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Catania, 2004
Pier Paolo Rossi
Procedura di verifica
tramite
analisi statica non lineare
Analisi pushover
• L'analisi statica non lineare consiste nell'applicare all'edificio i
carichi gravitazionali ed un sistema di forze orizzontali che,
mantenendo invariati i rapporti relativi tra le forze stesse,
vengano tutte scalate in modo da far crescere monotona-
mente lo spostamento orizzontale di un punto di controllo della
struttura fino al raggiungimento delle condizioni ultime.
Analisi statica non lineare:
Sistema bilineare equivalente
∑ mi Φi
Γ= 2
Coefficiente di
partecipazione
∑ mi Φi
Fb dc
F* = d* =
Γ Γ
Analisi statica non lineare:
Sistema bilineare equivalente
Fbu Fy *
Fy * = dy * =
Γ K*
F* Bilinearizzazione ottenuta
uguagliando le aree
Fy*
m*
T * = 2π
K*
K* con m* = ∑ mi Φi
dy* d*
Analisi statica non lineare:
Spostamento massimo
Se: T * >Tc *
dmax *
= de ,max = SDe (T * )
*
de ,max Tc
1 + (q * −1)T *
* *
Se: T * ≤Tc dmax = ≥ de ,max
q*
L’idea è ottima
Ma
1° PASSO
All’inizio del primo passo di carico la struttura, non ancora danneggiata
dall’azione sismica, è sottoposta all’azione di forze sismiche equivalenti
di predeterminata distribuzione. Il primo passo di carico avrà termine in
corrispondenza del moltiplicatore delle forze orizzontali corrispondente
alla prima plasticizzazione.
F α1F
M=Mp
Analisi statica non lineare
iesimo PASSO
All’inizio dell’iesimo passo di carico la struttura si presenta
geometricamente modificata rispetto alla sua configurazione iniziale per
la presenza di alcune cerniere plastiche. Tale struttura modificata è
sottoposta all’azione di nuove forze sismiche equivalenti. Il passo di
carico avrà termine in corrispondenza del moltiplicatore dell’incremento
delle forze orizzontali corrispondente ad una nuova plasticizzazione (o
ad un ritorno in campo elastico di una cerniera plastica).
∆F α2∆F
ΣM=Mp
Analisi statica non lineare
α5∆F
α18∆F
Vb 5° PASSO
M=Mp
1° PASSO
u
Analisi statica non lineare
• L'analisi statica non lineare consiste nell'applicare all'edificio
i carichi gravitazionali ed un sistema di forze orizzontali che,
mantenendo invariati i rapporti relativi tra le forze stesse,
vengano tutte scalate in modo da far crescere monotona-
mente lo spostamento orizzontale di un punto di controllo
della struttura fino al raggiungimento delle condizioni ultime.
• Le prescrizioni contenute nelle presenti norme si applicano
agli edifici che soddisfino le condizioni di regolarità in pianta
e in altezza. Il metodo può essere esteso ad edifici non
regolari purché si tenga conto dell'evoluzione della rigidezza
e corrispondentemente delle forme di vibrazione conseguenti
allo sviluppo delle deformazioni inelastiche (metodi evolutivi).
Le modalità di tale estensione, che dipendono dalla
configurazione geometrica e meccanica specifica dell'edificio
in esame, devono essere adeguatamente documentate.
Analisi statica non lineare
Devono essere applicate all’edificio almeno due distinte
distribuzioni di forze orizzontali, applicate ai baricentri delle
masse a ciascun piano:
1. Distribuzione di forze proporzionali alle masse
2. Distribuzione di forze affine al primo modo di vibrazione
PROBLEMATICHE
A. ANALISI STATICA
B. ANALISI MODALE
(Gupta e Kunnath; 2000)
CALCOLO DELLA RISPOSTA STRUTTURALE
ANALISI STATICA
• MODELLI “SEMI-EMPIRICI”
PER I QUALI NON ESISTE UNA DIPENDENZA
DIRETTA O ANALITICAMENTE FORMULATA
DALLE CARATTERISTICHE DINAMICHE DELLA
MODELLI STRUTTURA
INVARIANTI ( ad es. triangolari o costanti)
• MODELLI TEORICI
DIPENDENTI DALLE CARATTERISTICHE
DINAMICHE DELLA STRUTTURA E/O DEL
SISMA
MODELLI
EVOLUTIVI • MODELLI TEORICI
ANALISI MODALE
MODELLI MODELLI
INVARIANTI EVOLUTIVI
MODELLAZIONE DELLE AZIONI SISMICHE
ANALISI STATICA
- Modello di carico A1 mi
(semi-empirico) Fi = V
n
Le forze statiche equivalenti sono
proporzionali alle masse
∑m j
j=1
- Modello di carico A2
(semi-empirico) mi ⋅ h i
Fi = V
n
Le forze statiche equivalenti sono
proporzionali alle masse ed alle ∑m ⋅h j j
quote delle stesse j=1
MODELLAZIONE DELLE AZIONI SISMICHE
ANALISI STATICA
- Modello di carico B1
Le forze statiche equivalenti sono proporzionali alla deformata
del modo equivalente (Requena e Ayala, 2000):
M mi ⋅ φ i
∑(Γij φj )
2 e sono Fi =
φi = •
deducibili dalla M V
j=1 relazione: ∑m ⋅ φ
j=1
j j
- Modello di carico B2
M
Le forze orizzontali (Freeman et al.,
∑
2
1998) sono ottenute dalla combinazione Fi = Fji
delle forze statiche equivalenti j =1
corrispondenti ai vari modi.
MODELLAZIONE DELLE AZIONI SISMICHE
ANALISI STATICA
- Modello di carico B3
Le forze statiche equivalenti sono
ricavate come differenza dei tagli modali F i = Qi − Q i +1
di piano (Yang e Wang; 2000):
determinati mediante combinazione dei
M
2
tagli associati ai singoli modi di vibrazione:
Qi = ∑Q ij
j=1
- Modello di carico B4
limiti
8 8
analisi dinamiche
B2 limiti
B3 analisi dinamiche
B4
4 B1 A2 4 B3
A1
Valori medi A1
Valori medi analisi dinamiche
analisi dinamiche
0 0
0.00 0.25 0.50 0.75 θpl/θu 0 2000 4000 6000 Νu (kN)
Sistemi non controventati
• Ad eccezione del modello A1, tutti i modelli di carico valutano
esattamente gli spostamenti laterali a collasso. Ciò malgrado,
essi sottostimano i tagli di base nel campo inelastico del
comportamento strutturale.
A2 − B4
500 Valore medio 3
Campo degli A1 limiti
Spostamenti ultimi
analisi dinamiche
0 0
0.00 0.25 0.50 u (m) 0.00 0.20 0.40 0.60 u (m)
Sistemi non controventati
• Tutti i modelli di carico sottostimano gli sforzi assiali delle
colonne (elementi non dissipativi) e, ad eccezione di A1,
forniscono valori delle massime rotazioni plastiche delle travi
molto prossimi a quelli sperimentali.
B2
A1
2000 4
A2 − B1
limiti
B3 − B4
analisi dinamiche
0 0
0.00 0.25 0.50 u (m) 0.00 0.20 0.40 u (m)
Sistemi con controventi eccentrici e pendoli
• Tutti i modelli di carico risultano poco affidabili nella valutazione
degli sforzi assiali delle colonne e delle rotazioni plastiche.
• Le analisi pushover conducono ad un meccanismo globale non
coerente con quello evidenziato dalla sperimentazione.
B2 Modale
A1
2000 4 Valori medi
A2 − B1
analisi dinamiche
Modale B3 − B4
B3
0 0
0,00 0,25 0,50 u (m) 0 2500 5000 7500 Νc (kN)
3D
EDIFICI ANALIZZATI
Caratteristiche geometriche ed inerziali in pianta
Lato flessibile
Lato rigido
B
CM CR X
h h
h h
h h
h h
h h
L1 L2 L1 L1 L2 L1 L2 L1 L2 L1
1. Analisi statica
2. Analisi multi-modale
1. Spostamenti assoluti
2. Spostamenti di interpiano
3. Momenti flettenti
uy
CM
Analisi pushover
150
Analisi dinamica
100
50
0
-L/2 0 L/2
np np
5 5
4 4
Telaio 5 3 3 Telaio 8
2 2
1 1
0 0
0 20 40 60 80 100 120 140 u y 0 20 40 60 80 100 120 140 u y
np np
5 5
4 4
Telaio 9 3
2
3
2
Telaio 12
1 1
0 0
0 20 40 60 80 100 120 140 u y 0 20 40 60 80 100 120 140 u y
np np
5 5
4 4
Telaio 5 3 3
Telaio 8
2 2
1 1
0 0
0 50 100 M 0 50 100 M
np np
5 5
4 4
Telaio 9 3
2
3
2
Telaio 12
1 1
0 0
0 50 100 M 0 50 100 M
20 20 20
10 10 10
0 0 0
-L/2 0 L/2 -L/2 0 L/2 -L/2 0 L/2
20 20 20
10 10 10
0 0 0
-L/2 0 L/2 -L/2 0 L/2 -L/2 0 L/2
Dp
Analisi pushover
20 Analisi dinamica
10
0
-L/2 0 L/2
50
0
-L/2 0 L/2
Secondo l’analisi pushover i telai si plasticizzano in successione a partire
dal lato rigido verso il lato flessibile.
Durante le plasticizzazioni CR→CM e cambiano i parametri dinamici
Ωϑ = 1,0 → Ωϑ = 0,6 es = 0,15 ⋅ L → es = 0,05 ⋅ L
SPOSTAMENTI DI INTERPIANO
Sistema progettato con analisi Statica
np np
5 5
4 4
Telaio 5 3 3 Telaio 8
2 2
1 1
0 0
0 20 40 60 80 100 120 140 u y 0 20 40 60 80 100 120 140 u y
np np
5 5
4 4
Telaio 9 3
2
3
2
Telaio 12
1 1
0 0
0 20 40 60 80 100 120 140 u y 0 20 40 60 80 100 120 140 u y