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di Potito di Nunzio
ORARIO DI LAVORO
LEGISLAZIONE Lorario di lavoro viene definito come qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nellesercizio della sua attivit o delle sue funzioni; il periodo di riposo, invece, viene definito come qualsiasi periodo che non rientra nellorario di lavoro (D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, art. 1, comma 2, lett. a) e b)). Campo di applicazione - La disciplina dellorario di lavoro si applica a tutti i settori di attivit pubblici e privati con le uniche eccezioni del lavoro della gente di mare di cui alla dir. n. 1999/63/CE, del personale di volo nella aviazione civile di cui alla dir. n. 2000/79/CE e dei lavoratori mobili per quanto attiene ai profili di cui alla dir. n. 2002/15/CE. Nei riguardi dei servizi di protezione civile, ivi compresi quelli del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, nonch nellambito delle strutture giudiziarie, penitenziarie e di quelle destinate per finalit istituzionali alle attivit degli Organi con compiti in materia di ordine e sicurezza pubblica, delle biblioteche, dei musei e delle aree archeologiche dello Stato, le disposizioni non trovano applicazione in presenza di particolari esigenze inerenti al servizio espletato o di ragioni connesse ai servizi di protezione civili, nonch degli altri servizi espletati dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, cos come individuate con decreto del Ministro competente, di concerto con i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della salute, delleconomia e delle finanze e per la funzione pubblica. Le disposizioni non si applicano al personale della scuola di cui al D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297. Non si applicano, altres , al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate, nonch agli addetti al servizio di polizia municipale e provinciale, in relazione alle attivit operative specificamente istituzionali e agli addetti ai servizi di vigilanza privata. La disciplina sullorario di lavoro si applica anche agli apprendisti maggiorenni (D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, art. 2). Nel rispetto dei principi generali della protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori, le disposizioni sullorario normale di lavoro, sulla durata massima dellorario di lavoro, sul lavoro straordinario, sul riposo giornaliero, sulle pause, sulla modalit di organizzazione del lavoro notturno e obblighi di comunicazione, sulla durata del lavoro notturno (di cui agli artt. 3, 4, 5, 7, 8, 12 e 13 del D.Lgs. 66/2003) non si applicano ai lavoratori la cui durata dellorario di lavoro, a causa delle caratteristiche dellattivit esercitata, non misurata o predeterminata o pu essere determinata dai lavoratori stessi e, in particolare, quando si tratta: a) di dirigenti, di personale direttivo delle aziende o di altre persone aventi potere di decisione autonomo; b) di manodopera familiare; c) di lavoratori nel settore liturgico delle chiese e delle comunit religiose; d) di prestazioni rese nellambito di rapporti di lavoro a domicilio e di telelavoro (D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, art. 17, comma 5). Lorganizzazione dellorario di lavoro delle persone che effettuano operazioni mobili di autotrasporti regolamentato dal regime speciale contenuto nel D.Lgs. 19 novembre 2007, n. 234. Principi in materia di organizzazione dellorario di lavoro Orario normale di lavoro - Lorario normale di lavoro fissato in 40 ore settimanali. I contratti collettivi di lavoro possono stabilire, ai fini contrattuali, una durata minore e riferire lorario normale alla durata media delle prestazioni lavorative in un periodo non superiore allanno (D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, art. 3). Durata massima dellorario di lavoro - I contratti collettivi di lavoro stabiliscono la durata massima settimanale dellorario di lavoro. La durata media dellorario di lavoro non pu in ogni caso superare, per ogni periodo di 7 giorni, le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario. La durata media dellorario di lavoro deve essere calcolata con riferimento a un periodo non superiore a 4 mesi anche se i contratti collettivi di lavoro possono in ogni caso elevare il limite fino a 6 mesi ovvero fino a 12 mesi a fronte di ragioni obiettive, tecniche o inerenti allorganizzazione del lavoro, specificate negli stessi contratti collettivi (D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, art. 4). In caso di superamento delle 48 ore di lavoro settimanale, attraverso prestazioni di lavoro straordinario, per le unit produttive che occupano pi di 10 dipendenti il datore di lavoro tenuto a informare, entro trenta giorni dalla scadenza del periodo di riferimento (4, 6 o 12 mesi) la Direzione provinciale del lavoro - Settore ispezione del lavoro competente per territorio; i contratti collettivi di lavoro possono stabilire le modalit per adempiere al predetto obbligo di comunicazione (D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, art. 4, comma 5). Si segnala che a decorrere dal 25 giugno 2008, per effetto delle modifiche apportate dal D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, la disposizione che prevedeva lobbligo di comunicazione alla DPL del superamento delle 48 ore di lavoro settimanale stata abrogata, determinando, cos , il venir meno del predetto obbligo. Se ne mantiene il riferimento al solo scopo di assicurare i collegamenti con le interpretazioni ministeriali intervenute in materia nella vigenza della relativa disciplina.