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Appunti 1 Vettori geometrici nel piano e nello spazio

A1.1 Vettori liberi e vettori applicati. Una mappa del tesoro di solito da informazioni del
tipo: cammina 30 passi dalla quercia verso est e poi cammina 40 passi verso nord. Quindi,
come prima cosa, iniziamo da un punto O e ci spostiamo lungo la direzione ovest-est verso
est percorrendo una distanza di lunghezza 30 passi. Possiamo descrivere questo proced-
imento usando una freccia (vettore) che inizia nel punto O (punto di applicazione).
Questo e un esempio di vettore applicato.
I vettori applicati sono di uso comune in Fisica, ad esempio quando parliamo della forza
applicata ad un corpo, o della velocita di un punto e cos via.
In Matematica si preferisce separare linformazione contenuta in un vettore applicato in due
parti: il punto di applicazione ed il vettore.
Definizione. Un vettore libero
v e completamente determinato dalle seguenti informazioni:
(i) la direzione della retta contenente
v,
(ii) il verso secondo cui ci muoviamo sulla retta seguendo
v,
(iii) il modulo (o lunghezza o intesita ) di v che denotiamo ||


v ||.

Definizione. Un vettore applicato e un vettore libero dotato di un punto di applicazione.

Notiamo che per ogni vettore libero esistono infiniti vettori applicati, uno per ciascuno
punto di applicazione. Questo comporta che vettori applicati diversi possono corrispon-
dere allo stesso vettore libero.
Esercizio. Quando accade che due vettori applicati distinti corrispondono allo stesso vettore
libero?

Esempio. Un modo di produrre vettori applicati e quello di considerare due punti A e B .



Indichiamo con AB , oppure con (B A), il vettore applicato che parte da A e raggiunge B .

Da notare che BA ha la stessa direzione e lo stesso modulo di AB ma verso opposto.

Esercizio. Cosa possiamo dire del vettore AA ?

Linsieme dei vettori liberi nel piano puo essere rappresentato in modi diversi. Uno di questi
e il seguente: fissiamo un punto O ed applichiamo tutti i vettori liberi di modulo R in O .
Linsieme dei vettori liberi si pone in corrispondenza biunivoca con in punti della circon-
ferenza di centro O e raggio R.
Esercizio. Come possiamo visualizzare i vettori liberi nello spazio?

A1.2 Operazioni con i vettori. Siccome i numeri naturali sono nati per contare, per molto
tempo lo zero non era considerato un numero. Ad esempio non viene rappresentato nei
numeri romani. Se pero proviamo ad eseguire operazioni con i numeri romani, ci rendiamo
ben presto conto della necessita di un simbolo per indicare lo zero. Lo stesso accade per i
vettori.


Definizione. Il vettore 0 e lunico vettore di modulo zero senza una direzione e senza un
verso ben definiti.
Iniziamo con la moltiplicazione di un vettore per un numero c R che chiamiamo uno
scalare per sottolineare che non si tratta di un vettore


Definizione. Siano c R e v un vettore libero. Se c = 0 allora c

v = 0

v = 0 . Se c 6= 0
allora cv e il vettore:
(i) avente la stessa direzione di v,


(ii) avente lo stesso verso di v se c > 0 e verso opposto se c < 0,
(iii) avente modulo ||c
v || = |c| ||

v ||.

Esercizio. Come possiamo definire la moltiplicazione per scalare di un vettore applicato?

Osserviamo che c v si ottiene contraendo o dilatando il vettore



v . Notiamo anche il valore
assoluto di c che appare nella definizione. Perche non andrebbe bene usare c||
v ||?
Ritorniamo alla mappa del tesoro. Per raggiungere il punto X , dove si trova il tesoro ovvi-
amente, dobbiamo iniziare da O , camminare per 30 passi verso est e 40 passi verso nord.
Oppure ci potremmo muovere 50 passi verso nord-est da O e quindi raggiugnere X . In

altre parole, potremmo muoverci lungo la diagonale OX invece di percorrere i due lati.
Definizione. (Regola del parallelogramma) Dati vettori liberi

u ev , la loro somma
u+
v
si definisce come segue. Applichiamo u ev nello stesso punto O e consideriamo il par-
allelogramma avente
u e
v come lati consecutivi. La diagonale del parallelogramma e

quindi u + v .

Esercizio. Cosa possiamo dire della somma di vettori applicati?

La moltiplicazione per uno scalare e la somma di vettori godono di alcune utili proprieta ,
grazie alle quali eseguire operazioni con vettori e molto simile ad eseguire operazioni con i
numeri reali.
Proposizione. (Proprieta elementari) Siano c, d R e siano
u,
v,z vettori liberi, valgono
le seguenti proprieta :
(i) c(d
u ) = (cd)
u,
(ii) (c + d) u = c


u + du,



(iii) u + v = v + u,
(iv)
u + (v +z ) = (

u +
v)+

z,





(v) c( u + v ) = c u + c v .

Dimostrazione. Vediamo ora come dimostrare alcune delle proprieta .


(i) Se cd = 0, allora entrambi i vettori sono il vettore nullo per definizione. Assumiamo che
c e d siano no nulli. Dobbiamo dimostrare che
w = c(d
u) e
z = (cd)
u sono uguali. Per
fare questo mostriamo che i due vettori hanno la stessa direzione, lo stesso verso e lo stesso
modulo. Dalla definizione di moltiplicazione per uno scalare
w ha la stessa direzione di

u





e lo stesso vale per z . Se cd > 0, allora il verso di w e quello di u e similmente per z ; se
cd < 0 vale lo stesso ragionamento. Per concludere osserviamo che

||

w || = |c| ||d

u || = |c| |d| ||

u || = |cd| ||

u || = ||

z ||,

e la prova e conclusa.
(v) Siano
w = c(
u +
v) e

z = c
u + cv . Vogliamo provare che
w =
z e questo e


ovvio se c = 0. Quindi assumiamo che c 6= 0. Per determinare w facciamo in modo che

u e
v abbiamo la stessa coda e consideriamo il parallelogramma di lati

u e
v . Quindi

w ha la direzione della diagonale del parallelogramma che parte dalla coda comune e lo
stesso verso, o verso opposto, a seconda del segno di c, mentre la lunghezza e quella della
diagonale moltiplicata per |c|. Il vettore
u nasce nello stesso modo considerando un par-
allelogramma scalato di un fattore |c|. Il risultato e quindi provato.
QED

Esercizio. Si dimostrino le proprieta restanti.

Da (iv) abbiamo che la somma di tre vettori u,


v e
z , non dipende da quale coppia som-
miamo prima, cioe la somma di vettori e associativa. Un modo semplice di sommare tre o
piu vettori e la concatenazione: applichiamo

u in O , quindi applichiamo v alla testa di





u e per finire applichiamo z alla testa di u . Se la testa di z si trova ora nel punto A,

allora
u + v +
z = OA.
Esercizio. Dimostrare la precedente uguaglianza utilizzando due volte la regola del parallelo-
gramma.

Usando la Proposizione precedente, possiamo provare che (1)


v si puo ragionevomente


chiamare v . Infatti, (1) v differisce da v solo nel verso e quindi (1)



v +
v = 0
Esercizio. Essere sicuri di capire ogni passo dal ragionamento precedente, cioe giustificare ogni
passo.

Esercizio. Scegliamo un triangolo e trasformiamo ogni lato in un vettore scegliendo un verso.


La somma di questi vettori puo essere il vettore nullo? Cosa succede per un quadrato?

A1.3 Componenti. I vettori di modulo uno svolgono ruolo importante e per questo hanno
un nome speciale.
Definizione. Un vettore di modulo uno si dice versore o vettore unitario.


u e un versore.
Esercizio. Dimostrare che, dato un vettore non nullo

u , allora
||
u ||

Per individuare un punto nel piano o nello spazio usiamo le coordinate. Per fare questo nel
piano, scegliamo due assi ortogonali, li orientiamo e decidiamo quale unita di misura usare.
In questo modo, ogni punto e individuato univocamente dalle sue proiezioni ortogonali
sugli assi.
Possiamo fare lo stesso con i vettori. Ogni asse coordinate ci fornisce un versore che di solito


indichiamo con i , j e k .
Usando la concatenazione di vettori per descrivere la somma, possiamo descrivere ogni
vettore libero come una combinazione lineare dei tre versori.


Definizione/Proposizione. Ogni vettore libero
v nello spazio si scrive come

v = vx i +



vy j + vz k , con vx , vy , vz R. I numeri vx , vy e vz si dicono componenti di
v rispetto agli
assi. Nel piano manca semplicemente la componente vz .

Esercizio. Usare le proiezioni ortogonali per trovare le componenti di un vettore.






Esempio. Se immaginiamo il vettore v = i + 2 j + 3 k come applicato in O , allora la testa di


v si trova nel punto di coordinate (1, 2, 3).
Le operazioni sui vettori si possono eseguire facilmente utilizzando le componenti grazie
alle Proprieta Elementari.







Esempio. Consideriamo i vettori
v = i +2j +3k e w = 3 i + 2 j + 1 k . Applicando le
Proprieta Elementari




u+v = 4 i + 4 j + 4 k = 4

z,




dove
z = i + j + k.

Lesempio ci suggerisce una regola generale.


Proposizione. (Combinazione Lineare di Vettori) Siano a, b R. Se consideriamo i vettori








v = vx i + vy j + vz k , e

w = wx i + wy j + wz k , allora




a

v + b

w = (avx + bwx ) i + (avy + bwy ) j + (avz + bwz ) k .

Dimostrazione. Osserviamo che e possibile suddividere la dimostrazione in due casi: il caso


a = 0 ed il caso a = b = 1. Per mostrare il risultato possiamo usare le proiezioni ortogonali
per trovare le componenti. Ad esempio, nel caso a = 0 e b > 0, dobbiamo trovare le
componenti di b w . Siccome b

w e una dilatazione, o una contrazione, di

w di un fattore b
il risultato sulle componenti si ottiene facilmente. QED

Esercizio. Perche basta considerare il caso a = 0 ed il caso a = b = 1?

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