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IL CAOS COME ORDINE NATURALE

-Il caos un ordine da decifrare-

Cit. Jose Saramago

INTRODUZIONE

Fino agli inizi dellOttocento vigeva, dai tempi di Newton, la convinzione che ogni moto
fosse deterministico: avendo le condizioni iniziali di un sistema si pensava fosse
possibile calcolare il suo sviluppo nel tempo, ovvero, utilizzare le leggi della dinamica
per scoprire la posizione e la velocit che avrebbe avuto dopo un tempo T che poteva
essere lungo a piacere.

Con le leggi di Boltzmann, la scoperta di una possibile caoticit a livello atomico e con
lavvento della statistica per la trattazione di questo genere di sistemi, come una mole
di gas composta da milioni di atomi, si apr un dibattito epocale a riguardo. Luso della
probabilit e della statistica sembrava ovviare ai limiti della precisione umana
fornendo risposte scientificamente rigorose, eppure non tutti gli scienziati lo
adottarono considerandolo uno strumento impreciso in quanto atto ad arginare i limiti
dellintelletto umano.

Le due posizioni cardine rispetto a questo dibattito furono quelle di Maxwell e


Boltzmann: il primo sosteneva che luso della probabilit fosse necessario ma non
preciso, esso forniva risultati accurati entro quanto consentito dai limiti umani; era sua
convinzione che la natura, anche a livello atomico, rispondesse ai criteri meccanicistici
ma che tale grado di precisione era inaccessibile allintelletto umano. Secondo laltro
fisico a livello molecolare era la natura stessa ad essere caotica, ci era evidenziato
anche dallentropia: un sistema lasciato a s tende a svilupparsi verso la situazione pi
probabile nonostante essa non sia lunica possibile.

Sul finire dello stesso secolo sar Poincar a porre fine al dilemma dedicandosi allo
studio del problema dei tre corpi: un sistema formato da tre corpi liberi che
interagiscono di sola forza gravitazionale descritto da equazioni differenziali
risolvibile solo per certi casi limite, ma, anche in queste situazioni, lo sviluppo del
sistema tende, dopo un certo lasso di tempo T, a divergere in modo imprevedibile
dalle soluzioni previste.

LA CAOTICITA IN FISICA

Il sistema trattato da Poincar non lunico ad avere un comportamento caotico in


fisica; esiste unintera branca di questa disciplina che si dedica allo studio di questo
genere di situazioni.
Definire univocamente un sistema caotico difficile e per questo risulta pi semplice
descriverlo elencando le sue tre propriet fondamentali che rendono un sistema
dinamico tale.

1) Il sistema altamente sensibile alle condizioni iniziali: Un sistema caotico


presenta un particolare comportamento deterministico; anche in questo genere
di sistemi una certa condizione iniziale porta sempre ad una stessa situazione
finale, essi sono per molto pi sensibili a quale sia la situazione iniziale. Il
sistema tende ad evolvere in modi completamente diversi per situazioni iniziali
molto simili, leggere differenze tra una situazione iniziale A e una B tendono ad
essere arginate da un sistema dinamico semplice portando a situazioni finali A
e B molto simili tra loro, un sistema caotico amplifica le differenze tra A e B in
modo esponenziale portando a situazioni finali estremamente diverse. Questo
comportamento conosciuto anche come effetto farfalla, nome datogli da
uno studio di Lorenz trattato pi avanti nella tesina.
2) Dare graficamente origine ad un attrattore strano con orbite dense: Si definisce
come attrattore un insieme verso la quale un sistema dinamico evolve dopo un
certo tempo T, viene detto strano se esso ha dimensione frattale, ovvero
originato da un certo modulo ripetuto su scale diverse. I sistemi caotici,
descritti da equazioni differenziali, hanno attrattori con orbite estremamente
dense: ad una minima variazione delle condizioni iniziali esso evolve in un
orbita diversa da quella attesa portando quindi ad uno sviluppo del tutto
imprevisto. Lesponenziale ingrandimento delle differenze iniziali visibile
anche nellesponenziale allontanamento delle orbite tra di loro: questo
comunque un fenomeno locale, le orbite non possono divergere allinfinito e
anzi tendono poi a ripiegare su loro stesse a causa dellattrattore che si localizza
al centro di esse.

-Spazio delle fasi e attrattori-

Quando si tratta con sistemi caotici lo spazio delle fasi la pi utile delle
rappresentazioni grafiche. Esso lo spazio che corrisponde a determinate variabili del
sistema, ovvero, ad ogni punto del grafico corrispondono univoci valori delle variabili
(unit di misura poste sullasse), questo significa che per giungere in una determinata
situazione il sistema deve avere fatto un percorso univoco.

Questo tipo di grafici da origine ad attrattori, gli attrattori sono formati da


caratteristiche orbite concentriche, le orbite tra di loro non si incrociano mai, se lo
facessero ci starebbe a significare che il sistema evolve verso due situazioni distinte
da una univoca di partenza.

E interessante confrontare il grafico a cui da origine un pendolo semplice:


Considerando il pendolo con o senza linfluenza dellattrito: solo il sistema dissipativo
(con attrito) presenta un attrattore: qualsiasi sia la velocit angolare iniziale del
pendolo esso tender, dopo un certo numero di oscillazioni a fermarsi. Mentre il
pendolo continua a muoversi di moto armonico lattrito smorza sempre di pi le
oscillazioni, esso tende per ogni oscillazione compiuta ad avvicinarsi un po di pi allo
stato di equilibrio e a fermarvisi.

Il pendolo conservativo mantiene idealmente le sue oscillazioni isocrone e quindi il suo


grafico pur passando dalla posizione di riposo lo fa con energia cinetica massima.

3) Esibire la propriet di transitivit topologica: Quando si considera il grafico di un


sistema caotico esso ha orbite dense perch ricoprono ogni punto dello spazio
delle fasi, un sistema caotico caratterizzato dalla transitivit topologica perch
preso un qualsiasi punto nello spazio delle fasi certo che il sistema dopo un
certo lasso di tempo evolver passando da quel punto.

Queste tre propriet caratterizzano un sistema caotico, esso in breve un sistema


deterministico, per condizioni iniziali uguali esso conduce allo stesso risultato finale
sempre ma, a differenza dei sistemi semplici esso tende ad amplificare le condizioni
iniziali. Se due situazioni iniziali discostano leggermente luno dallaltro questa
differenza verr amplificata in modo esponenziale ogni volta che passa un certo lasso
di tempo T. Per quanto piccola limprecisione iniziale essa si ingigantir in breve
tempo, questo rende impossibile fare previsioni accurate trattando con sistemi caotici
su scale di tempo molto pi grandi del loro tempo specifico T.

Non sufficiente dire che le incertezze iniziali vengono amplificate per avere un
sistema caotico: sebbene i testi pi semplici e divulgativi la omettano la propriet di
transitivit topologica fondamentale; consideriamo ad esempio lequazione y=2x,
essa raddoppia le differenze iniziali ma non per questo pu essere considerata caotica,
pur sempre di una retta si tratta. Un sistema per essere caotico deve quindi avere
orbite dense che percorrano lintero spazio delle fasi.
-Una misura della caoticit: gli esponenti di Lyapunov-

Trattando dei sistemi caotici ho introdotto il tempo specifico T oltre il quale le


imprecisioni iniziali sono amplificate e quindi entro il quale possiamo prevedere il
comportamento del sistema. Esso proprio di ogni situazione esaminabile ma non
lunico modo per rappresentare il grado di caos in un sistema. Considerando il
grafico nello spazio delle fasi le orbite di un sistema si allontanano luna dallaltra in un
modo unico per ogni situazione. La velocit con cui due orbite che in origine sono
infinitesimamente vicine una chiara indicazione di quanto quella distanza iniziale
infinitesimale viene amplificata: questa velocit indicabile come esponente di
Lyapunov.

La matematica dietro questi calcoli molto pi complessa del livello della tesina ma
basti sapere che il grado di caoticit quindi misurabile e sapendo che il massimo
esponente di Lyapunov per una certa orbita indicato con e che il tempo specifico di
1
un sistema caotico dato da T

.

-Le equazioni di Lorenz-

Lorenz, come accennato prima, fu uno dei primi a studiare questo tipo di situazioni in
modo approfondito: egli si dedic allanalisi dei moti convettivi che animano un fluido
posto in mezzo a due piastre mantenute a una differenza di temperatura costante.

Avendo la piastra inferiore pi calda di quella superiore con differenze di temperatura


basse si creava una situazione stazionaria: gli strati di fluido inferiore cedevano calore
a quelli superiore per contatto ma, aumentando il divario tra le due temperature, si
generavano dei moti convettivi: gli strati daria calda inferiore tendevano a muoversi
verso lalto e quelli pi freddi e densi superiori cedevano il loro posto scendendo verso
la piastra pi calda ove, riscaldandosi, facevano proseguire questo moto.

Il sistema pu essere considerato dissipativo poich se si eliminava la differenza di


temperatura tra le piastre i moti convettivi cessavano.
Lorenz osserv che i sensi di rotazione dei vortici cambiano senza causa apparente,
alternandosi senza alcuna periodicit. Per descrivere i fenomeni che coinvolgono uno
dei vortici cilindrici, Lorenz us tre grandezze: la velocit x di rotazione del cilindro, la
differenza y di temperatura tra le correnti ascendenti e discendenti del cilindro
(misurata lungo lintersezione del cilindro con il piano mediano) e lo scostamento z tra
landamento effettivo della temperatura con laltezza e landamento lineare atteso nel
modello pi semplice. Queste tre variabili sono funzioni del tempo t e definiscono lo
spazio delle fasi tridimensionale del sistema vortici di Lorenz.

Le tre equazioni che governano il sistema contengono, oltre alle tre grandezze x, y e z,
anche tre parametri numerici che dipendono dal fluido e dalla scatola (lo spazio
delimitato dalle due superfici, a temperatura diversa, del sistema): A, B e C. Il
parametro A il rapporto tra la viscosit del fluido e la sua conducibilit termica
(Lorenz 14 scelse A = 10). Il parametro B invece dipende dalla differenza di
temperatura tra le due facce della scatola (Lorenz scelse B = 28); per valori superiori a
un certo numero critico si passa dal regime stazionario a quello vorticoso. Infine C il
rapporto tra larghezza e altezza della scatola (Lorenz prese C = 8/3)

{
x= A ( yx ) t
y=(Bx y xz) t
z=(xyCz ) t

Le seguenti equazioni non sono lineari e danno origine ad un grafico dello spazio delle
fasi noto come attrattore di Lorenz
Nonostante, per ovvie ragioni, sia rappresentato in due dimensioni un attrattore strano
necessita di svilupparsi in tre dimensioni, limmagine non rende il fatto che le orbite
non si intersechino mai tra di loro, per ragioni precedentemente spiegate.

Le due asole del grafico rappresentano i due sensi di rotazione del vortice che, senza
motivi apparenti, se non variazioni iniziali infinitesimali, pu variare di senso
improvvisamente.

Questo grafico stato reso celebre da una conferenza di Lorenz che egli tenne nel
1972 col titolo Pu il battito dali di una farfalla in Brasile causare un uragano in
Texas?. Lorenz aveva osservato che a livello puramente simbolico lo spostamento
daria causato dal battito dali di un gabbiano potrebbe mutare le condizioni climatiche
in modo tanto disastroso, il gabbiano sar poi sostituito con la pi poetica immagine
della farfalla anche per la somiglianza dellanimale con la proiezione sul piano xz del
grafico da lui ottenuto.

Il vero fine della conferenza non era certo ravvisare la comunit scientifica della
pericolosit del battito dali delle farfalle ma far capire quanto alcuni sistemi siano
tanto sensibili alle condizioni iniziali da rendere impossibile controllare ogni variabile. Il
grafico che Lorenz aveva ottenuto non aveva infatti la pretesa di essere quantitativo e
rappresentare in modo preciso il reale andamento dei moti convettivi: esso ha una
natura qualitativa, rappresenta le possibili direzioni verso cui il sistema prima o poi
evolver.

E da notare che caso e caos non sono la stessa cosa, i fenomeni dovuti al caos sono
frutto di leggi deterministiche che non possono essere per controllabili, sono
comunque molto lontani dallaccadere senza una motivazione come se fossero
lestrazione casuale di un numero da un sacchetto.

I sistemi complessi e quelli caotici sono estremamente interessanti per quanto li si sia
studiati solo in tempi relativamente recenti, essa stata applicata in vari ambiti come
la finanza e lo studio di dinamiche complesse come quello tra numero di prede e
predatori.

Se in fisica il caos sottointende un ordine interno, sfuggevole ma presente, in filosofia


la parola caos deriva dal termine greco chaos (fenditura, oppure, in senso figurato,
abisso), utilizzato dalle antiche cosmogonie greche per indicare la materia
primigenia e informe, che costituiva luniverso primordiale prima che gli elementi aria,
acqua, terra e fuoco si combinassero a formare il ksmos, luniverso ordinato. Il chaos
quindi era luniverso in potenza, caratterizzato dallassenza di ordine, prima che si
costituisse in strutture definite.

NIETZSCHE E IL CAOS
-Biografia-

Friedrich Wilhelm Nietzsche fu un pensatore tedesco ed considerato uno dei massimi


filosofi di ogni tempo. Nacque a Rcken, villaggio della Prussia meridionale nei pressi
di Lipsia, il 15 ottobre 1844. Negli anni giovanili si dedica a composizioni musicali
vocali e strumentali e scrive poesie. Nel 1858 entra nel collegio statale di Pforta (tra i
pi prestigiosi di tutta la Prussia) e nel 1864 si iscrive alla facolt di teologia di Bonn,
ma pochi mesi dopo si trasferisce a Lipsia per studiare filologia classica. Il giovane
Friedrich manifesta fin da subito doti eccezionali ma anche problemi legati alla salute
(in particolare dolori agli occhi e alla testa) che lo accompagneranno per tutta la vita.
Egli inoltre vivr sempre con il timore di aver ereditato la malattia nervosa per cui mor
il padre nel 1849, a soli trentasei anni. Nel 1865 entra in contatto con il pensiero di
Schopenhauer (molto ammirato da Nietzsche in questi anni di giovinezza) e nel 1868
conosce personalmente il compositore tedesco Richard Wagner con cui stringe una
profonda amicizia. Nel 1869 (a soli 25 anni) Nietzsche ottiene la cattedra di filologia
allUniversit di Basilea, pur non essendo ancora laureato. In questi anni egli scrive il
suo primo libro, La nascita della tragedia dallo spirito della musica, che verr poi
pubblicato nel 1872. Il peggioramento delle sue condizioni di salute lo portano ad
abbandonare temporaneamente lUniversit e a soggiornare a lungo in Italia. Nel 1878
interrompe bruscamente la sua amicizia con Wagner, poich diventato, secondo la sua
opinione, un borghese ormai adattato al conformismo della societ tedesca, e
probabilmente anche a causa dellavvicinamento del compositore al cristianesimo
(evidente nel Parsifal, caratterizzato dal misticismo cristiano). Lanno seguente le sue
condizioni peggiorano ulteriormente, tanto da mettersi definitivamente in pensione. In
questi anni scrive la gran parte delle sue opere pi importanti. Nel gennaio del 1889
colpito da una grave crisi psicotica per le vie di Torino e nei giorni successivi invia
lettere deliranti ad amici, ma anche a uomini politici. In seguito a questi fatti Nietzsche
viene trasferito in diverse cliniche psichiatriche e infine nella casa della sorella
Elizabeth a Weimar, dove muore il 25 agosto 1900, a cinquantasei anni (di cui gli
ultimi undici furono caratterizzati dalla pazzia), probabilmente a causa di una
degenerazione nervosa dovuta a una infezione sifilitica forse contratta nei suoi anni di
giovinezza in uno dei bordelli frequentati dagli studenti. Il pensiero di Nietzsche
complesso, e probabilmente per questo nel corso degli anni stato soggetto a diverse
interpretazioni, nonch a distorsioni e manipolazioni. La distorsione maggiore
probabilmente quella avvenuta a opera della sorella Elizabeth, che si dedic a un
vero e proprio culto del fratello e fond a Weimar nel 1894 (prima della morte di
Friedrich) un Archivio Nietzsche. Elizabeth si incaric di riordinare i frammenti e le
pagine incompiute lasciate dal fratello e li utilizz in maniera molto arbitraria,
pubblicando nel 1906 unedizione della Volont di potenza. Ella distorse il pensiero di
Nietzsche tanto da associarlo a circoli culturali antisemiti e nazionalisti (verso cui
Friedrich invece provava disprezzo) e anni dopo lo stesso nazismo (di cui Elizabeth era
una sostenitrice) si appropri di questa immagine distorta, facendo di Nietzsche una
sorta di anticipatore delle idee di Hitler.
-Visione della vita-

Negli anni della giovent ammir molto la figura di Schopenhauer e ne infatti


riconoscibile linfluenza sulla sua visione della vita; secondo Schopenhauer la vita
un pendolo che oscilla tra dolore e noia: luomo teso verso il desiderio di ci che
non ha. La volont vista come un cieco impulso che non pu essere controllato,
spinge luomo a bramare sempre di pi, limpossibilit di soddisfare questi desideri lo
porta ad essere infelice. Limprobabile raggiungimento della soddisfazione solo
momentaneo, luomo dopo aver ottenuto ci che brama presto spinto dalla sua
volont a desiderare qualcosa di nuovo e altrettanto difficilmente raggiungibile.
Luomo si illude quindi di essere libero e di godere del libero arbitrio: la forza interiore
della volont lo spinge verso linfelicit togliendo significato alla vita.

Nietzsche abbraccia questottica convinto che le filosofie passate abbiano cercato di


dare un senso alla vita delluomo con un implicito scopo consolatorio, prime tra tutte
le filosofie di matrice positivistica che creano la falsa speranza del progresso e dello
sviluppo.
Egli accoglie la visione schopenhaueriana della vita convinto che questa sua inutilit
vada accettata, di ci tratta nella sua opera La nascita della tragedia dallo spirito
della musica: secondo lui nella tragedia classica, soprattutto nelle opere di Eschilo e
Sofocle, vi un primo tentativo di accettazione della disperata condizione umana.

-La tragedia greca: sintesi della dimensione apollinea e di quella dionisiaca-

Secondo la cultura classicistica del Settecento e Ottocento larte greca andava vista
come massimo esempio di perfezione formale, armonia e ordine, ci era tipico del
culto di Apollo.
Nietzsche in essa, soprattutto nella tragedia, vedeva il perfetto connubio tra la
dimensione apollinea e quella dionisiaca: era lincontro tra armonia, bellezza e
irrazionalit e drammaticit del reale.

Dioniso il dio dellebrezza e della sregolatezza, il filosofo vedeva come massima


espressione artistica a ci ricollegabile la musica: il potere evocativo del suono riesce
a ricongiungere luomo con la natura e le sue forze primordiali.

Apollo il dio della saggezza e la massima delle arti di radice apollinea che il filosofo
individua la scultura: con lo scalpello lartista fa sorgere il definito dal caotico.

Nella tragedia queste due dimensioni si incontrano: tragedia etimologicamente deriva


da canto dei capri, al termine delle feste dionisiache i capri erano le bestie sacrificali
per i rituali sacri. Nella tragedia i componenti del coro erano vestiti da satiri, creature
con torso di uomo e arti da capro, chiaro simbolo della bestialit umana, eppure il coro
assunse nei secoli sempre maggior importanza, esso era il mezzo attraverso il quale
gli spettatori si sentivano maggiormente parte della tragedia, il coro assumeva quindi
anche una funzione di tramite per la catarsi.
Nietzsche riconosce inoltre nella tragedia lunione tra la poesia, arte apollinea, e la
musica e la danza, arti dionisiache; a rendere grande la tragedia secondo lui era quindi
la capacit di esprimere bellezza ed armonia pur non escludendo il disordine e la
disperata condizione umana.

Questa struttura della tragedia dur solo fino alla comparsa di Euripide che elimin il
coro in favore del prologo che aveva lo scopo di spiegare razionalmente la vicenda:
questo desiderio di razionalit va, secondo Nietzsche, imputato alla diffusione della
dottrina di Socrate che tent di razionalizzare ogni aspetto della vita umana
precludendo alluomo la comprensione della sua infelicit innata.
La filosofia secondo Nietzsche non deve ingannare luomo negando la dimensione
dionisica, ci porta allimpossibilit di spiegare linfelicit che caratterizza la vita di
tutti.

Lo spirito che animava la tragedia delle origini non and per perso e lo si pu
ritrovare nelle opere iniziali del compositore Wagner che, nelle sue opere, fuse
apollineo e dionisiaco.
Nietzsche si allontan per dallartista considerandolo sempre pi condizionato dal
conformismo per il suo avvicinamento alla politica e alla religione cristiana.

-Caos e creazione-

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