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Spettrometria di massa
INDICE
1. Premessa ...............................................................................
pag. 2
"
3. La strumentazione MS ............................................................
3.1. Sistema del vuoto .......................................................
3.2. Sistema di introduzione del campione ....................
3.3. Ionizzazione e sorgenti ioniche ................................
3.4. Sistema di separazione degli ioni .............................
3.5. Sistema di rivelazione degli ioni ...............................
3.6. Sistema di registrazione degli ioni ............................
3.7. Potere risolvente in MS .................................................
3.8. Sensibilit strumentale in MS .....................................
"
"
"
"
"
"
"
"
"
9
10
14
17
39
55
57
58
60
"
62
"
74
" 100
" 101
G. Bonaga
1. PREMESSA
La massa e le radiazioni elettromagnetiche sono le due qualit fondamentali delluniverso.
Numerosi metodi spettroscopici studiano linterazione tra le frequenze delle radiazioni
elettromagnetiche e la materia:
UV
IR
RAMAN
RAGGI X
NMR
Ultraviolet Spectroscopy
Infrared Spectroscopy
Raman Spectroscopy
X-ray Diffraction
Nuclear Magnetic Resonance
MS
Mass Spectrometry
Spettrometria di massa
Fig. 1 Analogia tra la separazione delle lunghezze donda e degli ioni m/z.
Lo spettro di massa (Fig. 2) un diagramma nel quale in ascissa sono riportati i diversi
valori m/z degli ioni che sono stati separati dallanalizzatore e in ordinata la loro
abbondanza relativa (ponendo uguale a 100 l'abbondanza di m/z pi intenso).
m/z
Fig. 2 Spettro di massa dellacido benzoico (mol wt 122)
G. Bonaga
2. CENNI STORICI
Nel 1880 furono rivelati i raggi catodici mediante esperienze fatte con il tubo di Geissler
(Fig. 3), un tubo che porta saldati all'interno due elettrodi collegati con un generatore di
corrente nel quale, mediante una pompa da vuoto, si pu ridurre la pressione interna.
Spettrometria di massa
ionizzati per urto con i raggi catodici e costituiscono un fascio di ioni positivi (positive-ions
beam).
Nel 1913, Thomson, armonizzando i risultati ottenuti fino a quellepoca dalla fisica delle
particelle, costru il primo spettrografo di massa (Fig. 5), cio uno strumento in grado di
rivelare la massa degli ioni positivi prodotti da un gas immesso in un tubo di Geissler
modificato. Lo strumento di Thomson un tubo a catodo forato, provvisto anche di un
settore elettrostatico e di un settore magnetico i cui campi paralleli (elettrico E e magnetico
H) sono in grado di deflettere gli ioni positivi con una curvatura parabolica il cui raggio
dipende dal rapporto m/z di ciascun ione prodotto. Gli ioni vengono rivelati da una lastra
fotosensibile (fotoplacca) nella quale si manifestano le loro tracce paraboliche (Fig. 6).
m/z
m/z
m/z
m/z
m/z
44
28
24
16
12
Fig. 6 - Fotoplacca
G. Bonaga
Nel 1919, Aston modific lo spettrografo di Thomson introducendo nel tubo 3 fenditure,
lungo il cammino degli ioni positivi, in modo da ottimizzare le traiettorie degli ioni (Fig. 7).
Ne
20
Ne
22
m/z
10
20 30
THOMSON
Thomson
10
Ne
20 30
ASTON
Aston
Spettrometria di massa
Con lo strumento di Thomson era individuabile un unico segnale a m/z 20, corrispondente
al nuclide 20
10 Ne , mentre con quello di Aston si osservavano due segnali, uno a m/z 20 e uno
22
a m/z 22, corrispondenti al nuclidi 20
10 Ne e 10 Ne .
Le abbondanze percentuali degli ioni a m/z 20 = 90,91% e a m/z 22 = 9,09% corrispondono
22
alla distribuzione isotopica del neon, 20
10 Ne / 10 Ne = 10/1, dalla quale si ottiene il peso atomico
del neon (20x90,91/100+22 x9,09/100 = 20,1818).
2) CLORO (Cl2)
70
70
+
Cl2
+
Cl2
72
+
Cl2
74
m/z
60
70 80
60
THOMSON
Thomson
+
Cl2
70 80
ASTON
Aston
Nel caso del cloro Thomson osservava un unico segnale a m/z 70, corrispondente allo ione
della molecola 35Cl35Cl, mentre Aston ne osservava tre, corrispondenti alle tre
combinazioni isotopiche: 35Cl35Cl (m/z = 70), 35Cl37Cl (m/z = 72) e 37Cl37Cl (m/z= 74). Il
rapporto tra le abbondanze dei picchi a m/z 70, 72 e 74 era coerente con la distribuzione
35
isotopica dei nuclidi 17
Cl/37
17 Cl = 3/1, ed il risultato del binomio:
(a + b)n
dove a e b sono le abbondanze naturali dei 2 nuclidi ed n il numero di atomi di
cloro.
Infatti:
(a + b)2 = a2 + 2ab + b2 = 9:6:1
e questi rapporti sono esattamente coincidenti con le abbondanze relative dei tre segnali
isotopici 35Cl35Cl; 35Cl 37Cl; 37Cl 37Cl.
Nel 1920 Dempster (Fig. 8) modific lo spettrografo di Aston allo scopo di eliminarne i 3
limiti principali:
1.
2.
3.
Il primo limite determinava dei segnali deboli (bassa sensibilit) che venivano registrati con
difficolt, il secondo ed il terzo producevano un ion beam poco consistente e nel quale
venivano discriminati specialmente gli ioni a massa pi elevata (bassa risoluzione).
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G. Bonaga
Spettrometria di massa
3. LA STRUMENTAZIONE MS
Impiegata inizialmente nello studio delle composizioni isotopiche, la spettrometria di massa
venne applicata alla chimica organica verso la met degli anni 30, per poi diffondersi
rapidamente negli anni 40 e 50. Ma quali erano le prestazioni degli spettrometri di massa
di quegli anni ? Lo spettrometro di massa prevedeva una sorgente ad impatto elettronico,
un analizzatore magnetico e un rivelatore spettroscopico. I campioni venivano introdotti
direttamente, se solidi, o tramite un serbatoio, se gassosi o liquidi. In queste condizioni si
potevano analizzare sostanze in un intervallo di massa (mass range) compreso tra 3 e
900 a.m.u. (atomic mass unit), con una risoluzione strumentale di 1.500-2.000. Sia allora che
oggi uno spettrometro di massa pu essere rappresentato con uno schema modulare (Fig. 9)
o con uno schema semiesploso (Fig. 10).
controllo strumentale
sistema di
introduzione
sorgente
ionica
analizzatore
di ioni
rivelatore e
registratore
sistema
del vuoto
sorgente
ionica
analizzatore
di ioni
rivelatore
di ioni
G. Bonaga
motore
scarico
Spettrometria di massa
la velocit ottimale di pompaggio, mentre la sequenza dei rotori e degli statori determina
il rapporto di compressione. Il profilo e le aperture delle lame sono disegnati in modo tale che
i ripetuti impulsi dati alle molecole le conducano sempre verso l'uscita della pompa, posta
di solito in basso e collegata ad una pompa diffusiva che provvede alla loro espulsione
all'esterno. Poich l'efficienza della velocit di trasferimento (energia cinetica) funzione
della massa delle molecole, la pompa turbomolecolare una pompa di frazionamento, ossia
pi efficace verso le molecole pi pesanti rispetto quelle pi leggere.
La velocit di pompaggio , quindi, in relazione al peso molecolare del gas, ma molto
elevata, fino a 4.000 l/s (pari a circa 15.000 m3/h).
La pressione limite di 10-10 Pa, ma la pompa turbomolecolare richiede sempre
laccoppiamento con una pompa da pre-vuoto che garantisca una pressione primaria di
10-1 Pa.
3.1.2. POMPA A DIFFUSIONE
La pompa a diffusione (Fig. 12), una pompa a pi stadi, con lo scarico tenuto a regime di
vuoto da una pompa meccanica primaria (10-1 Pa) collegata al recipiente da vuotare. Nella
pompa a diffusione un fluido riscaldato nel bollitore genera una corrente di vapori che
esce a velocit supersonica dai diffusori, opportunamente guidata verso una parete
raffreddata. Nel getto del primo stadio diffondono le molecole gassose provenienti dalla
pompa primaria e ricevono, per urto con le molecole del vapore, la quantit di moto
necessaria per giungere in prossimit del secondo stadio del diffusore dove ricevono una
seconda accelerazione dalle molecole del vapore, mentre il vapore condensa sulla parete e
ricade nel bollitore. In questo modo le molecole del gas da evacuare giungono allo scarico,
dove vengono aspirate da una pompa di prevuoto. Il principio di funzionamento
dunque basato sulla diffusione dei gas. La condensazione del vapore contrasta la
diffusione di quello operante, concorre alla corretta formazione dei getti e, infine, consente
il recupero del vapore che in questo modo viene sottoposto a una continua distillazione.
aspirazione
(dalla pompa primaria)
raffreddamento
ad acqua
diffusore
scarico
(alla pompa del prevuoto)
termostat
o
riscaldatore
dellolio
Fig. 12 Pompa a diffusione
11
G. Bonaga
La velocit di pompaggio pu arrivare a 2.000 l/s (pari a circa 7.000 m3/h), ma tende
a zero quando la pressione della camera a vuoto si avvicina alla pressione limite.
Spettrometria di massa
cavo, comandato dalla camma, mette in comunicazione la camera a vuoto con il tamburo
cilindrico; la camma, nella rotazione, fa scorrere il pistone nella guida e mette
alternativamente la camera a vuoto in collegamento con la camera di compressione (fase
di aspirazione) e successivamente la isola (fase di compressione). Il rotore, durante il moto,
comprime i gas fino ad evacuarli nellatmosfera attraverso la valvola di scarico.
13
G. Bonaga
G. Bonaga
MS
sorgente ionica
transfert
line
line
GC
vuoto
(pompa turbomolecolare)
Fig. 19 - Accoppiamento HRGC/MS
3.2.2. ACCOPPIAMENTI LC/MS
Sono sistemi di introduzione associati a specifiche sorgenti ioniche (ESI, APCI), diffusi
nellaccoppiamento HPLC-MS. Verranno discusse nella sezione che illustra le diverse
sorgenti ioniche.
14
Spettrometria di massa
ln v
decomposizione
vaporizzazione
1/T
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G. Bonaga
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Spettrometria di massa
EMISSIONE DI ELETTRONI
CATTURA DI ELETTRONI
PROTONAZIONE
17
ACRONIMO
EI
EI
CI, ESI, APCI,
MALDI, FAB
ESI, APCI,
MALDI, FAB
ESI, APCI,
MALDI, FAB
ESI, APCI,
MALDI, FAB
VANTAGGI E SVANTAGGI
fornisce lo ione molecolare e gli ioni frammenti
eccesso di frammentazione
fornisce lo ione molecolare e gli ioni frammenti
eccesso di frammentazione
molte sostanze non si protonano (idrocarburi) o
sono instabili nella forma protonata (glucidi)
G. Bonaga
DEPROTONAZIONE
CATIONIZZAZIONE
18
Spettrometria di massa
NEGATIVE-IONS
M + e- M M + e- (M-Y) - + Y .
M + e- (M-Y) - + Y +.+ e -
(0-2 eV)
(2-10 eV)
(> 10 eV)
M /M 1.000
anche se entrambi gli spettri di massa sono di grande utilit nello studio della struttura dei
composti organici. La ionizzazione delle molecole neutre nella sorgente ionica, sebbene
possa essere effettuata in modi molto diversi, ha comunque due obiettivi principali
1. produrre una resa elevata di ioni positivi o negativi;
2. collimare il fascio di ioni positivi o negativi che si forma in sorgente.
Le sorgenti ioniche, indipendentemente dal tipo, devono :
1. avere unelevata efficienza, cio devono fornire unelevata resa ionica (+ o -) ed un
elevato coefficiente di trasmissione degli ioni prodotti;
2. originare fasci ionici monoenergetici e di intensit costante;
3. produrre un elevato rapporto segnale/rumore (signal/noise);
4. avere scarsa memoria, cio non devono rimanere contaminate dalle molecole dei
campioni precedentemente analizzati.
sorgente EI
sorgente APCI
19
sorgente ESI
sorgente MALDI
G. Bonaga
Fig. 23 - Sorgente EI
Il fascio di elettroni (electron beam) viene prodotto da un filamento di renio (o tungteno)
riscaldato a circa 300C, in un regime di vuoto di circa 10-7 torr che ha lo scopo di evitare le
collisioni ione-molecola, collisione capaci di produrre una quantit di ioni di origine
secondaria talmente elevata che renderebbe difficilmente interpretabile lo spettro di massa.
Gli elettroni emessi dal filamento vengono accelerati dalle pareti della camera di
ionizzazione, mediante un potenziale positivo compreso tra 50 e 75 V, e vengono raccolti da
un collettore che ha una d.d.p. con le pareti della camera di ionizzazione di circa 10-30 V.
Lallineamento del fascio elettronico mantenuto da un campo magnetico esterno di circa
10 gauss che determina una traiettoria a spirale degli elettroni emessi dal filamento. Le
molecole del campione entrano nella camera di ionizzazione e gli elettroni che possiedono
unenergia superiore allenergia di ionizzazione delle molecole determinano la formazione
degli ioni positivi. Gli elettroni hanno una probabilit definita di ionizzare le molecole
neutre del campione gassoso, probabilit che dipende dallintensit del fascio elettronico e
dalla densit del campione gassoso e che determina lintensit della corrente di ioni positivi
che si origina (dellordine di 10-10A). Il fascio di ioni positivi (ion beam) raggiunge la
fenditura di uscita della sorgente ionica e gli ioni vengono accelerati dagli estrattori che
hanno voltaggio positivo (tra essi e la camera di ionizzazione mantenuta una d.d.p. di
20
Spettrometria di massa
alcuni kV); lion beam viene focalizzato dalle lenti di focalizzazione e collimato dalle lenti di
collimazione, in modo che il fascio di ioni positivi abbia la massima trasmissione attraverso
la fenditura . Le specifiche pi importanti della sorgente EI possono essere cos riassunte:
ionizzazione energica per impatto; 10-7 torr, temperatura elevata;
intensit variabile dello ione molecolare (da 0 a 100%);
intensit elevata degli ioni-frammento;
sensibilit elevata (ng, pg);
particolarmente indicata per: composti organici gassosi o gassificabili, termostabili, apolari o
resi tali.
3.3.2. SORGENTE A IONIZZAZIONE CHIMICA (Chemical Ionization = CI)
La rappresentazione delle collisioni che intervengono nella CI mostrata nella Fig. 24.
CH4+ + 2e+
CH3 + CH5
H2 + C2H5+
H2 + C2H3+]
H2 + C3H5+
~ 46%
~ 41%
~ 5%
Gli ioni CH5+ (donatori di 1 a.m.u.), C2H5+ (29 a.m.u.) e C3H5+ (41 a.m.u.) non sono reattivi
nei confronti del CH4, ma reagiscono con le molecole del campione per formare i
corrispondenti ioni quasi-molecolari nel rapporto quantitativo corrispondente:
(M+1)+ ; (M+29)+ ; (M+41)+
Nella sorgente CI (Fig. 25) le molecole gassose del campione vengono ionizzate per
collisione con gli ioni di un plasma, ottenuto per impatto elettronico di un gas di reazione
immesso nella sorgente alla pressione di circa 1 torr. Il gas di reazione (metano,
ammoniaca, isobutano, ecc.) deve produrre ioni che, oltre a reagire blandamente con le
molecole neutre dello stesso tipo di quelle da cui derivano, siano in grado di reagire con le
molecole neutre del campione, introdotto nella sorgente ionica alla pressione di 10 -4 torr,
per dare degli ioni quasi-molecolari.
21
G. Bonaga
Fig. 25 - Sorgente CI
La sorgente CI differisce da quella EI per la minor dimensione sia della fenditura di
ingresso degli elettroni che della fenditura di uscita dellion beam; inoltre il regime del
vuoto deve inizialmente favorire le reazioni ione-molecola (contrariamente alla sorgente
EI), ma successivamente deve garantire unelevata velocit di pompaggio dei volumi da
evacuare, in modo da realizzare la caduta di pressione dal valore in sorgente (circa 1 torr)
al valore dellanalizzatore di massa (10-6-10-7 torr). Le specifiche pi importanti della
sorgente CI possono essere cos riassunte:
-4
ionizzazione blanda ione-molecola; 10 torr; temperatura elevata;
intensit elevata dello ione quasi-molecolare;
intensit bassa degli ioni-frammento;
sensibilit elevata (ng, pg);
particolarmente adatta per: composti organici gassosi o gassificabili, termostabili, apolari .
3.3.3. SORGENTE A IONIZZAZIONE DI CAMPO (Field Ionization = FI)
Nella sorgente FI (Fig. 26) le molecole gassose del campione vengono ionizzate per effetto
di un campo elettrico di circa 10-7-10-8 V.cm-1. La sorgente costituita da un anodo
puntiforme detto emitter, generalmente di platino, e da un catodo cilindrico in cui si apre
una fenditura. La probabilit della ionizzazione cresce con la forza del campo e pertanto
esiste un valore-soglia al di sotto del quale la corrente prodotta dagli ioni positivi non
misurabile.
E
Fig. 26 - Sorgente FI
In un campo elettrico elevato la curva potenziale della molecola neutra del campione viene
distorta da un effetto tunnel che produce la perdita di un elettrone; questo elettrone viene
catturato da un orbitale vuoto dellemitter metallico, generalmente costituito da fili di
platino attivati. Lattivazione consiste nel ricoprirlo con microcristalli a forma di aghi
prodotti da un solvente (acetone, benzonitrile, ecc.) che viene immesso in sorgente prima
22
Spettrometria di massa
G. Bonaga
EI
CI
Spettrometria di massa
114
25
G. Bonaga
26
Spettrometria di massa
27
G. Bonaga
28
Spettrometria di massa
evaporazione
del solvente
fissione
esplosione
coulombiana
La Fig. 36 riporta lo spettro ESI del resveratrolo (mol wt 228) a basso voltaggio (25 V) in
modalit negativa.
29
G. Bonaga
[M] -
Spettrometria di massa
31
G. Bonaga
Il flusso totale (solvente ed analita) di fase mobile proveniente dalla LC entra, tramite un
capillare, nella sonda (probe), nella quale viene nebulizzata da un flusso di N2 (nebulizer
gas). Laerosol viene fatto progredire fino allestremit riscaldata della sonda da un altro
flusso di N2 (sheath gas); il riscaldamento trasforma la fase mobile liquida in fase gassosa
che viene trasferita nella regione di ionizzazione da un ulteriore flusso di N 2 (bath gas).
Qui una temperatura di circa 120C evita la condensazione del vapore, mentre una d.d.p. di
circa 2 kV tra lelettrodo di scarica a corona d'aghi (corona discharge electrode) e lelettrodo
contatore (counter electrode) determina un cono di ionizzazione che produce prima la
ionizzazione di N2, quindi la formazione dei radicali-ioni del solvente ed infine il
trasferimento di protoni dal reagente chimico alle molecole neutre dellanalita o viceversa.
Gli ioni passano, attraverso la chicane dellelettrodo contatore, nella regione a pressione
intermedia ( = 1 mbar), nella quale il solvente e il gas di trasporto evaquano, mentre gli ioni
dellanalita vengono accelerati da un potenziale di 10-100 V ottenuto da una placca
(skimmer) e, focalizzati dallottica di trasferimento (transfert optics), entrano
nellanalizzatore quadrupolare. I processi che producono gli ioni dellanalita nella sorgente
APCI , con il benzene come solvente, sono:
N2 + eN2+. + N2
N4+. + C6H6
C6H6+. + M
32
Spettrometria di massa
33
G. Bonaga
34
Spettrometria di massa
Gli ioni dellanalita che passano in fase gassosa vengono accelerati per mezzo di un alto
voltaggio in direzione dellentrata dellanalizzatore di massa, un Time of Flaying (TOF)
che separa gli ioni in base al tempo di volo degli ioni aventi diversi valori di m/z. La natura
pulsata del MALDI compatibile soltanto con una analizzatore TOF perch linizio del
tempo di volo degli ioni pu essere fatto coincidere con ciascuna pulsazione laser e
terminare quando tutti gli ioni hanno raggiunto il detector. Negli altri analizzatori di massa
(magnetico, quadrupolare), invece, il flusso di ioni continuo e pertanto incompatibile con
la natura pulsata della ionizzazione MALDI.
Fig. 41 MALDI/TOF
G. Bonaga
NO2
alcol m-nitrobenzilico
(NBA)
CH2OH
HO C H
CH2OH
glicerolo
36
Spettrometria di massa
Gli atomi veloci e gli ioni collidono con la matrice producendo il desorbimento nellanalita
nella fase gassosa. Lanalit pu caricarsi e trasferirsi nella fase gassosa o caricarsi durante il
desorbimento per reazione con le molecole o gli ioni circostanti. Nella fase gassosa gli ioni
vengono accelerati elettrostaticamente per essere immessi nellanalizzatore di massa.
I vantaggi del FAB sono dovuti al fatto che il campione in soluzione d origine a segnali
ionici persistenti; inoltre la resa ionica talmente elevata che anche le sostanze poco volatili
non richiedono alte temperature per fornire la quantit di ioni necessaria alla registrazione
di uno spettro di massa.
Con il FAB si possono ottenere:
1) radicali-ioni, (da composti non polari);
2) ioni protonati (da composti polari)
3) ioni preformati in soluzione (da composti organometallici)
Queste tre possibilit rendono questa tecnica di ionizzazione molto pertinente nellanalisi di
composti naturali organometallici, specialmente vitamine, coenzimi, pigmenti, polipeptidi,
ecc.
La Fig. 45 riporta lo spettro di massa FAB del composto organometallico C27H28P2Pt (con
194Pt il mol wt 608), mentre la Fig. 46 riporta lo spettro di massa FAB (parziale) della
vitamina B12, che ha peso molecolare 1354.
37
G. Bonaga
38
Spettrometria di massa
39
G. Bonaga
b
SS
yy
Oa
d
Fig. 50- Traiettoria del fascio ionico
Assumendo SO = OC = d :
da cui:
tag = y/p
p = (d-x)
tag = y/(d-x)
sen = x/R
sen /tag = cos
x/R
cos =
y /(d x)
(1)
(2)
(3)
40
Spettrometria di massa
cos = na/R
dove:
na R 2 x2
da cui:
cos =
x /R
R 2 x2
y /(d x)
R
che rielaborata d:
R2 x2
R
x(d x)
2
R x
(4)
(5)
Sostituendo nella (5) i diversi valori di R e di d per una certa SC fissa, si ottengono le coppie
di valori x e y che descrivono la forma del campo magnetico che consente la perfetta
focalizzazione di direzione. Negli spettrometri di massa la sezione approssimata del
magnete del tipo riportato nella Fig. 51.
41
G. Bonaga
mv 2
2
(6)
42
Spettrometria di massa
z
2V
(8)
43
G. Bonaga
(9)
Essendo la loro energia cinetica uguale allaccelerazione che subiscono per effetto del
potenziale V:
V z = mv2/2
(10)
la combinazione delle equazioni (9) e (10):
r1 = 2V/E
(11)
44
Spettrometria di massa
a)
sorgente
ionica
settore
elettrostatico
1^ zona
di deriva
b)
sorgente
ionica
settore
magnetico
rivelatore
settore
elettrostatico
rivelatore
2^ zona
di deriva
settore
magnetico
45
G. Bonaga
elevatissima risoluzione;
massima sensibilit;
possibilit di misurare le masse esatte;
possibilit di rivelare gli ioni metastabili;
elevata velocit di scansione con i nuovi magneti laminari.
Queste prerogative fanno s che questi analizzatori siano i pi impiegati nel settore della
chimica strutturistica.
46
Spettrometria di massa
b) ANALIZZATORI DINAMICI
3.4.2. ANALIZZATORE QUADRUPOLARE (Quadrupole Analyzer = Q)
E' un analizzatore a stabilit di percorso che funziona come un vero e proprio filtro di
massa (Fig. 59).
(12)
47
G. Bonaga
Su uno ione sottoposto ad un campo quadrupolare agisce una forza zE che aumenta
allaumentare della distanza dallorigine. Il campo, invece, soggetto alle condizioni
imposte dallequazione di Laplace:
E=0
(13)
che corrisponde a: + + = 0
Per soddisfare lequazione si possono porre due valori:
= -; = 0 e = ; = -2
(14)
(15)
(16)
Le linee equipotenziali risultano essere un insieme di iperboli poste nel piano x-y, con
simmetria quadrilobata intorno all'asse z; un tale potenziale pu essere ottenuto con quattro
cilindri iperbolici i cui elettrodi adiacenti sono carichi di segno opposto (Fig. 60).
0 (x 2 y 2 )
2r0
(17)
e quindi:
1
r02
my zE y
mz zEz
48
Spettrometria di massa
) 0 x 0
mr02
z
y ( 2 ) 0 y 0
mr0
(18)
(19)
mz 0
Introducendo degli ioni nel campo quadrupolare, lungo la direzione dell'asse z, provvisti di
una certa velocit iniziale le equazioni (18) e (19) forniscono rispettivamente il moto dello
ione nei piani x-z e y-z.
Se i potenziali 0 = costanti, il moto risultante un semplice moto armonico nel piano x-z e
tutte le traiettorie risultano stabili, cio di ampiezza finita; soltanto nel piano y-z gli ioni
potrebbero divergere dall'asse z ed eventualmente neutralizzarsi sugli elettrodi.
Se i potenziali 0 = funzione periodica del tempo, le traiettorie degli ioni nei piani x-z e y-z
oscillano periodicamente lungo l'asse z, se si ammette una periodicit sufficientemente
ristretta e degli ioni abbastanza pesanti da non risentire della fase sfocalizzante del ciclo.
Se i potenziali 0 = costanti e periodici (combinazioni di V e U), gli ioni pi leggeri
avranno traiettorie instabili nella direzione x, lungo la quale saranno sottoposti ad
oscillazioni di ampiezza sempre crescente; la direzione x diviene quindi un filtro di massa
passa alto, dal momento che solo gli ioni di massa elevata attraversano il campo
quadrupolare senza urtare gli elettrodi. Gli ioni pi leggeri saranno, viceversa,
stabilizzati dalla componente alternata, che agisce nella direzione y, se lampiezza e la
frequenza sono tali da correggere le traiettorie; la direzione y diviene quindi un filtro di
massa passa basso. In definitiva, le direzioni x e y insieme sono un filtro di massa con un
passa banda determinato dalla combinazione tra la componente costante e quella
periodica.
Se, dunque:
0 U V cos t
con = frequenza, le equazioni (18) e (19) del moto dello ione diventano:
x (
y(
z
mr02
z
mr02
(20)
(21)
Definendo con:
au ax a y
q u q x q y
4zU
m 2 r02
2zV
m 2 r02
(22)
(23)
(a u 2q u cos 2 )u 0
(24)
G. Bonaga
dove u la coordinata x o y.
Lequazione (24) lequazione differenziale di Mathieu, un caso particolare dellequazione di
Hill:
d2 u
d 2
a 2q( )u 0
( ) ()
a u 2q u cos( 0 )u 0
Il parametro 0 il periodo iniziale, che tiene conto della fase del campo periodico quando lo
ione entra nel campo quadrupolare. Lequazione di Mathieu comporta delle soluzioni che
possono essere espresse dalla:
u e
C 2 n e 2 in e
C 2 n e 2 in
dove:
, = costanti di integrazione dipendenti dalle condizioni iniziali;
C2n, = costanti indipendenti dalle condizioni iniziali, ma dipendenti da a e da q.
Si pu quindi enunciare la prima propriet dellequazione di Mathieu:
la natura del moto degli ioni in un campo quadrupolare non dipende dalle condizioni iniziali, ma dai
valori di a e di q.
Poich dipende solo da a e da q, le condizioni di stabilit (per le quali rimane finito
per ) possono essere rappresentate con un diagramma di stabilit (Fig. 61) nel quale le
coordinate sono le stesse a e q (rispetto la coordinata generica u).
Spettrometria di massa
a 2U
q
V
e non dipende da m/z, i punti operativi (il cosiddetto funzionamento) giacciono sulla stessa
retta del rapporto a/q = costante, che la linea di scansione di massa.
G. Bonaga
nella direzione y. Per un determinato valore del rapporto U/V soltanto gli ioni di un solo
valore m/z attraverseranno il campo quadrupolare, mentre tutti gli altri andranno a
neutralizzarsi sugli elettrodi. Variando i valori di U e di V, pur mantenendo costante il loro
rapporto, oppure mantenendo U e V costanti e variando la frequenza, si pu effettuare la
scansione quadrupolare. La modulazione del campo elettrodinamico (radiofrequency scan
o quadrupole scan) consente di focalizzare sul rivelatore tutti i pacchetti di ioni aventi
diverso valore del rapporto m/z. La Fig. 64 mostra il passaggio attraverso il campo
quadrupolare di ioni a massa bassa e di ioni a massa alta, stabilizzati dai rispettivi rapporti
U/V lungo l'asse z.
risoluzione
Spettrometria di massa
53
G. Bonaga
Gli ioni del fascio acquistano unenergia zV, cio pari alla carica dello ione (in unit
elettrostatiche) x potenziale di accelerazione, che uguale allenergia cinetica dello ione: zV
= 1/2mv2, da cui si pu ricavare il valore di:
1/v
m
2 eV
54
Spettrometria di massa
Fig. 67 - Rivelatore ED
55
G. Bonaga
56
Spettrometria di massa
57
G. Bonaga
e si confrontino i valori corrispondenti alla massa approssimata (la massa dei chimici) con
quelli corrispondenti alla massa esatta (la massa dei fisici):
massa approssimata massa esatta
CO
CH2=N+
N2
C2H4
28
28
28
28
27,9949
28,0047
28,0061
28,0313
Nello spettro di massa della miscela di queste specie chimiche, ottenuto con spettrometri a
bassa risoluzione, sar visibile soltanto 1 picco al valore m/z 28, mentre nello spettro
registrato con uno spettrometro a media ed alta risoluzione si individueranno 4 picchi (Fig.
70).
Fig. 70 - Ioni molecolari nello spettro di massa ad alta risoluzione della miscela:
CO ; CH2=N+ ; N2 ; C2H4
Il potere risolutivo (o risoluzione) dunque la capacit di uno strumento di separare 2 ioni che
hanno massa [m] e [m + m].
Consideriamo (Fig.71) due ioni M1 e M2 che abbiano valori di massa che differiscono di M:
58
Spettrometria di massa
M1
M
E' intuitivo che al crescere della massa degli ioni occorre una risoluzione R sempre pi
elevata. Per separare picchi che differiscono di 1 unit di massa occorre:
a) un basso potere risolvente a valori bassi (50-200) di a.m.u.;
b) un medio ed un elevato potere risolvente per valori medi (200-500) ed elevati (500-1500)
di a.m.u.:
M1 = 100
M1 = 500
M1 = 1.500
M = 1
M = 1
M = 1
R = 100/1 = 100
R = 500/1 = 500
R = 1.500/1 = 1.500
59
M 1 100
100
M
1
G. Bonaga
Esempio 2
Qual la risoluzione necessaria a separare i frammenti m/e 500 e m/e 501 ?
M1 = 500
M2 = 501
M = (501-500) = 1
R
500
1
500
Esempio 3
Qual la risoluzione necessaria per separare il frammento CO+ dal frammento N 2 ?
CO 27,9949
N 2 28,0061
M = 0,01124
27 ,9949
0 ,01124
2.490
Esempio 4
Qual la risoluzione necessaria per separare degli ioni di m/e 135, ma che nelle
diverse combinazioni elementari possono differire a livello della terza cifra decimale ?
M = 135
M = 0,001
R
135
135.000
0 ,001
60
Spettrometria di massa
Due esempi chiariranno limpiego di questi dati nel calcolo della sensibilit nella
spettrometria di massa.
Esempio 1
Calcolare se 1 pg di stearato di metile fornisce uno spettro di massa interpretabile.
CH3 (CH 2 )16 COOCH3
1pg
6 10 23
300 10 12
Esempio 2
Calcolare se 1 pg di tomidina fornisce uno spettro di massa interpretabile.
C50H83NO21 [mol wt = 1034 1000]
1pg
6 10 23
6 10 8 molecole 1 10 6 6 10 2 ioni /sec = 600 ioni/sec
12
1000 10
61
G. Bonaga
4. LO SPETTRO DI MASSA
4.1. NORMALIZZAZIONE DELLO SPETTRO
L'introduzione di una sostanza nella sorgente ionica di uno spettrometro di massa produce
degli ioni positivi che derivano dalla ionizzazione delle molecole neutre e dalle successive
frammentazioni degli ioni molecolari pi o meno stabili che si sono formati. Gli ioni positivi,
accelerati da una d.d.p., collimati e focalizzati dalle lenti, costituiscono un ion beam che
entra nell'analizzatore di massa, nel quale vengono separati in base al valore del rapporto
m/z. I pacchetti di ioni aventi uguale rapporto m/z escono dallanalizzatore e vanno a
collidere con il collettore dellelettromoltiplicatore, producendo lemissione di elettroni
secondari; lamplificazione dei successivi dinodi d origine ad una corrente, sulla quale
viene applicata una resistenza ohmica che produce una corrente il cui voltaggio consente ai
galvanometri a specchio di tracciare sulla carta fotosensibile i segnali, detti picchi, le cui
altezze rivelano labbondanza degli ioni che li hanno originati.
Il risultato di questa registrazione lo spettro di massa reale, nel quale occorre procedere
allassegnazione dei valori del rapporto m/z sullasse delle ascisse e alla misurazione delle
abbondanze dei differenti valori m/z sullasse delle ordinate.
4.1.1. CONTEGGIO (assegnazione dei valori m/z)
Negli spettri di massa reali con analizzatore magnetico, la scala dei valori m/z logaritmica
e pertanto gli intervalli tra i picchi degli ioni sono progressivamente minori procedendo
dalle masse basse verso le masse alte. Questo conteggio manuale si pu avvalere della
identificazione, pi facile, di alcuni valori m/z caratteristici, come quelli dovuti alla
presenza di tracce di aria e vapore dacqua nella sorgente ionica dello spettrometro. Essi sono:
H2O+ = m/z 18; N2+ = m/z 28; O2+ = m/z 32; Ar+ = m/z 40 e CO2+ = m/z 44
Qualora il conteggio fosse problematico alle masse medie ed alte, si pu procedere alla
registrazione di spettri di massa di standard di cui siano noti e facilmente identificabili certi
valori di m/z (ad es.: perfluorokerosene, terz-[nonafluorobutil]ammina, ecc.). La Fig. 72 mostra
lo schema di frammentazione della terz-[nonafluorobutil]ammina, i cui picchi caratteristici
consentono, oltre al conteggio dello spettro, la calibrazione dello spettrometro di massa
(messa a punto delle migliori condizioni di sensibilit e di risoluzione).
Spettrometria di massa
Gli spettrometri di massa attuali sono dotati di mass marker, dispositivi che stampano
sullo spettro degli intervalli prestabiliti di unit di massa (in genere 10), allinterno dei quali
pi facile lidentificazione dei valori m/z.
bobina
rotante
100
segnale
S
Fig. 73 - Mass marker a bobina rotante
Nel caso della bobina rotante tra le espansioni polari di un magnete (Fig. 73) per ogni valore
del campo magnetico verr indotta una forza elettromotrice (f.e.m.) agli estremi della
bobina. Digitalizzando i valori della f.e.m. si pu risalire al valore di m/z focalizzato dal
magnete, che viene mostrato nella fenditura del collettore (nella figura: m/z = 100). Un altro
tipo di mass marker impiega un cristallo semiconduttore sempre tra le espansioni polari di
un magnete; la conducibilit del semiconduttore varia al variare del campo magnetico in
accordo con leffetto Hall, quindi digitalizzando i valori della conducibilit si possono
tarare i valori m/z. Essendo un dispositivo meccanico ed elettronico, il mass marker ha una
precisione che dipende molto dalla sua efficiente taratura, operazione che viene fatta con
una certa frequenza impiegando standard di rifermento che forniscono spettri di facile
interpretazione.
4.1.2. ABBONDANZA DEGLI IONI
La misura delle abbondanze dei diversi picchi (absolute intensity) si esegue misurando
laltezza dei segnali ai diversi valori m/z (oppure calcolando la corrente ionica di ciascun
ione rispetto la corrente ionica totale).
4.1.3. NORMALIZZAZIONE DELLO SPETTRO
Se si riportano su scale lineari i valori m/z e le corrispondenti abbondanze relative, (relative
intensity), cio riferite al picco pi intenso dello spettro posto = 100 (detto picco base =
base peak), si ottengono gli spettri di massa normalizzati. La conversione dello spettro reale in
spettro normalizzato, fatta esclusivamente in modo manuale nei primi anni della
spettrometria di massa, viene effettuata dal convertitore analogico-digitale del computer, che
ormai interfacciato in tutti gli spettrometri moderni, sia magnetici che quadrupolari. Il
convertitore trasforma i segnali codificati da un sistema binario (binary digit) in segnali
digitali corrispondenti alla posizione e allintensit dei picchi dello spettro. Nelle Fig. 74 e 75
sono riportati, rispettivamente, lo spettro normalizzato e quello reale (in tre scale di sensibilit)
dellanilina.
63
G. Bonaga
Soltanto con gli spettrometri di massa ad alta risoluzione si pu, dunque, individuare la
composizione elementare degli ioni e, nel caso lo ione molecolare sia abbastanza stabile, anche
la composizione elementare della molecola.
64
Spettrometria di massa
+.
.
Fig. 76 Struttura del C6H5-COOH
4.2.2. IONI MULTIPLI
La maggior parte degli elementi presenti nei composti organici sono costituiti da diversi
nuclidi, come si deduce dalla Tabella 1. Questa particolarit determina la comparsa, negli
spettri, di picchi multipli ovvero gruppi di valori m/z che differiscono di 1, 2, 3, 4, ecc.
a.m.u.
Tabella 1 - Masse e composizioni isotopiche di elementi comuni delle molecole organiche
65
ELEMENTO
PESO
ATOMICO
idrogeno
1,00797
carbonio
12,01115
azoto
14,00670
ossigeno
15,99940
fluoro
18,99840
silicio
28,08600
fosforo
30,97380
zolfo
32,06400
cloro
35,45300
bromo
79,90900
iodio
126,90400
NUCLIDI
1H
2H
12C
13C
14N
15N
16O
18O
19F
28Si
29Si
30Si
31P
32S
33S
34S
35Cl
37Cl
79Br
81Br
127I
MASSA
ESATTA
1,007825
2,014102
12,000000
13,003354
14,003074
15,000108
15,994915
17,99916
18,998405
27,976929
28,976492
29,973758
30,973764
31,972073
32,971463
33,968853
34,968851
36,965903
78,918329
80,916344
126,904662
% ABBONDANZA % ABBONDANZA
ASSOLUTA
RELATIVA
99,99
100
0,01
0,016
98,9
100
1,1
1,08
99,6
100
0,4
0,36
99,8
100
0,2
0,19
100
100
92,2
100
4,7
5,07
3,1
3,31
100
100
95
100
0,7
0,78
4,2
4,39
75,5
100
24,5
32,7
50,5
100
49,5
97,5
100
100
G. Bonaga
Nella spettrometria di massa i casi pi importanti riguardano: carbonio, cloro, bromo, zolfo.
CARBONIO
In un composto che contiene 1 solo atomo di C (CH4), la probabilit che sia presente 13C
dell1,1%, ma in un composto che contiene 6 atomi di C (C6H5-NH2) la probabilit diventa
(1,1 x 6) del 6,6% (Fig.77).
Fig. 77 - Picchi corrispondenti agli ioni M e M+1 negli spettri del metano e dellanilina
Sono disponibile delle tavole isotopiche che riportano i contributi dei diversi nuclidi M+1,
M+2, M+3, M+4, ecc. Negli spettri di massa, dunque, i composti del carbonio mostrano il
gruppo isotopico M, M+1 e M+2, corrispondente alle combinazioni 12C12C, 12C13C, 13C13C.
Le altezze relative dei picchi M e M+1 possono fornire, nei casi pi favorevoli, il numero di
atomi di carbonio presenti negli ioni, sia in quelli molecolari che negli ioni frammento.
N atomi di C =
%M 1
1 ,1
66
Spettrometria di massa
G. Bonaga
a) Nel caso del bromuro di vinile (Fig. 81a) gli ioni molecolari isotopici a m/z 106 e a
m/z 108 sono presenti, come prevedibile, in un rapporto approssimativamente = 1:1.
b) Anche i picchi multipli dell1,4-dibromobenzene (Fig. 81b) hanno una interpretazione
analoga.
68
Spettrometria di massa
Gli ioni a m/z 255, 257, 259, 261 e 263, peraltro appena percettibili, sono i picchi isotopici
dovuti al 13C.
ZOLFO
Mentre sono di grande utilit diagnostica gli isotopi dello zolfo dello ione
molecolare, nei frammenti la presenza dello zolfo viene di frequente mascherata da altri
ioni frammento privi di zolfo. Negli ioni frammento sono pi importanti, invece, le perdite
caratteristiche di 32, 33 e 34 a.m.u.
a) Lo spettro delletilmercaptano (Fig.84) mostra il doppietto dei 2 ioni molecolari
isotopici ed anche alcuni frammenti caratteristici ([M+- 15], [HCS+], ecc.).
69
G. Bonaga
che produce uno ione metastabile m*, la cui posizione nello spettro data dalla relazione:
m*
m 2
m 1
v1
2zV
m1
(27)
70
Spettrometria di massa
Nella zona priva di campo lo ione-figlio m 2 , che si forma per la transizione metastabile,
viaggia verso il settore magnetico con la stessa velocit v1 dello ione-padre m 1 ; esso subir
pertanto una deflessione magnetica deducibile dalla (26):
m1 v12
Hzv1
r
m22
m22 2zV
H2 z2 r 2
m1
da cui:
risolvendo:
m22 H 2 z 2 r 2
m1
2zV
m 22 H 2 r 2
m1
2V
z
da cui:
M+e
M+. + 2e
m/z 93
M+.
(M HCN) +.
m/z 66
M+.
(M HCN) +.
m/z 46,8
M+e
M+. + 2e
m/z 120
M+.
(M 15) +
m/z 105
(M 15) +
(M 15 - CO) +
m/z
77
(M 15) +
(M 15 - CO) +
m/z
56,5
G. Bonaga
FENOLO
ALDEIDE BENZOICA
72
Spettrometria di massa
H2 O
CO
.OCH3
.COO
.COOCH3
AZOTO
Lazoto lunico elemento ad avere peso atomico pari (14) e valenza dispari (3), pertanto un
numero dispari di atomi di N produrr un numero dispari m/z dello ione molecolare; la
presenza dellazoto si pu dedurre anche dalle perdite caratteristiche di specie neutre
(molecole o radicali) dallo ione molecolare:
M - 27 : perdita di HCN
M - 16 : perdita di .NH2 (solo nelle ammidi)
4.2.6. CALCOLO DELLE INSATURAZIONI E/O DEGLI ANELLI
Se, attraverso la spettrometria ad alta risoluzione oppure tramite linsieme delle deduzioni
che sono state appena fatte, si determinata la composizione elementare della sostanza
presa in esame:
CxHyNzOn
Se si inglobano in C tutti gli elementi tetravalenti (silicio), in H quelli monovalenti (alogeni),
in N quelli trivalenti (fosforo) ed in O quelli bivalenti (zolfo), si pu calcolare il numero
complessivo delle insaturazioni e/o degli anelli presenti nella sostanza:
1
1
n insaturazioni e/o anelli = x y z 1
2
2
Sono riportati 2 esempi: il nitrobenzene (a) e il 4-(1-propen-1-il)acetofenone (b):
1
1
2
2
1
b) C11H12 O2 11 12 1 6
2
a) C6 H5 NO2 6 5 1 1 5
73
(4 insaturazioni + 1 anello)
(5 insaturazioni + 1 anello)
G. Bonaga
E IE
E >> IE
Le due relazioni indicano genericamente che, ammessa una certa stabilit dello ione
molecolare, lenergia degli elettroni dell electron beam determinante nel causare o no la
decomposiziome dello ione molecolare. Limpiego di elettroni collidenti a 20 eV, pertanto,
uno dei mezzi per ottenere spettri di massa nei quali lo ione molecolare, se sufficientemente
stabile, risulta pi visibile. La considerazione non ha valore assoluto perch la maggior
parte dei composti organici non d ioni molecolari stabili (ad es., tra quelli di peso
molecolare attorno a 600 a.m.u. soltanto il 20% circa fornisce ioni molecolari stabili) dal
74
Spettrometria di massa
50-10%
Alcheni
Ammidi
Chetoni
Aldeidi
Eteri
Ar-Br
Ar-I
Ar-CO-R
10-0%
Alcani
Esteri
Alogenuri alchilici
Alcoli alifatici
Nitrili alifatici
( [ed]+. = M+.)
( [ed]++ = M++ )
G. Bonaga
Dallo ione molecolare si hanno reazioni di decomposizione primaria che, nel rispetto del
principio di conservazione della carica, producono:
a) uno ione monocarico [ep]+ e un radicale [ed]. oppure;
b) radicale-ione monocarico [ed]+. e una molecola neutra [ep].
Gli ioni a elettroni pari sono pi stabili degli ioni a elettroni dispari e pertanto avranno
unabbondanza superiore nello spettro di massa; gli ioni che si formano nei processi di
decomposizione primaria possono, se hanno sufficiente energia interna, decomporsi
ulteriormente secondo reazioni di decomposizione secondaria, dalle quali si ottengono ioni,
radicali-ioni, radicali e molecole neutre, fino alla produzione di ioni che non si
decompongono. Una decomposizione che produce anche lo spostamento di atomi si
definisce trasposizione (rearrangement reaction), mentre se lo ione molecolare reagisce con
una molecola neutra o con un radicale (processo peraltro improbabile ai valori di pressione
della sorgente ionica) si ottiene una specie chimica detta ione quasi-molecolare, cio uno
ione a numero pari di elettroni, ma con una o pi unit di massa atomica (per cattura o
perdita di uno o pi atomi di idrogeno o di altri ioni). Questo comportamento frequente
nelle molecole contenenti gruppi polari: esteri, eteri, ammine, ammino-esteri, nitrili, ecc.). Gli
ioni quasi-molecolari sono lobiettivo delle ionizzazioni soft, oggi molto utilizzate (ESI,
APCI, MALDI, FAB).
5.3. FATTORI CHE GOVERNANO LA DECOMPOSIZIONE
Considerando la complessit dei processi che avvengono nella sorgente ionica, necessario
rispondere ad alcune domande. Tra tutte le reazioni possibili, quali sono le pi probabili e
quali fattori ne governano lo svolgimento ?
I fattori fondamentali sono 2:
a) fattore energetico;
b) fattore cinetico.
5.3.1. FATTORE ENERGETICO
Gli elettroni che collidono con le molecole neutre trasferiscono ad esse quantit differenti di
energia, sebbene leffetto principale la loro ionizzazione.
Nelle sorgenti, quindi, si forma una collezione di ioni molecolari a diversa energia interna
(energia termica + energia elettronica) che si decompongono in ioni di frammentazione a
differente energia di comparsa. Questo fatto spiega perch nelle sorgenti EI si utilizza un
energia di 70 eV; con questa energia, infatti, gli spettri di massa non solo mostreranno tutti i
tipi di decomposizione, ma saranno riproducibili anche se ottenuti con strumenti diversi.
La relazione tra energia di ionizzazione (IE) ed energia di comparsa (AE) :
AE - IE = Eatt
Lenergia di attivazione (Eatt) dunque necessaria ad innescare una decomposizione ionica
ed la prima risposta alla domanda iniziale: tra le varie reazioni di decomposizione le pi
probabili sono quelle che richiedono la minore energia di attivazione
Dal punto di vista energetico i processi di ionizzazione dovrebbero avere il seguente ordine
di probabilit:
PROBABILIT' DI FORMAZIONE DEGLI IONI IN TERMINI ENERGETICI (70 eV)
reazioni di I^ ionizzazione > reazioni di trasposizione > reazioni di scissione > reazioni di II^ ionizzazione
76
Spettrometria di massa
Gli effetti sullo spettro di massa delle effettive probabilit si possono cos riassumere:
1. lo ione molecolare sar sufficientemente abbondante se la sua struttura sufficientemente
stabile;
2. nella zona delle masse alte prevarranno gli ioni generati da reazioni di scissione;
3. nella zona delle masse basse e medie prevarranno gli ioni generati da reazioni di
trasposizione;
4. nella zona delle masse basse prevarranno gli ioni stabili che non si decompongono;
5. nella zona media dello spettro potranno comparire gli ioni a doppia carica (mezze masse).
5.4. PRODUZIONE DI FRAMMENTI
5.4.1. TEORIA DELLA FRAMMENTAZIONE
Per interpretare gli spettri di massa occorre conoscere nei dettagli la natura dei processi che
avvengono nella sorgente ionica. Mentre nel corso di una reazione chimica il reattivo
attacca una parte specifica della molecola (il fattore di orientamento della cinetica chimica),
nellinterazione elettrone-molecola lelettrone, relativamente piccolo, molto energetico (70
eV 1500 kcal/mole) ed estremamente veloce (105Km/s), pu collidere con ogni parte
della molecola.
77
G. Bonaga
Se tutta l'energia dellelettrone fosse trasferita alla molecola si romperebbero tutti i legami
chimici, dal momento che lenergia media di legame di 75 kcal/mole. In questo modo si
produrrebbero ioni ed atomi singoli di qualit e in quantit cos elevate che ogni
correlazione tra struttura della molecola e tipo di ioni prodotti sarebbe difficile.
Fortunatamente il trasferimento di energia dallelettrone alla molecola neutra solo
parziale; lenergia non rimane localizzata in un punto della molecola e pertanto lo ione che
viene prodotto non si dissocia di colpo, ma ha un tempo finito di vita.
Nel gran numero di molecole presenti:
a) una parte assorbe energia pari a circa 7-11 eV, che corrisponde allintervallo del
potenziale di ionizzazione dei principali composti organici,
b) unaltra parte assorbe delle quantit di energia leggermente superiori alle probabilit di
transizione fra molecola neutra e ione molecolare, di 5-6 eV superiori ai potenziali di
ionizzazione.
In questo modo si ottiene una popolazione di ioni molecolari in stati energetici differenti,
ciascuno dei quali si comporter come entit separata in relazione alla quantit specifica di
energia in eccesso che possiede.
Questo processo pu essere rappresentato con la curva della distribuzione dellenergia
degli ioni molecolari dellacido benzoico, illustrata nella Fig. 88.
Lenergia coinvolta nella ionizzazione semplice dellacido benzoico compresa
nell'intervallo 9,7-12,7 eV; gli ioni molecolari sono in uno stato poco eccitato (ground state)
e quindi sufficientemente stabili da fornire il segnale dello ione corrispondente (m/z 122)
nello spettro di massa. Con unenergia compresa nell'intervallo 12,7-15.7 eV gli ioni
molecolari risultano vibrazionalmente eccitati; la rimozione di un elettrone da un orbitale
molecolare ha modificato le frequenze delle vibrazioni dei legami ed anche le forze di
legame nelle diverse parti dello ione.
78
Spettrometria di massa
G. Bonaga
Gli ioni frammento possono avere unenergia interna sufficientemente elevata per
decomporsi ulteriormente in ioni-frammento di rapporto m/z inferiore e, ad ogni
passaggio, possono verificarsi anche delle reazioni di trasposizione strutturale che
producono ioni di trasposizione, cio ioni con struttura diversa da quella originale.
In sintesi, linterazione elettrone-molecola un processo che prevede le seguenti fasi:
I^ fase:
II^ fase:
III^fase:
ionizzazione,
ridistribuzione interna dellenergia eccedente il potenziale di ionizzazione,
isomerizzazioni interne, accumulo di energia vibrazionale su certi legami;
frammentazione
Nellambito della spettrometria di massa di ioni positivi, sono disponibili le tavole dei
principali frammenti neutri che possono essere espulsi dallo ione molecolare. La Tabella 2
riporta i pi importanti.
80
Spettrometria di massa
GRUPPO ASSOCIABILE
M-1
M-2
H
H2
Aldeidi
-
M - 14
M - 15
M - 16
M - 16
M - 17
M - 17
M - 18
M - 19
M - 20
- CH2 CH3
O
NH2
OH
NH3
H2O
F
HF
C2H2
HCN
CO
C2H4
C2H5
CHO
C2H6
CH2O
NO
CH3O
CH3OH
S
H2O + CH3
HSH2S
Idrocarburi aromatici
Nitrili aromatici, eterociclici azotati
Chinoni
Esteri etilici aromatici, esteri etilici, n-propil chetoni
Etil chetoni, n-propil benzeni
Eteri metilici aromatici
Nitrobenzeni
Esteri metilici
Esteri metilici
Tioli
Tioli
C3H5
CH2CO
C3H6
C3H7
CH3CO
CO2
C3H8
COOH
C2H5O
C2H5OH
NO2
SO
Esteri propilici
Metil chetoni, acetati aromatici, acetilammine aromatiche
n- e iso-butil chetoni, propileteri aromatici, n-butilbenzeni
Propil chetoni, n-butilbenzeni
Metil chetoni
Anidridi, esteri (riarrangiamento dello scheletro)
Acidi carbossilici
Esteri etilici
Esteri etilici
Nitrobenzeni
Solfossidi aromatici
81
C4H7
C4H8
C4H9
C2H5CO
C4H10
CH3COO
CH3COOH
Esteri butilici
n- e isoamilbenzeni, n- e iso-butossibenzeni, amil chetoni
Butil chetoni
Etil chetoni
Esteri
Acetati
G. Bonaga
Vi sono alcuni intervalli di massa privi di frammenti: 3-13, 21-25, 35-40 e 49-54, proprio
perch i frammenti neutri la cui massa compresa in questi intervalli non sono attendibili.
La Tabella 3, invece, riporta alcune serie significative di frammenti neutri.
Tabella 3 - Serie di frammenti neutri espulsi dallo ione molecolare
MASSE
FORMULA
1 15 29 43
CnH2n+1
Alcani ramificati
15 31 59
Esteri metilici
1 29 43
H, CHO, CH2CHO
Aldeidi
28 42 56
Chetoni ciclici
18 36 46
Alcoli primari
16 44
NH2, CONH2
Ammidi
16 30 44
O, NO, NO2
Nitroderivati
1 17 45
H, OH, COOH
Acidi carbossilici
19 33 50
F, CH2F, CF2
Organofluorurati
35 36 63
Cl,
32 33 47
HCl, CH2CH2Cl
Cloroderivati
S, HS, CH3S.
Solfoderivati
FORMULA
15 29 43 57 71 85 99 113
CnH2n+1
Alcani
27 41 55 69 83 97 111
CnH2n-1
Alcheni, cicloalcani
39 53 67 81 95 109
CnH2n-3
Alchini, dieni
30 44 58 72 86 100
CnH2n+2 N
Ammine alifatiche
44 58 72 86 100
CnH2n+2NCO
Ammidi, urea
31 45 59 73 87 101
CnH2n+1O
Alcoli, eteri
29 43 57 71 85 99
CnH2n+1CO
61 75 89 103 117
CnH2n+1O2
Esteri carbossilici
C6H5CnH2n
Fenilalchili
45 59 73 87 101
CnH2n-1S
Tiocicloalcani
C6H4COCnH2n+1
Benzoili
82
Spettrometria di massa
La Tabella 5 riporta gli ioni frammento pi comuni presenti nella zona bassa e media degli
spettri di massa, dai quali se di abbondanza relativa medio alta - si ottengono delle
importanti informazioni strutturali.
Tabella 5 - Ioni frammento pi comuni
m/z
15
18
26
27
28
29
30
31
36/38 (3:1)
39
40
41
42
43
43
44
44
44
44
45
47
49/51(3:1)
50
51
55
56
57
57
58
58
59
59
59
59
60
61
61
66
68
69
69
70
71
83
FORMULA
CH3 +
H2O +
19 25 ioni frammento di massa non significativa
C2H2+
C2H3 +
CO +, C2H4+, N2+
+
+
CHO , C2H5
CH2=NH2 +
ammine primarie ?
CH2=OH +
alcol primari ?
32 35 ioni frammento di massa non significativa
HCl +
+
C3H3
Ar +, C2H4 +
C2H5 +
C2H2O+, C3H6 +
CH3 CO +
CH3 COX
C3H7+
C3H7X
+
C2H6 N
alcune ammine alifatiche
O=C=NH2
ammidi primarie
CO2 + ,C3H8 +
CH2=CH(OH) +
alcune aldeidi
CH2=OCH3 + CH3CH=OH +
alcuni eteri e alcol
46 ione frammento di massa non significativa
CH2 =SH +
tioli alifatici
CH2Cl +
C4H2 +
composti aromatici
C4H3 +
C6H5 X
52-54 ioni frammento di massa non significativa
C4H7+
C4H8 +
C4H9 +
C4H9 X
C2H5CO +
etil chetone, esteri dellacido propionico
CH2=C(OH) CH3+
alcuni metil chetoni, alcuni dialchil chetoni
C3H8N +
alcune ammine alifatiche
COOCH3 +
esteri metilici
CH2 =C(OH)NH2 +
alcune ammidi primarie
C2H5CH=OH +
C2H5CH(OH)-X
CH2=O-C2H5 +
alcuni eteri
CH2=C(OH)OH +
alcuni acidi carbossilici
CH2CH2SH +
tioli alifatici
CH3 CO(OH2 ) +
CH3 COOCnH2n+1
62-65 ioni frammento di massa non significativa
H2S2 +
dialchil disolfuri
CH2CH2CH2CN +
+
CF3
C5H9 +
C5H10 +
C5H11 +
C5H11X
G. Bonaga
71
72
72
73
73
73
74
75
75
76
77
78
79
79/81 (1:1)
80/82 (1:1)
C3H7 CO +
CH2=C(OH) C2H5 +
C3H7 CH=NH2+
C4H9 O +
COOC2H5 +
(CH3)3Si +
CH2=C(OH)OCH3
(CH3)3Si=OH +
C2H5 CO(OH2 ) +
C6H4 +
C6H5 +
C6H6 +
C6H7 +
Br +
HBr +
80
C5H6N +
81
C5H5O +
83/85/87
85
85
CHCl2 +
C6H13 +
C4H9 CO +
85
CH2 X
H
CH2X
O
CHCl3
C6H13X
C4H9 COX
O
85
X
86
86
CH2=C(OH) C3H7 +
C4H9 CH=NH2 +
87
91
92
92
CH2
OH
CH C OCH3
C7H7 +
C7H8 +
XCH2CH2COOCH3
C6H5 CH2X
C6H5 CH2 alchil
C6H6 N +
CH2X
N
91/93 (3:1)
n-alchil cloruri (> esil)
Cl
93/95 (1:1)
94
CH2Br +
C
95
95
C6H7O +
97
C5H5S +
H3C
CH2X
O
CH2X
S
84
Spettrometria di massa
99
99
105
105
C6H5CO +
C8H9 +
106
C7H8N +
107
C7H7O +
107/109 (1:1)
111
C2H4Br +
C6H5COX
CH3-C6H4CH2X
CH2X
H3C
N
CH2X
HO
C O X
C O
S
121
C8H9O +
122
123
127
128
C6H5COOH +
C6H5COOH +
I+
HI +
135/137 (1:1)
CH2X
CH3O
alchil benzoati
n-alchil bromuri
Br
+
130
C9H8N +
141
CH2I +
+
(CH3)2Si O Si(CH3)3
CH2X
N
H
147
O
C
149
OH
dialchil ftalati
C
O
160
C10H10NO +
CH3O
CH2X
N
H
CH3O
190
C11H12NO2 +
CH2X
CH3O
85
N
H
G. Bonaga
CH3
15
29
CH2
CH2
43
57
CH2
CH2
71
85
CH2
CH2
99
113
CH2
CH3
128
serie di frammenti carichi: m/z 15, 29, 43, 57, 71, 85, 99, 113
serie di frammenti neutri:
113, 99, 85, 71, 57, 43, 29, 15
Questa serie ad elettroni pari non , in pratica, di grande utilit perch una semplice
ramificazione della catena o qualsiasi altra complicazione strutturale modifica
profondamente la serie di frammenti carichi che si formano.
CH2
41
55
CH2
CH2
69
83
CH2
CH2
97
111
CH2
CH3
126
serie di frammenti carichi: m/z 27, 41, 55, 69, 83, 97, 111
serie di frammenti neutri:
99, 85, 71, 57, 43, 29, 15
Anche questa serie ad elettroni pari non di grande utilit per le stesse ragioni esposte
nellesempio precedente.
CH2
39
53
CH2
CH2
67
81
CH2
CH2
95
109
CH2
CH3
124
serie di frammenti carichi: m/z 39, 53, 67, 81, 95, 109
serie di frammenti neutri:
85, 71, 57, 43, 29, 15
Anche questa serie ad elettroni pari non di grande utilit, per le stesse ragioni esposte
negli esempi precedenti.
86
Spettrometria di massa
CH2
30
44
CH2
CH2
58
72
CH2
CH2
86
100
CH2
CH3
115
serie di frammenti carichi: m/z 30, 44, 58, 72, 86, 100
serie di frammenti neutri:
85, 71, 57, 43, 29, 15
Lo ione a m/z 30 caratteristico delle ammine alifatiche.
72
CH2
CH2
86
100
CH2
CH3
115
45
CH2
CH2
59
73
CH2
CH2
87
101
CH2
CH3
116
serie di frammenti carichi: m/z 31, 45, 59, 73, 87, 101
serie di frammenti neutri:
85, 71, 57, 43, 29, 15
Lo ione a m/z 45 caratteristico degli alcoli e degli eteri alifatici.
87
G. Bonaga
105
CH2
CH2
119
133
CH2
CH3
148
trasposizione
- CH2
- CH2
m/z 63
+
m/z 77
m/z 91
(ione tropilio)
C5H3
- C2H2
C4H3
m/z 51
serie di frammenti carichi: m/z 51, 63, 77, 91, 105, 119, 133
serie di frammenti neutri:
(26), (14), 71, 57, 43, 29, 15
Lo ione a m/z 91 (tropilio) caratteristico dei composti benzilici, esso trova conferma nello
ione a m/z 77 (91 - CH2), a sua volta confermato dagli ioni a m/z 63 (77 - CH2) e a m/z 51
(77 - C2H2).
45
H
H
101
S
CH3
116
H
H
H
H
73
87
Alcuni ioni-frammento sono tipici di particolari strutture. Per esempio, lo ione a m/z 130
caratteristico degli alcaloidi indolinici, quello a m/z 149 degli ftalati usati come plastificanti,
ecc. Gli ioni con valori m/z caratteristici hanno un ruolo determinante nellinterpretazione
strutturale di numerose sostanze naturali, quali alcaloidi, steroidi e peptidi.
Lidentificazione di alcuni gruppi funzionali e dello scheletro idrocarburico di una
molecola di grande utilit nel procedimento di identificaziomne della sua struttura,
pertanto maggiore il numero di ioni frammento visibili sullo spettro tanto pi agevole
il compito di ricostruire la struttura originaria della molecola intera.
88
Spettrometria di massa
G. Bonaga
1. Effetto induttivo
Consiste nella cessione o nellacquisto di elettroni rispettivamente da gruppi elettronrepulsori (+I) e da gruppi elettron-attrattori (-I) e comporta la formazione di uno ione carico
positivamente. Si considerino ad esempio, i seguenti casi:
2,2-dimetilbutano (mol wt 86)
CH3
a)
CH3
+
+I
H3C C
CH2 CH3
H3C C
+
+ CH2 CH3
CH3
b)
CH3
CH3
+
H3C C
+ CH2 CH3
CH3
tra le due vie possibili la reazione ionica segue la via b) perch comporta la formazione del
carbocatione terziario pi stabile.
propilcloruro (mol wt 58)
H3C CH2
CH2
-I
+
Cl
H3C CH2
+
CH2 + Cl
-I
+
O CH3
+
H3C CH2 CH2 +
O CH3
La formazione dei radicali cloro e metossile nei due processi descritti produce la
autoeliminazione di queste specie chimiche dallo spettro di massa.
2. Compartecipazione di elettroni vicini
Riguarda gli ioni contenenti eteroatomi quali N, O e S uniti al carbonio con un legame
semplice. Si rompe omoliticamente il legame C C () e un elettrone forma un legame
() con lelettrone spaiato delleteroatomo. una reazione ionica energeticamente favorita
perch la rottura di un legame bilanciata dalla formazione di un altro legame.
+
H3C CH2 CH2 NH2
H3C CH2
SH
+
CH2 NH2
ione " immonio "
H3C CH2
H3C CH2
+
CH2 OH
ione " ossonio "
+
CH2 SH
ione " solfonio "
Spettrometria di massa
N>S>O>Cl
per effetto di questa stabilit - ovvero della differente probabilit dei cammini di reazione
che producono gli onio - che si possono prevedere quali saranno gli ioni prevalenti.
4. amminopropanolo (mol wt 75)
CH2 OH
+
CH2 OH + CH2 CH2 NH2
m/z 31
+
CH2 NH2 + CH2 CH2 OH
a)
CH2
b)
CH2 NH2
m/z 30
La reazione ionica prevalente la b), tanto che nello spettro del composto lo ione a m/z 30
10 volte pi abbondante di quello a m/z 31.
3. Effetto di risonanza
Uno ione che pu essere rappresentato con pi strutture di risonanza pi stabile.
1-butene (mol wt 56)
a)
+
CH2
CH CH2
CH3
b)
CH2
+
CH + CH2
CH3
CH2
+
CH CH2 +
CH3
+
CH CH2
CH2
+
CH2 CH
+
CH CH2
CH2
CH2
CH3 +
+
CH2
+
La rottura favorita quella in rispetto il fenile, con formazione dello ione benzile che
traspone a ione tropilio.
propanone (mol wt 58)
CH3
CH3
C O
CH3
+
C O +
+
CH3 C O
ione " acilio "
91
CH3
G. Bonaga
S1
C X
S2
C C C
+ X
C C
S3
S4
C C C C
R
R'
C X
+
C C C +
+
R'
H
R
S5
S6
S7
R'
+
C X + R
H
C Y
C
C
R'
+
C Y + R
+
+
C
C
Rotture multiple
Spettrometria di massa
+
C X
C+ +
S2 = rottura olefinica
una frammentazione secondaria che segue la S1, con formazione di una molecola neutra
olefinica e di un altro ione ad elettroni pari.
C+ +
C C C+
C C
Esempio
H H H
C7H15
C C C Cl
Cl + C7H15
S1
H H H
H H H
C C C+
H H H
cloruro di n-decile
S2
C7H15
H
H
H
+
C +
C C
H
H
H
ione n-ottile
ione n-decile
acetilene
CH2
Cl
S3
cloruro di benzile
C7H15
C C C Cl
H
cloruro di 2-benzile
ione benzile
H H H
+
CH2
S3
Cl + C7H15
H H H
C C C+
H H H
C7H15
H
ione eptilallile
C C C
+
H
C4H9 C Br
H
2-bromoesano
93
S4
+
CH3 + C4H9 C Br
H
ione pentilbromonio
G. Bonaga
O
CH3CH2
+
CH3CH2 C O + CH2CH3
ione acilio
S5
CH2CH3
S2
3-butanone
+
CH3CH2 + C O
CH3
H3C
S6
CH3
1,2,3,4-tetrametilcicloesene
H3C
+
C
CH3
CH3
2,3-dimetil-1,3-butadiene 2-butene
S7 = rotture multiple
Sono frammentazioni multiple che si verificano sia negli ioni molecolari a elettroni dispari
che negli ioni frammento ad elettroni pari.
Esempio
m/z 91
ione tropilio
S7
S7
S7
cicloesano
+
C2H2 + C5H5
S7
+
C2H2 + C3H3
m/z 65
m/z 39
Spettrometria di massa
C X
SH1
(C) n
+ X
C H
SH2
SH3
SH4
H2C
H2C
H
CH2
CH2
CH2
B
C
C
D R
+
a) CnH2n+1-X=CH2
+
b) CnH2n+1-CH=X
X+
C
C
X
CH2
+
+
A
D R
H
+
CnH 2n + HX=CH2
+
CnH 2n + CH 2=X
X+
SH5
SH6
+
R X
+
R X H +
X+
X+
.
C
C
95
G. Bonaga
H C O
( CH2) n
H C+
( CH2) n + H2O
H C
SH1
H C H
+ H
H C O
H
( CH2) n
H C
.+
H+
O
H
CH3
C
C
H
H C
C
+
C
C
C
C
H SH2
H
H
H
H H
C
H
2
C
C H
H C
H C
H
H H
H H
m/z 128
m/z 86
4-ottanone
CH2
H +
H
O +
CH2
H SH2
C
H
H3C
CH2
H
m/z 58
SH3
C O
+ CH3
O
salicilato di metile
C
C
O H
C O CH3
+
O
Esempio 2
H
.H
SH3
C O
H
+ CH3
O
C
C
.H
C O CH3
+
O
H
H
C
C
C O
+ CH3
O
C O
+ CH3
O
H
H
C
C
O
+ CH3OH
C O
+
O
C O
+
+ CH3OH
96
Spettrometria di massa
H
+
H C
N CH2 CH3
C
H
CH3
O
H
H +
CH2 C O
H C + N CH CH
N CH2 +
2
3
SH4 H C
C
H
3
CH3
CH3
O
etilmetilacetilammina
(radical-ione)
H
+
H C CH CH F
2
2
H
fluoruro di propile
(radical-ione)
CH2 CH2 + H +
SH4
CH2
+
F
+
O
C
CH2 CH2
CH2
+
O
+
O
CH2
H
SH5
ciclopentanone
(radical-ione m/z 84)
CH2
CH3
CH2
CH2
CH3
CH2
m/z 55
CH3
CH2
+ H
CH2 O
CH2
C
O
radical-ione propilacetato
Esempio
97
SH6
CH3
CH2
+ H
CH O
+
O C CH2
G. Bonaga
.+
O
C
CH2
CH2
CH3
SH7
H O
+
O
C
+
CH2
CH2
CH3
CH2
CH2
radical-ione etilbutirrato
H C H
+
O
CH2 H
C C CH2
H
H +
O
CH3
SH7
CH2
CH
+
CH2
CH3
CH2
CH2
radical-ione 3-esanone
98
Spettrometria di massa
Lo ione molecolare a m/z 170 subisce un riassestamento interno con mutamento della
posizione degli atomi di H (hydrogen scrambling), poi avviene lespulsione di C=O con
formazione dello ione a m/z 142 (benzociclo-eptatriene) e successivamente la perdita di
un radicale H forma lo ione a m/z 141 (benzotropilio).
99
G. Bonaga
73
55
59
100
55
80
43
30
31
38
Per identificare il composto incognito con modalit analogiche il computer cerca tra gli
spettri di massa della libreria quelli i cui algoritmi hanno i valori pi prossimi al valore
calcolato per il composto incognito. Nellesempio, il computer fornirebbe tre (spesso molte
di pi) opzioni, ciascuna delle quali con una somiglianza con il composto incognito
espressa in millesimi.
1. 3-esanolo (168,00) = 999/1000
2. 2-esanolo (167,47) = 997/1000
3. 1-esanolo (166,80) = 994/1000
E intuitivo che il 3-esanolo ha lo spettro pi somigliante a quello del composto unknow;
in molti casi queste somiglianze non consentono di individuare con certezza la struttura
delle sostanze, ma soltanto di fornire delle probabilit che comunque - saranno molto
utili o allinterpretazione logica dello spettro di massa oppure ad indicare la pi idonea
strategia per individuare altri elementi strutturali utili allidentificazione della sostanza
sconosciuta.
100
Spettrometria di massa
Fig. 90 MS/MS
101
G. Bonaga
NF
(128.11)
E
G
(128.11)
bMax
yMax
681.42(M+H) +
100
682.43
291.21
y2
664.39
262.16
b2
147.13
y
102.07 129.12
E
234.15
204.17
a2
y1
263.16
217.13
100
125
150
175
200
225
292.21
293.19
0
75
420.27
391.21
y3
b3
402.26
250
275
300
325
364.18
350
421.26
374.18
375
683.41
400
425
450
478.25
b4
475
567.37
y4
517.28
500
525
550
575
686.10
663.39
577.35
549.34
600
646.38
625
650
675
686.44
M/z
700
102
Spettrometria di massa
103