kermes
Associazione per il Restauro
Progetti e restauri A.R.P.A.I. 2005
La pubblicazione della “Scheda
A.R.P.A.I.” per la presentazione dei pro-
getti di restauro che abbiamo diffuso
presso le varie Soprintendenze, i musei
e gli enti che si erano rivolti all’Asso-
ciazione per il sostegno di un restauro,
pubblicata anche su Kermes n. 55, ha
raggiunto in gran parte il suo scopo.
Cultura per i Beni Culturali
Numerose richieste erano conformi ai
requisiti proposti, altre presentavano
documentazione insufficiente o impro-
pria e non hanno potuto essere sotto-
poste alla valutazione del Comitato
Scientifico riunito a Bologna il 31 gen-
naio 2005 che ha approvato un grup-
po di interventi di cui diamo illustra-
zione in questo articolo. Il giudizio del
Comitato ha tenuto conto in maniera
prioritaria delle situazioni di urgenza
per la salvaguardia di opere a rischio,
delle garanzie di una loro adeguata
conservazione dopo il restauro, della
loro fattibilità sotto un profilo economi-
co in base alle risorse dell’Associazio-
ne. In alcuni casi, quando gli oneri pre-
vedibili risultano superiori alle possibi-
lità finanziarie, A.R.P.A.I. ha preso in
considerazione la possibilità di pro-
muovere la ricerca di co-sponsors nel-
l’area specifica di appartenenza o più
ampiamente a livello nazionale, una
campagna di sensibilizzazione per far
emergere le energie da convogliare
nella preservazione dell’opera o delle
opere in pericolo.
Questo è il caso di certi siti archeologi-
ci di entità complessa, di gruppi monu-
mentali, pittorici e scultorei, o di impo-
nenti arredi liturgici di cui è stata
vagliata la stima economica e la valen-
za artistica e che richiedono uno sforzo
complessivo molto importante.
L’esempio più attuale è quello dell’in-
tervento che A.R.P.A.I. ha promosso
per il restauro degli affreschi cinque-
centeschi della Sala dei Giganti al
palazzo Liviano dell’Università di
Padova. Dopo il primo finanziamento
dell’Associazione si è trovato l’appog-
gio della Fondazione della Cassa di
Risparmio di Padova e Rovigo ed ora
viene ufficialmente aperta la campa-
gna “Adottiamo un Gigante” per
reperire i fondi necessari al comple-
tamento del restauro, che sarà avvia-
to con una conferenza pubblica pre-
sieduta dal Rettore Magnifico di
Padova, dalla Soprintendenza e dalla
Presidenza di A.R.P.A.I. e della Fon-
dazione Ca.Ri.Pa.Ro. il 20 maggio
prossimo.

Cultura per i Beni Culturali
del Patrimonio Artistico Italiano
Un altro caso che si è presentato è
quello del ciclo pittorico trecentesco
dell’Oratorio di Santo Stefano a Lenta-
te sul Seveso (MI). L’oratorio è pro-
prietà dei Conti Porro, discendenti dei
fondatori che lo fecero costruire e
decorare per farne la loro cappella
funeraria. L’attribuzione ad uno o più
autori del ciclo d’affreschi è ancora
controversa e forse il prossimo restau-
ro darà qualche esito alle ricerche. Il
Comune di Lentate ha istituito un
comodato con la proprietà privata ed
ha in uso la cappella per le visite e le
attività culturali che da tempo vi
hanno luogo. L’intervento economico
del Comune congiunto a quello di
A.R.P.A.I. è diventato effettivo e con-
sente l’avvio e la realizzazione di uno
straordinario cantiere che si conclu-
derà nell’arco dei prossimi due anni.
Alcuni interventi sull’area circostante
l’edificio, condotti nel tardo ’800 ave-
vano compromesso la sua statica e
provocato gravi danni ai muri del coro
e dell’aula; i cedimenti statici compor-
tarono ferite e perdite in vari punti del
manto pittorico e particolarmente alla
grande composizione del fondo absi-
dale. I lavori di rinforzo furono oppor-
tuni ma non senza conseguenze sul-
l’aggravamento della situazione e,
soprattutto, indussero un costante e
progressivo invaso di umidità salienti
che provocarono gravi, talora irrepa-
rabili agli affreschi. Ci fu quindi un
discutibile intervento realizzato da
Mauro Pelliccioli e dalla sua bottega
che operarono integrazioni e ricucitu-
re degli intonaci e dei dipinti.
L’allarme per lo stato di conservazione
è ora arrivato ai suoi massimi coeffi-
cienti ed è stato segnalato alla nostra
Associazione che ha valutato e delibe-
rato un suo intervento per un contri-
buto importante al programma finan-
ziario previsto.
I restauri suddetti e quelli che elen-
cheremo di seguito avranno corso a
partire da quest’anno, alcuni di entità
minore saranno compiuti nei prossi-
mi mesi, entro la fine dell’anno, altri
invece avranno durata di due o tre
anni.
La Soprintendenza di Bari ci ha
segnalato la necessità di intervenire
nel restauro pittorico del polittico
della Chiesa Matrice di Polignano a
Mare, opera di Bartolomeo Vivarini. Si
tratta di un’opera maggiore del pittore
veneziano ed il restauro, approvato
dal Consiglio Direttivo a Milano il 11
Marzo 2005 sarà il primo condotto in
Puglia da A.R.P.A.I. e verrà curato
dalla Soprintendenza P.S.A.D. di Bari.
È stato approvato il finanziamento del
restauro di un gruppo di sculture di
Arnolfo di Cambio del Museo dell’Ope-
ra del Duomo di Firenze che saranno
esposte nella prossima mostra riser-
vata al Maestro, prevista per dicembre
di quest’anno. Il Museo di Capodi-
monte a Napoli ha presentato la
richiesta di restauro per l’Annuncia-
zione di Girolamo Mazzola Bedoli ed
anche questo intervento è stato accol-
to come pure si è deciso di finanziare
il progetto per il Tabernacolo dei
Linaioli del Museo di San Marco di
Firenze, una delle più importanti
opere del Beato Angelico.
Si è invece giudicato necessario
richiedere ulteriori analisi sulla scul-
tura lignea, un crocifisso del secolo
XV, della chiesa di Santa Maria in
Vanzo di Padova. È un’opera di gran-
dissimo pregio e di rara qualità, tutta-
via sono state espresse alcune riserve
sulle analisi scientifiche preliminari
forniteci. Il progetto viene quindi rin-
viato e sarà valutato quando la docu-
mentazione scientifica sarà integral-
mente costituita.
Il Parco Archeologico di Tarquinia ha
proposto il restauro delle pitture della
tomba 5591 e si dovranno compiere
ulteriori accertamenti ed ispezioni per
una valutazione obiettiva dell’inter-
vento.
È stato accordato il restauro del Davi-
de di Battistello Caracciolo della Gal-
leria Borghese di Roma, una delle
opere fondamentali della cerchia dei
caravaggeschi.
Il restauro dell’arazzo il Ritorno del
Figliol Prodigo, opera di manifattura
bruxellense del ’500, del Museo del
Duomo di Vigevano (vedi articolo in
“Kermes” n. 57 del 2005), che è stato
proposto ad A.R.P.A.I. dall’Opificio
delle Pietre Dure, percorre un cammi-
no diverso, non anomalo ma sicura-
mente nuovo: l’Opificio curerà il
restauro e fornirà tecnologia e ricerca,
oltre ai materiali e alla direzione del-
l’intervento. Al restauro saranno
applicati due restauratori formatisi
nell’Opificio stesso e vi lavoreranno
per due anni con un contratto sotto
forma di borsa di studio che verrà isti-
tuita tramite una ricerca di sponsors
già avviata dall’Associazione.
Gian Antonio Golin
Direttore di A.R.P.A.I.