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Sandro Chignola Fragile cristallo Per Ia storia del concetto di societa Editoriale Scientifica Eanorale Seienifica el 2004 tog Noa va Sin Bigot Le 9 191 379 3 Sect, Login & genes del conceto 4i Bungee Gerlich € ct del govemo rela store sole dl presente els storia suo soggetto i Stato 142 Societe cstiusione 1 roo ctituote della « Verwaltunge ra Scienza dello Stato o scienza della socita, I dibatito sullo statuto della «Gesellchafiowissenschafio 193 dit, sexe 6 «Humboldt, Kent 228 utonomia del sila. Te, Riehl ele sense delle Stato 267 12s, Tetche, Mol, la senza mr the conto Schneller ‘Tia antico regime e Rivoluzione. Tocqueville e la eostruzione uizntian: te mgini delle dsc democazia the la trie res per la democrvia. Stina polities eapprentissage 412. Sen e patron. Le forme dal democrats 4432 Homo puer robustus. Propietd dspling dele pasion! ‘tap. Tra Manchester € Peg Hero infra» dl! india e Vor pave de vo ore del arith 593. Fonte sgle 06 Lettrtina 645. Indice dei nomi derano che, quando li uomini fusero immortal foro nom to- ‘aaa vente al mondo. Quest! merterobere d'incntrars in wn apo di Medusa, che gli tasmuasse in istatue di diaspro 0 di 2 eet che mom sono. (..) E nom & vena masa di peta; quando ben anc fuse un intero diamante darissimo e impasse la vie est Pensemble des fonctions qui résitet a: mort xavmER nicHar, Recherches plysiloigue, 800 th dof es corre, Faust 39-1540 Introduzione Due parole per giustificare il titolo di quest Nella prefizione alla prima edizione del Capitae, al fatto di come anche nelle classi dominant initia farsi largo che la societi non sia un solido cristallo, ma un organismo capace di trasformarsi ¢ in costante trasformazione'. Mi 2 piaciuto giocare ‘con questa espressione. Nulla di pit. Il lavoro delle scienze giuridi- - che e politiche della prima meta del x1x secolo & tn lavoro di neu- tralizzazione e di stabilizzazione. Condotto attraverso drastiche in- novazioni concettuali e modificazioni decisive nellasserco delle di- scipline. «Societi> 2 il termine che viene allora scelto per nominare Tinsieme di tensioni, contraddizioni e problemi che derivano dalla ricaduta delle idee di bert e di uguaglianza* e per alludere al campo sul quale deve esercitarsi lo sforzo di ricomposizione della scienza. Leggi evolutive, definizioni dinamiche, schemi per Pinter- pretazione della tendenza vengono formulati per rendere trasparenti, quindi leggibili, processi che sfaggono all clasificazione e che de- vono essere compresi, per poter essere dominati E, tuttavia, & un ben fragile cristallo di rapporti quello che la scienza riesce a formalizzare attraverso il concetto di societa. L'ele- mento nuovo che essa deve pensare & V'individuo, la cui moderna a dissociazione. Con wna drastica déliason. Quello che enuncia nei preamboli delle carte costituzionali della Rivoluzione i propri diritti fondamentali é il soggetto che rivendica Ja propria liberazione dal sistema di ceti e di carporazioni dell’sn- 2 eanDE (1955). 85, sa tele tico regime. E80 si individua rispeto alla Tantica costivuzione europea sciogliendo le s {i afiiazione che a quest ultima sono pro Senza resto, allelemento in-difrenziato e formale del individui moderni si percepiscono come individui uguali ¢ I perché tutti allo stesso modo in possesso del diritto ad esprimere la propria volonti. Questo diitto soltanto & cid che rimane loro co- ‘Come pensare allora il legame quella che i liber individui esprimono nelle Joro relazioni e quale la jdme? Sino a che punto pud spingersi sociazione, alla privatizzazione dei rapporti tra i singoli prima di innescare spinte altrettanto radicali in direzione contraria e trsformare Je conquiste rivolurionarie del 1789 in premessa per Passoggettamento a nuove forme di tutels? La moderna societi dei privati pud essere ottenuta solo attra~ vverso un costante contrasto delle tendenze alla dispers loro? Che ssocietis & Predisponendo i soggetti ad un uso appropriato della Stato agisce percid rispetto alla societa — che finisce tificare, nelle teoriche del diritto ¢ della politica della prima meti del secolo xrx che verranno prese in considerazione nel corso di questo lavoro, V'alteo lato di una stessasintesi politica ~ nella doppia figura di isttutore e di garante della liberti dei cittadini*,Istitatore, perché @ all'ombra dello Stato asoluto e dei suoi apparati ammini- strativi che il soggetto modemo elabora ed espande la propria auto- nomi. Garante di quest'ultima, perché il lavoro i sincronizzazione ¢ di regolazione della cooperazione sociale di cui esso si fa catico si dimostra necessatio per la stessaesplicitazione della potenza di auto- determinazione del libero soggetto che in essa si individua. TL concetto di societ’ serve, in questo contesto, per alludere al sistema di relazioni quasi-naturali che gli indivi loro € per definire il campo disegnato dal dispiegarsi delle tecnolo- i Fammarion, 1989. CE p. ‘CE. nosanvatzon (i996), p. 96; MANN Intrbucone 33 gic di governo che devono essere predisposte per compensare le dis- telelogie dello scambio. La societi 2 allo stesso tempo cid che dé ‘essere governato (¢ che pertanto espone al rschio di un posible ec ees di regol © Gd che deve essere prodotto (e che percid ron pud tollerare una carenza di integrazione), facendo si che gli in~ dividui possano essere socializeati al’alteaza della liberti dei mo- demi’. Da un lato la societi come spazio di libera interazione, dal- altro la necesita che questa stessa libera interazione venga creat, sostenuta, organizzata ~ ma non soffocata —, preparando P'individuo, liberandolo dalla gabbia degli status e dai limiti che eventualmente ali impediscano di peso della propria libert3, mante- nendo universalment per tutti le condizioni della libera au- todeterminazione. Sconnettere societi e Stato, produrre a loro asimmetria, signi- fica assumere sul piano della scienza i due fuochi dellellisi definita dal moderno concetto di liberti. IL processo per cui il libero sog- getto viene supposto intessere da sé il sistema dei rapporti nei quali si trova incluso e che rappresentano il precipitato delle sue capacita i cooperazione, da un lato. E-dall’alto il sistema delle istituzioni e degli apparati chiamati 2 recepire le istanze di autodete che quella libera cooperazione esprime, per organizzarle, ¢ poterle mantenere libere. Non sorprende, allora, che uno dei principali punti di. svolta per Vinnovazione giutidica e per la progettazione costtuzionale sia rappresentato dall'assunzione della «questione sociales. Quella che si P* nnanza, come il portato di una radicale social essere portata alla luce ed interpretata come l'eviden- dinamica fondamentale che spinge il processo della de- mocrazia. La genealogia del soggetto di diritto coincide, lo abbiamo gid accennato, con una dis-sodazione. Con il dissolversi delle identiti i ceto, delle solidarieti parzial, del sistema degli ordini e dei corpi intermedi. Sin dalle origini, il moderno soggetto libero si individua per effezo del'azione di spoliticizzazione con cui la monarc! soluta investe la societas dvilis, concentrando nei swoi app: ‘iativa politica e la sovranith, Lindividuarione ‘delle rela 5 cli munca (1990), pp 139 © 5 4 Intuit iene cost dipendere da un drastico lavoro di privaizzazione, che SEmporta che nella pubblica ragione dello Stato e dell'amministr- Gone monarchica vengano concentrandosi le istanze della produ- Gione e del controllo del sistema di garanzie giuridiche preliminari aMlesplicitarsi della Libera iniziativa. Tl soggetio viene prodotto in ‘quanto assoggettato al trascendentale della iberti che il diritto si in- carica di perimetrare. Questa patagenesi del moderno soggetto di diritt*, Ia cui i- berti coincide con un'integrale spolitcizzazione i cui spazi d’a- zione vengono ritagliati sul lato interno del conio d’ombra proiet- tato dai dispositivi di sovraniti che neutralizzano il confitto imma- nente all'individuarione delle relazioni sociali, torna ad inquietare, nell Ottocento, le scienze giuridiche e poltiche. I processi di margi- nalizzazione che investono le class del lavoro evidenziano le rigidit cei limiti delle declaratorie costituzionali e portano in luce il for- ralismo che affigge la secca separazione tra pubblico e privato che le attraversa. If sociale viene progressivamente enucleato come il ‘ogo di emersione di una contraddizione decisiva tra la promesta di liberazione avanzata dalla moderna norione di autodeterminazione ¢ la materiale impossbiliti di quest’ultima per quote significative della popolazione. Nel proletar zione promosso dalle categorie politico-giuridiche modeme cid che si dimostra estremamente fragile e costitutivamente votato alla cris B allore possibile erattenere la scienza sul piano. di una scissione? Differenziare drasticamente tra lesistenza eprivatae degli individui ~ ione degli interes, il loro identificare ‘iva — ¢ uno spazio «pubblico», delimitato a partire dalla non-inge- renza rispetto alla prima, cui venga affidata la semplice regolazione politica degli affari comuni? Si tratti di pensare V'ntervento dello Stato in relazione alle forme di blocco che interrompono il modemno processo della li- bert come autodeterminazione nelle clasi del lavoro (Lorenz von Stein), 0 di produrre il rinnovamento disciplinare delle scienze giu- Fidiche politiche per mezzo dellidentificazione di autonomi para~ *Lespresione & ai xosarizcx (1972) Ineoburone 15 digmi del sociale (il dibattito tedesco sulla «Gesellschaftswissen- schafts), oppure di riconoscere, ancora, il ruolo crescente degli appa- ati amministrativi dello Stato rispetto alla tutela dei processi della i- bera individuazione, il consolidarsi di una semantica del digitto atte~ stata sulla epublica utliti» come contrappunto al dispiegarsi delle dinamiche centrifighe dell'interesse «privator (Tocqueville), 2 sulla costruzione di uno specifico campo di relazioni intermedi tra indi- vviduo ¢ Stato che viene insistendo Vinnovazione concettuale. icietie 2 i] nome che viene assegnato al sistema di rap- porti che diritto e teenologie di governo (jl diritto amministrativo, gil istcutd delVasistenza © dell'intervento sociale, la pedagogia, ad esempio) costruiscono come Iuogo di compossibiliti degli arbitt e come spazio i dinamiche dello scambio che vengono assunte come sautonomer, anche se evidentemente «ortopedizzates da protest normative ed istituzionali che mettono in grado gli individui di po- terle sostenere*. ia dei concetti politici e giuridici significa dernit’ e sulleffetto che i concetti producono permettendo 4 descrivere, analizzare, progettare o stabilizzare le relazioni tra gli uomini come se esse corrispondessero alla forma astratta che assi~ ‘mono nei quadri categoriali dei saperi della politica e del diritto®. Laccesso alla razionaliti generale che sovraintende a quel di- 16 fata toro convergenta di fondo, sul modo in cui ow ero di societi come corrispettio allespli unvazione ‘SPabblicar di sincronizzazion: 30 dei liberi Spporti tai priv, che questo lavoro intende soffermarsi. Per que~ {eo motivo, il libro pud essere letto dalliizio alla fine, nel'autono- tnia delle tre parti che lo compongono, o muovendo dall'ultima di esse per tornare alla prima. Comunque decida di aftontarto, il let- riffangersi dela luce attraversa le diverse facce del fil a- concetto di societi, percorrera singole scansioni di una Alcuni doverosi ringraziamenti, infine. Sandro Mezzadra, Giu- seppe Duso, Francesco De Sanetis, Bernardo Sordi, Mario Piccinini, Pietro Costa, Furio Ferraresi, Gian Mario Bravo, Maurizio Ric- ciardi, Gaetano Rametta, Christian Briltsch, Massimiliano Tomba, Emilio Santoro, Brunella Casalini, Laura Lanzillo, Damiano Canale, Girolamo De Michele e Bruno Karsenti hanno letto in prima ste- sara parti di questo lavoro e mi hanno fornito stimoli, incoraggia- , Jean-Francois jiorgia Guarienti, Lu- Adelino Zanini, Costanza Margiotta, Enrica Rigo e Li ‘mi hanno sostenuto e aiutato in molti modi, tra Italia, Germania Francia, con amicizia, calore, solidarieta. Diverse istituzioni hanno etca. IL Dipartimento di Studi Politic dell'Universiea nferito una borsa postdotrorato di cui ho fruito iburgo. I CNR mi ha permesso di interrompere il astico e non) ~ la condizione di lavoro che continuo rigliori ricercatori della mia genera- zione — con una borsa semestrale di ricerca per l'Ecole Normale Superieure di Fontenay-Saint Cloud. La Maison des Sciences de VHomme ¢ Vccle des Hautes Etudes en Sciences Sociales mi hanno onorato di ua Inwierine 37 particolare Hinnerk Bruhns e, di nuovo, Jean-Frangois Kervegan. IL Dipartimento di Filosofia dell'Universith di Padova mi ha infine concesso Vassegno di ricerca grazie al quale ho povuto material- mente stendere questo libro. Di esso ho poruto anticipare le linee di fondo in seminari e in convegni che hanno avuto luogo preso le Universiti di Padova, Firenze, Tampere, Bilbao-Vitoria presso i Parigi. Tra chi ha avuto la pazienza di ascoltarmi ¢ di di- ere con me, desidero in particolare ricordare: Hans Bohlendec, Luis Villacafias. caprToto PRIMO Nel labirinto del movimento sociale Lorenz von Stein e il concetto di societi Vi chi ha sostenuto che la rielaborazione hegeliana del con- cetto di societa civile (:bixgedliche Geselschafb) posta essere consi~ derata la terza grande fondazione della flosofia politica moderna. Prima di esa ~ e al pari di esa ~, soltant il concetto di sovraniti di Bodin e la nozione di volonti generale di Rousseau avrebbero in- , ¢altretanto radicalmente trasformato, gi schemi per mezzo dei quali 2 stata organizzata ed interpretata Vesperienza politica oc- cidentale Sovranitis, «volonti generales e «societi civiles definiscono il fettiva vigenza delle categorie politiche moderne ed il si- stema di garanzie giuridico-costituzionali dellindividualismo pro- prietario che in esse si costituisce a baricentro. Sovrano ¢ dotato di propria volont, irriducibilmente singolare ¢ proprio per questo ob- Dligato ad immaginare un attificio logico-con: 2 gli per ‘metia di riconoscere come sua lespressione di volonti del corpo po- litico per non lasciarsi espropriare della propria liberti originaria, Tindividuo moderno appare sulla scena nel momento esatto in cui pud permettersi di esautorare e di far decadere quelle reti di socia~ lita naturale che lo legavano a un ordine di rapporti precosticuito e limitante per la sua mobiliti. Perché i ceti, le corporazioni e le or- ginizzazioni di mestiere perdessero la propria prioriti nel definire civile, rendendo cosi di fatto necessaria la jo che emergessero schemi di centrati sulla Libera autodi. che cosa fosse la soci riapertura della questione, fi ne: socializzazione radicalmente di Zamepes. 29759) U2 12 Cope pine sposizione degli individui e sugli effeti di fuidificazione che essa avrebbe reso operativi rispetto alle strumture sociali e costisurionali i antico regime. La ssocietd civiles di cui V'incipente secolo x si appresta a costruire il concetto non é la secetas ivils della tradizione europea. tituzione per ceti 2 un sistema di differenze in cui libert3 diritti e doveri, esprimono la naturale specifciti delle cial dei corpi e delle comunit’, ovvero Ii rispondenza tra la sovetas ~ come insieme dell'articol tionale delle differenti parti del corpo politico — e politica, fata di parti che si autogovernano secondo ‘at a societas immediatamente societi politica. Non esibisce al pro- Prio interno la differenza che oppone pubblico e privato, Stato € so- ieti, ¢ che nel costituzionalismo moderno verri tradotta nella ri- vendicazione di una sfera di iniziativa sottratta allo Stato sprotettar dalle possibili ingerenze di quest’ultimo?, La radicalitd del passaggio in questione & implicita nell Gicazione della specificita della eliberti dei modernis — liberta indi viduale, negativa, eprivatay; pura ed asoluta sindépendance indivi- Guclle» ~ rispetto alla iberti-partecipazione degli antichi di cui si fa teorico Benjamin Constant?. Di contro alla liberi dei modern, sin- tomo preciso dell'avvenuta separazione di una spoliticizeata sfera di iniriativa privata, in cui agiscono individui assunti come reciproca- mente indipendenti e proprio per questo liberi di potet perseguire i Propri interessi, da una sfera publica in cui la rappresentany ‘ica viene incaricata di esonerare i singoli dal compito di e affari comuni scaricandoli cost del peso della partecipa 1 Pensiero antico non soltanto gli uomini vengono immaginati come 2G, da wlio, eavEaN (:9996). Un NSEANT, PB 645-616, [Nd lbs del movimento scl Loc vom Sino onto di scitt 35 tenuti esprimere la animali sociali, ma il fatto che essi ven, sua volta che Je co- propria natura in forma assoeiativa pe d muniti naturali, a partire dalla famiglia, loro modelo pitt semplice ed immediato, esprimano nella loro pit intima struttura differenze € istanze di articolazione che ne evidenziano la politiiti immediata. a separazione ottocentesca tra societi civile Stato porta. 2 compimento una scissione che agisce da preliminare per la riconfi- gurazione del rapporto tra la libera individuazione del soggetto ed i profili giuridici della sua incorporazione, secondo la logica del di- spositivo concettuale inaugurato da Hobbes. Cid che Hobbes con- testa direttamente ad Aristotele -, sanzionando la prima separazione cca i due ambiti’, & proprio il fatto che si possa assumere come im- ‘mediato il dato i una differenza naturale tra gli uomini che per- ‘meta di postulare tra di loro Fesistenza di un sistema di rapporti as- sociativi naturali e internamente ordinati, «as if Master and Servant ‘were not introduced by consent of men, but by difference of Wits. Con Hobbes inizia la rivoluzione dell’ uguaplianza, e con essa il pro- bblema della ridefinizione del rapporto tra la societa degli uguali e tuna politica che viene pensita nella forma artifciale dello Stato’. Sorieth. Logica e genesi del concetto in Hegel In Hegel, al contrario di quanto si determina nel suo uso tra dizionale ¢, nel pensiero filosofico politico tedesco ancora sino a xrealti della iberti coneretar in cui giunge 24 Cop pine 1 compimento V'idea della libert3 sin quanto bene vivenies". La esociet}civiler desigma lo spazio in cui Vindividuo concreto che per- segue il proprio fine egoistico si trova universalmente mediator nel pesseguire il proprio interesse, a tutti gli altri individui egoisti che si srovano in relaione ssocialer con lui", e all'nterno del quale le ‘stance formali del dirito astato (privato™) producono la propria coneretezza. Essa non coincide piii diretamente con la politica e concerne, piuttosto, quei si realizzano sul terreno politico borghese immagina,e st czzati. Allinterno della societ3 civile hegeliana, il singolo individuo concreto si trova ieee mediato all'universale perché costitu- ‘vamente in rapporto (cals wesentlich in Beziehungy), per l'appagn. smento del proprio buoguoainieme dane eae arden La forma di questa relazione necessaria, epperd soltanto provvisoria ¢ fenomenica in quanto legata alla semplice «Erscheinungswele des Sittlichem, € la negazione dell’uniti della famiglia in q stica e corrisponde, sul piano logico allo svolgimento Questo, come vedremo, ha la sua decisiva rilevanza. Per [Na ltr del movimento sd Loves on Sin oto sith 25 ito il campo, perd, da un possii questione va anticipata sin da ora: 8 ‘ico occupato dalla tattazione hegelia neamenti di flosofia del dirito cid che impedisce assumere che, pet Hegel, si dia una contrapposizione «reales (cid che rappresenterebbe sun intellettualistica astrazione e non un rendere ragione dal punto di visea speculative) tra societa civile e Stato, Famiglia, societa civile e Stato non posono essere assunti come scisi dalla circolariti del concetto che eutti i comprende. Igimento del concetto di Stato, cid che appare secondo derivato (Resultan), © 0 in quanto mediazione di famiglia e societa civle, si dimostra piuttosto — come appare nell’annotazione al § 256 ~ il loro autentico principio (ewahrhafter Grund). Soltanto all'interno dello Stato in quanto real concreta deli'idea etica, ¢ quindi oltre le alla personaliti, owero consu- mando fino in fondo lo scarto tra la «possibilitin della persons sua cattuaziones, il soggetto ottiene di poter dare con propria volonti astrata individvandola nel suo essere ps la persona é il modo con cui il soggetto generico ast come individuo di diritto, consapevole della irriducibile soggettivith pper cui esso @ — concretamente esperita, ora, in forma di volonti de- ‘erminata e giuridicamente garantita -, essa si appalesa infine come sindividualith della libert3 nel puro esser p Cid che consuma quello scarto, liberando il soggetto dalla na~ turae rivestendolo della somma selevatezza» che appartiene alla per- sona, il processo oggettivo della storia giuridica. Soggetto in pos- sesso della propria soggettivit @ solo il moderno soggetto di dizitt. I soggetto la cui Bildung si costituisce nell'attraversamento del ne~ gativo e della morte, nella Iota per il riconoscimento e nell’appro- priazione del mondo per mezzo del lavoro, e che conquista per sndenza dalla natura, dalla paura e ignoria essa traccia Ja Bestimmung della mo- mezzo di ques? ultim: cui essa appare. Contraddizione, quest ultima, che enon potrebbe es- sere sopportatay, dice Hegel, eda niente che sia naturales. Cid comporta che la liberti, individuata nel suo puro esser per sé in un soggetto finito che esperisce la propria soggettivits personalit3 giuridica, ovvero come un qualcosa di derivato, di 30 Cape pine camente strappato alla natura, venga infine prodotea come un mond Soltanto sspazializzata» in tn contesto di perfetta ed univenale procit la Ibert pué sostenere la contraddizione tra infnito e finito, fra la destinazione universale di cui essa consiste e la patticolarta degli individui concreti che, in quanto singolarmente liberi, faitis. ano e concretizzano l'idea di liberti. I diritto moderno, in quanto forma storicamente divenuta ed sstratta della bert, rappresenta la modaliti per mezzo della quale il Soggetto, in quanto persona ~ e cio in quanto «individuality della Tiber nel suo esser per sé» ~ ottiene di poter conciiare Tespres- sione pura della propria volonti con quella di tuti gli altri all's temo di un assetto in cui la sostanza permane nella propria autoh naliti La lberti come concetto, il cui process si svolge innanzitutto come diritto astratto, non si esaurisce nella liberti della volont gettiva, ma in quanto ‘manifesta all'interno ia, in cui configura l'epoca mé che sottende tutte le reti di relazioni ¢ di rapport in cui si di il libero agire degl individai”. Con a8 la liberd conclia il lato dellniversalia, in base al quale 'idea & in con quello della finiteaza, il suo essere per sé, nella misura in cui esa innerva le strutture volizionali dellagire dei singoli soggetti liberi Nel permanere dell'autofinait3 della sostanza, ovvero nella modern forma della bert la determinatezza del singolo volere viene si. condotta ala generalité™, attuando sempre di nuovo la mediazione tea la liber del soggeto © Funiversale} del libero volere, che si og gettiva come dirito, Quell'universalit si mantiene quindi anche nel momento della Particolaritl in cui essa si configura come soma di atti di volonti ¢ di azioni individuali, mossi da fini ividucibilmente singolari e, per cost dire, egoistci. Il soggetto che sia pervenuto a riconoscere ella Persona, ovvero nella libertd giuridicamente garantita dei moderni, tun qualeosa di pit alto del proprio libito individuale — dal moments che esta & cid che lo fonda e che lo rende possibile ~ ha consumato 4 ssplictamente most, nn, § 124 Anm. Das Recht der Besonderheit sch beiedigt mu finden, oder was daselbe is, das Recht dor sa ~ und Mitelpunkt in dem Unterschiede des, ums und dee moderne Zeio, **C& Hegel: Rendbem. za § 35 edie Bestimmtheis ist meine Allpemeinheit, 1a Livin del movin sal Lona vom Stine oes di sith 32 in fondo i residui di naruraiti che ancora permangono nel suo Soe ae eat peace ee ee idea 1c; pone cio’ al punto di vista della morale {Questo comporta che l dinletica tr Vinfiniteza del libero vo- yece ~ principio e strutnra della Bastin del soggeto ~ la fi terma dellazione in cui esta la volont3, non pub determinasi come Compito di indefnito perfeionamento, B noto come nella sezione ©, & che Vimmediatezza della incipio del punto di visa morles®, 2 che Vim felons che s 8 fln nel ditto ~onediandoiallniversle dela forma giuridica asratta ~ pud ora essere conciliata con il principio i soggettiviti che si autodetermina indipendentemente dalle forme ionatorie de] dirtto. La lberta viene quindi riappropriata dal- coscienza come un qualcosa di perfettamente atuale dal punto di vista della moraliti, perché essa altro non & che il rflettersi in sé essa della volonti*, ; ee com che le forme sora dimidite dela volontl~ ilo dacs tana forma astatta nelPappropriazione delle cose: come proprieti privaty il suo mediarsi con alse volont} nella forma giusprivat 16 da servate dal punto di vista morale. Ci =a fatea dipendere, per quanto riguarda il suo oggetto, n nen 1d di un bene (pare di ose che approprio come mia) o uma finalith (1 rispetto di un contratto, la necessria sanzione templice ritorno della volonti su di sé nella perfetta fe che si manifesta nell’azione morale“. Aad ulin We i se Rate seiner Handbungem 32° Cope pine I soggetto agisce moralmente come soggetto libero perché libero perché ca- pace di nifletere sul senso del proprio agire, svolgendo mel senso della responsabiliti la teleologia dellazione ~ sil soggetto 8, con ln sua attiviti in quello che deve : fines ~ ¢ attinge cosi una superiore consapevolezza di sé rispetto sus finaliti, © cio’ il bene o la felicia (adas Wohl oder die Gltickse. Bekeit). Questo peré comporta, che la forma dell'agire morale ow ad essere ancora dominata dalla scisione propria delle appre sentazioni soggective, in quan more anc nosce Palo e dangue non egetto morale ancora non rico- che @ propria invece delle soggeriv, cd che anes la contaddsone the Pensa gliere e mantenere“, eeaemae ve, BONE I particolart ctcun (¢guin ai tus) 2 un , ea & posible, in quanto dir slo sulla ae dl reduc, 4 ciacuno (quad! d mit), come enete ideo ben colaiti non pud quindi afermars in contraddizione con queste suo [Nal labirnts de movment sel. Loves Yon Stn i cmt se) 33 diritto universale (das Allgemeines) dello Stato Quella liberti che si afferma soltanto astraramente ed in ter ‘mini squisitamente formali prima come diritto di appropriazione di fronte al nudo mondo-di-cose (diritto privato della persona), ¢ poi come liberti morale (quando essa, de-esteriorizzata e resa indipen- dente dall'oggetto del volere, viene riconosciuta come fondamento della volontd) ottiene oggettiviti e concretezza (¢Wirklichkeit») nel- Yapparato di legai ed istituzioni dello Stato. Soltanto nello Stato, cul- rine e compimento delle sfere della vita etica, viene sciola la scis- sione che ancora permane tra diritto e dovere quando essi vengano pensati in relazione allindividno finito. Voggettivita della sostanza etica si sosttuisce ora alla soggettivith della morale dandosi un corpo in istituzioni ¢ in leggi che sole permettono ad ogni individuo di jin quanto persona, come singolo individu li- epoca dello Stato, permette il configurarsi di uno spazio, giuridicamente proterto, ainterno del quale si producono le condizioni per il libero riconoscimento del soggetto. Nello Stato il dover-essere della morale soggettiva é tolto nella reali acquisita dal- idea, La veriti di quest'ultima, e quindi della liber, si d3 a cono- scere soltanto nel i rapporti oggettivi de mina nello Stat. quanto Stator (4d acer, a, § 126 Anm, Hegel sesso cimanda, questo proposito, al § 29 che farm, conto il formalimo di Kant ¢ Rossa che muotono sarataments nel ome dicta soggerivo. ‘37 Anm. Sil PURE, CAIKGNA (1998), pp. 120-122; aLEsO pie pine La deduzione speculativa dello Stato ~ all'interno del quale sol- tanto il principio dell’infinita iberti della singola persona, rivelata {al dirito astratto e dalla coscienza morale, ottiene quel grado di ‘oggettiviti che permette di «chiuderes lo scarto tra la possibilith della liberta ¢ la sua attuazione, tra Videa del bene ¢ la volonti sog- gettiva, definendosi piuttosto come a loro identiti concreta** — av- viene, pur proponendosi come loro attraversamento critico, nel solco delle categorie politiche moderne. Hegel, lo abbiamo visto, ‘contesta radicalmente il principio del contratto sociale, denunciando VYintellettualismo di una posizione che pretende di ricavare lo Stato dalla volont’ astratta degli individui e demuncia, sulla base dellespe~ rienza storica della Rivoluzione fancese, l'intrinseca pericolositi politica del diritto naturale. Muovere dalla scissione tra la volont’ ci singoli e I'universalit’ dello Stato — erigendo nella prima la pos- sibiliti di un diritto anterior allo Stato (¢ il caso, per Hegel, di Rous- seau, di Kant e del costituzionalismo rivoluzionario) — significa, come ha dimostrato la catastrofica dissoluzione della statualiti fran- cese, spezzare il vincolo sostanziale, ovvero l'identiti concreta che si produce storicamente come liberti, tra individuo ed universale. Eppure, Hegel non pud non riconoscere nella configurazione attuale dello spirito, nella moderna statualiti cio8, in quanto forma sostanziale assunta dallidea della Hberti come diritto individuale © soggettivo al benesseree alla felicit la modaliti compiuta con cui si razionaliti del reale®, non pud non riconoscere la «Wirklichkeity ceffettuale in cui si determina il pleso, perféttamente modern: soggettivita libera e forma-Stato. Soltanto all'interno dello Stato, fl soggetto, esste liberta®. Soltanto al suo interno pud essere supe- rata Popposizione ta il diritto soggettivo della singola volont3 © Vapparato giuridico-costituzionale che, aprendolo per tutti e quindi acer, nom, § 141: ade Integration beiderreatven Toalitten zur sbeclaten densi i schon. vollbracht, indem eben diese fir sch in thre Eitllsit verschwebende Subjektivitét der reinen Gewiflheit seine selbst identsch ist mit der sbstakten Allgemeinhei des Guten; ~ die somit konkrete, Identt des Guten und 4s mbjeven Wilens, ce Wakrhee derelben i die Stic La necessd della comprensione speculativa «del pres ‘mezzo della flosofia, scandapio del razionales, Cie HCE, SCS, armme (a977); Tosa (1599) [Na lain del movimento scl, Loos von Stine ceto sce 35 attualizzandolo come spazio di compossibiliti e di reciproco rico noscimento, rende oggettiva la ibert3. Lo Stato & cid che permette che V'idea della liberti diventi «mondo esistente e natura dell’sutocoscienza> (eder zur vorhande- nen Welt und zur Natur des SelbstbewuBtseins gewordene Begriff der Freiheit). Il concetto di libert3 diventa natura, sistema vivente dell'eticita, solo nella «seconda natura» dello Stat dliritto sta tuale. L'idea della libertl che si afferma compiutamente come Stato & la verita della persona giuridica e del soggetto morale. veramento é 'azione del monarca in dividualitd della serie delle sue azioni, tico-statualé che si decide come totaliti etica® — riconduce all'unitd il particolare e Tuniversale dell'agire. Per farlo, occorre perd che siano stati dialetticamente superati i momenti in cui Ieticita si af cui lelemento etico, perdendo quell'immediatezza, sembra dissolversi nellagire molecolare e nella dispersa fibrillazione dei sin- goli individu in vista dei loro interessi e dei loro bisogni. Solo all'interno della societa civile, in cui esa si afferma come sine particolare in quanto totait’ di bisogni e mescolanza di neces- siti naturale e di arbitrio», la fito della personaliti giuridica viene tol- coneretay (#konkrete Persons) 8, Ed @ questa concretezza del singolo, acquisita in termini di interesse € di bisogno, a conciliare la contraddizione ancora sussistente, secondo le forme del diritto astrtto, tra la singola persona, con il suo irridi- {pum fo eld concrtc| prcpe & parte dun eieolo che rcomprende portndola ad ees, isera Depmcacione del poten cosinional i Inogo del monars, perant non ta ‘Stade in aloun modo Tvowgismor compestvo dela, Vejesing. CE chron (6508), pp. 37-380; 030 ‘aa le slione queda che oo- ‘manger i praca come urrambgura dala doscia hegelana dela monarch, ‘iene presentandos gi in nOsENEWHG (1979, PP 372 © Smear, § 16. 36 Capi prime bile diritto Gappropriazione delle cose, ¢ Vuniversale dell’azione come sostanza della totalit, Presentandosi ora come «persona parti- colare» (sbesondere Persom) me concreto soggetto di bi- sogni, il moderno soggetto di diritto si configura come uno soltanto ci poli della sintesi sociale, trovandosi necessariamente mediato, guanto alla sua volonti di soddisfizione, a tutti pli atri. V'universa- liek che si presenta, all’intemno della societi civile, come ordine della reciprociti ¢ sistema della dipendenza, ovvero come cid che exige che ogni perseguimento della finaliti egoistica del singolo individuo sia condizionato, per quanto attiene alla sua realizzarione, dal neces sario rapporto con gli altri— cosicché da sussistenza e il benessere golo ¢ la sua esistenza giuridicas dipendano dalla esussistenza, il benessere ¢ il diritto di =, mppresenta il secondo principio del circuito che definisce la societ’ civile come spazio di relazione e di lbera iniziativa tra individai uguali, egoisti, eppure in necessario mapporto tra di loro, La societa civile, dunque, coincide con lo spazio — apparente- mente vuoto di eticiti * ~ che di distende tra l'insieme dei rapporti immediatamente etici della famiglia, prima radice etica dello Stato, ¢ Vinsieme delle organizzazioni corporativo-cetuali, gli Stinde © le Konporationen, che articolano Vindividualismo dei soggemti sociali reali facendoli liberamente aderire a progetti di socializzazione isti- tuzionale che impediscono il carico di frammentazione e di antago- nismo che sarebbe proprio ad un contesto destinato, se lasciato a sé Die birgeiche Gesellschaft biewer in diesem Gegersiteen ‘und thren Verwickelung das Schauepel ebenso der Ausechwefung, des Elends und es beiden gemeinschaflichen physschen und smtichen Verderbens dam, [Nd lito del mavinent seis Ler vom Stn i cant di mdetd 37 stesso, a porre in competizione gli individui gli uni con gli altei sul terreno della ricerca del benessere ¢ della feliciti. Le due radici eti~ che dello Stato ~ famiglia e corporazione ~ permettono alldea di liberti, che si concretizza effetrualmente nello Stat allinterno della societi civile, anche se in forma fenomenica, effetti di universaliti concreta «particolares, generico e singolare ~ e cio’ Vindividuo la cui gene2- logia coincide con quella del moderno soggetto-di-diritto — pud es- sere composto all'universale dello Stato — questa la ciffa del «libera- Jismo» hegeliano — senza che egli debba rinunciare ad una sfera d’e= sistenza in cui possa liberamente godere della proprieti che si & ‘conquistata con il lavoro o in cui possa esprimere, assieme alla vora- Zione per la propria autorealizzazione, la scelta che gli fari preferire, dedicandosi liberamente a un lavoro o 2 una proféssione, Padesione un ceto piuttosto che a un altro®. Solo all’interno dell'universale conereto dello Stato, anzi, il singolo individuo ottiene certezza.del Ficonoscimento della propria liberti € dei rapporti che si & femancipato dalla famiglia (immediatezza dellidea etica) e il sistema di relazioni universali che ancora gli appaiono condizionate, a livello della societs civile, dalla necessaria mediazione con il bisogno ¢ il desiderio di godimento, non corrisponde affatto ancora al puro con- ‘cetto di libert3. In essa il generale si determina in termini soltanto ‘iflessivi ~ secondo la logica dellessenza, quindi® — come il singolo per sé che ogni coscienza particolare tende ad universalizzare sol- tanto mediatamente, ovvero come proprio interesse, Per questo Te ‘icitd, pur non completamente perduta nella sfera della societd civile, da uniti vivente qual’ a livello dello Stato, qui si rappresenta in forma soltanto esteriore come «connessione universale e mediatrice di estremi indipendenti e dei loro interessi particolarie*, (NA Iain del movment scale, Lorenz vom Stine onto df seed 39 Cid comporta che quella stessa Wberti degli individui che si diffonde per Vintero spazio sociale come forma del loro legame, ri- badisca il caratere esteriore ¢, per cosi dire, soltanto fisico-mecca- nico — poiché non ancora appropriato in termini di interiore «Ge~ sinnunge dalla coscienza dei singoli — per mezzo del quale essa viene realizzata. Polizia e corporazione, in questa prospettiva, vengono in~ caricate da Hegel — testimoniando ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, come la costruzione hegeliana mai separi propriamente Stato ¢ societi, e consideri questultima, con le sue partizioni, un traffico dell agire economico dei singoli, mosso dalla particolariti del bisogno ¢ dal- Yatomistica degli interessi particolari, istanze di «disciplinamento» dell’agire individuale,tali da iniziare a «sprivatizzarlo» e da ricollo- care Ja sua naturale inclinazione egoistica alla particolarit3 in forme comunitarie (a comuniti giuridica di cui partecipa attraverso il ne gativo del delitto ¢ della pena; la comuniti di mestiere come «se conda famiglia che educandolo alle regole della sua professione Io disciplina al sentirsi parte di un comune organismo)®, che rappre- sentino progressivamente il modo della sua mediazione con Puni- versale concreto delleticiti. Questo svolgimento logico-sistematico permette un paio di os- servazioni di una certa rilevanza. Innanzitutto che il termine con cui Hegel designa la sfera delle relazioni social, bitgerliche Geselschaf, pur denotando un insieme di rapporti non politico-statuali ed evi- denziando quindi le caratteristiche di innovazione cui abbiamo in precedenza accennato, & davvero il termine pit indicato per alludere ad un sistema di rapporti non ancora atomisticamente decomposti ¢ che esprimono piuttosto una fita tramatura istituzionale ¢ «civiles tale da renderli, ancorché in forma soltanto esteriore, forme della coloro sui qual eva esercita eda lor 6 240) © moet, ara, § 183 jo Cop prime La differenza con Stein pud emergere, come avremo modo di vedere, anche dalla semplice constatazione che il concerto di societi di Stein — costruito sull'elaborazione scientifica della confiteualiti scratturalmente inerente al campo di tensione della costituzione — si appaeseri, in ossequio al calco francese (socal saciéé), in un termine che spoglia la societi di ogni residua dimensione di mediazione e di {stieuzionalitl. Gesellschaft» e non ebiirgerliche Gesellschaft» é quella i Stein. Pur non avventurandosi ad elaborate wna reale separazione teoriea tra Stato e societi, per Povvio motivo che essa avrebbe com- portato il rischio di una delegittimazione del primo e avrebbe po- tuto, piuttosto, favorire le rivendicazioni del «contropotere> sociali- sta, Stein, come vedremo, sgancia i due termini per lasciar evolvere, dalla tensione tra societ’ e Stato, una storia costivuzionale del passato € dellavvenire (una storiografia costituzionale coniugata al futuro anteriore, potremmo dire) che permetta di avanzare previsioni sul faturo della moderna statualiti e di progertare un intervento scien tifico su di essa. In Hegel una tale separazione & del rutto inammis- sibile sul piano speculativo. Né Hegel pud concepire ~ a differenza 4 Stein, il cui sistema metabolizza l'antagonismo politico ¢ sociale degli anni "40 del secolo xxx — confliti che maturino sul terreno del lavoro per farsi immediatamente politici, nella misura in cui lascino condensare prese di posizioni ¢ rivendicazioni da condursi contro lo Stato. Vi torneremo. ‘Una seconda osservazione 2 inoltre possibile. Per Hegel, in {quanto ordinato dalle proprie radici etiche (Famiglia e corporazione) Tragire sociale degli individu‘ realizaa un sistema qualitativo del? azio~ ne, Nel contesto del ragionamento hegeliano, ogni singolo, in quanto uomo, «deve decidersi> ad essere qualcosa per lo Stato, aderendo ad tun determinato tipo di attiviti, ad un sistema di rapporti e di doveri oggettivi, e quindi ad un ceto. E attraverso i filo degli «Stindes che anche T'agire poietico del ge pratico cui la tradizione (da etica, pud essere attratto nella sost Peticta. Partecipando al ceto, ambito di competenza, legato alla riproduzione e al conereto «fares produttivo, per accedere alla dimensione complessiva della prassi che si invera nello Stato come cerchia delle cerchie“. Anche il lavoro, se svoro allarga il proprio particolare Cf, stesso (1996), pp. 222-124, [Na labo de mavens rile Lvs vo Sti i conc sch 43 e «manifat- tures, questa Ia «totale spietatezzar dell’economia monetaria e del mercantilismo, efondano la loro existenza proprio sulla miseria di tuna classe», cui vengono negati benessere, vita o la stessa eticith immediata della famiglia. B la «seconda famiglias del ceto, cid che viene costitutivamente strappato, asieme all’onore, al’ operaio. Nel «Pobel» Hegel rintraccia il limite esterno della Bildung che si produce all’interno della societi civile. Vorganismo della societ3 scat, wet, § 243. Per la watazione del tema della poversh come colpa individuale,rsukaco elVindisponsbilt al iionale ne sistema 3 pote dello Sato ~ qu non sneorssepanto ala soc Colncdente com lo sNotaso 2d ex popio ad ntrwent sacle sonegpe det'economi.Eaamente nea frmn previa dl paca dlfeconomis Pa ‘i cca dh Adam Seth 3 Sey Su Hoga ed paigms decom pen, 00m (73), 44 © 553 cAzziaca (1986). Per analogs dssocazione el termine elas da quello di sordres in Francia, POUET (1996) | | | [Nel abbint del moviments scl, Loans vom Stein ei ons dish 43 vile, il suo essere ordinato «Notstaam” di privati organizzati dall’s- zione delle corporazioni ¢ delle Polizia, eseluce necessariamente da sé come un corpo estraneo il emorto elemento» — poiché non affi- Iiabile alla vivente eticit’ del ceto — del lavoro dequalificato, Entram- be le soluzioni possbili per ovviare al problema secondo il principio della societa civile vengono respinte da Hegel assecondando le con- solidate prospettive della scienza amministrativa del suo tempo. La cura dei poveri secondo le modaliti d’assistenza della alte 2 praticabile perché il «conservare le masse, che si awvi poverti nel loro ordinario modo di viveres (obbligando i ricchi ad tun tributo diretto o rafforzando le istituzioni del grande interna mento dei secoli xv-xvu, fondazioni, conventi, manicomi, hépitaus), significherebbe garantire loro la vita senza che essi debbano mediarsi ino andrebbe cio® «contro il principio della societa civiler, e con~ ‘to al sentimento di autonomia ¢ di digniti» dei suoi membri Riuscire, di contro, a mettere I'intera societd al lavoro non ri- solverebbe la questione, ¢ finirebbe piuttosto con il radicalizzaria. La moltiplicazione del prodotto sociale complessivo — assieme all’incre mento della parte di popolazione destinata alla pauperizzazione in quanto inserita nei meccanismi di scambio sociale solo per mezzo della divisione del lavoro — incrementerebbe necessariamente la sproporzione tra produzione ¢ consumo, destinando quote crescenti i popolazione alla miseria. & impossible, per Hegel, uscire, con gli serumenti per mezzo dei quali normalmente la societ3 si amministra » (sinnerhalb ihrer selbso — neu § 243) dal circolo chezaa, la societi civile non @ ricca abbastanza, cio’ non possiede, nella ricchezza ad esta propria, abbastanza per ovviareall'esuberanza della poverti e ala formazione della plebe>” Pamces, ae, § 183. “Largomentazione di Hegel sembea dscotece dietamente rcaleandone andameato, id migionamento di Kant. CE aan, m6, 1 (Recleh),, Sez 1, All. Arman, "aut: ape, § 245 ‘es Coil prime Opponendo il principio della terra ~ proprio alla famiglia € aquindi alleticitd in quanto hegeliano in quanto strutturato da una precisa acquisizione di co- che Io costituisce in autentico soggetto della storia a ve- pitt di quanto non sia un semplice concetto per le ico-politiche ™. E questo comporta, per Stein, che eso deve essere restituito alla scienza come veritd e come contraddizione del presente. Ovvero come il problema da pensare per a filosofia. ‘Non sorprende, quindi, che Stein prenda le distanze da Hegel proprio in merito al tema dell'individuo™. La comparsa di un nuovo soggetto della storia sul bordo esterno del sistema delleticiti = il proletariato come forma autocosciente della riapertura del pro- cesso soggettivo della liberea presupposto fondamentale che la storia altro non sia che il dstendersi della contraddizione; ma i Hegel egli riftua la conciliazione dialetica de'anticesi tra la forma giuridica moderna, ovvero il costitursi del mioderno soggetto giovane Stein collabora nel x841 ai «Deuteche Johrbicher fir Wis Kuno direti da Ruge, contbuisce con artical anonimi da Paci, ne ‘Rhcinische Zeitung> di Marx, e che la prima edizione di Seilimas on parole che Stein potrebbe aver condiviso, rende malo chiaro questo pasaggio, sbbozzanda lap una flosofa shogeizns ole Hegel: Filosofia dell vita Slosofisdelfavvenie 2 solo la losfe all stat ie, quella che ea di essere wa si ‘ema fio, quella che compronde in sé la veri del stema dato senza esere eva sesa né un stem chino né ° srem,nuicus,p 4: ‘Das Prolewsiat is daber kein Begriff in der Wissen ‘cha, sondem ein Zustand in der Geschichten, Sulla questione,in generale, PaNGORE (099), pp. 65 © Ce me PP. 50.638. [Nel bint del movimento sco, Lorenz ton Sin eect di sacs 6s di diritto, il suo riconoscimento reale. Stein, in altri termini, * juove dall’assunzione di una potente contraddizione storiogeneticc, destinata a riaprire la storia. In un’annotazione al § 49 dei Lincamenti di filosfia del divto, Hegel pone il problema su cui si soffermer3 per Fintera sua produ- zione scientifia il lavoro di Stein. In essa, Hegel discute il problema della schisi che sussiste tra il principio di personaliti — figura astratt, proprio per questo valutata, secondo il profilo della sua evidente tautologiciti, in termini di uguaglianza integrale («Gleichheiv) — ¢ Ja real, differenziata e disuguale, in cui si afferma, invece, il possesso (Besitz»). Luguaglianza che sussste tra gi individu, Te specie della forma che qualifica in termini giuridici dalla differente distribuzione della propriet’. Hegel, tuteavia, valuta come soltanto apparente questa contraddizione. E solo dal punto di vista del spensiero che riflette, ¢ quindi della mediocrit’ dello spi- rito in quanto tales, che & possibile produrre una contrapposizione ta la realti ¢ la sua astrazione. Cié che pertiene alla realti del pos sesso ¢ della ricchezza (sBesitz, und Ver che per Hegel di- pende dall'inifinita serie delle finaith bisogni, arbitrio, talento, circostanze esternes), non pud essere immediatamente colle- gato al presupposto astratto in cui viene affermata Puguaglianza di principio delle personaliti ginridiche Se & vero infitti che la iberti si esercita principalmente come appropriazione, & vero anche che la misura dell appropriazione & as- solutamente casuale contingente. Per Hegel, questo significa al- meno due cose: da un lato, che le rivendicazioni di coloro che si battono per Puguaglianza sociale — di per sé insensate perché inca paci di tenere una posizione di pensiero in cui devono necessaria~ ‘mente conciliasi, in quanto espressione di rapporti oggettivi esi~ stenti nella realti, il presupposto dell'uguaglianza-di-diritto ¢ quello della differenziazione degli individui reali, in cui si articols «'infinita particolariti ed universaliti della natura dello spirito ~, non possono essere recepite sul terreno del diritto. Esse esprimono, infati, parce ‘un'indeterminata istanza morale, forse legittima, ma come tale sog- gettiva e ineffettuale; parte una richiesta che se accolta, riguarda le civile e non le forme astratte isticuzioni amministrative della soci 66 Cop prio del diritto privato. Se la questione della disuguaglianza della pro- prieti viene spinta sino ad individuare il problema del «necessarion, owvero il fatto che alcuni individui non abbiano di che vivere, tale radicalizzazione non allude a presunte lacune nella deduzione del diritso astratto della persona, ma offfe quel fatto ministrativo della Polizia. Dall'altro, Hegel sconfes zione di eingiustizian a quella che @ una differenziazione che, proprio perché lockeanamente pensata in termini di eappropria- zione delle cose naturalis, oppure dipendente dal lavoro in quanto c2- paciti o talento del singolo, si presenta, come la natura da cui dipen- de, del tutto indifferente rispeto alla qualificazione assiologica™. TI discorso dell'uguaglianza sociale, ovvero dell’apertura di un sistema di aspettative ¢ di rivendicazioni intese a qualificare come dirito fondamentale il diritto ad una pid equa distribuzione della proprieti, viene giudicato da Hegel del tutto irrilevante. La que- stione della contraddizione ta Puguaglianza formale in cui viene costituito il moderno soggetto-di-diritto e la disuguaglianza reale degli individui per quanto attiene al possesto, gli appare poco signi- ficativa in quanto configurata in termini di perfeta inessenzialita (come semplice sbuona intenzioner come edesiderio morales, quando essa segnali Tauspicio di un migkioramento delle condizioni sociali del povero), oppure gil risolta, in quanto problema costita- Zionale complessivo, dalla tradizione di intervento e di disciplina mento sociale della monarchia ™. copia personale dei Lineamenti di f- ti annotazioni e sottolineature sulle se~ to ¢ alla moralitS, ma che esse si inter rompano del tutto con la terza parte dell'opera. La progressiva per~ dita di inveresse per 'opera di Hegel accompagna quello che Stein qualifica come il processo di progressiva evanescenza dell’individuo nelle tre sezioni della Rechtsphilosophie.A margine del Zusatz al § 34 = quello in cui Hegel, introducendo il «Diritto astratto», parla della prema pose, cine § 44: § 5. 1990) pp 30. [Nal abit del moviment see. Lorenz von Sica one di ecith 6p «wolonti libera in sé ¢ per sé come della evolont’ singola in sé di ‘un soggettor («in sich einzelner Wille eines Subjekts»), ¢ la cui ag- giunta si conclude con la deduzione della persona come volont singolare costituita, in quanto determinatezza, a partie dal'identiti del concen ara (die absalae deni i welche die Be- wind dadarch einzelner Wille ~ suo pugno: «questa persona sit xr Hegel nella seconda parte, nella terza scomparsa» ™. Cid che segnala Vemergenza di una seconda direttrice di di- stacco da Hegel @ dunque il problema della personaliti e della sua determinatezza individuale concreta. La posizione di Stein non di- pende soltanto da una scelta di metodo. Cid che dichiara Vimpossi- Diliei di valutare come inessenziale la contraddizione tra il principio di uguaglianza custodito dal diritto e la disuguaglianza che si pro dace con la proprietl sono Tintero proceso della storia sociale della Rivoluzione ffancese ~ in cui quella contraddizione viene material- mente denunciata -, ¢ il ciclo di lotte operaie che si apre con il 41830, Per Stein @ evidente che quella contraddizione, sulla quale si basano i percorsi di riconoscimento e di autocoscienza del proleta- ato, 8 cid che tiene in tensione e riapre la storia orientandola in direzione di un futuro che si annuncia ben poco propenso alla con- cliazione e, invero, davvero minaccioso. La realth storica del proleta~ riato, il suo process, che continuamente rinvia a fasi differenti ¢ arti- colate della sua composizione, scompone gli asseti di sistematizza~ zione della scienza sociale e giuridica, obbligando quest'ultima ad tuna perenne esposizione in direzione dei processi storic. Cid che Stein vede nel processo di costituzione del proletariato — cui non inerisce in primo Iuogo una realt3 sociologicamente rile- vabile, ma bensi una dinamica di materiale soggttivazione dei prin- cipi di uguaglianza e di liberti™* — 2 il concretizzarsi di una contrad- dizione decisiva tra diritto ¢ interesse destinata a squassare, qualora essa non venga scientificamente compresa ¢ neutralizeata, quasiasi costituzione politica. Comprendere le dinamiche della societa e le leggi che presiedono al suo movimento significa sganciare la Togica et 1p 237. Uberiori iformazioni in acoczaanes In un'otia smile: tannstrr (1960), . 8. 68 Capi pine astratta del diritto dai processi sociali dellinteresse, per studiare, nella divergenza tra societi € Stato, il prodursi del campo di tensione da cui evolve la storia sociale del presente. Valutare anticipatamente nella sua effettualita il prodursi della contraddizione destinata a te- nere aperta Ia possibiliti del futuro, vuol dire, per Stein, mantenere il proprio del punto di vista speculativo oltre Hegel, per poter gover rare il sistema di contraddizioni che si impone con Lunilaterale cesautorazione, da parte proletara, del soggetto-oggetto della bert’ affermato come universale dello Stato. Abbiamo con questo le due direttrici su cui si muove, negli anni ’40, a riflesione di Stein. Da un lato, un lavoro sulle categorie della scienza del dititto inteso a rinnovare di quest’ultima i processi i concettualizzazione rispetto all'esperienza storica. Dall'altro un’a- nalisi storico-sociale dei processi di organizzazione di socialismo e comunismo, ¢ delle loro dottrine, in quanto forme di autocoscienza teorica del proletariato ¢ in quanto espressione della contraddizione 1 dal punto di vist della definizione della loro rispettiva logica interna, Stato e societi, significa per Stein non sol- tanto dare spazio alla registrazione di un insieme i rapporti reali, maturati tra rivoluzione industriale e Rivoluzione francese, che ob~ bligano a verificare 'evidenza di una composizione sociale diffe rente rispetto al passato ed eccedente i codici della tradizione poli- tica, ma anche poter predisporre, proprio a partire dallelaborazione di quella distinzione, nuovi strumenti di controllo — la riforma sari i principale ta di essi — della societi. In questo senso ® possibile quindi affermare che la dissociazione tra Stato e societi viene pro- dota da Stein per costruire la razionaliti del sociale in quanto pro- blema ¢ per produrre uno spazio in cui postano riaffermarsi, rispetto ai processi di uguaglianza e di liberti in cui si concretizzano le aspettative infururanti del movimento sociale, i meccanismi di rego- lamentazione e le istanze di legislazione sociale dello Stato. B certo una scelta di conservazione, quella di Stein, Fondata perd da pro- cedure logico-concettuali in cui il problema sociale viene costruito in termini decisamente innovativi, per poterlo comporre alle esi- sgralano, tr gi altri, aancUse (1966); aan (1969); auastus De sanens (1974); ques (985). [Na livin de movimento sade Lov vn Sti i cnc sect 69 genze di governo di processi che dimostrano, alla meti del secolo, nn'incontenibile accelerazione e una drammatica irresisibilita. Cid che marca la definitiva presa di congedo dalla logica del- Yreticita hegeliana, 2 dunque una differente considerazione del pre- sente storico. Visto come anticipazione del sistema di rapporti su cui si aprira il futuro, e quindi come Iuogo di definizione di una ten- denza, ess0 non pud, in Stein, essere pensato come semplice ricapi- rolazione o compimento del passato. Cid vale, per quanto attiene al rapporto tra societd © Stato, tanto pid per il sistema di contraddi- ioni che si afferma sul terreno dell’economia. Non soltanto @ im- possibile per Stein, a differenza di quanto accade in Hegel, valutare come «naturale», e quindi come casuale ed inscalfbile, il dato della differente distribuzione della proprieta 5, ma altrettanto superata, 0 comunque necessariamente da superare, li appare la posizione che considera comungue risolta la contraddizione che cipi costituzionali di uguaglianza e di liberti e Illiber che cresce a lvello sociale afidandola ad arretratistrumenti di rego- lazione come quelli delle scienze di Polizia. Cid che interessa a Stein & di proseguire il lavoro di compren- sione del presente intrapreso dalla sinistra hegeliana, collegandolo allo sforzo di riforma della monarchia prussiana. Se i giovani hegeliani ione dall’auspicato progetto mantenendosi fedee alla loro ispirazione originaria, lavora invece al- T'idea di una modernizzazione ordinate, che permetta di tenere sotto va dal punto di vista politico ~ mar~ tuna questione sociale che 2 ipotesi tedeschis, Stein prende molto chisramente posizione nei conffonti di quello che 70 Capit prime che consenta di predisporre le condizioni per un'accelerazione del- Vindustriaizzazione e per un'espansione dei cili dell'accumulazione in cui le tendenze dissociative di quella che si impone ormai come una societi di classi possano comungue essere «governate>. Il pro~ bblema, anche in Germania, é quello di stabilizzare le premesse costi- tuzionali complessive per il definitivo decollo del capitalismo: quello di eccedere le rigidita delle politiche mercantiliste e di rinnovare, con misure di incentivazione ¢ di protezione che dipendano da in- terventi legislativi globali, il sistema di coordinate in cui progettare Jo scambio tra Stato e societ’ "Il iberalismo ottocentesco, occorre ribadirlo, pid che con dotirinarie questioni di diritto costituzionale relative all'organizzazione dei poteri dello Stato, come una forte tra dizione storiografico-interpretativa ha lasciato credere a lingo, & es senzialmente con questo problema che ha a che fare", Aprire uno spazio tra societi e Stato, e scomporre quindi il piano speculative cui Hegel affida la propria comprensione dell’e- fico moderno, significa per Stein inaugurare una differente raziona~ litd discorsiva, incentrata su di una nozione di scienza della societ3 che viene legittimata dalle proprie capaciti di fornire schemi inter- pretativi per il presente ¢ di predisporre e migliorare gli strumenti per 'elaborazione delle suc incognite, nella misura in cui essa venga destinata ad un esito immediatamente applicativo, ¢ da esa possa es- sere fatta dipendere la progettazione di nuove istanze di controllo i regolamentazione per il futuro. Costruire scientificamente il so- ciale e i suoi concetti significa, in altri termini, aprire uno spazio di intelligibilica in cui decodificare processi a prima vista incomprensi- bili e irrazionali ~ come lo sono per Hegel la realti e Pazione so- giudica un grave abbuglio: Es war ein grinlicherIthuen, wenn man glaub, die Frage der Zeit dadurch aufzuhalten, diS man ihr Organ verichtete...) Die ganze Lehre des Communismas Sberhay fir tira in cmeNoLa (19908) Peril eto tedesco ce ELEY Cy acer Verdin ney ~ stacxwouns (1980), pp. 7-70, in pare pp. $2 © S [Nel ebisint el movimento scl, Loos von Stine mato saci 7 ciale del che si possa fare ad una nazione o alla stessa scienza, personificata in questo caso nella rappresentanza generale che di essa esercitano i giuristi**. La polemica di Hegel con la scuola storica del diritto segna un punto di non ritorno. Stein polemizza con Savigny con argomenti che sono molto simili a quelli che il giovane Marx, pur critico di Hegel, usa, negli stessi anni, contro Hugo“. La posizione delle na- scenti scienze sociali si sforza di rendere operativa Papervura d'oriz~ “opposizione tra il diritto positivo e la filosofia, con il ricorso ad una nozione di diritto in cui teoria e prassi potessero es- sere riconcilate, ¢ il voro di sistematizzazione potesse essere con~ dotto dallautocoscienza razionale dell'epoca ¢ dellenengia scienti~ fica che in essa si esprime™ Mnodo, in altri termini, & quello di un’adeguazione. Dal presente ¢ dal suo problema — e, specificatamente, dal problema della prassi ci- lla sonic tat el cio romano cad cot, § 75:6 180, La vation del nit tempo pra leglaone el geripadenza ‘Das poopie Manifest dor hover Rachschule (3842), MEW, ‘compenctrsione sixematca di storie sitema in Montequieu, ). Ber gi echemi Kantian’ che agiscono in Hugo e Savigny, mas nor, La necesita um dito cole generale per lo Germania (1814. in TB snv, pp. 65-65. 74 Cail pine vilistica e da quello della formazione dei giuristi tedeschi, dati gli cevidenti successi di modernizzarione e di razionalizzazione del di- riteo realizzati dalla codificazione napoleonica — muove la necessit3 i sistematizzazione rivendicata dai critici della scuola storica. Si tratta di un tentativo di temporaizzazione della sistematica giuridica. Dello sforzo, cio#, di comporre forme ed istituti del diritto a quelli che vengono isolati, € scientificamente compresi, come i bisogni concreti del presente. Teoria e prasi flosofia e pratica del diritto, ‘vengono pensati come cooperanti in uno sforzo sintetico di razio- nalizzazione ¢ di essenzializzarione delle norme e della prasi posi- tiva, destinato a restituire in un insieme unitario, statico per i suoi aspetti di certezza e di pubbliciti, eppure mobile in quanto plastico ed aperto alle richieste provenienti dalla societi e dalla storia, il si- stema giuridico, Questo richiedeva, evidentemente, il superamento delle pro- spettive della scuola storica. In Savigny, infatd, il compito di ra- Zonalizzazione e di sistematizzazione di cui era stata incaricata la sRechtswistenschafi> operava come sostitutivo di quell'iniziativa di codificazione (peraltro impensabile in Germania), che avrebbe signi- ficato un'aperta politicizzazione del diritto e un'apparente viola Zione dei suoi criteri di neutraliti. Si tratava di ripristinare il diriteo comune tedesco nei territori dove fosse entrato in vigore il codice napoleonico («quella connessione tra diritto comune e diritti locali che vigeva un tempo in tutta la Germania», e che Savigny reputa ceccellente» come fonte di dititto™), e di ribadire, contro quest'ul- ‘imo, a normativiti di un diritto d'origine storica, organico in quan to espressione dellinscindibile vincolo tra le generazioni struttu- rato, per quanto riguarda la prassi civlistica, dalla razionalita sistema- ‘ica del diritto romano. Al davoro» della scienza giuridica sarebbe spettato di discriminare, allinterno di esso, quanto ancora valeva quanto invece dovesse essere giudicato come decaduto. Se & ormai chiaro quanto di questo progetto dipendesse, via Hugo, dal operare di schemni kantiani (il presupposto di una perfetta razionaliti e completezza del sistema giuridico da organizaarsi a par- proces teorici che presiedono alla codicasione:taztzo (1976): ca- ). SavTeNY, La vcralone del note tmp... cy THES, p16 tire dalla formalizzazione dell’ timo dovesse essere reperito il zione giur € & chiaro ione della scentia juris acquisisse un'immediata valenza di Ersatz ri- spetto all’iniziativa politica e al suo potenziale lavoro costituente™®, forse ancora qualcosa merita di essere sottolineato. Savigny segna in- dubbiamente una «Wende zur Systematike, che di fatto emancipa la Jo subalterno tenuto, sin nei primi decenni 30, rispetto alla dogmatica. Cid che Stein criticher’ in Savigny, est'aspetto, non sari certo il riferimento s tosto il fatto che egli applichi ai singoliisticuti un metodologiche aprioristiche e formali che ne; scarti o dislocazioni evolutive nel passato, quanto i problemi di tra ghettazione degli istituti nel faturo. Né, pit in generale, esse sume i problema delle dinamictie storiche e dei rapporti reali che inter- secano la storia giuridica. Lopzione metodologica di Savigny, tre, muovendo dal presupposto della p spetto a quello pubblico, inaugura una tecnicizzazione del diritto, che, pur decisiva per i processi di razio- nalizzazione del diritto positive per mezzo dei quali verri realizzata a modernizzazione degli orizzonti normativi dello scambio Stato/ societA , mai si perita di porre a tema il problema dei rapporti giu ridici reali che stanno alla base di quello stesso sforzo di formalizza- dono forse a ricompors. Sal to ico-politche ottocentesche in tm dirito come «aturimenter dato nella sori, © con parsicolae chiaezaa in Savigny, concorda con ° "81 Ci xanmex (1966); WILKE (1974); WACKER (1980), 1, pp 35 ¢ 76 Coil rine Neli'ottobre del 1841, nei «Deutsche Jahrblicher fir Wissen~ schaft und Kunst diretti da Amold Ruge, appare un lungo saggio di recensione, sigiato dal «Dr. L. Steins, al System des heutigen rmischen ‘Rechts di Savigny. Con sso, € con i saggi sul Corpus Juris Civils che ii faranno seguito negli anni immediatamente successivi, Lorenz ‘von Stein sviluppa un confronto diretto con la scuola storica del di- ritto. ‘A Savigny, Stein riconosceva innanzitutto il merito di aver cen trato il problema principale della situazione giuridica presente: quello della crescente divaricazione tra teoria e prassi del diriteo ™. Savigny si era proposto di intervenire su di essa atraverso uno sforz0 i sistematizzazione, che consentise alla scienza del diritto di svi- luppare coerentemente, ¢ con coscienza rigorosa del metodo che in sso trovava impiego, il progetto di una riorganizzazione e di una ra- ionalizzazione complessiva del materiale giuridico esistente. In tale «progettor, proprio della prima scuola storica, le istanze formali si- stematiche del classicismo tedesco ** venivano ad incontrarsi con le cesigenze di cui si faceva carico la storia del diritto, allo scopo di com- prendere in una totaliti, pazientemente ordinata dalle capaciti di rielaborazione della «Rechtswissenschafb, la complessa fenomenclo- gia della vite giuridica nelle sue specifiche dinamiche evolutive ™ Da questo punto di vista, idea, di derivazione leibniziana, del «Volk» come srechtsbildende Monase o quella, protoromantica ed herde~ riana, che coniuga lindividuazione storica del diritto con Iinesauri- bili della sua potenza generativa ™, integravano il presupposto che faceva del giurista, nel suo sforzo di sistematizzazione, il rappresen- tante esclusivo, ¢ I'sorgano», della coscienza giuridica popolare. Nello seritto su La vocazione del nostro tempo per la legislazione e la siurispradenza, Savigny ~ rispondendo polemicamente a Thibaut era pervenuto, in questo senso, quasi lasciar coincidere di fatto «Volk» ceto dei giurist. Se vi & diritto, vita giuridica di un popolo, cid av- viene grazie alle prestazioni tecniche della giurisprucenza ed all'in- [Nel labisint del moved sci Lave von Si it cma disci 77 tervento sistematizzante e «creativos della razionaliti giuridica'™. Lo stesso Jakob Grimm, in un intervento di pochi anni posteriore, nel quale si proponeva di dimostrare la strettaaffinita esistente tra diritto e lingua, aveva avuto modo, del resto, di insistere sulle caratteristiche «poietiches che accomunano il lavoro del giurista, a quello del poeta. Per entrambi, si ratta di operare su di un materiale preesi- stente e dotato di autonoma forza vitale. Poeta e «Richter, secondo Grimm, condividono, nel tedesco, un nome, «Finder, ade (guato a rendere conto tanto del modo attraverso il quale i giudici, sulla base delluso ¢ della prassi,edas Urtheil finden», quanto dell’e- tica da parte di leterati e wtrobadoress. Poeti e giuristi «creano» ~ sono per Grimm allo stesso modo «poi tai» come egli scrive — weil sie schaff stesso modo, per Savigny, il lavoro di iris, non sarebbe intervenuto ad interrompere il enesso organicor in cui viene definito T'indissolubile legame tra «Volks e diritto: la continuit’ ta il passato ed il presente — tra cid che dal primo viene recepito per essere sempre di nuovo formalizzato ~ non pud essere intaccato perché costantemente rinsaldato dalla prassi giurispruden- ziale incarnata nel ceto dei giuristi"®. B, questa, una posizione che Savigny assume con tanta forza, da poter opporre all’appello di Thibaut, favorevole alla redazione di un codice generale che consentisee di connettere steoria © prassi nel modo pit immediatos"™, un pronunciamento in favore di una «co- mune impostazione degli studi giuridici> grazie alla quale la In termini ancor pit radical inoltre, cid che fa problema & I'as~ da parte di Savigny del materiale giuridico esistente lo sforzo di sistematizzazione della teoria. Facendo riferimento ad un ditto vigente contraddittorio e dallo statuto in- certo, essa non pud evitare di esaurirsi in una sterile fatica compi- lativa che vanifca la produttivitl stesa della scienza. E la stessa sto- ria costituzionale tedesca a rendere difficoltosa e problematica.T'i- dentificazione di un corpus giuridico unitario sul quale possa essere csercitato i lavoro i sistematizzazione: la frammentizione delle fonti giurisprudenziali che fanno riferimento al diritto romano ¢ ne "6 sry, savT0Ny, p. 374 Per wavottima analis di questo testo ssiniano, cf smonsvanr (1979) 7.74 166 sre, SavioN,p. 385. Ma sula mancanza, nel Corpus Juris Civili, di un con- cate del dsittoprivato, veda anche stN, Cj, p. 156; per | Liit di formalzzaione al diziuo pubblico: ste, cv, pp 218-219. 80 Capit rine sanzionano la vigenza come diritto comune tedesco (dititto delle corti imperial, dritto territorial, dititto privato, pandettistica etc), impedisce alla teoria la possbiliti di determinare con precisione principi e conseguenze normative del sistema derivato dalla vigenza positiva del dititto'™.E questo prima ancora di poter intervenire sulla forma concreta dei nuovi rapport tociali, che devono essere giuri- dicamente costuiti. Si compie qui un passaggio importante. Stein non imputa, come farebbe Savigny, alla ™. Nel laboratorio tedesco, pertanto, entrambi i principi della vita giuridica ‘rovano formulazioni concrete e reali sostenitori. Rivela- ione e libera autodeterminazione, storia del diritto e flosofia, con- tinuiti storica ed orientamento al futuro, traducono Tirriducibile differenza di contenuti e prospettive che anima, in senso conflittuale, 1a vita politica della Germania. Nella radicaliti dello scontro che si apre sul terreno del dirito, Stein rintraecia le stesse dinamiche che vanno strutturando il confronto tra i partiti che si contendo: possibilic’ di influenzare Vopera di riforma costituzionale. Pe ‘uni, come per gli altri, si trata di difendere nel proprio’ principio ~ sia esso quello della «Nichtcodifikation», attomo al quale si riuni- 8 gray, cj, p. 186: eauch hier ist der Charakter der itorschen Schale so ia- rig mit dem teften Spalt im inner Leben Deutechland verbcidert, af jenee 86 Copel rine sce la scuola storica, oppure quello della liberti costituente della scodificirenden Gewalo filosofica ~ la possibiliti di un rinnova- ‘mento politico e giuridico della vita costituzionale tedesca. Stein torna st questo complesso di problemi nel secondo dei due articoli. Difendendo una posizione che si sforza di conciliare la storia giuridica concreta dei territori — liberata dalle fantasie e dalle proiezioni della scuola storica — con la produttivit3 di una scienza del diritto che si decida come flosofcamente ancorata. Punto di partenza, Ja storia costituzionale. Essa consente una verifica definitiva per Yipotesi che dichiara sussistente un diritto comune tedesco indipen- dentemente dal diritto romano. Stein torna sulla questione della «Rezeption»: cid che gli interesa ® di evidensiare ora il gesto ap- propriativo in essa implicito. Quanto acquista spessore storico & Yunitaria espressione di volonti per mezzo della quale il «Volk germanico riconosce come proprio diritto, nella crisi dell"Impero, il diritto romano: «Das rémische Recht gilt, weil das Volk es an- und aufhimme; es gilt als das gemeine Recht, weil das ganze deutsche Volk es-in sich verarbeitet; es ist dasselbe diesem Volk sein Recht, ‘weil es durch gemeinsame, von allenTheilen zugleich und in gleicher ‘Weise tbernommene Arbeit sich die Kenntnis und die Anwendung desselben in allen Gebieten seines Landes errungen hats" in essa Stein ritiene davvero importante, pidl important sistema giuridico che viene recepito con il Corpus Juris Civils, & sidea di una determinazione unitaria e di una vita comuner del popolo tedesco. Un'idea che Stein condivide evidentemente con i germanisti; che assume importanza decisiva in rapporto alla fram- mentazione dei territori seguita alla crisi dell uniti imperiale e che, tuna volta per tutte, stabilisce il fatto che, a dispetto dei particolari- smi ¢ dell'apparente caoticita istituzionale, la Germania costituisce comungue un intero 2, Un secondo fatto occorre inoltre tenere in considerazione. [Nella situazione che si viene a creare con il dissolversi dell'impero, un'istituzione soltanto sopravvive ad esso quale fonte sovraterrito- riale del diritto: il [NA lito del mavinento oie Lorene am Sine ionnta sie) 89 nia, soprattutto il diritto pubblico ¢ la sua missione di integrazione dell'individualismo dissociative ¢ conflittuale proprio della nuova societ3 di lassi”. lavoro della libera scienza soltanto pud rendere pertanto coe~ rente la situazione costituzionale tedesca. Nel suo sforzo di media- tione — fondato dalla filosofia del diritto ¢ sostanziato dalla «Rechts .geschichtes — viene infatti elabotata Topposizione tra teoria © prasi lasciata irrisolta dal diritto romano. Recuperato i concetto di una slibera vigenza» del dirito, si trata di mediame, in termini produt- tivi Passolutezza formale, con la realti, storicamente divenuta, dei rapporti oggettivi pensati dalla filosofia. Soltanto la scienza del di- ritto, per Stein, pud assolvere a questo compito: «Das Recht, das von. Jjetat an, als das dem deutschen Volke eigenthiimliché besteht, das nnicht von seinen Bundesstaaten als einzelnen, sondern von der in- neren Bewegung des Volkslebens auf seiner héchsten geistigen Stufe ausgeht, das sich erzeugt und vollzieht eben in dieser, tiber jeden Staat erhabenen Einheit und Gemeinsamkeit des Volkes, das gemeine deutsche Recht unserer Zeit und mehr noch der Zukunft ist nicht anderes, als die Wissenschaft des Rechts selber, die auf der Philo- sophie des Rechts beruht und durch die Geschichte des Reechts ihre Erfillung echilt Diritto comune tedesco ~ ora e per il futuro, come sottolinea con forza lo stesso Stein ~ sit’ soltanto quello prodotto dal lavoro di costante mediazione che la scienza del diritto amministra ta filoso- fia e storia. Essa assume fino in fondo il compito costituente che le 8 stato delegato. Al punto di rendere superfluo qualsiasi ulteriore in- tervento complessivo: nella fumzione che le & propria, la «Wissen- schaft des Rechts» sostituisce, rendendone con cié firtile e vana la supposta urgenza, opera stessa di codificazione™. Drastici sono quindi i risultati dell’indagine di Stein. La scienza del diritto, che consegue dalla filosofia e non, come nel caso della +7 pronase (1979), pala non 2 cao, ea mo pacee 2 ragione, del dibanto Stein ~ Svigny come del spunto di discrimines della CRechrowivenschatte redesca (&-p. 133). Sulle dinamiche di integratione politico-amminstrativa della societ = eaca negli anni di fondarione del! imper, Rox 8 sre, fa 342 1 stun, fa, PP 342-343 50 Cops prine “cientia iurs di Savigny, dallo sforzo di sistematizaazione storica delle fonti romanistiche, esegue un lavoro produttivo, proprio perché teso ad un'opera di costante riconfigurazione dei riferimenti normativi che attualizzano il sistema del diritto comune. Eso non esiste al di fuori dell’interminabile ed immenso lavoro di concettualizzazione e continua a svolgersi, grazie alle Universiti ed ai sin studiosi, in direzione dei rapporti effettuali del presente ¢, chr noch», come dice esplicitamente Stein, aprendosi al futuro. «Das gemeine deutsche Recht will deshalb endlich nicht gelemt, sondern er will begrifen seyns ™. Il diritto comune tedesco non pud essere passivamente imparato, perché inutile sarebbe il tentativo, for- malistico € ricompositivo, di dare un sistema definitivo e «chiuso», che possa essere trasmesso ¢ insegnato, Esso consist, piuttosto, con Ia propria costante ridefinizione. I davoros della scienza giuridica si compie cost tra due estremi. Esso non coincide con I'asenza di presupposti della filosofia — tanto assoluta da sembrare vuota -, né con T'asenza di teoria propria di ‘una pedante erudizione storiografica. seienza in un luogo intermedi tra filosofia mediando cos la scissione esistente ‘iduciblid. Alla cinnere Bewegung della storia, all sua magmatica potenza 8 demandato il compito di fornire alla scienza i rapporti che essa dovrl incaricarsi di costruire. Alla filosofia quello di forgiare concetti, com i quali poter avvicinare la prassi per poterne compren- dere Peffettualiti. cLauterung der Gegebene durch die Erkenntnis des » tallisierung des Abstrakten durch die Festset- questo il lavoro di cui la scienza giuridica deve farsi carico, per Stein, nella presente situazione costituzionale. Si tratta di uno sforzo di concettualizzazione che agisce una ri- cando, in chiusura del saggio, la differenza specifica che oppone il Giritto commune tedesco alla tradizione legislativa fiancese ~ si pro- 1 are 7B 343 * se, cas 348. "2 ide. Nd lari del movimento sil Lone von Stn i nao di siti 9t pone di ricucire la scissione che sempre di nuovo si apre tras concetto, tra prassie teoria. Il sapere del giurista edepura il gia dato, aprendolo in direzione di cid che sari, e «cristallizzay assolutezza della verit3flosofica commisurandola all’ evolutivitd dei rapporti reali. , cio’, la bruciante potenza con ttuale, La produttiviti della teoria, la si misura in cith di mettere in forma Vesistente e di anticipare, processi del futuro. Va verificata nel grado di abiliti con cui essa compone, temporalizzandone i profli teorii, la propria forza di concettualizzazione alla dinamica concreta dei rapporti sto- In questo si rende evidente come Stein, che pure muove i primi passi nell'orbita intellettuale della sinistra hegeliana, abbia or ‘viene inteso da Stein, sceglie un terreno d’esercizio del tutto interno i i modernizzazione prussiana e rifiua il passaggio che in “4, spige in diesone el recproco po~ primi anni "50. I suo passaggio ad un ordine di considerazioni sgiuridica, si sforza di mantenere intate le premesse metodologiche acquisite attraverso di ena. Stein si occupa a Parigi dei nuovi pro- blemi social e delle dottrine socialiste, come di nuove sid cheri di recuperare dal magma incandescente della storia politica francese © come sistematizzazione dei rapporti tra le nuove figure della soggettiviei che la tengono in tensione, rappresenteri un nuovo, 13Per la exten steiniana dei giovanthegelinie per la ricostruzione del oro 52 Copii rime © ben pid fragile, «cristallor di intelligibilita sintetizzato a partire da forze ¢ da dinamiche che la scienza 2 in grado di comprendere solo se capace di attrarle nel campo di un sapere e della sua legaliti spe- cifiea. «Cristallizzazione> dellastratto attaverso ela determinazione del concreto, significa qui analisi e depotenziamento della critica socia~ Ie, cost come essa viene avanzata dai suoi interpreti pid radical, € rafforzamento, per mezzo della teoria, delle capaciti di formalizza- ione e di imtegrazione dello Stato. V'indagine sulla genesi del pro~ letariato come dinamice di soggettivazione storica dell'idea di li- berti ¢ come semplice enomes collettivo per il suo lato sociale, verrd fanzionalizzata al reperimento di nuovi ambiti e nuovi strumenti di governo ¢ di stabilizzazione™. Con questo, la wscienza» ~ incrocio ‘produttivo di pratiche storiografiche e di permanente lavoro di con ccottualizzazione sulle contraddizioni del presente — viene clevata ad autentico fattore costituzionale ™. Per l'aspetto di codificazione ¢ di unificazione e rinnovamento degli isttuti giuridici, in quanto scienza del diritto; per Taspetto diagnostico e terapeutico rispetto ai processi di scorporazione e di decomposizione dell’organismo della «Verfas- sunge, in quanto scienza della societi e dello Stato. La equestione sociale» il suo soggetto. Lanalisi sociale che Stein inaugura con la prima edizione di Secialismus und Communismus & ancora di stampo hégeliano, Com- prendere il presente significa per Stein identificare T'idea (il prin— cipio di uguaglianza) che contraddistingue Vepoca sal piano della “Weltgeschichtes. Solo pi er socialen Bewegung in Frankreich, nel 1850, Stein si allontaneri definitivamente da Hegel. "5 Lrgenza di un econtollos salle nuove teorie sociale sugli ponent di punts dela ssocisle Bewegung» dei primi anni '4o teimoniata anche da fitto che Stein age a Parigi in vest di informato gi interai von Rochow. CE. cBOLLE (i (097). Sui compiti ai sabilreazione de Deco, in questo senso, SHIERA santo dale scienze socal in Germania cf cetea conto in o ‘cozzt (1992); cf infine DE saxerts (399333) Perle conclusion’ che se¢uono, r [Nd laine del movment sie Loe vom Stn i cmt di sid 93 Qui il problema diventa la storia sociale come chiave di accesso ad unontologia dell'attuaitd. E ciod la prassi concreta dell'idea di ugua- gianza come autonomo fattore di movimento della societi e delle sue dinamiche™”. Cid che Stein osserva a Parigi, restituendolo in ‘un'opera ancora non perfettamente sistematica e che egli propone consapevolmente al lettore come frammentario contributo alla sto~ Ha del presente ~ come un «Beitrag zur Zeitgeschichter, cio? ~, 2 il proceso costituente di un’inedita forma della soggettivazione poli- tica, che viene compiendosi secondo modaliti socal. La «chiusuras della Rivoluzione francese, auspicata dai liberali sin dalle sue fasi inaugural, pud essere assunta infatti solo per quanto riguarda il movimento costituzionale. «ll tempo dei movimenti pu- ramente politici in Francia & finitos, scrive Stein, perché il ciclo di lotte apertosi nel 1789 ha trovato un provvisorio approdo nel qua- dro dei diritti fondamentali che inscrivono nella costituzione i principio di uguaglianze. E tuttvie «se ne prepara un altro non meno grave ¢ poderoso». Al decorso rivoluzionario del secolo xvut, svoltosi come progressiva disintegrazione della costituzione per ceti ¢ culminato nellinsorgenza di uno di essi contro lo Stato, segue ora 4 costituirsi di una eclasse» della societd in soggetto di una rivolu- zione a venire, che muove conizo le forme di esclusione € contro Vingiustiaie di un'iniqua distibuzione della proprieti: da prossima rivoluzione, gif fin da ora, non potri essere che una rivoluzione so- ciales, annuncia Stein ™. Gi fin da ora. Stein anticipa al presente, s la contraddizione destinata a esplodere nel cesso che rappresenta incognita da elaborare. La storia a venire rap- presenta I'estensione di una tensione immanente alla genealogia del moderno principio di soggettiviti. La ricerca di Stein si costituisce come prolegomeno per un’istanza di razionalizzazione in grado di sricavare dall’elemento in divenire la sua legge pi alta, di formularla autonomamente come un tutto a sé, € quindi di sporsi come vera scienza di questa forma nascente> ™. ° Condivisbile mi seme, da questo punto di vista, la periodizazione pro- poss, perlo siluppo del person iallerale del giovane Stein, da main (1965), PP. 65-6. 198 Sra, son, Ver STEN, 08, Pp. $1-52 94 Caplsprine Cid che a Stein appare compito improrogabile, 8 12 decritta- zione di un insieme di costanti evolutive e di leggi di movimento, che permettano di ricomporre le dinamiche sociali ad un orizzonte i senso fainzionale alla loro comprensione e guindi al loro governo. Egli accetta la sfida che i presente gli muove. Sposta il baricentro della sua indagine su di un terreno mobile e indefinito, che viene progressivamente configurando il campo per un’autonoma scienza della societd. I suoi paradigm avranno il compito di conferire wnita allinsieme di fenomeni ¢ di rivendicazioni provvisoriamente nomi- nati nella forma problematica ed aperta della equestione sociale». A quest'ultima, né la filosofia del diritto 0 Ia scienza dello Stato (che aulla sanno di «industria commercios, di ecetie di classi»), né Pe- conomia politica (che nella sua armonicistica versione mancheste- iana non riconosce problemi sociali) sanno evidentemente rispon- dere”, Due sono le cervezze di Stein. La prima, che la rivoluzione che si annuncia 2 Parigi non sari una rivoluzione solo per la Francia. La seconds, che una volta essuritasi la possbilit di pensare come affi- data ai meccanismi di autoregolazione del mercato la riproduzione senza perdite del ciclo economico™, il nodo di contraddizioni che si forma sul terreno dei rapporti di produzione e della distriburione della proprieti potra essere compreso ¢ portato al concetto solo da ‘una scienza sociale di cui si tratta di fondare 'autonomia. Per quanto attiene al primo punto, molto chiara é a Stein Vim- possibiitd di valutare il processo in corso come effetto di continuiti € dinamiche della storia ffancese. Cid che si annuncia, esto di un procesto di soggettivazione antagonista dei principi di uguaglianza e i liberta in cui vengono portate a compimento le linee di conti- suit di una storia europea, il formarsi del cui alveo dipende dall'i- bridarsi di diritto romano e antiche consuetudini germaniche, 2 Perm, Se, Var STEN, 05, pS STEIN, scx, Vor; STEN, 08, p54 Sallingresio dela problematica economics Nil lint del movment sole. Loves vam Seni ont di soieth 9 Timporsi di una tendenza generale, che non riguarda solo le avan- guardie dell'industrializzazione e che & destinata a scatenarsi, in un futuro pit o meno prossimo, ovungue in Europa, e quindi anche in Germania, La qualificazione politica che essa esprime non permeite, inoltre, di potérnd definire Vanalisi trattandola in vermini economici. La Sead! premessa di Stein 2 che, a differenaa di quanto risulta in Hegel, il problema della disintegrazione dell'agire che si evidenzia nella questione sociale e nel proletariato,non possa essere risolto al- interno del quadro delle scienze di Polizia. Perché il proletariato non 2il «PSbel> di Hegel. A differenza di quest’ultimo, esso rappze~ senta una concreta fenomenologia della soggettiviti e la sua realt8 effettuale eccede tanto le tradizionali modaliti di regolazione po- litica del sociale, quanto il terreno dei semplici processi dell'eco- Quantomeno ingenerose, anche se politicamente corsette, ap- paiono allora, per quest’aspetto, le crtiche che al libro di Stein ver~ anno rivolte da Karl Griin, Moses Hess ed Arnold Ruge. Se per Hess Stein pensa «da tedesco» ¢ quindi non perviene nemmeno a capire davvero i processi reali della democrazia, riducendo le istanze di liberazione del movimento sociale francese ad un semplice pro- bblema di economia politica e limitandosi a denunciare Poscura mi- naccia in esse implicita, per Griin I'ntero libro di Stein viene scritto al solo scopo di ridefinire autonomia ed inattaccabiliti dello Stato a fronte delle rivendicazioni proletarie**, Sari perd Ruge, colui che con maggiore decisione applicher’ nei confronti di Stein Viterata metafora del «nauffagio con spettatores. Stein non comprenderebbe intima corrispondenza che dovrebbe venire a costituirsi, sw di un piano di immanente comunicazione politica, tra pratica francese € teoria tedesca della liberti. Egli riprodurrebbe anzi proprio quell'ef- fetto di distanza, la cui ilusoriet’ Stein stesso demuncia in apertura a Socalisms und Communion, valutando la convulsiviti della teoria © della pratica politica francese come il luogo di un esperimento so- ciale da cui trarre una rassicurante morale di conservazione: «Herr Stein denkt: Frankreich ist der Seiltinzer, det sich wahrscheinlich 95 Cope pins den Hals brechen wird, und Deutschland der Zuschauer, der sich die Lehre daraus zieht, nicht auf dem Seile zu tanzen». E Peccedenza del lavoro di Stein rispetto alla logica speculativa hegeliana, cid che Ruge ser denkt mit Hegels, questi annota — apertamente disconosce™. ‘Alla specificta tedesca Stein fa riferimento, in real, solo per assegnare alla scienza il compito di produrze V'ianovazione eapace di costruire Vintelligibilita della tendenza nel quadro disciplinare di ‘un’autonoma scienza della societi. Non perd per sottrarla allinsieme i smottamenti che definiscono il processo di scorporazione e di di- sintegrazione della societi da cui origina, con diffusiviti europea, i movimento sociale.Al contrario,il compito della concettualizzazione € quindi della costruzione categoriale del sociale da parte della scienza, muove dalla consapevolezza che i proceso che definisce il suo oggetto 2 generale e riguarda le forme complessive della societi ‘europea postrivoluzionaria. Se é vero che Stein ritiene di dover mo- bilitare le proprie competenze allo scopo di preservare lo Stato dal- Yassato al cielo proletario, # vero anche che,a questo scopo, egli & di- sposto a rivolurionare gli assetti delle scienze dello Stato e a sacrifi- care 'egemonia esercitaa in esse dalla scienza del dirtto. La danza sul filo dellacrobata ffancese rappresenta la forma pid avanzata ed estrema di pratiche sociali e teoriche che occorre provare a pensare. Per evitare di rompers il collo, certo, Ma senza Vironico distacco dello spettatore. Lo spettacolo dell'iresistibilti della storia e del- Yontologica potenza della rivoluzione obbliga ad identificarsi con il naufiago © quindi con la precaria situazione dell'acrobata sul filo™. TI processo del movimento sociale europeo ha dunque tn sog- getto. O meglio, si definisce a partire dilla Rivoluzione fiancese, ¢ dentro di essa, come un imponente processo di soggttinzsione. I proletariato non coincide con Voggetto di cura governamentale biopolitica delle scienze di Polizia perché 'autonomia che lo costi- tuisce in attore del processo di materializeazione storica dei principi i uguaglianca e di liberti ad esse costitutivamente lo sottrae™, 'e- steriorith sociale del proletariato alle forme di autocomprensione Dé mct, 2, pp. 78-79, 2%Sull metaforica dal antigo con speratores ¢ sua sua centres nella NG leis del movimento sce Lene vom Sain cent seh 97 della civil’ borghese non pud esere accettata come un dato di fatto. Essa & infattiriscattata dalPinterniti dello stesso alle singole fasi po- litiche della Rivoluzione ffancese, ovvero dallinsieme delle pratiche in cui esso costitisce il processo della propria autocoscienza. Que- sta la contraddizione costitutiva, per Stein. Il proletariato non & il eBobelo di Hegel perché Ia sua marginalith sociale non & marcata dalla residualiti rispetto ad un circuito di integrazione politica della societd come quello realizzato dalla costituzione per ceti, ma viene definita da un sistema di esclusione perfettamente coestensivo — ed & questo cid che fonda Vantinomia — al piano di individuazione i predisposto dal discorso dei dicits >”. “itera classe di coloro che non dispongono roprieti come base per affermarsi nella vite della societis, Esso 8 quindi definito, in primo luogo, in termini di esclusione, poiché identificato dall'asenza dei titoli di legittimith (Bildung und Besitz) che gli dovrebbero consentire Faccesso al progetto inclusivo della cittadinanza liberale*. Esso non coincide pero integralmente con questa definizione, semplicemente residuale. Pur privo di istruzione e di proprieti, il proletariato consiste della classe di coloro «che tuttavia si sentono chiamati a non restare privi i quei beni che soli conferiscono pieno valore alla personalitis®, Tl proletariato non @ un semplice oggetto offerto all’osservazione so- 26 5oj meceaniam’ governamentalie biopolitel delle scienze di polis, cf che gi sega, rspero ad ea, carttere inquietance di espetto» notturno © per turbante, oppure di sbarbars,accampato fuori dalle mur e determinato alla preda- pretiione dells Rivoluzione fances, 9 Sal cema della Biidunge: koseLtecx (2002). C&: in par. pp. 188-189 sulla fimzione emancipaoria della «Bldungp in Lorenz von Stein. 2 stem, scx: 05, . 67. Ma eft anche STEN, SCF. 58° Capel pine iologica. Esso identifica un insieme di eprogetti e di speranzen, quindi di aspetiative concrete, che si installa al cuore del proceso di Ficonoscimento costituzionale dei diritti fondamentali. E che riapre ‘quest ultimo in direzione sociale. Levidenza dalla quale muove Stein si impone del resto con forza. Poveri, secondo i censimenti dellasistenza pubblica ¢ se- condo i pubblici registri degli uffici i Polizia parigini, in Francia ce ne sono sempre stati. Dal punto di vista meramente quantitativo, la ‘massa di coloro che per vivere dovevano ricorrere agli istituti della publica cariti, era, nei secoli passat, addisiteura maggiore di quanto non sia dato verificare allinizio del secolo xrx. Eppure nessuno, tra coloro che avevano contribuito alla definizione disciplinare delle scienze di Polizia o alla redazione dei codici d’economia morale s cui fondare il sistema di pratiche di governo della pover avvertito la necessiti di distinguere una fenomenclogia miseria che marcasse un punto di discontinuiti: «non fatto del'importanza del proletariato, anzi, non si che al proletariato in sé», Lassoluta noviti della questione proletaria si determina per Stein® con leccedenza che essa determina rispetto all oggettiva- ione della poverti prodotta dille pratiche tradizionali dell'si- Jzione fancese, ta principio duguagianza e aucocoscenza proletaia. Cf. #0- SCHR, BUSC, PP. S44 @ 55. | [Nel Lint del movimont sole. Larens som Sine ets eth 99 cid che porta il nome di rivoluzione. La Repubblica tramandd riato per Stein pura apinzione. Plsone dedderante cuore del progetto di autodeterminazione borghese. Centrale nel corso della Rivoluzione perché protagonista delle lotte per una cit- li procurano miglioramenti sensibili dal punto yemmeno il godimento dei diritti fondamentali, il Gili anni della Restaurazione sono gli anni della scissione. Stein data in particolare agli anni della Rivoluzione di luglio il materializ- repressione condotta dalla guardia nazionale ~ corpo d'origine emi- nentemente rivoluzionaria che svela la contraddizione immanente allordine della rappresentanza censitaria ~ scavano, tea il 1831 ¢ il vraniti in quanto espressione della volonti aah che rifiutano qualunque forma di particolarismo possa inquinare la perfetta tra- sparenza della loro rappresentazione. II discorso della rappresentanza muove in Francia da un efacement concreto dell'individuo e delle el mondo del lavoro francese sulla costcusione di 2 patie dag anni "30, c& gi imporant Ds FaaNcesco = (1999) ‘ella teoria, ma anche e sopratatt nella praca legidatva, serdeto cont le ssoctarion! panini viene sancta, come not, dll legge Le CChapelier, 100 Capt prin tuna qualsiasi articolazione interna dei processi_rappresentativi avrebbe potuto compromettere il definirsi di un unico interesse ge- nerale*. Uniti e indivisibilith della sovraniti sono presupposti che la transizione rivoluzionaria recupers dalla monarchia”. AlPassolu- tezza della sovranita del re, corrisponde V'assoluta sovraniti del po- polo, la cui astrattezza coincide con una compiuta de-sociologizza- zione della sua realti Esattamente come per la tradizione monarchica, 8 dunque pos- sibile parlare delPesistenza di edue corpi del popolor nel discorso del liberalismo francese: da un lato il popolo-nazione, forma dell'univer~ sale concreto in cui si rappresenta Vinclusivit3 della Nation; dallaltro il popolo-secetd, sfaggente ed enigmatico, in gran parte coincidente con Ja populace, le folle anonime, Pambivalenza in cui T'inteligenza Sorgee pens le cai del lvoro dase laos /dases dager confront del quale per secoli si eserciter’ la difidenza della cese di rappresentanza ha le sue radici in questo processo di scorpo~ tazione del sociale, che ne fonda la schizofrenia, Divisa tra la diffe renza ¢ la reciproca contraddittorieti degli interessi sociali e Punita politica che essa ha il compito di produrre, la macchina della rap- presentanza riproduce costantemente il nucleo paradossale dell’anti- ciale che lo scinde in classi reciprocamente ostili e dagli interes ir- Fiducibilmente condlittwai; pura, e proprio per questo perféttamente irrapresentabile, puissance pratique dell'evoluzione costituzionale. E in questa fondativa antinomia della democrazia moderna che si costitusce, storicamente, il separatismo opersio. Gli anni "30 sono ali anni in cui, dopo i fatti di Lyon e Jo smascheramento della fagi- Jit ideologica dell'universalismo rivoluzionario, viene avanzata la ri- vvendicazione di una rappresentanza politica separata per i proletari ¢ ii operai che offrisse concretezza, frazionandola, alla nozione di so- 25, yr (97) (1599). Sulla wmazine del srr ella Ris Ma sl pasggio in questone cfs anche maa ( aihsu taco queso a Timporaate nos (pee Pimmagine di due corp de! pop p32 fiancess, OLA (1985). ges. 1908), in par. part x em [Ne lint del movimento sole Levens om Stine comet di sad Yor vraniti. Luguaglianza in cui si sostansia il progetto di cittadinanza della Rivoluzione pud essere concretizzata soltanto se rovesciata in modalita di partecipazione separata per tutte le differenti compo- nenti della Nation. Il lavoro della democrazia coincide, nella rivendi- cazione operaia, con uno sforzo di permanente ricezione costituzio~ nale delle istanze plurali e delle identith socialmente differenziate, che possono dare un corpo alla rappresentanza e un accesso reale al~ Pesercizio dei diritti di cittadinanza. V'antagonismo proletario tra gli anni ’30 e gli anni ’60 del secolo x1x oltre che della contestazione di una nozione universalistae formale di cittadinanza che esclude da sé elemento materiale del popolo e ai cui vengono denunciati i tore di crisi di un'idea soltanto formale di democraria. E con que- sto complesso di questioni che Stein si scontra a Parigi. Che il progetto operaio di defezione dall’ateatta société cvile co~ struita come spazio di pacificata condivisione dei diritti: universali fosse vissuto come estremamente pericoloso, non lo dimostra, peral- tro, solo Vincipiente scienza sociale steiniana. Gli equilibri censitari della Restaurazione si sostengono sulla dichiarazione dell'inclusivita permanente dello scambio Stato/societi, e su di tuna nozione di ca- 2 Pesodo nel anivitdlemeraria, la valorizzazione del tempo di non-lavor, i ‘de aty ples partcipers. Con ancor pi forea Charter, delegato al congreso opersio di Marsiglia: Qu'avone nous de miewx 3 Bre que de nous séparer de cere bour- fgeoise agiotouse ot Paccepter Sirement nose réprobaton, ex puisque Te view monde nous repoure, de nous en distinguer en nous sSparant de Ini radicalement. arn Tose ps, cee oye se dng edi, ces ede ion leg ‘nota 76), sembea ben presente nel mondo operaio fiancee del secolo 20x Per i test della soggetivarione leveraria dal lavoro in) Fanci: raums-aaxctins (0976); roms &.(f979). Sup ann "30-60 come ann dela weparaione opeaisy otanvALLON (1998), pP- 67-99. Il piano di definisione universaista della cadinanza voluzionaria viene reostraito da costa (2000). 102 Capitol primo ‘pacité,costeuita in termini sociologici, ovvero come riconoscimento della rilevanza sociale del singolo individuo affermata in termini di pproprieti e di capitale cognitivo, che agisce da volano per I'esercizio dei diritti politici e che viene percid negata all’operaio in forza della sua evidente marginalita rispetto a forme di abilitazione sociale in cardinate alla proprieti ¢ ‘quindi politicamente inea Identificandosi alla propria clase, questi raccoglie perd la sfida ¢ sposta su di un altro piano il riconoscimento della propria scapa- citie, Il proletario ~ 3 questa Fevidenza dalla quale muove Stein — & stato protagonista della Rivoluzione e in essa ha appreso una precisa pedagogia pratica della liberti. La sua capadié sta nella potenza del numero — forma generica ¢ materiale della rilevanza sociale — e nella determinazione a conquistare con le armi, mobilitando quindi Ja propria separatezza contro V'ordine di cui denuncia la parzilit, il iritto alla partecipazione™>. Lencastrement del politico nel sociale, per mezzo del quale in epoca di Restaurazione la scienza politico-giuridica ffancese cerca di consolidare il sucesso della transizione rivoluzionatia ed i suoi siti costituzionali, depotenziando i rischi di radicalizzazione e di soggettivazione in senso estensivo delle idee di partecipazione e di rappresentanza, ma affermando allo stesso tempo in esse anche il di- ritto di un'egemonia sociale della classe media che operasse contro le risorgenti isanze nobiliarie legittimiste, pud essere rivendicato anche a sinistra, come di fatto avviene nelle teorie social saintsimo- niane e protosocialste, con Paffermazione dell'assoluta centraliti po~ litico-sociale del lavoro. Il principio costituzionale della ecapaciti> (Guizot, Pellegrino Rossi), evocato per sostanziare la rappresentanza, politica formale di elementi notabiliari e per autonomizzarla dalla delega popolare, viene tradotto in «competenzar, qualita, questul- tima, che l'operaio pud ben dire di possedere in materie che riguar- 2 sean sc 08, pp. 7-71: que elemento mov che post nel mezn9 dla sie lancesepud ben exere dent come pevcclove peicaloso per sa consitenta numerics, peiclos per i ao corggio peso mes ala prot ptico. loto per la coscienza dela sn unit pericolos infine per la senuione che eso ba At pots ginger ala wealestione dt progr solace ater la svelunone, ‘CB: pu Det coat (198); ROSALtON, (98) CHAIUTY (2003 r t [Nal abit del movimento scl, Loens von Stn el coated sass? 203 dano 'organizeazione dei processi produttivi, che sono per lo pid del tutto ignote ai notabili fancesi. ‘Questo comporteri in qualche misura una svolta. Progressiva~ ‘mente, si far strada Tidea che il problema della separstezea operaia posta essere risolto allargando le forme della partecipazione e allen~ tando i vincoli della rappresentanza censitaria. La questione del rap- porto tra politico e sociale sembrerd risolta quando il politico ava definitivamente assorbito il sociale ¢ anche le fasce di popolazione sinora escluse da essi poiranno essere «nobilitatesall’esercizio dei di~ rit elettorali2®. Al proletario in armi, unificato dzi processi di iden tificazione che ne formano I'autocoscienza e quindi la progressiva autonomia di soggetto, verri riconosciuto, quantomeno nella forma della minaccia, un peso politico ¢ sociale decisivo, tanto piti rile vvante quanto pid il regime costituzionale, tra la Restaurazione e la rivoluzione di Luglio, si troveri costretto a trovare sostegno nell’ege- monia sociale delle classi medie ¢ a sostanziare di profili capacitari Yastrattezza e il formalismo della concezione di rappresentanza po- litica @origine liberal-rivoluzionaria. E questa consapevolezza, co- struita sulla base della progressiva presa di coscienza che la separatezza operaia pud in ogni istante rovesciarsi in rivendicazione condotta conto le logiche di esclusione che fendono il piano dell'universalita democratica, cid che condurri, nel corso degli anni, 2 immaginare il compimento della Rivoluzione nel riconoscimento generale del di- ritto di voto. Lidea ~ ed & questo cid che tra Valtro Stein evidentemente contesta, dissociando rivoluzione politica ¢ rivoluzione sociale ~ quella di poter ottenere uno scambio alla pari tra la cessione delle armi, e quindi Ia definitiva rinuncia alla mobilitazione popolare, € Yaffidamento del compito di strumento principe della lotta politica alle procedure elettorai. Stampe d’epoca lo celebreranno con I'im- ‘magine di un cittadino che consegna il facile per ottenere in cam- bio la scheda da depositare nell'urns. Il riconoscimento dell univer- saliti dei diritti elettorali dovrebbe finalmente chiudere Ia lung ri- voluzione e sancire la perfetta inclusiviti della democrazia politica. 228 Tretchike a pacar del sulfagio universe come di un autentico «Adel brief des Volks. CH, THErTScam, Frankichs Statebon und der Bonapartionas. 1s. De _gldeen Tage der Bourgsie (1868), in us, Bd, p.226. 104 Cop prime Essa sostituisce definitivamente alle forme ruvide ¢ dirette dellin- surrezione nelle strade le forme ordinate e regolari della competi- zione elettorale,alle quali si tratta di educare i cttadino-lavoratore™®. a massima apertura in direzione dei processi sociali coincidera cost con un ulteriore tentativo di giuridicizzazione dei diriti. Ricono- sciuta — e sostenuta con opportune pratiche disciplinaci e con I'im- piego di tecnologie pedagogico-sociali — Ia potenziale capadité del popolo, si tratterd di conffontarsi con esso su di un terreno progres sivamente guadagnato come meutro» e in cui possano ancora domi- rare forme di tutela ¢ di patrocinio con cui governare la sua perdu zante «minoritis E esatamente questo tentativo di governare paternalisticamente il sociale, anche attraverso 1a predisposizione di modelli legislativi atti ad integrare, previa la formazione pedagogico-disciplinare del ino-elettore, la rappresentanza politica, cid che Ja scienza so- ciale di Stein - almeno in questa fase ~ si trova nelle condizioni di dover contestare. La costruzione steiniana di un woggetto» sociale prescinde apertamente dallimpiego di strategie di obiettivazione che assumano come precostituita la societi e non entrino in rapporto dialettico con i processi di soggettivazione che la attraversano. Lesistenza del proletario configura un’autentica sfida per la scienza, perché essa identifica un’insorgenza di soggettiviti che pro- dace un decisivo spostamento del terreno di scontro. Da politico- costituzionale, eso si fa ora sociale. Coinvolge e rischia di travolgere il sistema di presupposti proprietari su cui si @ sinora reto il pro- di autodeterminazione della borghesia e non esita a rimettere in discussione lo stesso ordine complessivo del diritto privato. E la dislocazione prodotta dalla soggettiviti proletaria, quindi, cid che obliga la scienza a confrontarsi con la questione che si installa al centro della contesa. Il sociale rischia di 3 scontro. Questo significa che il concerto Ja scienza destinata raccogliere la variegata fenomenologia di quella che viene provvisoriamente nominata come «questione sociale» non Sul tema, cf LosunD0 (1 sopmtstt, 2osavALtON (6954). Ho die scaso i Emit di dn approceio perfea incasivth dello spatio democe- ‘co realizars secondo Iallagamento dei dire eleworal in CHHCNOLA (2995) [NA lab da movimento sacle Lorenz von Stn eit nts d sat 105 [pud essere fondato se non sul terreno indicato dall'insieme delle ri- della societd si pud dare soltanto come risposta complessva alla presa di parola operaia™, ‘Stein sul punto 2 decisamente chiaro, La minaccia-proletaria ‘una minaceia che non & dato esorcizzare invocando Fextraterrito- rialith politica dei «due pilastei assoluti» su cui si regge da sempre ogni forma di evita comunitariay, ovvero sla santith delle leggi ¢ della propriet. Qualora tutti accettassero indiscutibilmente la di- stribuzione attuale della proprieti e il sistema di leggi che la garan- tisce, e ponessero quindi autonomamente un limite alla misura del proprio agire sociale, alora la Francia avrebbe ben poco da temere. Sinché colui che non possiede mulla accettasse di considerate la pro- ria condizione di miseria come dipendente da una volonti supe riore, allora altro non potrebbe fare, come del resto sempre hha fatto, che consolarsi della propria «triste sorte in questa terra alzando fi- duciosamente gli occhi al Quanto peré il proletariato pone ora in discussione, 2 proprio il principio dell’cintangibiliti della proprieti» nella misura in cui la distribuzione sociale di quest'ultima ~ apparentemente casuale € non motivata dal merito — condizioni direttamente «tutta la felicit, tut Fimportanza e la formazione di tante migliaia di vite umaneo. Questo il dato da assumersi per Stein. [odio di classe e linstallarsi al centro della societ® di un antagonismo irriducibile che potrebbe annientare lo Stato, procedono dalla constatazione che il desiderio i felicita e Vaspirazione all’autorealizzazione™, istanze su cui si & costituito il processo della moderna civiltl borghese, sono costiuti- vamente negati al proletario™*, Comunismo e socialismo politiciz- zano un problema che non ha semplicemente a che fare con il ter- 24 Cosi, molto chiramente, ad es STEIN, $2, p. 13, dove il problems di un'su- 106 Capitol rine reno dell'economia, ovvero con una pitt equa redistribuzione della pproprieti, ma con le stesse dinamiche di autodeterminazione indivi- duale che hanno animato la genealogia della soggettiviti moderna. Se autonomia,liberth e feliciti del proletario sono messe a ri- schio da un'iniqua distribuzione della proprieti ¢ dal sistema giuri~ dico che la difende, allora proprieti e diritto privato vengano poste in discussione ¢ rovesciate. Nulla impedisca il diritto dellindividuo alla propria autodeterminazione. B questo il punto di crisi segnalato dalinsorgenza delle classi del lavoro”. La dislocazione dal politico al sociale imposta dalla questione proletaria, viene recepita da Stein nella forma di una decisa de-economicizzazione del problema della proprieti. Non di una semplice questione di economia politica 2 cid i cui si tratta. Cid che Stein vede messo a repentaglio nel proleta~ che ha orientato V'intero processo costi- civil giuridica, il principio di personaliti al centro della Rechtsphilosophie di Hegel Per questo, l'argomentazione di Stein muove dall’analisi di una dialettica che concerne Jo sviluppo stesso della civilta occidentale. Quest’ultima si fonda su di un’idea di ebene generale», che deriva dall'assunzione di scopi sociali quali ela proprieti, Yonore, la cultara ed altri, che diventano beni nella misura in cui il desiderio umano si rivolge universalmente ad essi. I! concetzo di bene rimanda perd dei beni sociali (onore, proprieti, cultura) ~ e nella sisura in eui ad essa viene delegato il compito di mantenere in ten- sione il presente stesso della storia, riconoscendola come «ancora Jontana dal suo compimentoy. In quella stessa eprivatizzariones @ in- fart implicita per Stein un‘ulteriore contraddizione: I'idea del pro- prietario, ovvero di colui che possiede il bene generale, rimanda ne- cessariamente, fuori di sé, al'idea della epluraliti dei proprietari» € quindi a processi dell’appropriazione che determinano il formarsi di propriet collettive. B il passaggio che porta storicamente ai ceti ¢ che innesca ulteriori forme della contraddizione. Se il ceto, infatt, definisce Pidentiti «tra tutti coloro che si trovavano situat allo stesso itd che esso determina rimane per Stein soltanto este- "dea di ebene generale» che essa identifica, vale come tota~ ith per quella che resta, comungue, solo una parte. Il perfezionamento dell'umaniti dipende dunque dal fatto «che il singolo ritrovi nella sua proprieti il bene che @ contemporana~ mente anche comune agli altri». Questo passaggio, indispensabile perché il singolo giunga «ll'affermazione autonoma di sé, & 1650 possibile dal concetto di epersonalitis:«attraverso il concerto i personal’ (...) il concetto di civileh trova Ja sua ultima unit’. IL singolo che, in quanto proprietario, essa ha contrapposto al bene ge- nerale, si eleva a persona generale; a personalit} in quanto tale deve possedere il bene generale; in quanto in tutte le persone viene re2- lizzato questo bene supremo, questo torna ad essere un bene comune a tutti, un bene veramente generale, ¢ davanti a questo grandioso movimento dell’idea si inftangono le antiche differenze di ceto, di per sé ingiuste, e in luogo della sovraniti assoluta si pone l'autodo- minio del popolo»™™. La deduzione di Stein approda percid al principio di persona- lish come al trascendentale in cui possono contemporaneamente es- sere pensati il singolo proprietario e la comuniti generale dei beni NelVorizzonte di reciprociti del diritto moderno, il soggetto & ga- rantito nelle proprie aspettative nella misura in. cui viene trateato come persona giuridica ed ottiene cosi un piano di composizione Ho seguito Targomentarione svols in STEN, SC 05, pp. BI-83. 108 Capit prime ‘ma il proprio desiderio di autonomia e quello, universale, di tutti gli alti individui che, esattamente come lui, aspirmo ad affermarsi come titolari di indisponibili progetti di autodeterminazione perso- nale. Nel concetto di personaliti giuridica si affermano contempo- raneamente il principio della propriet3 privata e quello della comu- nita dei beni, perché nella forma del diristo moderno ogni singolo individu pud diventare proprietario ~ e innanzitutto proprietario di sé, giacché i beni generali, come abbiamo visto, riguardano anche ‘onore e cultura ~ dando cost consistenza al presupposto della pro- pria bert. Solo nella forma della epersonalit3 in quanto tales, scrive ‘Stein, «il bene generale, inteso in tutta Ia sua ricchezza, pud diven- tare proprictis Ml principio di personal rappresenta pertanto Tistanza che permette una compiuta de-naturalizzazione del singolo. Esso & tale, ¢ ciot individuo libero, secondo una scansione sistematica che Stein condivide con Kant e con Fichte, prima ancora che con He; se sussunto ai quadri formali del diritto moderno. Tale prin non offfe tuttavia soltanto un modello per V'analisi e la scomposi- tione della storia costituzionale occidentale. Esso assume anche una ‘veste normative, nella misura in cui Stein gli assegna il ruolo di «legge i movimento» generale della civilti. I moderno spazio della libert3, che storicamente si afferma come diritto, viene pensato da Stein se- condo un profilo dinamico, che coincide con il processo di autoaf- fermazione storica della borghesia® e che viene tenuto in tensione dal suo mancato compimento e dalla sua recente politicizzazione. Legge assoluta del movimento dei beni e dei diritti, il principio di personal innesca una procesualiti storica che non pud arrestasi sino al momento in cui ”®, I proletariato rappresenta la contraddizione vivente della legge i progresso della storia moderna. Questo cié che obliga, prima ancora di quanto non lo faccia la paura, al confionto con Ja sua mi- nacciosa presenza. La legittimith delle rivendicazioni proletarie si r= dica nella materialita dei processi di autodeterminazione che trac 2°Su Stein come teorico dellstoafermasione borghese, WINS (1978). STERY, Scr; 05, p83, [Nel abisint del movi ile Lovers vom Sine onto ect 109 camo Ia Tinea di continuith fondamentale della civilh giuridica. B questo cid che impedisce di tattare il problema dellinsorgenza pro- letaria in termini lato sensu economici — come avviene invece nelle tradizionali trattazioni delle scienze di Polizia, che includono il pro- blema del’asistenza ai poveri in quello delle politche di popolz- vione®! ~ e a valutame invece la crucialiti rispetto alle vicende del moderno concetto di liberti. Lesistenza del proletariato come classe dei non-proprietari (e quindi dei noniberi) marca il punto d’arresto della dialetica tutiva della storia moderna. Tenuta in tensione dalla contraddizione tra lidea dei beni generali del'umaniti e la loro appropriazione in~ dividuata e singolare, la elegge della civilizzazione e del progreso> che scandisce i tempi di evitay dell'umanith dovrebbe poter recape- rare un'improvvisa spinta nell’esistenza di una classe tanto mumerosa di persone ancora del tutto sprovviste di educazione, ricchezza, cul- cura, € quindi apparentemente destinate ad esservi potenzialmente incluse. E invece in essa sembra congelarsi. Il problema che qui si evidenzia @ quello, del tutto antinomico rispetto ai processi di costi- tuzione della soggettiviti giuridica, di un’evidente r-natwalizzazione dell'individuo. Al proletario non & dato, in ragione della sua condi- zione di indigenza materiale, di portare 2 coincidere soggettiviti © personalti di innalzasi cio? all autonomia e all'autodeterminazione. Proprio perché estromesso dai procesi in cui si afferma il con- cetto di soggeto-di-diritto come titolare di un’indefinita tensione all piena «Vollendung» di sé, e quindi in ragione di cid che lo tsclude dal circuito di storicizzazione dell'esperienza che permete tLe cenze dello Stato del resto, dovranno pes Stein evolvere un conceto di -strurione éel proprio oggeto di cur, parsdigma delinivideaismo soderno per eplicare alla sds dalle teorie socaisce © comuniste che proprio i ‘problema dell'ndividuo concreto pongeno alTordine del giomo (ft. STN, SLICES, [pp-20 € s).La fondazione eindividualsta> delle pratiche di governo © ot intervento Emminicative dello tao rsa snche in STEN, $2, p.71, dove la «Regierangsis- Senschafo viene deGinita~ in consepevole disconsinsch con Je scienze i Polizia ~ come il system degenigen Grundetzen und Regeln, nach welchen die Saas geval in der hochsten Entwicklung nd Vollendung aller Einrelnen die Rochste Vollendung des States aneckannt und ma ereichen sucht. Slambivalenza di Secin tra scienze di Pazia © modernsh costiraionale, scumens (1078), x0 Capit prin infaturarsi del desiderio, il proletariato resta ancorato alla nuda vita. Eso & destinato a riprodurre ~ anche in termini sociali, perché la condizione proletaria tende a fissrsi e quindi a trasmettersi di padre in figlio secondo uno schema che rischia di fiammentare, di nuovo e per sempre, il piano dell universal giuridica moderna reintrodu~ cendo in esso differenze cereditarie» analoghe a quelle di ceto™ — la propria condizione di esterioriti, segnando un limite apparente~ mente insuperabile per la stessa espansione e per il progresso della civila. Lesistenza del proletario, se non compresa ¢ se non integrata per mezzo di uno sforzo di inclusione che riaccenda loriginaria di- namica storiogenetica tra il concetto di persona e il suo compi- mento reale, determina la possibilita concreta di una fine della sto- ia. Cid che nel proletario @ in questione non & sotanto il sistema i presupposti su cui si 2 sorretta la moderna civil giuridica. Lin tera dinamica di autodeterminazione ¢ compimento che mantiene aperto Votizzonte storico & cid che in lui 2 a rischio™, «Ovunque si rivolga lo sguardor — scrive Stein — dla proprieti forma la base per il raggiungimento di tutti i beni che la civilita per sua definizione pone come universalis®, Ed 8 quindi attorno alla proprieti ¢ alle logiche di esclusione che essa determina™, che si 22 Non & un uo che Sein pai sempe del prolearinto come dno Sends ~ coi come pes cos gus dar snp le docu ela costa Gone de pare ca dala toed cor in tn eertne pope epesen guano leno deve sotliner le caaterscne Ccaone CE ai racy 1.6 ci aman dele neko! ea (Cane) cet (Stn) as Lenton del Tiere in poche rig SoS sd prleniasa cl conione 8 in cone Clisesone Se fe ssc un ed nll pp elu gual esto preconamento appetite eno Maree ‘Sacamo che vs eonmpponesionemment un alge eames ela ens «signs stars aun pos enens,£ pop oe cae {el prolaco un des vont cd © gue inc ps che ot cob force compre Poe tem gees quets eames poneoe Slew le ca infra ana pone pita pis noble, 2 spate a ot tins guanine guage apie puta cle posse det Indep porno ab ese Bresson pp 87h 2: Perchta pop €d peo cso non ub appacenee 3d a dividut diversi come invecesvvizne por Ponoee, I sper I dines Cle meow ser cope ¥ [Nelle del movinents sale, Lorenz vom Stein ei ont d with 114 consolida la contraddizione tra il principio di personaliti e di auto- determinazione e la condizione materiale, individuata e singolare, di titario da una classe ~ suniti forte che tutto nega e vutto minaccia», la chiama Stein ~ in grado di riaprite il processo rivoluzionario. I potenziale di crisi inscritto nella condizione proletaria @ tanto pid radicale quanto pid evidentemente si afferma e diffonde la consape- vvolezza che i percorsi dell’affermaione storica della borghesia, © quelli che invece consolidano la rigiditi dellesclusione, si produ- cono come opposte evoluzioni di una medesima traccia: quella che assegna rilevanza decisiva al lavoro. ‘Questa, per Stein, 2 lautentica questione da pensare. La diffe- renza tra il povero e il proletario, oltre che dalla dimensione emi- nnentemente soggettia in cui si affermano i processi di autocoscienza politica di quest’ultimo, & marcata da una differente disponibiliti nei conffonti del lavoro. Il povero viene infatti identificato, oltre che dalf'indigenza e dalla miseria, dal inattitudine all essere impiegato nei process produttivi. Fisicamente inabile, perché troppo giovane o troppo vecchio, perché malato o perché storpiato da impieghi peri- colosi o dalla guerra, oppure, pid semplicemente, per la fame, il po- vero conduce tn'esistenza marginale, del tutto esterna ai circuiti di autodeterminazione della civilth del lavoro. Per questo la sua pre~ senza non & mai perturbante. Le sommosse popolari animate dai po~ veri possono ficilmente essere sedate con I'elemosina di un pezzo di pane. Oppure essere interpretate in termini morali, con un imme- diato risultato di rassicurazione, come azioni insensate opera di es seri viziosi e sfaccendati, deditiall'alcool e alla gozzoviglia, degradati dall'abitudine ad essere mantenuti a spese dellassstenza pubblica. E una costruzione simbolica della poverth di questo tipo, quella che so- stiene le retoriche liberali che spingono, nei primi decenni dell’8o0, per una riforma, intesa anche in termini pedagogico-sociali delle Poor ‘Laws, Depotenziare i meccanismi di sicurezza sociale significa met tere il povero davanti alla secca alternativa tra la fame ed il lavoro: tra a galera e la fabbrica. Con il corollario degli effeti di disciplina 6 C, nmnacersaae (1084). 113 Cepitl prino di correzione morale che la disciplina del lavoro porta necessaria- mente con sé. Exattamente questa 2 perd Valternativa che non pud essere im- posta al proletario. Leffetto di spaesamento che prende al cospetto della nuda vita proletaria coincide in Stein con la denuncia della pa- lese inconsistenza delle costruzioni discorsive dell'economia morale. Il proletario ha infatti ben appreso la rilevanza sociale del lavoro: «egli vuole lavorare, volenticri, molto e bene, ma vuole per il suo la- ‘voro una remunerszione congruas, osserva Stein. Lreccedenza del proletario non pud essere compresa, come invece avviene per il po- vvero, in termini di esterioriti di principio ai processi di valoriz- zazione. Né affermata come transitoria rispetto alla loro naturale vit, Essa segna uno scarto nei dispositivi ideologici della ci- wala bere, Rovesca i prespposo dicipinaze della remanent vith del lavoro. E la «sproporzione tra lo sforzo prestato e il com- peso ottenutor, ci che nel proletario sconfessa Pautocompren- sione borghese La rivendicazione operaia non esprime infatti, per Stein, sem- plice «scontentezza» nei conffonti di una remunerazione incongrua, essa denuncia piutosto un’esclusione, costruita sul rapporto sociale espresso dal salario®, 'autonoma presa di parola delle classi del la~ ‘voro apre un confronto con i meccanismi di produzione e di redi- stribuzione della ricchezza che mette in discussione, oltre che le forme di riconoscimento costituzionale e politico della proprieta, la legittimiti delle forme liberali del discorso in cui viene celebrata la ‘taumaturgice potenza emancipativa del lavoro, I proletario sta cari~ cando di valenze politiche la propria separatezza non soltanto per- ché lo si esclude dal godimento dei diritti di cittadinanza pur dopo averlo mobilitato a combattere per essi, ma anche perché egli veri- fica che dopo che gli ® stato insegnato che la proprieta @ la condi- Zione per l'autonomia ¢ per il riconoscimento della capaciti giuri- dice, il suo lavoro non potri mai abilitarlo ad essa. La fondazione di un’autonoma scienza della societi nel quadro [Nel abit del movimento scale Loren von Stn ei mato di scitd 013 delle scienze dello Stato risponde in Stein a questa complessiva di- slocazione. Essa si sforza di rispondere all'insorgenza proletaria co- seruendo la societi come un insieme di reti concettuali e di leggi di movimento che permettano di riguadagnare legittimit’ agli schemi ideologici del liberalismo ¢ di assegnare allo Stato il compito di me- diare la realizzazione dell'antodeterminazione individuale. Il destino del moderne principio di individualit’ dipende dalla capaciti dello Stato di contrapporsi una societ’ come terreno dell'azione di go- verno e dalla sua disponibiliti ad incaricarsi di una missione di ri- forma in grado di garantire piena explicazione al principio di au- todeterminazione, Elaborare un concetto di societ3 significheri po- ter lavorare alla «eutralizzazioner delle rivendicazioni operaie (per mezzo della dimostrazione della fervea evidenza delle leggi econo- miche che richiedono una diseguale ripartizione dei beni sociali) © predisporre il terreno per V'azione integrativa dello Stato, nnendo cosi aperta una dialettica tra Stato e sociec’ dalla qual pendere la possibilita di una perdurante inclinazione della storia al Progresso. ‘Lindagine che Stein conduce, alla meta degli anni "40, sul con- cetto di lavoro riepiloga Vinsieme i problematiche sulle quali ci siamo appena soffermati. Pensare il concetto di lavoro significa non soltanto, per Stein, determiname l'eccedenza rispetto alle discipline economiche — perché il problema del lavoro, in quanto filosofica- mente connesto ai procesi di affermazione dell somo sulla natura, si afferma complessivamente come il problema della iberazione ¢ dell'umana autodeterminazione, risulta quindi essere un'altra de- clinazione della questione della personalith — ma rappresenta una premessa necessaria per Pelaborazione sistematica di un conceto di societi che risponda alle dottrine del movimento operaio. Leconomia politica si & storicamente costituita come scienza della ricchezza delle nazioni identificandosi ~ direttamente nelle scienze cameralistiche, e solo indirettamente, come «mercato nazio- male» ‘Adam Smith — con Jo Stato. Per Stein 'economia, come 'intero complesso delle scienze dello Stato, si trova ora in una fase di transizione che determina una nuova wepocas il cui specifico 2 san, BDA, pp. 64-66: p. 68.

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