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padiglione della finlandia all'esposizione internazionale di Parigi, dove spicca ancora una volta
questa differenza, in due parti della struttura: da una parte il patio letteralmente costruito attorno ad
un albero, sorretto da tronchi (→natura), da un'altra parte il supporto alla copertura avviene tramite
sottili fusti lignei, composti, legati (molto giappone...), quasi a dimostrare, ancora una volta, la
perfetta consapevolezza della distanza tra uomo e natura.
Una delle opere più famose è la villa Mairea (Noormarkku, 1938 – '39),
costruita per Christian e Maire Gulligsen, importante finanziatori e
sostenitori della sua opera, fondatori della Artek, fabbrica che realizza
mobili disegnati da Aalto.
Ancora una volta siamo
immersi nel bosco, dunque
immancabili alcuni elementi
che rimarchino quanto già
visto: soprattutto nella
pensilina dell'ingresso, in cui
è scandita la differenza tra
supporti destri (fusticelli) e
sinistri (struttura “tubolare”, lignea). Ovunque spicca una notevole cura dei
particolari, nel trattamento e nella grande varietà di materiali (legno, pietra,
intonaco, ...). All'interno (piuttosto articolato) emerge ancora l'uso di materiali
naturali, ma posti in modo “artificioso” (es. supporti per la scala: sono degli
elementi lignei verticali, ma accoppiati); in un altro punto sembra di vedere la sua
mano scavare il muro, in un gesto molto plastico.
Contemporaneamente lavora al padiglione
della Finlandia per l'esposizione di
New York (1939), ancora una
volta finanziato dai Gulligsen: è
un parallelepipedo piuttosto sterile
(solo un'apertura è caratterizzata
da stecche lignee poste inclinate in
aggetto), ma che cela un interno
Aalto realizza in più progetti degli
incredibile. La parete principale è
andamenti sinuosi, usando
ondulata (elemento che acquista sempre
materiali differenti (vetro, legno,
maggiore credito nei suoi progetti), in
poi mattoni): questo fa capire come
aggetto, a fasce orizzontali, rivestita in
l'importanza di queste scelte
legno, in cui sono ricavati degli
rimarchi la supremazia della forma
alloggiamenti per delle
sul materiale.
gigantografie; al livello terreno c'è il
portico, in cui sono esposti i prodotti artigianali finlandesi. È uno
spazio molto coinvolgente.
Dal 1946 al '49 lavora ai dormitori del MIT
(Cambridge, →), il cui fronte verso il fiume ha
una grande onda, mentre dall'altra parte risulta
tagliato in modo netto, freddo, con l'aggetto a
salienti della scala (con terminazione semi
ottagonale, in aggetto): ancora una volta, non c'è
poi tanto naturalismo...
Nella sua casa per le vacanze (Muuratsalo '48 –
'52, ←), ancora una volta in mezzo al bosco,
convento dei Benedettini di Mount Angel (USA), dove inserisce ancora una volta
il semicerchio.
Nel progetto per il museo di Shiraz (1969 – '70), in Iran, schizza una struttura su
un grande basamento, che va definendosi come un ventaglio rovescio, con i vari
strati che vanno piegandosi, poggiando l'uno sull'altro.
Una delle ultime opere che realizza
in patria, a Helsinki, è il Finlandia
Hall (1962 – '71), in cui inserisce,
ormai immancabile, il teatro. È un