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wUAA Rivista di antichita - Anno I - n. 1 - Giugno 1992 Direttore responsabile: Mario Torelli Comitato. seiemifico M. Crawford (Landon); J. D'Arms (Ann Artork; B. Frier (An Arbor); C. Gonzales (Granada); P, Gros (Aix-en-Prowence); W.V. Harris (New York); H. von Hesberg. (Kiln); T, Hélscher (Heidelberg); |. Mangas (Madrid); J.-P. Morel (Aix-en-Provence); J. Pedley (Ann Arbor); D. Placido (Madrid); A. Ri Gen); A. Schnapp (Paris); I. Uroz (Alicante); T.P, Wiseman (Exeter); P. Zanker (Milneher) Redazion * Coarelli, V. Scarano Ussani, M, Torelli Segreteria: V. Marotta, M. Menichetti ln attest di autorizzazione del Tribunale di Napoli Sommario Editoriale di Mario Torelli Articoli, saggi ¢ contributi Mauro Menichetti, L'oinochte d? Traglistella: mila & rite ra Grecia ed Etruria Serena Quei70li, Fiorentina © le aassunditde delle fica stoic Giornata di studi in memoria di G. Gatti Filippo Conrell, Aedes Fortis Fortunae, Nawamachir Aue gusti, Castra Raverinatins. La vie Campana Portuensis € alcuni wifi adiacent! nella Pionta Maranon Seve- Emilie Rodriguez Almeida, Noviti- mizeri della Forma Uris marmorea Stefano Torterella, I rifeoi dé! Lowwre con suovetaurile: wns documenta del culto imperiale 3 , 31 & ‘Mario Torelli, Fopografia e iconvlogi. Arco i Portogallo, ‘Ama Pacis, Ara Providentise, Templum Solis J. Caleini Gysens - F. Duthoy, Nuoot element per una cronologia det santuaria siriaco del Gianiceto Discussioni Bmidio De Albentis, Plinio il Vecchio Yeommente di A. ‘Corso ai libri XXXIV-XXXVD. Vincenzo Scarano Ussant, L'epicureisino di C. Trebuzio Testa Mario Torelli, Appunti sulla legge Covatta Recensioni Antonella Testa, Candelabri ¢ thymiateria Sandra Buc- loli] Francesca Reduzzi Merola, «Serve pareree, Stu sulla come isignte giuriion deg scciaoi vicarie del sottoposti a sehr nille experience gveca e romana [Valerio Marotta] LOFFREDO EDITORE NAPOLI 1937 151 157 161 165 TOPOGRAFIA E ICONOLOGIA ARCO DI PORTOGALLO, ARA PACIS, ARA PROVIDENTIAE, TEMPLUM SOLIS Mario Torelli Ancora oggi, sia pur nella forma indiretta della themtoria della demolizione di un rudere pericolante e di un allargamento della via per la popolarissima «corsa dei berberin, una lapide affissa sotto una bella edicola barocea all'angolo di via del Corso con via della Vite a Roma, tramanda il ricordo che in quel Punto sergeva un monumento romano i grande importanza: si tratla di un arco, detto dalle fonti me- wali «Tres Facciclasy o «Tres Falciclas» "™ 9 anche sarcus Oetavianiv ¢ da quelle de! primo rinascimento sarcus tropholi» 0 «tripolise, ma entrata nella lettera- tura archeologica con il nome cinque-seicentesca di «arco di Portogaltow che deriva da quello delifamba- sciata di Portogallo presso il soglia pantificio, sita pres 80 arco nel palazzo Fiano, sul lato occidentale della via Lata". Sul piano simbolico, quella lapide conser- va una sua importanza, perché 2 Tl a ricordarei un dato di straordinario rilievo per la comprensione del monumento € della sua decorazione scultorea: la ", che potrebbe es- sere stata la fronte del complesso verso ovest, trovata alla stessa profondita, come vedremo, della pavimentazione del conyplesse; tuttavia, tenuto conto della sua pasizione molto spostata a sud («non molto lontano dal fine di Piazza Colonna-), & preferibile ritenere che, malgrado la somiglianza della tecnica con la quale risultano costituiti i muri perimetrali del complesso fe Ia struttura interna dello stesso arco «di Portogallo») ®, almene una parte di questa «corti li quadri di peperino» appartenga ad altro edi Accettando infine tale ricostruzione, anche il nome medioevale del monastero di S. Silvestro in Capite, ad Duos Hortus, ttoverebbe una spiegazione assai concre~ ta e pregnante: i due horti sarebbero il prodotto del degrado dei due distinti recinti det santuario, non a aso. rimasti riconoscibili ancora per buena parte del sec. XVI, e la chiesa, sorta in posizione ortagonale rispetto all'asse dei ruceri del complesso di Aureliana al punto di giunzione tra Hl primo e il secondo re- cinto, sarebbe Venuta appunto a collocarsi ad Duos Hortus. L recinti, © almeno uno di essi, erano paviment con lastre di travertino, viste # pit riprese nei secol passati: nel 1820, nel rifare cla casetta all'angolo in- contro la chiesa di $. Silvestro in Capite, alla profon- dita di cirea 18 palmt si sono trovati waril lastroni in piano... parte di una platea»; sanni addietre (1765) scavande fuori della casetta sulla piazza, il cav. Fran cesco Piranesi trové una porzione maggiore della stes- 4 a platen... i travertini parevano posati sulla nuda terra fe sotto scappava laequa (la falda ben nota trovata nello scavo- deli'ara Pacis € dello horaloginm Augusti, Nala» 5 la platea a lastroni di travertino scoperta nel 1894 davanti alla chiesa di S, Silvestro ™% if «pa- vimento a lastroni marmorei aventi direzione paralle- Ja alla strada scoperta nel 1935 in via del Gambe- ro". La parte orientale del complesso, che nella rico= struzione qui proposta corrisponderebbe al recinto maggiore del disegno del Palladio, sembra fosse or- ata da colennati in marmo caristio. Trovamenti di colonne in cipollino di due piedi di module accompa gnate da quelli di muri in peperino abbondano, in fparticolare sul lato Nord-Est: ne conosciamo infatti dietre la chiesa di $. Silvestro, assieme a muri di grosse dimensioni, trovatiall’epoca di Urbano VII" in via della Vite n. 18 una colonna di cipolline grossa m 0,60, a m 4,50 i profondita (all'ineirea pari Gob ai 18 palmi dei trovamenti precedenti), vista insieme a «bloc- chi di marmo bianco e di pepevino, alcwni det quaté cubaveno quasi un metre (corsiva mio)»; in via della Vite n. 26, a m 4,00 di profondita, waltra colonna di cipollino... dallo stessa lato parte di un miro con due file di paralletepipedi di peperino, grossi oltre un metro, € squalewno pitt piceate: (corsivo mio)» "|; in via della Vite, difronte all'ingresso del palazzo della Peste (git con- vento di S. Silvestro) nel 1953 vengono alla luce an- cora due alte colonne di cipolline e un «muro in titi da Domizianos (G:B. Pirane Scenografia del Campo. Marzio, Atchestogica dé Rona eit, 162 1. 79. SSC. Millsen, in «BCARs XXIIL, 1895 cite tav. IVs 96 Lanciani 184, 290; Carta Archeolopica di Rema cit, 161, m. 7h. 9 Lancia 1854, 288; Carta Archeolopica dé Rama Gt, 175, m. UD. Se Stucchi 1549/50, 105 5, con discussione del dati desunti dalla preciosa relasione di Carlo Fontana (ibid. fig. 1-1: ofr. anche G, Matthiae, in «Roma» XX, 1942 cit. 5 Lanciani 1884, 287, Carta Archalogien at Rama cit, 175, n. 15, ‘8 Lanciani 1894, 287; Carta Archwoiogion ai Rema cit, 176, m. UB Carte Arceolggica di Roma cit, 175, 0. 18 ‘st Lamciand 1894, 288: spassato Fare pastogallico ella strada della Vite digi §, Silvastro delle monache... nel cantone della chiesa. 1512 scoperto un perze ci colonna cepollinan; due muri specsi m. LiPo ete. Carta Archevlogice dé Roma cit, 161, nn. 7273. Ot Lancia 1898, 280 3, cfr. Carta archaoligicevé Room i, 181, ne. 778. 1. BOPL Ein. 24; fe Ie 2 Ln. 30); eft. Caria Moro oral blacchi di tufon'®. A paco meno di 100 metri a Sud, troviamo nuovamente i «muri in tufo in direzione E- Op alla profondita di m 4,50 neli‘area della latvina realizzata nel 1916 al centro della piazza 5. Silvestro, ¢ dunque esatiamente dove nella mia ricostruzione verrebbe a cadere il margine meridionale del com- plesso aureltaneo ". Nella parte occidentale invece, che nella mia ricostruzione verrebbe a corrispondere al recinto absidato minore del rilievo palladiano, si sa della scoperta, assieme a grossi mu (ricordiamo che i muri dei prospeti a nicchie erano certo in laterizio), di colonne di africano di grosso modulo, venute in luce a pitt riprese nell'area della via di S. Silvestro (forse le eolonne libere su alte plinto del disegno di Palladio) * e di numerose colonne di granite di modulo grande e piccolo (le colonne dei prospetti a nieehie?) nelt'area dett’omonima piazza, di via delle Convertite e di via della Vite". Altra cosa sembra invece il colonnato costituito da colonne di sienite, visto a varie riprese giacere in posizione di caduta sullasse di via Frattina, lungo la quale come anche un tracciato stradale antico!™: essa sembra coin- cidere con un terao peribolo pitt a Nord del comples- s0 disegnato da Palladio, corrispondente al recinto isolato che la gid ricordata pianta di Ligorio e le altre piante cinquecentesche a questa connesse pongono a settentrione di quello doppio identificabile con il com- Fig. 1. Fonten, sgn cou le secioe deere ati Porton dopa emslsie: J. oure laterto verse S. Lorena in Lucia: N, esr Fnterito verso i puliozo de Litera Cs Stuci us ma visto, Septa Tribute (Ligorie 1561, Du Pérac, Car- taro). Pid oltre tenteremo di dare un nome a questo allyo complesso monumentale, Quali che siano Tesatta collocazione del complesso del rilievo palladiano e te corrispondenze tra trova- menti archeologici e dati planimetrieé di quel rilievo, Carta Archon di Rom i, U6 8. 9.7677 Carla Archon di Rom iy 17, a, Meo dt Itei86 spe m OD, alla pron. di m 4 cas Cant Arheloien # Rom cit 190, 8.141 i 5 Lancand 1684, 288, dove ai eleneano { seguertttrovamentt 5 dere 1846 «Luigi Panik ncariato dal presidenza dele ‘see eeade di crv ls ehiavca df vin $, Svesto, tod un fname oschie di eolonaa fatffeano,.: 8 novembne 1872: ocr ‘ands ell vin. Sesto, tow) un cei i african lungs tm 2A, largo oe diameto my OD. gincea a sob m 1.50 di pro fondle; ce Corte Anchalgin ot Roms ct, 180, 2. 18, ""Lancian 1864, 25: sulla paz aS Sivstro, avant fl nO ila profondite di ux encko, 5 &rinvenuto un roschio di granite, ‘in pled dentro le terceInteralt che misurava cin wo retro di lametron 289: ik | onobne 1879 in wn cavo per fogna in va delle Convert, avanti al m $9, ef « poea profonit. un reechio di colonsa di graitella cm 030 i dsmetos; nel 186 in via dela Vite quosi dirimpetto af palaceo della Potala profondits agent mete cic, tn kod ealan di blkssimagramtoorien tle che i oigine doseva essere posto nefangoo un portato dit una parte ¢tahiato ac angels retto per Ia lunghezza a 110, Gal Into epposto. formato di mezze coloane addosal, cul Giametro& di m 0730; ce. Carte Archfiend Rome it, 175, 2 106176, m.121 Hh 161 $n 77,463, 78, colo ei ramenentania ai gear bg, in via della Mere, angole piazza § Slvestr: Gort Archaic dt Raman cit. WZ, 126, "Langan 184, 280; Cars Arcee Roma cit, 156, am 548,

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