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Parabole

Marco Donatiello
April 14, 2018

Le parabole sono definite come un luogo di punti determinato da relazioni


quadratiche polinomiali. Solitamente questi oggetti matematico-geometrici ven-
gono definiti all’interno di uno spazio a due dimensioni chiamato piano carte-
siano in cui sono valide tutte le relazioni geometrico-euclidee.
Queste relazioni vengono indicate utilizzando due lettere, x e y chiamate
variabili, in cui una di queste é legata univocamente all’altra.

y = ax2 + bx + c (1)

In questo caso la variabile y, definita anche con la simbologia y(x) o f (x), viene
chiamata variabile dipendente, poiché al variare di x varia anche la y.

1 Come grafico una parabola?


Solitamente lo studio delle parabole precede lo studio delle disequazioni di sec-
ondo grado o superiori. Di fondamentale importanza é lo studio qualitativo e
semi-quantitativo della curva rappresentata dalla relazione parabolica.
Definire il grafico della parabola é abbastanza semplice, basterá sfruttare le
nozioni matematiche riguardanti le equazioni di secondo grado.
Per graficare la parabola viene assegnato un valore arbitrario costante alla
variabile dipendente y, ottenendo cosı́ una relazione del tipo:

ax2 + bx + c = k

In questo modo sará possibile studiare la relazione come se fosse un equazione


di secondo grado, ovvero nella forma:

ax2 + bx + c − k = 0

Nella pratica si é notata l’importanza di studiare cosa accade quando la curva


parabolica interseca (passa attraverso) l’asse delle x posto in y = 0; questa
condizione pratica ci permette quindi di attribuire alla costante k un valore
sempre uguale, ovvero zero.

ax2 + bx + c = 0

1
Da quanto detto, lo studio di una parabola viene ricondotto allo studio di
un equazione di secondo grado. Dallo studio del ∆, chiamato discriminante,
possiamo ottenere un indicazioni sull’intersezione della curva.
∆ > 0: quando il discriminante é maggiore di zero le possibili soluzioni di un
equazione di secondo grado sono due, questo ci suggerisce che la curva
attraversa l’asse x in due punti.
∆ = 0: quando il discriminante é uguale a zero la parabola attraverserá l’asse
x in un solo punto.
∆ < 0: quando il discriminante é minore di zero la parabola non interseca in
nessun punto l’asse x.
Sapere in quanti punti la curva interseca l’asse x non é sufficiente per disegnare
la parabola.
Per completezza viene studiata la convessitá della curva ovvero quando la
derivata seconda della parabola é maggiore di zero.
d2 y
=a>0
dx2
In tal caso quando il termine a (coefficiente della variabile di grado due) é
maggiore di zero, la parabola si presenterá convessa (sorridente), viceversa, si
presenterá concava (imbronciata).
Se volessimo conoscere anche il vertice di questa, ci basterebbe studiare la
derivata prima ed uguagliarla a zero, ovvero studiare i punti stazionari.
dy b
= 2ax + b = 0 → x=−
dx 2a
Sostituendo nella relazione parabolica il termine x appena trovato:
2
b2 b2
  
2 b b
y = ax + bx + c = a − +b − +c= − +c
2a 2a 4a 2a

b2 − 2b2 + 4ac b2 − 4ac ∆


y= =− =−
4a 4a 4a
In poche parole possiamo dire che il vertice di una parabola si trova nelle coor-
dinate del piano:  
b ∆
Vp = (x , y) = − , −
2a 4a
Per ultimo, una volta disegnata qualitativamente la parabola, possiamo asseg-
nare dei valori numerici precisi.
Per definire i punti in cui la parabola interseca l’asse x utilizzeremo la formula
del completamento del quadrato, quindi:

−b ± b2 − 4ac
x1,2 =
2a

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