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R = m a = d p
F , p m v
dt
da cui segue il teorema Lavoro-Energia:
L FR = K
Se le forze in gioco sono tutte conservative L F = U da cui segue la
R
In generale possiamo suddividere il lavoro nella somma dei lavori delle forze esterne pi
la somma dei lavori di quelle interne L = L esterno L interno e, come abbiamo
avuto modo di vedere il lavoro delle forze interne non in generale nullo. Dal teorema
di Knig possiamo suddividere anche l'energia cinetica in energia cinetica interna ed
esterna:
K = K esterna K interna
dove K esterna 1 M V CM
2
che riguarda il moto traslatorio collettivo del sistema e
2
dipende dall'osservatore, K interna K rel = 1
mi v ' 2i , con velocit v ' i
2
i
relative al centro di massa del sistema, che non dipende dal particolare osservatore
inerziale.
Supponiamo che L interno = U interna cio che le forze interne siano tutte
conservative. Questo ben verificato dalle forze fondamentali e quindi a livello
1
microscopico; l'attrito non certo una forza fondamentale ma statistica e macroscopica.
Come per l'energia cinetica interna, anche la variazione di energia potenziale interna
U interna non dipende dal particolare osservatore inerziale perch dipende solamente
da coordinate e distanze relative. Possiamo allora scrivere:
L esterno = K interna U interna K esterna = U K esterna
dove U detta energia interna del sistema (con la stessa notazione usata nella
termodinamica) ed la stessa per tutti gli osservatori inerziali.
Se L esterno = 0 allora E U K esterna = 0 che il
Principio di conservazione dell'energia: in un sistema isolato l'energia totale si
conserva (anche se cambia forma e utilizzabilit come ci dice il secondo principio della
termodinamica con la legge dell'accrescimento dell'entropia)
Questo un principio fondamentale in natura: esso vale nella Termodinamica (dove si
scrive L esterno = L Q ) , nella Teoria della Relativit, in Meccanica
Quantistica fino alla pi avanzata Teoria dei Campi.