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La civiltà greca
area Egea
area Greca
La civiltà etrusca
La civiltà romana
età repubblicana
età imperiale
età tardo imperiale
Bibliografia
Creta
Antico Minoico (3400-2100 a.C.)
Medio Minoico (2100-1600 a.C.)
Tardo Minoico (1600-1200 a.C.)
Palazzo di Festo
Palazzo di Kato-Zakros
Palazzo di Cnosso
Agli inizi del II millennio vengono costruiti i primi palazzi di Cnosso, Festo, Mallia, che presentano
una pianta con cortile centrale attorno al quale si dispongono sale, santuari, appartamenti e
magazzini. Verso il 1700 queste costruzioni sono distrutte sia per l’azione di terremoti sia forse per
un’insurrezione interna. Ben presto i palazzi vengono riedificati con rinnovato splendore
(C.MILANI, Gli Egei, Milano 1992, pp. 4-5)
Gli archivi nell’antichità - Flora Santorelli 3
LA CIVILTÀ GRECA - AREA EGEA
I supporti
Esempi di cretule di argilla (L. GODART, L’invenzione della scrittura, Torino 1992, p. 92)
Le scritture egee
Lineare A (Tardo Minoico, periodo dei secondi palazzi 1700-1450 a.C.): scrittura
sillabica frammista a ideogrammi.
Lineare B o scrittura micenea (tavolette di Micene, Pilo e Tebe, fine XIII secolo;
Cnosso 1400-1370 a.C.): è una semplificazione della lineare A, decifrata da M.Ventris a
metà del XX secolo; si tratta di una lingua flessiva, cioè con declinazioni, è un greco
antichissimo.
Le origini
Fino alla fine del V secolo la cultura greca è stata essenzialmente di tipo orale: essa ha
affidato alla memoria il complesso delle informazioni e del patrimonio tradizionale.
Nella Grecia arcaica lo mnêmon è una figura che custodisce il ricordo del passato per
una operazione limitata, come una decisione di giustizia o un avvenimento religioso
(una festa, ad esempio).
I supporti
Come a Creta, si utilizza l’argilla che al tempo stesso è economica (la materia prima è
abbondante e di facile reperimento) e pratica, perché il contenuto di queste tavolette,
mai cotte, può essere agevolmente modificato.
È ragionevole pensare che il supporto in argilla fosse provvisorio, nel senso che le
tavolette fossero immagazzinate per essere ricopiate su altri materiali quali papiro,
foglie o pergamena (quest’ultima dal I secolo a.C.). Se i supporti in papiro o pergamena
non ci sono pervenuti, è perché le condizioni climatiche e ambientali della Grecia non
ne hanno permesso la conservazione. Si sono dunque conservati (per caso) dei testi
che erano destinati in realtà a essere distrutti.
L’affissione pubblica
Per pubblicare decisioni importanti per la comunità o documentazione di carattere
ufficiale si usano pannelli di legno e poi soprattutto la pietra. La pratica è in uso
presso le città democratiche come Atene.
Tavolette di legno coperte d’intonaco bianco o
di gesso erano usate per pubblicazioni ufficiali
destinate alla cittadinanza secondo un concetto
grosso modo equivalente alla Gazzetta Ufficiale
dei nostri tempi. Ad Atene questi avvisi erano
affissi alla base delle statue degli Eroi
Eponimi, così detti perché davano il nome alle
dieci tribù in cui era suddivisa la popolazione
ateniese. Un recinto attorno alla base del
piedistallo aveva la funzione di proteggere la
scrittura sui leukômata (cioè sui “supporti bianchi”)
da eventuali manomissioni. Ricostruzione del monumento degli Eroi Eponimi
Gli archivi nell’antichità - Flora Santorelli 11
LA CIVILTÀ GRECA - AREA GRECA
Presso gli antichi Greci non c’è la centralizzazione degli archivi. Il sistema politico ed
economico basato sull’autonomia delle singole poleis comporta una certa
decentralizzazione dei poteri e dunque della documentazione.
Ad Atene (alla fine del V secolo a.C.) e in una ventina di città greche un edificio ben
preciso è destinato ad ospitare i documenti pubblici: l’Archeion.
Archivi sono conservati anche nei templi; per esempio l’archivio dell’Areopago è
collocato nel tempio di Atena.
Gli archivisti
Aristotele (Pol. VI, 8, 7) considera gli archivi un’istituzione indispensabile allo sviluppo
dello stato moderno.
La civiltà greca
area Egea
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La civiltà etrusca
La civiltà romana
età repubblicana
età imperiale
età tardo imperiale
Bibliografia
Le poche notizie che abbiamo sugli archivi etruschi fanno supporre che per alcuni
versi essi fossero simili agli archivi romani, sui quali invece abbiamo abbondante
documentazione diretta e numerose notizie da fonti letterarie.
Archivi esistevano indubbiamente sia nelle città-stato che nei templi e, forse, anche
presso i privati; non sappiamo però come fossero ordinati e in che modo si
conservassero i documenti.
Archivisti erano gli scribi. Gli scribi “civili” accompagnavano i magistrati e avevano
probabilmente il compito di redigere i documenti ufficiali e in generale quelli necessari
alla gestione statale; gli scribi dei templi redigevano i testi sacri e le scritture relative
all’amministrazione e alla gestione dei templi stessi.
I supporti
I supporti scrittori adoperati dagli Etruschi sono analoghi a quelli usati dai Romani e
da altri popoli del bacino del Mediterraneo.
Per i testi più brevi si usano tavolette di legno, per lo più ricoperte di cera e -se la
lunghezza del documento lo richiede- unite in dittici, trittici, polittici.
I testi più lunghi, destinati a più lunga conservazione, sono scritti su rotoli di tela di
lino (i libri lintei) o di pelle o forse anche di papiro. I rotoli sono scritti in colonne
verticali, perpendicolari ai lati più lunghi, così come avveniva per i rotoli di papiro in
Egitto. Per la scrittura prima e per la lettura poi, i rotoli vengono man mano svolti e
poi arrotolati dall’estremità opposta.
Si scrive con stilo, a graffio, sulle tavolette cerate; con penne o pennelli e inchiostri neri
o rossi sui rotoli.
Si usano talvolta anche tavolette di metallo (piombo, bronzo, più raramente oro e
argento), secondo un costume diffuso anche nel Vicino Oriente, nella Magna Grecia, a
Cartagine e altrove. Documenti di particolare solennità sono incisi su tavole di bronzo,
al pari delle note leggi romane “delle dodici tavole”.
E. LODOLINI, Storia dell’archivistica italiana, Milano 2001, pp. 18-19
Gli archivi nell’antichità - Flora Santorelli 19
LA CIVILTÀ ETRUSCA
Alcuni esempi
Alcuni esempi
Il liber linteus di Zagabria, l’unico scritto su tela di lino pervenutoci, costituisce l’unico
documento di questo tipo superstite per l’intera civiltà greca e italico-romana. Si tratta di
un rotolo contenente un calendario religioso con l’indicazione delle cerimonie da
compiersi e delle offerte da dedicare alle varie divinità in giorni e luoghi determinati. Fu
redatto in epoca piuttosto tarda (intorno al 100 a.C.) da una piccola comunità etrusca
trasferitasi in Egitto.
Una volta cessatone l’uso come documento, il rotolo di lino fu adoperato come benda
per avvolgere una mummia, secondo una pratica del tutto normale in Egitto anche per i
documenti su papiro. La mummia per avvolgere la quale era stato utilizzato il rotolo di
lino venne acquistata in Egitto nel 1848-49; attualmente si trova al Museo Nazionale di
Zagabria, in Croazia, ed è per questo nota come “mummia di Zagabria”. Il testo etrusco
vi fu scoperto nel 1868, largamente incompleto.
E. LODOLINI, Storia dell’archivistica italiana, Milano 2001, pp. 20-21.
Gli archivi nell’antichità - Flora Santorelli 21
INDICE DEGLI ARGOMENTI
La civiltà greca
area Egea
area Greca
La civiltà etrusca
La civiltà romana
età repubblicana
età imperiale
età tardo imperiale
Bibliografia
Origine privata
Come per gli archivi dell’Etruria e della Magna Grecia, anche per gli archivi romani la
documentazione superstite è scarsissima, ma rimangono ampie testimonianze
letterarie, specialmente nella letteratura giuridica, relativamente agli archivi e alla
tenuta di essi.
Nella vita pubblica e anche nei rapporti giuridici fra privati la forma orale predomina
a lungo. Gli archivi più antichi sono perciò quelli familiari, risalenti -secondo
l’ipotesi di Andrea Carandini- almeno agli ultimi tempi del periodo regio (ultimo
quarto del VI secolo).
Archivi pubblici
Gli archivi pubblici derivano da quelli privati. I magistrati incominciano a
prendere nota in forma scritta della propria attività, dapprima come semplice ausilio
della memoria. Vengono via via formandosi due tipi di documenti:
i commentarii, specie di diari quotidiani che il magistrato redige della propria
attività;
gli acta, cioè decreti, decisioni, deliberazioni, sia di magistrati singoli che di
organi collegiali.
Il carattere di tali documenti “ebbe la sua sanzione archivistica quando, negli ultimi
anni della Repubblica o nei primi dell’Impero, fu reso obbligatorio il versamento di
essi nei pubblici archivi, sicché ogni magistrato, come ogni principe, succedeva al suo
predecessore anche nelle scritture”.
G. CENCETTI, Gli archivi dell’antica Roma, pp. 177-178.
All’archivio i documenti erano versati sotto forma di libelli, formati da più tavolette di
legno, imbiancate o cerate (il papiro entrò in uso soltanto in epoca imperiale), riunite
in codices (dittici, trittici, polittici).
Le sedi di archivio
In età repubblicana l’archivio di stato è conservato nel tempio di Saturno insieme con
l’aerarium (tesoro). Nel mondo romano, così come presso altre civiltà, archivio e
tesoro erano strettamente connessi; per esempio, ad Ostia tesoro e archivio sono
conservati in una cella sotto il capitolium.
Nel I secolo a.C. è costruito quale sede
deputata ad ospitare l’archivio dello stato
il Tabularium, che appunto dai
documenti d’archivio (le tabulae) prende
nome; esiste tuttora alle pendici del
Campidoglio, di fronte al foro Romano.
Altri documenti erano temporaneamente
conservati nell’aedes Nympharum e
nell’atrium Libertatis. I resti del tempio di Saturno
Cencetti (Gli archivi dell’antica Roma nell’età repubblicana, pp. 207-209) ha identificato una
ventina e più di serie nella documentazione dell’Aerarium Saturni e del Tabularium.
Forse è più esatto, in molto casi, parlare di fondi prodotti da uffici diversi, piuttosto
che di semplici serie.
Comizi e concili
leggi e plebisciti
documenti delle votazioni nei comizi e nei concili, consistenti soprattutto nelle liste dei voti
redatte dai rogatores
sacramenta in leges: elenchi dei magistrati che giuravano l’osservanza di particolari leggi
Senato
i libri sententiarum del senato, cioè la serie dei senatoconsulti depositati nell’erario
i commentari del senato, dopo che Cesare ne ebbe ordinato la redazione ufficiale
Consoli
i commentari dei consoli
L’archivio imperiale
Per quanto riguarda gli archivi locali, già in epoca repubblicana ogni città ha il proprio
soprattutto per la conservazione dei documenti di carattere fiscale.
Nei municipi poi esistono gesta municipalia. Talvolta è il singolo magistrato che
provvedeva a dotare una città o una colonia di un edificio per la conservazione dei
documenti. Così avviene per il tabularium di Formia e per quello di Castrum Novum nel
Piceno (l’odierna Giulianova).
È abbastanza frequente la redazione di documenti in due esemplari, uno dei quali
conservato in sede locale e l’altro in Roma, nel tabularium prima e nell’archivio
imperiale poi.
Gli archivi delle coloniae conservano la complessa documentazione relativa alla
distribuzione delle terre; anche questi documenti vengono conservati in serie
parallele nell’archivio in Roma e in quelli periferici.
Il Tabularium
Gli archivi nell’antichità - Flora Santorelli 33
LA CIVILTÀ ROMANA - ETÀ TARDO IMPERIALE
(IV - V d.C.)
Dall’età di Costantino molte amministrazioni sia centrali che periferiche godono dello
ius gestorum, cioè del “diritto di ricevere nei loro registri gli atti o le dichiarazioni dei
privati e di rilasciare copie sfidanti ogni contestazione”
G. COSTAMAGNA, Il notaio a Genova fra prestigio e potere, Roma 1970, pp. 11-12
La civiltà greca
area Egea
area Greca
La civiltà etrusca
La civiltà romana
età repubblicana
età imperiale
età tardo imperiale
Bibliografia
Civiltà greca
G. DAVERIO ROCCHI, Città-stato e stati federali della Grecia classica. Lineamenti di storia delle istituzioni politiche,
Milano 1993
P. DELSALLE, Une histoire de l’archivistique, Presses de l’Université du Québec 1998, pp. 16, 25-27
G. GLOTZ, La cité grecque , Parigi 1953
L. GODART, L’invenzione della scrittura dal Nilo alla Grecia, Torino 1992
P. LÉVÊQUE, L’aventure grecque, Paris 1977
C. MILANI, Gli Egei, Milano 1992
C. MOSSE – A. SCHNAPP-GOURBEILLON, Précis d’histoire grecque. Du début du deuxième millénaire à la bataille
d’Actium, Paris 1990
E. POSNER, Archives in the Ancient World, Cambridge 1972, pp. 91-117
H. A. THOMPSON, Buildings on the West Side of the Agora, Hesperia VI, 1937, pp. 1-226
Civiltà etrusca
M. CRISTOFANI, La scrittura nell’Italia antica, “Archeo dossier” n. 37, Roma, marzo 1988
E. LODOLINI, Storia dell’archivistica italiana. Dal mondo antico alla metà del secolo XX, Milano 2001, pp. 17-22
M. PALLOTTINO, Etruscologia, 7a edizione, Milano 1984
Civiltà romana
A. CARANDINI, La nascita di Roma. Dèi, Lari, eroi e uomini all’alba di una nuova civiltà, Torino 1997.
G. CENCETTI, Gli archivi dell’antica Roma nell’età repubblicana, in G. Cencetti, Scritti archivistici, Roma 1970
(“Fonti e studi di storia, legislazione e tecnica degli archivi moderni”, vol. III), pp. 171-220
G. CENCETTI, Tabularium Prinicipis, in G. CENCETTI, Scritti archivistici, Roma 1970 (“Fonti e studi di storia,
legislazione e tecnica degli archivi moderni”, vol. III), pp. 221-259
M. CORBIER, L’“Aerarium Saturni” et l’“Aerarium militare”. Administration et prosopographie sénatoriale, Rome
(École française de Rome) 1974
G. COSTAMAGNA, Il notaio a Genova fra prestigio e potere, Roma, Consiglio nazionale del notariato 1970
P. DELSALLE, Une histoire de l’archivistique, Presses de l’Université du Québec 1998, pp. 28-38
E. LODOLINI, Storia dell’archivistica italiana. Dal mondo antico alla metà del secolo XX, Milano 2001, pp. 25-34,
37-49
E. POSNER, Archives in the Ancient World, Cambridge 1972, pp. 160-185 (Republican Rome); pp. 186-223
(Imperial Rome)
E. SEBASTIANI, Genesi, concetto e natura giuridica degli archivi di stato in Italia, Torino 1904, pp. 13-28
1. L. GODART, L’invenzione della scrittura dal Nilo alla Grecia, Torino 1992, p. 92 (cretule)
E. POSNER, Archives in the Ancient World, Cambridge 1972, p. 98 (monumento degli Eroi Eponimi)
E. POSNER, Archives in the Ancient World, Cambridge 1972, p. 105 (pianta dell’agorà di Atene)
P. DELSALLE, Une histoire de l’archivistique, Presses de l’Université du Québec 1998, p.31 (pianta del foro con
tempio di Saturno e Tabularium)
http://www.culture.gr
http://www.ile-de-crete.com
http://www.ancient-greece.org
http://www.sikyon.com
http://www.comune.santamarinella.rm.it (lamine di Pyrgi)
http://www.comune.firenze.it (tegola di Capua)
http://it.wikipedia.org/wiki/ForumRomanum
http://fr.wikipedia.org/wiki/Tabularium