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PROVE

Indiana Line Diva 262


Ogni volta che proviamo un diffusore Indiana Line, alla fine restiamo sempre sorpresi dal prezzo
decisamente contenuto in relazione alla qualità della costruzione e delle prestazioni. Nel corso
del test vedremo quanto accurato sia il progetto, mentre nella sessione di ascolto useremo
altri diffusori come riferimento per fare dei paragoni quasi in tempo reale.

L a serie Diva della casa torinese è


costituita da tre diffusori da pa-
vimento, da tre da stand e da un
canale centrale, insomma un buon grup-
po tra i quali scegliere quello che ritenia-
mo valido per il nostro ambiente, le no-
stre esigenze ed il budget a disposizio-
ne. Il modello che proviamo è da stand,
dotato di un tweeter a cupola morbida
da un pollice e di un woofer da 170 milli-
me vedremo nella sessione dedicata alle
misure. Alle spalle della cupola è posi-
zionata una camera radiale di decom-
pressione, giusto per evitare colorazioni
all’emissione frontale. Peraltro l’utilizzo
metri di diametro nominale, 130 di dia- di due distinti materiali assorbenti, die-
INDIANA LINE DIVA 262 metro della membrana realizzata in Curv tro la cupola e dietro al tweeter, mostra
Sistema di altoparlanti da supporto ed il carico è reflex. Il condotto di accor- una certa attenzione alla gamma che più
do è posto al di sotto del woofer. Il twee- di tutte può far notare alterazioni anche
Costruttore e distributore per l’Italia: ter è quello che equipaggia tutta la se- di modesta entità. Il fissaggio al cabinet
Coral Electronic, Corso Allamano 74, rie. Si tratta di un trasduttore da 26 milli- avviene racchiudendo il trasduttore in
10098 Rivoli (TO). Tel. 011 9594455 - Fax metri di cupola morbida che può gestire un guscio di gomma che lo rende in
011 9572355 - info@coralelectronic.com una potenza notevole con una distorsio- qualche modo flottante, ferme restando
Prezzo: euro 610,00 la coppia ne molto contenuta. La buona sensibilità le quattro viti di fissaggio. Una estempo-
unita alle doti dinamiche consente un in- ranea misura effettuata sulla ghiera del
CARATTERISTICHE DICHIARATE crocio col woofer a frequenze medie in trasduttore mette comunque in eviden-
DAL COSTRUTTORE tutta sicurezza, tanto che spesso, come za una notevole riduzione delle vibrazio-
Tipo: bass reflex da stand. Potenza consi- anche in questo caso, ho misurato fre- ni trasmesse alla struttura. Il woofer rap-
gliata: 30-120 watt rms. Sensibilità: 91 dB quenze di incrocio poste al di sotto dei presenta probabilmente il pezzo forte
con 2,83 V ad 1 metro. Risposta in fre- 2.000 Hz senza che la dinamica abbia a del progetto “Diva”. Si tratta di un tra-
quenza: 44-22.000 Hz. Impedenza: 4-8 risentirne. La leggera guida d’onda an- sduttore dal diametro effettivo di 130
ohm. Numero delle vie: due. Frequenza di teriore da un lato accresce la pressione millimetri, con una membrana realizzata
incrocio: 1.900 Hz, secondo ordine elettri-
co. Tweeter: cupola da 26 millimetri. Woo- emessa alle frequenze medie, favoren- in Curv. Per la realizzazione di questo
fer: da 173 mm - membrana in Curv. Di- do “incroci più arditi”, mentre dall’altro materiale si parte dal polipropilene, già
mensioni (LxAxP): 200x400x310 mm. Pe- cede appena sulla dispersione. Un dop- conosciuto per il suo notevole, forse ec-
so: 8,7 kg pio anello di ferrite garantisce comun- cessivo, smorzamento interno. Esso vie-
que una notevole tenuta in potenza, co- ne lavorato per estrusione fino ad otte-

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PROVE Indiana Line Diva 262

Sistema di altoparlanti Indiana Line Diva 262


CARATTERISTICHE RILEVATE
Risposta in ambiente: Vin=2,83 V rumore rosa Risposta in frequenza con 2,83 V/1 m

Distorsione di 2a, 3a, 4a, 5a


Modulo ed argomento dell'impedenza armonica ed alterazione dinamica a 90 dB spl

MIL - livello massimo di ingresso: (per distorsione di MOL - livello massimo di uscita: (per distorsione di
intermodulazione totale non superiore al 5%) intermodulazione totale non superiore al 5%)

Risposta nel tempo

L a risposta in frequenza si mantiene costante da 50 a 27.000 Hz entro i


tre decibel, con una leggera enfasi in gamma media da 1.200 Hz fino
a 6.000 per poi riallinearsi al dato di sensibilità media, in perfetto accordo
con quanto dichiarato dal costruttore. Come consuetudine di questo
tweeter rilevo un decadimento abbastanza deciso in gamma altissima nel-
la ripresa effettuata a 45° sul piano orizzontale, con un andamento esente
comunque da picchi particolari. Una volta sistemati in ambiente dopo vari
aggiustamenti per approssimazioni successive sono giunto all’andamento
visibile nel grafico, con una gamma bassa molto regolare, un leggero av-
vallamento in gamma media, comparabile con buona precisione con la ri-
sposta eseguita a 45° ed un andamento calante alle alte ed altissime fre-
quenze. Nel dominio del tempo notiamo invece come il decadimento sia
molto rapido senza esitazioni particolari con tutta l’energia che decade in
meno di un millisecondo. Visto dall’amplificatore questo diffusore non ap-

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Indiana Line Diva 262 PROVE

Mai come in questo caso è possibile vedere la profonda differenza tra questa misura e quella della semplice distorsione armonica. Ad un
valore estremamente basso (-50 dB) della distorsione armonica, eseguita alla stessa pressione media, fa da riscontro una TND più alta di 10
decibel ma comunque estremamente contenuta per la tipologia del diffusore. Come possiamo vedere dal grafico, ad una partenza molto
blanda segue un ulteriore abbassamento dei valori di non linearità che raggiungono lo 0,5% nell’intervallo dei 100 Hz. Dopo tale frequenza
la curva si assesta sul valore dell’uno per cento, con qualche picco fino alla gamma media, oltre la quale, come di consueto, la curva si
abbassa a valori molto più bassi ma non bassissimi. Aumentando il livello a 7,87 V rms, quanti ne occorrono per far emettere al diffusore
100 decibel, la curva lievita di 20 decibel verso l’alto in tutta la gamma bassa, ma inizia a decrescere, pur con delle oscillazioni, sin dalla
gamma media fino a valori prossimi ai -50 dB in gamma altissima.

pare un carico particolarmente oneroso con i picchi che han- tamento con gli stessi identici risultati. La compressione dina-
no una ampiezza moderata e quindi rotazioni di fase abba- mica è ovviamente inesistente, se si esclude una variazione di
stanza contenute. Il minimo di modulo supera di poco i quat- qualche decimale in più o in meno rispetto alla linea dello ze-
tro ohm a circa 190 Hz mentre la massima condizione di cari- ro. La MIL in bassa frequenza è limitata dal volume di aria
co si trova prima della frequenza di accordo e vale 3,43 ohm spostato dal woofer, e comunque si permette performance
a 40,5 Hz. Il picco visibile in gamma media denota un incro- di notevole rilievo, con 8 W rms al primo terzo di ottava e
cio elettrico abbastanza lasco, ovvero con le rispettive fre- ben 100 poco oltre una ottava. La curva sale in maniera rego-
quenze di incrocio mediamente distanti. Ciò consente al pro- lare fino a raggiungere la potenza massima a 250 Hz, poten-
gettista di ottenere una risposta acustica lineare in base alle za che non viene mai più “mollata” fino alla fine della misura,
caratteristiche dei trasduttori. Il picco comunque, molto largo passando indenne per una frequenza di incrocio abbastanza
e con una rotazione di carico contenuta, supera in ampiezza i bassa, capace di mettere in crisi parecchi tweeter di nobile
picchi caratteristici dell’accordo reflex. Le sorprese maggiori casata. Occorre aggiungere, invero, che in molti terzi di otta-
riservateci dalla piccola Diva 262 provengono dal banco del- va a bassa frequenza è l’apporto delle terze armoniche del
le misure dinamiche. Bastano 2,49 volt rms per ottenere una doppio tono di prova a limitare la potenza ed a fare avanzare
pressione media di 90 decibel rms e con questo livello pos- la misura al terzo di ottava successivo. La compressione dina-
siamo verificare una distorsione molto, molto contenuta. Co- mica alla massima potenza è stata rilevata soltanto al terzo di
me possiamo vedere dal grafico c’è solo una punta a 110 Hz ottava dei 4.000 Hz dove il tweeter comprime di un fattore
dove la curva di seconda armonica supera il livello dello inferiore al decibel. La MOL che deriva da MIL, risposta e
0,32%, con la terza armonica che si mantiene al livello incre- compressione, supera di slancio i 103 decibel di pressione
dibile dei -60 dB e quelle superiori che giocano a nascondino rms al terzo di ottava dei 63 Hz e raggiunge i 110 decibel a
col fondo della misura. In gamma media all’abbassarsi della 100 Hz. Una esitazione al terzo di ottava successivo e poi una
seconda armonica al livello delle elettroniche ammetto candi- crescita continua fino a 117 decibel di pressione media fino
damente di aver bloccato la misura ed aver preso dal conte- alla fine della misura.
nitore il secondo diffusore al quale ho riservato lo stesso trat- G.P. Matarazzo

nere una trama finissima che viene tes- steriore portacontatti è sistemato il cir- la cella passa-alto del secondo ordine
suta come il Kevlar, la fibra di vetro e cuito stampato del filtro crossover. I elettrico ed una posta a valle, di valore
quella di carbonio, e poi viene termofor- componenti sono di sufficiente qualità, ancora maggiore. Da un lato possiamo
mato. Buona parte dello smorzamento con l’induttanza del woofer avvolta su considerare la somma delle due resi-
rimane, ma si aggiunge una notevole ri- nucleo ferromagnetico e quella del stenze come un indicatore della buona
gidità superficiale che consente presta- tweeter avvolta in aria. Lo schema è visi- sensibilità del trasduttore anche su un
zioni migliori in termini di tenuta all’au- bile nella Figura 1, ove si nota la sempli- woofer da 91 decibel di pressione, men-
mentare della frequenza. Un leggerissi- cità costruttiva. Il passa-basso del woo- tre dall’altro possiamo ipotizzare che il
mo rifasatore di plastica rigida è incolla- fer, come sugli altri modelli della serie costruttore per scegliere di utilizzare
to alla base della cupola parapolvere, Diva, è del secondo ordine elettrico due componenti al posto di uno deve ri-
giusto per ottenere una miglior disper- “secco”, ovvero realizzato con induttan- tenere che questa circuitazione sia ne-
sione angolare. Il cestello in pressofusio- za e condensatore bipolarizzato, senza cessaria all’ascolto, riuscendo magari ad
ne ed un complesso magnetico notevo- alcuna resistenza di smorzamento, resi- ammorbidire la resa ed il dettaglio in
le completano il tutto. L’assorbente uti- stenza che, ovviamente, non è necessa- gamma medio-alta. L’analisi della water-
lizzato nel cabinet, come si vede dalle ria. La cella del tweeter è appena più so- fall di Figura 2 mette in mostra un qua-
foto, è l’acrilico, usato in quantità non fisticata, con l’aggiunta di due resistori dro generale invidiabile da molti co-
eccessiva. Sul retro della vaschetta po- di attenuazione, uno posto a monte del- struttori di minidiffusori. Notiamo infatti

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PROVE Indiana Line Diva 262

Figura 1 Figura 2

una gamma medio-bassa strepitosa nel- pensato su un bel po’ e poi, con una al- ambiente corretto solo a patto che i
lo smorzarsi dopo l’impulso di prova ed zata di spalle, ho effettuato il test come due diffusori abbiano tolleranze conte-
una gamma medio-alta molto pulita, faccio sempre, senza pensarci su. Alla nute. All’indiana Line devono avere un
con qualche leggera risonanza di poco fine sono convinto che dalle stesse no- controllo di qualità che funziona per-
conto tra gli otto ed i dieci chilohertz. te di ascolto sia possibile farsi un’idea ché le misure di distorsione armonica
Stona un po’, anche se con una durata precisa delle differenze tra i due diffu- dei due diffusori sono venute pratica-
tutto sommato normale, una sorta di sori. Tanto l’elettronica di pilotaggio è mente identiche. Le quattro chitarre
ping-pong tra le due pareti laterali che la stessa e l’ambiente ovviamente è... acustiche registrate nella mia sala da
producono una risonanza che si abbassa un immobile. Prima di usare la stessa musica sono ben riproposte, magari
quasi subito di livello ma che permane sequenza di brani mi faccio un giro pa- posizionate appena più ristrette del so-
per un po’. La Step Response di Figura 3 noramico con l’ultima fatica degli
mostra come i due impulsi, regolarmen- AC/DC (anche se non mi entusiasma da
te in fase tra di loro, siano appena di- morire) e con i Dire Straits. Certo che la
stanziati a causa della banda passante gamma bassa pretende una posizione
del woofer. precisa per stare in equilibrio tra l’este-
so “mai smorzato” ed il “troppo legge-
ro”. L’equilibrio lo trovo a circa un me-
L’ascolto tro dalla parete di fondo e dopo una
misura di conferma mi metto pacifico
La sessione di ascolto è avvenuta assie- ad ascoltare. La prima impressione è
me agli altri diffusori presenti questo quella di un basso esteso ma senza al-
mese e quindi anche assieme alla cuna magia particolare. Imperterrito
ProAc SM100. Detta così sembrerebbe confido nel taumaturgico rodaggio a
un paragone impari nonostante le ca- burst. Fermo la sessione e faccio parti-
ratteristiche dimensionali siano molto re il CD di rodaggio. Al ritorno, a misu-
simili. Da un lato le rilevazioni strumen- re e verifiche finite mi ripresento, ripo-
tali e dall’altro i pochi minuti di ascolto siziono i diffusori, cambio le connessio-
di entrambi i sistemi mi hanno dimo- ni e soprattutto cambio CD. Il basso
strato che a fronte di alcune misure ad- viene molto più rotondo ed esteso,
dirittura migliori c’è una certa distanza senza ovviamente pretendere miracoli.
tra le due prestazioni e che, probabil- La voce secca, essenziale e frizzante ha
mente, un paragone quasi in real time lasciato il posto ad una resa più amal-
non sarebbe del tutto corretto vista la gamata e piacevole. La voce femminile
notevole differenza di prezzo. Ci ho mi piace, carica di inflessioni e dettagli,
piacevole anche se il diffusore non ap-
pare estesissimo alle frequenze “da
tweeter”. Le voci maschili sono molto
ben proposte come bilanciamento tim-
brico, con una grinta notevole ma con
una riproduzione dei minimi di pressio-
ne che fa perdere di lucidità nei pas-
saggi a basso volume. Non una cosa
esagerata e comune a molti compo-
nenti anche di fascia media, ma quan-
do la voce scende in gamma medio-
bassa ho la netta sensazione che si per-
da qualcosa. La quota della voce ma-
schile è precisa ed anche stabile, una La vaschetta plastica supporta quattro
Figura 3 qualità che è possibile ottenere in un connettori dorati e ponticellati.

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Indiana Line Diva 262 PROVE

lito ma comunque timbricamente chia- nico 150, d’altro can-


re e definite, specialmente sugli armo- to, mi sembra appe-
nici. Mi piace riportare anche che si po- na ridondante come
teva intuire, in qualche passaggio, tutta potenza massima. La
una serie di particolari in gamma me- qualità del dettaglio
dio-bassa. Per la definizione della pre- di questa elettronica
stazione del pianoforte utilizzo da sem- mi consente comun-
pre diverse tracce, con la terza che ri- que di apprezzare la
propone, per fortuna, un pianoforte resa dei diffusori an-
quasi a grandezza naturale. Bene, a me che a basso livello. Ri-
il pianoforte proposto dalla Diva 262 cordo agli smanetto-
piace abbastanza, con la ricostruzione ni che la musica non è
corretta, una timbrica appena più chia- fatta solo di picchi e
ra della norma ma comunque ben rifini- che se a livelli molto
to e soprattutto inchiodato nella posi- elevati non corri-
zione che gli compete, al centro del sponde un “piano”
palco, appena verso destra. Da questo orchestrale pieno di
lato ogni tanto sembra provenire dal particolari comunque
diffusore di destra, una caratteristica non c’è dinamica. Il
comune alla quasi totalità dei modelli sassofono è pulito e
da stand provati recentemente. Sui pia- “soffiato” quanto ba-
ni si percepisce ogni tanto una sorta di sta a riceverne una
velatura, ma mentre accenno a scrivere buona impressione, Il woofer da 6,5 pollici ha la membrana realizzata in Curv ed un
questa nota mi accorgo di usare un me- sia dei particolari che cestello che consente un buono smaltimento del calore alla
tro di paragone troppo elevato, come della timbrica. La ri- bobina mobile.
se questo diffusore costasse tanto. Il costruzione dello sta-
coro della prima traccia dei “Carmina ge è comunque più che sufficiente. Gli “analitico” mi rifaccio un giro per le
Burana” si dispone in maniera corretta, schiocchi di dita della traccia della voce tracce rock ed alzo il volume al “note-
appena dietro l’orchestra e rimane sta- femminile che più mi piace sono sec- vole” amplificatore settato da sempre
bile anche nel pieno orchestrale, senza chi, potenti e quasi stabili, come la ma- per una controreazione uguale a zero.
cenni di sbandamento. All’aumentare no che schiocca le dita per portare il rit- Mi diverto per un paio d’ore senza par-
del livello, che ammetto è sconsidera- mo. La voce invece è ben bilanciata, ticolare impegno ed attenzione, e mi ri-
to, la scena si comprime appena ma piena di dettaglio, con una corretta cordo che questa poi è una delle prero-
con poco accenno alla raucedine. L’U- sensazione di corpo. Alla fine del test gative dell’alta fedeltà.

Il diffusore completamente smontato. Notiamo lo stampato del filtro crossover montato a ridosso della vaschetta portacontatti, il guscio di
gomma che supporta il tweeter e la dotazione di un secondo anello di ferrite sia sul woofer che sul tweeter.

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PROVE Indiana Line Diva 262

Conclusioni
Spesso, quando si tratta di diffusori
che non costano tanto si suole ripetere
che si tratta di un buon punto di par-
tenza per entrare nell’alta fedeltà. Mi
dispiace per tutti, ma non è il caso della
piccola Diva 262. Questo diffusore nel-
la riproduzione ad alta fedeltà ci sta
dentro alla grande, e si beve anche
qualche modello più blasonato senza
troppi complimenti. Elegante, strepi-
toso alle misure e notevole all’ascolto.
C’è poco da fare. La parola ed i fatti ora
spettano agli altri.
Il tweeter ha la cupola morbida da un pollice ed una piccola cavità alle spalle della cupola Gian Piero Matarazzo
in cui si fa uso di due tipi di materiale assorbente.

L’ascolto
L’ italiana Indiana Line c’è dai tempi in cui ascolta-
vo con il compatto di Selezione. Come dire, è in
giro da molto tempo e negli ultimi anni è protagonista
nasalità. È dunque la porzione media dello spettro ad
indicare un comportamento corretto, capace di offrire
una garbata rappresentazione alla voce e agli stru-
di un incoraggiante rinascimento audio, offrendo pro- menti. Anche quelli antichi, nelle esecuzioni “filologi-
dotti di qualità ad un prezzo davvero competitivo. Lo che” di musica barocca, appaiono con uno smalto soli-
spazio espositivo che occupa nell’ambito della mostra do, senza mancare la piena caratterizzazione dei corni
di Monaco è uno di quelli di alto livello, a conferma di naturali (Händel, “Watermusic”) con effetti suggestivi.
un impegno forte anche sui mercati internazionali. Il Rotondi, pieni nella prima ottava, squillanti nel com-
modello Diva 262 si propone come un sistema due vie plesso inviluppo armonico quando salgono di tono, ad
con midwoofer di buone dimensioni e condotto reflex avvolgere con timbro nobile una scena sonora ben
frontale. Il caso ha voluto che arrivasse nella nostra re- ampia sul piano orizzontale.
dazione in occasione della prova di altri due sistemi di Il suono esce con facilità, il timbro dei violoncelli è
altoparlanti che costano da cinque a quindici volte espressivo e ruvido quando occorre, coerente con
tanto. È ovvio che i giudizi di ascolto valgono in termi- sistemi anche più costosi. La grana strumentale risul-
ni squisitamente musicali e le regole del gioco sono le ta fine, il colore differenziato, l’intervento delle per-
stesse per tutti, ma è anche vero che la valutazione cussioni nel jazz e nella fusion di casa Telarc si libera
musicale va “pesata”, almeno in parte, in relazione al nell’aria con chiarezza e un impatto che i midwofer
prezzo dell’oggetto. gestiscono senza incertezze. La pressione sonora è
Non è la prima volta che ascolto diffusori Indiana Line, elevata anche in termini assoluti, capace di fornire
ma non era mai accaduto prima che la mia opinione emozioni forti. Riascolto con piacere “Stir it up” di
venisse chiesta in ambito di una prova. Non sarò catti- Monty Alexander, un revival del Reggae giamaicano
vo (del resto non lo sono, cattivo intendo, semmai sol- di Bob Marley. Bassi e percussioni in bella evidenza,
tanto poco simpatico) e non ho problemi ad ammette- il tutto inserito in una scatola sonora densa ma anco-
re di aver fatto ascolti davvero piacevoli in un lungo ra sufficientemente articolata. La sezione bassi trova
pomeriggio assieme ad altri colleghi della redazione. qui il proprio inevitabile limite, ma sino a quel punto
Con queste premesse va detto che il sistema Diva 262 c’è un garbo sonoro unito ad una pulizia e traspa-
si è imposto con gagliardia allo scorrere di quelle de- renza esemplari a questi livelli. Tenete d’occhio que-
cine di pezzi musicali che rappresentano un consolida- sti piccoli diffusori, che hanno digerito la non esigua
to riferimento sonoro per la nostra redazione. Detto in dinamica di un’ampia carrellata di brani, giocando
altre parole, ha fatto davvero una bella figura, andan- sulla trasparenza senza lasciarsi tentare da quella in-
do a sostituire anche in interessanti confronti macchi- naturale esaltazione degli acuti che qualche audiofi-
ne da musica certamente più dotate ma non così musi- lo dalla curva d’udito compromessa sembra cercare
calmente distanti come si potrebbe pensare. Voglio a tutti i costi.
subito dire dell’impostazione generale dell’emissione, Non voglio tediarvi con considerazioni da audiofilo in-
quell’elemento che determina la “voce” individuale di grigito, ma ogni volta che mi trovo a valutare una
ogni diffusore. Colgo un colore chiaro, un corpo appe- macchina da musica che veramente appare alla porta-
na leggero nell’interno del medio-basso, tanto che mi ta di tutti, mi sembra giusto levare un grido di ango-
viene da pensare che, grazie anche al condotto reflex scia verso la rarefazione dell’interesse per la riprodu-
sul pannello frontale, nella mia sala da musica le avvi- zione musicale. Tra tutte le arti è proprio la musica ad
cinerei alla parete di fondo. Si apprezza la buona tra- essere oggi in difficoltà. E dire che basta poco per
sparenza della gamma media che fa cogliere con buo- avere ascolti di qualità. Indiana Line ne offre un esem-
na approssimazione quello che accade all’interno di pio lampante.
partiture complesse, senza fatica e costrizione, senza M. Cicogna

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