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Le spese per il personale e la sua riqualificazione

Un elemento che balza immediatamente agli occhi è il preponderante peso economico


che assume la spesa per il personale e la gestione dell'apparato istituzionale ed amministrativo. A
ciò dovrebbe corrispondere una macchina burocratica ben funzionante e di tutta
soddisfazione. Posto un bisogno, la risposta a qualsiasi utente ed in qualsiasi settore
dovrebbe essere precisa e nei tempi minimi. E' questo che rende l'apparato vicino ai
cittadini e non l'ostacolo avverso che, ponendo difficoltà, causando ritardi,
manifestando incompetenze, celebra il suo potere a scapito dell'utenza.
Sarebbe opportuno una politica di incentivazione in base a risultati misurabili e,
quindi, premiante dei singoli e degli uffici che conseguono tali obbiettivi e non uguale
per tutti. Così come considero necessaria, in relazione a quanto operato in tutti gli enti
ed in tutti i settori, una politica di riqualificazione dei dipendenti, comprensiva non
solo delle necessarie conoscenze tecniche, ma anche delle indispensabili capacità
relazionali. Il tutto da verificare attraverso un sistema di controllo del livello di
soddisfazione degli utenti. L'introduzione di una carta dei servizi, ormai presente in
moltissimi enti, potrebbe assicurare ai cittadini i necessari riferimenti per ogni
necessità ed individuare uffici e funzioni responsabili.
Ritengo ancora che sia indispensabile promuovere uno sportello per le imprese in
grado di dare risposte certe e rapide agli operatori economici, spesso costretti ad
attese tanto lunghe quanto onerose per portare avanti attività che hanno riflesso sul
tessuto sociale della comunità.
I servizi sociali
Un'altra fetta consistente del bilancio è assorbita dai servizi sociali. Anche in questo
caso il problema non è solo della quantità delle somme impegnate, ma soprattutto
della qualità dei servizi e della fascia di utenza raggiunta. Portare un contributo di
assistenza e solidarietà alle persone in difficoltà è scelta fondamentale di una società
civile e dovrebbe servire a rendere meno difficile situazioni di disagio, a volte molto
dure.
Ma, anche in questo caso, ci sono da proporre alcune considerazioni:
1. le categorie sociali disagiate non sono tutte adeguatamente assistite. L'intervento,
infatti, non può limitarsi a bambini ed anziani (peraltro con investimenti economici
sproporzionati rispetto alla qualità del servizio erogato), trascurando quasi del tutto il
mondo degli adolescenti, e intervenendo in maniera insufficiente verso altre categorie
deboli ( persone h., ragazze madri, ecc.).
2. Gli interventi hanno solo o prevalentemente carattere assistenziale, disattendendo
in tal modo il principio base dal quale muovono le azioni che il programma dei servizi
socio-assistenziali dovrebbe prevedere e per il quale (vedi l.r. 22/86 art.2) prevenire è
un momento temporalmente (oltre che logicamente) precedente al rimuovere o
riabilitare.
3. Le forme di assistenza scelte non sono spesso le più adatte. Per esempio,
l'inesistenza di centri diurni per minori obbliga gli operatori sociali a disporre
l'allontanamento del minore dal proprio nucleo familiare ed il conseguente ricovero in
una struttura residenziale. Questo provoca il duplice effetto di impedire un reale
intervento di recupero della relazione genitore figli, laddove sia possibile ( e comunque
sempre auspicabile sempre nell'ottica della tutela ), e di dover destinare una rilevante
fetta delle risorse finanziarie per sostenere le rette di ricovero.
4. Al Servizio Sociale, previsto dalla l.r nr. 22 dell'86 legge demanda "funzioni di
programmazione, organizzazione, gestione e controllo degli interventi e dei servizi di
carattere socio-assistenziale di competenza comunale" Ed esso "svolge attività di
informazione, indagini e documentazione dei problemi sociali e dei servizi presenti
anche per i collegamenti con altre strutture o servizi comunali e con presidi socio-
sanitari esistenti nel territorio". Di conseguenza la domanda nasce spontanea: lo
svolgimento del servizio, il livello di qualità da chi viene controllato?
Beni culturali e turismo: dove sono le risorse?
La previsione di spesa per i beni culturali ed turismo è un altro elemento di forte impatto
nel il bilancio. Una città che vanta le nostre tradizioni e le nostre presenze, alla quale
tutti quanti riconosciamo una vocazione ed un avvenire fondati sul binomio cultura -
turismo, non può destinare le briciole a tali settori. Ci rendiamo conto che sono stati
fatti dei piccoli passi, ma che gli stessi sono completamente disallineati rispetto alla
realtà ed alle potenzialità della città. Occorre procurare altre e ben maggiori risorse,
attingendo a fondi comunitari, statali, regionali e, soprattutto per quanto dipende da
noi, destinando risorse che vengono da economie di altri settori.
Occorre ancora coinvolgere il privato per la realizzazione di un progetto unitario su
cultura e turismo che veda, come protagonisti attivi e non più come semplici
spettatori, operatori economici, associazioni di volontariato, semplici cittadini e PP.AA.
operare in maniera sinergica. Agli amministratori è stata data la delega ad
amministrare e non il monopolio della scienza e delle capacità.
La Scuola: una "Cenerentola"
Un settore certamente marginale è ancora quello della scuola, che si lega ai due
precedenti in maniera indissolubile e che certamente merita alcune considerazioni.
Tra le spese correnti le somme destinate alle Scuole di base della città non solo sono
insufficienti per le spese di gestione (manutenzione ordinaria degli edifici,
arredamento, materiale per la pulizia, cancelleria, sussidi didattici etc), per il servizio
trasporto alunni (disabili e non), ma non comprendono il servizio di mensa scolastica.
Inoltre, la quota di spese correnti destinata a luce, telefono e gas viene gestita
direttamente dal Comune. Come avevamo anticipato nel documento all'ipotesi di
bilancio, sarebbe molto più opportuno il passaggio di queste competenze alle singole
istituzioni scolastiche, come avviene peraltro per le scuole secondarie gestite dalla
Provincia Regionale. Questa soluzione potrebbe comportare un contenimento dei costi
di gestione dei servizi e le economie potrebbero essere utilizzate dalle stesse Scuole
per altre voci di spesa.
Le spese in conto capitale comprendono modesti finanziamenti dello Stato per
l'adeguamento di alcuni edifici alle norme di sicurezza, ma niente per manutenzioni
straordinarie, ristrutturazioni, ampliamenti etc in alcuni casi indispensabili.
Anche in questo caso occorrono interventi di ben diverso spessore, attingendo ai fondi
regionali e/o statali oppure operando scelte e dando priorità in ambito di bilancio
comunale.
Gestione del territorio
Una enorme quantità di risorse viene investita per la gestione del territorio, acqua e rifiuti
in particolare, anche se non è stato previsto nessun investimento che metta in
relazione il territorio urbano con quello extraurbano secondo i principi della
sostenibilità. Ad esempio mancano i fondi per il ripristino e manutenzione del verde
pubblico, che in alcune parti della città, funge proprio da raccordo fra il centro e la
periferia; mentre in altre zone, invece, è da considerare arredo urbano . Peraltro, un
attento ripristino e ampliamento del verde pubblico, è anche indice di quella
riqualificazione urbana necessaria per stabilire una relazione fra la città antica e quella
moderna
E' un settore molto delicato e strategico per la città. Sappiamo che molte opere
saranno avviate entro l'anno e che altre sono in cantiere.
Ci auguriamo che il piano regolatore generale vada presentato al Consiglio Comunale
intervento del Sindaco al Congresso sulla Villa Romana entro questa estate e che
serva ad avviare un forte processo di recupero sia economico che della identità della
nostra città.
Ma non possiamo non porci anche in questo caso almeno una domanda: per quanto
tempo ancora il paese sarà privo della discarica, la cui assenza aggrava di enormi costi
cittadini ed operatori economici?
Considerazioni
I soldi sono i nostri, i debiti sono i nostri così come i sacrifici per pagarli! Contrarre
debiti inopportunamente significa privare la collettività di altre possibilità e gravarla di
oneri.
La rigidità strutturale del bilancio, che evidenzia quanta parte delle entrate correnti sia
assorbita dalle spese per il personale e per il rimborso delle rate dei mutui, si sviluppa
così. E tanto è più alto l'indice meno gli amministratori sono liberi nella gestione delle
risorse e nello svolgimento del proprio compito di governo. Per cui, la diminuzione di
tale livello è un obiettivo che l'amministrazione si deve dare e non quello contrario di
accrescerlo.
Il bilancio è insieme un documento economico e politico. Individua gli obiettivi
prioritari e gli strumenti per raggiungerli. Pertanto, nella sua strutturazione deve
essere letta in maniera forte ed evidente "l'impronta" dell'amministrazione. Per
arrivare a questo è necessario un approfondito ragionamento, che non può essere
fatto con i consueti criteri e nei consueti tempi.
Rendere progressivamente le spese più flessibili è un obiettivo che richiede
tempi e competenze. Ma è un obiettivo imprescindibile, perché significa avere
maggiori possibilità di amministrare.

Operare la scelta di un osservatorio, che può essere costituito anche da un


solo esperto, che studi, individui ed indichi tutte le forme di contributi e
finanziamenti possibili a qualsiasi livello ed in qualsiasi settore è un'altra scelta
imprescindibile per procurare risorse economiche.

Fissare obiettivi di contenimento progressivo e di controllo dei costi di alcune


voci (spese correnti di luce, telefono, gas, cancelleria,incarichi e consulenze ai
cosiddetti esperti, liti e arbitraggi) significa realizzare economie che potrebbero
essere diversamente investite.

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