You are on page 1of 22

LECONOMIA AZIENDALE

I Principi generali
Le scienze economiche si articolano in due rami : leconomia politica e
leconomia aziendale.
Oggetto comune: le attivit di produzione e di consumo dei beni atti a
soddisfare i bisogni delle
Persone.
Leconomia Politica osserva i fenomeni economici propri dei grandi aggregati
regionali, nazionali ed internazionali.
Fondandosi anche sui contributi delleconomia aziendale, elabora le
conoscenze e le teorie economiche utili per le decisioni di politica economia
regionale, nazionale ed internazionale.
Leconomia Aziendale osserva i fenomeni economici nelle manifestazioni delle
aziende singole, delle classi e degli aggregati particolari di aziende.
Fondandosi anche sui contributi delleconomia politica, elabora le conoscenze e
le teorie economiche utili per il governo delle aziende di ogni ordine.

Entrambe si fondano solo in parte sulle teorie economiche, in esse


convergono anche le teorie di altre scienze umane e di scienze naturali, oltre
che di tipo etico.
LEconomia una scienza che non si limita alla ricerca di uniformit nel
comportamento economico e nei risultati dello stesso; infatti tutte le
scienze economiche sono orientate allindividuazione di possibilit
alternative di svolgimento e alle selezione, nonch allinnovazione (include
sia le innovazioni tecnologiche sia quelle economiche), delle modalit pi
convenienti nei vari contesti.
Visione dinamica dei processi
economici.
Nellesprimere giudizi sulla convenienza relativa delle alternative modalit di
svolgimento dei processi economici, leconomia assume anche i caratteri di
scienza valutativa, bisogna tenere a mente per che ogni valutazione
relativa e non ha quindi valore normativo assoluto.

Loggetto proprio delleconomia aziendale ha come centro di riferimento le


attivit economiche svolte dallazienda, e si pu andare a definire tramite una
serie di proposizioni congiunte:
Leconomia aziendale ha per oggetto lordine economico (il sistema degli
accadimenti economici) di tutti gli istituti nei quali si svolgono attivit di
produzione e consumo di beni.
Si articola in 4 classi di Istituti:
1. Le Famiglie
aziende familiari di consumo

2. Lo stato
3. Le Imprese
4. Istituti non profit

azienda composta pubblica


aziende di produzione
aziende non profit

Studia lattuazione delle produzioni e dei consumi e i connessi processi di:


configurazione degli assetti istituzionali, trasformazione tecnica,
negoziazione (di beni, di capitale di prestito, di rischi particolari, di lavoro e di
capitale proprio), organizzazione, rilevazione e informazione.
Il sistema degli accadimenti di azienda riconducibile a 3 grandi aggregati:
gestione, organizzazione e rilevazione e informazione.
Le operazioni aziendali si attuano in vasti insiemi di condizioni di produzione:
condizioni primarie
Lavoro (i prestatori di lavoro) e Capitale Risparmio
(i conferenti di capitale risparmio)
risorse di produzione (terra, materie prime, materiali, componenti).
In economia aziendale si distingue il concetto di produzione di beni e
produzione di redditi per la rimunerazione dei prestatori di lavoro e dei
conferenti di capitale.
La produzione di beni la funzione caratteristica per la comunit e il mezzo
per la produzione di redditi; la produzione di beni secondo efficienza
condizione necessaria per la produzione di redditi soddisfacenti.
Tra i processi economici di azienda si pone in evidenza i processi di
innovazione delle modalit strutturali e tecniche di svolgimento dellattivit
economica.
LInnovazione Economica consiste nella ricerca, nellindividuazione e nella
sperimentazione di nuove e pi convenienti modalit di svolgimento delle
produzioni e dei consumi.
E principio fondamentale delleconomia lutilizzazione massimamente
efficiente delle risorse scarse, ossia dei beni economici (principio del minimo
mezzo o del massimo risultato)
Si tratta di massimizzare la disponibilit di beni, oltre che di utilizzare i beni in
combinazioni ottimali, per farlo bisogna cercare modalit pi convenienti di
svolgimento
Innovazione.

LInnovazione economica non va confusa con linnovazione tecnologica anche


se spesso si manifestano congiuntamente possono essere relativamente
indipendenti, nelle imprese si sperimentano continuamente innovazione
economiche:
a) si modificano le caratteristiche tecniche e funzionali dei beni prodotti
combinandole con nuove politiche di prezzo
b) si configurano nuove strutture di reti distributive
c) si sperimentano nuove politiche pubblicitarie
d) si perfezionano i sistemi informativi e
e) si adottano nuove forme di struttura organizzativa

LInnovazione economica fonte di progresso economico


civile.

progresso

GLI ISTITUTI
LE SOCIETA UMANE, IL BENE COMUNE, LE ISTITUZIONE, GLI
IATITUTI
La complessiva societ umana si articola in numerose societ umane
particolari, infatti ciascuna persona partecipa contemporaneamente a pi
societ umane
le famiglie, le societ civili e politiche, le comunit
internazionali (chiesa), le associazioni di interessi economici, politici e culturali
(imprese, circoli, associazioni, partiti, ect.)
Le persone tendono naturalmente a far parte di gruppi per 2 ragioni:
a) per produrre risultati non attuabili con le risorse individuali
b) per soddisfare i bisogni di socialit mediante relazioni interpersonali.
Il Bene Comune ci che ogni societ umana persegue, il prodotto della
cooperazione ed un bene funzionalmente per tutti perch agevolatore
dellattivit dei singoli membri.
Lazione coordinata in istituti produce due fenomeni di grande rilevanza:
a) La rendita organizzativa, originata dalla cooperazione di pi persone
volte allo stesso fine, produce un vantaggio economico rispetto a quanto
ottenibile da comportamenti isolati e competitivi, frutto della
cooperazione di tutti e tra tutti distribuito.
b) Il risultato residuale, frutto della cooperazione e dellincertezza
(composta dal dinamismo ambientale e dalla razionalit limitate
delluomo) questi, fanno si che compiuto un certo insieme di attivit e
rimunerato ciascuno come da patti, si manifesti un risultato
residuale(positivo o negativo) che deve essere attribuito ad uno o pi
soggetti.
E bene che il diritto-dovere di governare listituto spetti agli stessi soggetti
cui si attribuiscono i risultati residuali.
Le societ umane che assumono i caratteri di istituzioni, ossia di regole e di
strutture di comportamento relativamente stabili, sono chiamate ISTITUTI
Un Istituto si presenta come complesso di:
Elementi e di fattori, di energie e di risorse personali e materiali.
Esso duraturo(lattitudine a realizzare il suo fine legata alla sua capacit di
perdurare nel tempo), permane in maniera dinamica per i sui rapporti interni
ed esterni.
Come complesso ordinato secondo proprie leggi anche di varia specie ed ha
una autonomia relativa per i nessi con le altre componenti della societ
umana.

LAttivit Economica si svolge principalmente in Istituti e per relazioni tra


istituti
in tutti gli istituti si svolge lattivit di produzione e di consumo di
beni economici.

LAzienda lordine strettamente economico di un Istituto, ossia linsieme


degli accadimenti economici disposti ad unit secondo proprie leggi.
[I bisogni economici, il lavoro, la propriet, il patrimonio, i redditi, i
consumi sono di persone in quanto membri di istituti, invece lEconomia
non di persone singole ma di Azienda e di aggregati di aziende]

Altre nozioni di Azienda


Lazienda come somma di rapporti da amministrare
La somma dei fenomeni o negozi o rapporti da amministrare, relativi ad un
cumulo di capitali
[] o ad una persona singola o a una famiglia o ad ununione qualsivoglia
(F. Besta, La Ragioneria, 1891)

Lazienda come coordinazione economica in atto


Coordinazione economica in atto [] istituita e retta per il soddisfacimento
di bisogni umani
(G. Zappa, Tendenze nuove negli studi di ragioneria, 1927)

Lazienda come istituto economico destinato a perdurare


Istituto economico atto a perdurare che, per il soddisfacimento dei bisogni
umani, compone e svolge in continua coordinazione, la produzione o
lacquisizione e il consumo della ricchezza
(G. Zappa, Le produzioni, tomo I, 1956)

L'azienda come sistema di forze economiche [insieme di elementi in


relazione di interdipendenza]
Sistema di forze economiche che sviluppa, nellambiente di cui parte
complementare, un processo di produzione, o di consumo, o di produzione e
di consumo insieme, a favore del soggetto economico, ed altres degli
individui che vi cooperano
(Aldo Amaduzzi, Lazienda, 1963)

Una definizione riassuntiva


Le aziende sono
allo svolgimento
al fine di
economici
Costituita da
opera in
lambiente
di equilibrio che
perdurare nel tempo.

Organizzazioni dedite
di attivit economica
soddisfare i bisogni
dellUomo.
sistemi di risorse,
interazione con
ricercando condizioni
le diano lattitudine a

Le 4 classi di
accomunate dal fine
soddisfacimento dei
mezzo costituito
economica; sono
particolari fini
per le loro strutture
costituite

aziende sono
generale del
bisogni umani e dal
dallattivit
per differenti per i
immediati e quindi
caratteristiche,
gerarchicamente.

L'Assetto Istituzionale
Elemento sovraordinato agli altri, la configurazione dei portatori
dinteresse nei confronti dellistituto, dei contributi che tali soggetti forniscono
allazienda, dei benefici che ne ottengono, degli interessi istituzionali, del
soggetto di istituto e delle strutture di governo che regolano le correlazioni tra
i portatori dinteresse, i contributi e i benefici combinandoli in un equilibrio
dinamico di lungo periodo.
Si compone infatti di variabili in grado di esercitare una profonda influenza
sulle restanti parti del sistema aziendale:
L'insieme dei portatori di interessi
Interni o esterni, economici
(oggetto: rimunerazioni) o non economici
(condiz. di lavoro, bisogni di socialit)
Il soggetto economico
Insieme dei portatori dinteressi
istituzionali a cui spetta il potere di
governo
Il fine aziendale
Produzione di rimunerazioni del
lavoro e del capitale

Gli organi di governo dell'azienda

Combinazioni Economiche
Sistema delle operazioni svolte dall'azienda
Si dividono in sub-sistemi di ampiezza decrescente
GESTIONE
Gestione Caratteristica:
Marketing, Ricerca e Sviluppo,
Approvvigionamenti,
Fabbricazione, Logistica.
Gestione Finanziaria:
gestione del capitale di rischio e dei debiti
di prestito
Gestione Patrimoniale
Gestione Tributaria
Gestione Assicurativa
ORGANIZZAZIONE assegna compiti e responsabilit ai lavoratori e
gestisce i sistemi di ricompensa e di sviluppo del personale (retribuzione,
carriera, formazione)
RILEVAZIONE raccolta, elaborazione e diffusione dei dati e delle
informazioni necessarie per prendere buone decisioni e per informare tutti i
soggetti interessati alla vita dellimpresa.
L'assetto Organizzativo
Configurazione di:
1) Struttura Organizzativa aziendale (modello di ripartizione dei compiti tra gli
organi aziendali di
governo, direttivi, operativi) [vedi sopra]
2) Sistemi Operativi che regolano lo svolgimento delle attivit svolte dagli
organi aziendali
(es. meccanismi di gestione delle risorse umane e meccanismi di
pianificazione e controllo).
Includono a livello di dettaglio le procedure.
Si distinguono
gli assetti
funzionali,
quindi le
diverse aree
operative,
andando ad
individuare
responsabilit

Le risorse umane
Insieme delle persone che in quanto membri degli organi di governo, lavoratori
dipendenti, volontari esercitano funzioni decisionali ed operative nell'azienda,
sono portatori di competenze, bisogni, motivazioni e valori.
Il Sistema Informativo
Nozione di sistema informativo diversa da quella in uso in ambito informatico
Insieme degli strumenti che producono e distribuiscono:
a) informazioni per la comunicazione esterna (es. bilancio desercizio,
performance
socio-ambientali per favorire la comunicazioni con i portatori dinteresse )
b) Informazioni per il supporto alla direzione (es. contabilit analitica
monitoraggio degli andamenti decisioni)
Nozione che indipendente dal modo col quale linformazione prodotta e
diffusa
Il Patrimonio
Insieme delle condizioni di produzione
Materiali ed immateriali, a disposizione dellazienda in una dato momento
(analisi statica)
LOrganismo Personale
Insieme delle persone che prestano il loro lavoro nellistituto.
Ogni istituto fortemente caratterizzato dalle persone che vi lavorano di
conseguenza le scelte che portano a configurare lorganismo personale sono
molto critiche.
1. Quali profili personali e professionali privilegiare ?
2. Come dimensionare lorganismo personale in base ai carichi di lavoro
generali e particolari
3. Come aggiornare e sviluppare i profili professionali dei lavoratori ?
4. Quali condizioni attivare per sviluppare e mantenere un positivo clima di
rispetto e cooperazione tra tutti i lavoratori ?
Queste scelte si attuano attraverso la progettazione dellassetto organizzativo
e agendo sui sistemi operativi di gestione del personale.

La classificazione fondamentale delle aziende


Si distinguono due categorie di aziende:
Aziende di erogazione Soddisfano direttamente i
bisogni economici dei destinatari
della loro attivit attraverso
processi complementari di:
Acquisizione e produzione della
ricchezza
Consumo e distribuzione della
ricchezza
Aziende di produzione
LE AZIENDE FAMILIARI DI CONSUMO E DI GESTIONE PATRIMONALE
FAMIGLIA: istituto primario della societ umana
Finalit dominanti di ordine Sociale, Etico, Religioso si combinano con finalit
economiche istituzionali (legati ai membri della famiglia) che consistono
nellappagamento dei bisogni attuali e futuri delle persone che la compongono.
Genera, alleva, educa ed assiste le persone.
Tra i fini economici della famiglia pu rientrare anche il soddisfacimento di
attese economiche di persone e di societ non membri della famiglia (es.
prestatori di lavoro per servizi domestici, membri di altre famiglie legate da
relazione di parentela) interessi economici non istituzionali.
Attivit Economica: Processi di Consumo e Processi di Gestione Patrimoniale.
Consumo combinato con la produzione di energia di lavoro e di studio.
Patrimonio formato da beni conferiti al momento della costituzione della
famiglia, dalle eredit e dal risparmio. Gestione Patrimoniale
I redditi dellazienda familiare derivano principalmente dal Lavoro prestato e
dalla gestione patrimoniale.
Mediante il pagamento dei tributi la famiglia partecipa al finanziamento degli
istituti pubblici
Il risparmio dato dalla differenza tra il totale dei redditi percepiti, i costi di
consumo e i tributi pagati.

LE AZIENDE COMPOSTE PUBBLICHE

STATO: lordinamento politico, sociale, giuridico ed economico che cura il


perseguimento del bene comune della comunit nazionale e promuove anche il
progresso morale e sociale della comunit internazionale.
I Fini Economici Immediati sono:
a) Lappagamento dei bisogni pubblici mediante la produzione e consumo di
beni pubblici
b) La rimunerazione dei prestatori di lavoro
N.B A differenza delle imprese, la produzione e il consumo di beni, qui il fine
e non il mezzo.

Imposte:

legate al reddito (IRPEF, IRES)


o al patrimonio (es.: propriet di case, apparecchi televisivi)
o ai consumi (IVA)
Tasse: legate alla prestazione di uno specifico servizio
(es.: TARI, Tassa servizio raccolta rifiuti solidi urbani)
Tariffe: legate alla prestazione di uno specifico servizio, assimilano nella
logica i prezzi per la fruizione di un dato volume di servizi
(es. ticket)

LE AZIENDE NON-PROFIT

Sono di natura privata [aziende erogative private]


Prevedono il divieto di distribuire il risultato residuale e il patrimonio, tra le
persone che esercitano il controllo sullistituto.
Forniscono servizi non disponibili sul mercato n erogati dal settore pubblico
o li offrono con rapporti prezzo/qualit pi vantaggiosi
In generale, per via delle numerose classi di non profit, si ispirano
principalmente a finalit di ordine sociale, morale e culturale.

ANP di autoproduzione
Forniscono servizi ai propri aderenti/associati
Questi ultimi forniscono la quota prevalente delle risorse a copertura dei costi
di produzione dei servizi Quote fisse
Quote variabili in relazione a servizi ricevuti
Quote variabili in relazione a parametri di capacit
contributiva Esempi:
Associazioni sportive e ricreative
Associazioni di auto-aiuto
Scuole private di ispirazione religiosa
N.B I costi di gestione condizionano i proventi (quote associative, quote di
partecipazione ai servizi)
ANP filantropica
Forniscono servizi a terzi che versano in stato di disagio/svantaggio o allintera
collettivit
La quota prevalente delle risorse a copertura dei costi di produzione dei servizi
proviene da/fornite a titolo di liberalit da terzi differenti dai destinatari dei
servizi (donatori)
Non c controprestazione per lofferta del servizio o il prezzo puramente
simbolico
Esempi:
ONG della cooperazione internazionale
Associazioni del settore dellambiente e della ricerca
N.B I proventi condizionano i costi di gestione

Imprese
sociali (+
cooperative)
Producono, Distribuiscono e Vendono sul mercato, finanziate dallo stato
Differentemente dalle imprese non hanno scopo di lucro: non distribuiscono
quote del risultato economico
Imprese sociali ex d.lgs 155/2006
Sono imprese sociali che possono operare solo nei settori di attivit
identificati dalla normativa: assistenza, cultura, formazione, ricerca, ecc.
Limpresa sociale ex d. lgs 155/2006 non una forma giuridica: la legge
consente di assumere questa qualifica a soggetti con forme giuridiche assai
varie
Hanno particolari requisiti sul piano del sistema informativo (redazione del
bilancio sociale) e dellassetto istituzionale (coinvolgimento degli stakeholder)
Sono oggetto di riforma: l. 106/2016 Delega al Governo per la riforma del
Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile
universale
Le cooperative sociali (L. 381/1991)
Anche le cooperative sono fatte rientrare nel concetto economico-aziendale
di impresa sociale
Tipologia A: servizi socio-assistenziali
Fine: rispondere a particolari classi di bisogni (ad esempio, assistenziale di
disabili) mediante lerogazione di servizi di alta qualit
Tipologia B: impiego di lavoratori svantaggiati
Fine: fornire opportunit di lavoro, di recupero, di integrazione sociale a date
categorie di lavoratori svantaggiati
Produzione: beni o servizi non necessariamente sociali (ad es. cura aree
verdi)
Imprese Low Profit
Come le imprese, operano sul mercato: producono e vendono servizi
Come le imprese capitalistiche, distribuiscono quote di utile

Differentemente dalle imprese capitalistiche, hanno limiti alla distribuzione


del risultato
USA: Low profit Limited Liability Company (L3C),
operano nei settori di utilit sociale conseguendo redditivit massima tra il 4 e
il 5%
GB: community interest company
Aziende di produzione
Producono beni e servizi per il mercato
Collocano il proprio output mediante cessioni a
titolo oneroso

Dalle vendite dei beni o dallerogazione dei


servizi conseguono Ricavi
Ricavo unitario = prezzo (p)
Ricavo = p * q (quantit venduta)
Sostengono costi (C) per lacquisizione e
limpiego delle risorse.

Il risultato economico dellazienda di produzione


Se R > C Risultato economico positivo Utile desercizio
Se R = C Risultato economico nullo Pareggio
Se R < C Risultato economico negativo Perdita desercizio

Aree di
Lanalisi del
economico ha
identificare
di gestione
1.
(o tipica)
2.
accessoria
investimenti
3.
(oggetto:
del capitale)
4. Tributaria (oggetto: remunerazione dei servizi pubblici)

gestione
processo
fatto
quattro aree
dellimpresa:
Caratteristica
Patrimoniale
(oggetto:
accessori)
Finanziaria
reperimento

5. LECONOMICITA
Come si detto, le aziende operano instaurando legami e rapporti sia con i
consumatori sia con altre aziende.
Questo fa si che attorno ad ogni azienda converga un sistema di attese che
deve essere mantenuto in equilibrio dinamico.
Leconomicit (o equilibrio economico distituto) una delle condizioni
essenziali per il perseguimento ed il mantenimento dellequilibrio istituzionale.
5.1

EQUILIBRIO ECONOMICO ED EQUILIBRIO ISTITUZIONALE

Si ha equilibrio economico (ossia economicit) quando listituto, nel suo


insieme, in grado di attrarre risorse sufficienti a remunerare tutte le
condizioni di produzione e di consumo utilizzate per svolgere le proprie
combinazioni economiche (ovvero: listituto in grado di operare senza
accumulare perdite).
Si ha equilibrio istituzionale quando tutti i membri dellistituto ricevono
ricompense eque rispetto ai contributi forniti e condividono i valori gli obiettivi
e le logiche organizzative che ispirano la vita dellistituto le sue strutture e
modalit di governo.
Quando si ha equilibrio istituzionale gli attuali e potenziali membri del soggetto
distituto sono motivati ad entrare a far parte dellistituto e a permanere in
esso.
Si comprende quindi come lingresso e la permanenza di nuovi soggetti
allinterno dellistituto siano legate allequilibrio istituzionale. Per certi versi, i
vari istituti sono in concorrenza nellattrarre le persone. Esse infatti, sono
relativamente libere di scegliere linsieme di istituti attraverso i quali realizzare
il proprio equilibrio complessivo di contributi e ricompense.
INCLUSIONE PARZIALE: fenomeno per il quale una persona
persegue
una
pluralit
di
fini
e
partecipa
contemporaneamente alla vita di pi istituti.
Lequilibrio istituzionale deve essere di lungo periodo ed caratterizzato da:
Durabilit: lazienda, ordine economico dellistituto, deve svolgersi
secondo condizioni di vita e di funzionamento tali che le permettano di
perdurare nel tempo in un ambiente mutevole; le persone che fanno
parte dellistituto infatti, si attendono che questultimo abbia una vita
duratura affinch essi possano vedere soddisfatte le loro attese anche nel
lungo periodo. Col trascorrere del tempo gli istituti accumulano un
patrimonio di relazioni e competenze; tale patrimonio, pur essendo
relativamente indipendente dalle persone, ha un valore per i membri
attuali dellistituto, per i suoi membri futuri e per la collettivit in
generale.

Autonomia:
lautonomia
si
manifesta
sia
sul
piano
organizzativo/decisionale, sia sul piano finanziario. Lazienda infatti, deve
essere libera di scegliere i propri fini e le proprie modalit di governo (nel
rispetto delle leggi vigenti). Allo stesso modo deve essere autonoma
economicamente, questo significa che non deve ricorre sistematicamente

a interventi di sostegno o di copertura delle perdite da parte di altri


istituti; infatti, le coperture di perdite e gli interventi di sostegno realizzati
anche per via indiretta, (esenzione fiscale, manovre di debito pubblico)
sono tutte soluzioni precarie.
Equilibrio economico ed equilibrio istituzionale sono interconnessi ma non
sincroni.
Se si ha equilibrio istituzionale si ha economicit poich i soggetti, permanendo
allinterno dellistituto, continueranno ad apportare le risorse necessarie alla
remunerazione delle condizioni di produzione.
Se si ha economicit si ha equilibrio istituzionale; lequilibrio economico,
garantisce la presenza di risorse sufficienti alla remunerazione delle condizioni
di produzione. Unequa remunerazione elemento fondamentale per
lequilibrio dellintero istituto.
Dato che equilibrio economico ed equilibrio istituzionale non sono sincroni, si
pu manifestare equilibrio istituzionale anche in situazioni di leggera perdita;
alcuni dei soggetti distituto rinunciano ad una parte dei loro compensi e la
gestione finanziaria pu temporaneamente garantire la solvibilit dellistituto.
Nel caso in cui, tuttavia, le perdite siano troppo rilevanti per importo o si
protraggano per periodi molto lunghi, lequilibrio istituzionale viene
compromesso.
Possono crearsi, di conseguenza, tre situazioni:
Listituto cessa di vivere.
Listituito in disequilibrio economico viene acquisito da un altro istituto.
Listituto resta, formalmente in vita, ma uno o pi soggetti ripianano le
perdite, dunque la propriet dellistituto passa a tali soggetti.

1) Avendo equilibrio economico ho equilibrio istituzionale, poich il primo


garantisce le risorse necessarie per finanziare i contributi e le condizioni
di produzione. Come si gi detto, unequa retribuzione dei membri che
formano il soggetto economico condizione necessaria per lequilibrio
dellistituto.
2) Se listituto in possesso di tutte le risorse necessarie, allora in grado
di mantenere unautonomia finanziaria relativa. Un eccessivo
indebitamento infatti, comprometterebbe lautonomia dellintero istituto.
3) Lautonomia sintomo di durabilit.

4) Se listituto pu vantare un buon equilibrio economico, allora sar


duraturo. Questo perch in possesso di risorse sufficienti per
rimunerare le condizioni di produzione. Se si dispone delle condizioni di
produzione per svolgere le combinazioni economiche si duraturi.

5.2

ECONOMICITA, FINI E CONDIZIONI

Leconomicit la capacit dell'azienda di perdurare nel tempo in una


situazione di equilibrio economico che le consente di provvedere, con propria
forza, ad unadeguata remunerazione dei fattori impiegati nella produzione.
Il principio di economicit si declina secondo 2 forme complementari:
perseguimento di fini economici istituzionali; nel caso delle
imprese: rimunerazioni monetarie e di altra specie per i prestatori di
lavoro e per i conferenti di capitale di rischio.
rispetto simultaneo di un insieme di condizioni di svolgimento
dellattivit economica; nel caso delle imprese:
equilibrio reddituale
efficienza e flessibilit
congruit delle remunerazioni
equilibrio monetario
5.2.1 LEQUILIBRIO REDDITUALE

Lequilibrio reddituale (equilibrio tra componenti positivi e negativi di reddito)


esprime lattitudine della gestione di rimunerare con i componenti positivi di
reddito, alle condizioni di mercato, tutti i fattori produttivi; compresi il capitale
di prestito ed il capitale di rischio.
Lequilibrio reddituale deve essere valutato in funzione:

Del tempo: si parler quindi di equilibrio reddituale di breve o di lungo


periodo; importate considerare il fatto che, a causa di eventuali
dilazioni di pagamento lequilibrio reddituale pu non essere sempre
presente.
Delloggetto di riferimento; ci si pu infatti riferire alla singola azienda, ad
unASA in particolare o ad un gruppo di imprese.
Rispetto ad unASA: grazie alla contabilit analitica, possibile sapere
se lASA presa in esame gode o meno di equilibrio reddituale.
Rispetto ad un gruppo di imprese: in questo caso, se limpresa si trova
allinterno di un gruppo, la valutazione dellequilibrio reddituale andr
effettuata a livello sovra-aziendale. Lanalisi viene effettuata a livello
sovra-aziendale poich alcune imprese potrebbero avere un equilibrio
reddituale negativo compensato per, da quello positivo di altre
imprese presenti nel gruppo.
5.2.2 EFFICIENZA E FLESSIBILITA

Lazienda autosufficiente dal punto di vista reddituale, pu non rispettare


pienamente il principio di economicit se le sue operazioni ed i suoi processi si
svolgono con gravi inefficienze.
Una seconda condizione che deve quindi essere rispettata simultaneamente
allequilibrio reddituale perch vi sia economicit, il mantenimento di un
livello accettabile di efficienza, espressa in termini di rendimento fisico-tecnico
dei processi produttivi.
In generale, per efficienza sintende la relazione tra risultati conseguiti e mezzi
impiegati (ossia tra output realizzati e input impiegati per la loro realizzazione)

e viene riferito a sfere operative diverse, dalla combinazione aziendale nel suo
insieme, ai processi di produzione, commerciali ed amministrativi.
Una particolare espressione dellefficienza sono i rendimenti fisico-tecnici;
rapporti che esprimono i risultati non monetari dello svolgimento di operazioni,
processi e combinazioni (es. relazioni tra volumi/qualit ottenute e
volumi/qualit delle condizioni di produzione impiegate in determinati processi
e combinazioni in un dato periodo di tempo: pezzi prodotti per ora operaio,
pezzi prodotti per ora macchina, durata di svolgimento delle procedure,
numero di operazioni svolte in un dato periodo di tempo, ecc...).
Lefficienza viene perseguita anche mediate la ricerca dellinnovazione dei
processi, strada attraverso la quale le imprese possono restare sul mercato in
una posizione di relativa stabilit.
Lazienda in economicit quella che ricerca anche flessibilit, ossia la
predisposizione di strutture e di combinazioni produttive efficienti in grado di
adeguarsi prontamente allambiente. Nel lungo periodo, la mancanza di
flessibilit comporta una perdita di competitivit e quindi di economicit.
5.2.3 LA CONGRUITA DELLE REMUNERAZIONI

Una terza condizione da perseguire, simultaneamente ad equilibrio reddituale


ed efficienza, perch vi sia economicit la congruit dei prezzi-costi sostenuti
e dei prezzi-ricavi conseguiti e in particolare, congruit delle rimunerazioni del
capitale-risparmio e del lavoro.
Nelle aziende in cui tale congruit non viene rispettata, leconomicit viene
perseguita a scapito di altre aziende familiari o di produzione.
Un classico esempio quello del lavoro nero, al quale un soggetto che non ha
ricevuto unadeguata retribuzione potrebbe essere spinto a ricorrere. Il lavoro
nero naturalmente danneggia le altre imprese.
5.2.4 LEQUILIBRIO MONETARIO

Esiste un quarto vincolo di sistema (o quarta condizione) da rispettare


simultaneamente alle prime tre affinch lattivit aziendale si svolga secondo
economicit: il conseguimento dellequilibrio monetario.
Lazienda deve operare secondo equilibrio tra componenti positivi e negativi di
reddito (equilibrio reddituale), ma deve essere sempre contemporaneamente in
grado di far fronte agli impegni di pagamento. Ci possibile grazie ad
costante bilanciamento tra entrate ed uscite di mezzi monetari (equilibrio
monetario).
La diversa manifestazione temporale di costi e ricavi e dei relativi flussi
monetari si traduce in fabbisogno finanziario.
La gestione finanziaria fa da cuscinetto tra la dinamica reddituale e quella
monetaria; entra in gioco quando la manifestazione economica e la
manifestazione finanziaria di un ricavo non coincidono e costringono limpresa
a ricorrere al capitale di prestito per coprire le proprie uscite monetarie.
La gestione finanziaria quindi, compensa i periodi in cui si determinano squilibri
monetari con quelli in cui si manifestano eccedenze di cassa.
RICORDA:

manifestazione economica sorge un costo o un ricavo.

incassato.

manifestazione finanziaria il costo viene coperto, il ricavo

E opportuno non abusare eccessivamente della gestione finanziaria operando


una gestione oculata delle dilazioni di pagamento. Infatti, i costi che da essa
derivano (interessi passivi...) potrebbero minare l'equilibrio reddituale
dellazienda.

You might also like