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agosto2011Numero

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01

mare monstrum
tutto quello che non volevate sapere su mare e spiaggie in penisola sorrentina

chi prisma
prisma unorganizzazione non profit costituita in cooperativa sociale nel 2001 dalliniziativa di un gruppo di educatori ed esperti delle relazioni daiuto. la nostra mission sta nella ricerca del riconoscimento della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, come fine e principio per laffermazione della parit di genere; dei diritti dei bambini e degli adolescenti e del lavoro come luogo di affermazione della persona. i nostri principi ispiratori sono la professionalit, la centralit dei bisogni del bambino, la ricerca e linnovazione, la formazione continua, la laicit ed il rispetto del diritto dei lavoratori. gestiamo servizi di assistenza domiciliare ai minori a rischio di esclusione sociale; progettiamo piani di conciliazione dei tempi per comuni ed aziende; progettiamo e gestiamo asili nido e servizi alla prima infanzia; progettiamo e gestiamo centri ricreativi estivi per i minori; gestiamo un centro di formazione e documentazione per i servizi allinfanzia; editiamo un periodico mensile dinchiesta sociale S sul valore dei beni comuni.

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dedica il numero uno al paesaggio, mortificato da economie di rapina capaci di trasformarlo al punto da farci sentire fuori luogo a casa nostra, e al Loro mare troppo sporco e costoso per essere ancora Nostro. questa mia riflessione nasce dalle pagine di paesaggio costituzione cemento, lultimo libro di salvatore settis, un archeologo e storico dellarte che ci fatto onore nel mondo.

le leggi benedetto croce del 1922 e le leggi bottai n. 1089 e n.1497 del 1939 segnarono momenti costituivi dellaffermazione del concetto di paesaggio e beni pubblici. esse si consolidarono nellarticolo 9 della costituzione che recita: la repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. di contro, altre leggi ed atti hanno segnato lo smontamento di tali idee e messo in crisi il principio di comunit territoriale nazionale, devolvendo poteri alle regioni ed ai comuni in maniera assai pasticciata: lintroduzione degli art.116, 117, 118 del nuovo titolo V della costituzione, voluti dal centrosinistra, conferisce molte funzioni alle regioni, generando continui conflitti tra regione e stato, affievolendo i poteri di questultimo a danno dei cittadini; nel 2005 un disegno di legge dellon. maurizio lupi, che prevedeva unamplissima ridefinizione del governo del territorio riservando interamente alle regioni la potest legislativa, fu emendato da alcuni deputati di centro sinistra in senso estensivo. infatti essi, alle funzioni delle regioni, aggiunsero la tutela del paesaggio e delle bellezze naturali, nonch la cura degli interessi pubblici funzionalmente collegati a tali materie. lemendamento fu votato con 378 voti a favore ed uno solo contrario il 28 giugno 2005, atti della camera. la legge lupi fu approvata alla camera quel giorno e riporta le firme di bossi, bersani, realacci, bocchino, vendola, la russa, pecoraro scanio. questa proposta incostituzionale, in contrasto con lart.9 della costituzione, si aren al senato alla fine della XIV legislatura. tutto questo non avviene per caso: implicito un pensiero comune ad un intero ceto politico di destra, di centro e di sinistra: svendono il nostro patrimonio ed indebitano il paese. con il federalismo demaniale (d.lgs. 28 maggio 2010, n. 85), approvato da pdl e lega ma con il consenso dellidv e lastensione del pd, si trasferiscono parti di demanio a enti locali e regioni. allindomani galli della loggia, il 2 agosto del 2010 dal corriere della sera cos commentava: fino ad oggi gli italiani potevano pensare di essere, in quanto tali, padroni del loro paese. ora non pi ma non finita qui : con il piano casa il governo berlusconi ha lanciato di fatto un condono preventivo per chi ha gi casa e vuole ingrandirla. esso, dopo laccordo stato regioni del 31 marzo 2009, prevedeva entro il 10 aprile lemanazione di un decreto legge per semplificare le procedure di competenza statale, al fine di snellire lazione amministrativa di disciplina delledilizia, entro e non oltre 90 giorni lemanazione di leggi regionali. ci sono riuscite solo la toscana, la provincia autonoma di bolzano e lumbria. regioni guidate da maggioranze di sinistra come di destra hanno emanato le loro leggi, ma ad oggi non vi traccia della legge quadro nazionale che sancisca la deroga alla legge nazionale. tutti i dirigenti, regionali, statali e amministratori di ogni colore, sanno che i piani casa regionali non rispettano la gerarchia costituzionale, sono illegittimi e verrebbero immediatamente invalidati dalla corte costituzionale se fossero impugnati. ma chi dovrebbe farlo? il governo non lha fatto e probabilmente non lo far. tutti sanno ma fingono di non capire con il decreto sviluppo lattuale maggioranza ha provato, senza riuscirci per i richiami dellunione europea, a far passare la concessione novantennale dei diritti di superficie sulle spiagge: in pratica provavano a concedere milioni di metri quadri di propriet nostra ai loro amici per quattro spiccioli... purtroppo dopo centocinquantanni di unit, in italia non esiste un sentire comune che faccia del pubblico interesse un valore sovraordinato rispetto alla propriet privata. ma solo se noi cittadini sapremo ancora indignarci per quello che succede a discapito dellambiente in cui viviamo e della nostra salute, a partire dalle nostre spiagge e dal nostro mare, potremo ridare speranza a noi ed ai nostri figli. nel 2008 salvatore settis ha criticato apertamente le politiche del governo sulluniversit e nel febbraio 2009 ha dato le dimissioni dalla presidenza del consiglio superiore dei beni culturali, poich lallora ministro dei beni culturali, sandro bondi, gli chiedeva di non criticare la linea del governo. attualmente ha la cattedra del prado a madrid ,e a bondi sapete come andata. ogni anno professori, intellettuali e migliaia di giovani lasciano il meridione e litalia per trasferirsi in altri paesi. non sono tra quelli, ho trentacinque anni e ho deciso di restare, ma venuto il momento che gli italiani si riprendano litalia. michele de angelis

il lato verso ponente del terziere di meta... le descrizione delle marine di alimuri in un rapporto del 1819
al signor cavaliere spinelli sotto intendente del distretto di castellammare il lato verso ponente del terziere di meta, ch alquanto obliquo, forma il suo limite nel lido del mare che ritrovasi tra il rialto di monte chiaro ed il rialto del gran vallone che divide il territorio di carotto, e dalluno termine allaltro vi percorre la distanza di passi 490 o sia di mezzo miglio, meno passi 10. detto lido di mare si estende verso sopra per una porzione fin al pi dello scarpamento di monte chiaro e per laltra porzione fin al pi del rialto di monte tufo alla spalla de giardini nella parte superiore di altezza circa passi 27 e 1/3, o sia circa palmi 200, e formando nel suo fronte diversi seni si hanno alcune spiagge che vengono denominate: marina alimuri, distinta in marina grande ed in marina piccola e marina di meta. la marina grande alimuri vien difesa a sinistra dal rialto di monte chiaro che si estende a mare e che lappartiene per una porzione, di lungh. circa passi 15 e per laltra porzione di lungh. circa altri passi 25 insieme con due fornaci da calce, o siano calcare, va compresa col territorio di vico equense. ha la lunghezza di passi 220 o sia di un quarto di miglio meno passi 5 a fronte di mare che si estende al rialto del monte di tufo spesso bagnato dalle acque del mare, e la largh. ove di passi 24 ed ove di passi 12 compensata, da il comodo della costruzione di legni mercantili. tiene alcuni magazzini in fondo per generi di costruzione. e finalmente tre rampe interamente rovinate dietro i magazzini di salita alla strada anche denominata alimuri nella parte elevata del monte di tufo, che si estende ad altre strade allinterno dellabitato. la marina piccola alimuri tra due seni del mentovato monte di tufo a fronte di mare di lungh. passi 50 e di largh. maggiore verso il mezzo di passi 12 da il comodo ancora per qualche costruzione di legno. segue una porzione dello stesso monte per la lungh. di passi 40 interamente battuta dal mare e col suo termine a destra forma la punta cos detta della marina di meta. la marina di meta finalmente, che ritrovasi tra la punta di detto rialto a sinistra e tra il rialto di monte anche tufo del gran vallone a destra presenta la lungh. nel suo fronte di passi 180 sulla largh. complessiva di passi 12. lestremo di detto vallone a destra, denominato ancora punta marina di meta si estende a mare per la lunghezza di circa passi 41 o sia di circa palmi 300 e distende davanti detta marina. la mentovata marina interamente addetta a legni da remo per traffico, per pesca e per commercio. ha in fondo una cappella, alquanto elevata dalla stessa marina, sotto il titolo anime del purgatorio, diversi magazzini allato di essa per generi, per attrezzi di legni, e per ricovero ancora di legni, per i dazj indiretti e per quelli di consumo e per una taverna ed alcune abitazioni. in fondo poi di alcuni di detti magazzini ritrovansi tre rampe lastricate di pietre molari, due di esse a pi, e laltra formata nel monte di tufo con porta verso sopra, di salita allaltra rampa a traverso, che si estende al bivio salita di meta e salita san valentino. le anzidette marine alimuri e meta, ritrovandosi nel seno rientrante de rialti de suddetti monti, cio di monte chiaro a sinistra e della punta marina di meta a destra, che le difendono da venti, offrirebbero un sicuro porto a legni mercantili, se si desse loro, specialmente alla marina di meta, lajuto di qualche scogliera a mare, e di qualche banchina corrispondente per ancorare i legni. castellammare 12 novembre 1819 pasq.e coppola arch.o

e la munnezza va dove la porta il vento


di claudio desposito

in penisola sorrentina, negli ultimi anni, per potersi fare un bagno necessario avere nozioni ben precise di meteorologia, conoscere i venti e le correnti, e non per sapere se piover o meno ma per capire la munnezza e la schiuma che galleggia ormai da numerose estati sul mare della terra delle sirene se e dove verr spinta. se il sito meteo-sorrento porta vento di grecale, suggerir di andare a nuotare, in quei giorni, nelle spiagge del versante sorrentinotra seiano, meta alimuri e tra la regina giovanna e la costa di massa lubrense fino a punta della campanella!!! il grecale soffia da nord-est, un vento benefico per la calda stagione estiva, spinger schiuma, liquami e quantaltro fuori dal golfo di napoli e lacqua apparir pi pulita per potersi tuffare e trovare un po di refrigerio. anche lo scirocco aiuta le spiagge sorrentine, ma se arriva il maestrale, che soffia da nord/ovest, bisogna andare a tuffarsi nellaltro golfo, quello di salerno, dove di solito lacqua pi pulita, perch limpatto antropico minore, i fondali sono pi profondi e le correnti diverse e poi anche lultima cloaca sotto costa a cielo aperto - quella del depuratore (???) di torca - ora non scarica pi e il rivo cambola (conosciuto per 30 anni come rivolo della pisciazza) appare asciutto quando non piove. da tempo ormai stato infatti costruito un impianto di risalita per i liquami fognari di s.agata e frazioni, che vengono smistati nellaltro golfo, passando prima per limpianto di depurazione di massa lubrense, e poi in una tubatura fuori e in profondit nei pressi dello scoglio del vervecein piena zona a del parco marino. verrebbe da pensare occhio che non vede!!! denunce, condanne, indagati tante le denunce fatte negli anni e qualcosa di positivo accaduto: una lavanderia, alcuni caseifici e oleifici sono stati pizzicati per scarichi non autorizzati, qualche allevamento fuori norma stato multato, i responsabili di una ditta che ributtavano i fanghi nella fognatura e a mare scoperti e sottoposti a procedimento penale, la gang del percolato sotto inchiesta, alcuni depuratori sono stati chiusi e poi riaperti e poi richiusi ed ancora riaperti i responsabili della putrida cascata di torca condannati in un processo in cui il wwf (unici a costituirsi!!!) parte civile. ma le continue rassicurazioni sul perfetto funzionamento degli impianti fognari e dei depuratori esistenti, gestiti dalla gori, rischiano di non essere pi sufficienti visti i continui e ripetuti guasti ed incidenti imprevisti che si verificano, ormai da anni, con cadenza periodica.

penisola sorrentina: vietato dire che il mare sporco il primo comandamento della penisola sorrentina sembra essere: in estate vietato dire che il mare inquinato!!! ma comincia a diventare davvero difficile convincere bagnanti e turisti che quel mare talvolta schiumoso di colore verde/ocra (spesso in alcuni punti e sempre gli stessi, nei pressi di condotte fognarie e/o troppo-pieni) ha superato le analisi dellarpac e tutti i parametri di balneabilit previsti dal d.l.vo 116/08 e, quindi, non deve destare preoccupazioni. convinceteli voi quei turisti, che hanno prenotato da tempo una settimana di vacanze sulla spiaggia dellalbergo per trovare un po di refrigerio, che quel mare senza visibilit, con scaglie di colore marrone in galleggiamento, assieme a pannolini, schiuma e quantaltro pulito e balneabile e che si tratta di semplici fenomeni naturali quali mucillagine, polisaccaridi e roba simile provateci e poi se tornano vorr dire che ha funzionato!!! in tale ottica, come in un disco rotto, si continuano a dare spiegazioni pi o meno fantasiose e ripetitive. il precedente sindaco di sorrento sosteneva che il mare fosse sporco ma non inquinato, alludendo agli assurdi parametri di balneabilit della nuova legge (in attuazione alla direttiva 2006/7/ce) che si limita a misurare enterococchi intestinali ed escherichia coli, ma che non cerca i tensioattivi, gli olii o i metalli pesanti, quali il piombo, il mercurio, lo zinco o larsenico, che in percentuali elevate sono assolutamente pericolosi per la salute umana e dellecosistema.

punta gradelle: a che punto siamo?


di f.d.m. i lavori sono iniziati nel 2007. inaugurati da antonio bassolino in persona. dovevano finire nel 2012. obiettivo: risolvere il problema della salubrit del mare in penisola sorrentina con un depuratore nuovo di zecca. costo dellappalto: 70 milioni di euro. ma c da aspettare ancora. i lavori continuano. ma in concreto cosa c da fare? allargare una galleria lunga 500 metri. si tratta della parte finale del sistema di collettamento della costiera. in una parola: il canale sotterraneo che passa sotto tutti i comuni e porta tutte le fogne in un solo punto, punta gradelle, dove oggi un tubo espelle ad 800 metri dalla costa ed a 70 di profondit gli scarichi, senza depurarli. con i lavori in corso il tratto finale va ampliato deve da passare da 2 metri di larghezza a 12 - per consentire il posizionamento degli impianti per il trattamento degli scarichi: vasche, pompe di sollevamento e macchinari vari. la galleria stata ultimata. ora deve essere realizzato il sistema di depurazione. ci vorranno almeno altri tre anni, secondo i tecnici che abbiamo interpellato. i costi dellappalto sono destinati a crescere. intanto linaugurazione del depuratore si allontana.

mappa depurazione - penisola e golfo di napoli


di f.d.m.

i comuni a norma con la depurazione sono pochi. la legge di riferimento la 156 del 2006 che adegua il nostro sistema a quello comunitario e prevede criteri particolarmente selettivi. in costiera lunico comune in regola massa lubrense con due impianti: massa centro e marina del cantone. non a caso massa lunico comune della penisola che ha ottenuto il riconoscimento delle tre vele da legambiente, indicatore che attesta la buona qualit delle acque. sorrento in regola solo a met. limpianto di marina grande copre le zone che vanno da via capo a piazza s.antonino. da piazza s. antonino in poi quindi per laltra met del comune tutto va a punta gradelle che, come gi detto, non un impianto, ma solo un tubo che espelle gli scarichi a largo. stesso discorso per i comuni di s.agnello, piano, meta e vico equense. vediamo la situazione nel golfo di napoli. il depuratore di napoli est copre i comuni della fascia costiera vesuviana che comprende s.giorgio a cremano, portici ed ercolano e parte dellarea interna come pomigliano darco. il depuratore, dicevamo, c ma non funziona, in quanto posto sotto sequestro. per torre del greco, terza citt della campania, non c impianto, cos come per torre annunziata, pompei e larea circostante. castellammare, invece, ha limpianto di depurazione a norma. ma i comuni dei monti lattari come pimonte, gragnano e agerola non hanno depuratore e scaricano nelle acque antistanti il lungomare di castellammare. non a caso sullarenile stabiese cresce una florida vegetazione.

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mare... monstrum - parla giancarlo spezie, oceanografo


di giuseppe damiano il suo intervento, nellestate 2009, sollev un autentico tsunami: in questo momento disse - consigliabile evitare il bagno nel golfo di napoli. giancarlo spezie, oceanografo, docente e direttore del dipartimento di scienze per lambiente della parthenope di napoli, quelle parole le profer con lonest scientifica del professionista responsabile, chiamato a superare le, pur legittime, logiche degli operatori economici per tutelare un bene prezioso: la salute. in quella circostanza, il cattivo funzionamento del depuratore di cuma port allinvasione di liquami che a met giugno infestarono le acque dellintero golfo di napoli, isole comprese. eppure, la cassa di risonanza offerta dalla stampa nazionale, sort a malapena una presa di coscienza di facciata dellopinione pubblica sulla tematica dellinquinamento marino. concretamente, infatti, da quellincidente, cosa cambiato? non si registrano novit sostanziali - spiega oggi il professore giancarlo spezie -. da allora cambiato poco. laspetto dinamico del mare, inteso come capacit di allontanare e disperdere gli inquinanti, agevolato dalle forzanti naturali del movimento delle acque, come venti e correnti.

detto in soldoni: in estate le correnti marine sono deboluccie, e il bacino del golfo rischia di trattenere tutto il pattume che gli buttiamo dentro. e un rischio concreto. daltronde, ad oggi, quasi tutti gli scarichi autorizzati nel golfo di napoli non sono a norma. figuriamoci gli scarichi abusivi! quasi tutti scaricano senza depurazione e la costiera sorrentina non esente da tutto questo: la condotta di punta gradelle continua a portare in mare i liquami senza alcuna depurazione. la nostra costa spesso sottoposta allazione delle correnti che portano acque direttamente dallarea domitiana e dal golfo di castellammare con i relativi apporti dei fiumi volturno e sarno. questo carico inquinante, simile ad una mina vagante, compromette, naturalmente, limmagine e la qualit del mare da vico equense a tanto rumore per nulla. massa lubrense, capri compresa. lo scenario cominevidentemente s. continuano a mancare gli impian- cia a cambiare da nerano e i miglioramenti diventati di depurazione e le strutture attualmente esi- no sempre pi apprezzabili nel tratto da positano stenti nel golfo di napoli non sono sufficiente ad ad amalfi. assicurare funzionalit ottimali per depurare tutti gli scarichi. il sistema evidenzia fragilit croniche. inquietante. ma allora a cosa servono i rilevamenti la strada da percorrere ancora molto lunga. che larpac effettua secondo i criteri fissati dal decreto ministeriale del 30 marzo 2010? eppure in costiera sorrentina, le acque godono del sono operazioni che trovano legittimit nella norbollino della balneabilit. mativa nazionale. i prelievi sono effettuati in base non possibile garantire la buona o la cattiva qua- ad un protocollo, uguale e indistinto per tutto il lit del mare da uno o due prelievi mensili. i rileva- territorio italiano. menti ufficiali, bench legittimati dalla normativa, scattano delle istantanee che fotografano una de- dov linghippo? terminata fase di una situazione in continua evolu- la particolarit del mare del golfo di napoli, che zione. ci sono variabili da tenere in considerazione: un sistema idrodinamico quasi chiuso su stesso, non fattore climatico, piogge, correnti. ovviamente, se contemplata nella sua specificit. certe sostani prelievi fossero pi continui e fornissero risultati ze, rilevanti sotto il profilo della balneabilit delle omogenei, sarebbe diverso: si potrebbe assumere acque locali, non vengono analizzate e verificate. un orientamento. e poi i controlli sono davvero troppo pochi: uno o due prelievi al mese sono insufficienti per avere in un senso o in un altro. un quadro chiaro della situazione. ma questo non assolutamente s. c da ridere quando ad aprile di accade per omissione dei tecnici-incaricati, ma per ogni anno lamministratore di turno, sulla scorta di la mancanza di una normativa regionale che ampli un prelievo di acqua effettuato il mese prima, di- la legge nazionale. chiara balneabile il mare per lintera stagione turistica. il rilevamento di marzo potrebbe, infatti, e i rischi? offrire risultati sensibilmente diversi da unanaloga i rischi di immergersi in un mare inquinato sono operazione effettuata in piena estate: in inverno quelli soliti, anche se va detto, ad onor del vero,

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che le asl non rilevano sensibili aumenti di patologie legate alla balneazione. ad ogni modo, le raccomandazioni riguardano in particolare i pi piccoli, che, rispetto agli adulti, sono pi esposti al rischio di ingerire acqua salata, anche in minime quantit. inoltre, i bambini stazionano con pi frequenza sulla sabbia, che, ovviamente, diventa componente inquinante alla stessa stregua del mare, nei casi particolarmente critici. e per gli altri componenti dellecosistema? in effetti, molte sostanze inquinanti possono entrare nella rete trofica attraverso fenomeni di bioaccumulo e quindi avere riflessi negativi su altre componenti dellecosistema. nelle circostanze di forte inquinamento, le ripercussioni per la salute umana sono legate, in particolar modo, nei consumi di frutti di mare, cozze in primis... specie in estate, si assiste ad un fenomeno sgradevole sulle acque costiere: la comparsa di scie schiumose. cosa centra con linquinamento? le scie di rifiuti galleggianti, che vanno ad accumularsi fino a spiaggiarsi, sono degli indicatori, ma il problema un altro. lemergenza ambientale sul contenuto chimico, fisico e biologico delle sostanze estranee allecosistema marino, di chiara origine antropica, che pervengono al mare attraverso scarichi spesso non a norma se non addirittura illegali. quali contromisure? il problema del mare va risolto a terra. bisogna iniziare a fare un censimento degli scarichi autorizzati e parallelamente continuare lopera di realizzazione dei depuratori. una volta costruiti i depuratori, ci sar poi bisogno di attrezzarsi per smaltire i fanghi. ma non corriamo troppo: facciamo un passo alla volta. c chi ha proposto impianti di pre-trattamento per tutte le strutture ricettive. e una soluzione intermedia, non definitiva. ma che ben venga... i centri della costiera sorrentina sembrano puntare prevalentemente ad attivit di sensibilizzazione e ad intensificare il monitoraggio. le attivit di educazione ambientale, come ad esempio la pulizia dei fondali, sono iniziative di sensibilizzazione importanti, ma non risolvono di certo

il problema. per quanto riguarda il monitoraggio del golfo, inutile investire altro denaro pubblico per intensificare le attivit. il bacino , infatti, gi pluriosservato da satelliti e radar. in particolare, il centro di monitoraggio e previsione meteo marina del dipartimento di scienze per lambiente delluniversit di napoli parthenope, acquisisce con continuit tutte le informazioni relative ai movimenti delle masse dacqua. e i risultati? a disposizione delle amministrazioni pubbliche e dellarpac. anche se anche se? predichiamo da anni nel deserto. facciamo pressioni per affrontare la problematica nei mesi invernali, per evitare improvvisi contraccolpi al sistema economico costiero, che poggia sul movimento turistico che si sviluppa nella stagione estiva. ma i risultati sortiti finora dalla nostra ventennale mobilitazione sono scarni...

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la speculazione edilizia sulla costa


di vincenzo maresca il mostro di alimuri - un abuso trasformato in affare lattacco legalizzato alla costa del golfo di sorrento ha inizio con il tortuoso parere rilasciato il 23 novembre 1963 dalla soprintendenza ai monumenti di napoli a cui fa seguito la licenza edilizia n.67 del 9 marzo 1964 rilasciata dal comune di vico equense ai soci raffaele e vittorio esposito, ermanno e giovanni apreda, giovanni sole, per la realizzazione di un albergo impossibile in localit la conca, a ridosso del confine geografico con il limitrofo territorio di meta di sorrento. la vicenda dell ecomostro di alimuri da allora nota a tutto il mondo con lo scheletro in cemento e calcestruzzo che nei decenni ha mietuto vittime a ripetizione tra bagnanti e turisti ma che rimasto sfacciatamente in piedi come simbolo dellinerzia politica e burocratica nonostante nel disegno di legge del 2001 il ministro willer bordon lo avesse posto al terzo posto nella classifica degli ecomostri da abbattere in italia. la giustizia non ha invece fatto il suo corso e tra un danno ed una beffa la penisola sorrentina ha subito nei decenni una violenta aggressione alla linea costiera grazie ad una benevola colata di cemento che si riversata sulle aree del demanio marittimo senza che lo stato facesse nulla per fermarla. anzi il famigerato ecomostro di alimuri sembra essersi tuttora rivelato un autentico affare al punto che anzich essere abbattuto, nonostante laccordo per la demolizione sottoscritto nel 2007 dal ministro per i beni culturali, francesco rutelli, regione campania, provincia di napoli, titolari della struttura, viene coinvolto in un giro di passaggi di propriet grazie a cifre davvero vertiginose. il mostro di cemento anzich essere abbattuto viene venduto nel 1988 alla societ la conca srl per 240 milioni di vecchie lire e successivamente ceduto nel 1993 alla societ sa. an. per lincredibile cifra di 2 miliardi e 700 milioni di lire, importo record per lepoca per un rudere destinato ad essere abbattuto. non finita. nel 2006 alla sa. an. subentra unaltra societ, la sica srl nel cui organigramma compare il nome di anna normale, una imprenditrice appartenente ad una nota famiglia napoletana, che nel 2003 era diventata moglie di andrea cozzolino, braccio destro di antonio bassolino governatore della regione campania, che nel 2005 assume lincarico di assessore regionale con delega alle attivit produttive. nella tornata elettorale del giugno 2009 andrea cozzolino compie un ulteriore balzo in avanti e diventa il primo eletto nel partito democratico alleuroparlamento nella circoscrizione sud. il 31 ottobre 2007, tornando alla convenzione sottoscritta con il ministro francesco rutelli, sembra essere lultimo giorno di vita per lecomostro. deve essere abbattuto, lo grida anche legambiente, invece accade lincredibile. viene stanziata per la demolizione unaltra cifra record, un milione e centomila euro, paragonabili, considerata la svalutazione, a circa 4 miliardi delle vecchie lire, ma solo mezzo milione di euro attribuito a carico dei proprietari dellecomostro, gli altri 600mila euro devono essere sborsati dai contribuenti italiani attraverso lerario dello stato e della regione campania, con lulteriore beneficio di concedere ai titolari dellecomostro la licenza per la costruzione di un nuovo albergo di pari cubatura sul limitrofo litorale di vico equense con il sindaco della citt, gennaro cinque, che non batte ciglio. uno scandalo senza precedenti bloccato dalla stampa regionale e nazionale con i quotidiani corriere del mezzogiorno, roma, la repubblica, il mattino ed una interminabile fila di giornali e riviste ad ambito locale e provinciale che scatenano una campagna mediatica. al parlamento scoppia la rivoluzione con il presidente della commissione ambiente del senato, tommaso sodano, di rifondazione comunista, che trascina un gruppo di 33 parlamentari. laccordo tra stato, regione campania, proprietari dellecomostro finisce in fumo, lo scheletro di cemento rimane ancora una volta in piedi trionfando addirittura sul parlamento italiano, il sindaco di vico equense, gennaro cinque, finisce invece miseramente iscritto nel registro degli indagati per omissione di atti di ufficio perch tra una pantomima e laltra un giovane bagnante decide di esibirsi in un tuffo olimpionico dal secondo piano dellecomostro. uno dei solai gli cede invece sotto i piedi, il ragazzo si sfracella sulle rocce, non muore ma rischia di rimanere paralizzato a vita. intanto del milione e centomila euro stanziato per la demolizione dellecomostro non si ha pi notizia.

una cittadella sul demanio la speculazione edilizia che ha invaso migliaia di metri quadrati di costa ha determinato nel tempo investimenti con cifre da capogiro originando villaggi turistici ed attivit extralberghiere mai autorizzati e privi di condono ma che ancora oggi arricchiscono il patrimonio di quei privati che in regime di monopolio hanno arraffato fette di demanio marittimo

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con concessioni a lungo termine. gli stessi secolari affittuari al primo lembo di spiaggia persa a causa di violente mareggiate e dallerosione del mare hanno reclamato ed ottenuto risarcimenti milionari, ripascimenti artificiali, scogliere di protezione, con costi che sono gravati sulle casse di uno stato latitante e dei contribuenti italiani. la rivoluzione urbanistica degli anni settanta semin germogli che ancora oggi danno i loro frutti. e il caso del giardino romantico sorto anonimamente con strutture che a livello catastale risultano inesistenti ma solo nellagosto del 2002 il sostituto procuratore della repubblica di torre annunziata, vincenzo ferrigno, decise che era il caso di affondare la lama nella ferita di una delle pi belle baie dellintera costiera sorrentina ordinando il blitz coordinato dal comandante della capitaneria di porto di castellammare di stabia, antonino de simone, per un sequestro senza precedenti. lintero villaggio turistico nella baia delle sirene fu sequestrato in seguito al rinvenimento di edifici su vari livelli, per una superficie complessiva di 600 metri quadrati e per una cubatura di circa 3000 metri cubi, una piscina realizzata su zona demaniale, opere portuali con banchinamenti, scalo ed alaggio per imbarcazioni, per una devastante opera di cementificazione perpetrata sul demanio marittimo e con un danno erariale per lo stato per concessioni mai pagate per un importo di 4 miliardi delle vecchie lire.

parco lamaro - costruzioni illegali nel condominio dei potenti figlia degli anni settanta nasce anche la piccola positano realizzata in maniera sfacciatamente abusiva nel parco lamaro, altro sito a rischio idrogeologico che si trova sui colli di san pietro, nel territorio di piano di sorrento, che si affaccia sul versante mare con decine di villette e palazzine costruite per soddisfare le esigenze di politici dellepoca. ad oggi la strada scavata nella montagna divenuta ritrovo di coppiette in cerca di forti emozioni, tossicodipendenti e spacciatori di droga. grazie a relazioni geologiche compiacenti che attestavano la compatibilit delle strutture da costruire con un territorio classificato invece a rischio idrogeologico, ad elevata franosit, di massima tutela, il cemento dellimprenditore lamaro genera una serie di orrori sui quali mai nessuno riuscito a fare chiarezza, a ridosso della statale 163 amalfitana che collega la penisola sorrentina con positano, di fronte agli isolotti de li galli, una panoramica classificata tra le 10 pi belle del mondo. nel periodo doro di piano di sorrento con lonorevole raffaele russo eletto

consecutivamente sindaco dal 1967 al 1975, seguito a ruota da antonino gargiulo, poi da gaetano botta, il parco lamaro diventa luogo di ritrovo di personaggi politici con il campeggio sea mare ed il ristorante silenzio cantatore che fungono da cornice dopo il sisma del 1980 ai summit di numerosi esponenti della democrazia cristiana impegnati a disegnare il futuro urbanistico della costiera sorrentina. nel 1981 spunta di fatto il faraonico albergo sorrento palace. tuttoggi allinterno del parco lamaro o negli immediati confini sorgono costruzioni appartenenti od appartenute a personaggi politici dellepoca, tra questi lex sindaco di meta di sorrento, rosanna russo, il viceprefetto pasquale manzo, oltre ad interi villaggi e case vacanze privi di impianti fognari autorizzati. ancora in questi giorni e sempre nel famigerato parco lamaro sono in corso interventi per la realizzazione di un parcheggio interrato che andr presto ad aggiungersi ad una moltitudine di opere che hanno inciso in maniera evidente e devastante sulla configurazione geologica di unarea sottoposta a rigidi vincoli paesaggistici, ambientali ed idrogeologici. sfuggita alle pi elementari regole di piani regolatori inesistenti, rinviati, mai approvati, respinti a causa di assurde varianti, con amministrazioni comunali commissariate, la penisola sorrentina si gradatamente trasformata nel luogo ideale dove con linvestimento sulloro grigio personaggi senza scrupoli hanno acquistato terreni per pochi spiccioli ricavandone in seguito cifre fino a 100 volte quelle investite. ma anche in questo la costiera sorrentina si evoluta favorendo la formazione di imprese legate alla criminalit organizzata che hanno trovato nel territorio sorrentino canali maggiormente redditizi per linvestimento di capitali di dubbia provenienza e nuove opportunit offerte dalla spesa statale indirizzata prevalentemente verso opere pubbliche ed infrastrutturali. imprese e societ che prima di nascere hanno la garanzia di ottenere risultati non vanno in tal senso incontro ad alcun rischio imprenditoriale perch creano veri e propri strumenti imprenditoriali legati alla prospettiva di avere attivit economiche sul piano produttivo. la speculazione edilizia che ha visto e vede tuttora interessata la costa della penisola sorrentina rischia di fatto di generare un saldo rapporto tra politica e mondo imprenditoriale favorendo il flusso di capitali provenienti da soggetti ed imprese che hanno il compito di ripartire capitoli di spesa sfruttando il settore delledilizia pubblica e privata.

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diritto di insistenza - il gestore del lido non pu cambiare


di f.d.m. litalia sotto procedura di infrazione comunitaria perch non applica una norma dellunione europea. si tratta della direttiva denominata bolkestein che dal 2006 obbliga tutti gli stati aderenti a fare aste pubbliche per assegnare le concessioni demaniali, cos come succede in tutta europa. in questo modo tutti possono partecipare e chi offre di pi si prende la concessione che, alla scadenza, viene rimessa allasta, permettendo allo stato di realizzare guadagni proporzionati agli incassi delle attivit oltre ad un salutare rinnovo tra i gestori. questo sistema sconosciuto in italia dove per decenni le concessioni sono state rinnovate automaticamente sempre agli stessi titolari in cambio di canoni bassissimi, come dimostriamo in questo numero. addirittura il governo berlusconi ha cercato di approvare una norma, con larticolo 5 del decreto sviluppo, per far diventare i titolari delle concessioni alla stregua dei proprietari. la norma infatti recitava per incrementare lefficienza del sistema turistico italiano introdotto un diritto di superficie avente durata di novanta anni sulle aree gi occupate lungo le coste da edificazioni esistenti, aventi qualunque destinazione duso. per fortuna lindignazione popolare ha bloccato tutto.

costi corrisposti al demanio


massa lubrense
lido coop recommone fucci dario snc lafricana mellino domenico marys beach snc locanda del capitano soc. baia di puolo lo scoglio coop baia di nerano le sirene terrazza e arenile caputo alfonso terrazza la plancia 2 arenile caputo alfonso vinaccia francesco arenile, chiosco e specchio dacqua fucci renato arenile e specchio dacqua fratelli tizzani snc arenile e specchio dacqua sea club complesso turistico gesvit spa baia delle sirene complesso turistico capitan cook sas area scoperta e specchio dacqua mq 190 180 743 570 999 150 1165 1253 59 217 115 280 106 352+1680 308+2700 190+900 9279 7894 200+350 euro 338 338,39 888,54 916,44 1778,29 338,39 2371,14 7097,14 338,39 760,62 137,09 417,08 338,39 2599 3562,44 1375,12 21713,23 10192,77 676,78

meta
lido circolo nautico marina di alimuri romano filomena societ alimuri di martino maria grazia golden beach snc la conca sas lido marinella co gi me resegone sas mq 310 240 1470 1428 1266 4755 4254 1882 euro 362,09 362,09 1198 1057,75 779,39 2536,46 3807 1278,44

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piano di sorrento
lido desposito tiziana, pasquale desposito s.n.c. di gargiulo lucia e c bagni rosita trapani raffaele somma giuseppe izzo luisa alta marea sas di ruocco lucia e c. mq 275 874,93 314 251 37,97 151 euro 372,23 1548,1 338,39 513,7 372,23 372,23

santagnello
lido lido marinella lido cocumella mq 2500 640 euro 4009 1400

sorrento
marina grande lido bagni cataldo zi ntonio a mare il delfino bagni s.anna spiaggia s. francesco lido marameo leonelli leonelli beach bagni sirene tonnarella mq 2194 2065 5840 2579 554 euro 2612 4090 6950 3070 660 mq 1411 1380 1508 1156 euro 1680 1643 1795 1376

vico equense
lido o saracino sporting la torretta axidie linda scrajo capo la gala bikini bagni cucurullo antico bagno mq 1459 1403 1764 11601 770 4789 1054 7916 3684 2650 euro 2189 2105 2646 17402 1156 7184 1581 11875 5526 3975

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intervista a rosario stornaiuolo - presidente federconsumatori napoli e campania


la legge (296 del 2006) obbliga i gestori degli stabilimenti balneari a garantire il libero accesso alla battigia anche per la balneazione. la norma applicata? non sempre. nonostante la legge disponga chiaramente che fatto obbligo agli stabilimenti di consentire il transito verso la battigia, restano numerose le segnalazioni di impedimenti pretestuosi e di richieste di denaro per il solo raggiungimento della battigia. la federconsumatori invita tutti i bagnanti a segnalare eventuali richieste di pagamento. in costiera sorrentina, come documentiamo in questo numero, fare un bagno per una famiglia media di quattro persone ha costi alti. in media dai venti euro in su. i residenti non abbienti di fatto sono espulsi dalla fruizione dei lidi. a causa della crisi economica, due italiani su tre andranno in vacanza per non pi di una settimana. secondo i dati dellosservatorio nazionale della federconsumatori , la crisi economica cos forte da aver contenuto il rincaro di tali costi rispetto allanno scorso: si prevede, infatti, un aumento delle tariffe non superiore al 4-5%. una famiglia composta da quattro persone questanno spender allincirca 50 euro per lettini, ombrellone, panini ed una bottiglia dacqua. la spesa per sale se si decide di andare al mare in localit pi esclusive. ed proprio quanto avviene in costiera, dove andare al mare coster tra il 19 ed il 23% in pi. dunque, la costiera sorrentina rimane una meta balneare da sogno per buona parte dei cittadini (residenti inclusi), a causa di tariffe notevolmente al di sopra della portata del ceto medio. si tratta ovviamente di una situazione inaccettabile! i prezzi per i servizi offerti sono alti, ma il canone che pagano in genere i gestori dei lidi sono bassissimi. come si giustifica questo stato di cose? la spiaggia un bene pubblico che lo stato d in concessione ai gestori degli stabilimenti balneari a prezzi che sono sostanzialmente fermi da anni e che non tengono conto n dellattuale costo della vita, n dei reali guadagni dei gestori. federconsumatori auspica una sostanziale revisione del meccanismo di rinnovo automatico delle concessioni: necessario garantire la rotazione della gestione degli arenili attraverso aste pluriennali, cos come voluto dallunione europea. federconsumatori si oppone anche ad ogni proposta di allungamento della durata delle concessioni. concessioni dalla durata ventennale o trentennale comporterebbero due pericoli: la speculazione edilizia con conseguente cementificazione delle coste e la morte della concorrenza nel settore balneare con conseguente aumento delle tariffe a danno dei consumatori. la federconsumatori dunque ha accolto con favore lintervento della commissione europea che ha apertamente bocciato la prospettiva di allungare la durata delle concessioni, in quanto in contrasto con le regole del mercato interno e in particolare con la direttiva bolkestein sui servizi che prevede concessioni di durata limitata e riapertura della concorrenza alla loro scadenza. salubrit del mare. ogni estate in penisola il mare si colora di sporco. eppure i sindaci e le associazioni dei balneari forti dei rilievi arpac - lorganismo regionale preposto alla protezione ambientale - dicono che il mare pulito. intanto su gran parte del territorio manca un depuratore e il mondo scientifico contesta i rilievi fatti, tanto che la procura di torre annunziata ha aperto uninchiesta. come si esce da questo paradosso? lindustria dellospitalit e del turismo necessita di una seria politica di tutela dellambiente marino-costiero e del territorio per poter accrescere la mobilit turistica allinterno del territorio regionale.a causa degli scarichi abusivi, della mancanza o del mal funzionamento degli impianti di depurazione il livello di inquinamento del nostro mare allarmante: ci crea un profondo senso di sfiducia nel turista. occorre affidare il monitoraggio della qualit delle acque e dei litorali alluniversit ed ad enti terzi: basta con i controlli affidati agli amici degli amici! i sindaci devono abbandonare le faziosit politiche e collaborare tra loro, oltre che con provincia e regione, per la costruzione di impianti di depurazione che restituiscano a turisti nazionali ed internazionali un mare limpido in costiera ed in tutta la regione. il diritto di insistenza trasforma i titolari degli stabilimenti in monopolisti. ci sono stabilimenti che hanno gli stessi gestori da decenni. tutto ci vi mette al riparo dalla competizione sul mercato. lunione europea ha aperto una procedura di infrazione contro litalia. attualmente, la durata delle concessioni delle spiagge di 6 anni, sia pure tacitamente rinnovabili. escludere il diritto di insistenza e la possibilit di rinnovo automatico delle licenze balneari, sostituendolo con unassegnazione

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pubblica e trasparente indispensabile per ripristinare la giusta competizione sul mercato. non si pu continuare a permettere ai titolari degli stabilimenti di comportarsi come monopolisti: il mare e la spiaggia sono un bene comune! la federconsumatori si batte affinch i comuni garantiscano un corretto equilibrio tra spiagge concesse ai privati e arenili direttamente fruibili. le spiagge libere devono essere debitamente attrezzate per garantire igiene, sicurezza e decoro a chi non vuole o non pu usufruire degli stabilimenti balneari privati. i costi dei servizi gratuitamente forniti sulla spiaggia libera possono essere pagati con una parte dei proventi delle concessioni balneari, che non possono continuare ad essere cos bassi. i gestori sembrano ricevere tanto dalla collettivit, cosa rendono o dovrebbero rendere in termini di servizi e di lavoro regolare? i gestori devono le loro ricchezze alle bellezze naturali e allamenit del nostro territorio; perci devono reinvestire parte dei proventi delle loro attivit, contribuendo in tal modo al miglioramento della qualit della vita e allo sviluppo delle attivit economiche dellarea. i gestori devono offrire alla collettivit servizi a prezzi scontati e opportunit di lavoro. unaltra accusa ricorrente ai gestori quella di aver fatto ricorso ad abusi edilizi sul demanio, compromettendo le bellezze del territorio il fenomeno dellabusivismo una piaga che riguarda lintero territorio nazionale. quello poi che si realizza sul demanio ancora pi grave perch oltre a limitare la pubblica fruizione dei lidi, reca danni ad una delle caratteristiche peculiare del paesaggio. invitiamo tutti a vigilare e collaborare. la regione campania ha approvato una norma che consente di mantenere le strutture sugli arenili per lintero anno (la cosiddetta destagionalizzazione). come valuta questa decisione? ritengo sia una buona idea. il mantenimento delle strutture sugli arenili per lintero anno pu essere salutato con favore se servir a offrire ai giovani luoghi suggestivi per intrattenimento, spettacoli e concerti, per esposizioni e mostre fotografiche, per presentazioni di libri.

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intervista a riccardo scarselli - presidente onorario sindacato italiano balneari


la legge ( 296 del 2006) obbliga i gestori degli stabilimenti balneari a garantire il libero accesso alla battigia anche per la balneazione. la norma applicata? si tratta di una legge dello stato e va da s che deve essere rispettata e noi la rispettiamo. ci detto in cinque anni, presso il mio stabilimento, solo due persone hanno chiesto lapplicazione della norma. e questo per un motivo banalissimo: nessuno se la sente di andare in unazienda organizzata e che ha le dovute autorizzazioni e chiedere di entrare gratis. in costiera sorrentina, come documentiamo in questo numero, fare un bagno per una famiglia media di quattro persone ha costi alti. i residenti non abbienti di fatto sono espulsi dalla fruizione dei lidi il discorso cos impostato sbagliato. anzitutto, in penisola sorrentina c almeno il 50% di spiagge libere. in italia, poi, su 7.600 km di costa solo 2200 sono dati in gestione a 30 mila stabilimenti balneari che danno lavoro a circa quattromila persone. ma non voglio fermarmi qui. la vera questione far gestire bene ai comuni le spiagge libere, cos si offrono spazi ai non abbienti. dico di pi: se ci fosse fatta la proposta dai comuni potremmo stabilire convezioni particolari per i residenti meno abbienti e distribuirli tra tutti gli stabilimenti. per quanto riguarda le tariffe, la gestione di uno stabilimento ha dei costi. ogni 500 metri quadrati di spiaggia necessita di almeno tre operatori. operiamo in regime di libero mercato, se i prezzi non fossero adeguati ai servizi, saremmo penalizzati. da ultimo faccio presente che in costiera sorrentina abbiamo distretti balneari di eccellenza. i prezzi per i servizi offerti sono alti, ma il canone che pagano in genere i gestori dei lidi sono bassissimi. come si giustifica questo stato di cose? il canone non un fitto, n una tassa. le vecchie concessioni erano il semplice riconoscimento della demanialit del bene. i canoni sono giustamente bassi perch il prelievo deve avvenire attraverso le imposte dirette. e qui c un forte prelievo se non ci sono stati investimenti. il diritto di insistenza trasforma i titolari degli stabilimenti in monopolisti. ci sono stabilimenti che hanno gli stessi gestori da decenni. tutto ci vi mette al riparo dalla competizione sul mercato. lunione europea ha aperto una procedura di infrazione contro litalia limpressione che gli organismi comunitari confondano le gare di appalto per i lavori pubblici con le concessioni demaniali. sui 27 paesi dellunione europea solo cinque hanno il demanio. gli altri hanno le propriet private che confinano con il mare. inoltre, litalia lunico paese che ha una tradizione di impresa turistica cos differenziato. i gestori sembrano ricevere tanto dalla collettivit, cosa rendono o dovrebbero rendere in termini di servizi e di lavoro regolare? sul fatto di ricevere tanto dalla collettivit avrei i miei dubbi. su di noi grava la precariet dellazienda stagionale. solo per montare e smontare uno stabilimento balneare servono 6 mesi e molte maestranze, il momento di lavoro positivo solo di 40 giorni con la speranza che i fine settimana siano di buon tempo . riceviamo unarenile abbandonato e lo organizziamo con sforzo, tramutandolo in spazio attrezzato con servizi che spesso sono di primordine e con la speranza di gratificare i cittadini ed i turisti. salubrit del mare. ogni estate in penisola il mare si colora di sporco. eppure i sindaci e le associazioni dei balneari forti dei rilievi arpac - lorganismo regionale preposto alla protezione ambientale - dicono che il mare pulito. intanto su gran parte del territorio manca un depuratore e il mondo scientifico contesta i rilievi fatti, tanto che la procura di torre annunziata ha aperto uninchiesta. come si esce da questo paradosso? spesso si fa del facile allarmismo, ad esempio in giugno lacqua sembra poco invitante perch di colore verdastro. poi gli esperti ci hanno spiegato che in quel periodo c la florescenza delle alghe ed il verde dovuto al poco movimento delle correnti. per quanto riguarda i rilievi arpac sono seri, costanti ed hanno validit scientifica. vedremo come si concluder linchiesta. sono anni, poi, che come associazione di categoria combattiamo per risolvere linquinamento del fiume sarno. fino ad oggi sono stati spesi 900 miliardi di vecchie lire della comunit europea per ripulire un fiume lungo 24 km e largo 23 metri ed ora si batte ancora cassa con una richiesta di ulteriori 250 milioni di euro senza aver effettuato alcun intervento contro le 3.000 immissioni abusive nel fiume. forse sarebbe stato immettere nei depuratori gli scarichi inquinanti ed il sarno rigenerandosi da solo, riavrebbe i suoi aironi, le sue

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rane, le sue anguille e tantissime altre realt per i contributi ricevuti, nel sarno potrebbero esserci anche i salmoni. unaltra accusa ricorrente ai gestori quella di aver fatto ricorso ad abusi edilizi sul demanio, compromettendo le bellezze del territorio posso parlare per me stesso. non mi sento colpito: ci sono stati numerosi controlli e verifiche anche giudiziarie, si sono tutte concluse positivamente per me. gli stessi vertici nazionali di legambiente sono venuti nella mia struttura ed hanno constatato di persona lassenza di violazioni. anzi, si sono complimentati. in termini generali oggi lautorit molto sensibile alla materia ed difficile che si possano realizzare abusi sul demanio. ci detto ci sono necessit oggettive per adeguare le nostre strutture. proponiamo un tavolo di concertazione con la soprintendenza ed i sindaci per stabilire gli indirizzi da dare in materia urbanistica alle strutture che svolgono attivit turistica. la regione campania ha approvato una norma che consente di mantenere le strutture sugli arenili per lintero anno (la cosiddetta destagionalizzazione). come valuta questa decisione? lapertura invernale non remunerativa. ma in localit turistiche come la penisola sorrentina penso che darebbe prestigio anche come immagine per lintero territorio tenere aperte le strutture balneari anche dinverno con lidi sorvegliati, puliti, in ordine e che offrono servizi. ci che chiediamo di evitare la concorrenzialit nel periodi invernale. in altri termini ci deve essere turnazione, come avviene in tutte le localit turistiche ditalia che seguono la destagionalizzazione.

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intervista al capitano di fregata stefano menna, comandante del porto di castellammare di stabia: i diritti dei bagnanti e quelli dei gestori
di francesco di maio

cosa pu fare un bagnante che non paga lingresso su una spiaggia gestita da un privato? la concessione un strumento amministrativo che consente al concessionario lutilizzo in via esclusiva di un bene pubblico. questo il principio generale che regola la materia. per quanto riguarda gli arenili funziona in questo modo: deve esserci una parte libera denominata battigia. cosa la battigia? e il tratto di arenile a contatto diretto con londa. poich destate londa lambisce un tratto darenile pi basso e dinverno pi alto, per individuare la battigia, si fa la media tra il tratto battuto dallonda tra estate ed inverno. pu darci qualche indicazione pi specifica. la battigia di quanti metri ? molto dipende dalla grandezza degli arenili. l dove sono ampi, la battigia pu raggiungere anche i cinque metri. in presenza, invece, di arenili ristretti, come in genere sono quelli della penisola sorrentina, si arriva a qualche metro al massimo. cosa si pu fare sulla battigia? la battigia aperta alla libera fruizione di tutti e non pu essere oggetto di alcuna concessione demaniale. non ci possono essere staccionate e il bagnante pu fruire liberamente di questo tratto per la balneazione, senza per disporvi asciugamani, ombrelloni o altro.

non del tutto cos. c uno sforamento dei parametri nelle sostanze trovate in mare, ma non a livello da pregiudicare la balneazione. ci pu fornire qualche dato? gli ultimi risalgono ai primi di luglio, vedono uno sforamento dei cloruri, prodotti in gran parte dalle piscine degli alberghi, dei solfiti legati agli oleifici ed alle distillerie, ammoniaca e sostanze organiche, poi, nel periodo estivo aumentano in modo esponenziale per la maggiore presenza di villeggianti e turisti. a questi si aggiungono presenze in mare di zinco, mercurio e rame, tutte sostanze legate ad attivit come officine meccaniche e navali e carrozzerie. mentre per quanto riguarda la temperatura media del mare, ci pu fornire qualche dato? si innalzata di molto, siamo intorno ai 29 gradi. questo cosa determina? lievi fenomeni di mucillagine. la schiuma che spesso vediamo in superficie dovuta alla presenza di alghe che si surriscaldano.

cosa si pu fare per migliorare le condizioni del mare della penisola e pi in generale di quello del golfo di napoli? ci sono due ordini di questioni. anzitutto, lassenza di un efficace sistema di depurazione. quando avremo il depuratore a punta gradelle, tutto cambier in meglio. poi necessario un maggior senso civico salubrit del mare. c contrasto tra quanto sostie- rispetto al mare che lo specchio del nostro comne larpac lagenzia regionale per il controllo am- portamento. pertanto siamo impegnati da tempo bientale sulla balneabilit del mare in penisola e come capitaneria di porto in unopera di sensibilizparte del mondo scientifico. il professor giancar- zazione e di informazione nei confronti degli utenti lo spezie, oceanografo delluniversit parthenope, del mare. dice che i dati arpac non hanno validit scientifica allinizio dellestate distribuiamo un opuscolo che noi lavoriamo con la pubblica amministrazione. contiene le norme basilari per la corretta fruizione quindi, il nostro punto di riferimento larpac. del mare e per evitare problemi sul fronte sicurezza. spesso si tratta veramente di norme improntate voi collaborate anche con la magistratura sulle in- al buon senso. chieste che riguardano la salubrit del mare della penisola sorrentina. alle luce delle vostre indagini insomma comandante lo stato del mare buono? come stanno le cose? lo stato del mare ancora buono. forse e spesso se guardiamo il mare della penisola sorrentina, a noi non siamo buoni con il mare. il mare esige magvolte, la situazione pu sembrare catastrofica, ma giore rispetto da parte dellintera collettivit.

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comandante per segnalare qualsiasi emergenza in mare? basta fare il numero blu 1530 per qualsiasi tipo di emergenza: dallinquinamento a fenomeni riconducibili alla balneazione e quindi alla salvaguardia della vita umana in mare nonch a quelli riconducibili alla sicurezza della navigazione e tutela dellambiente marino.

da ottobre

iS sar in vendita

da novembre sar possibile scegliere tra diverse formule di abbonamento

abbonamento sostenitore abbonamento ordinario abbonamento per organizzazioni non profit, associazioni e istituzioni

direttore responsabile francesco di maio

editore prisma cooperativa sociale arl - onlus meta vico ruggiero 7-9 cap 80062 (na)

stampa grafica metelliana via gaudio maiori 84013 cava de tirreni (sa) p. iva 02691820654

foto e grafica vonhase

rafik.eu weddingstr. 6 13357 berlin (de)

in attesa di registrazione presso il tribunale di torre annunziata

contenuto
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editoriale
di michele de angelis

il lato verso ponente del terziere di meta e la munnezza va dove la porta il vento punta gradelle: a che punto siamo?

di pasq.e coppola arch.o

di claudio desposito

9 10 12
17 20

di f.d.m.

mappa depurazione - penisola e golfo di napoli

di f.d.m.

mare... monstrum - parla giancarlo spezie, oceanografo la speculazione edilizia sulla costa

di giuseppe damiano

di vincenzo maresca

diritto di insistenza - il gestore del lido non pu cambiare costi corrisposti al demanio

di f.d.m.

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intervista a rosario stornaiuolo - presidente federconsumatori napoli e campania intervista a riccardo scarselli - presidente onorario sindacato italiano balneari intervista al capitano di fregata stefano menna, comandante del porto di castellammare di stabia: i diritti dei bagnanti e quelli dei gestori
di francesco di maio

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