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M inistero per iB eni e le A ttività C ulturali

S oprintendenza per i B eni A rcheologici del L azio

Lazio e Sabina
6

a cura di
Giuseppina Ghini

e s t ra t t o

Atti del Convegno

Sesto Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina

Roma
4-6 marzo 2009

Edizioni Quasar
Ministero per i Beni
e le Attività Culturali

Soprintendenza
per i Beni Archeologici del Lazio

a cura di
Giuseppina Ghini

Coordinamento
Giuseppina Ghini

Cura redazionale
Zaccaria Mari

© 2010 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio

© Roma 2010, Edizioni Quasar di Severino Tognon srl


via Ajaccio 43 - 00198 Roma,
tel. 0685358444  fax 0685833591
e-mail: qn@edizioniquasar.it
www.edizioniquasar.it

ISBN 978-88-7140-433-2
Le indagini geofisiche condotte dalla British School at Rome nel Lazio:
risultati e prospettive
Stephen Kay – Sophie Hay

1. Introduzione

Il programma di ricerca della British School at Rome


(BSR) circa la sistematica applicazione di prospezio-
ni geofisiche ha avuto inizio nel 1997 con l’impulso
impresso dal “Tiber Valley Project”1. Le indagini
iniziali intraprese a Falerii Novi2 e Forum Novum3
si rivelarono un grande successo perché permisero
di ottenere piante dettagliate di queste città. Ciò ha
portato ad una più ampia applicazione della tecni-
che geofisiche attraverso il “Roman Towns Project”4
alle città di Otricoli, Teano, Fregellae e Falerii Vete-
res. A partire dal 2001, inoltre, si è instaurata una
stabile collaborazione di ricerca tra la British Scho-
ol at Rome e l’Archaeological Prospection Services
dell’Università di Southampton (APSS). Lo scopo
di questa sinergia è quello di supportare le strategie
di ricerca di entrambe le istituzioni nell’indagine dei
siti archeologici, attraverso applicazioni di remote
sensing e con lo sviluppo di metodologie e tecniche.
La collaborazione consente sia di mettere in comune
le risorse dei due istituti, sia di ottenere il supporto
scientifico della comunità accademica di entrambi i
Fig. 1. Carta generale con il posizionamento di tutti i siti indagati
soggetti. in Italia.
La suddetta collaborazione ha finora portato a
compimento più di 30 campagne di prospezioni sia
in Italia (fig. 1), sia in Libia, Spagna, Sudan e Mon-
tenegro, che fanno parte di un più ampio obiettivo Lo scopo di questo contributo è quello di fornire
della British School at Rome finalizzato alla promo- una sintesi dei programmi di ricerca, con una discus-
zione di ricerche archeologiche in tutto il Mediterra- sione approfondita dei risultati di alcune significati-
neo5. Nel Lazio sono stati portati avanti 15 progetti ve indagini sviluppate nel 2008: i loro esiti sono una
(fig. 2) comprendenti cinque ville, sette aree urbane prova evidente dei proficui vantaggi che può avere
e tre ricognizioni del territorio, oltre a ulteriori tre una prospezione geofisica tanto in siti urbani che
siti all’interno di Roma: Domus Aurea, Piazza della rurali, sia come strumento di ricerca in se stessa sia
Repubblica ed il Santuario Siriaco del Gianicolo. come supporto a scavi archeologici.

Il successo di questo programma di ricerca è dovuto in larga par- Lazio, di Roma, di Ostia e dell’Etruria Meridionale per il fonda-
te al supporto e alle indicazioni fornite sia dal precedente Diret- mentale supporto ricevuto riguardo alle prospezioni geofisiche.
1
tore della British School at Rome, Prof. Andrew Wallace-Hadrill,   Patterson 2004.
2
sia dall’attuale Prof. Christopher Smith. Il programma di ricerca   Keay et al. 2000.
3
è diretto dal Prof. Simon Keay, Director of Archaeology della   Gaffney et al. 2004.
4
British School at Rome, al quale siamo grati per il suo continuo   Millett – Keay 2004.
5
supporto. Il lavoro presentato in questo contributo e i risultati   L’elenco di tutti i progetti portati avanti dalla BSR e dall’APSS
ottenuti nei progetti sono dovuti alle sinergie di un gruppo di è consultabile sia nel sito web dei Fasti Online (www.fastionline.
persone, tra cui Kristian Strutt (APSS), Elizabeth De Gaetano, org), sia in quello della BSR (www.bsr.ac.uk). Inoltre le relazio-
Rose Ferraby, Jessica Ogden, Leonie Pett e Gregory Tucker. In- ni delle indagini sono edite nei Papers of the British School at
fine ringraziamo le Soprintendenze per i Beni Archeologici del Rome.

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Stephen Kay – Sophie Hay

soluzione hanno rivelato per la prima volta l’effettiva


estensione di questo complesso monumentale, le cui
strutture interrate si concentrano – per la maggior
parte – intorno all’area a nord della chiesa di S. Lo-
renzo. Lo scavo, che si è protratto per tre campagne,
ha messo in luce i limiti settentrionale e occidentale
del complesso: oltre ad ambienti relativi alla pars ur-
bana della villa, un peristilio a doppio colonnato e
terme con un calidarium, pertinenti a varie fasi da-
tabili tra la prima età augustea e il II sec. d.C.12 In
seguito a tali campagne di scavo è risultato evidente
che le strutture della villa proseguivano anche sotto
la chiesa, pertanto si è deciso di effettuare un’ulterio-
re indagine magnetometrica (primavera 2008), che
ha rivelato la presenza di ulteriori strutture di m 20
Fig. 2. Dettaglio dei siti del Lazio oggetto di prospezioni. x 10 ca., articolate in una serie di ambienti e con il
medesimo orientamento di quelle a nord della chie-
sa. Durante la campagna di scavo 2009 sono state
parzialmente messe in luce le strutture indicate con
precisione dalla geofisica, come si vede in fig. 3, il
2. Falacrinae – Cittareale
cui scavo completo è previsto per il 2010. L’analisi
preliminare dei materiali rinvenuti indica un inqua-
Nel 2005 la British School at Rome, insieme con
dramento cronologico di questo settore della villa a
l’Università di Perugia e in collaborazione con la So-
partire dall’epoca tardorepubblicana.
printendenza per i Beni Archeologici del Lazio6, ha
intrapreso un programma di ricerca volto allo studio
del territorio di Cittareale (RI)7, con l’obiettivo di
individuare Falacrinae dove nacque, nel 9 d.C., l’im- 3. Gabii
peratore Vespasiano, secondo quanto riportato da
Svetonio (in Sabinis ultra Reate vico modico)8. Una Nel corso del 2008 un altro importante sito inda-
parte consistente degli eccellenti risultati di questo gato tramite prospezioni geofisiche è stato quello
progetto è dovuta proprio all’applicazione sistemati- di Gabii al XII miglio della via Prenestina, ad est di
ca delle indagini geofisiche a numerosi siti attraverso Roma13. Una prima campagna era già stata intrapresa
tutta la valle di Cittareale per localizzare ed indivi- nel 2007, coprendo circa 8 ettari ubicati tra l’area
duare con precisione le aree di interesse archeolo- urbana ed il santuario extraurbano, con lo scopo di
gico. L’applicazione congiunta di metodi geofisici e determinare il potenziale dell’indagine magnetome-
scavo ha dimostrato di essere un valido strumento di trica applicata al sito in maniera estensiva. La pro-
ricerca, dando la possibilità di mettere a confronto i spezione ha avuto esiti molto positivi nel delineare il
risultati delle prospezioni e ottimizzare le successive tessuto urbano dell’area a nord verso il santuario ed
indagini di scavo9. ha anche rivelato la presenza di altre anomalie nella
Nel corso di tre campagne di prospezioni, com- parte sia a nord che ad est dell’area scavata, anch’es-
binando le tecniche di magnetometria e resistività, se legate alla struttura urbana.
sono stati indagati tre differenti siti per un totale di 8 Gli esiti di questa prima campagna hanno por-
ettari. Uno dei più importanti siti indagati è stata una tato all’ampliamento delle indagini geofisiche a tut-
villa, la cui esistenza era stata proposta nel 1896 dal ta l’area compresa all’interno delle mura, coprendo
Persichetti10 in base a ritrovamenti di materiali archi- un’estensione di circa 38 ettari. I risultati delle pro-
tettonici durante la costruzione del cimitero presso spezioni, combinati anche con dettagliate analisi ae-
la vicina chiesa di S. Lorenzo, la cui fondazione risale rofotogrammetriche e con le recenti indagini geora-
al X secolo. Nella letteratura archeologica, in base dar condotte dal Deutsches Archäologisches Institut
ai pochi dati a disposizione, per il sito era stata sug- (DAI), hanno permesso di individuare la complessa
gerita l’esistenza di una villa rustica11. Nel corso del struttura urbana dell’antica città: infatti, nonostan-
2007 e 2008 prospezioni magnetometriche ad alta ri- te il fatto che le prospezioni siano state in qualche

6 9
  Sotto la supervisione della Dott.ssa Giovanna Alvino.   Kay 2009a; Coarelli et al. 2008.
7 10
  Il progetto di Falacrinae è diretto dal Prof. Filippo Coarelli e   Persichetti 1896.
11
dalla Dott.ssa Helen Patterson, con la supervisione per le diverse   Reggiani 1985.
12
aree di scavo da parte del Dott. Valentino Gasparini e del Dott.   Kay 2009b.
13
Stephen Kay.   Le prospezioni sono state condotte per conto del Prof. Nicola
8
  Suet., Vesp., 2, 1; Coarelli 2009. Terrenato, con i finanziamenti della University of Michigan.

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Le indagini geofisiche condotte dalla British School at Rome nel Lazio: risultati e prospettive

Fig. 3. Risultati della prospezione magnetometrica a San Lorenzo.

modo condizionate dalla marcata configurazione ge- parte settentrionale del complesso, tra cui un ampio
omorfologica del sito che si innalza verso il bordo cortile con ambienti che vi si affacciavano, cisterne
del cratere di Pantano, è stato comunque possibile e una serie di strutture collegate (fig. 4). Di partico-
individuare aree di anomalie in tutto il sito. Risulta lare interesse risulta un edificio dalla pianta a griglia
particolarmente interessante una zona non investiga- (come illustrato in fig. 5), che è stato scoperto nella
ta prima, a sud della via Prenestina, dove, oltre alla parte nord dell’area d’indagine delle prospezioni.
continuazione delle strutture della città, si è anche La posizione di tale edificio, costruito lungo un asse
individuato con buona probabilità l’andamento del- viario, e la peculiare pianta ortogonale inducono ad
le mura urbane. I risultati di questa articolata pro- ipotizzarne un utilizzo funzionale da parte del perso-
spezione (v. Becker et al. 2009) dimostrano come la nale di servizio e delle guardie della villa, come una
geofisica possa essere un valido strumento d’indagi-
ne per aree molto estese, non solo come metodo di
ricerca in sé, ma anche, come in questo caso, di sup-
porto per i successivi scavi.

4. Villa Magna

A partire dal 2006 nel sito di Villa Magna sono state


condotte prospezioni geofisiche in parallelo ad at-
tività di scavo14. Nonostante il fatto che la villa sia
nota dalla menzione che ne fa Marco Aurelio in due
lettere al suo tutore circa alcune battute di caccia
avvenute nel 144-145 d.C., il complesso non è mai
stato oggetto di indagini archeologiche sistematiche.
L’obiettivo del progetto di ricerca è, pertanto, quello
di conoscere – attraverso alcuni sondaggi di scavo
mirati – sia la struttura della villa sia la funzione delle
sue diverse parti15.
Fino ad oggi le prospezioni magnetometriche
hanno indagato un’area di circa 8 ettari e hanno per-
messo di individuare con alti livelli di dettaglio la Fig. 4. Risultati della prospezione magnetometrica a Villa Magna.

14
  Il progetto di ricerca è condotto dalla Associazione Interna- Archeologici del Lazio (Dott.ssa Sandra Gatti) e dalla British
zionale di Archeologia Classica (Dott.ssa Elizabeth Fentress), School at Rome (Prof. Andrew Wallace-Hadrill).
15
dalla University of Pennsylvania, dalla Soprintendenza per i Beni   Fentress et al. 2008.

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Stephen Kay – Sophie Hay

Fig. 5. Villa Magna. Risultati della magnetometria dell’edificio con pianta a griglia.

sorta di caserma. Lo scavo ha poi confermato quanto mente la presenza di due cortili porticati con ambien-
rilevato dalle prospezioni, mettendo in luce una serie ti che vi si affacciano, i quali, data la loro struttura
di piccoli ambienti privi di ogni tipo di decorazione, planimetrica, possono rappresentare la continuazio-
quali affreschi o mosaici, presenti invece in altre par- ne del complesso termale oppure essere indice della
ti dei quartieri imperiali. presenza di una villa. L’edificio a nord della sorgente,
Le indagini geofisiche condotte a Villa Magna, invece, è di dimensioni minori, ma ha rivelato una
così come è avvenuto per quelle a Falacrinae e Gabii, planimetria interessante, costituita da un cortile con
hanno permesso di verificare i risultati della geofisica piccoli ambienti sui lati. Di nuovo, data la vicinanza
relativi a strutture nel sottosuolo che sono state poi di questa struttura con le sorgenti, si può ipotizzare
oggetto di scavi e ciò ha portato, da una parte alla un collegamento con il complesso delle terme.
migliore lettura e comprensione delle anomalie regi-
strate dalle prospezioni, dall’altra ad una più appro-
fondita conoscenza di queste tecniche di indagine. 6. Portus Project

Infine l’ultimo sito su cui sono state condotte indagi-


5. Bagni di Tivoli ni geofisiche nel 2008 è quello di Portus, il porto del-
la Roma imperiale. Il progetto di ricerca17 ha come
Nel corso del 2008 a nord della città moderna di Ba- obiettivo quello di analizzare il porto di Roma e di
gni di Tivoli, 20 chilometri ad est di Roma lungo la
via Tiburtina, sono state condotte prospezioni geofi-
siche focalizzate intorno a due laghi sulfurei (il lago
della Regina e il lago delle Colonnelle), noti nell’an-
tichità come Aquae Albulae, menzionate da Strabo-
ne, Vitruvio, Plinio e Svetonio, per le proprietà te-
rapeutiche delle acque sulfuree. Alle Aquae Albulae
la presenza di due sorgenti portò alla costruzione di
un complesso termale nel I sec. d.C., le cui strutture
sono ancora oggi parzialmente visibili.
La prospezione magnetometrica16 si è concentra-
ta nell’area intorno alle terme, coprendo una super-
ficie di 25 ettari nei pressi delle sorgenti. La maggior
parte dell’area ha rivelato limitate anomalie di natura
archeologica, tuttavia sono state individuate alcune
strutture precedentemente sconosciute (fig.  6); tra
queste l’edificio più a sud si trova accanto alle strut- Fig. 6. Risultati della magnetometria dei due edifici individuati ad
ture visibili delle terme. I risultati mostrano chiara- Aquae Albule.

16
  L’indagine è stata condotta per conto della SIACI S.r.l. (Ing. Paroli (Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di
Francesco D’Asaro) e della Soprintendenza per i Beni Archeo- Roma - Sezione Ostia). Il progetto è finanziato dagli enti Arts
logici del Lazio. and Humanities Research Council, University of Southampton,
17
  The Portus Project è diretto dal Prof. Simon Keay (British University of Cambridge, British School at Rome e Soprinten-
School at Rome/University of Southampton), dal Dott. Gra- denza Speciale per i Beni Archeologici di Roma - Sezione
eme Earl (University of Southampton) e dalla Dott.ssa Lidia Ostia.

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Le indagini geofisiche condotte dalla British School at Rome nel Lazio: risultati e prospettive

dare risposte ad importanti questioni interpretative; come guida per lo scavo onde ottenere informazioni
ciò attraverso diverse campagne di prospezioni geo- precise riguardo alla profondità delle strutture se-
fisiche nella parte a sud del porto e indagini di scavo polte. Inoltre questa tecnica, a differenza della ma-
nell’area centrale del porto stesso, per poter chiarire gnetometria e della resistività, può essere impiegata
i caratteri e lo sviluppo di Portus nel suo contesto re- su superfici solide, strade e perfino sull’asfalto, come
gionale, i suoi rapporti con Ostia e i suoi legami con hanno dimostrato gli esiti positivi della sua applica-
gli altri porti in Italia e nel Mediterraneo18. zione a Roma, ai siti del colle Oppio21 e di piazza
Lo scavo si avvale di un sistema integrato di tec- della Repubblica22 da parte della BSR e dell’APSS.
niche, generalmente non applicate in siti complessi Infine l’utilizzo combinato di queste diverse tecniche
di area mediterranea con consistenti strutture an- geofisiche consente lo sviluppo di ulteriori applica-
cora ben conservate, che include anche il rilievo e zioni, quali ad esempio la modellazione tridimen-
la visualizzazione digitale. Il progetto, quindi, offre sionale delle strutture sepolte23 (come mostrato in
un quadro esauriente per poter comprendere il rap- fig. 7)24, permettendo quindi, grazie alle informazio-
porto tra le diverse tecniche di prospezione geofisica ni sulla profondità, di mettere a confronto le struttu-
integrate con uno scavo archeologico19. Uno degli re individuate tramite prospezioni con quelle messe
obiettivi principali, infatti, è quello di avvalersi di in luce negli scavi e, pertanto, di poter proseguire la
tre campagne di scavo per chiarire lo sviluppo del loro mappatura oltre i limiti delle trincee di scavo.
porto, con particolare enfasi nell’area del cosiddetto
Palazzo Imperiale, in base ai risultati della prospe-
zione geofisica di 180 ettari effettuata tra il 1997 e il 7. Conclusioni
200420.
Mentre da una parte i risultati della geofisica La strategia di ricerca, che prevede l’indagine di nu-
hanno notevolmente migliorato la conoscenza di merosi siti diversi per tipologia e cronologia, avva-
questo settore del porto, dall’altra in alcune aree la
complessità delle evidenze archeologiche è tale da
creare problemi di interpretazione delle anomalie
individuate utilizzando esclusivamente la tecnica
magnetometrica. Pertanto, per poter migliorare la
comprensione sia dei dati raccolti che delle strutture
identificate, è stata applicata una serie di diverse me-
todologie di prospezione geofisica nella stessa area
di indagine della magnetometria. Prima di tutto è
stata condotta un’indagine mediante resistività, i cui
risultati hanno mostrato una più chiara definizione
della planimetria delle strutture interrate. Entrambe
le tecniche, magnetometria e resistività, tuttavia, for-
niscono dati relativi al tipo e all’orientamento delle
strutture sepolte, ma non forniscono informazioni
circa la profondità delle strutture stesse. Questi me-
todi, pertanto, sono stati successivamente integrati
con prospezioni mediante ground penetrating radar
e tomografia elettrica, in quanto i risultati di queste
applicazioni hanno il vantaggio di fornire dati tridi-
mensionali delle strutture sepolte.
È naturalmente evidente il fatto che ci sono nu-
merosi vantaggi nell’utilizzo di una gamma di tecno-
logie combinate per ottenere il maggior numero di
informazioni senza ricorrere a scavi. Inoltre il geora-
dar offre maggiori vantaggi rispetto ad altre tecniche,
in quanto esso risente in minima parte delle influen- Fig. 7. Ricostruzione tridimensionale di anomalie geofisiche (Og-
ze ambientali, e può essere utilizzato in parallelo e den 2008).

18 22
  Keay et al. 2008a.   La prospezione è parte del Progetto Vespasiano ed è stata
19
  Keay et al. 2008b. condotta per conto del Prof. Filippo Coarelli dell’Università di
20
  Keay et al. 2005. Perugia.
21 23
  Ricognizione condotta per conto della Soprintendenza per i   Keay et al. 2009.
24
Beni Archeologici di Roma.   Ogden 2008.

209
Stephen Kay – Sophie Hay

lora l’importanza e le sempre più crescenti capacità ficate con indagini dirette e ciò porta ad una migliore
delle prospezioni geofisiche quali strumento di ricer- comprensione dei risultati ottenuti dalle prospezio-
ca, sia a livello territoriale che a livello di piccole aree ni. Pur essendo strumenti essenziali nello studio del
di indagine. Le nostre ricerche, infatti, dimostrano territorio, le tecniche geofisiche applicate all’archeo-
come un dialogo serrato tra prospezioni geofisiche, logia sono sempre più impiegate anche in aree urba-
indagini archeologiche e geomorfologiche sia fonda- ne complesse mediante l’utilizzo del georadar e della
mentale nell’interpretazione di un sito. Inoltre tali tomografia elettrica. In ogni caso, sebbene le prospe-
informazioni forniscono una base di partenza per zioni geofisiche siano un metodo d’indagine preciso,
determinare quale metodo oppure quali tecniche in- rapido e sostanzialmente economico, è comunque
tegrate siano le più adatte nei casi in cui devono esse- importante che venga applicata non solo la tecnica
re pianificate strategie d’indagine in progetti futuri. adatta al contesto, ma anche  – quando possibile –
L’applicazione di diverse metodologie d’inda- una varietà di tecniche.
gine geofisica, ben esemplificata dalle nostre ricer- La ricerca della British School at Rome continua
che a Portus, dimostra l’importanza di un approccio nella direzione di sviluppo delle applicazioni di pro-
integrato per poter produrre risultati comparativi spezioni geofisiche con l’impiego di diverse meto-
e complementari: i metodi geofisici insieme con la dologie di indagine in siti archeologici di natura tra
ricognizione di superficie, le rilevazioni topografiche loro diversa per dimensioni, geologia e cronologia.
dettagliate (come nel caso di Portus), l’integrazione Soprattutto la ricerca ha come obiettivo la raccolta
con l’aerofotogrammetria e il rilievo delle strutture organica dei dati derivati dalle prospezioni effettua-
costituiscono un valido sistema di ricerca. te, che possono quindi essere proficuamente sfruttati
Come dimostrato, dunque, dalle ricerche che e applicati in future strategie di indagine.
sono state condotte a Falacrinae, Villa Magna, Gabii
e Portus l’indagine geofisica ricopre un ruolo impor- Stephen Kay
tante nella pianificazione delle strategie di scavo, sia The British School at Rome
nella fase preliminare che in corso d’opera, permet- s.kay@bsrome.it
tendo di ottimizzare le risorse. La stretta integrazio- Sophie Hay
ne dell’indagine geofisica con le attività di scavo è Archaeological Prospection Services
in grado di fornire informazioni preziose; infatti le University of Southampton
anomalie rilevate dalla geofisica possono essere veri- s.a.hay@soton.ac.uk

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