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T=c
w
=2.910
3
mK.
Per ottenere una radianza indipendente dal tipo di materiale si effettuano le misure adottando un
sistema di riferimento detto corpo nero: il foro aperto in una cavit dalla quale la radiazione non
viene pressoch riemessa ma solo assorbita.
La descrizione classica del fenomeno riassunta nei seguenti passi:
(a) la cavit riempita da onde e/m stazionarie in equilibrio con le pareti;
(b) il numero di onde stazionarie con lunghezze donda comprese fra e +d nel volume V
dato da dN=N()d=8V d/
4
;
(c) dalla termodinamica classica, ogni onda apporta un contributo energetico kT in virt dello
scambio allequilibrio con gli oscillatori atomici delle pareti;
(d) dalle equazioni di Maxwell, si ricava che la radianza esprimibile tramite la densit di
energia e/m u() tramite la R()=cu()/4;
(e) la densit data dal numero di onde per volume per lenergia associata ad ogni onda,
dunque u()=8kT/
4
e la radianza risulta pari a R()=2ckT/
4
.
Questespressione la legge di Rayleigh-Jeans e prevede che R() per 0, completamente
contro levidenza sperimentale. Si parla di catastrofe ultravioletta.
La risposta data da Planck nel 1900, che trova il modo di ridurre levidente sovrastima della
componente ad alta frequenza: se ci sono troppe onde con bassa ci da imputarsi al fatto che
troppi atomi ad alta frequenza (energia) interagiscano con la radiazione. Ipotizza dunque che gli
atomi scambino energia con la radiazione in modo discreto, secondo quanti di energia
proporzionali alla frequenza della radiazione. La loro energia massima comunque kT, quindi
questo risolve la catastrofe ultravioletta.
R()
T
3
T
2
T
1
Fondamenti della meccanica quantistica - 4
Gli oscillatori dunque scambiano quanti di energia multipli di h, E=nh, n=1,2,, trasportati da
fotoni (che quindi hanno ancora momento p=h/). Il calcolo basato su questa ipotesi conduce alla
nuova formula di Planck per la radianza di corpo nero:
1
/ 2
) (
/ 4
=
kT hc
e
hc
c
R ,
in totale accordo con lesperimento. Questa formula permette di confermare la legge di spostamento
di Wien e, stabilita la massima lunghezza donda ad una data temperatura, collegare la costante h
con quella di Stefan-Boltzmann, =(2
5
k
4
)/(15c
2
h
3
). Il risultato per h in ottimo accordo con
misure di h effettuate con leffetto fotoelettrico da Millikan.
Si ha dunque unaltra evidenza sperimentale e modellizzazione teorica consistente
dellinadeguatezza della descrizione ondulatoria della radiazione e/m a favore di una natura
corpuscolare e quantizzata.
4. Altri fenomeni a favore della natura corpuscolare della radiazione elettromagnetica
4.1 Effetto Compton
Si considera linterazione fra luce (fotoni) e materia (elettroni debolmente legati ad atomi). Lesito
sperimentale non supportato da una trattazione ondulatoria, per cui si considera una descrizione
puramente corpuscolare, di urto fra particelle (fotoni ed elettroni).
Si applicano le regole consuete di conservazione (energia e quantit di moto).
La conservazione dellenergia viene scritta
E+mc
2
=E+E
e
,
dove E, E sono le energie cinetiche del fotone prima e dopo lurto (E=h=hc/ ed E=h=hc/),
mc
2
lenergia (a riposo) dellelettrone prima dellurto ed E
e
la
sua energia (relativistica) dopo lurto. La conservazione della
quantit di moto data da
p = pcos + p
e
cos (lungo x)
0 = psin p
e
sin (lungo y),
dove p, p sono le quantit di moto del fotone prima e dopo
lurto (p=h/, p=h/) e p
e
il momento dellelettrone dopo
lurto.
La risoluzione di queste tre equazioni, tenendo presente che vale la E
e
2
=p
e
2
c
2
+m
2
c
4
, conduce al
risultato
=
C
(1cos),
dove
C
=h/(mc)=0.00243 nm detta lunghezza donda Compton. In pratica, in un esperimento di
interazione come quello descritto si osserva radiazione diffusa (deviata) ad un angolo con
lunghezza donda ridotta secondo lespressione sopra riportata. Il valore della lunghezza Compton
permette ancora una stima della costante di Planck, di nuovo in accordo con le misure fotoelettriche
e di corpo nero.
4.2 Radiazione di frenamento e produzione di raggi X
h, p
h, p
e
Fondamenti della meccanica quantistica - 5
Si investe un materiale con un fascio di elettroni energetici: linterazione con il mezzo provoca un
frenamento ed una conseguente emissione di radiazione elettromagnetica (bremsstrahlung, raggi X)
ancora una volta governata dalle leggi di quantizzazione della radiazione stessa. E una situazione
opposta alleffetto fotoelettrico: si hanno urti di elettroni su atomi che liberano fotoni con energia
(massima) data da h=E
k
(energia cinetica degli elettroni) e dunque h=eV, dove V il potenziale
accelerante degli elettroni.
4.3 Produzione/annichilazione di coppie
Si tratta di conversione pura energia/massa nel processo e
+
+e
Per una particella non relativistica con solo energia cinetica, E=T=p
2
/(2m) e dunque v
g
=v, che
dunque spiega il significato fisico primario della rappresentazione a pacchetto della particella.
Quale linfluenza dellindeterminazione di Heinseberg sulle procedure di misura?
Se si prepara un sistema fisico in un certo modo, potremo misurare grandezze rilevanti entro la
loro indeterminazione. Ripetendo la misura si otterranno valori differenti, anche se lo stato iniziale
del sistema lo stesso. Si evidenziano dunque forti connessioni con la teoria della probabilit e
statistica: impossibile prevedere il singolo evento, ma con tante misure (o con tanti sistemi eguali)
si giunge ad una distribuzione di probabilit. La meccanica quantistica fornisce lapparato
matematico per calcolare tali distribuzioni.
C una differenza critica fra statistica e meccanica quantistica: nella prima lindeterminismo
causato dalla incompleta conoscenza del sistema allinizio, nella seconda lindeterminismo
intrinseco alla natura, insuperabile.
Lampiezza dellonda di De Broglie collegata alla probabilit di trovare la particella: cos come
la probabilit di trovare il fotone di Planck proporzionale al modulo quadro dellampiezza del
campo elettrico dellonda, la probabilit quantistica proporzionale al modulo quadro
dellampiezza donda di De Broglie.