10 MARTEDÌ

2 NOVEMBRE 2010

Catania, prende a calci il gatto

Archivi pubblici aperti, c’è un manifesto
DA MILANO DAVIDE RE
ROMA. Sarebbe bello per il
cittadino conoscere se il
quartiere in cui vive è davvero
sicuro. Magari consultando
uno degli innumerevoli studi,
contenuti negli archivi del
proprio Comune. Ad oggi
però tutto questo non è
possibile. Perché, spiega
Stefano Epifani
(http://blog.stefanoepifani.it),
docente di Comunicazione
all’Università La Sapienza di
Roma, «se è vero che la
Pubblica amministrazione in
questi ultimi anni è diventata
sicuramente più trasparente
rispetto alle procedure che
utilizza, non lo è ancora ,
invece, per i documenti
elaborati e opportunamente
raccolti e catalogati». E in
futuro? Chissà. Ma intanto ieri
si sono aperti i lavori per la
definizione dei dieci punti del
manifesto per l’Open
government italiano (che
tradotto significa "governare
apertamente"). «Lo scopo è
quello di sensibilizzare dal
basso, grazie anche al web e
alle nuove tecnologie, un
nuovo tipo di amministrazione
aperta ai cittadini», dice
Ernesto Bellisario, esperto di
diritto, anche lui fondatore
assieme ad Epifani e ad altri
della neonata Associazione
italiana per l’open
government. Il progetto è
aperto. E infatti quanti
vorranno contribuire
all’elaborazione del manifesto
potranno farlo collegandosi al
sito del progetto:
http://www.datagov.it. Il
risultato di questo lavoro sarà
presentato in concomitanza
dell’Internet governance
forum a Roma, il prossimo 30
Novembre. Parallelamente ai
lavori di definizione del
manifesto per l’open
government, i promotori
dell’iniziativa hanno lanciato
un sondaggio per definire
quali siano i dati che i cittadini
ritengono sia più importante
“liberare”, come per esempio
i dati sull’inquinamento
ambientale, la criminalità, sul
mercato immobiliare. Per
votare, è sufficiente collegarsi
ancora al sito.
e lo riduce in fin di vita
Poi mette tutto suYoutube
CATANIA. Un ragazzo prende la
rincorsa e ridendo colpisce con un
violento calcio un gatto che, ferito, perde
molto sangue tanto che l’aggressore dice
agli amici «ormai è morto». È il
contenuto di un filmato messo su
Youtube girato di sera che è stato
cancellato alcune ore dopo ma che un
utente indignato aveva conservato e poi
girato all’associazione “Arcanimali” che
ha presentato una denuncia sollecitando
l’intervento della polizia postale per
individuare il responsabile dell’episodio. I
protagonisti sono alcuni ragazzi che
l’inflessione dialettale fa ritenere essere
della Sicilia centro-orientale. Un ragazzo,
il più alto del gruppo inquadrato, corre e
colpisce con violenza il gatto, di colore
chiaro. L’animale “vola” per diversi metri
e un amico dell’aggressore commenta:
«l’hai ucciso, è morto». Lui soddisfatto,
continuando a ridere, si vanta.
Bullismo in classe: quattro denunce
PIACENZA. Colpita alla testa
da un pesante dizionario di
italiano una studentessa di 14
anni è stata portata all’ospedale
con una prognosi di guarigione in
15 giorni. A brandire il tomo
sarebbe stato uno studente più
grande, ucraino e di 16 anni,
anche lui iscritto allo stesso
istituto. Il fatto, riportato ieri dal
quotidiano piacentino Libertà, è
avvenuto alcuni giorni fa in una
scuola media di un comune della
Val Nure dove ai danni degli
studenti imperverserebbe una
baby gang che sarebbe stata
guidata dallo stesso ucraino. Con
il sedicenne, per episodi di
bullismo sono stati denunciati dai
carabinieri per minacce, percosse
e ingiurie altri tre studenti: un
marocchino e due piacentini.

LA SCUOLA Più di cento parlamentari, di tutti gli

schieramenti, hanno firmato una
E I SOLDI lettera aperta a Berlusconi e
Tremonti scritta daToccafondi (Pdl)

«La scure sulle paritarie

281,2 MILIONI 534 MILIONI 253 MILIONI
L’IMPORTO ANNUALE L’IMPORTO DELLA
LA CIFRA PREVISTA
DALLA LEGGE DI ORIGINARIAMENTE SFORBICIATA
STABILITÀ PER LE STANZIATO PARI AL 47%
SCUOLE PARITARIE IN MENO
NEL 2011
la lettera aperta
Un sacerdote, gestore di una
«Questi tagli ricadono sulle famiglie»
scuola dell’infanzia paritaria
sperimento del taglio anche con la fi-
a Treviso, scrive al deputato nanziaria 2010 e il taglio è stato ancora
Pdl Maurizio Lupi lo stesso: 133,5 milioni di euro. Ancora
una volta la nostra protesta vi ha costretto
a reintegrarne 130 milioni, e solo un an-
Sul tema dei finanziamenti alle scuole no dopo, precisamente il 7 ottobre 2010
paritarie, don Carlo Velludo, parroco e la Conferenza Stato Regione ha deciso di
gestore della scuola dell’infanzia “Pro- attribuirci questi soldi, ma il Governo non
vera”-Nido integrato “I cuccioli” di Tre- ha ancora voluto firmare questo provve-
viso, ha scritto una lettera aperta al par- dimento.
lamentare Pdl Maurizio Lupi. Eccone al- In questi giorni veniamo a sapere che la
cuni stralci legge di stabilità per il 2011, che in Com-
*** missione Cultura si sta discutendo, ha in-
Scrivo per sottoporle la sciagurata situa- nalzato dal 42% al 47% il taglio promes-
zione delle nostre scuole paritarie. Dopo so. In questo modo, per compensare il
i pesantissimi tagli apportati gli anni taglio del Governo, io dovrò accollarmi
scorsi, il Governo ha voluto ripetere l’e- un passivo di 38.500 euro annui per non
crea emergenza sociale»
Dopo il Pdl anche il Pd per il ripristino dei fondi
DA MILANO PAOLO FERRARIO Da sindaco (di Roncade, in provincia di Tre-
viso ndr.), so bene quanto, soprattutto per
conclude la parlamentare democratica.
Intanto, con l’avvio dell’iter della Finan-
iamo di fronte a tagli dissenna- i piccoli paesi, sia importante la presenza ziaria, sul ripristino dei fondi alle paritarie
«S ti e folli, che rischiano di pro-
vocare un’emergenza sociale,
educativa e occupazionale». È netta la pre-
di queste istituzioni».
Proprio per andare incontro alle esigenze
di bilancio delle amministrazioni locali, Ru-
già si annuncia battaglia. Lo ha fatto in-
tendere chiaramente il deputato Pdl Ga-
briele Toccafondi, autore anch’egli di un e-
sa di posizione della deputata Simonetta binato ha presentato un secondo emen- mendamento ma, soprattutto, promotore
Rubinato (Pd), sulle misure draconiane a
carico del sistema delle scuole pubbliche
damento alla Finanziaria, chiedendo di e-
scludere dal patto di stabilità per i Comu-
di una lettera aperta al premier Berlusco-
ni e al ministro Tremonti, firmata da più di
non statali, decise dal Governo. Proprio per ni, i contributi da questi erogati alle scuo- cento parlamentari di tutti gli schieramenti,
scongiurare il taglio del 47% delle risorse, Scritta per sollecitare una retromarcia sui
già annunciato dal ministro Tremonti, la Due emendamenti presentati tagli alle paritarie, ha messo d’accordo de-
parlamentare ha presentato un emenda-
mento alla Finanziaria che, questa setti- dalla deputata Rubinato, per putati del Pdl e finiani di Futuro e libertà,
onorevoli della Lega Nord e dell’Udc. Men-
mana, approderà a Montecitorio. escludere dal patto di stabilità tre, come testimoniato da Simonetta Ru-
«Il centrodestra sventola la bandiera della binato, anche in casa Pd si guarda con e-
parità scolastica, poi, però, fa di tutto per dei Comuni i finanziamenti strema preoccupazione alle ricadute ne-
complicare la vita alle scuole», sbotta la de- agli asili non statali, dove sono gative che la scure del Governo potrebbe a-
putata, che ricorda come la legge sulla pa- vere sul sistema delle scuole paritarie.
rità (la 62 del 2000) sia stata approvata più del 50% dell’offerta In prima fila, tra i danneggiati dai tagli, ci
quando al Governo c’era il centrosinistra, sarebbero certamente le famiglie, da cui
che ha anche erogato i primi finanziamenti. le dell’infanzia paritarie, in quei territori, arriva una proposta-appello al ministro
«Quest’anno l’allarme è addirittura doppio come il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Ro- Tremonti. A lanciarla è la presidente dell’A-
– avverte Rubinato –: da un lato c’è la scu- magna, dove rappresentano più del 50% gesc (Associazione genitori scuole cattoli-
ra del 47% e, dall’altro, i tagli ai trasferi- dell’offerta. «Così i Comuni sarebbero più che), Maria Grazia Colombo, che vuole
menti agli enti locali, che così saranno co- liberi di sostenere le scuole e si appliche- coinvolgere nella battaglia anche i genito-
stretti a diminuire i contributi alle scuole. rebbe davvero il principio di sussidiarietà», ri delle scuole statali. «Chiediamo insieme
al ministro – spiega Colombo – di eseguire
una puntuale e rigorosa verifica sulle mo-
dalità di spesa dei soldi nelle scuole dello
Stato. È troppo facile tagliare sempre alle
paritarie».
Sulla questione è intervenuta direttamen-
te anche la Fidae, la Federazione degli isti-
tuti di attività educative che, con il presi-
dente don Francesco Macrì, paventa addi-
dover aumentare la retta di 53 euro al me- spettare le costose e sempre nuove nor- rittura la chiusura di molte scuole, se il pro-
se ad ognuno dei 145 bambini della mia me di sicurezza dell’edificio imposte dal- getto dei tagli non dovesse rientrare.
scuola. La mia azienda in questi anni ha la legge sulla parità. «Con questi tagli – spiega – la scuola pari-
prodotto solo debiti che però non ci han- Nel Veneto le scuole paritarie dell’infan- taria, già ora fortemente penalizzata e di-
no impedito di continuare ad autotas- zia coprono il 70% della domanda. In scriminata, rischierà l’estinzione e le fami-
sarci per non far perdere il lavoro a nes- molti paesi non ci sono scuole dell’in- glie italiane non potranno più esercitare il
suno del 14 dipendenti; non ci hanno im- fanzia statali e questo servizio pubblico loro diritto umano e costituzionale di sce-
pedito di continuare ad offrire la possi- dell’istruzione viene svolto solo dalle no- gliere liberamente la scuola per i loro figli.
bilità di frequentare la scuola anche a co- stre scuole. Come risponderà questo Go- In questo triste scenario, naturalmente è
loro che a causa della crisi economica verno alle tante famiglie che il prossimo coinvolta anche la Scuola cattolica con la
non erano più in grado di pagare la ret- anno non potranno più iscrivere il pro- sua secolare e illustre tradizione educativa,
ta; non ci hanno impedito di accogliere prio figlio ad una scuola perché non ci che ha contribuito a fare grande questo no-
bambini portatori di handicap nono- sarà più visto che noi, imprenditori per stro Paese. Il nostro auspicio è che, la Poli-
stante lo Stato ci eroghi solo mille euro forza, avremo chiuse le nostre perché or- tica, quella con la “P” maiuscola, fermi in
l’anno per l’insegnante di sostegno con- mai troppo indebitati per poter far fron- tempo questa minaccia, lesiva dei diritti
tro i 12mila per un servizio part time; non te ad un altro salasso? degli studenti e delle loro famiglie e del be-
ci hanno impedito di continuare a ri- Don Carlo Velludo ne comune».

il caso Identità arricchita, la ricetta per l’integrazione

DA MILANO GIORGIO PAOLUCCI
integrazione degli stra-
L’ nieri è una delle sfide
più impegnative con
cui la scuola italiana si sta mi-
surando. Una scuola alle prese
con settecentomila giovani por-
tatori di culture e identità di-
verse, che chiedono di essere ri-
conosciute e valorizzate e nel
contempo devono misurarsi
con una "identità italiana" di cui
si sta perdendo memoria e con-
sapevolezza, in omaggio a un
multiculturalismo sterile e
senz’anima. Un’esperienza in-
novativa, e che nel suo piccolo
insegna molte cose, si è svolta in
questi giorni a Milano, dove al-
cuni studenti di varie naziona-
lità (Ecuador, Filippine, Cina, E-
gitto, Marocco, Moldavia, Sene-
gal, Albania, Ucraina, oltre a un
gruppo di italiani) sono stati
protagonisti di una learning
week, una settimana di appren-
dimento provocatoriamente in-
titolata «Prima della diversità».
Gli ingredienti? Lezioni condot-
te da esperti, laboratori anima-
ti da poeti, attori, musicisti, u-
na visita guidata al Duomo co-
me monumento-simbolo della
milanesità e insieme dell’uni-
versalità, un confronto serrato
con la propria avventura mi-
gratoria e umana. Otto ore di la-
voro al giorno per cinque gior-
ni di vita in comune, in un’e-
sperienza ad alto tasso di coin-
volgimento personale che ha
entusiasmato i ragazzi, prove-
nienti da tre scuole milanesi
(Cavalieri, Marignoni Polo e
Bertarelli) e scelti tra i moltissi-
mi che si erano candidati ade-
rendo alla proposta lanciata
dalla Regione Lombardia, fi-
nanziata dal Fondo Sociale Eu-
ropeo e messa a punto dalla so-
cietà Entertraining in collabo-
razione con Camillo Fornasie-
ri, direttore del Centro cultura-
le di Milano. L’iniziativa fa par-
te di un progetto formativo che
da due anni coinvolge 17mila
studenti delle superiori in Lom-
bardia.
«I ragazzi hanno riscontrato che
prima della diversità che carat-
terizza ogni etnia c’è una co-
munanza – racconta Lucia
Mazzucca, curatrice del pro-
getto e che con Cristina Moro-
ni ha guidato la settimana –. U-
na comunanza legata a un da-
to naturale dell’esperienza u-
mana, e riconducibile a una se-
rie di esigenze elementari (di ve-
rità, giustizia, bellezza, felicità)
che abitano il cuore di ogni per-
sona. Quando queste esigenze
vengono riconosciute presenti
in ciascuno e nell’altro, la di-
Bilancio di una settimana
di lezioni e laboratori per
studenti di dieci nazionalità:
prima della diversità, c’è
una comunanza. L’iniziativa
milanese fa parte di un
progetto che in Lombardia
ha coinvolto 17mila giovani
versità, piuttosto che un osta-
colo, può diventare una risorsa
da valorizzare per costruire
quella convivenza plurale di cui
c’è molto bisogno ma che spes-
so resta un traguardo lontano,
anche tra le giovani generazio-
ni».
I laboratori creativi hanno per-
messo di toccare con mano la
ricchezza che nasce dal con-
fronto con le diverse tradizioni
e di vivere la settimana di for-
mazione come occasione per la
valorizzazione di sé e per un’in-
terazione positiva con gli altri.
Così, durante il laboratorio con-
dotto dal musicista e composi-
tore Walter Muto, col contribu-
to di tutti è stato elaborato il te-
sto di una canzone che narra u-
na duplice esperienza, e che è
diventato l’inno conclusivo del-
la settimana: racconta la storia
di chi arriva da lontano nel no-
stro Paese e di un italiano che
incontra lo straniero.
Al termine dell’esperienza, che
verrà narrata anche in un video,
Cristina Moroni è ancora più
convinta che «la scuola, come
ogni altra esperienza educativa,
deve proporre percorsi umani e
culturali nei quali i giovani pos-
sano riscoprire le esigenze ele-
mentari che abitano il cuore di
ogni uomo e misurarle con la
realtà. Allora, come ci hanno te-
stimoniato con entusiasmo gli
studenti, l’altro non è più moti-
vo di estraneità e diffidenza, e
l’identità di ciascuno diventa il
motore che spinge all’incontro
con il diverso, in una dinamica
che abbiamo chiamato ’iden-
tità arricchita’». È una scom-
messa e una sfida per la scuola
e l’intera società italiana, alle
prese con 5 milioni di immigra-
ti e che ancora sta cercando un
modello convincente per co-
struire integrazione e coesione.