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Sommario

Adolf Loos (1870-1933). Architettura. Utilit e decoro 11

Il mondo di Ad olf Loos: la topografia culturale di un cosmopo lita 15


Catherine Horel

L'architettura di Vienna negli scritti di Adolf Laas 23


Marco Pogallk

Le metamorfosi dell'ordine. Principi e pratica nella prima attivit di Adolf Laas 39


Vitale Zanchellin

Per una morfolog ia deg li estern i - le conseguenze del Raumplan 55


Richard Basel

Adolf Laas e l'America


August Sarnitz

Adolf Laas e la Francia 75


Cristiana Volpi

Adolf Laas e la Cecoslovacchia


Annette Ahrens

Ci che si pu ben costruire si pu anche scrivere.


l! ruo lo del mobile nell'architettura e la concezione degli arredi di Loos 89
Christian Will-D6rring

Loos e i suo i comm ittenti 97


Markus Kristan

I marmi di Loos 11 5
Fulvio Lenzo

Catalogo
Profilo biografico 131
Icone del Novecento: tre progetti internazionali 145
Proposte per la capitale del l'impero 151
Ambienti di una metropoli: i negozi e i locali pubblici 195
Vienna nella prima Repubbl ica: risposte per l'edilizia sociale 223
Riformare l'abitazione 245
Le case unifamiliari : spazio domestico e conqu ista del Raumplan 261
Documenti di un percorso intellettuale. Scritti e conferenze 37

Apparati
Arch itetture 316
Scritti e conferenze 320
Materiali lapidei 32 4
Biblior:]rafia :-l 26
Fulvio Lenza I marmi di Laas

L.: importanza del marmo nell'opera di Adoll Loos gi stata riconosc iuta e am piamente discussa a parti-
re dai primi studi dedicati alla sua architettura'. Tuttavia non sono dispon ibili a tutt'oggi inventari, neppu-
re parziali, che ricostrui scano le variet e le tec niche di impiego delle spec ie lapidee adoperate da Loos.
Il sagg io che segue rapprese nta una prima ricognizione basata principalmente su quanto pubb licato fi -
no a oggi, ma consente co munque di avanzare alcune considerazioni' .
Nell'uso di qu esto mate riale le vicende biografi che di Loos, f igli o di uno scultore e scalpellino, si intrec-
ciano con le sue riflessioni teoriche, in partico lare sui temi dell'ornamento e del rivestim ento, ripresi a di-
stanza di tem po. In Das Prinzip der Bekleidung (1 8g8), qu asi parafrasando le teorie di Gottfried Sem per,
Loos sostiene che "ogni materiale poss iede un linguaggio formale che gli apparti ene e nessu n mate ria-
le pu avocare a s le forme che corrispondono a un altro materiale. Perch le forme si sono svi luppate
a parti re dalle possib ilit di app licazione e dal processo costruttivo pro pri di og ni singolo materiale, si
sono sviluppate con il materiale e attrave rso il materiale"' . In segu ito, in Hands off (1917), egli scri ve di a-
ver "sostituito l'ornamentazione del passato con qualcosa di pi splendido", precisando che "materiale pre-
zioso ed esecuzione accu rata non solo bil anciano l'assenza di ornamenti, ma quanto a eleganza la su-
perano ampiamente"' .
Coerenteme nte con questi assunti, Loos adopera il marmo in modi disti nti nei prospetti esterni e negli am-
bienti interni, riconoscendogli una doppia valenza, a seconda che sia tag liato in blocchi spessi o ridotlo in
lastre sottili. Negli este rn i l'arch itetto si serve del marmo principalmente pe r elementi monolitici o, perlo-
meno, fin gendo di usarli come tali in forma di colon ne, stipiti e architravi che si ricom pongono nella strut-
tu ra trilitica del portale. un sistema, quello del portale in marmo, che contraddistingue quasi tutti i pro-
spetti realizzati pe r ese rcizi co mm erciali, a partire dal negozio Stei ner (Vi enn a, 1906) [ca\. 0 .02] che, se-
condo il suo allievo Heinrich Kul ka, sarebbe il primo realizzato a Vien na con un portale in marmo'.
Negli interni, invece, il marmo si app iattisce divenendo un a mera superficie, quasi si trattasse di tappeti
appesi alle pareti. Ancora in Das Prinzip der Bekleidung, Laas sostiene che il primo co mpito dell'arch itet-
to consiste nel creare spazi caldi e accog li enti: "Caldi e accog lient i sono i tappeti. Egli decide di co nse-
guenza di sten dere un tappeto su l pavi mento e di appenderne quattro al le pareti. Ma non si pu costrui-
re una casa con i t ap peti. I t appeti , che li si teng a stesi sul pavim ento o appesi all e paret i, richiedono
una strutlura che li mantenga nella giu sta pos izione. Inventare questa struttura il secondo compito del-
l'architetto"'. Circa t rent'anni pi tardi, istituendo un parallelo fra la casa antica e quella moderna, l'archi-
tetto sc river: "Ora al posto del pavimento di terra batl uta ab biamo un tappeto perch ci si possa sede-
re sopra ... al posto delle candele abbiamo la luce elettrica, al posto dell a parete rives tita di legni deco-
rati una superficie liscia di leg no, o meg li o ancora di marmo"7. Pri ncipio fon dante dell'arch itettu ra dun-
que il rivestimento che, per Loos, com e per Semper, qualcosa che ha a che fare con lo spazio, vale a di-
re con gli interni, piuttosto che con l'esterno di un ed ificio' .
Loos riserva il marmo alle sale principali e agl i ambienti di rapprese ntanza (sale da pranzo, saloni, sale da
musica) oppure se ne serve per nobi litare van i di ridotte dimensioni. Talvolta, all'interno delle abitazioni, ol-
tre alle lastre appl icate alle pareti si trovano anche elementi monol itici, come colon ne (villa Karma, casa
108 Anglo-Osterreichische Bank, Vienna, '9'4, Strasser) o, pi di frequente, co nso ll e realizzate con blocchi dell o stesso marmo impiegato per il para-
agenzia Mariahillers lraBe, vedul a del veslibolo
d'ingresso (fotografia Alessandra Chemollo, mento murari o, con pianali pi uttosto spessi sostenuti da piedritti nello stesso materiale' . Raramente il mar-
2006). mo viene utilizzato come pavi mentazione in case private (eccezioni in questo se nso sono villa Karma e la

11 5
10g Edificio Goldman & Salatsch,
Vienna, 1909-11, vestibolo della scala
d'accesso agli appartamenti
(fotografia Alessandra Chemollo, 2006).

116
110 Bl occo di marmo ci pollino di Eubea,
fotografato nel porto di Anversa (Vienna,
Albertina, ALA 2658).

casa di A lfred Kraus a Vi enna), dove Loos continu a a preferire il leg no, mentre pi spesso lo adopera in
locali ed esercizi pubblici, quali bar, banche e negozi, o luoghi di grande flu sso, tra cui androni d'ingresso
e van i scala.
Il laboratorio per la sperim entazione dell 'uso differenziato del marmo, in elementi monolitici e come ma-
teriale di rivestimento, sembra essere stata villa Karma (C larens, presso Montreux, 1904)"'. Oui le pareti
del vestibolo ovale sono ri vestite in marmo di Skyros e dell o stesso materiale sono le mensole nella volta
dorata". La sala da pranzo anch'essa interamente rivestita con materiale lapid eo, un marmo bianco -
probab ilmente di Carrara - in lastre ve rticali da terra al soffitto; fa qui la sua comparsa, per la prima volta,
anche un altro elemento che diverr poi frequente negli amb ienti di rappresentanza delle abitazioni pri-
vate progettate da Loos negli anni success ivi, oss ia la co nso lle a muro" (fig. 111). Un trattamento sim ile
si ritrova nella biblioteca, dove per il marmo - qu esta volta sc uro - impi egato per rivestire i pil astri e
per seg nare lo zoccolo degli scaffali in legno; la parete di fronte alle librerie si apre con grandi fin es tre,
sotto cu i l'arch itetto pon e una mensola molto spessa del medesimo marmo, pogg iata su piedritti. Il bagno,
in fine, interamente in marm o nero venato di bianco, con colonne doriche monolitiche e una vasca di i-
dentico materiale".
Se villa Karma pu essere considerata come una so rta di incubatrice, ne lla quale si vedono in nuce le idee
di Loos su lle possibi lit di utilizzo del marmo, l'esem pio pi maturo certamente costitu ito dal Karntner
Bar (Vienna, 1908-og) [cal. 0.03], dove, in un o spazio piccol issi mo, viene di spieg ata un'amp ia gamma di
marmi pregiati, ognuno usato in maniera da val orizzare le sue caratteristiche naturali e metterne in evi-
denza le pecu li arit. All'esterno sono quattro pilastri monolitici in marmo di Skyros; all'inte rn o, pilastri in
verde antic o si raddoppiano negli specchi, mentre t rav i ri vestite nell o stesso materi ale sostengono il
soffitto a cassettoni in marmo bianco giallognolo con venature grigiastre (probabilmente pavonazzetto to-
scano)" . In vece di ricavare i sing oli cassettoni da blocchi spessi - con grande spreco di materiale - o di
comporli con lastre sovrapposte - cosa che avrebbe comportato una discontinuit delle venature - , Loos
decise di far tag liare un'unica lastra secondo rettangoli concentrici, poi montati su piani arrelrali median -
te profili metalli ci" . Il pavimento a scacch i in marmo bianco e verde, men tre la cont rofacc iata interna,
nella parte sopra la vetrina di ingresso, composta da picco le lastre quadrate di alabastro, retroill umin a-
te in trasparenza dalla stessa sorgente di luce dell'insegna este rna (figg. 112-114).
Verificando il ricorrere dei diversi marmi nelle sue opere, si nota innanzitutto una predilezione di Loos per
i marm i "antichi" greci e italiani" e, in particolare, per il ci poll ino di Eubea, per il marmo di Skyros e per quel-
lo di Carrara (bianco, bardig lio e pavonazzo). Pi raramente compaiono altri mate riali, quali il verde antico
di Tessaglia, il travertino, l'alabastro e il granito nero di Svezia. I marmi antichi erano stati utilizzati anche du-
rante il medioevo e l'et modern a ma, non essendo pi stati cavati, il loro impiego era sempre legato alla

117
111 Vill a Karma sul Lago di Ginevra, '904, sala
da pranzo (marmo bianco, forse di Carrara)
(Vienna, Albertin a, ALA 2250).

11 2 Karn tner Bar, Vienna, 1904, soffitto a


casselt on i e parete d'Ingresso in alabastro
(fotog rafia Alessandra Chemollo, 2006).

disponibilit di materiale es istente da rilavorare. Tra la fine dell'Ottocento e l'i nizio del Novecento, per, al -
cune compag nie inglesi riaprirono in Grecia molte cave di marmi colorati utilizzati nell'antichitq , come il ros-
so antico (marmo tenario, dalla penisola di Mani, nel Peloponneso meridionale), il ci pollino verde (marmo
caristio, dall'isola di Eubea), il verde di Tino e il marmo di Skyros (dalle isole omonime). Si rendevano in tal
modo nuovamente disponibili marmi pregiati, ormai non cavati da secoli e che ora, invece, venivano estrat-
ti in grandi quantit, per essere inviati in ogni parte dell'Europa e degl i Stati U n iti ~.
Fra i litotipi adoperati da Loos, un posto privilegiato di ce rto occupato dal cipollin o verde di E ubea~, un
marmo bianco a venature parallele verdastre, usato per tutto l'arco della sua carriera e definito dall'ar-
chi tetto "il pi meraviglioso e il pi bello di tutti i marmi"'" (fig. 110). L:utilizzo docume ntato per la prima
volta nell'appartamento viennese di Alfred Kraus (1905), dove il cipollino appare nella sala da pranzo, per
i montanti modanati ai lati dell e porte (che van no da terra al soffitto), in lastre orizzontali sopraporta e in
blocchi pi spessi, come architravi e per il caminetto a gas" ; il taglio "bizantino", con venatura in diag o-
nal e. Due an ni dopo, ritroviamo lo stesso marmo nella casa di Arnold e Julius 8 ell ak (Vienna, dal 1907)
e, nello specifico, nel rivestimento della sala da pranzo" ; un angolo dell'ambiente ospita una vasca a livello
del pavimento, rivestita da lastre tagliate a macchia aperta (fig. 115)" . Munz e Kunstler scrivono che, a cau -
sa dell a difficolt di ottenere il marmo, questo ambiente fu ultim ato soltanto nel 1913" e Rukschcio e
Schachel aggiungono che qualche pannello dovette essere completato con un marmo differente" . La ca-
renza di marmo con un analogo tipo di venatura probabilmente la ragione del diverso orientamento di
alcune lastre, esemplificato dal caso della nicchia con il grande paesaggio olandese: la lastra superiore,
a orientamento orizzontale, stata anche interpretata come l'allusione a una continuit con il cielo nu-
voloso del dipinto"'. Un impiego si mile del cipollino si ha nell'appartamen to di Rudolf Kraus (Vienna, 1907),
dove esso usato per ri vestire le pareti della sala da colazione. Anche qui si ritrovano, per le pareti, il ta-
glio "bizantino" e la posa in opera in lastre verticali su zoccolo orizzontale, mentre la trave rivestita da
una lastra orizzonta le e la base del camino formata da un blocco unico" . Nell a casa di Willibald
Duschnitz (Vienna, 1915), il cipollino impiegato nella sala per la musica, montato in lastre uniche da ter-
ra al soffitto, con venature verticali su zoccolo orizzontale" . In questo appartamento, Laas usa rivestimen ti
in marmi diffe renti per la sa la da pranzo (pavonazzelto di ignota provenienza) e la sala per la musica (Ci-
pollin o). La scelta di posare il cipollino con venature verticali potrebbe essere coerente con l'esigenza di
inseri re nell'ambiente un grande organo a canne che occu pava un'intera parete.
Laas sembra in seguito preferire per il cipollino il taglio parallelo alle venature, che produce una f itta se-

118
I
113 Karn tner Bar, Vienna, 1904, pilastri esterni
(marmo di Skyros) (fo tografia Alessandra
Che mollo, 2006).

' 14 Karntner Bar, Vienna, '904, attacco CI terra


di un pilastro esterno (marmo di Skyros)
(fotografia Alessandra Che mollo, 2006).

119
rie di linee con identica direzione e la posa in opera in lastre verticali. Alcun i esempi si trovano nei pilastri
della sala da pranzo dell'appartamento di Anna ed Erich Mandi (1916), a Vienna"', nel salone meridionale
dell'appartamento del barone Vietor von Bauer (1g25), a Brno'o e nei pilastri della sala da pranzo dell'ap-
partamento di Willy e Trude Krau s (1931), a Plzen. Anche nella villa di Frantise k e Milada MUlier (Praga,
1928-30) [cal. G.08J il marmo impiegato pe r nobilitare le pareti della sala principale, in lastre verticali a
tutta altezza, messe in opera co n venatura ondulata verticale ma a macchia aperta; gli allogg iamenti dei
radi ato ri e altri elementi sono realizzati in blocchi pi spessi dello stesso materiale" . In questo caso non
si tratta del prezioso cipollino di Eubea, bens di un marmo si mile, co n tonalit grigiastre, che Kulk a indi-
vidua come "ci pollino di Saion", in dicandone la provenienza dalla valle del Rodano" (figg. 116-117).
Il cipollino compare anche in edifici pubblici: nella sartoria Knize di Parigi (1927-28) [cal. D.081, esso u-
tilizzato per il rives timento dei pilastri e delle pareti inte rne, in lastre uniche verticali da terra al soffitto" .
Pi interessante il caso della clinica Esplanade a Karlsbad/Karlovy Vary (1930-31): in orig ine Laas aveva
intenzione di rivesti re l'atrio e la sala da pranzo addirittura con sottili lastre di lapislazzu li, ma alla fine do-
vette rinunciare e ri piegare sul cipollino" .
t..:u so pi raffinato di questo marm o riguarda per il prospetto dell'edificio Goldm an & Salatsch (Vienna,
1909-11)" [cal. C.07J, dove il ci poll in o serve a distinguere la zona destinata a uso commerciale da quella
residenziale (fig. 118). t..:i ngresso del negozio segnato da quattro co lonne monolilich e che si stagliano
contro la rientranza delle vetrine, mentre gli stipiti sono rivestiti da lastre sovrapposte le cu i venature com-
pongono un motivo a zigzag" . Un precedente importante, per l'uso di eleganti colonne monolitiche che,
pur non essendo po rtanti, dovevano apparire tali, era costituito dall a prima sala del Kunsthistorisches
Mu seum di Vienna (1869-91), dove erano state montate in opera due antiche colonne egizie in gran ito" .
Loos, per, si spinse ancora oltre. Lo spezzettamento delle venature negli stip iti laterali sembra vole r ri-
chiamare una struttura costruita per blocchi sovrapposti; tuttavia, denunciando al contempo l'assenza di
continuit degli elementi laterali, esso fa risaltare la preziosit delle colonne monolitiche. Nell'arch itrave a
tre fasce, invece, i tag li diagonali delle lastre mimano la struttura di un a piattabanda: le giunture, ininfluenti
sulla tenuta di una pelle di ri vestimento ancorata alla muratura retrostante, rip ropongono esattamente la
seq uenza necessaria nel caso in cui l'arch itrave fosse stato sud diviso in blocch i autoportanti (fig. 118). .
Su lle travagliate vicende della facci ata - la cu i nudit fu oggetto di vio lente po lemiche - influ in modo
decisivo anche l'incogn ita relativa all'e ffetto fin ale del marmo, scelto personal mente da Loos in cava, du-
rante un viag gio in Grecia nell'aprile del 191039. Nello stesso anno, riferendosi a un'ipotesi progettuale poi
abbandonata, l'architetto scriveva: "Le decorazioni di que sta facciata a intonaco formano bande con in-

115 Casa Arnold e Julius Bellak


Vienna, dal ' g07, sala da pranzo' (CiPOllino)
(Vienna, Albertina, ALA 2046).

11 6 Villa MQller, Praga, '928-30, dettaglio


del nvestlmento In cipollino di Saion
della sala (fotografia Martin Polk 2005
Muzeum hl. M. Prahy. Studijni cen trum
A. Loose v Mullerova vile).

117 Villa MUller, Praga, '928-30, dettaglio


del rivestImen to In cipollino di Saion
della sala (fotografia Martin Polk 2005
Muzeum hl. M. Prahy. Studijni cent
A. LoOse v Mullerova vile). rUm

120
118 Immobile commerciale Goldrnan & Salat sch, tervall i rego lari dal cornicione fino al mezzanino. Ancora non ci ben ch iaro quale sar il materiale pe r
Vie nna, '909-11, dettaglio della facciata
sulla Herrengasse (ci pollino di Eubea)
queste strisce. Se debbano essere in porcellana o in te rracotta; in che misura debbano ri saltare sulla pa-
(fotografi a Alessand ra Chemollo, 2006). rete, ci deve dipendere dall'effetto che far la facciata in marmo. Ch e effetto far, finora non lo sa nes-
su no. Mai, finora, si fatto uso del marmo cipo llino in questa qu antit"'o.
Altro marmo pregiato, amato da Laas, la breccia di Skyros, una pietra con dasti bi anchi, grigi, giallog noli
e cemento rosso violaceo" ; il suo utilizzo sembra concentrarsi nei primi due decenni del Novecento. Do-
po il vestibolo di vi ll a Karma, la presenza di qu esto materi ale attestata nel negozio di piume orn amen-
tali Sigmund Steiner [cal. 0 .021" , dove l'identificazione del marmo ri sulta da un documento autografo di
Loos che ne specifica anche la provenienza greca" . Nel negozio Stein er, il marmo di Skyros usato per
lo zocco lo sottostante le vetrine e per la parte superiore, in lastre montate a macch ia aperta; le superfici
marmoree definiscono piani leggermente inclinati, profilati con corn ici in ottone. Il marmo di Skyros viene
poi util izzato nel '907, neg li appartamenti di Rudo lf Kra us, a Vienn a e di Wilh el m e Martha H irsch, a
Pl zen (fig. 85). In quest' ultimo" , esso compare in lastre per l'alto zocco lo e il rivestimento dei pilastri (con
lastre uniche dall o zocco lo al soffitto) e in blocchi per un a consolle a muro'''; dello stesso materiale sono
anche il camino e le fioriere" . In casa Kraus" il medesimo marmo usato per il rivestime nto delle pareti,
dei pilast ri e delle travi dell 'angolo annesso alla sala da pranzo; le pareti hanno un alto zoccolo con ve-
nature orizzontali su cui sono montate lastre verticali, i pil astri hanno lastre uniche con venature verti cali,
mentre le travi presentano lastre orizzontali. Nel Karn tn er Bar" , il marmo di Skyros si t rova impiegato
per i pil astri monolitici dell'ingresso, i due ce ntrali a sezione rettangolare e qu ell i laterali a sezione tri an-
golare (figg. 113-114). Il primo progetto di Loos prevedeva, infatti, soltanto tre pil astri e il loro numero ven-
ne portato a quattro quando orm ai il marmo era gi stato acquistato. Nell'impossibilit di ottenere un al-
tro blocco con la stessa venatura dei precedenti, l'architetto decise di sega rne uno longitudinalmente se-
condo la diagonale della base, in modo da raddoppi arlo e ricavare due stipiti identici" .
Nell'edificio Goldman & Salatsch [cal. C.071, Loos us un rivestimento in marmo di Skyros per le pareti
dell'androne della zona destinata ad appartamenti, facendol o proseg uire anche nei pian i infe riori del va-
no scala; i pian i pi alti, invece, sono rivestiti in un pi economico marmo di Carrara'" (figg. 11g-120). Sem-
brano in marmo di Skyros anche i paramenti murari e le conso lle a muro nelle sale da pranzo degli ap-
partamenti di Joseph Halban e Se lma Kurz (Vienna, 1913)" e di Wi llibal d Ou sch nitz" , cosi come la co lon-
na monol itica di casa Strasser (Vienna, 1919), al centro della piccola scala che supera il dis livello fra la hall
e la sala per la musica" (fig. 122).
Anche il verde antico" , a quanto pare, fu uti lizzato da Loos prevalentemente all'inizio della sua carriera ed

121
119 Immobile commerciale Goldman & Salatsch,
Vienna, 1909-11, parete lateral e nell'androne
della parte residenziale (marmo di Skyros)
(fotografia Alessandra Chemollo, 2006).

120 Immobile commerciale Goldman &


Salatsch, Vienna, 199-11, soluzione d'angolo
nell'andron e della parte residenzial e
(marmo di Skyros) (fotografia
Alessandra Che mollo, 2(06).

12 1Casa Strasser, Vienna, 1919, colonna


fra la hall e la sala da musica
(marmo di Skyros) (fotografia
Alessandra Ch emollo, 2(06).

attestato con sicurezza soltanto per il camino dell'appartamento di Emanuel e Berta Aufricht (1904-05,'
Vienna)" e per l'interno del Karntner Bar [ca!. D.03J (fig. 112).
piuttosto tardiva, invece, la scoperta delle possibilit espressive offerle dal travertinosa . Usato per la pri-
ma volta nel '927, nella villa di Hans e Anny Moller, a Vienna" [ca!. G.07.12-15], per profilare lo zoccolo del-
le pareti (rivestite di legno ch iaro) e i pilastri, l'anno Successivo questo materiale ricompa re nella villa
Muller, a Praga, nella panca collocata all'esterno, accanto alla parla d'ingresso e nel rivestimento della nic-
chia entro cu i incastonata la seduta (fig. 124). Dopo essere stato adope rato nel 1929 per il caminetto
di casa Brumm el"', a Plze,;, in Boemia, un uso pi esteso del t ravertin o si riscontra in altri due apparta-
menti, realizzati nella stessa citt sempre nel 1929: quello di Wilhelm e Martha Hirsch (fig. 85) e quello di
Joseph e Stephanie Vogi (fig. 122). In entrambi i casi le lastre di rivestimento sono montate con le vena-
ture orizzontal i; in casa Hirsch, il traverti no serve per i pilastri e per una parte delle pareti della veranda"',
in casa Vogi per i pilastri e per una parte delle pareti della sala da pranzo, nell a quale anche la con-
sueta consolle a muro"'.
Pi parsimon ioso appare invece l'uso di alabastri e onici, riservati per lo pi a elementi singoli, come i ca-
mini. Camini in alabastro si trovano nella sala per la musica dell'appartamento di Arnold e Julius Bellak, a
Vienna (alabastro rossastro non identificato)" , nel fumoir dell'appartamento di Arthur e Leonie Friedmann
(1906-07), a Vi enna (in onice verde del Tirolo)" e in quell o di Paul Khuner, anc h'esso ne lla capitale
austriaca (1907)" . L'alabastro valorizzato grazie al l'i lluminazione nell'appartamento di Arnold e Julius
Bellak, dove, ai quattro angoli della sala da pranzo, sono posizionate lampade in onice gialla (fig. 115)" e
nel Karntner Bar, di cu i si gi detto.
I soli due esempi di rivestimento pari eta le interamente in alabastro sono legati a cas i isolati nei quali Laas
disponeva di un'abbondante quantit di materiale. Nel 1910 l'architetto, durante un lungo viaggio nell'Afri-
ca settentrionale, aveva visitato le cave di on ice di Ain Snara, in A lgeria" . Heinrich Kulka, certamente
basandos i su racconti dello stesso Laas, riferisce che quest'ultimo, entusiasta della grandezza e della bel-
lezza dei blocchi, si rammaricava che essi ven issero sminuzzati in piccoli oggetti ornamental i. Ricono-
scendo lo strao rdinario effetto che un tale materiale avrebbe avuto come rivestimento, Loos ne compr
tre blocchi, due pi lunghi e uno pi corto e li invi a Vienna direttamente dalla cava"'. Ouando, tre anni
pi tardi, ottenne l'incarico per l'allestimento del Caf Capua"', egli decise di servirsene per rivestire le pa-
reti interne, dopo averli fatti tag liare in lastre molto sotti li [ca!. D.07.03]. Essendo ottenute da blocchi di di-
versa pezzatura, le lastre presentavano ovviamente dimensioni differenti. La difficolt principale consisteva

122
nel fatto che, tanto l'altezza del le pareti, quanto il numero e le dimensio ni delle singole lastre, erano gi
dati. L: architetto sarebbe potuto eve ntualmente interve nire ritagl iando qualche lastra in modo da adat-
tarl a alle pareti, ma ai suoi occhi ci equivaleva a sci uparne la bellezza. Fu rono dunque necessari calcoli
accurati per riuscire a montarle in modo da rivestire tutte le pareti senza rifi larle ulteriorm ente o senza che
ne avanzassero parti; le lastre, messe in opera con venatu ra a macchia aperta, ricoprivano le pareti a par-
tire dalla superficie so pra i divanetti, f ino al fregio superiore in stucco.
Un si mi le fo rtunato caso all a base del rivestim ento in on ice eg iziana (rossastra con venatu re ve rdi) del-
la sala da pranzo della villa di Hilda e Karl Strasser (figg. 123 e 166)" . Anche in questo caso le las tre del-
le pareti e i monoliti dell a consolle posta di fronte al cami no provengono dal tag lio di un blocco regalato
dal Khedive d'Egitto all'imperatore austriaco e acquistato dal committente di Loos, dopo il crollo del l'i m-
pero asb urgico" .
I marmi bianchi e neri, ampiamente usati dall'architetto, sono di pi difficile idenlificazione, a meno che la
loro provenienza non sia es pli citamente citata dalle fonti. Heinrich Kulka prec isa che il marmo im piegalo
nel soggiorno dell'appartamento di Em il Uiwenbach (Vienna, 1913) bi anco di Carrara"', cos come quel-
lo nell a scala della parte resi denziale dell'i mm obil e Goldman & Salatsch" ; discute ndo questo edificio,
Hermann Czec h e Wolfgang Mistelbauer indicano come marmo di Carrara anche il pavimento dell'atrio
(Saulenhalle)'r'. probabile, anche se non certo, che Laas si sia servito dello stesso tipo di marmo bianco
- del resto il pi diffuso - anche in altre occasion i, come nell a sala da pranzo di vill a Karrna, nell'andro-
ne e nel vano scala del palazzo in Nibelungengasse '3, a Vienna (1gOl)" , per il pavimento e pe r le scale
interne del Karn tner Bar, per il rivesti mento interno della Ang lo-Osterreich ische Bank (Vien na, 1914) (fig.
108)" , nella casa di Ern st Epstein (Vie nna, '9' 0-" )" , pe r l'ingresso e per la sca la di Leopold Goldman
(Vienn a, 1911)"\ nel l'atrio di Willibald Duschnitz77 e, infi ne, nel salo ne di Oskar e An ne Seml er (Plzen, '932)"'.
Sem pre di provenienza italiana il "pavonazzo" usato per rivestire l'intradosso e gli sti piti in tern i delle fi-
nestre dell'appartame nto di Leopold Langer (Vien na, 1903)79 e le pareti della sala dell'appartamento di
Arthur e Leonie Friedman n80 Risulta invece ignota la proven ienza del marm o bianco venato, che riveste
le pareti della sala da pranzo dell 'ap partamento di Leopo ld Eisner a Plzen (1930)" , cos co me quella dei
marmi marezzati impiegati per i camini di vi lla Karma (sala per la musica)" e dell e case di Allred Kraus
(b iblioteca)" , di Leopo ld Goldman (sala da pranzo)" e di Tristan Tzara (salone)" .
Il gran ito nero di Svezia, lucidato a specchio in modo da esaltare la rifrangenza dei cristalli quarzosi, si tro-
va uti lizzato per la cornice arch itetton ica delle vetrine del negozio Knize di Vienna (1910-13) [ca\. D.051'" e
nel secondo progetto per la A nglo- Osterreichische Bank su Mari ah ilferstraBe" (figg . 126-128). I montanti
verticali del neg ozio Knize presentano un profilo modanato a doppia curvatura, gli sti piti del portale della
banca, invece, sono lisci e lucidi nella porzione inferiore, scanalati nei due terzi superiori86 Laas aveva pre-

122 Villa Muller, Praga. 1928-30. dettaglio


del rivestimento in travertino della nicchia
d'ingresso (fotografia Martin Polk 2005
Muzeum hl. M. Prahy. Studijni centrum
A. Loose v Mullerova vile).

123 Casa Strasser, Vienna, ' 9' 9, sala da pranzo


(onice eg iziana) (fotografia Alessandra
Chemollo, 2006).

124 Casa Vogl, Plze;;, '929, sala da pranzo,


particolare del rivestimento in travertino
(Vienna, Albertina, ALA 3144).

123
125 Negozio Kn i;e, Vienna, '9'0-'3, portale
esterno (granito di Svezia) (fotografia
Maddalena Scimemi).

126 Ang lo-Osterreichische Bank, Vienna, '9'4,


dettaglio della base del portale esterno
(granito di Svezia) (folografia Vitale
Zanchettin).

124
visto di adoperare il granito nero di Svezia anche per il mausoleo in onore di M ax Dvorak (non realizzato,
progetto deI1g20),
Un marmo nero venalo di ignota provenienza usato in villa Karma e nel portale de lla li breria Manz (Vien-
na, 1912) [cal. 0 ,06], mentre un marmo violetto rossiccio ne l portale de l negozio Lesch ka & Co, (Vienna,
1923)" , L:esterno del negozio Matzner (Vienna, 1929-30) [cal. 0,09,01] invece rive stito in breccia di Ca-
praia"', H ein ri ch Kulka sc rive che i pilastri servivano per dare la g iusta cornice ai prodotti d i biancheria e
maglieria del la d itta M atzner e che, per questa rag ione, era stato usato un marmo reticolato ('Wirkender',
cio "a magl ia"), istituendo, du nqu e, un'associazione fra l'aspetto della brecc ia d i Capraia - a qu anto ri-
sulta no n usata altre volte da Loos - e la trama del le maglie es poste in vetrina" , Un raffinato gioco di al-
lusioni fra i materiali de ll'arch itettura e quelli dell'abbigliamento, ma anche, forse, un omaggio al le teorie
di Semper relative al principio dell a Bekleidung e all'origine tessile del rivestim ento,
Come si vis to, l'impiego del marmo rappresenta una costante nella produzione architettonica di Loos, L:e-
same di questa serie di esempi dimostra la sua profonda conoscenza delle caratteristiche dei diversi t ipi di
marm i, da que lli pi p reg iati, com e il cipollino o il marmo di Skyros, a quel li pi comuni, come il marmo di
Carrara o la breccia di Capraia, Grande cura posta nella valorizzazione delle possibil it estetiche dei vari
litotipi, tagliati e montati in opera in modi d ifferenti, L:attenzion e rivolta al dimensionamento e al tagl io del-
le lastre, oltre che all'orientamento d elle venature, d'allra parte evidente anch e neg li elaborati grafici d i
progetto, come la pros pettiva per la Schwarzwaldsch ul e (fig, 128)" , i disegni per il prospetto dell'edificio
Gold man & Salatsch93 o lo sch iuo della sala da pranzo di villa Karma" , Med iante l'uso del marmo, che in-
sieme rivestimento, muratura e montaggio di parti, l'arch itetto sem bra quasi vole r sperimentare, sottopo-
nendo le a continua verifica, le premesse teorich e dell'arch itettura stessa, qu ali erano state enunciate da
Semper, per pe netrare sino ai suoi principi basi lari, la stereotomia, la tettonica, lo spazio,

, Spesso lo stesso Laas a indicare il , Kulka 11931]1979, p, 29, fig, 31. non si possono muovere scompaiano
ti po di marmo usato, t.:identificazione , A Loos, Das Prinzlp der Bekleidung, nelle pareti' (Laas Parole nel vu oto
dei marm i presente anche nel le ci t., p, 79, [1972J 1992', p, 323) e che 'all'archi-
brevi schede del li bro ded icatogli dal 7 A. Laas, )osel Veillich, in 'Frankfur- tetto appartengono i muri della casa
suo all ievo Hein rich Kulka (Kulka ter-Zeitung', LXXII I, 216, 21 marzo Qui egli pu fare ci che vuole, E co-
[193 1]1979), ripresa da Ludwig Munz 1929, ripubblicato in Laas Trotzdem me i muri gli appartengono i mobili
e Gustav Kun stler (Munz, Kunstler [1931J 1982; trad, il. in Laas Parole nel che non si possono spostare, Essi
1964; qui ciI. dall'edizione inglese vuoto [197211992', P,370, non possono fungere da mobili: fan-
Munz, Kunstler 1966) e compare infi- 8 Laas non sembra amare i prospetti no parte del muro e non hanno una
ne nell'ampia trattazione di Burkhardt esterni con paramenti cont inui in vita propria come 91i an timoderni ar-
Rukschcio e Roland Schachel (Ruk- marmo: sign ificativa eccezione sa- madi di lu sso" (Laas Parole nel vuoto
schcio, Schachel 1982; qui ci tato dal- rebbe stata, se realiuata, la casa per 11972J 1992', p, 324),
l'edizione fra ncese Rukschcio, Scha- Josphine Baker a Pari9i, le cui fac- o Il cantiere fu abbandonato da Laas
che I [1982] 1987), Si soffermano su i ciate prevedevano un rivestimento e- prima della fine dei lavori e non faci-
materiali, Panayotis Tournikiotis (Tour- sterno a fasce alternate in marmo le isolare il suo cont ributo, Kulka, in
nikioti s [1991]1994) e in particolare, bianco e nero, Kulka [1931J 1979, p, 28, figg, 16-20,
sull'uso del marmo, Denti 1997- , Questo tipo di elemento verr usato precisa che la casa non stata porta-
, Alcune case private sono presso- da Loos per tutta la sua carriera, Si ta a termine da Laas, ma da Hugo
ch inaccessibili, mentre in molti casi ritrova nelle case di Arthur e Leonie Ehrlich, aggiungend o per che ' gli
gli edifici sono stati modificati o addi- Friedmann (Vienna, 1906-07), di spazi interni sono rivestiti in marmo,
rittu ra distrutti. I litotipi sono stati in- Wilhelm e Martha Hirsch (Plzeii, Laas mostra che il marmo, ritenuto un
dividuati a partire dalle indicazioni 1907-08), di Emile L6wenbach (Vien- materiale freddo, pu essere caldo e
forn ite dalla letteratura, in particolare
na, 1913), di Joseph Halban e Selma accogliente" (traduzione dell'autore),
Kulka [1931] 1979, MOnz, KOnstler Ku rz (Vienna, 1913), di Willibald Du - " Cfr, Gravagnuolo 1981, fotog rafie a
1966 e Ru kschcio, Schachel [1982 J
sch nilz (Vienna, 1915), di Hilda e Karl colori all e pp, 110-111, Nello stesso
1987 e, in qualche caso, dalle foto-
Strasser (Vienna, 1919), di Joseph e marmo anche una nicchia presso le
grafie pubblicate,
Stephan ie Vogi (Plzeii, 1929), Laas porte d'ingresso al piano seminter-
, A:. Laas, Das Prinzip der Bekleidung, teorizza la sua preferenza per arredi rato; Gravagnuolo 1981, fotografia a
In Neue Freie Presse', 4 settembre
127 Anglo-Osterreichi sche Bank, Vienna, 19'4, fissi a muro in Die Einrichtung der colori a p, 11 2,
dettaglio della base del portale esterno con 1898, ri pubblicato in Laas Ins Leere
modernen Wohnung (Die Abschal- " Cfr, ivi, fotograf ia a p, 115,
iscrizione del tagliapietra (granito di Svezia) gesprochen 11921]1981', 1997'; trad, il.
lung der Mobel), in ' Die Neue Wirt- 'J Munz, Kunstle r 1966, fi9 ' 53, p, 86;
(fotografia Vitale Zanchettin), in Laas Parole nel vuoto [1972J 1992'
p,80, ' schaft', 14 febbraio 1924, ripubblicato Rukschcio, Schachel [1982J 1987, p,
128 Particolare di un disegno progettuale in Loos Trotzdem [1931J 1982, trad, il. 429, fig, 431,
A. Laas, Hands alfi, manosc ritto
per la sala delle feste nella 1917, ripubblicato in Laas Trotzde';' in Laas Parole nel vuoto 11972]1 992' , " Un marmo simile, identificato come
Schwarzwaldschule, 1913-14 [193 1]1 982; trad, il. in Laas Parole nel pp, 321-324, Eg li scrive che l'arch itet- pavonazzetto toscano da Lorenzo
(Vien na, Albertina, ALA 820), vuoto [1972] 1992', pp, 28 9-290, to moderno ' deve costru ire delle ca- Lazzarini, usato nel Quattrocen to a
se ne lle quali tutti quei mobil i che Venezia ne l portale della scuola di

125
San Giovanni Evangelista, nella chie- JJ Kulka [' 931J ' 979, p. 43, fig g. 257- Munz, Ku nstl er '966, p. 203, scheda
sa del Miraco li, sulle facc iate della 270. 23; Ruks chcio, Schachel l1982) '987,
scuola di San Marco e di Ca' Dario, " Ivi, p. 4' , figg. 218-221: "Le pareti so- pp. 449-45', cal. 56; Denti, Peirone
nel basamento del monu mento Col- no rivesti te di prezioso marm o cipolli- ' 997, p. 74
leoni e nell'a ltare con la pala di Tullio no ricavato da due blocchi lagliati in " Rukschcio, Schachel [1982J ' 987, p.
Lombardo in San Giovanni Crisosto- las tre sott ili che, allo stesso modo 45', fig . 474
mo; cfr. Lazzarinl 1987. che nel caff Capua, sono stati utiliz- " Ivi, fig. 473.
" Uno schizzo di studio per la sezione zati senza ulteriori tagli o che sia a- " Kul ka 11 931 J ' 979, p. 29, fi 9 38,
dei casse ttoni rip rodotto in Ruk- vanzato materiale' (trad uzione del- Mun z, Kunstler ' 966, pp. 68 e 202,
schcio, Schachel l ,g82 ) 1987, p. '38, l'autore). Cfr. anche Rukschcio, Scha- sch eda 21. In Rukschcio, Schache l
fig. 136. chel 11982J '987, pp. 604-605. ca1.189; [1982J Ig87, pp. 452-453, cal. 58, ci-
,6 La bibliografia sui ma rmi antichi Denti, Peirone '997, p. 228. tato un brano di Loos, che Denti, Pel-
estrema mente vasta. Per una tratta- " Munz, Ku nstler ' 966, p. 21 2, scheda rone '997, p. 76, precisano pubblicato
zione generale! si ri manda al classico 105. Gli stess i riferiscono di "many in ';Frankfurter Zeit ung", 340, 8 di-
Gnoli 11971) 1988; per una bibliografia sheets 01 drawings tagether with de- cembre 1907 e traducono ne l modo
pi aggio rnata, vedi Marmi Antichi tails on material and colou rs in Loos che segue: "Nuovo: ant ica mera in
Ig8g, ma cfr. anche Lazzarini 1990; un Archives". Cfr. anche Ru kschc io, lacca bianca spruzzata di giallo. Lo-
catalogo pi maneggevole Mielsch Schachel 11 982J '987, pp. 630-63 1, cale annesso alla sala da pranzo per
1985 cal. 209; Denti, Peirone ' 997, p. 257. met angolo camino e per met giar-
" Lazzarini ' 998, pp. 64 -6g; Bru no " Ru kschcio, Sc hachel 11 982 J '987, dino d'inverno. Marmo di Skyros, fre-
2002, pp. 27-34. pp. 460-469 gio Donatello".
" Ivi, p. 27, riferisce che fra 1899 e " Kul ka [193 1J ' 979, p. 30, fig. 44: '; 1 , 8 Ruk schcio, Schache l [1 982J '987,

1901, pe r esem pi o, ve nn ero estraIl i piani del negozio - piano terra e pri- pp. 456-459, cal. 62; Denti , Peirone
ci rca 1351 metri cubi di marmo di mo piano - sono rivestiti in nobile 1997, pp. 80-83
Skyros. Lazzarini ' 998, p. 69, ricono- manno cipollino di Eubea. Le colon- " Kulka [1931J '979, p. 29, figg. 28-30.
sce come marmo di Skyros il rivesti- ne de ll 'ingresso de l negozio sono '" Ivi, p. 3', fig. 50; Rukschcio, Scha-
mento del Woolworth Building (Cass monoliti di bellezza e di materiale mai chel [1982) 1987, pp. 460-46g, cal. 67
Gilberl, 191 1-13) a New York. impiegati dopo l'epoca di Roma" (tra- 5' Ivi, pp. 507-508, cal. 100.

'9 Gnoli [1971J '988, pp. 181-183; Miel- duzi one dell'a utore); Ruk schcio, " Gravag nuolo '98" pp. '57-,60, pre-
sch ' 985, p. 58, nn . 566-579, tav. '7 ; Schachell1982) Ig87, p. 464, precisa- cisa che le lastre sono alte ci rca ire
Marmi Antichi '989, pp. 202-203 no che il cipollino stato in parte so- metri; cfr. Rukschcio, Schachel ['982J
~ Ruk schcio, Schachel [lg82) 1987, p. stitui to. '987, pp. 5"-5' 2, cal. 105, e figg. 378-
148. " Si tratta della prima sa la al piano 380.
" Kulka l,g31 J '979, p. 3 , fig. 54: terreno, alla destra dell'atrio d'ingres- " Ivi, p. 524, fig. 607-
'
Munz, Kun stler '966, pp. 69 e 204 so (sala I, collezione egiziana e del vi- " Per questo litotipo, cfr. Gnoli 11971)
scheda 32; Ruk sc hcio, Sc hache l ci no Oriente). Nel 1913 Loos ebbe 1988, pp. 162-165 ; Mielsch '985, pp.
[1 g82J 1987, pp. 438-439, cal. 39 l'occas ione di es primere tutto il suo 63-64, nn. 683-69', tav. 20; Marmi An-
" Kul ka [193 1] 1979, p. 3 , fig. 54 ; apprezzamento per" museo, scriven- tichi '989, pp. 292-293
'
Mu nz, Kunstler ' 966, pp. 69, 204; do che era di una bellezza e nobilt 55 Rukschcio, Schachel [1982)1987, p.

Rukschcio, Scha chel [1982J '987, p. di concezione mai pi vis te dopo il n- 434, cal. 30, ciI. da docu men to di
454, cal. 59 nascimento (ciI. in Rukschcio, Scha - Loos.
" Munz, Kunstl er '966, p. 7', specifi ca chel 11982) Ig87, p. 187). ,p Principalmente usato da Loos in

che l'acqua esce da una lesta di leo- " Ivi, p. 148. Boemia; non se ne conosce la prove-
ne in bronzo affi ssa nel marmo. " A. Loos, Die beanstiindete Fassade nienza.
" Munz, Kunstler '966, p. 204, scheda des Baues am Michaelerplatz, in "1 IIu- " Kulka ['93IJ ' 979, p. 4' , figg. 223-
32 : "Because of difficulties in ob tai- stri ertes Wiener Extrablatt', 30 otto- 233; Ruk scllc io, Schache l [1982J
ning th e marble, this room was not fi - bre '9'0, qui ciI. da Velotti ' 988, p. 62. ' 987, pp. 600-603, cal. 188, e figg.
nished liII19'3'. Cfr. anche Denti, Pei- " In antico Marmor scyretium, poi 384-385; Denti, Pe irone ' 997, pp.
rane ' 997, p. n breccia di Sciro o di Sette basi, cavato 229-234
" Rukschcio, Schachel (1982) '987, p. in varie localit dell'is ola di Ski ros, in '" Rukschcio, Schachel [' 982J '987, p.
454, cal. 59 Grecia, e nelle isolette vicine a partire 624, cal. 203
'" Gravagnuo lo 1981, p. 138. dal i sec. d.C .. La pietra non venne pi " Ku lka [1 931 J '979, figg . 240-241;
>'I Rukschcio, Schachel 1'982 ) '987, cavata dall'inizio della tarda et impe- Ru kschcio, Schachel [1g82J 1987, pp.
pp. 452-453, cal. 58, fig. 478. riale e le operazioni di cava vennero 624-625, cal. 204; Denti , Peirone
" Ivi, pp. 5" -5' 2, cal. 105, e tavv. 378- riprese alla fine del XIX secolo dalle 1997, p. 246.
380; Denti, Peirone ' 997, pp. '40-141. compagn ie inglesi Grecian Marbles, " Kulka 11931J ' 979, p. 42, fig. 234;
" Rukschcio, Schachel 11982J ' 987, di Londra e Marmor Limited, di Bristol Munz, Kuns tler ' 966, p. 210, scheda
pp. 5' 3-5' 4, ca l. 106; Denti, Pei rone ma anch'essa con sede a Lond ra. 91; Rukschcio, Sc hachell1982J ' 987,
'997, pp. '42-'43. Ru ksc hcio scrive L:attivit continuo fi no al periodo Ira le pp . 625-626, cal. 205; Denti, Pei ron e
che Loos avrebbe vo luto i pi lastri in due guerre mond ial i e fu poi ripresa '997, p. 244
matto ne a vista, ma il capomastro qualche decennio fa; dopo la tra sfor- .' Munz, Kun stler 1966, p. 204, sche-
prefer il marm o. mazione in area militare della zona di da 32.
lO Ru kschcio, Schachel [1982J ' 987, p.
Treis Boukes, le attivit di estrazione " Ruk sc hcio, Schachel [lg82J ' 987,
594, cal. 181, tav. 386 e fig. 317; Den- sono state interdette; Lazzarini 1998; pp. 443-446, cal. 5', ciI. da documen-
ti, Peirone 1997. p. 215 Bruno 2002, in particolare p. 27 to autog rafo di Loas.
" Ru kschcio, Schachel [1982J ' 987, 6J Ivi, p. 452, cal. 57.
" Rukschcio, Schachel [1982J ' 987, p.
63 ' , ca l. 212; Denti, Peiro ne ' 997, p. pp . 44'-44 2, cal. 49; Denti, Peirone .. Munz, Kun stle r '966, p. 204, sche-
21 5. ' 997, p. 70. da 32.
.., CiI. in Ru kschcio, Schachel [1982J 55 Per il litotipo e le cave, cfr. Gnoli
" Ru kschcio, Schachel [1982J 1987,
pp. 610-616, cal. '94, e fig. 387; Denti, 1987, p. 44' . ['97, J 1988, p. 219; Mielsch '985, p. 40.
Peirone ' 997, pp. 237- 24 2. " Kulka [1931] ' 979, p. 29, figg. 26-27; " Kulka [1931J '979, p. 32, fig. 57; l'epi-

126
sodio ri preso anche da Munz, Kun- co lare p. 488, fig. 544 zoccolo, pilastri e stipiti delle porte in
sUer ' 966, p. 52 e Dent i 1997, p. 129. " Ivi, pp. 511 -5 12, cal. 105, figg. 378- marmo grig io; cfr. nota 87.
" Rukschcio, Schachel [1982J '987, p. 380; cfr. in parti colare p. 395, fi g. 378. " Ruk schc io, Schac hel [198 2J 1987,
504, cat. 59 " Ivi, p. 637, cat. 221. pp. 568-569, cal. 158.
" Ivi, pp. 52' -524, caL ' 13 e fig. 383; ." L.:ide nt lficazione del marmo come " Ku lka [193' ] 1979, p. 42, figg. 242-
Denti, Pei rone 1997, pp. 150-151. pavonazzo forno" si trova in un o 243 ; Munz, Kun stler '966, p. 210,
" Kulka [1931J 1979, p. 33, figg. 85-91. scritto autografo di Laas (cit. in ivi, p. sc heda 94; Rukschcio, Schachel
Sembra che regalare grand i elemen- 432, cat. 21); cfr. anche Kulka [1931J 11982[ ' 987, pp. 623-624, cat. 2o,.
ti ne lla pre glata onice egiziana fosse 1979, p. 28, ligg. 11- 12; Munz, Kunstler " Kul ka [193' ] '979, p. 42, fig9. 242-
un 'usanza della din astia che gover- 1966, p. 61 e scheda 13, p. 202. 243: ' Di e groBen n wurden durch P-
nava il paese : nel 1823, per esempio, ., L.:identi fi cazione del "Pavanazzo" si feil erentfernu ng gebildet. Es 9alt den
il sultano Moham med Al, invi in re- trova in uno scritt o di Laas (c iI. in Wi rkwaren der Fi rm a Matzner den rr-
galo a Roma quattro grandi colonne Ruk sc hcio, Schac hel [1982J 1987, p. chtig en Rahmen 7.U geben. Daher
di alabastro per la ri costruzione della 443, caL 51), che speci fic a anc he la wurde ein freund lich wirkender Mar-
basi li ca di San Paolo fu ori le Mura provenienza italiana del ma rmo. mor (Breccia-Capraia) in Verbindung
(cfr. Marmi antichi 1989, p. 141). B, Kulka [1931]1979, fi g. 238; Munz, mit grun lackierter Ei se nkostruktion
" Kul ka [193, J 1979, p. 32, didascalie Kun st ler 1966, p. 96; Ru kschcio, verwendet. 1m oberen Teil vor den Ei-
80-82; Munz, Kun stler 1966, p. 205, Schachel 11982) 1987, p. 631, ca L 210. sen tr aversen ein gelber Seiden-
scheda 47. " Ivi, p. 427, fig. 426 . vorh an9, der Art der Ware angepaBL
." Kul ka [1931] 1979, p. 31, fi g. 50. 83 Ivi, p. 438, fig. 445. Das zweile Portai hat Pfei ler mit
n Hermann Czech, Wolfgang Mistel- 8. Iv I, p. ,62, fi g. ' 58. Spiegelglasve rkleidun9". Munz, Kun-
bauer, Das Looshaus, Wi en 1968, p. " Ivi, p. 593, fig. 737 sller 1966, p. 210, scheda 94, informa-
20. Clr. anche Ru ksc hclO, Schache l 86 Kul ka ['93'] 1979, p. 3', fi gg. 58-6,; no che il marmo ven ne scavato per
[1982J 1987, p. 148, che ipotizzano un Munz, Kun stl er ' 966, pp. 47 e 204, inserire rinforzi e mo ntato pi in allo
sop ral lu ogo di Loas a Carrara per scheda 33; Rukschc io, Schachel possibi le.
sceg liere il marmo in cava. ['982] 1987, pp. 480-483, sc heda n " Archivio Ado lf Laas , Vi enna,
" Ivi, p. 449, cal. 55. Denti, Peirone ' 997, pp. '07-111. Graphische Sa mmlu ng Albertin a, n.
." Gravagn uolo 1981, fotografia a co- " Ru kschcio, Sc hachel [1 982 ] 1987, d'inventario 820; ri prodotto in Ruk-
lori a p. 155; Rukschcio, Schachel pp. 509-510, cal. '03; Denti, Peirone sc hcio, Schachel ['982[ 1987, p. 129,
[1982J 1987, pp . 509-510, cat. 103- 1997, pp. ' 36-'37 fi9127.
Th Ivi, p. 480, ca l. 76. 88 Al l'interno della banca le pa reti so- 03 Ivi, pp. 150-15', ligg. 147-148.

.~ Ivi, pp. 487-489, cat. 84; cfr. in parti- no rives ti te in marmo bianco ma con .. Iv i, p. 427, fig. 425

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Materiali lapidei
Fulvio L enza

anno edificio o progetto marmi

Appartamento di Ado ll Laas (Vienna) Marmo rosso ve nato (Levanto?): nicchie a muro

1903 Appartamento di Leopold Langer (Vienna) Pavonazzo forno: strombature finestre

Villa Karma (Claren s presso Montreux, Svizzera) Skyros: rivestimento vestibolo ovale
Nero venato: bagno
Pavonazzetto (toscano? Skyros?) : camino sala per la musica
Bianco (Carrara?): rivestimento sala da pranzo
Scu ro venato (Levanto?): biblioteca

Appartamento di Emanuel e Berta Aulricht (Vienna) Verde antico: camino

Appartamento di Allred Kraus (Vienna) Cipollino : rivestimen to sala da pranzo


Pavonazzetto (toscano? Skyros?): camino biblioteca

Negozio di piume ornamentali Sigmund Steiner (Vienna) Skyros: portale esterno

1906-07 Appartamento di Arthur e Leonie Friedmann (Vienna) Pavonazzetto toscano: rivestimen to sala
Onice verde del Tirolo: camino fumoir
"Vert-vert" del Belgio: camino sala per la musica

1907 Ingresso e vano scala Nibelungengasse 13 (Vienna) Marmo bianco (Carrara?): rivestimento

1907 Appartamento di Paul Khuner (Vienna) Alabastro: camino

1907 Appartamento di Rudoll Krau s (Vienna) Skyros: rivestimento angolo sala da pranzo
Cipol lino: rivestimento sala da colazione

'907-08 Appartamento di Wilhelm e Martha Hirsch (Plze;;) Skyros: rivestimenlo, camino sala da pranzo

Karn t ner Bar (Vi enna) Skyros: portale es terno


Alabastro : controlacciata interna
Verde antico: pilastri e t ravi interne
Bianco (Carrara?): pavimento, scala toilette
Marmo giallastro venato (pavonazzetto toscano?): soffitto

1909-11 Immobile com merciale Goldman & Salatsch (Vienna) Cipollino: facciata
Skyros: scala abitazioni
Bianco di Carrara: scala abitazioni, pavimen to hall
Granito: pavimento hall

'910-'1 Casa di Ernst Epstein (Vlenna) B ianco (Carrara?): scale e atrio

Sartoria Kniie & Co (Vienna) Granito nero svedese: portale esterno

1911 Appartamento Leopold Goldman (Vienna) B ianco venato (Carrara?): atrio, scala
Cipollino: sala da pranzo

Libreria Manz (Vienna) Nero venato bianco: portale esterno

Appart amento di Arnold e Julius Bellak (Vienna) A labastro: camino sala da musica
Cipollino: rivestimen to sala da pranzo

Cal Capua (Vienna) Alabastro di Ain Snara (Algeria): rivestimento inte rno

Appartamento di Em il Lbwe nbach (Vienna) Marmo bianco venato (Carrara?): rivestimento sala da pranzo
Bianco di Carrara: rivest imen to soggiorno

Appartamento di J oseph H al ban e Selma Kurz (Vienna) Pavonazzetto (Skyros?): rivestimento sala da pranzo

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anno edificio o progetto marmi

Scuola Schwarzwald (Vienna) Marmo non identificato: rivestim en to palestra

Anglo- bsterreichische Bank (Vienna) Granito nero svedese: portale es terno


Marmo bianco(Carra ra?): rivestimento interno
Marmo grigio (bardiglio?): rivestimento interno

Casa Willibald Duschnitz (Vienna) Cipollino: rivestimen to sala da musica


Pavonazzetto (Skyros?): rivestimento sala da pranzo
Marmo bianco (Carrara?): rivesti mento atrio
Marmo nero: pavimen to atrio

Casa di Anna e Erich Mandi (Vienna) Cipollino: rivestim ento sala da pranzo

Gioielleria Hugo & Al fred Spitz (Vienna) Marmo bianco: portale esterno

1919 Villa di Hilda e Karl Strasser (Vienna) Alabastro egiziano: rivestimento sala da pranzo
Pavonazzetto (Skvros?): colonna

Progetto per la tomba di Peter Altenberg (Vie nna) Granito

1920 Progetto per il mausoleo di Max Dvork (Vienna) Granito nero svedese

1923 Negozio Leschka & Co (Vienna) Marmo rosso scuro: portale esterno

Sartoria Knize (Berlino) Marmo chiaro: portale esterno

1925 Palazzo di Viktor Ritter von Bauer (Brno) Cipollino: rivestimento salone meridionale

Casa Tristan Tzara (Parig i) Pavonazzetto (toscano? Skyros?): camino

1927 Villa Moller (Vienna) Travertin o: rivestimento interno

Progetto di abitazione per Josphine Baker (Parigi) Marmo bianco: rivestimento eslerno
Marrno nero: rivestimento esterno

Sartoria Kniie (Parigi) Cipollino: rivestimen to interno

Villa Muller (Praga) Cipollino grigio di Saion (Valle del Rodano): rivestimento sala
Travertino: panca e portale d'ingresso

Appartamento di Leo e Trude Brummel (Plze;,) Trave rtino: camino

Appartamento di Joseph e Stephanle Vogi (Plzen) Traverti no: rivestimento sala da pranzo
Marmo grigio intenso e verde : camino

Negozio di biancheria Al fred Matzner (Vienna) Breccia di Capraia: portale esterno


Marmo nero venato: portale esterno

Appartamento di Wilhelm e Martha Hirsch (Plzen) Travertino: rivestimento veranda

1930 Appartamento di Leopold Eisner (Vienna) Marmo bianco venato: rive stimento sala da pranzo

1930 Appartamento di Viktor Ritter von Bauer (Brno) Marmo non identificato: rivestimento sala da pranzo

Appartamento di Willy e Trude Kraus (Plzen) Cipollino: rivestimen to sala da pranzo

Clinica Esplanade (Karlsbad/Karlovy Vary) Cipollino: rivestimento atrio e sala da pranzo

1932 Appartamento di Oskar e Anne Semler (Pl ze;,) Marmo bianco venato: rivestim ento sala da musica

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