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RIASSUNTO LIBRO ARCHEOLOGIA DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE:

LA PIETRA:

Le rocce si suddividono in tre tipi:

-magmatiche

-sedimentarie

-metamorfiche

Magmatiche (o ignee): derivano dal consolidamento in seguito al raffreddamento, di masse rocciose allo
stato fuso, o liquido.

Differenza tra magma e lava: il magma allinterno della crosta terrestre, mentre la lava il magma
fuoriuscito dalla crosta terrestre e libero di gas.

A seconda delle condizioni di raffreddamento si suddividono a loro volta in tre gruppi:

-intrusive:consolidamento lento del magma risalito in uno strato comunque allinterno della crosta,
(es.graniti, granulari e porosi)

-effusive:date dal raffreddamento improvviso del magma risalito in superficie (es.porfidi)

-filoniane: date da piccole intrusioni di magma, senza fuoriuscita dalla crosta terrestre ma raffreddato in
una zona intermedia tra la superficie e la parte di crosta non troppo profonda, (es.

Rocce sedimentarie:derivano dalle formazioni stratificate rocciose, ve ne sono di 5 tipi:

-sedimentarie clastiche (o detritiche):hanno origine dallaccumulo di frammenti rocciosi disgregatisi


attraverso lerosione dellacqua che penetra nelle crepe rocciose.

-Rocce sedimentarie piroclastiche:formatisi in seguito a cementazione dopo il deposito di detriti vulcanici


(es. tufi).

Rocce sedimentarie di origine chimica formate da:

-carbonato di calcio (dette carbonati che)

-formate in seguito alla precipitazione di sali per levaporazione dellacqua

-formate dallaccumulo di resti animali (dette organogene)

Rocce metamorfiche:derivano da rocce magmatiche preesistenti, che in seguito a cambi di temperatura e


pressione, hanno subito una cristallizzazione dei minerali.

Si dividono in:

-rocce solfatiche: costituite in prevalenza da gesso

-rocce carbonatiche: costituite in prevalenza da carbonati di calcio


-rocce silicatiche:costituite in prevalenza da silice in base alla loro acidit troviamo le:

-rocce acide

-rocce intermedie

-rocce basiche

La resistenza delle rocce:allincisione, allusura, alla segagione

Tre tipi di rocce:tenere (facilmente tagliabili),semidure,dure, durissime(difficili da tagliare)

Le caratteristiche delle pietre da costruzione:

-durezza: resistenza alla scalfitura

-tenacit: resistenza allurto

-resistenza alla compressione

-resistenza alla trazione

-divisibilit: possibilit di estrazione e lavorabilit di una roccia

-lucidabilt: attitudine ad assumere superfici perfettamente lisce

-caratteristiche termiche (di cui importante il coefficiente di dilatazione)

-conducibilt termica:soprattutto nei materiali molto porosi

-refrattariet:resistenza alle temperature

Come si coltivano le rocce: dipende dalla posizione geografica in cui sono

-a mezza costa o sui rilievi cave a gradoni disposte ad anfiteatro lungo i fianchi della montagna

-in zone pianeggianti: cava a fossa abbassamento sup.suolo con grandi trincee

Sistema di taglio:

la tagliata a mano separazione con appositi strumenti i sei lati che definivano il parallelepipedo, per
separare gli altri tre lati si faceva un solco di delimitazione a monte e ai fianchi della stessa altezza del
blocco da estrarre. Per lo stacco definitivo si facevano degli alloggi a V alla base del blocco, in tali alloggi
venivano piantati a colpi di mazza dei cunei di legno molto secco, i quali dopo essere stati bagnati
provocavano il distacco completo della roccia per aumento di volume.

Le tecniche dei secoli successivi furono con gli esplosivi, che per danneggiavano troppo le rocce e
lintroduzione del taglio con filo elicoidale (fatto da tre fili di acciaio avvolti a spirale), ed infine la tecnica a
filo diamantato che contiene granuli di diamante industriale.

La squadratura:essa richiedeva una specializzazione artigianale assai maggiore, essa permetteva di


ottenere blocchi regolari dalla forma di regolari parallelepipedi, per farla si usavano strumenti a
percussione indiretta
Gli strumenti da lavoro:

a percussione diretta: strumenti che scalfiscono direttamente la pietra come il picco da cava

a percussione indiretta:strumenti che devono essere battuti da percussori come gli scalpelli

La gestione delle cave:

ogni cava era contraddistinta con il termine di officina, mentre le unit amministrative erano dette
caesura.

I capi delle cave erano detti procuratores che dovevano far capo a un procurator marmorum residente a
Roma.

Il trasporto: dove era possibile era fatto per via fluviale o marittima tramite barche denominate nas
lithagogo dai greci e naves lapidarie dai romani, in aree montane erano utilizzate piste inclinate lungo le
quali venivano fatti scivolare i blocchi, legati a slitte di legno (lizze)che scorrevano su travicelli disposti
trasversalmente frenate con funi agganciate ai bordi del percorso, il graduale allentamento delle funi
consentiva un lento avanzamento dei carichi. In pianura invece si usavano sistemi di traino tramite slitte
trascinate dalla forza di centinaia di uomini

Le principali cause del degrado:

dovute prevalentemente ad agenti naturali come lacqua

il degrado avviene per:

- il deposito superficiale di polveri

-cocrezioni dei carbonati trasportati dallacqua e ridepositati in superficie

-macchie dovute alla vicinanza con i metalli

-scialbatura che forma pellicole di carbonato di calcio

-patine organiche dovute alla presenza di grassi

Il degrado per apporto:

-formazioni di patine biologiche date da alghe monocellulari

-incrostazioni di licheni funghi o muschi

-presenza di vegetazione (piante che possono mettere radici nel muro)

-alterazione cromatica

-solfatazione (formazione di una crosta nera)

-efflorescenze (depositi superficiali di Sali)


Il degrado per asporto:

-corrosione superfici

-polverizzazione

-esfoliazioni (data dallusura delle superfici)

-abrasione materiale lapideo (data dal vento)

-disgregazione (data da sbalzi termici)

Degrado senza asporto n apporto di materiale:

-fratturazioni

-rigonfiamenti

-deformazioni

I MATERIALI CERAMICI:

Le caratteristiche principali di questi materiali sono:

- la plasticit acqisita tramite lutilizzo dellacqua

-limpermeabilit

-refrattariet

-bassa conducibilit

-resistenza meccanica

Lestrazione, preparazione, la foggiatura:

Per foggiare indispensabile

-macerare il materiale contenendolo a lungo in mucchi continuando ad aggiungere piccole quantit di


acqua.

-manipolarlo sempre aggiungendo acqua in modo da velocizzare la manipolazione

I mattoni, le mattonelle e le tegole venivano realizzati tramite appositi stampi in legno, dove limpasto
veniva premuto a mano e spianata la parte superiore. Per i coppi invece si usava cone stampo un legno
semicilindrico.

Le tecniche di impiego sono 2:

-ladobe: cio la produzione di mattoni crudi successivamente essicati

-il pis: tramite la costruzione di cassoni lignei veniva compressa largilla umida piuttosto ghiaiosa, tolte le
casseforme rimaneva un unico blocco e non vi era lincombenza del trasporto, perch vaniva direttamente
fatto sul posto.
La cottura:

Cotto utilizzando le fornaci, dotate di un ottimo tiraggio e calore interno, esse venivano costruite allinterno
di una fossa in modo che il piano di combustione rimanesse seminterrato. La camera di cottura era
separata dal combustibile. Famosa era la tipologia del forno a 8, dove vicino alla fossa interrata veniva
costruita unaltra fossa chiamata dai romani prefurnium che corrispondeva ai due cerchi dell8. Il passaggio
del calore avveniva tramite la strozzatura, il quale finiva nella parte pi bassa, mentre il materiale da
cuocere era collocato nella fossa pi alta.

Classificazione tipologica dei materiali ceramici:

La prima distinzione riguarda limpasto, bianco o colorato, la seconda riguarda limpermeabilit (nella
quale si aggiunge un rivestimento detto coperta)o la porosit.

Le ceramiche non rivestite prendono il nome di nude o terrecotte.

Lingobbio, invece, un tipo di rivestimento costituito con argilla pi diluita e depurata di quella con cui era
stato foggiato il vaso.

La vernice sintetizzata, costituita da unargilla che prende il nome di barbottina, ricca di ferro che una
volta stesa con pennello o direttamente immersa, veniva poi cotta assumendo una colorazione corallo o
nera. Laggiunta di sostanze vetrose, per rendere i vasi impermeabili avveniva con applicazione al corpo
ceramico di materiali che fondessero in cottura. Ci avveniva attraverso 2 procedimenti:

-la monocottura: che consisteva nella stesura sul corpo ceramico foggiato ed essicato una polvere polvere
di vetro data a pennello.

-la biscotatura: il manufatto veniva cotto due volte. La prima riguardava il vaso appena essiccato e non
rivestito, con la seconda loggetto era cotto insieme alla polvere vetrosa del rivestimento, in questo modo
non si formavano bolle in superficie.

Le terraglie sono corpi ceramici bianchi per la presenza di caolino, non sono impermeabili, ma lo diventano
con un rivestimento vetroso e trasparente detto cristallina che lo rende impermeabile.

La maioliche hanno un rivestimento vetroso reso opaco, cio che non lascia passare la luce anche se in
superficie risulta lucida. Lunico materiale ceramico a corpo bianco e impermeabile la porcellana in cui
necessario il caolino. Il gres invece un materiale ceramico impermeabile realizzato con argilla colorata con
ossidi metallici.

I materiali ceramici usati in architettura:

Le anfore romane per la costruzione delle volte, esse venivano riutilizzate una volta diventate inutili per le
funzioni alimentari venivano riciclati. Essi erano materiali resistenti ed estremamente leggeri. Esse venivano
poste a strati ora perpendicolari e ora paralleli alla volta annegate poi in abbondante malta.

La produzione pi vasta quella dei laterizi destinati a murature, archi, alle volte, agli impianti idrici, alle
coperture e alle pavimentazioni. Essi erano usati per le tegole e per le parti ornamentali dei tetti.

Come modulo venivano utilizzati pi frequentemente i pezzi quadrati le cui misure corrispondevano a
multipli o sottomultipli del piede;
Come tipologie quadrate erano il bipedale, sesquipedale e il bessale.

Comunque venivano anche utilizzati pezzi triangolari e circolari. In epoche successive vennero anche
utilizzati i classici mattoni rettangolari.

La posa in opera dei pezzi quadrati richiedeva almeno due operai, ma aveva il vantaggio che un unico
blocco passava da parte a parte del muro. Lorganizzazione della produzione era basata su officine
(figlinae), gestite da officinatores (liberi imprenditori) e da domini (proprietari delle cave di argilla). Molte
figlinae appartenevano al fisco imperiale o erano propriet personale degli imperatori. Nelle aree montane
venivano applicate lastre di copertura in pietra scistosa proveniente dalle cave vicine e quindi pi facili
anche da trasportare.

Chiappelle:sono mattonelle rettangolari in ceramica a corpo colorato appositamente per la realizzazione


di pavimenti.

Trombette: tubature invetriate costituite da varie parti incastrabili fra loro grazie alle misure decrescenti
del diametro.

La produzione di manufatti ceramici destinati alle decorazioni e alle architetture dove venivano utilizzate
come rivestimenti per proteggere le strutture lignee del tetto e anche per realizzare fasce colorate
realizzando pezzi modellati a crudo uno a uno e poi traforati, e decorati con motivi geometrici oppure
vegetali.

Mattonelle vetrose o smaltate, utilizzate per i rivestimenti parietali interni o esterni, sia per le
pavimentazioni, sostituendo cos i vecchi mosaici.

Tecnica a cuenca era una produzione di tipo seriale, e consisteva nel riprodurre uno stampo con le
piastrelle ancora a crudo motivi decorativi, i quali contorni rimanevano in rilievo.

Questi materiali sono molto resistenti a fenomeni di deterioramento.

I leganti:

Erano importanti come leganti nella costruzione di muri, volte e cupole, essi vengono definiti materiali
litoidi, perch provenienti da materiali litici. Per la produzione di calce venivano utilizzate rocce
sedimentarie.

I sistemi di estrazione:

erano sempre utilizzate le cave a gradoni ed erano estratti i materiali di minor pregio, con la presenza di
maggiori crepature naturali, la rocce venivano spaccate con picconi, i pezzi venivano fatti rotolare per poi
essere frantumati in piccoli pezzi.

La scagliola: una miscela formata da gesso per stuccatori e selenite finissima, unita poi a colla animale.

La calce: tecniche di cottura, spegnimento, impasto, presa:

Malte: costituite da calce, sabbia (o inerte) e acqua

Ve ne sono di 2 tipi:

-malte aeree: il legante fa presa con laria


-malte idrauliche: fanno presa sottacqua

-calce grassa:date dalla cottura dei calcari

-calce magra:date dalla cottura di dolomia

Differenza tra calci magre e grasse e malte grasse e magre: Le malte grasse hanno maggiori quantit di
legante

Le calci erano molto utilizzate come rivestimento delle murature.

La cottura della calce: tramite un forno dotato di una o due bocche e di un foro per lo sfiato posto nella
parte alta della cupola, che doveva essere caricata con pietre bianche ogni cottura richiedeva da 15 a 20
giorni. Non appena raffreddata la calce veniva inserita allinterno di botti di legno fatte scendere a valle e
condotte tramite dei muli e condotte presso i cantieri o condotte su imbarcazioni nel porto, dove veniva
venduta al minuto.

La pozzolana: una terra di origine vulcanica come la pomice

Il cocciopesto: costituito da frammenti di ceramica derivata in seguito a cottura di materiali argillosi.

Un altro sistema per ottenere opere idrauliche quello della costruzione di muri allasciutto con limpiego
di palancolate usando malte senza alcun addittivo.

Portland: primo cemento diverso dal caementum romano, si prepara usando miscele di calcare e argilla a
temperature molto alte.

Clinker, materiale cotto, raffreddato e poi macinato con laggiunta di piccole quantit di gesso, necessario
a rallentare la presa.

Gli intonaci: miscela di sabbia, acqua ed eventuali addittivi, con successiva presa a contatto con laria.

Usati per il rivestimento e la finitura delle superfici murarie a pi strati e man mano che si saliva in
superficie la granulometria diminuiva, gli strati venivano applicati quando quello sottostante non era
totalmente asciutto.

-Lo strato pi profondo a contatto con il muro viene detto rinzaffatura o arriccio,spesso alcuni cm.

-intonaco o arenino.

-intonachino con aggiunta di marmorino bianco.

-infrascatura, sistema in cui si utilizzavano delle frasche per dare leffetto delle righe.

-coloritura.

-lucidatura fatta con una piastrina di metallo.

Secondo Vitruvio gli starti dovevano essere 7 ma in realt per i romani andavano da 3 a 5 strati.

Lintonaco veniva usato anche per la realizzazione di finte decorazioni rappresentanti marmi, con pigmenti
sciolti in acqua e passati poi con il sapone di marsiglia.
Gli stucchi:

decorazione parietale di rilievo fatta in 2 modi:

-modellata a mano

-con lutilizzo di stampi decorati in negativo in modo tale da lasciare lo stampo sullo stucco ancora fresco.

Nelle cornici modanate o finte architetture la modellazione non si limitava allultimo strato ma doveva
essere fatta anche in quelli sottostanti fino allarriccio per mantenere un intonaco molto sottile.

Pavimentazioni in seminato: formato da un impasto ben battuto di calce, coccio pesto, ghiaia arricchito
con scaglie di marmi.

Cause del degrado:

-erosione dellintonaco a causa del ristagno dellacqua piovana

-penetrazione dellacqua allinterno dei muri che fuoriesce dalla superficie per capillarit

-presenza di fatturazioni:provocate dal ritiro del materiale durante la presa

-deposito di Sali in superficie

-formazione di elementi biologici come alche e batteri che attaccano la superficie

I colori:

Ogni colore definito da 3 attributi:

-la tinta (indica i colori base)

-la chiarezza (quantit di bianco e nero presente nel colore)

-la saturazione (qualit della tinta rapportata al bianco)

Le sostanze pi usate nellantichit erano i pigmenti, ovvero composti gi presenti in natura estratti da
animali oppure vegetali. I primi a essere usati erano le ocre e il carbone, successivamente poi il verde
(ottenuto con ossidi di rame) ocra rossa, e blu egizio.

Le pitture invece, provengono sempre da sostanze organiche naturali e sono in grado diluite con acqua, di
dare colore ai tessuti, alla carta, e a pelli animali.

Le tecniche dellaffresco:

Le terre venivano ridotte in polveri, che successivamente venivano applicate con acqua allintonaco ancora
bagnati; in questo modo i pigmenti rimanevano imprigionati. La decorazione procedeva dallalto verso il
basso lavorando su fasce orizzontali, corrispondenti alle pontate. Sullultimo strato di intonaco veniva poi
inciso il disegno utilizzando una punta. Ciascuna figura allinterno del procedimento decorativo, era
specializzata in una diversa funzione, vi erano:
-dealbator addetto alla stesura dellintonaco

-pictor parietarius che realizzava le cornici con motivi decorativi sempre ripetitivi

-immaginarius creatore della scena dellaffresco

Sinopia: tecnica in cui si incideva il disegno a carbone, e poi ripassato con la terra di sinope

Spolvero: il disegno su cartone veniva ricalcato tramite una serie di fori che riportavano il disegno
sullintonaco. Successivamente sul disegno si passava dellocra o del carbone, che cadendo allinterno dei
fori fatti veniva riportato direttamente sullintonaco bagnato.

Il fresco secco e la pittura a calce:

fresco secco: pittura parietale in cui gli affreschi venivano stesi sullintonaco secco o asciutto. Per farlo
prima si stendeva sul muro una scialbatura, cio un sottile strato di latte di calce, sul quale si applicava il
colore in fretta, prima che il colore evaporasse.

Pittura a calce: usata al posto dellaffresco per pitture maggiormente complesse.

Pittura a tempera: pittura stesa direttamente sulla superficie.

Cause di degrado:

La solfatazione, cio annerimento della superficie muraria e causato spesso dalle piogge acide.

Il vetro:

E rigido, ma oltre certe temperature diventa modellabile; esso realizzato con la silice, materiale presente
in natura e infinitamente riciclabile.

Dalla pasta vitrea alla soffiatura:

fritta: materiale filamentoso e opaco ottenuto prima della fusione del quarzo. Il suo modellamento origina
la pasta vitrea.

Tecnica a nucleo friabile: consisteva nel plasmare sulla parte terminale di unasticella metallica, un nucleo
di argilla sabbia e altre sostanze organiche, attorno alle quali veniva avvolta la fritta, che formava il corpo
del vaso. Estratta lasticella e frammentato il nucleo interno si otteneva il vaso.

Soffiatura: seconda cottura della fritta in contenitori tronconici in ceramica refrattaria, detti crogioli. Essa
veniva prelevata in piccole quantit, e soffiata allinterno di questo tubo.

La fornace aveva pianta a 8 e tetto a cupola, qui la si formava la fritta, che veniva fatta freddare e poi unita
a vetri riciclati per poi essere plasmata dai crogioli.

Bollitura: la seconda cottura del vetro.

Per realizzare gli infissi, con il crogiolo si formavano dei cilindri allungati che poi venivano tagliati alle
estremit e successivamente aperti.

Grisaille: sistema di decorazione in cui il vetro veniva colorato con dei pezzi di vetro colorato misto a
collanti. Con la successiva cottura il vetro assorbiva i vetri colorati che si attaccavano.
I vetri per gli infissi venivano inseriti allinterno di telai lignei, mentre precedentemente venivano usate
come copertura isolante le tele cerate o carta oleata.

Devetrificazione: perdita progressiva delle sostanze fondenti.

I metalli:

Giacimenti: concentrazioni di minerali metallici.

Incassanti: pietre allinterno delle quali contenuto il minerale metallico

Ganga: insieme di minerali non metallici e minerali metallici allinterno delle pietre.

3 tipi di giacimenti:

-di origine magmatica

-sedimentaria (detti clastici)

-metamorfica

Per estrarli si creavano dei pozzi verticali e si costruivano le miniere, che erano dotate di numerosi tunnel. I
principali problemi erano legati alla ventilazione, allilluminazione, al trasporto e al drenaggio.

Ruina montium: sistema di estrazione praticato attraverso la creazione di frane provocate con enormi
quantit dacqua che faceva cadere le sostanze in base al peso specifico.

Piombo: usato dai romani per la produzione di condutture idriche, fontane e giardini. I greci invece lo
usavano per la produzione di grappe di fissaggio e grandi conci lapidei.

Bronzo: usato per la fusione delle campane tramite la cottura a cera persa fatta con largilla.

Il ferro:

-arrostimento: cio prima cottura ossidante

-bassofuoco: tecnica antica di preparazione del ferro dove il ferro si separava dallossigeno e si formava una
sorta di pane detto blumo.

Il forno per la produzione del blumo,era formato da una piattaforma in argilla arrossata dal fuoco e
delimitata da un muretto per riparare dal calore la zona retrostante. Il prodotto il ferro dolce che si
ottiene dal blumo per battitura a caldo.

La fusione del metallo si otteneva tramite laltoforno impianto cilindrico allinterno del quale vi erano strati
di legna, carbone e minerali. Il fuoco sottostante faceva fondere il ferro che scendeva sul fondo uscendo
seguendo dei canali che portavano a degli stampi.

Esso in architettura era usato per la produzione di elementi di rinforzo quali catene e chiodi da
carpenteria, ma anche per cancelli, chiavi e serrature metalliche.

La ghisa invece, era usata nelle colonne perch resistente a compressione.


Il degrado: i metalli si degradano attraverso reazioni chimiche, causate dallesposizione ad agenti
atmosferici, che causano unidrossidazione.

Il legno:

Resiste a compressione e a trazione, molto robusto e flessibile, e ci caratterizza la sua resistenza alla
trazione, inoltre dotato di una grande resistenza meccanica.

A livello fisico, il legno costituito da:

-lume, apertura centrale che fa risalire lacqua per capillarit

-midollo, tessuto connettivo centrale

-durame, che avvolge il midollo, esso la parte vecchia del legno

-alburno, parte giovane del legno

- cambio, cio il tessuto vegetale nascente

Tecniche di abbattimento:

Il periodo migliore per abbattere gli alberi tra dicembre e marzo, in quanto lalbero pi asciutto.

Per abbattere lalbero, veniva fatta un taglio a V sul lato previsto per la caduta, e successivamente si
segava nella parte opposta.

Stagionatura e lavorazioni:

Per espellere i sali interni il legno veniva tagliato e bagnato con la pioggia o con il trasporto fluviale, per poi
essere stagionato lentamente.

Squadratura: usata per produrre travicelli essa seguiva il senso delle fibre. Essa era effettuata da artigiani
specializzati detti segantini, i quali si servivano di una sega con un telaio e una lama centrale e denti ricurvi
verso il basso.

La spaccatura: taglio del legno seguendo il senso delle fibre,che permetteva di ottenere tavole di
dimensioni non superiori a un metro. Esso si usava per la produzione di scandole per la copertura dei tetti.

Utilizzo in architettura:

per la costruzione di pareti:

-fachwerk: pali verticali a breve distanza tra loro e tamponati da rami o sassi uniti da malta o argilla.

-blockbau: utilizzo di tronchi sovrapposti in verticale e incastrati agli angoli.

Il legno veniva usato anche per le strutture di fondazione, in quanto resistente a compressione e trazione.

Cause del degrado:

facile combustibilit, agenti biologici (funghi, batteri), insetti come tarli, termiti, ecc.

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