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L’aspetto spirituale

dell’alimentazione vegetariana

INDICE Pagina

L’aspetto spirituale dell’alimentazione vegetariana 3

Ahar oppure alimentazione 13

Domande e risposte 18

UNITY OF MAN - SANT KIRPAL SINGH


A-5340 St. Gilgen, Steinklüftstraße 34

Senza diritti riservati

Prima edizione - 1995


L’intera creazione è il tempio di Dio,
Non c’è luogo, dove Lui non sia.
Nei minerali la vita dorme,
Nei vegetali la vita sogna,
Negli uccelli e gli altri animali la vita si risveglia
E nell’uomo la vita è già sveglia.
Quindi siamo fratelli di tutte le creature,
Delle piante, degli uccelli e degli altri animali.
I fiori e gli alberi, i passeri e i piccioni
Sono come membri della nostra propria specie.
Come sono semplici, puri, affettuosi e belli!
Dovremmo imparare da loro una vita di purezza,
Di semplicità sacra e di amore divino.

Kirpal Singh
L’aspetto spirituale dell’alimentazione vegetariana
Ognuno di noi cerca pace e tranquillità, ma non riusce mai a trovarle veramente.
Tutti i nostri sforzi in questo senso non portano nessun frutto e sono vani. Perché?
Perché partiamo da principi sbagliati. L’essere umano vive su due piani: il piano
interiore e quello esteriore. Dobbiamo innanzitutto mettere in ordine le nostre
faccende all’esterno, creando così pace nell’ambito esterno prima di poter entrare
nell’ambito interno. In questo contesto, tre fattori sono di importanza particolare:
attività giusta - condotta giusta - alimentazione giusta.

Lo scopo supremo della nostra vita umana è conoscere noi stessi e conoscere Dio.
Tutto il resto non è nient’altro che distrazione.

“Mente sana in corpo sano”, è un proverbio ben noto, perciò bisogna innanzitutto
cercare di realizzare questa massima. Quindi dobbiamo cercare di mantenere il
corpo e la mente in buona salute, prima di poter servircene come strumenti per il
nostro sviluppo spirituale. Dobbiamo mangiare per vivere perché il cibo
rappresenta un legame tra corpo e anima. Dunque il nostro problema principale è
l’alimentazione perché da essa dipende la buona salute del corpo e della mente. La
nutrizione giusta, guadagnata onestamente e consumata nella maniera adatta, aiuta
molto in questo senso. Dobbiamo perciò guadagnare il nostro pane col sudore
della fronte, come si dice, e non vivere alle spalle degli altri. Per guadagnarsi la
vita bisogna avere un’occupazione onesta e utile che sia fisica o intellettuale. In
ogni caso deve essere libera di inganni, ipocrisie, malevolenze e ostilità perché la
legge del karma è inesorabile. Ogni azione provoca una reazione e questo è un
processo interminabile.Food, as you know, is made for man and not man for food.
We have to make the best use of food like all the other things of life. One who is a
slave of the palate cannot do anything useful. By a righteous control of the palate,
we can control our entire physical and mental systems. A simple diet is more
nourishing and wholesome and conducive to spiritual advancement than all the so-
called delicacies which the modern culinary art provides. It will always give a
comfortable feeling and serenity of mind, help you to live within your means,
however limited the same may be, without extending your hand before others.

Per questa ragione bisogna condurre una vita onesta per quanto modesta essa sia. Con

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un’attività onesta non si possono accumulare ricchezze. Le ricchezze sono
automaticamente collegate ai sospiri dei poveri e degli oppressi, dei taglialegna e dei
portatori d’acqua e costano il sangue del nostro prossimo. Quindi non dovremmo ambire
dei cibi prelibati e raffinati perché causano sfruttamento di uomini e sono legati
all’indescrivibile sofferenza dei poveri e alla fine ci rendono ugualmente miserabili.
“Veniamo consumati dai fuochi invisibili dell’inferno ma non ce ne rendiamo conto.”

Come sapete, la nutrizione fu creata per l’uomo, e non l’uomo per la nutrizione.
Dobbiamo farne l’uso migliore, come anche di tutte le altre cose che ci offre la
vita. Chi è uno schiavo del palato non può compiere niente di utile. Se riusciamo a
dominare il nostro palato, possiamo avere anche pieno controllo del nostro sistema
fisico-mentale. A differenza di tutte le cosiddette specialità gastronomiche che ci
offre la cucina moderna, un regime semplice è più nutritivo, più sano e più utile
per lo sviluppo spirituale. Una nutrizione semplice vi darà benessere e serenità
dell’animo e vi aiuterà a vivere nell’ambito delle vostre condizioni, per semplici
che siano, senza che abbiate bisogno di chiedere l’aiuto degli altri.

Quando venne per me il tempo di ritirarmi dopo un lungo e soddisfacente servizio


statale, il mio superiore mi domandò se non volessi restare più a lungo, ma
respinsi cortesemente l’offerta dicendo: “Non voglio un prolungamento perché so
adattarmi alla mia pensione limitata.”

Ci sono tre tipi di alimenti:

1. satvic - gli alimenti puri:


latte, burro, formaggio, riso, legumi, cereali, verdura, frutta, noci;

2. rajsic - gli alimenti stimolanti:


pepe, peperone, condimenti, alimenti piccanti, agri e amari;

3. tamsic - gli alimenti che ci indeboliscono:


cibi guasti, uova, carne, pesci, pollame, vino ecc.

Di tutti questi alimenti dovremmo preferire sempre satvic, cioè la nutrizione pura.
Anche se questa ci fa del bene, dovremmo sempre mangiare un po’ di meno di
quanto ci serve per essere sazi. Se ci vengono serviti piatti delicati siamo tentati di
mangiare più del necessario. Se mangiamo troppo, questo cibo risulta piuttosto

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malsano, anziché darci forze supplementari. Gli alimenti che non vengono
completamente digeriti e assorbiti dall’organismo, provocano dolori colici, persino
il colera e qualche volta dobbiamo pagare con la nostra vita. “Non sovraccaricate
mai il vostro stomaco, altrimenti soffrirete più facilmente di nausee.” Allo stesso
modo una quantità eccessiva di cibo di buona qualità può rivelarsi dannosa alla
salute. Un’alimentazione moderata aiuta ad aumentare le forze vitali dell’uomo.

Nelle purana, le Sacre Scritture indù, si trova una parabola del dio della nutrizione
che si lagnò davanti a Vishnu, il mantenitore dell’universo, che gli uomini non facessero
l’uso migliore di lui. Vishnu gli ripose in modo umoristico: “Devi mangiare colui
che mangia troppo di te, questo è l’unico rimedio!”

L’aria che respiriamo costituisce la parte più importante della nostra


alimentazione. Dobbiamo respirare lentamente, trattenere il respiro per un
momento e poi espirare completamente espellendo così tutte le impurità che si
trovano nel nostro corpo. Inoltre dobbiamo bere molta acqua pura e spremute di
frutta per sciaquare e purificare il nostro organismo.

Dobbiamo però evitare tutti i generi di bevande stimolanti e sedative, le bevande


alcooliche e inebrianti perché hanno un effetto negativo sulla mente e
sull’intelletto. I cereali e la frutta dovrebbero costituire la nostra alimentazione di
base.

Quindi, come già detto, l’uomo deve guadagnarsi la vita in maniera onesta e
sincera ed è un dovere morale della donna di casa di preparare questo cibo (satvic)
pensando a Dio con tutto il cuore. Il cibo preparato in tal modo, con il pensiero
rivolto incessantemente all’Amante Divino, diventa la manna celeste e fa bene a
tutti coloro che lo prendono. Il grande Maestro Hazur Baba Sawan Singh Ji spesso
ci diede l’esempio di un contadino indiano che conduceva l’aratro con le sue mani
cantava, con tutto il cuore, canzoni incantevoli alla sua amante. Anche noi
dovremmo avere un atteggiamento simile.

Nel 1921 lavoravo come contabile nel trentaseiesimo reggimento Sikh. Sul campo
avevo un cuoco personale. Gli dissi che non mi importava il suo passato ma che
doveva ripetere i Nomi Sacri di Dio mentre preparava da mangiare e che non
doveva permettere a nessuno di entrare in cucina, per evitare chiacchiere inutili. Il
cuoco diede la sua promessa. Per due o tre giorni andò bene, ma il quarto giorno,

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mentre meditavo, sentii che la mia mente non era tranquilla. Nella notte chiamai il
cuoco e gli chiesi se qualche persona fosse stata in cucina, mentre lui stava
preparando il pasto. Prima negò, ma alla fine confessò che qualcuno era venuto e
che lo aveva coinvolto in una conversazione impedendogli di ricordare
dolcemente Dio. Lo ammonii e da quel momento il cuoco seguì le mie istruzioni
in maniera coscienziosa. Allora, questo è il migliore criterio per valutare il proprio
sviluppo spirituale e la purità dell’alimentazione per quanto riguarda la
provenienza degli alimenti e la loro preparazione.

Sheik Saadi, un grande poeta mistico di Shiraz in Persia insegnava a dividere lo


stomaco in quattro parti: due parti per una quantità limitata di cibo semplice, poi
una per acqua pura e chiara, mentre una parte dovrebbe essere riservata per la luce
di Dio.

Sappiamo di un evento nella vita di Maometto, il profeta dell’Islam: un giorno un


medico venne da lui e gli offrì i suoi servizi per i malati ed i sofferenti dell’Umat,
cioè i seguaci del profeta. Il medico rimase lì per circa sei mesi senza avere nessun
lavoro, dato che nessuno dei seguaci del profeta si era ammalato. Per questa
ragione il medico si avvicinò al profeta chiedendo il permesso di andare via
perché nessuno aveva bisogno dei suoi servizi. Sorridendo gentilmente Maometto
glielo concesse e disse: “Fino a quando la gente segue le istruzioni è impossibile
che qualcuno si ammali perché tutti vivono secondo una regola fondamentale,
cioè: mangiare sempre un po’ di meno di quello che serve per saziare la fame e
condurre una vita pura con guadagni onesti.

Baba Jaimal Singh, un grande Maestro del suo tempo, soleva comprare un po’ di
pane o alcuni chapati (pane indiano), li avvolgeva in un panno che appendeva sul
ramo di un albero. Meditava tutto il giorno e quando interrompeva la
contemplazione, prendeva una fetta di pane, la inzuppava nell’acqua, la mangiava
e poi tornava a meditare.

Il pane integrale è un alimento completo di per se. Noi, invece, lo priviamo degli
elementi vitali togliendo il guscio dai chicchi macinando questi ultimi in molini
elettrici per ottenere farina bianca. Così distruggiamo il fosforo e fabbrichiamo
cibi degenerati.

Vidi con i miei propri occhi che il cibo di Hazur Baba Sawan Singh era molto

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semplice. Consisteva solo di pochi alimenti leggeri, facilmente digeribili e
favorevoli alla salute. Tutti i Santi vivono di cibo semplice, come per esempio
Shamaz-i-Tabrez, un santo musulmano o Soami Shiv Dayal Singh Ji che vissero
secondo il principio seguente: “Mangia meno e rimani felice.”

Se conduciamo una vita basata su una nutrizione semplice, su pensieri nobili, su


alti valori morali e un modo di vivere puro, non abbiamo bisogno di tonici e
corroboranti che oggigiorno inondano il mercato. I piatti abbondanti non solo
disturbano il funzionamento dello stomaco, ma hanno anche conseguenze gravi
che a volte possono rivelarsi pericolose. Molto spesso le persone si lamentano che
non fanno progressi sulla via spirituale, ma non capiscono che la vera causa di
questo problema è un’alimentazione malsana. Anche il profeta Maometto viveva
principalmente di pane d’orzo.

La nutrizione satvic non permette alle impurità di entrare nella testa e nel cuore.
Ogni giorno leggiamo che criminalità e corruzione stanno aumentando e che la
polizia forma delle unità speciali per affrontare questi pericoli sempre più
minacciosi.

“Mangiate, bevete e siate felici”, ecco la parola d’ordine di oggi. Ognuno di noi
vuole divertirsi viaggiando, visitando luoghi di divertimento e guardando film, ma
tutte queste attività vanno oltre le nostre scarse risorse materiali. Ma come
possiamo procurare più soldi? Soltanto la lampada magica di Aladino potrebbe
aiutarci in questo caso. Un uomo onesto avrà delle difficoltà a tenere insieme il
corpo e l’anima. Ma sono pochi quelli che riescono a resistere alle tentazioni e
attrazioni di questo mondo. La maggior parte di noi conduce una vita dominata dai
piaceri. Alcuni soffrono delle voglie degli occhi, alcuni dei piaceri delle orecchie e
altri ancora di vari desideri concupiscenti. Noi non abbiamo rispetto per le mogli,
le figlie e le sorelle degli altri e seguiamo loro in maniera cieca. Il mondo si trova
in una rapida regressione.

“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Se volete sapere come si sviluppano i vostri
figli dovete semplicemente guardare i loro compagni. Dal loro carattere potete
dedurre facilmente il carattere dei vostri figli.

Siamo tutti creati da Dio. Siamo anime incarnate. L’anima è della stessa essenza
di Dio e Dio risiede in tutti. Perciò possiamo leggere nel Corano: “O, uomini, fate

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del bene, siate buoni con i vostri genitori e parenti, gli orfani, i poveri e gli
indigenti, con il vostro prossimo e con ogni altra creatura. Una vita condotta in
questa maniera, fa piacere ad Allah. Allah risiede in ognuno di noi, ma Dio non
bada alle persone arroganti ed egoistiche.”

Un Santo-Maestro raccomanda sempre di:

1. avere amore e venerazione per tutta la creazione dalla forma più elevata fino a
quella più bassa;
2. osservare la non-violenza persino nel più profondo del cuore;
3. osservare la veridicità;
4. non offendere i sentimenti degli altri nei pensieri, nelle parole o nelle azioni;
5. essere gentili con tutti;
6. essere sereni;
7. avere fede nel bene innato nell’uomo;
8. non offendere gli altri;
9. non lasciarsi coinvolgere in conversazioni diffamatorie e sensuali nè in
distrazioni inutili;
10. evitare le accuse perché queste provocano delle ripercussioni più intense e
ritornano con intensità all’accusatore;

Se aspiriamo alla realizzazione di Dio, non dobbiamo offendere i sentimenti di


nessuno perché il cuore è la sede di Dio. Vi siete già resi conto che un seme di
mango piantato nella terra assorbirerà tutta la dolcezza del suolo mentre invece un
grano di pepe assorbirerà tutto l’amaro. “L’uomo diventa quello che pensa”.
Niente è buono o cattivo nel mondo, sono i nostri pensieri che creano la
differenza. Come succede con i vari semi, prendiamo gli impulsi dall’atmosfera
che corrispondono alla nostra condizione mentale.

Nel Mahabharata, il grande poema epico dell’India antica, possiamo leggere che i
segni esteriori di una vita casta e pura sono azioni buone. “Come possiamo
conoscere l’albero dai suoi frutti, così possiamo conoscere l’uomo dalle sue
azioni.” Questo è un insegnamento di alto valore che aiuta all’uomo a svilupparsi

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e avrà una buona reputazione, sia qui che nell’aldilà. Sarà l’amico di ogni creatura
perché ha deciso di non ferirne o uccidere neanche una, nemmeno una modesta
ape o formica. Un uomo del genere prima o poi conoscerà la verità.

Un giorno, il principe Dhritrashtra, il figlio di Kuru, il potente re del Bharat, prese


in giro il gandiva, il famoso arco di Arjuna, il principe dei Pandava. Arjuna si
arrabbiò e completamente fuori di sè, incoccò la freccia. Lord Krishna, che era
presente in quel momento, chiese ad Arjuna che cosa stesse facendo e il principe
rispose che lui, come principe della casta guerriera aveva prestato un giuramento:
“Non risparmierò chiunque pronunci una sola parola contro il mio forte arco.”
Lord Krishna disse: “O, Arjuna, sai dirmi qual’è il frutto del dharma o la
rettitudine? E’ dolore o gioia?” Arjuna rispose che il dharma o la rettitudine
consisteva solo dell’amore e dell’armonia che ne derivano. Perciò bisogna pensare
alle conseguenze prima di fare qualcosa o di riflettere semplicemente su
un’azione. Questo sicuramente prolungherà la vita.

Una persona che conduce una vita virtuosa non penserà mai male di nessuno, non
perderà mai la calma e non diventerà mai emozionata. Avrà una vita lunga.

La vita viene calcolata secondo respiri. Normalmente respiriamo in un ritmo di


circa 10 o 12 volte al minuto. Quando però siamo arrabiati o eccitati respiriamo da
20 a 30 volte al minuto, quindi possiamo trovare una profonda verità nel motto
seguente: le azione buone o le virtù prolungano la vita mentre le azioni cattive o i
vizi la abbreviano.

Pensateci: anche se fate qualcosa di meritevole, però non conducete una vita etica,
non avrete raggiunto niente. Cercate di vivere secondo i comandamenti del
Maestro perché soltanto allora le vostre parole avranno peso per i vostri amici.
Non potete predicare la castità con un cuore pieno di concupiscenza e con uno
sguardo voluttuoso. Non potete ingannare la gente alla lunga perché prima o poi la
verità viene alla luce. Quelli che vi ascoltano non avranno fiducia in voi per molto
tempo e non prenderanno le vostre parole per buona moneta.

Scusatemi se vi domando perché le comunità e i predicatori perdono molto spesso


la loro buona reputazione. E’ semplicemente dovuto al fatto che non vivono quello

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che predicano.

Un uomo divino ha una mente onesta e un cuore onesto. Sia all’interno che
all’esterno è una perfetta fonte di pace. Le sue azioni sono corrette, aperte e rette.
La verità gli viene dal più profondo del suo cuore e gli spettatori lo ascoltano
attentamente, si sentono consolati e calmati dopo aver sentito le sue parole che
sorgono da pensieri affettuosi e casti, cosicché ognuno può approfittare del loro
effetto. Per merito della purezza del suo cuore è solo nella massa come una torre
inespugnabile.

Lord Tennyson, un grande poeta fece dire a Sir Galahad (uno dei cavalieri della
Tavola Rotonda) le parole seguenti: “La mia forza è uguale alla forza di dieci
persone perché il mio cuore è puro.”

Si dice che l’uomo parla dall’abbondanza nel suo cuore. Una persona egoista e
maligna invece, taglia il proprio albero di vita sul quale essa sta seduta del tutto
contenta di se stessa. Tutti ne hanno paura e si impauriscono. La gente ha persino
timore di incontrarla faccia a faccia e la considera una persona sciagurata.
Ovunque questa persona vada, la gente si tiene lontana. Una persona retta invece,
fa attenzione alle sue debolezze, eliminandole una dopo l’altra tramite
l’introspezione. Soami Shiv Dayal Singh Ji raccomanda di renderci conto dei
nostri difetti uno dopo l’altro per poter eliminarli. Tutti gli altri Santi insistettero
sulla stessa cosa cioè:

1. ama il tuo prossimo come te stesso.


2. tratta gli altri come tu stesso vorresti essere trattato da loro.

Tutte le filosofie religiose si basano su questi principi fondamentali. Se mettiamo


in pratica queste due regole d’oro la nostra vita si trasformerà di sicuro. Chi non
ha nemmeno un minimo di compassione nè un po’di atteggiamento umano non
merita di essere chiamato uomo e non può riconoscere Dio. Chi invece tratta i suoi
nemici con affetto, li disarma in un attimo. Cercate di non far male a nessuno
quandunque vi è possibile. Fate del bene a tutti e vi troverete in pace con voi
stessi, diventerete dei centri che emanano grazia e amore. Le preghiere di quelle
persone a cui avete fatto del bene vi aiuteranno e i buoni pensieri degli altri vi
circonderanno come una benedizione. Il solo pensiero di fare del bene avrà prima

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Conducendo una vita con un’alimentazione
semplice, alti principi morali e di purezza non si ha
bisogno di tonici e riconstituenti che oggigiorno
abbondano sul mercato.
Il cibo lussurioso non solo disturba l’equilibrio dello
stomaco, ma provoca gravi danni che a volte si
rivelano molto pericolosi.
Molto spesso le persone si lamentano che
apparentemente non fanno progressi sulla via, però
non si rendono conto che questo fatto è dovuto a
un’alimentazione o un modo di vita sbagliato.

Kirpal Singh

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Bild siehe dt. Veg. Ernährung!

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un influsso positivo su di voi e poi attirerà tutte le vibrazioni buone dall’atmosfera.

Quindi abbiamo spiegato in breve “panch shila” ovvero le cinque verità


fondamentali sulle quali possiamo costruire l’edificio della spiritualità. Sono le
seguenti:

1. non-violenza nei pensieri, nelle parole e nelle azioni


2. veridicità
3. purezza
4. amore per tutti, odio contro nessuno, indipendentemente da ceto sociale,
proprietà o istruzione.
5. servizio altruistico - fisico e finanziario - e viva partecipazione alla gioia e al
dolore altrui.

Il Maestro vivente taglia il nodo gordiano di un iniziato. Il discepolo del Maestro


smette di commettere peccati.

Quelli che seguono i principi sopra elencati, arrichiranno la loro vita qui e
nell’aldilà. Controlleranno la loro mente ed i sensi, entrando in contatto con la
parola viva di Dio tramite la grazia di un Santo-Maestro.

(Lettera circolare di Sant Kirpal Singh “The spiritual aspect of the vegetarian
diet”, pubblicata nel luglio 1958)

Ahar oppure alimentazione


L’alimentazione naturalmente ha un ruolo molto importante nella nostra vita. Ne
abbiamo bisogno per mantenere la nostra esistenza fisica. Veniamo costretti dalla
natura a rimanere in questo mondo per il periodo di tempo che è stato determinato
dal nostro destino, oppure fino a quando abbiamo superato i nostri karma. Al solo
fine di poter esistere dobbiamo nutrirci di qualcosa. Sotto questo aspetto l’uomo
non ha quasi nessun aiuto. Le legge del karma è il metodo nascosto della natura
per tenere il mondo nel suo braccio di ferro, affinché rimanga popolato e continui
ad esistere. Perciò è di maggiore importanza che l’uomo stia attento a non
assumere l’abitudine di mangiare in maniera distratta, senza pensare e senza

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discernimento. Poiché non possiamo fare a meno del cibo, dobbiamo almeno
scegliere quegli alimenti che provocano il danno minore per la nostra ricerca
spirituale. La nostra alimentazione non dovrebbe creare inutili debiti karmici che
si potrebbero evitare con un po’ di attenzione. Con questo scopo in vista
cerchiamo di osservare la natura in maniera più precisa.

Il cibo dell’uomo viene dalla terra, cioè dal suolo, dall’aria e dall’acqua. Noi
vediamo anche che c’è vita in tutto quello che si muove e in tutto quello che è
statico. Le creature mobili vivono sia l’uno dell’altro sia che dalle creazioni
statiche — verdure, piante, cespugli, erbe, alberi ecc. L’uomo però fa amicizia con
certe creature (uccelli e altri animali) che vivono di altri animali, le ama e le
domestica. Nei tempi antichi si sapeva bene che gli esseri umani, gli uccelli e gli
altri animali hanno gli stessi legami karmici. Nel senso di una fratellanza generale,
l’uomo lavorava duramente per se stesso e per i suoi animali domestici. Lavorava
la terra, piantava frutta, verdura e cereali e produceva il cibo per se stesso, per i
suoi amici, gli uccelli e per il suo bestiame. Con il tempo però, diventò più pigro e
comiciò a rubare il latte agli animali e poi cominciò a mangiare anche la loro
carne.

Secondo le leggi morali, sociali e spirituali del comportamento umano, non si deve
interferire nella vita di un animale che fu creato da Dio. In India questo
atteggiamento di vita viene chiamato ahimsa oppure non-violenza nei confronti di
tutte le creature viventi. Questo portò all’alimentazione vegetariana in contrasto
all’alimentazione non-vegetariana. Se riflettiamo profondamente sulle forme
naturali ed innaturali, arriviamo a una comprensione migliore della questione dei
gunas, ovvero degli impulsi e delle inclinazioni innate, delle disposizioni naturali
e delle tendenze latenti che si trovano in tutti gli esseri sensitivi.

Il cibo va diviso in semi, cereali, verdure e frutta che vengono considerati come
cibo satvic o satoguni. Questo cibo è puro e provoca la serenità e l’equilibrio per
cui si distinguono i saggi e i profeti. I santi e gli eremiti che si ritiravano in cave e
capanne solitarie per meditare, preferivano sempre kand (patate), patate dolci,
zamikund oppure carciofi ecc. che crescono e si sviluppano sotto terra.
Mangiavano anche mool (radici commestibili) e phal (frutta); mool, le radici
commestibili crescono anche sotto terra come il rafano, il navone e la rapa rossa.
Phal, la frutta, dava loro le vitamine e i sali organici sufficienti nella loro forma

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pura per mantenerli in forma, cosicché potessero condurre una vita piena di
concentrazione e meditazione. Alcuni di questi alimenti crescono in abbondanza
nella natura, mentre altri vanno coltivati con tanta fatica. I semi e cereali erano per
la gente in generale.

Satvic, oppure l’alimentazione pura, che comprende mool, kand, phal e latte
vaccino ecc. prolunga la vita e cura numerose malattie e sofferenze. Nel frattempo
la sua funzione è anche stata riconosciuta dalla medicina. Oggigiorno molte
medicine vengono prodotte a base di erbe, frutti e semi e si sono rivelate molto
utili. Anche le cure naturali, come per esempio bagni di sole, bagni nei laghi,
bagni di fango, applicazioni d’acqua, massaggi, fisioterapia, terapie naturaliste e
cromoterapia portano risultati meravigliosi. L’alimentazione satvic e un semplice
modo di vita favoriscono lo sviluppo della cultura e della civilizzazione più alta.
Noi dobbiamo ricordarci che il cibo è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il
cibo. Mangiare per vivere e non vivere per mangiare, questo dovrebbe essere il
nostro motto. Se viviamo in questa maniera, sviluppiamo ricettività per i valori
superiori della vita, i valori etici e spirituali che ci conducono gradualmente alla
conoscenza di noi stessi e alla conoscenza di Dio.

Rajsic ovvero l’alimentazione che produce energia comprende oltre agli alimenti
vegetali prodotti come latte, panna, burro, burro fuso (ghee) ecc. anche di altri
animali a parte le mucche, se vengono presi in misura moderata. Nell’India antica
il consumo del latte fu riservato soprattutto ai principi siccome questi avevano
bisogno di più forza ed energia per tenere sotto controllo il popolo impetuoso e
villano che non viveva secondo solide regole di vita. La mungitura del bestiame da
latte era permessa solo dopo che la mucca aveva dato nascita al vitello e che già
l’aveva nutrito sufficientemente. Inoltre si lasciava sempre abbastanza latte nella
mammella affinché al vitello non mancasse niente. In certe condizioni l’uomo
poteva prendere il latte che era in più. Tramite questa regola si cercava di evitare
una degenerazione della civiltà in fase di sviluppo. Anche i rishi dei tempi antichi
fecero un uso limitato del latte e lasciavano abbastanza latte nelle mammelle
cosicché il bisogno del bestiame giovane era sempre coperto. Questi rishi vissero
isolati dedicando la maggior parte del loro tempo alla meditazione.

L’uso di prendere solo il latte in eccedenza viene ancora praticato in alcuni


villaggi dell’India. In genere però, l’uomo di oggigiorno nella sua sfrenata mania

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di potere, violenta tutte le leggi della natura, facendo tutto col pretesto della
cosiddetta libertà che chiede per se stesso. L’uomo si è fissato fatalmente a credere
nel principio della “sopravvivenza dell’essere più tenace” e deve pagare caro per
questo atteggiamento poco intelligente.

L’uomo di oggi sta facendo tutto per prendere più latte possibile, anche se i vitelli
ne risentono. In alcuni luoghi vengono buttati in acqua bollente appena nati e
vengono fissate mungitrici alle mammelle delle mucche al fine di tirar fuori anche
l’ultima goccia di latte. Tutto questo solo per poter tener passo con la concorrenza
e per trarre maggiori profitti. E questo poi viene chiamato “alto livello
tecnologico” e “civilizzazione”. I nostri giovani riformatori di oggi introducono
questi mestieri e queste pratiche forzatamente, invece di migliorare l’agricoltura e
l’allevamento del bestiame e di ampliare il patrimonio zootecnico, che sarebbero
tutti processi innocui che però potrebbero eliminare le scarsità di cui si parla tanto.

Tamsic, oppure il cibo che ci rende insensibili comprende carne e spirituosi, aglio
ecc. o semplicemente ogni altra cosa commestibile indipendentemente dal fatto se
è naturale o innaturale, vecchia o fresca. Chi mangia tutto senza controllo e limiti,
vive per mangiare, ma non mangia per vivere. Lo scopo della sua vita è godere
tutto secondo la massima: “mangia, bevi e sii allegro”. Queste persone si buttano a
capofitto in quello che chiamano i piaceri della vita. Se sono benedetti con un po’
di forza di concentrazione, usano la loro intera energia (fisica e mentale) per la
glorificazione del loro piccolo sè, cioè della mente egoistica. Poi l’uomo usa
definire questo “un livello superiore di civiltà”. I Maestri dell’ordine più alto
proibiscono rigorosamente un tale modo di vita a tutti quelli che mirano a
raggiungere la conoscenza dello spirito nell’uomo e la liberazione dell’anima dai
tentacoli della mente e della materia.

Si fermeranno qui per un attimo le persone che ragionano, per riflettere e


riconoscere la vera situazione dell’uomo? Perché l’uomo è così orgoglioso del
fatto di chiamarsi o di venire chiamato la creatura più nobile oppure la corona del
creato? In quale direzione andrà in maniera così sventata? Non si trova all’orlo di
un abisso mostruoso nel quale può precipitare giù in ogni momento? Per il proprio
atteggiamento si è esposto spensieratamente alla vendetta della natura. Ogni
momento corre il rischio di venire trascinato nelle estreme profondità

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dell’annientamento fisico e morale.

Per quanto riguarda l’alimentazione, l’uomo ha preso come esempi le bestie della
giungla e si comporta come un animale selvaggio. Non solo gusta la carne di
animali innocui come mucche, capre, caprioli, pecore e quella degli uccelli
innocenti dell’aria e dei pesci dell’acqua, ma non si ferma neanche davanti a carne
e sangue umano solo per soddisfare la sua insaziabile fame di oro e ricchezze. Non
ha ancora terminato la sua via della venerazione di se stesso che chiama
orgogliosamente progresso. Dovrebbe riflettere bene sui principi fondamentali per
cui i Maestri consigliano e prescrivono un’alimentazione vegetariana.

Anche le piante contengono vita in una forma latente come è stato provato dagli
scienziati in tutto il mondo, dato che abbiamo la nostra parte da fare nel panorama
della vita sul palcoscenico del mondo e dato che dobbiamo nutrirci per mantenere
legati corpo e anima, siamo costretti a dipendere da quello che ci dà la terra.

Naturalmente c’è vita nelle piante, nei semi e chicchi. Le caratteristiche della vita
sono crescita e decadenza. E’ sempre stato così, già ai tempi più antichi. Non è
niente di nuovo, anche se alcuni scienziati, che hanno riscoperto questa verità, la
presentano come un progresso fatto da loro.

Allora, veniamo al punto. Nell’intera creazione vale la legge della natura secondo
la quale ogni vita dipende da altra vita. Come le creature inferiori anche l’uomo si
mantiene mangiando qualcosa che contiene vita. Visto solo dall’esterno sembra
che nei confronti del suo karma l’uomo si trovi nella stessa condizione di altre
creature di forme inferiori come per esempio animali di sangue caldo, rettili e
simili.

La natura ha anche un’altra ruota motrice che funziona in questo mondo materiale,
cioè la legge dell’evoluzione. Prevede che tutti gli esseri si sviluppino passando da
un livello all’altro. Siccome avanzano grado per grado a un livello superiore della
creazione, ogni essere vivente si distingue per il suo valore dalle altre forme al
livello inferiore. La base che determina il valore sia della specie che quello
interiore è la materia e l’intelletto: più pregiati sono i componenti della materia
presenti in un essere, più grande sarà il suo valore. I santi applicano questa legge
per risolvere il problema dell’alimentazione per l’essere umano.
Indipendentemente dal fatto se la osserva o no, i santi fanno presente questa legge

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all’uomo in modo che lui possa riformare la sua alimentazione e così evitare il più
possibile il carico peso delle catene karmiche in cui lui si trova inestricabilmente
avvinghiato.

Ogni genere di alimentazione ha un proprio effetto inerente sull’uomo che


ostacola l’uomo nel raggiungere lo scopo supremo, cioè la conoscenza di se stesso
e la conoscenza di Dio. Questa legge coincide con quello che l’uomo
generalmente accetta, sebbene non sia conscio dei motivi del suo atteggiamento.
Paragonando i seguenti fatti della vita quotidiana si potrà constatare con sorpresa
che corrispondono alle leggi della natura che vengono spiegate qui.

Il corpo umano nel quale i cinque tattwas (elementi creativi e cooperanti - terra,
acqua, aria, fuoco e etere) sono in piena attività, viene valutato di più. Perciò
occupa il rango più alto nella creazione e si trova più vicino a Dio, il suo Creatore.
L’omicidio viene considerato il crimine più scellerato che merita la pena più
severa, cioè la pena di morte. Un’altro valore molto alto viene attribuito ai
quadrupedi nei quali sono attivi quattro tattwas mentre il quinto, l’etere è quasi
assente oppure è costituito solo di una porzione talmente limitata che non ha
rilievo. L’uccidere intenzionale un animale che appartiene a un’altra persona
causa una pena che corrisponde al valore dell’animale in questione. Poi vengono
gli uccelli con tre elementi attivi, cioè acqua, fuoco e aria; vengono valutati
secondo il valore della loro specie. Ancora inferiore è il valore delle creature con
solo due elementi attivi, cioè terra e fuoco, mentre gli altri tre sono manifesti solo
in forma latente come nei rettili, vermi ed insetti, che vengono calpestati senza
rimorsi perché non sono legati a nessuna pena. Il valore assolutamente minore
viene attribuito alle radici, verdure e ai frutti in cui prevale solo l’acqua come
elemento attivo, mentri gli altri quattro si trovano solo in forma latente.

Dal punto di vista karmico l’alimentazione vegetariana con frutti è l’alimentazione


che causa solo un minimo di dolore e per la quale l’uomo che si nutre secondo le
sue regole accumula solo un minimo di debiti karmici. Perciò deve accontentarsi
di questo tipo di alimentazione finché non abbia trovato un’altra che non causa più
nessuna conseguenza.

(Traduzione dal libro The Wheel of Life: The law of action and reaction di Sant

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Kirpal Singh, Appendice I, capitolo 2 Ahar ossia alimentazione)

Domande e risposte
Domanda: molte persone interessate nell’insegnamento chiedono spesso perché
non si dovrebbero mangiare uova, dato che oggigiorno le uova non sono fecondate
e non ne possono nascere pulcini.

Maestro: Prima di tutto, come facciamo a sapere che proprio ogni uovo è
infecondato? Possiamo esserne così sicuri? Ci sono tantissime uova che vengono
mescolate. Quando poi vengono vendute non si vede più la differenza. Non
possono essere contrassegnate quelle fecondate e quelle infecondate - questa è la
prima cosa. La seconda ragione per cui non si dovrebbero usare le uova è che
stimulano le passioni. Tutti gli alimenti che rendono appassionati andrebbero
evitati. Si dice, a ... fa molto freddo. Io ci sono stato per 3 mesi e non ho mai usato
uova. Non sentivo mai una necessità per farlo. Se il vostro stomaco è in ordine -
mangiate meno di quello che vorreste mangiare - non sarete afflitti da malattie.

Quindi questa è la ragione.

Domanda: spesso si viene invitati da non-iniziati. Offrono certe cose da mangiare


e si aspettano che noi le prendiamo; se non lo facciamo, si offendono.

Maestro: se qualcuno vi offre veleno, lo prendereste? Rifiutate in maniera gentile


soprattutto se è veleno (per voi). Una volta una persona venne da me e disse:
“Nella Bibbia sta scritto che dovremmo prendere quello che ci viene offerto.”
Citava qualcosa del genere e disse: “Se qualcuno mi offre del cibo, lo accetterò”.
Per questa ragione non ricevette l’iniziazione. Non gliela diedi. Se qualcuno vi
offre carne e voi la prendete, allora cosa succede? Dovete fare attenzione a quello
che prendete. Un vostro amico non vi darà del veleno dopo che ha capito che non
vi fa del bene. Se un vostro amico vi offre qualcosa di cui sa che non è bene per
voi, vi spingerà a mangiarla? No, è una questione di buon senso. Direi che sono
solo dei pretesti. Quelli che ragionano in questa maniera, cercano solo delle scuse

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per prendere questo cibo, è tutto lì.

A me non è mai successo che sia stato invitato in qualche posto e


mi abbiano spinto a mangiare carne. Qualche volta perfino gli
altri non la mangiavano. Se loro la mangiavano non mi
invitavano mai a prenderla, ma anche se mi invitavano, non la
prendevo mai, questo è tutto.
Mangiate solo quello che è necessario. In America eravamo
invitati ad un banchetto che era talmente lussurioso che nemmeno
i re sarebbero stati in grado di offrire tanti tipi di pesce e carne. I
piatti furono passati a noi, io presi solo una tazza di tè! Anche gli
altri che erano venuti con me non ne presero anche se poi
portarono altri 50, 70, 80 piatti diversi.
Domanda: qualche volta veniamo invitati non da amici, ma da
colleghi oppure dal capo e se non accettiamo questo invito, li
offendiamo.
Maestro: se mi invitano, ci vado. Prenderò solo quello che voglio.
Non possono imboccarvi il cibo forzatamente.
Domanda: qualche volta andiamo anche a cocktail parties, è
molto importante (per noi). Allora prendiamo solo ginger-ale e
alcune nocciole o cose simili.
Maestro: sì, prendete quello che è adatto per voi. Normalmente
quando le persone lo sanno, non prepareranno più i piatti che non
potete mangiare. Se non lo sanno, è un’altra cosa. Anche in quel

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SATSANG
AT THE FOLLOWING PLACES MAY BE ATTENDED:

(Dates and Places may be asked from the following phone numbers)

AUSTRIA:
BREGENZ P. Marte: 05574 - 249975
INNSBRUCK Centre/St.Gilgen: 06227 - 7577

FRANCE:
STRASSBURG E. Wahl: 07084 - 7771
GERMANY:
ASCHA I. Schütz: 09961 - 1537
BERLIN B. Helm: 030 - 8343485
BONN R. Weise: 0228 - 330822
DEGGENDORF B. Jungbauer: 0991 - 22174
DÜSSELDORF R. Weise: 0228 - 330822
KARLSRUHE E. Wahl: 07084 - 7771

ITALY

BOZEN Centre/St.Gilgen: 06227 - 7577

SWEDEN

STOCKHOLM G. Hössinger: 08 - 701 2244

SWITZERLAND

CENTRE: HEADQUARTER:

A-5340 ST. GILGEN UNITY OF MAN


Steinklüftstraße 34 Dr. Harbhajan Singh
Tel.: 06227 - 7577 Sawan Ashram – 361 Mall Road
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