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Culture Documents
, "antico",
e ?????, "discorso" o "studio") la scienza che studia le civilt e le culture
umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente circostante, mediante la
raccolta, la documentazione e l'analisi delle tracce materiali che hanno lasciato
(architetture, manufatti, resti biologici e umani).[1]
Venne definita in passato come scienza ausiliaria della storia, adatta a fornire
documenti materiali per quei periodi non sufficientemente illuminati dalle fonti
scritte. In alcuni paesi, e specialmente negli Stati Uniti d'America stata sempre
considerata come una delle quattro branche dell'antropologia (le altre tre essendo
l'etnologia, la linguistica e l'antropologia fisica)[2], avente come obiettivo
l'acquisizione di conoscenza delle culture umane attraverso lo studio delle loro
manifestazioni materiali.
L'esame del territorio, sia come ricerca preliminare ad uno scavo, per individuare
la presenza di resti archeologici, sia per acquisire dati statistici generali sulla
storia del territorio stesso, oltre che della tradizionale ricognizione
archeologica di superficie (osservazione diretta) pu avvalersi
dell'interpretazione delle fotografie aeree e di prospezioni geofisiche (in
particolare magnetometriche o con georadar). I sonar possono essere utilizzati in
ambiente subacqueo, mentre sonde fotografiche sono state impiegate per esplorare
preliminarmente cavit presenti nel terreno, quali tombe non ancora scavate.
Metodi di datazione
Alcuni frammenti di ceramica suddivisi per tipologia.
Lo studio dei materiali, sia di quelli raccolti nello scavo, sia quelli privi di
contesto stratigrafico, ha gli scopi di comprenderne i modi di utilizzo e l'origine
e di arrivare ad una datazione.
Il primo modo per datare un oggetto in senso relativo il suo inserimento nella
sequenza stratigrafica. Tuttavia per gli oggetti rinvenuti in un momento in cui
questa tecnica non era ancora stata elaborata, o comunque fuori contesto, si
continua ancora ad utilizzare il confronto formale e stilistico con altri oggetti
simili. A questo si aggiunge l'insieme delle tecniche scientifiche oggetto
dell'archeometria.
Per ottenere datazioni assolute possono essere utilizzati il metodo del Carbonio 14
(o radiocarbonio) per i materiali organici (mentre altri metodi di datazione ai
radioisotopi, quali quelli del potassio-argo (K-Ar), dell'uranio-torio-piombo e
delle tracce di fissione dell'uranio 238, possono servire a datare le rocce e
quindi i fossili o i resti di industria litica ad esse associate), la
dendrocronologia per il legno, la termoluminescenza e l'archeomagnetismo, per
ceramiche, laterizi e terre di fusione.
Possono aiutare nella datazione relativa di oggetti rinvenuti in uno stesso sito i
metodi del FUN test o della racemizzazione degli amminoacidi, per le ossa, e quello
dell'idratazione dell'ossidiana o del rapporto tra cationi (in ambienti aridi) per
datare la lavorazione dell'ossidiana o della pietra in genere. Presso i ghiacciai
un altro metodo quello tramite il conteggio delle "varve", un particolare tipo di
depositi che registra variazioni annuali nei sedimenti glacio-lacustri.
Discipline correlate e attuali indirizzi di studio
Oltre alla chimica e alla fisica, per l'elaborazione delle tecniche di analisi gi
citate, le indagini archeologiche possono ricevere un utile apporto dalla geologia,
per la conoscenza sia delle caratteristiche delle varie pietre da costruzione,
delle gemme, dei metalli e leghe metalliche, delle argille, sia dei meccanismi
geomorfologici di erosione e di sedimentazione, e ancora per la datazione delle
rocce. Un'altra disciplina che fornisce il suo apporto alle indagini archeologiche
la paleontologia o paleobiologia, per lo studio dei resti fossili (con la
paleozoologia per i fossili animali, la paleobotanica per quelli vegetali, la
palinologia per i pollini fossili e l'antracologia per i resti carbonizzati, e
infine la paleoantropologia per i resti fossili umani e lo studio dell'evoluzione
dell'uomo): nel loro insieme i cambiamenti ambientali e climatici sono studiati
dalla paleoecologia. Numerose sono anche le possibili applicazioni dei metodi
statistici all'analisi dei dati.
Nel corso della storia l'archeologia diventata una disciplina autonoma ed ora
dotata di concezioni e metodologie proprie. La sua storia stata parallelamente
ritmata da una lunga serie di scoperte importanti, la cui interpretazione ha avuto
ripercussioni sull'evoluzione delle concezioni sul passato terrestre e umano. In
ogni epoca le culture si sono confrontate con i resti materiali delle
civilizzazioni che le avevano precedute, ma non si pu parlare di vera e propria
scoperta archeologica finch i ritrovamenti non siano considerati segni che
permettono di decifrare il passato. Anche la nozione di scoperta archeologica si
evoluta con il progredire dei metodi di indagine: alla ricerca dell'oggetto
eccezionale e raro, cara agli antiquari e ancora presente nell'immaginazione del
grande pubblico, si sostituita l'indagine sul passato nei suoi aspetti pi
ordinari e quotidiani; parallelamente le scoperte sono divenute sempre meno
dipendenti dal caso o dalla intuizione.
Etimologia
Il termine archeologia era gi utilizzato dagli storici antichi, nel suo senso
letterale di "discorso sul passato". Lo storico greco Tucidide utilizza in qualche
caso le testimonianze materiali come prova per una ricostruzione del passato (i
Cari avrebbero abitato in passato le isole dell'Egeo in quanto a Delo erano state
rinvenute dagli ateniesi molte tombe antiche con oggetti e tipo di sepoltura simili
a quelli utilizzati ancora ai suoi tempi da quella popolazione).
La nascita dell'archeologia
Nel 1748 iniziarono le prime campagne di scavo regolari, prima ad Ercolano e poi a
Pompei[7], promosse dal neonato Regno delle Due Sicilie. La scoperta di citt quasi
intatte, complete degli oggetti della vita quotidiana e addirittura delle sagome
dei corpi umani, ebbe eco in tutta Europa.
Ritratto di Winckelmann, di Raphael Mengs
Agli scavi di Ercolano aveva dedicato la sua prima opera anche Johann Joachim
Winckelmann, spesso ritenuto l'iniziatore degli studi archeologici moderni, il
quale successivamente pubblic, nel 1764, la sua Geschichte der Kunst des Altertums
(in italiano Storia delle arti del disegno presso gli antichi), nella quale, in
contrapposizione con gli eruditi studi della precedente disciplina "antiquaria", le
opere d'arte greco-romane vennero inserite nel loro contesto storico e da ci
conseguiva una periodizzazione degli stili artistici. L'archeologia, tuttavia, era
ancora principalmente finalizzata allo studio della storia dell'arte greco-romana,
fortemente influenzata dalle concezioni estetiche neoclassiche, secondo cui le
opere di tale periodo rappresentavano il modello della bellezza ideale.
Alois Riegl, appartenente alla "scuola viennese", pubblic nel 1901 lo studio
sull'Industria artistica tardoromana, nel quale si asseriva la necessit di
giudicare l'opera d'arte in rapporto alle concezioni dell'epoca in cui stata
realizzata e non in rapporto ad un astratto modello ideale. Questa storicizzazione
permise una rivalutazione dell'arte romana rispetto a quella greca e pose le basi
per l'allargamento degli studi alle civilt artistiche estranee al mondo classico.
Scavi della missione archeologica tedesca a Olimpia in Grecia (1875-1881).
A partire dall'inizio del XIX secolo furono organizzate delle vere spedizioni
archeologiche, con Giovanni Battista Belzoni e Karl Richard Lepsius in Egitto dove
la scrittura geroglifica era stata decifrata da Jean-Franois Champollion, con Paul
mile Botta, Austen Henry Layard e Robert Koldeway in Mesopotamia, con la
decifrazione della scrittura cuneiforme ad opera di Georg Friedrich Grotefend, fino
alla celeberrima riscoperta di Troia da parte di Heinrich Schliemann nel 1873 e
agli scavi di Cnosso di Arthur Evans nel 1900. Si trattava in buona parte ancora di
"sterri" allo scopo di "scoprire" oggetti d'arte o "curiosit" da esporre nei
musei, pi che della raccolta e indagine di testimonianze storiche.
Gli studi sulle culture preistoriche e protostoriche, che non potevano avvalersi di
fonti scritte, ma solo dei dati materiali ("cultura materiale"), rivalutarono
l'importanza degli oggetti come testimonianze del passato, indipendentemente dalla
loro eventuale qualit artistica. L'archeologia assunse dunque, e in particolare
nei paesi anglosassoni, un aspetto sempre pi storico-antropologico, al posto
dell'iniziale orientamento storico-artistico.
In Italia, a partire dalla seconda met del XIX secolo il paletnologo Luigi
Pigorini recuperava sistematicamente tutti gli oggetti rinvenuti e curava
l'esecuzione dello scavo e l'analisi dei dati che questo forniva. La documentazione
del ritrovamento di ciascun oggetto divenne sistematica anche nella prosecuzione
degli scavi di Pompei, ad opera di Giuseppe Fiorelli e Amedeo Maiuri.
Sophia Schliemann indossa i gioielli scoperti ad Hissarlik.
A Roma i primi scavi stratigrafici del Foro Romano furono condotti negli anni tra
il 1898 e il 1925 da Giacomo Boni, mentre Rodolfo Lanciani documentava la grande
quantit di ritrovamenti casuali e di scavi "di recupero" che avvenivano
parallelamente alle costruzioni per Roma Capitale. Successivamente le esigenze
propagandistiche del regime fascista condussero ad una ripresa di grandi sterri
poco documentati, mentre sulla via dell'indagine stratigrafica proseguivano Nino
Lamboglia in Liguria e studiosi di paleontologia e preistoria.
Nei primi anni del Novecento l'egittologo William Flinders Petrie svilupp il
concetto di seriazione, che permise una datazione precisa degli oggetti ben prima
che fossero disponibili i moderni metodi basati sugli isotopi radioattivi, i quali,
peraltro, hanno confermato la cronologia indicata da Petrie. Egli fu anche un
pioniere nella catalogazione minuziosa dei reperti, anche di quelli
tradizionalmente ritenuti poco rilevanti.
La necessit di una corretta raccolta dei dati port nel XX secolo alla
codificazione del metodo stratigrafico. Il sistema dello "scavo per quadrati", fu
elaborato dall'archeologo inglese Mortimer Wheeler tra gli anni venti e cinquanta
mentre quello "per grandi aree" fu descritto da Edward Harris alla fine degli anni
settanta.
Thor Heyerdahl nel 1947 attravers l'Oceano Pacifico dal Sudamerica alla Polinesia
sulla zattera Kon-Tiki. Pu essere considerato il fondatore dell'archeologia
sperimentale, che nei paesi anglosassoni diventato uno dei pi importanti ambiti
dell'attivit archeologica. Questo ramo dell'archeologia non interessato
all'oggetto in s, bens alle attivit che gli stanno dietro, sia al modo in cui
l'oggetto stato prodotto, sia il modo in cui veniva utilizzato. Perci tenta di
verificare sperimentalmente, mettendole in pratica, le tecniche costruttive e di
fabbricazione antiche, le caratteristiche dei manufatti ed edifici cos prodotti,
nonch l'uso degli stessi.
Archeologia aerea: fondamenta di edifici gallo-romani (tra cui perfettamente
riconoscibile un grande Horreum).