Professional Documents
Culture Documents
Lazio e Sabina
6
a cura di
Giuseppina Ghini
e s t ra t t o
Roma
4-6 marzo 2009
Edizioni Quasar
Ministero per i Beni
e le Attività Culturali
Soprintendenza
per i Beni Archeologici del Lazio
a cura di
Giuseppina Ghini
Coordinamento
Giuseppina Ghini
Cura redazionale
Zaccaria Mari
ISBN 978-88-7140-433-2
Le indagini geofisiche condotte dalla British School at Rome nel Lazio:
risultati e prospettive
Stephen Kay – Sophie Hay
1. Introduzione
Il successo di questo programma di ricerca è dovuto in larga par- Lazio, di Roma, di Ostia e dell’Etruria Meridionale per il fonda-
te al supporto e alle indicazioni fornite sia dal precedente Diret- mentale supporto ricevuto riguardo alle prospezioni geofisiche.
1
tore della British School at Rome, Prof. Andrew Wallace-Hadrill, Patterson 2004.
2
sia dall’attuale Prof. Christopher Smith. Il programma di ricerca Keay et al. 2000.
3
è diretto dal Prof. Simon Keay, Director of Archaeology della Gaffney et al. 2004.
4
British School at Rome, al quale siamo grati per il suo continuo Millett – Keay 2004.
5
supporto. Il lavoro presentato in questo contributo e i risultati L’elenco di tutti i progetti portati avanti dalla BSR e dall’APSS
ottenuti nei progetti sono dovuti alle sinergie di un gruppo di è consultabile sia nel sito web dei Fasti Online (www.fastionline.
persone, tra cui Kristian Strutt (APSS), Elizabeth De Gaetano, org), sia in quello della BSR (www.bsr.ac.uk). Inoltre le relazio-
Rose Ferraby, Jessica Ogden, Leonie Pett e Gregory Tucker. In- ni delle indagini sono edite nei Papers of the British School at
fine ringraziamo le Soprintendenze per i Beni Archeologici del Rome.
205
Stephen Kay – Sophie Hay
6 9
Sotto la supervisione della Dott.ssa Giovanna Alvino. Kay 2009a; Coarelli et al. 2008.
7 10
Il progetto di Falacrinae è diretto dal Prof. Filippo Coarelli e Persichetti 1896.
11
dalla Dott.ssa Helen Patterson, con la supervisione per le diverse Reggiani 1985.
12
aree di scavo da parte del Dott. Valentino Gasparini e del Dott. Kay 2009b.
13
Stephen Kay. Le prospezioni sono state condotte per conto del Prof. Nicola
8
Suet., Vesp., 2, 1; Coarelli 2009. Terrenato, con i finanziamenti della University of Michigan.
206
Le indagini geofisiche condotte dalla British School at Rome nel Lazio: risultati e prospettive
modo condizionate dalla marcata configurazione ge- parte settentrionale del complesso, tra cui un ampio
omorfologica del sito che si innalza verso il bordo cortile con ambienti che vi si affacciavano, cisterne
del cratere di Pantano, è stato comunque possibile e una serie di strutture collegate (fig. 4). Di partico-
individuare aree di anomalie in tutto il sito. Risulta lare interesse risulta un edificio dalla pianta a griglia
particolarmente interessante una zona non investiga- (come illustrato in fig. 5), che è stato scoperto nella
ta prima, a sud della via Prenestina, dove, oltre alla parte nord dell’area d’indagine delle prospezioni.
continuazione delle strutture della città, si è anche La posizione di tale edificio, costruito lungo un asse
individuato con buona probabilità l’andamento del- viario, e la peculiare pianta ortogonale inducono ad
le mura urbane. I risultati di questa articolata pro- ipotizzarne un utilizzo funzionale da parte del perso-
spezione (v. Becker et al. 2009) dimostrano come la nale di servizio e delle guardie della villa, come una
geofisica possa essere un valido strumento d’indagi-
ne per aree molto estese, non solo come metodo di
ricerca in sé, ma anche, come in questo caso, di sup-
porto per i successivi scavi.
4. Villa Magna
14
Il progetto di ricerca è condotto dalla Associazione Interna- Archeologici del Lazio (Dott.ssa Sandra Gatti) e dalla British
zionale di Archeologia Classica (Dott.ssa Elizabeth Fentress), School at Rome (Prof. Andrew Wallace-Hadrill).
15
dalla University of Pennsylvania, dalla Soprintendenza per i Beni Fentress et al. 2008.
207
Stephen Kay – Sophie Hay
Fig. 5. Villa Magna. Risultati della magnetometria dell’edificio con pianta a griglia.
sorta di caserma. Lo scavo ha poi confermato quanto mente la presenza di due cortili porticati con ambien-
rilevato dalle prospezioni, mettendo in luce una serie ti che vi si affacciano, i quali, data la loro struttura
di piccoli ambienti privi di ogni tipo di decorazione, planimetrica, possono rappresentare la continuazio-
quali affreschi o mosaici, presenti invece in altre par- ne del complesso termale oppure essere indice della
ti dei quartieri imperiali. presenza di una villa. L’edificio a nord della sorgente,
Le indagini geofisiche condotte a Villa Magna, invece, è di dimensioni minori, ma ha rivelato una
così come è avvenuto per quelle a Falacrinae e Gabii, planimetria interessante, costituita da un cortile con
hanno permesso di verificare i risultati della geofisica piccoli ambienti sui lati. Di nuovo, data la vicinanza
relativi a strutture nel sottosuolo che sono state poi di questa struttura con le sorgenti, si può ipotizzare
oggetto di scavi e ciò ha portato, da una parte alla un collegamento con il complesso delle terme.
migliore lettura e comprensione delle anomalie regi-
strate dalle prospezioni, dall’altra ad una più appro-
fondita conoscenza di queste tecniche di indagine. 6. Portus Project
16
L’indagine è stata condotta per conto della SIACI S.r.l. (Ing. Paroli (Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di
Francesco D’Asaro) e della Soprintendenza per i Beni Archeo- Roma - Sezione Ostia). Il progetto è finanziato dagli enti Arts
logici del Lazio. and Humanities Research Council, University of Southampton,
17
The Portus Project è diretto dal Prof. Simon Keay (British University of Cambridge, British School at Rome e Soprinten-
School at Rome/University of Southampton), dal Dott. Gra- denza Speciale per i Beni Archeologici di Roma - Sezione
eme Earl (University of Southampton) e dalla Dott.ssa Lidia Ostia.
208
Le indagini geofisiche condotte dalla British School at Rome nel Lazio: risultati e prospettive
dare risposte ad importanti questioni interpretative; come guida per lo scavo onde ottenere informazioni
ciò attraverso diverse campagne di prospezioni geo- precise riguardo alla profondità delle strutture se-
fisiche nella parte a sud del porto e indagini di scavo polte. Inoltre questa tecnica, a differenza della ma-
nell’area centrale del porto stesso, per poter chiarire gnetometria e della resistività, può essere impiegata
i caratteri e lo sviluppo di Portus nel suo contesto re- su superfici solide, strade e perfino sull’asfalto, come
gionale, i suoi rapporti con Ostia e i suoi legami con hanno dimostrato gli esiti positivi della sua applica-
gli altri porti in Italia e nel Mediterraneo18. zione a Roma, ai siti del colle Oppio21 e di piazza
Lo scavo si avvale di un sistema integrato di tec- della Repubblica22 da parte della BSR e dell’APSS.
niche, generalmente non applicate in siti complessi Infine l’utilizzo combinato di queste diverse tecniche
di area mediterranea con consistenti strutture an- geofisiche consente lo sviluppo di ulteriori applica-
cora ben conservate, che include anche il rilievo e zioni, quali ad esempio la modellazione tridimen-
la visualizzazione digitale. Il progetto, quindi, offre sionale delle strutture sepolte23 (come mostrato in
un quadro esauriente per poter comprendere il rap- fig. 7)24, permettendo quindi, grazie alle informazio-
porto tra le diverse tecniche di prospezione geofisica ni sulla profondità, di mettere a confronto le struttu-
integrate con uno scavo archeologico19. Uno degli re individuate tramite prospezioni con quelle messe
obiettivi principali, infatti, è quello di avvalersi di in luce negli scavi e, pertanto, di poter proseguire la
tre campagne di scavo per chiarire lo sviluppo del loro mappatura oltre i limiti delle trincee di scavo.
porto, con particolare enfasi nell’area del cosiddetto
Palazzo Imperiale, in base ai risultati della prospe-
zione geofisica di 180 ettari effettuata tra il 1997 e il 7. Conclusioni
200420.
Mentre da una parte i risultati della geofisica La strategia di ricerca, che prevede l’indagine di nu-
hanno notevolmente migliorato la conoscenza di merosi siti diversi per tipologia e cronologia, avva-
questo settore del porto, dall’altra in alcune aree la
complessità delle evidenze archeologiche è tale da
creare problemi di interpretazione delle anomalie
individuate utilizzando esclusivamente la tecnica
magnetometrica. Pertanto, per poter migliorare la
comprensione sia dei dati raccolti che delle strutture
identificate, è stata applicata una serie di diverse me-
todologie di prospezione geofisica nella stessa area
di indagine della magnetometria. Prima di tutto è
stata condotta un’indagine mediante resistività, i cui
risultati hanno mostrato una più chiara definizione
della planimetria delle strutture interrate. Entrambe
le tecniche, magnetometria e resistività, tuttavia, for-
niscono dati relativi al tipo e all’orientamento delle
strutture sepolte, ma non forniscono informazioni
circa la profondità delle strutture stesse. Questi me-
todi, pertanto, sono stati successivamente integrati
con prospezioni mediante ground penetrating radar
e tomografia elettrica, in quanto i risultati di queste
applicazioni hanno il vantaggio di fornire dati tridi-
mensionali delle strutture sepolte.
È naturalmente evidente il fatto che ci sono nu-
merosi vantaggi nell’utilizzo di una gamma di tecno-
logie combinate per ottenere il maggior numero di
informazioni senza ricorrere a scavi. Inoltre il geora-
dar offre maggiori vantaggi rispetto ad altre tecniche,
in quanto esso risente in minima parte delle influen- Fig. 7. Ricostruzione tridimensionale di anomalie geofisiche (Og-
ze ambientali, e può essere utilizzato in parallelo e den 2008).
18 22
Keay et al. 2008a. La prospezione è parte del Progetto Vespasiano ed è stata
19
Keay et al. 2008b. condotta per conto del Prof. Filippo Coarelli dell’Università di
20
Keay et al. 2005. Perugia.
21 23
Ricognizione condotta per conto della Soprintendenza per i Keay et al. 2009.
24
Beni Archeologici di Roma. Ogden 2008.
209
Stephen Kay – Sophie Hay
lora l’importanza e le sempre più crescenti capacità ficate con indagini dirette e ciò porta ad una migliore
delle prospezioni geofisiche quali strumento di ricer- comprensione dei risultati ottenuti dalle prospezio-
ca, sia a livello territoriale che a livello di piccole aree ni. Pur essendo strumenti essenziali nello studio del
di indagine. Le nostre ricerche, infatti, dimostrano territorio, le tecniche geofisiche applicate all’archeo-
come un dialogo serrato tra prospezioni geofisiche, logia sono sempre più impiegate anche in aree urba-
indagini archeologiche e geomorfologiche sia fonda- ne complesse mediante l’utilizzo del georadar e della
mentale nell’interpretazione di un sito. Inoltre tali tomografia elettrica. In ogni caso, sebbene le prospe-
informazioni forniscono una base di partenza per zioni geofisiche siano un metodo d’indagine preciso,
determinare quale metodo oppure quali tecniche in- rapido e sostanzialmente economico, è comunque
tegrate siano le più adatte nei casi in cui devono esse- importante che venga applicata non solo la tecnica
re pianificate strategie d’indagine in progetti futuri. adatta al contesto, ma anche – quando possibile –
L’applicazione di diverse metodologie d’inda- una varietà di tecniche.
gine geofisica, ben esemplificata dalle nostre ricer- La ricerca della British School at Rome continua
che a Portus, dimostra l’importanza di un approccio nella direzione di sviluppo delle applicazioni di pro-
integrato per poter produrre risultati comparativi spezioni geofisiche con l’impiego di diverse meto-
e complementari: i metodi geofisici insieme con la dologie di indagine in siti archeologici di natura tra
ricognizione di superficie, le rilevazioni topografiche loro diversa per dimensioni, geologia e cronologia.
dettagliate (come nel caso di Portus), l’integrazione Soprattutto la ricerca ha come obiettivo la raccolta
con l’aerofotogrammetria e il rilievo delle strutture organica dei dati derivati dalle prospezioni effettua-
costituiscono un valido sistema di ricerca. te, che possono quindi essere proficuamente sfruttati
Come dimostrato, dunque, dalle ricerche che e applicati in future strategie di indagine.
sono state condotte a Falacrinae, Villa Magna, Gabii
e Portus l’indagine geofisica ricopre un ruolo impor- Stephen Kay
tante nella pianificazione delle strategie di scavo, sia The British School at Rome
nella fase preliminare che in corso d’opera, permet- s.kay@bsrome.it
tendo di ottimizzare le risorse. La stretta integrazio- Sophie Hay
ne dell’indagine geofisica con le attività di scavo è Archaeological Prospection Services
in grado di fornire informazioni preziose; infatti le University of Southampton
anomalie rilevate dalla geofisica possono essere veri- s.a.hay@soton.ac.uk
210