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Campagna Aree protette

Agosto 2006

A piedi in Paradiso
Con MOUNTAIN WILDERNESS nel Parco Nazionale del Gran Paradiso , al Colle
del Nivolet , un altopiano che si sviluppa per oltre 6 chilometri a 2500 metri di
altezza nel cuore del Parco.
E' una zona selvaggia, ricca di laghetti,torbiere, pascoli con specie floristiche
rare e ricchissima di vita animale: stambecchi, camosci, marmotte, volpi,
ermellini e varie specie di uccelli, compreso il rarissimo gipeto.
Il soggiorno,dal 31 agosto al 3 settembre, sarà presso il Rifugio Chivasso ,
gestito da un nostro socio, che riserverà agli amici di MW un'accoglienza
calorosa e coinvolgente e proporrà uno sconto particolare sui pernottamenti.
Con la collaborazione delle Guide del Parco si effettueranno escursioni dedicate
all'osservazione naturalistica e incontri educativi ambientali.
Il Colle del Nivolet è raggiungibile, da Ceresole Reale( versante piemontese),
con una strada carrozzabile oggetto di una nostra campagna che portò alla
chiusura dell'ultimo tratto, dal lago Serrù (2200 m.) fino al Colle , le domeniche
estive.
Mountain Wilderness suggerisce due itinerari che prevedono l'utilizzo
ESCLUSIVO di mezzi pubblici (treno e bus) per l'avvicinamento ai sentieri che
portano al colle:
Noi utilizzeremo ESCLUSIVAMENTE mezzi pubblici (treno e bus) per
raggiungere le località di partenza e di arrivo del trekking, e poi
useremo SOLO le scarpe da montagna!
Il trekking è adatto a tutte le età e prevede 2 programmi integrabili.

ITINERARIO 1

Mercoledì 30 agosto: Partenza in treno da Torino per Aosta, coincidenza con


autobus per Rhèmes Notre Dame. Nel pomeriggio, con una passeggiata di un
paio d'ore, si raggiunge il Rifugio Benevolo, in alta Val di Rhèmes.
Pernottamento.
Giovedì 31 agosto: Dal Rifugio Benevolo, in circa 5 ore di cammino, tra
panorami spettacolari e ambienti di alta montagna poco frequentati, si arriva al
piano del Nivolet e al Rifugio Chivasso.

ITINERARIO 2

Giovedi 31 agosto: In treno da Torino ad Aosta, coincidenza con autobus per


Pont in Valsavarenche. Da qui si percorre un sentiero ben tracciato che porta al
Rifugio Chivasso in circa 3 ore di cammino. Oppure autobus diretto da Torino a
Ceresole Reale e, su sentiero panoramico, al colle.
Il ritorno a valle, domenica 3 settembre, si può effettuare scendendo a Pont
di Valsavaranche ( autobus per Aosta e treno per Torino) oppure dal versante
piemontese del Parco utilizzando il bus-navetta festivo fino a Torino.
Informazioni dettagliate presso la Segreteria di Mountain Wilderness che
raccoglierà anche le prenotazioni per i pernottamenti presso il Rifugio
Chivasso.
Campagna Mobilita’

Luglio 2004

Asfalto al Colle delle Finestre (To)?


Opposizione al progetto e relative osservazioni del comitato sopontaneo
A seguito delle notizie apparse sulla stampa locale relativamente ad un
progetto di asfaltatura della strada provinciale del Colle delle Finestre, un
gruppo di privati cittadini ha spontaneamente costituito il Comitato per la
valorizzazione del Colle dell
Il Comitato e le Associazioni che vi hanno aderito, tenuto conto che

• la strada provinciale interessata dal progetto è una ex-strada militare


facente parte di un complesso di rotabili d'alta quota che costituisce di
per sé un patrimonio storico-paesaggistico di assoluto rilievo, meritevole
di conservazione e tutela,

• la strada di cui sopra, insieme alla rotabile che collega il colle delle
Finestre al colle dell'Assietta e quindi all'abitato di Sestriere, abbisogna di
interventi di manutenzione non solo per la sua sicurezza, ma per
garantirne l'esistenza e la percorribilità anche con veicoli non a motore
(mountain-bike),

• il progetto di asfaltatura ci risulta prevedere una spesa complessiva di


2.500.000 Euro per uno sviluppo di circa 13 Km, cifra assolutamente non
trascurabile,

• risulta che dopo l'asfaltatura l'Ente Provinciale intenderebbe affidare la


manutenzione della rotabile ai Comuni interessati, i quali si vedrebbero
"condannati" a coprire i prevedibili e costosi interventi di manutenzione e
ripristino della strada negli anni a venire, drenando così cospicue risorse
da altri possibili azioni di sviluppo dell'economia del loro territorio,

• gli interventi infrastrutturali connessi all'evento olimpico vanno ad


incidere in maniera molto marcata sugli assi viari di fondovalle della val
Chisone, rendendo poco giustificabili ulteriori interventi sulle strade
esistenti,

• il tracciato di cui si progetta l'asfaltatura si trova in buona parte


all'interno dei confini del parco Naturale Orsiera Rocciavrè, attraversando
aree importantissime per la fauna selvatica in generale e le popolazioni
di ungulati in particolare, molto sensibili al disturbo arrecato da una forte
e concentrata presenza di autoveicoli e di persone,

• strade asfaltate di alta quota esistenti in altre aree hanno dimostrato di


generare tali e tanti problemi da dover essere chiuse al transito (ad
esempio la carrozzabile per il colle del Nivolet) o da dover regolamentare
il traffico (la carrozzabile per Pian del Re in val Po),

esprimono la loro ferma opposizione all'asfaltatura e pongono alcune


osservazioni in merito a tale sconsiderato progetto:
in particolare si ritiene che il progetto, dichiaratamente finalizzato allo
svolgimento di una tappa ciclistica del
Giro d'Italia, non sia in alcun modo utile allo sviluppo economico del territorio
interessato; è infatti del t
utto intuibile che una strada carrozzabile che porta in quota non serve ad altro
che a dirottare verso l'alto il flusso
di "turisti della domenica" e dei loro autoveicoli, ma tale tipologia di
frequentatori normalmente parte dal proprio luogo
di residenza con tutto quanto serve per la classica "merenda sui prati", e tutt'al
più potrà consumare in zona un caffè,
magari lasciando in cambio i propri rifiuti sparsi sui prati stessi. Analogo
discorso per i camperisti, con i problemi
aggiuntivi legati alle aree di sosta (sui prati?) ed al possibile errato smaltimento
dei liquami dei WC chimici.
Inevitabili sono poi i problemi di sicurezza e di gestione del traffico: una strada
con carreggiata così ristretta
diventerebbe estremamente pericolosa per l'incrocio dei veicoli in giornate di
elevata frequentazione
(pensiamo a cosa può succedere nelle domeniche di luglio!), né si può pensare
ad un suo allargamento per tutto il tracciato.
Il transito di camper, con i loro ingombri, aggraverebbe ulteriormente tali
problemi.
Anche l'obiettivo dichiarato dell'intervento, ossia la tappa del Giro d'Italia,
comporta gravi rischi che è sconcertante vedere ignorati dall'Ente Parco, il
quale sembra aver dato il suo assenso all'intervento (pur previsto nel Piano
d'Area) senza tener conto dei danni che un ambiente fragile come la prateria
alpina può ricevere dalla presenza di cinque - seimila persone anche solo per il
giorno in cui passa il Giro: il suolo erboso ne verrebbe gravemente
compromesso per tutto il tratto adiacente la strada, soprattutto nella parte più
alta, in prossimità del Colle.
Nessun dubbio sull'assoluta antieconomicità di una tale opera e sul suo
possibile impatto sul territorio: come già rimarcato in premessa, i costi di
manutenzione della strada graverebbero negli anni in modo pesante sui bilanci
comunali, senza indurre in alcun modo un reale sviluppo economico della zona.
Perché non si possono utilizzare le stesse cifre per attuare un recupero della
carrozzabile (impiegando le stesse tecniche costruttive utilizzate a suo tempo
per la realizzazione della strada) e per incentivare l'avvio di attività ricettive
sostenibili (agriturismi, posti tappa, noleggio mountain-bike) e per promuovere,
anche all'estero, la strada dell'Assietta ed altri itinerari della zona come
percorsi di mountain-bike fruibili nell'arco di più giorni? Perché non andare ad
imparare qualcosa sul concetto di sviluppo turistico nelle zone che hanno
dimostrato di saperlo realizzare a pieno (il Trentino, le Alpi francesi, ecc.)?
Perché puntare su un turismo "mordi e fuggi" di massa anziché cercare di
rendere accattivante il soggiorno in loco per più giorni di gruppi più piccoli, ma
sicuramente più redditizi in termini economici ed in grado di creare nuovi e
duraturi posti di lavoro?
Attendiamo fiduciosi una risposta alle questioni sollevate, certi che gli
Amministratori locali non hanno come obiettivo la banalizzazione di un
territorio ricco di risorse e bisognoso di essere valorizzato, non rapinato.
E' stata avviata una raccolta di firme per sostenere le osservazioni contenute in
questo documento; agli Enti in indirizzo si inviano in allegato le 503 firme
raccolte finora con un semplice passa-parola, altre verranno trasmesse in
seguito.
Comitato per la valorizzazione del Colle delle Finestre Presso ARCI - via Bignone
89 - 10064 PINEROLO (TO).

Auto vietate al Colle del Nivolet


Stop al traffico nelle domeniche dall'11 luglio al 29 agosto
Ceresole Reale presenta la seconda edizione di «A piedi tra le nuvole»
Auto vietate al Colle del Nivolet Stop al traffico nelle domeniche dall'11 luglio al
29 agosto
Ritornano le domeniche estive senz'auto al colle del Nivolet. Si parte 1'11
luglio: sarà la prima delle sette giornate, fino al 29 agosto, con escursioni
guidate, mercatini, e altre iniziative turistiche rivolte. ai visitatori che
raggiungono il colle dal versante valdostano e da quello piemontese.
E' la seconda edizione di «A piedi fra le nuvole», la chiusura al traffico
automobilistico domenicale dell'ultimo tratto di strada (6 Km) che dal Serrù
porta al Nivolet. Un'iniziativa che nel 2003 ha coinvolto oltre 4.500 visitatori e
che èstata approvata e finanziata dal Parco Nazionale del Gran Paradiso con la
Regione Valle d'Aosta, la Provincia di Torino e i Comuni di Ceresole Reale e di
Valsavarenche.
Per l'Ente Parco, il successo raccolto lo scorso anno è tutto nei numeri: «I nuovi
"turisti ecologici" hanno potuto conoscere uno dei gioielli del Gran Paradiso
nella sua veste più consona: con 1'86% di auto in meno rispetto al 2002».
Come spiegano gli organizzatori, «l'intento è quello di rilanciare il territorio
della Valle dell'Orco oltre che proteggere e far conoscere il Nivolet come uno
dei punti più suggestivi del Parco Nazionale del Gran Paradiso proponendo un
turismo più sostenibile».
Si potrà salire a piedi, ma anche in navetta, come un anno fa. Anche in questo
caso il Parco è soddisfatto per i risultati raggiunti nel 2003: il servizio gestito
dal Gruppo Torinese Trasporti è stato uno dei punti forti del progetto, con 2800
persone che si sono servite dei bus (più della metà dei turisti giunti in valle).
Una media di 403 visitatori ogni domenica hanno «staccato il biglietto» della
Gtt. «Con questa iniziativa abbiamo dimostrato che la qualità - anche quando
costa un po' di sacrificio paga sempre - commenta Giovanni Picco, commissario
straordinario del Parco Nazionale del Gran Paradiso -, gli operatori locali erano
preoccupati all'inizio ma hanno dovuto ricredersi: i visitatori sono aumentati e
gli escursionisti hanno scelto più volentieri il Nivolet anche grazie alla chiusura
al traffico».
Ed è .ricco il cartellone delle iniziative collaterali organizzate grazie al
contributo finanziario della Regione Piemonte. Ogni domenica fra 1'11 luglio e il
29 agosto gli operatori del Parco proporranno domeniche a tema con iniziative
gratuite (su prenotazione e a pagamento le escursioni organizzate con le Guide
del Parco).
Ci saranno appuntamenti per tutti i gusti: per chi ama lo sport, la vita
d'alpeggio, i mestieri tradizionali. .E' prevista anche una «giornata da
guardaparco»). E uno spazio speciale sarà riservato alla riscoperta dei prodotti
eno-gastronomici locali: dal salame di patate, alla polenta ceresolina, dalla
toma all'Erbaluce Nivolet degli Amici del Gran Paradiso.
La Stampa 01/07/2004

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