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Dottoranda
Maria Teresa Granato
Tutor
Prof. Umberto Cao
co-Tutor
Prof. Luigi Coccia
Coordinatore
Prof. Raffaele Mennella
3
Indice
1.3 Esperienze abitative tra collettivo e individuale 3.1 Bisogni individuali e spazio abitativo
1. L’abitare individuale. Ovvero l’evoluzione del concetto qui la ricerca di un habitat proprio dove riconoscersi e ri-
di abitazione minima individuale a partire dai fattori socio- fugiarsi. Parallelamente l’indagine volge l’attenzione all’a-
logici ed economici che determinano il nuovo utente della nalisi del contributo di alcuni dei maestri del novecento e
casa le proposte progettuali legate ai fenomeni sociali del loro
2. L’abitare seriale. Ovvero l’adattamento del concetto di tempo. L’indagine cerca di delineare il carattere di indivi-
“casa individuale” alle necessità collettive. L’indagine uti- dualità riscontrabile all’interno delle abitazioni da loro te-
lizza tre esperienze progettuali ritenute significative nella orizzate e progettate, riconoscendo nelle opere analizzate
capacità di coniugare lo spazio individuale con le necessità alcuni aspetti che verranno successivamente riconsiderati
della sua aggregazione. nel progetto di architettura contemporanea.
3. L’abitare e la casa di oggi. Nella contemporaneità l’in-
dividuo diventa protagonista e attraverso l’abitazione dà Il secondo si riferisce all’evoluzione del concetto di casa
libera espressione ai suoi desideri mettendo in atto un pro- come risposta ai fenomeni e alle richieste sociali.
cesso per la definizione del proprio ambiente di vita. I tre casi presi in considerazione − Le Corbusier, Hertzber-
ger, West 8 − indagano il rapporto che le costruzioni in-
Il primo prende in considerazione l’evoluzione del concet- staurano (o non instaurano) con gli spazi intermedi siano
to di abitare contemporaneo come fenomeno sociale. L’in- essi pubblici, semi-pubblici o privati quali strada, corti,
dagine si basa su alcune ricerche portate avanti da sociolo- giardini, spazi pavimentati al di fuori dell’abitazione e
gi e antropologi che individuano i fattori sociali ed econo- spazi comuni di aggregazione, il rapporto che esse hanno
mici determinanti il nuovo individuo sociale ed il suo mo- tra interno esterno, il rapporto e la relazione dello spazio
do di vita contemporaneo. costruito e lo spazio vuoto.
Emerge una figura nuova di individuo Le sperimentazioni sulla abitazione sono molte ma, stru-
“L’uomo moderno aveva sentito nella metropoli la possi- mentalmente al percorso di ricerca, sono state selezionate
bilità di essere solo nella folla, individuo insieme ad una le esperienze progettuali europee ritenute importanti a de-
moltitudine di individui(…)”2 finire il tracciato di sviluppo del carattere di individualità
Il progetto dell’abitare non può non rappresentare ciò che nell’abitazione.
succede all’interno di una società mutante, dove tutto è in Il confronto si avvale di tre grafici che mettono in eviden-
continuo movimento. La nuova figura di individuo che ne za le permanenze e le variazioni delle questioni sopra indi-
emerge è inserita nelle logiche del mondo del lavoro e del cate:
vivere sociale, la cui condizione di vita collettiva ed indi- - la cellula e la sua aggregazione planimetrica
viduale è legata a caratteri di flessibilità e mutevolezza, da La teoria sperimentata da Le Corbusier nel Movimento
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Moderno, nell’ambito dello studio della cellula abitativa e mente, non esistono infatti variazioni che non siano state
della sua aggregazione, diviene fondamento di iterazione su già progettualmente prestabilite.
base allargata al momento dell’assemblaggio dei vari ele- LA MODULARITA’
menti sempre identici a se stessi. - Flessibilità individuale negli alloggi Diagoon: la ripeti-
L’idea di abitazione, partendo sempre dallo studio della cel- zione nell’aggregazione viene in qualche modo negata dal-
lula, proposta dal Team X è piuttosto legata ai modelli della le variazioni planimetriche e conseguentemente volumetri-
città storica compatta e comunque molto vicina all’idea di che degli alloggi che assecondano le variazioni nel tempo
“comunità” ancora fortemente legata ai concetti di identità, degli utenti.
appartenenza, solidarietà. LA VARIABILITA’
La programmaticità messa in atto da West 8, delle singole Flessibilità individuale negli alloggi del Borneo Sporen-
unità abitative in sintonia con i vari usi e forme di vita sot- burg: la ripetizione delle singole cellule viene completa-
toposta a mutamenti accelerati permettono prima di tutto, di mente disattesa nel processo spaziale manifestato attraver-
ripensare l’alloggio sociale in termini di qualità di vita. so l’utilizzo di dispositivi progettuali capaci di asseconda-
- la cellula e lo spazio aperto re le diverse e molteplici esigenze individuali.
Le Corbusier, studia la singola cellula abitativa ponendo in LA VERSATILITA’’
primo piano l’esigenza del singolo individuo inteso come
singolo uomo. Il rapporto interno-esterno è comunque al- Il terzo prende in considerazione esempi di abitazioni co-
loggio-patio inserito all’interno della singola unità abitativa. struiti e progettati nella contemporaneità.
Herman Hertzberger studia un alloggio che abbia un diretto Ai temi che costituirono il patrimonio della sperimentazio-
rapporto non solo con lo spazio di giardino per esso proget- ne del XX secolo, funzionalità, flessibilità, tipologia, di-
tato, ma anche con spazi esterni e aperti che vanno ad iden- mensione minima, se ne affiancano altri, modificabilità e/o
tificare quelli che nei suoi progetti vengono definiti spazi flessibilità spaziale, appropriazione degli spazi intermedi,
semiprivati o semipubblici a disposizione degli utenti. relazioni tra interno-esterno, ibridazione, privacy-un/
West 8 da una singola cellula con dimensioni stabilite mette privacy; ma in modo particolare ciò che realmente cambia
in atto un processo, lasciando la possibilità alla stessa di nel progetto è la modalità con cui esso viene concepito: da
assumere un serie di variabili planimetriche e spaziali che “forma” quale dimensione conclusa e compositivamente
ne definiscano il rapporto dell’alloggio e gli spazi aperti. finita, il progetto di abitazione diventa “processo” capace
- la cellula e la sua sovrapposizione volumetrica di attivare articolazioni spaziali e di movimento, versatile
Flessibilità industriale nell’Immebles-villas: la ripetizione alle differenti modalità di appropriazione degli utenti.
seriale planimetrica viene riscontrata anche volumetrica- Attraverso alcuni progetti realizzati e soprattutto in quanto
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campo di sperimentazione in atto attraverso la ricerca archi- metaprogetto ma nella definizione del concetto di indivi-
tettonica portata avanti da progetti di concorso, vengono dualità, nella individuazione dei nuovi requisiti per il pro-
delineati i cambiamenti in atto dei modi di abitare, in cui si getto di abitazioni “individuali” contemporanee, ed infine
definiscono le nuove categorie spaziali che caratterizzano il nella individuazione di strategie progettuali che siano in
progetto della casa di abitazione contemporanea. grado di rispondere alla domanda di individualità dettata
Come dare una risposta progettuale residenziale ad una so- dai cambiamenti in atto.
cietà che cambia?
Possono essere seguite diverse logiche: diversificando le “Cancellato l’intorno, dimenticata la città come elemento
tipologie che attraversano giardini, terrazze, corti; rendendo specifico di identità e di riconoscibilità, messo a margine
lo spazio mutevole tale da assecondare i cambiamenti delle il “pubblico apparire” del manufatto-casa, l’abitare di-
evoluzioni delle famiglie che lo abitano, flessibile ai diffe- venta così la vera chiave di lettura delle differenze d’uso,
renti occupanti che vi si succedono e permeabile ai cambia- del potere d’acquisto, delle necessità e dei bisogni, della
menti programmatici previsti; o anche prevedendo pro- costruzione dei propri desideri. (…) In una società stra-
grammi complessi all’interno delle sezioni degli edifici pur niante sempre meno” sociale” e in grave deficit di identità
garantendo l’individuale nel collettivo. è l’interno dell’abitazione a fare davvero la differenza.3
La letteratura di riferimento è molto vasta sia dal punto di
vista storico che dal punto di vista della progettazione ar-
chitettonica in quanto il tema in oggetto è stato nell’ultimo
secolo campo di avanzata sperimentazione.
L’indagine si prefigge i seguenti obiettivi:
- individuare delle condizioni ricorrenti, riferibili all’esigen-
za sociale e alla risposta progettuale, che declinano la indi-
vidualità, provando a definire i diversi livelli di individuali-
tà che le abitazioni analizzate posseggono;
- individuare nel progetto di abitazione, che assuma l’indi-
vidualità come paradigma di riferimento le relazioni tra esi-
genza sociale, scelte architettoniche e forma dello spazio.
Rispetto all’obiettivo della tesi e attraverso gli strumenti
individuati, i risultati attesi non consistono nella progetta-
zione di un sistema costruttivo, né nella definizione di un
9
1
In Italia secondo una ricerca ISTAT
pubblicata nel febbraio ’97, la famiglia
tradizionale (genitori con figli conviventi)
costituisce il 48% del totale. Si tratta di un
valore in rapida discesa (nel 1988 era pari
al 52%), compensato dal diffondersi di
famiglie anomale (la ricerca le definisce
“famiglie nuovo modello”), che ammontano
a più del 17%. Negli USA all’inizio degli
anni ’90 la famiglia tradizionale rappresen-
tava solo il 27% del totale.)
Ricerca contenuta in: SAIE 1995, La casa,
il tempo, il luogo, Fiere Internazionali di
Bologna Ente Autonomo in collaborazione
con il Gruppo Editoriale S.p.A.
2
Susanna Ferrini, Pensare l’abitazione/una
certa forma del tempo, in New Motion,
Piano Progetto Città, edizioni Sala, 2003
3
Aymonino Aldo, Abitazione. Wherever I
last my hat that’s my home, in Desideri
Paolo, Ilardi Massimo (a cura di), Attraver-
samenti. I nuovi territori dello spazio pub-
Nagy, Metamorph Vectors blico, costa&molan, Genova, 1997
Capitolo 1
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L’ABITARE INDIVIDUALE. Evoluzione del concetto di “abitare”
1 L’ABITARE INDIVIDUALE.
Evoluzione del concetto di “abitare”
“La libertà del non luogo può giungere sino alla follia della solitudine, come il senso del luogo può pervenire alla
dittatura dei pregiudizi, al troppo pieno di senso che produce anch’esso le sue forme di follia…“ l’antropologo
Marc Augé invita gli architetti e gli urbanisti di “restare fedeli alla storia di tutti e a rendere possibile quella di cia-
scuno” costruendo “spazi in cui si possa coniugare il senso del luogo e la libertà del non luogo”.
1.1 Concetto di individualità metà del novecento dalle culture delle periferie urbane,
cresciuto dentro i saperi e i linguaggi dei lavori postfordi-
La casa di abitazione è il primo registro capace di ricono- sti, questo individuo vive in uno stato di perenne mobilità
scere ed interpretare i fenomeni di cambiamento dei com- e precarietà. …questo individuo, rispetto al passato, pren-
portamenti individuali; nell’abitazione si costruisce la ge- de per la prima volta possesso del mondo senza più alcu-
nesi di un cambiamento come risposta a modelli di tra- na limitazione (…) e senza più compiti extramondani (…)
sformazione sociale più generali. né sociali (…). Ci troviamo per la prima volta di fronte ad
All’interno del fenomeno contemporaneo dell’individualità, un individuo che è situato totalmente nel mondo. (…) si
muta il rapporto fra lo spazio privato e lo spazio pubblico, passa, dunque, dall’Io astratto costruito dal mercato, (…)
muta il rapporto fra il soggetto individuo e lo spazio dome- dalle regole e dalla logica del sistema sociale, dalla capa-
stico, muta drasticamente l’idea comune di abitare il do- cità di interiorizzare le rappresentazioni sociali del Sé, al-
mestico: l’abitare contemporaneo è strettamente legato l’individuo concreto che è libertà senza impedimenti, con-
alle condizioni di mobilità sociale, all’accellerazione di fe- sapevolezza del proprio corpo, distruzione dei legami i-
nomeni che determinano il cambiamento di esigenze e dentitari.1”
cambiamento di usi. Questo cambio di identità dal io, all’individuo si produce in
Sono numerose le ricerche svolte sul tema dell’individuali- parallelo ad una dilatazione del concetto della società in
tà sociologiche, antropologiche, economiche e più in ge- cui i vincoli interpersonali diventano meno intensi, i senti-
nerale di mercato, dalle quali emerge che oggi il concetto menti collettivi diventano meno saldi e l’universo indivi-
di casa di abitazione è interpretato con maggiore soggetti- duale trova sempre più spazio nel mondo dei sentimenti
vità e le scelte abitative degli individui sono più consape- del vissuto personale.
voli che in passato; gli abitanti infatti costruiscono la pro-
pria casa “su misura”, costruiscono lo spazio a loro imma-
gine e somiglianza.
Il XXI secolo, è il secolo in cui i molteplici bisogni diversifi-
cati in cui si riconosce l’individuo contemporaneo, sempre
più cercano risposte nell’abitare. La casa non ha più un
carattere unico e compresso, ma deve essere adattabile
alle nuove relazioni diffuse; non è più riconducibile come
in passato alle due dimensioni alternative di casa unifami-
liare o plurifamiliare, ma è sempre e comunque casa indi-
viduale.
Si delinea una figura nuova di individuo, “sconosciuta ai
sociologi e ai politici del moderno. Nato nella seconda Cannes, 1955, Photographie Andrè Villers
Capitolo 1
12
Concetto di individualità
dalla tecnologia e dallo sviluppo scientifico in cui l’individuo culture, in cui le famiglie e la propria personale biografia
non può effettuare alcuna variazione se non programmata. hanno sempre avuto un fortissimo ruolo; da qui, il salto
La contrapposizione messa in evidenza nel film, non è in- sociale, l’abbandono dell’intorno familiare o la migrazione.
fatti, tanto sulle due diverse abitazioni proposte, ma sul La maggiore mobilità nelle relazioni sociali ed interperso-
modo di pensare e descrivere la possibilità di abitare una nali, porta ad assumere una definitiva distanza e una tra-
casa da parte dell’individuo; è una analisi penetrante della sformazione del contesto del sentito e del vissuto4.
vita moderna messa in scena con una quasi totale assenza La mobilità investe tutti i settori della vita quotidiana; sem-
di dialoghi ma con una ambientazione fortemente contra- pre più si sta diffondendo all’interno dell’ambito del lavoro
stata di situazioni differenti. l’uso dell’espressione “capitalismo flessibile” per indicare
Da una parte la casa fenomenologia, una casa fatta di fan- un sistema che rappresenta qualcosa di più di una varia-
tasia, di libertà, dove ad ogni azione corrisponde un signifi- zione su un vecchio modello ma che diventa sinonimo di
cato, una casa dedicata all’individuo in quanto tale; dall’al- cambiamento di carattere dell’individuo stesso e del suo
tra la casa positivista come certezza del perdurare e il pro- modo di rapportarsi al mondo in cui vive.
gredire della fiducia incondizionata del progresso, dedicata Le rigidità burocratiche vengono messe sotto accusa, agli
ad un modello di famiglia senza una propria precisa identi- individui viene chiesto di comportarsi nel mondo del lavo-
tà, una casa igienica, asettica, senza memoria. ro e non solo, con maggiore versatilità, di essere pronti a
“La gente vuole edifici che rappresentino la propria vita so- cambiamenti con breve preavviso, di correre continua-
ciale e comunitaria, per darle maggiore compimento fun- mente qualche rischio, di affidarsi meno alle regole sociali
zionale; vuole che siano soddisfatte le proprie aspirazioni tradizionali e alle procedure formali.
alla monumentalità, alla gioia, all’orgoglio e all’eccitazio- Nel 1970, scrive Richard Sennett, “Enrico e Flavia control-
ne”3. lavano ogni settimana l’incremento dei loro risparmi, e
Questi vincoli di chiara natura interpersonale, stanno otte- misuravano la loro vita domestica nei termini dei migliora-
nendo in questi ultimi anni, uno straordinario grado di fles- menti e ampliamenti che apportavano alla loro villetta. In
sibilità o hanno talvolta, perso importanza qualunque sia definitiva, vivevano una vita predicibile. Rico, loro figlio,
l’ambito di relazione a cui si fa riferimento: sia esso senti- disprezza i “servitori a tempo” e le altre persone a riparo
mentale, è di fatto sempre più diffusa la capacità con cui della corazza burocratica; invece, crede che sia importan-
interrompere relazioni; lavorativo, di cui la precarietà del te essere aperti al cambiamento e disposti a correre ri-
lavoro è l’elemento scatenante; culturale, linguistico, nazio- schi. Rico considera sua moglie Jannette come un collega
nale, che sono condizioni legate al mondo e ai rapporti del- di pari livello e si è adattato alle sue esigenze. Siamo da-
la globalizzazione. vanti ad uno splendido esempio di coppia adattabile.5”
Tutto ciò assume importanza, se consideriamo che viviamo Il diffondersi del lavoro a breve termine, a contratto o oc-
in un contesto nel quale l’identità è stata da sempre asso- casionale, è stato accompagnato da un cambiamento nel-
ciata ad un sistema di relazioni di classe, di geografie, di la struttura delle istituzioni moderne. Le grandi aziende
Capitolo 1
Pagina 14
Concetto di individualità
1
litano. Un individuo che è dominato dal sistema produttivo Massimo Ilardi, Nei territori del consumo
totale. Il disobbediente e l’architetto, edizio-
– al cui centro oggi è la produzione di beni immateriali – ne derive approdi, Roma 2004
2
che mette a profitto la sua creatività e la sua capacità di Nel 1957 Jacques Tati propone per il cine-
ma il suo film Mon Oncle lasciandoci uno dei
innovazione culturale; ma contemporaneamente condizio- più intelligenti e divertenti film critica, sul
na lo stesso sistema che, per sopravvivere, non può fare a modo di pensare, progettare e abitare la casa
meno di queste risorse e dunque è costretto a concedere secondo un’ortodossia moderna. In esso sono
evidenti due forme di vita contrapposte:
livelli di libertà, consumo, mobilità, (…)6.” quella dello zio Monsieur Hulot (Tatì) che
Un individuo inserito nel mondo di una metropoli la cui con- vive all’interno di un quartiere nel centro
dizione spaziale che si basa su concetti quali flessibilità, della città di Parigi, e la famiglia Arpel, con-
sistente in Monsieur Arpel, proprietario di
adattabilità, mutevolezza, autorappresentatività, che scar- una industria plastica, sua moglie, la sorella
dina in ogni sua manifestazione il senso comune delle co- di Tatì ed un solo figlio.
3
Manifesto del 1943 di Sigfried Giedion,
se, che rifiuta la prevedibilità e la programmazione, che Josè Luis Sert e Fernand Léger
vive della compresenza dei fenomeni, diventa condizione 4
Franco La Cecla, sostiene che economia e
del suo vivere quotidiano . politica sono spazi pubblici, la sfera senti-
mentale è privata. Franco La Cecla, Lasciami.
Ignoranza dei congedi, edizione Ponte alle
Grazie, 2003
“Non lo si può rivendicare (l’amore), esso
non crea spazi nella città, luoghi e tempi
separati per fare l’amore. Come accade
invece in altre società, come quella giappo-
nese in cui i luoghi in cui fare l’amore (sia
per coppie sposate che per le altre) sono
distribuiti nel territorio della città e utilizza-
bili in vari momenti della giornata: love hotel
in cima ai grattacieli, caffè con separé. L’in-
tera nostra società crede che le storie d’amo-
re rimangano chiuse nel segreto individuale,
anzi costituiscano il nucleo centrale dell’in-
dividuo moderno. Non fanno <<storia>>
perché sono <<storie>>.”
5
L’uomo flessibile. Le conseguenze del
nuovo capitalismo sulla vita personale. Ri-
chard Sennett, Saggi Universale Economica
Feltrinelli, grafica Sipiel, Milano 2003
6 Massimo Ilardi, “op. cit.”
tende sempre più a stabilirsi definitivamente, mostrando un del lavoro, del tempo libero e delle relazioni sociali diven-
intreccio non facile da dipanare tra un veloce adeguamento tano i nuovi spazi dell’individualità.
a nuovi modelli abitativi tipici del nostro paese e una tenuta Importante in questo senso è il confronto con le nuove
di alcune specifiche più tradizionali consuetudini abitative strutture insediative e soprattutto con la molteplicità di si-
capace di ridefinire il senso e i modi d’uso di alcuni am- tuazioni insediative e territoriali connotate da processi di
bienti di vita7. metamorfosi e dall’emergere al loro interno di nuove for-
Esiste ancora la presenza di grandi eventi siano essi reli- me di coabitazione, di nuove geografie relazionali.
giosi, laici, calamitosi a portare alla nascita di nuovi tasselli, Queste nuove popolazioni sono al tempo stesso il prodot-
alla metamorfosi di intere porzioni di territorio, alla creazio- to e una delle componenti principali delle trasformazioni
ne di nuovi differenti fenomeni di coabitazione urbana. urbane, in quanto per ogni soggetto abitante esiste un
Una flessibilità che si traduce dunque, nel fare valigie e nuovo modo di essere, di “sentire”, di comportarsi, di co-
cambiare casa, significa adattarsi alle nuove esigenze so- struire infine il proprio modo di abitare modellandolo intor-
ciali, familiari e lavorative, cercando però una casa “su mi- no al proprio corpo.
sura”, una casa capace di soddisfare le proprie esigenze di Una nuova realtà sociale, omologata nel modo di vivere
quel particolare momento; non più la casa per tutti ma la all’interno di una nuova realtà urbana, dove l’uso di questi
casa per ciascuno. spazi sviluppa sempre più un individualismo dove i “non
Così, questa maggior mobilità personale dovuta a fenome- luoghi” della città vengono esorcizzati all’interno del nuo-
ni sociali sempre più diffusi, si trasmette nel campo spazia- vo “luogo”. L’abitazione diviene dunque, la valvola di sfo-
le dell’abitare, e permette in qualche modo, di correggere go, il nuovo oggetto dell’immaginario di soggetti-individuo
una certa, sviluppata tendenza alla ripetizione estensiva non più disposti a riconoscersi nell’ideale collettivistico del
della tipologia abitativa standard. Questi successivi cam- Moderno.
biamenti di residenza dovrebbero rappresentare i differenti Mobilità, flessibilità e complessità costituiscono quindi
stadi della vita e l’architettura dell’abitare dovrebbe essere le condizioni complementari per traslare la diversità da
un tentativo di risposta a una pluralità di esigenze, fatiche e una scala urbana ad una scala individuale. L’abitare indi-
sogni del vivere quotidiano, dallo sforzo di gestire, anziché viduale diventa quindi sempre di più una “metafora della
rimuovere, inevitabili e sempre nuovi micro-conflitti; l’abita- città” in cui è possibile portare e/o riconoscere la comples-
re costituisce un momento di libertà. Un abaco più ampio di sità e l’ambiguità dei caratteri degli spazi urbani.
spazi per la residenza, risposta necessaria al condizionato Caratteri di flessibilità e modificabilità, di individualismo ed
e sempre più diffuso “comportamento flessibile”, non solo individualità, caratteri che si trasmettono nel territorio e
apre l’abitazione ad una grande varietà di situazioni diffe- che costituiscono le diverse declinazioni dell’abitare indivi-
renti dalla tipica unità familiare, ma apre la strada alla spe- duale. Caratteri di crescita per aggregazione in cui si ac-
rimentazione di forme la cui complessità con limiti sempre costano più elementi, in cui l’abitare mette in scena il suo
meno chiari tra lo spazio privato, lo spazio aperto, lo spazio spazio nella sua completa interezza; uno spazio compo-
Capitolo 1
18
Mobilità individuale e flessibilità dell’abitare
zioni ed orientamento dei locali abitativi, ponendo sempre organizzazione ed espansione razionale delle città, si so-
in primo piano il rapporto tra espansione della città-giardino no fatti sentire con largo anticipo rispetto alle altre nazioni
e della formazione delle Siedlungen rurali. L’orientamento europee, l’idea di città-giardino8 si impose proprio per a-
era definito dalla posizione delle scale che molto spesso ver saputo coniugare le “attese” della popolazione con la
occupavano il fronte lungo la strada. La distribuzione plani- realtà economica del paese. Infatti, oltre che rispondere
metrica vincolava il modo di abitare allo schema ideato dal alla domanda di un modello alternativo a quello della me-
progettista. tropoli industriale, la città-giardino proposta da Howard,
La scelta tipologica e la densità edilizia della città-giardino, cercava di affermarsi come un prodotto finanziariamente
aderisce alla logica della città del capitalismo; nei suoi ele- attuabile ed economicamente competitivo rispetto ai livelli
menti costitutivi mantiene i caratteri della città storica attra- di produzione della città; la città industriale era infatti ca-
verso la tendenza ad affermare la contrapposizione tra ratterizzata da un alto livello degli affitti, degradazione dei
mondo urbano e mondo rurale, proponendo una alternativa quartieri residenziali, inquinamento e mancanza di condi-
alla città di pietra ottocentesca a livello tipologico, propo- zioni igieniche adeguate, la proposta nata in seno ad un
nendo la casa unifamiliare. diffuso allarmismo della città tardo-vittoriana di fronte al-
Queste Siedlungen sono un passaggio obbligato fra la cul- l’ingovernabilità della città industriale scaturisce non solo
tura contadina e la cultura industriale, segno della contrap- dai temi principali del riformismo inglese, ma un accento
posizione città-campagna nella città borghese. rilevante è posto sulla preferenza borghese per la resi-
“Ma in realtà non vi sono solo due alternative, come sem- denza unifamiliare, ed è proprio in questo che risiede il
pre si suppone - vita urbana e vita rurale - ma una terza grande potere di attrazione del nuovo sistema urbano ver-
ancora, nella quale tutti i vantaggi della vita cittadina più so le classi medie borghesi, affascinate dall’idea di un luo-
esuberante ed attiva e tutte le gioie e bellezze della cam- go dove si potesse attuare la fusione fra città e campa-
pagna si ritrovano in una perfetta combinazione; e la cer- gna, l’equilibrio fra produzione agricola e produzione indu-
tezza di poter vivere questa vita costituisce la calamita che striale, la salute del corpo insieme al lavoro intellettuale,
darà i risultati per i quali noi tutti stiamo lottando - lo spon- la convivenza comunitaria bilanciata dalla privacy della
taneo muoversi della popolazione, dalle nostre affollate casa unifamiliare. Il movimento di Howard si propagò ve-
città verso il cuore della nostra buona madre terra, fonte, locemente per tutta l’Europa influenzando il disegno dei
insieme, di vita, di felicità, ricchezza e potere”. (Ebenezer nuovi sobborghi urbani delle più importanti città industriali.
Howard) In Francia la riflessione teorica sui nuovi problemi urbani-
Ebenezer Howard, nel 1898 pubblicava a Londra il stici generati dalla nascita della città industriale è stata
“manifesto” del movimento della “Città-giardino”. Nata ver- soffocata, escludendo l’opera di Hérnard e Garnier, dall’e-
so la fine del XIX secolo all’interno del Regno Unito, dove sperienza di Haussmann e dalla tradizione classica; quin-
gli effetti della rivoluzione industriale, e con essa una serie di anche le stesse idee innovatrici della città giardino pe-
di nuove tematiche economiche, sociali e, non ultime, di netrarono in maniera più debole.
Capitolo 1
21
Esperienze abitative tra collettivo ed individuale
8 10
elementare di spazio, aria, luce e calore necessari all’uomo Negli anni ’24-’39, l’architetto Maurice Gropius nella relazione tenuta al CIAM
Payret-Dortail sotto la guida di Sellier, di Francoforte, 1930 in Winfried Nerdinger,
per essere in grado di sviluppare completamente le proprie realizzò in Francia una delle più grandi Walter Gropius opera completa, edizione
funzioni vitali senza restrizioni dovute all’alloggio, cioè un città-giardino mai costruite, nella città di Electa
Plessis-Robinson: una superficie di 104
modus vivendi minimo anziché un modus non moriendi”10. ettari per 2000 alloggi, divisa in due parti
L’organizzazione della città, basata sui presupposti del Mo- ben distinte, la città bassa detta “Les Lunet-
vimento Moderno, ha determinato crescite di città nelle tes” di chiara ispirazione alle città-giardino
inglesi e la città alta detta “Le Plateau” che
quali si intendeva esprimere valori generali uniformanti, invece si ispira alle Siedlung funzionaliste
validi per la totalità degli uomini, attraverso lo studio e l’ap- tedesche.
plicazione dei parametri desunti dai bisogni espressi a li- Laura Bigini, La città giardino di Plessis-
Robinson, in SAIE 1995, La casa, il tempo,
velli minimi, e quindi universali. il luogo, Fiere Internazionali di Bologna
Attraverso questo tipo di logiche sono state progettate e Ente Autonomo in collaborazione con il
Gruppo Editoriale S.p.A.
realizzate ampie parti di città; i nuovi quartieri sono diven- 9
Nella città bassa, si utilizzarono tipologie
tati il simbolo della conquista spaziale della società civile, diverse volumi cubici, coperture a terrazza,
anche e soprattutto attraverso la salvaguardia delle funzio- sia per piccoli edifici collettivi, su tre piani
per 12 alloggi, sia per quelli individuali. La
ni più deboli: alloggi, verde, assistenza, istruzione. città alta iniziata verso gli anni ’30, ispirato
Sono stati fatti studi sulla singola abitazione per soddisfare agli edifici di Ernest May di Francoforte,
esigenze sociali di massa, è possibile rilevare un carat- prevede una densità abitativa maggiore e
delle tipologie diverse. Degli edifici ad “U”
tere di individualità all’interno della ricerca teorica ed si innestano su di una grande spina centrale
applicata di alcuni dei Maestri del Novecento che pos- dalla quale si dipartono edifici in linea
paralleli tra loro, formando dei veri e propri
sa distinguere all’interno delle abitazioni progettate e isolati urbani: all’interno di quest’ultimi
realizzate un carattere di individualità? sono realizzate delle piazze pubbliche,
circondate da una cintura di giardini che si
allungano fino all’attacco a terra degli
edifici.
I giardini venivano affittati per somme
irrisorie con il solo obbligo, per loro, di
coltivarli; una cooperativa era incaricata di
approvvigionare le sementa e tutti gli anni
erano organizzati dei concorsi floreali fra le
città. E proprio in questi piccoli spazi verdi
si tessevano in maniera del tutto naturale le
relazioni di vicinanza e di solidarietà fra gli
abitanti rendendo così possibile in quartieri
ad alta densità come questo non solo una
reale coesione sociale ma anche la creazio-
ne di rapporti fra gli alloggi stessi e i suoi
annessi esterni.
Laura Bigini, “op. cit.”
Capitolo 1
23
Carattere di individualità di alcuni Maestri del ‘900
1.4 Carattere di individualità di alcuni Maestri del ‘900 zioni ottimali rispetto a parametri da lui individuati, diffe-
renziati.
Klein Attraverso il metodo messo in atto da Klein, il fare discipli-
nare non deve più basarsi sull’intuizione soggettiva, ma
La ricerca di Klein propone il problema dell’abitazione nella su metodologie scientifiche trasmissibili e controllabili.
sua complessità, introduce infatti da un lato l’analisi dei pa- Klein parla spesso di “alloggio minimo” o di “minimo di
rametri funzionali distributivi in stretta relazione con para- abitazione” concetti che si associano ad una concezione
metri formali e percettivi, insistendo sulla necessità di esa- più articolata dell’alloggio che tenga conto delle relazioni
minare unitamente i diversi parametri ed in particolare le complesse che si svolgono al suo interno e con l’esterno.
relazioni che li connettono. La riduzione degli standard dell’alloggio diviene sempre
Allo studio delle caratteristiche tipologiche dell’alloggio si più importante e ad esso si lega il fattore economico riferi-
collega naturalmente lo studio dei rapporti tra gli alloggi ed to alla costruzione; in questo modo viene garantita la pos-
i servizi ad essi connessi, condizione indispensabile affin- sibilità di realizzazione di un maggior numero di alloggi a
ché l’alloggio non viva di vita autonoma ma di continua o- garanzia di condizioni di vita più proprie.
smosi con il resto della città. L’alloggio è quindi visto come luogo di rifugio dalle con-
Dagli studi di Klein, emerge uno strumento capace di forni- traddizioni e dai conflitti della città, come luogo dell’intimi-
re una metodologia progettuale di controllo della corretta tà e del riposo.
distribuzione e dimensionamento dell’alloggio in funzione Il funzionalismo, come metodo progettuale, fa infatti pre-
di determinati obiettivi non riferito esclusivamente a stan- cedere il momento analitico a quello sintetico: attraverso il
dard dimensionali, bensì riferito a ad un sistema interrelato primo vengono definite le varie parti componenti l’edificio,
di valutazioni anche qualitative. attraverso il secondo vengono instaurati i rapporti
Oltre a spazio, aria, luce e calore, Klein introduce altri pa- “funzionalmente” più corretti tra le parti così definite.
rametri che provengono dall’applicazione del metodo grafi- Le piante ottimali sono quelle che danno maggior garan-
co da lui proposto, e cioè che la casa deve garantire zia dal punto di vista economico e della tecnica dell’abita-
“calma”, tranquillità, riposo, recupero delle energie spese zione; una successione di tipologie diverse caratterizzate
sul lavoro e nella città. A tal fine bisogna evitare le sensa- dal numero di posti letto, sono progettate per categorie di
zioni sgradevoli generate da una disposizione casuale in persone con redditi diversi, in modo tale da dare ad ogni
pianta, spazi disordinati all’altezza degli occhi, percorsi tor- famiglia, la possibilità di scelta tenendo conto sia dell’a-
tuosi, spazi di collegamento mal illuminati. spetto finanziario personale sia della possibilità di scelta o
Muovendosi all’interno delle tematiche razionaliste, la cui della tipologia corrispondente alle proprie esigenze. Il me-
proposta più evidente era quella all’interno di una tipologia todo da Klein utilizzato è il metodo grafico attraverso cui
stabilita, di una riduzione dimensionale dell’alloggio, Klein diventa possibile perfezionare un progetto, “cioè aumen-
esegue studi volti a verificare il raggiungimento di presta- tare l’efficienza dell’alloggio mantenendo la medesima
Capitolo 1
24
Carattere di individualità di alcuni Maestri del ‘900
11
superficie oppure diminuire la superficie mantenendo l’effi- Matilde Baffa e Augusto Rossari (a cura
di), Alexander Klein. Lo studio delle piante
cienza dell’alloggio”11. e la progettazione degli spazi negli alloggi
Non esiste comunque validità universale per parametri di minimi. Scritti e progetti dal 1906 al 1957,
edizione Gabriele Mazzotta, 1975
giudizio basati sulla ottimizzazione funzionale perché que-
sti sono il frutto di scelte che variano nel tempo, nelle diver-
se aree culturali e da soggetto a soggetto. I parametri che
Klein introduce e tenta di inserire all’interno della progetta-
zione dell’abitazione, sono relativi al comportamento del-
l’uomo, dove il funzionalismo è legato ai comportamenti
essenziali della vita dell’uomo.
Gropius
sua ricerca va oltre e la sua dimensione critica all’interno cessari dall’aumento del numero di bambini. Tutto ciò
della cultura architettonica si proietta nell’indagine delle comporta una nuova concettualizzazione dello spazio in-
motivazioni sociali del lavoro dell’architetto, della sua fun- terno tale che esso, nella sua rigidità, sia in grado di am-
zione tecnico-sociale all’interno della comunità, della capa- mettere quella flessibilità, quella espandibilità e quell’effi-
cità di offrire soluzioni di elaborare proposte per una socie- cienza “rigorosa” che in molti esempi a lui contemporanei
tà che cambia. non è ammessa. Secondo l’intuizione di Gropius testimo-
“I vantaggi di queste case prefabbricate e dal semplice as- niata dal suo progetto di casa prefabbricata minima am-
semblaggio, sono i seguenti: eliminazione dell’umidità nel pliabile, la variabilità dello spazio dell’alloggio può essere
processo costruttivo; leggerezza delle parti costruttive; au- ottenuta facendo uso di tecnologie innovative in grado di
tonomia dalle condizioni stagionali e atmosferiche dato il consentire al fruitore un ruolo attivo all’interno di un ciclo
carattere dell’assemblaggio; contenimento dei costi di ma- di produzione razionalizzato.
nutenzione grazie all’alta qualità dei materiali, che diventa- “Obiettivo per l’edilizia residenziale. Soluzione delle esi-
no economicamente vantaggiosi attraverso la produzione genze opposte di massima standardizzazione
standardizzata; la possibilità di fissare un prezzo non su- (economicita) e di massima variabilità delle abitazioni…
scettibile di incrementi; i ristretti tempi di consegna.”13 gioco delle costruzioni in grande, con cui, a seconda del
Normalmente si pensa alla casa come una struttura spa- numero degli abitanti e delle loro esigenze, si possono
ziale e non come un processo che possa crescere nell’arco comporre diverse macchine per abitare.”
temporale; Gropius studia e progetta case che crescono a Su proposta del Werkbund, la citta’ di Stoccarda decide
pezzi, case che possano assecondare la crescita indivi- di erigere una quartiere modello, composto di circa 60 u-
duale del nucleo familiare, e il Gioco di costruzioni in nita’ residenziali. Il programma generale viene sviluppato
grande. Studi e modelli di case in serie, Weimar, è un da Mies van der Rohe (presidente del Werkbund), il quale
abaco di pezzi che possono essere montati a seconda del- sostiene che razionalizzazione e standardizzazione rap-
le situazioni. Gropius individua il carattere di novità nella presentano questioni secondarie per l’edilizia moderna,
flessibilità dello spazio dell’abitazione come offerta all’uten- affermando che sono solo dei mezzi e non devono diven-
te di uno spazio rinnovabile e modificabile, può diventare tare mai un fine. Il problema della “nuova abitazione” e’
un’occasione commerciale che trova seguito in una do- fondamentalmente un problema spirituale: la lotta per la
manda effettivamente evoluta. “nuova abitazione” è soltanto una parte della lotta per for-
Gropius definisce un programma generale: “come voglia- me nuove di vita.
mo vivere” parte dalla definizione funzionale planimetrica, Chiaramente l’obiettivo della flessibilità deve essere posto
stabilisce quali sono i limiti di spazio necessari e ne ese- come problema già nella progettazione dell’alloggio o me-
gue diverse tipologie in cui è possibile riscontrare le diver- glio dell’intero manufatto, possiamo quindi parlare di fles-
se esigenze degli individui che andranno ad abitarle risol- sibilità aggregativa, processo aggregativo flessibile.
vendo il problema di futuri ampliamenti degli edifici resi ne- La riflessione di Gropius è quella di approfondire il rappor-
Capitolo 1
27
Carattere di individualità di alcuni Maestri del ‘900
12
Walter Gropius, Paolo Berdini (a cura
di), edizioni Zanichelli
13
Si precisa che il testo viene riportato
nella sua interezza in quanto descrive quali
elementi concorrono alla definizione del
carattere di individualità dell’alloggio,
garantendo attraverso il loro assemblaggio
garanzia di economicità e diversità, e quindi
possibilità di scelta dei singoli utenti
14
Il programma si basa su ricerche sociolo-
giche svolte sulle esigenze relative al modo
di abitare. Das neue Frankufurt 1926-1931,
Giorgio Grassi (a cura di), Architettura e
città, in La prefabbricazione edilizia, di
Walter Gropius
15
L’idea della casa come macchina per
abitare espressa da Le Corbusier e ripresa
da Gropius nel febbraio 1922, trova cosi’ W. Gropius, gioco di costruzioni in grande 1923,
una prima formulazione, Walter Gropius variazioni planimetriche e volumetriche
“op. cit.”
Capitolo 1
28
Carattere di individualità di alcuni Maestri del ‘900
Le Corbusier
Le Corbusier sostiene che non esistono molti tipi diversi di Le Corbusier, maison Loucher, 1929
abitazioni ma che esistono piuttosto singoli elementi che
servono per comporre un edificio “…così come una parola
si compone con le singole lettere. (…) Abbiamo creato gli
elementi necessari all’edilizia e possiamo comporli secon-
do i vostri desideri”.16
La continua ricerca svolta sul tema dell’abitazione ha por-
tato ad avere gli elementi necessari all’edilizia che possono
essere composti secondo i diversi desideri, e che grazie
alle possibilità offerte dai nuovi mezzi tecnici si possono
costruire case completamente diverse anche nell’uso.
Le Corbusier inserisce un grado di flessibilità all’interno
dell’alloggio; studia e progetta ambienti che attraverso l’uso
di pareti scorrevoli garantiscono il diverso uso durante lo
scorrere della giornata. Separati a definire la privacy du-
rante la notte e completamente aperti durante il giorno.
Già nella maison B al Weissenhof di Stoccarda e poco
dopo nel progetto per la maison Loucher aveva studiato
la possibilità di convivenza tra attività diurne con attività
notturne. Modulare e dichiaratamente ispirata al treno, la
maison B è destinata a determinate categorie sociali
(operai, impiegati, piccolo commercianti) e pensata con
l’obiettivo di conseguire la massima trasformabilità dello
spazio interno. Mediante l’adozione di pareti mobili, che di
giorno si raccolgono nei casier-standard, variano le dimen-
sioni del soggiorno-pranzo. Le Corbusier, le case Citrohan 1920-1922
Capitolo 1
29
Carattere di individualità di alcuni Maestri del ‘900
utopia. La definizione machine à habiter è una definizione ne… potrete così godere di quiete e di un contatto imme-
essenziale che riassume il significato più vero e più esatto, diato esterno-interno. Le case saranno alte 50 metri. Bim-
“più pertinente”19 della funzione della casa nella civiltà mo- bi, giovani e adulti avranno a disposizione il parco intorno
derna. all’edificio. La città sarà immersa nel verde e sul tetto del-
Nel quartiere d’abitazione Frugès a Pessac, Le Corbusier le case troveremo gli asili per i piccoli”.
studia una cellula standardizzata nella forma e nella funzio- Nascono così le Unités d’habitation. Per la prima volta
ne ed industrializzata nella realizzazione; tale cellula viene nel 1945, Le Corbusier attraverso l’Unité d’habitation a
talvolta proposta e o ripetuta nella sua interezza e talvolta Marsiglia, ebbe la completa libertà di esprimere compiuta-
dimezzata, questo permette a Le Corbusier di garantire mente le sue idee sull’abitazione moderna per le classi
alloggi pratici, standardizzati rivolti a diverse utenze. medie. Diversi tipi di alloggio corrispondono ad esigenze
Proposta la cellula, e la sistematica standardizzazione de- diverse: alloggi per persone singole, per una coppia, per
gli elementi componenti, rimane da risolvere la problemati- famiglie con 2,4,6 o anche più figli.
ca dell’aggregazione delle cellule in relazione dell’ambiente Quando con tutto l’inedito aspetto della sua evidenza for-
e in relazione della giusta funzione in risposta alla reale male l’Unité d’habitation diveniva parte integrante del pae-
esigenza. Pessac venne costruita con questo sistema di saggio marsigliese, l’ideale sociale e politico della
elementi. “Grande Armonia” proposto da Fourier nel suo progetto
Un tipo di abitazione studiato fin nei minimi dettagli aggre- del “Falansterio”, inseguito per oltre un secolo, e ripreso
gabile nelle più diverse varianti, secondo l’andamento del in più occasioni da Le Corbusier, diveniva un’operante
terreno e la situazione urbana. concretezza, cioè per dirla con il Giedion
L’esigenza di dare aspetto, ordine e misura agli spazi co- “l’immaginazione sociale” otteneva finalmente
muni, di trovare agganci con strutture circostanti, porta Le “l’espressione tridimensionale”.
Corbusier alle prime formulazioni teoriche che si traducono La pianta libera e la struttura puntiforme garantiscono
nella enunciazione dei principi fondamentali in cui l’abita- flessibilità e trasformabilità in funzione dei nuovi modi di
zione deve essere staccata dal suolo per far riguadagnare vita, Le Corbusier in Villa Savoye costruita a Poissy, rea-
all’uomo uno spazio da attrezzare liberamente, e la casa lizza con rigore una spazialità complessa che rivoluziona
deve essere allontanata dalla “strada-corridoio” per essere radicalmente l’idea della abitazione, usando però una pro-
inserita nella “città-parco”. cedura compositiva classica e avvicinando in tal senso la
propria ricerca alla ricerca di un modello.
“Un avvenimento di importanza rivoluzionaria: sole, spazio, Lo spazio interno si articola intorno alla promenade della
verde. Se volete che la famiglia viva nell’intimità, nel silen- rampa, che porta all’interno del piano terreno fino al tetto
zio, conforme alla natura… mettete assieme 2000 persone, giardino realizzando una progressiva apertura dello sce-
prendetele per mano e attraverso un’unica porta andate nario domestico sempre più dilatato verso l’esterno, con
verso 4 ascensori, ciascuno della capienza di 20 perso- imprevedibili trasparenze e scorci diagonali che arricchi-
Capitolo 1
31
Carattere di individualità di alcuni Maestri del ‘900
16
Le Corbusier, Come si vive nelle mie
case di Stoccarda?, Giorgio Grassi (a
cura di), Das neue Frankfurt 1926-1931
Architettura e città, edizioni Dedalo, 1975 Le Corbusier, Unité d’habitation a Marsiglia, 1946
17
Le Corbusier, il grande architetto e
urbanista che ha fissato la forma e la storia
dello spirito del nostro tempo. C. Cresti (a
cura di), Sansoni editore
18
Citazioni tratte dal Manifesto dell’Ar-
chitettura futurista, in Le Corbusier, Verso
una Architettura, edizioni Longanesi & C.,
2003
19
La rivalutazione della definizione
“machine a habiter” si deve in Italia ad
Aldo Rossi: “non conosco una definizione
più pertinente, esatta e colta della funzione
della casa nell’architettura moderna di
quella da lui data… questa definizione è
talmente precisa che suscita ancora lo
sdegno di molti critici; e si noti che è molto
più di uno slogan. E’ la definizione più
rivoluzionaria dell’architettura moderna”
in Casabella 246, 1960
20
Willy Boesiger (a cura di), Le Corbu-
sier, edizioni Zanichelli Editore di Architet- Le Corbusier, Casa Savie a Poissy, 1929
tura
21
F. Giedion, Spazio tempo e architettu-
ra, Lo sviluppo di Le Corbusier tra il 1938
e il 1952
Capitolo 1
32
Carattere di individualità di alcuni Maestri del ‘900
corte estremamente eleganti e mai realizzate. perimetro interamente vetrato e un blocco di servizi in le-
“Mi fu allora chiaro che non era compito dell’architettura gno naturale. Una seconda piattaforma ad una quota in-
quello di inventare forme. Cercai di capire quale fosse al- termedia tra il prato e il solaio dell’abitazione istituisce una
lora il suo compito. Lo chiesi a Peter Beherens, ma egli connessione graduale tra l’interno ed l’esterno. La villa di
non fu in grado di rispondermi. Semplicemente non si era Mies allude ad un programma funzionale e tecnologico
mai posto la questione. Gli altri dicevano: “Ciò che co- che apre la strada ad una estetica della standardizzazio-
struiamo è architettura”, ma non eravamo soddisfatti di ne e della riproducibilità.
questa risposta(…) dal momento che sapevamo che si L’abitazione in tal modo diventa un oggetto delineato da
trattava di una questione di verità, ci sforzavamo di sco- linee e piani di una eleganza notevole, elementi puri a
prire che cosa fosse in realtà il vero. Provammo un gran- definizione di uno o più spazi, a loro volta liberi da ogni
de piacere nel trovare una definizione del vero in San impedimento, che grazie alla pianta libera e alla definizio-
Tommaso d’Aquino: Adequatio intellectus et rei o, secon- ne dei nuclei serventi, fanno assumere all’alloggio un alto
do un filosofo moderno, che si esprime nel linguaggio at- grado di libertà e di flessibilità da gestire liberamente dal-
tuale: “La verità è l’espressione della realtà”. Berlage era l’utente.
un uomo di grande serietà che non avrebbe mai accettato Nocciolo duro - tecnologico
alcuna cosa falsa e fu proprio lui a dire che niente dovreb-
be essere realizzato che non sia costruito con chiarezza.
Berlage fece esattamente questo. E lo fece ad un tale li-
vello che il suo famoso edificio ad Amsterdam, la Borsa,
aveva un carattere medioevale senza essere medioevale.
Egli usava il mattone nel modo in cui il Medievo l’aveva
usato. L’idea di una costruzione chiara mi venne da lì, co-
me uno dei fondamenti che dobbiamo accettare. Parlare Mies van der Rohe, Casa a tre corti
di questo è facile, ma realizzarlo è difficile. E’ molto diffici-
le aderire a questa fondamentale verità, e poi elevarla a
struttura.23” 22
Mies costruisce tra il 1945 e il 1950 la casa Farnsworth Mies van Der Rohe 1922, in
Kenneth Frampton, Storia dell’ar-
nell’Illinois. In questa dimora che ha il carattere di prototi-
chitettura moderna, edizioni Zani-
po, si sintetizzano tutti i principi del Moderno. Affacciata chelli
sul fiume appare poggiata sul prato fra gli alberi d’alto fu- 23
Mies van der Rohe citato da
sto. Un unico ambiente rettangolare definito da due lastre peter Carter in “Architectural De-
dei solai del tetto e del pavimento, otto pilastri di acciaio, sign” marzo 1961
una pavimentazione in travertino a lastre rettangolari, il
Capitolo 1
35
Carattere di individualità di alcuni Maestri del ‘900
Taut
Oud
Lloyd Wright
30
Sebbene il calcestruzzo avesse reso
possibile la realizzazione di questo proget-
to, Wright lo considerava un materiale
illegittimo, cioè un “conglomerato (che) di
per se stesso presentava scarse qualità”.
Bruno Zevi (a cura di), Frank Lloyd Wright,
edizioni Zanichelli
van Eyck
Aldo van Eyck, uno degli esponenti della corrente che cri-
tica la teoria del funzionalismo invita “a sostituire le logi-
che quantitative espresse dagli standard con logiche me-
no oggettivizzabili ma più attente alle necessità emozio-
nali dell’uomo”.
Van Eyck, infatti, nella Casa dei Ragazzi realizzata alla
fine degli anni cinquanta ad Amsterdam, riproduce all’in-
terno di un edificio la ricchezza funzionale e spaziale di
una città; per questo introduce in una singola costruzione
la dialettica urbana tra emergenza e tessuto, reinterpre-
tando la serialità di questo ultimo attraverso la ripetizione
di un unico modulo base che determina tutte le caratteri-
stiche costruttive e architettoniche dei differenti ambienti
interni e delle piazze esterne.
Alla specializzazione si contrappone l’indeterminatezza,
alla separazione l’integrazione, alla staticità il dinamismo;
questo progetto diventerà il vero manifesto programmati-
co di tutta la sua architettura.
Gli spazi di relazione ed i percorsi, diventano i protagoni-
sti del nuovo modo di vivere gli spazi domestici; la loro
flessibilità d’uso, determina un nuovo concetto di appro-
priazione dello spazio di relazione, e quindi modi nuovi di
spontanea socializzazione; si tratta di creare un mondo in
grado di far incontrare l’individuo e la collettività.
Non si parlerà più di funzioni prestabilite di uno spazio
bensì dei suoi modi d’uso, di adattabilità, di possibili ap-
propriazioni da parte degli utenti che si muovono all’inter-
no di uno spazio meno definito. Il procedimento di Van Aldo van Eych, Orfanotrofio,
Eyck è una sorta di composizione additiva, in cui le archi- Amsterdam, 1955-1960
tetture sono costituite da un numero ristretto di elementi e
Capitolo 1
44
Carattere di individualità di alcuni Maestri del ‘900
Ertzberger
tetto stabilire in quali aree si debbano predisporre degli quale rifuggiarsi di uno spazio con forte senso di domesti-
elementi che permettano agli utenti/abitanti di contribuire cità, di calore di una casa accogliente.
al progetto dell’ambiente e in quali aree questo sia meno Per Hertzberger è importante che ognuno abbia la possi-
rilevante. Nel momento in cui si progetta si possono crea- bilità di riconoscersi in un certo spazio, di sentirlo proprio,
re le condizioni per un senso di responsabilità maggiore e di radicarsi in un angolo di mondo, di avere una casa ri-
di conseguenza anche per un coinvolgimento maggiore spetto a cui misurare ogni esplorazione e avventura al di
nell’organizzazione e nell’arredo di un’area. Solo allora gli fuori di essa.
utenti diventeranno degli abitanti. L’articolazione degli spazi privati è strettamente collegata
Nella scuola Montessori di Delft le aule sono concepite dunque a considerazioni circa la struttura urbana, lo spa-
come unità autonome, come piccole case, tutte disposte zio pubblico o spazi di diversa forma e di diversa vocazio-
intorno all’atrio della scuola, come lungo una strada co- ne dove è possibile individuare differenti forme di vita co-
mune. La maestra di ciascuna casa decide, insieme con i munitaria.
bambini, quale aspetto dare allo spazio e quale tipo di L’appropriazione dell’uso degli spazi abitabili collettivi og-
atmosfera ottenere. gi, non può prescindere dalla considerazione delle nume-
Ogni aula è dotata anche di un suo piccolo guardaroba rose e differenti strutture sociali emergenti, cristallizzazio-
privato che sostituisce quel tipico spazio in comune per ni interpersonali che possono avere minore o maggiore
tutta la scuola con tutte le pareti occupate da file di attac- grado di organizzazione, di coerenza e di assestamento,
capanni, che non possono essere utilizzate per niente al- che però in tutti i casi non rispondono alla tradizionale uni-
tro. E’ abbastanza normale per i bambini di ogni classe tà familiare né alle sue forme residenziali. Programma
tenere in ordine la propria “casa”: in questo modo essi come “appropriazione da parte dell’individuo dello
esprimono il legame emozionale con l’ambiente in cui vi- spazio da abitare”
vono ogni giorno. Una grande enfasi è posta sulla cura
dell’ambiente come mezzo per rinforzare l’affinità emozio-
nale dei bambini con il contesto che li circonda.
Un “nido sicuro” – quei luoghi familiari entro i quali si sa
che le proprie cose sono al sicuro e nei quali ci si può
concentrare senza essere disturbati – è qualcosa di cui
hanno bisogno tanto l’individuo che il gruppo. Senza di
esso non vi può essere convivenza con gli altri. 34
Michele Furnari (a cura di), Herman
Se non hai un luogo che puoi riconoscere come tuo, non Hertzberger Lezioni di architettura, Edito-
saprai mai dove sei! 34 ri Laterza & Figli , 1996
Non si può vivere alcuna avventura senza una casa a cui
fare ritorno: ognuno ha bisogno di una sorta di nido nel
49
2 L’ABITARE SERIALE.
Evoluzione del concetto di “casa”
SPAZIO DA VIVERE
FLESSIBILITA’ SPAZIALE_FLESSIBILITA’ SOCIALE
Capitolo 2
Pagina 51
Le Corbusier: serialità industriale LA PRODUZIONE
spetto ad una corte centrale in cui vengono gestiti i servizi alcuna variazione in facciata e non permette alcuna libertà
comuni dell’immobile realizzati in risposta al problema di variazione planimetrica.
della crisi incipiente dei domestici che costituisce nel 1922 Una aggregazione, che determina una forte fissità del pro-
un fatto sociale ineluttabile. getto e che non include al suo interno la possibilità di mo-
La cellula abitativa, completa di ogni conforto proprio del- difica temporale del nucleo familiare e delle esigenze indi-
la casa unifamiliare, rende comprensibile e accettabile viduali.
l’insieme urbanistico dominato dagli interessi collettivo, il
quale a sua volta giustifica la dimensione privata indivi-
duale.
Le singole cellule abitative, pur essendo aggregate su cin-
que piani, garantiscono un confort di vita pari ad una casa
isolata: giardino interno all’abitazione, spazi a doppia al-
tezza, ma non affrontano la condizione relativa alla capa-
cità di uno spazio di accomodare le differenti situazioni
della vita quotidiana delle persone, di permettere loro una
ampia libertà di interpretazione degli spazi e di consentire
alle persone di appropriarsi dello spazio stesso in virtù di
un’assunzione diretta delle loro responsabilità, sono case
“preconfezionate” dove stare, poste intorno ad una grande
strada dove andare perché necessario.
Il concetto di appropriazione degli spazi, impiegato come
principio progettuale, consente di focalizzare l’attenzione Le Corbusier, immeuble-villas interno
dell’architetto non solo sugli spazi la cui funzione è di-
chiarata, ma anche sugli spazi che sono il prodotto, spesso
non previsto, di aree di transizione, di collegamento o an-
che di risulta.
L’utilizzo degli spazi intermedi come dispositivi proget-
tuali introduce una variabile che consente al progetto di
superare la ripetizione ritmica della stessa cellula che, uti-
lizzata in serie e sempre identica a se stessa, non produce
Capitolo 2
55
Hertzberger: serialità categorie sociali USI e ABITUDINI
2.2 Hertzberger: serialità categorie sociali più campate strutturali e pertanto interpretabili e modifica-
USI e ABITUDINI bili, secondo le proprie e variate esigenze, come singoli
microcosmi architettonici.2
“Scomponendo le forme ed osservando la natura dei segni “Analizzando le facciate nel loro stato attuale è possibile
presenti sulle facciate, si può pensare che, paradossal- rileggere le diverse modificazioni degli elementi architet-
mente gli spazi interni spingono dal cuore dell’abitazione, tonici come una sorta di “racconto”: dapprima le trasfor-
fino a lasciare tracce sull’esterno. Questo dato non è attri- mazioni esterne sono semplicemente dettate da cambia-
buibile solo a problemi funzionali: è l’essenza stessa del menti interni, che mirano il più possibile a conquistare
Moderno in architettura, poiché con la stessa intelaiatura nuovi spazi dell’abitazione attraverso la chiusura di logge
in cemento armato si è istituito il concetto di pianta libera con tamponature trasparenti, l’aggiustamento di finestre,
e soprattutto, di facciata libera. la copertura di terrazzi a sbalzo; il passo successivo vede
D’altro canto è connaturata nell’architettura in cemento la trasformazione delle forme architettoniche attraverso la
armato l’idea stessa della flessibilità: abbattuti infatti, la realizzazione di nuove strutture diversamente caratterizza-
maggior parte dei vincoli costruttivi, non esiste pratica- te e che quindi, oltre il dato puramente funzionale, impli-
mente più limite alla casistica infinita di forme che posso- cano una intenzionalità progettuale della facciata attra-
no essere associate ad una stessa funzione”1. verso la tamponatura di logge, una diversa disposizione
Il fenomeno che si vuole mettere in evidenza, è quello delle bucature, la realizzazione di nuovi aggetti, ultimo
dunque della superfetazione, e cioè del far apparire nella livello di trasformazione, riguarda l’aggiunta di elementi
facciata esterna il mondo delle variazioni provenienti dal- decorativi che avviene con la stessa libertà di un interno e
l’interno causate dal sopraggiungere delle nuove esigenze fa uso di colori, rivestimenti in maiolica, vetri e metalli
personali; un mondo che emerge come estrema conse- lavorati”3.
guenza dell’interpretazione degli edifici residenziali con- Hertzberger si sforza di immaginare le sensazioni e i desi-
cepiti e progettati come macchine per abitare; un mondo deri delle persone, nel loro rapporto con gli spazi dell’ar-
che denuncia il tradimento dell’idea progettuale e la neces- chitettura, introduce un grado di flessibilità che lo porta a
sità di avere all’interno dell’abitazione un grado di flessi- sperimentare soluzioni in cui un ruolo importante è attri-
bilità che possa in qualche misura soddisfare le necessità buito proprio alla partecipazione creativa degli utenti.
individuali. Quando questo accade, la forma non è concepita dal pro-
Un fenomeno che è amplificato dal fatto che le abitazioni gettista come un’entità da definire in ogni suo aspetto che
del Moderno, nascono come ripetizione assolutamente re- viene imposta all’utente nella sua compiutezza.
golare di cellule abitative ognuna coincidente con una o Sebbene comunemente questo aspetto appartenga alla pra-
Capitolo 2
56
Hertzberger: serialità categorie sociali USI e ABITUDINI
due piani; che garantiscano spazi a doppia altezza; che ab- proprie dell’individuo in continua modificabilità sociale.
biano rapporto con l’esterno; che mantengano, comunque L’indefinitezza delle forme dell’architettura che contraddi-
aggregate, un carattere di individualità. stingue il complesso residenziale, lascia libertà all’indivi-
La differenza sostanziale è che nelle abitazioni di Her- duo di appropriarsi di spazi solo delimitati dal progetto e
tzberger c’è il tentativo ancora forse in embrione, di intro- affidati alla loro responsabilità.
durre all’interno della progettazione il carattere di modifi- Le aree esterne, appartengono alle varie case senza però
cabilità e adattabilità dell’alloggio e degli spazi di perti- che l’impianto ne definisca alcuna appropriazione di tipo
nenza di esso, in relazione alle mutazioni sociali. Questo privato; il materiale di rivestimento consiste in comuni
carattere di modificabilità è affidato all’introduzione e mattonelle di cemento posate a terra come fosse la pavi-
quindi al successivo utilizzo, all’interno del progetto di ciò mentazione di una strada pubblica.
che Hertzberger individua come “differenziazioni territo- Nel tempo, gli abitanti hanno cominciato ad appropriarsi
riali”; se su una planimetria si individuano i vari livelli di dello spazio, hanno iniziato a gestire a seconda delle pro-
pubblica accessibilità delle differenti aree e parti di un edi- prie esigenze il grado di libertà inserito nel progetto.
ficio, si ottiene una specie di “mappa delle differenziazioni Sono state rimosse alcune mattonelle per lasciar posto al-
territoriali”. Questa mappa mostra con chiarezza quali ca- l’inserimento di alberi ad alto fusto ed aiuole; sono stati
ratteristiche di accessibilità presenti l’architettura, quali definiti nuovi percorsi pavimentati; sono stati ricavati là
pertinenze territoriali siano proiettate su aree specifiche e dove si è voluto, posti auto vicino alla casa.
da chi siano originate e quale divisione delle responsabilità Ogni residente ha utilizzato lo spazio di fronte alla casa
di cura e manutenzione dei diversi spazi si possa prospet- secondo i propri bisogni e desideri, occupando lo spazio
tare. Queste forze, insite nel progetto, possono essere così necessario e lasciando il resto all’accesso pubblico. Uno
enfatizzate o attenuate, a seconda delle necessità indivi- spazio in cui confluiscono il territorio strettamente privato
duali di ciascun individuo. Il dispositivo della flessibilità della casa e quello pubblico della strada; un’area interme-
determinata anche dall’uso strutturale dei pilastri in ce- dia tra pubblico e privato, dove rivendicazioni collettive
mento armato, mette in atto la procedura della modificabi- ed individuali possono sovrapporsi. E’ qui che ogni abi-
lità degli spazi abitativi adattandoli alle variazioni delle tante interpreta il suo ruolo, che mostra il tipo di persona
esigenze di ciascuno. che egli desidera essere e di conseguenza come vuole che
L’edificio Diagoon parte dal concetto di un doppio esperi- gli atri lo vedano.
mento, che mette in atto un meccanismo indirizzato all’ap- L’alloggio è composto da due nuclei fissi, all’interno dei
propriazione di spazi esterni ma anche di ampliamento de- quali sono contenute le scale, il bagno e la cucina, e da
gli spazi interni, sempre e comunque legati alle esigenze diversi livelli utili, sfalsati di mezzo piano, che formano le
Capitolo 2
59
Hertzberger: serialità categorie sociali USI e ABITUDINI
zio diventa l’essenza di un comportamento sociale idealiz- tempo, paradossalmente ciò ha ostacolato per lungo tempo
zato, un modello di razionalità da additare come esempio ogni forma di innovazione sul piano della ricerca architet-
per tutta la società. Il concetto di strutturalismo emerge tonica.
all’interno del sistema delle singole parti e delle relazioni All’interno dell’aggregazione delle unità immobiliari è
fra gli elementi costruttivi; quando l’idea di architettura è necessario dunque ricercare un’organizzazione spaziale
chiara e forte, non ha bisogno di materiali nobili e ricchi che permetta a ognuno in ogni situazione, di agire libera-
per diventare forma. mente all’interno degli spazi dell’alloggio e degli spazi
L’architettura diventa sempre più forma quanto più l’indi- esterni ad esso.
viduo si appropria degli spazi indefiniti e trasforma questi
adattandoli alle esperienze legate all’uso quotidiano del
progetto e alle mutazioni inevitabili del nucleo familiare.
Strutture la cui pianta è indefinita, se lo stato di famiglia
muta, può mutare anche l’alloggio producendo così varia-
zioni planimetriche che si trasmettono in parte in facciata
ma ancora non spaziali.
tuita da uno sguardo fatto di brevi frammenti, di segmenti progetto. La diversità multiprogrammatica è infatti quello
fugaci, di eventi “aritmici”. espediente attraverso cui il progetto di residenza introduce
L’architettura nasce dalla riflessione sul modo di abitare al suo interno dispositivi quali patii, giardini, annessi, at-
un luogo, dalle funzioni da dovervi inserire, dagli sposta- trezzature, luoghi di incontro, che diventano a tutti gli ef-
menti da dover effettuare, dalle luci da far penetrare, dalle fetti l’estensione naturale dell’abitazione per appropriazio-
visuali che si vogliono avere, dalla relazione con l’esterno ne ed uso diversificato di tali spazi da parte dell’individuo.
che si vuole instaurare; condizioni queste che si trasforma- Le sezioni complesse che ne derivano, illustrano la volon-
no in nuovi dispositivi progettuali più tattici che reiterati- tà di combinare programmi e tipologie; tutto ciò è reso
vi, in cui le interruzioni verticali o orizzontali, le assenze, possibile dall’evoluzione delle tecniche attuali che permet-
le inclusioni, gli incidenti, creano la concezione della ar- tono una maggiore indeterminatezza programmatica, fun-
chitettura dell’abitare contemporaneo. zionale e strutturale, superando così l’antica schiavitù per
Una diversità intesa come possibilità combinatoria in gra- le campate di cinque metri e per le divisioni compresse in
do di favorire la mescolanza efficace di tipologie e pro- uno stretto spazio compreso tra due muri.
grammi molteplici a partire dal concepimento di nuovi Esiste una progressiva tendenza all’esaltazione del vuoto,
meccanismi e strutture maggiormente polivalenti. piuttosto che una programmatica suddivisione di spazi in-
Una diversità non solo orizzontale ma anche verticale, non terni. I nuovi cambiamenti strutturali permettono una pro-
solo residenziale ma “multiprogrammatica”, in cui coesi- gressiva liberazione dello spazio interno concepito come
stono diversi elementi tra loro eterogenei, che attraverso il grande spazio tecnico e la concentrazione degli spazi ser-
fattore tempo agiscono nella loro trasformazione e assimi- venti in fasce funzionali sempre più periferiche.
lazione ed assumono sempre più un ruolo integrato nel L’interpretazione del muro di mezzeria non più come una
apparentemente definito
La cellula e lo spazio aperto dalla presenza dell’acqua
INTERNO-ESTERNO e dalla presenza di una
strada, ma all’interno di
“bisogna creare lo stato d’animo della serie, lo stato d’animo di costruire delle case in serie, lo stato d’animo di abitare delle case in questo ambito vengono
messi in atto dei disposi-
tivi progettuali tali da
incoraggiare l’utente e i
progettisti a ricercare una
nuova definizione spazia-
le e tecnica in complicità
con la nuova conoscenza
strumentale. L’inseri-
mento delle unità resi-
L’idea di città proposta dal Team X era piuttosto legata ai modelli della città storica compatta e comunque molto vicina all’idea di denziali nello spazio
“comunità” ancora fortemente legata ai concetti di identità, appartenenza, solidarietà. contemporaneo e la loro
potenziale ed effettiva
sinergia con la specifica
nozione di città fa di
questo progetto un pro-
cesso sempre aperto.
Flessibilità industriale
nell’Immebles-villas;
MODULARITA’
Flessibilità individuale
L’individualità all’interno della ripetizione negli alloggi Diagoon:
VARIABILITA’
Flessibilità individuale
negli alloggi del Borneo
Sporenburg:
VERSATILITA’
del mutamento sta generando una serie di domande abitati- dei cambiamenti in atto.
ve che sono caratterizzate più dall’emergere di nuove La crescente sensibilizzazione verso una gamma di situa-
“classi” di abitanti nella attuale società, che non da un pro- zioni di un tipo di vita domestica errante ed esteriorizzata,
getto di migliore organizzazione della città. compatibile con quella più tradizionale ed interiorizzata,
Le famiglie hanno infatti cambiato comportamenti e di- progressivamente diffusa nella metropoli, unita alla cre-
mensione ed i servizi che esse richiedono sono in rapida scente “irregolarità” dei fattori “spazio-temporali” relazio-
evoluzione. nati con il binomio residenza e lavoro, indirizzano la pro-
Il lavoro ha mutato forma e spesso localizzazione, solleci- gettazione della abitazione verso una possibile coincidenza
tando nelle società economicamente più forti la presenza tra l’attività residenziale e le attività ludiche, di formazio-
di extra-cittadini di varia origine, richiamati dalle poten- ne, produttive e verso una nuova visione dell’alloggio in-
zialità esibite dai media e dalla povertà senza futuro delle teso come “scenario reversibile” di programmazione mul-
proprie nazioni. tipla e variabile.
Le trasformazioni della struttura demografica della fami- La ricerca progettuale è indirizzata verso l’individuazione
glia sono forse i fenomeni più macroscopici degli ultimi di nuovi dispositivi che prefigurino un nuovo alloggio sen-
anni. Non solo la famiglia cambia struttura e composizio- sibile ai crescenti flussi di scambio tra popolazioni ibride
ne, i fenomeni più appariscenti sono la frammentazione, la relazionate con il lavoro, il turismo, il tempo libero o la
forte riduzione delle forme familiari allargate, lo sposta- conoscenza, pensato, insomma a partire dalla diversità e
mento in avanti dell’età al matrimonio e di quella al primo dall’individualità, più che dalla omogeneità e della collet-
figlio, la riduzione della natività, si modificano sostanzial- tività.
mente le funzioni, lasciando il posto ad altre forme rela-
zionali. Pierre Zemp, direttore della Somco, società nata nel 1853
All’interno del complesso sistema di fenomeni che con- in occasione della realizzazione a Mulhouse4 della prima
vergono sull’abitazione e ne determinano lo “stato dell’ar- città operaia in Francia, all’interno del piano che ha il no-
te” teorico e applicativo è necessario svolgere alcune con- me di Plan-Pluss ha posto le basi di un’operazione riguar-
siderazioni sul rapporto tra sistema dei bisogni e spazio dante la realizzazione di sessanta alloggi che dovrebbero
della casa. Nell’ipotesi che tra le motivazioni dei problemi assumere valore di manifesto mettendo in atto programmi
relativi alla crisi dello spazio abitativo, almeno una parte è sperimentali all’interno di un dibattito tra politici, ammini-
da ricercare nella difficoltà della cultura del progetto e di stratori, committenti e progettisti offrendo possibilità agli
quella dell’attuazione e gestione degli interventi di riela- abitanti di diventare attori nel processo di evoluzione del
borare con tempestività soluzioni adeguate alla dinamica progetto.
Capitolo 3
75
Bisogni individuali e dello spazio abitativo
Può un nuovo modo di abitare soddisfare una doman- Art’M architecture, Mulhouse
da sociale emergente, culture emergenti e diversificate
e soprattutto promettere di essere durevole nel tempo,
interattiva con gli elementi del paesaggio circostante?
1
senziale e permetta i movimenti e il cambiamento. Città d’acqua, Rinio Bruttomesso, Abita-
re 417 maggio 2002
Attraverso la sua intima relazione con lo spazio pubblico e 2
Italy:The new domestic Landscape
particolarmente con la definizione di spazi intermedi di curata da Emilio Ambasz al Moma di New
York nel 1972; il paesaggio abitativo pren-
transizione dal domestico al pubblico, l’abitazione ri- de faticosamente forma, costruendosi attor-
emerge anche come una strategia per il rinnovamento della no ai termini concettuali e spaziali proposti
dagli espositori: Superstudio condensa
città. l’idea di abitare sintetizza compiutamente i
Nuove percezioni per nuovi modi di vita influenzati con temi…
3
Alexander Christopher, Feature of the
un predominio crescente delle relazioni diversificate tra practice, in A+U, citato in Gause Manuel,
individualità e individui in sostituzione dei vincoli tra Salazar Jaime, Singular House, edizione
Actar, Barcellona.
“collettività” e “clan”. 4
Cité manifeste Mulhouse, esposizione
La società è diventata pluralista, la percezione dello spazio di progetti tenutasi nel gennaio 2002 “il
nostro primo istinto è stato quello di rivol-
ha valicato i confini dell’unità di tempo e di luogo e il lin- gerci a personalità riconosciute. Solo in
guaggio di ciascuna configurazione fisica non può che ri- seguito a scambi con alcuni di loro è matu-
rata la nostra riflessione. Abbiamo infine
flettere questa molteplicità. deciso di coinvolgere differenti generazioni,
rivolgendoci anche ad architetti emergenti.
Sapevamo che al di là delle generazioni,
E allora quale linguaggio per lo spazio fisico è in grado esisteva tra di loro una complicità maturata
di recepire in modo non eclettico ed arbitrario i carat- dalla condivisione sull’alloggio del futuro.
Le Mulhouse industriel, un siècle d’histoire
teri contraddittori e conflittuali della società? urbane 1749-1848, edizione L’Harmattan
Quale atteggiamento manifestare per il rispetto e la 1994
5
Un sondaggio pubblicato dal quotidiano
valorizzazione dell’identità degli edifici e dei luoghi, Le Parisien nel marzo 2001 aveva sottoli-
ma anche degli individui? neato il divario tra offerta e domanda: i
francesi giudicano inadeguati i loro alloggi,
desiderano case più flessibili. Le Mulhouse
Probabilmente la risposta si può trovare nella nuova con- industriel, un siècle d’histoire urbane 1749-
1848, “op. cit.”
cezione degli spazi domestici: 6
Guallart Vincente, Flexible Homes, in
non è più necessario costruire case in serie ma case flessi- 2a+p-Home, 1, Marzo 2000.
3.2 L’indeterminatezza programmatica rizzontale ma anche su quello verticale, non solo residen-
ziale ma “multiprogrammatica” introducendo nella proget-
La maggior parte dei progetti delle più recenti ricerche tazione lo studio di sezioni complesse.
evidenzia oggi la convenienza nell’approfondire una ride- Durante un convegno dal titolo “How modern is Dutch
finizione diversificata dello spazio abitato a partire da una architecture?” Koolhaas nel corso della propria relazione
maggiore polifunzionalità e polivalenza degli spazi, e co- fa un confronto tra Rietveld e Mies: “ Forse la domanda
munque una tendenza verso una strategica articolazione che meglio esprime la differenza tra Gerrit Ritvel e Mies è
tra usi, tecniche e spazi previsti. la seguente: esiste un tipo di libertà che blocca e, all’op-
“Abbiamo bisogno di una storia interessante, e siamo di- posto, una fissità che libera? La prima sarebbe Rietveld,
sposti a pagarla bene”, sostiene Rolf Jensen nel libro The la seconda Mies.9”
Dream Society7 progettare oggi, significa quindi progetta- Koolhaas pone la questione dell’interpretazione del fun-
re per esperienze, progettare delle abitazioni che permetta- zionalismo tra iperdeterminatezza e indeterminatezza de-
no all’utente la possibilità di cambiamento8 questo signifi- gli spazi in rapporto agli usi. La prima auspica una archi-
ca diversificare le tipologie alla scala di un edificio, di un tettura dinamica, liberata dall’ingombro di pareti portanti e
quartiere o di una città. Ciò significa pensare uno spazio dalle restrizioni imposte da aperture fisse nei muri, “La
residenziale facilmente adattabile nel tempo alle evoluzio- nuova architettura è anticubica, ossia non cerca di combi-
ni dei modi di vita e che permetta un utilizzo mutevole nare tutte le cellule funzionali di cui è fatto lo spazio in un
grazie ad una maggiore flessibilità, significa esplorare cubo chiuso, ma proietta tali cellule (come anche superfici
nuovi percorsi di ricerca che mettano in atto un processo sporgenti, balconi, ecc.) in senso centrifugo, partendo dal
dinamico all’interno di un programma definito. punto centrale del cubo; in questo modo, altezza, larghez-
L’indeterminatezza programmatica è il processo attraverso za, e profondità più tempo acquistano negli spazi un’e-
il quale è possibile definire un progetto “aperto” in cui esi- spressione plastica interamente nuova. In questo modo
ste una definizione diversificata dello spazio abitato a par- l’architettura assume un aspetto più o meno fluttuante,
tire dalla maggiore polifunzionalità e polivalenza degli che contrasta, per così dire, la forza di gravità della natu-
spazi d’uso. Nella concezione dell’abitare contemporaneo ra10.”
dovrebbe prevalere la diversità intesa come possibilità La seconda è indirizzata alla ricerca di forme che defini-
combinatoria in grado di favorire la compresenza di tipo- scano funzioni relativamente poco specificate, “Fai i tuoi
logie e programmi molteplici all’interno di meccanismi e spazi grandi a sufficienza, uomo, così da potervi cammi-
strutture maggiormente polivalenti, la diversità dovrebbe nare liberamente, e non solo in una direzione predetermi-
interessare l’aggregazione spaziale non solo sul piano o- nata. O sei del tutto sicuro di come quelli verranno usati?
Capitolo 3
79
L’indeterminatezza programmatica
3.4 Libera appropriazione degli spazi intermedi parte è solo un inutile resto se inteso come parte residua ed
irrisolta, dall’altra è il simbolo di una nuova possibilità
Nella città tradizionale è generalmente leggibile l’equili- propositiva se usato come dispositivo all’interno di una
brio formatosi nell’articolazione degli spazi dal privato al progettazione processuale. Dal punto di vista formale, il
pubblico, dal domestico al sociale, attraverso una varietà e frammento è assimilabile e può diventare parte integrante
gradualità di soluzioni spaziali e formali sempre legate ad della costruzione, esso non è altro che un pezzo di forma
un’esperienza culturale radicata nella collettività. Ciò dona esplosa dalla totalità e depositata nelle aree circostanti.
allo spazio della città tradizionale quel carattere di identi- Una forma concepita dunque come un sistema piuttosto
tà, nelle e attraverso le differenze, che la città contempora- che come una composizione, un sistema aperto che lasci la
nea raramente ha saputo riproporre e reintepretare. libertà di possibili appropriazioni di spazi non definiti at-
I cambiamenti negli stessi modi di vita, risultano essere traverso l’utilizzo di dispositivi progettuali in grado di fa-
sensibili all’attuale eterogeneità delle realtà spaziali e a vorire processi dinamici, dove la rigidità, la prevedibilità e
quella mescolanza diffusa di coesistenze ed estraneamenti, la permanenza tipiche della città “classica” lasciano il po-
di relazioni e di svincolamenti, di incroci tra il quotidiano sto all’indeterminatezza e la mutevolezza della città con-
ed l’extra-quotidiano, tra il prevedibile e il sorprendente. temporanea la cui caratteristica è la maggiore propensione
Il progetto della residenza, tende sempre di più a definire all’evoluzione e al cambiamento.
uno spazio che sia capace di articolare le esperienze e i “Geografie piuttosto che architetture: un’architettura po-
comportamenti personali dei singoli individui, cercando di tenziale del terreno in grado di privilegiare progetti con
indagare i limiti specifici del progetto contemporaneo e la lineamenti sfocati, ambigui, forme vaghe, una fluidità del-
sua capacità di generare nuovi espedienti formali che va- lo spazio interiore ed esteriore e un contatto con la natura
dano al di là delle consuetudini e delle convenzioni disci- formata precisamente da quei nuovi e non richiesti spazi
plinari comunemente accettate. di transizione, sia elastici che flessibili, generati dalla de-
L’abitazione si espande e conquista quelli che comune- finizione dello spazio aperto contemporaneo e della sua
mente vengono individuati come spazi residuali: è l’appro- relazione con la architettura residenziale27”.
priazione dunque, di quel terreno privo di destinazione e Il paesaggio e comunque gli spazi residuali dunque, sono
lasciato irrisolto, ma che inserito in un processo progettua- l’altro spazio di cui l’architettura ha bisogno per assumere
le diventa uno dei dispositivi che identificano l’individua- allo stesso tempo il ruolo di interno ed esterno. Eleggendo
lità dell’abitazione. a proprio alleato il paesaggio, l’architettura inventa le re-
Lo spazio residuale o frammento di paesaggio nella sua gole di un nuovo gioco urbano.
essenza, risulta avere un carattere di ambivalenza: da una La ricerca progettuale percorre strade diverse: lavora in-
Capitolo 3
93
Libera appropriazione degli spazi intermedi
27
distribuisce in quota una tipologia lineare di case unifami- Yorgos Simeoforidis, Transizioni, in
Europan 3, Abitare la città riqualificazione
liari sovrapposte ed edifici isolati con atelier e alloggi. di spazi urbani
28
Il percorso pensile così concepito, permette di accogliere Europan 3, Abitare la città riqualificazio-
ne di spazi urbani, “Stanze verdi”, Grade-
nel livello seminterrato posti auto costituendo un intelli- Synthe.
29
gente espediente per relazionare in modo più complesso e Europan 3, Abitare la città riqualifica-
zione di spazi urbani, “Quartiere-Prato”,
articolato il nuovo inserimento edilizio all’interno dell’iso- Neuruppin.
30
lato. Gli alloggi posti al piano terreno possono così am- Europan 3, Abitare la città riqualifica-
zione di spazi urbani, “Densità ridotta”,
pliarsi al di sotto dello stesso percorso e appropriarsi di Saintes.
31
quello spazio radicato al suolo definendolo con muri di Europan 4 risultati europei, Costruire la
città sulla città: trasformazione di spazi
cinta di giardini privati lunghi e stretti. urbani contemporanei, “Lotti aleatori”, Den
Entrare in un isolato significa dunque poter scoprire un Haag.
32
Europan 4 risultati europei, Costruire la
paesaggio segreto, proporzionato e ritagliato in funzione città sulla città: trasformazione di spazi
dei profili delle case, e soprattutto emergente in quanto in urbani contemporanei, “Labirinto”, Lau-
sanne.
grado di assumere un carattere di domesticità e di intimità. 33
Europan 4 risultati europei, Costruire la
E’ il processo che viene messo in atto, a definire il ruolo a città sulla città: trasformazione di spazi
urbani contemporanei, “Terminal di abita-
questa serie di “vuoti articolati” di spazi aperti e pubblici; zioni”, Den Haag.
34
lo spazio dell’abitazione non è soltanto investito di funzio- Europan 5 risultati europei, I nuovi pae-
saggi residenziali spostamenti e prossimità,
ni, ma è costituito da un patchwork di zone pubbliche e di “Rete collettiva”, Hrvaska.
35
zone totalmente private, dal pieno, dal vuoto, dalla distan- Europan 3, Abitare la città riqualifica-
zione di spazi urbani, “Concatenazione di
za e dalla prossimità, diverse situazioni si sovrappongono spazi urbani”, Leibnitz.
36
e si coniugano in questo spazio residenziale e urbano. Europan 3, Abitare la città riqualifica-
zione di spazi urbani, “Interiorità urbana”,
Saintes.
Capitolo 3
100
Rapporto interno-esterno
spettato, che susciti dei quesiti e contenga anche qualcosa ti dalla quotidianità. La volontà espressa dai progettisti è
di inquietante”37. quella di valorizzare la natura all’interno della città co-
“Ma perché la contemporaneità dovrebbe avere biso- struita, soprattutto dove essa manca. La valorizzazione
gno allo stesso tempo, di inquietudine e normalità?38”. della natura avviene attraverso una varietà di rapporti in
L’inquietudine fa sì che qualcosa si riveli a chi vive l’edi- riferimento al contesto e con modalità spaziali differenti.
ficio attraverso lo svolgimento della processualità che vie- C’è una natura “giardino” quella che sta appena fuori alle
ne messa in atto all’interno dell’alloggio; l’apparente nor- abitazioni con cui si instaura un rapporto visivo; c’è la na-
malità dell’edificio è la inevitabile fissità che consegue tura come ricchezza e luogo di produzione, quella di tipo
dalla volontà di non effettuare grandi gesti ma di costruire più “rurale” legata al sistema della città e del territorio; c’è
un involucro ed un programma. una natura “spettacolo” quella inserita negli spazi domesti-
Il lotto stretto e lungo progettato da Herzog & De Meuron ci che diventa parte integrante di essi. L’immagine del
presuppone soluzioni alternative, non solo per quanto ri- progetto di tre architetti francesi intitolato “appartamenti
guarda la distribuzione interna ma anche per quanto con- giardino” sintetizza tutte e tre le immagini del rapporto
cerne le problematiche connesse per i collegamenti verti- che una abitazione può instaurare con il paesaggio che la
cali agli appartamenti, ad un attiguo locale commerciale e circonda: gli appartamenti del piano terra hanno il loro
a un magazzino di servizio. La particella è stata suddivisa giardino su cui poter uscire; quelli dei piani superiori han-
in pianta, secondo cinque fasce profonde quanto la lar-
ghezza della facciata. Progressivamente, rispetto alla stra-
da, troviamo le camere da letto, servizi e vano ascensore,
ancora una camera che completa la zona notte, un vuoto
determinato da una corte interna ed infine la cucina con il
corpo scala dell’intero complesso. L’utilizzo del dispositi-
vo progettuale dell’inserimento di un vuoto “naturale” a
tutta altezza permette ad ogni appartamento di guardarsi
dentro attraverso uno spazio esterno di mediazione dal
quale compare un insperato micro-parco; l’utilizzo di uno
spazio verde all’interno dell’alloggio permette una distri-
buzione più libera degli spazi, permette agli abitanti di non
perdere il contatto con la natura e permette all’architettura
di mettere in mostra gli ingranaggi dell’esistenza alimenta-
Stanze verdi
Capitolo 3
102
Rapporto interno-esterno
impianti spartani con esigenze di confort domestico non è pluralità di soggetti sociali negli interventi residenziali, ma
certo una sfida nuova per il progetto residenziale. Nuova è anche quei progetti architettonici che, nel declinare il tema
l’enfasi che molti progetti contemporanei di abitazioni dell’abitazione individuale, lo interpretano prima di tutto
“individuali” pongono sugli spazi collettivi interni alle come necessità di un nuovo rapporto tra i diversi livelli,
residenze, spesso risolti come il “cuore” monumentale di privati, collettivi, pubblici, sui quali si articola l’abitare.
organismi centripeti e autoreferenziati. Strategie di inte-
grazione sia sociale che urbana della residenza, privilegia- Quale atteggiamento manifestare per il rispetto e la
no a livello di progetto i temi della connessione tra organi- valorizzazione dell’identità degli edifici e dei luoghi,
smi edilizi e contesto della flessibilità delle proposte tipo- ma anche degli individui?
logiche, senza irrigidire l’organizzazione degli spazi su
modelli comportamentali troppo specifici e statici. Alla retorica della composizione classica, alla tentazione
Oggi, ogni operazione progettuale dovrebbe partire dun- individualistica sempre presente capace di sovrapporre in
que da un programma piuttosto che da una funzione. Par- modo radicale un diverso e innovativo segno linguistico, si
lare di programma piuttosto che di funzione significa dun- è sostituita una composizione di azioni minori, svolta pre-
que sostituire la concretezza contingente del primo all’a- valentemente all’interno e all’esterno di volumi edilizi,
strattezza convenzionale del secondo; significa riconosce- fatta di aggiunte, trasformazioni, sostituzioni sempre ri-
re come il funzionalismo avesse presto irrigidito la sua spettose dell’immagine edilizia e urbana del quartiere.
forza rivoluzionaria in una codificazione schematica, al- Lo spazio dell’abitare attraverso le nuove modalità del
lontanandosi progressivamente dalla complessità e con- progetto cerca di individuare delle regole d’intervento che
traddittorietà della vita sulla quale pure pretendeva di ba- siano in grado di guidare in modo coordinato, processi più
sarsi. ampi di trasformazione all’interno della città ponendo la
La nozione di programma è viceversa ampia, inclusiva e propria attenzione sulla costruzione e il nuovo senso degli
decisamente eterogenea: comprende le funzioni, ma speci- spazi collettivi all’interno dell’abitazione.
ficate nelle loro connotazioni contingenti. Si prospetta Una struttura architettonica che si sviluppa su una molte-
quindi la necessità di mantenere un certo livello di non- plicità di suoli che costruiscono il sistema su cui si adagia
determinazione all’interno del processo progettuale in cui la residenza, il grande vuoto da plasmare, il programma
si mette in atto la “difficile unità dell’inclusione piuttosto che si attiva attraverso un ritmo trasversale di pieni e di
che dell’esclusione”. vuoti, di spazi funzionali e spazi intermedi, dove la molte-
Proprio in questa direzione si muovono attualmente i pro- plicità funzionale sostituisce l’univocità, dove coesistono
grammi che puntano esplicitamente ad una più articolata funzioni residenziali e servizi per la residenza dove la pro-
112 Conclusioni
1
Alexander Christopher, “Feature of the
practice” in A+U citato in Gausa Manuel,
Salazar Jaime, Singular housing
113
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