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ERNESTO MASCITELLI MICHELE PRANDI

LUISA BONESIO CLAUDIO BONVECCHIO ELIO JUCCI

La notte dei fi losofi

@ Vangelista
O 1978 by Vangelista editore
2Al45 Milano
Via Alberto da Giusano, 1"5
Dirimi di tradu zione, riproduzione e adattamento riservan
..l

Illio Jucci

I
il romamzo dell'angelo
ovvero il ribelle senza rihellione
(Una lettura de L'Ange di Lardreau e Jarnbet)
< Tu ci mostri il mondo come una catena perfetta, inin-
terrotta sempfe e dovunque, come una catena etefna, dove
cause ed effetti si conneftono insieme... Ma ora, secondo questa
stessa dotffina, I'uniti e la consequenzialit) di
tutte le cose
A intemotta in un punro; da una piccola breccia sgorga in
questo mondo uniforme qualcosa di sconosciuto, di nuovo,
qualcosa che prima non esisteva e che non pud esser mostrato
e provato; d la rua dottrina di redenzione...>.1
Con queste parole Hermann Hesse indica I'essenza del
buddismo: in un rnondo governaro da ferree leggi imma-
nenti il mistico vede una possibilit) di sfuggire ad esse nel
considerare il mondo sresso una illusione di cui egli non
d partecipe. Il mondo non cambia, cambia il suo sighificato
per l'uomo che non vi cerca pit il soddisfacimento dei
propri desideri. Se tale filosofia pub condurre a una felice
rassegnazione, non sembra perd poter risolvere i concreti
problemi che Lrna societ) si rrova ad affront are. In parti-
colare in un periodo di crisi, quando d maggiore il peso
dello sfruttamento e dell'oppressione, suggerire tale uiteg-
giamento significa appoggiare chi detiene il porere e sco-
raggiare nell'oppresso ogni tentativo di controllare lo svol-
girnento dei farti.
Cid non significa che I'esperi enza dell'Assoluro, I'espe-
rLenza misrica, sia sempre da rifiutare; anzi tale esperie nza
ha spesso porraro in ogni rempo a una maggiore consa-
pevolezza e a un maggiore impegno nei confronti della
realt). Il problema non sra dunque nell'accertazione o nel
rifiuto del misticismo o dell'atteggiamenro religioso, ma
nella formulazione correrra di tale esperienza, nel paila-
re chiaro.
Cib che invece carattefizza L'Ange di Guy Lardreau e
Christian Jambet2 d proprio I'ambiguith; se da un lato gli
autori sembrano parlare di problemi concreti I'oppres-
sione, il porere, la rivoluzione dall'altro adottano lt fin-
guaggio del misticismo e della religione. L'ambiguit) d
ancora accresciuta dal fatto che, dicendosi arei, giustificano
la loro terminologia attribuendole un semplice valore me-
taforico. Per quale ragione allora non padano con termini
pit comprensibili?
Per duecentotredici pagine essi porrano avanti l'ambiguo
gioco che chiamano ( scommessa )), in nome di una rivo-
luzione che sarebbe meglio chiarnare redenzione, per arre-

l6]
nersi aI modello teologico del loro discorso. La redenzione solo che <r il quarro non volle venire >r ma anche che il
d I'irnn:agine dell'Angelo che gli autori considerano critica terzo d rimasto indietrr:.6 Una maggiore attenzione ai pro-
e re'rnerari,a, ma proprio pef questo veicolo dell'effnzione blemi posti dalla psicologia analitica di Jrmg e alla sua de-
e del mutamento. scrizione delle dinamiche incotrsce sarebbe stata utile a chi
Leggendo l'opera di Lardreau e Jambet non si pud per- sostiene che rt l'inconscio d scommessa, la scommessa si-
cid che riflettere sulla saggia proposizione di \Wittgenstein: gnifica che ncn c'd: che inconscio >>. Proprio nell'esame del
(( su cid cli cui non si pud parlare si deve tacere ,,.3 Tuttavia fenorneno mistico, della rivoluzione come cambiamento
avendo Larclreau e Jambet parlato, cercheremo di compren- totrrle, dei motnenti unitari dello << spirito >r e dei suoi sim-
elere il senso del loro discorso. boli, Jurng epre nraggiori prospettive della psicanalisi
f reudiana"
una e ne annun-
pfemessa colloca storicamente I'opera Pud suscitare poi un po' di sorpresa il fatto che i teo-
cia gli scopi : la Rivoluzione Culturale cinese e morta, e, rici, i rnetafisici della ribellione che predicano conffo il
cib che pin importa, d morta la sua immagine gui, in Eu- Padrclne assumano tranquillamente un (( maestro >r : Lacan,
ropa. In essa sono morte le cefiezze e le speranze che, per il grande r< caccia canagh€ , . In questo otizzonte la loro
la sinistra rivoluzionaria, facevano del marxismo I'ultima clottrina della verit), della doppia verit), desta molte per-
spiaggia su cui attestarsi, il luogo immaginario in cui co- plessit) e rivela la mancata soluzione di alcuni problemi
struire il socialismo. Dinanzi a questo evento tfaumatico di fondo.
i nostri filosofi si ritirano a pensare, a studiare, e conclu-
dono che, rnalgrado trltto, non si deve smettere di sPerare,
che un altro mondo e possibile. In questo senso essi con-
srarano che nel cristianesimo vi a stata una rivoluzione Metafi,sica della ueriti
culturale come quella cinese, ne riscontfano le importanti
anaLagie e tentano di risalire ai fondamenti metafisici di una La prima sezione de I-'Ange comprende due capitoli: un
rivoluzione culturale.a testo e le sue glosse, rispettivainente di G. Lardreau e di
Non ci si lasci perd ingannare dalle parole. Sono altri C. Jambet.
i temi che pefcoffono I'opera : Ia rivoluzione non e possi- Lardreau comincia con I'esporre gli << elementi di una
bile; il filosofo, I'intellettuale ha uno statuto Pafticolarc, metafisica della verit) r>, che qlli avranno per comoditi
che deve conservarc; I'intellettuale possiede una conoscenza un numero d'ordine riferito alle singole proposizioni. Pur
superiore della realti; tale conoscenza gli permette di ( so- senze prendere posizione nel dibattito sulla possibiliti o
stenere )) la causa del Ribelle; per farc cib d utile affermare impossibilit) cli ionu metafisica, accetteremo co*e principio
che la rivoluzione d possibile in condizioni del ruffo irreali di lettura che le proposizioni di Lardreau abbiano pur
e tali che escludano un impegno concreto nella lotta. sempre Lrn qllalche significato e, probabilmente, piil di ullo.
L'analisi di Lardreau e Jambet si arganizza secondo una
metodologia un po' logora e obsoleta: alla metafisica ag' 1. << Non c'd natLLta, non ci sono che discorsi sulla na-
giungono Ia psicanalisi nella versione lacaniana; per com- tura r. Se ci domandiamo che cosa significa questa pro-
pletare il quadro si servono di altri ingredienti che reperi- posizione, vediamo che dobbiarno poter dare un- signifiiato
scono nella scommessa pascali ana e nella riesum azione del aL suoi elementi e per poter comlrnicare tale significato
dualismo manicheo.S dobbiamo fu uso di un linguaggio comune sia a chi paila
L'accusa che essi rivolgono ai loro avversari non es- sia a chi ascolta. Se Lardreau ci paila di narura noi pensia-
seisi accorti della r< preclusione del due > non e del mo a cid che ci circonda, che vediamo, pensiamo, tocchia-
turro ingiustificata. Tuttavia essi stessi non sono molto rno, a cib di cui abbiamo o poffemmo avere conoscenza,
ccerenti nel loro dualismo; con J.rtg si pouebbe dire non noi stessi compresi: di nrrro cid si dice normalmente che

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c'4.7 Se Lardfeau sostiene che Ia natura non c'd o deve spie- Si vedano le proposizioni n. 2 e n. 3.
garcL che cosa significa natura o deve chiarire il significato
cti essere, mentre a chiaro che non usa tali termini con lo 5. a Ammetto un supporto aL discorso, non un incono-
stesso valore che hanno nel nostro linguaggio. scibile ma un nulla da conoscere, nulla da dire.,. un puro
Ma Lardrearl non vuole o non pud spiegarci il significato
di quanto dice. Osserviamo poi che se non ci sono che fisici, ma anch'esso rimanda a un'esis tenza empiricamente
discorsi sulla n^tnra, anche il suo e aIhota un discorso
constatabile e dotata di concrete possibilit) d'impiego. Il
sulla natura e percid i discorsi di cui parla sono ( natura>>,
limite di Lardreau non ha percid filevanza in quanro si
costituisce come un simbolo metafisico e un'ipotesi fidei-
e ciod, secondo Ia premessa, non ci sono. La proposizione stica. Si pud inoltre dubitare che abbia qualche significato
d chiaramente scorretta e contradditoria. Una possibile
in quanto e posto come limite al nulla; si vedano le pro-
interpretazione sarebbe di vedervi una contrapposizione fua
posizioni n. 2 e n. 3.
(( stato di natura )) e cultu ra D ) ma altrove , patlando del-
<<

l'Eros freudiano, Lardreau nega che esista uno cr stato di 6. << Poich6 mondo e discorso sono i due nomi equivalenti
flnturz >r e in cid non ha torto se si comprende tale e- della somma totale dell'essere, del pleroma, ciod dei diversi
spressione corne una ipostatizzazione di un concetto pura- pleromi storici, il discorso ha lo spessore, il peso del mon-
mente funzionale. L'erfore, I'inganno, nasce nel momento do; il mondo Ia leggerczza del discorso r>.
in cui si rnantiene I'altro termine della contrapposizione. Riguardo all'uso di << storico >> si veda la proposizione
2. (( Il reale non d che discorsi, il mondo d un fantasma, n. 2., quanto al concerro di equivalenza, sembra che in tale
contesto sia solo fonte di ambiguit): o conduce aILa rau-
il che d da intendere in senso storico: non il mio fanta-
tologia o lascia persistere due realt) irriducibili, in tal caso
sma... r. Udlizzando le parole in una accezione inconsueta
o persino opposta a quella abituale, Lardreau produce un d necessario descriverne i reciproci rapporti. Si pub notare
come Lardreau, abolita la natuta in favore di Lrn < discor-
effetto 'illusor'io: infatti servendosi di parole del linguaggio
so )) di cui per altro ci sa dire ben poco, reintroduce nel suo
comune, sembra che esse significhino qualcosa anche nel
suo discorso. In un certo senso tuttavia possiamo dargli
ambito una serie di differen ziazioni (la cui definizione d
perd estremamente carente) modellate sull'esempio di quel-
ragione: d un filosofo, produce e vive di discorsi.
Ia stessa natura che nega. L'accostamento e la sostanziale
Quando poi, dopo aver ridotto il mondo all'app arenza identifi cazione di mondo e discorso sono un chiaro afti-
(il fantasma), Lardreau presume di essere l'unico a sot- ficio retorico: si parte da due parole di uso comune, si usa
trarsi a questo destino, cade in una evidente ingenuitl teo-
il loro accostamento nel linguaggio f;gurato -- (( il mondo
rica: I'ideologia ctea indubbiamente suggestioni, ma non del discorso )) infine si identificano i termini, <r il mon-
annulla Ia capacit) di critica.
do d il discorso )) .
Cib che non si comprende e su cui ci si deve maggior- Potremmo anche supporre il passaggio da <c il mondo
mente soffermare e I'espressione << in senso storico r : che
d come un discorso >r a (( il mondo e un discorso r. TaIi
cosa significa dire rr in senso storico ,r quando si afretma procedimenti sono frequenti specialmenre in poesia, nella
(proposizione n. 12) che la propria tesi piil profonda d che
letteratura fantastica e nella mistica.l0 Vale ad esempio il
nofl ci sia storia?8
caso di J. L. Borges (grande conoscitore di tali meccanismi)
3. r< Non c'd che la storiar>. Si veda la proposizione n.2: i cui racconti spesso si possono leggere come <r metafisi-
e ovvio allon concludere che non esiste assolutamente che >r; egli rifiuta perb di ipostatizzare le sue costruzioni
nulla.e fantastiche.ll
Circa il (( peso )) del discorso e del mondo forse possia-
4. << Poich6 vi sono pit discorsi vi sono pit mondi >r. mo arrischiare un'intetptetazione: in tribunale il discorso

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che condanna un innocente pud essefe pii pesante del porla, o che in caso di necessith (nella storia reale, non
mondo (della sua reale innoce nza); in una societl le strut- in cluella merafisica), quando non gli tornano i conti, d
tufe formali che La fappfesentano possono avef piil peso prollto 'd rinnegare i propri indimostrabili per acceftarne
delle stesse componenti sociali rappresentate. Su di cib si altri. Se chi impone la verit) d il padrone e chi non vuole
tornerl in seguito. pii subire I'irnposiziane d il ribelle, rimane da vedere che
cosa ha da proporre il ribelle. Il problema centrale di una
7. In questa pfoposizione si ha una ridefinizione del ipotesi di lavoro, di un'azione politica rimane quello di
reale come veriti, essenza, idea, <<cid che non pub essef po- una verificabilit) dei suoi effetti, di una capacit) di con-
sto come essente, il pensiero stesso nella sua autoafferma- tro11o.
zione, che A eterniti >r.
Ma il punto pin importante della proposizione sta nella 11. Vi si designa come r< cosffizione della veriti r I'ef-
sua introduzione (e proprio percid rischia di rimanere fetto della convenienza ovvefo il < cosi d >r. Si veda la
inosservato): (( tutto cib non impedisce che vi sia del proposizione n. L7. Tale uso del termine verith pub generare
reale r ; si ttatta ancata una volta di un artificio retorico, solo una posizione ambigua, contro tale confusione termi-
in cui si vorrebbe indurre il letto re a pensare che gli si dice nologica si deve riaffermarc il valore rclazionale del con-
qualcosa di nuovo, che egli non avrebbe mai immaginato cetto di verit).
e che invece I'Autore ha scopefto con il suo ingegno. Ma L2. Dopo aver riconosciuto che la proposizione n. 3
le cose non stanno cosi: se si legge la pfoposizione n. 2, ((non c'd che storia >r conduce alla storicitb del suo di-
in cui si pone il Reale come uguale al Discorso, ci si ac- scorso, ciod al fauo che anche il suo discorso e condizio-
corge che non si d usciti dalla tautolo gia. nato e relativo e deve percid essere confermato da una
realth al di fuori di esso; dopo aver riconosciuto che le pro-
8. rr La verith A convenlenza (conuenance) del discorso posizioni sopfa elencate non possono avere un valore asso-
a se sresso )). La tautologia come Ia continua ripetizione luto (e quindi sono scorrette nella loro formulazione, che
sono tecniche mistiche: Dio e il nome che si dice in infi-
pretende appunto a tale assolut ezza), Lardreau conclude
niti nomi;I2 ma attfavefso le stesse tecniche, invece che che si deve superare la (( vertigine r, si deve cacciarc ogni
a una piena coscienza di sd o del proprio fappofto all'asso- realismo, assumere che non c'd storia, che c'A solo il pfe-
luro, si pud giunge rc alla sperson alizzazione, alla dipend enza
sente e tuttavia farc come se ci fosse la storia.
ipnotica. Si pud sospettafe che Lardreau tenda a questa Ma che cosa significa dire che non c'A il presente, che
ultima meta.
il presente e I'unica realt)? Se non c'd storia non vi pub
9. t Gli indefinibili e indimostrabili oggetti della fede essere nd passato n6 futuro, ma nemmeno pfesente, la stes-
che interroga la ragione non slrppongono I'atto di alcuna sa definizione di presente implica un passato e un futuro.
libert) del pensiero o del soggetto ma si impongono a par- Se tra rivoluzione e un processo storico, non ha pit senso
tire dalla storia >. parlare di rivoluzione quando non si crede nella storia.
Si veda la proposizione n. 2. Chi dice di non credere nella storia e non si impegna in
essa per una reale trasformazione, e ciononostante continua
10. La convenienza del discorso vi A definita pit preci- a parlare di rivoluzione, inganna se stesso e gli altri: o e
samente come capacit) del pensiero di imporsi come vi- un insensato o a un mentitore. Ma poich6 d pensabile, di-
sione del mondo, di render conto della somma totale del- versamente da Lardreau, che il reale non sia solo discorsi,
I'essere. forse e possibile ffovare un significato alle sue afretma-
Lardreau non ha tofto parlando di una verith che si zioni, che ne resta fuori. Se si sottolinea I'importanza del
impone, ma forse avrebbe potuto dire meglio che viene presente ne consegue che ogni nostra decisione deve te-
irnposta, petch6 c'd sempfe qualcuno che ha intefesse a im- nerne conto, che ogni azione non pud essere valutata sol-

168 l6e
tanto in vista di un ipotetico futuro ma anche per i suoi In tale proposizione non si tiene conto dell'evoluzione
effetti immediati; I'attesa di una possibile rivoluzione non storica del marxismo e del vivace dibattito teorico che in
giustifica un disimpegno rispetto al presente. esso e presente. La dichiar azione di Lardreau e dunque
E' perb possibile un'altra interpretazione. Chi dice che astorica, apodittica, assoluta.
non esiste che il presente, rimuove dalla propria coscienza
passato e futuro; il
passato perch6 contiene qualcosa di 14. < L'effetto del 'ocosi d": pensare il discorso come
sgradevole che ha vissuto, per esempio una delusione (sem- effetto della cosa, mentre A il contrario >. Non si capisce
bra il caso di Lardreau e Jambet rispetto alla Rivoluzione di quale ( cosa )) si padi. Se non ci sono che discorsi, la
( cosa )) non pub essere che un discorso, una parte di di-
Culturale), il futuro perch6 teme il rinnovarsi di delusioni
o perch6 teme il mutarsi di una situazione presente favo- scorso o quel limite poco chiaramente definito nella pro-
revole, o almeno relativarnente favorevole, in altta per lui posizione n. 5.
peggiore. Cid indica la necessith di
leggere un discorso
15. <r In una stessa epoca gli indimostrabili dei diversi
a pit livelli, nella sua strurtura formale, nelle sue impli-
cazioni simboliche, nella sua relazione con le condizioni discorsi tenuti riposano su degli indimostrabili inconsci, a
storiche nelle quali e prodotto. partire dai quali si pctrebbe ricostruire un discorso la-
tente... si d rinviati alla lingua st€ssa... r .
Possiamo avere una conferma di questa interpretazione
nell'esame della letteratura e dei movimenti apocalittici. Di nuovo Lardreau si immerge nelle contraddizioni: e-
Per esempio nel libro biblico di Daniele: in esso vi sono poca implica storia, si veda la proposizione n. 12. ln quanto
due rappresentazioni della storia del mondo, ir entrambe alla lingua non risulta che esista Lrna teoria completa e
il passato d visto come il tempo di oppressione, il presente soddisfacente; esistono piuttosto diverse teorie contrastanti'
come il tempo in cui essa ha raggiunto il culmine. Ma non il rinvio alla lingua ripropone dunque non meno problemi
vi d una vera articolazione storica fra passato e presente, di quanti ne risolve. Per questo Lardreau dovrebbe chia-
entrambi sono visti come cid che sta per finire: vi d quindi rirci in modo soddisfacente i rapporti fra matematica, Io-
latendenza a rimuoverli dalla coscienza e gie non li si gica, linguis tica e metafisica. I suoi accenni sono sempre
comprende pit. Solo nel futuro che sra per venire si rea- sfuggenti e sembrano dare per scontato cid che non lo
Iizza ( veramente )) la storia. e afratto.
In alui casi si dice che il futuro d gii venuto, allom la rc. r< La storia si lascia ricondurre a una lotta fta op-
speranza e il di un mutamenro sono meno forti'
desiderio
presso e oppressore che si tiene in due discorsi autonomi,
cid pub essere motivato sia da un effettivo migliorament;
quello del Padrone e quello del Ribelle, ciod due mondi r>.
delle condizioni di vita a livello individuale o sociale, sia
dal ripiegarsi della speranza su di un diverso obiettivo: la Questa afretmazione sembrerebbe a prima vista ragione-
vole, tuttavia si pub rilevare, in base alle osservazioni pre-
rivoluzione interiore. Non si cerca pit la libertb, nel mondo,
ma la libertd dal mondo. cedenti, la presenza di alcune parole storia, mondo, di-
scorso impiegate in un modo speciale, insensato o per
t3. Il marxismo non e per Lardreau che una forma del lo meno ambiguo, e tale da permettere contrastanti inter-
< discorso del Padrone r> (si veda la proposizione n. 16): ptetazioni. Si noti che dall'affermazione dell'autonomia
d vero nel senso che nessun oggetto della storia gli sfugge, dei due discorsi Lardreau a dedurri r> I'assoluta estraneith
tuttavia non conduce alla libenzione del Ribelle. Secondo dell'uno nei confronti dell'altro e quindi l'impossibilit) di
Lardreau non si pub che rifiutare il marxismo (a aperta- una reciproca influenza. L'oppresso-ribelle non sarebbe tale
mente antimarxisti, dunque > ) e porre i problemi storici in a causa di obiettive condizioni di sfruttamento o di op-
modo completamente diverso, a poich6 il passaro e reale pressione, ma in virtil di una scelta o forse di una prede-
per il marxisffio, menffe per noi non e che nomi >. stinazione.

170 17t
L7. Il padrone si serve dell'apparcnza (il contrario della Naturalmente J,ttg non usa pfoprio tali termini, ma poiche
veritlr), di un discorso incoerente, facendolo passare (men- egli non pretende dirci che (( cosa )) sia la realt) mentre si
tendo) per il discorso del Ribelle. Iimita a. descrivere alcuni simboli elabonti dall'immagina-
zione umana, non d forse stato inutile tener conto delle
18. <<La politica come scienza separara dal governo e sue anaiisi anche nel caso di Lardreau. Un altfo nome, olffe
l'abiliti nel maneg giare l'apparenza . >> a quello di Jttg, non ha (( peso )) (si veda la proPosizione
n. 6) ne L'Ange, quello di Foucault :
i due discorsi del Ribelle e del Padrone sono
L9. Poich6
entrambi veri, il filosofo deve scegliere fn I'uno e I'alrro, Il b vita; il suo tempo non a il vostfo.
discorso non e
( scommettere D; se sceglie il partito del Ribelle il suo <

compito d quello di
In vi riconciliate con la morte; pud darsi che abbiate
esso non
smasch etare I'apparenza. ucciso Dio sotto il peso di tutto quel che avete detto; ma
non pensiate di farc, di tutto quel che dite, un uomo chc
Lo stravolgimento del significato di ogni parola porra a vivrl pit di lui >.13
negarc ogni possibilirh di azione. Se si nega l'esistenza di
qualcosa al di fuori del discorso (uso della sineddoche : la Pur nella slra arnbiguit) tale frase indica chiaramente la
parte per il tutto) esso non pud fm aluo che ripetere eter- necessith del ritorno alla realt): pensiero e azione non
namenre se sresso; non pud pretendere di diventare altro possono essere ulteriormente separati e devono radicarsi
da cib che d. Si d gi) osservara nella proposizione n. 1 nelle reali condizioni di vita, nella societh.
I'inconsistenza e la contraddittoriet) di tale procedimento
e si d anche notato come esso porti inevitabilmente a un
unico Assoluto che d nulla e ruffo, essere e non essere.
Ma Lardreau non si acconrenta di quesra prima forma di L'angelo che uiene
paradosso e ne introduce un altro. Nella proposizione n. L6,
infatti, viene introdotta la dualit) (it t< due > ), ma cid Sulla base delle premesse gi) esaminate Lardreau passa
rappresenta l'iniziodi un nuovo discorso incompatibile e alla critica dell'etica e della politica freudiana quali si tro-
contraddittorio rispetto al primo; Ia continuitl d solo appa- vano esposte nell'opera di Legendfe.la Vi sarebbe una
rente e per creare tale illusione Lardreau si serve del plu- scienza pefpetua del potefe usata dal Padrone per fat pre-
rale < discorsi >> nella prima sezione della sua metafisica. valere il suo desiderio : tale scienza avrebbe assltnto due
Poichd la seconda s.iion. a meno svilupp ata, ci si limi- forme pef ammaestfafe e ridurre tt in soggezione il sog-
terlr a mettere in luce la contraddizione maggiore; se non getto l. La prima si pub esprimere nella frase << (sotto Ia
vi sono che due discorsi autonomi (proposizione n. L6), due minaccia che bandisco) rinuncia al tuo desiderio, sotto-
mondi, non si vede come sia possibile una scelta; ranro mettiti alla legge e in cambio ti darb il mio amofe )). Il
meno d possibile s€, come sostiene Lardreau, non vi e che cristianesimo ne sarebbe un buon esempio: a un oggetto
presente.O si d in un mondo o si d nell'alrro. La scelta detto cattivo e irraggiungibile, al desiderio nattt raIe, oppone
presuppone un (( tre )), ciod proprio quella natvra, quel un oggetto buono, un desiderio spirituale (di Dio) che si
mondo storico rimosso da Lardreau. potrebbe rcalizzare. La seconda forma, introdotta a calrsa
Se si rilegge dunque con attenzione il r< discorso )) di del logoramento dell'idea di Dio, consisterebbe nel defor-
Lardreau ci si accorge che Jorg non aveva rorto, il ( quar- mare il desiderio fingendo di assecondarlo: (( non rinun-
tro rr ricompare nei margini del discorso: due discorsi (pro- ciare, io (Padrone) sono qui per aiutarti a soddisfare il tuo
posizione n. L6), la lingua (proposizione n. Ti e n. 6 il desiderio r.
pleroma il limite (proposizione n. 5). Al centro di- tali Lo scopo della psicanalisi sarebbe dunque quello di sma-
coordin atq-),fotse, sta I'uomo e la sua possibititi di scelta. scherare questo meccanismo insegnando a non rinunciate

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al. proprio desiderio: << {arc in modo che il soggerto non tere rappresentazione, non hanno f.ona di partecipa-
di
giunga & rnisconoscere a tal punto il suo desiderio che il si ffatta di farc il vuoto per cib che < viene come
zione >>;
padrone trovi senza difficolt) il suo piacere > ; il senso nome inaudito r. L'immagine piil adeguata per esprimere
politico della psicanalisi sarebbe percib quello di dire che la ribellione e dunque quella dell'Angelo, ( corPo etefeo,
e solo possibile cambiare padrone, ma non costituire una luminoso, spirituale > che << c'd >r, ma in modo del tuffo
scciet) senza padroni. particolare: piil che esserci < viene > e si ( annuncia nella
Lardreau sa bene che non esiste solo il Freud del D'isagio storia >.
d'ella ciuilil,, c'd anche un r, Freud illuminista... che crid. E' la vecchia rappresentazione biblica dell'angelo mes-
in un Eros conciliante, armonioso ,, ffi? poi non ne tiene saggero e mediatore, del redentore e salvatore, che perd in
conto: la libenzione non e che un inganno, presenra del Lardreau si congiunge con le riflessioni teologiche bult-
desiderio un'immagine del ftifto falsa, disarm a il soggerro manniane su di una escatologia atemporale o sovratemPo-
di fronte al padrone (seconda forma di ammaesrramento). rale; il futuro regno di Dio, del Ribelle, si realizza gil nel
E' chiaro che in tale polemica con Freud si vuole colpire presente, nella < decision€ >r che il credente deve continua-
il marxismo e quelle forme di pensiero che in Freud ; in mente rinnovate. Cie dunque un altro mondo insieme a
Marx hanno trovato ispirazione per richiedere un radicale quello del Padrone, quello del Ribelle: (( regione reale del-
rinnovamenro della soCiet); nd l; polemica de L'Ange ri- l'altro; ...un altro che non A I'altro dell'altro hegeliano, un
sparmia il cristianesimo, cosa d'altronde ben compfensibile altro che non si risolve nell'uno >r.
se si pensa all'attuale conflue nza, a diversi livelli e con Come si d gii avuto occasione di dire, la caratteristica
di componenti cristiane e marxiste
differenti moti'ra zioni, principale de L'Ange a I'ambiguith. E' indubbio il suo
in una nuova forma di sincretismo.ls A un Freud che rico- carattete provocatorio, tuttavia riesce difficile comprendere
nosce i rt I'uomo vive di illusioni perch6 quesre rendono
dove finisce Ia provoc azione e dove invece inizia un di-
sopportabile la miseria della vita reale r,16 a un Marx che
scorso piil coerente. Ma forse bisogna assumere in pieno
sostiene : la necessit) di rinunciare alle illusioni sulla quanto gli autori dicono: usano il modello dello gnosti-
<<

propria condizione e b necessit) di rinunc iare a una con-


cismo, non solo nel dualismo ma anche nello stile. Scrive
dizione che ha bisngno di illusioni ,,17 Lardreau risponde
-dice :
H. Jonas di questo pensiero:
t, bisogna farc esattamente il contrario di cid che il
discorso della llberazione, bisogna disgiungere totalmente < I'allegotia gnostica negli esempi piri espressivi ... invece
il sesso e la ribellion€ r> ; in caso contrario si ricadrebbe di adottare il sistema di valori del mito tradizionale, cerca
nelle due forme di assoggetramenro descritte da Legendre.l8 di provare la conoscenza pit profonda rovesciando le parti
A questo punro I'analisi del desiderio e quella del di- trovate nell'originale di buono e cattivo, sublime e vile, be-
scorso si congiungono: per potersi ribellare I'oppresso de- nedetto e maledetto. Non tenta di dimostrare consenso, fla,
ve rinunciare al sesso, al desiderio, e cid d possibile perch6 sovvertendo in modo clamoroso, tenta di scuotere il signi-
tt la carne, il sesso d il modo di essere del corpo nella sua ficato degli elementi della tradizione pit saldamente stabiliti
soggezione al peccaro al Padrone; non d l'eternit) del e di ptefetenza maggiofmente venerati. Non pub passare
inosservaro il tono ribelle di questo tipo di allegoria, ed esso
cofpol. D'altta parte la ragione non esaurisce it pensiero: esprime la posizione rivoluzionafia che lo gnosticismo occupa
si deve invece ammettere un pensiero al di fuori della nella tarda cultura classica >.le
ragione, che non per questo e << sragionato )).
Per esprirnere tali concetti d necessario ricorrere a me- Non a caso lo gnosticismo si contraPponeva in quelfe-
tafore, a una specie di teologia negativa in cui il (( corpo, poca principalmente al cristianesimo in ascesa e probabil-
I'accoppiamento senza sesso )), il t< pensiero senza nfio- mente spesso lo contrastava efficacemente; senza questa
ne )) come dice Jambet: metafore prese dal linguaggio dura polemica non si comprenderebbe altrimenti la feroce
del Pad non sono che un indice, ( ...non hanno po- parodia che Ireneo fece di un sistema gnostico:

174 175
< Esiste un certo Pre-Principio, Pre-Inconcepibile, Pre-Non- bandona il gioco metaforico del discorso e torna all'analisi
sostanziale, Pre-Prorotondith; con esso una potenza che io storica. Cid che gli interessa non e lin Piao n6 la Cina,
chiamo Cucurbitacea, e con questa Cucurbitacea una potenza nla la rappresentazione che di Lin Piao si fecero i maoisti
che io chiamo "Assolutamente vuoto". Questa Cucurbitacea francesi; anche da questo punto di vista il lavoro sarebbe
e questo Vuoto, che costituiscono una sola potenza, hanno stato piil completo con un esame del quadro storico nel
emesso, senza emettere, un frutto visibile da ogni pafte, com-
mestibile e saporoso, che il linguaggio umano chiama Coco- quale sorse la Rivoluzione Culturale e con un'analisi delle
mero. Con questo Cocomero vi e una potenza della stessa deformazioni che I'immagine della Rivoluziane subi nel suo
forza che io chiamo Melone. Queste potenze Cucurbitacea, trasferimento in occidente.
Vuoto, Cocomero, Melone hanno emesso la moltitudine Nonostante le catenze, dovute sopraftutto alla mancanza
dei deliranti meloni di Valentino >.20 di una seria prospettiva storico-sociale, quesra sembra la
sezione piil importanre del libro, prende finalmente in e-
Gli gnostici odierni, rappresenrari da Lardreau e Jambet, same dei reali fenomeni sociali e individua un utile mo-
non sembrano meno provocanti di quelli dei primi secoli dello di interpretazione. E' perd veramenre spiacevole con-
del cristianesimo, tuttavia e opportuno tener conro di statare che un interessante conributo alla conosc enza della
quanto dicono; la ricerca di intenzioni palesi e nascosre Rivoluzione Culturale cinese e di un periodo storico di
non deve fat dimenticare lo strano fascino che certe co- crescente interesse, come il mondo tardo antico, in cui si
struzioni, ai limiti della nzionalit), sembrano poter eser- riconosce lo svolgersi di un'altra rivoluzione culturale, sia
citare in un momento di crisi e di sfiducia. congiunto alle fumosit) di un'ambigua metafisica.
Jambet riprende sostanzialmente il discorso di Lardreau Si vedr) in seguito che confrontando il concetto di rivo-
nelle sue due rned,itazioni sulla scommessa e sull'app arcnza; luzione culturale proprio di Lardreau con quelli di cor/?.-
quel che cambia e sopratrurto la forma: da un lato si ac- rnunitas e di (( stato nascent€ >r elaborati rispettivamente
centua il senso metaforico del discorso e si rinuncia, al- cla un antropologo, Victor Turner, e da un sociologo, Fran-
meno in parte, alla sua paradossalit), dall'altro si sottolinea, cesco Alberoni, iisulteranno sia la non irrilevanru-d.l con-
specialmente nella Med,itazione sulla scoll?,ft?essa, il canttere cetto stesso sia i limid delle conclusioni cui perviene
retorico dell'esposizione con un sovrabbondante uso di frasi I'autore, il quale solo dopo aver continuato per ben offanta-
interrogative ed esclamative (pagine intere non conren- nove pagine a parlare di rivoluzione, si decide a chiarire
gono altro) con giochi di parole. Yalga per rutti I'esempio che cosa intende con tale termine.
a pagina 62: ( non c'e forse una simile pericolosa conri- Alla rivoluzione ideologica, intesa come passaggio da un
guit) fn la soddisfazione pascaliana e il godimento, fra la padrone all'altro, con la uansizione da un modo di pro-
nostra esperie nza cruciale e I'esperi enza della croce? > duzione all'altro, viene contrapposta da Lardreau la rivo-
Iuzione culturale: il desiderio di cambiare il mondo cam-
"
Dove la risposta, che si ffova solo con molta fatica, vol-
gendo lo sguardo sperduto fn punti esclam ativi, e altret- biando i cervelli o le anime. Cid presuppone la cesura
tanto ambigua: si deve cercare una via che rifugga il Cro- clella storia in due mondi: il nuovo mondo si presenta
cifisso e Dioniso. come inversione dei valori dell'altro e in esso non vi a
spazio n6 per il padrone, n6 per alcuna forma di padro-
nanza.
Se la manifestazione piil recente e imponenre della ri-
La r'i,uoluz,i,one culturale voluzione culturale si e avuta in Cina con lo sviluppo del
,. Maotsetungpensiero nelle masse cinesi in movimento )) e
Nella tefta sezione de AAnge Lin Piao conte uolonti nei suoi riflessi europei, il fenomeno secondo fautore non
-
e rappresentazione dopo lo sconcerranre annunzio che sarebbe perb del tutto nuovo, anzi riprodurrebbe idee che
Lin Piao e un ( awertimento dell'Angelo >r, Lardreau ab- ci sono sempre state anche se repfesse.

176 177
< La rivoluzione culturale si lascia comprendere meglio e di cui uno avrebbe finito per trionfare, manteneva con
nella crisi che accomp agna il passaggio da un modo di pro- il cristianesimo dei rapporti estremamente complessi, im-
duzione all'altro, ffiL mentre la rivoluzione ideologica vi si magini cristiane e immagini gnostiche si intrecciavano
riduce interamente, la rivoluzione culturale non vi uova la spesso tta loro in modo tale che la difrercnza correva sul
propria causa >.21 filo del rasoio; spesso fu solo la posteriore evoluzione del
dogma a escludere comportamenti e pensieri che prima si
E' noi vi troviamo una occasione per
invece vero che erano accettati. All'autore sfugge che tlrtto cid corrispon-
(( . Finora ruttavia Ia rivoluzione culturale non
ascolt atla >> deva anche a un cambiamento della composizione sociale
ha mai potuto rcalizzatsi, menffe e stata sempre sviata e della chiesa e a un'evoluzione del quadro storico in cui
utilizzata dal Padrone; d dunque importante individuare essa opetava.n
come egli si sia assicurato tale trasformazione. Gli schemi Lardreau delimita il campo di studio al monachesimo
del passaggio dalla rivoluzione culturale a quella ideolo- che <r costituisce la punta avanzata" della rivoluzione ideo-
gica sono apparsi chiari a Lardreau quando ha potuto logica nella rivoluzione culturale, col rischio di perdervisi r.
stabilire un confronto fra la rivoluzione culturale maoista In quello che fu ( un gigantesco movimento di massa ))
e la rivoluzione culturale cristiana (manichea, dualista) prevaleva una <, sensibilith profondamente dualista ,> che si
propria degli ultimi secoli della crisi che colpi e condusse esprimeva particolarmente nel rifiuto del corpo e della
aIIa sua fine l'impero romano e con esso il mondo antico: sessualit) e nel rifiuto completo del lavoro. Gli strumenti
a un'identica volontl di rottura assoluta si esprime in forme che assicurarono al Padrone il controllo della rivoluzione
identiche, ma in queste stesse forme... d gi) assicurato il ftrrono I'istituzionalizzarsi del monachesimo e il prevalere
tradimento, un nuovo amore, un nuovo padrone )). del cenobitismo sull'anacoretismo, Ia rivalorizzazione teo-
In realt) Lardreau con la sua chiave dualista e incapace logica del lavoro, la distinzione fra corpo e carne. Anche
di leggere accuratamente eventi storici che coinvolgono una qui Lardreau non d molto coerente: se altrove aveva detto
societh complessa in cui diverse strutture, sociali, religiose, che il Ribelle deve avere un corpo senza (( carne )), ora ci
politiche, nbrt svolgono un'iden tica funzione, anche ie vi clice che forse neanche questo basta; I'introduzione di certe
d tra loro intenzione; gli sfugge completamente che un mo- distinzioni teologiche e la loro accettazione si sovrappon-
vimento rivoluzionario in una sfera, pud essere riformista gono spesso al perrnanere di un dualismo di fondo, cosic-
in un'altra e che lo stesso richiamarsi a vna tradizione pub c h6 anche in alcuni Padri della chiesa si possono riscon-

in talune circostanze assumere un valore rivoluzionario. rrare tensioni irrisolte fm la teologia che accerrano e la
Lardreau riconosce che < il discorso cristiano ha fin dalle loro sensibilit).
origini proclamato Ia sua sottomissione all'ordine )), (( ma L'odio del corpo compo rtava, oltre aI rifiuto della sen-
se i primi cristiani non furono ribelli, nel cristianesimo sibilith, anche il disprezzo delle funzioni fisiologiche del
passavano certamente innumerevoli temi di una rivoluzione nutrimento e del sonno: esso comportava dunque I'ideale
culturale, nello stesso Paolo la cui opera doveva divenire ascetico,ffio anche I'allontanamento dal mondo inquinato
un perno della rivoluzione ideologica cristiana >, . Ci si pud .lai demoni, il ritiro nel deserto. La vita nel deserto d pen-
domandare per quale ragione, pur riconoscendo l'esistenza sata come una vita angelica tesa a rendere eterna lode
di una concezione dualista in forme pit pure al di fuori rr Dio, tuttavia proprio coloro che invitano al deserto
del cristianesimo, l'autore si limiti a esaminare soltanto offrono contemporaneamente la giustificazione teologica del
I'evoluzione di una sensibilith dualista nell'ambito di un rnatrimonio e della vita nel mondo, istituendo con questa
cristianesimo monoteista e trinitario; forse la risposta sta rrtitigazione del dualismo una gerarchia di valori e con-
nel paragone che Lardreau istituisce con una certa evolu- rcmporaneamente una getatchia sociale.
zione del marxismo. Lardreau si dimentica cosi di dire che il simbolismo del
La concezione dualista di due mondi da sempre in lotta ,leserto ha due volti: oltre a quello angelico vi e il demo-

178 179
niaco, e it monaco ti esperimenta entrambi, vivendo il de- rico in cui tali trasformazioni avvengono, fm il tetzo e il
sefto come una lotta, cosa che del festo tfovava l'esempio quarro secolo, n6 della crisi che aveva colpito soprattutto
gi). nelle scritture sacfe : sia nei quaranta anni di Pefe- gli strati pit bassi della popolazione, n6 della ripresa do-
grinazioni nel Sinai, sia nei quaranta giorni del ritiro di r/uta a un'en etgica riorgan tzzazione che comportando nuovi
Gest. trn entrarnbi gli episodi il
demoniaco compafe come tributi e nuovi oneri sociali nella forma e nella sostanza,
tentazione, come mormo nzione e sconforto, ma entrambi veniva a colpire strati sociali piil recenti provocandone
gli episodi si concludono con il ritorno aI mondo: il de- differenti e complesse rcazioni.za
serto non a presen tata come valore assoluto. Estendendo I'esame aL confronto dei concetti di lavoro
trn quesro disegno di mitiga zione e controllo della sen- e di vita contelnplativa nel mondo cristiano e nel mondo
sibilit) dualista da parte della chiesa rientrerebbe anche la ellenico , l'affetmazione di Lardreau e che :

decisa affermazione del valore puramente simbolico della


castrazione,23 e la differente giustifi cazione della flagella' < al centro della rivoluzione ideologica vi e una nuova
zione intesa sempre pin cotne << imitazione di Cristo ,r in- posizione del concetto di lavoro, attraverso cui A rimesso in
vece che corne punizione del corpo. Naturalmente perb causa lo stesso asse del modo di pensafe ellenico, s€ si e
enrrambe queste intetptetazioni sono r< ideologiche r e sono d'accordo nel fissarlo nel divorzio f.n Essere e Lavoro >.25
ben poco adeguate rispetto al senso evangelico di ( portare
la croce )) . La distinzione principale introdotta dal cristianesimo e
Anche Ia condanna delle r, coabi tazioni sospett€ )) : ciod percib quella fra la vita del mondo e quella del servitore
di quelle comunith di uomini e donne che pur riaffermando cli Dio:
I'ideale di castit) vivevano in comunith, avrebbe la sua
rnotiva zione pit profonda non nel timore che la facilith < E' il desiderio di Dio che diviene criterio discriminante.
del rapporro sessuale inducesse i coabitanti nel peccato, ma T,avita contemplativa del monaco ammette e poi presuppone
nella preoccupazione di fronte << alla negazione di ogni degli impegni di produzione materiale, la vita contempla-
ordine naturale e al vivere castamente in una pratica artar- tiva greca dell'intellettuale e rifrutata insieme alla vita mon-
chica incontrollabile,,. ,Jana > .26
All'altro grande rifiuto, quello del lavoro, corrisponde il
concetto det nutrimento come dono di Dio e del resto si La dicotomia fondamentale d dunque fra i due mondi e,
d gi) visto come il rifiuto del cofpo, comportando una sva- almeno inizialmente, la cultura, il pensiero occidentale
Itrtazione delle funzioni fisiologiche, riducesse anche la ne- rron appaftengono al mondo del cristiano ed egli vi si op-
cessitb del nutrirnento. Tuttavia in pratica si finisce per pone. Se si osserva chi aderisce alla nuova fede almeno nella
accettare per lo meno il lavoro come necessiti. fase iniziale, si comprende il motivo dell'opposizione: in
Ma il Padrone non pub accontentarsi di un'accettazione quel mondo esso ha una posizione marginale, realmente
pufarnente passiva del dato di farco: la resistenza, anche qnella culrura non gli torna di vantaggio e anzi viene usata
se non artiva, verso un elemento portante della sua societh lref giustificafe I'oppressione; non si rifiuta n6 il pensiero
e sempre pericolosa. Si manifesta percib I'esigenza di rein- 116 la ngione, se ne cercano invece nuove espressioni.
trodurre all'interno della rivoluzione il lavoro come un Lardreau sottolinea invece che e pef il rifiuto del pen-
valore, e si giunge persino a farc del lavoro lo stfumento siero che vi sono dei monaci incolti e che tale rifiuto pef-
per eccellenza della rivoluzione. Questo totale capovolsi- siste anche quando fn i monaci entrano degli intellettuali;
menro della rivoluzione culturale in rivoluzione ideologica il pensiero, la cultura sono visti come un ostacolo alla sal-
non tfova perb accaglimento completo e il Padrone si ac- vezza: la vefa conoscenza e h conoscenza di Dio e la pre-
contenra per 1o pit di formulazioni meno totalizzanti del rilriera e la sacra scrittura ne sono le vie privile giate.
valore del lavoro. Lardreau non dice nulla del quadro sto- Certo si pub concofdare con Lardreau che a un dato

180 181
punto iI mezzo e il fine si cambiano di segno, vi d un ritor- formtrlazione teologica: se si leggono i detti e le vite dei
no a un atteggiamento conformistico, ma cib non e dovuto Padri del deserto si ha un quadro di esperie nze spesso con-
nd alla fede n6 al pensiero. L'espansione del movimento uaddittorie che pure conducono per vie differenti allo
cristiano impone sempfe pit il confronto con la cultura ( stato mistico ,r ; la formul azione teologica tende invece
pagana e il problema e sentito maggiofmente quando- i a privile giarc una sola via. Ugualmente si pud dire delle
grandi intellettuali aderiscono al cristianesimo; alla do- riflessioni di Lardreau sulla ribellione, di cui del resto egli
manda se la cultura profana sia pagana si risponde ofa non vede che alcune forme ignorandone altre; nella sua
negativamente. Essa viene I'ista corne strumento, come metafisica il mobile volto del Ribelle si trasforma in una
propedeutica al pensiero cristiano che se ne pub servire maschera mortuaria.
pef penetfare piil a fondo, pef conveftire il mondo pagano; Ma forse la motiva zione piil profonda di Lardreau e b
e di fatto il mondo si t< cristianizza >', . delusione per il fallimento di un'espe rienza passara (la
Prevale dunque un nuovo schema che vede da un lato partecipazione aI movimenro maoista francese) di cui pro-
Ia vita conremplativa pagana (amore della verith) dall'altro babilmente & un giudizio eccessivamente negarivo, e,
una vita cristiana contemplativa, mon acale (amore di Dio), d'altro lato, la sensazione di una minaccia al suo ruolo di
una vita attiva cristiana, ecclesiastica, e una vita mondana intelletruale: minaccia che si annida, come si e visto, in
cristianizzata, laicale (amore di Dio mediato dall'amore per primo luogo nello stesso movimento della rivoluzione cul-
gli uomini): turale, e in secondo luogo in modo pit occulto, nella stessa
trasform azione della struttura sociale che, nella ricerca di
<La nuova vita contemplativa in cui occupa un posto im- nuovi << tecnici >, pud emarginare i vecchi ideologi; un'ipo-
poftante il lavoro e in opposizione sia alla vita contempla- tesi non infondata se si pensa alla forma individualistica
tiva ellenica divisa dal lavoro, sia alla rivoluzione culturale della via di salvezza scelta dagli autori de L'Ange.
come rifiuto del lavoro di cui invece promuove la dignit)r.
Contro I'ellenismo la rivoluzione ideologica cristiana pub La conclusione della rivoluzione culturale convertita in
meglio combattere il rifiuto del lavoro >.27 rivoluzione ideologica fu I'ubbid ienza, I'umilti e il silenzio
del Ribelle, virtt. che poterono essere guidate e usate dai
<c nuovi padroni > : bande di monaci armati di randelli
La punra piil avanzata nella giustifi cazione dell'obbligo
saccheggiano e dismuggono i templi pagani, le sinagoghe,
del lavoro sarebbe rappresentata per Lardreau da Cassiano,
perquisiscono le case in cerca di idoli, vengono usati come
che conffappone all' otiosa co gitatio (il pensiero disgiunto
arma potente nella risoluzione di controversie teologiche.
dal lavoro) una spiritualis meditatio che non si raggiunge
che attfaverso il lavoro manuale. Si deve notafe un cu- Cosi fu per la rivoluzione culturale cinese, cosi fu per la
rioso atteggiamento di Lardreau: egli sostiene che Cassiano rivoluzione culturale cristiana. < Partiti per combattere la
ed Evagrio danno una sapiente sistematizzazione delf inse- filosofia della volontl come pensiero del conatus, della so-
gnamento diffuso oralmente frc i Padri del deserto; se prawiv enza, non si d ffovato altro che la filosofia della
essi non si riconoscono nelle formulazioni teologiche cib rinuncia alla propria volonti, ciod una filosofia della vo-
non toglie, secondo Lardfeau, che queste esprimano proprio lont) del padron€ >r. Ma e probabile che non tutri i maoi-
il loro pensiero. sti siano giunti alle medesime conclusioni, come del resto
Vi e dunque una certa anrbiguit) nella formulazione del non rutti i cristi ani accettarono di essere pedine di un gioco
rapporto fn la < sensibilitb > e la sua formalizzazione teo- che passava sopra di loro.
tica, come teologia e come ideologia. Se da un lato I'autore A conforto del paruIlelismo fn le due rivoluzioni Lar.
riconosce Ia differcnza fra i due momenti2s dall'altro non dreau esamina successivamente alcuni testi < maoisti-lin-
ne deduce tutte le conseguenze e ne trascura I'importanza. piaoisti >r suddivisi secondo specifiche tematiche, confron-
Cid accade anche per il rappoftCI fn esperie nza mistica e tabili con testi della rivoluzione culturale cristiana.

182 183
Le due vie, la contrapposizione dei due mondi, dei < Il padrone e dunque una qualitlr propria alla societlr in
due modi di vivere. quanto taIe, cosi che non si possa negare che rifiutando ogni
L'arma della semplicit): bisogna farsi semplici per legame sociale, scegliendo di gettarsi nelle bnccia di un ul-
timo padrone, padrone definitivo che alla fine ci intrappola,
comprendere I'insegnamento dei testi rivoluzionari, Ia loro la morte? >.s
evenruale tozzezza nasconde un significato profondo che
si pub rivelare attraverso l'esegesi; si forma in tal modo
Ia tradizione. No, A b risposta del Ribelle: (( non si pub che rinno-
Imitazione di un Maestro, di modelli esemplari: gli vafe la scommessa insensata >r ; bench6 I'Angelo sia stato
eroi, i santi. finora battuto, verr) il giorno in cui t, trionferh con una
Il
male non d solo nel mondo ma anche nei pensieri, rivoluzione inaudita D .
si devono eliminare i < pensieri cattivi >r, il cambiamento Speranze, disillusione, morte; la storia complice di un
del mondo passa attraverso ogni singolo individuo. irnmenso inganno; il gesto grandioso della scommessa
Cataloghi di opere buone. rivoluzionaria: si d nel turbine appassionato di un appello
L'immortalith dell'ani ma, la salvezza personale; la agli spiriti pit nobili. Le pagine giurano di venire dal
sopravvivenza dell'eroe pur non essendo ( una Iaicizza- (t cllofe r ed A al (( cuore )), non alla mente, dei lettori che
zione delf immortalit) dell'anirTr?. > e perd certamente (( una si rivolgono. Se non vi fossero che queste, si dovrebbe
alua risposta allo stesso problema )). irnmaginare gli autori de I.'Ange gih sulle barricate, in pro-
Un nuovo padre, una nuova madre: il presiden- cinto di immolarsi all'Ideale.
te Mao. Ma non di questo si tratta. Le disquisizioni rnetafisiche
In quest'ultimo punto, I'accettazione di un nuovo padre, della prima sezione dell'opera erano gii un avverdmento
Lardreau vede la premessa principale di ogni successivo e la conferma ci viene nella conclusione: bisogna pensare,
cedimento della rivoluzione culturale: < sembra che non A un'ontologia cib di cui abbiamo bisogno. Lardreau non
si possa criticare la legge che in nome di una legge pit si accorge che anche dove le barficate non sono possibili,
alta, I'autoritlr che in nome di un'autorit) piil indiscutibile, o dove sono r. ambigue r>, esistono forse altre soluzioni che
ideale, come se non si dimenticassero i genitori che in non siano il semplice (( pensaf€ r; non si accorge infine
nome del Padre >.2e che da questo mondo non d possibile ritirarsi. Il rifugiarsi
Ne consegue una sconfortante visione d'insieme del pro- nel pensiero o nell'im maginazione non sono che illusioni.
cesso rivoluzionario:
< Seduto al tepore del suo focolare, leggendo su un gior-
< Se si ammette che il monachesimo, che fu in origine e nale il racconto di una scalata sull'Him alaya, questo placido
per parecchi secoli traversato da correnti che scalzavano ogni borghese esclama con fr,erczza
possibilitb di padron anza, escludendo la stessa possibilith di uomo! Gli sembra di essere salito lui stesso sull'Himalaya;
una societ), divenne infine e ben presto lo stfumento ammi- -
identificandosi al suo sesso, al suo paese, alla sua classe, al-
revole del Padrone; se e vero che pud essere un inganno del I'intera umanitb, un uomo pud ampliare il suo giardino; ma
padrone accettare che una frangia della societh si matgina- lo amplia solo a parole; questa identifi cazione non e altro
lizzi, sviando ai propri fini tale marginalit), di cui si serve che una vana pretesa >... < Ogni uomo decide del posto che
come punto di applicazione esterno per farc leva su tutta la occupa netr mondo; ma a necessario che ne occupi uno, non
societb, nulla ci garantisce che il movimento maoista e quelle pud mai ritirarsene >.31
altre forme di marginalith", forse ancora pit importinti in
awenire, che sono del resto in gtafi parte nate dallo scacco
del rnaoismo, non siano gil venute a giocare quel ruolo di Anche il discorso del folle non pud sfuggire da questo
punto di f,orza che serve aI padrone per garantirsi la propria mondo e anzi d comprensibile solo a partire da esso, con-
riforma >. rrariamente a quanto pensano Lardreau e Jambet, non cerca

184 18J
un mondo completamente diverso, ma solo uno spazio e ciod, in questo mondo, esiste ancora un elemento positivo
un ascolto in questo.32 capace di accogliere, conoscere e comprendere i valori che,
Ma e opportuno tornare alla storia. Malgrado farc storia per essere comprensibili, devono partecipare in qualche
pur non credendoci sia il motto dei due autori dell'Ange, modo della natura di questo mondo. L'atteggiamento verso
si deve perb osservare che, mentre nell'esposizione dei dati il mondo in tale prospettiva non d ancora deciso; dinanzi
Lardreau e abbasta nza corretto, introduce nella loro valu- al possibile male e all'errore alcuni pensano che si possa
tazione elementi di parte. Egli riconosce il quadro com- ridurre la loro partecipazione all'inganno ritirandosi dal
plesso del periodo storico in esame e ammette che non rnondo: nel deserto, nel pensiero. Cid infatti prefigura,
vi d un preciso rapporto di successione cronolo gica nelle a livello ideale, il mondo a cui si vorrebbe apparrenere.
diverse forme che assume il passaggio dalla rivoluzione Ma se si vuol essere coerenti sino in fondo col proprio
culturale a quella ideologica, tuttavia presenta tale quadro dualismo, in questo mondo che e comunque male
in una linea evolutiva, come uno sviluppo logico e ne- ogni comportamento d indifferenre e senza significato: ne
cessario. consegue l'anom'ia ciod il comportarsi di volta in volta in
In realth cid non accade, e se si assumono le differenti relazione alle circosta nzq senza false morali e utopici i-
formulazioni come espressione di uomini e di forze sociali dealismi.
in lotta, allora appare che il prevalere di una formula sul- il pensare gnostico pud cosi paragonarsi un rito ini-
l'altra d conseguente alla vittoria di quella forza sociale ziatorio che deve condume chi vi partecipa a^operare reali-
che la esprirne e non di un astratto Padrone metafisico. Pud sticamente nel mondo impegnandovisi attivamente. Non
darsi che la rivoluzione si sia conclusa con la vittoria di un casualmente lo gnostico Basilide impon eva, ai suoi disce-
padrone, ma non e indifferente il fatto che si tratti di un poli cinque anni di silenzio terminati i quali dovevano poi
( certo )) padrone, cosi come non e indifferente l'ideologia ritornare nel < mondo ,, non pit perd solo per pensare.34
a cui il padrone si richi ama. Infatti se la societi d costituita TaLt considenzioni inducono a presentare i risultad degli
da diverse componenti, i loro rapporti reciproci, sia di studi di Turner. Secondo Turner,
lotta che di collabo razione, influiscono sul modo di strut-
turarsi della societ) stessa. Se poi, come sembra, differenti < ...implicitamente o esplicitamente nella societ), qualunque
societ) possono raggiungere simili obiettivi in tempi e siail loro livello di complessit), esiste un contrasto f,n la
modi diversi, cid deve essere considerato per non esaurirsi nozione di societi come sistema differen ziato e segrnentato
in una storia vissuta nel fantastico e nell'immaginario. di posizioni strutturali (che possono uovare o non trovare
posto in una gerarchia) e la societlr come un tutto omogeneo
In un'opera di J. Lacarridre ritroviamo molte delle idee e indifferenziato >.3s
espresse nell' Ange, ma vi sono alcune differenze sostan-
ziali: mentre nell'Au,ge si presenta uno schema evolutivo Dall"analisi di Turner si evidenziano due modelli. I1 pri-
a senso unico della <, sensibilith dualist d D , Lacarridre offre mo figuatda la (( struttura sociale r che si costituisce in
un quadro pit complesso del movimento gnostico e in base a una serie di ruoli, di status, coscientemente rico-
particolare si sofferma ad analizzate le correnti rimaste nosciuti e regolarmente operativi in una data societi. Q.re-
esterne alLa Chiesa.33 In qLlesto anch'egli si sente un po sti sono strettamente legati a norme e sanzioni di tipo
t5
gnostico ma con pii ottimismo: la storia c'd. Non a caso, s'
s,
politico-legale. Il secondo modello d la corn?rutnitas, Essa
d'altronde, si d osservato che la letteratura gnostica e fan- t{
lt.' rappresenta l'immagine omogenea della societ) in cui gli
tasiosa e provoc atoria, nonchd dotata di un grande spirito individui si trovano gli uni di fronte agli alui come uguali
d'indipendenza. Cid accade in conseguenza alla dottrina in un incontro diretto e totale tra idendtb umane in cui
dualista. L'affetmazione di un altro mondo porta a cercare lo status sociale non conta.
in esso la veritb e il bene, ma la possibilitl di trovarvi que- L'esperienza della corrrlt'nitas si avrebbe particolarmen-
sti valori e data soltanto se il dualismo non e completo, se te in tre momenti della societh:

186 187
t) nella li.nzinalitd,, periodo intermedio fra il distacco Fra le esperienze che sono caratteristiche della co?nnzu-
dell'individuo dal suo statu,s e il ritorno nella struttura so- nitas vi sono invece la rinuncia della proprieti o il mettere
ciale a un livello differente; in tale fase I'individuo diviene in comune i beni, e il rifiuto del matrimonio e della pola-
ambiguo e sfugge a una classific azione precisa, passando riti sessuale : cib pub portare al celibato all'astin enza, op-
( ...attfaverso un campo simbolico che ha pochi o nessuno pure alla ( promiscuitb primitiva r> , ai matrimoni di gruppo
degli atuibuti del suo stato passato, n6 di quello in cui o ai rapporti omosessuali. La rinuncia alla propriet) pud
sta per entfafe ,, .36 essere connessa con Ia scelta della poverth, della mendicit)
2) Nell'er traneiti,, condizione in cui l'individuo volon- e del rifiuto del lavoro. L'idea di uno stato di natura pub
tariamente o d'autoriti d posto al di fuori dell'ordinamento indurre a non tagliarc pit capelli e unghie e a non lavarsi.
struttu mle della societh. assume un comportamento dif-
e Il rifiuto dell'abito come segno di una condizione strut-
ferente da quello di coloro che occupano uno status (ad es. rurale conduce aL nudismo, all'adozione di divise, e, se
sciamani, sacerdoti, zingan, vagabondi ecc.). Uno stato si- connesso con I'ideale di poverti, all'adozione di abid po-
mile d quello dei ntarg'inal'i che partecipano contempora- veri. L'uniformith dell'abito pud essere diretta anche contro
neamente delle condizioni di due gruppi differenti (immi- la distinzione dei sessi, mentre il digiuno e il nutrirsi di un
grati, nuovi ricchi, declassati); essi sono spesso molto con- cibo particolarc sono andstrutrurali come I'orgia e I'ascesi.
sapevoli delle differenze suutturali che criticano nella pro- Si sarh notato in questo sommario elenco di aspetti della
spettiva della cornmatnitas, < Come i liminali sono in una lim'i.naliti quel rifiuto del lavoro e rifiuto del corpo che
posizione intermedia, ffia, diversamente dai lim'inal'i ritua- Lardreau pone colne catatteristica del ribelle e come con-
li, non hanno alcuna sicurezza culturale di una stabile dizione di (( vera ribellion€ >.
risoluzione finale della loro ambiguit) ,,.37 Sembra abbasta nza chiaro, nonostante ruffe le ambiguiti
dei due autori dell'Ange che Padrone sia il fatto
il loro
, Nella 'i,nferioriti lo status pit basso
struttor,rale, ciod
sresso della struttu razione della societh, del pensiero e della
nella stratificazione in classi o strati. I contadini, i mendi-
canti, i dispr ezzati ...hanno spesso assunto la funzione
<<
natura, mentre il Potere non ne sarebbe che una manife-
simbolica di rappresentare I'umanit) come tale senza ca- stazione. In questo senso si comprende bene I'atteggia-
38 menro antistrutrurale del ribelle di Lardreau e Jambet. Essi
ratteristiche e qualificazioni di status,r e sono spesso visti
come portatori di valori e poteri contrapposti alla f,orza , f ra le varie condizioni che possono f ar risal-
ttrttavia
delle strutture.
tarela cornrnunitas, hanno scelto di esernplificarc special-
mente qtrelle che si presentano piil come negazione che
come affermazione. Il discorso di liberazione che essi rifiu-
Nelle situazioni liminali una societh prende coscienza tano rappresenta altrettanto bene quell'esperienza ( ange-
di se stessa, lica r da loro sottolin eata negativamente. Del resto non si
pub dire, in assoluto, quale atteggiamento sia pin dannoso
le societh piil semplici sembrano sentire che solo una
< .". per la struttura e quale, invece, s'inserisca piit attivamente
persona temporaneamente priva di status, di propriet), di cafica, in essa.
b adatta a ricevere la gnosis uibale o la saggezza occulta che d Un giudizio sulla funzionalit) che Lardreau attribuisce
in effetti la conosce nza di cib che la gente della tribil considera alla corrlttunitas rispetto aIIa struttura pud forse essere dato
come la struttura profonda della cultura e, anzi, dell'universo> .3e
solo esaminando ogni singola situazione. Nella corltrntl,,nitas
la condizione metafisica di esistenza del solo presente, che
La ritualizzazione dell'esperienza lim,inale indica da un Lardreau ricorda, si pub ricondurre piil razionalmente alla
lato la sua potenziale pericolositi nei confronti della sffut- perman enza di una certa struttura mentale o naturale o
tura che ne viene relativizzata, dall'altro la sua impoftanza delf inconscio o della materia. E' interessante notare come
e capacitlr rivi talizzatrice nei confrond della struttura stessa. spesso nei riti iniziatori si faccia riferimento a un (( eterno

188 18e
,r, a un momento tt dentro e fuori ,r rispetto al tem- separate e, sul piano culturale, alla sintesi: (( processo co-
adesso
po. Si deve ancara ricordare come nei riti I'esperi enza della noscitivo-emo zionale dialettico >r che ( corrisponde all'esi-
iorrrrnnni,tas sia vista talvolta come ripetizione di un'e- genza di superamento dei fondamenti culturali della se-
gtegazione
sperienza vissuta dall'umanit) in un tempo primordiale, in
>.42

glro r< stato di natura )); in altre circostanze invece la 6om,- Se azione socio-anffopologica indica la proble-
I'osserv
rnunitas a intesa come prefigurazione di un felice tempo maticiti di una societ), di una sffuttura < perfetta D , d'altta
futuro. Anche in cib Lardreau e Jambet seguono lo schema parte non ne nega la profonda esigenza e per lo pii rico-
rituale: I'Angelo, Ia nuova societ) t< che viene ,r (non c'd nosce la possibiliti di un adeguamento.
ancora), che si annuncia, ha alcune cantteristiche della L'esperienza della cornrnunitas indica anche su quali vie
corTrrutxl,nitas, procedere pur senza assicurare la soliditi dei risultati ng-
In condizioni normali Ia cotnrnltnitas raPpresenta un giungibili; e qualcosa piil di una speranza, meno di una
momento di un pit ampio Processo sociale e tende a rein- cettezza.
regrare I'individuo o il gruppo nella struttura sociale con Se alcune esperie flze umane sembrano poter assicurare
una maggiore coscienza della propria posizione; nei mo- ancota a lungo una cetta liminalith o estraneazione43 si
menti di tensione e di crisi sociale la struttura esistente pensi alle differenze di ete, nascite, malattie, morti e- alla
non assicura piil il ritorno dall'esp erienza liminale, perchd loro dtttalizzazione vi sono tuttavia differenze e ingiu-
il principio di eguaglianza in essa sperimentato diverge stizie che possono trovare risoluzione in una diversa otga-
eccessivamente dagli equilibri (squilibri) sociali. I mec- nizzazione della societh, in cui finalmente il sentirsi eguali,
canismi e le formule di comPensazione non funzionano Pin. il potersi dire e I'essere eguali si possano in qualche modo
Quando cib capita la comrnun'itas spontanea tende a dive- congiungere.
nire una corn?rlunitas normativa, <t nella quale sotto la spin- Mantenendo 1o schema dei rituali di passaggio sepa-
ta del tempo, della necessith di mobili tare e di organizzare nzione, liminalith, rientro nella struttura (o in una nuova
le risorse e del bisogno di controllo sociale ua i membri
organizza in un
struttura) Lardreau e Jambet sembrano esitare nel pas-
del gfuppo..., la clm?nanitas esistenziale si
,,.{ saggio dalla prima alla seconda fase. L'ambiguit) del loro
sistema sociale duraturo
Angelo sta proprio in questo: si presenta come negazione,
Turner definisce poi com,fltanitas ideologica
pur indicando misteriosamente una direzione da seguire,
ma l'indicazione A cosi incerta che riesce impossibile se-
< un tentativo di definire gli effetti esterni e visibili si
guirla; ci si deve allora fermare per interpretarla, ciod per
potrebbe dire Ia forma esteriore di una con nnunitas esi-
pensafe.
itenzialee di specificare le condizioni sociali ottimali nelle
quali si potrebbe prevedere un fiorire e un moltiplicarsi di Ma tale procedimento non A corretto. Lardreau e Jambet
tali esperie nze > ,4r dimenticano che il ribelle non rifiuta una struttura astratta,
ma una sua concreta rcalizzazione nella quale e oppresso;
se il ribelle non richiede positivamente una differente strut-
L'esper ienza della cornrrunitas o della riuolazione cul'
tura ci penser) qualcun altro al suo posto, e forse non nel
tmale viene descritta anche, con differente terminologia e
modo migliore. Lardreau e Jambet afrermano:
con scelta del materiale di studio paruialmente diversa, du
Francesco Alberoni che la definisce stato nascente,
Rispetto al Turner, Alberoni somolinea la differenza fra < il folle, la donna, il bambino, il prigioniero ci indicano
un processo individuale di rifiuto della struttura, dove in un'altra storia: rna di cid che e un ribelle, o di cid che
esso e perb gi} implicito un superamento del momento egli non e, noi non sappiamo nulla. Noi avanziaffio, senza
individuale, e un pfocesso collettivo. In tale pfocesso si minor ingenuit} di coloro che leggevano I'avvenire in Robe-
assiste alla fusione fn parti del sistema istituzionalmente spierre : b Pierre Rividre, p€f noi, ecco tutto >.44

190
lel
Ancora una volta e necessario leggere anche cib che non Confondere una teoria con una sua scorretta applica-
e scritto. E nuovamente si deve ricorrere all'immagine del zione non giova alla comprensione della realti: il giudice
(( quafto )) . Il quarto d sia la Madonna sia Satana: in en- non d la giustizia.
trambi i casi, la sua accettazione nella societh d solo apPa- Ritornando alle figure di ribelle che sono citate nel-
fente, venefazione o timore escludono un fappofto di Pa- l'Ange: il folle, il bambino, Ia donna, il prigioniero, si
rith. In tal senso si deve anche intendere Ia polemica con- deve riconoscere la neces,sith di ampliare certi schemi in-
tro i < Lumi r, contro una ipostatizzazione del progresso terpretativi che sono rimasti per troppo tempo rigidi e in-
che rischia di scordare il proprio scopo. Nella sua fun- discussi; I'attivith e la ricerca di Michel Foucault conten-
zione di accusatore (Satana), il ribelle fappfesenta la fe- gono utili indicazioni per futuri sviluppi.
sistenza e la denuncia di una evoluzione (o involuzione) Ancora una volta perd bisogna sottolineare i pericoli
che non corrisponde piil, che non soddisfa piil tutte le connessi con Ia forma che tali indicazioni assumono ne
esigenze dell'uoffio, o le necessith di tutti gli uomini. Nel- L'Ange: una fuorviante metafisica, un linguaggio troppo
l'alua sua funzione, Ia Madonna, il ribelle esprime I'esi- spesso emotivo e accattivante, un'ambiguitl di immagini
genza di una vita completamente diversa, qualitativamente mistico-religiose usate fuori luogo, un invito a una sterile
diff.rent. in cui una natura intatta e materna sia libera di incettezza pit che a una critica costruttiva. Nella ricostru-
dispiegare le sue energie in favore dellluomo. zione storica poi, alla completa asse nza di riferimenti socio-
Di Ironte a tali esigenze d comprensibile I'atteggiamento economici fa riscontro il perenne uso delle formule che
timoroso di chi nel nome degli equilibri esistenti, in nome rJicono tutto per non dire nulla: il Padrone, il Ribelle.
di trn logos ordinatore e tazionalizzatote, in nome delle esi- Allo stesso modo Lardreau e Jambet affermano che
genze produttive emargina ulteriormente il ribelle
Per poi I'odio per il corpo, per il lavoro, per il sesso (il desiderio),
iancellarlo dal suo rnondo; ma d anche comprensibile l'at- per la ragione, sono I'unica via possibile per una rivoluzione
teggiamenro di chi, esaltando lo spirito rinnovatore del ri- che voglia un mondo diverso, senza Padrone. Ma non ci
belle, non cerca poi che di utilizzarlo come massa di mano- padano mai di questa misteriosa via, come non ci spiegano
vra pef differenti fini e pef la costfuzione di un mondo in mai che cosa significhi una societb senza ragione, senza
cui di nuovo non vi sia pit spazio Per nessuna critica. lavoro, senza desiderio. E non a caso non dicono mai che
Se questo e il pensiero di Lardreau e Jambet si deve eosa sia il Padrone, la rnetafisica potenza con cui bisogna
riconoscere che essi puntano I'indice verso pericoli reali. e eautelarsi e combattere.
La storia ha dimostrato ampiamente I'ambiguith della Non si rivolgono infine n6 ai ribelli nd alle masse, im-
ribellione e dei suoi sbocchi, gli studi psicologici e socio- magine concreta dell'Angelo. Il loro appello d rivolto invece
logici hanno rivelato da tempo come nell'animo del ribelle agli intelletruali che devono riuovare una motivazione per
si possa nascondereun nuovo autoritarismo. Come Erich rr mett€rSi dalla parte del popolo r>, che devono far storia
tr
Fromm, si pud dire che il rivoluzionario non e il ribelle nd ed essere storia: purtroppo perd solo nella teoria, impe-
it fanatico: anche nella ribellione egli mantiene la sua gnati nella risoluzione del loro a problema ffascendentale
libert) di pensiero e di giudizio ed e attento al reale svol- di una possibile autonomia della rivolta >.
gimento dei fatd.as Certo, se proseguiranno nel tentativo di a scoprire cos'd
Ma con tutto cib il rivoluzionario non si riduce al libero il popolo l cercandolo solo nel proprio pensiero, e proba-
pensatofe in una societh che libera non d; rinunciare a bile ehe non riescann mai a trovare altro che le proprie
quegli stfumenti di analisi che portano a" una migliore contraddizioni.aT
comprensione delle dinarniche sociali coincide con la stes-
sa rinuncia alla rivoluzione, sia che la si intenda come
completo rinnovarnento della societb, sia che la si intenda
come adeguamento alle esigenze dei suoi componenti.

192 193
N ote mosse. Se si sceglie un unico principio per spiegare tutta la dina-
mica della psiche si finisce per dover assoggettarc anche la propria
spiegazione a tale principio e ciob con il relativizzarla.
1 Glasenapp, H., Fed,e e culro nelle religioni euolate, Firenze
L962, p. 24; Hesse, FI., Sid,dartha, Milano L975, p. 55. 19 Jonas, H., Lo gruosticistno, op. cit., p. 108.
2 Lardreau, G., Jambet, Ch., L'ange, Paris 197 6. 20 Grant, R. M., Gn,osticismo e c:ristia'ne.rirno 'primitiuo, Bologna
197 6, p. 1 5.
)'S7ittgenstein, L., Tractatas logicrt-philorphitas, (Quaderrri 1914-
1916),, Torino 1974, p. 82. 21, Lardreau, G., Jambet, Ch., L'ange, op. cit., p. 92.
4 Sulla complessa simbologia del deserto si veda: Carrol, R. P., 22 Si veda ad esempio lo studio di E. Fromm sull'evoluzione del
Zeitsch.rift fiir die Ahte.rtamentliche Vissenschaft, 89, !977, p. 184 dogma : Dogmi gregari e riaoluzionari, Milano 1977.
e ss.
23 Vart.gelo di S. Matteo, 19, 12,
5 Sugli sviluppi che conducono dalla < scommessa > pascaliana
all'esistenzialismo e al nichilismo e sulla possibilitl di movare delle 2,1 Si veda: Brown, P., Il ntond,o tardo antico, Torino 1974.
analogie con l'antico pensiero gnostico si veda: Jonas, H., Lo
gnosticism.o, Torino 1973, pp. 3j\-jfi. 25 Lardreau, G., Jambet, Ch., L'ange, op. cit., p. 177.
6 Jung, C. G., La simbolica d,ello sp,i,rito, Torino t975, p. 247 26 iui, p. 122.
e ss.
27 iui, p. 128.
7 Dopo' che a p. 11 sembra supporsi una certa differenza fra
e:sere ed esistere, di cui gli autori si servono a proposito di Dio 28 iui, pp. 110, I I'i.
che esiste, ma non c'b, tale distinzione scompare nel resto del-
I'opera; sarebbe utile sapere se gli autori sono stati oggetto di una 29 In realth il 1:ericolo maggiore rron e I'accettazione di un
<<preclusione >>, e se non ritengono che la stessa distinzione possa Padre, rna di una catena di padri, in cui il primo finisce per scom-
essere compiuta nei confronti del loro << Angelo >> .
Lo studio dei sistemi di citazione nelle opere di una
parire. <<

A estremamente interessante, e in certi casi ci dice pit


scuola >>
8 cfr. nota 9. che non il contenuto stesso c{elle opere. Quanto alla necessitb di
una nuova legge per criticare I'antica, bisogna osservare corne spesso
9 cfr. Scholem, G., Jad.aica 3, Die Metamorphose des halretischen la critica piil efficace (sul piano formale) parta dall'accettazione in-
Messianismus der Sabbatianer in religicisen Nibilismus int. I B. tegrale della legge, dalla esplicitazione delle sue ambiguitl, dalla
Jahrhundert, Frankfurt a.M. I970, p. 198 e ss. richiesta di una rig;orosa applicazione.
10 Todorov, T., I-a letteratura fantastica, Milano 1977. :i0 Lardreau, G., Jambet, Ch., L'ange, op. cit., p. I52.
1 1 Borges, J . L., Altre irnquisizioni, Milano 1963.
31 De Beauvoir, 5., Per und, m,orale dell'ambiguit,i, Milano L964,
12 Scholem, G., Jad.aica 3, Der Name Gottes und, d,ie Spraclt- pp. 135 e L45.
theorie d,er Kabbala, Frankfurt a.M. 1.970, pp. 7 -71. l? Laing, R. D., L'io diaiso, Torino 1969.
t3 Foucault, M., I.'areh1ologie da sauoi,r, Paris 1969,, p. 27 5. 33 Lacarridre, J ., Let gnostiques
, Paris L971 .

t4 Legendre, P., L'amoar du cenreur, Paris 197 4. 34 Eusebio, Storia ecclesiastica, IV 7 ,5-8. Cfr. : Testi gn,ostici
1,5 Fromm, E., Ma,rx e Freud, Milano L97t; Miranda, J., Marx cristiani, a cura di M. Simonetti, Bari t970.
e la Bi,bbia, Assisi L974; Durand, A., e akd, Il uistianesimo tnar-
xista, Brescia 197 6. 35 Turner, V., Simboli e m,otlbenti d,ella cormanit), Brescia L975,
p. 24.
16 Frornm, E., op, cit,, p. 23.
36 iui, p. L5.
17 it,'i
18
)7 it'i, p. 18.
Si noti che Lardreau non muove alla psicanalisi freudiana nes-
suna di quelle uitiche ehe pure porebbero essere legittimamente 38 iui
t94 195
39 iai, p. 30. lndice
4A Turner, V., ll processo tnitaale, Brescia 1972, p. I48.
4l iui
42 Alberoni, F., Statu roascenti, Stadi sui prooesil collettit,i, Bo-
logna 197 t, p. 7 5 " Ernesto Mascitelli, Introdu ziane p.
L'impresa - Il garante - L'isterico e il padrone -
43 Sui rapporti fn liminaliti, poesia, mitologia, produzione arti-
Discorso dell'eterogeneo - Le macchine del po-
cfr.: Seppilli, A., Poesia e magia, L972; sul concetto di < estra-
stica
tere - Metafore della reazione
neazione> in estetica si vedano gli studi dei << formalisti >>, c[.r.:
Erlich, V., ll formalismo russo, Milano L966; un ampio esame di Miehele Prandi, Il potere e I'identico p" 45
forme di estraneazione si trova in Colin \Wilson, Lo straniero,
Milano 1958. Infine si deve ricordare l'opera di A. Camus che ha (Su L4 barbari,e dal aoh'o ltvllrnuo cli Ber-
affrontato il tema della rivolta e della rivoluzione con arte, stile nard-Henri L6vy)
e seriet) ben maggiori di Lardreau e Jambet. Cfr. : Camus, A., Potere - Barbarie - Vecchia e nrlova sinistra
L'uomo in riaolta, Milano 1957. Linguaggio - Desiderio - Nomi propri, avveni-
op. cit., p. 225 menti e varia retorica

45 Frornm, 8., Il ca'rattere riaol,aziona,rio, in Dagmi, gregari, rirro- l-uisa Bonesier, Testol potere, verith p. 81
laziona,ri, Milano L97 7 , pp. 1 5 1- t7 3. (Su I PadrrtnE del ,pensi,ero di Andrd Glueks-
,4,6 Si veda l'opera interessante e provocante di J. Chesneaux :
mann)
Cbe cos'| la storia, Milano 1977. La mgiane come potere - I1 dispositivo discipli-
nare - La plebe e il pensiero della rivoluzione -
47 All'angelo dal corpo etereo di Lardreau e Jambet
credo sia Le lanterne del Gulag
da preferire un essere che, nella pienezza del suo corpo e del suo
intelletto sappia finalmente supe rare le scissioni che dividono I'uomo 'Doll6
e il mondo. L'angelo come altre figure che uniscono l'elemento Claudio Bonvecchir:, o la finzione dell'essere p. I15
umano e quello animale b un simbolo tipico delle situazioni limi- (Su Ha'ine de Ia penlee di Jean-Paul Doll6)
nali in cui le energie e le facoltb creative dell'uomo si manifestano L'intellettuale e la crisi - La mistificazione del-
spesso nel pit alto grado. Quale ulteriore esempio di esperienza I'essere e il
sorgere del pensiero - L'inganno del-
liminale, propongo la lettura di Genesi 32,23-33. vi b il passaggio la ngione e la metafisica marxista - L'ideologia
di un guado, l'inconuo e la lotta con un uomo sconosciuto (An- della scienza e il
marx-capitalismo - Ilgulag
gelo, Dio), il desiderio inesaudito di dargli un nome (fallacia di della teoria - Il mito della veritlr - Verso I'arte
una metafisica), la rnarchiatura che si riceve da tale esperienza; e la poesia - Essere e esserci
tale marchiatura b detta in due modi: Giacobbe zoppica e Gia-
cobbe riceve un altro nome. Il nuovo nome di Giacobbe, Israele, Ijlio Jucci, Il romanzo dell'angelo ovvero il ribelle
(colui che lotta con Dio) non b altro che il nome del popolo che p. L6L
senza ribellione
da Giacobbe avrl origine.
Come si pud notare l'Angelo che lotta con Giacobbe non ha (Una lettura de L'Ange di Lardreau e
afratto un corpo etereo, I'esperienza liminale non si riduce a un Iambet)
viaggio nel pensiero, inolme in essa il soggetto supera la dimen- Metafisica della veritlr - L'angelo che viene - La
sione individuale per acguisire una nuova coscienza del suo ruI)- rivoluzione culturale
porto con la collettivitl.
Naturalrnente questa non a che un'interpretazione di un rac-
conto che ha pit livelli di lettura, tuttavia mi sembra possa rap-
presentare un buon inizio per un'altra rnetafisica.

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