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Appunti su asintoticità e o-piccolo per funzioni

Analisi Matematica 1 a.a. 2016-2017 (L. Caravenna). Documento adattato dalle note di F. Albertini
Ingegneria Gesionale, Meccanica e Meccatronica—Vicenza

Siano f , g due funzioni definite in un intorno di x0 ∈ R∗ escluso al più x0 , con g(x) 6= 0


Definizione Diciamo che:

1. f è asintotica a g per x → x0 , e lo denotiamo con f ∼ g per x → x0 , se:


f (x)
lim = 1,
x→x0 g(x)

2. f è o-piccolo di g per x → x0 , e lo denotiamo con f = o(g) per x → x0 , se:


f (x)
lim = 0,
x→x0 g(x)

Osservazioni:

• Se f , g sono definite solo in un intorno destro (risp. sinistro) di x0 escluso al più x0 , e vale

la prima o la seconda delle precedenti equazioni per x → x+
0 (risp. x → x0 ) diremo che f

è asintotica a g per x → x+ +
0 oppure che f è o-piccolo di g per x → x0 (risp. x → x0 ).

• Si notino le seguenti affermazioni equivalenti:


f (x) f (x)
lim = ` ∈ R \ {0} ⇔ lim =1 ⇔ f ∼ `g
x→x0 g(x) x→x0 `g(x)

• Se f e g sono entrambe infinitesime per x → x0 :

- se f ∼ g diremo che f e g hanno lo stesso ordine di infinitesimo per x → x0 ,

- se f = o(g) diremo che f è un ordine di infinitesimo superiore a g per x → x0 .

• Se f e g sono entrambe infinite per x → x0 :

- se f ∼ g diremo che f e g hanno lo stesso ordine di infinito per x → x0 ,

- se f = o(g) diremo che f è un ordine di infinito inferiore a g per x → x0 .

Esistono infiniti ed infinitesimi non confrontabili, come esempio si possono prendere:

-f (x) = x(sin(x) + 3) e g(x) = x, sono entrambe infinite per x → +∞, ma il limite del loro
f (x)
rapporto g(x) = sin(x) + 3 non esiste per x → +∞.

-f (x) = x sin(1/x), g(x) = x per x 6= 0 e g(0) = 0, queste due funzioni sono entrambe
f (x)
infinitesime per x → 0, ma il limite del loro rapporto g(x) = sin(1/x) non esiste per x → 0.
Alcune proprietà di o-piccolo

Siano f , g, h funzioni definite, e non nulle, in un intorno di x0 escluso al più x0 ∈ R∗ .


Proposizione

1. f = o(1) per x → x0 se e solo se lim f (x) = 0.


x→x0

2. o(f g) = f o(g). In particolare o(f ) = f o(1).

3. o(f ) ± o(f ) = o(f ).

4. o(f + o(f )) = o(f ).

In particolare se g = o(f ) per x → x0 , allora o(f + g) = o(f ) per x → x0 .

5. Se f = o(g) per x → x0 e g = o(h) per x → x0 allora f = o(h) per x → x0 .

6. Se f = o(g), allora |f |α = o(|g|α ) per ogni costante α > 0 fissata.

Dimostrazione

1. Deriva direttamente dalla definizione di o-piccolo.

2. Sia h una funzione, con h = o(f g) per x → x0 , allora si ha:


h(x)
lim =0
x→x0 f (x)g(x)
da cui deriva h/f = o(g), quindi h = f o(g).
h1 (x) h( x)
3. Siano h1 = o(f ) e h2 = o(f ) per x → x0 , allora lim = 0, lim = 0, quindi
x→x0 f (x) x→x0 f (x)

h1 (x) ± h2 (x)
lim = 0, che implica h1 ± h2 = o(f ).
x→x0 f (x)
1
4. Sia h = o(f + o(f )) per x → x0 . Allora, siccome 1+o(1) → 1 per x → x0 , si ha h = o(f ) da
h(x) h(x) h(x) 1
0 = lim = lim = lim .
x→x0 f (x) + o(f ) x→x0 f (x)(1 + o(1)) x→x0 f (x) 1 + o(1)
f (x) g(x)
5. Siano f = o(g) e g = o(h), allora lim = 0 e lim = 0, quindi
x→x0 g(x) x→x0 h(x)

f (x) f (x) g(x) f (x) g(x)


lim = lim · = lim · lim =0
x→x0 h(x) x→x0 g(x) h(x) x→x0 g(x) x→x0 h(x)
per l’algebra dei limiti finiti, che implica f = o(g) per x → x0 : possiamo concatenare gli o-piccoli.
f (x)
6. Sia lim = 0. Con il cambio di variabile y(x) = α ln( |f (x)|
|g(x)| ) → −∞ per x → x0 si ha
x→x0 g(x)

|f (x)|α |f (x)|α
ln( |g(x)|α )
|f (x)|
α ln( |g(x)| )
lim = lim e = lim e = lim ey = 0
x→x0 |g(x)|α x→x0 x→x0 y→−∞
Relazione tra asintoticità e o-piccolo

Si notino le seguenti affermazioni equivalenti

f (x) f (x) − g(x)


f ∼g ⇔ lim = 1, ⇔ lim =0 ⇔ f = g + o(g).
x→x0 g(x) x→x0 g(x)

In particolare, f ∼ g significa che f = g + o(g).

Come si usano asintoticità e o-piccolo nel calcolo dei limiti

Teorema Siano f , f˜, g, g̃ funzioni definite e non nulle in un intorno di x0 escluso al più x0 ∈ R∗ .

1. Se f˜ = o(f ) e g̃ = o(g) per x → x0 , si ha:

f (x) + f˜(x) f (x)


lim = lim .
x→x0 g(x) + g̃(x) x→x0 g(x)

2. Se f˜ ∼ f e g̃ ∼ g per x → x0 , si ha:

f˜(x) f (x)
lim = lim .
x→x0 g̃(x) x→x0 g(x)

Osservazione In 1. il limite si puó anche scrive come:

f (x) + o(f ) f (x)


lim = lim .
x→x0 g(x) + o(g) x→x0 g(x)

Dimostrazione
f˜(x) g(x)
1. Siccome per ipotesi f˜ = o(f ) e g̃ = o(g), cioè lim = 0, lim = 0, allora
x→x0 f (x) x→x0 g̃(x)

f˜(x)
 
f (x) + f˜(x) f (x) 1+ f (x) f (x)
lim = lim   = lim ,
x→x0 g(x) + g̃(x) x→x0 g̃(x) x→x0 g(x)
g(x) 1 + g(x)

f˜(x) g(x)
2. Siccome dall’ipotesi di asintoticità si ha che lim =1 e lim = 1 allora
x→x0 f (x) x→x0 g̃(x)

f˜(x) f˜(x) f (x) g(x) f (x)


lim = lim = lim ,
x→x0 g̃(x) x→x 0 f (x) g(x) g̃(x) x→x 0 g(x)
Osservazioni

Nel teorema precedente, nella parte 1., il denominatore puó anche essere 1, quindi, in
particolare si ha, che se f˜ = o(f ) per x → x0 , allora:

lim f (x) + f˜(x) = lim f (x).


x→x0 x→x0

Inoltre, dalla parte 2., si ricava anche che, se f˜ ∼ f e g̃ ∼ g per x → x0 , allora

lim f˜(x)g̃(x) = lim f (x)g(x).


x→x0 x→x0

ATTENZIONE

• Il teorema precedente non va generalizzato. In generale, in un limite, non si puó sostituire


ad una funzione f una sua funzione asintotica, oppure togliere una funzione perché o-
piccolo di un’altra. Infatti, in generale, si ha:

f1 (x) + f2 (x) f˜1 (x) + f2 (x)


lim 6= lim ,
x→x0 g1 (x) + g2 (x) x→x0 g̃1 (x) + g2 (x)

anche se f1 ∼ f˜1 e g1 ∼ g̃1 per x → x0 .

Come esempio si consideri:

( (1 + x) − 1) − 12 x + x2
p
lim .
x→0 x2

Se al numeratore si sostituisce al posto di ( (1 + x) − 1) la funzione 12 x, dato che le due


p

funzioni sono asintotiche per x → 0, si ricava che il limite è uguale a 1, mentre il corretto
valore del limite è 7/8 e si ottiene razionalizzando.

• Se f ∼ g per x → x0 non implica che ef ∼ eg per x → x0 . Come esempio si prenda


f (x) = x e g(x) = x + log(x) per x → +∞. Queste due funzioni sono asintotiche in +∞.
Tuttavia ef = ex e eg = xex , e queste due funzioni non sono asintotiche per x → +∞ (si
noti che ex = o(xex ) per x → +∞).
Scriviamo f < g per x → x0 se f = o(g) per x → x0 .

Dalla scala degli infiniti fatta per le successioni si ricava:

Scala funzioni infinite per x → +∞

logqa (x) < xb1 < xb2 < ax1 < ax2 < xx , con q > 0, 0 < b1 < b2 , e 1 < a1 < a2 .

Dalla precedente, cambiando variabile e ponendo y = 1/x, si ricava:

Scala funzioni infinite per x → 0+

 b
1 1 1
| loga (x)|q < < a x < x− x con q > 0, b > 0 e a > 1.
x

In particolare si noti che:

lim xb | log(x)|q = 0.
x→0+

Dalla prima e dalla seconda scala passando ai reciproci si ricavano anche:

Scala funzioni infinitesime per x → 0+

1 1 1
x x < a− x < xb2 < xb1 < con q > 0, e 0 < b1 < b2 .
| log(x)|q

Scala funzioni infinitesime per x → +∞

 b
1 1
x−x < a−x < < con q > 0, e b > 0.
x | log(x)|q

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