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PAESE :Italia DIFFUSIONE :(126000)

PAGINE :23 AUTORE :Giorgio Paolucci


SUPERFICIE :44 %
PERIODICITÀ :Quotidiano

15 febbraio 2018

TUNISIA
A scuola
di restauro
volta che un progetto europeo mette a si-
GIORGIO P AOLUCCI
stema la formazione dei restauratori attra-
verso la creazione di vere e proprie scuole
a Tunisia è un paradiso archeo- all’interno di un sistema di formazione na-

L
logico, scrigno di reperti che rac- zionale, superando la pratica di corsi tem-
contano le vestigia di molti po- poranei, di summer school o di altre pra-
poli che hanno abitato la gran- tiche, tutte valide ma di breve periodo, e
de culla di civiltà e di scambi di soprattutto non portatrici di un processo
civiltà che è l’area mediterranea.
Un patrimonio in parte ancora sistemico. Quel-
da esplorare e valorizzare, e in cui la gran lo in corso di at-
parte delle operazioni di restauro viene tuazione in Tuni-
condotta da professionisti di provenienza sia è il primo e-
europea, prevalentemente francesi, tede- sempio di istitu-
schi e italiani. Ora qualcosa sta lentamen- zione di nuovi
te cambiando, nella direzione di una valo- corsi di restauro
rizzazione del capitale umano locale, spe- attuato in Nor-
cialmente giovanile. Il progetto europeo dafrica, ma è in
Tempus Infobc (acronimo che sta per L’in- fase di avvio
novation dans la formation pour les biens un’iniziativa a-
naloga in Libano
culturels ) mira all’inserimento nella for-
mazione istituzionale tunisina di un nuo- ed è allo studio la
vo curriculum nel campo della conserva- possibilità di replicare in altri paesi del Ma-
zione e del restauro dei beni culturali, at- ghreb». Il finanziamento complessivo del
traverso il trasferimento di conoscenze e progetto ammonta a1 milione 133mila eu-
nuove tecnologie tra le università europee ro, per il 90 per cento erogati dalla Com-
e quelle tunisine. L’iniziativa è coordinata missione Europea nel quadro dello stan-
da Laura Baratin, architetto, docente all’U- ziamento di fondi per le regioni eurome-
niversità di Urbino e direttore della Scuo- diterranee, mentre il restante 10 per cento
la di conservazione e restauro dei beni cul- viene messo a disposizione dalle istituzio-
turali dell’ateneo marchigiano. «È la prima ni partner.

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15 febbraio 2018

L’università di Urbino è capofila di un car- spettiva sono stati organizzati quattro ate-
tello in cui sono coinvolti atenei europei – lier di approfondimento: il primo sulle te-
italiani, spagnoli, francesi – e sei università
tunisine. «La filiera formativa che stiamo matiche della teoria e storia del restauro e
costruendo prepara i restauratori con gli della documentazione, il secondo sul di-
stessi parametri europei e apre possibilità segno rilievo e rappresentazione 3D, il ter-
occupazionali interessanti per i giovani nel zo dedicato ai laboratori di restauro arti-
settore della conservazione e valorizzazio- colato secondo le tipologie di beni cultu-
ne di un patrimonio di grande valore ar- rali e le esigenze di ogni singola sede, e il
cheologico e culturale – spiega Laura Ba- quarto su tutte le materie scientifiche pre-
ratin –. È una occasione per favorire la crea- viste. L’articolazione tra le scuole sul terri-
zione di imprenditorialità locale in un set- torio nazionale ha consentito ai percorsi
tore strategico per l’economia del Paese, didattici di trattare il maggior numero di
che può favorire un rilancio del turismo, tipologie di supporto delle opere d’arte:
fortemente penalizzato dopo l’attentato nello specifico, pietra, dipinti su tavola, car-
terroristico al Museo del Bardo e altri epi- ta, tessuti e tappeti. Gli studenti che arri-
sodi che si sono succeduti in questi anni. vano alla fine del triennio sono preparati
La prospettiva di lungo periodo è la for- per svolgere un ruolo di collaboratori in
mazione di personale locale che possa cantieri di restauro.
prendere il posto di quello europeo, inver- «La Tunisia – sottolinea la professoressa
Baratin – è terra ricchissima di storia e di
tendo la dinamica che – acausa della man- cultura, con diversi siti che sono stati rico-
canza di scuole locali di restauro – vede co- nosciuti dall’Unesco come patrimonio cul-
me protagonisti delle operazioni di recu- turale dell’umanità. L’iniziativa che stiamo
pero quasi soltanto professionisti di origi- realizzando è strategica perché collabora
ne europea». alla strutturazione di un nuovo modello
I giovani coinvolti nel progetto – per par- per la gestione e la fruizione dei beni cul-
tecipare al quale sono richiesti il diploma turali, riattivando un circuito virtuoso che
di scuola superiore e il superamento di un valorizza la ricchezza archeologica distri-
test di ammissione – hanno già operato, in buita nel Paese, all’interno di una collabo-
questa prima fase di conoscenza, su alcu- razione tra istituzioni locali e internazio-
ne realtà locali come i siti trogloditi di Mat- nali. La fase successiva, a cui ci stiamo pre-
mata eTataouin – tra i più spettacolari, Be- parando con altre proposte progettuali
ni Barki, Chenini, e le case troglodite di sempre finanziate dall’Unione europea,
Matmata – oppure a Sousse al Palazzo Dar punta ad armonizzare le esigenze del Pae-
Jarbouii nella Medina. se in questo settore così importante per l’e-
Sono in previsione interventi anche sul conomia e a favorire lo sviluppo di una
Fondo di opere d’arte moderna del mini- nuova imprenditoria autoctona che valo-
rizzi i giovani che escono da questa espe-
stero della Cultura tunisino e sugli appa- rienza, tutti molto motivati e felici di tro-
rati lignei del Museo del Bardo. Entro l’e- vare sbocchi professionali nella loro terra».
state di quest’anno i primi quaranta giovani Non si può fare a meno di salutare come
tunisini conseguiranno la licenza trienna- “buona notizia” il decollo del progetto Tem-
le di conservazione e restauro dei beni cul- pus Infobc in un Paese dove alla precarietà
turali, altri cento stanno frequentando i del quadro politico (che verrà ulterior-
corsi. La strutturazione del percorso for- mente messo alla prova dalle imminenti
mativo ha richiesto di perfezionare le con- elezioni) si somma un alto tasso di disoc-
venzioni per le opere d’arte con le istitu- cupazione e di emigrazione giovanile, e che
zioni di tutela e salvaguardia del patrimo- detiene il triste primato di giovani arruo-
nio tunisino, di creare dei laboratori di re- lati nelle milizie del jihadismo. Dalla valo-
stauro attraverso l’individuazione di spa- rizzazione del passato, si alimenta una spe-
zi adeguati e la fornitura di una dotazione ranza per il futuro.
di attrezzature altamente specialistiche, di © RIPRODUZIONE RISERVATA

formare docenti e tecnici. In questa pro-

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Coinvolti sei atenei


maghrebini
Baratin: «Così
si potrà favorire
l’imprenditorialità
e rilanciare
il turismo dopo
i fatti del Bardo»

Beni culturali
Un progetto europeo
coordinato dall’università
di Urbino punta
alla formazione di giovani
locali nel campo
della conservazione
del patrimonio del Paese

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Tataouine e gli ksour del deserto nella Tunisia meridionale. In alto, il Museo del Bardo a Tunisi e la studiosa Laura Baratin

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