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Capitolo I
Guerra e catechesi alle frontiere
dellimpero. Luis de Valdivia e la nascita
della guerra difensiva (1593-1612)

La figura di Luis de Valdivia stata a lungo al centro di aspri dibattiti storiografici volti
a delinearne il reale impatto sulla politica cilena e limportanza in ambito catechetico.
La diversit dei ruoli ricoperti dal gesuita in Cile, la sua ventennale attivit missionaria
nelle terre indiane pi meridionali e la produzione di testi catechetici e grammaticali
nelle lingue locali, lo hanno infatti reso una figura di straordinaria importanza per la
comprensione sia della societ cilena di inizio 600 che delle dinamiche interne ai
gruppi indigeni ribelli. In questo capitolo, dopo una breve panoramica storiografica sul
padre Valdivia, si tratteranno gli avvenimenti che portarono allelaborazione ed alla
definitiva applicazione della guerra difensiva. Contemporaneamente si dar spazio
allattivit pastorale del gesuita, iniziando dai primi contatti con gli indios a Lima per
terminare con le spedizioni nella terra dei ribelli. Lintento di questo capitolo non
dunque scrivere una biografia di Valdivia, bens analizzare il suo operato negli anni
trascorsi in Cile, tra la lotta contro il servizio personale degli indios e la gestione della
guerra difensiva. Inoltre, in linea con il rinnovato interesse degli studi antropologici
per le popolazioni cilene che si opposero al dominio coloniale per circa tre secoli 1, si
1 Si veda in particolare il lavoro di Rolf G. Foerster, Jesuitas y Mapuches, 1593-1767, Editorial
Universitaria, Santiago, 1996 e gli articoli di Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y
Restructuracin entre los Indgenas del Centro-Sur de Chile (siglos XVI-XVIII), in The Hispanic American

propone in questa sede un profilo storico-antropologico dei mapuche. Un tale approccio


consentir cos di comprendere appieno la condizione politico-sociale delle regioni
meridionali dellimpero e la durezza del conflitto di Arauco, illuminando le pratiche
cultuali e belliche delle popolazioni autoctone.
Con il termine guerra difensiva si intende il sistema politico che la Corona spagnola
applic nel Reyno de Chile tra 1612 e 1625 nel tentativo di concludere la guerra di
Arauco che, sin dalla met del 500, oppose il governo coloniale alle popolazioni del
Cile meridionale, note con il nome di araucani o mapuche. Per la sua innovazione,
prevedeva infatti un passo indietro rispetto al roboante imperialismo spagnolo
cinquecentesco, e la vastit di interessi locali danneggiati, stata studiata sotto i pi
diversi punti di vista gi a partire dal 600. Il desiderio di narrare cos precocemente la
storia di tale evento sorgeva dalla volont di superare le opinioni appassionate dei
protagonisti della guerra difensiva, elaborando dunque una trattazione che mediasse
tra le fazioni avverse. Fu in linea con questo ideale che comparvero le storie di Pedro de
Valencia, cronista de Indias, Melchor Jufr del guila e Domingo Sotelo de Romay 2.
Ovviamente, la Corona era disposta a dare voce solo alle cronache che elogiassero il
sistema politico vigente in Cile. In questo modo, i testi prodotti in questa fase non si

Historical Review, vol. LXXIX, n3, (agosto 1999), pp. 425-461 e Notas acerca de los dispositivos de
poder en la sociedad colonial fronteriza, la resistencia y la transculturacin de los Reche-Mapuche del
Centro-Sur de Chile (XVI-XVIII), in Revista de Indias, vol. LVI, n208, (1996), pp. 659-695.
2 I tre lavori ebbero scarsissimo impatto sulla comunit culturale sia spagnola che cilena, dato che non
ebbero molta diffusione tra il pubblico e vennero criticati per le scelte stilistiche adottate. Pedro de Valencia
venne incaricato dalla Corona di redigere una storia ufficiale della guerra difensiva in Cile. Tuttavia, tale
responsabilit si rivel per Valencia troppo onerosa e non incontr il suo favore, tanto che il lavoro venne poi
redatto e pubblicato dal cronista Luis Tribaldos de Toledo. Il testo stato recentemente ripubblicato con il
titolo Historia general de las continuadas guerras, difcil conquista del gran reino, provincias de Chile,
Viforcos Marinos, Universidad de Len, 2009. Su Pedro de Valencia si veda poi Jess Paniagua Prez, Pedro
de Valencia, cronista e historiador oficial de las Indias (1607-1620), in Anuario de Estudios Americanos,
53, (1996), pp. 231-249. Poco si sa sugli altri due autori citati. Lopera di Sotelo Romay non giunta fino a
noi, mentre Melchor Jufr del guila pubblic a Lima nel 1630 un Compendio historial del descubrimiento,
conquista y guerra del reino de chile con otros discursos. Uno de avisos prudenciales en las materias de
gobierno y guerra. Y otro de lo que catlicamente se debe sentir de la astrologa judiciaria. Il testo in versi
e venne notevolmente attaccato per la povert di stile. Attualmente si conserva un solo esemplare. presente
on-line una versione dellopera consultabile allindirizzo http://www.biblioteca.org.ar/libros/89808.pdf,
[consultato il 3 novembre 2015].

allontanarono molto, in termini di contenuto, dalle cartas, memoriales e informaciones


inviate a Madrid nel primo decennio del 600 dai sostenitori dei piani difensivi3.
Questo breve accenno alla storiografia sulla guerra difensiva non vuole essere
esaustivo, ma solo evidenziare alcuni elementi di notevole interesse. Innanzitutto si
vuole ricordare la presenza di due fazioni contrarie che continuarono ad animare il
dibattito storiografico anche dopo labolizione dei progetti difensivi nel 1625,
dimostrando come quel progetto fu molto pi che un esperimento estemporaneo od un
tentativo senza conseguenze politiche. La stessa struttura della societ cilena, i suoi
meccanismi sociali e le pratiche culturali, furono sconvolte da una strategia che
sembrava scontrarsi apertamente con gli interessi della grande maggioranza della
popolazione spagnola del regno. La contrapposizione tra le notizie riportate dalle
cronache e la contraddittoriet della figura di Luis de Valdivia, fautore della nuova
politica, sono dunque una conseguenza diretta dellanimosit con la quale si affront la
questione nel mondo culturale cileno. La guerra difensiva fu poi una parola dordine,
un vero e proprio motto, sempre pronto a riemergere ogniqualvolta lo scontro bellico
causasse morti e devastazioni nello scacchiere cileno. Tra 1630 e 1800 si fronteggiarono
sul campo narrativo due filoni storiografici divisi dalla opposta interpretazione della
guerra di Arauco e delloperato gesuitico in Cile. Da una parte ci furono i tentativi dei
cronisti militari di ribadire lassurdit e dannosit dei progetti valdiviani 4, dallaltra una
vera e propria glorificazione del sistema difensivo e dei suoi esecutori operata dalla
storiografia gesuitica5. Laccesso diretto alle fonti originali conservate nellarchivio
della Compagnia, lattuale Archivum Romanum Societatis Iesu, e la grande preparazione
intellettuale, furono i due principali motivi del trionfo gesuitico nello scontro delle
cronache coloniali6. La guerra ad oltranza venne bollata come insensata e dispendiosa,

3 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno. La Guerra Defensiva y el imperialismo
espaol en tiempos de Felipe III, Universidad de Sevilla, Sevilla, 2010, p. 22.
4 Tra gli autori di opere sulla guerra di Arauco appartenenti al ceto militare si ricordano Santiago Tesillo e la
sua Guerra de Chile, causas de su duracin y medios para su fin, Imprenta del Ferrocarril, Santiago de
Chile, 1864 [1647] e le Memorias de los sucesos de la guerra de Chile, composte tra il 1687 ed il 1690 da
Jernimo de Quiroga e rimaste inedite. Per la lettura dellopera rimando al volume del 1979 che ha
finalmente pubblicato il lavoro di Quiroga, Memorias de los sucesos de la guerra de Chile, Fernndez
Larran, Andrs Bello, Santiago, 1979.

ed a prevalere fu lidea di Valdivia come novello Hrcules sagrado, simbolo della


vittoria del cattolicesimo in terra cilena7.
La persistenza del problema araucano nel XIX secolo e la durezza della cosiddetta
Pacificacin de la Araucana da parte della neonata repubblica cilena, contribu a ridare
lustro al tema della guerra difensiva 8. Lattualit politica ottocentesca spiega cos la
comparsa delle pubblicazioni dei gesuiti Francisco Enrich, Zoilo Villaln e Pablo
Hernndez, alle quali fecero da contraltare le critiche feroci di storici del calibro di
Diego Barros Arana e Crescente Errzuriz9. Contrariamente a quanto accaduto in epoca
5 Copiosa fu la produzione gesuitica a riguardo, a partire dal noto lavoro del 1646 di Alonso de Ovalle,
Histrica relacin del reino de Chile, Pehun, Santiago de Chile, 2003 e dallopera di Diego de Rosales,
Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, Vicua Mackenna, Imprenta del Mercurio, Valparaso,
1877. Di rilievo anche la storia della Compagnia di Juan Eusebio Nieremberg, Honor del Gran Patriarca
San Ignacio de Loyola, fundador de la Compaa de Iesus, en que se proponen su vida, y la de su discipulo
el apostol de las Indias S. Francisco Xavier con la milagrosa historia del admirable Padre Marcelo
Mastrilli, y las noticias de gran multitud de hijos dl mismo San Ignacio; varones clarissimos en santidad,
dotrina, trabajos, y obras maravillosas en servicio de la Iglesia, Madrid, 1645. Oltre ai lavori ricordati sulla
guerra di Arauco, si vedano poi le storie della provincia paraguaiana redatte da Nicols del Techo, Historia
de la Provincia del Paraguay de la Compaa de Jess, Serrano y Sanz, Manuel y Garay, Blas (ed.), 5 voll,
A. de Uribe y Compaa, Madrid-Asuncin, 1897 [1673] e da Pedro Lozano, Historia de la Compaa de
Jess en la Provincia del Paraguay, Imprenta de la viuda de Manuel Fernandez, Madrid, 2 voll, 1754
6 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 23.
7 Limmagine di Valdivia ercole in terra indiana tratta dalla cronaca del francescano Francisco Xavier
Ramrez, che cos defin appunto il gesuita: Hrcules sagrado que amans las fieras del indmito Arauco y
el primero que enarbol el estendarte de la fe en aquellos valles bermejos. Francisco Xavier Ramrez,
Coronicn Sacro-Imperial de Chile, Jaime Valenzuela Mrquez, DIBAM, Centro de investigaciones Diego
Barros Arana, Santiago de Chile, 1994, p. 161.
8 Lespressione pacificacin de la Araucana si riferisce alla guerra di occupazione delle terre dei mapuches
iniziata nel 1861 dalla repubblica cilena durante la presidenza di Jos Joaqun Prez Mascayano e protrattasi
fino al 1883 sotto il governo di Domingo Santa Mara Gonzlez. Fu, di fatto, il termine della secolare guerra
di Arauco. Per approfondire limpatto di tale scontro e gli effetti sociali avuti sulle comunit del Cile
meridionale rimando a Francisco Antonio Encina-Leopoldo Castedo, Historia de Chile. La guerra del
Pacfico, Editorial Santiago, Santiago de Chile, vol. VIII, 2006 e Jos Bengoa, Historia del pueblo mapuche:
siglos XIX y XX, LOM ediciones, Santiago de Chile, 2000.
9 Le controversie sollevate dalloperato del gesuita in Cile gi nei primi decenni del 600, si riproposero con
toni accesi a fine 800 nel dibattito storiografico che oppose, dal 1876 al 1914, gli storici cileni Crescente
Errzuriz e Diego Barros Arana ai gesuiti Zoilo Villaln, Francisco Enrich e Pablo Hernndez. Limmagine
generalmente positiva data al padre Valdivia dalla storiografia di epoca coloniale venne ora sostituita da una
opposta, creata soprattutto da Errzuriz. Molto stato scritto al riguardo. Per gli scritti di Villaln rimando al
volume che contiene i suoi articoli pubblicati sulla rivista El Estendarte Catlico, Zoilo Villaln, El Padre
Luis de Valdivia. Polmica ventilada entre el presbtero D. Crescente Errzuriz i el Padre S. J. Zoilo Villaln

coloniale, complice la presenza del governo repubblicano, lacceso dibattito


storiografico ebbe come risultato una svalutazione delloperato valdiviano e la
diffusione di unimmagine negativa del gesuita che dur a lungo.
Forse a causa della durezza dei toni usati a fine Ottocento, la guerra difensiva rimase
ai margini degli interessi degli storici almeno fino alla seconda met del Novecento. Il
discorso pronunciato da Jos Armando de Ramn Folch allAcademia de la Historia
chilena nel 1960, pubblicato con il titolo El pensamiento poltico-social del padre Luis
de Valdivia, segn la via per la rinascita definitiva degli studi valdiviani 10. I lavori di
Eugene H. Krth, Walter Hanish Espndola, Horacio Zapater Equioiz e soprattutto Rolf
G. Foerster, hanno poi contribuito ad ampliare gli approcci alla questione, ora analizzata
anche sotto il punto di vista antropologico11. Parallelamente al rinnovamento
storiografico cileno, poi da segnalare linteresse suscitato dalla questione in Europa,
dove i lavori di Paolo Broggio, Javier Burrieza Snchez e Jos Manuel Diaz Blanco tra
entre febrero y mayo de 1877. Per le teorie di Hernndez si vedano invece sia il testo del 1908, El Padre Luis
de Valdivia, S. J. Con nuevos documentos, Santiago, 1908, che gli articoli pubblicati per la Revista Catlica
nei numeri 205-210 apparsi tra febbraio ed aprile del 1910, oggi riuniti nel volume Pablo Hernndez, El
Padre Luis de Valdivia, S. J. En Madrid y Lima antes de emprender su ltimo viaje Chile. Estudio histrico
sobre los documentos. Enrich invece noto per la sua Historia de la compaia de Jess en Chile, Imprenta
de Francisco Rosal, Barcelona, 2 voll, 1891. Di Barros Arana si ricorda la monumentale Historia general de
Chile, 17 voll, Editorial Universitaria-Centro de Investigaciones Diego Barros Arana, Santiago, 2000. Molto
prolifico fu anche Errzuriz, per il cui pensiero rimandiamo a Crescente Errzuriz, Seis aos en la historia
de Chile. 23 de diciembre de 1598-9 de abril de 1605, 2 voll, Imprenta Cervantes, Santiago de Chile, 1908 e
Historia de Chile durante los gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y Jaraquemada, 2 voll,
Imprenta Cervantes, Santiago de Chile, 1908. Lo scontro storiografico tra le due parti si concluse con la
vittoria della linea critica nei confronti di Valdivia, testimoniata dallarticolo di Crescente Errzuriz, Fin de
una antigua polmica. El Padre Luis de Valdivia y el proyecto de guerra defensiva, in Revista chilena de
Historia y Geografa, 15, (1914). Per una recente sintesi della diatriba che anim la comunit storica cilena
a cavallo dei due secoli rimando infine a Jos Manuel Daz Blanco, Una diatriba historiogrfica entorno al
Padre Luis de Valdivia, S. I. (1876-1914, in Estudios Humansticos. Historia, n 8, (2009), pp. 269-291.
10 Il lavoro di Folch riveste una notevole importanza nella storia della storiografia sulla guerra difensiva,
dal momento che la sua pubblicazione rivitalizz gli studi del settore ed apr a nuove prospettive storiche.
Jos Armando de Ramn Folch, El pensamiento politico-social del Padre Luis de Valdivia, in Boletn de la
Academia Chilena de la Historia, 64, (1961), pp. 85-106.
11 Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social Justice, 1535-1700, Stanford
University Press, Stanford, 1968; Walter Hanisch Espndola, Historia de la Compaa de Jess en Chile,
Francisco de Aguirre, Buenos Aires-Santiago de Chile, 1974 e La familia del Padre Luis de Valdivia en
Granada, in Boletn de la Academia Chilena de la Historia, 77, (1967), pp. 129-146; Horacio Zapater
Equioiz, La bsqueda de la paz en la guerra de Arauco: padre Luis de Valdivia, Andrs Bello, Santiago de
Chile, 1992; Rolf G. Foerster, Jesuitas y Mapuches, 1593-1767, cit.

gli altri, hanno avuto il merito di inserire la guerra difensiva in problematiche pi


ampie, dalla politica globale della Corona spagnola allespansione missionaria della
Compagnia di Ges12.
La brevissima analisi storiografica proposta, evidenzia la complessit della tematica
trattata e la parzialit che ha caratterizzato una parte delle pubblicazioni analizzate.
Inoltre, essa sottolinea linteresse mostrato da pi discipline, dalla storia
allantropologia agli studi linguistici, nei confronti del padre Valdivia e del suo operato
in Cile nei primi due decenni del 600.

I Mapuche nella seconda met del 500: guerra, struttura sociale


ed identit
Tra le spedizioni condotte dai conquistadores nei territori del Nuovo Mondo, quella in
Cile fu di gran lunga la pi laboriosa e la meno celebrata dalle cronache del tempo. La
lontananza e la resistenza della popolazione autoctona resero loccupazione spagnola
decisamente complicata per circa un secolo13.
La sfortunata spedizione di Diego de Almagro in Cile nel 1536 e la necessit di
posticipare la conquista delle terre a sud del Per pu essere vista come un preludio alle
difficolt che gli spagnoli avrebbero incontrato nei decenni seguenti 14. Anche dopo il pi
fortunato tentativo di Pedro de Valdivia cominciato il 2 Gennaio del 1540, e la
12 Paolo Broggio, Evangelizzare il mondo. Le missioni della Compagnia di Ges tra Europa e America
(secoli XVI-XVII), Carocci, Roma, 2004, pp. 211-218 e I gesuiti come mediatori nella guerra di Arauco: il
padre Luis de Valdivia ed il sistema dei parlamentos de indios (XVII secolo), in Archivum HIstoricum
Societatis Iesu, 147, (2005), pp. 57-89; Javier Burrieza Snchez, La antigua Compaa de Jess (siglos
XVI-XVIII), in Tefanes Egido, Los jesuitas en Espaa y en el mundo hispnico, Marcial Pons, Madrid,
2004, pp. 25-278 e Jesuitas en Indias: entre la utopa y el conflicto. Trabajos y misiones de la compaa de
Jess en la Amrica moderna, Universidad de Valladolid, Valladolid, 2007; Jose Manuel Daz Blanco, Razn
de Estado y buen gobierno, cit.
13 Sulle strategie di occupazione del territorio cileno da parte dei conquistadores si veda linteressante
articolo di Guillaume Boccara, El poder creador: tipos de poder y estrategias de sujecin en la frontera sur
de Chile en la poca colonial, in Anuario de Estudios Americanos, vol. LVI, n2, (1999), pp. 65-94.
14 Per approfondire la nota spedizione di Almagro e la prima fase della conquista del Cile rimandiamo al
lavoro di Sergio Villalobos, Chile y su Historia, Editorial Universitaria, Santiago de Chile, 1992, pp. 60-86.

fondazione di tredici citt in un territorio che si estendeva dal deserto di Atacama


allarcipelago di Chilo, al sud dellattuale citt cilena di Osorno, la nuova colonia non
pot non fare i conti con gli indios mapuche15.
In nessun territorio americano i conquistadores si scontrarono con popolazioni cos
resistenti alloccupazione straniera. Se in Messico la Triple Alianza formata da Texcoco,
Tlacopan e guidata dai mexicas di Tenochtitlan venne sbaragliata in pochi anni, tanto
che nel 1525 i francescani poterono iniziare la distruzione sistematica dei templi e dei
culti locali16, lo stesso non accadde nel mondo andino. In Per la conquista fu pi lenta e
complicata in seguito alla fuga da Cuzco del figlio dellInca Manco II, Titu Cussi
Yupanqui, che si autoproclam Inca legittimo, a dispetto delle decisioni prese a Cuzco
dai Pizarro. La nascita di una enclave ribelle a Vilcabamba, nellattuale Ecuador, e la
sua posizione strategica sotto il profilo militare ed economico, rallentarono la
pacificazione della regione da parte del governo coloniale. Tuttavia, le forze militari di
Titu Cussi non furono in grado di contendere i territori perduti agli spagnoli, rimanendo
in un isolamento che dur fino alla cattura e decapitazione di Tpac Amaru nel 1572. La
resistenza di Vilcabamba non imped al governo coloniale di controllare saldamente
Cuzco ed il centro dellimpero sin dal 153317. Anche sotto il profilo culturale e religioso
il mondo dellInca svan gradualmente, cancellato mediante una dura politica di
evangelizzazione culminata con le visitas de extirpacin e linquisizione episcopale18.

15 Le prime tredici citt fondate in territorio cileno furono Santiago, la cui nascita si fa risalire al 12
febbraio del 1541, Chillan, La Serena, Concepcin, Santa Cruz de Loyola, Angol, Caete, La Imperial,
Valdivia, Villarica, Castro, Osorno ed il porto di Valparaso. Francisco Enrich, Historia de la compaia de
Jess en Chile, cit, pp. 1-4. Per lo studio della spedizione di conquista di Pedro Valdivia si veda poi Pedro de
Valdivia, Cartas de relacin de la conquista de Chile, edicin critica de Mario Ferreccio Podesta, Editorial
Universitaria, Santiago de Chile, 1978 e Andrs Pardo, Pedro de Valdivia, Publicaciones espaolas, Madrid,
1959.
16 Serge Gruzinski, La colonizacin de lo imaginario. Sociedades indgenas y occidentalizacin en el
Mxico espaol. Siglos XVI-XVIII, Fondo de cultura economica, Mxico, 1993, pp. 15-25.
17 Sulla resistenza di Vilcabamba rimando a Nathan Wachtel, La visione dei vinti: gli indios del Per di
fronte alla conquista spagnola, Einaudi, Torino, 1977 e George Kubler, The Neo-Inca State (1537-1572), in
"The Hispanic American Historical Review", XXVII, (1947), n 2, maggio, pp. 189-203.
18 Paolo Broggio, Evangelizzare il mondo, cit, pp. 163-197.

In Cile le cose andarono molto diversamente, tanto che il nuovo territorio della Corona
si guadagn presto il nome di Flandes indiano 19. Stupisce che popolazioni sparse sul
territorio andino, prive di unorganizzazione statale centralizzata paragonabile a quelle
degli altri amerindi incontrati, potessero contendere il Cile per cos lungo tempo agli
spagnoli. Tale particolare attitudine sta alla base del notevole interesse suscitato dagli
araucani sin dai tempi della conquista. Gli indigeni che vivevano ai margini dellimpero
venivano considerati dai cronisti spagnoli gruppi senza legge, senza re e senza fede, in
una parola: barbari. Come ricorda lo studioso Guillaume Boccara, gli araucani, come i
guajiros colombiani ed i chiriguanos del nord del Messico fueron percibidos como
entidades sin historia; y la resistencia que opusieron al invasor durante ms de tres
siglos tenda a confirmar el caracter inestable de su mentalidad y organizacin social.
Ubicados en las fronteras de la civilizacin, los guerreros amerindios fueron tambin
relegados a los mrgenes de la historia20.
Le popolazioni cilene entrarono rapidamente nella storia come popolo poetico, grazie
allepica dellAraucana di Alonso de Ercilla, uno dei lavori pi significativi della
letteratura del Siglo de Oro, e dellArauco domado di Pedro de Oa21. Ma bisogner
aspettare molto per la nascita di un vero interesse storico-antropologico che
approfondisca le pratiche rituali e le trasformazioni sociali degli araucani durante il
conflitto con gli spagnoli. I primi ad instaurare un rapporto non bellico bens di dialogo
con gli indios furono i gesuiti, a partire dal loro arrivo in Cile nel 1593. Animati dal
19 Il termine, che richiama ovviamente la duratura resistenza opposta dalle fiandre al dominio spagnolo,
compare nel frontespizio della nota cronaca di Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile,
Flandes indiano, cit.
20 Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del
Centro-Sur de Chile, cit, p. 425.
21 LAraucana un poema epico in lingua spagnola che tratta della conquista del Cile, composto da 37 canti
divisi nelle tre parti che compongono il poema. La prima parte venne pubblicata nel 1569, la seconda nel
1578, mentre lopera completa delle tre partizioni venne data alle stampe nel 1589. Il successo del testo fu
notevole, ed a oggi costituisce un lavoro indispensabile per lo studio tanto della letteratura epica spagnola
quanto dellimmagine poetica degli araucani. Per una lettura del testo si veda Alonso de Ercilla, La
Araucana, 2 voll, Extramuros, Sevilla, 2007 [facsmil 1776]. Per un profilo biografico di Ercilla si veda
invece Frank Pierce, Alonso de Ercilla y Ziga, Rodopi, Amsterdam, 1984. LArauco domado anchesso
un poema epico, pubblicato nel 1596 da Pedro de Oa su richiesta del marchese di Caete, vicer del Per
dal 1589 al 1596. Il testo, articolato in 19 canti, sebbene non abbia raggiunto la fama dellAraucana di
Ercilla, considerato uno dei testi epici pi importanti del Siglo de Oro. Pedro de Oa, El Arauco domado,
Cultura Hispnica, Madrid, 1944 [1596].

desiderio di trarre quelle popolazioni al cattolicesimo, se da una parte non ne


compresero totalmente le pratiche cultuali bollandole come demoniache, dallaltra
posero le basi per uno studio approfondito delle societ locali. Lanalisi delle fonti
gesuitiche prodotte in Cile nei primi decenni del600 risulta dunque indispensabile per
comprendere appieno la struttura sociopolitica degli araucani22.
A partire da una tale documentazione si riuscito per esempio, come fatto da Guillaume
Boccara, a chiarire la differenza tra gli etnonimi araucanos e mapuche, spesso usati
come sinonimi23. Il termine mapuche compare nelle fonti solo a partire dalla seconda
met del 700. Per quanto riguarda la parola araucano, invece, essa faceva riferimento
solo ai gruppi che abitavano nella provincia di Arauco, e non comprendeva perci la
totalit degli indigeni del centro-sud cileno. Lunico termine usato nella documentazione
seicentesca per indicare in maniera generale gli indigeni della regione a sud del fiume
Bio-Bio quello di reche. La parola la stessa che utilizzavano gli indigeni per
identificarsi e significa, dalla somma di re- e che, hombre autntico o verdadero24.
Per cercare di capire le motivazioni che resero possibile una secolare resistenza armata
da parte dei mapuche, necessario risalire alla loro organizzazione sociopolitica 25.
Come altre popolazioni amerindie situate ai margini dellimpero e stanziate in regioni
22 Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del
Centro-Sur de Chile, cit, p. 430.
23 Si vedano a riguardo le considerazioni riportate nellarticolo di Guillaume Boccara, Notas acerca de los
dispositivos de poder en la sociedad colonial fronteriza, la resistencia y la transculturacin de los RecheMapuche del Centro-Sur de Chile (XVI-XVIII), cit, e nel testo Guerre et ethnogense mapuche dans le Chili
colonial: l 'invention du soi, L'Harmattan, Paris, 1998.
24 A questo riguardo si veda la definizione di Reche data da Luis de Valdivia alla voce Che del vocabolario
mapundungun-castigliano pubblicato nel 1606: Gente, hombres, los indios de Chile se llaman asi mismos
Reche, que allos solos son los que simpliciter son Che, los de mas con addito, como Huynca Che, los
espaoles, Curche, los negros, &c,. Vocabulario de la lengua de Chile, carta non numerata, in Luis De
Valdivia, Arte, y gramatica general de la lengua que corre en todo el Reyno de Chile, con un Vocabulario, y
Confessionario. Compuestos poe el Padre Luys de Valdivia, de la Compaia de Jesus, en la Provincia del
Piru. Iuntamente con la Doctrina Christiana y Cathecismo del Concilio de Lima en Espaol, y dos
traduciones del en la lengua de Chile, que examinaron y aprobaron los dos Reverendissimos seores de
Chile, cada qual la de su Obispado, Francisco del Canto, Lima, 1606.
25 Dora in avanti, si utilizzer il termine mapuche per indicare gli indigeni cileni. Nonostante, come visto,
la parola sia un anacronismo per la storia cilena del 600, riteniamo sia senza dubbio di miglior
comprensione rispetto al termine reche, pi preciso ma meno comprensibile.

10

geograficamente impervie, gli indios cileni si caratterizzarono per lassenza di una


struttura politica centralizzata. La principale caratteristica della distribuzione spaziale
di questi gruppi era la dispersione, o behetra26, e ci aveva come conseguenza,
lassenza tanto di citt quanto di una figura di riferimento sotto il profilo politico che
avesse i mezzi per esercitare la propria autorit su un vasto territorio. Lassenza di un
potere politico centralizzato, costitu uno dei principali ostacoli per lespansione
spagnola in Cile, oltre al fatto che la frammentazione dei mapuche costituiva una difesa
naturale contro limpresa della conquista.
A complicare la conquista tanto militare quanto spirituale si aggiungeva poi un altro
elemento. I mapuche non conoscevano il Dio cristiano, e, secondo le fonti dellepoca,
non distinguevano tra bene e mele, tra giusto ed ingiusto. Per la mentalit europea, la
doppia assenza di un potere politico e divino implicava linesistenza della legge, e di
conseguenza quella mapuche era vista come una societ caotica ed instabile,
caratterizzata da omicidi, furti e violazione dei trattati di pace. Questa lettura era
funzionale a giustificare i fallimenti delle truppe spagnole nella regione, ed a spiegare
limpossibilit di scendere a patti con i locali. Un esempio di tale interpretazione appare
chiaramente in una lettera del Governatore del regno Martn Garca de Loyola, nella
quale si espongono le ragioni delle molteplici difficolt che frenavano la conquista:
Un enemigo que se ha defendido cuarenta aos de continua ofensa por muchas
comodidades que le ayudan siendo la principal la inexpugnabilidad del aspero y montuoso
sitio de su habitacion y no tener para su morada congregacion de pueblos sino caserias
distintas y silvestres donde para buscarlos es necesario dividir y desmontar el campo y con
esta division y la comodida del sitio ofenden con seguridad suya demas no tienen cabeza de
gobierno a quien fuera de materia de guerra obedezcan y estos nombrados por ellos por
valentia personal donde faltando uno eligen luego en su lugar al de mas suficiencia 27.

Le motivazioni riportate da Loyola sono ricorrenti nelle fonti dellepoca, e tendono ad


individuare nella dispersione abitativa e nellabilit guerriera i punti di forza degli

26 Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del
Centro-Sur de Chile, cit, p. 427.
27 Martin Garca de Loyola a Filippo II, Santiago, 18 aprile 1593. Il testo citato in Guillaume Boccara,
Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del Centro-Sur de Chile, cit, p. 428.

11

indios locali. Proprio sulla base di questi due aspetti possibile comprendere meglio la
struttura sociopolitica dei mapuche durante gli anni della conquista.
Gli indios cileni possedevano diversi livelli di organizzazione sociale al loro interno.
Lunit base era costituita dalla ruca (casa), nella quale abitavano luomo con le sue
mogli e figli, ed a volte anche con le famiglie dei figli sposati. Pi ruca costituivano il
casero, una struttura di tipo clanico nella quale tutti i maschi appartenevano al
lignaggio dellulmen (parola indigena che gli spagnoli traducevano con cacique)
principale della ruca. Il livello organizzativo successivo era costituito dal quielob,
formato da pi caseros. I suoi membri cooperavano nella realizzazione di diverse
attivit economiche e si mobilitavano in caso di aggressioni esterne. Il quielob si
organizzava poi su un principio strettamente endogamico, e lintera trama sociale dei
mapuche era formata da gruppi di consanguinei che ruotavano attorno alla figura
dellUlmen28.
La struttura sociale fondante della comunit mapuche era il lebo, ovvero lassemblea. Al
suo interno si risolvevano le questioni relative alla guerra ed alla pace: era il centro
decisionale e politico della comunit cilena. Sempre al livello del lebo si svolgevano le
riunioni dei guerrieri e le cerimonie religiose essenziali per la riproduzione simbolica
della societ. Lidentit stessa dei mapuche come gruppo si formava in funzione
dellappartenenza ad un lebo ed in riferimento al rehue, lo spazio cerimoniale di ogni
lebo29. interessante notare come esistesse una sorta di codice sociale in relazione a
quella che veniva considerata lattivit criminale, dal momento in cui le decisioni
giuridiche e politiche prese nel lebo dovevano essere rispettate dalla totalit del
gruppo30. Notevole era poi limportanza ricoperta dal rehue. Esso rappresentava a livello
simbolico il centro del mondo e lunit del gruppo. In questo modo, il lebo costituiva il
28 La struttura del quielob stata affrontata in maniera chiara in diverse cronache di fine 500 ed inizio
600. In particolare, si ricordi a tale riguardo il noto testo di Francisco Nuez de Pineda y Bascuan,
Cautiverio feliz y razn de las guerras dilatadas de Chile, Imprenta del Ferrocarril, Santiago de Chile, 1863
[1673]. La composizione della ruca e lesistenza del casero confermata invece da tre testi: Pedro Mario
de Lovera, Crnica del Reino de Chile, Imprenta del Ferrocarril, Santiago de Chile, 1865 [1595]; Santiago
de Tesillo, Guerras de Chile: causas de su duracin, advertencias para su fin, Imprenta del Ferrocarril,
Santiago de Chile, 1864 [1647]; e Gernimo de Quiroga, Memorias de los sucesos de la guerra de chile, Ed.
Andrs Bello, Santiago de Chile, 1979 [1690].
29 Il termine rehue indica anche laltare degli sciamani mapuche. Guillaume Boccara, Etnognesis
Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del Centro-Sur de Chile, cit, p. 431.

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primo livello di differenziazione identitaria, dato che un mapuche non avrebbe mai
sacrificato, decapitato o mangiato un membro del proprio lebo31. Tale struttura era
dunque unentit sociopolitica autonoma ma anche il luogo della demarcazione
identitaria tra i mapuche e gli altri gruppi. Gli hombres verdaderos, insomma, si
organizzavano attorno ad un lugar verdadero, il rehue (composto da re-, verdadero, e
hue,

lugar).

In caso di conflitti armati, pi lebo potevano riunirsi in ununit superiore che le fonti
chiamano ayllarehue, letteralmente nove rehue. Questa struttura politica non era
permanente bens occasionale ed i lebo che vi facevano parte continuavano a conservare
una chiara autonomia e capacit decisionale32.
Larchitettura sociale mapuche si completava poi con il futamapu, una struttura che
radunava pi ayllarehue. In piena epoca coloniale tre di questi futamapu si dividevano il
territorio a sud del Bio-Bio, ma ancora non si certi se questi distretti geopolitici
esistessero in epoca preispanica e durante i primi anni della conquista. Il termine
compare infatti per la prima volta solo nel 1613, in una Relacin breve redatta dal padre
Luis

Valdivia33.

de

In ogni caso si pu affermare con sicurezza che i futamapu esistenti ai tempi della
guerra difensiva non possedevano un carattere permanente bens erano frutto di
alleanze

temporanee

strette

in

tempo

di

guerra.

30 Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, cit, pp. 133-134, 137, 160, 167168.
31 Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del
Centro-Sur de Chile, cit, pp. 431-432.
32 I lebo appartenenti ad uno stesso ayllarehue non si facevano mai la guerra, ma esisteva un tipo di
conflitto interno noto come vendetta. Esistevano infatti tre diverse varianti di conflitti violenti per i quali si
mobilitavano i mapuches: la guerra, weichan; la razzia, maln; e la vendetta, o tautulun. La guerra vera e
propria aveva come obiettivo la difesa di un territorio, mentre la razzia mirava ad impossessarsi dei beni di
un nemico dichiarato, come donne, pietre preziose o bestiame. Attraverso il tautulun si vendicava invece la
morte dei cari, un furto oppure un adulterio. Lobiettivo finale della vendetta era la compensazione del danno
subito. Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del
Centro-Sur de Chile, cit, p. 432.
33 Il termine futamapu viene per la prima volta riportato da Luis de Valdivia nella Relacin breve de los
ucedido en la pacificacin del reyno de Chile por los medios que Su Majestad cometi al seor marqus de
Montesclaros virrey del Pir que llev a su cargo el Padre Luys de Valdivia de la Compaa de Jess desde el
13 de mayo hasta el 1 de noviembre de 1613, ARSI, Chilensis, vol. 4, ff. 39r-51r.

13

Per concludere, lunit base dellorganizzazione sociale degli indios cileni rimase a
lungo il lebo o rehue, allo stesso tempo spazio politico e rituale. Pochi furono i cambi
nella

struttura

territoriale

mapuche,

ed

il

pi

rilevante

fu

certamente

listituzionalizzazione del futamapu avvenuta a partire dalla seconda met del600, che
da struttura temporanea si trasform in entit permanente34.
Lanalisi del funzionamento del lebo ci consente poi di approfondire un altro elemento
cruciale per la comprensione della resistenza degli indigeni e dei rapporti con gli
spagnoli. Cosa significava la guerra nella cultura mapuche? Che implicazioni sociali e
rituali comportava? I recenti studi di Boccara e Zavala hanno dimostrato che lattivit
bellica costituiva unistituzione centrale nella produzione materiale e simbolica del
lebo, tanto da essere definita come un hecho social total35. Allinterno del rehue, come
noto, il potere politico non era esercitato da un solo individuo. Le fonti testimoniano
lesistenza di tre personaggi politici con funzioni distinte. Il genvoye, che si occupava di
dirimere i conflitti interni; il gentoqui, che rappresentava invece la pi alta autorit
militare, guidava le spedizioni militari ed era centrale nella mobilitazione dei vari lebo
contro il nemico comune; ed il leader religioso, il boquivoye, il quale interpellava le
divinit ultraterrene per determinare se un lebo dovesse continuare la guerra o scegliere
la via della pace36. Solitamente tali cariche si ottenevano per diritto successorio, ma
molte fonti ricordano che potevano essere guadagnate anche sul campo grazie ad
indubbie capacit belliche. Dimostrando doti di comando e di combattimento, cos, un
ulmen poteva ottenere il titolo di toqui, capo delle truppe indigene, per poi accedere
successivamente allo status di gentoqui, ovvero colui che possedeva lascia di pietra37.

34 Sullevoluzione delle strutture interne alla comunit mapuche in piena et coloniale rimando allottimo
lavoro di Jos Manuel Zavala, Les indiens mapuche du Chili. Dynamiques inter-etniques et stratgies de
rsistance, XVIII sicle, LHarmattan-Institut des Hautes tudes de lAmrique Latine, Paris, 2000.
35 Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del
Centro-Sur de Chile, cit, p. 434.
36 La determinazione di tali differenti funzioni politiche stata resa possibile dalla lettura di Diego de
Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, cit, Francisco Nuez de Pineda y Bascuan,
Cautiverio feliz y razn de las guerras dilatadas de Chile, cit e Carta anua de la provincia del Paraguay,
Chile, Tucuman, 1609, ARSI, Paraquariae, vol. 8, ff. 18r-32r. Sul ruolo dei boquivoye e lo sciamanismo
mapuche si veda poi Alfred Metraux, Le chamanisme araucan, in Religions et magies indiennes dAmrique
du sud, Gallimard, Paris, 1967.

14

Ci sono varie ragioni per considerare la guerra il fenomeno centrale dellorganizzazione


sociale dei mapuche. Innanzitutto, come visto, era nella dimensione bellica che si
formavano i futuri dirigenti politici delle comunit indigene. Lulmen era un grande
guerriero ed i boquivoye entravano in contatto con laldil per determinare quali fossero
i periodi di guerra e di pace. La figura del guerriero ideale attraversava poi
limmaginario collettivo mapuche ed era alla base tanto delleducazione dei giovani
quanto

dello

spazio

cerimoniale

ludico38.

Esistevano inoltre dei guerrieri specializzati, dei veri professionisti dello scontro armato,
i quali godevano di grande prestigio allinterno delle singole comunit. Dopo una morte
gloriosa sul campo di battaglia questi individui sarebbero stati accolti con tutti gli onori
ed i privilegi nellaldil. Lideale guerriero si rifletteva poi simbolicamente nella
relazione tra i sessi, dato che i combattenti valorosi avrebbero guadagnato lo status di
extremadamente hombres, mentre i vinti venivano bollati come donne39.
Lattivit bellica come elemento identitario definiva non solo i rapporti tra mapuche e
spagnoli, bens anche quelli tra i vari lebo. La lotta per il prestigio non terminava mai
allinterno delle comunit a sud del Bio-Bio, ed era alimentata dallassenza di strutture
permanenti e dalla fluidit sociale caratteristica di queste popolazioni. Come visto,
chiunque possedesse capacit guerriere e di comando poteva assurgere al ruolo di
gentoqui, e questa era una molla che generava dinamismo ed instabilit allinterno dei
mapuche. Tale caratteristica consent ai mapuche di resistere per molti decenni alle
37 Il toquicura, o ascia di pietra, era il simbolo del potere militare, ma era considerato anche un antenato
mitico che si era reincarnato in una forma pietrificata. Lascia di pietra, e dunque il ruolo ricoperto dallo
stesso gentoqui, rimandava dunque ad un ordine cosmico che trascendeva il mondo degli uomini e che si
poneva in diretta continuit con la storia degli antenati. Il caso pi noto di guerriero che ottenne le massime
cariche dei mapuche per le sue abilit guerriere fu sicuramente quello di Anganamon, lautore del massacro
di Elicura del 14 dicembre 1612, che da semplice ulmen alla fine del 500, arriv a ricoprire il ruolo di
gentoqui negli anni Trenta del 600. Lo stesso accadde allaltro grande leader mapuche Lautaro, il vincitore
della battaglia di Tucapel del 1553 contro le truppe di Pedro de Valdivia. Per approfondire i primi scontri tra
Lautaro e le truppe spagnole rimando a Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes
indiano, cit.
38 Sulleducazione dei giovani e le attivit ludiche delle comunit locali, si veda Guillaume Boccara, Des
Reche aux Mapuche: analyse dun processus dethnognese (changements et continuits chez les Indiens du
centre-sud du Chili durant lpoque coloniale, XVI-XVIII sicle), Tesi di dottorato, Ecole des Hautes Etudes
en Sciences Sociales, Paris, 1997, pp. 139-166.
39 Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del
Centro-Sur de Chile, cit, p. 436.

15

invasioni spagnole, dato che leliminazione di un ulmen non apriva una crisi allinterno
delle comunit locali, come accadde in Per e Messico, bens consentiva ad altri
guerrieri di ottenere il prestigio cercato attraverso nuove razzie ai danni dei nemici. In
questo modo le relazioni tra individui e soprattutto tra i diversi lebo dello stesso
ayllarehue erano determinate ancora una volta dallo scontro bellico. La lotta per
accaparrarsi trofei di guerra come teste di spagnoli, prigionieri, cavalli o vestiti del
nemico, metteva in atto una dinamica di dono e contro-dono tra i diversi componenti
dellayllarehue. Quando un lebo catturava un nemico, lo inviava, vivo o morto, ad un
lebo diverso, obbligando questi ultimi a restituire il dono. In questo modo, chi riceveva
un trofeo di guerra era costretto ad entrare in una dinamica bellica che avrebbe portato il
lebo ricevente a catturare un nemico, decapitarlo e mandare la sua testa al lebo donatore
ponendo cos fine al debito40.
Parafrasando quanto scritto dal noto antropologo Marcel Mauss nei suoi studi sui
Kwakiutl nordamericani, il dono assumeva in una dimensione di reciprocit tra i diversi
elementi della societ mapuche, un carattere volontario, apparentemente libero e
gratuito, e tuttavia obbligato ed interessato41. Alla base di questa pratica culturale
stavano dunque i concetti del dare, del ricevere e del ricambiare. Il grande significato
culturale che aveva una testa decapitata e le sue conseguenze sociali nelle comunit
cilene possono essere spiegate con la forza che possedeva loggetto stesso 42. Ricorrendo
alla teoria maori dello hau, termine che indica lo spirito della cosa donata, Mauss spiega
che chi riceve un dono si sente in debito nei confronti del donatore e si vede obbligato a
ricambiare per ristabilire un equilibrio delle forze alterato dallatto di donazione. La
40 Questa dinamica di dono e contro-dono allinterno delle comunit cilene stata descritta con grande
precisione da Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, cit. pp. 124-125.
41 Marcel Mauss, Saggio sul dono. Forma e motivo dello scambio nelle societ arcaiche, in Teoria
generale della magia ed altri saggi, Einaudi, Torino, 1965, p. 157.
42 Sin dai primi anni della conquista, gli spagnoli si resero conto che la circolazione di una testa mozzata di
un loro compatriota possedeva una notevole forza di mobilitazione tra gli indios cileni. Il concetto chiarito
da una lettera inviata dal conquistador Bernardino de Albornoz a Filippo II: Es ms inconveniente matar
dos hombres en esta tierra que en Flandes morir mil, especialmente si los indios alcanzan a haber alguna
cabeza para con ella hacer gente por ser la mejor aagaza que ellos tienen. Bernardino de Albornoz a
Filippo II, 20 febbraio 1585. Lo stesso si legge in una informacin del 1592: en cojiendo una cabeza de
epaol alborotan la tierra y procuran hacer juntas y borracheras. Informacin de mritos y servicios de
Marco de Espinosa, 3 marzo 1592. I testi sono citati in Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche:
Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del Centro-Sur de Chile, cit, pp. 436-437.

16

circolazione delle risorse e dei doni e contro-doni nelle comunit mapuche va dunque
vista come una descrizione, in termini locali, della natura moralmente obbligatoria dello
scambio. Come nel caso del potlatch kwakiutl, la cerimonia dei nativi americani studiata
da Mauss, erano i diversi gruppi mapuche che si obbligavano mutuamente in un ciclo di
scambi rituali che avevano al centro ancora una volta lattivit guerriera43.
Tali pratiche culturali dimostrano perci che la guerra per i mapuche era molto di pi
che un semplice fatto di resistenza nei confronti degli spagnoli, bens un elemento
identitario strutturale, una forza dinamica e ciclica che modificava le gerarchie tra i lebo
in base agli avvenimenti bellici. Non limitandosi a regolamentare lo spazio sociopolitico
interno, lattivit guerriera era fondamentale nellelaborare lidentit del proprio gruppo
in contrapposizione con quella dello straniero. In effetti, per i mapuche la guerra si
configurava come un momento di assimilazione delle doti del nemico, un atto di
costruzione simbolica del proprio gruppo in quello che Boccara chiama movimiento de
apertura

canbal

hacia

el

otro44.

Tutte le pratiche rituali svolte durante le cerimonie di guerra tendevano


allassimilazione delle qualit del nemico. Dopo aver catturato oggetti degli spagnoli in
guerra, i guerrieri mapuche tornati dalla spedizione si vestivano come i loro nemici,
identificandosi con loro. Questo desiderio di assimilare lavversario sfociava nella
pratica rituale del cannibalismo, volto non solo ad identificarsi con il nemico, bens ad
ingerirlo. Ovviamente non tutti i corpi degli spagnoli erano adatti per le pratiche
antropofagiche. A subire i rituali cannibalici erano infatti solamente i nemici valorosi e
di alto rango. In questi casi il prigioniero veniva decapitato e la testa utilizzata come
recipiente e trofeo nelle cerimonie locali45. Con le sue ossa si costruivano flauti e dalla
mascella e dalle pelli del viso si ricavava invece un copricapo46. Per ultimo il cuore,

43 Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del
Centro-Sur de Chile, cit, p. 437.
44 Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del
Centro-Sur de Chile, cit, p. 437.
45 La testa di un nemico valoroso era fonte di prestigio ed autorit. Inoltre, essendo la testa il luogo del
sapere e del pensiero per gli indios cileni, ci consentiva al guerriero mapuche di impossessarsi delle qualit
dello spagnolo ucciso. Si veda a riguardo Diego de Rosales, Seis misioneros en la frontera mapuche (del
libro IV de la conquista espiritual del Reino de Chile), Universidad de la Frontera, Temuco, 1991, pp. 69-70.

17

considerato il luogo della volont e dei sentimenti, veniva strappato e mangiato, mentre
il resto del corpo veniva gettato con disprezzo verso le terre di occupazione spagnola47.
Il cannibalismo, ladozione di elementi occidentali come il cavallo48 ed il ferro e
lidentificazione con il nemico spagnolo nel periodo immediatamente precedente alla
guerra, mostra come i mapuche concepissero la propria identit in stretto rapporto con
lo straniero. Si pu perci sostenere che se nel mondo incaico gli indios risposero al
trauma della conquista con lubriachezza e la perdita delle proprie coordinate culturali 49,
le popolazioni a sud del Bio-Bio reagirono alloccupazione con la guerra perenne e
lassimilazione

cannibalica

dellavversario.

Questi elementi culturali consentono di fornire una risposta al problema della secolare
resistenza delle popolazioni cilene che ha affascinato cronisti e storici sin dai primi anni
della conquista. Se i gruppi mapuche dimostrarono una grande flessibilit ed adattabilit
ai cambiamenti portati dallarrivo degli spagnoli, fu perch la guerra, motore della
macchina sociale indigena, obbediva ad una logica di assimilazione delle doti del
nemico. Si pu dunque sostenere, in linea con i pi recenti studi antropologici, che lo
scontro secolare della guerra di Arauco abbia rappresentato per le comunit mapuche un

46 Suonando i flauti costruiti con le ossa dei prigionieri e dei morti in guerra, i mapuche facevano
letteralmente parlare le anime dei morti. Si noti che in mapundungun si utilizza lo stesso verbo, dungun, per
indicare sia lazione di parlare che di suonare uno strumento musicale. Per una descrizione di questi aspetti
rimando a Pedro Mario de Lovera, Crnica del Reino de Chile, cit, p. 322.
47 Guillaume Boccara, Des Reche aux Mapuche: analyse dun processus dethnognese (changements et
continuits chez les Indiens du centre-sud du Chili durant lpoque coloniale, XVI-XVIII sicle), cit, pp. 184188.
48 Sulla capacit dei mapuche di adattarsi rapidamente alluso del cavallo e delle armi da fuoco di
importazione spagnola si veda Nathan Wachtel, La visione dei vinti: gli indios del Per di fronte alla
conquista spagnola, cit.
49 Sul tentativo delle comunit peruviane di ricostruire una propria identit ed un mondo culturale che
non trasgredisse le norme della religione cristiana, si vedano le cronache indigene della conquista
spagnola in Per di Guaman Poma de Ayala e del penultimo Inca Titu Cussi Yupanqui, figlio di Manco II.
Felipe Guaman Poma de Ayala, El primer Nueva Cornica y buen Gobierno, Siglo XXI, Mxico, 1980;
Titu Cusi Yupanqui, Relacin de la Conquista del Per y hechos del Inca Manco II (1570), Ed. Horacio
H. Urteaga, Colleccin de Libros y Documentos relativos a la Historia del Per, Imprenta y Librera San
Mart y Compaa, Lima, 1916. Rimando inoltre a Nathan Wachtel, La visione dei vinti: gli indios del
Per di fronte alla conquista spagnola, cit. e Tzvetan Todorov, La conquista de Amrica. El problema del
otro, Siglo XXI, Mxico, 1987.

18

vettore di acculturazione e di trasformazione sociale50. In effetti, i grossi cambiamenti


avvenuti allinterno della struttura politica e del sistema economico dei mapuche a
partire dalla met del 600, furono una diretta conseguenza del secolare rapporto
bellicoso instauratosi tra indios e spagnoli51.

Dalla prima grande ribellione al disastro di Curalaba. Larrivo di


Luis de Valdivia in Cile e la genesi della guerra difensiva
(1553-1598)
Se Alonso de Ercilla aveva mostrato il lato eroico della guerra di Arauco attraverso
lepopea dellAraucana, la realt del conflitto ispano-mapuche si rivel molto diversa.
Gli scontri di frontiera che si susseguirono a partire dai primi anni Quaranta, lasciarono
spazio nel 1553 alla cosiddetta prima grande ribellione mapuche52. Guidati dal toqui
Lautaro, gli indigeni sconfissero nei pressi del forte di Tucapel le truppe spagnole ed
uccisero Pedro de Valdivia, inaugurando un triennio di devastazioni ai danni delle
principali citt spagnole, in particolare Concepcin de Chile e Santiago. Per la prima
volta nella storia del Cile coloniale, i gruppi pi meridionali guidati da Lautaro erano
riusciti ad estendere la ribellione agli indios della valle del Bio-Bio ed ai Promaucaes le
genti che abitavano a nord del fiume Itata, situato a nord delle attuali citt di
Concepcin e Chilln53. La ribellione venne sedata solo in seguito alla battaglia di

50 Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas del
Centro-Sur de Chile, cit, pp. 439-440.
51 I problemi relativi allevoluzione dellidentit mapuche nel 600-700 non verranno trattati in questa
sede, dato che ci allontanerebbero dal tema principale della guerra difensiva. Rimandiamo comunque per
questi temi a Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia y Restructuracin entre los Indgenas
del Centro-Sur de Chile, cit, pp. 440-461 e Jos Manuel Zavala, Les indiens mapuche du Chili. Dynamiques
inter-etniques et stratgies de rsistance, XVIII sicle, cit.
52 Sergio Villalobos, Chile y su Historia, cit, pp. 63-73.
53 Sulla ribellione mapuche del 1553-1557 si veda in particolare Francis Goicovich, La etapa de la
conquista (1536-1598): origen y desarrollo del Estato Indomito, in Cuadernos de Historia, n 22, (2002),
Santiago, pp. 53-110.

19

Mataquito, combattutasi il 30 aprile 1557, nella quale le truppe del governatore


Francisco de Villagra sorpresero ed uccisero Lautaro, e dispersero gli alleati indigeni54.
La campagne militari condotte da Lautaro tra il 1553 ed il 1557 avevano dimostrato la
fragilit delloccupazione spagnola e la pericolosit del nemico mapuche, ma soprattutto
limpossibilit di poter portare a termine la guerra di Arauco con i soli mezzi militari 55.
La crisi economica causata dalle devastazioni dei campi coltivati attorno a Santiago, il
crollo demografico e le epidemie di peste che flagellarono il regno nella seconda met
del 500, portarono la popolazione spagnola ad interrogarsi sui mezzi attraverso i quali
ottenere la pacificazione del Cile56. Da un lato si sosteneva che lunico modo per
rispondere alla violenza degli indigeni consistesse nelluso della forza, cos come si
stava cercando di fare sin dallarrivo in Cile. In opposizione alle linea intransigente
sostenuta principalmente dal ceto militare e dai proprietari terrieri, inizi a farsi strada
negli anni seguenti alla grande ribellione un parere opposto. Si inizi a pensare che la
perenne conflittualit dei mapuche era stata causata dalle vessazioni perpetrate nei
confronti degli indios dal governo coloniale, in particolare attraverso il sistema
dellencomienda de servicio personal, e che il conflitto sarebbe cessato solo in seguito
al ristabilimento di una giustizia sociale57.
I primi sostenitori di questa teoria furono due stretti collaboratori di Garca Hurtado de
Mendoza, governatore del Cile dal 1557 al 1561: il licenciado Hernando de Santilln,
54 Sullo scontro di Mataquito e la morte di Lautaro si veda in particolare la cronaca di Pedro Mario de
Lobera, che partecip alla battaglia. Pedro Mario de Lovera, Crnica del Reino de Chile, cit, capitolo LV.
Tra i numerosi studi sullargomento si veda poi Jos Toribio Medina, Coleccin de Documentos Inditos
para la Historia de Chile, Santiago, Fondo Histrico y Bibliogrfico Jos Toribio Medina, 1960.
55 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 59.
56 Sulla crisi demografica ed epidemica del Cile nella seconda met del 500 rimando a Francis Goicovich
Videla, Alianzas geotnicas en la segunda rebelin general: gnesis y dinmica de los vutanmapus en el
Alzamiento de 1598, in Historia, 39, (2006), pp. 95-97.
57 Sullencomienda e limpatto avuto sulla storia economica e sociale del Cile coloniale rimando ai lavori di
lvaro Jara, Trabajo y salario indgena. Siglo XVI, Editorial Universitaria, Santiago, 1987 e Silvio Zavala,
La encomienda indiana, Porra, Mxico, 1973. Sulle trasformazioni causate dal servicio personal sulle
comunit indigene e la nascita di una economia coloniale semiautarchica si veda invece Hugo Contreras
Cruces, Encomienda y servicio personal entre las comunidades indgenas de Chile Central, 1541-1580 [en
lnea]. Santiago de Chile, Universidad de Chile - Facultad de Filosofa y Humanidades, 2009 [Fecha
consulta: 26 de octubre 2015]. Consultabile allindirizzo <
http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/108574>

20

membro dellAudiencia di Lima, ed il domenicano Gil Gonzlez de San Nicols. Uno


studio della guerra difensiva e di quella che Korth ha chiamato the struggle for social
justice in colonial Chile58 non pu non prendere in considerazione gli interventi
innovativi, seppur in un certo modo contrapposti, di questi due uomini. Entrambi si
fecero per la prima volta in Cile portavoce della difesa dei diritti degli indigeni.
Hernando de Santilln, conscio delle reazioni violente che politiche troppo radicali sul
tema avrebbero potuto causare, si mostr favorevole ad una riforma moderata e
graduale che non comportasse eccessivi strappi con la situazione socio-economica
esistente. Il primo passo per lottenimento della giustizia sociale fu la riforma delle
condizioni lavorative degli indigeni sottomessi, con la promulgazione della Tasa de
Santilln il 4 giugno 155959. Per rimediare alluso indiscriminato della forza lavoro
locale nelle miniere, Santilln proib agli encomenderos di impiegare pi di un quinto
dei nativi loro affidati nei lavaderos de oro, ordinando loro di pagare ai minatori un
salario settimanale corrispondente ad un sesto del minerale grezzo estratto. Ufficiali
amministrativi noti come alcaldes vennero poi incaricati di proteggere gli indios dai
maltrattamenti, introducendo anche delle quantit di cibo giornaliere sufficienti a
sopportare gli sforzi del lavoro in miniera60. Gli encomenderos non avrebbero poi potuto
imporre tributi addizionali agli indigeni o intervenire nelle loro dispute se non in qualit
di giudici disinteressati.
Il tentativo di Santilln cerc di instaurare un rapporto di fiducia tra coloni spagnoli ed
indigeni, basato sul rispetto delle condizioni lavorative delineate dalla Tasa e
sulleliminazione di abusi evidenti. In questo senso la riforma dovette confrontarsi con
il sistema del servicio personal diffuso nei distretti sotto il controllo spagnolo. Come

58 Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social Justice, 1535-1700, cit.
59 Per una trattazione completa della riforma di Santilln rimando ad Eugene H. Korth, Spanish Policy in
Colonial Chile. The struggle for Social Justice, 1535-1700, cit, pp. 31-39.
60 Ibidem, p. 32. Era prevista una razione di carne almeno tre volte alla settimana, e dei vestiti di ricambio
se necessari.

21

Figura 1: La regione del Bio-Bio ed i principali siti teatro della guerra difensiva.
Tratta da Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social
Justice,

1535-1700,

cit.

22

accennato, il sevizio personale aveva rappresentato uno dei punti pi discussi del
sistema socio-economico coloniale, e divenne il bersaglio almeno sino alla met del
secolo successivo delle critiche delle fazioni pi vicine ai diritti degli indios. La Corona
spagnola si era ripetutamente opposta alla diffusione del servizio personale obbligatorio
come forma di tassazione, istruendo i governi coloniali a procedere allintroduzione di
un tributo pagabile in beni agricoli piuttosto che in prestazioni lavorative 61. Tuttavia, le
direttive in questo senso vennero totalmente disattese nel lontano regno cileno. Le
caratteristiche della societ locale rendevano poi ulteriormente complicata la questione.
Le popolazioni locali, infatti, non possedevano un capitale sufficiente per pagare i
tributi: i raccolti erano troppo esigui e la produzione artigianale di ceramiche e cesti era
limitata. Lunica alternativa per ottenere una forma di tributo consisteva dunque
nelladozione dellillegale servizio personale. Lintero sistema economico coloniale si
era basato sul lavoro forzato degli indigeni, ed una sua eliminazione avrebbe non solo
causato lira dei proprietari terrieri, bens la distruzione delleconomia coloniale cilena.
Santilln era per consapevole che il servicio personal non poteva nemmeno essere
autorizzato legalmente, dato che questo avrebbe contraddetto le disposizioni di Madrid.
La Tasa adott perci una linea moderata: il servizio personale venne considerato
imprescindibile per il futuro della presenza spagnola in Cile e fu regolamentato ma non
abolito62. Gran parte delle disposizioni della riforma erano state pensate per una
riorganizzazione del lavoro in miniera nelle regioni circostanti Santiago e La Serena.
Venne introdotta una rotazione nei turni di lavoro, dai quali vennero esclusi donne e
bambini, ed i minatori dovevano essere impiegati nelle miniere pi vicine al loro
villaggio di provenienza. In cambio del lavoro in miniera, che copriva il tributo dovuto
alle autorit coloniali, lencomendero si sarebbe occupato dellistruzione religiosa degli
indigeni, garantendo loro il riposo domenicale ed aiuto sia fisico che spirituale63.

61 Recopilacin de las leyes de los reinos de las Indias, Consejo de la Hispanidad, Madrid, libro 6, tit. 5, ley
21.
62 Per un giudizio generale sulla Tasa si vedano lvaro Jara, Trabajo y salario indgena. Siglo XVI, cit,
parte seconda; Hernn Corts Olivares, Pueblos originarios del norte florido de Chile, FONDART, La
Serena, 2004; Luis Francisco Prieto, Don Hernando de Santilln, in Revista chilena de Historia y
Geografa, 10, (1913), pp. 190-197.
63 Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social Justice, 1535-1700, cit, p. 33.

23

Linnovativa legislazione di Santilln cadde tuttavia nel vuoto dopo il suo


allontanamento dal Cile voluto dal governatore Hurtado de Mendoza nel 1559. Gi nel
1560 lencomendero Giovanni Bautista Pastene, uno degli uomini pi potenti di
Santiago e compagno di Pedro de Valdivia, trasgred le disposizioni della riforma
rifiutandosi di pagare gli indigeni ed inviandoli nelle nuove miniere di Choapa e
Convalbal situate a pi di duecento chilometri a nord di Santiago 64. A mostrare poco
interesse per lintera riforma non fu solo lAudiencia di Lima, bens la stessa comunit
mapuche. Poco propensi ad inserirsi nel sistema salariale introdotto da Santilln, la
maggior parte degli indigeni prese la via delle montagne e si un alla guerriglia
antispagnola. I coloni spagnoli, daltro canto, videro le ordinanze di Santilln come un
tentativo di privarli dei loro diritti naturali ottenuti con la conquista, e le trasgredirono
apertamente, incoraggiati dallatteggiamento delle stesse autorit coloniali 65. Nonostante
il sostanziale fallimento della riforma, la Tasa fu il primo esperimento politico volto al
miglioramento delle condizioni sociali degli indigeni, e costitu un antecedente
importante delle politiche poi adottate dalla Corona in Cile nel secondo decennio del
600.
Per quanto mosso dalla stessa volont di pacificare il regno mediante leliminazione
degli abusi perpetrati ai danni dei locali, Gil Gonzlez de San Nicols si mosse su un
piano diverso rispetto a Santilln. Animato da un forte zelo missionario, il domenicano
adott una politica di rottura totale nei confronti del servizio personale, inaugurando la
strategia della guerra difensiva66. Giunto in Cile nel 1557 come collaboratore di
Hurtado de Mendoza e vicario generale dellordine con lo scopo di fondare un collegio
64 I Pastene furono una delle pi influenti famiglie del Cile coloniale. Il patriarca era un genovese, Giovanni
Battista, che in seguito ai servigi prestati a Pedro de Valdivia durante la conquista, venne nominato
encomendero nel 1549. Per maggiori informazioni a riguardo si veda Toms Thaier Ojeda, Formacin de la
sociedad chilena y censo de la poblacin de Chile en los aos de 1540 a 1565 con datos estadsticos,
biogrficos, tnicos y demogrficos, Universidad de Chile, Santiago, 1943, vol. III, pp. 21-49 e Francesco
DEsposito, Presenza italiana tra i Conquistadores ed i primi colonizzatori del Nuovo Mondo (1492-1560),
in Presencia italiana en Andaluca, siglos XIV-XVII. Actas del III coloquio hispano-italiano, Consiglio
Nazionale delle Ricerche-Escuela de Estudios Hispano-americanos, Sevilla, 1989, pp. 493-517.
65 Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social Justice, 1535-1700, cit, p.
38.
66 Sulloperato del domenicano in Cile si vedano Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen
gobierno, cit, pp. 59-61 ed Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social
Justice, 1535-1700, cit, pp. 40-58.

24

a Santiago, il domenicano si inimic ben presto sia il ceto degli encomenderos che i
massimi rappresentanti degli ordini religiosi, in particolare il frate francescano Juan de
Gallegos. Il punto centrale della disputa tra i due religiosi verteva, pi che sulla difesa
dei diritti dei nativi, sulla restituzione delle terre conquistate ai mapuche, pretesa con
forza in quegli anni dal domenicano. Le teorie di Gonzlez vennero duramente attaccate
da Gallegos, che non solo pretese dagli indios un risarcimento dei danni inflitti nel
periodo della grande ribellione, bens sostenne la legalit e la necessit del servizio
personale obbligatorio67.
Ancora una volta la difesa degli interessi coloniali ebbe la meglio, e Gonzlez cadde in
disgrazia presso il governatore nel 1558. La perdita di influenza di Hurtado stesso,
consent tuttavia al domenicano di tornare a Santiago nel 1560, accompagnato dal
nuovo governatore, Francisco de Villagra. Lamicizia esistente tra i due uomini consent
a Gonzlez di riprendere la sua campagna per la difesa degli indigeni con maggiore
libert. I richiami del religioso alla necessit di ridurre i ribelli sotto il dominio coloniale
con mezzi pacifici furono tuttavia disattesi anche dal nuovo governatore nella
spedizione condotta nella provincia di Tucapel nel 1561. Gonzlez scelse allora la via
dello scontro aperto con le autorit coloniali denunciando pubblicamente le truppe
spagnole per luccisione dei mapuche e la sottrazione illegittima delle terre dei nativi.
Le ingiustizie del sistema coloniale erano dunque considerate la causa della decennale
resistenza dei mapuche, che per la prima volta venne legittimata in quanto guerra di
difesa nei confronti dellinvasore spagnolo68. I progetti del domenicano rimasero tali, e
nel 1563 fece ritorno in Per senza essere riuscito ad imprimere una svolta alla politica
cilena.
Le questioni sollevate dagli interventi di Santilln e fray Gonzlez non vennero tuttavia
dimenticate, anzi costituirono la base di partenza per levoluzione del concetto della
guerra difensiva poi perfezionato da Luis de Valdivia. Ne un esempio lelaborazione
delle dottrine difensiviste fatta allinterno degli ordini francescani e domenicani negli
ultimi decenni del 500. I due ordini religiosi mantennero posizioni opposte, ma si
allontanarono dai postulati di Gallegos e Gonzlez de San Nicols. I domenicani, forse
67 Ibidem, p. 48.
68 Alonso de Gngora Marmolejo, Historia de Chile desde su descubrimiento hasta el ao de 1575,
Imprenta del Ferrocarril, Santiago de Chile, 1862, p. 95.

25

spaventati dallimpopolarit delle prese di posizione del vicario Gonzlez,


abbracciarono le teorie pi intransigenti e belliciste favorevoli allo scontro a fuego y a
sangre69.

francescani,

invece,

dimenticarono

linsegnamento

di

Gallegos

distinguendosi come i massimi difensori dei nativi nei decenni finali del 500. La tesi
della legittimit della resistenza indigena venne pi volte sostenuta in quegli anni dai
membri dellordine francescano. Juan de Torralba, in una lettera indirizzata a Filippo II,
denunciava che estos indios de este reino de Chile han sido muy agraviados en los
tiempos pasados y sta ha sido la causa de su alzamiento y rebelin 70. La
consapevolezza della durezza delle condizioni di vita degli indios e del cattivo esempio
dato dalla popolazione spagnola, emerse in tutta chiarezza negli scritti di Juan de Vega.
Ricordava il francescano:
No hay cautiverio que se pueda comparar con ste, pues hasta nios de poca edad, viejos
y viejas de mucha, todos sirven como esclavos, as en sementeras y minas como en
edificios y en todos los dems servicios. Yo estoy admirado no de cmo los indios vencen a
los espaoles, que es castigo del cielo, sino de cmo no enva rayos que nos consuman a
todos, pues con nuestra mala vida y malos ejemplos difamamos la ley evangelica 71.

Laccento era posto ancora una volta sul sistema del servizio personale, che Juan de
Vega bollava come schiavismo, e che sar al centro anche degli interventi di Antonio de
San Miguel, primo vescovo di La Imperial dal 156872. Convinto della necessit di
redigere una nuova Tasa in linea con le disposizioni di Santilln, il francescano sostenne
che la soluzione della guerra di Arauco doveva passare per vie diverse dallo scontro
armato. Scrivendo al sovrano, ricordava che esta tierra est muy perdida y no hay
orden ni concierto de tasa ni tributos por nmero de indios. Inoltre el servicio
69 La nuova politica dei domenicani riguardo i rapporti con i nativi evidenziata dal pensiero del religioso
Reginaldo de lizrraga, primo provinciale cileno. Si veda a riguardo Mara Viforcos Marinas, Dos visiones
de Chile, dos ejemplos de humanismo: Lizrraga y Machado, in El Humanismo estremeo. II jornadas, Real
Academia de Extremadura de las Letras y las Artes, Fregenal de la Sierra, 1997, pp. 509-520.
70 Juan de Torralba a Filippo II, Santiago, 13 luglio 1569. Lettera citata in Jos Manuel Daz Blanco, Razn
de Estado y buen gobierno, cit, p. 60.
71 Juan de Vega al Consejo de Indias, Santiago, 12 febbraio 1573, citato da Jos Manuel Daz Blanco,
Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 60.
72 Si veda a riguardo Carlos Silva Cotapos, Don fray Antonio de San Miguel Obispo de La Imperial, in
Revista chilena de Historia y Geografa, 14, (1914), pp. 52-95.

26

personal est entero, hay muchos malos tratamientos de indios y no s yo cmo se


espera que vengan los indios de guerra a una paz que les es pesado yugo e insufrible,
por los excesivos trabajos que les dan73. Il rimedio, individuato anche dallaltro illustre
francescano, il vescovo di Santiago de Chile Diego de Medelln 74, consisteva nellinvio
di un ufficiale della Corona o di un governatore che applicasse concretamente una
nuova politica in Cile, dato che ac ni obispos ni predicadores son poderosos para
hacerlo remediar75.
La risposta alle richieste dei religiosi fu la Tasa de Gamboa, redatta nel 1580 da Martn
Ruiz de Gamboa. Lo spirito generale del documento mirava alleliminazione del lavoro
forzato in cambio del pagamento di un tributo annuale di nove pesos alla diocesi di
Santiago e di sette pesos a quella di La Imperial76. Pur essendo in consonanza con i
dettami della Corona, lambiziosa riforma cadde presto in disuso e venne abolita nel
1587. Oltre alla solita opposizione del ceto encomendero, che con la Tasa perse una
buona parte dei profitti derivanti dal lavoro forzato degli indigeni, anche i vescovi cileni
ritennero inadeguata la riforma considerando il tributo troppo oneroso, mentre i nativi
furono restii al pagamento77. La Tasa di Gamboa costitu lultimo tentativo
cinquecentesco di risolvere alcuni degli abusi di cui erano vittima gli indios cileni.
Come visto, la seconda met del secolo vide la nascita di una corrente di pensiero
convinta che la risoluzione dei problemi lavorativi e salariali interni ai distretti occupati
dagli spagnoli avrebbe portato ad una risoluzione pacifica del conflitto di Arauco.
in questo dinamico contesto culturale che si inserisce larrivo di Luis de Valdivia in
Cile. Luis Nuez de Valdivia y Mendoza nacque a Granada tra il 1560 ed il 1563 78.
Dopo aver abbandonato Granada in giovane et e raggiunto Salamanca, entr nel
73 Lettera di San Miguel a Filippo II, La Imperial, 26 ottobre 1575, ivi.
74 Sulla figura di Medelln si veda Luis Ignacio Silva Cuevas, Fray Diego de Medelln, obispo de Santiago,
in Anuario de Historia de la Iglesia en Chile, 2, (1984), pp. 53-60.
75 Lettera di Medelln a Filippo II, Santiago, 15 aprile 1580, ripresa da Jos Manuel Daz Blanco, Razn de
Estado y buen gobierno, cit, p. 61.
76 Per uno studio completo della Tasa rimando ad gata Glico Viel, La Tasa de Gamboa, Editorial
Universidad Catlica, Santiago, 1962.
77 Diego Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. III, pp. 12-13.

27

noviziato gesuitico di Villagarca de Campos il 2 aprile 1581. Poco si sa sulle


motivazioni che spinsero Valdivia ad entrare nella Compagnia di Ges. Si sostenuto
che, oltre ad essere stato attirato dal dinamismo e dalla mobilit tipica dei membri
dellordine, una delle ragioni della sua scelta sia stata lassenza nella Compagnia di
statuti di limpieza de sangre, introdotti per la prima volta nel 1593 quando Valdivia era
gi in viaggio verso il Cile79. La famiglia di Valdivia era infatti imparentata con gli
Alcocer ed i Nuez di Madrid, di origini ebraiche, ed il nonno di Luis, Francisco Nuez
de Madrid, attir pi volte lattenzione dellinquisizione granadina per le sue origini
converse80. Al di l di queste interessanti speculazioni, Valdivia mostr sin da subito un
grande interesse per la vita missionaria, e quando nel 1588 il generale Acquaviva si
rivolse ai provinciali spagnoli per linvio di nuovi padri nelle Indie, il granadino fu
scelto insieme ad altri 20 compagni per recarsi in Per 81. La spedizione, guidata dal
padre Hernando de Mendoza, giunse a Lima il 29 novembre 1589.
Gli anni trascorsi a Lima furono fondamentali per la formazione religiosa di Valdivia,
che ricevette lordinazione sacerdotale nel 1591 e che ricopr da quellanno la carica di
maestro de novicios. Il padre pot inoltre approfondire il pensiero di Jos de Acosta, da
lui stesso considerato una vera e propria columna de Espaa y Amrica 82, attraverso
la lettura del De Procuranda indorum salute (1577)83, che ispir gran parte delle future
teorie valdiviane sulla guerra difensiva. Come de Acosta, il granadino sostenne infatti
78 Sulle questioni relative alla data di nascita di Valdivia si veda Walter Hanisch Espndola, La familia del
Padre Luis de Valdivia en Granada, cit.
79 Javier Burrieza Snchez, La antigua Compaa de Jess (siglos XVI-XVIII), cit, p. 33.
80 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, pp. 33-34. Per approfondire il rapporto
tra lordine gesuitico e lebraismo, e la risoluzione del problema dei conversi allinterno della Compagnia,
rimando al lavoro di Robert Aleksander Maryks, The Jesuit Order as a synagogue of Jews: Jesuits of Jewish
ancestry and purity of blood laws in the early Society of Jesus, Brill, Leiden, 2010.
81 Il gruppo era guidato dal padre Hernando de Mendoza, figlio del vicer del Per Hurtado de Mendoza.
Tra i gesuiti inviati a Lima, oltre a Valdivia, spiccano i nomi di Gaspar de Monroy e Juan Romero, due dei
grandi oppositori del granadino negli anni dellapplicazione della guerra difensiva in Cile. A questo
riguardo rimando alla lettura del secondo capitolo di questo lavoro.
82 ARSI, AH, vol. 151; Historia de los colegios de la provincia jesutica de Castilla, f. 55v.
83 Jos de Acosta, De procuranda indorum salute, 2 voll, Madrid, CSIC, 1984.

28

la necessit in determinati casi delluso della forza nel processo di cristianizzazione


degli indigeni, e consider le ingiustizie perpetrate dagli spagnoli la causa del rifiuto dei
nativi ad accettare la fede cattolica 84. Il pensiero di Valdivia si arricch ed evolse verso
nuove direzioni nel corso dellattivit pastorale condotta in Cile, giungendo alla
maturit nei primi anni del 600, ma non si allontan mai dalleredit acostiana.
Dalla seconda met del 500 il Per era diventato il principale centro di irradiazione
degli ordini religiosi verso i territori pi periferici del vicereame. Negli anni Settanta
Filippo II aveva tentato, senza successo, di ottenere linsediamento della Compagnia di
Ges in Cile, ma il progetto dovette essere abbandonato per mancanza di missionari 85.
Lingresso ufficiale dellistituto ignaziano nel regno pi meridionale della Corona
avvenne solo nel 1593 grazie allappoggio economico fornito dal vicer Hurtado de
Mendoza. Il gruppo di missionari era composto dai padri Luis de Valdivia, Fabian
Martnez, Miguel Telea, Hernando de Aguilera e Gabriel de Vega, guidati da Baltasar
Pias, ai quali si unirono in un secondo momento Luis de Estella, e Juan de Olivares 86.
Il fatto che il granadino facesse parte della prima missione in terra cilena mostra il
prestigio che si era guadagnato presso i correligionari sin dai primi anni della sua
esperienza indiana.
La storiografia si chiesta che cosa rappresentasse il Cile in quel momento per Valdivia,
e che cosa effettivamente lo spinse verso la terra dei mapuche. Una celebre lettera
inviata dal granadino nel marzo del 1593 al provinciale peruviano Juan Sebastin ci
aiuta a rispondere a queste domande. Narrando gli avvenimenti della traversata che da
Callao port i gesuiti al porto di Coquimbo, al sud dellattuale citt di La Serena,
Valdivia si sofferm sulla tempesta che colp la nave di notte nel bel mezzo del Pacifico.
Convinto che ya tragamos la muerte, Valdivia ricorda come i compagni si unirono in
preghiera e llamamos con ansias a Jess y yo hice de necesidad virtud, ofreciendo mi
vida por la conversin del valle de Arauco 87. Per quanto il testo sia una rielaborazione
posteriore dei fatti avvenuti, carica del fervore religioso tipico di Valdivia, esso indica
84 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 47.
85 Rodrigo Moreno Jeria, Misiones en Chile austral: los jesuitas en Chilo 1608-1768, Escuela de estudios
Hispanoamericanos-Universidad de Sevilla-Diputacin de Sevilla, 2007, pp. 67-70.
86 Ibidem, p. 48.

29

chiaramente come il granadino fosse pronto a sacrificare la sua vita per la conversione
dellAraucania. Lespressione valle de Arauco utilizzata, mostra le scarse conoscenze
geografiche del gesuita, che identificava la provincia di Arauco con lintero territorio
cileno. Solo in Cile si rese conto che lAraucania era delimitata a nord dal fiume BioBio, e che costituiva solo una parte del regno. Nel 1593 il Cile rappresentava dunque
per Valdivia una regione da cristianizzare, ed i mapuches, dei quali le uniche notizie che
conosceva erano tratte dallAraucana di Ercilla, dei pagani da condurre agli ideali
evangelici88. In realt la presenza di Valdivia nella terra di guerra a sud del Bio-Bio
testimoniata per la prima volta solo nel 1605, dato che il granadino trascorse i primi
dieci anni della sua esperienza indiana nelle citt di Santiago e Lima. Dopo essere
arrivati a Coquimbo nel marzo del 1593, i padri si diressero verso La Serena, dove
risposero alle necessit spirituali della popolazione locale per quindici giorni, dopo i
quali si diressero via terra a Santiago89.
Arrivati nella capitale cilena il 12 aprile, i gesuiti furono ospitati nel convento
domenicano di Nuestra Seora del Rosario, in un clima di ospitalit e collaborazione
che nei primi decenni del 600 verr a mancare 90. Inizialmente, lidea di Baltasar Pias
consisteva nel realizzare delle missioni volanti, attraverso listituzione di residenze
temporanee che si dedicassero esclusivamente allattivit pastorale nelle zone
circostanti e che cambiassero di luogo molto rapidamente. Questo era in linea con le
istruzioni del generale Acquaviva, che, consapevole degli ostacoli che gli impegni
derivanti dallattivit dellinsegnamento e dalla fondazione di nuovi collegi causavano
allideale di una Compagnia missionaria, favor nel corso del suo generalato la mobilit
dei padri ed una loro presenza capillare sul territorio 91. Tuttavia, la comunit spagnola di
Santiago si oppose alla volont dei padri di partire, pregandoli di restare stabilmente a
87 Antonio de Egaa, Monumenta Peruana, institutum Historicum Societatis Iesu, Roma,1970, vol. V, doc. 112,
capitoli 151-55; Valdivia a Sebastin, La Serena, 28 marzo 1593.

88 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p.49.
89 I gesuiti si stabilirono in maniera permanente a La Serena solo nel 1672, quando si fond il primo
collegio della regione. Si veda a riguardo Walter Hanisch Espndola, Los Jesuitas en La Serena: 1672-1767,
in Boletn de la Academia Chilena de la Historia, 102, (1991-1992), pp. 291-328.
90 Sulla prima presenza gesuitica in Cile si veda Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The
struggle for Social Justice, 1535-1700, cit, pp. 78-95.

30

Santiago, dove si sentiva una generale assenza di religiosi. La generosit economica


mostrata dagli strati intermedi della societ santiaghina permise un rapido
consolidamento della Compagnia nella regione, ma costrinse i padri a modificare la
natura della spedizione e le loro ambizioni pastorali. La comunit spagnola era infatti
interessata allinsegnamento che i gesuiti avrebbero fornito nelle scuole, tanto che gli
stessi domenicani, mercedari e francescani permisero ai loro membri di recarsi alle
lezioni dei gesuiti. Questo signific una stabilizzazione della Compagnia non prevista,
ed un rallentamento della sua diffusione nelle zone di guerra 92. Lo stesso Pias non si
mostr entusiasta del ruolo di insegnanti che avrebbero dovuto ricoprire, ma ammise
che, visto il finanziamento ottenuto, no se podr excusar de comenallos a leer, pur
riconoscendo che allistruire quegli alunni ganaremos ms la voluntad de sus
padres93.
Lobiettivo

primario

della

spedizione

gesuitica

in

Cile

era

rappresentato

dallevangelizzazione degli indigeni. Ma tale scopo era compatibile con lalleanza che
la Compagnia stava stringendo per motivi economici con le lite locali? In effetti, la
pressione subita dalle istituzioni politiche ed ecclesiastiche costrinse i gesuiti ad
occuparsi dei diversi gruppi che costituivano la societ coloniale cilena, e non solo degli
indios. Per una maggiore efficacia, i pochi gesuiti dovettero dividersi i compiti, in una
specializzazione pastorale che mirava alleliminazione delle credenze preispaniche ed
alla creazione di una societ etnicamente mista ma resa omogenea dagli insegnamenti
evangelici94. Juan de Olivares si occup della catechesi degli spagnoli adulti, Gabriel de
Vega della comunit di schiavi neri, mentre Luis de Valdivia entr in contatto con gli
indios. I padri si resero conto dellimportanza delle festivit pubbliche come centro di
una strategia di acculturazione ed inclusione delle comunit locali. Tuttavia, le uniche
91 Paolo Broggio, Evangelizzare il mondo, cit, pp. 52-54.
92 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 53.
93 Antonio de Egaa, Monumenta Peruana, cit, vol. 5, doc. 112, cap. 166; Baltasar Pias a Sebastin, 16
giugno 1593.
94 Sulla creazione di una societ cristiana nel Nuovo Mondo finalizzata ad inglobare e cancellare le
particolarit culturali e religiose della comunit locali, si veda Serge Gruzinski, La colonizacin de lo
imaginario. Sociedades indgenas y occidentalizacin en el Mxico espaol. Siglos XVI-XVIII, cit, pp. 149229.

31

feste ammesse dovevano essere quelle cristiane, e ci port ad una eliminazione


sistematica

delle

celebrazioni

propriamente

indigene,

cariche

di

elementi

potenzialmente sovversivi. Gli spagnoli davano alle festivit indigene il nome di


borracheras. Queste erano temute perch costituivano un esercizio di riaffermazione
dellidentit indigena che, condito dalluso smodato di sostanze allucinogene e bevande
alcoliche come il muday95, poteva scoppiare in rivolte armate contro la popolazione
spagnola. Gli indios di Santiago erano soliti celebrare le loro feste in concomitanza con
le festivit religiose cristiane, come segno di rifiuto dei valori occidentali e di
esaltazione delle pratiche culturali preispaniche96. Si trattava di un metodo di
sopravvivenza elaborato dai nativi per salvare un sistema di valori che i gesuiti stavano
gradualmente sradicando.
Il giorno di Corpus Christi del 1593, pi di 2000 nativi, secondo le cifre fornite dallo
stesso Valdivia, si riunirono nella Plaza de Armas di Santiago impedendo le celebrazioni
della comunit cristiana. Gli spagnoli infatti, durante le borracheras, evitavano il
contatto con gli indios e ricomparivano per le strade a festa conclusa97. Valdivia era
intenzionato a partecipare alle borracheras e, nonostante lopposizione di Pias, si
rec insieme a Gabriel de Vega nella Plaza centrale di Santiago. I due padri non erano
disposti a permettere che una festivit cristiana si trasformasse nel tripudio dellidolatria
e dellubriachezza, e cos, facendosi strada tra 10000 indigeni, si inginocchiarono ed
iniziarono a cantare il Padrenostro in lingua locale. I nativi iniziarono ad imitarli e
rimasero sorpresi quando i gesuiti cominciarono a cantarles para alegrarles unas
coplitas en la lengua, que yo les he hecho de artculos de Fe 98. Poi, riuniti gli indigeni
in due gruppi, li condussero alla residenza gesuitica dove vennero catechizzati. Tale
evento testimonia il tentativo del granadino, evidentemente riuscito, di sacralizzare una
festivit di origine pagana attraverso lintroduzione di pratiche di preghiera tipicamente
cristiane.
95 Si tratta di una tipologia di chicha di mais o frumento utilizzata ancora adesso dalla comunit mapuche.
96 Sulle borracheras rimando a Jos Vial, El baile religioso a lo largo de la historia de Chile, in Anuario
de Historia de la Iglesia en Chile, 6, (1988), pp. 33-40.
97 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 54.
98 Antonio de Egaa, Monumenta Peruana, cit, vol. 5, doc. 112, capitoli 167-168; Valdivia a Sabastin de la
Parra, senza data, 1593.

32

Lepisodio fu particolarmente significativo, perch non solo inaugur la pratica della


processione domenicale e dellinsegnamento della dottrina cristiana in mapundungun,
bens mostr a Valdivia quanto fosse cruciale per la cristianizzazione della regione
lapprendimento delle lingue locali. Per quanto sia difficile credere a Valdivia quando
sosteneva che con los principios del idioma que all aprend, a los trece das comenc a
confessar y a los veinte y ocho prediqu en ella en Sancto Domingo sermn compuesto
de mi mano99, certo che il padre mostr una notevole facilit nellapprendimento
linguistico, culminato nella redazione di tre grammatiche e confessionari in
mapundungun, allentiac e millcaiac nel biennio 1606-1607100. Gli stessi indios cileni
sembrarono apprezzare sin da un primo momento loriginale approccio valdiviano, che
garant alle comunit locali un costante supporto spirituale 101. Tuttavia, le decisioni
prese allinterno della Compagnia e gli inattesi sviluppi del conflitto ispano-mapuche
dovettero allontanare il padre dalla cura degli indios.
Quando Pias torn a Lima nel 1595, Valdivia, in qualit di membro pi autorevole
dellesigua comunit gesuitica cilena, ottenne il titolo di rettore del collegio di Santiago.
La gestione degli affari della Compagnia ed i continui contatti con le lite cittadine
impedirono al padre di proseguire lattivit pastorale presso gli indigeni con lo stesso
zelo che lo aveva caratterizzato sin dal suo arrivo nel 1593 102. La sua ricerca di fondi per
la comunit gesuitica ed il suo ruolo di confessore di alcune delle pi importanti
famiglie di Santiago, gli impedirono ancora una volta di recarsi in missione tra gli
indigeni di Arauco e Tucapel, presso i quali si recarono tra il 1597 ed il 1598 i padri
Gabriel de Vega ed Hernando de Aguilera103.

99 Ivi.
100 Valdivia dichiar che la lengua se me pega bien. Ivi. Per uno studio delle tre grammatiche rimando al
quinto capitolo di questo lavoro.
101 Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social Justice, 1535-1700, cit, pp.
80-81.
102 Sulla gestione economica del neonato collegio di San Miguel ed i rapporti con i benefattori della citt di
Santiago rimando a Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, pp. 64-67.
103 Antonio de Egaa, Monumenta Peruana, cit, vol. 6, doc. 98, capitoli 58-96.

33

Ma a segnare un cambio notevole nel rapporto tra il padre ed i nativi furono i gravi
avvenimenti che scossero le regioni meridionali del regno. La notte del 23 dicembre
1598 il governatore Martn Garca de Loyola mor insieme a quaranta soldati in
unimboscata nella valle di Curalaba104. Era linizio della seconda grande ribellione
mapuche, che avrebbe cancellato nei cinque anni seguenti la presenza spagnola nelle
terre che si estendevano dal fiume Bio-Bio allarcipelago di Chilo. Per la prima volta
dagli anni Cinquanta, gli indios dei distretti di Arauco, Tucapel e Purn si allearono in
funzione antispagnola, guidati dal toqui di Purn Pelantaro. Ci che preoccup
maggiormente il governo coloniale fu che la nuova ribellione non era stata causata da
avvenimenti contingenti o dal furore delle borracheras, bens era stata progettata da
tempo, come ricordarono alcuni indios di Santiago al confessare que haba seis aos
trataban esta general rebelin105. Non si vuole in questa sede ripercorrere i noti
avvenimenti della ribellione, bens ricordare come la lontananza delle fondazioni
spagnole e la superiorit numerica degli avversari condussero alla distruzione ed
allabbandono delle citt spagnole e degli insediamenti minori a sud del Bio-Bio, tra i
quali i pi importanti furono La Imperial e San Mateo de Osorno106.
La crisi di Curalaba costitu perci una delle maggiori sconfitte dellimpero in terra
indiana, costringendo il regno cileno a cedere le terre meridionali ai nativi 107. Gli
104 Sul disastro di Curalaba si veda Francis Goicovich Videla, Alianzas geotnicas en la segunda rebelin
general: gnesis y dinmica de los vutanmapus en el Alzamiento de 1598, cit, pp. 111-117.
105 Jos Toribio Medina, Coleccin de Documentos Inditos para la Historia de Chile, Santiago, Fondo
Histrico y Bibliogrfico Jos Toribio Medina, 1960, vol. 5, p. 95; Parecer acerca de si contra los indios de
Arauco es justa la guerra que se les hace y si se pueden dar por esclavos, dado por fray Reginaldo de
Lizrraga, obispo de la Imperial, 16 de julio de 1599.
106 Gli avvenimenti accaduti alle citt spagnole a sud del Bio-Bio sono noti come Destruccin de las siete
ciudades. Oltre alle gi citate La Imperial ed Osorno, abbandonate rispettivamente nel 1600 e 1603, vennero
distrutte Santa Cruz de Coya, Santa Mara la Blanca de Valdivia e San Andrs de los infantes nel 1599. Nel
1602 fu il turno di Santa Mara Magdalena de Villarica, e per ultima, nel 1604, San Felipe de Araucan. Diego
de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, cit, vol. 2, libro V e Francis Goicovich
Videla, Alianzas geotnicas en la segunda rebelin general: gnesis y dinmica de los vutanmapus en el
Alzamiento de 1598, cit, pp. 122-138.
107 La risposta spagnola alla crisi di Curalaba venne condizionata dalle enormi distanze che separavano la
corte dai luoghi degli avvenimenti, e dalle difficolt finanziarie della Corona. A tutto ci si aggiunse la
lentezza dei mezzi di comunicazione dellepoca. A Madrid ci si rese conto della gravit della ribellione e
della necessit di una risposta efficace dato che il Cile era considerato il regno ms rico de oro, cobre y
otros metales ms fructuosos. Strategicamente era considerato la llave del Per, e su conservacin es la

34

avvenimenti del 1598 ridefinirono non solo la frontiera ispano-mapuche, ora


rappresentata dal fiume Bio-Bio, bens amplificarono la tensione gi esistente nei
rapporti interetnici. Limpatto della morte del governatore sulla comunit spagnola fu
infatti talmente profondo, da portare allesasperazione dellodio nei confronti della
popolazione indigena108. Non cera spazio, in questo frangente, per la difesa dei diritti
dei nativi e per la riproposizione della guerra difensiva. Le teorie pi diffuse, oltre a
riaffermare la legittimit della conquista e della guerra giusta nei confronti dei ribelli,
spinsero per ottenere la legalizzazione della schiavit degli indigeni. Lemozione
causata dalla ribellione fu tale che nemmeno Luis de Valdivia riusc a sottrarsi a tali
petizioni. Luomo che verr ricordato dalla storiografia come il difensore degli indios
cileni si trov totalmente daccordo con il contenuto del celebre trattato del licenciado
Melchor Caldern, il Tratado de la importancia y utilidad que hay en dar por esclavos
los indios rebelados en Chile109, vero e proprio manifesto di questa corrente
dopinione110. Quando nel 1599 Caldern riun i rappresentanti degli ordini religiosi, il
governatore ed il cabildo nella Cattedrale di Santiago per ottenere consensi ed inviare al
vicer la petizione per introdurre la schiavit per gli indigeni catturati in guerra, Luis de
Valdivia era presente e si dimostr favorevole al progetto. Lo stesso Caldern ricorda:
principal de todo lo que se encierra en el mar del sur por la parte de Nueva Espaa, Per y Tierra Firme.
Jos Toribio Medina, Coleccin de Documentos Inditos para la Historia de Chile, cit, vol. 5, doc. 58;
Memorial sin firma presentado a la Junta de Guerra de Indias sobre la importancia y modo de conquistar y
pacificar a los naturales del reino de Chile, 28 gennaio 1600. La perdita del Cile avrebbe voluto dire il
crollo del Vicereame, e per questo motivo il Consejo de Indias avvert il sovrano gi nel 1599 della
importancia de aquel reino de Chile para la paz y seguridad del Per. Consulta del Consejo de Indias a
Filippo III, 21 agosto 1599, citata da Jos Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 81.
Tuttavia, nonostante la decisione del 1599 di istituire in Cile il primo esercito professionale del continente,
gli aiuti militari furono di scarsa qualit e non impedirono la caduta delle citt spagnole a sud del Bio-Bio.
Sullinvio di truppe in Cile e la nascita del primo esercito professionale si vedano gli studi di Eduardo
Vargas-Cariola, Antecedentes sobre las levas en Indias para el ejrcito de Chile en el siglo XVII (16001662), in Historia, 22, (1987), pp. 335-356 e Notas sobre el gobierno militar en Indias: el caso del
Ejrcito de Chile en el siglo XVII, in Revista Chilena de Historia del Derecho, 15, (1989), pp. 219-234.
108 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 69.
109 Melchor Caldern, Tratado de la importancia y utilidad que hay en dar por esclavos los indios
rebelados en Chile, Madrid, 1607.
110 Sul sentimento di rabbia che travolse la societ cilena nel dicembre del 1598 si vedano Crescente
Errzuriz, Historia de Chile durante los gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y Jaraquemada,
cit, p. 290 ed lvaro Jara, Guerra y sociedad en Chile y otros temas afines, Editorial Universitaria, Santiago
de Chile, 1987, pp. 192-202.

35
Todos los presentes, uno uno, unnimes y conformes, fueron de parecer que se pidiese
con instancia, y que as lo pedan, y suplicaron su excelencia del seor Visorey y Real
Audiencia, para que, vista la importancia deste punto lo mandase determinar atento que la
brevedad ser de mucho momento, y por ser la materia tan grave, no envan parecer por
escrito, inclinndose la una la otra parte, y los capitanes que presente se hallaron
firmaron ser el hecho en este tratado se refiere, como en l se contiene, y que era de grande
importancia el dar estos indios por esclavos, siendo lcito 111.

Ad influire sul mutato atteggiamento del padre nei confronti dei diritti degli indios fu
anche la relazione stretta negli anni con la famiglia dei Pastene, in particolare con
Toms, figlio dellencomendero Giovanni Battista112. Valdivia non mise in relazione in
quel periodo i fatti di Curalaba con la pratica del servizio personale praticata proprio dai
grandi proprietari terrieri come i Pastene, e ci stupisce se messo in relazione con le
teorie elaborate dal granadino nel decennio successivo. In effetti, la vicinanza alle lite
cittadine imped a Valdivia di sviluppare uno dei postulati cardine del suo pensiero
successivo, ovvero lo stretto legame tra le ingiustizie causate dal sistema del servicio
personal e le devastazioni causate dai mapuche. La natura del rapporto esistente tra il
gesuita ed i Pastene fu anche alla base della decisione del provinciale Rodrigo Cabredo
di richiamare Valdivia a Lima, ponendo cos fine ad un rettorato della durata
eccezionale di sei anni. La scelta dei superiori peruviani fu poi molto probabilmente
dovuta anche allattitudine ostruzionista del granadino, che si rifiut di accorrere a Lima
per la sesta congregazione provinciale del Per del 1600113. Valdivia fece dunque ritorno
nella capitale del Vicereame nel dicembre del 1601, dove, lontano dalle preoccupazioni
economiche relative alla gestione del collegio, pot riavvicinarsi alla vocazione iniziale:
la difesa degli indios cileni.

111 Melchor Caldern, Tratado de la importancia y utilidad que hay en dar por esclavos los indios
rebelados en Chile, cit, p. 20.
112 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 72.
113 Gli atti della sesta congregazione confermano lassenza del padre Valdivia. Antonio de Egaa,
Monumenta Peruana, cit, vol. 7, doc. 39; Actas de la VI Congregacin Provincial del Per, Lima 21
dicembre 1600.

36

La rinascita del pensiero difensivista e le prime missioni di


Valdivia a sud del Bio-Bio (1602-1607)
Durante gli anni della grande ribellione non tutti dimenticarono gli insegnamenti di
Gonzlez de San Nicols e di Hernando de Santilln. Fu in particolare lintervento di
Luis de la Torre Mimenza, protettore degli indios di Santiago e procuratore generale del
regno, a riaffermare la stretta relazione esistente tra la guerra e le ingiustizie patite dagli
indigeni114. Pur approvando la schiavit dei neri115, Mimenza adott una chiara linea di
difesa dei diritti degli indios che espose nel 1604 al vicer Luis de Velasco, il quale
inizi ad interessarsi ai progetti alternativi alla guerra offensiva. Torres Mimenza mostr
cos la strada che Luis de Valdivia avrebbe percorso nei decenni seguenti: presentare la
guerra ispano-mapuche sotto lottica della giustizia sociale ed affidare la risoluzione
della questione allautorit del vicer.
Al suo ritorno a Lima, Valdivia, lontano dalla frontiera e dalla minaccia del conflitto
araucano, si allontan dalle posizioni estreme sostenute nel 1598. In breve, decise di
ritornare in Cile per ottenere la conversin del valle de Arauco116 per la quale aveva
pregato nel 1593. Il periodo trascorso a Lima fu una delle tappe pi significative per
levoluzione del pensiero valdiviano. In qualit di professore di teologia e di spettatore
degli accesi dibattiti che animavano la capitale peruviana, Valdivia si dot di strumenti
114 Per un breve profilo biografico di Mimenza rimando a Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y
buen gobierno, cit, pp. 123-124.
115 Lapprovazione della schiavit dei neri era un tratto comune alla societ spagnola di quegli anni. Anche
il vescovo di Santiago Prez de Espinosa fu coinvolto nella compravendita di schiavi, e lo stesso fecero altri
difensori dei diritti degli indigeni. Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 124.
Sulla relazione tra la schiavit dei neri in Cile e la Compagnia di Ges rimando allinteressante articolo di
Magnus Mrner, Los jesuitas y la esclavitud de los negros, in Revista Chilena de Historia y Geografa, 135,
(1967), pp. 92-109.
116 La lettera inviata il 30 gennaio del 1603 al generale Acquaviva, oggi non conservata, rispecchia il
rinnovato zelo missionario del granadino. Dalla risposta del generale, datata 9 febbraio 1604, si nota che
Valdivia propose la questione del suo ritorno in Cile con toni accesi. Il gesuita poneva infatti Acquaviva
dinanzi a due alternative: tornare in Spagna o recarsi in Cile. Lo tesso generale era consapevole
dellinconvenienza del ritorno del padre in Spagna, dato che Valdivia avrebbe dovuto evangelizzare ciertos
indios de Chile cuya lengua dice que slo l sabe. Per questo motivo scrisse al provinciale peruviano
Cabredo affinch si assecondasse la richiesta di Valdivia. Antonio Astrain, Historia de la Compaa de Jess
en la asistencia de Espaa y Amrica, Administracin de Razn y Fe, Madrid, 1912, vol. IV, p. 692 ed
Antonio de Egaa, Monumenta Peruana, cit, vol. 8, doc. 181; Acquaviva a Cabredo, Roma, 9 febbraio 1604.

37

critici con i quali sarebbe stato possibile trovare non solo una spiegazione, bens una
risoluzione alla crisi cilena. Il granadino non tard cos a rielaborare le teorie
cinquecentesche di uomini come Gonzlez de San Nicols, arrivando a considerare il
servizio personale una conversione in lavoro del tributo che i nativi avrebbero dovuto
versare agli encomenderos. In questo modo il padre giunse alla conclusione che la
ribellione era stata una risposta legittima alle pratiche del governo coloniale, e che non
sarebbe cessata fino al ristabilimento di una giustizia sociale 117. A Santiago Valdivia non
aveva saputo trovare una ragione per spiegare gli avvenimenti di Curalaba, mentre a
Lima comprese che il nocciolo della questione stava nella degenerazione tirannica del
governo coloniale, contro la quale gli indigeni avevano il diritto di ribellarsi. Tale
conclusione era pienamente in linea con le teorie politiche di fine secolo, e mostrava
particolare somiglianza con il pensiero esposto pochi anni prima dal correligionario
Juan de Mariana, il quale sosteneva nel suo De rege (1599), che si el pueblo est
oprimido por la tirana del prncipe, no debe faltar en ellos la voluntad de derribar al
tirano118.
Luis de Valdivia si convinse perci che lunico mezzo per concludere il decennale
scontro

ispano-mapuche

consisteva

nelleliminazione

del

servicio

personal.

Limportanza dellintervento del gesuita nella storia cilena, non fu dovuto tanto
alloriginalit delle sue conclusioni, bens alla sua capacit di trasformare delle
disquisizioni teoriche in una vera e propria linea politica. Questo fu possibile grazie ai
ripetuti contatti avuti con le autorit limensi tra il 1602 ed il 1605, ed in particolare alla
fiducia che i vicer iniziarono a mostrare nei confronti del granadino. Seguendo
lesempio di Torres Mimenza, il gesuita riusc ad ottenere lappoggio della massima
autorit politica indiana, e ci non deve stupire. Infatti, le teorie valdiviane offrivano ai
vicer limensi una via di uscita dalla guerra di Arauco che, oltre a comportare una

117 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 126. Dal momento che la ribellione
con la forza contro le ingiustizie era accettabile, secondo il gesuita larma pi efficace di cui disponevano gli
indigeni era paradossalmente lo stesso servizio personale. Gli spagnoli non dovevano far altro, proseguiva
Valdivia, che sottrarre tale arma al nemico, facendo in tal modo passare la ragione naturale dalla loro parte.
Paolo Broggio, Evangelizzare il mondo. Le missioni della Compagnia di Ges tra Europa e America (secoli
XVI-XVII), cit, p. 213.
118 Juan de Mariana, La dignidad real y la educacin del rey, Luis Snchez Agesta, Centro de Estudios
Constitucionales, Madrid, 1981, p. 80.

38

drastica riduzione dei costi militari che soffocavano le casse reali, avrebbe posto
laccento sulla risoluzione degli abusi imperanti nel sistema lavorativo coloniale119.
Linfluenza di Valdivia sulla politica del Vicereame fu evidente sin dal dicembre del
1603, quando il vicer Luis de Velasco si rivolse al sovrano in una lettera molto
significativa riguardo latteggiamento da adottare nei confronti della guerra di Arauco.
Velasco informava Filippo III dellarrivo degli aiuti militari, si trattavano in tutto di 300
soldati giunti nel 1601 e di 476 effettivi arrivati lanno seguente durante il governatorato
di Alonso de Ribera120. Tuttavia, ricordava il vicer, questi non avrebbero prodotto
benefici significativi finch, para el buen gobierno de la paz y para facilitar la
pacificacin y conclusin de la guerra, non si fosse creato un tribunale volto
alleliminazione della esclavitud y servidumbre cui erano sottoposti gli indios del
regno121. Lintervento di Velasco costitu una novit nel panorama politico degli anni
successivi alla grande ribellione. Se, come si vedr, la causa dei fallimenti militari
venne individuata da parte della comunit cilena nellesiguit degli aiuti inviati dalla
Spagna122, lintervento di Velasco mostr chiaramente come il problema del conflitto
venisse spostato dalla dimensione essenzialmente militare a quella relativa alla
restaurazione della giustizia sociale ed alleliminazione del servizio personale. La nuova
prospettiva inaugurata dal vicer mirava allintroduzione di un tribunale che si
occupasse principalmente delle problematiche della guerra di Arauco. In effetti, il regno
si trovava sotto la giurisdizione dellAudiencia di Lima, troppo distante per gestire
anche le questioni cilene, ed era dunque ragionevole oltre che urgente provvedere alla
nascita di unAudiencia a Santiago. Uno degli ultimi atti di Velasco, che concluse il suo
119 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 127.
120 Jean Paul Ziga, La aportacin de las levas militares para el estudio de la emigracin andaluza a
Indias: el caso de Chile en el siglo XVII, in Andaluca y Amrica. Actas del II Congreso, Crdoba, 1994, p.
121. Lautore ricorda come larrivo, compresi i 951 effettivi giunti in Cile nel 1605, di 1500 soldati
castigliani port ad una vera e propria esplosione demografica, considerato il fatto che la popolazione
spagnola in Cile si aggirava attorno ai 15.000 abitanti.
121 Lettera di Luis de Velasco a Filippo III, Lima, 1 dicembre 1603, in Jos Manuel Daz Blanco, Razn de
Estado y buen gobierno, cit, p. 127.
122 A sostenere tale teoria fu in particolare il governatore Alonso Garca Ramn durante la campagna
condotta in terra di guerra nel biennio 1605-1606. Esemplare il contenuto della lettera inviata il 14 giugno
1605 al sovrano. Ivi, p. 137.

39

mandato nel 1605, fu raccomandare al conte di Monterrey che incaricasse il padre


Valdivia di redigere un memoriale nel quale si esponesse in maniera chiara la questione.
A Lima Valdivia riusc dunque a imporre una linea politica in parte inedita, ma anche a
guadagnare una rilevanza notevole allinterno della corte limense. La fiducia accordata
da Velasco al padre si trasform in uno stretto rapporto di collaborazione con il nuovo
vicer, Gaspar de Ziga y Acevedo, conte di Monterrey 123. Il cambio di governo a
Lima coincise con larrivo di un nuovo governatore cileno. La scelta ricadde su Alonso
Garca Ramn, che aveva gi ricoperto il ruolo dal 1600 al 1601 124. Fin dal suo arrivo a
Lima l8 dicembre 1604, Monterrey mostr grande preoccupazione per la politica
cilena. Seguendo le raccomandazioni di Velasco, fece di Valdivia il suo principale
consigliere in materia. Proprio nel dicembre dello stesso anno il granadino compose uno
dei suoi primi scritti prettamente politici, il memoriale fortemente voluto da Velasco, il
quale venne affiancato da diverse lettere inviate al generale Acquaviva relative a come
ayudar a los indios de Chile125. Il memoriale o Relacin di Luis de Valdivia ruotava
attorno ad un punto centrale:
123 La famiglia di appartenenza del conte di Monterrey ebbe un notevole protagonismo nella vita politica
spagnola di inizio 600. Suo fratello Baltasar de Ziga, si distinse come uno dei pi importanti diplomatici
di Filippo III, arrivando ad influenzare notevolmente la politica estera condotta dalla Corona a partire dal
1617. Linfluenza politica della famiglia venne estesa alle Indie da Monterrey, che ricopr sia la carica di
vicer del Messico, che, dal 1605, quella di vicer del Per. Sulla ricostruzione delle relazioni familiari dei
Ziga a corte si veda John Elliott, El conde duque de Olivares. El poltico en una poca de decadencia,
Crtica, Barcelona, 1998, pp. 42-50. Sul periodo messicano di Monterrey rimando invece a Lewis Hanke e
Celso Rodrguez, Los virreyes espaoles en Amrica durante el gobierno de la Casa de Austria, Mexico,
Atlas, Madrid, 1977, vol. II, pp. 125-126. Per il suo operato in Per si veda invece Lewis Hanke e Celso
Rodrguez, Los virreyes espaoles en Amrica durante el gobierno de la Casa de Austria, Per, Atlas,
Madrid, 1978, vol. II.
124 Garca Ramn fu uno dei personaggi politici di maggiore rilievo nella storia cilena del primo decennio
del 600. Serv lesercito spagnolo a Granada, in Sicilia e nelle Fiandre in qualit di sergente, oltre a
partecipare alle battaglie di Lepanto, Navarino e Tunisi nel 1573. Ricopr due volte il ruolo di governatore
cileno. Una prima volta dal 1600 al 1601, in seguito dal 1605 fino allagosto del 1610. Inizialmente
favorevole ai disegni valdiviani, si mostr ancora legato ai principi della guerra offensiva, e, come analizzato
nel secondo capitolo del presente lavoro, verr sollevato dal suo incarico dalla consulta della Junta del 2
giugno 1610. Per un profilo biografico del governatore si veda Jos Toribio Medina, Diccionario biogrfico
colonial de Chile, Imprenta Elziviriana, Santiago, 1906, pp. 338-341. Per il governo di Garca Ramn in Cile
rimando invece a Diego Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. III, pp. 231-371.
125 Acquaviva ricordava in una lettera del novembre del 1605 di aver ricevuto due lettere di Valdivia datate
rispettivamente 4 e 19 dicembre 1604, oggi non conservate. Entrambe trattavano delleliminazione del
servizio personale. ARSI, Peruana, vol. 1, ff. 210v-211r; Acquaviva a Valdivia, Roma, 14 novembre 1605.

40

El medio nico eficaz para concluir brevemente la guerra de Chile y reducirlo a paz, al
cual en conciencia obligan la caridad, la justicia y la prudencia, es comenzar deshaciendo
los agravios e injusticias con que estn oprimidos los indios de paz que hay en Chile 126.

Lunico mezzo efficace per la pacificazione del regno cileno consisteva nellabolizione
degli abusi e delle ingiustizie subite dagli indios residenti nei distretti di occupazione
spagnola. Lespressione agravios e injusticias poteva essere sostituita con il termine,
molto in voga nella capitale del vicereame, servicio personal, dal quale gli indigeni
justamente huyen127. Valdivia proseguiva sostenendo sei ragioni che provavano la
bont del progetto sostenuto:
Este punto se prueba por seis razones que en brebe son, ser este medio absolutamente
necessario, el mas conveniente al real servicio, al bien de los espaoles, al bien de los
indios de paz, y al bien espiritual de la predicacion evangelica. 6 ser finalmente medio
possible contra el qual aunque ay difficultades e inconvenientes no seran con la divina
gracia muy difficiles de vencer si ay zelo del servicio divino y valor christiano en los
ministros y gobernadores128.

Gran parte dellinsegnamento valdiviano si racchiudeva in queste righe, che


anticipavano i principali temi trattati negli anni seguenti. La riforma del sistema
lavorativo coloniale e leliminazione del lavoro forzato erano presentati come il mezzo
pi conveniente per le casse del regno, stremate dal conflitto decennale. Oltre agli ovvi
benefici portati agli indios de paz, leliminazione degli abusi avrebbe giovato anche agli
spagnoli, ristabilendo un clima di carit e giustizia sociale. Valdivia in questo scritto
mostrava grande fiducia nel poter risolvere gli inconvenienti causati dalle opposizioni
locali, che in questo momento non sembravano preoccupare troppo il granadino, forte
dellappoggio del vicer e delle autorit limensi.
Il memoriale consente di approfondire ulteriormente le condizioni lavorative degli
indigeni cileni. Innanzitutto gli indios affidati agli encomenderos, detti indios
126 ARSI, Chilensis, vol. 4, ff. 2-7v; Relacin que hizo el padre Luis de Valdivia, lector de Teologa del
Colegio de Lima, por orden de sus superiores y de los seores virreyes don Luis de Velasco y conde
Monterrey, su sucesor, sobre agravios que reciben los indios de paz que hay en Chile, probando ser medio
nico para acabar presto la guerra el poner los indios de paz sin agravios, Lima, 4 dicembre 1604.
127 Ivi.
128 Ivi, f. 2.

41

encomendados, venivano divisi in tre gruppi: il primo veniva destinato al servizio


personale, il secondo sarebbe stato impiegato nelle miniere di oro e rame, mentre una
terza parte sarebbe rimasta nei villaggi di origine. Riguardo i nativi impiegati nel
servizio personale Valdivia ricorda:
Los que van al servicio personal sirven de pastores, labradores en vias y sementeras de
criados de sus casas, y de officios que les hacen aprender de sastres, apateros o albailes,
carpinteros (), tambien les dan yndias de servicio de cada repartimiento que les sirven de
amasar, lavar, hacer de comer 129.

Il servizio personale comprendeva dunque diverse attivit che gli indigeni svolgevano
per i proprietari terrieri, dalla pastorizia allallevamento. Gli encomendados venivano
anche impiegati come calzolai e falegnami, confezionavano tutto quanto fosse
necessario allinterno dei distretti dellencomendero cui erano affidati, mentre le donne
si occupavano di lavare e cucinare. Una delle caratteristiche che il memoriale metteva in
maggiore evidenza, era il fatto che los yndios de servicio () nunca se mudan. Gli
indigeni erano cio strettamente legati allencomienda, tanto che il padre sottolineava
come questi sirven todo el ao y ass se hallaran yndios que a 20 aos y 30 que sirven
en las chacaras de sus amos, porque los que son casados vienen con las mujeres al dicho
servicio personal y se quedan siempre fuera de sus pueblos () pa no volver sino en
alguna vez acaso130. I nativi venivano dunque sradicati dai loro villaggi e costretti a
servire con tutta la famiglia in condizioni lavorative proibitive 131. Alle donne era
riservato un destino differente:
Las yndias de servicio estan sin mudarse muchos aos sirviendo continuamente, hasta que
o se casan con yndio de otro repartimiento o del de su amo, que entonces la yndia de
servicio tiene libertad pa yrse con su marido y tambien se sirven de nios y nias de 7 aos
arriba tomandoselas a sus padres y madres () o trayendolos de los pueblos a los
huerfanos pa servirse dellos132.

129 Relacin que hizo el padre Luis de Valdivia, cit, f. 2v.


130 Ibidem.
131 Si veda a questo riguardo il testo di lvaro Jara, Trabajo y salario indgena. Siglo XVI, cit.
132 Relacin que hizo el padre Luis de Valdivia, cit, f. 2v.

42

Le donne possedevano dunque una mobilit maggiore, dato che erano tenute a seguire il
marito nel repartimiento di provenienza. Ad essere coinvolti nel servizio personale
erano anche i bambini maggiori di sette anni, spesso strappati alle loro famiglie oppure
orfani prelevati dai villaggi di appartenenza. Valdivia ritraeva dunque la durezza della
condizione degli indigeni, riconducendola a quattro ingiustizie insite nel sistema
descritto. Come ricorda il memoriale,
Aqui ay muchas injusticias. La 1 violentar la libertad de este yndio a que siempre sirva
toda la vida. 2 a que sirva el amo que le sealan que es su encomendero. La 3 ser la paga
corta y tan mal pagada que en las visitas lo comun es hallar muchos que no las an recibido
sino una vez al ao y a vezes ninguna. La 4, obligar las mugeres a servir () e impedirles
el casarse porque como pierden la yndia quando se casa es cosa pa llorar los castigos que
les hazen algunas de sus amas133.

Il gesuita si scagliava dunque contro la violazione della libert di movimento dei nativi,
sempre costretti a risiedere nellencomienda di riferimento, e la precariet del sistema
salariale. Lultimo punto affrontato mostra inoltre che, se in linea teorica le donne
avevano la possibilit di seguire i mariti, nella quotidianit si tendeva ad impedire loro i
matrimoni per non perdere manodopera preziosa134.
Il memoriale valdiviano ebbe un notevole impatto sulla politica del conte di Monterrey,
che, fatti propri gli insegnamenti del padre, riun a Lima una nuova Junta speciale
incaricata di risolvere una volta per tutte la questione del servicio personal. A questa
presero parte Juan de Villela, oidor della Real Audiencia, Alberto de Acua, alcalde di
corte, il padre Francisco Coello, gi alcalde di corte a Lima e persona di straordinaria
influenza, Luis de Valdivia ed il governatore Garca Ramn135.
Le deliberazioni della Junta costituirono un primo ed importante trionfo nella lotta al
servizio personale. Gli indios encomendados non avrebbero pi dovuto servire con il
loro lavoro i proprietari spagnoli, le cui terre potevano essere lavorate solamente dagli
133 Ibidem.
134 Tale situazione, lamenta il gesuita, alimentava la diffusione del concubinato a discapito del matrimonio.
Ibidem.
135 Sulla composizione della Junta si veda Diego Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. III, p.
330 e Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 129.

43

schiavi neri. Data linnovazione delle misure adottate, la Junta decise di riformare il
sistema lavorativo coloniale in maniera graduale. Per questo motivo leliminazione del
servizio personale non sarebbe stata immediata, bens avrebbe richiesto un periodo di
tempo di due anni, durante i quali i nativi sarebbero rimasti nelle propriet degli
encomenderos in attesa della redazione di una Tasa de indios. La nuova Tasa avrebbe
portato alla cancellazione del lavoro forzato ed allintroduzione del pagamento annuale
di un tributo. La Junta intendeva in questo modo liberare i nativi cileni dai soprusi subiti
fino a quel momento, costringendo gli encomenderos ad ottenere la manodopera sulla
base della contrattazione libera e della schiavit africana. Si ribadiva poi limpossibilit
di sottomettere gli indigeni a qualsiasi forma di schiavit, cos che le autorizzazioni dei
governatori precedenti riguardo la compravendita dei prigionieri di guerra venivano
revocate136.
Con larrivo di Monterrey ed il progetto della Junta, le autorit limensi riconobbero cos
le proprie responsabilit nella questione del servizio personale. In linea con il progetto
valdiviano, il vicer offriva agli indios de guerra una pace che questi, almeno cos ci si
aspettava, avrebbero accettato vista la buona volont mostrata dalle autorit attraverso la
risoluzione delle ingiustizie ai danni degli indios de paz. In caso di una nuova ribellione
per, il regno sarebbe stato moralmente autorizzato ad attaccare i rivoltosi. Il piano di
Monterrey appoggiava dunque solo in parte i progetti di una pace duratura, ed era
ancora lontano da una matura strategia di guerra difensiva. Infatti, per quanto si
fossero riconosciuti gli errori commessi dagli spagnoli, si sarebbero punite con nuove
offensive eventuali sollevazioni mapuche137.
In qualit di membro della Junta e di consigliere personale del vicer, Valdivia non solo
condivise tale politica, bens probabile che la ispir in parte. La combinazione
delleliminazione del lavoro forzato con la minaccia militare costituiva la base delle
risoluzioni del 1605. Tali posizioni riflettevano le convinzioni di Valdivia, che, per
quanto fosse consapevole che levangelizzazione dovesse nascere dal dialogo e dalla
persuasione, concordava con Jos de Acosta che in caso di rifiuto sarebbe stato

136 Domingo Amuntegui Solar, Historia social de Chile, Nascimiento, Santiago, 1932, pp. 48-49.
137 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 130.

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necessario obbligare i nativi por la fuerza y hacerles alguna conveniente presin138. La


totale identificazione di Valdivia con il piano di Monterrey fu poi evidenziata dal fatto
che il gesuita venne inviato in Cile come rappresentante della Corona incaricato di
presentare la proposta di pace ai ribelli mapuche. Monterrey consegn al padre una
Instruccin e due lettere indirizzate agli indios che chiarivano la linea politica
adottata139. Nel frattempo, Acquaviva cerc, senza successo, di inviare Valdivia in
Paraguay assieme a Diego Torres Bollo per la fondazione della nuova provincia
gesuitica140. possibile che il generale avesse voluto coinvolgere il granadino nella
spedizione gesuitica in Paraguay con lo scopo di allontanarlo dal Cile ed allentare i forti
legami personali e politici che stava stringendo col vicer, riavvicinandolo alla sua
originale vocazione missionaria141.
Valdivia ed il governatore Ramn partirono da El Callao l1 febbraio 1605, e giunsero a
Concepcin il 19 marzo. La prima preoccupazione del governatore fu dichiarare
pubblicamente che lo scopo della missione consisteva nellabolizione del servizio
personale, definito esclavitud disimulada, e nel garantire che gli indigeni vivessero in
pace sotto il dominio spagnolo. Coloro che si fossero opposti alla proposta di pace,
sarebbero stati oggetto di una cruda guerra a fuego y a sangre 142. Lapplicazione delle
deliberazioni della Junta non fu lunico punto dellagenda politica del nuovo
governatore. Garca Ramn assunse sin dai primi giorni del suo governo un
atteggiamento di forte critica nei confronti del suo predecessore Alonso de Ribera.
Questultimo, quando la sua destituzione era imminente, inform le autorit limensi di
aver ottenuto la pace con la provincia di Arauco, e di essere prossimo a concludere il
138 Jos de Acosta, De procuranda indorum salute, cit, p. 69.
139 Crescente Errzuriz, Historia de Chile durante los gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y
Jaraquemada, cit, pp. 9-11.
140 ARSI, Peruana, vol. 1, ff. 211 e 212v-213v; Acquaviva a Torres Bollo e Juan Sebastin, Roma, 14
novembre 1605. Sulla fondazione della provincia gesuitica paraguaiana si veda il secondo capitolo del
presente lavoro.
141 Il tentativo abbozzato da Acquaviva di impedire lo svolgimento dei piani valdiviani, il preludio dei
numerosi contrasti tra il granadino ed i superiori locali dellistituto ignaziano soprattutto a partire dal 1615.
142 Autos en razn de las paces de los indios sobre el perdn general, 20 marzo 1605-17 maggio 1605.
Crescente Errzuriz, Historia de Chile durante los gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y
Jaraquemada, cit, pp. 18-19 e Jos Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, pp. 133-135.

45

conflitto ispano-mapuche. Tuttavia, la situazione presentata era lontana dalla realt, e


rispondeva ai tentativi del governatore uscente di giustificare il suo operato 143. Ramn
era consapevole della situazione e diffid della natura delle paci firmate da Ribera. Lo
stesso Valdivia ricordava che no falt quien le dijo que estas paces seran como otras
que han dado los de Chile por slo entrar nuestro campo a tiempo que tienen sus
comidas por coger y que, en cogindolas, se tornaran a alzar 144. Il nuovo governatore
credeva infatti che le tregue temporanee stabilite fino a quel momento non servissero ad
altro che a permettere ai rivoltosi di riorganizzarsi per un nuovo attacco ai danni degli
spagnoli. Inoltre quelle paci vennero accordate senza esigere dalla controparte delle
condizioni che ne garantissero il rispetto duraturo. Le questioni sollevate non
costituivano solamente delle schermaglie politiche tra fazioni avverse: evidenziavano
linadeguatezza delle politiche adottate in Cile fino a quel momento145.
Dopo aver enunciato i fondamenti del suo programma di governo, Garca Ramn
cominci assieme a Valdivia le trattative di pace con i leader delle comunit locali. I
primi contatti con gli indios del distretto di Concepcin si conclusero con un
successo146, mostrando dunque lefficacia dei metodi proposti da Monterrey. Tuttavia il
governatore, per quanto riconoscesse limportanza degli accordi raggiunti, scrisse a
Filippo III che no hay mucho que fiar de ello sino en nuestras fuerzas 147. Ramn
anticipava cos con queste parole un tratto tipico della sua azione di governo: lassenza
totale di fiducia nei confronti degli indigeni, e la consapevolezza della necessit di
cospicui aiuti militari. Per questo motivo il governatore considerava essenziale larrivo
delle truppe guidate da Antonio de Mosquera, il cui invio era stato deciso a Madrid nei
143 Sul contrasto tra Ribera e Ramn rimando a Crescente Errzuriz, Historia de Chile durante los
gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y Jaraquemada, cit, pp. 22-33.
144 Copia de una carta del padre Luis de Valdivia para el seor conde de Lemos, Presidente de Indias,
fecha en Lima a 4 de enero de 1607; Jos Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p.
131.
145 Crescente Errzuriz, Historia de Chile durante los gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y
Jaraquemada, cit, pp. 18-19.
146 Ivi, pp. 20-22.
147 Lettera di Garca Ramn a Filippo III, Paicav, 11 aprile 1605, in Jos Manuel Daz Blanco, Razn de
Estado y buen gobierno, cit, p. 133.

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mesi finali del 1604. Lincremento del numero degli effettivi avrebbe consentito al
regno cileno di affrontare le trattative per la pace ed il mantenimento di questa da una
posizione di forza148. Tuttavia Mosquera giunse a Buenos Aires nel marzo del 1605,
accumulando un ritardo che gli imped di essere a disposizione di Garca Ramn per la
campagna di quellanno. Il governatore avrebbe dovuto aspettare larrivo degli aiuti
militari per lestate del 1606.
Nella lettera inviata nellaprile del 1605 al sovrano, Ramn presentava la strategia
militare che avrebbe condotto lanno seguente con le nuove truppe. Esse si sarebbero
divise in due gruppi: il primo sarebbe sceso lungo la costa cilena, mentre il secondo
avrebbe proceduto nellentroterra, fino a quando lesercito intero si sarebbe riunito in
prossimit delle citt perdute di La Imperial, Villarica e Valdivia, nel cuore
dellAraucania. Lobiettivo primario della spedizione consisteva da un lato nella
riedificazione di La Imperial e Valdivia, che avrebbero svolto la funzione di presidi
militari dai quali poter assediare efficacemente gli indios di Tucapel, Purn e Catiray.
Dallaltro lato il governatore mirava alla liberazione dalla prigionia di pi di 400 tra
donne e bambini spagnoli catturati negli anni della grande ribellione149.
In attesa degli aiuti militari, la strategia spagnola si limitava a continuare le trattative di
pace, che tra laprile ed il maggio del 1605 portarono agli accordi con gli indios di
Tucapel ed Arauco. Il successo della nuova politica fu notevole. Con le ultime trattative
i caciques di unampia fascia delle terre a sud del Bio-Bio avevano accettato le
condizioni del governatore e la pace, integrandosi cos nel sistema imperiale,
allontanando inoltre Concepcin dalla frontiera di guerra150.
Tuttavia, come mostrava chiaramente la lettera indirizzata a Filippo III in aprile, le reali
intenzioni del governatore si allontanavano dal progetto iniziale di Monterrey. Per la
Junta limense, la guerra avrebbe dovuto essere una risposta alle eventuali ribellioni
148 Garca Ramn a Filippo III, Paicav, 11 aprile 1605, ibidem.
149 Garca Ramn a Filippo III, Paicav, 11 aprile 1605; Sulle differenze in termini di strategia bellica tra
Ribera e Ramn si veda Crescente Errzuriz, Historia de Chile durante los gobiernos de Graca Ramn,
Merlo de la Fuente y Jaraquemada, cit, p. 39. Riguardo la condizione ed il numero degli spagnoli prigionieri
degli indigeni, rimando allinteressante lavoro di Horacio Zapater Equioiz, Testimonio de un cautivo.
Araucana, 1599-1614, in Historia, 23, (1988), pp. 295-325.
150 Autos en razn de las paces de los indios sobre el perdn general, 20 marzo 1605-17 maggio 1605.

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indigene, non un mezzo per la sottomissione delle regioni di guerra. Questo era invece il
piano di Garca Ramn, sempre pi diffidente nei confronti della politica del vicer e
delle paci che lui stesso e Valdivia avevano concluso con gli indigeni. Le sue intenzioni
vennero esplicitate in una seconda lettera inviata al sovrano nel giugno dello stesso
anno, nella quale la guerra a sangre y fuego era reputata conveniente 151. Nellottica
del governatore, la pace coincideva con uno stato di assoggettamento degli indigeni a
seguito delluso delle armi. Le trattative condotte fino a quel momento avevano
generato una situazione di instabilit dato che agli indigeni era permesso di ritornare ai
loro villaggi, mentre per Ramn lunica soluzione consisteva nel riunirli in villaggi
situati vicino alle citt spagnole in modo da poterli controllare facilmente152.
In attesa delle truppe di Mosquera, il governatore procedette a riorganizzare otto forti
situati nella regione del Bio-Bio, preparando dunque loffensiva per lanno seguente 153.
Il 15 giugno 1605 arriv in Cile la real cdula di Gumiel, in base alla quale si era deciso
di destinare 140.000 ducati per le spese annuali del regno. Il sovrano stesso, attraverso
la cdula, confidava che attraverso la somma destinata si potesse portare a termine la
guerra ed ottenere la libert dei prigionieri in terra di guerra. Le speranze di Filippo III
furono per smentite dai calcoli del governatore e del vicer. Per una rapida soluzione
del conflitto sarebbe stato necessario un esercito di 2000 uomini, coloni per ripopolare
le citt perdute con la ribellione, armi, provviste e salari pi adeguati per i soldati. Tutto
questo spostava le necessit economiche del regno su una cifra vicina ai 212.000 ducati
annuali154. Indipendentemente dal denaro a disposizione, il governatore era gi pronto a
passare alloffensiva, cominciata nel novembre del 1606 con larrivo a Santiago degli
uomini di Mosquera155.
151 Garca Ramn a Filippo III, Concepcin, 14 giugno 1605.
152 Ibidem.
153 Tra gli otto forti si ricordi quello di Paicav, situato a nord del distretto di Purn, il centro della
ribellione mapuche. Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 136.
154 Lettera di Garca Ramn a Filippo III, Concepcin, 16 giugno 1605; Jos Manuel Daz Blanco, Razn
de Estado y buen gobierno, cit, p. 137.
155 Crescente Errzuriz, Historia de Chile durante los gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y
Jaraquemada, cit, p. 51.

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Se Valdivia aveva partecipato in prima persona con il governatore alle trattative di pace,
si discost tuttavia dal bellicismo di questultimo. Cos come aveva anticipato nel
memoriale del 1604, con leliminazione del servizio personale era cessata lopposizione
degli indigeni, e si poteva cos dare inizio allopera di evangelizzazione. Le paci
raggiunte, della cui utilit non dubitava, erano interpretate dal gesuita come la cornice
ideale per linizio della penetrazione missionaria nel cuore dellAraucania 156. Quando il
governatore abbandon la frontiera, Valdivia decise dunque di trascorrere linverno
nelle regioni pacificate in modo da prendere ulteriore confidenza con le abitudini e la
lingua locale157. Per la prima volta sin dal suo arrivo nel vicereame, il gesuita pot
immergersi nellattivit catechetica presso gli indios de guerra. In primo luogo il
granadino cerc di instaurare buone relazioni con la casta guerriera dei mapuche, i
conas, il cui sistema di valori si basava sul prestigio proveniente dallo scontro armato 158.
Contemporaneamente, Valdivia cominci a presentare la dottrina cristiana ai nativi non
come qualcosa di totalmente nuovo rispetto alle loro credenze, bens come la versione
autentica dei culti locali. In linea con la teoria cinquecentesca in base alla quale le
popolazioni indiane vennero catechizzate dallapostolo Tommaso ai tempi del
cristianesimo antico159, Valdivia era convinto che il sistema cultuale indigeno fosse
costruito sulle verit evangeliche, anche se tale insegnamento est mezclado con mil

156 Ivi, pp. 65-67.


157 Copia de una carta del padre Luis de Valdivia para el seor conde de Lemos, Presidente de Indias,
fecha en Lima a 4 de enero de 1607.
158 A questo riguardo rimando ai gi citati lavori di Guillaume Boccara, Etnognesis Mapuche: Resistencia
y Restructuracin entre los Indgenas del Centro-Sur de Chile, cit, e Notas acerca de los dispositivos de
poder en la sociedad colonial fronteriza, la resistencia y la transculturacin de los Reche-Mapuche del
Centro-Sur de Chile (XVI-XVIII), cit.
159 La teoria dellarrivo di san Tommaso nelle Indie viene considerata plausibile dal padre Lozano nella sua
Historia. Citando la lettera annua di Diego Torres Bollo del 1612, Lozano ricorda come molti anziani e
caciques delle comunit guaran tramandavano le storie dellarrivo dellapostolo, chiamato Pay Zum, che
avrebbe raggiunto il Paraguay dal Brasile. probabile che tale teoria fosse stata introdotta dagli indigeni
stessi per allontanare laccusa di idolatria mossa loro dagli spagnoli. Questa la lettura che lo studioso
Franklin Pease da alluso di tale teoria fatto da Guamn Poma de Ayala nella sua Nueva Coronica y Buen
Gobierno. Pedro Lozano, Historia de la Compaa de Jess en la Provincia del Paraguay, cit, vol. II, pp.
386-390; Franklin Pease, Prologo in Felipe Guamn Poma de Ayala, Nueva Cornica y Buen Gobierno, 2
voll, Biblioteca Ayacucho, Caracas, 1980, vol.I.

49

mentiras160. Lattivit del padre consisteva allora nello smascherare le falsit delle
pratiche rituali locali, riportando alla luce la fede originaria. Le trattative di pace
condotte nel 1605 ed i colloqui avuti con gli indigeni nellinverno dello stesso anno,
rafforzarono in Valdivia la convinzione che gli indigeni cileni potessero realmente
convertirsi al cristianesimo. Lo stesso gesuita ricordava:
He escrito todo esto, aunque he dejado otras particularidades, porque se vea el caudal de
estos indios y la disposicin que tienen para recibir el Evangelio si asienta de una vez
firmemente la paz y hay ministros que les prediquen161.

Latteggiamento delle popolazioni locali rendeva possibile una diffusione efficace del
cristianesimo, condizione che per sarebbe stata raggiunta solamente con una pace
duratura e la presenza capillare di missionari nel territorio di guerra. Tuttavia, il tempo
del dialogo dur meno di un anno, soccombendo ai progetti di Garca Ramn.
Loffensiva militare del 1606 sanc la definitiva rottura dei rapporti tra il governatore ed
il gesuita, profondamente deluso da come Garca Ramn avesse disatteso i piani del
vicer riguardanti leliminazione del servizio personale e la gestione del conflitto162.
Come visto, le truppe di Mosquera giunsero a Santiago il 6 novembre 1605, accolte da
una folle euforica che vedeva nei 951 uomini giunti dalla Spagna loccasione per
vendicare i fatti del 1598163. Garca Ramn lasci Santiago con il suo esercito il 6
dicembre, giungendo a Concepcin il giorno 23 dello stesso mese. Che al governatore
non interessasse pi applicare i piani del vicer testimoniato dalla nettezza con la
160 Pedro Lozano, Historia de la Compaa de Jess en la Provincia del Paraguay, cit, vol. II, pp. 387-388
161 Il testo citato dallo storico gesuita Pedro Lozano. Pedro Lozano, Historia de la Compaa de Jess en
la Provincia del Paraguay, cit, vol. II, p. 389.
162 La rottura tra i due uomini e la delusione del padre particolarmente evidente dalla lettura della
relazione composta da Valdivia nel 1607. Essa evidenzia chiaramente la rottura avvenuta tra Valdivia ed il
governatore, soprattutto sul tema del servizio personale. In particolare si ricorda come la condizione degli
indios de paz fosse peggiorata dal momento che lunica misura che venne eseguita in Cile tra quelle proposte
dalla Junta fu leliminazione del lavoro forzato nelle miniere. In questo modo, gli indigeni cos liberati
venivano impiegati nelle propriet degli encomenderos. Copia de una carta del padre Luis de Valdivia para
el seor conde de Lemos, Presidente de Indias, fecha en Lima a 4 de enero de 1607.
163 Sulle reazioni collettive a seguito dellarrivo delle truppe di Mosquera si veda Crescente Errzuriz,
Historia de Chile durante los gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y Jaraquemada, cit, pp. 5153.

50

quale rifiut le proposte di pace avanzate da molte comunit indigene, preoccupate dalla
crescita del potere militare spagnolo. Giunto al presidio di Nuestra Seora de Ale il 7
gennaio 1606, il governatore, riunitosi in consiglio con i capitani dellesercito, decise la
fondazione di una citt sulle rive del Bio-Bio che fungesse da testa di ponte per
loccupazione della regione. Come gi anticipato, lesercito venne poi diviso in due
gruppi: Ramn avrebbe guidato 700 uomini verso il centro dellAraucania, mentre il
maestre de campo Alonso Gonzlez de Njera avrebbe condotto i restanti 500 lungo la
costa cilena fino a La Imperial 164. La campagna procedette con rapidit e successo nelle
prime fasi. Il governatore giunse a Purn il 30 gennaio, il vero centro della ribellione
mapuche. Dopo aver distrutto i centri abitati incontrati ed i campi coltivati, le truppe
spagnole si diressero poi verso La Imperial. In poco tempo individuarono e sconfissero
il cacique Guenchupalla, toqui della regione, mentre gli indios trovavano rifugio presso
le montagne. Per rafforzare la presenza spagnola nel distretto imperialino, il governatore
decise poi la costruzione di un forte che, in onore del fondatore della Compagnia di
Ges, prese il nome di San Ignacio. Esso era presidiato da 280 soldati guidati da Juan
Rodolfo Lisperguer165.
Nel frattempo, Valdivia proseguiva la sua opera catechetica presso gli indigeni che
venivano catturati durante le incursioni militari volute dal governatore. Come si
ricordava nella relazione composta dal granadino nel 1607 ed indirizzata al conte di
Lemos, i nativi confidarono al padre di non fidarsi della politica intrapresa dal vicer.
Erano consapevoli che, a causa degli eventi della grande ribellione, gli spagnoli non li
avrebbero facilmente perdonati, e per questo motivo non credevano alle proposte di
pace avanzate dallo stesso gesuita. Temevano che le paci fossero uno stratagemma per
ingannare e sconfiggere le comunit a sud del Bio-Bio, e sotto questo punto di vista
loperato del governatore non fece che confermare i timori degli indigeni 166. Si noti che
in questo frangente, a dominare i rapporti ispano-mapuche era la totale sfiducia nei
confronti della controparte. La proposta di far cessare il conflitto era vista sia da una
164 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 143.
165 Ivi, p. 145.
166 Copia de una carta del padre Luis de Valdivia para el seor conde de Lemos, Presidente de Indias, fecha en Lima
a 4 de enero de 1607.

51

parte che dallaltra come un inganno, un tentativo di guadagnare tempo in vista di un


nuovo scontro armato. Non cerano ancora i presupposti per una reale pacificazione
dellAraucania.
Tale situazione impediva al gesuita di sviluppare interamente i suoi progetti relativi
allevangelizzazione della regione, dato che la politica di Ramn non faceva che
alimentare quella paura da parte dei nativi nei confronti del lavoro forzato che aveva,
almeno secondo Valdivia, causato il conflitto. Per questo motivo, il granadino decise di
tornare a Lima nel giugno del 1606 per informare personalmente Monterrey delle
violazioni di cui si era reso protagonista il governatore. Tuttavia, al suo arrivo nella
capitale del vicereame, il padre venne informato della morte del vicer, avvenuta il 10
febbraio 1606167. Venendo a mancare uno dei massimi sostenitori della lotta alle
ingiustizie del sistema coloniale, i piani valdiviani subirono un rallentamento. A Lima, il
granadino dovette confrontarsi con lesperienza del fallimento: la frustrazione per non
essere riuscito ad incidere sulla situazione politica della frontiera ispano-mapuche lo
condusse ad allontanarsi dallattivit pastorale per dedicarsi alla redazione di tre testi
grammaticali e catechetici che fungessero da strumento di supporto per i padri
missionari in terra cilena168. Tra 1606 e 1607 vennero pubblicate lArte y gramtica
general de la lengua que corre en todo el reino de Chile con un vocabulario y
confesionario169, una Doctrina cristiana y catecismo en la lengua allentiac que corre en
la ciudad de San Juan de la Frontera con un confesionario, arte y vocabulario breves 170
167 Sul ritorno di Valdivia a Lima si vedano Crescente Errzuriz, Historia de Chile durante los gobiernos
de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y Jaraquemada, cit, p. 136 e Francisco Enrich, Historia de la
compaia de Jess en Chile, cit, vol. I, p. 112.
168 Il sentimento di sconforto che animava il padre nel biennio 1606-1607 emerge chiaramente dalla lettura
della dedica dellArte composta nel 1606. A Alonso Garcia Ramon Governador Capitan General, y justicia
mayor del Reyno de Chile por el Rey N. Seor, in Luis De Valdivia, Arte, y gramatica general de la lengua
que corre en todo el Reyno de Chile, con un Vocabulario, y Confessionario. Compuestos poe el Padre Luys
de Valdivia, de la Compaia de Jesus, en la Provincia del Piru. Iuntamente con la Doctrina Christiana y
Cathecismo del Concilio de Lima en Espaol, y dos traduciones del en la lengua de Chile, que examinaron y
aprobaron los dos Reverendissimos seores de Chile, cada qual la de su Obispado, Francisco del Canto,
Lima, 1606.
169 Luis De Valdivia, Arte, y gramatica general de la lengua que corre en todo el Reyno de Chile, cit.
170 Luis de Valdivia, Doctrina christiana y Cathecismo en la lengua Allentiac, que corre en la ciudad de
San Juan de la Frontera, con un Confessonario, Arte, y Bocabulario breves. Compuestos por el Padre Luys
de Valdivia de la Compaia de Iesus, de la provincia del Peru, Francisco del Canto, Lima, 1607.

52

ed una Doctrina cristiana y catecismo en la lengua millcayac, que corre en la ciudad de


Mendoza con un confesionario, arte y vocabulario breves171. Il primo lavoro studiava il
mapundungun, la lingua degli indios cileni, mentre i due seguenti approfondivano due
varianti del dialetto huarpe, parlato dalle popolazioni della provincia argentina di Cuyo.
La partenza di Valdivia coincise con la ripresa delle ostilit da parte degli indios di
Tucapel. Tra il luglio e lagosto del 1606 la ribellione si allarg in breve alle altre
province a sud del Bio-Bio, e fece rivivere alla comunit spagnola lincubo di Curalaba.
Loggetto delle incursioni degli indigeni fu il forte di San Ignacio, che, come visto,
costituiva lunico presidio spagnolo nel distretto di La Imperial. Il 29 settembre,
Lisperguer usc dal forte con 140 soldati per fare scorta di carbone in un luogo noto
come Paloseco. Sorpresi da unimboscata degli indigeni, nessuno riusc a sopravvivere,
a parte una decina di soldati che vennero fatti prigionieri. In termine di numero di morti
si trattava di uno dei maggiori disastri che avessero sofferto gli spagnoli in territorio
cileno. La morte di Lisperguer e dei suoi uomini rese quasi impossibile il mantenimento
del forte, che riusc a resistere con soli novanta uomini fino allarrivo del governatore il
24 ottobre. Il presidio di San Ignacio dovette essere abbandonato: non vi erano
sufficienti forze militari per difendere il forte che a causa del suo isolamento si trovava
ormai in balia degli attacchi nemici172.
La campagna militare del 1606, costellata al suo inizio da brillanti successi, si concluse
cos con un disastro di notevoli proporzioni. La fine del forte di San Ignacio port ad
una delegittimazione delloperato di Garca Ramn, indebolendo nuovamente la
presenza spagnola al sud del Bio-Bio e peggiorando la situazione economico-militare
del regno. I fatti del 29 settembre ebbero inoltre un impatto notevole sulla societ
spagnola, che aveva sperato di allontanare una volta per tutte il pericolo mapuche con
larrivo delle truppe di Mosquera173. Leco delle preoccupazioni cilene giunse anche a
Lima, dove lAudiencia, sin dalla morte di Monterrey, aveva iniziato a diffidare
171 Luis de Valdivia, Doctrina christiana y Cathecismo en la lengua Millcayac, que corre en la ciudad de
Mendoza, con un Confessonario, Arte, y Bocabulario breves. Compuestos por el Padre Luys de Valdivia de
la Compaia de Iesus, de la provincia del Peru, Francisco del Canto, Lima, 1607.
172 Una trattazione completa dellevento e delle sue implicazioni sulla societ cilena data da Diego
Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. III, pp. 350-353.
173 Si veda a riguardo Diego Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. III, pp. 354-361.

53

delleccessiva indipendenza politica di cui aveva goduto Ramn. Ad essere messa in


dubbio era anche la capacit del governatore di terminare la guerra. In una lettera
inviata dal tribunale limense a Filippo III il 16 maggio 1607, emergeva il pessimismo
nei confronti degli sviluppi del conflitto. Gli oidores erano preoccupati dalla gravedad
del caso y el temor de que se vayan continuando los malos sucesos, timorosi che la
cattiva gestione del governatore potesse portare ad un allargamento del conflitto174.
Alle critiche dellAudiencia limense ed alla nascita di un movimento di opposizione al
governatore guidato da Valdivia e dal domenicano Miguel de Salvatierra, si aggiunse il
malcontento creato a Madrid dagli avvenimenti di quellanno 175. Grandi speranze erano
state risposte da Filippo III nellinvio delle truppe di Mosquera, e la notizia che queste
non solo non furono daiuto nella pacificazione della regione, bens caddero sotto i colpi
della ribellione, apr a nuove considerazioni politiche. Era necessario proseguire sulla
via tracciata da Garca Ramn ed inviare pi truppe in Cile, oppure era giunto il
momento di adottare una soluzione alternativa? Tra le proposte elaborate a corte nel
1607 dal Consejo de Indias, ritorn dattualit il progetto di schiavizzare gli indios de
guerra. Nonostante diverse cdulas reales avessero proibito tale pratica, il progetto
venne appoggiato da diversi fronti. I teologi limensi lo considerarono moralmente
ammissibile, dal momento che i nativi si erano ribellati in seguito alla cancellazioni
delle vessazioni subite, mentre a corte si considerarono alcuni vantaggi economici che
ne sarebbero derivati. I soldati, costretti a vivere in una situazione di povert, avrebbero
infatti trovato un incentivo gratuito per la Corona nella possibilit di servirsi dei nativi
catturati durante le razzie nelle terre di guerra176.
Vista la gravit della situazione cilena, il sovrano accett il progetto attraverso la real
provisin di Ventosilla, pubblicata il 28 maggio 1608. Il testo prevedeva alcune
considerazioni che limitavano lestensione delle disposizioni. I bambini e le bambine
minori rispettivamente di dieci e nove anni non potevano essere schiavizzati, bens
174 Lettera citata in Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 149.
175 Il frate domenicano cileno Salvatierra perse un fratello nel disastro di La Imperial. In una lettera del 15
novembre 1606 si rivolse duramente al governatore chiedendo spiegazioni per aver dichiarato guerra agli
indios. Ibidem.
176 Rimando per una trattazione di tali argomenti a Crescente Errzuriz, Historia de Chile durante los
gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y Jaraquemada, cit, pp. 293-296.

54

affidati a persone che li istruissero nella fede cattolica. Una volta che gli indigeni
avessero accettato di far parte dellimpero ed avessero abbracciato il cristianesimo
sarebbero stati liberati177. Paradossalmente, come ricorda Daz Blanco, alla base della
cdula de la esclavitud, stava lattenzione al tema della giustizia sociale. La schiavit
dei prigionieri di guerra avrebbe infatti contribuito ad eliminare definitivamente il
servizio personale: gli schiavi avrebbero sostituito come manodopera nelle propriet
degli encomenderos gli indios de paz, che avrebbero dunque dovuto pagare solamente
un tributo annuale178. Parallelamente alla pubblicazione della provisin, il sovrano
appoggi la fondazione della Audiencia cilena, che, come visto, era stata al centro dei
progetti del vicer Velasco179. Il nuovo tribunale divenne funzionante nellottobre del
1609, qualche mese dopo larrivo della cdula di Ventosilla in Cile180.
La monarchia rispose cos al disastro del forte di San Ignacio attraverso ladozione di
misure che avrebbero rafforzato limmagine della giustizia reale in Cile. In parte, le
decisioni del sovrano riprendevano il pensiero valdiviano, considerando essenziale per
lorganizzazione sociale del regno la risoluzione degli abusi subiti dagli indigeni.
Leliminazione del servizio personale fu infatti lobiettivo primario e largomento della
prima riunione dei membri dellAudiencia, avvenuta il 28 settembre 1609. Tuttavia, in
quella sede si decise solamente di esentare dal servizio personale le donne ed i bambini,
senza dare una soluzione finale ad un problema che sar cruciale nel dibattito politico
cileno dei primi tre decenni del 600181.

177 Il testo della provisin alla cui lettura rimando, stato pubblicato da Crescente Errzuriz, Historia de
Chile durante los gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y Jaraquemada, cit, pp. 299-301.
178 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 154.
179 SullAudiencia cilena ad inizio 600 si veda Jaime Valenzuela Mrquez, Las liturgias del poder.
Celebraciones pblicas y estrategias persuasivas en Chile colonial (1609-1709), DIBAM-Lom-Centro de
investigaciones Diego Barros Arana, Santiago, 2001, pp. 82-86.
180 Garca Ramn pot leggere le disposizioni del sovrano il 5 maggio 1609, giorno in cui la cdula giunse
a Santiago.
181 Crescente Errzuriz, Historia de Chile durante los gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y
Jaraquemada, cit, vol. II, pp. 79-81.

55

La nascita della guerra difensiva (1607-1611)


Al suo ritorno a Lima, Valdivia, in seguito alla morte di Monterrey, non pot pi
esercitare la sua influenza in ambito politico, rinchiudendosi nello studio delle lingue
indigene. Lelaborazione dei tre testi grammaticali consent al gesuita di riflettere sul
suo operato in Cile e sulle cause che avevano portato ad un ulteriore fallimento nella
pacificazione della regione. Per quanto avesse dedicato lArte del 1606 a Garca Ramn,
il granadino non tard ad incolpare della mancata risoluzione del conflitto la
spregiudicata politica e le guerre inutili promosse dal governatore. Garca Ramn, per
aver rinunciato alleliminazione del servizio personale, si era reso colpevole della morte
di Lisperguer e dei suoi uomini182. Le critiche avanzate da Valdivia erano largamente
condivise dallAudiencia di Lima. Fu in particolare un intervento del tribunale limense a
mostrare la sfiducia nei confronti dellefficacia della guerra offensiva, aprendo uno
spriraglio allapplicazione di una stretegia differente. Il 3 giugno 1607, gli oidores si
rivolgevano in questi termini a Filippo III:
Todo nos da mucho cuidado, porque fuera del grande gasto y consumo de la Real
Hacienda de Vuestra Majestad y el no ver mejorado el estado de aquel reino y su
pacificacin, la dificultad de levantar en esta ciudad tanta gente y enviarla con la brevedad
que la pide es tanta que casi lo tenemos por imposible y con todo eso se habr de hacer
todo esfuerzo por no desamparar aquel reino, que en el estado presente y mientras Vuestra
Majestad no da otra orden, en su gobierno y en el de la guerra tena las dificultades e
inconvenientes que a Vuestra Majestad tenemos escrito y as procuraremos conducir toda la
gente posible183

LAudiencia avrebbe fatto tutto il possibile per aiutare lesercito cileno attraverso linvio
di nuove truppe, tuttavia sarebbe stato impossibile farlo con lefficacia e nei tempi
richiesti dal governatore. Il testo evidenziava inoltre la consapevolezza degli oidores
che la situazione del regno sarebbe rimasta drammatica sia sotto laspetto economico
che militare finch il sovrano non avesse ordinato otra orden en su gobierno, ovvero
un cambio di strategia.

182 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 164.
183 Diego Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. IV, p. 19.

56

Uno dei firmatari di tale importante lettera fu Juan de Villela, oidor del tribunale
limense e membro della Junta voluta nel 1605 da Monterrey184. Grande conoscitore
della situazione politico-sociale del regno, propose una soluzione che rivoluzion la
gestione della guerra di Arauco. Villela era convinto che il Cile avrebbe dovuto essere
diviso in due parti separate dal Bio-Bio. Il fiume avrebbe cos svolto il ruolo di confine
tra il regno cileno ed i possedimenti degli indios de guerra. La frontiera, che prese il
nome di raya, doveva poi essere fortificata a protezione dei domini spagnoli, ma
nessuna incursione delle truppe a sud del fiume sarebbe stata consentita. In questo modo
ai ribelli era consentito di vivere nelle proprie terre senza sottostare al dominio
coloniale, mentre lesercito del regno avrebbe condotto azioni offensive solo in risposta
ad eventuali attacchi. Oltre a riconoscere lincapacit di occupare la regione a sud del
Bio-Bio, la strategia di Villela prevedeva una drastica riduzione dellattivit militare e
dunque dei costi da essa derivanti185. In realt, il piano non era concepito come una
ritirata definitiva, bens come un cambio strategico. La concezione che la pace potesse
servire alla sconfitta di un avversario resistente era tipica del pensiero politico di inizio
600186: la situazione di equilibrio creatasi avrebbe facilitato lingresso di missionari e la
diffusione del cristianesimo, portando gli indios a deporre le armi. Lintero sistema si
basava inoltre sulleliminazione delle ingiustizie patite dagli indios de paz, che avrebbe
attenuato lodio dei ribelli nei confronti degli spagnoli.
Al piano promosso dallAudiencia contribu notevolmente Luis de Valdivia, che aveva
collaborato con il tribunale sin dal suo ritorno a Lima. In una fondamentale lettera
rivolta a Filippo III il 4 giugno dello stesso anno, il gesuita mostrava levoluzione del
suo pensiero politico e la vicinanza alle idee di Villela. Il padre ricordava come in quella
guerra fosse possibile aspirare a tre gneros de paz:

184 Dopo aver ricoperto il ruolo di oidor del tribunale di Lima, Villela divenne nel 1608 presidente della
Real Audiencia di Guadalajara, in Nuova Spagna, e governatore della Nuova Galizia. Su questa tappa della
sua vita politica rimando a Matas Angel de la Mota Padilla, Historia de la conquista de la provincia de la
Nueva Galicia, 1856, vol. II, pp. 55-73.
185 Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social Justice, 1535-1700, cit, pp.
119-121.
186 Si veda al riguardo Paul Allen, Felipe III y la Pax Hispanica, 1598-1621. El fracaso de la gran
estrategia, Alianza, Madrid, 2001, pp. 11-16.

57
El primero es poner a los que estn de guerra al modo que estn sirviendo personalmente
los que estn de paz en Santiago de Chile y en Coquimbo, donde hombres y mujeres y
nios sirven sin haber tasa o tributo (). Y este modo de paz es injusto y tirnico, y, como
tal, prohibido por las cdulas reales de Vuestra Majestad () y de los indios de guerra, con
razn aborrecido () y de Dios Nuestro Seor, justamente castigado con los sucesos tristes
de tantos aos187.

La prima tipologia di pace rappresentava la situazione cilena fino ai tentativi della Junta
del 1605. Gli indigeni erano costretti al lavoro forzato e non vi era alcuna Tasa che
convertisse il servizio personale in tributo. Tale pace era perci considerata tirannica ed
ingiusta, contraria agli interventi della Corona e contraria agli insegnamenti cristiani.
Con Monterrey si era cercato di risolvere ai problemi della prima pace:
El segundo gnero de paz es pretender ponerlos al modo que estn los del Per, con
tributos a Vuestra Majestad y mitas pagadas; y esto es imposible de alcanzarse en muchos
aos sin notables gastos de Vuestra Majestad y doblada gente, (), pues habiendo Vuestra
Majestad enviado mil hombres de Espaa ahora dos aos, le piden que lleve otros tantos,
sin los que han ido de Mjico y del Per; y despus de alcanzado este modo de paz, es
dificultossimo de conservar sin los mismos gastos188.

Questa era la situazione nel momento in cui Valdivia scriveva. Gli indios erano
sottoposti a condizioni legali in base alla quali pagavano agli encomenderos un tributo e
fornivano lavoro sotto forma di mitas pagate. Tuttavia, questa pace non poteva essere
duratura, dato che il padre riconosceva lenorme sforzo economico richiesto alla Corona
ed un certo uso della forza che rendeva necessaria una condizione di pace
diversa.Valdivia presentava dunque al sovrano un nuovo piano, in linea con quanto
scritto dallAudiencia solo un giorno prima:
El tercer gnero de paz es pretender de ellos no ms de que sean nuestros amigos,
ponindolos a todos Vuestra Majestad en su real corona, sin que reconozcan vecinos
encomenderos, y contentndose Vuestra Majestad de presente, para evitar sus gastos, con
qualquiera reconocimiento que de ellos se pudiera sacar (). Y los medios para alcanzar

187 La lettera del padre Valdivia a Filippo III del 4 giugno 1607 stata pubblicata da Antonio Astrain,
Historia de la Compaa de Jess en la asistencia de Espaa y Amrica, cit, vol. IV, pp. 694-696.
188 Ivi, p. 695.

58
este fin y para conservarlo despus de alcanzado son ms fciles y menos costosos. De los
quales aqu no trato por no cansar a Vuestra Majestad () 189.

Spagnoli ed indigeni avrebbero dovuto convivere pacificamente nel territorio cileno,


senza che ci fossero degli stretti legami di dipendenza. Gli indios non dovevano infatti
pi essere legati agli encomenderos bens dovevano essere sottoposti direttamente al re.
Valdivia evidenziava, inoltre, come tale strategia fosse pi semplice e meno costosa da
applicare rispetto alla precedente. Il padre non si dilungava sulle modalit concrete
attraverso le quali instaurare questa nuova pace, consapevole che esse erano gi state
trattate dal tribunale limense nella lettera del 3 giugno. Lintervento del gesuita contribu
ad integrare le proposte dellAudiencia e ad elaborare un piano che superasse gli
inconvenienti causati dalle politiche tanto di Monterrey quanto del governatore Garca
Ramn190.

189 Ibidem.
190 Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social Justice, 1535-1700, cit, p.
120.

59

Figura 2: Ritratto del vicer Juan de Mendoza y Luna, marchese di Montesclaros. Tratto
da https : / / commons . wikimedia . org / wiki / Category : Juan_de_Mendoza_y_Luna,
[consultato il 5 dicembre 2015].

60

Iniziava in questo modo la storia della guerra difensiva, che, elaborata nel 1607 a
partire dagli interventi dellAudiencia limense e di Luis de Valdivia, inizi a guadagnare
consensi tanto nel vicereame quanto a Madrid. Diversi erano i punti di forza del
progetto difensivo. Innanzitutto prevedeva la riduzione dei costi militari del conflitto
cileno, ma soprattutto, era in linea con la politica europea della monarchia di Filippo III.
Il rinnovo della pace di Vervins con la Francia nel 1601, il trattato di Londra del 1604 e
larmistizio con le Province Unite del 1607, preludio della tregua dei dodici anni,
mostrarono il cambio di strategia di Filippo III rispetto alla politica del padre 191. Se un
conflitto non poteva concludersi rapidamente, era preferibile giungere ad una tregua che
limitasse lapertura di pi fronti e lindebolimento dellintera monarchia 192. Era ci che
si proponeva di fare anche in Cile, dove la situazione era bloccata da anni, anzi era
peggiorata in seguito agli avvenimenti del 1606. Per questi motivi, vista anche la crisi
economica della monarchia in seguito alla bancarotta del 1607, le lettere del 3 e 4
giugno riscossero un grande successo a corte.
Il 23 febbraio 1608 la Junta de Guerra de Indias inaugur un lungo periodo di
discussioni a corte riguardo la guerra difensiva e la sua applicazione in territorio
cileno. Nonostante le aspettative, la Junta opt per una strategia non tanto difensiva
come avevano richiesto gli oidores del tribunale limense. Le truppe ancora presenti nei
presidi lungo il Bio-Bio avrebbero dovuto costituire delle unit mobili con lo scopo di
penetrare in territorio nemico e catturare indigeni da utilizzare come schiavi nelle
propriet degli encomenderos. Il piano della Junta de Guerra considerava ancora una
volta la pace come frutto di unazione militare, e non elaborava una strategia alternativa
alla schiavit ed alle incursioni a sud della raya. La novit consisteva nel passaggio da
unoffensiva tradizionale ad una pi limitata, ma era ancora lontana dai progetti
elaborati a Lima193. Filippo III concord con la consulta della Junta, ma decise di
affidare la scelta finale sullapprovazione del progetto allarbitrio del nuovo vicer, il
marchese di Montesclaros. Tale scelta, resa evidente dallinvio a Lima di una real
191 Sulla politica europea di Filippo III e la nascita di una strategia difensivista, si veda Paul Allen, Felipe
III y la Pax Hispanica, 1598-1621. El fracaso de la gran estrategia, cit.
192 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 167.
193 Il progetto della Junta de Guerra trattato in maniera completa da Luis Tribaldos Toledo, Historia
general de las continuadas guerras, difcil conquista del gran reino, provincias de Chile, cit, pp. 196-201.

61

cdula il 31 marzo 1608, non va interpretata come una prova di debolezza o di


indecisione del sovrano: testimonia piuttosto la prudenza politica di Filippo III e la sua
fiducia nei confronti delle autorit indiane194.
Il vicer Montesclaros fu uno degli artefici dellapplicazione della guerra difensiva in
Cile nel secondo decennio del 600195. Giunto a Lima il 21 dicembre 1607, mostr sin
da subito una grande sensibilit per la condizione degli indios cileni e la pacificazione
delle regioni a sud del Bio-Bio. Montesclaros appoggi la guerra difensiva,
allineandosi totalmente ai progetti di Villela e Valdivia, mentre si allontan dai metodi
tradizionali proposti da Garca Ramn. La vicinanza del nuovo vicer alla strategia
difensiva si spiega a partire dallesperienza messicana dello stesso. Vicer della Nuova
Spagna dal 1603 al 1607, Montesclaros aveva vissuto in prima linea le fasi
immediatamente successive allo scontro che aveva opposto sin dalla met del 500 gli
spagnoli alle popolazioni nomade dei chichimecas, situate a nord del fiume Lerma in
Messico. La guerra chichimeca si concluse nel 1600 in seguito ad una politica di
pacificazione condotta dai diversi gruppi missionari con la mediazione degli indios de
paz196. La scelta di interrompere il conflitto armato a favore di una soluzione pacifica si
era mostrata efficace per la Nuova Spagna, e poteva dunque essere decisiva anche per la
risoluzione della guerra di Arauco. In una lettera del 30 marzo 1609 indirizzata al
sovrano, Montesclaros stabiliva un paragone tra la situazione messicana e quella cilena,
optando per lapprovazione dei disegni dellAudiencia limense:
Este modo de guerra est muy aprobado en las Indias, particularmente en la Nueva
Espaa, donde siempre inquietaron los chichimecas hasta que el virrey marqus de
Villamanrique se resolvi a reformar presidios y compaas usando de los mismos medios
194 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 173.
195 Juan de Mendoza y Luna, marchese di Montesclaros, ricopr le pi alte cariche politiche nelle Indie.
Dal 1603 al 1607 fu vicer della Nuova Spagna, mentre dal 21 dicembre 1607 al 18 dicembre 1615 ricopr lo
stesso ruolo in Per. Il suo intervento fu fondamentale per lapprovazione a Madrid del progetto della
guerra difensiva. Per un profilo biografico del vicer rimandiamo a Lewis Hanke e Celso Rodrguez, Los
virreyes espaoles en Amrica durante el gobierno de la Casa de Austria, Per, Atlas, Madrid, 1978, vol. II.
196 La guerra chichimeca stata studiata dallormai classico lavoro di Philip Powell, La guerra chichimeca
(1550-1600), Fondo de Cultura Econmica, Mxico, 1977. Sullinfluenza avuta dalla pacificazione del
Messico settentrionale sulla politica cilena si veda invece Horacio Zapater Equioiz, La bsqueda de la paz
en la guerra de Arauco: padre Luis de Valdivia, cit, pp. 53-54 e Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado
y buen gobierno, cit, p. 174.

62
que aqu se apuntan y con lo que entonces se pens que haba de aumentarse el peligro de
los caminos, pues se les quitaba la gente que les haca escolta, se asegur todo y se
aquietaron aquellos brbaros197.

Montesclaros invitava chiaramente il sovrano ad adottare una strategia difensiva, la


stessa che aveva garantito la pacificazione del territorio messicano. I piani tanto di
Villela quanto di Valdivia comportavano una riorganizzazione dei presidi di frontiera ed
una riduzione del numero di soldati impiegati, che non avrebbero portato ad un
incremento della pericolosit delle regioni di frontiera bens alla risoluzione del
conflitto ispano-mapuche. Oltre alle considerazioni relative alla guerra chichimeca, il
vicer era consapevole di affrontare un nemico sostanzialmente invisibile, senza citt e
fortezze militari, e che si rifugiava nelle alture in luoghi irraggiungibili. Le truppe
coloniali spesso non sapevano nemmeno dove attaccare in un territorio cos vasto e con
cos pochi uomini. Alle proposte del governatore di ripopolare le citt perdute a sud del
Bio-Bio, Montesclaros rispondeva notando limpossibilit del progetto, dato che il
regno non possedeva sufficienti coloni e risorse sia militari che economiche per
garantire una rinascita degli antichi centri dellAraucania. Nel tentativo di porre un
freno alle spese della Real Hacienda e di migliorare le condizioni legali degli indios
cileni, il vicer consider essenziale trasformare il Bio-Bio in una frontiera che
dividesse il regno dai territori in mano ai ribelli. Il contatto diretto tra le due parti si
sarebbe dovuto limitare al minimo, mentre le autorit coloniali avrebbero dovuto
procedere alla definitiva eliminazione del servizio personale presso gli indios de paz198.
Nonostante la cdula del 31 marzo 1608 lasciasse la decisione finale sullapprovazione
della strategia difensiva nelle mani del vicer, Montesclaros ritenne opportuno non
ignorare le posizioni sostenute dal ceto militare ed in particolare da Garca Ramn. Per
questo motivo rimise la questione a Madrid, dove sarebbe stato il sovrano stesso ad
ascoltare le motivazioni delle due parti e stabilire la politica da adottare in Cile. A
ricoprire il ruolo di rappresentante della guerra difensiva fu Luis de Valdivia, che si
197 Lettera di Montesclaros a Filippo III del 30 marzo 1609, citata in Luis Tribaldos Toledo, Historia
general de las continuadas guerras, difcil conquista del gran reino, provincias de Chile, cit, p. 225. Questa
importante lettera era la risposta del vicer alla cdula del 31 marzo 1608.
198 Sul ruolo di Montesclaros nella teorizzazione della guerra difensiva rimando a Crescente Errzuriz,
Historia de Chile durante los gobiernos de Graca Ramn, Merlo de la Fuente y Jaraquemada, cit, pp. 327335.

63

sarebbe recato a corte assieme al portavoce del governatore, il segretario Lorenzo del
Salto199.
I due giunsero a Madrid nellottobre del 1609, pochi mesi dopo la firma della tregua dei
dodici anni con le Province Unite 200. Si apr cos un lungo periodo di contrattazioni e
discussioni che portarono allapprovazione ed alla definitiva applicazione dei nuovi
piani difensivi.
La decisione di affidare al padre Valdivia la difesa della strategia difensiva si dovette
allo stretto legame che il gesuita strinse con il vicer ed alla grande esperienza della
politica cilena che questi aveva accumulato nel corso degli anni. Nellimportante lettera
del 30 marzo 1609, Montesclaros present la figura del gesuita al sovrano in questi
termini:
El padre Luis de Valdivia, de la Compaa de Jess, tiene mucha inteligencia de todas
aquellas provincias, por haber administrado en ellas la doctrina con mucha edificacin y
buen nombre201.

Era la prima volta che il nome e loperato del gesuita uscivano dallombra e suscitavano
linteresse dei centri di potere della monarchia. Ancora una volta, come fatto sin dai
tempi del vicer Velasco, Valdivia aveva mostrato una grande abilit nel guadagnarsi la
fiducia delle pi alte autorit del vicereame, e ci si rivel fondamentale per il successo
della guerra difensiva. Il gesuita inizi ad elaborare il progetto difensivo attraverso la
redazione di un memoriale probabilmente composto nel 1609, le cui linee teoriche
vennero accettate dalla consulta della Junta de Guerra del 2 gennaio 1610202. La
proposta di pacificare la regione attraverso un marcato disimpegno militare a sud del
Bio-Bio, era presentata come un mezzo per controllare un conflitto che difficilmente le
truppe spagnole avrebbero potuto concludere con i mezzi tradizionali. Tuttavia il
199 Sulla missione di Lorenzo del Salto a Madrid in difesa del proseguimento della guerra offensiva
rimando a Diego Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. IV, pp. 26-29.
200 La tregua venne firmata il 9 aprile 1609.
201 Lettera di Montesclaros a Filippo III del 30 marzo 1609; Luis Tribaldos Toledo, Historia general de las
continuadas guerras, difcil conquista del gran reino, provincias de Chile, cit, pp. 221-228.
202 La datazione molto incerta, e si basa sugli studi di Jos Toribio Medina, il quale per, come ricorda
Blanco, non suggerisce sufficienti evidenze a favore della sua tesi. Jose Manuel Daz Blanco, Razn de
Estado y buen gobierno, cit, p. 183.

64

sovrano, ponendosi in contrasto con la consulta del 2 gennaio, decise ancora una volta
di rimettere la questione a Montesclaros, scrivendo:
Agradzcoos el cuidado con que habis mirado y prevenido cosa que tanto importa a mi
servicio y, habindolo visto todo, me resuelvo en que se enve al virrey del Per la
resolucin inclusa de puntos particulares sobre esta guerra para que use de ellos en las
ocasiones como quien tiene las cosas ms cerca y que lo mire con la atencin que se fa de
su buen celo y que siempre vaya avisando de lo que se hiciere o se ofreciere de nuevo 203.

Filippo III mostrava nuovamente di fidarsi pi del giudizio di Montesclaros che delle
discussioni di corte, lasciando al vicer la decisione finale sullapprovazione della
guerra difensiva. Valdivia poteva ritenersi soddisfatto, dato che Montesclaros avrebbe
certamente accettato la strategia difensiva ed aperto un nuovo ordine nel regno cileno.
Tuttavia, il gesuita avrebbe preferito una chiara presa di posizione da parte del sovrano,
considerando pericolosa tale apparente indecisione del re204. Se davvero si voleva che
Montesclaros decidesse tra la guerra offensiva e quella difensiva, sarebbe stato
necessario conferire al vicer i mezzi per eseguire immediatamente ci che avesse
ritenuto opportuno. Cos come era stata proposta la questione infatti, montesclaros
avrebbe dovuto informare Madrid della sua scelta, la corte avrebbe poi dovuto
provvedere a procurare quanto richiesto e riscrivere al vicer. Questo avrebbe ritardato
lapplicazione dei progetti di Montesclaros di alcuni anni, ed una tale perdita di tempo
non era ammissibile. Le critiche di Valdivia mostravano unintolleranza nei confronti
della lentezza della burocrazia imperiale e la ricerca di una linea politica che garantisse
pace, stabilit e coerenza.
Fu sempre nei primi mesi del 1610 che Valdivia concluse il suo scritto politico di
maggiore importanza, il Tratado de la importancia del medio que el Virrey propone de
cortar la guerra de Chile y hacerla solamente defensiva 205. Il testo del gesuita ispir una
nuova consulta che, anche se datata 2 giugno 1610, rifletteva discussioni inaugurate il 7
marzo, quando il presidente del Consejo de Indias Juan de Acua aveva deciso di
203 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 187.
204 Luis Tribaldos Toledo, Historia general de las continuadas guerras, difcil conquista del gran reino,
provincias de Chile, cit, p. 243.
205 ARSI, Chilensis, vol. 4, ff. 114r-135v; Tratado de la importancia del medio que el Virrey propone de
cortar la guerra de Chile y hacerla solamente defensiva, 1610.

65

analizzare tutti i documenti prodotti in quegli anni sulla guerra di Arauco. La Junta,
fortemente influenzata dal trattato valdiviano, present lintervento del 2 giugno come
una petizione del gesuita affinch il sovrano cambiasse idea riguardo la risposta data
alla consulta del 2 gennaio206. Questa volta Filippo III accett le proposte del granadino
ordinando che se escriba al Virrey con la claridad que aqu se dice, remitindoselo al
cabo todo y que lleve el duplicado el padre Valdivia207. Il sovrano insisteva nel dare
lultima parola al vicer, tuttavia questi non doveva pi scegliere tra guerra offensiva e
difensiva, bens accertare che la nuova strategia, gi approvata a Madrid, fosse ancora
adeguata alla situazione cilena cos come aveva affermato nel 1609.
La guerra difensiva trionf a Madrid, tuttavia era ancora da decidere chi sarebbero
stati gli esecutori materiali dei nuovi piani. Sin da un primo momento fu chiaro che Luis
de Valdivia, in quanto rappresentante del vicer e grande conoscitore delle popolazioni
cilene, avrebbe dovuto recarsi in Cile in qualit di portavoce del re. Dopo aver
informato Montesclaros delle decisioni prese a corte, il gesuita avrebbe presentato agli
indigeni la nuova politica difensiva. A corte si propose sin dal febbraio 1610 di
nominarlo vescovo di La Imperial, ma tale disegno si scontr con le regole dellistituto
ignaziano. Alla volont del gesuita di recarsi in Cile dotato di significative prerogative
in campo tanto politico quanto ecclesiastico si oppose il sovrano, che, attraverso la
cdula dell8 dicembre 1610, confer a Valdivia lincarico di evangelizzare le regioni di
guerra assieme ad un gruppo di gesuiti208. Il granadino sarebbe perci tornato nelle Indie
con il solo compito di missionario e di rappresentante della guerra difensiva 209. Visto
il successo della fazione vicina a Montesclaros ed ai dettami dellAudiencia limense, il
206 Il contenuto delle discussioni che generarono la consulta del 2 giugno sono riportate da Luis Tribaldos
Toledo, Historia general de las continuadas guerras, difcil conquista del gran reino, provincias de Chile,
cit, pp. 243-244.
207 Luis Tribaldos Toledo, Historia general de las continuadas guerras, difcil conquista del gran reino,
provincias de Chile, cit, p. 249.
208 La real cdula indirizzata a Valdivia l8 Dicembre 1610 presentata da Diego de Rosales, Historia
General de el reino de Chile, Flandes indiano, ed. Benjamin Vicua Mackenna, Valparaso, vol. II, p. 531.
209 Sulle discussioni avvenute a corte nel biennio 1610-1611 in relazione ai ruoli di Valdivia, i contrasti tra
il gesuita ed il vescovo di Santiago Espinosa, lo status del granadino allinterno della Compagnia e la
concentrazione di poteri eclesiastici e politici nelle sue mani, si rimanda al secondo capitolo del presente
lavoro.

66

governatore Garca Ramn si trov in una situazione di forte isolamento politico. La sua
forte opposizione alle strategie valdiviane e la sua fedelt alla guerra offensiva
determinarono la fine del suo governo, decisa dalla consulta della Junta de Guerra
svoltasi il 2 giugno 1610210. Al suo posto, il 22 gennaio 1611 venne nominato
governatore Alonso de Ribera, che aveva gi ricoperto il ruolo dal 1601 al 1605 211.
Senza lostacolo rappresentato da Garca Ramn, la guerra difensiva poteva
finalmente cominciare il suo corso.

Capitolo II
Lapplicazione della guerra difensiva:
dalla politica dei parlamentos de indios alla
cdula di Aranjuez (1612-1625)

Luis de Valdivia part da Sevilla assieme ad undici compagni il 23 marzo 1611,


giungendo a Lima tra il luglio ed il settembre dello stesso anno 212. Alla sua partenza gli
210 Sulla destituzione dellanziano governatore si veda Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen
gobierno, cit, pp. 190-193.
211 Sul ritorno di Alonso de Ribera al ruolo di governatore e la sua politica rimando a Diego Barros Arana,
Historia general de Chile, cit, vol. IV, pp. 35-42.
212 I gesuiti che seguirono Valdivia in Cile erano Juan de Fuensalida, Juan Baptista de Prada, Mateo de
Montes, Gaspar Hernndez, Agustn de Villaza, Alonso de Espinosa, Gaspas Sobrino, Vicente Moles ed i

67

vennero consegnate dieci cdulas reales: tre erano destinate al vicer, una al tribunale di
Lima, una era rivolta sia allAudiencia che a Montesclaros, due ad Alonso de Ribera ed
una agli indigeni cileni. Il contenuto dei documenti non apportava alcuna novit a
quanto gi stabilito a corte. A Montesclaros si affidava la decisione finale riguardo
lapprovazione dei piani e si richiedeva un totale sostegno dellattivit catechetica di
Luis de Valdivia e dei gesuiti che lo avrebbero accompagnato a sud del Bio-Bio. La
cdula rivolta allAudiencia ed al vicer sollecitava le istituzioni affinch si sostituissero
gli indios de servicio con schiavi neri, mentre quella rivolta al tribunale limense era di
carattere puramente informativo. A Ribera si confermava la nomina a governatore e si
raccomandava la totale obbedienza ai disegni di Montesclaros. Il documento pi
significativo fu sicuramente la cdula rivolta agli indios, redatta l8 dicembre 1610.
Attraverso tale testo, Filippo III inaugur la nuova politica perdonando gli indios de
guerra per le ribellioni del 1598 e del 1606 ed offrendo loro una nuova pace che
avrebbe segnato la fine dei conflitti di frontiera213.
Come era prevedibile, Montesclaros approv interamente i documenti sulla guerra
difensiva e li perfezion in vista della concreta applicazione dei piani affidata a
Valdivia ed al nuovo governatore. A Lima il gesuita dovette anche accettare, suo
malgrado, il ruolo di visitador politico del regno: ci voleva dire che ai compiti politici
e catechetici che gi ricopriva, il granadino avrebbe dovuto aggiungere la visita delle
regioni di guerra con lo scopo di cancellare il servizio personale e di redigere una nuova
tasa de indios214. Chiarito il ruolo che avrebbe dovuto ricoprire Valdivia in Cile, il vicer
defin gli ultimi dettagli relativi alla nuova strategia attraverso la redazione di alcune
provisiones, ultimate il 29 marzo 1612215. In una di queste, Montesclaros ritornava sul
confronto tra la situazione cilena e la guerra chichimeca, ribadendo lefficacia dei

fratelli coadiutori Jorge Hernndez, Juan Ruiz e Juan Moreno. ARSI, Chilensis, vol. 4, ff. 8r-8v; Catlogo
de los padres y hermanos que por orden de nuestro padre General Claudio Acquaviva y con licencia de Su
Majestad lleva el padre Luis de valdivia este ao de 1611 a la provincia de Chile en los galeones que este ao
se han aprestado para las provincias de Tierra Firme, de que va por general don Jernimo de Torres y
Portugal.
213 Sui documenti consegnati a Valdivia in occasione del suo ritorno in Cile si veda Jose Manuel Daz
Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 199. Per la lettura dellinteressante cdula agli indigeni
rimando invece a Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, cit, vol. II, pp.
533-534.

68

sistemi difensivi sulla pacificazione dei territori messicani 216. Altre due provisiones
erano poi rivolte direttamente ai mapuche: la prima illustrava loro la riforma 217, mentre
la seconda ribadiva la proibizione di schiavizzarli, contraddicendo apertamente il
contenuto della cdula de la esclavitud del 1608218.
Il pi importante dei documenti redatti dal vicer in quelloccasione, specificava la
delimitazione esatta della frontiera sul Bio-Bio. La raya doveva essere costituita da sette
forti: quelli di Cayuhuanu, Yumbel, Santa Fe, Nacimiento, Monterrey, San Jernimo ed
Arauco. Secondo tale disegno, i presidi di Angol e Paicav, creati con finalit offensive
nei decenni precedenti, dovevano essere smantellati. La provisin elencava per ciascun
forte un compito ben specifico. A Cayuhuanu, vicino allattuale citt di Negrete situata a
ridosso del Bio-Bio, dovevano essere inviati 70 soldati, con la funzione di bloccare
leventuale arrivo di ribelli dalla cordillera nevada. Yumbel, a nord del Bio-Bio, doveva
invece fungere da base invernale per le unit di cavalleria, e per la sua posizione
strategica costituiva uno dei forti pi importanti del regno. Santa Fe e Nacimiento erano
invece due presidi minori, il primo con 10 soldati ed il secondo con 70: costituivano
lunit difensiva della regione centrale del Bio-Bio. Il forte di San Jernimo di Catiray,
situato vicino allattuale citt di Los ngeles, contava con una guarnigione di 100
uomini volta alla difesa delle citt spagnole pi meridionali. Infine, il forte di Arauco,
uno dei pochi a sud del Bio-Bio, avrebbe protetto la comunit locale in collaborazione
con lunit militare di stanza a Lebu. Oltre ai forti, la strategia di Montesclaros contava
214 Consapevole delle grandi responsabilit che comportava la visita e degli incarichi che gi ricopriva,
Valdivia cerc di liberarsi del nuovo ruolo attraverso la redazione di un memoriale datato 1 marzo 1612. Per
la lettura del testo si veda Francisco Enrich, Historia de la compaia de Jess en Chile, cit, vol. I, pp. 238239. Montesclaros, tuttavia, riteneva essenziale che un compito importante come la visita de indios fosse
affidato al massimo rappresentante della guerra difensiva, e per questo motivo non ascolt le lamentele del
padre. Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, cit, vol. II, p. 532.
215 Tali documenti e parte delle cedulas di Filippo III vennero pubblicati a Madrid in un volume dal titolo
Provisiones y cartas del rey Felipe III nuestro seor y del excelentsimo marqus de Montesclaros, virrey del
per, con otros sus rdenes y decretos sobre la nueva forma que se da en la guerra y buen asiento del reino
de Chile, Francisco del Canto, Madrid, 1612.
216 Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, cit, vol. II, pp. 527-529.
217 Ivi, pp. 534-535.
218 Ivi, pp. 535-536.

69

sullaiuto di altre guarnigioni situate nelle tre citt di Concepcin, Chilln e Castro, pi
a nord rispetto alla raya. Infine, vi erano due corpi mobili di cavalleria, rispettivamente
di 150 e 100 unit, che avrebbero sorvegliato la frontiera usando come base delle
operazioni Yumbel ed Arauco219.

Le trattative con Arauco, Tucapel e Catiray ed il martirio di


Elicura (1612-1615)
Una volta definita nei minimi particolari la nuova strategia, Valdivia part per il Cile,
giungendo a Concepcin il 13 maggio 1612. Il regno si trovava ancora una volta in
guerra con gli ayllarehues di Arauco, Tucapel e Catiray, che si erano ribellati tra il
gennaio ed il febbraio del 1612. Secondo lottica del gesuita, gli ultimi avvenimenti
costituivano lennesima prova del fallimento del sistema tradizionale di conquista, che
andava sostituito con la guerra difensiva. Tuttavia, erano molti in Cile a credere
ancora alla guerra offensiva. La sospensione del conflitto, leliminazione del servizio
personale ed il perdono dei rivoltosi erano dei progetti che attirarono sui gesuiti cileni il
malcontento di parte della comunit spagnola. Ad opporsi furono soprattutto il ceto
militare e gli encomenderos, fortemente danneggiati dalla politica di liberazione degli
indios e dallintroduzione di tributi pagabili annualmente che sostituivano il lavoro
forzato220. Il 21 maggio Valdivia lasci Concepcin per recarsi ad Arauco, dove giunse
il giorno seguente. Il primo atto del granadino in qualit di rappresentante della Corona
fu linvio di emissari ai rivoltosi, oltre alla sospensione delle incursioni militari
spagnole nel distretto di Arauco221. Lofferta presentata agli araucani sembr avere
successo, dato che gi nel mese di giugno i rappresentanti dei ribelli si accordarono con

219 Diego de Rosales fa risalire questo fondamentale documento al 29 maggio 1612, due mesi dopo le altre
provisiones. Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, cit, vol. II, pp. 537-539.
220 Sullopposizione del ceto militare ed encomendero di Concepcin nei confronti della strategia difensiva
si vedano Francisco Enrich, Historia de la compaia de Jess en Chile, cit, vol. I, pp. 241-243 e Diego
Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. IV, p. 36.
221 Diego Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. IV, p. 36.

70

gli spagnoli per firmare le paci. In questo modo, i distretti di Arauco e Tucapel erano
stati pacificati in meno di un mese222.
La guerra difensiva si estendeva con rapidit, ottenendo notevoli successi e
confermando al momento i disegni valdiviani. Anche gli indios di Catiray iniziarono ad
interessarsi alle trattative di pace. Fu cos che Valdivia decise di recarsi direttamente in
quel distretto per rendere note le cedulas di Filippo III, riesumando il parlamento de
indios223. Il parlamento fu lo strumento pratico attraverso il quale si presentarono ai
rivoltosi la riforma, la cancellazione del lavoro forzato ed il perdono per i fatti del 1598.
Si trattava di una cerimonia solenne in cui le parti in conflitto si incontravano per
ottenere un accordo, solitamente scritto, nel quale si stabilivano le condizioni per la
cessazione delle ostilit224. Listituzione del parlamento era gi presente nelle culture
222 Sulle trattative di pace con Arauco e Tucapel nel giugno del 1612 si vedano Pedro Lozano, Historia de
la Compaa de Jess en la Provincia del Paraguay, cit, vol. II, p. 469 e Luis Tribaldos Toledo, Historia
general de las continuadas guerras, difcil conquista del gran reino, provincias de Chile, cit, p. 433.
223 Le fonti principali che si sono utilizzate in questa sede per ricostruire gli avvenimenti della guerra
difensiva e dei parlamentos del 1612 sono tre. La prima costituita dal secondo volume Historia de la
Compaa de Jess en la Provincia del Paraguay del padre Lozano, che trascrive gran parte della
corrispondenza tra gesuiti cileni del periodo. Fodamentale , in particolare, la lunga lettera scritta da Valdivia
al provinciale gesuitico paraguaiano Diego Torres Bollo il 2 luglio 1612 a Concepcin, che riporta gli
avvenimenti di quellanno fino al parlamento di Catiray. Pedro Lozano, Historia de la Compaa de Jess en
la Provincia del Paraguay, cit, vol. II, p. 471-480. Dora in poi citer tale testo con il nome di Lettera a
Torres. La seconda fonte sempre uno scritto valdiviano, rivolto questa volta al generale Acquaviva. ARSI,
Chilensis, vol. 4, ff. 39r-52v; Relacin breve de lo sucedido en la pacificacin del reino de Chile por los
medios que su majestad cometi al seor marqus de Montesclaros, virrey del Per, que llev a su cargo el
padre Luis de Valdivia de la Compaa de Jess desde 13 de mayo de 1612 hasta principio de noviembre de
613 aos. Verr citata nelle seguenti pagine con il nome di Relacin breve. Il terzo scritto usato non
valdiviano bens scritto da Torres Bollo. Si tratta della lettera annua della provincia del Paraguay del 1612,
nella quale il provinciale trascrive anche letteralmente il contenuto di diverse lettere valdiviane. Per questo
motivo, la lettera ha unimportanza secondaria rispetto agli originali sui quali si basa. ARSI, Paraquariae,
vol. 8, ff. 75.2r-75.34v; lettera annua del 1612. Il documento stato pubblicato interamente da Carlos
Leonhardt, Iglesia. Cartas anuas de la Provincia del Paraguay, Chile y Tucuman de la Compaa de Jess
(1609-1614), Casa Jacobo Peuser, Buenos Aires, 1927, vol. XIX dei Documentos para la historia argentina,
pp. 146-259. Dora in poi verr citata come Annua 1612.
224 I primi parlamentos ebbero luogo nel Messico centrale durante il conflitto con i chichimecas, ma fu
Valdivia a trasformare tale istituzione in un momento essenziale per la vita politica della colonia, luogo di
mediazione culturale e religiosa tra due mondi che si erano sempre e solo confrontati sul piano militare. Per
un profilo di tale istituzione nelle regioni di frontiera dellimpero spagnolo si vedano i seguenti lavori:
Abelardo Levaggi, Diplomacia hispano-indgena en las fronteras de Amrica, Centro de Estudios Polticos y
Constitucionales, Madrid, 2002; Abelardo Levaggi, Los tratados entre la Corona y los indios, y el plan de
conquista pacfica, in Revista Complutense de Historia de Amrica, Editorial Complutense, madrid, n 19,
(1993), pp. 81-91; Carlos Lzaro vila, Conquista, control y conviccin: el papel de los parlamentos

71

preispaniche, sia in Araucania che in altre regioni di frontiera, e venne sfruttata dagli
spagnoli per perseguire i propri scopi225. La motivazione che port alla diffusione dei
parlamentos prima in Messico con i chichimecas poi in Cile con i mapuche era
semplice: tale istituzione consentiva di controllare e di limitare la pericolosit di gruppi
di indigeni irriducibili. Le autorit coloniali preferirono scendere a patti con i ribelli
piuttosto che alimentare un perenne conflitto che avrebbe danneggiato non poco gli
interessi dellimpero. Infatti, nuclei di rivoltosi ai confini dei possedimenti spagnoli
potevano costituire un potente alleato dei nemici della monarchia spagnola in America,
come dimostrato dalla spedizione olandese in Cile e Per di Spilbergen nel 1615 226.
Oltre alla motivazione politica, gli spagnoli miravano attraverso i parlamentos ad
inglobare gli indigeni nel sistema fiscale imperiale, limitando cos le attivit di
contrabbando che danneggiavano leconomia coloniale227.

indgenas en Mxico, el Chaco y Norteamrica, in Revista de Indias, vol. LIX, n. 217, (1999), pp. 645673; Carlos Lzaro vila, Las fronteras de Amrica y los Flandes indianos, CSIC, Madrid, 1997. Per
approfondire la politica dei parlamentos in Cile rimando poi a Paolo Broggio, Evangelizzare il mondo, cit,
pp. 211-224 e I gesuiti come mediatori nella guerra di Arauco: il padre Luis de Valdivia ed il sistema dei
parlamentos de indios (XVII secolo), cit, pp. 57-89, che analizza loperato dei gesuiti inserendolo nel pi
ampio contesto del ministero della dissidentium reconciliatio e del contenimento sociale. Per linteressante
narrazione del parlamento di Catiray a partire dalle dichiarazioni degli interpreti che seguirono Valdivia in
quelloccasione si veda Gertrudis Pays, Jos Manuel Zavala, Mario Samaniego, Al filo del malentendido y
la incomprensin: el padre Luis de Valdivia y la mediacin lingstica, in Historia, n 45. Vol. I, (enerojunio 2012), pp. 69-90. Infine si veda il seguente articolo per lo studio dei primissimi colloqui tra spagnoli e
mapuche nel 1593 durante il governo di Garca ez de Loyola: Jos manuel Zavala, Tom Dillehay,
Gertrudis Pays, El requerimiento de Martn Garca ez de Loyola a los indios de Quilacoya, Rere,
Taruchina y Maquegua de 1593, testimonio oficial de parlamentos hispano-mapuches tempranos, in
Memoria Americana, n 21, vol. II, (julio-diciembre 2013), pp. 235-268.
225 Paolo Broggio, Evangelizzare il mondo, cit, p. 216.
226 Il corsaro olandese Joris van Spilbergen saccheggi le coste cilene e peruviane nel 1615, mostrando
allimpero come il conflitto di Arauco avrebbe potuto esplodere in una guerra di ampie implicazioni per
lequilibrio dellintero vicereame. Montesclaros dovette perci concentrarsi sulla difesa del territorio,
culminata nella battaglia navale di Caete del luglio del 1615, in seguito alla quale, pur essendo stata una
vittoria spagnola, Spilbergen riusc a fuggire verso lestremo oriente. La vicenda tratteggiata in maniera
completa da Diego Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. IV, pp. 80-86 e da Pedro Rodrguez
Crespo, El peligro holands en las costas peruanas a principios del siglo XVII: la expedicin de Spilbergen
y la defensa del Virreynato (1615), in Revista Histrica, 26, (1964), pp. 259-295.
227 Carlos Lzaro vila, Conquista, control y conviccin: el papel de los parlamentos indgenas en
Mxico, el Chaco y Norteamrica, cit, pp. 646-647.

72

Il perseguimento della via diplomatica a della sottoscrizione di trattati di pace


rivoluzion i rapporti ispano-mapuche nel secondo decennio del 600, aprendo ad una
evangelizzazione dei nativi che si rivel tuttavia molto pi lenta di quanto previsto da
Valdivia. Lelemento religioso costituiva, daltra parte, uno degli elementi essenziali
della riforma. La missione gesuitica, come gi successo nella Nuova Spagna, doveva
assumere il ruolo di agente privilegiato dellopera di acculturazione e di integrazione nel
sistema coloniale228. Il padre, con i suoi interventi ai parlamentos, si pose perci come
mediatore politico, culturale e linguistico tra due fazioni che da decenni si
combattevano229. La narrazione del parlamento avvenuto nella localit di Namcu il 13
giugno 1612 tra Valdivia ed i rappresentanti di dieci rehue di Catiray chiarisce il
funzionamento e gli scopi insiti in tale istituzione. Il granadino si rec in terra di guerra
accompagnato dallinterprete Juan Bautista Pinto, e cominci lincontro con alcune
parole che testimoniavano tanto lemozione quanto il timore che stava provando in quel
momento:
En las navegaciones que he hecho por la mar me he visto muchas veces a peligro de
muerte por amor de vosotros y estoy tan hecho, por el amor que os tengo y por vuestro
bien, a ver mi muerte junto a m, que ahora, cuando me llamasteis, aunque muchos
espaoles me decan que no entrase, porque me matarades luego, me dijo mi corazn: no
has temido la muerte tantas veces por alcanzarles lo que les traes y ahora que lo has
alcanzado del Rey y has vencido a tantos espaoles que (con codicia de servirse de los
indios) te han sido contrarios, persuadiendo al Rey, que los indios no se quietarn por este
camino, y habas de temer la muerte ahora, que ves claramente, que todos los indios
araucanes se quieren quietar y aborrecer la guerra? 230

In uno dei passaggi pi affascinanti dellintera corrispondenza valdiviana, il padre


ripercorreva in poche righe le tappe pi importanti della sua esperienza di gesuita, dalla
morte scampata durante la navigazione verso il Cile nel 1593, al trionfo del pensiero
difensivista a corte. Lorgoglio per aver ottenuto la pacificazione di Arauco e Tucapel si
228 Sulla missione come strumento per ottenere la cristianizzazione e lassoggettamento delle comunit di
frontiera si veda Herbert Eugene Bolton, La misin como institucin de la frontera en el septentrin de
Nueva Espaa, in Revista de Indias, Anexo 4, (1990), pp. 45-60.
229 Gertrudis Pays, Jos Manuel Zavala, Mario Samaniego, Al filo del malentendido y la incomprensin:
el padre Luis de Valdivia y la mediacin lingstica, cit, pp. 74-75.
230 Lettera a Torres, p. 476.

73

univa alla consapevolezza di aver vinto le resistenze offerte da ampi strati della corte e
della comunit spagnola in Cile. Il padre ricordava, inoltre, come molti lo avessero
avvertito della pericolosit dellincontro di Namcu, ma sosteneva che se non aveva
temuto la morte nelle diverse peripezie vissute negli ultimi anni, non avrebbe dovuto
farlo proprio nel momento in cui era possibile ottenere la pacificazione dellintera
provincia di Catiray.
Lintervento del gesuita dur tre ore, nella prima delle quali si rivolse ai presenti in
mapundungun con lo scopo di presentare la riforma. Nelle restanti due ore, si fece
aiutare dallinterprete, che tradusse in lingua locale le cedulas del sovrano231. Le
richieste degli spagnoli erano le seguenti: cessazione delle ostilit, restituzione dei
prigionieri e permesso di ingresso dei missionari nelle loro terre per predicare il
vangelo. Gli indios si mostrarono soddisfatti delle parole di Valdivia, ed il cacique
Carampangui richiese a sua volta tre condizioni per firmare la pace: la liberazione delle
donne della sua provincia catturate dalle truppe coloniali e di due caciques, oltre allo
smantellamento del forte di San Jernimo di Catiray 232. Lultima richiesta colse di
sorpresa il gesuita, non autorizzato ad agire a tale riguardo senza consultare il
governatore. Lincertezza di Valdivia scaten la reazione dei presenti ed in particolare
del capitn Llancamilla233, che rivolgendosi ai conas, i soldati, espresse la sua sfiducia
nei confronti del padre, convinto che la sua reazione evidenziasse la volont degli
spagnoli di ingannarli e di non compiere quanto affermato dalle cedulas. Il cronista
Alonso de Ovalle, ricorda che durante questa turbolenta fase del parlamento un cacique
prese la parola, interrogandosi sul significato da attribuire al termine paz:
Bien sabemos que gustarn de la que llaman ellos paz, y yo no lo tengo por tal, que es que
nosotros nos rindamos y nos sujetemos a ellos y les sirvamos como a nuestros amos y
seores; y esto no es paz, sino ocasin de las inquietudes, perturbaciones y guerras que
hemos tenido hasta aqu. Paz es la que tienen los espaoles entre s y la que tenemos los
indios entre nosotros, gozando cada uno de su libertad y de lo que tienen, sin que ninguno
231 Lettera a Torres, p. 475. Sulla fatica provata da Valdivia a seguito della prima ora del parlamento e
sullintervento di Pinto si veda Gertrudis Pays, Jos Manuel Zavala, Mario Samaniego, Al filo del
malentendido y la incomprensin: el padre Luis de Valdivia y la mediacin lingstica, cit, pp. 80-81.
232 Lettera a Torres, p. 478.
233 Ibidem.

74
se lo quite ni quiera mandarle ni tenerle debajo. Esto llamamos paz y esta la abrazaremos
muy de corazn234.

Il capo indigeno presentava le due versioni della pace, quella voluta dagli spagnoli e
quella autentica. Quella che il regime coloniale definiva pace non era altro che una
condizione di sottomissione degli indigeni, impiegati nel servizio personale nelle terre
dei proprietari terrieri. E tale situazione era stata la causa delle guerre degli ultimi
sessantanni. La vera pace era invece caraterizzata dalla possibilit di vivere in libert e
di godere di ci che si possiede, senza dipendere da nessuno. Questa era la condizione
che i locali avrebbero accettato.
La frattura tra Valdivia ed alcuni dei presenti, si tramut in un confronto interno alla
comunit indigena che oppose i conas ad i caciques. Llancamilla accus questi di
collaborare con gli spagnoli e di tradirli, e decise perci di abbandonare lincontro
assieme a tutti i conas235. Carampangui si avvicin perci al gesuita pregandolo di
accettare le proposte, dato che era in pericolo lo stesso equilibrio delle comunit
indigene: Suplcote padre, que mires por nuestro bien, y quietud; que como all ay
vulgo, y soldados, que se amotinan, los suele aver ac, y deseamos quietallos, y para
esto has venido, para pacificarnos nosotros entre nosotros mismos, primero que con
vosotros, y hars dos paces236. Lintervento del cacique mostrava le tensioni interne
alla societ mapuche, e ricordava al padre la funzione di contenimento sociale e di
pacificazione che avrebbe dovuto condurre presso le comunit a sud del Bio-Bio. Le
fonti sembrano evidenziare una certa incapacit di Valdivia di reagire al precipitare
degli eventi, dato che decise di concedere lo smantellamento del forte solo in seguito
allavvertimento di Pinto, che ricord allarmato: Padre mo, conceda, porque estamos
en evidente peligro de la vida237.
Laccettazione da parte del gesuita delle richieste degli indigeni segn la fine del
parlamento, durato ben otto ore. In questo modo anche il distretto di Catiray aveva
234 Il passo citato da Paolo Broggio, Evangelizzare il mondo, cit, p. 217.
235 Lettera a Torres, p. 478. Si noti che i conas si erano recati al parlamento armati, cosa che dovette
accrescere il timore del gesuita.
236 Ibidem.
237 Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, cit, vol. II, p. 557.

75

deposto le armi, ed in un mese Valdivia pose fine alla ribellione cominciata nel febbraio
del 1612: il successo era completo. Il padre torn a Concepcin dove Alonso de Ribera
conferm labbattimento del forte di San Jernimo, e, per la prima volta sin dallarrivo
delle truppe di Mosquera nel 1606, la comunit spagnola pot festeggiare per le strade
un successo tanto folgorante quanto inaspettato238. A luglio giunse notizia che gli indios
di Purn, guidati da Aynavillu, avevano intenzione di accordarsi con Valdivia in modo
da ottenere la liberazione del cacique Turelipe. Alcuni messaggeri inviati da
questultimo giunsero a Concepcin, informando che la fama delle concessioni del re
aveva raggiunto La Imperial, Valdivia e le regioni pi interne dellAraucania 239. Anche
se le circostanze erano ideali per ritornare nelle zone di frontiera ed organizzare un
nuovo parlamento, il duro inverno del 1612 rallent i progetti di Valdivia. In qualit di
superiore delle residenze gesuitiche fondate nei pressi della frontiera, il padre trascorse
linverno organizzando la presenza missionaria nel regno 240. Inoltre, visto il ruolo di
visitador politico conferitogli mesi prima da Montesclaros, visit il distretto di
Concepcin raccogliendo informazioni sulle condizioni di vita degli indigeni e sulle
loro conoscenze religiose. Le ricerche del padre confermarono ancora una volta il
legame tra abusi subiti e disaffezione dei mapuche alla religione cristiana. Il suo operato
in qualit di visitador scaten una crescente opposizione da parte degli encomenderos,
contrari alla politica sociale promossa dal padre ed alle sue critiche mosse nei confronti
delle condizioni lavorative dei nativi241. Il successo politico dei parlamentos de indios
non era stato sufficiente per zittire le opposizioni: troppo forti erano gli interessi
economici che la politica valdiviana delleliminazione del servizio personale stava
danneggiando.
Tuttavia, la guerra difensiva continuava a raccogliere un successo dopo laltro. A
settembre, un messaggero spagnolo torn al forte di Cayuhuanu accompagnato da
cinquanta caciques delle province andine di Chichaco e Coyuncos. Dopo aver raggiunto
238 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 225.
239 Lettera a Torres, pp. 479-480.
240 Annua 1612, pp. 225-226.
241 Lopposizione della comunit spagnola ai gesuiti inizi a manifestarsi in modi diversi. Oltre alle
tradizionali accuse rivolte da francescani e domenicani alloperato dellistituto ignaziano, molti fedeli
iniziarono a non confessarsi pi dai gesuiti. Si veda a riguardo Annua 1612, p. 205.

76

Valdivia a Concepcin, questi firmarono una nuova pace, che garantiva la pacificazione
di unampia fascia a sud del Bio-Bio. La guerra difensiva aveva cos garantito dei
risultati molto pi efficaci dei sistemi tradizionali di conquista, e lo aveva fatto in pochi
mesi. I territori di frontiera iniziarono ad essere pi sicuri, migliaia di indios decisero di
scendere a valle per vivere a ridosso dei forti della raya. Il buon funzionamento della
nuova strategia non si spiegava solo con le caratteristiche intrinseche del sistema, bens
era dovuto in gran parte al rapporto di fiducia che si era instaurato tra il gesuita e gli
indigeni, ed alla stretta collaborazione tra i missionari ed il governatore242.
Anche i primi contatti diplomatici con Purn e La Imperial furono positivi, tanto che
Valdivia ed i compagni decisero di recarsi in quei distretti per predicare il messaggio
evangelico. Leccessiva fiducia nella controparte ed una certa imprudenza da parte dei
gesuiti inizi a preoccupare Alonso de Ribera, tuttaltro che entusiasta del progetto di
Valdivia. Purn e La Imperial costituivano infatti il nucleo della resistenza mapuche, la
terra degli indios pi irriducibili che da sempre avevano combattuto gli spagnoli, ed il
governatore temeva che il fervore religioso dei padri potesse accecare il loro buon
senso, portandoli alla morte243. Inoltre, alcuni messaggeri avevano portato le autorit a
diffidare della sincerit delle proposte di pace di Purn. Tuttavia, Ribera cedette alle
richieste del granadino nellottobre del 1612, dando il suo assenso alla missione che
avrebbe portato Valdivia nella localit di Paicav per le trattative di pace con la
provincia di Purn244. Furono le tensioni causate dalla missione a Paicav a segnare un
deterioramento improvviso del rapporto tra i due maggiori responsabili della guerra
difensiva: Ribera cominci a disapprovare lacceso messianismo del padre ed il suo
operato nelle terre di frontiera.
Il 10 novembre, i caciques di Purn e La Imperial, guidati da Anganamon e Juan
Huenche, giunsero al forte di Paicav, dando inizio al parlamento. Le trattative si
242 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 229.
243 Il frate Diego de Ocaa, autore di una cronaca che racconta i viaggi fatti tra il 1599 ed il 1605 nelle
Indie da Panama al Per e Chilo fino in Patagonia e Paraguay, ricorda con queste parole la regione paludosa
di Purn: Es el refugio ms fuerte y como el centro de la guerra de este reino (). La cinaga de Purn, que
dijimos, es la mayor fuerza que tienen en este reino, porque es una laguna grande, muy hondable y con
muchas islas dentro, en las cuales habitan los indios. Diego de Ocaa, A travs de la Amrica del Sur, ed.
Arturo lvarez, Historia 16, Madrid, 1987.
244 Annua 1612, p. 233.

77

svolsero senza intoppi: gli indigeni consegnarono i prigionieri spagnoli e ricevettero in


cambio la liberazione di Turelipe. Per lingresso di missionari nelle regione si decise di
aspettare che anche le province pi meridionali di Valdivia ed Osorno accettassero la
pace. Valdivia ottenne cos una nuova vittoria sui suoi detrattori, e soprattutto pacific
quella che lui stesso aveva definito Purn indmito 245. Il gesuita pretese inoltre che
Alonso Prez de Guzmn y Quesada e Juan de Torres, due prigionieri liberati in
occasione

245 Annua 1612, pp. 228-229.

del

78

Figura 3: Alonso de Ovalle, Histrica relacin del reino de Chile. Rappresentazione del
martirio di Elicura, tratta da Rolf G. Foerster, Jesuitas y Mapuches, 1593-1767, cit, p. 142.

parlamento, dichiarassero pubblicamente in favore della guerra difensiva e della


speranza che questa aveva dato a tutte le comunit a sud della raya. Si trattava di una

79

mossa essenzialmente propagandistica, volta a pubblicizzare il successo del 10


novembre ed a riaffermare la propria autorit allinterno di una comunit spagnola nella
quale cresceva il malcontento nei confronti della strategia valdiviana. Le voci sulla
falsit della tregua raggiunta si susseguivano, tanto che quando Valdivia raccolse le
testimonianze dei prigionieri, un meticcio di nome Ceves prese la parola avvertendo che
gli spagnoli erano stati ingannati. Il gesuita, allora, riprese malamente Ceves, e non fece
registrare la sua testimonianza, dal momento che le sue parole non avrebbero fatto altro
che alimentare lopposizione alla guerra difensiva 246. Questo episodio, oltre a
mostrare la determinazione del granadino nel consolidare la politica difensiva,
evidenziava una certa tensione riguardante gli accordi con Purn e La Imperial: erano
molti in Cile, a partire dal governatore, a non fidarsi della parola data dai nativi. I fatti
del novembre di quellanno confermarono queste paure.
A ricoprire un ruolo fondamentale nella storia dei rapporti ispano-mapuche fu lepisodio
della fuga delle donne di Anganamon247. Si trattava di alcune delle figlie e mogli del
toqui di Purn che si rifugiarono nel forte di Paicav il 22 novembre, quando oramai il
parlamento si era concluso da giorni, e riferirono che la tregua era fasulla, architettata
con il solo fine di liberare Turelipe e proseguire la lotta. La stessa versione era poi stata
confermata da altri caciques che avevano accettato la protezione spagnola 248. Per quanto
Valdivia fosse refrattario a credere alle voci, i rapporti di messaggeri e degli stessi
indigeni si susseguirono svelando la verit: Purn non aveva deposto le armi. Tale
scoperta condizion le future trattative di pace, e scredit la guerra difensiva,
confermando come il desiderio di pace non fosse comune a tutte le comunit
dellAraucania249. Nel frattempo, Anganamon aveva preteso la restituzione delle donne,
ma ricevette un rifiuto, motivato dal fatto che una di queste era spagnola e le altre due
246 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 234.
247 Le fonti informano che le donne in questione erano sia figlie che mogli del cacique. Pedro Lozano,
Historia de la Compaa de Jess en la Provincia del Paraguay, cit, vol. II, p. 503, riporta che le donne
erano cinque: due indigene, la spagnola Mara de Jorquera e le sue due figlie. Alonso de Ovalle, Histrica
relacin del reino de Chile, cit, pp. 390-391 non riporta nessuna informazione al riguardo.
248 Per la lettura dellavvenimento data dallo stesso Valdivia si veda la lettera del gesuita a Filippo III, 20
febbraio 1613, in Jos Mara Blanco, Historia documentada de los martires de Elicura en la Araucania
(Chile), Sebastin de Amorrortu e hijos, Buenos Aires, 1937, pp. 551-563.
249 Annua 1612, p. 229.

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avevano espresso il desiderio di battezzarsi. Non potendo accettare la religione cristiana


la poligamia, le donne rimasero a Paicav. Fu in questa situazione di tensione che
giunsero il 7 dicembre a Paicav i rappresentanti del rehue di Elicura, guidati dal
cacique Utablame. Questi rassicurarono gli spagnoli che tutta lAraucania eccetto i
conas, desiderava la pace250. Come segno di fiducia tra le parti, Utablame, dopo aver
siglato la pace con Valdivia, decise di accompagnare ad Elicura alcuni gesuiti, che non
avrebbero per potuto recarsi nel rehue di Purn, visto il recente tradimento della tregua
del 10 novembre. Il 9 dicembre Utablame intraprese perci il cammino di ritorno
accompagnato dai padri Orazio Vecchi e Martn de Aranda Valdivia e dal coadiutore
Diego de Montalbn251. Nonostante la vicenda delle donne di Anganamon avesse
compromesso di fatto le trattative di pace, Vecchi ed Aranda presentarono la missione in
una lettera del 10 dicembre 1612 a Ribera nei seguenti termini:
Toda la tierra est buena, y que y no hay persona de consideracin, que contradiga esta
paz, y asiento de la tierra, porque y estn todos desengaados, que no hay fraude ninguna
de nuestra parte, que es lo que se temian. Estn todos conjurados perder las vidas en
nuestra ayuda, hasta ponernos en donde les dixeremos: todo v hasta ahora muy bien 252.
250 Annua 1612, p. 235.
251 Pedro Lozano, Historia de la Compaa de Jess en la Provincia del Paraguay, cit, vol. II, p. 502.
Martn de Aranda Valdivia nacque a Villarica, in Cile, nel 1560. Figlio del governatore di Villarica, intraprese
la carriera militare, arrivando a ricoprire la carica di capitano di cavalleria. Dopo essere stato nominato
corregidor di Riobamba nel 1589, in Ecuador, entr tre anni pi tardi nella Compagnia, distinguendosi per la
sua conoscenza delle lingue andine. Sulla sua vita si vedano Jos Mara Blanco, Historia documentada de
los martires de Elicura en la Araucania (Chile), cit, pp. 121-140; Francisco Enrich, Historia de la compaia
de Jess en Chile, cit, vol. I, pp. 266-270; Hugo Storni, Catalogo de los jesuitas de la Provincia del
Paraguay (Cuenca del Plata) 1585-1768, Institutum Historicum Societatis Iesu, Roma, 1980, p. 18. Nato a
Genova nel 1577, Orazio Vecchi entr nellistituto ignaziano nel settembre del 1597. Fu uno dei primi gesuiti
italiani a recarsi in Cile, dove giunse nel 1604, e ad occuparsi della cristianizzazione dei mapuche. Per una
sua biografia si veda Jos Mara Blanco, Historia documentada de los martires de Elicura en la Araucania
(Chile), cit, pp. 141-149 e Hugo Storni, Catalogo de los jesuitas de la Provincia del Paraguay (Cuenca del
Plata) 1585-1768, cit, p. 299. Sulla presenza di gesuiti italiani nellAraucania rimando poi al lavoro di Jorge
Pinto Rodrguez, Jesuitas, Franciscanos y Capuchinos italianos en la Araucana (1600-1900), in Revista
Complutense de Historia de Amrica, n 19, (1993), pp. 109-147. Poco si sa sul coadiutore Diego de
Montalbn, se non che era nativo del Messico e che serv nellesercito spagnolo prima di entrare nella
Compagnia nellottobre del 1612, pochi mesi prima del martirio di Elicura. Francisco Enrich, Historia de la
compaia de Jess en Chile, cit, vol. I, p. 266 e 274; Jos Mara Blanco, Historia documentada de los
martires de Elicura en la Araucania (Chile), cit, pp. 150-151.
252 Vecchi ed Aranda a Ribera, Elicura, 10 dicembre 1612, in Pedro Lozano, Historia de la Compaa de
Jess en la Provincia del Paraguay, cit, vol. II, pp. 519-520.

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Lottimismo dei padri evidenziava uningenuit causata dal fervore religioso e da


uneccessiva fiducia negli strumenti della guerra difensiva. La mancanza di prudenza
gi lamentata dal governatore appare in tutta la sua evidenza in queste righe. I due
gesuiti sostenevano che lintero territorio fosse unanimemente concorde nellaccettare la
pace degli spagnoli, e non sembravano assolutamente turbati dalle recenti notizie
riguardo Purn. Affermavano addirittura che tutti gli indigeni sarebbero stati pronti a
sacrificare la loro vita in aiuto dei padri. Tuttavia, la realt si dimostr ben diversa. In
quei turbolenti giorni di dicembre, giunsero ad Elicura i rappresentanti dei rehue di
Purn, che si mostrarono disposti a negoziare con i gesuiti, a condizione che il
parlamento fosse tenuto nel proprio distretto. Come visto, tale proposta contravveniva le
istruzioni date da Valdivia ai padri, i quali, consapevoli dellimpossibilit di disobbedire
al granadino, si rendevano per conto delleffetto negativo che tale rifiuto avrebbe avuto
sulle trattative di pace. Per questo motivo i due gesuiti chiesero un permesso
eccezionale per recarsi al parlamento, ma non riuscirono a leggere la risposta 253. Il
mattino del 14 dicembre, Anganamon entr ad Elicura accompagnato da 200 guerrieri
per chiedere la restituzione delle sue donne, ed ordin di massacrare i gesuiti ed i 120
indigeni che li proteggevano254. Il martirio di Elicura costitu uno degli eventi pi
significativi della storia del regno cileno, rappresentando un atto di violenza senza
precedenti255.
253 Annua 1612, p 243.
254 Eugene H. Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social Justice, 1535-1700, cit, p.
138; Horacio Zapater Equioiz, La bsqueda de la paz en la guerra de Arauco: padre Luis de Valdivia, cit, p.
140.
255 Il martirio di Elicura uno degli avvenimenti pi celebri dellintera storia del regno cileno. Molteplici
sono le fonti gesuitiche, coeve e non, che lo hanno trattato in maniera completa. Si vedano a riguardo la
Relacin breve; Alonso de Ovalle, Histrica relacin del reino de Chile, cit, pp. 402-405; Pedro Lozano,
Historia de la Compaa de Jess en la Provincia del Paraguay, cit, vol. II, pp. 521-523. Lo studioso Jaime
Correa Castelblanco ha trascritto i frammenti che i cronisti della Compagnia scrissero a riguardo di questi
avvenimenti nel 600 e 700, pubblicandoli con i seguenti titoli: Alonso de Ovalle, Histrica Relacin de la
muerte de los padres Martn de Aranda Valdivia, Horacio Vechi Chigi y del H. Diego de Montalbn, de la
Compaa de Jess, tiposcritto, Santiago, senza data; Diego de Rosales, Historia general del reyno de Chile,
Flandes indiano. El glorioso martirio de los apostlicos varones Padres Horacio Vechi, Martn de Aranda y
Hermano Diego de Montalbn, de la Compaa de Jess, y las circunstancias que en l hubo. Escrito en
1662 y publicado en 1878, tiposcritto, Santiago, senza data; Miguel de Olivares, Martirio en Elicura de los
padres Horacio Vechi, Martn de Aranda y del Hermano Diego de Montalbn. Este testimonio fue escrito en
1736, tiposcritto, Santiago, senza data.

82

In effetti, il vicereame aveva gi subito dei clamorosi rovesci militari da parte delle
forze indigene, si ricordino i sanguinosi precedenti del 1598 e del 1606, che causarono
un alto numero di perdite umane tra le fila degli spagnoli. Tuttavia, tali eventi erano
accaduti in circostanze belliche, mentre nel caso del martirio di Elicura si tratt
delluccisione di gesuiti inermi che stavano conducendo trattative di pace. A rendere del
tutto particolare lepisodio fu luso propagandistico che ne venne fatto da parte degli
avversari della guerra difensiva, che ebbero labilit di trasformare il martirio in un
evento dalle molteplici ripercussioni politiche. In base alle teorie valdiviane, la perenne
ostilit degli indigeni nei confronti degli spagnoli e del vangelo era stata causata dalle
ingiustizie perpetrate dal sistema coloniale e dalla diffusione del servizio personale. Il
tradimento di Purn e laggressione di Elicura avevano per mostrato il contrario: gran
parte delle comunit mapuche non erano intenzionate ad integrarsi nellimpero,
indipendentemente dalla politica sociale e lavorativa adottata dal regno. Il cuore teorico
della guerra difensiva veniva cos messo in discussione, e tutti i limiti della riforma
iniziarono ad emergere con forza. Furono in molti, in quei giorni di dicembre, a credere
che fosse giunto il momento di riannodare la guerra. Lo stesso Valdivia, nella lettera del
16 dicembre attraverso la quale informava il governatore dei fatti di Elicura, mostr i
primi sintomi della crisi personale che attravers in seguito al martirio, arrivando ad
ipotizzare una spedizione militare ad Elicura256. Ribera si mostr favorevole allinvio di
nuove truppe nel regno ed alla sospensione del divieto di entrare militarmente a sud
della raya, mentre forti pressioni vennero esercitate tanto a Lima quanto a Madrid per
mostrare lincongruenza della riforma257.
Una lettura attenta dello scacchiere politico araucano permette di sostenere che lazione
militare di Anganamon sia stata un chiaro gesto di intimidazione nei confronti di quelle
province che si erano macchiate di tradimento scendendo a patti con linvasore 258.
Furono questi i motivi che portarono Anganamon ad attaccare il 21 gennaio 1613 anche
i distretti di Arauco, Tucapel e Catiray, che, come visto, furono tra i primi ad
256 Lettera di Valdivia a Ribera, Lebu, 16 dicembre 1612, in Luis de Valdivia, Relacin de la muerte de los
padres Martn de Aranda, Horacio Vechi y del H. Diego de Montalbn, de la Compaa de Jess, Correa
Castelblanco, Santiago, senza data, pp. 6-8.
257 Il ceto encomendero ed i veterani di guerra, tradizionali avversari della politica valdiviana, inviarono a
Madrid Pedro de Lisperguer affinch convincesse il sovrano della necessit di riprendere in Cile una guerra
a fuego y sangre, mentre Luis Merlo de La Fuente si rec con le stesse finalit a Lima dal vicer
Montesclaros. Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, pp. 239-240.

83

organizzare parlamentos con la controparte. Le incursioni degli indios di Purn e La


Imperial causarono la morte di pi di 120 indios de paz nelle citt di Nacimiento,
Catiray e Lebu, mettendo in discussione la forza militare degli spagnoli e la loro stessa
capacit di proteggere gli indigeni del regno. Senza una condizione di pace e stabilit, il
progetto della guerra difensiva si sarebbe prontamente interrotto. A complicare le cose
si aggiunse poi la richiesta formale degli indios de paz, presentata il 23 gennaio 1613 al
governatore, di rispondere alle umiliazioni di Anganamon attraverso una spedizione
militare. Il progetto venne accolto da Ribera che, ansioso di vendicare i tre gesuiti,
organizz a partire dal febbraio di quellanno nuove incursioni nel territorio nemico259.
La confusione di quei mesi si rispecchi nella stessa corrispondenza di Valdivia, che
sembrava mettere parzialmente in discussione il progetto che lui stesso aveva creato. La
morte dei tre compagni e gli attacchi che i suoi oppositori stavano muovendo alla
Compagnia cilena ed alla riforma, sembrarono allontanarlo dai fondamenti teorici che
aveva sostenuto sin dal 1604. In una fondamentale lettera inviata il 20 febbraio 1613 a
Filippo III, il granadino ripropose la guerra difensiva nei seguenti termini:
La guerra defensiva que Vuestra Majestad orden se ejecutase es la que conviene si se
hace con toda la latitud que pide la defensa, como es extendindose no solamente a
castigarlos cuando vienen a buscarnos nuestras tierras y actualmente entran en ellas, sino a
estorbarles e impedirles cuando tratan de hacer alguna junta para entrar 260.

Il gesuita ribadiva la necessit del sistema difensivo, ma vi introduceva alcune novit


che rischiavano si snaturarlo. Con le parole con toda la latitud que pide la defensa,
Valdivia consigliava al sovrano di modificare la posizione della raya stabilita da
Montesclaros, per spostarla pi a sud, a ridosso di Purn, in modo che le province di
Arauco, Tucapel e Catiray potessero essere difese con pi facilit e si potesse
controllare da pi vicino loperato di Anganamon. Ma soprattutto, il granadino
giustificava loperazione militare approvata da Ribera nel febbraio del 1613,
258 Sulle motivazioni che hanno portato Anganamon ad attaccare il rehue di Elicura ha ragionato Rolf G.
Foerster, Jesuitas y Mapuches, 1593-1767, cit, pp. 144-149.
259 Sulla reazione militare spagnola a seguito della richiesta degli indios de guerra si veda Eugene H.
Korth, Spanish Policy in Colonial Chile. The struggle for Social Justice, 1535-1700, cit, pp. 149-150.
260 Lettera di Valdivia a Filippo III, 20 febbraio 1613, in Jos Mara Blanco, Historia documentada de los
martires de Elicura en la Araucania (Chile), cit, p. 557.

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interpretando la presenza spagnola in Araucania in maniera decisamente pi offensiva di


quanto sostenuto in passato.
Linaspettato evento di Elicura aveva avuto grosse conseguenze sullintero sistema della
guerra difensiva. La triade che aveva sostenuto la riforma si sciolse: Ribera si
avvicin alle posizioni degli encomenderos, diffidente della bont dei piani del vicer,
mentre Valdivia, come visto, dovette affrontare una profonda crisi personale. Forti
dellappoggio del governatore, gli oppositori dei piani valdiviani inviarono nellaprile
del 1613 a Madrid il militare Pedro Corts de Monroy ed il francescano Pedro de Sosa,
noto per le sue omelie di forte critica nei confronti della politica gesuitica 261,
nellennesimo tentativo di convincere la corte ad accantonare la guerra difensiva.
Tuttavia, Valdivia e Montesclaros poterono contare sul sostegno del valido del re, il
duca di Lerma, che venne informato dal granadino sulle argomentazioni che gli
oppositori avrebbero sostenuto una volta giunti a Madrid262.
Nel 1614 Valdivia dovette confrontarsi con ulteriori problematiche. Il servizio personale
era ancora vigente, e questo perch la visita e la redazione di una Tasa de indios non
erano ancora state ultimate. Il granadino aveva portato a termine il compito nei distretti
di Concepcin e Chilln, mentre lo stesso aveva fatto il gesuita Melchor Venegas nel
remoto arcipelago di Chilo263. Tuttavia, la visita delle province di Santiago e La Serena,
affidata a Hernando Machado, membro del tribunale limense, era lontana dallessere
conclusa. Nellottica del padre, le difficolt incontrate nel processo di tassazione degli
indigeni erano dovute principalmente allopposizione degli interesados. Con questo
termine si riferiva ai nemici della guerra difensiva, gli encomenderos principalmente,
che a suo avviso erano mossi esclusivamente da interessi economici e dal tentativo di
mantenere intatto il sistema lavorativo coloniale. In realt le motivazioni degli
oppositori della riforma erano molteplici e lo stesso gruppo degli interesados non era
261 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 245. Il rapporto tra Sosa e Valdivia
verr approfondito nel seguente capitolo.
262 ARSI, Chilensis, vol. 4, ff. 37r-37v; Copia de una que el Padre Luis de Valdivia escribe al seor
Virrey, Concepcin, 6 novembre 1613. La bibliografia sul valido di Filippo III ampia. Ricordiamo in
questa sede i lavori di Bernardo Garca Garca, La Pax Hispanica. Poltica exterior del duque de Lerma,
Universidad de Lovanio, 1996 ed Antonio Feros Carrasco, El duque de Lerma. Realeza y privanza en la
Espaa de Felipe III, Alianza, Madrid, 2002.
263 Francisco Enrich, Historia de la compaia de Jess en Chile, cit, vol. I, pp. 290-291.

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monolitico come il padre sosteneva. Una delle istituzioni pi critiche nei confronti della
strategia difensiva fu il Cabildo di Santiago, che raggruppava una lite di potere
proveniente da diversi strati sociali. Al suo interno si distinguevano i vecinos ed i
moradores: i primi erano encomenderos, figli e nipoti di conquistadores che godevano
di uno status sociale privilegiato e formavano un blocco omogeneo. I moradores
costituivano invece un gruppo meno compatto. Tra di loro si contavano encomenderos
delle province meridionali che avevano perso tutte le loro propriet in seguito alla
grande ribellione del 1598, membri di famiglie di encomenderos che per non
possedevano terre e uomini che si erano costruiti la propria fortuna sulle attivit
commerciali e mercantili264.
Vecinos e moradores non si trovavano in contrasto, anzi i secondi miravano a far parte
dellantica aristocrazia, alla quale si assimilarono col tempo attraverso legami
matrimoniali o lacquisizione di nuove encomiendas. Questo permette di sostenere che
anche i non encomenderos che si opposero ai piani valdiviani, condividevano un sistema
di valori ed interessi economici che li assimilavano al ceto dei proprietari terrieri, ai
quali certamente conveniva la schiavit degli indios ed il servizio personale. Tuttavia,
ci che Valdivia si rifiut di comprendere durante la sua esperienza cilena, fu che le
lite sociali non osteggiarono la guerra difensiva solo per questioni economiche 265. In
una lettera inviata il 25 aprile 1614 dal Cabildo di Santiago al sovrano, si evidenziavano
motivazioni pi profondamente radicate nei passati avvenimenti che avevano scosso il
regno:
Calumnias padece el reino de que desea la guerra por gozar del situado y continuar a ese
ttulo la injusticia del servicio personal y que al Gobernador le est bien por los despojos y
otros particulares suyos y no atienden los temerarios al dolor que tiene esta patria de ver
tantos hijos hechos pedazos en servicio de Vuestra Majestad, que no hay casa de donde no
se haya ofrecido sacrificio266.

264 Jaime Valenzuela Mrquez, Las liturgias del poder. Celebraciones pblicas y estrategias persuasivas
en Chile colonial (1609-1709), cit, p. 89.
265 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 251.
266 Citato in Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 252.

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Il Cabildo si difendeva dalle accuse di Valdivia di fomentare la guerra per ricavarne


vantaggi economici, ricordando come il governatore stesso e lintera comunit spagnola
fosse stata colpita dalle perdite umane subite durante le ribellioni indigene. Lesperienza
della guerra aveva giocato un ruolo fondamentale nellopposizione alla riforma. La
paura e lodio instillato nel regno dai fatti del 1598 rendevano infatti inaccettabile il
sistema difensivo a gran parte degli spagnoli. Le trattative di pace erano viste come un
segno di debolezza, mentre il progetto della raya dava limpressione che la monarchia si
fosse disinteressata del conflitto. Inoltre, tutti coloro che avevano perduto le proprie
terre ed i propri cari, come potevano accettare i principi teorici valdiviani secondo i
quali i mapuche si erano ribellati legittimamente a causa delle ingistizie subite? Tutto
ci rendeva intollerabili i piani promossi dal vicer e spingeva le lite cilene a
sollecitare linvio di nuove truppe, giustificato dal recente tradimento di Purn. Sin dal
suo ritorno in Cile, Valdivia era stato considerato tanto un ingenuo che agiva in buona
fede quanto un uomo dispotico e capriccioso, incapace di trovare una soluzione
adeguata ai problemi del regno267. Si pu dunque sostenere che la guerra difensiva
avesse intaccato sia privilegi economici che un sistema di valori che era stato scosso
dalle ribellioni indigene, e che vedeva nelliniziativa militare lunica salvezza del Cile.
Il crescente malcontento della societ cilena e la definitiva frattura tra il granadino e
Ribera, oscurarono il successo della cattura del famoso guerriero Pelantaro, toqui di
Purn e responsabile del massacro di Curalaba, nel quale perse la vita nel 1598 il
governatore Martn Garca de Loyola. Nemmeno le successive trattative di pace
concluse con le province di Chilo, Valdivia ed Osorno costituirono un trionfo per il
padre: erano lontani i tempi delle celebrazioni pubbliche in favore della guerra
difensiva268. Nonostante questo, i piani valdiviani continuarono a trovare il favore della
corte. Il 1615 fu un anno delicato per la guerra difensiva: la sua sopravvivenza era
tuttaltro che scontata vista la crescita delle opposizioni e la presenza a Madrid di Pedro

267 Per alcuni giudizi mossi dalle opposizioni al padre Valdivia si vedano Horacio Zapater Equioiz, La
bsqueda de la paz en la guerra de Arauco: padre Luis de Valdivia, Andrs Bello, Santiago de Chile, 1992,
pp. 211-213, ed Elas Lizana, Colleccin de Documentos Histricos recopilados del Archivo del Arzobispado
de Santiago, Imprenta de San Jos, 1919, vol I, p. 99.
268 Sulle trattative di pace condotte con i distretti di Osorno, Valdivia e Chilo rimando a Francisco
Enrich, Historia de la compaia de Jess en Chile, cit, vol. I, pp. 311-313.

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de Sosa e Monroy, che si affannavano per screditare loperato del granadino269. Inoltre,
scadeva quellanno il mandato di Montesclaros, uno degli artefici del sistema difensivo.
Il vicer lasci Lima senza aver provveduto a redigere la Tasa de indios, ma fece il
possibile per dare continuit al suo governo scrivendo in favore della guerra difensiva
al re ed al Consejo de Indias. Il sostegno di Montesclaros e la sfiducia mostrata nei
confronti delle posizioni sostenute dallopposizione, convinsero Filippo III a rinnovare
la guerra difensiva, incaricando il nuovo vicer, il principe di Squillace, di continuare
lapplicazione del nuovo ordine270.
Nonostante il fronte favorevole alla nuova strategia si fosse indebolito in seguito alla
defezione di Ribera ed il martirio di Elicura avesse alimentato critiche feroci da parte di
ampi strati della popolazione spagnola, la guerra difensiva continu ad essere
considerata dalla Corona il mezzo pi efficace per la pacificazione della frontiera
araucana.

Crisi e fine della guerra difensiva (1616-1625)


Il biennio 1616-1617 rappresent lepoca doro della guerra difensiva. La seconda
vittoria a corte fu totale e le opposizioni dovettero fare i conti con la morte del
governatore Alonso de Ribera nel 1617271. In seguito a questo evento, il padre Valdivia,
che si mostr notevolmente sollevato nella corrispondenza di quegli anni272, pot agire
269 Sulla missione di Sosa e Monroy a Madrid rimando a Diego Barros Arana, Historia general de Chile,
cit, vol. IV, pp. 71-72.
270 La real cdula del 3 marzo 1615 incaricava il nuovo vicer di continuare lapplicazione dei piani
difensivi con lunica variazione di permettere alle truppe spagnole di organizzare delle incursioni militari
contro coloro che avessero attaccato gli indios de paz. Se la Compagnia aveva perso con Montesclaros un
grande sostenitore degli interessi gesuitici, Francisco de Borja y Aragn non fu da meno. In quanto nipote di
san Francesco Borgia e cugino del duca di Lerma, il principe di Squillace appoggi listituto ignaziano sin
dai primi anni del suo governo. Javier Burrieza Snchez, Jesuitas en Indias: entre la utopa y el conflicto.
Trabajos y misiones de la compaa de Jess en la Amrica moderna, cit, p. 241 ed Antonio Feros Carrasco,
El duque de Lerma. Realeza y privanza en la Espaa de Felipe III, cit, p. 180. Per un profilo biografico del
vicer rimandiamo a Lewis Hanke e Celso Rodrguez, Los virreyes espaoles en Amrica durante el
gobierno de la Casa de Austria, Per, Atlas, Madrid, 1978, vol. II.
271 Per una ricostruzione della morte di Ribera e delle malattie che la precedettero rimando a Diego Barros
Arana, Historia general de Chile, cit, vol. V, pp. 93-95.
272 Antonio Astrain, Historia de la Compaa de Jess en la asistencia de Espaa y Amrica, cit, vol. V, p.
629.

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indisturbato e riannodare la politica dei parlamentos, rallentata dal martirio e dalle sue
ripercussioni politiche e sociali. Il nuovo governatore, Hernando Talaverano Gallegos,
per quanto fosse stato designato dallo stesso Ribera e non condividesse totalmente i
principi teorici valdiviani, rispett fedelmente le cedulas reales del 1615 e mostr nei
confronti del granadino un sincero rispetto 273. Fu in questo contesto che la macchina
diplomatica della guerra difensiva riprese a funzionare a pieno regime. Tra 1616 e
1617 si conclusero le trattative di pace con numerose province di frontiera, tra le quali si
ricordano Pangue, Maputue, Molchen, Chichaco, Malloco, Coyuncos, Temuco. La
restituzione da parte degli spagnoli del celebre Pelantaro, catturato dal visitador Gins
de Lillo nel 1615, permise di raggiungere un nuovo accordo con Purn, tanto che
Valdivia sostenne nel 1618 che i ribelli rimasti non raggiungessero il numero di 200
guerrieri274. Aldil delleccessivo ottimismo che la corrispondenza valdiviana di quegli
anni faceva trapelare, la frontiera visse effettivamente a partire dal 1615 un periodo di
sostanziale pace, rafforzata dalla diffusione del messaggio evangelico. Nel 1617 il
gesuita battezz centinaia di indigeni di Longonaval, Arauco e Colcura, oltre ad aver
concordato con il vicer principe di Squillace la liberazione di tutti i nativi illegalmente
privati della loro libert a partire dal 1612 275. Si trattava forse dellapice della triettoria
politica del padre, che, visti i recenti trionfi del sistema difensivo, si permise di
richiedere al sovrano linvio di 400 soldati dalla Spagna per una ristrutturazione della
raya. Tali proposte, per quanto possano sembrare contraddittorie, erano mirate piuttosto
ad un rafforzamento della guerra difensiva e della frontiera.
Quando nel 1618 Lope de Ulloa successe a Talaverano nel ruolo di governatore del
regno cileno, il sostegno alla politica valdiviana non venne a mancare 276. Ulloa prosegu
la collaborazione con il padre che cos buoni risultati aveva dato negli anni precedenti,
impegnandosi nella definitiva eliminazione del servizio personale e nella redazione
273 Il nuovo governatore, oidor dellAudiencia limense, si era distinto come uno dei personaggi pi
influenti della cerchia di Ribera. Dopo aver assunto i pieni poteri si rec nella frontiera ispano-mapuche per
incontrarsi con Valdivia. Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 266.
274 Il resoconto delle paci e della restituzione di Pelantaro si trova nella lettera inviata dal granadino al
Vitelleschi nel febbraio del 1618. ARSI, Chilensis, vol. 4, ff. 57r-63r; Valdivia a Vitelleschi, 3 febbraio 1618.
275 Il compito di liberare gli indigeni venne affidato ad Hernando Machado, gi responsabile della visita
dei distretti di Santiago e La Serena. Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano,
cit, vol. II, p. 625.

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della Tasa de indios. La totale coincidenza di vedute tra il nuovo governatore e Valdivia,
garant attorno al 1619 una quasi totale pacificazione dellAraucania. Paradossalmente,
la massima esaltazione della guerra difensiva coincidette con la perdita di influenza
del padre allinterno della Compagnia, che culmin con la sua partenza dal territorio
cileno nel novembre del 1619. Come visto, Valdivia era riuscito a debellare le
opposizioni e ad imporsi nuovamente come lindiscusso leader politico del regno.
Tuttavia, proprio quando veniva a mancare uno dei suoi acerrimi nemici, il governatore
Alonso de Ribera, inizi a crescere un movimento critico nei suoi confronti proprio
allinterno dellistituto ignaziano. Come si vedr approfonditamente nel seguente
capitolo, le motivazioni del declino dellimmagine di Valdivia allinterno della
Compagnia furono diverse. Ai conflitti di autorit scatenati nel 1611 dal suo arrivo in
Cile con le prerogative di provinciale, cosa che lo pose in conflitto con il superiore della
provincia paraguaiana Diego de Torres Bollo, si agiunse nel 1615 la morte del generale
Acquaviva e la nomina di Vitelleschi. Il forte accento dato allelemento missionario ed
allitineranza da parte di Acquaviva venne solo in parte condiviso dal nuovo superiore
romano, pi propenso ad uno sviluppo organico della Compagnia che fosse ligio alle
regole ignaziane277. Il peculiare status giuridico di cui godeva Valdivia venne revocato,
ed anche lintero sistema della guerra difensiva inizi ad essere messo in discussione
dalle autorit gesuitiche. Troppe erano state le critiche e le pressioni subite dallistituto
in Cile a causa della difesa dei piani valdiviani. Queste ragioni portarono dunque ad un
marcato disinteresse nei confronti delle nuove strategie, che indebol la posizione del
padre e, soprattutto negli anni Venti, lo stesso sistema difensivo278.
Tutto ci permette di capire le motivazioni che portarono Valdivia ad abbandonare il
Cile nel 1619. Oltre ai contrasti con i superiori dellordine, il granadino decise di partire
276 Lope de Ulloa giur come governatore il 18 aprile 1618. Jos Toribio Medina, Actas del Cabildo de
Santiago, Imprenta Elzeviriana, Santiago de Chile, 1900, vol. VIII; cabildo del 18 aprile 1618. Sul governo
di Ulloa in Cile si legga Diego Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. V, pp. 99-117.
277 Sulla politica missionaria adottata dalla Compagnia durante il generalato di Acquaviva, si vedano
Joseph De Guibert, Le gnralat de Claude Acquaviva (1581-1615). Sa place dans lhistoire de la
spiritualit de la Compagnie de Jsus, in AHSI, X, (1941), pp. 59-93 e Michel De Certeau, La rforme de
lintrieur au temps dAcquaviva, in AaVv, Les jsuites. Spiritualit et activit. Jalons dune histoire,
ditions Beauchesne-Centrum Ignatium, Paris, 1974, pp. 53-69.
278 La perdita di influenza del padre allinterno della Compagnia e la peculiarit del suo statuto giuridico
verrano trattati ampiamente nel secondo capitolo del presente lavoro.

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anche per differenti ragioni279. La fiducia nei confronti di Ulloa e la ristrutturazione


della linea difensiva280, convinsero Valdivia che la sua presenza nel regno non fosse pi
imprescindibile. Per questo, deciso a risolvere la questione del servizio personale ed a
controllare di persona il processo di redazione della Tasa, si rec a Lima, dove giunse
nei primi mesi del 1620281. La sua permanenza nella capitale del vicereame fu breve ma
sufficiente per ottenere il risultato sperato: il 28 marzo venne redatta una prima e
parziale Tasa282. Il granadino venne incaricato dal vicer di recarsi a Madrid una
seconda volta per ottenere la definitiva conferma da parte del sovrano, che avrebbe
portato allannullamento definitivo del servizio personale e dunque al compimento
integrale dei disegni valdiviani. Il 17 luglio 1622 la versione finale della Tasa indgena
veniva approvata da Filippo IV283. Finalmente la guerra difensiva poteva essere
completata dallapplicazione di una politica sociale che, eliminando le ingiustizie
causate dal sistema coloniale, avrebbe annullato la ribellione dei mapuche, aprendo alla
definitiva pacificazione dei territori cileni. Tuttavia, la Tasa rimase sostanzialmente
inapplicata.
Per perseguire i propri obiettivi, Valdivia aveva lasciato la guerra difensiva nelle
mani di Ulloa, che nei primi anni del suo governo aveva dato limpressione di essersi
eretto a baluardo della strategia difensiva. Tuttavia, la guerra difensiva era una
creatura di Valdivia, egli ne era lautentico animatore ed il pi autorevole dei sostenitori,
e senza di lui lintero sistema resistette poco pi di cinque anni, prima della sua
279 I primi studiosi a sostenere che Valdivia avesse lasciato il Cile per gli scontri con i compagni furono
Diego Barros Arana, Historia general de Chile, cit, vol. IV, pp. 105-106 ed Antonio Astrain, Historia de la
Compaa de Jess en la asistencia de Espaa y Amrica, cit, vol. V, p. 630.
280 Prima di partire, Valdivia ed Ulloa concordarono leliminazione dei forti di Catiray, Monterrey,
Nacimiento, Cayuhuanu e Lebu. Al loro posto si sarebbero dovute costruire piccole fortezze a breve distanza
luna dallaltra, note come torreones, che Valdivia considerava la nuova tappa nella protezione del regno.
Inoltre, sarebbe nato un forte alla confluenza dei fiumi Laja e Bio-Bio, che avrebbe protetto gli indios
amigos ivi residenti. Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 278.
281 Diego de Rosales, Historia general del reino de Chile, Flandes indiano, cit, vol. II, p. 642.
282 Domingo Amuntegui Solar, Historia social de Chile, cit, p. 69.
283 A Madrid, Valdivia present un esteso memoriale che, per i contenuti teorici esposti e limpatto avuto
sulla seguente decisione di approvare la Tasa, venne pubblicato nella capitale spagnola. Il testo pu essere
considerato il testamento politico del padre, e fu il suo ultimo scritto di rilievo riguardante la guerra
difensiva. ARSI, Chilensis, vol. 4, ff. 9r-23r; memoriale di Luis de Valdivia al re, senza data.

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abolizione. Sin dalla partenza del granadino, infatti, le forti opposizioni locali, guidate
ancora una volta dal Cabildo di Santiago, costrinsero Ulloa ad abbandonare le sue
posizioni iniziali e a tollerare crescenti trasgressioni alle cedulas di Filippo III. La Tasa
del 28 marzo 1620 non venne quindi pubblicata, ed il governatore dovette assecondare
le ambizioni espansionistiche del ceto encomendero, che si mosse alla ricerca della
mitica Ciudad de los Csares284. Inoltre Ulloa, in piena rottura con i dettami della
Corona, si schier con le lite cilene favorendo luso di schiavi nelle loro propriet e
protestando contro il mancato invio di truppe nel regno. Senza Valdivia la guerra
difensiva rimase esposta agli attacchi degli oppositori, abbandonata anche dalle
autorit gesuitiche locali, ed il servizio personale pot diffondersi nuovamente nel
regno.
A segnare la fine dei progetti del granadino ed un radicale cambio nella strategia
militare e nella politica sociale del regno, furono la morte di Filippo III nel 1621 e la
nomina di Diego Fernndez de Crdoba y Bobadilla a vicer del Per lanno
seguente285. Se la Pax Hispanica aveva caratterizzato il governo di Filippo III, essa
venne abbandonata totalmente con larrivo del successore Filippo IV e del valido il
conte duca de Olivares al vertice dellimpero 286. I tempi non erano pi maturi per una
politica difensivista che limitasse linvio di truppe e le spese della Real Hacienda, tanto
in Europa quanto nelle Indie. La ripresa del conflitto con le Province Unite nel 1621
284 La ricerca della mitica citt nota anche come la Ciudad encantada de la patagonia o Trapalanda,
assill i conquistadores sin dai primi anni della conquista. Sulla questione della citt cesarea ed il suo
inserimento nella rinascita del movimento di conquista nel Cile degli anni venti si soffermata Mara
Ximena Urbina Carrasco, La frontera de arriba en Chile colonial. Interaccin hispano-indgena en el rea
entre Valdivia y Chilo e imaginario de sus bordes geogrficos, 1600-1800, Pontificia Universidad Catlica
de Valparaso-Centro de Estudios Diego Barros Arana-DIBAM, 2009.
285 Marchese di Guadalczar, apparteneva ad una delle famiglie pi importanti dellaristocrazia andalusa,
che aveva grossa influenza nella politica indiana. Diego Fernndez de Crdoba y Bobadilla, prima di
assumere lincarico di vicer in Per, svolse le stesse funzioni nella Nuova Spagna dal 1612 al 1621. Per
loperato del vicer ed una sua biografia si vedano Lewis Hanke e Celso Rodrguez, Los virreyes espaoles
en Amrica durante el gobierno de la Casa de Austria, Per, Atlas, Madrid, 1978, vol. II e Guillermo
Lohmann Villena, Los Fernndez de Crdoba: un linaje preponderante en el Per en los siglos XVI y XVII,
in Anuario de Estudios Americanos, 45, (1988), pp. 167-240.
286 Sulla politica del conte duca de Olivares rimando ai seguenti lavori: John Elliott, El conde duque de
Olivares. El poltico en una poca de decadencia, cit; John Elliott, La Espaa del Conde Duque de Olivares,
Universidad de Valladolid, 1990; John Elliott, Lengua e imperio en la Espaa de Felipe IV, Universidad de
Salamanca, 1994.

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coincise con la riaffermazione dei tradizionali metodi di conquista nel vicereame


peruviano, dove, anche in linea con il nuovo vicer, la guerra offensiva torn ad essere
considerata il mezzo pi efficace per porre fine alla ribellione araucana.
Il conflitto tra spagnoli ed olandesi si ripropose nelle coste cilene, dove, in seguito alle
razzie condotte da Spilbergen nel 1615 lungo le coste del vicereame, si present nel
1623 una possente flotta di 11 navi e 1600 uomini guidati da Jacques LHermite.
Lobiettivo degli olandesi era intercettare largento proveniente dalle miniere peruviane
nel tragitto tra Arica ed El Callao 287. Il timore che i nemici dellimpero si inserissero nel
complicato scacchiere araucano allarm le autorit del regno. In particolare, ad essere
considerata di cruciale importanza strategica fu la citt portuale di Valdivia, uno dei
centri abitati abbandonati dagli spagnoli in seguito alla grande ribellione. La possibilit
che LHermite arrivasse sulle coste cilene e si stabilisse nella citt abbandonata di
Valdivia trasformandola nella base delle proprie operazioni, costituiva un pericolo
troppo grande per essere sottovalutato. La soluzione consisteva nellestendere il
dominio militare spagnolo nel territorio circostante Valdivia, ripopolare e fortificare la
regione288. Tali progetti si scontravano per con evidenza con la guerra difensiva, che
vietava un tale sconfinamento per scopi prettamente militari. Le circostanze che
avevano consentito lapprovazione del sistema difensivo vennero a mancare. Non solo il
regno cileno aveva prontamente dimenticato la predicazione valdiviana contro il
servizio personale e la schiavit degli indigeni, bens la stessa corte madrilena cominci
a ritenere un tale approccio politicamente dannoso per gli sviluppi dellimpero nelle
Indie. A sferrare un colpo quasi definitivo alla guerra difensiva fu il vicer
Guadalczar che, in una lettera del 30 aprile 1624, ricordava a Filippo IV:
Justamente nos podemos desengaar de que la guerra defensiva no es a propsito y slo
puede haber servido esta experiencia de hacer ms justificada la primera resolucin de la
esclavitud. () Conviene ejecutar lo que contiene la dicha provisin y que la guerra sea
ofensiva, que se podr tener con esto gran esperanza de volver a poblar el puerto de
Valdivia y la ciutad que antiguamente hubo en l289.

287 Jonathan Israel, La Repblica holandesa y el mundo hispnico, 1606-1661, Madrid, Nerea, 1997, pp.
114-118 e 123-134.
288 Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen gobierno, cit, p. 292.

93

Il vicer ribadiva linadeguatezza della guerra difensiva e ricordava che la sua


applicazione non aveva fatto altro che rendere necessario il ritorno alla schiavit degli
indigeni, gi stabilita dalla cdula de la esclavitud del 1608. La cancellazione della
politica di giustizia sociale promossa da Valdivia doveva coincidere poi con il ritorno ad
una strategia militare offensiva che consentisse di occupare Valdivia ed evitare
loccupazione olandese della regione. Venuto meno il sostegno della corte limense, la
guerra difensiva si avvi alla sua fine, decretata ufficialmente dalla real cdula di
Aranjuez, approvata da Filippo IV il 13 aprile 1625. Il sovrano attinse pienamente alle
proposte del vicer dichiarando:
Mando que, habiendo mirado con mucho acuerdo y consideracin tanto en el tiempo en
que hubieren de probar los provechos de la guerra ofensiva como en el modo y
circunstancias de ella, dispongis y ordenis que de aqu en adelante dicha guerra sea
ofensiva en la forma que se sola hacer antes que el Rey nuestro seor y padre la mandase
cortar y que solamente fuese defensiva. Y en particular haris ejecutar lo dispuesto en razn
de que todos los indios que se tomaren en la guerra sean dados y tenidos por esclavos 290.

Il sistema difensivo veniva abolito, la politica dei parlamentos accantonata, e la


schiavit dei prigionieri di guerra tornava ad essere legalizzata. Si direbbe che il Cile
era tornato a vivere nel clima politico e sociale che Valdivia aveva incontrato al suo
arrivo a Concepcin nel 1593. La difesa globale delle Indie dal pericolo olandese aveva
avuto la meglio sui progetti difensivi elaborati a partire dagli ultimi decenni del 500.
Lo scontro armato si sostitu nuovamente alle trattative di pace, e lintera guerra
difensiva svan nel nulla, incapace di resistere alle nuove direttive impresse alla
politica imperiale da parte di Filippo IV. Valdivia fu costretto dal generale Vitelleschi ad
assistere alla fine del suo progetto lontano dal Cile. Relegato a Valladolid nel collegio di
San Ambrosio, si rifugi nellattivit intellettuale, ultimando un Sermn en lengua de
Chile che aveva lo scopo di fornire degli strumenti pratici di supporto allattivit
missionaria291.

Mor

il

novembre

1642.

289 Lettera di Guadalczar a Filippo IV, citata da Jose Manuel Daz Blanco, Razn de Estado y buen
gobierno, cit, p. 294.
290 Per una lettura integrale della Cdula di Aranjuez del 13 aprile 1625, rimando ad lvaro Jara y Sonia
Pinto, Fuentes para la historia del trabajo en el reino de Chile, Andrs Bello, Santiago, 1982, vol. I, pp. 275276.

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291 Il testo venne redatto con la stessa finalit delle tre opere grammaticali del biennio 1606-1607. Luis de
Valdivia, Sermn en lengua de Chile de los misterios de nuestra santa Fe Catlica para predicarla a los
indios infieles del reino de Chile, dividido en nueve pequeas partes acomodadas a su capacidad, Valladolid,
1621. Lopera stata ripubblicata a fine 800 da Jos Toribio Medina, Nueve sermones en lengua de Chile
por el Padre Luis de Valdivia de la Compaa de Jess. Reimpresos a plana y rengln del unico ejemplar
conocido y precedidos de una bibliografa de la misma lengua, Elseviriana, Santiago de Chile, 1897.

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