Il portale reagisce repentinamente non appena viene utilizzato, tramutandosi in una
caleidoscopisca sequenza di flussi entro i quali si intravedono i riflessi di
migliaia di universi. Il corpo del viaggiatore planare si immerge in quella sostanza densa e leggera al contempo, divenendo presto un unico fascio scomposto di atomi di energia, che rapidi si dirigono verso il Mare Astrale divenendo una sola cosa con esso. Le particelle mantengono con difficolt� quello che era il simulacro del corpo fisico, attaccati ora ad un cordone argentato immersi in un mondo di luce. Dopo alcuni lunghi momenti la mente del viaggiatore viene incanalata in un tunnel vorticante; spirali di molteplici colori si affastellano attorno alla sostanza spirituale in cui ora il corpo si tramuta, ogni organo interno viene scosso da forti vibrazioni ed un formicolio si diffonde in tutte le sue membra. Una rete di verde energia fredda si staglia sul fondo nero del corridoio interdimensionale, un disegno composto di rettangoli uniti di identica dimensione che si curvano ed appiattiscono come fossero proiettati in sole due dimensioni. Quando la frenesia del viaggio rallenta e la realt� torna man mano ad acquisire concretezza, l'avventuriero si ritrova sospesso in un silenzio cosmico, un'oscurit� al di fuori di ogni concezione costellata da ipotetiche figure geometriche, composte di quella medesima rete luminosa smeraldina. L'oscurit� lentamente si dirada, progredendo verso uno spettro di luce smorta ed opaca; nella volta dimensionale compare un cielo cinereo privo di astri, le cui nubi eterne paiono dotate di luminosit� intrinseca. Le figure geometriche plasmano la propria conformazione sotto gli occhi del nano, tramutandosi gradualmente in enormi cubi sospesi nel vuoto, alcuni grandi quanto continenti, altri quanto piccole citt�. Le pareti divengono roccia o metallo, su alcuni crescono improvvise montagne, altri lasciano discendere un lento fiume che riversa le proprie acque nel Nulla astrale. Finalmente i sensi tornano a percepire elementi riconoscibili, i piedi toccano una superfice solida, le orecchie tornano ad udire i suoni, la pelle percepisce il moto di una lieve brezza. Infine tutto acquista un proprio moto e diviene completamente reale. Il portale emana una luce sinistra e la progenie pu� finalmente contemplare il luogo in cui si trova, quello che appare lo spigolo tra i lati di un possente cubo di pietra nera venato di azzurro, su cui cresce una vegetazione rada. Piccole fosse e crateri corrono qua � l� rendendo ancora pi� desolante l'ambiente. Attorno a loro si trovano i resti di un piccolo accampamento, le cui tracce denotano facilmente che sono freschi di qualche giorno e che i vecchi proprietari si sono mossi aldi� dello spigolo del cubo, dirigendosi oltre quel punto in una direzione imprecisata. Attorno, nel cielo, vaga con moto lento e perfettamente lineare, attorno ad un ipotetico centro dimensionale, un' infinit� disarmante di cubi alcuni anche di otto o nove facce sulle quali a volte compaiono delle strane fortezze. Le distanze sono le pi� svariate, alcuni non possono essere pi� lontani di una decina di chilometri, altri invece non sono che puntini che scemano in lontananza. L'atmosfera silenziosa e profondamente statica, che disturba profondamente gli animi caotici della razza del nostro viaggiatore, � rotta solamente da una sorta di perturbazione atmosferica: nel cielo nubi frastagliate di color porpora si propagano con moto ondoso in tutta la dimensione, radiazioni malevole che aggiungono un tocco di insanit� all'ambiente immobile. L'origine di tale disturbo non � facilmente definibile da quella posizione.