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Università degli Studi di Firenze

Dipartimento di Tecnologie e Design “Pierluigi Spadolini”

Il benessere termoigrometrico negli edifici


Si
Simone Secchi
S hi

Riferimenti normativi inerenti il benessere


D.P.R 303/56 Norme per l’igiene nei luoghi di lavoro
D.L.vo 626/94 Miglioramento della sicurezza e salute negli ambienti
di lavoro
UNI EN ISO 7730 Ambienti termici moderati - Determinazione degli
indici PMV e PPD e specifica delle condizioni di benessere termico

ISO 9920 Stima dell’isolamento termico e della resistenza


evaporativa dell’abbigliamento
UNI EN 27726 Ambienti termici. Strumenti e metodi per la misura
delle ggrandezze fisiche
UNI EN 28996 Determinazione del dispendio energetico

Prof. Simone Secchi: Il benessere termoigrometrico negli edifici – corso di Fisica tecnica Ambientale
Il Decreto Legislativo 626/94
sicurezza e salute negli ambienti di lavoro

Titolo II - Disposizioni Particolari


La temperatura dei locali di lavoro e riposo deve essere
adeguata all’organismo umano durante il tempo di
lavoro e riposo.
riposo
Nel giudizio sulla adeguatezza si deve tener conto
dell’influenza esercitata dal grado di umidità e dalla
velocità dell’aria.
dell’aria.

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La qualità dell’abitare
è espressa dal
benessere termoigrometrico
degli individui ottenuto
senza sprechi energetici

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La definizione di benessere
Possiamo affermare che un ambiente si trova in condizioni termicamente

confortevoli quando una elevata percentuale di persone poste all’interno

dello stesso,
stesso soggette ad analoghe condizioni di vestiario ed attività

fisica,

non è in grado di dire se preferirebbe una temperatura più

alta
lt o più
iù b
bassa di hi
dichiarandosi
d i quindi
i di i li it
implicitamente
t

soddisfatta

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L’autoregolazione della temperatura


I naturali meccanismi fisiologici di autoregolazione della
temperatura corporea tendono a mantenere il nucleo interno del
corpo umano a temperatura all
all’incirca
incirca costante (37
(37°C);
C);
man mano che le condizioni ambientali si fanno progressivamente più
estreme si registra :

con aumento della temperatura


• vasodilatazione con incremento della conducibilità termica della pelle e dello smaltimento
di calore
l proveniente
i t dal
d l corpo umano;
• incremento progressivo della sudorazione ;
• riduzione dell’attitudine all’attività fisica (riduzione del calore corporeo Q) .

con diminuzione della temperatura


• vasocostrizione con riduzione della conducibilità termica della ppelle ;
• aumento della tensione muscolare (aumento di Q) ;
• comparsa di brividi e battito di denti (ulteriore aumento di Q) con assunzione di posizioni
corporee contratte al fine di ridurre gli scambi termici .

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I parametri influenzanti il benessere

L’esperienza indica che la sensazione termica dell'uomo è


legata soprattutto al bilancio di energia termica del corpo
umano visto nel suo complesso.
T l bilancio
Tale bil i è iinfluenzato
fl t dall'attività fi i e
d ll' tti ità fisica
dall'abbigliamento (Parametri riferiti alla persona), oltre
che dai seguenti parametri ambientali:

¾ temperatura
p dell'aria,,
¾ temperatura media radiante,
¾ velocità dell’aria
dell aria,
¾ ed in minor misura umidità dell'aria.

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Ip
parametri ambientali
• l’umidità relativa, o grado igrometrico ϕ, che deve essere
generalmente compreso tra il 30÷70%
30 70% con tolleranza max. ± 10 %;
infatti per valori inferiori al 30% si seccano le mucose mentre per valori
superiori al 70% possono verificarsi con maggiore probabilità fenomeni di
condensazione su zone fredde con sviluppi di muffe, danneggiamenti
g intonaci e p
degli possibili sviluppi
pp di allergie
g p per g
gli occupanti;
p ;

• θi (°C),
la temperatura dell’aria

• la temperatura media radiante θmr (°C), tale temperatura è rilevata


comunemente con un globotermometro;

• la temperatura operativa θo (°C),


• dell aria vr (m/s) nei confronti del soggetto
la velocità relativa dell’aria soggetto.

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Parametri termici particolarmente importanti

• la temperatura dell’aria θi : la temperatura dell’aria, rilevata al centro del


locale per mezzo di un termometro a bulbo secco;

• la temperatura
p media radiante θmr , è definita come la temperatura
p uniforme
ideale di una cavità nera in cui un soggetto scambierebbe la stessa quantità di calore
per irraggiamento che scambia nell’ambiente reale in cui si trova; tale temperatura è
rilevata comunemente con un globotermometro;

• la temperatura operativa θo = (hr θmr + hc θi)/( hr + hc) è definita come


la temperatura uniforme dell’aria e delle pareti di un ipotetico ambiente, con il quale il
corpo umano scambia la medesima potenza termica per radiazione e convezione
scambiata con l’ambiente reale; per valori contenuti della velocità relativa o per
differenze non elevate tra θmr e θi , può essere determinata mediante la seguente
relazione : θo = (θi + θmr)/2

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I parametri riferiti alla persona


Il metabolismo
t b li M
Il metabolismo
t b li (M) esprime
i l’
l’energia
i prodotta
d tt dall’organismo
d ll’ i umano
nell’unità di tempo che è convertita parzialmente in lavoro meccanico L
scambiato con l’esterno e principalmente in calore corporeo Q :
M=L+Q MET (1 MET = 58,2 W/m² metabolismo in condizioni di riposo);

termica il cui rendimento εb nel produrre lavoro


il corpo umano è una macchina termica,
L è:
εb = L /M

εb varia generalmente da 0 a circa 0.2 ( ad esempio quando si sale le scale)

Pertanto nella maggior parte dei casi in ambito residenziale e terziario L è quasi
sempre nullo o trascurabile.

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Tabella dei valori metabolici

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Resistenza termica del vestiario Icl


la resistenza termica degli indumenti è indicata con Icl
L’ unità di misura è il CLO (1CLO = 0,155 m²K/W);

L’unità corrisponde alla resistenza termica di un abito europeo di mezza


stagione.
Per esperienza diretta sappiamo che tale parametro è estremamente importante
ai fini del benessere.
Tuttavia è difficile definire in modo rigoroso l’abbigliamento delle persone. Per
questo i valori in questione si trovano tabulati per numerose combinazioni di
vestiario e p
per capip singoli.
g

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Valori della resistenza termica del vestiario Icl
RESISTENZA TERMICA DI ALCUNE COMBINAZIONI TIPICHE DI CAPI
DI ABBIGLIAMENTO

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Valori della resistenza termica del vestiario Icl


RESISTENZA TERMICA DI ALCUNE COMBINAZIONI TIPICHE DI CAPI
DI ABBIGLIAMENTO

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La norma UNI EN ISO 7730/1996

Ambienti termici moderati

Determinazione degli indici PMV e PPD


e specifica
delle condizioni di benessere termico

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Il bilancio termico del corpo


p umano

S = M - E - Res – (R + C) (W/m²)
S = potenza termica ceduta o acquistata dal corpo;
E = potenza termica scambiata per evaporazione (calore
latente);
);
Res = calore sensibile ceduto per respirazione;
R = potenza termica scambiata per irraggiamento;
C = pote
potenza
a te
termica
ca sca
scambiata
b ata pe
per co
convezione.
e o e

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Le condizioni del benessere
quando S > 0 la temperatura del corpo tende ad
aumentare

quando S < 0 la temperatura del corpo tende a


decrescere

quando S = 0 siamo in presenza di equilibrio termico e


quindi di potenziale benessere,
benessere condizione necessaria ma
non sufficiente a causa dei meccanismi di autoregolazione
della temperatura corporea.

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Lo scambio termico radiativo (R)

R = Aeff ⋅ hr (θcl - θ mr) (w)


Dove:
Aeff = superficie
fi i che
h effettivamente
ff tti t vede
d l’ambiente
l’ bi t (m²)
( ²)
hr coefficiente di scambio termico radiativo tra due corpi uno
i t
interno all’altro:
ll’ lt

hr = 4 ε ⋅ 5.67⋅10 –8 [( ) ]3
[(θcl + 273)) + ((θmr + 273)/2]

dove ε = 0,975 emissività del corpo umano (media tra pelle = 1


e vestiti = 0,95)

θcl = temperatura
t t superficiale
fi i l del
d l vestiario
ti i

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Alcune considerazioni
A parità di temperatura operativa θo = (θi + θmr)/2 una temperatura media
radiante più elevata consente di mantenere la temperatura dell’aria più bassa,
con conseguente t risparmio
i i energetico.
ti

Una temperatura media radiante più elevata è ottenibile con:

¾ superfici radianti estese aventi temperature superiori all’aria;

¾ a parità di temperatura superficiale la temperatura media radiante è più


elevata per le superfici che la persona vede meglio ovvero con un più alto
fattore angolare;

¾ entrambe le situazioni suddette sono ottenibili facilmente con pannelli


radianti;
di ti

¾ a parità di rapporti geometrici,, i pannelli radianti aventi migliori fattori di vista


sono nell’ordine quelli posti a parete e a pavimento.

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Lo scambio termico convettivo (C)


La p
potenza termica scambiata p
per convezione dipende
p da:

¾ temperatura superficiale del vestiario;

¾ temperatura dell’aria;

¾ velocità relativa soggetto-


soggetto-aria (nulla per convezione
naturale);

¾ abbigliamento.

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Lo scambio termico evaporativo (E)
( l
(calore latente)
l )

E = Ed + Esw+ Eres (W/m²


(W/m²))

Dove:

Ed potenza termica dispersa per diffusione


Esw potenza termica dispersa per sudorazione
Eres potenza termica dispersa per respirazione

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La potenza termica dispersa per respirazione


calore latente + calore sensibile Eres + Res

L aria inspirata scambia calore e vapor d


L’aria d’acqua
acqua con le
mucose del tratto respiratorio raggiungendo all’interno
degli alveoli polmonari le condizioni di temperatura e
saturazione propri del nucleo corporeo e pertanto
quando viene espirata ha una entalpia e titolo superiori a
quelle dell’aria ambiente.

In pratica è funzione dell’attività metabolica e delle


condizioni termoigrometriche dell
dell’aria
aria ambiente

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L’influenza degli scambi termici
convettivi e radiativi
In regime invernale (20 °C), per attività moderata (M ≅ 1,2 met), la cessione del
calore per convezione C ed irraggiamento R rappresenta circa il 70÷80% di M .
In regime estivo (27 °C) l’evaporazione eguaglia le altre modalità di scambio
termico, mentre per valori sensibilmente superiori diventa dominante

NB. ggrafico riferito ad


una superficie corporea
di circa 1,8 m²

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La teoria di Fanger sul benessere


termoigrometrico

L sensazione
La i di caldo
ld o di freddo
f dd , è proporzionale
freddo, i l
al carico termico S’ definito come differenza tra il
calore Q generato dal corpo umano e l’energia
termica dispersa qualora l’individuo si trovasse in
condizioni di benessere.
benessere.

S’ = Q - E - Res - R – C Q≈M

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L’indice globale di benessere termico PMV
(UNI--EN
((UNI EN--ISO 7730/1996B))
La sensazione termica è espressa con un voto numerico in una scala
di 7 valori

il PMV riportato nella scala psico-fisica suddetta esprime pertanto la


sensazione termica che verrà avvertita in q
quel dato ambiente da un “individuo
dotato di media sensibilità” .

Il limite di accettabilità è compreso


p tra – 0,5 < PMV < 0,5

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Percentuale prevista di insoddisfatti (PPD)


in funzione del voto medio previsto (PMV)
Il Li
Limite
it di accettabilità
tt bilità è parii all 10% degli
d li individui
i di id i
PPD

Massimo

PMV

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Il campo di validità di PMV
L’indice PMV è stato elaborato per situazioni stazionarie ed ambienti
termicamente moderati (quindi con valori compresi tra –2 e + 2); può essere
utilizzato anche per condizioni che comportano variazioni nel tempo dei
parametri purché abbastanza contenute e si usino valori medi; la metodologia
esposta è valida nel seguente campo di valori :

M = 0.8
08-4 mett
Icl = 0.0 - 2 clo
θi = 10 - 30 °C
θmr = 10 - 40 °C
vr = 0.0 - 1 m/s
pv = 0.0 - 2700 Pa

I valori
alori di PMV si trovano
tro ano peraltro tabulati
tab lati per le situazioni
sit a ioni più comuni
com ni

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Temperatura ottimale θo (PMV= 0) in funzione


dell’attività
dell attività e dell
dell’abbigliamento
abbigliamento (Norma EN-ISO
EN ISO 7730/97)

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Le condizioni di benessere in inverno

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Le condizioni di benessere in estate

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Condizioni di benessere invernali PPD 20%
per θ0 = θa M < 1,2
1 2 met e vr < 0,15
0 15 m/s
/ Icl = 0,9
0 9 clo
l

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Condizioni di benessere estive PPD 20%


per θ0 = θa M < 11,2
2 met e vr < 00,15
15 m/s Icl = 00,5
5 clo

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VALORI PRECALCOLATI di PMV per M = 69,6 W/m² (1,2 met) in funzione della
temperatura operativa, dell’abbigliamento e della velocità dell’aria

Prof.Gianfranco Cellai
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Valori precalcolati di PMV per M = 69,6 W/m² (1,2 met)

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Valori precalcolati di PMV per M = 58 W/m² (1,0 met)

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Valori precalcolati di PMV per M = 58 W/m² (1,0 met)

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Valori precalcolati di PMV per M = 69,6 W/m² (1,2 met)

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Valori precalcolati di PMV per M = 92,8 W/m² (1,6 met)

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Valori precalcolati di PMV per M = 92,8 W/m² (1,6 met)

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Valori precalcolati di PMV per M = 116 W/m² (2 met)

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Valori precalcolati di PMV per M = 116 W/m² (2 met)

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Il discomfort locale

La condizione
L di i di - 0,5
0 5 < PMV < 0,5 0 5 non è sufficiente
ffi i t a garantire
ti
l’accettabilità di un ambiente dal punto di vista termico:
possono infatti i i di disuniformità
i f i presentarsii situazioni
i à della temperatura
interna causa di discomfort localizzato.

Il parametro che esprime questa asimmetria, Δtpr, viene definito come la


differenza tra le temperature
p piane radianti delle facce di una piastrina
p p
verticale o orizzontale, posta opportunamente nel locale.
Indicativamente la temperatura rilevata su ogni faccia della piastrina è la
temperatura media radiante del semispazio di ambiente che la fronteggia.

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I fattori che provocano discomfort locale
Tra le cause più diffuse di malessere si annoverano :
• presenza di ampie superfici particolarmente fredde ( ad es.
es pareti vetrate o
pareti non isolate ) che possono causare scambi termici radiativi anomali tra
alcune parti del corpo umano e le superfici suddette (si raccomanda di
mantenere ll’asimmetria
asimmetria della temperatura radiante < 10
10°C
C per le superfici
verticali , e < 5°C per i soffitti);

• contatto con superfici eccessivamente fredde o calde ; ad esempio pavimenti


non isolati su porticati ecc. (si raccomandano temperature superficiali
comprese tra 19 e 26°C);

• presenza di correnti d’aria fredda (spifferi) che su alcune zone del corpo, ad
esempio la nuca, possono risultare particolarmente fastidiose ( si
raccomanda una velocità relativa dell’aria < 0,25 m/s);

• gradienti di temperatura all’interno dello stesso locale (si raccomanda una


differenza verticale di temperatura < 3°C)

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LIVELLI DI PRESTAZIONE SECONDO LA UNI EN ISO 7730


INDICE DESCRIZIONE UNITA’ VALORI VALORI
DI RACCOMANDATI RACCOMANDATI
MISURA
per attività leggera
p gg per attività leggera
p gg
(sedentaria) in (sedentaria) in
CONDIZIONI CONDIZIONI ESTIVE
INVERNALI
PMV voto medio - -0,5<PMV<0,5 -0,5<PMV<0,5
previsto
PPD percentuale di % PPD<10% PPD<10% PPD<10%
insoddisfatti
D.R. Percentuale % D.R.<15% D.R.<15%
insoddisfatti
dovuta a correnti
d’aria
U.R. umidità relativa % 30%<U.R.<70% 30%<U.R.<70%
θo temperatura 22 ± 2°C 24,5 ± 1,5°C
operativa
Δt1,1-0,1 differenza °C
verticale di Δt1,1-0,1<3°C Δt1,1-0,1<3°C
temperatura
dell’aria fra 1,1 m
e 0,1
01m
θp temperatura °C
superficiale del 19°C<θp>26°C -
pavimento
Δtprv asimmetria della °C
temp. radiante Δtprv <10°C -
dovuta a finestre o
altre sup. fredde
Δtrpro asimmetria della °C
temp radiante
temp. Δtrpro<5
<5°C
C -
dovuta a soffitto
caldo (riscaldato)

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Resistenza termica ottimale degli abiti in funzione
della temperatura operativa (da 0,2
0 2 a 1,2
1 2 clo)

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Velocità media dell’aria ammissibile in funzione


della temperatura e dell
dell’intensità
intensità di turbolenza Tu
In mancanza di indicazioni si assume Tu = 40%

Draft Risk
M = 1,2 met

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Relazione tra asimmetria della temperatura radiante Δtpr e
PPI per diverse superfici calde e fredde

Massimo

6 12 17 > 26

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Relazione tra la temperatura del pavimento e PPI

Massimo

18 28

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Relazione tra la differenza temperatura
testa caviglie e PPI
testa-caviglie

M i
Massimo

3,5

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Condizioni limite della differenza di temperatura


soffitto--aria in funzione dell
soffitto dell’altezza
altezza H del locale

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