanto l'immigrazione possa salire, e con tassi annuali lette
ralmente "impossibili", e per quante conversioni vi possano essere, il
totale dei musulmani pu divenire, sempre escludendo l'ingresso delTurchia nell'Unione Europea (nazione che, con i suoi 70 milioni di
musulmani, sconvolgerebbe queste previsioni):
30 milioni accettando come duplicata l'immigrazione,
45 milioni accettando come triplicata l'immigrazione.
Volendo poi aggiungere l'ipotesi che ogni musulmano attualmen
te in Europa - ci vuole un po' di tempo - converta 2 cristiani, si pu
arrivare a 100 milioni, il che rappresenterebbe comunque solo il 20%
popolazione dell 'Unione Europea.

13 P. FORTUYN, ColUro l'islamizzazione della nostra cultura, Provesano, Associazio


ne Carlo Cattaneo, 2005.
14 B. MARCHAL, S. ALLIEVI, F. Di\SSETTO, J. NIELSEN, Muslims in the Enlarged Eu
rape, Leida, Brill, 2003.
15 I. MAGLI, In piazza l'Europa che non vuoie diventare islamica, "Il Giornale", 1O
agosto 2007.

189

Vale la pena notare che, a quanto si dice, a Berlino le conversioni


di tedeschi all'Islm sono sinora 8.500 con richieste di conversione
che, nell'arco di un mese, si contano sulla quindicina l6
Proseguiamo la lettura di questa lectio:
"L'Unione Europea stata costruita appositamente a questo scopo:
rendere agevole ai musulmani invadere l'Oceidente ...".
Dopo aver notato che dire "Occidente" significa dire "civilt occi
dentale" e che, aggiungendo la Russia e i suoi vicini, 1'America del
Nord e l'America del Sud, facile arrivare alt' incirca a ] miliardo e 700
milioni di cristiani, cosicch la percentuale dei musulmani scendereb
be drasticamente, ecco alcuni dettagli tecnici che completano la frase:
" ... giungendovi da tutte le parti, occupandone un 20% in Svezia, un
15% in Danimarca, un 30% in Gran Bretagna e cosi via".
Queste percentuali sembrano proprio non quadrare con i dati otte
nuti da altre fonti, sia che si accettino come percentuali riferite a un da
to totale di immigrati:

Svezia: 20% ~ su ] 5 milioni di immigrati - .. 3 milioni


Danimarca: ]5% - .. idem ~ 2,2 milioni
Gran Bretagna: 30% --.. idem ---t 4.5 milioni
sia che si considerino percentuali rispetto ai cittadini del paese:

Svezia 20% ---t su 9 milioni ~ 1,8 milioni


Danimarca 15% ~ su 5 milioni ~ 750 mila
Gran Bretagna 30% ~ su 60 milioni .... 18 milioni

10% 0,9
10% = 0,5
10%=6

Al contrario si calcola che in Gran Bretagna ve ne siano 2,7 milioni 17


Ancora:
"Insomma, non ci vuoI molto a capirlo: se si vuole allagare un territo
rio per prima cosa si tolgono le dighe. E proprio questo che stato fatto: si
sono tolte le dighe fisiche, psichiche, culturali abolendo i confIni fra gli Sta
ti sia per le persone sia per le merci, eliminando le differenze monetarie, eleg
16 A.T., In vendita le chiese senza pi fedeli, le comprano gli is/amici, saranno ma

"La Repubblica", lO ottobre 2007.


Si veda B. MARCHAL, op. cit., p. XXV.

190

gendo due lingue ufficiali, l'inglese e il francese, le pi note agli immigrati


provenienti dall' Africa e dall' Asia, quasi tutti ovviamente musulmani".
Dopo aver doverosamente segnalato qualche riserva personale
sulle conseguenze dell' apertura "senza dighe" alla circolazione delle
merci, e in verit anche sulla delicatissima materia linguistica, conti
nuiamo a leggere:
"Questa l'unica, vera motivazione della costruzione che porta il
nome di Unione Europea: togliere agli europei il senso della propriet,
la percezione di avere il diritto a possedere una qualsiasi cosa a comin
ciare dal territorio sul quale vivono e per il quale hanno tante volte com
battuto e sono morti ....Se non ci si convince di questo, ossia che la DE
stata voluta dai governanti per espropriare i cittadini ... L'Occidente di
venter il Sud-Oriente. Capirne i processi sarebbe stato lo studio preli
minare che promotori dell'Unione avrebbero dovuto fare ..".
Diventa difficile attribuire a Schumann, De Gasperi e Adenauer
l'idea di costituire l'Europa per farvi entrare i musulmani, a meno che
non si vogliano forzare i testi immaginando ci che non scritto.
esattamente il metodo del quale parla Evola nella sua introduzione a
una edizione del 1938 de I "Protocolli" dei "Savi anziani" di Sion 18.
Parlando dell' "autenticit" del documento, Evola riprende un' osserva
zione di Gunon seguendo il quale, e in ragione del fatto che nessuna
organizzazione veramente e seriamente segreta, quale che sia la sua na
tura, lascia dietro di s dei documenti scritti, solo un processo indutti
vo pu precisare la portata di testi come i "Protocolli". Se accettassi
mo questa visione dell' autenticit di un documento, dovremmo di con
seguenza immaginare, appunto con un processo"induttivo", che, oltre
che di occuparsi della costruzione giuridica dell'Europa, questi stessi
"Padri" formassero una societ segreta e che avessero in mente, natu
ralmente senza lasciare "documenti" scritti, che questa avesse come
scopo vero e supremo quello di organizzare 1'Europa in modo tale da
"rendere agevole ai musulmani invadere l'Occidente" .
Mi pare perlomeno azzardato pensarla in tal modo, soprattutto ri
cordando gli anni nei quali iniziato il processo di unificazione.
Ancora una volta qualche cifra, considerata la nostra regola "un
uomo, un voto":
18

L'Internazionale Ebraica, l "Protocolli" dei "Savi Anziani" di Sion, Roma, La vi

ta italiana, 1938.

191

momento

O
2
3
4

"La presenza di musulmani nel proprio Paese rappresenta ua minac


cia per la sicurezza nazionale: in Italia ne convinto pi di un terzo del
la popolazione, una percentuale seconda solo a quella della Gran Breta
gna dove si arriva al 38 per cento ... Gli Europei si sentono minacciati ...
un solo denominatore comune: l'Islam una minaccia ... La malattia del
le lite politiche europee si chiama indifferenza" .

immigrati

abitanti
(milioni)

maggioranza
(milioni)

(milioni)

500
700
800
900
1000

251
351
401
451
501

15
200
300
400
500

6,0
28,5
37,5
44,4
50,0

Questa l'espressione e l'esposizione del pensiero dellafaith-ba

sed community.
Se questo movimento delle masse non ha lo stesso finale di quel
lo insegnatoci dalla filosofia greca con l'esempio di Achille e della tar
taruga, ci siamo molto vicini.
Cosicch, dopo aver trasferito in Europa tutti gli arabi e i turchi pi
tutti gli abitanti de Il 'Insulindia e magari anche i persiani, si potrebbe
pensare di introdurre, legiferando regolarmente, il diritto musulmano
tra di noi. Questo volendo ignorare che esso sta scomparendo con un
moto irreversibile proprio nei paesi dai quali provengono i nostri nuo
vi concittadini.
Naturalmente non potevano mancare nel testo della Magli frasi le
gate alla Chiesa cattolica:
" ... che il prossimo, inevitabile conflitto con l'islam la vedr in pri
ma fila, che lo voglia o no, salvo che si dichiari subito sottomessa al vo
lere musulmano e traditrice del Cristo, cosa di cui saremo costretti a con
vincerci se guardiamo al comportamento tenuto fino ad oggi sia dai go
vernanti sia dal clero".
Una frase, quest'ultima, che forse all'origine di parole come
quelle di Georg Geinswein, segretario dell'attuale Pontefice, il quale,
rispondendo a un'intervista, ha detto l9 :
"Non si possono minimizzare i tentativi di islamizzare l'Occidente,
come non si possono ignorare i pericoli che questi tentativi rappresenta
no per l'identit dell 'Europa ... L'Europa non pu vivere se si tagliano le
sue radici perch signif1cherebbe strapparle l' anima".
Infine in Manila Alfano, la quale cita il Financial Times, torna il
piagnisteo sulla minaccia, ma girato sulla "sicurezza nazionale"20:

"n

19 S. MAZ7nuNf, L' lslam minaccia l'identit dell' Europa,


Giornale", 28 luglio 2007.
20 M. ALFANO, Anti-islamisflw: febbre alta. Un italiano su tre ora ha paura, "Il

Giornale", 21 agosto 2007.

192

9.

L'Islam solo un aspetto di un problema pi grande


Con un po' di realismo anni or sono ebbi occasione di scrivere, e
sento di ripeterlo, per la Fondazione Agnelli:
"L'interrogativo centrale del XXI secolo sembra consistere nello
stabilire se la parte del mondo non occidentalizzata accetter e assorbir
gradualmente il processo di "occidentalizzazione" o se reagir a esso con
una "crisi di rigetto". Verso la prima direzione spingono le forze unifica
trici dell'economia di mercato e della tecnologia, verso la seconda i fat
tori etnico-religiosi, cui la fine delle ideologie ha dato una rilevanza ine
dita ... L'area in cui ci
visibilmente in atto quella islamica. La
comparsa e la rapida diffusione dell'integralismo musulmano il feno
meno nuovO che pone aH' occidente la sfida pi aspra e le difficolt mag
giori sul piano internazionale, ma anche pi gravi sono i problemi che
esso sta costruendo in seno allo stesso islm, ai governi arabi "laici" co
me l'Egitto e l'Algeria. L'integralismo ha allargato il fossato tra le lite
e la classe media - ambedue aspirano alla occidentalizzazione - e le mas
se su cui l'estremismo religioso esercita un'indubbia presa. Il quadro
certamente pi complicato e tortuoso di quanto un' analisi sommaria pos
sa descrivere, ma il tema centrale semplice: lo scontro tra le forze del
la modernizzazione e quelle della tradizione ..."21

Tutto quello che succede intorno a noi dimostra che l'Europa e il


mondo occidentale stanno non solo vincendo ma stravincendo, non im
ponendo ma facendo innamorare del prodotto della loro comune civil
t gli altri popoli e in particolare quelli arabo-musulmani: dalla T shirt
moda femminile al calcio e ai supermercati sino a internet.
21 S. NOJA NOSEDA Prefazione a.T. SCHACHT, Introduzione al Diritlo musulmano, To
rino, Fondazione Giovanni Agnelli, 1995.

193

Pcrch non pensare che sono i perdenti coloro che, incapaci di va


lorizzare lc proprie energie e forze creative, si abbandonano all'avvi
lente avventura dell'emigrazione tenendo presente che la situazione
pi esecrata per un musulmano quella di abitare in un territorio il cui
sovrano non sia musulmano?
Ma c' di pi nel rafforzarci nell'idea che l'Occidente a uscire
vittorioso - sempre che si voglia esprimersi in termini di competizio
ne - perch, quando l'inconscio riesce a dominare convincendo iI sog
getto che la partita persa, spunta il suicidiotlegli stragisti islamici.
Nella nostra educazione ci hanno insegnato che il suicidio segue la per
dita della speranza. Orbene questi cosiddetti "kamikaze" non sono per
niente assimilabili a coloro che portarono onorevolmente questo appel
lativo di "venti divini" colpendo la flotta americana nel Pacifico, ma al
suicidio degli uftciali delle SS, in particolare i francesi della Divisio
ne Charlemagne, nei giorni che precedettero la caduta del bunker di
Hitler a Berlino, davanti ai carri con la falce e il martel1o, convinti, co
me erano in quel momento, che la partita era definitivamente persa22.
Le tendenze tradizionaliste, letteraliste o totalmente politicizzate
operano come minoranze attive e diffondono l'idea che tutti i progetti
di riforma sono in realt un "'occidentalizzazione", una perdita di iden
tit, quindi un tradimento. Le tensioni interne sono profonde e il
go intra-comunitario praticamente inesistente. In tempi di crisi, il di
scorso fortemente diffuso e finanziato dagli Stati del Golfo - che inal ripiegamento identitario e alla concentrazione sul rituale, mol
to efficace, come si pu vedere nel Vicino e nel Medio Oriente ma an
che in Occidente.
Se si aggiunge che la quasi totalit dei musulmani fa esperienza
della dittatura, della discriminazione o della marginalizzazione (in Eu
ropa e negli Stati Uniti) si capiscono meglio le origini della tentazione
a ritrarsi nel cuore di una tradizione islamica percepita come protettri
ce. Spaventati come essi sono da un'occidentalizzazione prepotente,
l'attaccamento impaurito alle culture nazionali o locali imprigiona le
intelligenze e impedisce di ritrovare un nuovo dinamismo alla luce dei
princpi islamici globali.
I due esempi pi significativi sono l'evoluzione del pensiero mu
sul mano sulla democrazia e la cittadinanza da una parte e la condizio
ne femminile dalI' altra.

22

H'AIfI.lEN./leoni Irwr!,la battaglia di

Milano, Ritter, 2002.

La maggioranza delle correnti di pensiero oppone quasi natural


mente il modello della democrazia occidentale ai princpi islamici,
portando a credere che si sia di fronte a un'incompatibilit di sostanza
e di fatto.
La rilettura dellc fonti questo il processo nuovo perch, con la
stessa autorit con la quale molti secoli or sono alcuni sapienti musul
dissero "la porta dell' intepretazione della legge chiusa",
musulmani possono oggi dire "la porta dell'intepretazione della legge
di nuovo aperta" - permette uno sganciamento dalle convergenze in
tellettuali passate, sino a promuovere l'idea di una cittadinanza ugua
litaria tra tutti i membri di una comunit indipendentemente dalla con
fessione.
Per lungo tempo, poi, il principale bastione della resistenza alI' oc
cidentalizzazione stata la questione della condizione delle donne, ed
ancora cosi in alcuni paesi o all'interno delle correnti di pensiero pi
tradizionaliste e letteraliste.
Uno studio delle dinamiche mostra tuttavia evoluzioni fondamen
tali. L'esempio iraniano, con una partecipazione sempre pi importan
te delle donne allo sforzo di rilettura dei testi e all'impegno politico,
non il solo. Anche in altre societ, storicamente pi influenzate dal
le culture tradizionali, sempre pi donne sono presenti nelle associa
zioni islamiche e sulla scena pubblica a livello di insegnamento, di
azione sociale, di impegno politico.
Non si tratta, per queste donne, di opporsi all'Islm e di rifiutarne
l'insegnamento: al contrario molte di loro spiegano la loro resistenza e
loro battaglia contro le discriminazioni nel e per l 'Islm.
Infine: le riflessioni dei musulmani d'Occidente nel cuore delle so
ciet industrializzate, con le loro carenze sociali, economiche ed eti
che, hanno sempre pi influenza sul mondo islamico. Di fatto ci che
si chiama "re-islamizzazione dei giovani" in Occidente, spesso in fun
zione peggiorativa o come espressione di un potenziale pericolo, sta
mettendo in moto, al contrario, un processo di riforme in seno all'Islm
che ridefinisce le modalit di schiudimcnto dell"'essere musulmano"
nell' epoca moderna.

10. Il terrorismo dopo l' 11 settembre


Nel preparare l' 11 settembre un piccolo gruppo di persone attor
no a Bin Laden, dopo aver visto tutti i film sulla crisi del '29, con gli
195

azionisti che si gettavano dalle finestre dei grattacieli leggendo le no


di Borsa che arrivavano con il ticchettio del telegrafo, immagin
cadere, come nel gioco del bowling, le banche del mondo occi
dentale nel caos. stata una colossale sconfitta storica. Niente
quanto era previsto avvenuto e Bin Laden, da grande stratega della
rovina dell'Occidente, si ritrova in una grotta delle montagne del Pa
kistan.
Il terrorismo islamico non pu che seguire la regola che si impo
sta nella storia per questi fenomeni: dopo il grande exploit la frammen
tazione in piccole esplosioni disordinate.
quasi inutile ripari are delle nostre Brigate rosse dopo l'assassi
nio di Aldo Moro.
questo, un andamento classico del terrorismo. Il grande esem
pio quello del terrorismo russo dopo l'assassinio di Alessandro II il
lO marzo del 188123 :
"Ma tanto successo, paradossalmente, avrebbe decretato la crisi del
movimento. Perch? Le ragioni sono sia di ordine fattuale sia di ordine
ideologico. In primo luogo, il risultato inatteso di tale impressionante in
calzare di attentati fu costituito dall'amara scoperta che la massa, il "po_
polo", non soltanto non si era sollevata e non aveva imbracciato le armi
(come invece, astrattamente, avevano sognato i terroristi) ma addirittura
reagiva ostilmente al disordine e alla violenza indiscriminati. Ora se il
successo nell' attacco alla massima autorit dello Stato non ha come con
seguenza diretta e immediata il crollo stesso del regime, che fare di pi
per favorire tale risultato? Ecco dunque la prova evidente dell'incapaci
t del terrorismo, se considerato in quanto pratica politica autonoma e
autosufficiente, di raggiungere i suoi stessi scopi".

non riusc pi a proseguire se non con uno stillicidio che por


t s a 3.600 i funzionari governativi uccisi o feriti, ma senza alcun ri
sultato politic024
Oggi l'apostolato omicida dei folli di Dio non dimostra la vitalit
dell'Islm, ma la fragilit di una civilt pi che di una religione in pre
da alla discordia, colpita al cuore dalla modernit e priva di un centro.

23 L. BONANATE, Terrorisnw internazionale, Firenze, Giunti, 2001, pp. 28-29.


24 A. GEIFMAN, Thou Shall Kill: Revolutionary Terrorism in Russia, 1894-1917,

ceton, University Prcss.1993, p. 21.

196

Prin

Il. Il futuro prossimo


Le possibilit per il futuro non possono essere basate sul "profeti
smo funerario" alla Spengler sulla crisi della nostra civilt (la quale, al
contrario di quanto egli prevedeva agli inizi della prima guerra mon
diale, sana e vivissima con due sole cadute, indubbio segno dei tem
la natalit e la religiosit) scrivendo:
"Al posto delle campane ci troviamo i muezzin, al posto delle mi
nigonne ci troviamo il chador, al posto del cognacchino il latte di cam
mella"
o:
"le gialle strisciate di urina che profanavano i marmi del battistero".

Ricavo queste affermazioni di ariana Fallaci da un volumetto (che


si pu definire eccezionale ne] vorticare noioso delle pubblicazioni in
argomento) di una ragazza di famiglia egiziana nata in Italia, alla qua
le queste frasi non sono piaciute25 e posso osservare da parte mia di
aver visto nell'Uzbekistn incredibilmente al confine dell' Afghani
stn un paese totalmente e profondamente musulmano dove i muez
si sentono poco, le ragazze portano la minigonna e si beve, quan
do capita, la vodka.
Da questo libretto ricavo anche la risposta data dal Movimento
anarchico di Carrara alle insinuazioni che sarebbero stati un giorno i
suoi sodali a fornire l'esplosivo per far saltare la progettata moschea a
Colle Val d'Elsa, che merita di essere riletta:
"Teniamo a far presente ai quotidiani che hanno dato tanto rilievo
a queste scempiaggini che se invece della signora Fallaci fosse stato il
signor X a destare tanto scalpore anzich a guadagnarsi le prime pagi
ne gli sarebbe valso soltanto una denuncia per ubriachezza molesta"26.
La strada maestra quella di mantenere ogni richiesta degli immi
grati nel quadro del nostro ordinamento giuridico introducendo, con
l'occasione, anche un controllo sulla legittimit, secondo il Diritto mu
sulmano, delle loro richieste, che molte volte potrebbero essere dovu
te all'ignoranza dei richiedenti su argomenti che possono andare

25

R. GHAZY, Oggi forse non ammazzo nessuno, Milano, Fabbri, 2007, pp. 109-110.
p. 108.

26 Ibidem,

197

circoncisione e dall' infibulazione sino al velo, e che non sono previsti


dal Diritto musulman0 27 .
Esiste un precedente vivo nel nostro paese, quello dell'ebraismo.
Con la prima diaspora l'ebraismo and riflettendo su questi problemi.
Non per niente nella codificazione della "legge orale" fu posta come
posizione inderogabile la frase Din de-Malkut din (ovvero "La leg
ge del paese - sottinteso "dove ci si trova" - la legge) sottintenden
do ancora "ma all'interno di questa legge, cio per tutto ci che com
patibile con questa, valga la Legge ebraica".
In questa cornice, per fare un esempio, ogni preoccupazione
espressa qua e l sentendo il rumore dei primi passi verso l'introduzio
ne della poligamia in Italia, almeno per i musulmani, merita di essere
ridimensionata. Con il dovuto rispetto per l'autonomia delle nostre
grandi scuole giuridiche, non sarebbe male rifarsi all'esempio degli
Stati Uniti d'America in materia.
I Mormoni si dichiararono poligami e nel secolo scorso si rivolse
ro alla Corte Suprema per vedere riconosciuto questo diritto "loro pre
scritto dalla religione". La Corte, nel giudizio Reynolds vs. United Sta
tes dell'ottobre del lontano 1878, neg ai Mormoni questo diritto sen
tenziando che "ci introdurrebbe un nuovo elemento nella legge pena
le ... Nelle leggi non vi pu essere alcuna interferenza con credenze re
ligiose o opinioni che i cittadini mettono in pratica. Si supponga che
alcuni credano che i sacrifici umani siano un'obbligatoria parte di una
pratica religiosa; sarebbe seriamente accettabile che il governo civile
sotto il quale essi vivono possa non interferire proibendo questi sacri
fici?" .
Questo pu aiutare a rasserenare chi teme di vedere sconvolte le
nostre istituzioni.
In altre parole, sotto ogni aspetto l'arrivo in forze del mondo mu
sulmano in Occidente si presenta come possibilit di reviviscenza del
la nostra cultura pi che come una minaccia.
Dobbiamo avere chiare le idee sul fatto che il mondo musulmano
attraversa una reale crisi di rinnovamento intellettuale e di progetto so
cio-politico e dobbiamo riflettere sul fatto che la sola opposizione al
l'Occidente vincente e all'occidentalizzazione non sufficiente, per
essi, a costruire un'alternativa. Si impone una riforma e in profondit,
ma questo un problema che devono risolvere loro.
27 Un passo intelligente verso la "normalizzazione giuridica" di queste richieste in
M. FOA, Una mappa di tutte le moschee, "Il Giornale", 6 ottobre 2007.

198

Dal canto nostro dovremmo proporci, abbandonando i piagnistei,


riflessioni non da poco come quelle espresse dalle parole di Robe
spierre:
"L'idea pi stravagante che possa nascere nella testa di un uomo po
litico quella di credere che sia sufficiente per un popolo entrare a ma
no armata nel territorio di un popolo straniero per fargli adottare le sue
leggi e la sua costituzione. Nessuno ama i missionari armati; il primo
consiglio che danno la natura e la prudenza quello di respingerli come
nemici.."28

ma anche da una saggia massima di un altro mondo:


RI@iI3c.,

~~*IJA

zhi g zfji, bu g bi rn, la cui traduzione potrebbe essere la se


guente: "insegniamo a noi stessi, non agli altri".

Summary - Knowledge ofthe 'true' Is


lm in Europe and in the western world is
very poor, far too superficial and based a great
deal on the Arab world which is only a part of
it. After an accurate analysis and after switch
ing the point of view, the attack against the
West by Islam risks becoming a mere creation
of ours closely following the funerary
prophetism pattern, "Splenger style". In fact,
the western world is winning all along the line

everywhere and, to a large extent, it is the re


action to this overpowering victory that is
seen as an attack. Suffering from egotism and
eurocentrism, we have interpreted the events
of the recent years as episodes of a war be
tween Islm and the West, whereas the true
conflict is within Islam itself, a different view
of the issue which should teach us a lesson of
modesty.

j<

28 M. ROBESPIERRE, Oeuvres de Maximilien Robespierre, Ivry, Phnix ditions,


2000, t. VIII,p. 81-83.

199

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