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Introduzione
Come noto la rappresentazione dei corpi avviene attraverso gli schemi di punto materiale (nel quale
pu pensarsi concentrata una certa quantit di materia che rappresenta la massa puntuale) o sistemi
di punti materiali e di sistema continuo.
Si ricorda inoltre, che la scelta dello schema legata alla particolarit del problema in esame. Ad
esempio, un generico corpo pu essere rappresentato mediante un punto materiale se, e solo se,
risultano ininfluenti le sue dimensioni. Quando questo non accade, si far in generale riferimento ai
sistemi continui, in cui la massa, anzich essere concentrata in un numero finito di punti, si
immagina diffusa nel campo continuo occupato dal corpo, che pu essere interpretato come un
solido di volume V, una superficie di area A, una linea di lunghezza l.
Considerando sistemi di punti materiali sedi di masse, si possono distinguere, quindi:
Sistemi discreti (insieme finito di punti materiali)
Sistemi continui (insieme infinito di punti materiali adiacenti)
z
y
Pi, mi
O
y
O x
x
Sistema di corpi discreti: Tridimensionale (Spaziale) Bidimensionale (Piano)
O y x
x O
Sistema di corpi continui: Corpo materiale tridimensionale (spaziale) figura bidimensionale (piana)
1
Rielaborazione e ampliamento della dispensa di Geometria delle Masse del Prof. L.D. Decanini
1
z
O y
x
x O
Linea tridimensionale Linea contenuta in un piano
Baricentro
In molti problemi usuali della Meccanica le forze gravitazionali, che agiscono su punti materiali o
su corpi estesi, possono essere considerate come un sistema di forze parallele, Wi, dirette
verticalmente verso il basso. Si dimostra che tale sistema di forze gravitazionali ha un risultante
applicato in un punto, G, denominato centro di gravit o baricentro in cui si pu pensare concentrato
il peso complessivo, W, di un sistema o del corpo. Il centro di gravit pu essere visto come il
centro di un sistema di vettori applicati paralleli; in esso si considera applicato il risultante del
sistema.
Il centro di gravit, anche detto baricentro, coincide con il centro di massa se il campo
gravitazionale uniforme, vale a dire se laccelerazione di gravit g uguale in tutti i punti dello
spazio considerato. Nel seguito si assumer che g sia costante e quindi si parler indifferentemente
di centro di massa o baricentro.
z z
G
P1
P3
W W1
W3 G
O P2 y O y
W2
W
x
W = W1 + W2 + W3
x
2
forze parallele. In altre parole, attorno al punto G ruota lasse centrale quando i vettori forze ruotano
di uno stesso angolo intorno ai punti di applicazione.
Nel seguito si dimostra lesistenza del punto G e si ricavano le corrispondenti coordinate xG, yG, zG.
Si consideri un sistema di n forze parallele Fi, applicate nei punti Pi (xi, yi, zi). Indicando con v il
versore di una generica direzione, la forza Fi pu esprimersi come:
Fi = Fi v
con Fi modulo della forza i-esima.
Se si riduce il sistema di n forze Fi a una sola forza risultante R applicata in G (xG, yG, zG), i due
sistemi saranno equivalenti se hanno la stessa risultante e lo stesso momento risultante rispetto a un
qualunque punto dello spazio. La condizione di uguaglianza dei risultanti soddisfatta per ipotesi:
n
F
1
i =R
(P O ) F v = (G O ) R
1
i i
z Wi = Wi * W = W*
W = W1 + W2 + W3
Wi* : forza ottenuta facendo ruotare le forze verticali Wi di uno stesso angolo intorno
al proprio punto di applicazione Pi
essendo:
n
R = Fi v
1
si ha:
n n
(Pi O ) Fi v = (G O ) Fi v
1 1
3
n n
(P O )F
1
i i v = (G O ) Fi v
1
(P O )F = (G O ) F
1
i i
1
i
(P O )F i i
(G O ) = 1
n
F
1
i
Il vettore posizione del centro di forze parallele risulta univocamente definito perci dimostrata
lesistenza di G. Le componenti di (G-O) rispetto al sistema di assi cartesiani forniscono le
coordinate xG, yG, zG.
n n n
xi Fi y i Fi z F i i
xG = 1
n
yG = 1
n
zG = 1
n
Fi1
Fi
1
F 1
i
Se le forze Fi hanno direzione verticale rappresentano i pesi Wi e perci il centro delle forze
parallele prende il nome di centro di gravit del sistema.
z v
P1
direzione
P3 F1 versore v
G yG
O
F3 y
zG P2
xG
F2
R
x
4
z
z
zi P1, m1
Se immaginiamo la massa totale mi concentrata nel punto G detto centro delle masse, il momento
statico rispetto ad O risulta:
n
S OG = m i (G O )
1
z z
P1, m1
zG
D1
Pi, mi
P3, m3 Di P2, m2 G (xG, yG, zG)
D2 Di mi
D3
O y O yG y
Dn
x
x Pn, mn xG
n n n n
mi S OR = mi (Pi O ) mi S OG = mi (G O )
1 1 1 1
5
Se entrambi i sistemi sono equivalenti, il momento statico della massa totale rispetto ad O deve es-
sere uguale alla somma dei momenti statici delle masse componenti rispetto allo stesso punto O:
S OG = S OR
Quindi:
n n
m (G O ) = m (P O )
1
i
1
i i Equazione Vettoriale del Centro di Massa
m (P O )
i i
(G O ) = 1
n
m
1
i
In altre parole: il centro di massa un punto materiale la cui massa uguale alla massa totale del
sistema (mi) e il cui momento statico rispetto a un punto O uguale alla somma dei momenti
statici delle singole masse rispetto al medesimo punto O. Lenunciato precedente prende anche il
nome di teorema di Varignon. Per le ipotesi fatte in precedenza, il centro di massa coincide con il
baricentro.
xG
Il vettore (G O) ha componenti y G ; considerando la terna di assi cartesiani, lequazione
z
G
vettoriale precedente pu essere proiettata sugli assi e tenendo conto che le componenti del vettore
xi
(Pi O) sono y i , si ricavano le tre equazioni scalari seguenti che forniscono le coordinate del
z
i
baricentro:
xG =
m x i i
yG =
m y i i
zG =
m z
i i
m i m i m i
Il momento statico di una massa mi concentrata nel punto Pi uguale al prodotto della massa per la
distanza d di Pi da , presa rispettivamente con segno + o a seconda che Pi si trovi nel semispazio
che arbitrariamente definiamo positivo o in quello negativo.
6
P1 S 1 = m1 d 1
m1
d 1 : distanza normale della massa m1 dal piano
d1
S 2 = m 2 d 2
d2
P2 m2
xG =
m x i i
yG =
m yi i
zG =
m z
i i
m i m i m i
Le sommatorie che compaiono nei numeratori rappresentano i Momenti Statici delle masse rispetto
ai piani coordinati.
7
Momento statico rispetto al piano xy
z
n
S xy = m i z i
1
Le equazioni cartesiane del baricentro indicano che il momento statico di un sistema di masse
rispetto a un piano risulta uguale al momento statico che si ottiene concentrando la massa totale nel
baricentro. Ne segue che: il momento statico di un sistema di masse nullo rispetto a qualsiasi
piano passante per il baricentro.
z
Subsistema 1: masse m1, m2, m3, m4 G1
m1 m2
Subsistema 2: masse m5, m6, m7 G2
m6
G1
Sistema complessivo: masse m1, m2, m3, m4,
m5 m3 m5, m6, m7 G
G
m4
G2
O y
m7
La somma dei momenti statici delle singole masse di un sistema rispetto al Baricentro G
nulla.
SGi =0 La somma dei momenti statici delle singole masse rispetto a G nulla
8
mi (Pi O) = (G O) mi
Se il sistema delle masse presenta simmetria rispetto a un asse, il baricentro del sistema si trova
sullasse di simmetria. Infatti il momento statico rispetto a un asse di simmetria nullo, poich a
una massa con distanza positiva dallasse ne corrisponde sempre una negativa. Uno dei punti
che costituiscono lasse sar allora il baricentro.
Se il sistema delle masse dotato di due assi di simmetria, il baricentro definito
dallintersezione di tali assi.
Il baricentro determinato mediante lequazione vettoriale coincide con il centro di un sistema di
vettori paralleli, se si assume ogni vettore applicato nel corrispondente punto Pi e di intensit
proporzionale alla massa mi.
Dato che, la forza gravitazionale che agisce su ciascun punto materiale risulta proporzionale alla
massa dello stesso, il baricentro coincide con il centro di massa qualora si possa assumere che le
forze gravitazionali costituiscono un sistema di forze parallele.
Sistemi continui
Le definizioni di Baricentro e Momento Statico precedentemente esaminate per i sistemi discreti,
possono essere estese a corpi materiali di dimensioni finite se questi ultimi vengono considerati
come insiemi continui di masse. Il sistema continuo si immagina costituito da infinite masse
elementari dm, cio la suddivisione del corpo viene portata al limite facendo tendere a zero le
dimensioni degli elementi.
Se c la regione o campo (volume, area o linea) in cui diffusa la massa, lelemento infinitesimale
di massa pu essere espresso nella forma:
dm = dc
dove la densit di massa
dm = dV Volume
dm = dA Area
dm = dL Linea
M = dV Volume
V
M = dA Area
A
M = dL Linea
L
denotando dV, dA, dL rispettivamente lelemento di volume, di area, di linea, la funzione si dice
rispettivamente densit volumetrica, superficiale e lineare e presenta le dimensioni di una massa
divisa per un volume, unarea, una lunghezza.
9
z
M = dm = dV Volume
V V
dm dy
y
O
dz dV = dx dy dz
x
dx
y
M = dm = dA
A A
Area
dm dx
x
dy dA = dx dy
O
y
Linea
dm
M = dm = dL
x
L L
Essendo:
Volume V
C regione o campo in cui diffusa la massa Area A
Linea L
M massa totale del sistema continuo
10
G baricentro del sistema continuo
P punto generico del sistema continuo
O origine del sistema di riferimento
Proiettando lequazione vettoriale sugli assi di riferimento si ricavano tre equazioni scalari:
M x G = x dC M y G = y dC M z G = z dC
C C C
x dC y dC z dC
xG = C
yG = C
zG = C
M M M
Nel caso di sistemi omogenei, essendo costante, le equazioni risultano:
1 1 1
C C y dC C C
xG = x dC yG = zG = z dC
C C
Gli integrali che compaiono nelle precedenti equazioni rappresentano i momenti statici rispetto ai
piani coordinati.
y
y x dA
dA xG = A
G A
yG y dA
x yG = A
A
O x xG
11
x dA
A
Momento Statico rispetto allasse y: Sy
y dA
A
Momento Statico rispetto allasse x: Sx
Quindi si pu scrivere
S y = A x G = x dA
A
Momenti statici o di primo ordine rispetto agli assi coordinati
S x = A y G = y dA
A
Queste espressioni consentono di determinare la posizione del baricentro delle figure piane
omogenee.
Lunit di misura dei momenti statici delle figure piane sono: [L3], [cm3], [m3]
Dalle precedenti espressioni si desume che il momento statico nullo rispetto a qualsiasi
retta passante per il baricentro.
Gli assi di simmetria sono rette che contengono il baricentro. Infatti se si determina il momento
statico rispetto allasse di simmetria ad ogni area elementare che si trovi con distanza positiva ne
corrisponde una uguale con distanza negativa. La somma dei prodotti delle aree elementari per
le distanze (momento statico) risulta uguale a zero e perci lasse di simmetria passa per il
baricentro.
-a +a
-a +a
G
-b +b
Rettangolo
Il baricentro di un rettangolo si pu determinare mediante semplici considerazioni geometriche,
come intersezione di due assi di simmetria normale (mediane) oppure come intersezioni delle
diagonali che rappresentano due assi di simmetria obliqua luno coniugato alla direzione dellaltro.
12
b b
y
dy
dA = b dy
h G h
y
G
h
2
x
b
2
xG
G
h
2 h h h h
+ + + +
2 2 2
y2 2 b h2 b h2
S xG = y dA = b y dy = b y dy = b = =0
h
h
h 2 h 8 8
b b 2 2 2 2
2 2
13
Analogamente si perviene a:
S yG = 0
Triangolo
Ogni mediana costituisce un asse di simmetria obliqua coniugato alla direzione della rispettiva base.
Quindi il baricentro si trova nellincrocio delle tre mediane. Il baricentro divide ciascuna mediana in
due segmenti tali che il baricentro si trova a 2/3 dal rispettivo vertice.
VG = 2 VB
3
G G
GB = 1 VB
3
Triangolo rettangolo
Determinazione analitica dei momenti statici e delle coordinate del baricentro.
y y
bi
dA = hi dx
dA = bi dy
dx
dy
h h
y hi
x x
x
b
b
Momento statico rispetto a x Sx coordinata yG
b b
bi = (h y ) dA = (h y )dy
h h
h h
h
b
h h
b
h
y2 b y3 b h2
S x = y dA = (h y ) y dy = b y dy y 2 dy = b =
o o
h o
ho 2 0 h 3 0 6
14
b h2
S h
yG = x = 6 =
A bh 3
2
Momento statico rispetto a y Sy coordinata xG
h h
hi = (b x ) dA = (b x )dx
b b
b b b b b b
h h 2 x2 h x3 h b2
S y = x dA = (b x ) x dx = h x dx x dx =h =
o o
b o
bo 2 0 b 3 0 6
h b2
Sy b
xG = = 6 =
A bh 3
2
Il baricentro dista da ogni base un terzo della relativa altezza.
h
yG = G
3 x
b
xG =
3
Introduzione
Lo studio dei momenti di secondo ordine, e pi in generale delle caratteristiche inerziali delle figure
piane, ha notevole importanza nellanalisi strutturale, in particolare per il calcolo delle deformazioni
e la verifica di resistenza degli elementi prevalentemente inflessi.
Per le sezioni trasversali delle travi (figure piane) la determinazione delle caratteristiche inerziali
risulta fondamentale. Esse intervengono in diversi problemi (deformazioni, resistenze, ecc.) e
possono guidare la scelta della forma della sezione e lottimizzazione della distribuzione dei
materiali. I momenti di secondo ordine, considerando un sistema piano, sono: Momento dInerzia
Assiale Ix, Iy, Momento dInerzia Polare IO, Momento Centrifugo Ixy.
15
Un sistema continuo pu essere visto come un insieme di infinite masse elementari dm concentrate
negli infiniti punti P (x; y) della regione in cui la massa diffusa. Quindi nel limite si pu passare
dalle espressioni corrispondenti ai sistemi discreti a quelle relative ai sistemi continui sostituendo
alle sommatorie gli integrali. In generale si definisce Momento dInerzia del sistema rispetto ad una
retta r la somma dei prodotti delle masse per i quadrati delle rispettive distanze.
Pi
mi d
di dA
r r
y
dA I x = y 2 dA
x A
I y = x 2 dA
y G A
O
x
16
Lunit di misura dei momenti dInerzia delle figure piane : [L4], [m4], [cm4]
I O = r 2 dA
y A
dA poich r 2 = x2 + y2
x
sostituend o risulta :
y G I O = x 2 dA + y 2 dA
r
A A
cio
O x
IO = I y + I x
Il momento dinerzia polare rispetto a un punto O risulta uguale alla somma dei momenti dinerzia
rispetto a due rette ortogonali qualunque passanti per il punto O. Quindi il momento inerzia polare
risulta invariante al ruotare gli assi di riferimento intorno al punto O.
Questa propriet consente di determinare IO quando si conoscono i momenti assiali Ix e Iy o i
momenti assiali dinerzia riferiti a qualsiasi coppia di rette ortogonali passanti per O. Ovviamente IO
sempre positivo e la sua dimensione L4 e si misura in m4 o in cm4, come tutti i momenti di
secondo ordine riguardanti figure piane.
y
I xy = x y dA
A
dA
x
Per alcune figure semplici possibile determinare il momento centrifugo mediante integrazione
diretta. Nel caso di figure composte , talvolta, possibile la decomposizione in parti semplici i cui
momenti centrifughi siano noti per ricavare successivamente il momento centrifugo dassieme. A
questo scopo risulta utile conoscere la legge di trasposizione del momento centrifugo nel caso di
assi di riferimento paralleli.
Se una figura ha un asse di simmetria che corrisponde a uno degli assi rispetto ai quali si determina
il momento centrifugo, questultimo risulta nullo. Per ogni area elementare dA la cui distanza
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dallasse di simmetria positiva, esiste unaltra area elementare dA la cui distanza da detto asse
negativa. I prodotti elementari corrispondenti x y dA si annullano mutuamente perci risulta nullo
lintegrale.
y y
-x +x -x +x
I xy = 0
x
x
Teorema di trasposizione dei Momenti dInerzia (assiale e polare) dei Sistemi Continui
Si consideri un asse xG baricentrico e un asse parallelo x. Per larea elementare dA, la distanza
dallasse baricentrico sia yG, perci la distanza dallasse x sar: y = yG + d, essendo d la distanza tra
i due assi.
I momenti dinerzia rispetto a xG e x sono:
dA
I xG = y
2
G dA
A
yG
Ix = y
2
dA
xG A
y G
d
y (y + d ) dA = (y )
2
Ix = 2
dA = G
2
G + 2 y G d + d 2 dA
A A A
Ix = y dA + 2 d y G dA + d 2 dA
2
G
A A A
dA = A , si ha:
A
18
I x = I xG + d 2 A
Il momento dinerzia rispetto a un asse uguale al momento dinerzia rispetto allasse baricentrico
e parallelo, pi larea della figura moltiplicata per il quadrato della distanza fra i due assi.
Analogamente a quanto gi visto per i sistemi discreti, anche per quelli continui si pu dimostrare il
teorema di trasposizione del momento dinerzia polare:
IO = IG + d 2 A
Il momento dinerzia polare di una figura piana rispetto a un punto O uguale al momento dinerzia
polare rispetto al baricentro G, pi larea A della figura moltiplicata per il quadrato della distanza d
fra i due punti.
Assi paralleli
Se si considerano due assi paralleli x1 e x2 distanti d1 e d2 dallasse baricentrico parallelo xG, si ha:
d1 I x1 = I x G + d 12 A
x1
I x 2 = I x G + d 22 A
x2
( )
I x 2 = I x1 + d 22 d 12 A
Questa espressione consente di calcolare il momento dinerzia rispetto a un asse x2, noto quello
rispetto a un asse parallelo qualunque x1 e la posizione del baricentro.
Raggi dinerzia
Dal teorema di trasposizione si ha che
I x = I xG + d 2 A
Ix
Questa relazione ci consente di determinare il raggio dinerzia x = di una figura rispetto a
A
I xG
un asse x, in funzione del raggio dinerzia x G = rispetto a un asse xG, baricentrico e
A
distante d dallasse parallelo a x.
Teorema di trasposizione dei Momenti dInerzia Centrifughi dei Sistemi Continui (Assi Paralleli)
Si considerino due coppie di assi, xG e yG baricentrici e x e y a quelli paralleli. Per larea elementare
dA, le distanze degli assi x e y dagli assi baricentrici siano rispettivamente YG e XG, che sono
pertanto le coordinate di G rispetto a O, per cui le distanze assolute dagli assi x e y saranno:
19
yG
x y = y G + YG
y
xG x = xG + X G
dA
yG xG
YG y
O x
XG
I xG yG =
A
y G x G dA
I xy =
A
y x dA
I xy = y
A
G x G dA + Y G x
A
G dA + X G y
A
G dA + Y G X G dA
A
Il secondo e il terzo termine della somma sono nulli poich i momenti statici rispetto ad assi
baricentrici sono uguali a zero:
S yG = x
A
G dA = 0 S xG = y
A
G dA = 0
Il primo termine rappresenta invece il momento centrifugo rispetto agli assi baricentrici e quindi
I xy = I x G y G + Y G X G A
Il momento centrifugo rispetto a due assi x e y uguale a quello rispetto agli assi xG e yG,
baricentrici e paralleli, pi larea della figura moltiplicata per il prodotto delle distanze tra gli
assi.
Se il momento centrifugo rispetto agli assi baricentrici nullo, il momento centrifugo rispetto
agli assi x e y paralleli ai baricentrici risulta
I xy = Y G X G A
Il teorema della trasposizione pu essere impiegato per determinare il momento centrifugo ri-
spetto a una coppia di assi baricentrici quando noto quello rispetto a una coppia di assi paralle-
li:
I x G y G = I xy Y G X G A
20
Rotazioni degli assi di riferimento per i Sistemi Continui. Assi principali di inerzia.
In generale la determinazione dei momenti del secondo ordine mediante integrazione diretta pu
essere agevole per alcune posizioni degli assi, mentre in altre situazioni la forma della sezione
(figura piana) pu porre delle difficolt. Ad esempio, il momento dinerzia di un rettangolo pu
essere facilmente ricavato mediante integrazione diretta per qualsiasi asse parallelo a uno dei lati.
Invece lintegrazione diretta risulta pi complessa se lasse considerato inclinato rispetto ai lati.
G G
xG
rG
x
r
I xG I rG
Integrazione agevole Integrazione complicata
Ix Ir
Pertanto risultano molto utili le espressioni analitiche che consentono di ottenere i momenti di
secondo ordine rispetto ad assi inclinati in funzione di quelli corrispondenti a opportune coppie di
assi di riferimento. Inoltre esse permettono lindividuazione degli assi principali. Come gi visto,
le espressioni derivate per i sistemi discreti sono valide anche per i sistemi continui.
y
y*
I x*
f ( ; I x ; I y ; I xy )
I y*
x*
y i* = y i cos x i sin
O x
Noti i momenti di secondo ordine rispetto alla coppia di assi ortogonali di riferimento x e y con
origine O, punto generico del piano, si possono determinare i momenti Ix*; e Iy* e Ix*y* rispetto a due
assi ortogonali x* e y* passanti per O e definiti dallangolo che x* fa con x. Cio la nuova coppia
di assi di riferimento x* e y* risulta definita dalla rotazione intorno ad O.
21
y x * = y sin + x cos
y*
y * = y cos x sin
xi dA
xi* yi* x*
G yi
O x
y* ( y cos x sin ) dA
2
I x* = 2
dA =
A A
A A A
quindi si ha:
I x * = I x cos 2 + I y sin 2 2 I xy sin cos
I x * y * = I xy cos 2 +
1
(I x I y )sin 2
2
2 I xy
tan 2 =
Iy Ix
22
y x*
y*
= 45
x
O
Le espressioni di Ix*, Iy* e Ix*y* si possono applicare in qualsiasi punto del piano.
dA dA
y x*
y*
O x x O -y*
23
y
yG
yp
xp
O
p
x G xG
O
Come gi segnalato precedentemente per i sistemi discreti, anche nel caso di sistemi continui si pu
osservare che:
Agli assi principali per il punto generico O corrispondono momenti dinerzia che rappresentano
valori estremi (massimo o minimo) della funzione momento dinerzia della figura rispetto a una
retta passante per O. Tali momenti si chiamano Momenti Principali dInerzia per il punto O.
IXp e IYp.
Gli assi principali dinerzia passanti per il baricentro G si dicono assi principali centrali
dinerzia ed . Ad essi corrispondono momenti dinerzia I e I che rappresentano valori
estremi (massimo o minimo) della funzione momento dinerzia della figura rispetto a una retta
passante per il baricentro G. Tali momenti si chiamano Momenti Centrali dInerzia e sono
grandezze di notevole importanza per le applicazioni. La determinazione degli assi principali
centrali dinerzia facilitata quando la figura possiede un asse di simmetria, in tal caso lasse
di simmetria un asse principale centrale dinerzia, laltro asse principale centrale la retta
ortogonale passante per il baricentro G.
G
G
G
G G
G
I Massimo I Minimo I = 0
24
Espressioni dei momenti centrali dinerzia
Per determinare i Momenti Centrali dInerzia I e I in funzione dei momenti di secondo ordine
baricentrici IGx, IGy e IXgYg e dellangolo O che gli assi principali centrali ed formano con gli as-
si di riferimento xg e yg, si utilizzano le seguenti relazioni:
Ix* = Ix cos2 + Iy sin2 2 Ixy sin cos
Iy* = Ix sin2 + Iy cos2 + 2 Ixy sin cos
che sono valide per qualsiasi punto del piano.
2 I XgYg
Considerando il baricentro G e usando lequazione tan 2 O = per precisare langolo O,
I Gy I Gx
mediante opportuni passaggi si ottengono le seguenti espressioni di I e I:
I Gx + I Gy
I = +
1
(I Gx I Gy ) + 4 I XgYg
2 2
2 2
I Gx + I Gy
I =
1
(I Gx I Gy ) + 4 I XgYg
2 2
2 2
yG
G xG
Rettangolo
Dato un rettangolo di lati b e h, poich la figura doppiamente simmetrica, gli assi baricentrici
paralleli ai lati sono assi principali centrali dinerzia.
yg
dy
dA = b dy
h
2 y
h
G G xg
h
2
25
Per determinare il momento dinerzia IGx rispetto allasse baricentrico xG si considera come
elemento darea una fascia infinitesima, dA = b dy, parallela a xg. (Non necessario che gli
elementi di area siano infinitesimi in ogni direzione, ma possono essere strisce parallele agli assi
purch la distanza sia in ogni punto la stessa).
Essendo in generale I x = y 2 dA , in questo caso si ha:
A
h h
2
y3 2 b h3
I Gx = b y dy = b
2
=
h
2
3 h 12
2
h b3
In modo analogo si ottiene I Gy =
12
b h3 h b3
I Gx = I Gy =
12 12
Il momento dinerzia polare rispetto a G vale
bh 2
I Gx = I Gx + I Gy =
12
b + h2 ( )
I raggi dinerzia o giratori si determinano nel seguente modo:
I Gx
I Gx = y 2 dA = Gx
2
dA Gx =
A A
A
I Gy
I Gy = x 2 dA = Gy
2
dA Gy =
A A
A
Essendo
b h3 h b3
I Gx = I Gy = A=bh
12 12
b h3 h b3 h b
sostituendo si ottiene: Gx = = 0.289 h Gy = = 0.289 b
12 b h 12 12 b h 12
b
Gy =
12
h
Gx =
G 12
h
b
Gx e Gy sono raggi centrali dinerzia. Lellisse centrale dinerzia quella rappresentata in
figura.
26
Il momento dinerzia Ix rispetto allasse x coincidente con la base risulta:
y
dy
dA = b dy
y
h h
y3 b h3
h I x = y dA = b y dy = b =
2 2
y A 0 3 0 3
O x
b
Ix si pu anche dedurre da IGx mediante il teorema di trasposizione:
I x = I Gx + d 2 A
h
essendo d =
2
3 2
bh h b h3 b h2 b h3
Ix = + bh = + =
12 2 12 4 3
b h3
Ix =
3
b3 h
Analogamente si ha I y =
3
Il momento dinerzia polare rispetto a O vale I O = I x + I y =
bh 2
3
b + h2 ( )
Momento centrifugo rispetto agli assi coincidenti con i lati di un rettangolo.
Lespressione del momento centrifugo rispetto agli assi xy :
y
I xy = y x dA = y x dy dx dA = dx dy
x A A
h b h b
x2
I xy =
0 0
y x dy dx =
0
y dy
2 0
b h
b2 b2 y2 b2 h2
h
y
I xy =
2 0
y dy =
2 2 0
=
4
b2 h2
I xy =
x 4
O b
27
Applicando il teorema di trasposizione si pu verificare che il momento centrifugo rispetto ad aggi
baricentrici xg e yg nullo, dal momento che le mediane che definiscono G sono assi di simmetria.
I X g Yg = I xy x G y G A
b h b2h2
Essendo x G = , yG = , A=bh e I xy = si ha:
2 2 4
b2h2 b h
I X g Yg = bh = 0
4 22
yg =
xg =
b h3 b3 h
Essendo I X g Yg = 0, I Gy = , I Gx = , si ha
12 12
0
tan (2 0 ) = 3
=0
bh b3 h
12 12
2 0 = 0 0 = 0
assi centrali
2 0 = 180 0 = 90
b3 h b h3
Minimo I = = I Gx Massimo I = = I Gy
12 12
Triangolo
Calcolare il momento dinerzia di un triangolo rispetto agli assi x e xg.
y bi bi b b
= bi = (h y )
h y h h
h-y
dy h x x
y
x
b
28
b
Si considera una striscia infinitesima parallela alla base b, di area dA = bi dy = (h y ) dy
h
Il momento rispetto allasse x dato da:
h h
b
I x = y dA = y bi dy = (h y ) y 2 dy
2 2
A 0
h0
h h
h
b
h
y3 b y4 b h3 b h3 4 3 3
I x = b y dy y 3 dy = b =
2
= bh
0
h 0
3
0 h 4
0 3 4 12
1
Ix = b h3
12
bh
Essendo larea del triangolo per il teorema della trasposizione risulta:
2
2
bh 3 bh h bh 3 bh 3 bh 3 bh 3
I Gx = Ix d A = 2
= = I Gx =
12 2 3 12 18 36 36
xg G h
xg
h
3
Cerchio
Determinare il momento dinerzia di un cerchio rispetto a un diametro e a una tangente.
Si pu innanzitutto notare che il cerchio presenta infiniti assi di simmetria, tutti passanti per il
centro. Si potrebbe considerare come area infinitesima una striscia parallela al diametro, che per
risulterebbe di lunghezza variabile. invece pi semplice determinare il momento dinerzia polare
e poi desumere quelli assiali.
Considerando come area elementare dA una corona circolare di area 2 r dr essendo r il raggio
medio generico della corona, il momento dinerzia polare IG rispetto al baricentro risulta:
R R R
r 4 R4 R4
I G = r dA = 2 r dr = 2 r dr = 2 =
2 3 3
IG =
A 0 0 4 0 2 2
Essendo inoltre IG = IGx + IGy, e poich per la simmetria polare del cerchio deve essere IGx = IGy, si
ricava che il momento dinerzia rispetto a un diametro vale:
IG R4
I Gx = I Gx = =
2 4
Il momento dinerzia rispetto a una tangente si ricava applicando il teorema della trasposizione per
assi paralleli:
29
R4 5
I x = I Gx + R 2 A = + R 2 R 2 = R4
4 4
I raggi dinerzia risultano uguali a:
I Gx I Gy R4 R
x = y = = = =
A A 4 R 2
2
Lellisse dinerzia si trasforma quindi in una circonferenza il cui raggio pari a met del raggio del
cerchio dato.
yg
R
r
xg
xg
G G
R
x x dr
x x
Figure composte.
Nel caso in cui sia necessario calcolare le caratteristiche geometriche di figure piane di forma
complessa, pu essere conveniente considerare la figura stessa composta da figure semplici, per le
quali siano note le caratteristiche geometriche e di inerzia.
Per quanto riguarda la determinazione del baricentro, i momenti statici rispetto al sistema di
riferimento generale Oxy (vedi figura seguente) sono espressi dalle sommatorie:
Sx = y A i i Sy = x A i i
Dove xi e yi sono le coordinate del baricentro della figura i-esima e Ai la sua area.
Per figure composte la posizione del baricentro quindi data da:
yG =
Sx
=
y A i i
xG =
Sy
=
x Ai i
A A i
A A i
30
y
yG
G xG
1
x
O
Nota la posizione del baricentro G dellintera figura si pu fissare in esso lorigine degli assi di
riferimento GxGyG. Per ciascuna delle figure componenti siano note larea Ai e i momenti di inerzia
Ixi, Iyi e Ixyi calcolati nel sistema di riferimento locale con origine nel suo baricentro e assi paralleli a
x e y. Per ciascuna figura componente sia nota altres la posizione del baricentro Gi(xi,yi) rispetto
agli assi baricentrica dellintera figura. Facendo uso dei teoremi di trasposizione, si ha:
Ix = (I xi + y i2 Ai ) Iy = (I yi + x i2 Ai ) I xy = (I xyi + xi y i Ai )
Esempio:
Consideriamo la seguente sezione avente spessore costante pari a s. Per determinare i momenti di
inerzia rispetto agli assi x e y, si pu pensare di suddividere la figura in tre rettangoli indicati con
(1), (2), (3).
y
1 s
2
G x
h
s
3
12 2 2 12
Analogamente si procede per lasse y.
31
Si pu per procedere anche in altro modo, valutando ad esempio il momento di inerzia della
sezione come differenza tra il momento di inerzia del rettangolo di lati b e h e i due rettangoli di lato
b s
(h 2s ) e .
2 2
y
s
G x h 1 2 3
h = -
s
b b
1 1 b s
I x(1) = (h 2 s )
I x(2 ) = I x(3 ) =
3
bh 3
12 12 2 2
1 1 b s 3
I x = I x(1) 2 I x(2 ) = bh 3 2 (h 2s )
12 12 2 2
Esercizio 1
Determinare il momento di inerzia della sezione di spessore costante s in figura rispetto allasse x.
y s
3
h 1
G x
2 x
Si pu determinare il momento di inerzia rispetto allasse x come somma dei momenti di inerzia
dei tre rettangoli (1), (2), (3).
1 3 1
I x(1') = I x(3' ) = sh I x(2 ) = (b 2s )s 3
3 3
1 1
I x ' = 2 sh 3 + (b 2 s )s 3
3 3
I 2 2
32
mentre linclinazione 0 degli assi principali e , rispetto agli assi x0 e y0 rispettivamente, si
ricava dalla formula:
2 I x0 y 0 2 I x0 y 0
tang 2 x0 = tang 2 0 = = 2 0 =
I x0 I y 0 I y 0 I x0
dove langolo 0 da intendersi positivo se antiorario.
Si poi definito lellisse centrale di inerzia o ellisse di Culmann di una figura piana, lellisse che ha
per centro il baricentro G di S, per assi gli assi centrali dinerzia ed e per semiassi i raggi
dinerzia e di S, rispetto a tali assi centrali, definiti da:
I I
= =
A A
dove I e I sono i momenti dinerzia del sistema rispetto agli assi principali ed
rispettivamente, mentre A rappresenta larea della figura piana.
Nel riferimento G dunque, lellisse centrale di inerzia rappresentata dallequazione
2 2
+ =1
2 2
33
direzione immediata. Infatti, condotte le tangenti allellisse di Culmann parallele ad r, la retta
individuata da due punti di tangenza, contenente i poli di due rette parallele ad r (poich i punti di
tangenza sono i poli delle rispettive tangenti), conterr i poli di tutte le rette del fascio improprio
avente come centro la direzione di r, cio sar il diametro coniugato a tale direzione.
Due diametri si dicono coniugati quando ciascuno di essi coniugato alla direzione dellaltro . Si
definisce antipolo di una retta r, poi, il punto C simmetrico rispetto al centro dellellisse del polo R
di r. La retta r si chiama antipolare del punto C, mentre la corrispondenza tra r ed C si definisce
antipolarit rispetto allellisse centrale dinerzia. Due punti li diremo coniugati nellantipolarit
quando luno appartiene allantipolare dellaltro. Analoga definizione vale per due rette coniugate
nellantipolarit.
Dato quindi un punto C, del piano dellellisse, di coordinate c e C si definisce antipolare di C
rispetto allellisse la retta r di equazione:
c c
+ 2 + 1 = 0 ovvero
2
2
2
+ = 1 + = 1 con p = e q =
2 2 p q c c
c c
Mentre si definisce antipolo della retta il punto C di coordinate: c e c .
Quando una retta r si sposta mantenendosi parallela a se stessa il suo polo descrive una retta
baricentrica che si chiama diametro coniugato alla direzione di r.
Infine sia una polarit che unantipolarit, rispetto allellisse centrale dinerzia, su ogni diametro d
le coppie di punti coniugati R ed R' verificano la relazione:
GR GR ' = cos t
Dove la costante la potenza dellinvoluzione, di centro G, subordinata dalla polarit sul diametro
d.
Ebbene, se si definisce antipolo di una retta r il simmetrico, rispetto al centro dellellisse, del polo r,
si pu asserire che il centro C del sistema S relativo ad una retta C coincide con lantipolo della
retta c rispetto allellisse centrale di inerzia.
Supponendo ora di conoscere lellisse di centrale di inerzia del sistema S, ci proponiamo di
determinare il centro relativo ad una retta c qualsiasi, ovvero lantipolo C di c rispetto allellisse
centrale dinerzia (vedi figura seguente)
Indichiamo con d il diametro coniugato alla direzione di r, cio la retta individuata dai punti A e B
in cui le parallele a r sono tangenti allellisse. Il punto A lantipolo della retta r2 e appartiene alla
retta r1 , antipolare di B, il punto B lantipolo della retta r1 e appartiene alla retta r2 , antipolare do
A (si noti che A e B sono i poli rispettivamente delle rette r1 e r2 ).
Pertanto i punti A e B, appartenenti ciascuno allantipolare dellaltro, si dicono coniugati
nellantipolarit rispetto allellisse centrale di inerzia.
Unaltra coppia di punti di d coniugati nellantipolarit costituita dai punti C' e C. Il punto C, anti-
polo della retta r, deve sempre trovarsi dalla parte opposta di r rispetto a G e verificare la relazione:
2 2
GC ' GC = GA = GB (Teorema di Euclide)
34
2 2
La normale per L alla congiungente C'L poi, conformemente alla GC ' GC = GA = GB , indivi-
dua il suo diametro d il punto C, antipolo della retta c.
B d
r2
L
G
A r1
C r
In ogni ellisse esistono infinite coppie di diametri coniugati, gli assi principali costituiscono lunica
coppia di diametri coniugati ortogonali. Il momento centrifugo nullo rispetto ad ogni coppia di
diametri coniugati.
Esempio
Consideriamo il rettangolo in figura di area A = BH.
Gli assi e sono assi centrali di inerzia. I momenti principali di inerzia sono:
+H / 2 BH 3 HB 3
I = B y 2 dy = I =
H / 2 12 12
35
Gli assi dellellisse sono dati dalla radice quadrata di:
I H2 I B2
2 = = 2 = =
A 12 A 12
Particolarmente semplice si presenta la costruzione del nocciolo centrale di inerzia, che richiede
soltanto, essendo la figura a contorno poligonale e dotata di due assi di simmetria, la
determinazione degli antipoli di due delle quattro rette limiti.
Per la costruzione grafica del nocciolo centrale di inerzia si opera nel seguente modo:
1. Si ribalta il raggio GE sulla retta ad essa ortogonale in modo che sia GH = GE
2. Si congiunge P con H e si traccia da H la perpendicolare a PH; si interseca cos P sulla retta PG
in modo che:
2
GP GP' = GE
H H2 H
GP' = 2 = GP' = = c
2 12 6
H
Il punto P lantipolo della retta =
2
B/3
=-B/2 =B/2
B/6 B/6
=H/2
P
H/6
H H G H/3
H/6
P =-H/2
36
Tale equazione pu essere scritta in forma segmentaria: =1
H 2
H
Per cui si ha che q =
2
A questa retta corrisponde come antipolo un punto che giace sullasse (quindi di ascissa C = 0 )
di coordinata:
2 H 2 12 H
c = = =
q H 2 6
H
Lantipolo della retta = , che corrisponde ad uno degli estremi del nocciolo, ha quindi
2
H
coordinate: c = 0 e c = .
6
B
Prendiamo ora in esame lequazione di unaltra tangente al contorno del rettangolo: =
2
Tale equazione pu essere scritta in forma segmentaria: =1
B2
B
Per cui si ha che p =
2
A questa retta corrisponde come antipolo un punto che giace sullasse (quindi di ascissa C = 0 )
di coordinata:
2 B 2 12 B
c = = =
p B2 6
B
Lantipolo della retta = , che corrisponde ad uno degli estremi del nocciolo, ha quindi
2
B
coordinate: c = e c = 0 .
6
Analogamente si procede per gli altri due vertici del nocciolo centrale di inerzia.
H
Retta tangente: =
2
H
Tale equazione pu essere scritta in forma segmentaria: =1 q=
H 2 2
A questa retta corrisponde come antipolo un punto che giace sullasse (quindi di ascissa C = 0 )
di coordinata:
2 H 2 12 H
c = = =
q H 2 6
H
Lantipolo della retta = , che corrisponde ad uno degli estremi del nocciolo, ha quindi
2
H
coordinate: c = 0 e c = .
6
B
Retta tangente: =
2
B
Tale equazione pu essere scritta in forma segmentaria: =1 p=
B 2 2
37
A questa retta corrisponde come antipolo un punto che giace sullasse (quindi di ascissa C = 0 )
di coordinata:
2 B 2 12 B
c = = =
p B 2 6
B
Lantipolo della retta = , che corrisponde ad uno degli estremi del nocciolo, ha quindi
2
B
coordinate: c = e c = 0 .
6
Esempi
38
Momenti di inerzia:
Ix =
1
12
[
bh 3 (b a )(h 2 s )
3
] Iy =
1
12
[ ( )
2s b 3 a 3 + ha 3 ]
Raggi principali di inerzia:
x =
1 bh 3 (b a )(h 2s )
3
y =
1 ( )
2 s b 3 a 3 + ha 3
2 3 2s (b a ) + ah 2 3 2s (b a ) + ah
Momenti statici:
S y' =
1
2
[
(B b )s 2 + bh 2 ]
Baricentro:
Bs 2 + bh 2 bs 2
y G' =
2(Bs + bh bs )
Momenti di inerzia:
] ( )2
1
[
I x = (B b )s 3 + bh 3
3
Bs 2 + bh 2 bs 2
4(bs bh Bs )
Iy =
1
12
(
sB 3 + 2hb 3 2 sb 3 )
39
Raggi principali di inerzia:
] ( )
2
[
2 2 2
1
(B b )s 3 + bh 3 Bs + bh bs
3 4(bs bh Bs ) 1 sB 3 + 2hb 3 2 sb 3
x = y =
Bs + bh bs 2 3 Bs + bh bs
Momenti statici:
1 2
S y' = b 2 s + a (h 2s )
2
Baricentro:
a2
b 2 s + (h 2 s )
x G' = 2
2bs + (h 2s )a
Momenti di inerzia:
[ ]
2 2
1 sb 3 b a3 b
bh 3 (b a )(h 2 s ) + 2sb xG' + (h 2 s ) + b(h 2s ) xG'
3
Ix = Iy =
12 6 2 12 2
1
1
12
[
bh 3 (b a )(h 2 s )
3
]
x =
2 3 2bs + ah 2as
2 2
sb 3 b a3 b
+ 2sb xG' + (h 2 s ) + b(h 2 s ) xG'
6 2 12 2
y =
2bs + ah 2as
40
Momenti di inerzia:
1 3 1 1 1
bh (b 2 s )(h 2s ) hb 3 (h 2s )(b 2 s )
3 3
Ix = Iy =
12 12 12 12
Raggi principali di inerzia:
1 3 1 1 1
bh (b 2 s )(h 2 s ) hb 3 (h 2 s )(b 2s )
3 3
x = 12 12 y = 12 12
2bs + 2hs 4s 2 2bs + 2hs 4 s 2
41