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Archaic Universe Siamo ben lontani dalla comprensione del quadro unitario, quasi tutta la nostra fisica basata

a su equazioni lineari, ossia su approssimazioni a grana grossa. Sap piamo descrivere bene soltanto poche approssimate isole di ordine locale, mente viviamo in un ricchissimo caos quantistico. MarioEs aka Zygmunt Ballinger:Cosa i l vuoto quantistico e cosa sono le fluttuazioni del vuoto quantistico da cui si creano e distruggono continuamente particelle sub-atomiche? Ignazio Licata:Immag iniamo una contenitore pieno di ogni forma possibile di materia ed energia, come l'universo, e cominciamo idealmente a togliere tutto: galassie, particelle, cam pi elettromagnetici e gravitazionali. Quello che resta non il "nulla" ma il vuot o quantistico,una forma di pre-materia che contiene in potenza tutto, la materia e le sue leggi. Questo vuoto caratterizzato da effetti dinamici descritti dal p rincipio di indeterminazione di Heisenberg, fluttuazioni che possibile misurare, come nell'effetto Casimir, e che causano nel magma arcaico i processi di creazi one- annichilazione delle cosidette"particelle vituali", che non durano abbastan za da poter essere osservate e si rituffano nel vuoto. Un'analogia interessante quella con i superfluidi:com' noto questi sono fluidi che per temperature critich e particolarmente basse entrano in stato di coerenza quantistica e mostrano comp ortamenti interessanti, come l'assenza di viscosit, che permette loro di scorrere senza atrrito indefinitamente. Questo avviene perch gli elettroni si legano in c oppie,le coppie di Cooper, e passano da una statistica fermionica ad una bosonic a (ossia, da una del tipo "qui ci sto solo io" ad un'altra di "cooperazione coll etiva") con un processo di rottura di simmetria. In questi sistemi , o nei super conduttori che sono simili e che globalmente si chiamano "condensati", possono m anifestarsiprocessi cooperativi chiamati quasi-particelle. Il fatto che il vuoto quantistico ed un oggetto come l'Elio- 4 si comportano in modo simile ha fatto ipotizzare che nel vuoto come nei condensatile "particelle" siano processi di em ergenza da forme cooperative di qualcosa di pi "fine", come atomi od elettroni ne i condensati o le "celle" della gravit quantistica nel vuoto. L'oceano quantistic o instabile e queste fluttuazioni possono "legarsi" e dare vita a forme osservab ili di materia con i processi descritti matematicamente dalla teoria quantistica dei campi. La vera domanda :cosa c' nel vuoto, in termini di matrice informaziona le profonda, che contiene in nuce le leggi e le forme di materia osservabili? Ma rioEs aka Zygmunt Ballinger:Ritieni che la teoria dell'informazione potr sostitui re un giorno, assorbendoli, i concetti di materia ed energia: possibile che l'un iverso sia un computer e che noi viviamo dentro una simulazione? Ignazio Licata: Sicuramente l'approccio informazionale al mondo si sta dimostrando estremamente fecondo, ed ormai il concetto di informazione va posto accanto a quelli storici di spazio-tempo e materia. Ogni processo fisico pu essere considerato come un flu sso informazionale. Non va molto lontano per l'idea di accomunare l'universo ad u n computer tradizionale, come tentano di fare Friedkin e Wolfram. Questi modelli vanno bene per scacchi ed automi cellulari, ma il fattore quantistico implica c he esiste una grande quantit di informazione non-osservabile, detta da Bohm"infor mazione attiva", che pilota i processi fisici. Dunque, come dice Hawking:"non so ltanto Dio gioca a dadi, ma li getta l dove non possiamo osservarli". Se l'univer so un calcolatore quantistico, l'unico che pu simulare s stesso. MarioEs aka Zygmunt Ballinger :Cosa pensi della teoria delle super-stringhe: la ritieni promettente? In tale ambito, cosa il "principio olografico" di cui parli nel tuo libro? Ignazio Licata:La teoria delle"p-brane"- la versione pi recente d elle stringhe, vanno pensate come piccoli "fogli" n-dimensionali-, contiene un'i dea bella e potente: una particella una frequenza vibrazionale delle brane, e l' intero spazio-tempo un'emergenza che nasce da processi di compattificazione- leg ame-srotolamento di questi esotici oggetti che abitanolo spazio matematico di Ca labi-Yau. Detto questo,la teoria risulta "overfitting" rispetto ai dati sperimen tali: sono troppe le particelle previste rispetto al pur congruo numero di quell e che possiamo osservare.In pratica, possibile predire tutto e il contrario di t utto con un'impianto teorico di questo tipo. D'altra parte, su altre questioni d elicate la teoria ricca di dubbi (opportunamente stipati da Brian Greene nell'ul

timo capitolo del suo "Universo Elegante"): alle brane si applicano le leggi del la meccanica quantistica o questa deriva proprio dalla dinamica delle brane? Per ch osserviamo uno spazio-tempo a 4 dimensioni, connesso e compatto, dove sono fin ite le altre possibilit topologiche? Sarebbe necessario dunque qualche criterio v incolante sul tipo di oggetti che la teoria pu produrre. In generale, al di l dell e sue origini storiche che risalgono alla fisica dei buchi neri,un principio olo grafico proprio un criterio di questo tipo, un vincolo generale sulle caratteris tiche di una costruzione teorica. Ad esempio, l'approccio gruppale di Fantappi- A rcidiacono che permette di dedurre l'Universo di De Sitter dalle simmetrie gener ali della fisica un principio di questo tipo. In definitiva, ed un p paradossalme nte, la teoria delle superstringhe paga il prezzo della sua fecondit matematica c on una notevole incertezza su come costruirci sopra una buona fisica.Un'analisi critica quella fatta da Lee Smolin nel suo recente "L'Universo senza stringhe". La teoria degli epicicli, nel medioevo e fino al primo rinascimento , cercava di spiegare i moti celesti utilizzando combinazioni di cerchi, ritenuta la figura geometrica pi "elegante" e "perfetta". Poi sono arrivate le osservazioni di Tycho Brahe, i calcoli di Keplero e la gravitazione di Newton ed abbiamo visto che ne lla meccanica celeste tutto molto pi semplice sostituendo i cerchi con orbite ell itiche.Questo dovrebbe insegnarci che non sempre ci che noi riteniamo "elegante" la via migliore. Come diceva Einstein da giovane " in fisica meglio lasciare l'e leganza ai sarti ed ai calzolai", e dunque lasciar perdere i preconcetti a favor e o contro di una teoria, e monitorarne con attenzione lo stato di salute e la f econdit. MarioEs aka Zygmunt Ballinger:Se a partire dall'universo sub-atomico fin o ad arrivare al macro-cosmo possiamo dire per semplicit che ci sono una miriade di processi complessi che producono uno sviluppo per livelli e scale emergenti s uccessive, cosa ci potrebbe essere oltre la scala del cosmo? Altri universi? E o ltre? Potremmo mai saperlo? Ignazio Licata:A parte la famosainterpretazione a mo lti mondi della fisica quantistica , per cui ogni storia quantistica si realizza in un continuo splitting dell'universo, c'un' altra linea di pensiero, molto vic ina alle cose che abbiamo discusso e cheriguarda la struttura del vuoto. E' poss ibile che siacostruito a "domini", in ognuno dei quali vale un certo tipo di dis tribuzione energetica tra le tante possibili, in modo simile a ci che avviene nei domini magnetici, dove ogni zona caratterizzata da una certa orientazione degli spin e dunque dei momenti magnetici ( "domini di Bloch"). In termini dicelle sp azio-temporali possiamo intendere perci i domini come "cubi di Rubik" confinanti ma di diversi colori. La caratteristiche fisiche diverse dei domini possono dare vita a forme di organizzazione diversa dentro ognuno di loro, persi no possibile che in ognuno le leggi fisiche siano diverse. Uno dei timori ricorr enti quando si sono progettati gli ultimi potenti acceleratori di particelle ric orda quello degli scienziati di Los Alamos per la possibilit che l'esplosione del l'atomica incendiasse l'intera atmosfera. Analogamente, c' stato chi ha fatto cal coli per studiare se una "lacerazione" nei domini del vuoto potesse portare ad u n'equalizzazione, il ch significherebbe che un tipo di vuoto avrebbe il predomini o sugli altri, che verrebbero cos cancellati. In questo caso, lo potremmo verific are subito! In altri, praticamente impossibile. Un caso interessante l'ipotesi d i Lisa Randall e Raman Sundrum, che connettono l'esistenza della gravit nella nos tra dimensione ad una sorta di effetto spurio delle altre dimensioni tipiche del le stringhe sul nostro spazio-tempo. E' chiaro che in questo caso una questione opinabile di gusto dire che l'esistenza della gravit "dimostra" l'esistenza di al tre dimensioni! MarioEs aka Zygmunt Ballinger:Fred Alan Wolf nel suo "The dreami ng Universe", riferendosi alla "teoria dei molti mondi paralleli" della fisica d ei quanti, ipotizza che noi avremmo un "cervello olografico", che essendo un "en te a 3 dimensioni" ricostruirebbe le immagini a 4D (che in 3D sarebbero infinite ) dello spaziotempo: il tempo sarebbe ricostruito dunque dall'ologramma del cerv ello (che sarebbe una sorta di "antenna"), l'io sorgerebbe in tal modo e la cons apevolezza dipenderebbe da una "mappatura temporale delle esperienze". Egli poi asserisce che le onde quantiche dell'universo potrebbero derivare dall'attivit on irica di un "cervello superiore" (fa una similitudine con il Grande Spirito abor igeno) : grande fantasia o l'universo e noi potremmo essere davvero i prodotti d

i un mega- cervello quantistico che sogna? E visto che tu ne parli nel libro "La logica aperta della mente" cosa il "quantum brain"? Ignazio Licata:L'idea di un a mente olografica appoggiata da neuroscienziati come Karl Pribram e risponde al l'intuizione essenziale che noi non fotografiamo il mondo, ma lo ricreiamo conti nuamente dentro la nostra testa. In questo modo la grande espulsa dalla vecchia intelligenza artificiale e dal cognitivismo classico,la soggettivit, rientra in m odo stabile tra i problemi dei modelli scientifici della mente. Il quantum brain una teoria proposta daHiroomi Umezawa nel 1967 e ripresa recentemente daGiusepp e Vitiello, me ed altri, che utilizza il linguaggio della teoria quantistica dei campi perdescrivere l'interazione mente-mondo. Sembra complicato, ma anche qui l'idea semplice: proprio come nel vuoto quantistico si creano ed annichilano par ticelle e ci sono processi di rottura di simmetria che producono nuove strutture , cos nella nostra mente si modellano continuamente nuove memorie, codici, filtri cognitivi, interpretazioni. Voglio sottolineare che tutto questo non ha nulla a che vedere con certe fantasie da Alice nel paese delle meraviglie che si senton o spesso a proposito dell' applicazione della fisica quantistica ai processi cog nitivi,il Quantum Brain sostanzialmente una super-rete neurale. Forse bisognereb be dare l'appellativo di"teoria del tutto alla teoria dei campi quantistici, cre ata negli anni '50 da Feynman, Schwinger,Tomonaga e Dyson": con questo formalism o, che anche l'unico verificato con grande accuratezza in laboratorio, sembra po ssibile infatti descrivere livelli diversi tra loro come la mente ed il vuoto qu antistico.

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