You are on page 1of 11

Nerina Garofalo & Silvia Molesini

Quante vite viviamo? Quante volte si muore? Si dice che nel preciso
istante della morte tutti perdiamo 21 grammi di peso. Nessuno
escluso. Ma quanto c'è in 21 grammi? Quanto va perduto? Quando li
perdiamo quei 21 grammi? Quanto se ne va con loro? Quanto si
guadagna? Quanto... sì... guadagna? 21 grammi, il peso di cinque
nichelini uno sull'altro. Il peso di un colibrì, di una barretta di
cioccolato. Quanto valgono 21 grammi?

(Paul Rivers)

Zazie

Seconda biografia apocrifa


Confessioni troppo intime La vita sognata degli angeli

Se vado a ricercare Medico dei dervisci


un luogo o un modo Ospite dei matti

non posso che sedermi Ma come me lo rendi


al bordo e non del detto Il pane per i denti?

non ricordo bene da dove potesse arrivare la voce che mi invitava a ma poi mica era una voce; era un sogno, come dici, un sogno vero di
procedere mattina: la casa continuamente mutata, le scale fino alla soffitta, i
avevo bisogno di concretizzare una sorta di perdita per vederla bene bauli chiusi, e una parte sempre nascosta,
in faccia? sempre, sempre nascosta; è un sogno che non abbiamo mai
e quella voce si inventava il mondo e il modo così come le pareva interpretato, l’interprete parlava un’altra lingua, era più un
essere? mediatore culturale e conosceva bene i demoni delle yugoslavie e
di sicuro c’era mio fratello e le nostre stanze divise da una porta a dell’operazione etnopsichiatriaca noi ricordiamo soprattutto che
soffietto mancava un pezzo di storia
Le vite degli altri Il cielo sopra Berlino

Che tu non visto pianga Sussurrami sul grido


o t'innamori dei tormenti Porta mano dov'io dolgo

Passiona il solco inciso Spolvera dei colori


dalle carezze irriverenti La luce in ogni porto

fratelli incatenati, padri stilizzati, mamma due palle mamammammé, esco dal cinema prima della fine del film; io ho amato tutto quanto
e soprattutto odiosi rappresentanti del mondo sistemato: del ma non lo sopporto più; mi tesse i buonicattivi come fossero
mondottuso. Una sessualità sottile. Le amicizie facili. Nessuna schierabili; scopro che dentro tanto amore c’era una storia stupida,
aggregazione precisa .Gli amori facili. Gli amori facilissimi. quasi un fatto di stile; e devo superarlo per ritornare allo stato delle
cose, quando alice nelle città arrivava brillando alla stanza di un
numero d’hotel dal genio scombinato fuor di lampada con Jarmush
Waits Kerouak e Tuttiquanti molto più strangers than paradise.
Mare dentro Strange Days

Dimmi del tuo pericolo Collegati vertigina


del salto dentro il fosso rivedi ogni rimosso

Del sesso duro all'infinito Rimuovi ad uno i seni


quando all'acqua porti il corpo E parlami da sotto

che poi non ho mai particolarmente amato gli eccessi e men che e dell’amore, se era abbandono temuto, se possesso invidiato o
meno le cose spiaccicate contro i muri a mostrare tac di taccute spossata grazia, ne dirò un gran bene; mi ha mangiato gli anni e mi
verità ha lasciata sola e
qualcosa è ritornato a prendermi ma non c’è niente di importante in
tutto
e il momento del vedere la vita che si tronca c’è stato con la
possibilità di una strana malattia; quello che assottiglia e sposta il si sa che non faccio più gli scivoli, non prendo gli aerei, non uso le
coraggio ragazzino è conoscere quanto la potenza “che cammini a autostrade
due spanne da terra” sia poi l’opera viva di tutti i ridimensionamenti mi capita spesso di camminare tra i cristalli e niente mai niente cade
più mortiferi
L'infanzia di Ivan Fanny e Alexander

La luce infante medita


Padre, ma come fai in sordina
a metterti malato
Rimetti a posto nei cassetti
Quando tuo figlio all'angelo ogni paterna cartolina
riporta un tuo peccato?

è sempre un fratellino, lui, Ivan. Abbiamo quarantunanni di è difficile riuscire a ricostruire le piccole parti morbide della storia,
differenza. ci sono elementi inaccettabili di cui ci si vergogna. E la vergogna ha
un occhio grande che vede tutto dalla finestra in alto del bagno, dal
I figli sono i figli degli altri, le loro vite piccole e penso di potermi disimpegno accanto alla lavatrice, dalla porta del terrazzo entrando.
salvare sempre e non sbagliare. Dico “vedo le cose dall’esterno”. E Occhi spalancati chiusi di risposta, ricomporre gli strati sconnessi –
dico “secondo la prospettiva della mia formazione”. E dico “siete brutti sporchi e cattivi—, costruzione di una teoria sul mondo.
sufficientemente buoni”. E arriva magari anche la sera della luna dell’Uomo senza qualità,
Ulrich e Agathe che trovano le parole prossimi, come una luce ora di
Credo mi sarei presa una paura bestia. sbieco a ridefinire i contorni, creatura sorella.
La sicurezza degli oggetti
Il posto delle fragole

Assisti al letto Al polso l'orologio


Rimbocca le coperte non osa scivolare

Non farti bianco in volto Non possono i fantasmi


Quando meno te l'aspetti portar la forma degli altari

lunghi elenchi di cose da fare. Mai compiute fino in fondo le belle la costruzione degli ideali per cui si è disposti a lavorare nasce
copie si rassegnerà ad accettare il risultato immediato. Circondata spesso dalle cose più sorprendenti, Spitz parla bene delle
da una città di bambole che ancora esistono Olga le insegnerà a trasformazioni potenti dell’impotenza del bambino, i suoi motivi
mettere a letto la prima. Forse essere rimasta a lungo sveglia nelle morali.
prime notti ha alimentato mostri prospettici. Ogni singolo inanimato
e ogni singolo animale, buona parte del creato insomma, hanno L’amore è uno di questi? Romolo Rossi ad un convegno ci fulminò,
dentro tutto; e tutto patisce e va sistemato da qualche parte. erano gli anni 90, con la precisazione dei bisogni pre-edipici ai quali
assolve l’amore passionale, con la loro indichiarabilità.
“Una specie di ordine, per te, per loro” (il danno)
Mi rotolo per terra piangendo, qui, non aspetto che lei ritorni,
prendo a calci e a pugni quello che ho davanti, come nel Mio
noviziato, come nelle Tre sorelle. L’adultità mangia polvere.
Fight Club Short Bus

La complice congiura Ogni lustrino tolto


che maschia bacia in terra impazza di colore

Trasforma ogni delirio La plastica in visone


In nave in terraferma un tarlo al re del cuore

ecco, siamo arrivati qui. Sono operazioni comuni, queste legate al qui vedo il corpo- attenta al controllo dei corpi mi hanno già detto-
portare le navi in secca, che spostano i problemi, o semplicemente i era un seminario su Alda Merini-la seminatrice delle magre zolle
fatti, delle proposte precedenti. io nasco vecchia, macerata, e non ho fatto particolari investimenti
sul mio
Anch’io finalistica, e persino maschile, fatico a tollerare aggressione
e dissolvimento. Mi pare che il mondo (io) andrà a rotoli se non so che dietro ogni trascuratezza e sciatteria c’è una specie di
intervengo. adorazione del dato intatto

Però so che non sono lì sola e che comunque vada ci sarà sempre il e infatti ogni goccia di sangue mi preme
respiro di chi è davanti, un suo abbastanza preciso esistere-non e i denti che si spaccano
esistere; che il delirio è una sponda e che la paura ha un nome.

Non che sia bravissima a costruire porti ma posso chiedere in giro.


Il grande cocomero

Ginocchia dita gomiti


le fiabe hanno le ghette

Come ti senti, padre,


fra ombre ragazzette

adesso c’è una sorta di allontanamento dall’adolescenza tribolata


ma se ci penso sempre, dalla costruzione dei sistemi di gruppo, ho
preso le distanze; c’è un momento in cui l’attribuzione di ruoli
diventa preminente e mi pare si reciti. Ma si recita, infatti, e
probabilmente questo serve a tutti.

Un altro teatro, non capovolto ma sganciato dal legame aspettato,


per smettere l’habitus epilettico, il sintomo, lo scarto forzato.Poi
rimanere sul prato ad aspettare che Alice ritorni.
21 grammi

Se l'anima non pesa


che allora il corpo duri

rendendo cicatrici
rosai negli occhi bui.

che non combina lei , so


Io so che morirò come assottiglia un universo e pare
morirò fatta scioccamente perpetrarlo, sapere
dall’ultimo elisir d’amore elisir i nomi, le vicende, le scommesse
d’amore, dall’ultimo bruciore e l’ultimo e infilare date a filo di diario)
peso al petto mentre aspetto
di continuare una febbre a riunione ma che morirà vedi
di niente, morirò di niente perché niente esterrefatta
saprà farmi morire e questa mala e sbalordita la rotta del respiro
fantasia consumata da nessuna malattia
a consunzione solo così, semplice, ordinata :
a brillamento i signori della febbre che si alzano
mi dirà come ora “aspetta lei che sparecchia il tavolo
un altro tempo ” toglie gli zuccheri col panno
si siede in un angolo
(che non decide lei lo so che illuminato
non sa un fico secco a sproposito
so che non capisce nessun moto a posteriori
o vento, so che sgrana le idee come
aver sempre freddo guarderà fuori.
21 grammi
Alejandro González Iñárritu
2003
Roma, maggio 2010

You might also like